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RIVISTA DI

ARCHEOLOGIA
Diretta da GUSTAVO TRAVERSARI

Anno XXIX

2005

(ESTRATTO)

GIORGIO BRETSCHNEIDER EDITORE

VS. NELLE FIRME DI EUPHRONIOS: RAPPORTI DI PRESTIGlO TRA LE ARTI DEL PITTORE E DEL VASAIO
D a n ie l e

F.

M aras

Abstract
Euphronios cannot actually have changed his work from painter to potter so quickly not to have left any trace o f his
aprenticeship, but surely we have his signatures as a painter in the 6th century B.C. and as a potter only after the be
ginning o f the 5th century. So there are two different solutions to the problem: 1) he potted vases in the 6th century
too, but he didn't sign them or the signatures have been lost; 2) the signatures with eygaipev, "painted", imply also
his work as potter.
The second hypothesis is possible i f we think to the prestige and the difficulties o f the new red-figure technique, which
can imply a certain pride fo r the craftmen who mastered this art. That is proved by the increase o f signatures with
eygaxpev in the last quarter o f the 6th century in connection with the pioneers o f the red-figure painting.
On the other hand, there is at least one vase o f this period (a red-figure crater whith Herakles and the Nemean Lion),
which is signed by Euphronios but also by another painter. The first one has certainly painted the main face o f the cra
ter and has been very probably the potter too; the second painter (perhaps Smikros?) seems to have painted only the se
condary face, with a beautiful komos o f youths. This new evidence could demonstrate that Euphronios was already a
skilled potter in the 6th century, but probably considered his work as a painter more important and worthy to be re
membered by means o f signatures, at least till the end o f the century and his change o f activity.

"Tria non amplius, ut opinor, absolute traduntur


inscripta ille fecit ... Quo apparuit summam
artis securitatem auctori placuisse" ( P l in ., N.H.
praef., 27)

Circa quindici anni fa la Rivista di Archeologia


portava il contributo degli studi sperimentali sulla
tecnologia ceramica nella "questione di Euphro
nios" (N. Cuomo di Caprio), dimostrando la neces
sity di usare una certa prudenza riguardo all'ipotesi che un artista possa cambiare repentinamente
campo d'azione - da pittore a vasaio
senza lasciar traccia di tale passaggio da una all'altra1. Riprendendo il discorso a distanza di tempo,
ho creduto opportuno offrire in questa stessa sede

anche un contributo derivante dall'osservazione di


alcuni dati epigrafici e dalla loro interpretazione,
con alcune possibili conseguenze sul piano dell'attribuzione e della ricostruzione storica della figura
di Euphronios.
Per riassumere in breve i tratti essenziali della
"questione", Euphronios fa parte del ristretto novero degli artisti attici che hanno firmato le proprie
opere vascolari sia come vasai (ejtoirioev), che co
me pittori ('YQa'vpev)2; in base alla diacronia tra le

1991. Ringrazio la Dott. N. Cuomo di Caprio per avermi chiesto di approfondire l'argomento dal punto di
vista dell'epigrafista, con un occhio ai dati storico-artistici; colgo inoltre l'occasione per rivolgere un pensiero grato alia Prof.
M. P. Baglione ed al Prof. G. Colonna, che mi hanno seguito ed indirizzato con utili consigli sulla forma e sul contenuto, nonche sul modo di affrontare un argomento al di fuori del mio abituale campo di studi.
2 Per quanto riguarda la distinzione di significato nell'uso dei due verbi, va tenuto conto della genericita del verbo jt o i e c o , che
ricorre nelle iscrizioni greche sia per designare l'artefice di un'opera (ivi compresa spesso la decorazione; cfr. P c a s s e 2002, p.
92, e v. anche B o a r d m a n 1974, p. 11), sia a volte per le dediche votive (specificamente "per altari, statue e monumenti"; cfr. L a z z a r i n i 1989/90, p. 845, nota 1), dimostrando l'assenza di una connotazione linguistica precisa nell'uso epigrafico; fatto che spin1 C u o m o d i C a p r io

