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S.

Cuore di Ges - Anno C


Citazioni:
Ez 34,11-16:
Rm 5,5b-11:
Lc 15,3-7:

www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/9arcaobb.htm
www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/9abtnke.htm
www.clerus.org/bibliaclerusonline/it/9aeveto.htm

E interessante vedere come oggi, che si celebra la festa del Cuore sacratissimo di
Ges, le letture proposte dalla Liturgia ci indichino fondamentalmente il buon
Pastore. Non senza motivo il Signore dice: venite a me voi tutti che siete affaticati e
oppressi . (Mt 11,28); porta gli agnellini sul petto e conduce pian piano le pecore
madri .. (Is 40,11).
La prima lettura ci dice come, al tempo del profeta Ezechiele, il popolo di Dio fosse
disperso perch mal governato da cattivi pastori e come Egli volesse porre rimedio a
tale stato di cose. Ma dichiara di suscitare un pastore: Davide; non senza che questo
sia un allusione a Cristo Figlio di Davide, che sar Salvatore e Redentore. Nessuna
forza disgregatrice avr il sopravvento di fronte alla presenza attiva del Signore in
mezzo al Suo Popolo, la Chiesa. Ci sono certo cattivi pastori che si comportano da
mercenari facilitando l opera diabolica (Diavolo significa disgregatore), erodendo il
tessuto connettivo della Chiesa cio la vera Fede, ma il Signore il buon Pastore,
che ha dato la vita per le pecore, e nessuno potr strapparle dalle sue mani (cfr. Gv 10:28).
Avranno rigogliosi pascoli sui monti di Israele: Siamo nel mondo ma non siamo del
mondo, non si tratta per noi di fuggire il mondo ed il nostro tempo, ma dobbiamo
approfittare dei monti di Israele, spazi e tempi in cui il Signore ci porta in un luogo in
disparte per riposare (cfr. Mc 6, 31). La S. Messa domenicale, la Confessione frequente,
la preghiera profonda e continua, l incontro con le persone care ed i fratelli nella
Fede, le amicizie edificanti . Sono per noi oasi e dei monti.
Nella seconda lettura, san Paolo ci presenta Ges (il Salvatore) come Redentore.
Per noi difficile comprendere il concetto di redenzione, liberazione sotto compenso,
ma ora non si tratta di puro riscatto. Il Signore ha condiviso in tutto eccetto il peccato
la nostra condizione umana (Eb 4,15), nella sua Persona restaura l orientamento al
bene delluomo caduto, chiamandolo alla comunione con Lui. L uomo non tanto
irrecuperabile, quanto piuttosto disorientato, e tuttavia alla ricerca del paradiso
perduto. Ma non potr raggiungere la meta del bene con le sue sole forze; chi si
unisce al Signore, che compendia in s la debolezza umana e la Grazia, si lascer
anche stringere al cuore e portare sulle spalle dal Buon Pastore. Dio si fatto come
noi per farci come Lui; il mistero dellAdmirabile commercium: ha assunto la nostra
umanit per donarci la sua divinit. Ci permette di entrare nella vita divina con tutto il
nostro essere. La prova del suo amore che Lui ci ha amati per primo, quando
eravamo nemici, e non si limita a toglierci dal male, ma ci fa entrare nel movimento di
eterno amore che unisce le Persone della beata Trinit, saremo salvati mediante la
sua vita (Rm 5:10).

Nella parabola evangelica della pecorella smarrita riecheggia la pagina del profeta
Ezechiele della prima lettura. Forse questa parabola doveva essere rivolta ai farisei che
dividevano l umanit in due categorie: chi osserva la legge e chi non lo fa. La
parabola ci fa capire come questa visione non corrisponda al cuore di Dio. Il Signore
vuole che nessuno si perda, ma che si converta e viva ( cfr. Ez 33,11). Certamente Egli
non ammette che si trasgredisca neppure una virgola della legge, ma la perfezione
dono di Dio, da coltivare pazientemente vivere nellumilt. Inoltre i confronti con altri,
oltre alla superbia spirituale, ci espongono alla severit ed ai giudizi temerari . Il
Signore non giudica nessuno prima della sua ora, e senza avergli dedicato ogni
amorosa sollecitudine (cfr. Lc 13, 1-9).
In ogni modo l esigenza di Ges molto pi radicale di quella dei farisei che si
accontentano dellosservanza materiale della legge. Per Ges luomo vale davanti a
Dio per ci che nel profondo di se stesso, non solo per le opere ma anche per i
pensieri; cos, per esempio, nel caso di un uomo che guarda una donna ( cfr Mt 5,27-32)
pur senza violare fisicamente il sesto comandamento.
Quando Ges incontra un peccatore non tollera che i discepoli lo allontanino, perch
questa volta non venuto per giudicare ma per salvare ci che sembrava perduto
per sempre.
Ges infinitamente esigente anche infinitamente buono, siede a mensa con i
pubblicani e i peccatori. Proprio perch infinitamente puro prova infinita compassione
per i corrotti dal peccato. Oggi la S. Liturgia chiede ai pastori di avere un cuore come
quello di Cristo: abbiate in voi i medesimi sentimenti che furono di Cristo Ges (Fil 2,5);
imparate da me che sono mite e umile di cuore (Mt 11,29). Ma pare che alla solennit
odierna si addica particolarmente il Salmo 130: soprattutto per chiunque irretito dal
peccato, al seguito di ambizioni troppo alte, infelicitando se stesso.

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