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IGIENE

1. SALUTE E PREVENZIONE
Il termine igiene deriva dal greco Igea, figura mitologica ellenica, figlia di Asclepio associata alla
prevenzione delle malattie e al mantenimento dello stato di salute. Ligiene finalizzata alla prevenzione,
alla tutela ed alla promozione della salute, piuttosto che alla diagnosi e alla cura della malattia. Pone
attenzione al soggetto sano e non al malato, alla collettivit e non al singolo. Ligiene ha come obiettivo la
sicurezza sanitaria della popolazione. In passato la malattia incuteva il timore del sacro e la necessit di porre
linfermo sotto la protezione di una divinit. Il ricovero era appannaggio esclusivo di poveri e diseredati ed
avveniva in locali promiscui e malsani, frutto della mancata osservanza di ogni norma igienica.
Lorganizzazione mondiale della sanit (OMS) fondata il 7 Aprile 1948, ha definito la salute come un
completo stato di benessere fisico, psichico e sociale e non solamente assenza di malattia o di infermit. La
salute un diritto di tutti i cittadini. opportuno considerare la continuit esistente nel passaggio tra salute e
malattia. Un ruolo fondamentale assumono dunque le definizioni di gruppi a rischio e il concetto di rischio
(misura della probabilit che si verifichi un evento negativo per la salute). La prevenzione rappresenta
lobiettivo principale delligiene. Con il termine prevenzione si pu intendere ogni attivit messa in opera per
evitare che allazione sugli individui degli agenti eziologici o dei fattori di rischio faccia seguito la perdita
della salute o la diminuzione del suo livello. Esistono tre tipi di prevenzione: prevenzione primaria
(eziologico ambientale) che si rivolge alla popolazione sana per impedire linsorgere di malattie agendo sui
rischi presenti nellambiente; prevenzione secondaria (patogenico-clinica) che si pone come obiettivo
lindividuazione dei soggetti a rischio che possono sviluppare una determinata patologia e la possibilit di
impedirne la manifestazione clinica. Consiste nella diagnosi precoce che deve essere seguita da un adeguato
intervento. Un intervento di prevenzione secondaria rappresentato dallo screening, test clinico, strumentale
o di laboratorio effettuato su una popolazione standard per differenziare le persone apparentemente sane, ma
gi malate, da quelle effettivamente sane. In questo modo possibile effettuare interventi terapeutici
tempestivi in modo da ridurre mortalit e sofferenze; prevenzione terziaria (riabilitativo-sociale) che
interviene tardi nel continuum salute-malattia. rivolta alla popolazione malata ed ha lobiettivo di ridurre o
impedire linvalidit derivanti dalla malattia, favorendo il recupero. Leducazione alla salute si propone di
elevare il grado di salute aumentando le conoscenze ed influenzando gli stili di vita della popolazione. Uno
degli obiettivi quello di sostituire comportamenti irrazionali e nocivi per la salute con altri comportamenti e
stili di vita favorevoli. Unazione di educazione sanitaria consiste in tre momenti: 1. sollevare interesse sui
problemi della salute ( necessario scoprire i desideri della popolazione e aiutarla a soddisfarli cercando di
legarli agli interessi sanitari che si desidera introdurre); 2. infondere persuasione della loro importanza.
Occorrono tre fattori:
informazione [conoscere cosa si attende la persona e se possiede lenergia ed il coraggio di
accettarne le implicazioni. Metodo socratico];
motivazione e rimozione delle resistenze [le persone non vogliono andare contro gli standard di vita
normale o scontrarsi con le sanzioni socio-culturali di familiari o amici];
azione [leducatore assiste in modo da vedere se il nuovo comportamento ha successo ed
accettato].
3. avviare azioni per tentare di risolverli.
La metodologia elementare per poter affrontare una campagna di educazione alla salute prevede di articolare
i processi in quattro momenti: fase conoscitiva (analisi dei bisogni che si basa sullosservazione del contesto
sociale nel quale bisogna operare, trovare i problemi di salute e cercare gli obiettivi che si vogliono
raggiungere), fase di programmazione degli interventi (consiste nelle valutazioni adeguate per raggiungere
gli obiettivi), fase operativa (realizzazione concreta delle soluzioni proposte ed accettate), fase valutativa
(valutare se sono stati raggiunti i risultati che comprendono: conoscenza del problema, consapevolezza dei
rischi, impostare comportamenti per la correzione del rischio ed accettazione e raggiungimento degli
obiettivi).
Lattivit motoria ha un ruolo preventivo nei confronti delle diverse patologie multifattoriali come: obesit
osteoporosi, malattie cardiovascolari e respiratorie e sulla salute mentale.

2. EPIDEMIOLOGIA
Il metodo fondamentale delligiene costituito dallepidemiologia (dal greco studio della popolazione).
Studia lo stato di salute e di malattia della popolazione ed i relativi fattori di rischio. Viene utilizzata per:
osservare e valutare landamento delle malattie e dello stato di salute, individuare le cause di malattia ossia
agenti eziologici e fattori di rischio, individuare interventi atti a migliorare le condizioni di vita e verificarne
lefficacia, valutare gli interventi di prevenzione, di promozione della salute, diagnosi e cura.
Lepidemiologia pu essere di tipo osservazionale o sperimentale.