DAN IELE F. M ARAS

150

firme dei due tipi, a partire gi da J. D. Beazley,


sembrato possibile ricavare dati biografiri riguardanti l'artista, in grado di far luce sui rapporti tra
le produzioni artigianali di vasai e pittori all'interno delle officine ceramiche3.
stato infatti osservato che non sono documentate firme di Euphronios con riferibili
alla fase finale dlia sua attivit, mentre al contra
rio le firme con sono tutte successive al
500 a.C.4. La logica conclusione cui si arrivati
che l'artista sia passato in et avanzata dall'atti
vit di ceramografo a quella di vasaio /ceramista,
a causa di problemi di vista (J. Maxmin5) ovvero
per un cambiamento di status, essendo divenuto
proprietario dell'officina (D. Williams6). Ma l'alto
livello qualitativo dell'opera di Euphronios vasaio,
sin dall'inizio dlia sua attivit documentata - vale
a dire giunta fino ad oggi complta di firma -,
sconsiglia l'ipotesi di un passaggio improwiso ed
immediato da una all'altra; come ha rilevato
N. Cuomo di Caprio: "sarebbe accettabile l'ipotesi
di un ceramista contemporaneamente abile modellatore e ottimo pittore, ma difficilmente credibile
che un artigiano, chiunque sia, smetta di fare il pit
tore e si trasformi in vasaio di altissimo livello professionale, senza lasciare alcuna traccia della sua
produzione degli anrti precedenti"7. Pertanto, non
si pu che ribadire a riguardo quanto gi affermato
da J. D. Beazley: "like many other vase-painters he
had been trained in both branches from a boy, was
master of both crafts; and when the opportunity

[RdA 29

came, or the blow fell, he dropped the brush and


devoted himself to the potter's art"8.
In base a tali considerazioni, stante l'effettiva
distinzione cronologica delle firme di Euphronios
del tipo eygatyev, pi antiche di quelle del tipo
jtoirioev, le possibilit di interpretazione di tale
dato sono due:
1) Euphronios ha effettivamente modellato altri vasi gi prima della fine del VI secolo e del suo
"abbandono" dell'arte pittorica, ma non ha ritenuto necessario firmarli, ovvero i frammenti contenenti la sua firma non sono oggi disponibili a cau
sa di lacune nella documentazione archeologica;
2) eccetto nei casi in cui espressamente dichiarato il contrario, Euphronios pu essere stato
anche modellatore dei vasi che ha firmato in quali
t di pittore con il verbo e'YQaijtev.
Entrambe le ipotesi possono essere messe alla
prova sulla base dei dati epigrafici disponibili; si
consideri per prima la seconda possibilit.
stato ampiamente dimostrato che nella ceramica greca in molti casi - soprattutto per quanto
riguarda la produzione a figure nere, ma anche per
quella a figure rosse - le firme del tipo ejroirioev
intendano registrare tanto la modellazione quanto
la decorazione del vaso9, ponendo senz'altro l'accento sulla prima, ma senza necessariamente togliere valore all'attivit di ceramografo. L'uso di
un verbo generico pu derivare da un fenomeno di
ripetizione formulare10, con riferimento alia tradi-

g e a d u n a c e r t a c a u t e l a n e l l 'i n t e r p r e t a z i o n e d e l l e f i r m e v a s c o l a r i c o n g r a f f i t e d o p o la c o t t u r a , c h e p o t r e b b e r o a v e r
a v u t o u n a f u n z i o n e ( a n c h e ) d e d i c a t o r i a o v v e r o d i " a u t o g r a f e " p e r a c c r e s c e r e i l p r e g i o d e l v a s o (C o h en 1 9 9 1 , p . 5 4 s .) .

