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LE TANGENTI NON SONO ALLARME SOCIALE?

IL PROCURATORE AGUECI:
NON HO PAROLE
Questo il commento del magistrato alla notizia del parere dellAvvocatura e alla conseguente
mancata costituzione di parte civile della Regione al processo contro un proprio dipendente
accusato di corruzione
di Alberto Samon

Non ho parole. Questo il commento del procuratore aggiunto Leonardo Agueci alla notizia della
mancata costituzione di parte civile della Regione siciliana al processo contro un proprio dipendente
infedele accusato di corruzione. Mancata costituzione dovuta a un parere dellAvvocatura
distrettuale dello Stato. Non ho proprio parole ha detto il magistrato proprio
perch lAvvocatura dello Stato di Palermo sempre stata sensibile su questi temi. Ho sperimentato
la sensibilit dimostrata in altre occasioni, ecco perch questa notizia mi ha lasciato di stucco. Devo
leggere le motivazioni.
Eppure, in tal caso la sensibilit non si tradotta in un orientamento conseguente. La vicenda
quella relativa al procedimento penale a carico del funzionario dellassessorato al
Territorio,Gianfranco Cannova, arrestato mesi fa con laccusa di avere intascato tangenti e usufruito
di soggiorni in lussuosi alberghi, per oliare una pratica nel settore dello smaltimento dei rifiuti e
delle discariche.
Il dipendente regionale attualmente alla sbarra davanti al tribunale di Palermo ma, male che gli
vada, potr incassare una condanna penale, mentre non vi sar alcuna provvisionale, alcun
risarcimento in favore della Regione, in quanto questa non si costituita parte civile.
Un dietro-front, dovuto al fatto che lAvvocatura distrettuale dello Stato, investita della questione,
ha spiegato che se il danno provocato allente pubblico non eccessivo, allora non il caso che
questo si costituisca parte civile. Una decisione, motivata con parole che lasciano di stucco,
soprattutto nella parte in cui viene definita inopportuna leventualit della Regione di costituirsi
al processo per far valere il proprio ruolo di parte offesa. La stessa Avvocatura aveva motivato il
proprio orientamento con lesiguit del danno provocato dal singolo caso al patrimonio pubblico
e per il non particolare allarme sociale connesso alle fattispecie concrete contestate.
Tanto bastato per convincere la Regione Siciliana a non costituirsi in giudizio quale parte offesa.
http://www.loraquotidiano.it/2015/02/06/le-tangenti-non-sono-allarme-sociale-il-procuratore-aguecinon-ho-parole_24348/

Le mazzette? Non provocano allarme sociale E la Regione siciliana non si


costituisce parte civile
Le mazzette non sono un fattore di particolare allarme sociale dice lAvvocatura
distrettuale dello Stato in un parere consegnato alla Regione siciliana. E questo bastato
allamministrazione regionale per decidere di non costituirsi parte civile nel processo per
corruzione a un proprio funzionario.
Il processo cominciato lo scorso 19 gennaio nei confronti di Gianfranco Cannova,
dipendente dellassessorato al Territorio, che ha ammesso di aver preso tangenti (denaro
e soggiorni gratis in alberghi di lusso), in cambio di autorizzazioni ad alcuni imprenditori
titolari di discariche. La notizia stata pubblicata da Repubblica. Eppure, dopo larresto di
Cannova, avvenuto lo scorso luglio, il governatore Rosario Crocetta tuon contro la nuova
tangentopoli.

Ma lAvvocatura ha giudicato inopportuna la costituzione di parte civile, attesa la


esiguit del danno e il non particolare allarme sociale connesso alle fattispecie concrete
contestate. Secondo lAvvocatura, la Regione pu esimersi dal chiedere un risarcimento
perch sufficiente limpulso accusatorio del pubblico ministero, si legge in una nota del
10 novembre scorso, firmata dallavvocato distrettuale Massimo DellAira e dallincaricato
Pierfrancesco La Spina.
Lassessore regionale al Territorio, Maurizio Croce, spiega di aver saputo dai giornali della
mancata costituzione come parte civile: grave la nostra posizione dice e vergognosa
la motivazione fornita dallAvvocatura. E Crocetta aggiunge: Non so cosa sia successo.
Disporr uninchiesta interna.
5 febbraio 2015

http://www.si24.it/2015/02/05/regione-sicilia-processo-gianfranco-cannova-mazzette-allarmesociale/79361/
LO SCANDALO DEI POTERI INVISIBILI
STATO
Gioved 05 Febbraio 2015 - 17:01 di Salvo Toscano

