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Rubriche
EDITRICE IL P O L S O s.r.l.
20124 Milano Via A. Vespucci, 2
SPED. IN ABB. POST. GR. IH/70
ANNO 7
.
L'India
vicina
Duemilacinquecento anni fa Alessandro Magno, nella sua
grandiosa e folle cavalcata verso
oriente, si ferm all'Indo. Da allora l'immenso territorio oltre
quel fiume fu, agli occhi degli
europei, uno dei limiti del mondo;
cos quando Colombo si imbatt
nelle isole dei Caraibi, le chiam
Indie Occidentali non tanto
perch ritenesse di aver "raggiunto l'Oriente passando per
l'Occidente" quanto perch sentiva di aver toccato un nuovo, ed
opposto, limite del mondo.
Il grande Festival dell'India, in
corso a Londra, ci mostra invece
che l'India, quella vera, non poi
cos distante da noi, non solo fisicamente, ma soprattutto socialmente e culturalmente.
Londra,
una colonia
indiana
Tentare di descrivere quella che stata
negli ultimi 5.000 anni la vita di un subcontinente questo il termine tecnico
con cui i geografi definiscono un pezzo di
terra di 3.000.000 di kmq abitato oggi
da 600 milioni di persone, non impresa
da poco. Conoscere e padroneggiare
l'intero materiale disponibile, selezionarlo, suddividerlo e riproporlo incasellato nei diversi settori dell'archeologia e
della storia dell'arte, della mitologia e
della religione, della psicologia e della
sociologia, opera difficile e meritoria.
Ma alla fine di tutto questo lavorio, cui
hanno concorso non meno di 500 esperti
di diversi Paesi, il Festival dell'India, che
in corso in questi mesi a Londra, offre
I cataloghi
IN THE IMAGE OF MAN - The Indiar. Perception of the Universe through 2000 Years of
Painting and Sculpture. Hayward Gallery Publications, in associazione con Weidenfeld e
Nicholson, Londra 1982. Pagg. 232, 487 foto
b/n e 49 a colori. Lire 25.000.
INDIA-PAST INTO PRESENT A cura di
Brian Durrans e Robert Knox. British Museum
Publications, Londra 1982. Pagg. 96, 70 foto
b/n. Prezzo: 5 sterline.
THE INDIAN HERITAGE Court Life and
Arts under Mughal Rule. Victoria and Albert
Museum Pubi. Londra 1982. Pagg. 176, 250
foto b/n e 50 a colori. Lire 20.000.
95
I
"Dentro l'immagine dell'uomo : la
percezione indiana dell'universo attraverso 2.000 anni di pittura e scultura"
d, in capitoli successivi, un quadro
di come la sapienza indiana abbia concepito la natura e le varie e differenti forme e manifestazioni della vita,
il posto dell'uomo nel cosmo e le quattro finalit dell'esistenza umana, la vita
a corte, le forme di vita devota e illuminata, per finire con la mitologia di
Vishnu, di Shiva e di altre minori divinit. Ed stato possibile mostrare tutto
questo attraverso le opere d'arte, di
scultura e di pittura, perch come
dice nella prefazione la dott.ssa Kapila
Vatsyayan "il soggetto dell'arte indiana essenzialmente l'universo in
tutta la sua abbondanza di vita e di
forme. E dentro e oltre a questo,
quell'onnisciente, onnipotente e trascendentale spirito che permea le forme
e che , esso stesso, in ultima analisi
senza forma".
La conoscenza e la descrizione
della natura
La conoscenza del mondo naturale
prende l'avvio con la raccolta, fin dai
tempi pi remoti, dei sacri sassi a forma
di uovo simbolo della vita e dei suoi
sempre nuovi e ricorrenti cicli nel
letto del fiume Narmada e delle ammoniti fossili reperibili sulle pendici
dell'Himalaya. L'origine acquatica di
questi reperti importante perch dalle
acque ha origine l'evoluzione. Le spirali delle ammoniti, poi. coi loro raggi
ed il centro da cui partono e su cui si
chiudono rappresentano i continui
processi di evoluzione e di devoluzione
del tempo e dell'esistenza.
