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Informacin Filosfica

Vol. VIII (2011) nm. 17


pp. 153-160
DOI: 10.3308/2012.008

Andrea Gentile, Filosofia del limite,


Rubbettino, Soveria Mannelli 2012, 181 pp.

Qual il significato di limite? Come e perch il limite assume un


ruolo centrale nel fluire del tempo, nellesperienza, nella conoscenza e
nellesistenza umana? Come si orienta la ragione nelle questioni di confine, in questioni cio che oltrepassano sia la sua interna legalit logicoanalitica, sia il rapporto con le condizioni di possibilit dellesperienza?
Come possibile definire i diversi campi, ambiti e limiti di possibilit dei
processi cognitivi e metacognitivi? Che cosa significa orientarsi ai confini della ragione? Che cos il punto-limite? Quali sono le situazionilimite e i fenomeni-soglia che coinvolgono la nostra vita e la nostra
esistenza? Il limite connaturato in ogni singolo istante della nostra vita,
nella dimensione pi profonda della destinazione delluomo. Lessere delluomo si configura come un essere nel limite. In qualsiasi forma o grado
di realt, la finalit del limite di produrre limitazioni: nel riconoscimento soggettivo e nella presa di coscienza immediata di ogni singola e autentica limitazione (p.133) si radica lorigine, la positivit e lorizzonte di
una filosofia del limite che viene presa in esame nel volume e che assume un ruolo centrale nel fluire inesorabile del tempo, nellesperienza,
nella conoscenza e nellesistenza umana.
Sullo sfondo di questo nucleo teorico di ricerca, Andrea Gentile analizza i diversi campi semantici del concetto di limite, confine, soglia, limes, terminus, completudo, punto-limite, situazione-limite, orizzonte, linea-limite, frontiera, margine, soglia percettiva, assoluta, terminale e differenziale: questi concetti aprono il campo di
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ricerca alla correlazione semantica tra il concetto di soglia e lorizzonte


di una filosofia del limite ai confini della ragione. La soglia il limen.
Nella sua natura semantica, la soglia implica un passaggio, un transito,
una distinzione-relazione. Il limen come un lungo corridoio o un tunnel che rappresenta il passaggio della nostra soggettivit verso un nuovo
orizzonte: il limine una fase o uno stato soggettivo di transizione, passaggio, trasformazione che si configura e si caratterizza nella sua dinamicit (p. 125). In questo orizzonte semantico, una soglia qualcosa che si
pone tra due realt. In quanto tale, essa equivarrebbe ad uno spazio
di transito, un territorio di passaggio, ma anche di demarcazione, di differenziazione, di distinzione-relazione. La soglia mette in comunicazione due luoghi, due territori, due ambiti distinguendoli. La soglia sembra
cos essere vicina a concetti quali confine, margine, varco, estremit. In realt, per, se ne differenzia nettamente e qualitativamente, in
quanto questi concetti implicano qualcosa che dal concetto di soglia rimane escluso e, al contempo, non riescono ad esaurirne il senso. Potremmo dire che la soglia, nella sua natura pi autentica, sia confine
che passaggio. La soglia delimita ma, allo stesso tempo, apre e ci conduce verso nuovi orizzonti.
In questa prospettiva, si costituisce un aspetto essenziale e costitutivo
del concetto di soglia: il movimento e la trasformazione che essa implica un cambiamento dinamico. Sulla soglia avviene di fatto un cambiamento, una trasformazione dinamica che implica un prima e un dopo, un al di qua e un al di l. Questi ultimi aspetti non sono oltre
quella variazione, ma essi si configurano invece a partire proprio dalla variazione, che corrisponde alla natura stessa della soglia nella sua autenticit: la soglia si configura nellorizzonte di una filosofia del limite ai confini della ragione (p. 8). La soglia il limen nella prospettiva dinamica
del suo superamento: la soglia il luogo della creativit della nostra soggettivit nelle situazioni-limite che coinvolgono il fluire inesorabile del
tempo, nellesperienza, nella conoscenza e nellesistenza umana. Queste
situazioni-limite ci possono portare fino al limite, fino a sperimentare un
punto-limite che nella sua natura qualitativamente e inevitabilmente diverso in ogni individualit. E proprio l, nel momento in cui la nostra
soggettivit arriva al suo punto-limite, nella sua istantaneit, immediatezza
e simultaneit, che il nostro essere si configura come un essere sulla soglia (p. 8): nella sua natura pi autentica, originaria e irripetibile, nel
suo punto-limite, la soglia la terra di nessuno. La terra di nessuno
ci che sta tra le due sponde, tra i margini di due realt, di due spazi dif154

