Академический Документы
Профессиональный Документы
Культура Документы
DI
BARI
FACOLTA DI INGEGNERIA
CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA
TESI DI LAUREA
IN IMPIANTI ELETTRICI
CORRELATORE:
Chiar.mo Prof. Ing. Michele TROVATO
LAUREANDO:
Martino LAPENNA
Martino Lapenna
e-mail: marlap@libero.it
(Mt 5,6)
Ringraziamenti
Tante sono le persone che vorrei ringraziare per avermi permesso di giungere a
questo punto che risulta essere insieme, di arrivo e di partenza.
Innanzitutto il Prof. Giuseppe Cafaro che con la sua competenza e
disponibilit mi ha lasciato la libert di approfondire un tema per me molto
appassionante, e insieme mi ha indicato persone che mi hanno aiutato
enormemente nella documentazione necessaria per la stesura della tesi, anche
loro voglio ringraziare profondamente: lIng. Francesco Messa
dellAssociazione Industriali di Bari e lIng. Vincenzo Lattanzi del centro
ENEA di Bari.
Un ringraziamento particolare va al Prof. Michele Trovato che mi ha dato un
notevole e prezioso aiuto nella valutazione economica dellargomento di tesi.
Grazie alla mia famiglia che con tanti sacrifici ha sostenuto questo mio lungo
percorso universitario, spero siate orgogliosi, con me, per questo obiettivo cos
faticosamente raggiunto.
Ringrazio Marco e Tommaso, amici prima che colleghi, con cui ho condiviso i
miei ultimi e pi decisivi anni di universit; tante, meravigliose e piene sono le
esperienze vissute insieme, grazie di cuore del vostro sostegno, della vostra
disponibilit, della vostra amicizia ...a buon rendere.
Grazie a Carlo, il mio amico di sempre, che presto condivider questa mia
stessa gioia.
Un ultimo profondo grazie che mi sale dal cuore per una persona speciale,
che in questi anni risultata essere una meravigliosa e solida colonna su cui
poter provare a costruire una vita densa e piena di significato; s, parlo di te,
Claudia! Grazie di esserci col tuo amore ...davvero grazie!
INDICE
Introduzione . Pag.
Capitolo 1
Biomassa.... Pag.
10
14
14
16
18
19
22
22
24
25
26
27
27
Capitolo 2
29
29
34
36
39
43
47
47
Capitolo 3
50
57
57
59
3.3 Usi principali della sansa prima del DPCM 8/10/2004..... Pag.
64
64
66
66
67
67
67
68
68
74
II
Capitolo 4
77
78
82
83
4.3.1 Sistema
di
stoccaggio
movimentazione
del
combustibile...................................................................... Pag.
85
85
90
91
92
92
93
95
99
101
Capitolo 5
102
102
108
110
110
111
115
117
143
III
Bibliografia.......................................................................................... Pag.
145
IV
Introduzione
di
esprimere
un
giudizio
circostanziato
sullipotetica
iniziativa
economica.
-1-
Capitolo 1
Biomassa
-2-
Associati al termine biomassa, sono ormai di utilizzo comune, nel settore delle
energie rinnovabili:
-3-
Q16 Qualunque altra sostanza, materia o prodotto che non rientri nelle
categorie sopra elencate.
...
2) Legge n.10, 9 gennaio 1991, Norme per lattuazione del Piano energetico
nazionale in materia di uso razionale dellenergia, di risparmio energetico e di
sviluppo delle fonti rinnovabili di energia
Tra le fonti rinnovabili definite all'art. 3, comma 3, annoverata anche la
trasformazione dei rifiuti organici ed inorganici o di prodotti vegetali.
In questo caso non si parla esplicitamente di biomassa, ma se ne consente luso a
fini energetici.
-4-
la legna da ardere;
5) Direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio del 10 maggio 2000 sulla
promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel
mercato interno dell'elettricit
La Direttiva, all'art. 2, comma 1, definisce biomasse gli scarti vegetali provenienti
dall'agricoltura, dalla silvicoltura e dall'industria alimentare nonch cascami di
legno non trattati e cascami di sughero.
-5-
8) Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 marzo 2002: Disciplina delle
caratteristiche
merceologiche
dei
combustibili
aventi
rilevanza
ai
fini
-6-
agricoli,
avente
le
caratteristiche
previste
per
la
commercializzazione e l'impiego.
In tale definizione rientrano gran parte delle biomasse che possono essere
effettivamente destinate alla combustione che vengono, quindi, escluse dal campo
della normativa sui rifiuti. Il Decreto specifica che la conversione energetica di tali
biomasse pu essere effettuata attraverso la combustione diretta, con il rispetto di
precisi limiti sulle emissioni. Tali limiti (Tabella 1.1) sono meno stringenti di quelli
fissati dalla precedente normativa ove la combustione delle biomasse era a tutti gli
effetti trattata come quella dei rifiuti.
Tabella 1.1 Limiti per le emissioni da impianti a biomassa secondo il DPCM 8/3/2002
(1) Agli impianti di potenza termica nominale complessiva pari o superiore a 0,035 MW e non
superiore a 0,15 MW si applica un valore limite di emissione per le polveri totali di
200 mg/Nm3.
(2) I valori limite sono riferiti al volume effluente gassoso secco riportato alle condizioni normali: 0
Centigradi e 0,1013 MPa.
(3) Valori medi giornalieri
-7-
-8-
filiere
bioenergetiche
pi
vicine
alle
attuali
esigenze
del
sistema
-9-
Legna da ardere
Ancora oggi luso della legna per la produzione di energia molto diffuso nel
nostro Paese. Da uno studio condotto dallENEA, riferito a dati del 1999,
risulterebbe che in Italia, per il solo settore residenziale, siano state consumate
circa 14,5 Mton di legna per camini, stufe e forni. Le caratteristiche chimico-fisiche
di questa biomassa sono correlate alle essenze utilizzate, al grado di
essiccazione, al rapporto legno-corteccia, ecc.; mentre il prezzo di mercato varia,
sia in funzione delle menzionate caratteristiche, sia per il tipo di allestimento, per i
quantitativi acquistati e per la localizzazione geografica.
La legna da ardere, quercia in tronchetti, portata in casa, ha prezzi attorno agli
80110 /ton, mentre risulta pi basso se acquistata allingrosso (anche 4555
/ton), sebbene in alcune realt sia possibile disporre di legname praticamente a
costo zero (potature agricole, scarti delle utilizzazioni forestali ecc.).
Cippato
Si definisce cippato di legno o legno sminuzzato, il legname in scaglie ottenuto
da apposite macchine. Per produrre cippato si utilizza normalmente legno di
qualit inferiore, come i residui delle potature boschive, agricole, urbane, gli scarti
prodotti dalle segherie o anche il legno di specie arboree appositamente coltivate
in impianti a breve rotazione (SRF). Il legname ridotto in scaglie pu essere
assorbito dal mercato per essere impiegato nella produzione di pannelli di
particelle, nellindustria cartaria, nella produzione di compost o per usi energetici.
Come biocombustibile solido, il cippato di legno permette, grazie alla sua
maneggevolezza, unalimentazione automatica delle caldaie, purch abbia
pezzatura omogenea e dimensioni comprese tra 3 e 5 cm. Il cippato pu essere di
tre tipologie:
- 10 -
Pellets
Un biocombustibile solido molto adatto agli impianti di riscaldamento domestico
il pellet di legno. I pellets sono prodotti con il polverino ottenuto dalla sfibratura
dei residui legnosi, il quale viene compattato per pressione (senza ricorrere alluso
di alcun tipo di collante), da apposite macchine, in cilindretti che possono avere
diverse lunghezze e spessori (15-20 mm di lunghezza, 6-8 mm di diametro), il cui
potere calorifico inferiore si attesta mediamente intorno alle 4.000 kcal/kg. Alcune
tipologie di scarti dellindustria del legno (trucioli, segatura, polveri) sono
particolarmente indicate per la produzione del pellet. Questo combustibile si
distingue per la bassa umidit (mediamente dell8-12%), per la sua elevata densit
nonch per la regolarit del materiale. Il presupposto per la produzione del pellet
limpiego di legname vergine, non trattato cio con sostanze tossiche, colle o
vernici. Per la sua alta densit energetica e per le sue caratteristiche di fluidit che
lo rendono facilmente trasportabile e caricabile automaticamente anche in piccole
caldaie, il pellet ha le carte in regola per diventare il biocombustibile solido del
futuro.
