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274.Итальянский язык «l'arte lirica» PDF
274.Итальянский язык «l'arte lirica» PDF
LARTE LIRICA
12-
070100 ,
2011
:
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08.11.2010 .,
3.
- 23.11.2010 ., 3.
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XVIIXX . ..... 17
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Lorenzo di Medici
, .
2
Giovanni Palestrina .
3
Luca Morenzo .
O. Rinuccini , .
Corsi, Giacomo Peri .
3
La Camerata Fiorentina ,
, 1580 .
2
Giovanni Bardi .
Crusca ( 1583 ), .
2
Autorit Pubblica .
Piazetta .
Rialto , .
Giulio Caccini , .
11
2
3
Cesare Beccaria , , .
Arturo Toscanini XIX .
Lopera buffa
Il Settecento e il secolo che conobbe la grandiosa fioritura dell'opera
buffa, la quale si distacco dall'opera seria e fiori prima a Napoli e poi in
Europa. L'opera buffa corrispose allora e per molto tempo anche poi, ad un
bisogno di un po' di buon umore, di un po' di gaiezza. I teatri l'accolsero
subito, e i compositori della scuola napoletana, crearono veri capolavori
dell'opera buffa. Il 28 agosto del 1733 si rappresentava in un teatro napoletano
1'opera seria di Pergolesi "Il prigionier superbo", ma secondo l'uso si
intromise un intermezzo comico dello stesso autore, che era intitolato "La
serva padrona". Questo piccolo intermezzo fu accolto con trionfo ed ebbe una
grande importanza nell'evoluzione del teatro musicale; 1'intermezzo si elev a
opera buffa. Nella seconda met del Settecento 1'opera buffa raggiunge
l'apogeo della sua evoluzione. Giovanni Paisiello la rende pi fine, pi
semplice e pura, le sue melodie sono pi vivaci e brillanti. Fra molte opere
buffe, scritte da lui, il primo posto tiene il "Matrimonio Segreto" che finora
non ha perduto il suo valore musicale, la sua freschezza.
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Santa Croce .
propagavano le creazioni dei maestri italiani, cosi nel secolo XIX si formo un
gruppo di cantanti celebri che eseguivano le opere della nuova scuola
musicale.
La rivoluzione di Rossini sta nella sua stessa musica. Con questo mezzo
egli liber il palcoscenico dalle parrucche incipriatee vi port la vita stessa.
Prendete qualsiasi dei suoi personaggi pi famosi, come Figaro, Don Basilio,
Guglielmo Tell, ecc; sono personaggi vivi, reali e realisticamente ritratti... La
rivoluzione musicale, iniziata da Rossini, seguiva il suo corso per opera di
Bellini, di Donizetti e soprattutto di Verdi.
L'opera romantica italiana
Il movimento del romanticismo sviluppato sotto l'influsso della lotta
liberatrice delle masse popolari, legata alla Grande Rivoluzione Francese,
contro il feudalesimo e contro il giogo nazionale.
Nella musica del romanticismo prevaleva la tendenza progressista.
Nelle opere dei compositori romantici (di questa tendenza) si esprimevano le
idee patriottiche e democratiche, la protesta contro il giogo nazionale e
sociale. La fioritura dell'opera romantica eroica e dell'opera popolare suscit
l'interesse alla vita del popolo, alla cultura nazionale, al passato storico, alle
leggende e ai canti popolari.
Accanto ai temi della patetica eroica e passione rivoluzionaria
risuonavano i temi della solitudine e della nostalga di cose e persone lontane
nel tempo e nello spazio. Il legame con le aspirazioni progressiste sociali,
l'interesse alla vita della gente semplice, all'arte popolare definirono il
realismo dell'arte dei migliori esponenti della music
romantica.
Le ricerche dell'espressione pittoresca, la soluzione dei compiti nuovi
nell'espressione psicologica determinarono grandi successi innovatori del
romanticismo nel campo del'armona, della strumentazione, della forma
musicale, ecc. Ancora nel Settecento apparirono le tendenze che
preannunciavano il romanticismo. Come tendenza musicale il romanticismo si
form nell'inizio dell'Ottocento, nel primo decennio e si svillupp nella prima
met di questo secolo. Nella prima met dell'Ottocento il romanticismo
dominava in Italia. Riflettendo l'entusiasmo eroico, il romanticismo italiano si
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melodrammi, creando quel tipo d'opera che sar poi definito "napoletano". Tra
le sue opere le pi importanti sono: "Rosaura", "Tigrane", "Telemaco", "Il
trionfo dell'onore" (commedia semicomica), "Marco Attilio Regolo", "La
clemenza di Tito", ma soprattutto "Griselda" (1721), ultima sua opera teatrale.
L'aria col da capo, il recitativo secco, la sinfona d'apertura in tre parti
(allegro adagio allegro conclusivo in ritmo di danza) sono caratteristici per
le sue opere. Oltre a ci A. Scarlatti compose circa 600 cantate da camera,
circa 20 oratori, messe, motteti, ecc. lasciando una profonda traccia anche
nella musica strumentale.
Nella cantata Scarlatti fu autore insuperabile; sotto il suo influsso
Hndel scrisse cantate italiane (nello stile di A. Scarlatti) e Bach compose
spesso l'aria scarlattiana.
La numerosa famiglia degli Scarlatti, una delle pi famose nella storia
della musica, diede al mondo accanto ad Alessandro e Domenico vari altri
musicisti famosi.
Giovanni Paisiello
(17401816)
Paisiello pu essere considerato il vero iniziatore dell'opera buffa
itliana. Studi al Conservatorio a Capuana, giovanissimo, compose messe,
mottetti, ecc. Appena uscito dal Conservatorio, in due anni Paisiello compose
undici opere, tra serie e buffe tutte trionfalmente accolte sulle scene di
Bologna, Parma, Venezia e Napoli.
Nel 1776 fu invitato alla corte di Russia. E questo il suo periodo pi
felice e il pi notevole per la sua attivit artistica. In Russia Paisiello compose
"II Barbiere di Siviglia" (1782), "La serva padrona" su libretto gi musicato
dal Pergolese, con qualche aggiunta. "Il barbiere di Siviglia, ovvero La
precauzione inutile," opera giocosa in due atti fu rappresentata con successo
per la prima volta a Pietroburgo nel Teatro Imperiale nel 1782.
La malatta della moglie forz tornare Paisiello in Italia. A Napoli
Paisiello scrisse due opere pi rinomate "La bella molinara" (1788) e la
commedia musicale "Nina o la pazza per amore" (1789). Quest'ultima opera
ebbe un successo enorme, pi tardi chiamata "La Sonnambula" del XVIII
secolo, e si disse che la Nina era pazza per amore e il pubblico pazzo per la
"Nina".
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Di questo melodista rimasero circa cento opere buffe e serie, oltre molti
oratori, cantate, composizioni di musica sacra, sinfonica e da camera. Il suo
stile facile, semplice, vivace. Domenico Cimarosa fu tra i primi ad adoperare
nell'opera buffa i terzetti e i quartetti e a migliorarne l'armonizzazione e la
strumentazione; scrisse anche musica strumentale.
Nel 1801 trovandosi a Venezia per l'esecuzione della sua ultima opera
"Artemisia", mor improvvisamente a cinquanta due anni.
Nicola Piccinni
(17281800)
Nicola Piccinni era nato a Bari nel 1728. Egli studi al Conservatorio di
Napoli, e nel 1754 fece rappresentare il suo primo lavoro "Le donne
dispettose" nel teatro dei Fiorentini che ebbe un gran successo. Seguirono
subito altre opere: "Le gelose", "Zenobia". Egli cooper allo sviluppo
dell'opera buffa, ne miglior le forme, vi introdusse il rondo, ne rese pi varia
la strumentazione. Ma il successo pi notevole nel genere buffo fu quello della
"Cecchina" (1760). Nell'opera seria il capolavoro di Piccini fu l'"Olimpiade",
la quale segn un passo notevole. La famosa aria di Megacle "Se cerca se
dice" e il duetto "Nei giorni tuoi felici" ebbero quasi un secolo di popolarit.
Passato da Napoli a Parigi, chiamato dalla Corte di Francia, prese parte
nella famosa lotta artistica con Glck. Si costituirono due partiti accaniti l'uno
contro l'altro: i glckisti ed i piccinnisti. E il conflitto occup la societ
parigina per parecchi anni. Artisticamente la contesa aveva questa base: nel
melodramma fin dove si deve concedere la prevalenza alla poesia? Fin dove
alla musica? Il Piccinni, alla meloda pura, confideva massimamente in essa
per rendere con intensa rapidit passioni e situazioni, il Glick sentiva il
bisogno di forme pi analitiche, spezzando spesso la fluente andatura
melodica per rispetto alla espressione drammatica. II sistema di Glck trionf
allora e continu poi sempre a dominare nel melodramma. L'opera pi famosa,
composta dal Piccinni, durante la sua permanenza a Parigi fu "Didone" (1773).
Tornato a Napoli nel 1791, ebbe dapprima onori alla corte del re Ferdinando,
ma poi cadde in disgrazia della Corte perch sospettato di giacobinismo e fini
miseramente la vita a 74 anni.
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Luigi Cherubini
(17601842)
Luigi Cherubini nacque a Firenze nel 1760. II padre, suonatore di
cembalo, fu il suo primo maestro. A tredici anni Cherubini scriveva una
"Messa solenne" a quattri voci e orchestra. Nel 1778 egli si trasfer a Bologna.
Dal 1780 al 1788 compose fra le altre opere "Quinto Fabio", "Armida", "La
finta principessa", "Ifigenia in Aulide" che fu l ultima sua opera, eseguita in
Italia. Nel 1788 si stabil definitivamente a Parigi, dove present le opere:
la"Lodoiska" che ebbe gran successo, "Medee" ("Medea") che Brahms defini
"la vetta suprema della musica drammatica", "Pigmalione", ecc. "Le due
giornate" sono state rappresentate nel 1800 a Parigi. Con i suoi capolavori
(specialmente "Medee") Cherubini si colloca tra Glck e Beethoven,
ricollegandosi al primo per la severit dello stile e per la rinuncia alla
melodiosa aria italiana a favore di un declamato-arioso, al secondo per
l'accentuato sinfonismo. Come direttore d'orchestra cooper alla diffusione
della musica italiana all'estero. Ma la sua celebrit la deve come teorico e
sinfonista, scrisse pure molta musica sacra: messe, requiem, cantate, ecc. Luigi
Cherubini fu invitato a Vienna, dove furono eseguite le sue due opere la
"Fanisca" e la "Lodoisca" che riportarono anche l'approvazione di Beethoven.
Cherubini divenne popolare come autore di molti canti rivoluzionari all'epoca
del la Grande Rivoluzione francese.
Cherubini fu nominato professore di composizione al Conservatorio di
Parigi.Nel 1821 gli venne affidata la direzione del nuovo conservatorio che
mantenne fino al febbraio 1842, poche settimane prima della sua morte. A 75
anni scrisse le mille pagine di musica dell' "Ali-Baba" che suscitarono
entusiasmo. Le opere di Cherubini si distinguono per una pi ricca
strumentazione. Cherubini trasform l'opera mitologica nell'opera classica
eroica, scrisse inni rivoluzionari per il coro con orchestra e fu uno dei pi
grandi compositori nell'epoca della Grande Rivoluzione francese. Mor nel
1842, e nel 1869 gli fu eretto un monumento a Santa Croce di Firenze.
Santa Croce .
21
Gioacchino Rossini
(17921868)
Nacque a Pesaro da famiglia povera. Suo padre era suonatore du corno e
di tromba in orchestra; sua madre era cantante. Gioacchino rimase sette anni a
Pesaro, poi pass a Bologna in compagna di sua madre Anna Rossini che
aveva una bella voce, cantava al teatro e volle che anche Gioacchino studiasse
musica. Nel 1792, Gioacchino Rossini entr al Conservatorio di Bologna
all'et di quattordic anni. Nel 1810 debutt a Venezia con "La cambiale di
matrimonio", farsa in un atto accolta con successo, cui segu il trionfo alla
Scala di Milano nel 1812 con "La pietra del paragone", opera giocosa in due
atti su: forma, questa, in cui espresse pienamente il proprio talento, nonostante
l'esordio, ancora da studente nel 1806, fosse stato "Demetrio e Polibio", opera
di genere serio, messa in scena a Roma solo nel 1812. E proprio con un'opera
seria, il "Tancredi", rappresentata nel 1813, Rossini appena ventenne e gi
famoso in Italia conquist le platee di Vienna. Nello stesso anno compose
anche una delle sue pi grandi opere comiche, "L'italiana in Algeri", messa in
scena a Venezia.
Con "Elisabetta, regina d'Inghilterra", presentata a Napoli nel 1815,
inizia il periodo napoletano del compositore, alla guida dei teatri reali della
citt fino al 1817. Nel 1816, in meno di tre settimane, Rossini scrisse "Il
barbiere di Siviglia" per il teatro Argentina di Roma,, ispirato a quello gi
musicato da Paisiello, tratto dall'omonima commedia del 1775 di Pierre
Augustin Beaumarchais. I tempi stretti portarono inevitabilmente ad un fiasco
della prima, ma le rappresentazioni successive confermarono il valore della
composizione, che otterr il plauso di Verdi: " Non posso che credere'Il
Barbiere di Siviglia, per abbondanza di idee, per verve comica e per verit di
declamazione, la pi bella opera buffa che esista".
Nel 1817 il compositore torna all'opera comica con "La Cenerentola",
presentata a Roma, e, nello stesso anno, compone la semiseria "La gazza
ladra", messa in scena a Milano. Intanto a Napoli Rossini aveva presentato
l'"Otello", tratto dal modello shakespeariano. Pi gradita al pubblico
conservatore napoletano, l'opera seria fu il genere che in quegli anni Rossini
rinnov con il "Mos in Egitto" (1818), "La donna del lago", ancora su libretto
di Tottola, "Maometto II" (1820). Nel 1822, invece, alla conclusione della sua
22
I druidi (
, ).