ZOOM SULL'AVVOCATURA DELLO

Con un imbarazzante parere, l'Avvocatura suggerisce al governo di non costituirsi parte civile al
processo contro un funzionario per corruzione, perch non desta "allarme sociale". Ma gi altri
pronunciamenti dell'ufficio avevano messo nei guai la giunta. Che, fragile e maldestra, delega
all'oracolo anche le decisioni pi politiche
PALERMO La decisione non era passata inosservata. Ed era stata raccontata da Riccardo Lo
Verso su Livesicilia il 19 gennaio scorso. La decisione era quella del governo regionale di non
costituirsi parte civile, tramite l'Avvocatura dello Stato, al processo che vede imputati Gianfranco
Cannova, funzionario dell'assessorato regionale Territorio Ambiente, e quattro imprenditori, tutti
accusati di corruzione. Oggi un tassello in pi della clamorosa vicenda lo aggiunge Repubblica, che
d notizia delle motivazioni addotte dall'Avvocatura dello Stato a supporto della scelta di non
costituirsi parte civile. Secondo l'Avvocatura, riporta il giornale, la corruzione "non costituisce
allarme sociale", e il danno all'erario esiguo. E dire che proprio su questo caso Rosario Crocetta
aveva tuonato pubblicamente. Nel corso di una conferenza stampa pochi giorni dopo il blitz il
governatore comment: "Il caso Cannova? Potrebbe essere solo l'inizio. Stiamo vagliando l'ipotesi
della confisca o dell'esproprio per pubblica utilit delle discariche private". L'inchiesta
riguardava un presunto giro di mazzette (ammesse dallo stesso funzionario) nell'ambito dello
smaltimento dei rifiuti.
Insomma, malgrado i ripetuti allarmi lanciati a pi riprese dai massimi vertici istituzionali sul tema,
la corruzione secondo l'Avvocatura dello Stato, almeno nella fattispecie, non desta allarme sociale.
Una posizione che sta suscitando scandalo e scatenando polemiche, e che stata stigmatizzata dallo
stesso Crocetta, che secondo Repubblica caduto dalle nuvole apprendendo della vicenda, in
merito alla quale ha annunciato INDAGINI interne. Pi che la scelta in s, infatti, a colpire sono da
un lato le motivazioni addotte e dall'altro la reazione spaesata del governo. S, perch laddove la
politica debole e distratta, altri poteri incrementano il proprio peso specifico. L'Avvocatura dello
Stato, con i suoi pareri, non fa eccezione. Anzi, i pareri dell'ufficio sono diventati pane quotidiano e
bussola per una politica fragile e insicura, in tempi carichi di insidie. Anche nell'ambito di decisioni
in cui l'ultima parola dovrebbe spettare alla politica. Ne nato quasi un tutt'uno, una sorta di

