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IL POLSO

MENSILE DI INFORMAZIONE PER MEDICI E OPERATORI SANITARI


AGGIORNAMENTO

MEDICO

La controversia: i farmaci
nella minaccia di aborto
La sindrome dell'occhio secco
I tumori testicolari
L'iperpiressia maligna da narcosi
L'ansia, sintomo e malattia
A che punto siamo con l'interferon

INSUFFICIENZA VENTILATORIA CRONICA

CUL TURA

E TEMPO

LIBERO

Psicoterapie: l'orientamento
comportamentista
I costi in unit coronarica
Cataloghi: l'India vicina
Viaggi: destinazione Egitto
Rubriche

EDITRICE IL P O L S O s.r.l.
20124 Milano Via A. Vespucci, 2
SPED. IN ABB. POST. GR. IH/70

Le linee essenziali di trattamento in fase


acuta e nell'assistenza
domiciliare
in un'intervista al prof. G. Gunella di Bologna

ANNO 7
.

L'India
vicina
Duemilacinquecento anni fa Alessandro Magno, nella sua
grandiosa e folle cavalcata verso
oriente, si ferm all'Indo. Da allora l'immenso territorio oltre
quel fiume fu, agli occhi degli
europei, uno dei limiti del mondo;
cos quando Colombo si imbatt
nelle isole dei Caraibi, le chiam
Indie Occidentali non tanto
perch ritenesse di aver "raggiunto l'Oriente passando per
l'Occidente" quanto perch sentiva di aver toccato un nuovo, ed
opposto, limite del mondo.
Il grande Festival dell'India, in
corso a Londra, ci mostra invece
che l'India, quella vera, non poi
cos distante da noi, non solo fisicamente, ma soprattutto socialmente e culturalmente.

Londra,
una colonia
indiana
Tentare di descrivere quella che stata
negli ultimi 5.000 anni la vita di un subcontinente questo il termine tecnico
con cui i geografi definiscono un pezzo di
terra di 3.000.000 di kmq abitato oggi
da 600 milioni di persone, non impresa
da poco. Conoscere e padroneggiare
l'intero materiale disponibile, selezionarlo, suddividerlo e riproporlo incasellato nei diversi settori dell'archeologia e
della storia dell'arte, della mitologia e
della religione, della psicologia e della
sociologia, opera difficile e meritoria.
Ma alla fine di tutto questo lavorio, cui
hanno concorso non meno di 500 esperti
di diversi Paesi, il Festival dell'India, che
in corso in questi mesi a Londra, offre

un panorama completo ed esauriente di


quello che l'India stata ed tuttora.
Per cercare di darne anche solo una
vaghissima idea al lettore abbiamo seguito la traccia fornita dalle diverse mostre, e dai relativi cataloghi, in cui il Festival si articola: nel numero scorso del
Polso abbiamo presentato "il villaggio
eterno" ovvero "India dal passato al
presente", espressione che indica appunto nel villaggio uno straordinario elemento di continuit che lega la millenaria vita dell'India.
Proseguiamo qui con le presentazioni
delle altre due sezioni del Festival: quella
dedicata a "La percezione indiana
dell'universo attraverso 2.000 anni di

pittura e scultura" e, di seguito, quella


dedicata al perodo Mogol.

I cataloghi

IN THE IMAGE OF MAN - The Indiar. Perception of the Universe through 2000 Years of
Painting and Sculpture. Hayward Gallery Publications, in associazione con Weidenfeld e
Nicholson, Londra 1982. Pagg. 232, 487 foto
b/n e 49 a colori. Lire 25.000.
INDIA-PAST INTO PRESENT A cura di
Brian Durrans e Robert Knox. British Museum
Publications, Londra 1982. Pagg. 96, 70 foto
b/n. Prezzo: 5 sterline.
THE INDIAN HERITAGE Court Life and
Arts under Mughal Rule. Victoria and Albert
Museum Pubi. Londra 1982. Pagg. 176, 250
foto b/n e 50 a colori. Lire 20.000.

