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FONDAMENTI ANATOMO-FISIOLOGICI

DELLATTIVIT PSICHICA
NEUROPSICOLOGIA
LE FUNZIONI COGNITIVE
LA MEMORIA

COS LA NEUROPSICOLOGIA

Prof. CINZIA GIULI

OGGETTI DI STUDIO

Processi cognitivi e comportamentali

Correlazione tra i meccanismi anatomo-funzionali che permettono il


funzionamento

Scienza interdisciplinare

OBIETTIVI DELLA NEUROPSICOLOGIA

Indagine delle basi anatomiche dei processi


mentali e cognitivi, relazione mente-cervello

Studio di sistemi cerebrali danneggiati,


indagini su cerebrolesi

ORIGINI
1800, GRANDI SCOPERTE NEUROLOGICHE E
NEUROFISIOLOGICHE
BROCA: CORRELAZIONE TRA DISTURBI DEL LINGUAGGIO
E LESIONI DELLA CORTECCIA FRONTALE SIN

LA CORRENTE PREVALENTE NELLA NEUROPSICOLOGIA MODERNA

Quadro teorico proposto


dalla psicologia cognitiva
(COGNITIVISMO)

Studio della mente


come sistema cognitivo

WERNICKE: AFASIA SENSORIALE CIRCONVOLUZIONE


TEMPORALE SIN

Il sistema cognitivo
Paragona la mente a un elaboratore di informazioni
suddiviso in componenti interconnesse
Relazione tra i diversi circuiti neurali e le funzioni cognitive
Associare a ogni modulo il circuito neuronale che lo rende
possibile
I circuiti neuronali possono estendersi in pi aree cerebrali

NEUROPSICOLOGIA CLASSICA

Scopo: associare una localizzazione precisa e


univoca ai processi mentali all'interno del
cervello
Osservare correlazione tra sede precisa della
lesione cerebrale e processo mentale alterato,
in base alla descrizione clinica del paziente

NEUROPSICOLOGIA CLINICA
Applicazione delle conoscenze alla diagnosi,
gestione, riabilitazione pz con deficit cognitivi
(cause: malattie /danni cerebrali neurologici/
vascolari / traumatici)

LE FUNZIONI COGNITIVE

Esame dei pazienti per diagnosi e miglioramento


delle funzioni specifiche lese

cognizione
cognoscere, "sapere
neurologia, psicologia, filosofia, informatica
Riferimento al pensiero ed al modo in cui si raggiunge la consapevolezza

Caratteristiche
La cognizione o i processi cognitivi possono essere naturali
o artificiali, consci e inconsci
Concetti astratti, ragionamento, percezione, intelligenza,
apprendimento

Psicologia: visione delle funzioni psichiche secondo l'information processing


Capacit della mente umana e degli organismi viventi avanzati

In intelligenza artificiale

"capire il mondo e dargli un senso"

Deriva dal cognitivismo

PRINCIPALI FUNZIONI

FUNZIONI COGNITIVE
Memoria

competenze e abilit psicologiche e/o


mentali
per realizzare uno o pi comportamenti, o
per rappresentarsi il proprio ambiente

Orientamento
Funzioni esecutive
Percezione
Intelligenza
Attenzione concentrazione

si sono specializzate nel corso


dell'evoluzione delle specie

Linguaggio
Abilit costruttive
Ragionamento

ORIENTAMENTO

Capacit di
esprimere
correttamente
le coordinate
essenziali

tempo,
spazio,
identit
personale,
contesto

ABILITA COSTRUTTIVE

Pianificare e realizzare
prodotti dotati di rapporti
spaziali complessi

assemblare
oggetti, disegnare,
costruire modelli
tridimensionali

PERCEZIONE

LINGUAGGIO

elaborazione,
integrazione ed
interpretazione degli
stimoli sensoriali

Componenti
principali

percezione
uditiva, tattile
e visiva

Sottocomponenti
pi specializzate

Percezione
per i volti,
colori, ecc.)

