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L'intento quello di evidenziare le inefficienze e, nello stesso tempo, di proporre soluzioni fra l'altro gi
previste nei vari accordi nazionali e regionali mai attuati nella nostra ex ASP.
Dobbiamo fare di tutto affinch, nell'ambito della medicina territoriale, si facciano partire i nuclei delle cure
primarie ovvero strutture dove possibile erogare un servizio efficace di continuit diurna dell'assistenza dove
meglio si realizza l'integrazione dei professionisti ovvero i medici di medina generale, i medici di continuit
assistenziale, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali, gli infermieri e gli assistenti sociali.
L'evoluzione dei NCP prevede la realizzazione di strutture sanitarie come punto di riferimento per i cittadini alle
quali ci si pu rivolgere in qualsiasi momento per trovare una risposta ai propri problemi di salute. Tali strutture
devono diventare un punto di accoglienza per i cittadini, e inoltre, dovrebbero costituire le cosiddette CASE
DELLA SALUTE. Queste strutture hanno lo scopo di:
-ASSICURARE UN UNICO PUNTO DI ACCESSO AI CITTADINI;
-GARANTIRE L'ASSISTENZA h24 7 GIORNI SU 7;
-RAFFORZARE L'INTEGRAZIONE CON L'OSPEDALE, SOPRATTUTTO IN RELAZIONE ALLE DIMISSIONI PROTETTE;
-la riduzione del disagio dellammalato con urgente necessit di intervento che pu cos trovare risposte da
professionisti anche diversi dal proprio medico di famiglia;
- EVITARE L' ACCESSO IMPROPRIO AL PRONTO SOCCORSO;
Ottenere grazie alla collaborazione del personale infermieristico e degli specialisti una risposta, in un unico
accesso, ad una gamma di prestazioni pi ampie e qualitativamente migliori.
L'organizzazione delle CASE DELLA SALUTE prevede quindi un corretto utilizzo delle risorse, una riduzione degli
accessi impropri dei PS e UNA RIDUZIONE DEI RICOVERI IMPROPRI; la medicina territoriale deve appropriarsi
delle cure e della gestione dei malati cronici che tanto incidono nell'affollamento dei pronto soccorso e delle
ospedalizzazioni. La realizzazione delle case della salute rappresenta un vero cambiamento nell'organizzazione
dell'assistenza primaria poich modifica una realt nella quale il medico di MEDICINA GENERALE lasciato solo
nel suo studio con un alto carico burocratico che poco si sposa con lattivit della professione medica. Con
questa organizzazione si pu restituire ai MEDICI DI MEDICINA GENERALE E DEL TERRITORIO IL RUOLO CLINICO
E QUINDI LA TITOLARITA' DELLA PROPRIA FUNZIONE DI "MEDICO".
Per rendere possibile quanto sopra detto indispensabile altres la connessione in rete dei medici di medicina
generale con gli specialisti ambulatoriali e con i servizi e le strutture sanitarie e sociali del distretto. Il punto
chiave di questo processo prevede unappropriata informatizzazione del sistema; si tratta di dotare di
computer i servizi territoriali, compresi gli studi medici, ed avere programmi informatici che siano in grado di
consentire uno scambio ed una comunicazione in tempo reale delle informazioni cliniche e gestionali. Il
cittadino, grazie a tali strutture, potr avere una risposta sanitaria pi qualificata e, una volta visitato, se avr
bisogno di esami diagnostici o di prestazioni specialistiche potr essere guidato nel suo percorso diagnosticoterapeutico direttamente dal medico di famiglia, che, integrato nella rete distrettuale, potr provvedere alle
necessarie prenotazioni. Il medico di famiglia potr in tal modo avere le risposte degli accertamenti eseguiti
direttamente sul suo computer con conseguente velocizzazione della trasmissione al cittadino, non pi
costretto a file interminabili.
IN CONCLUSIONE TALI FORME ORGANIZZATIVE SONO GIA PARTITE, PER DISPOSIZIONE REGIONALE, NELL'ASP
DI CATANZARO. UNULTERIORE CONFERMA DELLA SCARSA CONSIDERAZIONE CHE SI HA PER IL NOSTRO
TERRITORIO EX ASP 3, PENALIZZATO SEMPRE DI PIU ' NELLA GARAZIA DELLA SALUTE , BENE PRIMARIO PER IL
QUALE NON E ACCETABILE NESSUNA FORMA DI DISCRIMINAZIONE.