95

I
"Dentro l'immagine dell'uomo : la
percezione indiana dell'universo attraverso 2.000 anni di pittura e scultura"
d, in capitoli successivi, un quadro
di come la sapienza indiana abbia concepito la natura e le varie e differenti forme e manifestazioni della vita,
il posto dell'uomo nel cosmo e le quattro finalit dell'esistenza umana, la vita
a corte, le forme di vita devota e illuminata, per finire con la mitologia di
Vishnu, di Shiva e di altre minori divinit. Ed stato possibile mostrare tutto
questo attraverso le opere d'arte, di
scultura e di pittura, perch come
dice nella prefazione la dott.ssa Kapila
Vatsyayan "il soggetto dell'arte indiana essenzialmente l'universo in
tutta la sua abbondanza di vita e di
forme. E dentro e oltre a questo,
quell'onnisciente, onnipotente e trascendentale spirito che permea le forme
e che , esso stesso, in ultima analisi
senza forma".

spontaneamente in greggi le capre,


ad esempio e le si definisce aja,
"quelle che vanno col gregge, intruppate".
Al tempo stesso lo studio del comportamento animale ha portato spontaneamente ad associare le loro caratteristiche ed abitudini a quelle, per tanti
versi simili, degli uomini. Nacquero
delle storie in cui gli animali mutuavano
il comportamento umano, se ne fecero
delle antologie, queste furono tradotte
dal Sanscrito in Pahlavi la lingua
dell'Iran medioevale da qui in siriaco ed in arabo, ed infine in spagnolo,
tedesco e francese,finchLa Fontaine
le scopiazz, dal pi al meno, e le fece
conoscere a tutta l'Europa come le
"sue" Fables.
Un'osservazione cosi acuta della na-

tura port, gi in tempi preistorici, alli


definizione dei cinque elementi base
che la costituiscono: terra, acqua, fuoco, aria e dominante su tutti, il pi
sottile, etereo ed alto Yksha. le
"spazio", che li sovrasta e li sorveglia
come il sole allo zenith sorveglia e vigila
sul creato. Uksha l'altissimo ed invisibile obiettivo verso cui lo spirito,
controllato a sua volta dalla mente,
tende con uno sforzo che non viene inquadrato e descritto in una visione manichea di lotta tra il principio del bene e
quello del male, ma come una lenta,
faticosa, difficile eppure continua ascesa verso l'infinito.
Cosi la lotta per la vita, per l'esistenza
materiale su questa terra, finisce per
avere un andamento ed uno sviluppo
paralleli alla conquista della felicit

La conoscenza e la descrizione
della natura
La conoscenza del mondo naturale
prende l'avvio con la raccolta, fin dai
tempi pi remoti, dei sacri sassi a forma
di uovo simbolo della vita e dei suoi
sempre nuovi e ricorrenti cicli nel
letto del fiume Narmada e delle ammoniti fossili reperibili sulle pendici
dell'Himalaya. L'origine acquatica di
questi reperti importante perch dalle
acque ha origine l'evoluzione. Le spirali delle ammoniti, poi. coi loro raggi
ed il centro da cui partono e su cui si
chiudono rappresentano i continui
processi di evoluzione e di devoluzione
del tempo e dell'esistenza.
Sempre dalle acque nasce il loto,
collegato al mitico centro della terra
con il suo lungo stelo, che, nelle morbide
e sinuose movenze della decorazione,
simbolizza le generazioni di uomini che
fioriscono e fioriranno in un interrotta
continuit. Infine accanto alle acque
sotterranee, in prossimit delle radici
degli alberi, vive il serpente che porta
con s buoni auspici, fertilit dei campi
e delle donne.
Tutto il mondo animale fatto oggetto di uno studio attento: si osserva
che il cervo nato per diventare preda
di tutte, o quasi, le belve e lo si chiama
mriga, "quello che va alla morte"; si
vede che alcuni animali si riuniscono
96

Sopra: la concezione di un cosmo ordinato e stabile viene espressa in diagrammi come questo,
in cui i due cerchi rappresentano il movimento ciclico dell'universo: i tralci e i viticci che li
uniscono, la natura sottomessa all'uomo: i fiori del loto e la coppia di pesci sono simboli di
fortuna e di prosperit.
A pag. 95: Gana, servitore di Ganesha, una figura popolare nell'arte indiana (Vsec. d.C).

estema e della trascendenza.