RAGIONAMENTO
Operazioni mentali
che mettono in
relazione due o pi
unit elementari

Distinzioni

Astrazione,
generalizzazione,
soluzione di
problemi, ecc..

sommare

componenti di
calcolo, confronto,
giudizio, formazione
di concetti

Manipolare simboli
linguistici

FUNZIONI ESECUTIVE
Abilit di livello
gerarchico pi
elevato

Comprendono
capacit di

decidere se e
come impegnarsi
in una certa azione

stabilire obiettivi e
scopi

pianificare,
controllare e
correggere lazione
in corso

INTELLIGENZA

ATTENZIONE

Risultato dellutilizzo efficace delle


diverse funzioni cognitive
specializzate

Capacit di assegnare, distribuire e mantenere


le risorse cognitive disponibili in funzione del
compito da svolgere

Si riflette in un vantaggio adattativo

Processo che permette di selezionare le


tante informazioni che arrivano dai
nostri sensi

Distinzioni dellattenzione
attenzione divisa
attenzione selettiva
attenzione sostenuta
vigilanza

Attenzione divisa
capacit di prestare attenzione ed
elaborare diverse informazioni che
si presentano contemporaneamente
SEDE DI LESIONI: prevalentemente
diffuse, emisfero dx, corpo calloso,
lobo frontale e parietale

Attenzione selettiva
capacit che permette concentrarsi su uno o pi stimoli target
selezionandoli tra altri stimoli distrattori o tra informazioni in
competizione tra loro

Stimoli target: visuo-spaziali e uditivo-verbali

SEDE DI LESIONI: lobo frontale sinistro, asse tronco-talamofrontale

Attenzione sostenuta
Capacit di mantenere lattenzione su stimoli target per un
protratto periodo di tempo
Stimoli target: visuo-spaziali e uditivo-verbali
SEDE DI LESIONI: prevalentemente emisfero dx, pi abile rispetto
al sinistro, nellattenzione per lungo tempo (Dimond, 1980)
Corteccia prefrontale e parietale posteriore, lobo temporale

Deficit di attenzione selettiva spaziale (neglet): lesioni lobo


parietale

Stato di vigilanza

attivato da vie di
proiezione dal setto
mediale all'ippocampo

Apprendimento:
acquisire nuove
informazioni
prelevandole dalla realt

Memoria: intrappoliamo
e/o rievochiamo
informazioni gi
acquisite

il mondo che ci circonda la sorgente di due


importanti attivit del cervello:
APPRENDIMENTO E MEMORIA

CENNI STORICI
Platone: memoria umana come morbida cera dove
esperienze imprimevano segni
Aristotele: "associazioni secondo cui 2 idee sono
associate se il ricordo delluna un buon indice di
richiamo dellaltra
Nel 900: sistema di memorizzazione costituito da "vie
neurali", sentieri mentali che diventavano pi chiari e
distinti a forza di essere usati

NELL'ELABORAZIONE DELLA
MEMORIA
Codifica

In neuroscienze e psicologia: capacit del


cervello di conservare informazioni
Ritenzione/immagazzinamento

Capacit di riattivare, in modo parziale o


totale, gli avvenimenti del passato
Recupero

Acquisire / elaborare le informazioni


ricevute

Mantenere nella memoria, creazione di


registrazioni permanenti delle informazioni
codificate

recuperare le informazioni immagazzinate


in risposta a qualche sollecitazione

Potenziamento BT

Neurobiologia della memoria


Diversi metodi di
immagazzinare
informazioni

Potenziamento a
lungo termine

Potenziamento a
breve termine

alterazione temporanea delle


sinapsi coinvolte, ipersensibilizzate
tramite la sintesi di nuovi recettori
di membrana