LItalia il pi importante mercato mediterraneo del pellet; la produzione
nazionale, operata da pi di 90 ditte, si attesta intorno a 160.000 ton/anno. Tale
produzione non riesce tuttora a soddisfare la crescente domanda, che nel 2003 ha
- 11 -
Sansa da olive
Dallindustria olearia (olio doliva) deriva, come scarto del ciclo di lavorazione, la
sansa, ottimo combustibile, spesso riutilizzata dagli stessi sansifici o venduta per
la produzione del calore di processo o di elettricit.
Le sanse vanno distinte tra vergini ed esauste; infatti, per fare chiarezza, il ciclo di
lavorazione tradizionale delle olive (lavaggio, molitura, gramolatura e spremitura)
da origine, oltre allolio (20% circa), alle sanse vergini (40% circa, con umidit
compresa tra il 15 e il 50%) e allacqua di vegetazione (40% circa, con umidit
compresa tra 85-95%).
La quantit e lumidit delle sanse vergini varia in funzione del metodo di
spremitura adottato, per cui dai valori minimi riferibili al metodo tradizionale
(pressatura) si va a quelli massimi dovuti allestrazione per centrifugazione.
Dalle sanse vergini, si estrae lolio di sansa e si produce come scarto finale la
sansa esausta (umidit tra 8-15%).
Limpiego energetico delle sanse esauste particolarmente indicato per le loro
peculiarit chimico-fisiche come lelevato potere calorifico inferiore (4.400-4.800
kcal/kg), e la granulometria, che consente una facile movimentazione come
materiale sfuso e la possibilit di stoccaggio in cumuli senza particolari problemi. Il
prezzo medio allingrosso della sansa si aggira intorno ai 40-50 euro/t, ma pu
variare sensibilmente in funzione della qualit, del periodo di acquisto e soprattutto
della distanza dellutenza dal sansificio.
- 12 -
Vinaccia
Le vinacce sono gli scarti che derivano dalle operazioni di pigiatura e torchiatura
delluva dellindustria enologica. Rappresentano il 15-25 % delluva tal quale e
sono costituite da bucce (10-20 %), raspi (3-8 %) e vinaccioli (1-6 %). Le vinacce
vengono in seguito utilizzate nel processo di distillazione o di produzione del
vinello e i residui che ne derivano sono rispettivamente le vinacce distillate e
quelle esauste; entrambe possono essere impiegate come combustibile (potere
calorifico inferiore circa 3.000 kcal/kg), previa adeguata essiccazione, per la
produzione di energia.
Per le vinacce esauste non esiste un mercato definito, tale scarto disponibile in
grandi quantit (a costo nullo) presso le industrie enologiche, che ne utilizzano il
potenziale energetico limitatamente al loro fabbisogno di calore di processo.
Gusci e noccioli
Dallindustria conserviera, per la produzione di succhi di frutta, confetture, frutta
sciroppata o secca sgusciata, ecc., derivano come scarti di lavorazione gusci e
- 13 -
noccioli. Seguono alcuni dati indicativi sullincidenza degli scarti rispetto al peso
della materia prima tal quale: noccioli di pesca 15-20 %; gusci di mandorle 65-70
%; gusci di nocciole 50-60 %.
Questi scarti sono degli ottimi combustibili, sia per le loro caratteristiche
energetiche (in media circa 4.500 kcal/kg), sia per la notevole facilit di
reperimento, di trasporto e stoccaggio e le stesse industrie conserviere ne fanno
uso per la produzione di calore di processo. Anche per questi sottoprodotti non si
pu parlare di un mercato consolidato, si registra comunque un crescente
interesse soprattutto per gusci (nocciole, mandorle, pinoli, ecc.) da destinare alla
combustione in caldaie ad uso domestico.
- 14 -
dei
costi
di
investimento.
Viceversa
abitazioni
di
dimensioni
relativamente grandi e abitate con continuit per tutto lanno presentano sovente
fabbisogni annuali di calore superiori ai 50.000 kWh, equivalenti a 5.000 litri di
gasolio, 5.000 m3 di metano o 6.300 litri di gas liquido (GPL). In queste situazioni
limpianto a biomassa pu essere molto conveniente, anche in considerazione dei
minori costi unitari per gli impianti di maggiore potenza. Nel bilancio economico
necessario valutare anche eventuali incentivi pubblici, disponibili in qualche caso
come contributi a fondo perduto, oppure come detrazioni dimposta.
Nella pagina successiva troviamo un confronto, relativo ai costi di impianto e di
gestione, fra caldaie tradizionali e a biomassa (Tabella 1.3).
- 15 -
- 16 -
possono
essere
realizzati
con
investimenti
tempi
di
- 17 -
- 18 -
borlande e vinacce nel settore del vino e delle bevande alcoliche per il
quale si stima una produzione annua di circa 450 kton di sostanza secca;
noccioli, gusci, bucce, ecc., del settore conserviero per il quale si stima una
produzione annua complessiva di circa 350 kton di sostanza secca.
- 19 -
impianti
realizzati
funzionanti
nel
2003
(Tabella
1.5)
mostrano
- 20 -
Negli anni recenti sono stati proposti un po in tutta Italia numerosi altri progetti di
impianti termoelettrici alimentati con biomasse, di taglia fino a 20-30 MWe.
Impianti di queste dimensioni richiedono ciascuno circa 200.000300.000
tonnellate allanno di combustibile vegetale, quantit che dovrebbero essere
reperite il pi possibile localmente, entro un raggio di alcune decine di km dalla
centrale. In termini economici questo corrisponde a un giro di affari indotto nel
settore agro-forestale di circa 10-15 milioni di Euro per ogni impianto. La biomassa
teoricamente disponibile in Italia potrebbe consentire la realizzazione di alcune
decine di centrali di questo tipo. Tuttavia occorrer che la filiera si organizzi con le
necessarie infrastrutture per raccolta, trasporto, condizionamento e stoccaggio.
Nella Figura 1.1 vengono riproposti i diversi tipi di biomasse e le loro utilizzazioni a
fini energetici.
Figura 1.1 Filiera biocombustibili solidi
- 21 -
1.4.3.1 Biodiesel
Il biodiesel si ottiene dal processo di esterificazione degli oli vegetali e anche da oli
vegetali rigenerati. Ad oggi lindustria italiana produce circa il 20% del biodiesel
prodotto in tutta Europa. A tale scopo vengono utilizzati oli vegetali, derivanti
prevalentemente da colza, girasole e soia, che solo per 1/3 circa sono di origine
nazionale (lolio di colza viene importato da Francia e Germania).
Da un punto di vista ambientale luso del biodiesel offre, se paragonato al gasolio,
una serie di vantaggi tra cui:
riduzione delle emissioni di CO2 (dallanalisi del ciclo di vita risulta che per
ogni kg di gasolio sostituito si ha un risparmio di 2,5 kg di CO2 emessa);
assenza di zolfo;
totale biodegradabilit.
Per quanto concerne il prezzo del biodiesel bisogna dire che, per effetto degli
elevati costi di produzione (lolio vegetale rappresenta l80% del valore del
prodotto finito), di stoccaggio delle materie prime e di distribuzione finale, la
competitivit con il gasolio possibile solo se compensata dallesenzione daccisa.
- 22 -
- 23 -
1.4.3.2 Bioetanolo
Il bioetanolo una fonte energetica rinnovabile che pu essere utilizzata come
carburante o pi propriamente come materia prima per additivi per la benzina
come lETBE (Etil-terz-butiletere, analogo al Metil-terz-butil-etere attualmente in
uso nel carburante senza piombo).
Esso pu essere prodotto per via fermentativa a partire da biomasse vegetali che
secondo la loro natura possono essere classificate in tre tipologie distinte:
materiali lignocellulosici: paglia, stocchi del mais, scarti legnosi, ecc. (per
questi materiali serve unidrolisi della cellulosa che richiede reazioni
chimiche di una certa complessit).
Allo stato attuale in Italia esistono circa 60 distillerie attive nella trasformazione in
alcool di prodotti vegetali, parzialmente derivanti da interventi pubblici di ritiro di
prodotti eccedentari; buona parte dellalcool prodotto destinato al mercato
alimentare. Alcune di tali distillerie sono in grado di produrre alcool anidro
destinabile al mercato energetico e alla produzione di ETBE.
- 24 -
- 25 -
- 26 -
- 27 -
- 28 -
Capitolo 2
- 29 -
Tra le altre fonti lidroelettrico rappresenta il 16,2% del totale della produzione da
rinnovabili e la geotermia circa il 3%, mentre solare ed eolico costituiscono
complessivamente lo 0,7% della produzione.