Questa terra, poi. la "madre-terra",
l'elemento che ha dato e d origine alla
vita in tutte le sue forme vegetali ed
animali, la dea-madre le cui immagini
si ritrovano e si moltiplicano, nelle pi
ardite variazioni, in tutta la storia millenaria dell'India.
Accanto e al di sotto della grande
dea-madre, tutta una serie di divinit e
di figure minori, in maggioranza femminili, dell'affollatissimo pantheon indiano stanno a illustrare gli innumerevoli aspetti della vita in natura. Cosi le
yakshis sono le sinuose e seducenti
creature che dimorano negli alberi e la
shlabhanjik, "colei che spezza un ramo dell'albero shla", la rappresentazione del risveglio primaverile del
principio maschile addormentato, l'albero shla, da parte dello stimolante
potere della natura, la shlabhanjik
appunto. Altre volte le splendide immagini di giovani e flessuose donne nel
pieno di una fiorente femminilit rappresentano in termini fisici ed esplicitamente sessuali le ricompense spirituali di una vita casta.
Invece le coppie in amore, cosi frequenti nelle decorazioni dei templi indiani e tanto imbarazzanti per noi europei, sono puri e semplici riflessi e
proiezioni del desiderio; l'elemento rituale consiste proprio nell'atto di amore
stesso. Il pi delle volte queste scene di
amanti non sono isolate ma inserite, in
infinite varianti, in interminabili fregi
che corrono lungo le pareti dei templi;
il ritmo visivo prodotto dalle diverse
posizioni e modi e tecniche dell'amore
riflette la trascinante e appassionata
forza vitale della natura.

rituale dell'uomo illimitato.


Egli pu addirittura arrivare a superare gli dei, che in definitiva sono perituri, utilizzandoli come puri gradini per
l'ascesa ad uno stato trascendente ed
eterno. Di pi, il potenziale umano
ampio come l'universo e pu essere
opportunamente coltivato e realizzato
attraverso le tecniche yoga che usano il
corpo e l'intelletto e la volont come
strumenti per giungere alla moksha, la
liberazione totale da tutti i condizionamenti temporali.
Questa liberazione la quarta, e
pi alta, finalit dell'esistenza umana.
La prima il dharma, "virt" o "legge
sacra", che ha diversi livelli di lettura:
dal punto di vista sociale il codice di

condotta specifico di ogni uomo come


rappresentante di una delle quattro
classi o varnas, "colori", cos chiamate
perch ad ogni classe era assegnato un
particolare colore delle vesti, e cio i
sacerdoti, i guerrieri, i mercanti ed i
servi ed appartenente ad uno dei
quattro stadi della vita o shramas
studente (di religione) da giovane, poi
capofamiglia, successivamente eremita
e, da vecchio, pellegrino senza casa e
senza meta. Individualmente il dharma
l'esercizio della moralit e della giustizia, dell'altruismo e della virt.
Il dharma anche la premessa indispensabile per conseguire le successive,
e superiori, due finalit, Yartha e il k-

Le quattro alte finalit


dell'esistenza
In questa natura l'uomo deve trovare
un posto, una collocazione in termini
sociali e psicologici che risponda ai due
grandi interrogativi "Dove sono io?" e
"Chi sono io?".
Socialmente l'uomo appartiene ad
una determinata casta all'interno di un
complesso sistema di ordini e gerarchie
sociali che rispecchia la pi vasta organizzazione dell'universo; perci l'equilibrio tra la societ umana e l'ordine
cosmico diventa vitale per la stabilit
che consente all'esistenza di continuare. Psicologicamente, il potenziale spi-

"Colpita dalla mano della mia donna, soffice


Devota con il "chaun " (scacciamosche) per
evitare il peccato derivante dall'ingestione o come il loto 11 tu cadi, e cadi, e ti levi ancora;
/1 piccola palla, io conosco il tuo desiderio,
dall'uccisione incidentale di insetti vaganti
i l e come se ogni volta tu non arrivassi a
nell'aria notturna. Le donne indiane non hanno accesso alla salvezza brahmanica perch baciare la sua bocca": una poesia, di sei secoli pi antica, spiega meglio di qualsiasi diposte in un gradino inferiore nella scala della
dascalia questo capolavoro dell'XI secolo.
reincarnazione rispetto agli uomini.