2
Irminsul ( ).
3
M. Callas, M. Caballe ().
24
Giuseppe Verdi
(18131901)
Nato a Le Roncole di Busseto, in provincia di Parma, il 10 ottobre 1813
da una famiglia umile, Giuseppe Verdi apprese le prime nozioni sulla musica
dall'organista della chiesa locale. Trasferitosi a Milano, non fu ammesso al
Conservatorio perch aveva superato i limiti di et e si form alla scuola di
Vincenzo Lavigna, maestro del Teatro alla Scala.
A contatto con l'ambiente culturale milanese, Verdi scelse la strada del
teatro in musica e present la sua prima opera "Oberto, conte di San
Bonifacio" al pubblico scaligero nel 1839, con un discreto successo. Nel 1840
segu l'opera buffa "Un giorno di regno" che si rivel un fiasco, ma, su
insistenza dell'impresario Bartolomeo Merelli chi aveva gi firmato due
contratti con il compositore, Verdi scrisse il "Nabucco", con cui trionf alla
Scala nel 1842. Il talento verdiano fu confermato dalla successiva opera "I
lombardi alla prima crociata", rappresentata nel 1843 ed animata dalla stessa
tensione alla potenza dello spettacolo, grandioso e a toni forti. Una novit
giunse con "Ernani", l'opera presentata a La Fenice di Venezia l'anno
successivo, in cui il compositore introdusse motivi dedicati
all'approfondimento psicologico dei personaggi, dal carattere appassionato,
che ben si adattava al clima dello slancio patriottico destinato a culminare nei
moti del 1848. L' attivit prolifica di Verdi, che poi defin quel primo periodo
di creazione, che lo impose sulle scene delle principali citt italiane e ne
costru la fama internazionale, come "anni di galera", produsse "I due
Foscari", rappresentati a Roma nel 1844; "Alzira", inaugurata al San Carlo di
Napoli nel 1845; "Giovanna d'Arco", presentata alla Scala lo stesso anno;
"Attila", proposta a Venezia nel 1846; "Macbeth", la prima opera del
compositore su modello shakespeariano, rappresentata al teatro La Pergola di
Firenze nel 1847.
Il prestigio del musicista fu consolidato dalla situazione politica che ne
fece il portavoce del fervore patriottico: la vetta pi alta di quello spirito si
concretizza ne "La battaglia di Legnano", eseguita a Roma nel 1849 in pieno
clima repubblicano. Segu "Luisa Miller", rappresentata a Napoli l'anno
successivo e "Stiffelio", presentata nel 1850. La capacit di Verdi di
padroneggiare le possibilit del melodramma, di raccontare con la musica gli
25
La Fenice diVenezia .
San Carlo (. ).
GIACOMO PUCCINI
(18581924)
Nato a Lucca nel 1858 da una famiglia di musicisti, Giacomo Puccini
frequent il conservatorio di Milano dal 1880 al 1883 sotto la guida
d'Amilcare Ponchielli. Nella citt lombarda ottenne la fama di "sinfonista"
prima per sue proprie composizioni, secondo la moda diffusa tra i giovani
dell'epoca, ed ebbe modo, grazie all'attivit del Teatro alla Scala
d'intraprendere la carriera di operista. Le prime due opere, "Le Willis" (1884)
e "Edgar" (1889), su libretto di Franco Fontana, non ebbero particolare
fortuna. "Le Willis", rivista dopo una prima rappresentazione al teatro Dal
Verme di Milano, e messa in scena alla Scala nel 1885 in due atti con il titolo
"Le Villi"; "Edgar", invece, venne ritirata.
Il capolavoro arriv alla terza opera, "Manon Lescaut" (1893), in cui i
caratteri essenziali della composizione di Puccini, che fondeva intensit lirica
ed emotiva con una ricca orchestrazione, erano gi chiari. In questi anni, il
compositore spost la propria residenza ed inizi a collaborare con Luigi Illica
e Giuseppe Giacosa, i librettisti che interpretarono con maggior finezza la sua
sensibilit. Nel 1896 "La Bohme", opera di taglio verista, con personaggi
tratti dalla realt quotidiana, lontani dall'eroismo, fu presentata al Teatro Regio
di Torino con la direzione d'Arturo Toscanini ed apr a Puccini la strada per la
notoriet in Europa. Nel 1900, con "Tosca", il compositore speriment il
dramma verista a tinte fosche, con scene violente e ritmo sostenuto, mentre nel
1904 con "Madama Butterfly" ancora su libretto di Giuseppe Giacosa
torn al personaggio della fanciulla innamorata ed infelice, destinata ad una
26
A. Ponchielli XIX ,
.
2
L. Illica e G. Giacosa , . .
Ruggero Leoncavallo
Ruggero Leoncavallo compositore italiano, nato a Napoli nel 1857,
figlio di un magistrato, inizia privatamente a studiare il pianoforte, per poi
entrare nel 1866 al Conservatorio di San Pietro di Napoli, dove si diploma nel
1874. Contemporaneamente si iscrive alla facolt di lettere dell'universit di
Bologna; si laurea all'et di 20 anni, dopo aver anche finito la partitura
dell'opera storica "Chatterton", che verr rappresentata solo nel 1896 e
raggiuse la fama. Si mantiene insegnando privatamente il pianoforte e
suonando nei caff concerto in Francia e in Inghilterra, quando suo zio,
direttore della Stampa al Ministero degli Esteri, lo invita in Egitto dove dal
1882 attivo per qualche anno presso la corte. Ma la guerra anglo-egiziana
costringe Leoncavallo a lasciare l'Egitto e a trasferirsi in Francia: qui, grazie al
baritono Maurel, entra in contatto con l'editore Ricordi, da cui ottiene la
commissione per una trilogia, il "Crepusculum", che nelle intenzioni del
compositore deve comprendere "I Medici", "Savonarola" e "Cesare Borgia".
Leoncavallo riuscir solo a comporre "I Medici", che andr in scena senza
troppo successo nel 1893.
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dell'Ottocento scrivevano per lei diverse opere, fra cui "Giulietta e Romeo"
(1796) di N. Zingarelli. Contralto perfetto, la Grassini poteva cantare anche le
parti di soprano leggero. Dotata di una bellissima voce, entusiasmo il pubblico
di tutti i principali teatri con il suo possesso di scena e l'incomparabile accento
drammatico.
La Marcolini poss edeva la voce di contralto, estesa al fa diesis, e un
talento comico impareggiabile. Rossini le affid molte parti delle sue opere
("Tancredi", ecc.) e scrisse per lei "La pietra del paragone" (1812), "L'Italiana
in Algeri" e altre. Le arie di bravura che ella aveva cantato ai finali di quelle
opere restano a testimonianza della rara agilit della sua voce, del suo brio.
Giuseppina Fodor brill sulle scene dal 1815 al 1830. Debutt a
Pietrburgo, si esib a Parigi, Londra, Vienna, Stoccolma, ecc. A Parigi trionf
al Teatro italiano (1816) (gestito allora da Angelica Catalani) come Rosina del
"Barbiere di Siviglia" di G. Rossini. Una volta si esib in quel teatro nella
"Semiramide" di G. Rossini. Assistevano molti compositori: Rossini,
Cherubini, Paer. Ad un tratto, alla fine del secondo atto, la sua voce si arresta,
e l'attrice non pot articolare una sillaba. Si abbassa il sipario. Tutti i suoi
amici erano desolati. Rossini piangeva come un fanciullo. Ma ben presto la
voce riapparve e risuono pi bella e pi soave che mai. Ella condusse a
termine la sua parte, ma aveva abusato delle sue forze e da quella sera non
cant pi. Dovette rinunciare alle scene e si dedic all'insegnamento del canto.
Angelica Catalani, contralto anch'essa, fu rinomatissima in quell'epoca.
Studi il canto a Roma e fra due anni esord alla Fenice di Venezia (1796)
nella "Lodoiska" di Mayr. A diciassette anni la Catalani era gi l'idolo della
corte di Potrogallo. Cant poi a Parigi, Londra e in altre citt. A Parigi assunse
la direzione del Teatro italiano. Era famosa per la facilit, con cui eseguiva le
scale cromatiche, ponendo su ciascuna nota un trillo. Le piaceva pure
picchiettare la nota, un martellato grazioso. Aveva una voce limpida di una
estensione meravigliosa, si da arrivare al sol sopracuto . La sua respirazione
ben condotta le permetteva di dare alla frase melodica il necessario accento
con un suono sempre vivo e pastoso, era impareggiabile negli effetti di
contrasto. Fu per sempre pi a posto come cantante di concerto che sulle
scene.
Isabella Colbran (spagnola) moglie di Rossini, Sthendal diceva nel suo
libro La vita di Rossini che mai vi fu cantante celebre, altrettanto belle.Ella
31
era primadonna dei teatri napoletani San Carlo e Fondo, cantava anche a
Roma, Milano, Venezia e Torino. Rossini scrisse per lei le parti di Desdemona
nell'"Otello" (1816), Armida nella "Semiramide", Elisabetta nell'opera
"Elisabetta, regina d'Inghilterra". In quest'ultima parte Colbran ebbe un vero
trionfo. Stendhal scrive a proposito: "Ella apparve a Napoli nel 1815 nella
parte di Elisabetta dall'opera di Rossini dello stesso nome, e l'immaginazione
piu esaltata... non avrebbe potuto figurarsi una Elisabetta piu bella e
maestosa".
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1
Lina Cavalieri
Lina Cavalieri, il cui vero nome era Natalina Cavalieri (Onano, 24
dicembre 1874 Firenze, 7 febbraio 1944), stata un soprano e attrice
cinematografica italiana.Dal 1887 alla fine del XIX secolo, si afferm
clamorosamente prima a Roma, poi nel resto d'Italia ed in Europa, come
canzonettista di caff-concerto, rivaleggiando perfino con La Bella Otero.La
Bella Otero fu affascinata dalla sua bellezza e dalla sua grazia. Nonostante le
sue origini modeste (era stata fioraia e piegatrice di giornali), aveva il
portamento ed i modi della gran dama.Gabriele d'Annunzio le dedic il
romanzo Il piacere (1899) definendola la massima testimonianza di Venere
in Terra.Giunta al culmine della popolarit, la Cavalieri si trasform in
cantante lirica, debuttando nel 1900 ne La Bohmedi Giacomo Puccini al
Teatro San Carlo di Napoli. Ebbe ancora enorme successo e da allora si dedic
alla nuova carriera.
Cant in quasi tutti i maggiori teatri d'opera del mondo. I suoi mezzi
canori come soprano lirico erano piuttosto limitati, ma al pubblico interessava
pi vederla che udirla, per la splendida bellezza, l'eleganza del portamento, le
acconciature sontuose. Nel puritanesimo della scena lirica, la Cavalieri portava
una eccitante atmosfera di raffinata sensualit.Famoso per audacia rest il
bacio appassionato che diede ad Enrico Caruso sul palcoscenico del
Metropolitan Opera di New York, al termine del gran duetto d'amore della
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Giuditta Pasta
(17971865)
Giuditta Pasta fu artista classica per elevatezza di stile, per potenza ed
estensione di voce, per eificacia di azione drammatica.
Nacque a Como nel 1797 e studi al Conservatorio di Milano.
L'estensione della voce di Giuditta Pasta come quella di Malibran era
straordinaria. Da un la sotto le righe esse potevano salire fino a do diesis
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maestri composero per lui alcune opere. Heinrich Panofka in "Voci e cantanti"
dice che la voce di Domenico Donzelli era di una rara forza drammatica. La
sua estensione era dal si basso al la sopra le righe (chiave di sol ). E la
vera estensione del tenore di forza.
N. Moriani
Il tenore N. Moriani sorprendeva l'uditorio con la dolcezza e la fluidit
della sua voce, con il bel modo di canto. Fu impareggiabile interprete nelle
opere di Rossini ("Otello", "Semiramide", "La gazza ladra"), Bellini ("La
Sonnambula", "I Puritani"), Verdi ("I Lombardi" e "Un ballo in maschera"),
ecc. Donizetti scrisse per lui la sua opera "Maria di Rudenz" (1838). Giuseppe
Verdi disse di Napoleone Moriani: "Dei tanti artisti che ho sentito, quelli, di
cui serbo il culto pi devoto e la memoria pi cara, sono la Frezzolini e il
Moriani".
R a f f a e l e M i r a t e era un altro celebre tenore del tempo. La sua
voce era soave, sicura, flessibile, potente e gli permetteva di cantare
ugualmente e senza il minimo sforzo tanto nella "Cenerentola" di Rossini
quanto nel "Rigoletto" di Verdi. Dotato di una bellissima voce di tenore,
esord a Napoli nel 1837 coll'opera "Torquato Tasso" di G. Donizetti,
ottenendo splendido successo. Al teatro italiano a Parigi ebbe un completo
trionfo nelle opere di Rossini ("Otello", "La gazza ladra"), Donizetti ("Lucia di
Lammermoor", cantata per 182 rappresentazioni) e altre. G. Verdi scrisse per
lui la parte del duca nel "Rigoletto" (cantato per 193 volte)
Giovanni Mario (18101883), tenore, essord nel 1840 sulle scene del
Teatro Italiano a Parigi nel'"Elisir d'amore" insieme con la Persiani ,
Tamburini e Lablache. Da quella sera in poi l'arte di Mario penetr nella
coscienza del mondo musicale parigino e il suo nome cominci ad esser
ripetuto con rispetto e ammirazione. Ogni nuova interpretazione segn per lui
un nuovo successo e gli procur proposte e contratti per tutti i principali teatri
d'Europa e d'America. Il suo modo di dire e di cantare si distaccava talmente
da quello degli altri artisti, che l'impressione, che si provava udendolo la prima
volta, era sfavorevole. Egli aveva suoni chiari e aperti, uno fraseggiare
scandito, una sillabazione martellata che pareva smanierata, ma man mano che
la sua voce penetrava nell'animo, si provava una dolcezza infinita. La sua arte
consisteva specialmente nel dare alla parola cantata la sua perfetta espressione,
37
LE VOCI VERDIANE
Soprani nelle opere di G. Verdi
Nella met dell 'Ottocento, con la torrente delle opere verdiane, il
periodo storico di canto di Bellini e Donizetti cambia indole e forma. Dal
1842, quando fu messo in scena il "Nabucco" al 1855 apparvero "I Lombardi";
"Ernani", "I due Foscari"; "Attila"; "Giovanna d'Arco", "I Masnadieri", "Luisa
Miller", "Rigoletto","Il Trovatore", "La Traviata", "I Vespri Siciliani", ecc.