Lepidemiologia osservazionale un metodo conoscitivo dove il ricercatore si limita ad osservare i fenomeni
in rapporto alle aree geografiche in cui esse si verificano, dal loro andamento nel tempo e delle
caratteristiche dei soggetti coinvolti. Si distinguono studi descrittivi (forniscono un quadro generale della
distribuzione dei fenomeni in rapporto alle aree geografiche in cui esse si verificano, del loro andamento nel
tempo e delle caratteristiche dei soggetti coinvolti. Tali studi sono rappresentati da:
case-report: dettagliata descrizione dei sintomi, molto economico;
case-series: si riferisce a casi clinici con caratteristiche inusuali che potrebbero far pensare ad un
nuovo tipo di patologia;
ecologici: associazione tra esposizione ed effetto. Per ottenere un quadro preciso, gli studi descrittivi,
si basano su fonti ufficiali di statistica come ad esempio censimento, stato civile ed anagrafe che
sono fattori determinanti la demografia),
studi analitici (approfondiscono gli studi descrittivi in quanto consentono di identificare e quantizzare le
cause dei fenomeni oggetto di studio, di stabilire le leggi e le condizioni della loro diffusione e di ricercare i
pi idonei mezzi di controllo. Fanno riferimento a tre modelli che sono:
trasversali: valutano lesposizione della popolazione ad un possibile fattore di rischio e la presenza
della malattia. Analizzando malattie non molto frequenti occorre raccogliere dati alloccorrenza
[indagini ad hoc]. Tali indagini si servono del campionamento [probabilistico, sistematico,
stratificato]);
e studi longitudinali (si dividono in:
prospettici [o di coorte] con i quali si osservano gli effetti nel tempo di una variabile sulla
popolazione. Parte da soggetti sani e analizza quando e perch si verifica la malattia;
retrospettivi [o di caso-controllo] con i quali si considera una situazione di salute-malattia e si cerca
di individuare a ritroso le variabili che hanno contribuito maggiormente a produrre la malattia. In
questi studi si selezionano due gruppi di controllo, uno malato ed uno sano, e si analizzano i fattori
che hanno determinato la patologia).
Lepidemiologia sperimentale prevede il diretto intervento del ricercatore eliminando o modificando il fattore
in studio. I soggetti in studio si dividono in due gruppi: sperimentale e di controllo. Lassegnazione dei
soggetti ad uno dei due gruppi casuale- uno dei fattori che pu influire sulla validit degli studi
sperimentali la conoscenza da parte dei soggetti in esame o degli sperimentatori della composizione dei due
gruppi. Per evitare queste influenze si preferisce ricorrere ad esperimenti realizzati a singolo, doppio e triplo
cieco. In quelli a singolo cieco i soggetti sperimentati sono alloscuro della loro condizione che nota solo
allo sperimentatore; in quelli a doppio cieco anche colui che conduce lesperimento non conosce lidentit
dei soggetti trattati e dei controlli; nei casi in cui linterpretazione delle prove o lelaborazione statistica dei
dati sia affidata ad un ricercatore diverso dallo sperimentatore si realizza uno studio a triplo cieco.
MISURE DI FREQUENZA
Si dividono in:
Frequenza assoluta (numero di persone che presentano il fenomeno non rapportato n al tempo, n al
gruppo a cui appartengono);
Rapporto (paragone tra gruppi con caratteristiche diverse);
Proporzione (rappresenta un particolare tipo di rapporto in cui il numeratore incluso nel
denominatore);
Tasso (particolare tipo di proporzione che esprime una valutazione temporale del fenomeno.
Costituisce la stima pi affidabile per valutare il rischio di malattia. Essi tengono conto di tre
elementi: 1. popolazione sposta al rischio di subire un certo evento; 2. intervallo di tempo durante il
quali il tasso viene calcolato; 3. numero di eventi che si sviluppano durante un intervallo di tempo.
Il tasso si esprime con la formula: R=(E(t)/P) * K) [R=tasso, E(t)=numero eventi nel tempo t,
P=popolazione esposta al rischio, K=fattore moltiplicativo].
I tassi possono essere classificati in: grezzi [forniscono la misura del numero totale di eventi per un
determinato periodo di tempo in una popolazione definita], specifici [riferiti ad un determinato

evento che si verificato in un determinato gruppo o fascia di popolazione], standardizzati


[correzione dei tassi in seguito a variabili e markers]. Altri tassi sono: letalit, mortalit, natalit,
morbosit, prevalenza, ecc.).
RISCHIO
La capacit di arrecare danno definita pericolo. Il rischio la probabilit che si verifichi un danno:
R = D P [R = rischio, P = probabilit, D = danno]. Il soggetto a rischio un individuo in cui linsorgere di
un evento non favorevole pi probabile. Con il termine fattore di rischio si indica una condizione che
risulta associata in maniera significativa con la malattia. Per la valutazione quantitativa del rischio si ricorre
ad indici specifici che sono:
Rischio assoluto: misura tra gli esposti al fattore e il numero di coloro che si sono ammalati
R.A. = (nuovi casi esposti / totale esposti);
Rischio relativo: misura di incidenza di una malattia tra gli esposti e i non esposti
R.R. = (incidenza esposti / incidenza non esposti);
Odds ratio: lodds il rapporto tra la probabilit di essere malati rispetto alla probabilit di non
esserlo e pu essere calcolato sia per il gruppo di soggetti esposti al fattore di rischio che per il
gruppo dei non esposti. Il rapporto dei due odds lodds ratio.
3.1 EPIDEMIOLOGIA DELLE MALATTIE INFETTIVE
Si definisce malattia infettiva una malattia determinata dallazione di un microrganismo. Hanno diverse
caratteristiche: sono trasmissibili, dovute a fattori di rischio specifici, sono acute. Il triangolo epidemiologico
formato da: ambiente (sede del contagio, delle riserve e delle sorgenti che condiziona anche la diffusione),
agente eziologico (causa necessario ma non sufficiente di malattie infettive. Sono virus, batteri, miceti,
protozoi e prioni. Presenta diverse caratteristiche quali infettivit, patogenicit e virulenza. La contagiosit
la capacit del microrganismo di giungere a contatto con un ospite recettivo. Alcune specie batteriche
svolgono un ruolo patogeno attraverso la tossigenicit, cio la capacit di produrre sostanze dannose per
lorganismo: le tossine che dividiamo in esotossine ed endotossine. Il tropismo un fenomeno con cui un
microrganismo patogeno, una volta entrato in un organismo tende a localizzarsi preferenzialmente in una
specifica sede [organo o tessuto]) e ospite (rappresentato dalluomo che pu essere infettato dallagente
eziologico).