Sempre dalle acque nasce il loto,
collegato al mitico centro della terra
con il suo lungo stelo, che, nelle morbide
e sinuose movenze della decorazione,
simbolizza le generazioni di uomini che
fioriscono e fioriranno in un interrotta
continuit. Infine accanto alle acque
sotterranee, in prossimit delle radici
degli alberi, vive il serpente che porta
con s buoni auspici, fertilit dei campi
e delle donne.
Tutto il mondo animale fatto oggetto di uno studio attento: si osserva
che il cervo nato per diventare preda
di tutte, o quasi, le belve e lo si chiama
mriga, "quello che va alla morte"; si
vede che alcuni animali si riuniscono
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Sopra: la concezione di un cosmo ordinato e stabile viene espressa in diagrammi come questo,
in cui i due cerchi rappresentano il movimento ciclico dell'universo: i tralci e i viticci che li
uniscono, la natura sottomessa all'uomo: i fiori del loto e la coppia di pesci sono simboli di
fortuna e di prosperit.
A pag. 95: Gana, servitore di Ganesha, una figura popolare nell'arte indiana (Vsec. d.C).
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ABBOTT
ma. Uartha, o "politica" nel senso di vivere nella realt quell'ideale femmiorganizzazione della vita sociale, si ri- nino che vede l'eroina sfidare tutte le
ferisce ai beni materiali, alla ricchezza regole e convenzioni della societ e
ed al benessere, ai vantaggi ed al potere perfino dominare gli elementi avversi
nella vita terrena, mentre il kdma, o della natura per raggiungere l'amato.
"piacere", indica il godimento, in tutte
La guerra non ebbe mai una grande
le sue accezioni non esclusa quella fisi- importanza nella vita dell'India. Da
ca e sessuale, dei piaceri della vita, dalla una parte il paese era ben protetto dalla
casa al gioco, dalla musica alla danza sua conformazione e posizione geograed alla pittura.
fica l'oceano da tre lati e l'Himalaya
In questa visione l'uomo o la donna dal quarto lo isolavano a sufficienza dai
che non intendano dedicare tutti se possibili aggressori e dall'altra le due
stessi al raggiungimento di ideali reli- principali fedi religiose, il Buddismo e il
giosi e sono ovviamente la maggio- Jainismo, predicavano con efficacia la
ranza possono guardare ai propri non violenza. Questo non imped che la
bisogni spirituali senza il rimorso o il seconda delle quattro caste in cui la sosenso di colpa derivanti dall'aver con- ciet si divideva fosse quella dell'aritravvenuto ad un codice morale che stocrazia guerriera, gli kshatriya, che in
imponga obblighi superiori alle loro realt trovarono il loro massimo imumane capacit.
piego ed impegno al momento dell'inMa solo attraverso il conseguimento vasione mussulmana (XI secolo) la
di una sensibilit estetica, che serve ad
allenare la mente e i sensi all'ultima e
pi spirituale fase dell'esistenza, e solo
arrivando poi a rinunziare, nella piena
maturit dell'uomo completo, alle attrattive ed ai piaceri derivanti daYartha
e dal kma, possibile giungere alla
liberazione da una realt percepita come illusoria.
L'uomo, la societ
e l'ascesi
In questa cornice, che d una struttura alla vita terrena al tempo stesso rigida ed elastica, si inquadra l'esistenza
d un intero popolo, dall'imperatore e le
sue mogli agli innumerevoli cortigiani,
dalla aristocrazia militare ai contadini
dei pi sperduti villaggi, dai mercanti ai
religiosi, ai devoti, agli asceti di tutte
quelle specie e variet che solo un paese
immenso, fervido e disperato come
l'India poteva produrre.