Per eseguire queste opere occorrevano cantanti meritevoli, prodigiosi,
perche le parti erano molto difficili, specialmente "I Lombardi" e "Il
Trovatore". Fra le donne, interpreti delle opere di Verdi erano soprani: la
Frezzolini, la Strepponi, la Brambilla, la Barbieri-Nini, la Patti, ecc:
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scriveva a Faccio e a Boito: "Ed ora, mio caro Faccio, vi prego caldamente di
far studiare a Tamagno la sua parte... Anche imparata la musica, vi sara molto
da dire nell'interpretazione e nell'espressione".
Appena cominciate le prove, si cap che l'insegnamento pi sicuro
sarebbe venuto proprio da Verdi, il quale s'improvvis attore di singolare
potenza ed esegu la scena della morte.
Tamagno ascoltava e taceva. Sentiva che questa era la sua grande ora,
l'attimo, in cui nel tenore poteva svegliarsi un grande artista. Il trionfo del 5
febbraio 1887 ebbe per lui un significato grandissimo.
Con l'Otello Tamagno entrato nella storia del teatro. Ci che colp in
lui, era ci che gli veniva negato: il talento d'attore. Nella seconda met del
secolo XIX due tenori Roberto Stagno a Angelo Masini si contendecano il
primate sulle scene italiane e straniere.
Roberto Stagno (Vincenzo Andreoli) (18361897), celebre tenore
drammatico. Esord a Lisbona nel 1865 nell'opera "Roberto il Diavolo" di
Meyerbeer, sostituendo il grande tenore Tamberlick che ammalo. La voce
bellissima di Stagno e la sua arte scenica vinsero il pubblico. Il trionfo fu
straordinario. Da quella sera cominci la sua celebrit, e da quel momento egli
adott il nome di Roberto. R. Stagno cant sulle scene primarie del mondo e
fu ammirato non solo per le splendide qualit canore, ma anche per la squisit
arte scenica, versatilit e la scrupolosa cura d'ogni minimo particolare
riguardante il personaggio, ci che rendeva le sue interpretazioni storicamente
ed esteticamente perfette. Eccelse nelle opere di Verdi ("Otello", "La
Traviata"), Rossini ("II barbiere di Siviglia"), Bellini ("I Puritani"), Meyerbeer
("Africana"), ecc.
Insieme a Gemma Bellincioni fu il primo interprete della "Cavalleria
rusticana" di Mascagni e contribu al grandissimo successo dell'opera.
La sua abilit vocale gli permetteva di andare dal "Barbiere" agli
"Ugonotti", dai "Puritani" al "Roberto il Diavolo", dal "Lohengrin"
all'"Otello".
Angelo Masini (18441926) invece possedeva una voce dolce, soave,
cristallina nella vocalizzazione. Esord nel 1868 nella "Norma" con un
successo grandissimo. Cant nei principali teatri d'ltalia e dell'estero, fu al
Cairo, a Lisbona, Londra, Vienna, per sei anni a Pietroburgo, in America, ecc,
43
ovunque trionfalmente accolto, per la finezza del suo canto e l'arte perfetta,
specialmente per la sua voce d'un timbro soavissimo. La sua voce vi si
insinuava fin dentro l'anima e portava il pubblico al delirio.
Masini fu il cantante preferito di Verdi che lo apprezzava assai e lo voile
interprete della sua "Messa da requiem" in tourne a Parigi, Londra e Vienna
nel 1875. Masini eseguiva il repertorio lirico di tutte le scuole dai "Pescatori di
perle" di Bizet al "Lohengrin" di Wagner; eccelse nelle opere di G. Verdi
("Rigoletto", "La Traviata", "Aida"), ecc. Ultima grande figura del tenore
virtuoso, gli si attribuiscono sette variazioni diverse per concludere "La donna
mobile" (la canzonetta del duca dal "Rigoletto").
1
Giulio Ricordi , .
2
Gemma Bellincioni XIX ().
nel "Trovatore", nei "Masnadieri" e nei "Due Foscari" lasci ricordi insuperati.
Verdi, udendolo cantare la famosa aria "La sua lampada vitale", dichiar che
nessun altro a potuto darle interpretazione vocale pi vigorosa ed efficace.
Quella romanza fu chiamata per molti anni di Coletti e venne anche stampata
con questo titolo. Eccelse anche nelle opere di Rossini Turco in Italia" e
"Mois") e di Bellini ("Beatrice di Tenda"), ecc.
Con meravigliosa agilit eseguiva le parti pi difficili, sia drammatiche
che d'agi-lit; aveva una fenomenale estensione di voce e sapeva
maestrevolmente colorire tutti i caratteri. Grazie alla facilit, con cui
vocalizzava, conserv sempre un'intonazione perfetta,
ed il timbro della sua voce rest sempre uguale e sonoro. Coletti autore
dell'opuscolo "La scuola di canto in Italia. Pensieri".
Felice Varesi (18131889), celebre baritono, dotato di talento
eccezionale e di una splendida voce, esord a Varese nel "Torquato Tasso" di
G. Donizetti (1834), poi in breve si esib con plauso sulle maggiori scene di
Europa. Ebbe la voce vibrante, sonora e pastosa del Ronconi, lo stesso modo
ampio e bello di fraseggiare, lo stesso fuoco sacro, la stessa passione, lo stesso
impeto nella interpretazione del dramma.
Nel "Rigoletto", scritto per lui dal Verdi, Varesi raggiunse tale potenza
di colore che il ricordo di quel suo quadro scenico e rimasto, sino ad oggi,
insuperato. Qui, la sua figura bassa, tarchiata, era di vantaggio come anche
nella parte di Macbeth. Eccelse anche nella parte di Germont dell'opera "La
Traviata" di Verdi.
Victor Maurel (18481923), celebre baritono francese esord nel 1868
negli "Ugonotti" di J. Meyerbeer, cant in Italia, Spagna, America, ovunque
con grandissimo successo.
Egli possedeva una figura proporzionata e ben fatta, un ingegno
vivacissimo, una voce piena di colore e di calore, robusta e flessibile, una voce
di baritono vero, con tendenza allo scuro, ma da cui egli traeva fuori delle
mezze tinte e anche dei chiari per mezzo delle modulazioni, che davano al suo
canto un'espressione efficacissima. Il suo nome legato soprattutto alle prime
rappresentazioni di "Otello" (1887) e "Falstaff" (1893) di G. Verdi che lo
stim molto e lo volle il primo interprete dei ruoli di Jago e di Falstaff.
Quando Victor Maurel venne a cantare il Jago nell'"Otello" egli era gi
notissimo in Italia. La parte di Jago quasi tutto un recitative melodioso, fine,
45
Mattia Battistini
(18561928)
Egli era considerato re dei baritoni italiani, avendo conquistato le corti e
il pubblico di tutta l'Europa tra il 1878 e il 1928. Esord trionfalmente
all'Argentina di Roma nella "Favorita" di Gaetano Donizetti nel 1878.
Battistini aveva nel repertorio 82 parti, dal "Roberto Devereux" di
Donizetti alla "Tosca" di Puccini, dal "Faust" di Gounod al "Rigoletto" e
aH'"Otello" di Verdi, e le eseguiva tutte in modo vocalmente perfetto e da
attore brillante. Sono da ricordare anche "Un ballo in maschera" (la parte di
Renato) e "Falstaff" di Verdi, delle quali il Battistini fu interprete eminente.
Per educazione e natura la voce di Battistini era verdiana e ottocentesca,
e faceva meraviglie nella esecuzione delle opere di G. Verdi rivaleggiando con
la voce di Giuseppe De Luca (pero Battistini non eccelleva nelle opere
veriste).
Si ritir dalle scene nel 1927, dopo aver cantato nei massimi teatri lirici
d'Europa (specialemente in Russia) e nell'America del Sud.
I numerosissimi dischi di Battistini (opere, arie da camera, romanze,
canzoni) rappresentano le pi importanti documentazioni di arte di canto:
il suo timbro chiaro, soave, brillante, pianissimi incantevoli, fioriture.
E considerato con Antonio Cotogni il pi grande baritono italiano
dell'Ottocento.
Lauri-Volpi nei suo libro "Voci parallele" definisce cos la voce della
Callas: "Voce leggera, lirica, drammatica, abbraccia il repertorio,
rappresentato da tre secoli e mezzo di musica melodica: voce multipla, metodo
personalissimo".
_______________________________________________________________
1
Licia Albanese (1909), celebre soprano italiano, nata a Bari nei 1909.
Dall'infanzia aveva una bellissima voce, studi sotto la direzione dell'excantante Giuseppina Baldassarre Tedeschi, che le insegno canto e arte scenica,
portando la formazione della sua allieva a un livello notevole.
II suo debutto scenico avvenne quasi per puro caso. Ella era andata a
Milano per assistere con un amico ad una recita di "Madame Butterfly" alla
Scala. Per volere del destino accadde che la primadonna, dopo il primo atto, si
senti male. Il direttore del Teatro, preoccupato, cerc di trovare una sostituta, e
si calm solo quando gli fu detto che in sala c'era una giovanissima cantante
che conosceva la parte e che si chiamava Albanese. "Che venga questa
Albanese", grid il direttore. Lopera aveva un grande sucesso, da allora
Madame Butterfly divenne la pi grande fortunata interpretazione
dellAlbanese.
Circa un anno dopo, nel 1935, Licia partecip ad un concorso nazionale
per La pi bella voce , indetto dal governo italiano, e dopo quattro lunghe
giornate di selezioni, fra 300 candidate venute da tutte le regioni, ella fu la
prescelta, ricevendo una medaglia d'oro.
Da allora fu richiesta per recite in tutta Italia. Ella fece il suo debuttto
ufficiale al Teatro Reale di Parma con Butterfly, quindi cant alla Scala di
Milano. La pronuncia non e sempre perfetta, l'emissione delle note acute non
tutte impeccabili, ma specialmente nel registro centrale la voce e dolce, calda,
ardente, ricca di smalto.
Essa possiede, inoltre, ci che non si insegna: il cuore, il temperamento
e una calda sensibilit musicale e drammatica.
In seguito l'Albanese cant alla Scala nella parte di Lauretta del "Gianni
Schicchi". Poi pass a cantare al Covent Garden di Londra sostenendo la parte
49
Viotti , .
.
2
Vercelli .
Wally
(
XIX ).
2
Renata Tebaldi XX ().
3
Festival di Edinburgo .
Venezia non una citt per chi e solo. E allora la mamma lasci Rovigo
e and a vivere con lei a Venezia. Nel 1974 avendo 26 anni Katia Ricciarelli
venuta a Mosca (con la Scala), ed ha cantato con successo nella "Messa da
requiem" di Verdi nella Sala Grande del Colservatorio. La celebre cantante
Mafalda Favero disse di lei: "Ormai non pi una promessa, e una
rivelazione".
1
Rovigo .
Covent Garden .
J. Massenet XX .
, .
52
Montserrat Caball
Montserrat Caball, il cui nome completo Maria de Montserrat
Viviana Concepcin Caball i Folc (Barcellona, 12 aprile 1933), un soprano
spagnolo. la pi famosa cantante lirica spagnola. La sua voce di soprano
universalmente ammirata per la purezza, il controllo dell'emissione (sono
celebri i suoi filati), la potenza e la duttilit.Dopo aver studiato 12 anni presso
il Conservatorio di Musica del Liceo di Barcellona, nel 1956 entr nella
compagnia dell'Opera di Basilea , dove debutt nel 1957 come Mim ne La
Bohme , in seguito interpretando numerose opera.
Specializzatasi in seguito nel repertorio italiano del primo Ottocento, nel
1962 fece ritorno a Barcellona, debuttando al Teatro del Liceu. Nel 1964 ha
sposato il tenore Bernab Mart dal quale ha avuto 2 figli: Bernab Mart Jr.
(1966) e Montserrat Mart, detta Monsita (1971).
La fortuna internazionale della Caball inizi nel 1965. Quando sostutui
una attrice in Lucrezia Borgia di G. Donizetti. La sua interpretazione dest
sensazione. Lo stesso anno, debutt al Festival di Glyndebourne e al
Metropolitan. Il 2 agosto 1969 debutt all'Arena di Verona 4 e il 24 febbraio
1970 al Teatro alla Scala. Nel 1972 lavor alla Scala. Il suo repertorio
operistico conta pi di ottanta personaggi e spazia dall'Opera barocca a Verdi,
Wagner, Puccini, Bellini e Richard Strauss.
Grande interprete di canzoni popolari spagnole, fece un'incursione nel
Rock Opera nel 1988, registrando con Freddie Mercury 5 l'album intitolato
Barcelona. La canzone omonimo divent l'inno dei Giochi Olimpici del
1992.