Coinvolto nella
MBT

Spiegazioni teoriche

potenziamento a LT
Richiede pi tempo
Coinvolge vie
metaboliche differenti

attivano proteine che


modificano
l'espressione genica

rinforzano in maniera
+ duratura la sinapsi

Esperimenti recenti

teoria che prevede diverse fasi


di modellazione sinaptica

la MBT ricorre all'ausilio di


proteine preesistenti, per
modificare in modo
temporaneo l'attivit sinaptica

MLT necessita dell'attivazione


di geni e la sintesi di proteine
nuove, per variare le sinapsi,
nella quantit e nella
conformazione

m. sensoriale si realizza
tramite modifiche transitorie
nella comunicazione
neuronale

processo di memorizzazione
Il segnale modifica le connessioni presenti nella rete neuronale

Aspetti fisiologici
Nucleo mediodorsale del
Talamo

nei neuroni post-sinaptici si attivano geni e proteine, che vanno verso le connessioni tra due
neuroni, per rinforzare o costruire le sinapsi

Corpi
mammillari
In queste sinapsi eccitatorie il mediatore il Glutammato

Ogni informazione viene memorizzata grazie alla formazione di una specifica rete neuronale,
prima nell'ippocampo e poi nella corteccia, dove viene definitivamente conservata

caso del paziente H.M. (anni 50)

Ippocampo

Deficit conseguenti
Grave forma amnesia anterograda: non riusciva ad accumulare, ritenere o recuperare
nuovi ricordi

Grave forma di epilessia farmaco-resistente, incidente in bicicletta


Deficit di memoria esplicita per i fatti successivi l'intervento per il resto della sua vita

Nel 1953 fu mandato presso il dottor William Scoville che localizz origine
degli attacchi epilettiformi nel lobo temporale mediale
Terapia: Ablazione chirurgica e asportazione di parte di entrambi i lobi
temporali
Asportazione: formazione ippocampale, giro paraippocampale,
distruzione corteccia entorinale, amigdala, rimozione parte corteccia
temporale anterolaterale
Incapacit di trasferire nuove tracce mnemoniche dalla MBT a MLT

Deficit nella capacita di formare nuova conoscenza semantica

Moderata amnesia retrograda: nessun ricordo fino a 3-4 giorni prima dell'intervento
(Ci stava ad indicare come tale amnesia sfumasse nel tempo)

Abilit intatta di formare tracce di memoria procedurale, poteva apprendere nuove


abilit motorie, pur non riuscendo a ricordare esplicitamente di averle apprese

struttura cerebrale principale

ippocampo

Formazione dell'ippocampo

Struttura indispensabile alla fissazione della traccia di


memoria

Vi stato verificato il processo di


potenziamento a lungo termine

Partecipa alla codificazione delle informazioni che lo


raggiungono dalla corteccia associativa cerebrale

il danno selettivo all'ippocampo causa


amnesia anterograda

Amigdala (lobo temporale): modellamento e


conservazione della memoria, organo deputato a definire
le percezioni sul versante emozionale ed affettivo

studi pi recenti
l'ippocampo e le cortecce circostanti (entorinale e
paraentorinale) svolgono un ruolo di 'smistamento pacchi

le informazioni che vengono memorizzate devono passare in


quelle aree cerebrali, ma, siccome lesioni anche molto gravi
non causano un'amnesia retrograda, la memoria gi
immagazzinata deve essere registrata altrove, probabilmente
nelle aree associative delle cortecce prefrontale e frontale

Circuito di PAPEZ
Asse Corteccia-ipotalamo-talamocorteccia
Neuroanatomista James Papez (18831958)
Il percorso intracerebrale implicato nelle
funzioni dellemozione e della memoria

Papez (1937)

Circuito di Papez
Circuito corticosottocorticale

Emozioni innescate attraverso una via sottocorticale ed una corticale

Risposta emotiva determinata da

Diverse strutture
=diverse funzioni
IPOTALAMO

NUCLEI
ANTERIORI DEL
TALAMO

GIRO DEL
CINGOLO

IPPOCAMPO

AMIGDALA

Ipotalamo = valutazione e attivazione risposte


Cingolo = esperienza cosciente
Corteccia = inibizione risposte
AMIGDALA: SEGNALAZIONE ALLA CORTECCIA DI STIMOLI MOTIVAZIONALI
(PAURA, RICOMPENSA, REAZIONI EMOTIVE, ATTRAZIONE SESSUALE)