Il microrganismo presente nelle riserve e nei serbatoi, e affinch si sviluppi una malattia deve verificarsi
una successione di eventi misurabili in termini di probabilit, ossia di rischio. La prima condizione di rischio
lesposizione, ossia la condizione in cui lagente eziologico ed ospite si trovano nello stesso ambiente. Il
contagio il momento del contatto tra lospite ed il microrganismo. Una volta avvenuto il contagio, il
microrganismo pu iniziare a moltiplicarsi (questa la fase della colonizzazione). Si parla di infezione
quando la colonizzazione prosegue. Linfezione pu rimanere asintomatica e si parla di portatore sano, cio
un soggetto apparentemente sano, ma infetto. Gli agenti infettivi possono penetrare nellospite in vari modi:
la cute rappresenta una barriera molto efficiente contro gli agenti infettivi, le mucose sono molto pi
facilmente attraversabili come ad esempio le vie respiratorie, digerenti, genito-urinarie e congiuntiva. In
generale la trasmissione pu essere verticale od orizzontale. La prima avviene dalla madre al figlio (transplacentare, durante il parto, allattamento) mentre la seconda pu essere diretta (contagio) o indiretta
(contaminazione per mezzo di veicoli [acqua, cibo, ecc.] o vettori [animali, ecc.]). Le malattie infettive
possono essere classificate in base alla modalit di trasmissione: per via aerea (causate da virus e batteri che
colpiscono le alte e basse vie respiratorie, caratterizzate da alta contagiosit e si trasmettono dal soggetto
infetto al soggetto sano. La prevenzione pi efficace la vaccinazione), per via orofecale (il microrganismo
entra nellorganismo per via orale e si stabilizza a livello intestinale da cui raggiunge altri organi e viene
eliminato con le feci. Le principali misure preventive sono rivolte ad interventi sullambiente, quindi al
controllo sullacqua, allo smaltimento dei liquami, attenzione allalimentazione. Epatite A), per via
parentale (sono infezioni che si trasmettono da uomo a uomo per contatto diretto tramite il sangue ed i
liquidi biologici. Epatite B, C, AIDS e tetano).
3.2 PROFILASSI DELLE MALATTIE INFETTIVE
Comprende tutte quelle misure finalizzate ad evitare linsorgenza e la diffusione delle malattie infettive. La
profilassi diretta o immediata basata su procedure cronologicamente distinte: notifica (informare le autorit
competenti dellinsorgenza di un nuovo caso di malattia infettiva in modo tale da avere un quadro aggiornato
sulla diffusione e distribuzione di molte patologie, segnalare la presenza di nuove epidemie, identificare
nuovo agenti infettivi. La segnalazione prevede modalit e tempi diversi a seconda della classe di
appartenenza della malattia), isolamento (provvedimento preventivo atto ad impedire il contatto diretto tra le

fonti di infezione e le persone sane. Lisolamento pu essere: domiciliare, fiduciario, assistenziale, con
piantonamento, ospedaliero, generale, specializzato ed inverso), inchiesta epidemiologica (raccolta di tutte le
informazioni utili a risalire alla sorgente di infezione ed individuare altri casi).
PULIZIA E SANIFICAZIONE
La pulizia leliminazione meccanica dello sporco. La sanificazione comprende le metodiche di pulizia che
si avvalgono delluso di detergenti.
DISINFEZIONE
Pratica che riduce il numero di organismi patogeni. Tale pratica si attua con agenti fisici (luce solare,
temperatura, calore secco e umido e raggi UV), chimici (disinfettanti). La disinfezione pu essere: continua
(effettuata durante il decorso della malattia trattando le secrezioni e le escrezioni del paziente e gli oggetti
contaminati), terminale (rivolta allaambiente dove ha soggiornato il soggetto malato), periodica (effettuata
in ambienti sovraffollati) ed occasionale (effettuata in ambienti a seguito di un evento effettivo verificatosi in
maniera sporadica).
DISINFESTAZIONE
Metodica atta a distruggere macro-parassiti nocivi per luomo e lambiente operata tramite disinfettanti
integrali, insetticidi e rodenticidi.
STERILIZZAZIONE
Intervento finalizzato a distruggere qualsiasi forma di vita presente in un ambiente, in un materiale o su una
superficie. Pu essere eseguita con mezzi fisici (calore secco, raggi UV, radiazioni ionizzanti), mezzi chimici
(ossido di etilene, glutaraldeide).
PROFILASSI IMMUNITARIA
Conferire ai soggetti suscettibili uno stato di immunit, ovvero di resistenza allinfezione. Pu essere di due
tipi: passiva (mediante assunzione di anticorpi o immunoglobine umane o di sintesi) ed attiva
(somministrazione di vaccini).
VACCINI E VACCINOPROFILASSI
La vaccinoprofilassi quella pratica sanitaria che si propone di prevenire linsorgenza delle malattie infettive
favorendo la sviluppo dellimmunit nellindividuo mediante la somministrazione di vaccini. I vaccini sono
farmaci in grado di indurre il sistema immunitario a rispondere attivamente con meccanismi diversi capaci di
proteggere lindividuo per un periodo prolungato.