Negli ultimi anni, si dedicata a varie attivit benefiche ed
ambasciatrice dell'UNESCO. Ha creato una fondazione in favore dei bambini
bisognosi di Barcellona.
Nel 2004, accanto alla figlia Montserrat Mart, ha interpretato la
Cleopatra di Massenet in forma di concerto, al Teatro Real di Madrid.
Nel 2007, a Vienna, comparsa come attrice nella Figlia del reggimento di
Donizetti, nel ruolo della Duchessa di Crackentropp.
_______________________________________________________________
1
2
3
4
5
6
Glydenbourne ().
Arena di Verona , .
Rock Opera ().
Freddi Mercury -.
Renata Tebaldi
Renata Tebaldi, una delle pi grandi artiste liriche, nacque a Pesaro il 1
febbraio 1922. In famiglia c'era una forte tradizione musicale: suo padre era
professore di violoncello, la nonna aveva una bellissima voce; anche sua
madre aveva una voce splendida, ma non aveva potuto studiare.
Renata Tebaldi studi il pianoforte, ma avendo una voce di bellissimo
timbro, decise di diventare cantante lirica e studio il canto al Conservatorio di
Parma con il professore Ettore Campogalliani.
Progrediva, ma niente faceva pensare che sarebbe diventata un'artista
famosa. Il cambiamento miracoloso avvenne in seguito a un incontro casuale:
a Pesaro, mentre era in vacanze, fu presentata a Carmen Melis che era una
delle pi grandi interpreti nelle opere di Puccini. La cantante si era
entusiasmata della voce di Tebaldi e cominci a studiare con lei; le insegnava
la respirazione, le posizioni delle labbra, della gola, ecc. per evitare toni
sgradevoli. In breve tempo il canto di Renata Tebaldi fu trasformato, ed essa si
trasfer al Conservatorio di Pesaro per studiare sotto la guida di Carmen Melis.
Esord a Rovigo nella parte di Elena nel "Mefistofele" con gran
successo. La sua voce conquist subito il pubblico: voce di bellissimo timbro,
estensione illimitata, tecnica raffinata, temperamento incline al canto piano e
calmo, fraseggio ricco di legature e portamenti, di smorzature delicatissime.
Nel 1945 Renata Tebaldi si trasfer a Milano; cant in diverse citt,
interpret la parte di Desdemona a Trieste.
Nella primavera 1946 era tornato a Milano il grande Toscanini, che ogni
giorno ascoltava dei cantanti per la riapertura della Scala. Anche Renata
Tebaldi ricevette l'invit all'audizione davanti al grande maestro nel maggio
1946. Un giudizio di Toscanini, come dice la Tebaldi, era una laurea
riconosciuta in tutto il mondo, una sua bocciatura era un fallimento, forse
definitive Canto tutta la "Canzone del salice" e l "Ave Maria" dal terzo atto di
"Otello" di Verdi, terminando con il famoso "la bemolle", pianissimo.
54
Toscanini era contento, gli piacque il suo canto, e Renata Tebaldi fu inclusa
nel cast del concerto per l'inaugurazione della Scala ricostruita.
Nel concerto Tebaldi cant nella "Preghiera del Mos" di Rossini una
piccola parte nel " Deum"di Verdi con grandissimo successo. Fu una serata
indimenticabile.
La Scala era zeppa. Cera gente in piedi, per i corridoi, dappertutto.
Quando entr Toscanini, ci fu un applauso interminabile.
Da allora Renata Tebaldi svolse un'intensa attivit operistica, con una
predilezione per il repertorio verista: "Madame Butterfly" e "Manon" di
Puccini, "Andrea Chenier" di Giordano, "Adriana Lecouvreur" di Cilea, ma
cant anche nelle opere la "Norma" di Bellini, e "Il Trovatore" di Verdi, nelle
quali manifest la profondit del sentimento e il canto purissimo. Ha eseguito
anche "Aida" e "La Traviata", nonch "Guglielmo Tell" di Rossini.
Angelo Sguerzi (autore del libro sui cantanti italiani) dice che i due
nomi Callas, Tebaldi raggiunsero una celebrit che, a trovarne di maggiori,
dobbiamo riandare ai tempi di Caruso e di Scialiapin: non si poteva quasi
tollerare una Norma che no si chiamasse Maria Callas, e il personaggio di
Desdemona era indiscindibile dal nome di Renata Tebaldi.
La sua "Canzone del salice" e la "Ave Maria" documentano quale
altezza abbia raggiunto la cantante nell'arte vocale.
1
Ettore Campogalliani XX .
Carmen Melis (18851967) (), .
2
bambino. Con lei avr una relazione che durer undici anni e da cui
nasceranno due figli: Rodolfo ed Enrico junior.
Nel 1898 Caruso esordisce al Teatro Lirico di Milano nel ruolo di Loris
in Fedora ; seguirono poi tourne in Russia, a Lisbona, Roma, Montecarlo e
al Covent Garden di Londra dove interpret il Rigoletto di Giuseppe Verdi;
l'anno dopo sar a Buenos Aires.
Nel 1900 Caruso cant nuovamente alla Scala nella Boheme e nel
1901 a Napoli al Teatro San Carlo qui, durante l'interpretazione de LElesir
damore ebbe la sua pi grande delusione: la sua emozione e un'insicurezza
malcelata non lo fecero cantare al meglio. Fortemente deluso dalla reazione
dei suoi concittadini e dalle critiche che gli vennero rivolte, (centrate sul fatto
se la sua voce fosse portata maggiormente al registro di baritono piuttosto che
su quello di tenore), decise di partire e di non cantare mai pi nella sua citt
natale.
A Milano incise il 11 aprile del 1902 dieci dischi con arie d'opera. Il
cantante napoletano fu il primo a cimentarsi nella nuova technologia, fino ad
allora snobbata da molti altri cantanti, e questo determin il suo successo e
quello della casa discografica. A novembre del 1903 in America e il suo
esordio avvenne il 23 novembre con il Rigoletto. Ebbe un tale successo con le
successive rappresentazioni tanto da diventare l'idolo dei melomani dell'epoca.
Nel 1909 incise una serie di ventidue canzoni napoletane che
comprendevano anche Core ingrato che era una dei megliore canzoni.
Sposata il 28 agosto del 1918 Dorothy Benjamin, ragazza di buona famiglia
pi giovane di lui di venti anni (dalla quale avr una figlia, Gloria), Caruso
inizi verso il 1920 a soffrire d'insonnia. Venne operato il 30 dicembre al
polmone sinistro. Il male lo ferm in una delle stanze dell'albergo Vesuvio a
Napoli dove mor a soli 48 anni.
sepolto a Napoli, in una cappella privata nel cimitero di Santa Maria
del Pianto nel quartiere Doganella.
Caruso interpret due film come protagonista, Il mio cugino, Il
romanzo splendido .
Alessandro Bonci (18701940) nato a Cesena (Romagna) da genitori
poveri. Coll'aiuto di un mecenate egli entr nel Liceo musicale di Pesaro, dove
rimase quattro anni, poi cant come primo tenore alla Cappella di Loreto. Cos
Bonci ha aspettato sette anni prima di presentarsi sulle scene, ed ha potuto
57
studiare e imparare bene la musica. Le opere predilette del Bonci sono "La
Traviata", "L'elisir d'amore" e "I Puritani". La sua voce argentea come
coperta di un leggerissimo velo, che la fa vellutata ed ha una intonazione
inappuntabile. Una particolarit del Bonci sono le cadenze che egli sa variare
ad ogni richiesta di bis. Si dedic alle parti di tenore leggero, ottenendo
successi grandiosi. Con trionfo si esib in "Un ballo in maschera" di Verdi con
quella risata argentina nel quintetto "Scherzo od e folia" a cui Verdi non aveva
mai pensato. E infatti, Verdi scrisse una lettera al Bonci da Milano, il 21
maggio 1898: "Caro Bonci,nel mio vecchio "Ballo in maschera" che il
pubblico fiorentino predilige, la vostra interpretazione mi stata graditissima e
mi ha fatto ridere, riandando al tempo lontano in cui lo scrissi. "E scherzo od
folla"... va detto quasi parlato e sfiorato col canto, e l'aggiunta della risata e
una vostra unica privativa e specialit che Vi riconosco e che mi riconferma la
vostra perizia..." II pubblico diceva allora: "Andiamo a sentire non "Un ballo
in maschera", ma l'irresistibile risata di Bonci". Bonci mor a Viserba, il 9
agosto 1940.
Giacomo Lauri-Volpi (18941979), celebre tenore italiano, segu per
un breve periodo un corso di canto all'Accademia di S. Cecilia a Roma, tenuto
da Antonio Cotogni, esordendo a Viterbo con "I Puritani" di V. Bellini. (Dopo
trent'anni da quel debutto cant ancora quest'opera, avendo a fianco la
incomparabile Maria Callas.)
Interpret il "Rigoletto" e canto a Roma nella "Manon" di Massenet, nel
1920. Due anni dopo, a Milano si esib ancora in Rogoletto con la
direzione di Arturo Toscanini.
Da Milano gir tutto il mondo, estendendo il suo repertorio, ma
scegliendo sempre con accoratezza i suoi cavalli di battaglia compositori del
primo Novecento pensarono a Lauri-Volpi come interprete di opere
particolari. G. Puccini ebbe in testa la voce di Lauri-Volpi quando scriveva
"Turandot". Mascagni gli affid la prima del "Nerone "nel 1928. Il centenario
del "Guglielmo Tell" di Rossini (1929) rivel il tenore, capace di superare
tessitura impossibili. Fu una voce "chiara", intensa, timbrata, virile; fu tenore
drammatico e tenore lirico, e anche tenore eroico. Gli bast una sola sera per
diventare una delle pi discusse e quotate voci del teatro lirico; passeranno
ancora degli anni, prima che questa voce possa esser dimenticata.
58
Serge Koussevitzky XX .
Festival Tanglewood ().
Enrico Rosati XX .
60
Giuseppe di Stefano
Giuseppe Di Stefano ebbe celebre tenore italiano. Ha studiato a Milano.
Esord nella "Manon" di Massenet. II successo lo condusse subito nei
maggiori teatri. Possedeva una voce chiara di magnifico smalto che gli
assicur una rapida carriera e popolarit internazionale.
Di Stefano cant con successo nelle opere di Verdi, Bellini, Donizetti.
Nella parte di Edgar ("Lucia di Lammermoor"), secondo i critici musicali, egli
era un degno erede del grande Rubini. Nel suo repertorio c'erano quasi
cinquanta parti. Negli anni 50 Di Stefano si esib spesso alla Scala nelle sue
61
Luciano Pavarotti
(1935)
Celebre tenore italiano nato il 12 ottobre a Modena. Egli esord nel
1961 a Reggio Emilia, interpetando l'opera, con la quale pi tardi avrebbe
avuto grandissimo successo nei maggiori teatri del mondo: "La Boheme",
messa in scena da Mafalda Favero.
Pavarotti si fece subito notare, la sua voce a quel tempo si imponeva per
la bellezza del colore e per la nettezza dell'emissione. Solo pi tardi il cantante
raggiunse la raffinatezza di stile e l'ammirevole esecuzione delle opere
dell'Ottocento che costi-tuiscono oggi la fama internazionale di questo tenore.
Includere nel proprio repertorio opere come "I Puritani", "La figlia del
63
M. Favero- , , .
Carlo Bergonzi
(1924)
conosciuto dagli amatori di lirica come tenore verdiano, tanto egli
svolse la sua attivit in questo campo. Studi al conservatorio di Parma, esord
a Lecce nel 1948 quale baritono nelle vesti di Figaro nel "Barbiere di Siviglia"
64
di G. Rossini. Dopo aver cantato sempre come baritono, in altri teatri, passo
nel 1951 al registro di tenore, eseguendo l'Andrea Chenier di Giordano. Cosi,
da Figaro seppe diventare Riccardo, Alfredo, Don Alvaro, e persino Radames,
Manrico, Ernani. Cant anche il repertorio verista e pucciniano ("Pagliacci",
"Cavalleria rusticana", "Manon", "Boheme", "Tosca"), di Donizetti: "Lucia di
Lammermoor" e perfino l'"Elisir d'amore", dove si esib nel ruolo del tenore
lirico leggero.
C. Bergonzi un ottimo esecutore, possiede la tecnica perfetta, la
dizione eccellente ed dotato di una musicalit istintiva e di una sensibilit
interpretativa che lo porta quasi sempre al giusto accento e all'espressione
convincente specialmente nel repertorio verdiano. Lauri-Volpi dice che la
voce di Carlo Bergonzi ha per centro di gravit il settore medio della gamma,
con note pastose e cordiali, ch'egli riesce,. in modo sorprendente, ad
amalgamare con il registro acuto. Il che gli permette di affrontare il repertorio
verdiano con risultati ammirevoli.
II suo stile, nelle legature, e nei portamenti, si rifa alle tradizioni
belcantistiche; e, forse, l'unico tenore, capace di cantare "Un ballo in
maschera", attenendosi a tutte le indicazioni della partitura di Giuseppe Verdi
in materia di smorzature, filature e rinforzamenti.
Mario del Monaco
Nacque da distinta famiglia, padre napoletano e madre fiorentina.
Dopo aver studiato violino inizialmente come autodidatta, si rese conto che
la sua reale passione era il canto. Successivamente fu allievo della scuola di
perfezionamento, dove per il metodo di insegnamento inadatto alle sue
caratteristiche vocali gli procur problemi, che il suo precedente maestro
contribu in seguito a risolvere.
Appassionato di pittura e scultura, si diplom anche alla Scuola d'Arte
della stessa citt di Pesaro. Spos Rina Fedora Filippini, conosciuta alla
scuola del Teatro dell'Opera di Roma, nel 1941.