97

silliver

Il Siili ver contiene come 'rn~>-jone-:e a SSmarina (silibina,


silicristina, silidianina), principio art va ae ScyPum mananum
(L). pianta medicamentosa nota
da ' a s i n i t per le sue
propriet curative nelle affezioni epatiche e gastro-intestinali._
Il potere antiepatotossico delia Si smania stato accertato irv
numerosi modelli sperimentali. Nel ' s p i e g o clinico il Silfiver
adisce rapidamente contro i d i S t u f D col ateraii digestivi e
vegetativi, tipici delle disfunzioni epatiche (mancanza di forze,
inappetenza, nausea con a volte vomito, cefalea d o p o i pasti,
tensione addominale, etc.) e modrica favorevolmente i reperti
di laboratorio patologicamente alterati.
Il Siili ver unisce quindi all'attivit antiepatotossica una azione
. lipotropa (cio ostacola la degenerazione grassa del fegato) e
antinecrotica (cio riduce la degenerazione idropica della
cellula epatica),
A Z I O N I : si ritiene che la silimarina agisca stabilizzando le
membrane cellulari, in modo tale da ridurne la permeabilit ad
alcune sostanze tossiche, e stimolando la sintesi proteica
epatocitana,
F A R M A C O L O G I A : lasilimanna provoca una inversione
delle lesioni epatiche causate nel ratto dall'avvelenamento
(0,1 mg/kg) da tetracloruro di carbonio. Gli esami al
microscopio elettronico mostrano una rigenerazione dei
mitocondri e del reticolo endoplasmatico d o p o la
somministrazione di silimarina in 2 x 200 mg/kg per quattro
giorni. La silimarina efficace nel ridurre le elevate
concentrazioni di S.G.O.T. e bilirubina indotte dal praseodimio
nitrato o dalla galattosamina.
I topi avvelenati con 2 mg/kg di falloidina, tossina dei funghi,
hanno mostrato, rispetto ai controlli, un prolungamento del
tempo di sopravvivenza ed una diminuzione del tasso di
mortalit quando trattati con 100 mg/kg di silimarina per t r e
g.orni.
T O S S I C O L O G I A : la tossicologia acuta orale ed endovenosa
dalla silimarina stata determinata in vari'animali. N o n si sono
rilevati segni di tossicit nel t o p o d o p o 20 g/kg per via orale o
nel cane d o p o 1 g/kg per via orale. Nel ratto, d o p o un periodo
di osservazione di 7 giorni, non si sono avuti segni di tossicit
d o p o dosi I.V, di 130 mg/kg.
Gli studi di tossicit subacuta nel ratto non hanno messo in
luce effetti collaterali a dosi di 1 g/kg per via orale per 15
giorni. Gli stessi risultati sono stati osservati in p r o v e di
tossicit cronica della durata di 16 e 22 settimane. Anche uno
studio a lungo termine su cani non ha mostrato alcuna
tossicit. Dettagliati esami clinico-chimici ed isto-patologici non
hanno posto in luce alcun segno di alterazioni patologiche.
I N D I C A Z I O N I : condizioni di sofferenza organica e
funzionale del parenchima epatico di varia origine; epatiti
acute, infettive e tossiche, stati post-epatitici. Coadiuvante
nelle epatopatie croniche da cause tossiche, metaboliche o
infettive e negli stati steatosici e precirrotici.
E F F E T T I C O L L A T E R A L I : il S i l v e r di norma ben
tollerato anche quando il medico intende somministrarlo per
periodi di t e m p o protratti. Impiegando dosi elevate si pu
riscontrare un effetto leggermente lassativo e diuretico:
C O N T R O I N D I C A Z I O N I : ipersensibilit individuale
accertata verso il prodotto. Condizioni di ostacolo meccanico
delle vie biliari.
D O S A G G I O E S O M M I N I S T R A Z I O N E : si consiglia salvo diverso
parere del medico, di iniziare il trattamento con 200 mg per 2 volte al
giorno dopo i pasti e per 4-6 settimane.
La somministrazione ed il dosaggio sono puramente indicativi e possono
essere aumentati a giudizio del medico.
Ottenuto un miglioramento si pu diminuire la posologia sopra indicata a
200 mg al giorno a giudizio del medico.
Tale terapia di mantenimento pu essere continuata per lunghi periodi di
tempo.
TENERE FUORI DALLA PORTATA DEI BAMBINI
:

SiNiver 100 mg
blister da 40 compresse
Silliver 200 mg:
blister da 30 compresse

CONFEZIONI:

P R E S C R I V A L I S.S.N.