Complessivamente, dal 1990 la produzione di energia da fonti rinnovabili
cresciuta ad un tasso annuo dell1,8%, leggermente superiore al tasso di crescita
annuo dellofferta di energia primaria (TPES, Total Prymary Energy Supply, in
Figura 2.3) che, nello stesso arco di tempo, stato dell1,6%.
Figura 2.3 Crescita media annua della produzione di energia da fonti energetiche rinnovabili
nel mondo. Anni 1999-2003 (valori percentuali)
- 30 -
- 31 -
In ragione dellelevato ricorso alla biomassa solida per usi energetici, i Paesi nonOECD sono i maggiori utilizzatori delle fonti rinnovabili con una percentuale, nel
2003, pari al 78,3% della domanda totale di energia primaria.
Daltra parte i Paesi OECD forniscono solo il 21,7% delle rinnovabili a livello
mondiale mentre consumano il 51% dellofferta mondiale di energia.
Mentre nei Paesi OECD, oltre la met dellenergia fornita da fonti rinnovabili
destinata alla generazione elettrica, a livello mondiale il grosso della produzione
da rinnovabili destinato ai settori residenziale e terziario e lutilizzo per la
generazione elettrica limitato a poco pi del 20%. Nonostante ci, le rinnovabili
costituiscono la terza grande fonte di produzione di energia elettrica a livello
- 32 -
mondiale, con una quota di quasi il 18% contro poco pi del 19% del gas naturale
e quasi il 40% del carbone (vedi Figura 2.5).
Nel settore della generazione elettrica, lidroelettrico, con circa il 16% della quota
della produzione totale, ha coperto nel 2003 oltre il 90% dellenergia elettrica
complessivamente fornita dalle rinnovabili. A fronte di un tasso di crescita della
generazione elettrica mondiale che, tra il 1990 e il 2003, stato del 2,7%, la
produzione di energia elettrica da rinnovabili, si attestata sull1,9%; ci ha
comportato una riduzione della quota da rinnovabili dal 19,5% del 1990 al 17,6%
del 2003.
Figura 2.5 Contributo percentuale per fonte alla produzione di energia elettrica nel mondo.
Tale riduzione risente soprattutto dei dati di produzione elettrica dei Paesi OECD,
responsabili, per una buona met, della produzione mondiale di energia elettrica
da fonte rinnovabile. In questi Paesi, infatti, la crescita della produzione da
rinnovabili stata ben al di sotto della crescita della produzione totale,
attestandosi sullo 0,9%, a fronte di una crescita della generazione elettrica totale
pari al 2,1%.
- 33 -
punto percentuale a quella dei Paesi OECD, stata determinata dal forte impulso
alla domanda di energia elettrica proveniente dalle economie in fase di sviluppo
dellAsia e dellAfrica.
E importante sottolineare che molte delle discrepanze che si rilevano fra i dati
prodotti dallIEA e quelli prodotti da altri istituti statistici sono riconducibili alla
metodologia di calcolo ed ai fattori di conversione utilizzati per ricondurre le
quantit fisiche (tonnellate, metri cubi, kWh) di energia utilizzata al loro
equivalente calorico. Questo problema particolarmente rilevante per la
conversione dellelettricit (in kWh) prodotta da fonti rinnovabili o da nucleare.
LIEA utilizza il metodo del contenuto fisico di energia ma ipotizzando per lenergia
nucleare unefficienza di trasformazione dellenergia primaria in elettricit pari al
33%, per lidroelettrico, leolico ed il fotovoltaico unefficienza del 100%, per la
geotermia unefficienza del 10%.
La quota sul totale dellofferta di energia primaria di energia prodotta da fonti
rinnovabili presenta nel 2003 per lItalia un valore (5,6%) che allineato con le
medie relative ai Paesi dellUE 15 (5,8%) e dellOECD (5,6%). Molto maggiore
(13,3%) risulta invece il valore mondiale medio a causa dellelevato ricorso che si
fa della biomassa per usi energetici nei Paesi non-OECD (Figura 2.6).
- 34 -
Figura 2.6 Contributo % delle FR allofferta di energia primaria per regione geografica
Per quanto riguarda il contributo delle diverse fonti alla generazione elettrica da
rinnovabili in Italia e nei Paesi dellUE15, dal confronto emergono le specificit
della situazione italiana.
- 35 -
- 36 -
In Figura 2.10 riportato landamento negli ultimi cinque anni del contributo delle
diverse fonti al bilancio energetico nazionale. Si rileva una crescita contenuta del
contributo da fonti rinnovabili mentre appare evidente il minor ricorso ai prodotti
petroliferi, a vantaggio del gas naturale e, in piccola misura, anche dei combustibili
solidi.
Figura 2.10 Consumo Interno Lordo di energia per fonte (Mtep). Anni 2000-2004
- 37 -
In Tabella 2.1 sono riportati i dati elaborati dallENEA relativi alla produzione di
energia da fonti rinnovabili negli anni 2000-2004.
Si noti come lincremento percentualmente pi significativo, pur restando su valori
assoluti molto bassi, provenga da fonti quali leolico, il fotovoltaico, i rifiuti e le
biomasse che passano, sul totale delle rinnovabili, da poco pi del 14% del 2000
al quasi 26% del 2004.
Tabella 2.1 Energia da rinnovabili in equivalente fossile sostituito (ktep). Anni 2000-2004
- 38 -
- 39 -
- 40 -
Figura 2.13 Dati GRTN Andamento della produzione lorda da fonte rinnovabile in Italia
dal 1994 al 2004 (GWh)
- 41 -
Figura 2.14 Dati GRTN Confronto tra la produzione rinnovabile lorda e la produzione totale
di energia elettrica in Italia dal 1994 al 2004 (GWh)
- 42 -
2.4 Uno sguardo alla nostra regione: energia elettrica da biomasse in Puglia
Concentriamo, ora, la nostra attenzione sul ruolo della regione Puglia nel
panorama nazionale, relativamente alla produzione di energia elettrica da fonti
rinnovabili, ed in particolare da biomasse.
La Puglia nel 2004 ha fornito energia elettrica da FR pari a 803,6 GWh,
corrispondenti all 1,4% su base nazionale (vedi Figura 2.15).
Di questi 803,6 GWh, 545 GWh provengono da fonte eolica (pari quasi al 30%
della produzione eolica nazionale), appena 0,5 GWh da fonte fotovoltaica (da
questo dato sono per esclusi i tetti fotovoltaici, il cui contributo a livello
nazionale di 27 GWh, stima ENEA 2004), e i restanti 258,1 GWh sono prodotti
da biomasse, il 4,6% su scala nazionale (vedi Figura 2.16).
- 43 -
Figura 2.15 Dati GRTN Produzione lorda degli impianti da fonte rinnovabile in Italia nel 2004
- 44 -
Figura 2.16 Dati GRTN Produzione lorda degli impianti da fonte rinnovabile in Italia nel 2004
- 45 -
Figura 2.17 Dati GRTN Quota percentuale della produzione lorda e ore di utilizzazione degli
impianti a Biomasse e Rifiuti in Italia nel 2004
- 46 -
N. IAFR
DENOMINAZIONE INPIANTO
PROVINCIA
FONTE
1021
MONOPOLI
Bari
Biomasse e rifiuti
1121
BAIONE
Bari
Biomasse e rifiuti
162
BRINDISI
Brindisi
Biomasse e rifiuti
115
COPERSALENTO 3
Lecce
Biomasse e rifiuti
118
COPERSALENTO 2
Lecce
Biomasse e rifiuti
1081
CASTELLINO
Lecce
Biomasse e rifiuti
394
Taranto
Biomasse e rifiuti
1091
CONSOLE
Taranto
Biomasse e rifiuti
- 47 -
Negli ultimi anni 90 sono stati delineati degli obiettivi di incremento delluso di
biomasse nellambito di tre documenti programmatici che ancora oggi fungono da
linee guida a livello nazionale:
- 48 -
- 49 -
CIP 6
Provvedimento n. 6/92 del CIP (Comitato Interministeriale Prezzi) relativo
all'incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Ha
determinato le tariffe ed i contributi relativi alla produzione e cessione ad ENEL di
energia da fonti convenzionali, rinnovabili ed assimilate.
Certificati Verdi
Il sistema di incentivazione della produzione di energia verde, introdotto nellart. 11
del D. Lgs. 79/99 (Decreto Bersani), prevede il superamento del vecchio criterio di
incentivazione tariffaria CIP 6, per passare ad un meccanismo di mercato
competitivo basato sui Certificati Verdi (CV), titoli emessi dal Gestore della Rete di
Trasmissione Nazionale (GRTN), che certificano la produzione di energia da fonti
rinnovabili. Ogni Certificato Verde attesta la produzione di 50 MWh, nellarco
dellanno di emissione (allinizio il decreto prevedeva 1 CV ogni 100 MWh).