LORO
CONNESSIONI

Emozioni innescate
da stimoli esterni o
interni

MECCANISMO ARMONICO CHE SUSCITA


INTERNAMENTE LE EMOZIONI (CONTRIBUISCONO
AD ORGANIZZARE LA RISPOSTA EMOTIVA)
IPOTALAMO: COINVOLTO NELLATTRIBUZIONE DEL
SIGNIFICATO AGLI STIMOLI SENSORIALI E
LESPRESSIONE EMOTIVA
COMPONENTE CORTICALE: ELABORAZIONE
ESPERIENZA EMOTIVA

Identificazioni di vari sottonuclei


dellipotalamo
Ippocampo: struttura associata alla
rabbia
Lesioni alla corteccia cingolata:
sonnolenza, depressione, apatia

SISTEMA LIMBICO

SISTEMA LIMBICO
Ippocampo

Interviene

Emozioni

OLFATTO

Amigdala

MLT

Nuclei talamici
anteriori

Comportamenti
(aggressivit)

Corteccia limbica

Componenti
Amigdala
Ippocampo
Locus ceruleus
Giro paraippocampale
Giro del cingolo
Fornice
Ipotalamo
Talamo

stimoli motivazionali, reazioni di paura e ricompensa


formazione delle tracce di MLT, orientamento spaziale (mappe cognitive)
azioni della noradrenalina nel cervello, risposte a stress e panico
memoria spaziale

MLT

Innervato via dopaminergica mesolimbica: regola grado attivazione

controllo sul SNA, reazioni emozionali e di paura, stati emotivi, ai ritmi circadiani, comportamenti stereotipati.
recezione e ritrasmissione della corteccia cerebrale
formazione della MLT

Ghiandola ipofisi

secrezione di ormoni , risposta ormonale del s. endocrino, omeostasi

Nucleus accumbens e sistema limbico: meccanismi ricompensa e punizione


Oppioidi endogeni e alcune droghe: trovano recettori

Corteccia Entorinale

corretto funzionamento del circuito ippocampale

Corteccia Piriforme

funzioni olfattive

Giro del fornice

comprendente ippocampo, giro cingolato, giro paraippocampale

Bulbo olfattivo

recezione degli stimoli di natura olfattiva

Corteccia orbitofrontale (parte corteccia prefrontale):

Connesso con il Nucleus accumbens tramite i circuiti cortico-striato-talamici:


degenerazione associata a sindromi schizofreniche

battito cardiaco, pressione sanguigna, implicazioni cognitive attenzione volontaria

Corpi mammillari

Nucleus accumbens

Influenza s. endocrino e SNA

parte dello striato ventrale (Nuclei della base)


Presa di decisione

Connesso alla corteccia prefrontale


Presa di decisione in base a reazioni emozionali

classificazioni dei tipi di memoria

2 criteri

Memoria sensoriale

La
persistenza
del ricordo

Memoria a breve termine

Il tipo di
informazioni
memorizzate

(MBT + memoria di lavoro)

Memoria a lungo termine

(MLT)

Modello a due componenti di Waugh e Norman, 1965


ripetizione

RIPASSO

STIMOLO

Memoria
Primaria

OBLIO

Memoria
Secondaria

Stimolo

Memoria
sensoriale

decadimento

Memoria a
breve
termine

decadimento
interferenza

Memoria a
lungo
termine

decadimento
interferenza

reperimento
(Atkinson & Shiffrin, 1971)

Registri temporanei (organi sensori)


Processo in grado di memorizzare informazioni sensoriali (uditive, visive,
tattili, olfattive, gustative)
Informazione non elaborata

Mantiene ed elabora informazioni durante lesecuzione di compiti

Capacit limitata

Pu mantenere linformazione solo per un breve periodo di tempo


Memoria visuo-spaziale (circa 2 secondi)
Memoria uditivo-verbale (da 2 a 20 secondi)