governicchio parallelo le cui mosse sono state in pi d'una occasione smontate da altri poteri
discreti, come quello della Corte dei conti.
In effetti, nel recente passato l'Avvocatura ha manifestato parametri di giudizio a volte
controversi. La morbidezza sulla vicenda Cannova, ad esempio, stride con l'intransigenza
mostrata su un altro caso ovviamente ben diverso dal punto di vista giuridico che invece stato
al centro dell'attenzione dei media, quello sul vitalizio di Tot Cuffaro. Nel maggio scorso l'Ars
chiese un parere sulla vicenda all'Avvocatura. La norma infatti, scriveva Palazzo dei Normanni,
prevedeva la sospensione del vitalizio dei parlamentari solo per reati contro la pubblica
amministrazione. L'Avvocatura distrettuale di Palermo scrisse che la sospensione del vitalizio era
invece giustificata dalle norme del codice penale (in particolare gli articoli 28 e 29), specificando
che il vitalizio non assimilabile a una pensione. Un responso che arriv anche sull'onda delle
proteste di una parte di opinione pubblica e nel clima scottante causato dalla vasta eco mediatica
scatenata dal caso. Per aver man forte sulla propria interpretazione, l'Avvocatura di Palermo chiese
conforto all'Avvocatura generale dello Stato, che conferm quella interpretazione. Curioso per che
malgrado il riferimento a norme nazionali, il vitalizio non sia ancora stato sospeso - o almeno non
se ne ha notizia - ai parlamentari nazionali condannati e che al momento il codice penale
sembrerebbe applicarsi al solo Cuffaro.
D'altronde, il parere sul caso Cannova non il primo a inguaiare il governo regionale. Gi in un
paio di vicende eclatanti i buoni consigli dell'Avvocatura hanno messo in difficolt la giunta
regionale. Emblematico il caso delle assunzioni a Sicilia e-Servizi, che avevano avuto il parere
favorevole dell'Avvocatura e che sono state invece contestate dalla Corte dei conti (che ha accusato
di danno erariale lo stesso avvocato dello Stato Dell'Aira). L'altra insidia arriv dalla Sanit e dalle
nomine dei direttori generali delle aziende catanesi Paolo Cantaro e Angelo Pellican. Nomine
giunte il giorno prima dell'entrata in vigore del decreto Renzi che stoppava gli incarichi manageriali
per le persone in quiescenza. Quanto basta per spingere il governo regionale a chiedere appunto un
parere all'Avvocatura. Secondo l'avvocato dello Stato, quelle nomine andavano stoppate perch il
rapporto di lavoro si sarebbe formalizzato all'atto della sottoscrizione del contratto, che sarebbe
giunto, quindi, dopo l'entrata in vigore del decreto "stoppa-pensionati". Cos, partita la revoca di
quelle nomine, che ha anche innescato forti polemiche e l'apertura di un fascicolo da parte della
Procura di Catania. Qualche settimana dopo lo stesso ministro Madia a fornire, attraverso una
circolare esplicativa, la corretta interpretazione della norma. Una interpretazione che smentisce il
parere dell'avvocatura: le nomine sono arrivate prima dell'entrata in vigore del decreto. E quindi non
sono sottoposte ai limiti previsti dalla norma.

Uno schema analogo: la politica cerca riparo nel parere dell'oracolo, i magistrati contabili o il
governo nazionale smontano tutto. E adesso arriva lo scandalo Cannova. Che irrita, tardivamente, lo
stesso governo regionale offrendone un'immagine maldestra. Governo che proprio in questi giorni
chiamato a decidere su un'altra eventuale costituzione di parte civile. Quella nel procedimento
davanti al Tribunale di Palermo che coinvolge undici persone, tra cui l'ex assessore regionale Pippo
Gianni - l'udienza preliminare stata fissata per il 25 febbraio - per una vicenda di presunta
corruzione nell'ambito delle energie alternative.
http://livesicilia.it/2015/02/05/lo-scandalo-dei-poteri-invisibili-rapporto-sullavvocatura-dellostato_594167/
TANGENTI E RIFIUTI, IL PROCESSO LA REGIONE GRANDE ASSENTE
LUNED 19 GENNAIO 2015 - 18:03 DI RICCARDO LO VERSO

La Regione Siciliana e il governatore Crocetta non sono costituti parte civile al processo che vede
imputati Gianfranco Cannova (nella foto), funzionario dell'assessorato al Territorio e ambiente, e 4
imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione.
PALERMO - C' un tempo per le conferenze stampa e gli annunci. E c' un tempo in cui alle parole
possono seguire i fatti. Oggi la Regione e il suo governo hanno perso l'occasione per un gesto
concreto. Non si sono costituti parte civile, tramite l'Avvocatura dello Stato, al processo che vede
imputati Gianfranco Cannova, funzionario dell'assessorato regionale Territorio Ambiente, e quattro
imprenditori. Sono tutti accusati di corruzione.
Cannova avrebbe intascato mazzette in cambio di agevolazioni nel rilascio di autorizzazioni per lo
smaltimento dei rifiuti. Oltre al presunto dipendente infedele sotto accusa ci sono Giuseppe
Antonioli, amministratore delegato della discarica di Mazzarr Sant'Andrea, nel Messinese,
Domenico Proto, titolare della discarica, i fratelli Calogero e Nicol Sodano, proprietari della
Soambiente di Agrigento.