Nel mercato dei CV la domanda costituita dallobbligo, per i produttori ed
importatori di energia, di immettere annualmente una quota, inizialmente pari al
- 50 -
Per lanno 2002 il valore della domanda stata pari a 3,23 TWh, riferita a 35
operatori soggetti a questo obbligo, mentre lofferta stata di 0,9 TWh. La
domanda residua (2,33TWh) corrispondente, nel 2002, a 23.300 certificati stata
coperta da quelli a disposizione del GRTN.
Per lanno 2003 il valore della domanda stata pari a 3,46 TWh, riferita a 42
operatori soggetti a questo obbligo, mentre lofferta stata di 1,3 TWh. La
domanda residua (2,16 TWh) corrispondente a 21.600 certificati stata coperta lo
stesso da quelli a disposizione del GRTN.
- 51 -
Certificati Bianchi
Nellambito della vigente legislazione per il risparmio e lefficienza energetica e per
lo sviluppo delle FR, sono stati emanati nel 2001 due Decreti dellallora Ministero
dellIndustria di concerto con il Ministero dellAmbiente (DM Ministero Industria
24/04/01), al fine di individuare rispettivamente:
- 52 -
A differenza dei Certificati Verdi i titoli rappresentano quindi delle unit di energia
primaria risparmiate, anzich prodotte.
Le caratteristiche peculiari dei Titoli sono:
insieme ad altri
- 53 -
In seguito (Tabella 2.5) sono messi a confronto gli elementi essenziali che
caratterizzano i meccanismi di incentivazione finora descritti.
- 54 -
di energia
- 55 -
- 56 -
Capitolo 3
- 57 -
Cap.1). Il decreto precisa, per, delle condizioni affinch, la sansa esausta, rientri
nella categoria dei combustibili; all art. 1, comma 4 afferma:
All'allegato III, punto 1, del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8
marzo 2002 e' aggiunta la seguente lettera: f) Sansa di oliva disoleata avente le
caratteristiche riportate nella tabella seguente (Tabella 3.1, ndr), ottenuta dal
trattamento delle sanse vergini con n-esano per l'estrazione dell'olio di sansa
destinato all'alimentazione umana, e da successivo trattamento termico, purch i
predetti trattamenti siano effettuati all'interno del medesimo impianto; tali requisiti,
nel caso di impiego del prodotto al di fuori dell'impianto stesso di produzione,
devono, anche agli effetti dell'art. 26 del decreto del Presidente della Repubblica
n. 203/1988, risultare da un sistema di identificazione conforme a quanto stabilito
al punto 3... (ovvero che indichi chiaramente, ndr) ...la denominazione sansa di
oliva disoleata, la denominazione e l'ubicazione dell'impianto di produzione,
l'anno di produzione, nonch il possesso delle caratteristiche di cui alla tabella
riportata al punto 1.
In altre parole se la sansa esausta deve essere utilizzata al di fuori dellimpianto di
produzione, il prodotto dovr essere chiaramente tracciabile attraverso, apposite
etichette in caso di prodotto imballato (inferiore a 100 kg), o tramite documenti di
accompagnamento, nel caso di prodotto sfuso o di imballaggi che contengano
quantit superiori a 100 kg.
Tabella 3.1 Requisiti per la sansa esausta secondo il DPCM 8/10/2004
- 58 -
Il DPCM del 2004 ha fatto s che la sansa fosse utilizzata come combustibile, non
solo a livello domestico, ma anche a livello industriale per la produzione di energia
termica e/o elettrica.
Quando la sansa esausta era considerata rifiuto non pericoloso, le sue
applicazioni erano prevalentemente altre, a cui far cenno nel paragrafo 3.3.
- 59 -
Figura 3.1 Confronto fra i cicli di lavorazione per la produzione di olio di oliva
- 60 -
inquinante
contenendo
unimportante
carico
di
sostanze
Le sanse vergini cos ottenute, vengono mandate nei sansifici, i quali provvedono,
attraverso un procedimento termo-chimico, che prevede luso di un solvente detto
esano, ad estrarre lolio ancora presente, e ad ottenere come residuo di
- 61 -
- 62 -
Processi di Raffineria
La raffinazione dell'olio di oliva si effettua per rendere commestibili oli che non
possono essere utilizzati per l'alimentazione allo stato naturale, ma devono essere
sottoposti a processi per migliorarne il contenuto di acidit, la colorazione ed il
sapore. Il ciclo di raffinazione si ottiene mediante le seguenti fasi:
neutralizzazione: consiste nell'abbattimento dell'acidit dell'olio grezzo
mediante additivazione di sostanze basiche (soda);
lavaggio: ha lo scopo di allontanare gli additivi chimici della neutralizzazione
mediante acqua;
decolorazione: mediante l'uso di terre decoloranti l'olio chiarificato;
deodorazione: l'olio privato delle componenti maleodoranti con un
processo di distillazione sotto vuoto.
- 63 -
Si stima che, di tutte le olive destinate alla produzione di olio di oliva in Puglia, ben
il 90% venga molito in frantoi continui e solo il restante 10% in frantoi tradizionali.
Nella Tabella 3.2 vengono messi a confronto le diverse tipologie di sansa vergine
provenienti da frantoi tradizionali e continui.
Tabella 3.2 Confronto fra sanse da frantoi tradizionali e continui
Contenuto
Sanse da
FRANTOI TRADIZIONALI
Sanse da
FRANTOI CONTINUI
26-30%
50-55%
8%
4%
62-66%
41-46%
UMIDITA
OLIO RESIDUO
SANSA ESAUSTA
3.3.1 Agricoltura
Storicamente le sanse trovavano il loro impiego come concime in agricoltura; nel
tempo, con la dicotomia creatasi tra agricoltori e frantoiani, attivit prima
concentrate nelle mani di grandi latifondisti, anche la sansa vergine smise di
essere utilizzata come concime, essendosi spostato il problema del suo
smaltimento
dallinsediamento
agricolo
proprio,
ad
una
localizzazione
semindustriale.
- 64 -
Le indagini sperimentali condotte nel corso degli ultimi anni sulle effettive
possibilit di spargimento diretto di sanse vergini o esauste sui terreni agrari di
varia costituzione e caratteristiche, e variamente utilizzati per colture erbacee ed
arboree di ogni genere, hanno evidenziato che risulta possibile spargere sul
terreno questi sottoprodotti, ma che anche probabile che queste aggiunte
possano determinare temporanee condizioni critiche, per almeno una parte della
microflora batterica del terreno.
- 65 -
3.3.2 Mangimistica
In questo settore, la sansa esausta, prima di poter essere utilizzata, deve subire la
lavorazione di separazione dal cosiddetto nocciolino (nocciolo delloliva
frantumato) dalla parte pi leggera e pi fine costituita dalla polpa e dalla buccetta.
Mentre il nocciolino destinato allutilizzo come combustibile pi pregiato, visto il
migliore PCI (5000-5200 Kcal/Kg) rispetto a quello della sansa esausta tal quale,
la parte polverulenta utilizzata per lalimentazione del bestiame previa
lavorazione di cubettatura.
Lindustria mangimistica presenta una forte variabilit della domanda delle materie
prime e causa una forte incostanza nellassorbimento di sansa esausta.
Ci ha sfavorito gli investimenti in questa direzione, rinunciando ad avviare una
campagna di sensibilizzazione tesa ad incrementare la possibilit di mercato e a
renderlo pi stabile.
Si ricorda, comunque, che la Puglia non ha una spiccata vocazione zootecnica, se
non nellentroterra, lontano cio dai grandi insediamenti olivicoli.
- 66 -
3.3.4 Ebanisteria
Lebanisteria si occupa dellutilizzazione di un sottoprodotto della sansa, ovvero
del nocciolino. Con laggiunta di particolari collanti, infatti, possibile ottenere la
fabbricazione di pannelli di ottima qualit e con ottime doti di isolante elettrico.
Per tale ragione, oltre ad essere utilizzato per il rivestimento degli interni delle
abitazioni, questi pannelli sono stati impiegati per lisolamento dei quadri elettrici.
Alcune considerazioni estetiche e la crisi del rivestimento in pannelli, relegano
anche questa possibilit di mercato ad uno o due punti percentuali rispetto
allintera produzione di sansa esausta.