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ferenti. E il luogo dove la norma, la regola che il confine stabilisce non


vale pi, la terra selvaggia, autentica e originaria dove ognuno, nella sua
solitudine, pu ritrovare se stesso: il luogo, la terra, la soglia da dove poter ricominciare a sperare, dove cercare una soluzione per ridare un senso
alla propria vita e alla propria esistenza. La terra di nessuno una soglia
per tentare di risolvere, per oltrepassare lo stato di crisi provocato dal
confine, uno spazio e un orizzonte dove provare a liberare le potenzialit
creative connaturate nella nostra soggettivit e dove poter ritornare alla
vita autentica: ritornare ad essere se stessi (p. 118).
Nel corso del fluire del tempo, la nostra soggettivit fa continuamente esperienza della dinamicit e autenticit del proprio limite.
Lesistenza dellio come realt di confine si configura cos come luogo
dinamico e diveniente per eccellenza: la condizione propria e autentica
dell'uomo che vive il dinamismo della realt non solo nella propria
coscienza, ma anche e soprattutto nel proprio essere nel limite. Il limite indica una mancanza, una negazione, unimperfezione, unassenza: essere limitati significa essere imperfetti o essere privi di qualcosa. Ma il limite non annuncia solo la negazione di qualcosa, ma anche un significato
autenticamente e profondamente positivo e dinamico. In quanto limitato
nel suo essere nel mondo, nella sua razionalit e nella sua conoscenza,
luomo rivela unincancellabile impronta di complessit dovuta al fatto
che, alla radice stessa della sua natura, il limite vi si insedia come consistenza della sua insufficienza. Il limite giace nella nostra vita e nella nostra
esistenza, nella dimensione pi profonda, nel santuario ontologico delluomo (p. 5). Ma il limite non rimane statico o stazionario, ma dinamico. Il dinamismo del limite in quanto consistenza dellinsufficienza
di qualsiasi grado di realt e di manifestazione esterna, tocca luomo alla
radice stessa della sua sostantivit e autenticit e lo abbraccia interamente
nellesercizio positivo di tutta la complessit e diversit delle sue espressioni sia nel campo cognitivo-razionale, sia nel campo pragmaticoantropologico (p. 6).
Sullo sfondo di questa direzione di ricerca, il volume strutturato in
tre parti. Nella prima parte (Lorizzonte indeterminato del sapere. La linea
dombra e la linea-limite della conoscenza), partendo dai diversi significati di limite, confine, limes, terminus, linea-limite, orizzonte,
lautore analizza i limiti e i confini della ragione, facendo specifico
riferimento ai diversi campi, ambiti e limiti di possibilit dei processi cognitivi e metacognitivi. I punti centrali che vengono trattati sono i seguenti: 1. Lorizzonte, la linea-limite e la linea dombra; 2. I signi155

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ficati di limite; 3. Limes e terminus; 4. Limiti e confini della ragione; 5.