Classificazione i vaccini possono essere:
Tradizionali (Antimicrobici [a germi uccisi o inattivi ed in base al tipo di solvente si
differenziano in idrovaccini e lipovaccini] ed Antitossici [allestiti con anatossine]);
Di nuova generazione (Sintetici, a DNA ricombinante ed anti-idiotipo).
La maggior parte delle vaccinazioni pu essere effettuata nei primi mesi di vita ed altri possono essere
praticati dopo il primo anno di et. Quelli obbligatori sono: tetano, poliomielite, difterite, epatite B. Quelli
consigliati sono: anti morbillo, rosolia e parotite, anti pertosse. Ai viaggiatori vengono consigliati: anti
epatite A e B, antitetanica, antitifica, anti febbre gialla.
RISPOSTA IMMUNITARIA
Si divide in: primaria (osservata dopo la prima somministrazione vaccinale. Prevede tre fasi: latenza,
crescita e diminuzione); e secondaria (caratterizzata dalla rapidit di comparsa di anticorpi specifici e dalla
quantit di anticorpi secreti).
CARATTERISTICHE DEI VACCINI
Esse sono: immunogenicit (capacit di indurre risposta immunitaria), efficacia (attivit protettiva nei
confronti della malattia), innocuit (incapacit di causare malattie), controindicazioni (indicazioni a non
vaccinare), vie di somministrazione (intramuscolari, sottocutanee, intradermica, orale, intranasale e
sottolinguale), reazioni indesiderate (intolleranza, dolori, gonfiore e febbre).

VACCINAZIONI COMBINATE E SIMULTANEE


Quelli combinati sono una miscela di pi antigeni preparati, somministrati insieme e sono classificati in
multivalenti e multipatologie. Quelle simultanee si realizzano quando pi vaccini sono somministrati agli
stessi tempi in siti differenti.
SIEROPROFILASSI
Lorganismo non produce gli anticorpi ma li riceve dallesterno, pertanto conferisce una protezione
immediata. Non hanno immunit duratura.
CHEMIOPROFILASSI
Impiego di sostanze chimiche come anticorpi. Prevenzione di tipo farmacologico per bloccare sul nascere lo
sviluppo del processo infettivo.
4. EPIDEMIOLOGIA E PROFILASSI DELLE MALATTIE CRONICO DEGENERATIVE
Le malattie cronico degenerative comprendono patologie caratterizzate da un decorso prolungato nel tempo
ed una progressiva degenerazione dei tessuti. Non si risolvono spontaneamente n si pu avere una
guarigione completa. Tra le principali si annoverano:
Malattie cardiovascolari (malattie del cuore, circolatorie e dei vasi i cui esiti sono: infarto,
insufficienza cardiaca, morte improvvisa, ictus. I fattori di rischio sono: et, sesso, colesterolo,
diabete, fumo, obesit. Con il termine cardiopatia ischemica si indicano le malattie cardiache
determinate da un ridotto apporto di sangue al cuore e dunque di ossigeno. Le coronarie sono
soggette ad un processo di irrigidimento e di deposizione di lipidi sulle pareti. Lipertensione
dovuta a valori elevati di pressione, spesso asintomatica ed un fattore di rischio per infarti ed
ictus);
Malattie dismetaboliche (obesit e diabete);
Neoplasie (tumore);
Disturbi respiratori cronici (broncopneumopatia cronico ostruttiva BPCO);
Tossicodipendenze (alcolismo, tabagismo, tossicodipendenze);
Affezioni non infettive dellet scolare (carie dentale, miopia e scoliosi).
TUMORI
Con il termine tumore sono indicate malattie che sono diversissime tra loro per cause determinanti,
sintomatologia e per i mezzi di diagnosi e di cura. Il pi delle volte non ha uninsorgenza improvvisa e
rapida ma si presenta in modo subdolo, con un decorso lento; non compare senza cause. Attualmente nel
mondo si registrano circa 10 milioni di nuovi casi ogni anno con 6 milioni di morti. Leziologia dei tumori
riconosce molteplici fattori causali, sia endogeni (et, sesso, razza ed ereditariet) che esogeni (divisi in
comportamentali [fumo di tabacco, consumo di bevande alcoliche e taluni regimi dietetici] e dellambiente di
vita e di lavoro [inquinamento atmosferico, delle acque e dl suolo o produzione e manipolazione di sostanze
chimiche e/o cancerogene]). La cancerogenesi riconosce due momenti: liniziazione (riguarda la singola
cellula e consiste in alterazioni irreversibili del DNA cellulare) e la promozione (fenomeno pluricellulare, a
volte reversibile, che progredisce fino al danno clinico manifesto). Tutti i fattori mutageni e/o cancerogeni
vengono classificati in tre gruppi: fisici, chimici e biologici. Questi fattori possono agire sia da cancroiniziatori (agenti capaci di alterare il DNA) che da cancro-promotori (sostanze che stimolano la
moltiplicazione delle cellule bersaglio dei cancro-iniziatori). La prevenzione primaria dei tumori si basa sulla
rimozione degli agenti cancerogeni. Le linee guida da seguire prevedono la modificazione delle abitudini di
vita e la rimozione e/o la riduzione dellesposizione allinquinamento. La prevenzione secondaria si basa
sulla diagnosi precoce e sulla disponibilit di validi test di screening. La prevenzione terziaria si basa
sullutilizzo delle terapie farmacologiche e radianti per la prevenzione delle recidive e sulle terapie
riabilitative per il recupero psico-fisico dei pazienti.