La sua carriera ebbe inizio nel 1939. Il primo successo risale al 31
dicembre 1940 al Teatro Puccini di Milano. Dopo un periodo di attivit
irregolare a causa della guerra, la sua carriera decoll dal 1945 in poi. Il
65
debutto internazionale avvenne nel 1946 a Londra. La vera svolta della sua
carriera avvenne nel 1950, il debutto nel ruolo del protagonista nellOtello
di Verdi. Da qui in poi gli si aprirono le porte dei teatri pi prestigiosi del
mondo, in spettacoli passati alla storia dell'opera, collaborando con i pi
grandi artisti della sua epoca. Fu il primo cantante italiano nel dopoguerra ad
esibirsi al Teatro Bol'oj di Mosca, dove il fanatismo suscitato dalle sue
interpretazioni di Carmen e Pagliacci indusse le autorit sovietiche a
conferirgli l'Ordine di Lenin, massima onorificenza dello Stato.
Nel 1964, un grave incidente automobilistico lo costrinse ad
interrompere la sua attivit, che riprese comunque entro la fine di quell'anno,
per proseguire poi fino agli anni Settanta.
Lasci le scene nel 1975 con alcune recite di Pagliacci . Ritiratosi
nella sua villa si dedic all'insegnamento fino alla morte, avvenuta per un
infarto conseguente ad un lungo periodo di dialisi renale.
Voce e stile di canto
Dotato di voce scura ed estremamente potente, da tenore drammatico
(con inflessioni quasi baritonali), ma con una grande padronanza anche del
registro superiore. Voce estremamente dotata per volume, colore ed
estensione, ha saputo mantenersi nel complesso abbastanza integra sino a
tarda et malgrado una tecnica assolutamente "personale" ed apparentemente
approssimativa ed un uso smodato della voce.
Interpret in almeno 218 recite l'Otello verdiano (alcune fonti
indicano ben 427 recite). Nel ruolo del Moro di Venezia, Del Monaco
stato uno dei maggiori interpreti del XX secolo. La sua voce tratteggia un
Otello scuro e violento, ricco di una drammaticit impetuosa che prende
letteralmente alla gola.
Del Monaco fu sepolto nei panni di Otello, col costume da lui stesso
disegnato.
L'attivit artistica di Del Monaco vede un erede nel figlio Giancarlo
Del Monaco, affermato regista teatrale e anche nella nipote, la cantante
Donella Del Monaco.
Mario Del Monaco si spesso dedicato alla musica leggera: il suo
successo pi grande stato, nel 1976, Un amore cos grande , brano
66
Andrea Bocelli
E senza dubbio la voce italiana pi amata del momento, sopratutto a
livello internazionale dove la gente fa a gara per comprare i suoi dischi e dove
tutti apprezzato, i prodotti veramente e genuimente italiano.
Nato il 22 settembre 1958 a Lajatico nella campagna toscana. A sei anni
gi prendeva gli studi del pianoforte su cui le sue piccole mani. Non
contento, si mette anche a suonare flauto e sassofono, alla ricerca di
un'espressione sempre pi profonda della musica. Finito il liceo, si iscrive a
giurisprudenza all'Universit di Pisa dove si laurea, sempre attento per a non
dimenticare gli studi di canto. Poi cominci prendere lezioni da un mostro
sacro del Novecento, quel Franco Corelli che l'idolo tenorile di molti amanti
dell'Opera. Tuttavia vivere di musica al giorno d'oggi quasi impossibile e
Bocelli non disdegna di cimentarsi talvolta anche nel pi prosaico piano-bar.
E' in questo periodo che incontra Enrica, che diventer sua moglie e che gli
dar due figli: Amos e Matteo.
Tornando alla musica, l'inizio "ufficiale" della sua carriera di cantante
casuale. Si fa avanti per un'audizione che il gi celebre Zucchero tiene nel
1992 per realizzare un provino di "Miserere", pensata per Luciano Pavarotti e
da realizzare proprio con il fantastico tenore modenese. E qui accade il "coup
de teatre". Pavarotti, infatti, ascoltando la registrazione, commenter: "Grazie
per la splendida canzone, ma lascia che sia Andrea a cantarla. Nessuno pi
adatto di lui."
Luciano Pavarotti, com' noto, in seguito registrer comunque la
canzone, ma nella tourne europea di Zucchero, sar proprio Andrea Bocelli a
sostituirlo sul palco.
67
Carlo Galeffi
Carlo Galeffi (18821961) ha cantato alla Scala 18 stagioni con 32
opere e pi di 500 recite. Galeffi nato nel 1882. Egli esord nel 1903 a 19
anni al teatro Quirinale di Roma con la "Lucia di Lamermoor" di Donizetti,
cant in provincia fino al 1908, e cominci ad affermarsi nei grandi teatri tra il
1909 e 1910. Carlo Galeffi matur quindi in un periodo, un cui la scuola
vocale italiana era ormai dominate dal gusto verista. Dovrebbe essere appunto
questo periodo, in cui Titta Ruffo, riferendosi a Galeffi, avrebbe pronunciato
la frase: "Quel ragazzo mi fa paura". Nella carriera di Galeffi possiamo
distinguere due diversi periodi.
Il primo, che parte dall'esordio e giunge all'inizio degli anni venti,
coincide con una potenza vocale che pu essere definita come eccezionale; il
secondo periodo dagli anni trenta fino alla fine della sua carriera. Nel 1913,
quando s'apr la stagione d'autunno della Scala, dedicate interamente a Verdi,
Galeffi fu protagonista del "Nabucco" e "Amonasro"; la stampa milanese fu
larga di riferimenti al suo vigore vocale e lo defini "una delle voci pi potenti
e sonore sulle nostre scene". Poi Galeffi con enorme successo cant Rigoletto,
Simon Boccanegra, Jago, Germont, Di Luna, ecc. e divenne "un baritono
verdiano di livello storico".
Nella sua lunghissima carriera, durata quasi mezzo secolo, Carlo Galeffi
interpret una sessantina di ruoli con ricchezza di accenti drammatici, chiara
dizione e grande morbidezza di voce.
Sesto Bruscantini, baritono e basso comico italiano, nacque a Porto
Civitanova il 10 dicembre 1919. Egli ha studiato canto a Roma e per un anno
alla scuola del Teatro dell'Opera. Nel 1947 ha vinto un concorso della RAI1 e
nel 1949 ha esordito in teatro come Don Geronimo nel "Matrimonio segreto"
di Cimarosa alla Scala di Milano.
Fra le sue migliori interpretazioni sono: "Cosi fan tutte" di Mozart (Don
Alfonso e Guglielmo), "La Cenerentola" di Rossini, "Il Barbiere di Siviglia" di
Rossini e di Paisiello, "Don Pasquale" di Donizetti, "Don Giovanni" di Mozart
(Leporello e Masetto), ecc. Nonostante che era voce poco timbrata, e diventato
per la sua musicalit non comune, la dizione chiara e brillante, il senso del
69
interpretazione di molte opere classiche. L'immagine di Lenskij, creata da Sobinov, divent un modello clasico per i giovani cantanti russi.
Leonid Vital'evic Sobinov nacque nel 1872 a Jaroslavl', nella famiglia di
un commesso. Nella sua famiglia cantavano tutti: nonno, padre, fratello
minore e fratello maggiore. L. Sobinov si appassionava al canto fino
dall'infanzia, la sua voce suscitava rammirazione di tutti. Nel 1890 Sobinov si
iscrisse alla facolt di giurisprudenza nell'Universit di Mosca. Studiando
all'Universita, cantava anche nel coro degli studenti. Quando faceva il terzo
anno di studi, fu ammesso nel Liceo musicale e drammatico della Societa
Filarmonica di Mosca, dove studio canto.
Si laure in legge nel 1894 e l'anno seguente cominci a lavorare, fece
l'avvocato fino al 1898. Terminati gli studi al Liceo Filarmonico di Mosca nel
1897, esord sul palcoscenico del Teatro Bolsoj nella parte di Sinodal dall
'opera "Demon" di Rubinstein con successo trionfale.
Dalle prime stagioni L. Sobinov cant al Bolsoj le parti principali dal
repertorio di tenore lirico, fra cui Lenskij, Faust (opera omonima di Gounod),
duca ("Rigoletto" di Verdi), Nadir ("Cacciatori delle perle" di Bizet),
"Werther" (opera omonima di Massenet), Romeo ("Romeo e Giulietta" di
Gounod), Vladimir Igorevic ("Il principe Igor" di Borodin), Alfredo ("La
Traviata" di Verdi), ecc. Le esibizioni di L. Sobinov nei pi importanti teatri
d'Europa (19041911) gli portarono la fama mondiale. Nel 19041906 cant
con trionfo alla Scala le parti di Ernesto, Alfredo, Fra Diavolo e Des Grieux. I
critici italiani ammiravano la bellissima voce di Sobinov, la sua tecnica, la sua
perfetta pronuncia italiana. Il debutto alla Scala avvenne il 21 dicembre 1904
nella parte di Ernesto nel "Don Pasquale" di Donizetti. Il "Corriere della sera"
ne scriveva il 22.XII.1904: "... Eccellente il tenore Sobinoff che cantava ieri
sera per la prima volta in un teatro italiano. un bel giovane assai colto che
canta con una grazia, una dolcezza e una facilita che gli cattivarono fin dalla
prima sua scena tutto il favore del pubblico. La sua voce di un timbro
purissimo, uguale ed insinuante: una voce rara e preziosa e che egli modula e
governa con arte perfetta, con intelligenza e con gusto". La comparsa di L.
Sobinov alla Scala nella parte di Alfredo nella "Traviata" venne cos descritta
nella "Rassegna melodrammatica lirica" il 31 gennaio 1906: "Il Sobinoff
esegu la parte di Alfredo, tenore elegante, cantante squisitissimo... Egli ebbe
un successo sincero, spontaneo fin dal primo atto... Alla maga del canto, alla
75
Anna Netrebko
Anna Netrebko inizia a lavorare pulendo i pavimenti del Teatro
Mariinskij (allora Opera Kirov) di San Pietroburgo per pagarsi gli studi di
canto. La sua carriera inizi quando venne notata dal direttore Valery Gergiev,
che divenne il suo mentore. Sotto la sua guida, fece il suo debutto nel ruolo di
Susanna in Le nozze di Figaro nel 1994. La sua ascesa vera e propria inizi
l'anno successivo, quando la Compagnia del Teatro fece una tourne a San
Francisco. La sua interpretazione di Lyudmila in Ruslan e Lyudmila di
Michail Ivanovi Glinka ottenne ottime critiche.
Da allora, ha interpretato numerosi ruoli, tra cui Donna Anna nel Don
Giovanni di Mozart, Adina in L'elisir d'amore e Lucia nella Lucia di
Lammermoor di Donizetti, Gilda in Rigoletto di Verdi, e cantato nei
maggiori teatri del mondo, come il Metropolitan, la Royal Opera House
Covent Garden, l'Opra di Parigi e il Festival di Salisburgo.
La stampa e la televisione iniziano a creare l'immagine di "diva" che
mancava al mondo della lirica dai tempi di Anna Moffo. Nel 2003 la
Netrebko pubblica il suo primo album di studio Opera Arias , uno dei
maggiori successi commerciali nel settore della musica classica. Il secondo
album, Sempre libera , esce nel 2004. Data la sua avvenenza, anche il
cinema inizia a corteggiarla.
Nel 2005 interpreta Giulietta in Romeo e Giulietta di Charles Gounod
nello stesso anno, riscuote uno strepitoso successo di pubblico e di critica nel
ruolo di Violetta Valry in La traviata di Verdi al Festival di Salisburgo.
Nel 2005 ha ricevuto il Premio di Stato russo massimo riconoscimento
del paese nel campo delle arti e letteratura dal Presidente Vladimir Putin.
Nel marzo 2006 ha chiesto la cittadinanza austriaca, che le stata
concessa il 25 luglio
2006. Questo le ha attirato varie critiche dalla Russia. Nello stesso anno
uscito il terzo album della cantante, The Russian Album, in cui
accompagnata dall'orchestra del Teatro
Mariinskij diretta da Valery Gergiev: in Germania il disco entrato
nella Top 10 della classifica degli album pop pi venduti. Nel marzo 2007
uscito Duets , assieme a Rolando Villazn.
78
Sempre nel 2007, entrata a far parte della lista TIME 100 diventando
cos la prima cantante dopera in assoluto ad essere nominata tra le persone
pi influenti al mondo.
Nel 2008 ha duettato con Andrea Bocelli, nella trasmissione televisiva
della BBC dei Classical BRIT Awards (4), nella celebre aria della Traviata
Libiamo ne' lieti calici .
Nello stesso anno le stato conferito dal Presidente russo il titolo di
Artista del Popolo della Russia.
A novembre ha lanciato il suo quarto album di studio Souvenirs una
raccolta di arie d'operetta.
Dopo una pausa di cinque mesi dovuta alla nascita il 5 settembre 2008
a Vienna del suo primo figlio, Tiago Aru, avuto dal baritono uruguaiano
Erwin Schrott, la Netrebko ha ripreso, nel gennaio del 2009, a calcare i
palcoscenici pi prestigiosi del mondo trionfando al Metropolitan Opera di
New York e alla Staatsoper di Vienna nella Lucia di Lammermoor .
protagonista del film La Bohme , colossal da cinque milioni di
dollari diretto dal regista Robert Dornhelm.
La stagione 2009-2010 la vedr impegnata, oltre che in una serie di
concerti, nella Traviata alla Staatsoper di Vienna, alla San Francisco Opera
e nel suo debutto con la Opernhaus di Zurigo. Far ritorno alla Royal Opera
House a Londra per Giulietta in I Capuleti e i Montecchi accanto al
mezzosoprano Elina Garana, canter Mim ne La Bohme alla Staatsoper
di Monaco di Baviera, Adina in L'elisir d'amore all'Opra di Parigi e
Antonia in Les contes dHoffmann al Metropolitan di New York.