La categoria di limite nella Logica trascendentale: realt, negazione
e limitazione; 6. Limitation, Begrenzung e Einschrnkung: la limitazione e il giudizio infinito; 7. De-finire, de-limitare, de-terminare
i diversi campi, ambiti e limiti semantici; 8. Limiti e condizioni di possibilit dei processi cognitivi e metacognitivi; 9. Le facolt cognitive superiori; 10. Memoria, immaginazione, percezione e conoscenza sensibile;
11. Intuizione, intelletto, ragione e facolt di giudizio; 12. La creativit
della ragione e i limiti della conoscenza; 13. Intuizione creativa; 14. Intelligenza creativa ed emotiva; 15. Orientarsi ai confini della ragione. La
nozione del sich-orientieren.
Il significato di limite rimanda alleredit aristotelica del termine
greco pras: il limite ci che porta a compimento e conferisce individualit a ciascuna cosa (p. 12). Per i Greci, infatti, le cose sono compiute proprio perch sono limitate, ovvero finite e/o definite. Delineando quattro significati fondamentali del termine limite, Aristotele osserva che il limite : a) lestremit di una cosa; b) la forma, la figura (configurazione, quindi anche contorno, eidos) di una grandezza o di un oggetto fornito di grandezza; c) il fine di ciascuna cosa; d) la sostanza e
lessenza di un ente che definisce i confini della conoscenza.
In questo orizzonte semantico, la nozione di limite strettamente
connessa ai concetti metafisici fondamentali, quali telos, ousa, arch. Infatti, se il limite il punto estremo di una cosa, al di l del quale non si
trova nulla di essa e al di l del quale c tutto, allora, la possibilit di determinare il tutto della cosa lega il limite allidea di perfezione (p. 13):
secondo Aristotele, niente perfetto se non ha un fine (telos) e il fine
il limite (pras). Questo significato positivo del limite elaborato da Aristotele assume un ruolo decisivo nella filosofia trascendentale di Kant,
dove particolarmente presente nella definizione del concetto di filosofia
critica e di metafisica. Il concetto cosmico di filosofia infatti quello di
una scienza della relazione di ogni conoscenza per il fine essenziale della
ragione umana, la cui esposizione nella forma di una unit sistematica
compito della metafisica. La ragione umana, proprio perch finita,
perch ha dei limiti: ma la possibilit di pervenire a determinare i limiti
del suo uso ci che consente di possederla nella sua totalit organica e
di esporla nella sua compiutezza delle sue determinazioni essenziali e autentiche: nel riconoscere e definire i diversi campi, ambiti e limiti di possibilit della conoscenza (p. 14).