OBESITA
Abnorme aumento di peso e della massa corporea dovuto ad un eccessivo accumulo di grasso nei depositi
adiposi dellorganismo. Pu avere carattere ereditario, prevalente nelle donne e laspettativa di vita
ridotta dal punto di vista qualitativo e quantitativo. Sta diventando una pandemia. Per la prevenzione bisogna
ridurre la sedentariet e migliorare lalimentazione in quanto potrebbe causare infarti e difficolt respiratorie
ed spesso associato a diabete e colesterolo.

DIABETE
Si contraddistingue per la presenza di zucchero nelle urine che vi giunge attraverso il rene quando la sua
concentrazione nel sangue raggiunge livelli elevati. Esso causato da un aumento di zuccheri nel sangue, da
una ridotta secrezione di insulina o dalla combinazione di questultima con la resistenza dei tessuti periferici.
Il compito dellinsulina quello di facilitare lingresso del glucosio allinterno delle cellule e la sua
conseguente trasformazione in energia. Tale patologia importante per le complicanze ad essa associate
(nefropatie, neuropatie, retinopatie). Esistono due forme di diabete: diabete mellito (DM1) o insulino
dipendente in cui il pancreas non produce linsulina; DM2 o non insulino dipendente a causa del quale il
corpo non capace di rispondere in modo adeguato allazione dellinsulina prodotta dal pancreas.
Abbiamo poi il diabete associato ad altra patologia che si consegue per cause quali malattie pancreatiche,
endocrine e di origine ipofisiarie e tiroidee; il diabete gestazionale che si presenta nelle donne in gravidanza
e si limita al periodo della stessa. La prevenzione primaria serve a prevenire lobesit o a correggerla, quella
secondaria a prevenire o ritardare le complicanze tramite diagnosi precoce ed inizio tempestivo della terapia,
quella terziaria rivolta alle singole complicanze e varia in rapporto alla natura e gravit di queste ultime. La
prevenzione efficace solo nei soggetti colpiti dal diabete del tipo due.
BRONCOPNEUMOPATIE CRONICO OSTRUTTIVE (BPCO)
Le broncopneumopatie cronico ostruttive comprendono un gruppo di affezioni croniche clinicamente anche
molto differenti per il diverso grado di associazione dei sintomi della bronchite, dellasma e dellenfisema. Il
decorso cronico caratterizzato, generalmente, dallostruzione delle vie bronchiali e dallipersecrezione di
muco. Le principali cause dia tale incremento sono da ricercare nellabitudine al fumo, nellaumento
dellinquinamento atmosferico urbano e nellincremento della produzione di sostanze tossiche ed irritanti.
Particolare importanza assume la bronchite cronica. I principali sintomi da riscontrare per una corrette
diagnosi della bronchite cronica sono: la presenza di tosse e catarro per almeno 3 mesi allanno e per almeno
due anni consecutivi. Ogni anno in Italia si verificano circa 30mila decessi. La prevenzione primaria consiste
nella rimozione dei fattori causali di rischio come labolizione dellabitudine al fumo. La prevenzione
secondaria pu essere realizzata mediante la diagnosi precoce.
ALCOLISMO
Pu avere effetto tossico ed indurre dipendenze e tolleranze. Ne sono maggiormente colpiti i soggetti di
sesso maschile con problemi psico-sociali in et compresa tra i 35 ed i 50 anni. La tossicit acuta dellalcool
pu condurre a comportamenti molesti, apatia e sonnolenza fino alla morte in casi estremi. Il metabolismo
delle sostanze alcoliche avviene a livello del fegato dove lalcool giunge trasportato dal sangue. In et
giovanile influisce sullo sviluppo cerebrale.
TABAGISMO
Assunzione abitudinaria e prolungata di eccessive quantit di tabacco. Il fumo di tabacco pu indurre
dipendenza. Il tabagismo rappresenta la principale causa di morte prevenibile. Linalazione di fumo riduce
lossigeno disponibile per organi e tessuti provocando danni. I primi effetti nocivi si verificano allapparato
respiratorio e cardiocircolatorio. In gravidanza pu avere effetti come laborto, ritardo dello sviluppo e
malformazioni del feto. Anche il fumo passivo pu avere conseguenze. La prevenzione si basa
sulleducazione sanitaria.
DROGHE E TOSSICODIPENDENZE
Sono classificate in base alleffetto che sono in grado di indurre: stupefacenti o narcotici (oppio e derivati),
stimolanti (anfetamine e cocaine), psicofarmaci e cannabis. I soggetti pi a rischio sono gli adolescenti ed i
professionisti. La dipendenza pu essere psichica o fisica (crisi di astinenza). Possiamo distinguere
consumatori occasionali, farmaco dipendenti e tossicodipendenza vera e propria. Le conseguenze sono
tolleranza od assuefazione e dipendenza.
AFFEZIONI NON INFETTIVE DELLETA SCOLARE
CARIE DENTALE
Processo erosivo e deostruente del dente. Il principale fattore eziologico la placca muco-batterica che si
accumula sulla superficie dentale e concorre alla formazione del tartaro. Se coinvolge anche lo strato pulpare
si prova dolore. Una carie non trattata diventa ascesso. Leziologia multifattoriale, occorre infatti un ospite
suscettibile, una dieta ricca di carboidrati fermentabili e microrganismo ad attivit cariogena. Il 95% della
popolazione ne risulta colpita.

MIOPIA
Aumento di lunghezza dellasse antero-posteriore dellocchio ed caratterizzata dalla difficolt di vedere gli
oggetti lontani. ereditaria e la prevenzione si realizza con visite oculistiche periodiche.
SCOLIOSI
Deviazione permanente della colonna vertebrale sul piano frontale con la presenza di una rotazione dei corpi
vertebrali. Si classifica in congenita ed acquisita (idiopatiche infantili, giovanili). Le cause sono le posizioni
sbagliate assunte. Si pu prevenire con visite ortopediche periodiche ed attivit fisica.