ABBOTT

ma. Uartha, o "politica" nel senso di vivere nella realt quell'ideale femmiorganizzazione della vita sociale, si ri- nino che vede l'eroina sfidare tutte le
ferisce ai beni materiali, alla ricchezza regole e convenzioni della societ e
ed al benessere, ai vantaggi ed al potere perfino dominare gli elementi avversi
nella vita terrena, mentre il kdma, o della natura per raggiungere l'amato.
"piacere", indica il godimento, in tutte
La guerra non ebbe mai una grande
le sue accezioni non esclusa quella fisi- importanza nella vita dell'India. Da
ca e sessuale, dei piaceri della vita, dalla una parte il paese era ben protetto dalla
casa al gioco, dalla musica alla danza sua conformazione e posizione geograed alla pittura.
fica l'oceano da tre lati e l'Himalaya
In questa visione l'uomo o la donna dal quarto lo isolavano a sufficienza dai
che non intendano dedicare tutti se possibili aggressori e dall'altra le due
stessi al raggiungimento di ideali reli- principali fedi religiose, il Buddismo e il
giosi e sono ovviamente la maggio- Jainismo, predicavano con efficacia la
ranza possono guardare ai propri non violenza. Questo non imped che la
bisogni spirituali senza il rimorso o il seconda delle quattro caste in cui la sosenso di colpa derivanti dall'aver con- ciet si divideva fosse quella dell'aritravvenuto ad un codice morale che stocrazia guerriera, gli kshatriya, che in
imponga obblighi superiori alle loro realt trovarono il loro massimo imumane capacit.
piego ed impegno al momento dell'inMa solo attraverso il conseguimento vasione mussulmana (XI secolo) la
di una sensibilit estetica, che serve ad
allenare la mente e i sensi all'ultima e
pi spirituale fase dell'esistenza, e solo
arrivando poi a rinunziare, nella piena
maturit dell'uomo completo, alle attrattive ed ai piaceri derivanti daYartha
e dal kma, possibile giungere alla
liberazione da una realt percepita come illusoria.

L'uomo, la societ
e l'ascesi
In questa cornice, che d una struttura alla vita terrena al tempo stesso rigida ed elastica, si inquadra l'esistenza
d un intero popolo, dall'imperatore e le
sue mogli agli innumerevoli cortigiani,
dalla aristocrazia militare ai contadini
dei pi sperduti villaggi, dai mercanti ai
religiosi, ai devoti, agli asceti di tutte
quelle specie e variet che solo un paese
immenso, fervido e disperato come
l'India poteva produrre.
Qui l'imperatore viveva chiuso nel
suo inaccessibile palazzo lontano dai
sudditi, che solo di prima mattina potevano acclamarlo, quando egli si affacciava da una piccola finestra a dimostrazione e conferma del proprio
buon stato di salute. All'interno del palazzo imperiale era la zenana, il quartiere delle donne, che avevano quale
compito principale, se non unico, nella
loro vita, quello di fare figli maschi
soprattutto e di allevarli. Alle donne
in effetti la tradizione indiana concede
ben poche chances; solo una ridottissima minoranza di loro pu sperare di

// Buddha in piedi il redentore dell'uomo; la


mano destra abbassata assicura al fedele i
doni che desidera ed in particolare l'ambita
salvezza. Qui l'aureola circonda l'intera figura
dell'illuminato; le vesti sono ridotte a un velo
etereo. Periodo Gupta, VI sec. d. C.

quale, d'altronde, interess solo una


porzione del territorio.
Per il resto il piccolo villaggio rurale,
disposto in prossimit di un corso d'acqua, con un po' di terra coltivabile,
qualche pascolo intorno vasti boschi e
dense foreste appena pi distanti, rimase, e rimane tuttora, l'elemento caratteristico del paesaggio e della societ
indiani.
1 boschi e le foreste le sterminate oscure selve dell'India vedono
nascere e svilupparsi un particolare tipo
di vita ascetica e sapienziale che trova il
suo modello, di una perfezione probabilmente irraggiungibile, nella figura
del Buddha.