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Una filosofia del limite ci conduce ai confini della ragione , portandoci al limite o sulla linea-limite, sino a sperimentare un punto-limite della conoscenza (p. 7). In tutti i limiti vi qualcosa di positivo: consentire il rapporto tra gli spazi delimitati, spazi che acquistano la propria costituzione, a partire dal loro rapporto reciproco. In questo orizzonte, una
filosofia del limite ai confini della ragione una conoscenza autentica,
reale, positiva: il limite nella sua presenza, nella sua positivit, nella sua
realt (Wirklichkeit) divide due campi qualitativamente diversi ma, allo
stesso tempo, il limite appartiene di fatto sia alluno sia allaltro campo: il
limite appartiene inevitabilmente e necessariamente alle due regioni
sdoppiate che esso divide. Quando noi rapportiamo tutti i giudizi trascendentali della ragion pura con lorizzonte di una ricerca filosofica finalizzata a risalire fino ai concetti che rimangono al limite delluso empirico
della ragione, noi ci avvediamo che ambedue possono coesistere, ma possono coesistere solo rimanendo sulla linea limite delluso legittimo della
ragione: perch questa linea appartiene egualmente al campo dellesperienza come a quello della realt intelligibile (p. 6). La linea limite
(Grenzlinie) si costituisce come una linea di comune appartenenza in cui
si incontrano due campi qualitativamente diversi. Proprio sulla base di
questa congiunzione partecipativa, si muove una filosofia del limite, cio
una filosofia che riflette sul limite, studiando le oscillazioni semantiche
che costituiscono non delle zone dombra, ma il campo, lambito e il territorio del limite: ci significa che la ragione viene a stabilire un collegamento reale del noto con lassolutamente ignoto (p. 91). Come afferma Kant, la conoscenza del limite, e quindi una filosofia del limite,
una conoscenza reale positiva (eine wirkliche positive Erkenntnis).
Nella seconda parte (Lillimitato e le situazioni-limite) del volume, sullo sfondo della distinzione semantica tra infinito potenziale e infinito
assoluto e tra infinito reale e infinito matematico (p. 71), Andrea
Gentile analizza il concetto di punto-limite, di illimitato e di situazione-limite. In questo orizzonte di ricerca, da segnalare lanalisi di alcune tematiche particolarmente significative: 1. La linea dombra tra il
finito e linfinito; 2. Linfinito reale e linfinito matematico; 3.
Linfinito potenziale e linfinito assoluto; 4. La determinazione dei
limiti della ragione; 5. Il concetto di situazione-limite; 6. Listante come limite del tempo; 7. Il punto-limite e la linea dombra; 8.
Lillimitato e il sentimento del sublime; 9. Il sublime, lo stupore, la meraviglia e il tormento delle passioni nelle situazioni-limite; 10. I limiti
della ragione, il giudizio riflettente e il sublime; 11. La nozione di limite
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tra lillimitato e linfinito: il sublime dinamico e il sublime matematico; 12. La nozione matematica di limite; 13. Ai confini tra phaenomena e noumena; 14. Concetti limite e concetti problematici; 15. Il
problema trascendentale del doppio-limite.
La determinazione dei limiti della ragione si configura in un orizzonte
negativo, finalizzato sia a costituire una filosofia del limite, sia a tracciare le condizioni di possibilit della conoscenza in rapporto ai suoi limiti e alla sua interna struttura costitutiva: un esame critico della ragione
umana (p. 14). Una filosofia del limite ai confini della ragione apre il
campo di ricerca alla correlazione semantica e dinamica tra il concetto di
soglia, linea-limite e punto-limite. Il significato che caratterizza e
contrassegna nella sua autenticit il concetto di soglia la presenza di
una linea-limite o di un punto-limite che determina un rapporto non
di divisione, ma di distinzione-relazione tra gli elementi interni ed esterni ad essa. La soglia si costituisce come una linea-limite di distinzione-relazione tra le due regioni sdoppiate al di qua e al di l di essa.
Chiunque nel proprio percorso incontri una soglia, non pu rimanervi
indifferente, poich la sua presenza impone alla coscienza il dover prendere delle decisioni. Anche i numerosi modi di esprimersi del linguaggio
ordinario testimoniano la consapevolezza della originariet, strategicit,
unicit e autenticit delle soglie: si prendano, ad esempio, espressioni
come superare il limite, essere al limite, essere sulla soglia, il punto-limite, il punto di non ritorno (p. 108). Il fluire inesorabile del
tempo nella nostra vita e nella nostra esistenza ci porta a vivere dei conflitti interiori e spesso ci porta a fare esperienza del limite e a sperimentare delle situazioni-limite (p. 139). Una situazione-limite uno stato
soggettivo in cui nella sua vita luomo intimo a se stesso. Lintimit o
linteriorit appartengono allessenza della vita. Lesistenza, per dispiegarsi in forma armonica e feconda, deve avere un centro, un punto focale, autentico in cui essa avverte di auto-sussistere. Lesperienza di questa
realt, questa percezione interiore fondamentale una vera e propria
condizione per uno sviluppo autentico della nostra soggettivit per scoprire se stessi ed essere se stessi (p. 142). Ma questo stare in se stessi,
questo orientamento verso linterno pu condurre la vita alla paralisi. Se
la vita si volge troppo verso linterno, essa precipita in se stessa, non trova
pi la via verso lesterno. Diventa muta, bloccata, come inghiottita verso
labisso, verso il naufragio interiore. Unautentica immanenza effettuale solo l dove possibile un varco verso la trascendenza, un orizzonte verso lillimitato e lincondizionato.
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Nella terza parte (Per una filosofia del limite) del volume, lautore definisce i principi costitutivi di una filosofia del limite che assume un
ruolo centrale nella conoscenza, nellesperienza e nellesistenza umana,
facendo riferimento ad alcune aree di ricerca di particolare interesse, tra
cui segnaliamo: 1. Soglia percettiva, soglia assoluta, soglia terminale e soglia differenziale; 2. Il limite come soglia; 3. Il limite come
frontiera. Orientarsi al confine; 4. Territori e zone di confine; 5.
La frontiera: terra di nessuno; 6. Punto, linea, superficie; 7. Il limite
statico e il limite dinamico; 8. Il passaggio del limite: i fenomeni di
transizione o fenomeni soglia; 9. Il margine: essere al limite; 10. La
liminalit e lo stato soggettivo di limen; 11. Lio come realt di confine; 12. I limiti della razionalit sostanziale; 13. Lessere delluomo
come un essere nel limite; 14. La coscienza e lesperienza del limite; 15.
Le situazioni-limite alle soglie delloriginario; 16. Onora il tuo limite;
17. Antropologia del limite; 18. Il limite come identit di compiutezza
e finitudine; 19. Filosofia del limite ai confini della ragione.
Nel corso del fluire del tempo, la coscienza e lesperienza del limite ci
porta spesso a sperimentare dei fenomeni-soglia (p. 120) che coinvolgono in modo profondo e autentico la nostra soggettivit. Nellorizzonte
di una filosofia del limite ai confini della ragione, i fenomeni-soglia ritrovano un interesse particolare e un valore fondamentale per l'interpretazione di numerosi eventi di qualunque tipo sia il fenomeno coinvolto:
filosofico, cognitivo, metacognitivo, psicologico, teologico-religioso, antropologico, etico, pedagogico, sociologico, economico, scientifico.
Lestendersi delle soglie comporta il moltiplicarsi di zone di confine da
definire o da superare. Gi la sola presenza di una soglia saliente sia
simbolicamente sia fisicamente: rispetto ad essa, le decisioni che si prendono hanno dei significati e dei valori che cambiano nei diversi contesti e
campi di riferimento (p. 109). La soglia chiama in causa la nostra soggettivit in tutta la sua complessit e autenticit; la soglia sempre soglia
di qualcosa per qualcuno. Lautenticit, unicit e originalit del concetto di soglia ci porta a non determinare confini assoluti. I limiti della
ragione non sono confini o barriere invalicabili, ma sono limiti problematici, che non possono essere determinati in modo rigorosamente
necessario e definitivo secondo una conoscenza schematica, analitica e
sintetica.
Interpretando la soglia nella sua complessit, nella sua realt, nella sua
autenticit e dinamicit possiamo riconoscere che ogni ordine che vige a
partire da una certa soglia non pu che pensarsi a partire dallazione della
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soglia stessa. Non avendo per la soglia luogo se non allinterno di un