5. IGIENE DELLAMBIENTE
ARIA ED INQUINAMENTO ATMOSFERICO
Laria sicuramente una materia prima fondamentale per luomo e per il mondo vegetale ed animale. Essa
costituita da un miscuglio di gas, particelle solide e liquide, il cui insieme rappresenta latmosfera, ovvero
linvolucro gassoso che circonda la Terra. Latmosfera ha densit decrescente in funzione dellaltitudine e la
sua composizione esercita, per i fenomeni e le reazioni che avvengono nei bassi strati, una serie di effetti
sulla morfologia della superficie terrestre.
Composizione chimica i principali gas riscontrabili nellaria secca sono: ossigeno, azoto, argon ed
anidride carbonica. Lossigeno un gas di fondamentale importanza in quanto nelluomo partecipa al
fenomeno della respirazione ed interviene nei fenomeni vitali della maggior parte delle cellule. Lazoto si
scioglie nel plasma e nei liquidi organici. Lanidride carbonica rappresenta il prodotto catabolico della
respirazione degli esseri viventi; viene assorbita dai vegetali che la utilizzano nella fotosintesi clorofilliana.
Questo gas contribuisce a trattenere il calore irradiato dalla Terra nello spazio, regolando in tal maniera la
temperatura dellaria. Largon un gas inerte che non partecipa allo scambio gassoso della respirazione
umana. Laria contiene, inoltre, vapore acqueo, pulviscolo atmosferico, microrganismi e spore.
Propriet fisiche le caratteristiche fisiche dellatmosfera sono:
Temperatura: essa risente di vari fattori tra cui laltitudine, la altitudine, lalternarsi delle stagioni e
la diseguale distribuzione delle terre e delle acque. Lesposizione dellorganismo umano ad elevate
temperature pu provocare molteplici sindromi che si esprimono in quadri clinici di diversa gravit
tra cui: sincope da calore (poco afflusso di sangue al cervello), astenia (perdita elevata di sodio),
crampi (contratture muscolari), colpo di sole (cefalea) e colpo di calore (astenia, cefalea). La
profilassi per evitare queste patologie consiste in un vestiario adeguato ed alla moderazione
dellattivit fisica. Il freddo intenso, invece, induce una riduzione della temperatura corporea che si
manifesta con due sindromi: assideramento (si manifesta in tre stadi in cui il primo caratterizzato
da cute fredda e pallida, il secondo da cute livida e grigiastra e il terzo da sonno ed allucinazioni) e
congelamento (lesione locale con un quadro clinico che si divide in tre gradi in cui il primo presente
eritema cutaneo, il secondo comparsa di bolle e il terzo lesioni irreversibili.). La profilassi per queste
patologie consiste in un vestiario adeguato ed unalimentazione ricca di grassi.
Pressione atmosferica: determinata dal peso dellaria che circonda la Terra. Vieni misurata con i
barometri a mercurio o metallici. Le manifestazioni che si determinano dopo lesposizione a
pressioni differenti sono dette baropatie che si distinguono in iperbaropatie (esposizioni a pressioni
maggiori di quella atmosferica) ed ipobaropatie (esposizioni a pressioni minori di quella
atmosferica). La profilassi si attua evitando brusche immersioni nei soggetti poco allenati ed
evitando escursioni in montagna a medie e grandi altezze. La sintomatologia caratterizzata da
disturbi della respirazione, cianosi e vomito.
Umidit: vapore acqueo presente nellaria. Lumidit assoluta il peso in grammi di vapore acqueo
contenuto in un m3 daria. Lumidit massima la quantit massima di vapore acqueo in un m 3
daria. Lumidit relativa il rapporto percentuale delle precedenti.
La composizione dellaria pu essere alterata sia per limmissione di sostanze estranee, sia per la
significativa variazione della proporzione dei suoi componenti. Linquinamento dellaria uno dei problemi
di salute pubblica di maggiore gravit. Per sostanza inquinante dellaria di intende qualsiasi sostanza che
risulta nociva. Gli inquinanti possono essere divisi in: fisici (radiazioni ionizzanti e non, microonde e
radiofrequenze, rumori, ultrasuoni ed odori) e chimici (anidride solforosa, ossidi di azoto, benzolo,
cloroformio e microrganismi). Le fonti di inquinamento possono essere naturali (piante, suolo, erosioni,
incendi, ecc.) o artificiali (processi non naturali effettuati dalluomo). Gli inquinanti sono classificati inoltre
in primari (emessi direttamente nellatmosfera) e secondari (reazioni successive agli inquinanti primari).

Linquinamento urbano sostenuto da numerose fonti di emissione come impianti di riscaldamento e traffico
motorizzato. Linquinamento industriale causa di concentrazioni abnormi di inquinanti in zone localizzate.
Effetto serra (lanidride carbonica, il metano ed il vapore acqueo hanno unimportante azione
termoregolatrice sul clima in quanto restituiscono parte dellenergia assorbita alla terra. La variazione
chimica dellatmosfera dovuta allinquinamento ha portato ad un aumento di tale fenomeno causando un
innalzamento delle temperature).
Inversione termica (condizione in cui la temperatura dellaria a livello del suolo minore di quella ad una
certa quota. Ce ne sono di due tipi che sono quella da irradiazione,dovuta alla perdita di calore da parte della
superficie terrestre, e quella da abbassamento, dovuta al fatto che grandi masse daria si abbassano su masse
daria a pressione minore).
Piogge acide (nelle aree urbane dove gli inquinanti che predominano sono rappresentati da ossidi di zolfo e
di azoto, e da anidride carbonica, si assiste alla deposizione delle cosiddette piogge acide, che contengono
composti quali acido solforico, acido nitrico ed acido carbonico. Le piogge acide sono causa di danni per
luomo, la vegetazione e lambiente).