Non richiede attenzione


Breve persistenza dellinformazione (pochi secondi o millisecondi)

Lo stato emotivo influenza le prestazioni della MBT

MBT o m. primaria o attiva


Capace di conservare una piccola quantit di informazioni
chiamata span (tra i 5 e i 9 elementi) per 20 secondi circa

Unesperienza viene mantenuta in un circuito formato da


neuroni e dai loro prolungamenti, sotto forma di una attivit
elettrica che percorre questo circuito varie volte finch
lattivit non stimola la formazione di contatti stabili tra le
cellule

MBT
Comprende una
serie di processi di
controllo che
consentono di

prendere
decisioni

risolvere problemi

dirigere il flusso
dellinformazione

Sedi
Magazzino fonologico BT: Lobo
parietale postero-inferiore emisfero
sin
Processo di ripasso verbale: lobo
frontale (corteccia premotoria e aree
di Broadmann 6,44)

Fino agli anni 60 si pensava che lunico


magazzino a cui afferissero gli stimoli sensoriali
fosse la MBT (Waugh e Norman, 1965)
Negli anni 70 si riconobbe lesistenza della
MEMORIA DI LAVORO (WM) e di
MULTICOMPONENZIALI

Working Memory (WM)

Psicologi cognitivi
Modello cognitivo di Alan
Baddeley (1990)

Capacit di mantenere presenti e attive


informazioni che provengono dallesterno o
richiamate dalla MBT
Trattenute in memoria per il tempo necessario
che serve a completare operazioni mentali,
come:
Articolare un discorso, impostare e risolvere
mentalmente compiti aritmetici...

Memoria di Lavoro
Psicologia cognitiva sui processi
mnestici: Alan Baddeley e Graham
Hitch (1974)

modello tripartito di Baddeley ed Hitch


Alternativa a quello dei
magazzini a BT di Atkinson e
Shiffrin

legata al concetto di MBT, parte di informazioni che


vengono intrattenute temporaneamente dal sistema
mnestico, ma con una capacit ed un tempo di
ritenzione ridotti

WM

Nuovo modello di working memory


per descrivere con pi accuratezza le
dinamiche della MBT

Architettura multicomponenziale del


modello WM
I sistemi gerarchicamente sottoposti all'esecutivo centrale
sono magazzini a BT, dedicati alla ritenzione
dell'informazione rispettivamente verbale e visuo-spaziale

MBT come "magazzino unitario", capace di contenere e


manipolare le informazioni e allo stesso tempo di
esercitare le funzioni cognitive, senza che i compiti
interferissero tra loro

Sistema per
l'immagazzinamento
temporaneo e la prima
gestione/manipolazione
dell'informazione

Modello di Baddeley
Prevede 1 sistema
attenzionale supervisore
(esecutivo centrale) che
supervisiona 2 sistemi

Dual-Task Paradigms (Baddeley 2000)

Una performance che richiede l'uso di


domini percettivi distinti eseguita
quasi come se entrambi i compiti
fossero compiuti individualmente

una performance che richiede per


l'espletazione dei due compiti l'uso
contemporaneo dello stesso canale
percettivo condotta in maniera
significativamente peggiore rispetto
ad un'esecuzione seriale dei due
compiti

Ciclo fonologico
(mantiene disponibili
le informazioni
uditive)

Taccuino visuospaziale
(rappresentazione
dello spazio)

MBT uditivo-verbale

SISTEMI DI MBT
UDITIVO-VERBALE (FONOLOGICA)
UDITIVA NON VERBALE
VISUO-SPAZIALE (POSIZIONI OGGETTI NELLO SPAZIO)
VISIVA

si identifica con il
ciclo fonologico (o
ciclo articolatorio)
del modello della
WM
Composta da un
magazzino
fonologico a BT e da
un circuito di ripasso
articolatorio