Allo stato attuale, per, questo combustibile comincia ad essere meno competitivo
rispetto ad altri ad esso concorrenti (legna, cippato, pellets, ecc.), per vari motivi:
- 67 -
- 68 -
Nel primo caso basterebbe integrare lalimentazione del carbone con una piccola
linea di adduzione della sansa esausta che integri il combustibile principale con
meno del 2% in peso. Tale minima quantit non comporterebbe variazioni
significative in termini di combustione, n di regolazione dei generatori di vapore e
neppure complicazioni dellesistente impianto di movimentazione del combustibile.
- 69 -
Carbonio: 48,4%
Idrogeno: 8,57%
- 70 -
Ossigeno: 43,03%
Zolfo: tracce
- 71 -
CO-COMBUSTIONE
CARBONE-SANSA
Progetto
della
matrice
- 72 -
Macinazione e alimentazione
Stabilit di fiamma
La combustione della sansa, pur avendo fatto rilevare un leggero aumento della
deposizione, non ha dato problemi di fouling: i depositi sulla sonda di prelievo
sono infatti risultati di natura polverosa e facilmente asportabili con il lavaggio.
Le basse temperature di fusione, dovute alla presenza di alte concentrazioni di
alcali, fanno temere fenomeni di slagging. La presenza di Cl, che pu trovarsi
anche in concentrazioni molto elevate, pu dar luogo a problemi di corrosione.
Il miscelamento con un carbone di caratteristiche idonee, pu mitigare i fenomeni
di sporcamento.
Efficienza di combustione
Emissioni
I vantaggi maggiori della combustione con la sansa si rilevano nelle emissioni, che
fanno registrare una diminuzione generalizzata.
In particolare confrontando la combustione a carbone con la combustione mista
60/40 si rileva che:
- 73 -
- 74 -
- 75 -
scambio, impone clausule capestro che elevano il rischio dimpresa oltre la soglia
di accettabilit.
Si noti come, nel rapporto ENEA, vi siano alcune peculiarit ancora attuali, come il
periodo di pesante crisi, insieme a forti cambiamenti subentrati nel frattempo
come lo scenario economico del dopo EURO e il pi o meno completamento della
liberalizzazione del mercato energetico in Italia.
Ad ogni modo, dall analisi appena svolta, sembra che, anche oggi, la migliore
valorizzazione delle sanse esauste pugliesi, sia la stessa emersa nel rapporto
ENEA degli anni 90, specie se si considerano le problematiche emerse relative
alluso della sansa per il riscaldamento domestico, forse lunico impiego che
avrebbe potuto davvero creare una forte concorrenza allutilizzo in centrale, in
quanto al dettaglio, per fini termici domestici, la sansa potrebbe essere venduta ad
un prezzo ben maggiore.
- 76 -
Capitolo 4
Per la ricostruzione del cammino sono stati presi in esame impianti esistenti in
Italia che sfruttano un processo di conversione termochimica per ottenere dalle
biomasse (legnose e/o residui agroindustriali) energia termica, impiegata per
riscaldamento e/o per la produzione di energia elettrica.
Verr effettuato, inoltre, un confronto dei risultati ottenuti, con gli analoghi relativi a
tecnologie di produzione di energia elettrica da diverse fonti rinnovabili, in
particolare:
eolico;
produzione di biogas.
Nel caso in studio sono state analizzate le fasi principali e i relativi passi effettuati
dallipotetico investitore:
progettazione;
costruzione;
iter autorizzativo;
- 77 -
gestione;
- 78 -
Le scorie e le ceneri vengono portate dai bardotti (parti della griglia mobile) al
fondo della griglia e scaricati in apposite tramogge; le ceneri, generalmente,
vengono trasportate nella zona di stoccaggio tramite un trasporto a catena a
bagno dacqua, che ha sia lo scopo di spegnere le parti ancora incendiate o
incandescenti che cadono dalla griglia, sia quello di realizzare la tenuta idraulica
alla camera di combustione che in depressione.
A corredo della griglia si rende necessario predisporre un sistema di distribuzione
dellaria comburente ed un sistema di raccolta degli incombusti (ceneri).
- 79 -
Fatta salva la quota di fumi utilizzata per lessiccamento, i fumi uscenti dal
generatore di vapore sono trattati nellapposita sezione trattamento fumi al fine di
abbattere le polveri trascinate prima di essere inviati al camino. Le ceneri raccolte
nelle tramogge sono opportunamente convogliate ai siti di stoccaggio.
Il vapore surriscaldato viene immesso nella turbina, dove si espande e in
accoppiamento al generatore elettrico, trasforma lenergia meccanica in energia
elettrica. Successivamente, il vapore espanso viene condensato nel condensatore
e reimmesso nel ciclo termico, previo passaggio nel degasatore termofisico. Il
buon funzionamento dellimpianto assicurato dal sistema di regolazione e
controllo, che gestisce la regolazione in continuo dellimpianto, i casi di avaria, i
blocchi dimpianto, i riavviamenti.
Nella figura 4.1 illustrato uno schema di principio di una centrale a biomassa.
- 80 -
.
- 81 -
4.2 Progettazione
La fase di progettazione di un impianto a biomasse richiede in media 12 mesi ed
incide sul 5% del costo dinvestimento. Le tecnologie utilizzate sono varie cos
come lo sono le tipologie di biomasse utilizzate e la loro disponibilit.
Durante la fase progettuale le difficolt risiedono nella scelta e identificazione del
combustibile da impiegare e nellassicurare il necessario approvvigionamento: a
seconda della taglia dellimpianto, larea di approvvigionamento potr avere
unestensione locale o territorialmente pi vasta. In tale fase si verificano le
condizioni per la stesura di contratti per la fornitura di biomasse, che possono
avere natura diversa in funzione dellestensione territoriale del bacino di raccolta.
Parallelamente con la scelta del combustibile si definisce, in tale fase, la scelta
della tecnologia da impiegarsi pi adatta a rispondere alle esigenze del
committente.
Una seconda difficolt attiene alla programmazione e logistica del trasporto del
combustibile alla centrale a biomassa: in relazione alla tipologia di combustibile
impiegato e alla potenza installata della centrale dovranno essere verificate le
condizioni di accesso al sito della centrale da parte dei vettori di trasporto
(autotreni, altro) nonch dovr essere gestita, in funzione del trasporto, larea di
stoccaggio del materiale.
Nella Tabella 4.1 si riassumono i risultati ottenuti dallindagine, relativamente alla
fase di progettazione, degli impianti a biomassa presenti in Italia.
Tabella 4.1 Impianto a biomassa - Parametri della fase di progettazione
- 82 -
Nella Tabella 4.2, invece, si pongono a confronto i risultati, sempre relativi alla
fase di progettazione, dei diversi tipi di impianti alimentati da fonti rinnovabili.
Tabella 4.2 Fase di progettazione Sintesi dei parametri di confronto fra impianti a FR
4.3 Costruzione
La costruzione di un impianto a biomasse pu richiedere da due fino a quasi tre
anni, con costi circa del 94% del costo dinvestimento complessivo se limpianto
di nuova costruzione, mentre se limpianto in conversione da combustibile
tradizionale a biomasse, tali tempi e costi si possono ridurre di un 20-30%.
L80% del costo dinvestimento viene coperto dalla voce definita costi e spese di
costruzione, costituita dal gruppo di generazione, dalle opere elettromeccaniche,
dalla manodopera, dalle assicurazioni e dallacquisto del terreno; mentre opere
civili e connessione alla rete coprono rispettivamente il 9% ed il 5% del costo
dinvestimento.
NellElenco 4.1 troviamo le componenti principali di un impianto a biomasse.
- 83 -
Turbina;
Condensatore;
Pozzo caldo;
Torri di raffreddamento;
Pompe condensato;
Degasatore;
Serbatoi spurghi;
Strumentazione;
Tubazioni di collegamento;
Sistema antincendio;
- 84 -
Connessioni elettriche;
Uffici;
Laboratorio chimico;
Magazzino.
Forni a griglia
Si tratta della tipologia tradizionale e quindi la pi diffusa. Gli impianti a griglia
mobile, in particolare, si adattano bene a tutti i combustibili e si rivelano
sufficientemente flessibili nei confronti dellumidit; questultima caratteristica li fa
spesso preferire ad altre soluzioni.