Il messaggio di Buddha
l'Illuminato
"Due opposti estremi devono essere
evitati: l'indulgenza al piacere dei sensi
e l'auto-mortificazione. Tra i due corre
una via di mezzo che. seguita, porta
pace, superiore saggezza, illuminazione

e recide quei legami che separano da un


tale stato. La via mediana come una
strada fatta di otto parti la prospettiva e l'aspirazione, la parola e l'azione,
il sostentamento e la fatica, la diligenza
e la concentrazione che devono
condurre, tutte, all'eliminazione della
sofferenza.
La sofferenza un fatto immutabile.
Essa si manifesta nelle seguenti forme:
la nascita, la crescita, la malattia, la
morte, il coinvolgimento con quanto
spiacevole, la separazione da quanto
piacevole, il mancato raggiungimento
di quanto desiderabile. In altre parole
la sofferenza una funzione inerente alla
nostra esistenza in quanto tale e per
natura le unita. Io ho visto il significato dell'esistenza di questo fatto della
sofferenza; io ho riconosciuto il bisogno di capire la sofferenza; ed io ho
fatto in modo di farlo capire a me stesso".
Queste sono le parole di un uomo che
parla ai suoi primi compagni nel Parco
dei Cervi a Varanasi. Siamo intorno al
528 a. C. e l'uomo, il cui stato civile :

nome Siddhrta della casa di Gautama


della trib di Shkyas, nazionalit napalese, et anni 35, d inizio alla sua
peregrinazione ed al suo insegnamento.
Discendente da nobili rappresentanti
dell'aristocrazia guerriera, egli ha abbandonato la famiglia, la casa, i beni
per darsi ad una vita ascetica ed errante. In un momento in cui la societ indiana conosce una rapida urbanizzazione ed un'accentuata sottomissione
alla casta sacerdotale dei brhman, legati alla rigida lettura ed interpretazione dei sacri testi vedici, l'impatto
dell'insegnamento del Buddha
"L'Illuminato" come venne presto e
giustamente chiamato enorme. Il
suo messaggio, centrato sulle semplici,
e difficili, regole della non violenza,
della verit, dell'onest, del disinteresse, insegna all'individuo come cercare
da solo la propria strada verso la salvezza, senza far ricorso all'aiuto e
all'intermediazione di nessuno.
Dai potenti re e principi ai ricchi
borghesi fino agli ultimi contadini, tutti
fanno a gara per vedere e ascoltare

mento d quella mitica "Montagna di


Luce" /'/ Koh-i-Noor appunto, come si
chiama il pi grande diamante del mondo, trovato in India ma qui non esibito
che avvolse l'Impero dei Mogol fin dalla
met del sedicesimo secolo.
E si capisce facilmente come esso abbia a suo tempo colpito tanto violentemente le fantasie degli Europei da far

arrivare l'immagine del Gran Mogol fino


alle non meno mitiche, ma ahim tanto
pi modeste, figurine del Grande Concorso Perugina.

Com'era ricco
il Terzo
Mondo!
Visitando la mostra ma anche solo
sfogliandone il bel catalogo dedicata a
"L'eredit dell'India: la vita di corte e le
arti durante l'Impero Mogol" la prima
cosa che colpisce il "povero"osservatore
la fantastica, incredibile, straordinaria
ricchezza, e fasto e sontuosit, che promanano da ogni pezzo esposto.
E non solo, naturalmente, dai capolavori della gioielleria dove l'oro e l'argento e le pietre preziose o le pi modeste
pietre dure vengono profuse senza risparmio, ma anche dagli oggetti in vetro
e in ceramica, da quelli in legno e in
avorio, dai vestiti, dai tessuti di arredamento e dai tappeti, fino alle opere di
pittura e di miniatura e decorazione del
libro. Insomma in ognuno dei quasi 600
"articoli" presentati dalla splendida
esposizione si ritrova almeno un fram100