OLFATTORIA
GUSTATIVA
EMOZIONI

Memoria di lavoro visuo-spaziale

variet di azioni
umane

Orientamento

movimento nello
spazio

Stimolo acquisito per via uditiva

comunicazione
non verbale

Entra nel magazzino fonologico


elaborazione
coordinate visive
e spaziali

apprendimento
geografico

acquisizione
conoscenze
semantiche
propriet oggetti

comprensione
testi

disegno

costruzione
immagini mentali

rimane per un paio di secondi (a meno che non


venga utilizzato il ripasso articolatorio che
prolunga il T di ritenzione)

Stimolo verbale acquisito per via visiva


MBT INDIPENDENTE DAGLI ALTRI SISTEMI

Es. leggere una parola


Passa dal ripasso articolatorio prima
di entrare nel magazzino fonologico

DIMOSTRATO DA STUDI EMPIRICI


OBLIO
EFFETTO SOPPRESSIONE ARTICOLATORIA

Effetto di soppressione articolatoria

I RISULTATI VENGONO VALUTATI


ATTRAVERSO PROVE DI SPAN
LA RIEVOCAZIONE DI PROVE UDITIVOVERBALE E VISUO-SPAZIALE
INDIPENDENTE

Impedito l'uso del ripasso


articolatorio (es. impegnando il
soggetto in un secondo compito
articolatorio come pronunciare una
sillaba ripetutamente)
lo stimolo presentato uditivamente si degrada
lo stimolo presentato visivamente non viene
ricodificato in termini fonologici

effetto di similarit fonologica


Se gli stimoli uditivi
sono fonologicamente
simili

Prestazione peggiora

Lesioni: Parte posteriore della terza circonvoluzione


frontale sinistra (Area di Broca) per ripasso articolatorio
ripasso articolatorio: impiega pi tempo
per stimoli pi lunghi: effetto di
lunghezza delle parole

generazione, mantenimento e trasformazione


delle immagini mentali
Punto di interesse
cruciale in
psicologia
I modelli di Paivio
(1971)

Kosslyn (1994)

Difficolt comprendere frasi complesse, ricordare numeri


di telefono, calcolare il resto quando si paga il conto
Lesioni: lobo parietale inferiore o temporale posterosuperiore sinistri per magazzino fonologico

pi difficile
discriminare fra 2
elementi codificati in
maniera analoga
La maggiore lunghezza
delle parole influenza
negativamente la
prestazione

Danno selettivo alla MBT uditivo-verbale

Lesioni corteccia prefrontale

Relazione tra WM visuo-spaziale e linguaggio


es. comprensione
del testo

esistenza di due sottosistemi indipendenti agenti nella codifica di stimoli


per modalit, uno verbale e uno non verbale
Miglior ricordo delle parole concrete rispetto a quelle astratte (le parole
con alto valore immaginativo erano codificate sia dal sottosistema verbale
che da quello non verbale e questo determinava il loro migliore ricordo)

Kruley (1994)

Cornoldi (1995)

capacit della memoria di lavoro


visuo-spaziale

M di lavoro visuo-spaziale come


sottosistema della memoria di lavoro

MLT
Ha capacit illimitata
Tempo daccesso lungo
Persistenza di lunghissima durata: decadimento o interferenza

Classificazione preliminare
La MLT: esplicita o implicita

durata variabile: da
qualche minuto a
decenni

Distinzioni della MLT

2 grandi categorie

Dipende dal modo con cui vengono


conservate e richiamate le informazioni
Distinzione nata dallo studio delle lesioni di
aree associative limbiche del lobo temporale

memoria
dichiarativa

memoria
procedurale

memoria dichiarativa (esplicita)


Conoscenze esplicite, comunicabili, che si hanno sul mondo

sottocategorie

Memoria
dichiarativa

Ricordi rievocati con partecipazione conscia, volontaria esplicita


(es. definizione di una parola)
MEMORIA SEMANTICA
codificata nelle aree cerebrali citate precedentemente, e poi
depositate nelle aree associative

Distinzioni

(conoscenze generali sul mondo esterno,


linguistiche, storiche, musicaliacquisite
negli anni)

MEMORIA EPISODICA
ricordo di cose o eventi che accadono in
specifici momenti, contestualizzati nel
tempo e nello spazio, in un momento e in un
luogo (Es. quando caduto il MURO di
Berlino?)