Diversamente l'uso del verbo emblematico, in quanto comporta una prcisa scelta da parte dell'artista di sottolineare la propria opera di disegno e pittura ( J o u a n n a 2 0 0 1 , p. 5 8 ) , privando la firma di qualsiasi riferimento alia modellazione e
rifinitura del vaso.
Per una breve ed incompleta rassegna degli studi a riguardo, si vedano: B e a z le y 1 9 4 9 , p. 3 4 (= K u r t z 1 9 8 9 , p. 5 5 ) ; C o o k
1 9 7 1 ; R o b e r ts o n 1 9 7 2 ; W e b s te r 1 9 7 2 ; R o s a ti 1 9 7 3 / 7 4 ; B o a r d m a n 1 9 7 4 , p. 1 1 ss.; E ism a n 1 9 7 4 ; G u a r d u c c i 1 9 7 4 , pp. 4 7 1 - 4 8 5 , (soprat
tutto a p. 4 7 5 con una lista dei tipi formulari ricorrenti); B o a r d m a n 1 9 7 5 , pp. 6 2 e 8 8 ; R o s a t i 1 9 7 6 / 7 7 ; W il l i a m s 1 9 9 0 , p. 5 4 ; C o h e n
1 9 9 1 , p. 5 3 ss.; F. V i l l a r d , in Arezzo 1992, p. 2 3 ss.; T o s t o 1 9 9 9 , p. 1 ss., e p. 1 8 2 ss.; P c a s s e 2 0 0 2 , p. 8 9 ss.
3 W i l li a m s 1 9 9 0 , p. 5 4 , con bibliografia. Sulla possibile preminenza del vasaio, tale da far presumere la titolarit dell'impresa
da parte del primo, il quale poteva essere spesso proprietario della manifattura se non anche della fomace, cfr. B e a z le y 1 9 4 9 , p.
3 4 , e V. anche B o a r d m a n 1 9 7 4 , p. 1 1 , e P c a s s e 2 0 0 2 , p. 9 8 .
4 Non sono invece note attestazioni di una sua doppia firma ( ) .
5 M a x m in 1 9 7 4 .
6 W il l ia m s 1 9 9 0 , p . 5 4 ; l 'a r g o m e n t o a f f r o n t a t o a n c h e d a B e a z l e y 1 9 4 9 , p . 3 4 s .
7 C uom o

di

C a p r io 1 9 9 1 , p . 5 8 .

p. 3 4 . Diversamente W ill i a m s 1 9 9 0 , p. 5 4 , vorrebbe limitare ii periodo di "apprendistato" come ceramista di Eu


phronios all'epoca delle sue pi mature opere da pittore.
9 B e a z l e y 1 9 4 9 , p. 3 9 s., Tosro 1 9 9 9 , p. 1 8 6 , e V i l l a r d 2 0 0 2 , p. 7 7 9 ss.
10 Simile a quello cha accade in diversi ambiti ad esempio per le dediche votive con il monopolio del verbo ( L a z z a r i n i
1 9 8 9 / 9 0 , p. 8 4 5 ss., con bibliografia) o per le iscrizioni con l'oggetto parlante ( A g o s t in ia n i 1 9 8 2 , p. 3 0 ss.).
8 B e a z le y 1 9 4 9 ,

2005]

VS. NELLE FIRME DI EUPHRONIOS

zione pi antica delle firme vascolari greche11, ma


potrebbe anche sottintendere una diversa sfumatura linguistica nella definizione dell'opera di un pittore di vasi12. Sono invece decisamente pochi i casi
in cui un artista ritenga opportuno firmare - non
senza una certa dose di orgoglio professionale mediante entrambi i verbi ed ,
con l'evidente intento di sottolineare la propria perizia nei due momenti dlia propria opera13.
lecito domandarsi a questo pimto se in alcuni casi non sia possibile immaginare ehe l'opera di
modellazione sia stata sottintesa a tutto vantaggio
di quella di decorazione, esplicitata mediante il
verbo 14. Nella fattispecie, stato notato co
rne sia osservabile una notevole impennata nel
computo statistico delle firme del tipo ,
proprio nell'ultimo ventennio del VI secolo a.C., in
concomitanza con l'opera dei pionieri delle figure
rosse e proprio in relazione con la loro attivit15.
senz'altro assai verosimile pensare ehe l'abbondanza di firme di pittori a figure rosse (o bilingui) in quest'epoca, cui fa riscontro la scomparsa
totale sul versante delle figure nere, sia dovuta
proprio alla novit dlia tecnica pittorica, padroneggiata solo da alcuni abili artisti ehe esprimono
la coscienza delle proprie capacit proprio attraverso la firma16.
In questo contesto quindi non stupirebbe ehe
alcuni di loro, ehe operavano tanto come vasai,
quanto come pittori - come si proposto per Euphronios - , abbiano registrato epigraficamente soltanto questa seconda attivit: non va infatti dimenticato ehe la stragrande maggioranza dei vasi attici
figurati di pregio non firmata n dal modellatore,
n dal decoratore17.