Il combustibile viene immesso mediante una tramoggia nella parte pi alta della
griglia, dalla quale uno spintore, o il movimento della stessa griglia nel caso
questa sia mobile, lo sospinge verso i gradini inferiori. Lungo lo sviluppo
longitudinale della griglia la biomassa subisce dapprima un processo di
essiccamento che avviene nella zona prossima allalimentazione: le sostanze
volatili che si liberano sono in gran parte costituite dallumidit evaporata ed il
rilascio di calore risulta modesto. Successivamente, sulla parte centrale della
griglia, il materiale essiccato, tramite fenomeni di combustione e massificazione
- 85 -
Per garantire maggior flessibilit al processo, per fare fronte a inevitabili variazioni
qualitative dellalimentazione, possibile regolare le condizioni di combustione
tramite la modulazione della velocit degli elementi mobili e/o della portata di aria
di combustione alimentata nelle varie zone della griglia.
- 86 -
- 87 -
- 88 -
del
letto
stesso,
che
costituisce
il
parametro
che
condiziona
- 89 -
- 90 -
filtro a maniche: garantisce un ottima filtrazione dei gas nel rispetto di limiti
molto bassi. Con maniche di tessuto adeguato pu anche essere utilizzato
con fumi con temperature particolarmente alte. Ha inoltre un altra
caratteristica: sulle maniche si forma una sorte di strato filtrante che viene
- 91 -
Per abbattere le sostanze inquinanti (cloro, zolfo, ecc.) si possono utilizzare sia
sistemi a secco che ad umido. Prima dellimmissione in atmosfera i gas vengono
analizzati in continuo per verificarne i loro contenuti inquinanti: HCl, CO, NOx, CO2,
SO2, O2, COT (Carbonio Organico Totale), temperatura e grado di polluzione.
4.3.5 Turbina e impianto di demineralizzazione
In caldaia viene prodotto il vapore necessario per la produzione di energia
elettrica. Il vapore, dopo la fase di espansione in turbina, deve essere condensato
per essere poi pompato come acqua in caldaia. La condensazione pu essere
realizzata sia tramite un sistema ad acqua sia tramite un sistema ad aria.
Si diffuso lutilizzo del sistema ad aria che elimina la tipica colonna di vapore
durante i mesi invernali.
Limpianto prevede inoltre un sistema di preparazione di acqua demineralizzata
necessaria per evitare corrosioni o formazioni di calcare nelle apparecchiature del
ciclo a vapore. Lacqua inoltre trattata nel degasatore prima di essere pompata
in caldaia per eliminare lossigeno che risulta essere particolarmente aggressivo
alle temperature e pressioni di progetto.
- 92 -
Tabella 4.4 Parametri di confronto fra impianti alimentati da FR nella fase di costruzione
- 93 -
Nella Tabella 4.6 ritroviamo il confronto dei parametri caratteristici, questa volta
relativi alliter autorizzativo, dei diversi impianti alimentati da FR.
- 94 -
Tabella 4.6 Parametri di confronto fra impianti alimentati da FR nella fase di autorizzazione
- 95 -
- 96 -
territorio prescelto, quale sito per il nuovo impianto, con largo anticipo,
curando il rapporto con la comunit, diffondendo video e pubblicazioni nelle
scuole locali, organizzando incontri con gli studenti e con la cittadinanza,
pubblicando interventi sulla stampa locale. Questo favorisce linstaurarsi di
un rapporto continuativo e diretto con le comunit in quanto limportante
tanto ottenere il consenso quanto mantenerlo;
- 97 -
Nei due elenchi successivi vengono riportati i punti di forza delle fonti rinnovabili e
i maggiori motivi di conflitto riscontrati durante linsediamento dellimpianto.
Elenco 4.2 I punti di forza delle rinnovabili
un
pretesto
di
rivalsa
(alcuni
parlano
proprio
di
- 98 -
manutenzione;
stipendi;
assicurazioni;
smaltimento ceneri;
costi vari;
Non vengono considerati, in questa voce di spesa, i costi relativi alla biomassa
combustibile utilizzata.
Il primo dato che colpisce, analizzando le esperienze di centrali a biomasse,
lalta occupazione per la gestione dellimpianto, generata da questo tipo di
tecnologia. Le centrali a biomasse, infatti, richiedono personale per la gestione del
combustibile, il caricamento della caldaia e la gestione dei generatori. Nelle
esperienze studiate, centrali di potenza compresa fra 8-15 MW, il personale
impiegato si aggira intorno ai 20 dipendenti a tempo pieno (15 operai, 3 impiegati,
2 dirigenti).
- 99 -
Nelle centrali analizzate si sono rilevati costi di gestione in media pari a 20-25
/MWh prodotto.
I dati di seguito riportati nella Tabella 4.7, relativi al confronto fra i diversi impianti
alimentati a fonti rinnovabili, prendono a riferimento il fatturato della vendita della
sola energia elettrica e non dei Certificati Verdi, perci lanalisi comunque valida
a prescindere dal fatto che limpianto goda o meno di un programma di
incentivazione.
A titolo esemplificativo si assunto che la vendita di energia elettrica avvenga ad
un valore di 50 /MWh, valore leggermente penalizzante rispetto ai valori di
vendita del 2005, ma comunque assolutamente in linea con i riferimenti presi nei
business plan degli impianti.
Tabella 4.7 Parametri di confronto fra impianti alimentati da FR nella fase di esercizio
- 100 -
- 101 -
Capitolo 5
- 102 -
Campagna
Olio prodotto
(ton)
2001/2002
2002/2003
2003/2004
2004/2005
Media
262.764
224.285
267.527
338.591
273.292
Noti i bilanci di cui sopra, il primo passo stato di ricavare, dalla quantit di olio
prodotto, il corrispondente quantitativo di olive molite annualmente in Puglia.
- 103 -
13,47%
184.062
37,98%
518.982
7,16%
97.838
14,27%
194.994
27,12%
370.584
100%
1.366.458
Ancora dai grafici in Figura 5.1 ho estrapolato i rapporti presenti in tabella 5.3.
Come indicato nella stessa tabella, sapendo che il 10% delle olive molite in Puglia
si lavorano in frantoi tradizionali e ben il 90% in frantoi continui, ho ricavato due
coefficienti complessivi che mi hanno permesso di ricavare la quantit di sansa
esausta lorda prodotta in Puglia divisa per provincia. Ho supposto che la
proporzione tra frantoi continui e tradizionali, valida a livello regionale, fosse la
stessa anche a livello provinciale. I risultati sono riassunti in Tabella 5.4.
- 104 -
Tabella 5.3 Coefficienti estrapolati dal bilancio in massa della produzione di sansa
FRANTOI
TRADIZIONALI
FRANTOI
CONTINUI
10%
90%
0,45
0,6
0,66
0,46
0,297
0,276
0,0297
0,2484
Tabella 5.4 Sansa esausta lorda prodotta in Puglia divisa per provincia
ton
51.188
ton
144.329
ton
27.209
ton
54.228
ton
103.059
ton
380.013
ton
30.713
ton
86.597
ton
16.325
ton
32.537
ton
61.836
ton
228.007
- 105 -
Lipotesi che ora andr a fare, quella di considerare che tutta la sansa,
disponibile sul mercato, sia utilizzabile per la produzione di energia elettrica.
Questa ipotesi non deve sembrare eccessiva, in virt delle osservazioni gi fatte
nel Capitolo 3, a proposito delluso della sansa oggi, e in ogni caso sar utile per
dare unidea di quale possa essere la potenza installabile di una o pi centrali in
Puglia, qualora tutta questa sansa fosse realmente disponibile.
Ad ogni modo, anche se non si dovesse disporre di tutto questo quantitativo,
bene ricordare che in una centrale a sansa possono essere bruciati, senza
complicazioni rilevanti, altri combustibili di supporto, quali biomasse legnose e
diversi scarti di lavorazione dellindustria agro-alimentare presenti sul territorio
pugliese, anche se in quantit inferiori alla sansa (vinacce, gusci di mandorle,
noccioli di frutta, ecc.).
Partendo dai dati in Tabella 5.5, considerato un potere calorifico medio per la
sansa pari a 4400 kcal/kg, ho ricavato i potenziali termici a disposizione nelle
diverse province pugliesi riportati in Tabella 5.6.
Tabella 5.6 Potenziale termico disponibile per provincia
13.514
38.103
7.183
14.316
27.208
tep
kcal
TJ
100.323 1,00E+12
4214
A questo punto, venuto naturale individuare due poli della sansa: uno che
sfrutti i potenziali termici delle province Bari-Foggia, e laltro quello relativo alle
province Lecce-Brindisi-Taranto.
- 106 -
Cos raggruppati, questi due poli hanno allincirca lo stesso potenziale termico
(vedi Tabella 5.7); si pu allora pensare a due centrali della stessa potenza, una
per ogni polo.