Impegnata fino al 2013, nessun teatro italiano in agenda, per le ragioni
che lei stessa ha esposto in un'intervista risalente al 2005: Ho cantato cinque
anni fa alla Scala in "Guerra e Pace". In Italia ci sono due problemi: mi
chiamano troppo tardi e mi offrono ruoli russi. Io sono proiettata verso il
belcanto e il repertorio francese.
Si appreso per, da dichiarazioni e rumors pi o meno recenti, che per
il 2011 previsto il suo debutto vero e proprio al Teatro alla Scala di Milano,
nella Lucia di Lammermoor .
_______________________________________________________________
1
Festival di Salisburgo
(. ).
79
Anna Moffo ,
.
3
Rolando Villazon ,
(, ).
4
Classical DRIT Awards
.
Evghenij Nesterenko
Evghenij Nesterenko, un basso famoso, solista del Teatro Bolscioj,
premio Lenin, artista del popolo dell'URSS, possiede una voce bellissima,
esatta per stile e espressivit, dotato di una grande musicalit. nato a Mosca
nel 1938; dall'infanzia cantava e amava molto la musica. Dopo essersi laureato
in ingegneria e diplomato nel Conservatorio di Leningrado, ha scelto la via del
canto, studiando con il maestro Vassilij Lukanin. Ancora studente, fu gi
invitato a cantare al Teatro lirico "Maly" di Leningrado nell'opera "L'amore
delle tre melarance" di Serghej Prokofiev. In quel teatro ha cantato anche le
parti di Colline ("La Boheme"), Ferrando ("Il Trovatore"), il mugnaio
("Undina"), Korabliov ("Due capitani" di Sciantyr).
Nel 1967 ricevette il premio al concorso dei giovani cantanti a Sofia e fu
invitato al Teatro d'opera e di balletto"Kirov" di Leningrado, dove in qualche
anno di lavoro esegui una ventina di parti, fra le quali Konciak ("Il principe
Igor"), Kociubei ("Mazeppa"), Gremin ("Evghenij Oneghin"), Don Basilio ("Il
barbiere di Siviglia"), Raimondo ("Lucia di Lammermoor"), Mefistofele
("Faust").
Nel 1970 Nesterenko diventa vincitore al IV Concorso internazionale
"Ciajkovskij" e solista del Teatro Bolscioj di Mosca, uno dei pi famosi
cantanti lirici in URSS e all'estero. "La sua straordinaria tecnica vocale ha
fatto di lui il migliore interprete di Musorgskij", scrive "l'Unita". Nesterenko
ha cantato nei pi grandi teatri del mondo, dal Bolscioj alla Scala, al
Metropolitan. Le sue opere predilette, in cui ha riscosso molto successo, sono
state: il "Don Carlos", il "Boris Godunov", "La Boheme", il "Mos", "Oedipus
Rex".
Nesterenko molto stimato anche come interprete di musiche da
camera; egli ha eseguito con gran successo la Suite per basso e pianoforte di
80
81
Orfeo:
Gioite al canto mio,
Selve frondose
Gioite, amati colli,
E dogni intorno
Eco rimbombi
Da le valli ascose.
Aria di Orfeo
dallopera Orfeo di C. Monteverdi
Tu semorta, semorta mia vita
Ed io respiro,
Tu seda me partita,
Per mai pi, mai pi tornare
Ed io rimango: no, no,
Che se i versi,
Alcuna cosa ponno,
Nandr sicuro
A pi profondi abbassi
E intenerito il cor
Del Re de lombre
Meco trarotti a riveder le stele
O se ci negherammi empio destino
Rimarr teco in compagna di morte
Addio terra, addio cielo e sole, addio!
Arietta
Alessando Scarlatti (16601725)
Sento nel core
Certo dolore,
Che la mia pace
Turbando va.
Aria di Rosaura
dallopera Rosaura di A. Scarlatti
Qual mia colpa, o sventura
Mha rapito il mio ben
Lidlo mio?
Dimmi, o caro infidel,
Che tho fattio?
Se delitto ladorarti,
Io son rea dun grande error.
Tu, signor de miei voleri
E tiranno di pensieri
Altra colpa che lamarti
Non ritrovo nel mio cor.
Aria di Rosina
Dallopera Il barbiere di Siviglia di G. Piasello
Gi riede primavera
Col suo fiorito aspetto
Gi il grato zeffiretto
Scherza fra lerbe e i fior. Tornan le
fronde agli alberi,
Lerbette al prato tornano,
Ma non ritorna a me
Aria
G. Piasello
Nel cor pi non mi sento
Nel cor pi non mi sento
Brillar la giovent
Cagion del mio tormento
Amor,sei colpa tu.
Mi pizzichi, mi struzzichi,
Mi pungichi, mi mastichi
Che cosa questo, ahim?
Piet,piet, piet!
Amore un certo che
Disperar mi fa!
Carolina:
No, non viene
83
Paolino:
S, s adesso
Carolina:
Dammi un altro amplesso,
Non vienne,
Ah, pietade troveremo
Se il ciel barbaro non .
Aria di Migacle
dallopera Olimpiade di N. Piccinni
Se cerca, se dice:
Lamico dov?
Lamico infelice
Rispondi, mor.
Ah, no! s gran duolo
Non darle per me:
Rispondi, ma solo,
Piangendo, part.
Che abisso di pene
Lasciare il suo bene.
Lasciarlo per sempre,
Lasciarlo cos.
Aria di Dircea
dallopera Demafoonte di L. Cherubini
In te spero, o sposo amato;
Fido a te la sorte mia;
E per te, qualunque sia,
Sempre cara a me sar.
Cavatina di Almaviva
dallopera Il barbiere di Seviglia di G. Rossini
Se il mio nome saper vio bramate
Dal mio labbro il mio nome ascoltate,
Io son Lindoro, che fido vadoro
Che sposa vi bramo che a nome
Vi chiamo
Di voi sempre parlando cos,
Dallaurora al tramonro del d.
costante,
Per voi se la sospira cos,
Dallaurora al tramonto del d.
Aria di Elvira
dallopera Puritani d V. Bellini
Qui la voce sua soave
Mi chiamava e poi spar.
Qui giurava esser fedele,
E poi, crudele, e mi fugg!
Cavatina di Rosina
dallopera Il barbiere di Siviglia di G. Rossinni
Una voce poco fa
Qui nel cor mi risuon
Il mio cor ferito gi
E Lindor fu che il piag.
S Lindoro mio sar
Lo giurai,lo vincer
Il tutor ricuser
Io lingegno aguzzer,
Alla fin s accheter
E contenta io rester
S, Lindoro mio sar
Lo giurai, lo vincer.
85
Aria di Otello
dallopera Otello di GVerdi
Niun mi tema
Sanco armato mi vede. Ecco la fine
del mio cammin
Oh! Gloria! Otello fu.
E tu come sei pallida!
E stanca, e muta, e bella,
Pa creatura, nata sotto maligna
stella.
Aria di Eboli
dallopera Don Carlos di G. Verdi
O don fatale, o don crudel
Che in suo furor mi fece il cielo!
Tu che ci fai si vane, altere, ti
maledico,
Ti maledico, o mia belt
Versar, versar sol posso il pianto,
Speme non ho, soffrir dovr!
Il mio delitto orribil tanto
Che cancellar mai nol potr
Ti maledico, o mia belt!
O mia Regina, io timmolai al folle
error di questo cor.
86
Aria di Rodolfo
dallopera La Bohme de G. Puccini
Che gelida manina,
Se la lasci riscaldar.
Cercar che giova?
Al buio non si trova.
Ma per fortuna
E una notte di luna,
E qui la luna
Labbiamo vicina.
Aspetti, signorina,
Le dir con due parole
Chi son, che faccio e come vivo.
Vuole?
Chi son? Sono un poeta.
Che cosa faccio? Scrivo.
E come vivo? Vivo.
In povert mia lieta
Scialo da gran signore
Arioso di Canio
Dallopera I Pagliacci di R. Leoncavallo
Vesti la giubba e la faccia infarina.
Le gente paga e rider vuole qua.
E se Arlecchin tinvola Colombina,
Ridi, Pagliaccio e ognun applaudir!
87
Romanza di de Grieux
dallopera Manon Lescaut di G. Puccini
Donna non vidi mai simile a questa
A dirle! Io tamo
A nuova vita lalma mia si desta.
Manon Lescaut mi chiamo!
Coma queste parole profumate
avatina di Norma
dallopera Norma di V. Bellini
Dormondo entrambi
Non vedran la mano che li percuote!
Non pentirti, o core: viver non
ponno
Qui supplizio, e in Roma
obbrobrio avran peggior supplizio
assai
Schiavi duna matrigna
Ah, no: giamai, muioano,s!
Non posso avvicinarmi, un gel mi
prende e in fronte mi si solleva il crin
I figli uccido!
Aria di Giulietta
dallopera I Capuleti e Montecchi di V. Bellini
Eccomi in lieta vesta
Eccomi adorna come vittima allara.
Arietta di Pollione
Dallopera Norma di V. Bellini
Va, crudele, al Dio spietato
Offri in dono il sangue mio;
Tutto, ah, tutto ei sia versato,
Ma lasciarti non possio,
No, non posso.
89
Aria di Violetta
dallopera La Traviata di G. Verdi
Violetta legge la lettera:
Teneste la promessa La disfida
ebbe luogo
Il Barone fu ferito, per migliora
Alfredo in stranio suolo.
Il vostro sagrifizio io stesso gli ho
svelato.
Egli a voi torner pel suo perdono
io pur verr
Curatevi meritate un avvenir
migliore Giorgio Germont.
E tardi Attendo, attendo n a me
giungon mai!
91
Aria di Renato
dallopera Un ballo in maschera di G. Verdi
Alla vita che tarride
Si speranze e gaudio piena,
Daltre mille, e mille vite
Il destino sincatena!
Te perduto, ov la patria
Col suo splendido avvenir?
E sar dovunque, sempre chiuso il varco
Alle ferrite, perch scudo del tuo petto
del popolo laffetto?
Cantabile di Gilda
dallopera Rigoletto di G. Verdi
Ciel, dammi corragio!
Tutte le feste al tempio,
mentre pregava Iddio,
bello e fatale un giovane
offriasi al guardo mio
Se i labbri nostril tacquero,
dagli occhi il cor parl.
Furtivo fra le tenebre
sol ieri a me giungeva
Sono studente, povero
commosso mi diceva
e con ardente palpito
amor mi protest
Part, il mio core aprivasi
a speme pi gradita,
quando improvvisi apparvero
color, che mhanno rapita,
e a forza qui maddussero
nellansia piu crudel.
92
Santa Lucia
(musica di Teodoro Cottrau)
1. Sul mare luccica
Lastro dargento
Placida londa
Prospero il vento
Venite all agile
barchetta mia,
Santa Lucia
Santa Lucia
2. In fra le tende
Bandir la cena
In una sera
Cos serena
Chi non domanda?
Chi non des`ia?
Santa Lucia
Santa Lucia
3. O bella Napoli
O suol beato
Ove sorridere
Volle il creato
Tu sei limpero
Dell`armon`ia
Santa Lucia
Santa Lucia
Cavatina di Figaro
dallopera Il barbiere di Siviglia di Rossini
Largo al factotum della citt
Presto a bottega, che lalba e gi.
Ah che bel vivere,
Che bel piacere
Per un barbiere di qualit.
Ah bravo Figaro, bravo bravissimo
Fortunatissimo, per verit.
Pronto a far tutto la notte e il giorno
Sempre dintorno in giro sta.
Miglior cuccagna per un barbiere,
Vita pi nobile,no, non si da.
Rasori e pettini, lancette e forbici,
Al mio commando tutto qui sta.
V la risorsa poi del mestiere
Colla donnetta, col cavaliere.
presto il biglietto
Ahim, che furia, chef folla,
Uno alla volta, per carit.
Figaro son qua, Figaro l, Figaro
su, Figaro gi
pronto, prontissimo, son come il
fulmine,
sono
bravo
Figaro,
bravo,
bravissimo.
A te firtuna non mancher!
Sono il factotum della citt!
Romanza di Santuzza
dalla Cavaleria rusticana
Voi lo sapete, o mamma,
Prima dandar soldato,
Turridu aveva a lola
Eterna fegiurato.
Torn, la seppe sposa;
e con un nuovo amore
volle spegner la fiamma
che gli bruciava il core
mam, lamai
95
lei, si pu sapere?
Conte Don Alonso, professore di
musica ed allievo di Don Basilio.
Bartolo Ebbene?
Conte Don Basilio, sta male il
poverino, ed in sua vece
Bortolo Sta mal? Corro a vederlo.
Conte Piano, piano. Non mal cos
grave.
Bartolo (Di costui non mi fido).
Andiamo, andiamo.
97
Serenata di Ernesto
dall'opera Don Pasquale di G. Donizetti
Com' gentil
la notte a mezzo april!
E azzurro il ciel!
la luna senza vel;
Tutto languor pace, mistero, amor.
Ben mio, perch ancor non vieni a me?
Sembra che l'aura
1. . . .
(Italiano contemporaneo esercizi per la lingua parlata). .: ,
2008. 445 .
2. ., . . .:
, 2006. 688 .
3. . . . .: ,
2006. 496 .
4. ., . . ., 2005.
5. . . . .
- . , 2010.
6. . 2 . Litaliano corso
intermedio. .: - , 2010.
7. . . .: - , 2010.
8. .. . Litaliano pratico.
Corso avanzato. .: , 2008.
9. .-., .
. .: - , , 2008.