151

Come si accennato, la possibilit che Euphronios abbia operato come ceramista gi prima dlia
fine del VI secolo, contemporaneamente alla pro
pria attivit di ceramografo, offre lo spunto anche
per un'altra linea di indagine: alcune delle attestazioni epigrafiche frammentarie riferite ail'artista
potrebbero contenere un riferimento alla sua opera
di modellazione, eventualmente integrando il ver
bo jtoirioev in una lacuna.
In questo senso, l'unico caso in cui il nome di
Euphronios non sia accompagnato da un verbo
quello dlia neck-amphora G 106 del Louvre (dalla
collezione Campana, inv. Cp 676), in cui il margine
del frammento corre subito dopo la lettera finale
del nome dell'artista che potrebbe quindi aver firmato tanto con 'yQmpev quanto con ejtoiriaEv18.
Assai pi significativo ed importante invece
il riesame dell'iscrizione sul cratere a calice G 110
del Louvre (pure dalla collezione Campana, inv.
Cp 67), ricostruita sulla base di alcuni frammenti
che purtroppo non la ricompongono interamente e
nota dal disegno pubblicato da M. Denoyelle nel
catalogo della mostra di Arezzo del 199019.
Il nome di Euphronios, incompleto, corre orizzontalmente lungo il margine superiore del fregio
- sovradipinto con lettere piccole e ben distanziate - e si interrompe dopo il ny per far posto aile ul
time due lettere di quella che stata considerata la
seconda parte della stessa iscrizione, e per continuare presumibilmente al di l dlia figura incurvata di giovane saltante, nello spazio libero visibile
nella ricostruzione grafica di M. J. Bousquet (fig.

I)20.
Sembra vidente che il nome dell'artista, contrariamente a quanto creduto finora, sia stato di-

11 II terminus ante quem delle firme con il 640 a.C., come ha potuto stabilire V i l l a r d 2002, p. 779 s .
12 II v e r b o p o t r e b b e r i f e r i r s i p i p r e c i s a m e n t e a l " d i s e g n o " , t r a s c u r a n d o l e i n c i s i o n i e i r i t o c c h i d i c o l o r e ; c fr . V i l l a r d
2002, p. 782.
13 G u a r d u c c i 1974, p. 475, con la casistica delle firme vascolari.
14 Per il quale si veda ora uno studio completo in J ouanna 2001.
15 P c a s s e 2002, p. 95 ss., figg. 1-2.
16 P c a s s e 2002, p. 96 ss.; v. anche V i l l a r d 2002, p. 780 ss., che nota tra l'altro la possibilit che "le dveloppement surprennent
que connat la formule avec les Figures Rouges" sia stato facilitato dalla semantica del verbo nell'ambito dlia scrittura, "car la peinture des vases, cette poque-l, est tout sauf une peinture: c'est un dessin, un pur graphisme". Ma si veda
anche J o u a n n a 2001, p. 58, che propone di imputare alla pittura vascolare il passaggio semantico di da "disegnare" a
"dipingere".
17 B o a r d m a n 1 9 7 4 , p. 1 1 s s .
18 Da questo punto di vista va senz'altro preso in considerazione l'autorevole parre di J. D. Beazley, che ha attribuito la deco
razione del vaso alla "maniera di Euphronios"; cfr. B e a z le y 1963, p. 18, n. 3, e M. D e n o y e l l e , in Arezzo 1990, p. 130 ss., n. 22.
19 Arezzo 1990, p. 81; migliori fotografie assieme ad un disegno meno accurato sono invece fomite dalla stessa autrice in Paris
1990, p. 60 ss. n. 2 (= Milano 1991, p. 67). Si vedano anche V i l l a r d 1951, p. 1 ss., e D e n o y e l l e 1992, p. 57 ss.
20 V i l l a r d 1951, p. 7, fig. 6.