Oggi il processo ha preso il via. Si costituito parte civile il Comune di Motta Sant'Anastasia.
Respinta, invece, la richiesta del Comune di Misterbianco e di due associazione onlus: Centro per i
diritti del cittadino e Codici Sicilia. La grande assente era la Regione che, in soldoni, non potr
chiedere i danni qualora gli imputati venissero condannati al termine del dibattimento.
Il funzionario palermitano, nel corso di un interrogatorio, ammise di avere intascato tangenti per
facilitare le pratiche degli imprenditori. Bastava pagare per evitare i controlli nelle discariche e le
possibili chiusure. Il prezzo della corruzione sarebbero stati migliaia di euro in contanti - diecimila
euro o forse pi - televisori ultramoderni e soggiorni in alberghi di lusso. Fatti gravi tanto che oggi
il Tribunale ha respinto la richiesta di Cannova che avrebbe voluto patteggiare quattro anni di
carcere.
Fatti gravi come sottoline lo stesso governatore Rosario Crocetta, nel corso di una conferenza
stampa pochi giorni dopo il blitz: "Il caso Cannova? Potrebbe essere solo l'inizio. Stiamo vagliando
l'ipotesi della confisca o dell'esproprio per pubblica utilit delle discariche private". Ed ancora: "Da
quando c' questa amministrazione, per, non ci sono pi coperchi. Forse, quando siamo intervenuti
con le rotazioni, dovevamo essere pi incisivi ancora. La frequenza di queste inchieste mi fanno
pensare: altro che tangentopoli... . Dopo la Formazione, il Ciapi, i Beni culturali, la sanit...".
Sono tutti temi caldissimi, diventati materia dei dossier consegnati in questi mesi da Crocetta in
Procura per denunciare il malaffare che si annida nella pubblica amministrazione regionale. Un via
vai negli uffici giudiziari, quello del governatore. Per raggiungere le stanze dei procuratori Crocetta
transitato a pochi metri dala stessa aula dove oggi la Regione e il suo governo erano i grandi
assenti.
Assenza reiterata, per la verit. La Regione avrebbe potuto costituirsi parte civile gi quattro mesi in
sede di udienza preliminare quando Cannova e gli altri furono rinviati a giudizio sulla base della
richiesta della Procura. Una richiesta che indicava la Regione siciliana come parte offesa del
processo. La stessa Regione, grande assente del processo.
http://livesicilia.it/2015/01/19/rifiuti-tangenti-processo-regione-siciliana-palermo-rosariocrocetta_588019/
TANGENTI, CROCETTA ALL'ATTACCO: "CANNOVA? SOLO L'INIZIO"
Gioved 24 Luglio 2014

