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Quante volte, nel corso delle nostre ricerche, ci siamo interrogati sulla dicotomia tra
FEDE e CONOSCENZA, la quale vedremo si traduce in una dicotomia ancora pi
filosofica tra OBBEDIENZA e RIBELLIONE.
Ed forse proprio da questa dicotomia che nasce la figura del ribelle per definizione:
langelo Lucifero.
Nella tradizione popolare con questo termine generalmente sintende un ipotetico
essere incorporeo e luminoso di natura eminentemente maligna, anzi viene addirittura
spesso indicato come il capo dei demoni, il signore degli inferi in cui giacciono i
dannati, ed in questa accezione che in parte del giudaismo e del cristianesimo viene
assimilato alla figura di Satana.
Possiamo dire in sostanza che questi Padri stabilirono lidentit fra il Lucifero di Isaia
e il Satana di Giobbe e dei Vangeli, operando una saldatura che entrata a far parte
della tradizione religiosa e popolare in modo quasi granitico.
Il seguente articolo proporr invece un modello molto diverso: ovvero quello
originale, che vede le due figure archetipali di Ges e Lucifero essere la medesima
entit spirituale.
Lappellativo Lucifero racchiude in s la funzione dellarchetipo spirituale al quale
si riferisce. La parola latina lucifer deriva da lux (luce) e ferre (portare). Lucifero
significa quindi colui che porta la luce. Il latino lucifer a sua volta una
traduzione precisa della parola greca phosphoros. Anche in questo caso, infatti, la
parola phosphoros ha come significato quella di portatore di luce, essendo
costituita da phos (luce) e pherein (portare).
Fosforo (o Eosforo) veniva ritratto come un bambino nudo con una torcia stretta in
mano, simbologia archetipale che possiamo riscontrare anche nella figura di
Prometeo o, pi recentemente, in quella della Statua della Libert. In ogni caso
abbiamo la fiamma della ragione la conoscenza che illumina loblio
dellignoranza.
L'idea di Lucifero come principio positivo nonch il suo accostamento alla figura di
Prometeo saranno dei motivi ripresi da una lunghissima tradizione gnostica e
filosofica che nella storia ha trovato echi nell'Illuminismo, nella Massoneria, nel
Rosacrocianesimo, nel Romanticismo di Byron, di Shelley, di Baudelaire e persino di
Blake.
Tra gli autori italiani interessante ricordare l'inno a Satana del Carducci e il poema
Lucifero di Mario Rapisardi.
Tutta questa enorme cultura, la cui matrice luciferica rimasta sempre pi o meno
celata, pu essere compendiata nel sopraccitato termine luciferismo (o
luciferianesimo) inteso come controparte del satanismo, ove quest'ultimo accetta
l'identificazione di Lucifero e Satana e anzi venera proprio l'aspetto tenebroso e
demoniaco di Lucifero/Satana, mentre la visione luciferiana usualmente non accetta
tale identificazione oppura l'accetta solo per risolvere l'aspetto satanico nell'aspetto
luciferino (cio l'aspetto tenebroso nell'aspetto luminoso).
Posto che satanismo e luciferismo non si oppongono l'uno all'altro, il culto di
Lucifero come entit spirituale oppure pi semplicemente come simbolo ideale ha
come presupposti teologico-filosofici l'identit fra Dio e Sophia (la Sapienza) e
dunque la divinit della luce di conoscenza nell'uomo, nonch infine la benignit
essenziale di qualsiasi entit che sia Portatore di luce, cio portatore di conoscenza.
Secondo tale visione dunque Cristo e Lucifero o sono figure complementari oppure
sono addirittura la stessa persona in due aspetti e momenti diversi, per cui il Satana
che compare nei Vangeli sarebbe stato anche il tentatore di Lucifero all'inizio dei
tempi, il che presuppone la non-identit fra Lucifero e Satana.
La dottrina e il catechismo associano lerronea e la mistificata figura del satanico
lucifero al serpente dellEden cos descritto in Genesi:
<<... Il serpente era il pi astuto di tutti gli animali della campagna che il Signore Dio
aveva fatto, e disse alla donna: " vero che Dio ha detto: "Non dovete mangiare di
nessun albero del giardino"?
La donna rispose al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo
mangiare; ma del frutto dell'albero che sta nella parte interna del giardino Dio ha
detto: "Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete"... >>
E su questa frase possiamo osservare ci che avremmo dovuto capire fin dalle prime
lezioni di catechismo.
Ovvero che il primo bugiardo che vediamo nella Bibbia proprio il dio
veterotestamentario che la dottrina vorrebbe essere creatore delluniverso, onnisciente
e onnipotente.
Eppure sappiamo che essi mangiarono di quel frutto e certamente non morirono,
svelando quindi la menzogna del dio, del potere, a cui si erano affidati e il quale
richiedeva da parte loro una cieca e dogmatica obbedienza.
