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Attivit di monitoraggio a seguito dellincendio presso la Raffineria di Milazzo - 10/10/2014

A seguito dellincendio sviluppatosi alla Raffineria di Milazzo (RM) nella notte tra il 26 e il 27
settembre scorsi, ARPA Sicilia ha predisposto diverse attivit di monitoraggio su aria, suolo, acque e
vegetali, ancora oggi in atto, per valutare leffetto della ricaduta sui comparti ambientali delle emissioni
sprigionatesi dalla combustione della virgin-nafta.
Nella figura seguente riportata la localizzazione indicativa dei punti di campionamento in atto
monitorati:
in giallo sono indicati i punti di campionamento di suolo (sono pi di 50 i campioni ad oggi
prelevati);
in verde quelli di aria (campionatori ad alto volume sui cui effettuare la ricerca di diossine,
campioni di aria istantanei (canister) per la ricerca di VOC, campionamento di particolato
(PM10) per la determinazione di IPA e Metalli Pesanti);
in rosso quelli di acqua.

Le analisi chimiche, riguardanti quindi principalmente contaminanti organici (IPA, diossine, PCB, ecc) e
metalli, in parte ancora in corso, saranno rese disponibili col venir meno delle esigenze di riservatezza
connesse allattivit di indagine svolta dallAutorit Giudiziaria

Sono inoltre sempre disponibili sul sito dellAgenzia allindirizzo http://www.arpa.sicilia.it/temiambientali/bollettino-di-sintesi-dei-dati-di-monitoraggio-qualita-dellaria/ i dati di qualit dellaria
provenienti dalle centraline fisse della rete gestita da ARPA Sicilia. Di seguito si riportano inoltre i
grafici da prima dellincendio ad oggi dei parametri monitorati nelle centraline di contrada Gabbia e di
Termica Milazzo, uniche stazioni fisse, gestite da ARPA, nellintorno della Raffineria di Milazzo.
Come si pu osservare dai grafici non sono state registrate variazioni significative nelle concentrazioni
misurate, evidenziando quindi che i parametri monitorati non hanno risentito dellincendio alla
Raffineria.

La bont di questi risultati stata confortata, oltre che dai sistemi di taratura di cui gli analizzatori
sono dotati, anche da uno studio di diffusione degli inquinanti, effettuato tramite il modello
semplificato gratuito denominato TOXFLAM (http://www.enviroware.it/toxflam-uno-strumento-onlineper-la-qualita-dellaria/) che ci ha consentito di valutare la direzione e lintensit dei rilasci in
atmosfera dallinizio dellincendio, discretizzati in due periodi di tempo: il primo di 8 ore ed il secondo
di 3 ore. Per ogni periodo considerato sono state valutate differenti ipotesi di altezze s.l.m. del
pennacchio di fumo (34m, 116m, 178m, 476m). In tutte le simulazioni effettuate sono stati considerati
la direzione e lintensit del vento prevalente allaltezza di studio. Come velocit di combustione della
virgin-nafta stato considerato il valore riportato per il serbatoio TK513, nel rapporto Valutazione
della dispersione di fumi di combustione a seguito di incendio sul tetto di un serbatoio di stoccaggio,
redatto dalla societ di consulenza ambientale Icaro per la RM; la quantit di sostanza volatile stata
ricondotta a quanto riportato nello studio congiunto ENEA, MATTM e INRC dal titolo Gli effetti
dellinquinamento chimico, causato dai bombardamenti, sullambiente e sulla salute umana in Serbia e nel
Kosovo, calcolata al netto della percentuale di acqua (6%) che si forma in un processo di combustione.
Si riportano di seguito le simulazioni effettuate unitamente allubicazione delle centraline fisse di
qualit dellaria gestite da ARPA Sicilia. Si precisa che le immagini sono state ottenute dalla
sovrapposizione delle simulazioni elaborate per ogni direzione di vento prevalente nei rispettivi periodi
di tempo esaminati, integrate graficamente per rappresentare la variazione della direzione del vento.
Per ogni immagine, i differenti colori della sorgente di contaminazione indicano la variazione,
decrescente con la distanza, di concentrazione di massa emessa. Si precisa che le immagini relative alle
simulazioni effettuate per la quota 34 m II periodo, 116 m I periodo e 178 m I periodo presentano
una delimitazione finale non graduale dellarea interessata dallemissione in ragione della definizione del
campo di dominio che il software definisce automaticamente.

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