Qui l'imperatore viveva chiuso nel
suo inaccessibile palazzo lontano dai
sudditi, che solo di prima mattina potevano acclamarlo, quando egli si affacciava da una piccola finestra a dimostrazione e conferma del proprio
buon stato di salute. All'interno del palazzo imperiale era la zenana, il quartiere delle donne, che avevano quale
compito principale, se non unico, nella
loro vita, quello di fare figli maschi
soprattutto e di allevarli. Alle donne
in effetti la tradizione indiana concede
ben poche chances; solo una ridottissima minoranza di loro pu sperare di
Il messaggio di Buddha
l'Illuminato
"Due opposti estremi devono essere
evitati: l'indulgenza al piacere dei sensi
e l'auto-mortificazione. Tra i due corre
una via di mezzo che. seguita, porta
pace, superiore saggezza, illuminazione
Com'era ricco
il Terzo
Mondo!
Visitando la mostra ma anche solo
sfogliandone il bel catalogo dedicata a
"L'eredit dell'India: la vita di corte e le
arti durante l'Impero Mogol" la prima
cosa che colpisce il "povero"osservatore
la fantastica, incredibile, straordinaria
ricchezza, e fasto e sontuosit, che promanano da ogni pezzo esposto.
E non solo, naturalmente, dai capolavori della gioielleria dove l'oro e l'argento e le pietre preziose o le pi modeste
pietre dure vengono profuse senza risparmio, ma anche dagli oggetti in vetro
e in ceramica, da quelli in legno e in
avorio, dai vestiti, dai tessuti di arredamento e dai tappeti, fino alle opere di
pittura e di miniatura e decorazione del
libro. Insomma in ognuno dei quasi 600
"articoli" presentati dalla splendida
esposizione si ritrova almeno un fram100
Un immenso crogiolo
questo grande saggio, in cui rivive l'antichissima tradizione sapienziale indiana, e uomini di ogni posizione sociale,
fino alle pi alte, ed anche molti brhman abbandonano tutto quel che hanno di pi caro pur di vivere ed imparare
la via alla liberazione e all'illuminazione accanto al Buddha.
Ancora oggi, a 2.500 anni da quei
lontani eventi, il suo insegnamento
forma il credo e regola la condotta di
vita di milioni e milioni di fedeli e nessuna figura, pi della sua, si identifica
con l'anima stessa dell'India. Eppure,
quando si vada ben a guardare, non
difficile riconoscere che l'illuminazione
a 35 anni in una "selva oscura", il distacco dai beni materiali, l'amore per la
verit e la regola della non violenza
in una parola tutto quanto il Buddha
chiama "via mediana" ricordano
troppo da presso gli insegnamenti della
sapienza occidentale, i precetti di Orazio, di Dante e di Francesco, perch
non si veda che veramente, a dispetto
della lontananza, l'India vicina.
Leonardo Magini
Rvana, il dio-demone che aveva rapito Sila, moglie di Rama, una reincarnazione di Vishnu,
stato ucciso. Ma Rama non pu accettarla di nuovo al suo fianco fin quando non sar dimostrata la sua castit.Si si sottopone dunque alla prova del fuoco per fugare ogni traccia di
dubbio. E' una scena del pi popolare poema epico indiano, il "Ramyama", che descrive le
vicissitudini del principe Rama e la sua abdicazione come erede legittimo al trono.
Fig. 4 (in alto): particolare di un dipinto rappresentante il principe Salim con studiosi e
amici in giardino (1625 circa).
Fig. 5 (a destra): una piccola bottiglia in giada
verde con intarsi in oro, rubini e smeraldi: un
capolavoro di oreficeria.
Fig. 6 (sotto): la base di una huqqa la pipa
ad acqua decorata a smalti blu e verde,
caratteristici della produzione di Lucknow.
Lo stile Mogol