Un immenso crogiolo

Ma vediamo meglio cosa ci offre il


catalogo. Intanto siamo nel periodo che
va dal primo '500 alla met dell"800, nei

questo grande saggio, in cui rivive l'antichissima tradizione sapienziale indiana, e uomini di ogni posizione sociale,
fino alle pi alte, ed anche molti brhman abbandonano tutto quel che hanno di pi caro pur di vivere ed imparare
la via alla liberazione e all'illuminazione accanto al Buddha.
Ancora oggi, a 2.500 anni da quei
lontani eventi, il suo insegnamento
forma il credo e regola la condotta di
vita di milioni e milioni di fedeli e nessuna figura, pi della sua, si identifica
con l'anima stessa dell'India. Eppure,
quando si vada ben a guardare, non
difficile riconoscere che l'illuminazione
a 35 anni in una "selva oscura", il distacco dai beni materiali, l'amore per la
verit e la regola della non violenza
in una parola tutto quanto il Buddha
chiama "via mediana" ricordano
troppo da presso gli insegnamenti della
sapienza occidentale, i precetti di Orazio, di Dante e di Francesco, perch
non si veda che veramente, a dispetto
della lontananza, l'India vicina.
Leonardo Magini

tre secoli e mezzo cio in cui una dinastia


di origine mongola di qui il nome di
Mogol che discendeva direttamente
da Gengis-Khan e da Tamerlano, scacciata dalle proprie terre a nord-est
dell'Iran fi impadroni di una regione
nell'India centrale, tra Delhi e Agra.
Partendo da questa base, in poche decine
di anni di dure lotte e di successi militari
sui Rajputs i signorotti locali di origine indiana e sui principi mussulmani delle regioni della costa occidentale, i
Mogol seppero costruire un impero in cui
uomini di diverse origini, culture, lingue
e religioni poterono convivere fianco a
fianco in pace e con reciproca utilit.
Intorno a questo crogiolo di popoli si
accavallavano, inserivano e sovrapponevano le spinte culturali ed economiche
pi diverse: dalle steppe dell'Asia Centrale giungevano a portare le loro merci
rare e preziose le carovane cinesi o mongole, dall'Altopiano Iranico venivano
chiamati a lavorare nelle officine di corte
le cosiddette kar-khana abili artigiani e celebrati artisti persiani mentre
dai deserti dell'Arabia arrivavano i mercanti di spezie. Infine dalla lontana Europa, attraverso la via del Capo di Buona
Speranza aperta da Vasco de Gama nel

Rvana, il dio-demone che aveva rapito Sila, moglie di Rama, una reincarnazione di Vishnu,
stato ucciso. Ma Rama non pu accettarla di nuovo al suo fianco fin quando non sar dimostrata la sua castit.Si si sottopone dunque alla prova del fuoco per fugare ogni traccia di
dubbio. E' una scena del pi popolare poema epico indiano, il "Ramyama", che descrive le
vicissitudini del principe Rama e la sua abdicazione come erede legittimo al trono.

Fig. 1 (qui in alto): questa coppa di vino un


autentico capolavoro del periodo Mogol; la
fusione di elementi vegetali // frutto che d
la forma alla coppa e animali la testa di
capra ricorda i prodotti del Manierismo
europeo.
Fig. 2 (a sinistra): un vero intreccio di stili
questo cucchiaio d'oro tempestato di pietre
preziose, dalla linea europea e dalla decorazione tipicamente persiana.
Fig. 3 (a pag. 100): la pesatura del principe
ereditario nel giorno del suo compleanno avviene alla presenza dell'Imperatore Jahangir
nella residenza di Kabul.
101

1947, Portoghesi, Olandesi e, soprattutto, Inglesi facevano conoscere i nuovi e


strani prodotti dell'occidente: orologi,
guanti, occhiali, armi da fuoco e, apprezzati pi di ogni altra cosa, i giochi
meccanici, che del resto all'epoca facevano impazzire di entusiasmo le corti di
tutta Europa.
Insieme a questi prodotti "esotici", in
molti casi vennero introdotte anche le
tecniche di produzione, come ad esempio
la soffiatura del vetro, la laccatura, la
fabbricazione delle tegole, la fusione
delle bocche da fuoco, la fabbricazione
degli orologi. Ed anche attivit che noi
oggi siamo portati a considerare tipicamente indiane, come la fabbricazione dei
tappeti, vennero in realt importate in
quel torno di tempo dall'esterno; nel caso
dei tappeti, non c' bisogno di precisarlo,
dalla Persia.