Tabella 5.7 Potenziale termico dei due poli della sansa
tep
51.616
tep
48.707
Dai potenziali termici delle due ipotetiche centrali ho calcolato la loro producibilit
annua, attraverso lutilizzo di un rendimento caratteristico medio, tipico di questo
tipo di impianti, pari a 0,25.
I risultati espressi sia in tep che in GWh sono riportati in tabella 5.8.
Tabella 5.8 Producibilit potenziale delle due centrali
Producibilit
tep
GWh
Centrale Ba-Fg
12.904
150,04
Centrale Le-Br-Ta
12.177
141,58
- 107 -
MW
19,24
MW
18,15
0,78
MW
18
ton
109.767
MWh
140.400
Producibilit annua
Cu =
Ic + Ig + Sc
n
E (1 + ) t
i =1
- 108 -
dove:
Ig
Sc
questa attualizzata:
Tasso di attualizzazione
0,06
15
- 109 -
/MW
2.200.000
Investimento complessivo
39.600.000
Progettazione
1.980.000
37.224.000
Iter autorizzativo
396.000
42.983.424
Investimento unitario
- 110 -
/MWh
20
2.808.000
27.271.995
Per quanto riguarda invece, i costi di trasporto, ho dovuto fare alcune ipotesi
preliminari: supponendo di insediare le due centrali di produzione una nel nordbarese e laltra a cavallo fra le province di Brindisi e Lecce, dovrei essere in grado
di coprire i vari percorsi sansificio-centrale con una distanza media di 70-80 km.
- 111 -
Infatti, la quasi totalit dei sansifici pugliesi presente nelle province di Bari,
Brindisi e Lecce.
Questa ipotesi mi stata indispensabile nel contattare diverse aziende di
trasporto, per richiedere i relativi preventivi, garantendo loro una movimentazione
giornaliera media di oltre 330 ton di sansa al giorno, pari a 12 viaggi di automezzi
da 28 ton, portata massima consentita in Italia (calcolo effettuato considerando il
consumo annuo di combustibile della centrale, riportato in Tabella 5.10.).
Questo mi ha permesso di ottenere un prezzo per il trasporto della sansa,
compreso fra i 5-7 /ton per percorsi medi di 70-80 km.
Ho preso, come riferimento, un prezzo medio di 6 /ton, da aggiungere ai 45 /ton
per una spesa complessiva associata al costo del combustibile pari a 51 /ton.
Da questo valore ho poi calcolato la spesa annua e il corrispondente valore
attualizzato (vedi Tabella 5.14).
Tabella 5.14 Spesa associata al costo del combustibile della centrale
/ton
51
5.598.131
54.370.441
- 112 -
Lo stoccaggio della sansa esausta deve avvenire in un luogo chiuso, per non
aumentarne lumidit, e possibilmente depressurizzato, per evitare lesalazione di
sostanze maleodoranti.
Le problematiche riguardanti le notevoli quantit di sansa stoccabili durante lanno,
possono ritenersi ridimensionate, considerando che da un lato, ogni sansificio ha
un suo magazzino di stoccaggio, capace di contenere buona parte della sansa
prodotta durante lanno, e daltro canto, ipotizzando un deposito di stoccaggio (al
chiuso e depressurizzato) allinterno della centrale di produzione, attraverso un
adeguato capannone. Infatti, basandomi su realt effettivamente presenti sul
territorio, realistico pensare ad un possibile capannone di dimensioni 120 x 80 x
8 metri, avente una superficie utile dell80% ed unaltezza utile di 5 metri. Questo
capannone riuscirebbe a stoccare una quantit di sansa esausta sufficiente ad
alimentare la centrale per quasi 2 mesi (vedi Tabella 5.15).
Tabella 5.15 Dimensioni e capacit di stoccaggio del capannone
Larghezza capannone
120
Lunghezza capannone
80
Altezza capannone
Altezza utile
kg/m3
500
Volume capannone
m3
48.000
m3
38.400
Sansa stoccabile
ton
19.200
Sansa stoccabile
gg di
riserva
57
- 113 -
Costo MWh
Note ora, tutte le voci della formula del costo industriale vista prima, si ottiene un
valore pari a:
/MWh
91,39
Combustibile tradizionale
u.d.m
Tasso di attualizz.
Anni di vita utile
Ore di funzion. annue
Potenza installata
Investimento unitario (Isp)
Costo di gestione
MW
/MW
%Isp
Rendimento
Potere calorifico inf.
Costo combustibile
Costo industriale
kcal/kg
(kcal/m3)
/ton
(/m3)
/MWh
METANO
0.06
0.06
0.06
15
15
15
7800
7800
7800
675
675
675
550.000
550.000
400.000
3%
3%
1,7%
37,87%
40,87%
56%
6.300
10.000
(8.250)
50
350
(0,27)
27,39
83,18
56,45
- 114 -
/MWh
100
90
80
70
60
50
40
30
20
10
0
Sansa
Carbone
Olio combustibile
Metano
27,39
Combustibile
- 115 -
kg/kWh da FR
Producibilit annua
MWh
140.400
ton
101.088
0,72
- 116 -
ton
109.767
km
140
km/l
2,5
ton
28
kg/l
0,85
3.920
219.535
ton
585
ton
100.503
impostare
unanalisi
di
valutazione
economica
occorre
innanzitutto
Ricavi
I ricavi saranno quelli dovuti alla vendita dei Certificati Verdi e quelli concernenti la
vendita dellenergia elettrica prodotta.
Come valore per il CV, ho preso il prezzo di riferimento stabilito dal GRTN, per
lanno 2005, pari a 10,892 c/kWh.
Mentre per il ricavo dalla vendita dellenergia ho considerato il prezzo medio di
acquisto dellenergia elettrica, relativo al mese di Gennaio 2006, pari a 72 /MWh
(dato GME).
Occorre per considerare che, secondo la normativa vigente, i CV valgono 8 anni.
Dopo lottavo anno, qualora limpianto non abbia goduto di eventuali incentivi
pubblici, potr ancora usufruire dei CV per altri 4 anni, solo per sul 60% della
produzione complessiva. Tutta la produzione di energia, compresa la quota parte
destinata allautoconsumo, gode dellincentivo dei CV.
- 117 -
Ricavo CV
/kWh
0,10892
Ricavo vendita
/kWh
0,072
Autoconsumo
4,50%
MWh
6.318
Autoconsumo annuale
1 - 8 ANNI
Ricavo annuale da CV
15.292.368
9.653.904
24.946.272
8 - 12 ANNI
Ricavo annuale da CV
9.175.421
9.653.904
18.829.325
OLTRE 12 ANNI
Ricavo annuale da vendita
9.653.904
9.653.904
Costi
I costi sono quelli dovuti alla gestione della centrale e allacquisto del combustibile;
calcolati su base annua sono riportati in Tabella 5.20.
Tabella 5.20 Costi annuali
2.808.000
5.598.131
- 118 -
Valore attuale
netto
Indice di
redditivit
Tasso interno di
ritorno
Tempo di
recupero
VAN
IR
IRR
PBT
Investimento complessivo
10
Anni di ammortamento
Ammortamento
3.960.000
0,06
Tasso di attualizzazione
Tasse
39.600.000
48%
- 119 -
15.840,00
23.760,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
0,00
0,00
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
Costi
0,00
0,00
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
0,00
0,00
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
0,00
0,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
1,0600
1,0000
0,9434
0,8900
0,8396
0,7921
0,7473
0,7050
0,6651
CFL_A
-16.790,40
-23.760,00
15.603,94
14.720,69
13.887,45
13.101,37
12.359,78
11.660,17
11.000,16
CFN_A
-16.790,40
-23.760,00
9.907,25
9.346,47
8.817,42
8.318,32
7.847,47
7.403,28
6.984,22
10
11
12
13
14
15
0,00
0,00
0,00
Voce
anno
Investimenti
Ammort.
CFN
Attualizz.
Investimenti
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
24.946,27
18.829,32
18.829,32
18.829,32
18.829,32
9.653,90
9.653,90
9.653,90
Costi
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
16.540,17
10.423,22
10.423,22
10.423,22
10.423,22
1.247,80
1.247,80
1.247,80
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
10.501,69
7.320,88
7.320,88
5.420,08
5.420,08
648,86
648,86
648,86
0,6274
0,5919
0,5584
0,5268
0,4970
0,4688
0,4423
0,4173
Ammort.
CFN
Attualizz.