Distruzione dellozonosfera (affinch la densit dellozono resti costante, occorre che il numero di
molecole ricombinanti, sia uguale a quello delle molecole distrutte. Purtroppo il mantenimento di questo
equilibrio messo a dura prova dai prodotti chimici come i cloro-fluoro-carburi i quali, essendo molto
volatili, rendono difficoltosa la ricostituzione delle molecole di ozono).
MICROCLIMA
Il microclima linsieme dei componenti chimici e dei fattori fisici che caratterizzano laria dei luoghi
confinati. Affinch si instauri una condizione di comfort individuale e collettivo, necessario che si
stabilisca una condizione di equilibrio fra lambiente e lequilibrio. La composizione chimica quasi uguale
a quella dellaria atmosferica, mentre i fattori fisici che la caratterizzano sono:
Temperatura (risente poco delle variazioni termiche esterne e i suoi valori ottimali dipendono
dallet, dal sesso e dallo stato di salute. In genere la temperatura ideale di circa 23-25C).
Irraggiamento (capacit di un corpo di riflettere o assorbire le radiazioni termiche. Si deve
considerare la temperatura radiante media e viene calcolata tramite il globotermometro di Vernon).
Umidit ( un elemento fondamentale del benessere fisiologico delluomo. Lumidit
microclimatica funzione del livello igrometrico esterno. La misura dellumidit viene effettuata
tramite igrometri che sfruttano le capacit dei capelli di allungarsi in presenza di umidit).
Ventilazione (parametro microclimatico di fondamentale importanza, infatti un corpo caldo si
raffredda tanto pi rapidamente quanto maggiore la ventilazione. Il movimento dellaria deve
essere contenuto entro limiti ben definiti per evitare che possa diventare dannosa).
Viziatura dellaria indoor (negli ambienti chiusi laria subisce modificazioni determinate dalla
presenza delluomo, poich c una costante produzione di agenti contaminanti. In un ambiente
chiuso il tasso di umidit e la temperatura vanno aumentando fino a raggiungere valori tali da portare
malessere. La viziatura dellaria aumenta allaumentare del contenuto di CO 2. Il cubo daria
definito come la quantit daria necessaria per ogni ora ad una persona perch il tasso di CO2 non
superi il limite dell1).
ACQUA
Non disponibile in quantit illimitata. Lacqua dolce un elemento fondamentale per la sopravvivenza
delluomo ed uno dei costituenti principali del corpo umano. Viene utilizzata per molteplici usi quali
ligiene personale e collettiva e le attivit agricole ed industriali.
Ciclo dellacqua lacqua non si mantiene sempre allo stato liquido ma attraversa varie fasi sotto lazione
dei raggi solari. Essa evapora per azione delle radiazioni solari. A contatto con gli strati pi freddi
dellatmosfera ricade al suolo condensandosi in pioggia, grandine, rugiada o neve. Lacqua ricaduta al suolo
pu affluire in fiumi o venire assorbita dal terreno e fermarsi in superficie raccogliendosi in falde acquifere
sotterranee.
Approvvigionamento idrico viene effettuato utilizzando le acque meteoriche (o piovane, che vengono
raccolte e conservate in cisterne o in costruzioni scavate nel sottosuolo. impiegata per uso domestico, ma
spesso non potabile perch povera di sali e gas disciolti e sono contaminate), telluriche (acque meteoriche
che, penetrate nelle rocce e nei terreni si sono arricchite di sali calcarei. Possono risalire alla luce in sorgenti
o rimanere latenti), superficiali (di fiumi, laghi e bacini artificiali), marine (non possono essere utilizzate

per lalto contenuto di sali, ma vanno sottoposte a processi di dissalazione tramite distillazione o
congelamento).
Potabilit dellacqua lacqua potabile deve avere una composizione chimica tale da poter essere tollerata
dallorganismo umano. Non deve contenere impurit nocive per la salute e non deve essere corrosiva per le
tubature. Deve essere limpida, incolore ed insapore altrimenti deve essere sottoposta a processi di correzione.
Quando presenta torbidit viene chiarificata con processi di coagulazione e filtrazione. La correzione dei
sapori e degli odori sgradevoli avviene con lareazione. Lacqua gradevole quando la temperatura tra i
10 ed i 15C, il residuo secco non supera i 1500mg/l e il pH non n troppo acido n troppo basico. Lo
studio dei caratteri chimici dellacqua permette di ottenere indicazioni sulla composizione minerale, sulla
presenza o meno di sostanze nocive o indici di inquinamento. Le migliori acque potabili presentano, appena
raccolte, reazioni leggermente acide per effetto dellacido carbonico disciolto. Altra caratteristica dellacqua
la durezza totale, cio la concentrazione di Sali in essa disciolti. Le sostanze tossiche sono largento (che
provoca argirosi), larsenico e i cianuri. La sostanze inquinanti sono lammoniaca, i nitrati, i nitriti, i cloruri e
lacido fosforico. Lesame dei caratteri batteriologici dellacqua deve essere effettuato per evitare che essa
diventi un veicolo di organismi patogeni.
Potabilizzazione delle acque avviene tramite mezzi fisici, chimici e meccanici. Il pi pratico la
clorazione che pu avvenire con diverse modalit: clorammonazione (grandi quantit di cloro ed
ammoniaca), clorazione al break-point (elimina odori e sapori sgradevoli). Per quanto riguarda i mezzi
meccanici abbiamo: filtri lenti o inglesi (costituiti da strati sovrapposti di ghiaia via via pi fini ed un strato
filtrante vero e proprio costituito da sabbia silicia), sistema Puech-Chabal (consiste in un prefiltro ed una
serie di sgrassatori disposti in pendenza), filtri rapidi o americani (pi usati, procedimento combinato di
coagulazione, sedimentazione e filtrazione).