Memoria esplicita in aree associative


diverse

Ricordo trama di un romanzo o di un film:


MEMORIA EPISODICA

Nozioni semantiche: conservate in


maniera diffusa nel neocortex

ricordo nomi dei personaggi dello stesso


romanzo o film:

Le nozioni episodiche e
autobiografiche relative a tempi e
luoghi: Corteccia prefrontale

MEMORIA SEMANTICA

memoria procedurale (implicita)


non verbalizzabile, informazioni relative a comportamenti automatici
Abilit motorie e fonetiche, che vengono apprese con il semplice esercizio e
utilizzate senza controllo attentivo volontario

Memoria implicita
Custodita nei circuiti percettivi, motori
e limbici

riguarda il fare qualcosa (es. andare in bicicletta, guidare )


codificata e immagazzinata nello striato e nel cervelletto
lesioni alle cortecce ippocampali ed entorinali: compromissione apprendimento
nuove nozioni (intatta la capacit di apprendere nuovi compiti motori)

Memoria autobiografica

Alcune forme di apprendimento


implicito comportano intervento
cervelletto e amigdala

memoria prospettica

sottoinsieme di memoria
episodica

non riguarda eventi


passati ma futuri

Episodi di vita di chi rievoca

(es. tra 1 settimana


scadr la bolletta)

Implicazione aree cerebrali diverse

Disturbi della MLT

Memoria dichiarativa: neocorteccia, in particolare quella


temporale

Amnesia
Memoria procedurale: implicate strutture sottocorticali

Per consolidamento: impiegate strutture corticali


(ippocampo, nucleo dorso-mediale del talamo, corpi
mamillari e il fornice)

anterograda

retrograda

globale

Amnesia anterograda

Amnesia retrograda

Incapacit di ricordare
nuovi eventi a partire
dall'insorgenza del
disturbo

incapacit di ricordare
eventi accaduti prima
dell'insorgere del
disturbo

amnesia globale

amnesia globale transitoria (AGT)


episodio amnesico acuto dalla durata inferiore alle 24 ore

presenti entrambe le
amnesie precedenti

il pz si dimostra incapace di apprendere nuovi ricordi e presenta


amnesia retrograda variabile da poche ore fino ad alcuni anni
le altre funzioni cognitive, lo stato di coscienza e l'identit
personale sono intatti
Il disturbo regredisce spontaneamente fino al completo
recupero (meno per lacuna mnestica del periodo dell'amnesia)

amnesia post-traumatica
globale
in seguito a trauma cranico

Lesioni
traumi cerebrali, ictus e malattie
neurodegenerative: conseguenze anche
sulla memoria (sia retrograda o anterograda)

perdita di coscienza
durata variabile
accompagnata spesso da anosognosia (incapacit di riconoscere e
riferire deficit neurologico o neuropsicologico)

Danni all'ippocampo o al circuito di Papez


causano amnesia anterograda

Patologie

studio della memoria: metodi

Disturbi e anomalie delle funzioni mnestiche, in varie sindromi, malattie congenite


o degenerative
Prove di rievocazione (libera, seriale e guidata) e prove di riconoscimento

Afasia
Rievocare libera: elementi di una lista per via uditiva che visiva presentata in
precedenza, senza obbligo dellordine del ricordo

Encefalopatia
Rievocazione seriale: differisce dalla precedente in quanto si deve cercare di
ripetere l'ordine esatto con cui gli elementi sono stati presentati

Demenza
Prove di riconoscimento: apprendimento della presenza di un elemento

Malattia di Huntington
Riconoscere se l'elemento mostrato gi stato presentato in precedenza tra i
molteplici elementi mostrati (distrattori)
Riconoscere se l'elemento mostrato appartiene a una data categoria
(riconoscimento di identificazione)

disturbi della memoria

Morbo di Parkinson
Sindrome di Korsakoff

Dalla corteccia ippocampale le informazioni viaggiano tramite il sistema del fornice