Inconsistenti sono anche le tesi teologiche in risposta al quesito in questione secondo
le quali dio non avrebbe mentito poich Adamo ed Eva effettivamente diventarono
mortali dopo aver mangiato del frutto dellAlbero della Conoscenza. In primo luogo
queste giustificazioni risultano inconsistenti in quanto in nessun passo precedente si
pu evincere la presunta creazione immortale di Adamo ed Eva, in secondo luogo
poich se anche cos fosse non avrebbe avuto senso la proibizione di nutrirsi del
frutto dellalbero della Vita per ottenere la vita eterna.
Tralasciando il termine plurale che lascia presupporre una pletora di soggetti divini
che popolavano lEden biblico leggiamo infatti sempre in Genesi:
<<... Il Signore Dio disse allora: "Ecco, l'uomo diventato come uno di noi,
conoscendo il bene e il male! Ora facciamo si ch'egli non stenda la sua mano e non
prenda anche l'albero della vita cos che ne mangi e viva in eterno!". ... >>
Ed inquietante infine oltre allidea di questo dio bugiardo quella di un dio che
punisce in modo cosi violento un atto s di disobbedienza e di ribellione, ma contro
una autorit, seppur divina, che voleva luomo restasse nella condizione di ignoranza,
senza poter godere della conoscenza, cos da potere essere pi facilmente
manipolabile dalla Fede.
<<... Allora il Signore Dio disse al serpente: "Perch hai fatto questo, maledetto sii tu
fra tutto il bestiame e tra tutti gli animali della campagna: sul tuo ventre dovrai
camminare e polvere dovrai mangiare per tutti i giorni della tua vita. Ed io porr
ostilit tra te e la donna tra la tua stirpe e la sua stirpe: essa ti schiaccer la testa e tu
la assalirai al tallone".
Alla donna disse: "Moltiplicher le tue sofferenze e le tue gravidanze, con doglie
dovrai partorire figliuoli. Verso tuo marito ti spinger la tua passione, ma egli vorr
dominare su te".
E all'uomo disse: "Perch hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato
dell'albero, per il quale ti avevo ordinato: "Non ne devi mangiare: Maledetto sia il
suolo per causa tua. Con affanno ne trarrai il nutrimento, per tutti i giorni della tua
vita. Spine e cardi far spuntare per te, mentre tu dovrai mangiare le erbe dei campi.
Con il sudore della tua faccia mangerai il pane, finch tornerai alla terra, perch da
essa sei stato tratto, perch polvere sei e in polvere devi tornare"... >>
Paradossalmente fu quindi proprio il serpente a dire la verit ai due metaforici
simboli dellumanit tutta.
<<... Ma il serpente disse alla donna: "Voi non morirete affatto! Anzi Dio sa che nel
giorno in cui voi ne mangerete, si apriranno i vostri occhi e diventerete come Dio,
conoscitori del bene e del male".
Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiarsi, seducente per gli occhi e
attraente per avere successo; perci prese del suo frutto e ne mangi, poi ne diede
anche a suo marito, che era con lei, ed egli ne mangi... >>
Fin dalle prime righe della Bibbia quindi conosciamo un dio veterotestamentario
crudele, vendicativo, bugiardo. Ma la cosa che dovrebbe fare ulteriormente riflettere
che questo dio risulta persino avere timore della sua propria creatura a immagine e
somiglianza... che cerca di limitare per impedire che diventi esattamente come....
Cosa che invece proprio il serpente cercher di realizzare. Serpente il quale disse la
verit alluomo relativamente al significato e alle conseguenze del frutto dellalbero
della conoscenza, inducendo nelluomo un atto di disobbedienza civile come
diremmo oggi, attraverso il quale lUomo vincendo lignoranza della fede nella quale
il dio veterotestamentario voleva costringerlo, ottiene, oltre alla conoscenza una
maggiore libert ed emancipazione... Libert ed emancipazione che per pagher a
caro prezzo.
Disobbedienza e ribellione che comunque hanno caratterizzato tutti i grandi
cambiamenti positivi che lumanit ha ottenuto nel corso dei millenni. E innegabile
infatti che ogni successo ottenuto dalluomo in campo tecnologico, sociale, politico,
economico, scientifico e religioso sono state grazie alla volont di alcuni di opporsi e
ribellarsi allo status-quo accettato dalla maggioranza delle persone come realt
dogmatica e incontrovertibile.
Cambiavalute di ieri, che sono i banchieri e il mondo della finanza di oggi... Peccato
che oggi tutti ricordano quelli davanti al tempio come mercanti, ennesima
mistificazione della realt storica descritta nei testi sacri a tutela dellordine costituito
e del potere centrale
Tutto questo spiega perch apparentemente sia gli esponenti di quelli che noi del
Progetto Atlanticus identifichiamo con i Player B e C facciano spesso riferimento e
uso di simboli che i complottisti della rete associano al male, al satanismo, alla
massoneria o a Lucifero.