152

DANIELE F. MARAS

[RdA 29

fig . 1 - Schizzo ricostruttivo delle firme sul cratere a calice G 110 del Louvre
sulla base dei disegni di M. Denoyelle in Arezzo 1990 e M. J. Bousquet in V i l l a r d 1951 (in grigio le parti ricostruite).

pinto dopo la forma verbale seguita dal dimostrativo (sequenza [] ), correttamente riconosciuta da M. Denoyelle, della qule pertanto
non puo essere il soggetto21. Questo deve quindi
essere ricercato nel resto di nome chiaramente individuabile al di sopra delle prime lettere del verbo: [---], finora assimilato alle altre didascalie
presenti sul vaso22.
L'osservazione ha un effettivo peso per l'attribuzione della decorazione del vaso, che e stata assegnata con valide ragioni ad Euphronios da J. D.
Beazley e da F. Villard, non semplicemente in base
alia firma23. II confronto tra la faccia A del vaso,
con la lotta tra Herakles e il leone nemeo, ed il cra
tere di Anteo al Louvre (G 103, da Cerveteri), dimostra con piena evidenza la pertinenza di questa
composizione alia mano del medesimo artista24.
Qualche elemento in pi viene ancora dall'esame del dato epigrafico: Timpaginato della firma di

Euphronios, evidentemente apposta per ultima, denota senz'altro un posto "d'onore", quasi a rimarcare l'attribuzione del vaso alla sua mano25. La presenza di una diversa firma di pittore rende necessario integrare la formula [ ]: il
vaso quindi stato modellato con ogni probabilit
dali'artista26.
C' pero un'altra peculiarit che rende unica la
firma del pittore: l'uso del dimostrativo (), che
stato opportunamente accostato da M. Denoyelle
alla testimonianza sulle firme di Parrhasios (A t h e n .
XII, 543 C, e XV, 687 B)27; la particolarit della fir
ma, piuttosto che ad un vanto pi o meno scherzoso del pittore per rispondere ai suoi colleghi ovvero per sfidarli a fare altrettanto, puo essere invece
attribuita ad un'esigenza di distinguere le figure di
comasti, rappresentate sulla faccia B del cratere,
dal resto della decorazione e soprattutto dalla rappresentazione mitologica sulla faccia principale,

21 Si consideri inoltre la difficolt di pensare che lo scriba abbia rinviato al di l di un ampio spazio le sole lettere finali del no
me (-), che sarebbero andate perdute nel contesto movimentato della scena, peraltro arricchita da numerose didascalie.
22 Senza tener conto della necessit di attribuire taie didascalia alla figura saltante, dopo I'interruzione causata dal verbo di fir
ma, cui piuttosto compete il nome [---] dipinto di fronte al viso, cosi come alla figura di spalle a sinistra si riferisce il no
me [ je, dipinto in analoga posizione; cfr. V i l l a r d 1951, p. 8.
infine difficile pensare ad un'interpretazione come acclamazione, in considerazione del poco spazio che resta prima del
nome fra le figure danzanti e deU'impossibilit di integrare una formula con .
23 Ma si noti come lo stesso Beazley in un primo momento avesse attribuito ad Euphronios e alla "maniera di Euphronios" due
frammenti diversi pertinenti allo stesso vaso; cfr. B e a z le y 1 9 4 2 , p. 1 6 , n. 3 , e p . 1 8 , n. 1 .
24 V il l a r d 1 9 5 1 , p. 8 s s .
25 Si noti, inoltre, che la collocazione orizzontale della firma, nella parte alta del quadro, risponde aile caratteristiche abituali
delle firme di Euphronios, riconosciute da D e n o y e l l e 1992, p. 5 8 s.
26 Non si pu escludere la possibilit di un'integrazione doppia - [ ] - , che porrebbe le firme
di due pittori sulla stessa faccia, dei quali quello secondario in posizione decentrata. Piuttosto difficile invece pensare ad un'in
tegrazione con il solo verbo , che avrebbe causato una certa confusione per il lettore.
Resta infine aperta la possibilit che esistesse una seconda firma di Euphronios (eventualmente con ) anche sulla
faccia principale, nella quale sono presenti ampie lacune tra i frammenti rimasti.
27 Arezzo 1990, p. 80. V. anche Paris 1990, p. 40 s. (= Milano 1991, p. 29).