10. Internet. Yandex. Wikipedia, Mht, LEnciclopedia libera. 2009.
98
1. . ! .: , . 2008.
2. Berlitz . . . .:
- , 2006.
3. .-. . : Living Laguage.
Random House Company, 2005.
4. . . . - , 2010.
5. ., P., .
. - , , 2009.
6. . . . . . , 2007.
7. . . 100 . .: - , , 2008.
8. . . . .: , , 2008.
9. . BellItalia:
. .: - , 2006.
1.
2.
3.
4.
5.
.. - . .: ,
2008.
.. - (70 . ). .: -
, 2008.
.. . .: - 2008.
. . -, - . .: , , 2007.
Yandex.www.multitran.ru, .
99
1
A
Adriana Lecouvreur (F. Cilea)
Africana (G. Mayerbeer)
Aida (G. Verdi)
Alzira (G. Verdi)
Amleto (F. Faccio)
Andrea Chenier (U. Giordano)
Angelo (m) di fuoco (S. Prokopief)
Anna Bolena (G. Donizetti)
Arabella (R. Strauss)
Astuzie (f, pl) femminili )
(D. Cimarosa)
Attila (G. Verdi)
B
Barbiere di Siviglia (G. Verdi, G. Rossini)
Barbiere di Siviglia ovvero
la precuazione inutile (G. Paisiello)
Bataglia di Legnano (G. Verdi)
Boheme (G. Puccini)
C
Carmen (G. Bizet)
Caterina Cornara (G. Donizetti)
Cavalleria rusticana (P. Mascagni)
Capuletti e Montecchi (V. Bellini)
Cerentola (G. Rossini)
Cesare Borgia (L. Leoncavallo)
Chatterton (L. Leoncavallo)
Clemenza di Tito (A. Scarlatti)
Clorinda (C. Monteverdi)
Corsaro (G. Verdi)
100
D
Don Carlos (G. Verdi)
Don Pasquale (G. Donizetti)
Don Sebastiano (G. Donizetti)
Due Foscari (G. Verdi)
-
I
101
,
O
(C. Monteverdi)
Roberto, o il Diavolo
(G. Meyerbeer)
,
102
S
Salome (R. Strauss)
Scala di Seta (G. Rossini)
Savonarola (R. Leoncavallo)
Semiramide (G. Rossini)
Serva-Padrona (G. Paisiello)
Simon Boccanegra (G. Verdi)
Sposa venduta (B. Smetana)
Soeur Angelica (G. Puccini)
Sonnambula (V. Bellini)
Stravaganze del conte
-
T
, -
Z
103
A
Abbellimento, m
Abilit, m
Abisso, m
Accendere
Accentare
Accenti, m, pl
Accento, m
Acchetarsi
Acuti, m, pl
Addurre
Agilit, f
Agitare
Agitazione, f
Aguzzare
Aggredire le note
Alma, f
Altero
Ameno
Amplesso, m
Ampiezza, f
Apprezzare
()
1. , ;
2.
1. , ;
2.
Appassionato, m
Ara, f
Argomento, m
Arguzia, f
Aria, f di sortita
Aria, f tripartite
Arietta, f
Arrichirsi
Arridere
Arioso, m
Arte, f scenica
Artifizio, m
Ascesa, f
Assumere il nome
Attaccare
Audacia, f
Aura, f
Autodidata, f
Avere parte la
musica
Avvento, m
Avvilito
( )
(
)
B
Baleno, m
Balordo, m
Baritono, m
Baritono, m alto
Baritono, m
commune
Bel canto, m
104
(
,
Barocco
1. ,
;
2.
Basso, m
Basso, m buffo
Basso, m cantante
Basso, m nobile
Basso, m profundo
1. ;
Battere
2.
Bemolle, m
Biglietto, m
Brama, f
Bramare
Brano, m
Brontolare
Bocciatura, f
Bravura, f
(.) ;
C
Cadenza, f
Caff-concerto, m
Cagione, m
Cammino, m
Canoro
Cantilena, f
Canto, m
Canto, m lugubre
Canto, m monodico
Canzone, f
Canzoniere, m
Carme, m
Capacit, f
(A) capella, f
Capo, m
(Col da) capo
aritatevole
Carme, m
(In) carne e ossa
Castello, m in aria
Casto
Cattivare
Cavalleresco
Cavallo, m di
bataglia
Cello, m
Cemballo, m
Chiarezza, f
Cigno, m
Colore, m
Colpa, f
Colpire
Compagnia, f
Comparsa, f
Complessit, m
Complesso, m
dellopera
Condiscepolo, m
(In) consequenza
Contendere il primate
Contapunto, m
Contralto, m
(
)
Conquidere
Coral, m
Corda, f
Corde, f, pl vocali
onferire
Contribuire
,
Conoro
,
Corale, m
,
Core, m
Corteggiare
Costringere
Crepare
Cresciuto, m
105
D
Dare sfogo
Debutare
Decollo, m
Dedicare
Delirio, m
Delitto, m
Delusione, f
Destarsi
Destino, m
Desto
Diesis, m
Dileguare
Disfida, f
Disperare
Dissolvimento, m
Diva, f
Dolore, m
Domare
Donatore, m
Donnare
Dotare
Dote, f
Dovizia, f
Duolo, m
Duttilit, f
1. ;
2.
E
Eccitare
lentusiasmo
Efficacia, f di
accento
Efficacia, f di
azione
Egro
Eloquenza, f
Eminente
Emissione, f
Emissione, f
della voce
Empio
Esaltare
Esibizione, m
Esecutore, m
Esecuzione, f
Esecuzione, f di
concerto
Eseguire
Esibirsi
Esigente
Esordire
Esordio, m
Esprimere
Esprimere dote
Essere dintorno in
giro sta
Essere portare
Estensione, m
Estinto
F
Face, f
Facolt, f
Factotum, m
Fama, f
Fibra, f
Fidare
Fido (fidele)
Figura, f
106
Famoso
Fare qualche
apparizione
Fare fiasco
Fare parte
Fare sparire
Fare stordire
Favellare
Ferale
Fermata, f
Fianco
Fiato, m
(
)
Figuratio, m
Filato, m
(A) fior di labbra
Flagello, m
Flessibile
Fioritura, f
Fonte, m
Forziere, m
Fragile
Frassegio, m
Frenesia, f
Funebro
Fuoco, m
Furente
Furioso
(.) ,
G
Gabbare
Genere (m)
Giacere
Giocoso
Gioiello (m)
Giro (m) artistico
,
,
Giubba, f
Giurare
Giusto
Glissare
Gloria, f
Gorgheggio, m
Grandioso
Gusto, m
; ,
I
Icatenarsi
Iddio, m
Imagine, f
Immedesinarsi
Immolare
Impadronirsi
Impegno, m
Imperiare
Impetto, m
Imposato
,
,
,
()
107
Infondere
Infranto
Ingegno, m
(Al) inizio
Insegnamento, m
Insieme, m
Insinuante
Insuperabile
Internire
Interpretare
Improvviso
Inadatto
Incantevole
Incarnare
Incidere
Incisione, f
Indole
Infarinare la faccia
Infernale
Inflessione, m
,
;
Interpretazione, m ,
Interprete, m
Introduzione, m
Ispirazione, m
Ispessimento, m
Involare
L
Lagrima, f
Lamento, m
Languire
Languore
Largo
Laurarsi
Lazzo, m
Legare
Legato, m
Leggiardo
Leggio, m
Libare
Lieta vesta, f
Limitato
Limpido
Lirica, f
Livello, m artistico
Liuto, m
Lodo, m
Luce, m della ribalta
Lugubre
Luminoso
M
Maggiore
Magistrale
Maledire
Maligno, m
Malinconia, f
Malizioso
Malleabilit, f
Marcare
Martellato, m
Massa, f
Melodrama, f
Mettere in scena
(A) mezza voce, f
Minore, m
Misterioso
Mobile
Moderato
Monodia, f
Morbido
Morbo, m
Mormore
(mormorio), m
Moto, m
108
Messa, f in scena
Mesto
Mezza forte
Mezzo piano
Mezzo, m
Mezzo soprano, m
(
)
Motteto, m
Movimento, m
Musica, f da camera
Musica, f da chiesa
Musica, f sacra
N
Narrante
Nascere
Nascita, f
Negheramare
Ninna-nanna, f
Nota, f
Nota, f acuta
Noto
Note, f, pl di petto
Note, f, pl di testa
Nume
O
Obbrobrio, m
Offrirsi
Offucarsi
(In) onda
Ondata, f vivificatrice
Onorificenza, f
Opera, m seria
Opera, m semiseria
Orgoglio, m
Ospitare
Ostacolo, m
Ostinato
P
Pace, f
Padronanza, f
Palcoscenico, m
Paradise
Parlanti, m, pl
Patrimonio, m
Partita, f vinta
Passione, f
Pellegrino
Pentirsi
Picchiettare
, Piet, m
Pietra, f di paragone
Pio
Pizzicare
Poderoso
Portentoso
Possente
Potenza, f
(.)
Potenza f, di suono
Prece, f
109
Perdere limportanza, f
Perfezionamento, m
Pesante
Pregio, m
Perizia, f
Percuotere
Pezzo, m
Pezzo, m dinsieme
Pezzo, m di musica
(A) piacere
Pianto, m
(A) piena voce, f
Prediletto
Pregare
Prendere stanza
Procurare
Proibirare
Proseguire
Protagonista, m
Protestare
Prova, f
Prudenza, f
Pungicchiare
(pungire)
Puntare
Q
Quardi di massa, m, pl
Quasi
,
Quarta, f
Quinta, f
Quinte, f, pl
R
Rallentare
Rapire
Rappresentare
Rappresentazione
Ravvisare
Recita, f
Recitare
Recitare cantando
Recitativo, m secco
,
,
Regia, f
Registrazione, f
Reo
,
Ricambiare
Ricercato
Riconoscimento, m
Rigore, m
Rima, f
Rime, f, pl
Rinforzare
110
Rinunzare
Rio, m
Ripetere
Ripetizione, f
Ripresa, f
Risalere
Riscuotere sucesso
Risorgimento, m
Risorsa, f
Ritardare
Robusto
Ritornello, m
Rivelare
Riuscire
Riuscita, f
Romanzo, f
Ronzare
Rubato, m
1. ;
2.
,
S
Sacro
Saggio, m
Scala, f
Schiamazzo, m
Scialare
Scritturare
,
,
Scorrare
Scuro
Scherzare
Sdegnare
,
(In) seguito
Serio
Sfoggiare
Sfumatura, f
Sincero
Sinfonia, f dapertuta
Singhiozzo, m
Singolo, m
Sinistro
Sirere
Smorfia, f
Smorzare
Snello
,
Soave
,
Sodalizio, m
Soggetto, m
Sognare
Sogno, m
Solingo
Sollecitare
Sollevare
, ,
Sonoro
Sontuoso
Sopracuta, f
Sopportare la tensione
Soprano, m
Soprano, m leggiero
Soprano, m lirico
Sorte, f
Sostenuire
Sostituire
Sparire
Specie in forza di
Spegnersi
Speme, f
Sperdere
Spettare il merito
Spianato
Spinta, f
Spirito, m
Splendere
Squillo, m
Staccato
Stentarea
Strappare le lagrime
Strascinare
Stravincere
Strepitoso
Stringere
Strillone, m
Struggere
Strumentale, m
Stuzzicare
Sucesso, m
Supplizio, m
Suscitare
Sussare
Sussuro, m
Svelare
Svenare
111
-
,
,
,
T
Teda, f
Telasticit, f
Tempestoso
Tendere
Tenebroso
,
Tenore, m
Tenore, m
drammatico
Tenore, m di grazia
Tenore, m di forza
Tenore, m lirico
Tenero
Tenuto
,
Tessitura, f
Timbrato
Tono, m
Tormento, m
Tourne, m
Trama, f
Tramonto, m
Transfigurazione, m
Trattare
Trattazione, f
Tratto, m
Tremuoto, m
Trillo, m
Trionfare
Trionfo, m
Truccatura, f
Tumulto, m
, ,
U
Uguale
Unirsi
Urlo, m
, ,
Usanza, f
Usato
V
Vagamente
Vagare
Voce, f bianca
Valore, m
Vampa, f
(In) vece di
Veloce
Venerazione, m
Venticello, m
Versare il pianto
Veta, f suprema
Via
Vigoroso
Vincitore, m
Zeppo
Virile
Visione, m
Vivace
Vocalizzo, m
(Sotto) voce, f
Voce, f trivalente
(A) voce, f bassa
(A) piena voce, f
Volume, m
Vollut, f
Volta, m
(Uno alla) volta
Votrice, m
112
Infinito
Presente
Indicativo
accogliere
accolgo
() accogli
accoglle
accorgersi
()
andare
()
Futuro
semplice
accoglier
mi accorgo mi accorger
vado
vai
va
andiamo
andate
vanno
apparire
appaio
() (
apparisco)
andr
apparir
Imperfetto
accoglievo
Passato remoto
accolsi
accogliesti
accolse...
Participio
passato
accolto
(c avere)
mi accorgevo mi accorsi
ti accorgesti...
andavo
andai
andasti
ando
andammo
andaste
andarono
accorto(mi)
(c essere)
andato
(c essere)
apparivo
apparso
(c essere)
apparii
apparsi
apparvi
appartenevo appartenni
appartenesti
appartenne...
appartenuto
(c essere)
aprire
r
()
aprir
aprivo
aprii
( apersi)
aperto
(c avere)
ardere
(,
)
ardo
arder
ardevo
arsi ardesti
arse...
arso
(c avere
essere)
attendere
()
attendo
attender
attendevo
avere
()
ho
hai
ha
abbiamo
avete
hanno
avr
avrai
avr
avremo
avrete
avranno
avevo avevi
avevamo
avevate
avevano
ebbi avesti
avemmo
aveste
ebbero
113
avuto
(c avere)
Infinito
avvenire
()
Presente
Indicativo
Futuro
semplice
Imperfetto
avviene
avverr (3 .) Avveniva
(3 .)