Il governatore: "Questa una nuova tangentopoli. Stiamo pensando alla


confisca delle discariche private. Pippo Gianni? Non ho letto le carte...".
PALERMO - "Il caso Cannova? Potrebbe essere solo l'inizio. La vicenda che riguarda Pippo
Gianni? Non ho ancora visto le carte...". Il presidente della Regione da un lato attacco, dall'altro
"smorza". I filoni coinvolti dalle ultime inchieste della magistratura, infatti, sono due. Da un lato il
rovente settore delle discariche. Dall'altro le mazzette per il fotovoltaico. La Regione, comunque,
investita dagli scandali. E il governatore, che giunge in conferenza stampa insieme all'assessore
Calleri, annuncia interventi drastici. Estremi.
"Chideremo un parere all'Avvocatura dello Stato e all'ufficio legale. Stiamo vagliando l'ipotesi della
confisca o dell'esproprio per pubblica utilit delle discariche private". Le discariche gestite da
alcune aziende finite al centro appunto delle INDAGINI giudiziarie. "Abbiamo revocato - ha detto
Crocetta - l'autorizzazione a Oikos e anche a Soambiente, nei confronti della quale c' anche una
informativa antimafia 'interdittiva'. Ma non solo. Abbiamo riscontrato delle anomalie anche in
un'altra discarica che ancora non entrata in funzione, quella di Sant'Agata di Militello. Abbiamo
raccolto le denunce del sindaco: quella discarica stava sorgendo su una fiumare. Andr a controllare
con i miei occhi".
Ma al di l dei singoli fatti, il tema, pi generale quello di una corruzione dentro la Regione che
appare pi ampia del previsto: "Da quando c' questa amministrazione, per, - ha precisato Crocetta
- non ci sono pi coperchi. Forse, quando siamo intervenuti con le rotazioni, dovevamo essere pi
incisivi ancora. La frequenza di queste inchieste mi fanno pensare: altro che tangentopoli... Dopo la
Formazione, il Ciapi, i Beni culturali, la sanit...". E in vista, cos, ecco i provvedimenti anche nei
confronti dei funzionari coinvolti: "Certamente li sospenderemo. Poi - ha annunciato Crocetta verificheremo la possibilit, nel caso in cui le accuse si faccessero pi concrete, di procedere col
licenziamento. Non abbiamo bisogno di questi collaboratori dentro la Regione".
E i prossimi passi potrebbero essere rappresentati da ispezioni a tappeto in tutti gli assessorati, ma
soprattutto in quello dell'Energia: "Intanto - ha detto il governatore - verificheremo le pratiche
curate da Cannova negli ultimi cinque anni. Servono controlli pi intensi sia nelle fasi autorizzative
che in quelle di gestione". Ma attorno a Cannova ecco il giallo: il funzionario, inizialmente oggetto
di una rotazione, sarebbe rientrato dopo poco pi di un anno nello stesso ruolo: "Ho saputo solo
adesso - spiega Crocetta - che quel dipendente rientrato nella vecchia mansione a causa delle
pressioni operate da un sindacato autonomo".
Ma oltre ai rifiuti, come detto, ecco esplodere il "caso" delle mazzette per l'insediamento di un mega
impianto fotovoltaico a Monreale. Una vicenda che, stando alla ricostruzione dei pm,
coinvolgerebbe, oltre a funzionari della Regione, anche l'ex assessore all'Industria Pippo Gianni. "Il
funzionario, - ha precisato l'assessore Calleri - cio la dottoressa Marcen, verr subito sospesa".
"Pippo Gianni? Ancora - ha detto invece Crocetta - so troppo poco di questa inchiesta. Vedremo. In
una convention dei Drs chiesi a Savona di uscire dalla sala? I fatti sono molto diversi...".
"Il settore dell'Energia e dei Rifiuti, - ha detto Calleri - da monitorare secondo noi con
grandissima attenzione. ora di dire basta a una situazione del genere. Lo dico da assessore e da
persona che combatte da una vita contro il malaffare e la mafia. Anche per questo, tutti gli atti di cui
siamo venuti a conoscenza sono stati gi inviati alla Procura".
La conferenza stampa finita.
17.32 Crocetta: "Sar necessario pure un lavoro retroattivo, e capire con quali dirigenti e quali
funzionari abbiamo a che fare".