2005]

VS. NELLE FIRME DI EUPHRONIOS

che non pu che essere stata dipinta dallo stesso


Euphronios28.
Non v' infatti chi non veda la grande differenza di stile tra le due composizioni dipinte, entrambe di altissimo livello, che solo in parte pu
essere attribuita al diverso registro delle rappresentazioni (v. tav. XCII)29: tutto considerato non si
pu escludere che la faccia B sia da attribuire alla
mano di un abile allievo - e collaboratore - di Euphronios, piuttosto che al maestro in persona, e cio
sembra evidentemente confermato dal dato epigrafico dlia diversa firma30.
Quanto al nome di taie collaboratore, proporrei di integrare quello di [2]uy.(o)o31, imitatore di
Euphronios, senza grandi meriti32, ma che potrebbe
aver ben dato una buona prova dlia sua arte sotto
la direzione attenta del maestro33.
A favore di taie attribuzione si pu forse portare il confronto tra la figura incurvata e saltante del
cratere G 110 e quella di un simposiasta ispirato in
atto di cantare sullo stamnos di Bruxelles 717, che
prsenta un analogo trattamento delle linee anatomiche del busto (tav. XCIII)34; mentre per quanto
riguarda la "disorganicit" dlia figura di spalle, si

153

pu confrontare lo strigilatore sullo psykter del J.


P. Getty Museum di Malibu (inv. 82.AE.53), che
stato attribuito a Smikros (tav. XCIV)35.
La proposta naturalmente destinata a rimanere taie fino ad una verifica da parte degli esperti
di ceramografia attica, ma trova un argomento a fa
vore nell'osservazione che il medesimo "errore" nel
nome di Smikros - ovvero l'omissione del rho -,
compare anche in un'altra occasione, nella didascalia dlia neck-amphora G 107 del Louvre (collezione
Piot, inv. MNB 1150), sulla cui attribuzione ancora
si discute36: oxe : 2 [u x (q )5 i (e)ivau
L'attribuzione ad Euphronios vasaio, oltre che
pittore, di uno dei crateri a calice dlia fase media
na della sua attivit37 nell'ultimo decennio del VI
sec. a. C., fomisce un nuovo elemento alla biografia artistica del personaggio, lasciando intravedere una sua carriera di ceramista rimasta nell'ombra
fino al cambiamento dell'inizio del V secolo, qualunque ne siano state le cause, che ha segnato il
suo abbandono della pittura vascolare per dedicarsi alla produzione di coppe, dipinte da pittori che
si direbbero specialisti come Onesimos.
La scarsit di firme di Euphronios come vasaio