SUOLO
Il suolo contribuisce alla distribuzione della vegetazione, delle coltivazioni e degli insediamenti umani.
Rappresenta la parte pi esterna e sottile della crosta terrestre, costituito da sostanze solide (organiche ed
inorganiche), liquide (acqua) e gas (atmosfera). Pu essere suddiviso in una parte superficiale o strato attivo,
uno inerte ed il sottosuolo.
Per rifiuto si intende qualsiasi sostanza di cui il detentore si disfi o abbia lobbligo di disfarsi secondo le
norme vigenti. Lo smaltimento consiste in un processo molto articolato che comprende azioni di: raccolta
cernita, trasporto e trattamento.
Rifiuti solidi si dividono in rifiuti urbani (domestici e stradali), speciali (lavorazioni industriali e di
attivit agricole), degli ospedali e delle case di cura, quelli di costruzioni, tossici e nocivi. Lo smaltimento dei
rifiuti solidi urbani avviene in quattro fasi: raccolta (i rifiuti vengono collocati in contenitori che
impediscano le esalazioni moleste e tengano lontano gli animali), cernita (separazione del materiale che pu
essere riutilizzato da quello che non pu esserlo), trasporto e trattamento. Lo smaltimento dei rifiuti solidi
avviene con modalit differenti: scarico controllato, biostabilizzazione, compressione ed incenerimento,
riciclaggio. Le discariche si dividono in 3 categorie: 1. per rifiuti solidi urbani; 2. per materiali provenienti da
costruzioni, tossico nocivi, speciali; 3. per rifiuti tossico-nocivi speciali. Per lo smaltimento di rifiuti speciali
bisogna che essi vengano sottoposti a trattamenti di disinfezione e sterilizzazione. Lo smaltimento avviene
per termodistruzione. La raccolta avviene in raccoglitori dotati dei requisiti di resistenza. Lo smaltimento
avviene tramite incenerimento o in una discarica di secondo livello.
Liquami si dividono in domestici ed industriali. Quelli domestici vengono allontanati tramite le fognature
statiche (pozzo a tenuta), dinamiche (convoglia i liquami in zone distanti da quelle di produzione). Con il
sistema unitario vengono allontanati dai centri urbani tutti i liquami domestici insieme alle acque piovane e
di lavaggio delle strade. Con il sistema doppio o separato si utilizzano due canali differenti per le acque
bianche e nere. Lo smaltimento pu essere naturale (avviene nel suolo e nellacqua) od artificiale (il liquame
viene raccolto in fosse settiche o vasche di tipo imhof). Nei centri urbani lo smaltimento artificiale avviene
secondo tre fasi: primaria (allontana dai liquami il materiale grossolano con griglie o trituratori), secondario
(allontana il materiale organico ancora presente nel liquame tramite letti batterici) e terziario (operazioni per
poter riutilizzare il liquame). Per quanto riguarda lo smaltimento dei liquami industriali, essi devono essere
prima depurati per eliminare le scorie inquinanti (tramite flottazione, stripping, sedimentazione,
neutralizzazione, grigliatura).
IGIENE DEGLI ALIMENTI
Si prefigge di conservare le caratteristiche intrinseche di un alimento e di assicurarne linnocuit.
Conservazione una pratica che riveste una notevole importanza economica ed igienico-sanitaria. Essa
consente di: evitare lalterazione degli alimenti, assicurare la distribuzione delle derrate alimentari in luoghi

lontani dalle zone di produzione, assicurare nel tempo il commercio degli alimenti a produzioni stagionali. In
base alla velocit con la quale gli alimenti vanno incontro a tali alterazioni abbiamo alimenti del tipo: poco
deperibili (cereali), deperibili (vegetali e carni), molto deperibili (latte e derivati). I pesticidi sono prodotti
adoperati per la produzione delle colture agricole, delle piante e delle foreste contro insetti, acari, parassiti e
vermi. I settori di impiego dei pesticidi sono: agricolo, civile (domestico ed industriale), veterinario ed
umano. I principali pesticidi appartengono a 5 classi: 1. piretroidi, 2. organo-clorurati, 3. organo-fosforati, 4.
carbammati, 5. tiocianati. Per la conservazione nella fase di stoccaggio vengono utilizzate le micotossine
(metaboliti tossici e veleni prodotti da funghi filamentosi. Le principali sono: aflatossine, ocatossine ed acido
penicillio. La prevenzione delle micotossine deve essere esercitata mediante il controllo a livello dei sistemi
di produzione, di raccolta, di trasporto e di stoccaggio delle derrate alimentari e del controllo delle
importazioni). Per prodotto finito si intende quello idoneo e pronto al consumo. La conservazione pu
avvenire tramite: mezzi fisici (basati sulle variazioni di temperatura, sulle procedure di disidratatura, e di
essiccamento. Le alte temperature sono impiegate per la sterilizzazione che garantisce una conservazione
illimitata e per la pastorizzazione che consiste nel riscaldamento del prodotto per un determinato periodo, ma
inefficace contro le spore. Le basse temperature sono impiegate nella refrigerazione [dove il potere
nutritivo non viene alterato], nel congelamento [si utilizza per garantire una pi lunga conservazione degli
alimenti] e nella surgelazione [che avviene tra i -18 ed i -50C]), mezzi chimici (aggiunta di zucchero, sale,
olio, aceto, affumicatura od additivi) e biologici (fermentazione che consiste nella formazione di alcool e di
acidi organici che inibiscono lo sviluppo di germi putrefattivi).

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