17.26 Crocetta: "Gianni? Non abbiamo ancora elementi. Savona? Erano questioni
diverse...aspettiamo di sapere, di conoscere gli atti. Magari ci sono intercettazioni non rese note.
Faremo correttamente le nostre valutazioni. L'Eolico? La giunta sta approvando un progetto di
legge che render molto difficile i nuovi INVESTIMENTI ".
17.19 Crocetta: "Il coinvolgimento di Pippo Gianni? Io voglio guardare le carte. Cannova era
tornato al suo posto? Sono curioso di verificarlo. Avevo dato disposizione che quelli trasferiti non
dovevano tornare al dipartimento di provenienza".
17.15 Crocetta: "Servono controlli pi intensi sia nelle fasi autorizzative che in quelle di gestione.
Chi ci assicura che nelle discariche non arrivino rifiuti tossici?".
17.09 Crocetta: " mai possibile che, tra eolico e energia si debba sempre passare dalla mafia o
dalla corruzione?".
17.05 Crocetta: "Dobbiamo pensare a un nuovo modo di vedere il mondo dei rifiuti. Non possono
essere pi gestite da societ con questi requisiti. Chi ci tutela, ad esempio, sullo smaltimento dei
rifiuti pericolosi?"
17.02 Crocetta: "Di fronte a certe cose, stiamo pensando se possibile operare anche attraverso
l'acquisizione o la confisca delle discariche. Coinvolgeremo l'Ufficio legislativo e l'Avvocatura per
verificare se dal punto di vista legislativo si pu intervenire. A volte non riesco a far comprendere
anche alla politica che lo Statuto ci deve aiutare a fare meglio".
17.00 Crocetta: "Dove sar possibile, da parte nostra, agiremo attraverso i licenziamenti, dopo la
sospensione immediata dall'incarico. Non abbiamo bisogno di questi collaboratori dentro la
Regione".
16.58 Crocetta: "Abbiamo riferito alla Procura. E stiamo anche raccogliendo le autorizzazioni
rilasciate da Cannova negli ultimi cinque anni. E saranno analizzati gli atti compiuti da funzionari e
dirigenti all'Energia che hanno riguardato alcune autorizzazioni".
16.55 Crocetta: "Il funzionario Cannova? Non pu essere un fatto isolato. Peccato quella "n" in pi,
avremmo avuto il privilegio di avere un Canova alla Regione".
16.54 Crocetta: "La frequenza di queste inchieste ci fanno dire: altro che tangentopoli... Dopo l
Formazione, il Ciapi, i Beni cultural, la sanit...".

16.52 arrivato il presidente Crocetta: "Da quando c' questa amministrazione, non ci sono pi
coperchi. Forse, quando siamo intervenuti con le rotazioni, dovevamo essere pi incisivi ancora".
16.49 Calleri: "Sul settore dell'Eolico e dell'energia l'attenzione, in tutta Italia, altissima. Si tratta
di una sorta di Tangentopoli".
16.45 Calleri: "Sulle ultime vicende riguardanti il fotovoltaico, stiamo valutando come intervenire
nei confronti dell'unico funzionario coinvolto, la dottoressa Marcen".
16.41 Calleri: "Ho inviato tutto ci di cui sono venuto a conoscenza alla Procura della Repubblica.
Anche su alcune criticit su una discarica a Sant'Agata di Militello".

16.38 Calleri: "Abbiamo disposti la calendarizzazione cronologica delle pratiche sull'Energia.


Riguardo alle discariche, abbiamo ordinato la chiusura dell'Oikos. Abbiamo anche revocato
l'autorizzazione alla Soambiente, in seguito a una informazione prefettizia negativa. Siamo
intervenuti allo stesso modo con Tirreno Ambiente".
16.37 Calleri: "Non sottovalutiamo il settore dell'Energia e dei Rifiuti, da monitorare secondo noi
con grandissima attenzione. ora di dire basta a una situazione del genere. Lo dico da assessore e
da persona che combatte da una vita contro il malaffare e la mafia".
16.35 arrivato a Palazzo d'Orleans l'assessore all'Energia Salvatore Calleri: "Il presidente Crocetta
sta arrivando".
16.29. La conferenza stampa sta per iniziare.
Alle 16 il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta e l'assessore all'Energia, Salvatore
Calleri terranno una conferenza stampa "sul tema delle tangenti all'Ambiente e all'Energia", presso
la sala Alessi di Palazzo d'Orleans, a Palermo.
LiveSicilia seguir l'evento in diretta.
http://livesicilia.it/2014/07/24/tangenti-conferenza-stampa-di-crocetta-livesicilia-seguira-ladiretta_520264/
RIFIUTI E MAZZETTE IN ASSESSORATO ARRESTATI UN FUNZIONARIO
REGIONALE E 4 IMPRENDITORI
VENERD 18 LUGLIO 2014 - 20:05 DI RICCARDO LO VERSO