p. 4 8 s s .
29 Spicca nella rappresentazione principale la ricercatezza calligrafica del volto di Herakles, caratterizzato dalla barba e dalle
ciglia che contomano l'occhio dall'iride disegnata, ed il contrasto con la maschera puntinata del leone, nell'atto di soffocare con
le fauci spalancate e l'occhio sgranato, che fa risaltare la compostezza del dio. Nulla di tutto ci appare nel komos dlia faccia
B, dove si osserva senz'altro un notevole sperimentalismo nella composizione con la resa di figure umane in posizioni difficili
ed elaborate, ma la resa corsiva degli occhi, delle mani e dei piedi, nonch la forzatura dlia figura danzante posta di spalle
tradiscono una minore attenzione ai dettagli disegnativi ed una certa rapidit di esecuzione, nonostante la cura dimostrata nel
la resa delle linee anatomiche principali, tracciate con tratto fluido e continuo, senza ripensamenti, e di quelle secondarie, aggiunte a vernice diluita.
Il contrasto rilevato anche da M. D e n o y e lle , in Paris 1990, p. 40 s. (= Milano 1991, p. 29 s.), che per ribadisce l'attribuzio
ne ad Euphronios di entrambe le scene e sottolinea come differenze stilistiche possano essere presenti in diverse parti di un
medesimo vaso senza necessariamente dover individuare mani diverse; la nuova interpretazione del dato epigrafico sul crate
re G 110 spinge per ora a ritornare su tali argomenti con rinnovata attenzione.
30 Per la possibilit dell'intervento di un collaboratore di bottega (forse Smikros) nella decorazione di parti meno important! dei
vasi di Euphronios, cfr. M in g a z z in i 1967/68, p. 335 ss., e ora W illia m s 1992, p. 92, a proposito del fregio sul collo del cratere a volu
te del Museo di Arezzo (inv. 1465), su cui v. anche E. P a rib e n i, in Arezzo 1992, p. 20, e M. D e n o y e lle , in Paris 1990, p. 41 (= Milano
1991, p. 30).
31 La firma per esteso andrebbe quindiletta: '[]() 2[] . L'integrazione [---], suggerita dal disegno diM.
Denoyelle e C. Florimont, pubblicato in Paris 1990, p. 65 (= Milano 1991, p. 67), pu essere emendata in quanto il tratto obliquo riconosciuto dalle disegnatrici in realt una sbeccatura sul margine del frammento, come si nota nell'ottima fotografia riportata
nella stessa pagina e come stato opportunamente corretto nel disegno presentato dalla stessa M. Denoyelle in Arezzo 1990, p. 81.
32 B e a z le y 1963, p. 20, e B o a r d m a n 1975, p. 33.
33 Sulla figura di Smikros pittore nella cerchia di Euphronios, si veda ora W illia m s 1992, p. 87 ss.; per la possibilit di aiuti da
parte di Euphronios al suo allievo in alcune opere di maggiore pregio, cfr. F r e l 1983, p. 150.
34 Per il quale v. B e a z le y 1963, p. 20, n. 1, e B o a r d m a n 1975, p. 43, fig. 32.2; e si noti pi genericamente la posizione delle mani
dell'aulete sullo stesso vaso, simile a quella del cratere G 110.
35 F r e l 1983, p. 147, e K. W ig h t , in Paris 1990, p. 234 s., n. 60 (= Milano 1991, p. 242 s., n. 60), con ulteriore bibliografia, cui si aggiunga W illia m s 1992, p. 87.
36 M. D e n o y e lle , in Arezzo 1990, p. 134 ss., n. 23, e W i llia m s 1992, p. 91 s.
37 E forse anche di quello in tutto e per tutto simile di Anteo (Louvre G 103), che potrebbe esser stato parte dlia medesima infomata - ovvero fase produttiva - ; cfr. V i l l a r d 1951, p. 10.
28 D e n o y e l l e 1 9 9 2 ,

DANIELE F. MARAS

154

nella prima parte della sua attivit pu essere imputata alla poca documentazione, ma pu esse
re una prova indiziaria del maggiore prestigio che
in quel momento egli intendeva riconoscere alla
xxvri-pittura rispetto alla lxvri-modellazione.
D'altro canto, non vanno dimenticati i notevoli

[RdA 29

apporti di Euphronios e dlia sua offidna alla produzione delle kylikes, che sembrano sottintendere
che 1' "abbandono" di un'arte da parte del maestro
non sia stato una rinuncia - o peggio una sconfitta -, ma abbia significato l'apertura di nuovi orizzonti e di nuovi stimoli alla sua creativit38.

BIBLIOGRAFIA
1982 = L.
talia antica, Firenze.

A g o s tin ia n i

A g o s tin ia n i,

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X C II

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M a r a s - 'ErPA W E N v s . E i i o h z e n n e l l e f ir m e d i E u p h r o n io s

a) Faccia B del cratere G 110 del Louvre con la danza dei comasti (da Arezzo 1990); b) Factia
A del cratere G 110 del Louvre con Herakles e il leone nemeo (da Arezzo 1990).

MARAS - "E lP A 't'E N VS. E OHXEN NELLE FIRME DI EUPHRONIOS

[RdA 29, 2005]

T av.

a) Confronta tra la figura dell'aulete e quella dei giovane saltante (da Milano 1991), con una scena di banchetto di Smikros; b) tratta dallo stamnos di Bruxelles 717 (da B o a r d m a n 1975).

X C III

T av.

X C IV

[RdA 29, 2005]

M a r a s - v s . n e l l e f ir m e d i E u p h r o n io s

Confronta tra la figura del danzatore di spalle (a) e lo strigilatore (b) sul
lo psykter del J. P. Getty Museum di Malibu (inv. 82.AE.53) (da Milano
1991).

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