movimento, non possiamo non analizzare lessere sulla soglia se non in
rapporto alla soggettivit e allindividualit di chi la mette in atto. Ognuno di noi un universo. Nel fondo oscuro, misterioso e imperscrutabile del nostro io, dormono forze ignote, come re mai nati. Nella nostra
soggettivit risiedono enormi potenzialit che nel corso dellintero arco
della nostra vita e della nostra esistenza spesso rimangono ad uno stato
potenziale, implicito, latente (p. 111). La nostra vita ci porta a fare esperienza della soglia: innumerevoli sono le soglie che nel corso del fluire del
tempo, possiamo ripercorrere e rintracciare tra livello empirico e concettuale, tra immaginazione e astrazione, tra fantasia e ricordo, tra sensazioni
e intuizioni, tra processi cognitivi e metacognitivi. Nel rintracciare le soglie che ci circondano e che configurano la nostra vita e la nostra esistenza noi riflettiamo sul fluire del tempo che contrassegna le nostre esperienze, la nostra interiorit, le nostre intuizioni, la nostra conoscenza, lessere
delluomo come un essere nel limite (p. 133). Questo significa aprirci a
possibili nuove configurazioni dellessere sulla soglia, tendenti alla liberazione dai confini necessari, assoluti, oggettivi. Definire una soglia significa pertanto ripeterne il gesto, ripercorrendo la sua natura pi profonda e
autentica, secondo un processo riflessivo-soggettivo-metacognitivo che le
ridona un luogo attraverso nuovi e autentici orizzonti di senso.
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