di RICCARDO LO VERSO Gli imprenditori sono un catanese, due agrigentini e


un novarese con interessi a Messina. Un impiegato dell'assessorato regionale al
Territorio e ambiente avrebbe intascato tangenti per rilasciare certificazioni
favorevoli e ammorbidire i controlli sulle discariche e sullo smaltimento dei
rifiuti.(Leggi i nomi degli arrestati e delle discariche coinvolte). Video:
gli arresti e i sequestri di gioielli e tv
PALERMO- Con le mazzette filava tutto liscio come l'olio. Un
funzionario dell'assessorato regionale al Territorio e ambiente di
Palermo e quattro imprenditori del settore dei rifiuti sono stati arrestati dalla
sezione reati contro la pubblica amministrazione della Squadra mobile di
Palermo. Gli imprenditori sono un catanese, due agrigentini e un novarese con
interessi a Messina.
Gli agenti hanno monitorato i loro intrecci illeciti fin dal 2011,
scavando nel complicato iter amministrativo che accompagna la gestione
delle discariche e lo smaltimento dei rifiuti. La corruzione si sarebbe annidata
fra i tanti passaggi burocratici. Soprattutto quelli sulle valutazioni di impatto
ambientale. Che diventavano favorevoli dietro il pagamento di tangenti. Non
solo soldi ma anche regali vari. In barba soprattutto alle normative contro
l'inquinamento.

Il funzionario nei mesi scorsi stato trasferito d'ufficio per evitare che
continuasse a gestire quello che gli investigatori definiscono "un
grosso giro di affari". Le misure cautelari sono state chieste e ottenute dal
pool della Procura che si occupa di pubblica amministrazione, coordinato
dall'aggiunto Leonardo Agueci.
I poliziotti parlano di "stratificazione normativa e complesso apparato
burocratico che hanno permesso al funzionario infedele do giostrare nella
gestione delle procedure connesse al rilascio dei provvedimenti, agevolando gli
imprenditori e preservandoli dallordinaria attivit di controllo e monitoraggio
della pubblica amministrazione sulla modalit di gestione delle discariche e
dello smaltimento dei rifiuti, consentendo loro in questo modo di bypassare
indenni tutti i controlli".
*Aggiornamento ore 11.22
Il funzionario dell'assessorato arrestato Gianfranco Cannova. Questi, invece, i
nomi degli imprenditori finiti in manette: gli agrigentini Calogero e Nicol
Sodano, il catanese Domenico Proto e il novarese Giuseppe Antonioli. Le
discariche coinvolte nell'inchiesta sono tre: Mazzarr Sant'Andrea,
"Soambiente" di Agrigento e "Oikos" di Motta Sant'Anastasia.
PALERMO - E' Gianfranco Cannova, 56enne, il funzionario dell'assessorato
regionale al Territorio e ambiente arrestato nell'ambito dell'inchiesta che a
Palermo ha svelato un giro di mazzette legate allo smaltimento dei rifiuti e ai
controlli nelle discariche siciliane. Questi, invece, i nomi degli imprenditori finiti
in manette: i fratelli agrigentini Calogero e Nicol Sodano, di 54 e 53 anni,
titolari della discarica "Soambiente" di Agrigento, il catanese Domenico Proto,
48 anni, titolare della discarica "Oikos" di Motta Sant'Anastasia (Ct) e il
novarese Giuseppe Antonioli, 53 anni, amministratore delegato della discarica
di Mazzarr Sant'Andrea (Me).
http://livesicilia.it/2014/07/18/rifiuti-e-mazzette-in-assessorato-i-nomi-degliarrestati_517722/
a cura del Comitato Cittadino Isola Pulita Isola delle Femmine
http://nuovaisoladellefemmine.blogspot.it/2015/02/le-tangenti-non-sonoallarme-sociale-il.html

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