Attraversano il fascio ippocampo-mammillare

Paramnesia

falsificazione della memoria attraverso una distorsione del ricordo

Ipermnesia

esagerata ritenzione mnestica

Allomnesia

i ricordi falsati in termini di spazio o tempo per errore di locazione

Arrivano ai corpi mammillari dell'ipotalamo

Parte il fascio mammillo-talamico destinato ai nuclei anteriori del talamo

Ecmnesia
Rimozione
letologia
Disturbo della memoria di
fissazione
disturbo alla memoria di
rievocazione

trasformazione di ricordi in esperienze attuali

dimenticanza inconsapevole di eventi considerati inaccettabili

I nuclei proietteranno fibre nervose alla corteccia cerebrale del lobo limbico (circonvoluzione del cingolo)

temporanea incapacit di ricordare un nome proprio o di un oggetto

La corteccia invia fibre nervose all'ippocampo ventrale


non permette ai nuovi ricordi di fissarsi e sostituire per aggiornamento i vecchi

non permette ai vecchi di tornare in mente e tutti i ricordi sono continuamente


aggiornati, fino alla scomparsa della percezione del proprio passato, nei casi pi gravi

Si chiude il circuito della memoria

Esempi di strumenti neuropsicologici per lo studio della


Memoria

1) Deficit mnesico (livelli e componenti)


MBT/MLT, WM

Digit Span (Wechsler, 1945)

m.episodica/semantica/verbale/non verbale (spaziale), esplicita/implicita,


dichiarativa/procedurale

Breve Racconto (Wechsler, 1987; Novelli et al, 1986)


Test di Corsi (De Renzi e Nichelli, 1975; Spinnler e Tognoni, 1987)
Test di Memoria Autobiografica (Ghidoni, Poletti, Bondavalli , 1995)

2) Chiariscono lalterazione della funzione mnesica


deficit attentivo/ deficit di codificazione/deficit di immagazzinamento/
deficit di rievocazione

Test di Memoria di Prosa (Spinnler e Tognoni, 1987)


Wechsler Memory Scale o WMS (Wechsler, 1945)

3) Definiscono tutto il contesto neuropsicologico


4) Valutano levoluzione clinica del disturbo/risultati del trattamento
riabilitativo

Test di Corsi

Memoria a lungo termine (Novelli, Papagno, Capitani, Laiacona, Cappa, Vallar)

Breve Racconto
Abilit mnestica misurata: MBT visuo-spaziale

Abilit mnestica misurata: memoria episodica verbale anterograda


Istruzioni: E tocca una sequenza di cubetti (da 2 a 9). Si richiede di toccare, nel medesimo
ordine, i cubetti immediatamente dopo la presentazione. Sono previste al massimo cinque
sequenze per ogni lunghezza Si interrompe la prova quando il S fallisce almeno tre sequenze
Correzione: La risposta considerata corretta se il S riproduce correttamente 3 sequenze su
5 presentate

Span (punteggio grezzo): lunghezza della sequenza pi lunga ripetuta correttamente in 3


prove su 5

Correzione:
P grezzo costituito dalla media degli elementi rievocati dopo le due
presentazioni del racconto
Il punteggio definito come gerarchico poich attribuisce al materiale rievocato
valori diversi in rapporto ai significati principali del testo e alle loro relazioni

Span di parole o di cifre


numero di cifre o di parole che riusciamo a ripetere correttamente dopo aver ascoltato una lista

misura della capacit di memoria fonologica a BT

Fattori di influenza negativa: lunghezza delle parole (+ tempo per articolarle subvocalmente)

Somiglianza fonologica: parole simili avranno codici fonologici simili e le tracce mnestiche
tenderanno a confondersi una con laltra

Altri fattori di influenza: velocit articolatoria individuale, familiarit con le parole da


memorizzare e i suoni, strutture fonologiche che compongono le parole

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