Fig. 4 (in alto): particolare di un dipinto rappresentante il principe Salim con studiosi e
amici in giardino (1625 circa).
Fig. 5 (a destra): una piccola bottiglia in giada
verde con intarsi in oro, rubini e smeraldi: un
capolavoro di oreficeria.
Fig. 6 (sotto): la base di una huqqa la pipa
ad acqua decorata a smalti blu e verde,
caratteristici della produzione di Lucknow.

Lo stile Mogol

Il risultato di quella che potremmo


definire una non comune forma di cooperazione internazionale fu uno "stile"
composito ed eclettico, a volte straordinariamente fine ed elegante, altre volte
pesante e barocco, che caratteristico
dell'India dei Mogol.
Ne abbiamo uno splendido esempio
nella coppa da vino appartenuta a Shah
Jahan, il costruttore del celeberrimo Taj
Mahal, sotto il cui regno l'Impero Mogol
raggiunse il massimo splendore. E' un
oggetto in giada datato 1657 (fig. 1 a
pag. 101) in cui la forma di origine
cinese, il piedistallo a foglie di acanto e
fiori di loto unisce elementi europei ed
indiani, mentre la testa caprina ha lontani e sicuri ascendenti iranici.
Anche il cucchiaio (fig. 2 a pag. 101)
in oro, rubini, smeraldi e diamanti e
scusate se poco nasce da una commistione di stili; la linea europea mentre la decorazione tipicamente persiana
e la tradizione locale si limita al modo di
incisione dell'oro tra le pietre preziose
del dorso.
In alcuni casi, come naturale, i motivi di origine straniera si incontrarono e
si fusero felicemente con la particolare
sensibilit indiana; cosigli "erbari" europei ed in generale tutta l'arte della
decorazione del libro trovarono una
rispondenza eccezionale nell'animo degli
illustratori locali.
Il medesimo ignoto artista ci d una
prova della straordinaria qualit del suo
lavoro anche nell'esecuzione di una sce-

na caratteristicamente indiana: la pesa- giada intarsiate in oro, rubini e smeraldi


tura del principe ereditario allo scadere (fig. 5) o nei bicchieri in argento, nei
di un compleanno (fig. 3 a pag. 100). contenitori in oro e smalto o nelle huqqa
L'oro e l'argento corrispondenti al peso le pipe ad acqua in argento, oro e
del principe venivano distribuiti ai pove- smalto (fig. 6).
ri, mentre l'erede presentava al padre una
La calma e, perch no, la volutt
serie di splendidi doni: gioielli, armi, va- la si cerca, e la si trova, al riparo delle
sellame d'oro, stoffe di seta, tutti accu- tende riccamente decorate con motivi
ratamente riprodotti nella gouache che floreali ed a colori vivacissimi, che aveillustra il Libro di Memorie dell'Impe- vano cosi larga parte nella vita di relaratore Jahangir.
zione, e negli spostamenti, della famiglia
Dominano, in scene come questa, cal- imperiale e dei suoi potenti vassalli.
Splendide soprattutto quelle appartenute
ma e lusso sembra mancare la volupt,
che per era certo ben presente nella vita al celebre Tippu Sahib, forse l'ultimo dei
reale e li ritroviamo anche nell'im- grandi oppositori al lento ma inarrestamagine del Principe Salim con studiosi e bile prevalere del dominio inglese.
amici in un giardino (fig. 4). Qui l'auMa, con l'arrivo degli europei, la calstero e compreso atteggiamento dei par- ma prima e poi, pi lentamente, il lusso
tecipanti al dotto consesso sottolineato erano destinati a venir meno. Sarebbero
ed esaltato dalla presenza dei conforts d bastati cento anni di "illuminata" coloorigine straniera, dalle coppe in porcel- nizzazione britannica a trasferire in malana cinesi agli oggetti in vetro europei ni inglesi i quattro quinti dei preziosi
ed ai tendaggi in velluto ottomani.
oggetti presenti in questa mostra.
Il lusso dappertutto: nelle bottiglie in
L.M.
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