Effettivamente davvero cos, in quanto, se Lucifero equivale a conoscenza, pur
vero che tutti anelino ad essa, noi compresi. La discriminante nelluso che di questa
conoscenza si vuole fare.
Il Player B, luciferino, desidera, secondo la logica del Progetto Atlanticus, utilizzare
questa conoscenza per fare evolvere lUomo seguendo quanto fatto in precedenza dai
capostipiti di tale figura: Enki, Ges, il serpente stesso, rendendolo libero ed
emancipandolo dai dogmi della fedele obbedienza e del dominio da parte dello statusquo, del potere, e tra essi annoveriamo a titolo esemplificativo tutto quellambito
esoterico-ermetico proprio della massoneria e dellalchimia rinascimentale ivi
compresi anche quegli artisti contemporanei fin troppo erroneamente vituperati da
certe ipotesi complottiste che circolano in rete.
Persone che sanno bene cosa si nasconda nei reconditi angoli segreti della misteriosa
storia passata dellumanit e del corpus letterario alchemico-esoterico, ma che
nonostante questo negano, negano con tutte le loro forze ogni tipo di ricerca che in
qualche modo possa riportare alla luce quellantico e terribile segreto reclutando
indirettamente i cosiddetti scientisti, ignari di questo segreto, di modo da poter
continuare a sostenere nelle accademie, e quindi nellopinione pubblica, quella
tranquilla storia dogmatica che ci vede come una evoluzione delle scimmie in un
progresso tecnologico lineare che ci ha portato dallet della pietra in modo del tutto
lineare appunto.
Tutto questo per dormire sonni tranquilli ed evitare che lUomo possa entrare in
possesso di una conoscenza esoterica e tecnologie cos incredibilmente distruttive da
rappresentare un pericolo per s e per gli altri.
Pur non condividendo latteggiamento e la filosofia del Player A e dei suoi affiliati
pi o meno consapevoli credo vada riconosciuto loro la validit delle loro
motivazioni.
A differenza del Player C costoro non sfruttano lignoranza del genere umano al fine
di dominarlo o controllarlo.
Il loro comportamento si avvicina di pi a quello di un buon padre di famiglia che
impedisce al proprio bambino di maneggiare una pistola carica riponendo la stessa al
sicuro, in un armadio chiuso a chiave, protetta dalla curiosit del proprio figlio, in
attesa che questi sia sufficientemente maturo per poter svelare il segreto contenuto
nellarmadio.
In buona sostanza il Player A tenderebbe ad evitare che certe tecnologie e certi saperi
vengano alla luce e resi di dominio pubblico, prima che i sapiens siano in grado di
utilizzarli, per evitare che questi li possano usare nel modo sbagliato distruggendosi e
distruggendo il mondo.
Accanto e contrapposto al ruolo del padre rappresentato dal Player A troviamo
quello della madre luciferiana, rappresentata dal Player B, il quale invece si propone
di educare e istruire il genere umano per prepararlo a poter aprire quellarmadio
chiuso a chiave di cui si parlava prima, il cosiddetto velo di maya, richiamando la
terminologia induista gi utilizzata dal filosofo tedesco Arthur Schopenhauer.
Padre e madre, censore il primo, istruttrice il secondo, in perfetto e alchemico
equilibrio, anche se al nostro livello di ricerca tutto questo si traduce in un duro
scontro tra le posizioni dellaccademia tradizionale e quelle della ricerca alternativa.
Quel duro scontro tra fede e conoscenza, tra obbedienza e disobbedienza, tra il ribelle
Lucifero e il demiurgo, che caratterizza da millenni il teatro della Scacchiera degli
Illuminati.
Fonti:
http://www.ufoforum.it/viewtopic.php?f=23&t=16909
http://www.fuocosacro.com/pagine/gnosticismo/lucifero.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Lucifero
http://www.anticorpi.info/2015/03/simbologia-del-gufo-e-della-civetta.html
http://www.latelanera.com/divinita-demoni-personaggi/dio-demone-personaggio.asp?
id=279
http://www.multiversoweb.it/rivista/n-08-09-crac/le-virtu-della-disobbedienza-2597/
https://edizionidodici.wordpress.com/2012/07/17/lucifero-laltro-nome-di-gesu-13punto-interrogativo-n-48/
M. HEINDEL, La Cosmogonia dei Rosacroce, Verona, Edizioni del Cigno, 2005
M.P. HALL, The Secret Teachings of all Ages, Radford, Wilder Publications, 2009
R. STEINER, Influssi luciferici, arimanici, asurici (Conferenza di Rudolf Steiner del
1909)
http://ufoplanet.ufoforum.it/headlines/articolo_view.asp?ARTICOLO_ID=10136
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Pubblicato da Paolo Brega a 04:15
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