(3 .)
avvengono
(3 .)
Passato remoto
Participio
passato
avvenne (3 .) avvenuto
avvennero (3 .) (c essere)
benedire
be-nedico
()
benedir
benedicevo
benedissi
benedicesti
benedisse...
bere
()
bevo bevi
beve
berr
berrai
berra
bevevo
bevvi
bevuto
bevesti bevve... (c avere)
cadere
()
cado
cadr
cadrai
cadra
cadevo
caddi
cadesti
cadde...
caduto
(c essere)
chiedere
chiedo
(,
)
chieder
chiedevo
chiesi
chiedesti
chiese...
chiesto
(c avere)
chiudere
chiudo
()
chiuder
chiudevo
chiusi
chiudesti
chiuse...
chiuso
(c avere)
cogliere
()
coglier
coglievo
colsi
cogliesti
colse...
colto
(c avere)
colgo
benedetto
(c avere)
commuovevo commossi
commuovesti
commosse...
commosso
(c avere)
comparire
compaio
()
comparivo
comparii
comparvi
comparsi
comparso
(c essere)
compiere
compio
compir
compire
(compisco)
(,
)
compivo
compii
compisti
compi...
compiuto
compito
(c avere)
comporre
()
componevo
composi
componesti
compose...
composto
(c avere)
compongo
componi
compone
comparir
comporr
comprendevo compresi
comprendesti
comprese...
114
compreso
(c avere)
Infinito
Presente
Indicativo
Futuro
semplice
Imperfetto
Passato remoto
Participio
passato
concludere concludo
()
concluder
concludevo
conclusi
concludesti
concluse...
concluso
(c avere)
condurre
()
conduco
conduci
conduce
condurr
conducevo
condussi
conducesti
condusse...
condotto
(c avere)
conoscere
()
conosco
conosci
conosce
conoscer
conoscevo
conobbi
conoscesti
conobbc...
conosciuto
(c avere)
confondere confondo
(,
)
confonder
confondevo
confusi
confondesti
confuse...
confuso
(c avere)
convincere
()
convincer
convincevo
convinsi
convincesti
convinse...
convinto
(c avere)
coprire
()
coprir
coprivo
correggere
correggo
()
corregger
correggevo
corressi
correggesti
corresse...
corretto
(c avere)
correre
()
corro
correr
correvo
corsi
corresti
corse...
corso
(c avere)
costringere
()
costringo
costringer
costringevo
costrinsi
costringesti
costrinse...
costretto
(c avere)
crescere
()
cresco
crescer
crescevo
crebbi
crescesti
crebbe...
cresciuto
(c essere)
dare
()
do
dai
da
diamo
date
danno
dar
davo
diedi
desti
diede
demmo
deste
diedero
dato
(c avere)
convinco
115
Presente
Indicativo
Infinito
decidere
()
decido
Futuro
semplice
Imperfetto
Passato remoto
Participio
passato
decider
decidevo
decisi
decidesti
decise...
deciso
(c avere)
difendere
difendo
()
difender
difendevo
difesi
difendesti
difese...
difeso
(c avere)
diffondere
()
diffondo
diffonder
diffondevo
diffusi
diffondesti
diffuse...
diffuso
(c avere)
dire
(
-)
dico
dici
dice
diciamo
dite
dicono
dir
dirai
dir
diremo
direte
diranno
dicevo
dicevi
diceva
dicevamo
dicevate
diccvano
dissi
dicesti
disse
dicemmo
diceste
dissero
detto
(c avere)
dirigere
dirigo
(,
)
diriger
dirigevo
diressi
dirigesti
diresse...
diretto
(c avere)
di scutere
discuto
()
discuter
discutevo
discussi
discutesti
discusse...
discusso
(c avere)
disporre
()
dispongo
disponi
dispone
disporr
disporrai
disporr
disponevo
disposi
disponesti
dispose...
disposto
(c avere)
escludere
escludo
escluder
escludevo
esclusi
escludesti
cscluse...
espressi
esprimesti
espresse...
escluso
()
esprimere
esprimo
esprimer
esprimevo
()
(c avere)
espresso
(c avere)
essere
sono
sar
fui
stato
()
sei
sarai
eri
fosti
(c essere)
sar
era
fu
siamo
saremo
eravamo
fummo
siete
sarete
eravate
foste
116
Infinito
Presente
Indicativo
Futuro
semplice
Imperfetto
Passato remoto
Participio
passato
fare
faccio
far
facevo
feci
fatto
()
fai
farai
facevi
facesti
(c avere)
fa
far
faceva
fece
facciamo
faremo
facevamo
facemmo
fate
giungo
farete
giunger
facevate
giungevo
faceste
giunsi
giunto
giungesti
(c essere)
giungere
()
giunse...
incidere
incisi
inciso
(;
incidesti
(c avere)
incise...
includere
incido
includo
incider
includer
incidevo
includevo
()
intendere
intendo
intender
intendevo
()
introdurre
introduco
introdurr
introducevo
()
leggere
leggo
legger
leggevo
()
inclusi
incluso
includesti
incluse...
(c avere)
Intesi
Inteso
intendesti
(c avere)
introdussi
introducesti
introdotto
lessi
letto
leggesti
(c avere)
(c avere)
lesse...
mettere
()
metto
metter
mettevo
morire
()
muoio
muori
muore
moriamo
morite
muoiono
morr
morrai
morr
morremo
morrete
morranno
morivo
morivi
moriva
morivamo
morivate
morivano
117
misi
mettesti
mise...
morii
moristi
mori
morimmo
moriste
morirono
messo
(c avere)
morto
(c essere)
Infinito
muovere
()
Presente
Indicativo
muovo
muovi
muove
moviamo
movete
muovono
Futuro
semplice
Imperfetto
Passato remoto
Participio
passato
mover
moverai
mover
moveremo
moverete
moveranno
movevo
movevi
moveva
movevamo
movevate
movevano
mossi
movesti
mosse
movemmo
moveste
mossero
nascere
nasco
() nasci
nascer
nascevo
nascondere
()
nasconder
nascondevo
nascosi
nascondesti
nascose...
nascosto
(c avere)
offendere
offendo
()
offender
offendev
offesi
offendesti
offese..
offeso
(c avere)
offrire
offro
()
offrir
offrivo
offrii
(offersi)
offristi
offr
(offerse)
offerto
(c avere)
parere
()
paio
pari
pare
pariamo
parete
paiono
parr
parrai
parr
parremo
parrete
parrnno
parevo
parvi
(parsi)
paresti
parve
(parse)
paremmo
pareste
parvero
(parsero)
parso
( essere)
perdere
()
perdo
perder
perdevo
persi
perdesti
perse...
perso
(c avere)
permettere
pormetto
()
permetter
permettevo
permisi
permettesii
permise...
permesso
(c avere)
piacere
piaccio
() piaci
piace
piacciamo
piacete
piacciono
piacero
piacevo
piacqui
piacesti
piacque
piacemmo
piaceste
piacquero
piaciuto
(c essere
v. i)
nascondo
118
osso
(c avere)
Infinito
Presente
Indicativo
Futuro
semplice
Imperfetto
Passato remoto
Participio
passato
piangere
()
piango
pianger
piangevo
Piansi
piangesti
pianse...
pianto
(c avere)
rr
()
pongo
poni
pone
poniamo
ponete
pongono
porr
porrai
porr
porremo
porrete
porranno
ponevo
ponevi
poneva
ponevamo
ponevate
ponevano
posi
ponesti
pose
posto
(c avere)
potere
()
posso
puoi
puo
possiamo
potetc
possono
potr
potevo
potei
potesti
pote
potemmo
potestc
poterono
potuto
(c avere)
prendere
()
prendo
prender
prendevo
preso
promettere
()
prometto
prometter
promettevo
promisi
promettesti
promise...
promesso
(c avere)
produrre
()
produco
produci
produce
produrr
producevo
produssi
producesti
produsse
prodotto
(c avere)
proporre
propongo
proporr
() proponi
propone
proponiamo
proponete
propongono
proponevo
proposi
proponesti
propose
proponemmo
proponeste
proposero
proposto
(c avere)
proteggere
()
proteggo
protegger
proteggevo
protessi
proteggesti
protesse...
protetto
(c avere)
raggiungere
()
raggiungo
raggiunger
raggiungevo raggiunsi
raggiungesti
raggiunse...
raggiunto
(c avere)
ridere
()
rido
rider
ridevo
riso
(c avere)
119
risi
ridesti
rise...
Infinito
Presente
Indicativo
Futuro
semplice
Imperfetto
Passato remoto
Participio
passato
rimanere
rimango
() rimani
rimane
rimaniamo
rimanete
rimangono
rimarr
rimanevo
rimasi
rimanesti
rimase
rimanemmo
rimaneste
rimasero
rimasto
(c essere)
rispondere
()
rispondo
risponder
rispondevo
risposi
rispondesti
rispose...
risposto
(c avere)
rompere
()
rompo
romper
rompevo
ruppi
rompesti
ruppe...
rotto
(c avere)
salire
()
salgo
sali
sale
saliamo
salite
salgono
salir
salivo
salii
salisti
sali
salimmo
saliste
salirono
salito
(c essere
avere)
sapere
()
so
sai
sa
sappiamo
sapete
sanno
sapr
sapevo
seppi sapesti
saputo
seppe sapemmo (c avere)
sapeste seppero
scegliere
()
scelgo
scegli
sceglie
scegliamo
scegliete
scelgono
sceglier
sceglievo
scelsi
scegli est i
scelse
scegliemmo
sceglieste
scelsero
Scelto
(c avere)
scendere
scendo
()
scender
scendevo
scesi
scendesti
scese...
sceso
(c essere
avere)
scrivere
()
scriver
scrivevo
scrissi
scrivesti
scrisse...
scritto
(c avere)
scrivo
120
Infinito
sedere
()
seguire
()
Presente
Indicativo
siedo
(seggo)
siedi
siede
sediamo
sedete
siedono
(seggono)
Futuro
semplice
sieder
(sedero)
siederai
sieder
siederemo
siederete
siederanno
smettere
()
Imperfetto
sedevo
sedevi
sedeva
sedevamo
sedevate
sedevano
seguivo
come
mettere
soffrire
()
soffro
soffrir
soffrivo
spegnere
()
spengo
spegni
spegne
spegniamo
spegnete
spengono
spingo
spegner
spegnevo
spinger
spingevo
stare (, sto
) stai
sta
stiamo
state
stanno
star
starai
star
stareme
starete
staranno
stavo
stavi
stava
stavamo
stavate
stavano
stringere
()
stringo
stringer
succedere
(,
)
succedo
succeed
(3 )
succeder
succeder
(3 )
spingere
()
Passato remoto
Participio
passato
sedetti (sedei)
sedesti
sedette (sede)
sedemmo
sedeste
sedettero
(sederono)
seduto
(c avere)
seguii
seguisti
segui...
seguito
(c avere)
smesso
(c avere)
soffrii
(soffersi)
soffristi
soffri
(sofferse)
spensi
spegnesti
spense
spegnemmo
spegneste
spensero
spinsi
spingesti
spinse...
stetti
stesti
stetti
stemmo
steste
stettero
sofferto
(c avere)
stringevo
strinsi
stringesti
strinse...
stretto
succedevo
succedeva
(3 )
successi
succed
successo
succeduto
(c essere)
121
spento
(c avere)
spin to
(c avere)
stete
( essere)
Infinito
tacere
()
Presente
Indicativo
Imperfetto
tacer
tacevo
terr
tenevo
tradurre
traduco
() traduci
(traducere) traduce
traducia
traducono
uccidere
uccido
()
tradurr
udire
()
Passato remoto
Participio
passato
tacqui
tacesti
tacque
tacemmo
taceste
tacquero
tenni
tenesti
tenne
tenemmo
teneste
tennero
taciuto
(c avere)
traducevo
tradussi
traducesti
tradusse
tradussero
tradotto
(c avere)
uccider
uccidevo
ucciso
(c avere)
odo
odi
ode
udiamo
udite
odono
udr
udivo
uccisi
uccidesti
uccise
udii
udisti
udi
udimmo
udiste
udirono
uscire
()
esco
esci
esce
usciamo
uscite
escono
uscir
uscivo
uscii
uscisti
usci
uscimmo
usciste
uscirono
uscito
(c essere)
vedere
()
vedo
(veggo)
vedr
vedevo
vidi
vedesti
vide...
visto
veduto
(c avere)
verr
venivo
venni
venisti
venne
venimmo
veniste
vennero
venuto
(c essere)
tenere
()
taccio
taci
tace
taciamo
tacete
tacciono
tengo
tieni
tiene
teniamo
tenete
tengono
Futuro
semplice
venire
vengo
() vieni
viene
veniamo
venite
vengono
(udir)
122
tenuto
( avere)
udito
(c avere)
Infinito
Presente
Indicativo
Futuro
semplice
Imperfetto
Passato remoto
Participio
passato
vincere
vinco vinci vincer
() vince
vincevo
vinsi
vinto
vincesti vinse... (c avere)
Volere
()
volevo
voleva
volevamo
volevate
volevano
volli
voile
volemmo
voleste
vollero
voglio
vuoi
vuole
vogliamo
volete
vogliono
vogliamo
volete
vogliono
vorro
vorra
vorremo
vorrete
vorranno
123
Voluto
(c avere)
. .
22.02.2011. 60841/16. .
. .-. . 5,6. . . . 7,9.
300 . 256
___________________________________________________________
: 650029, . ,
. , 19. . 73-45-83.
E-mail: izdat@kemguki.ru
124