CFL_A
10.377,51
6.169,49
5.820,27
5.490,82
5.180,02
585,02
551,90
520,67
CFN_A
6.588,89
4.333,22
4.087,94
2.855,23
2.693,61
304,21
286,99
270,75
- 120 -
INDICE
VAN
IR
IRR
PBT
anni
Lordo
86.478,86
2,13
0,35
Netto
39.494,87
0,97
0,21
3,42
Figura 5.3 Andamento del Cash Flow attualizzato, lordo e netto, negli anni (Ipotesi base)
Milioni di Euro
CFL_A
CFN_A
20,00
15,00
10,00
5,00
0,00
-1
10
11
12
13
14
15
-5,00
-10,00
-15,00
-20,00
-25,00
-30,00
anni
- 121 -
Assenza di CV.
- 122 -
anno
-1
Investimenti
15.840,00
23.760,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
0,00
0,00
9.653,90
9.653,90
9.653,90
9.653,90
9.653,90
9.653,90
9.653,90
Costi
0,00
0,00
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
0,00
0,00
1.247,80
1.247,80
1.247,80
1.247,80
1.247,80
1.247,80
1.247,80
0,00
0,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
2.549,66
2.549,66
2.549,66
2.549,66
2.549,66
2.549,66
2.549,66
Ammort.
CFN
Attualizz.
1,0600
1,0000
0,9434
0,8900
0,8396
0,7921
0,7473
0,7050
0,6651
CFL_A
-16.790,40
-23.760,00
1.177,17
1.110,54
1.047,68
988,38
932,43
879,65
829,86
CFN_A
-16.790,40
-23.760,00
2.405,34
2.269,19
2.140,74
2.019,57
1.905,25
1.797,41
1.695,67
10
11
12
13
14
15
Investimenti
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
9.653,90
9.653,90
9.653,90
9.653,90
9.653,90
9.653,90
9.653,90
9.653,90
Costi
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
1.247,80
1.247,80
1.247,80
1.247,80
1.247,80
1.247,80
1.247,80
1.247,80
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
2.549,66
2.549,66
2.549,66
648,86
648,86
648,86
648,86
648,86
0,6274
0,5919
0,5584
0,5268
0,4970
0,4688
0,4423
0,4173
Ammort.
CFN
Attualizz.
CFL_A
782,89
738,57
696,77
657,33
620,12
585,02
551,90
520,67
CFN_A
1.599,69
1.509,14
1.423,72
341,81
322,46
304,21
286,99
270,75
- 123 -
INDICE
VAN
IR
IRR
PBT
anni
Lordo
-28.431,42
-0,70
Netto
-20.258,48
-0,50
32,50
Figura 5.4 Andamento del Cash Flow attualizzato, lordo e netto, negli anni(Ipotesi senza CV)
Milioni di Euro
CFL_A
CFN_A
5,00
0,00
-1
10 11 12 13 14 15
-5,00
-10,00
-15,00
-20,00
-25,00
-30,00
anni
- 124 -
anno
-1
Investimenti
15.840,00
23.760,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
0,00
0,00
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
Costi
0,00
0,00
8.965,94
8.965,94
8.965,94
8.965,94
8.965,94
8.965,94
8.965,94
CFL
0,00
0,00
15.980,33
15.980,33
15.980,33
15.980,33
15.980,33
15.980,33
15.980,33
0,00
0,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
10.210,57
10.210,57
10.210,57
10.210,57
10.210,57
10.210,57
10.210,57
Ammort.
CFN
Attualizz.
1,0600
1,0000
0,9434
0,8900
0,8396
0,7921
0,7473
0,7050
0,6651
CFL_A
-16.790,40
-23.760,00
15.075,78
14.222,44
13.417,39
12.657,92
11.941,43
11.265,50
10.627,83
CFN_A
-16.790,40
-23.760,00
9.632,61
9.087,37
8.572,99
8.087,73
7.629,93
7.198,05
6.790,61
10
11
12
13
14
15
Investimenti
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
24.946,27
18.829,32
18.829,32
18.829,32
18.829,32
9.653,90
9.653,90
9.653,90
Costi
8.965,94
8.965,94
8.965,94
8.965,94
8.965,94
8.965,94
8.965,94
8.965,94
CFL
15.980,33
9.863,38
9.863,38
9.863,38
9.863,38
687,96
687,96
687,96
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
10.210,57
7.029,76
7.029,76
5.128,96
5.128,96
357,74
357,74
357,74
Ammort.
CFN
Attualizz.
0,6274
0,5919
0,5584
0,5268
0,4970
0,4688
0,4423
0,4173
CFL_A
10.026,26
5.838,12
5.507,66
5.195,91
4.901,80
322,54
304,29
287,06
CFN_A
6.406,24
4.160,90
3.925,38
2.701,87
2.548,93
167,72
158,23
149,27
95,38
- 125 -
INDICE
VAN
IR
IRR
PBT
anni
Lordo
81.041,51
2,00
0,34
Netto
36.667,45
0,90
0,20
3,59
Figura 5.5 Andamento Cash Flow attualizzato, lordo e netto, negli anni (prezzo sansa +10%)
Milioni di Euro
CFL_A
CFN_A
20,00
15,00
10,00
5,00
0,00
-5,00
-1
10 11 12 13 14 15
-10,00
-15,00
-20,00
-25,00
-30,00
anni
- 126 -
anno
-1
Investimenti
15.840,00
23.760,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
0,00
0,00
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
Costi
0,00
0,00
9.525,76
9.525,76
9.525,76
9.525,76
9.525,76
9.525,76
9.525,76
CFL
0,00
0,00
15.420,52
15.420,52
15.420,52
15.420,52
15.420,52
15.420,52
15.420,52
0,00
0,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
9.919,47
9.919,47
9.919,47
9.919,47
9.919,47
9.919,47
9.919,47
Ammort.
CFN
Attualizz.
1,0600
1,0000
0,9434
0,8900
0,8396
0,7921
0,7473
0,7050
0,6651
CFL_A
-16.790,40
-23.760,00
14.547,66
13.724,20
12.947,36
12.214,49
11.523,11
10.870,85
10.255,52
CFN_A
-16.790,40
-23.760,00
9.357,99
8.828,29
8.328,58
7.857,15
7.412,40
6.992,83
6.597,01
10
11
12
13
14
15
Investimenti
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
24.946,27
18.829,32
18.829,32
18.829,32
18.829,32
9.653,90
9.653,90
9.653,90
Costi
9.525,76
9.525,76
9.525,76
9.525,76
9.525,76
9.525,76
9.525,76
9.525,76
CFL
15.420,52
9.303,57
9.303,57
9.303,57
9.303,57
128,15
128,15
128,15
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
9.919,47
6.738,65
6.738,65
4.837,85
4.837,85
66,64
66,64
66,64
Ammort.
CFN
Attualizz.
0,6274
0,5919
0,5584
0,5268
0,4970
0,4688
0,4423
0,4173
CFL_A
9.675,02
5.506,77
5.195,06
4.901,00
4.623,59
60,08
56,68
53,47
CFN_A
6.223,60
3.988,60
3.762,83
2.548,52
2.404,27
31,24
29,47
27,81
99,37
- 127 -
INDICE
VAN
IR
IRR
PBT
anni
Lordo
75.604,47
1,86
0,32
Netto
33.840,19
0,83
0,19
3,78
Figura 5.6 Andamento Cash Flow attualizzato, lordo e netto, negli anni (prezzo sansa +20%)
CFL_A
CFN_A
20,00
15,00
10,00
5,00
0,00
-1
10 11 12 13 14 15
-5,00
-10,00
-15,00
-20,00
-25,00
-30,00
anni
- 128 -
anno
-1
Investimenti
15.840,00
23.760,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
0,00
0,00
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
Costi
0,00
0,00
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
0,00
0,00
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
0,00
0,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
Ammort.
CFN
Attualizz.
1,0800
1,0000
0,9259
0,8573
0,7938
0,7350
0,6806
0,6302
0,5835
CFL_A
-17.107,20
-23.760,00
15.314,97
14.180,53
13.130,12
12.157,52
11.256,96
10.423,11
9.651,03
CFN_A
-17.107,20
-23.760,00
9.723,79
9.003,51
8.336,58
7.719,06
7.147,27
6.617,85
6.127,63
10
11
12
13
14
15
Investimenti
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
24.946,27
18.829,32
18.829,32
18.829,32
18.829,32
9.653,90
9.653,90
9.653,90
Costi
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
16.540,17
10.423,22
10.423,22
10.423,22
10.423,22
1.247,80
1.247,80
1.247,80
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
10.501,69
7.320,88
7.320,88
5.420,08
5.420,08
648,86
648,86
648,86
Ammort.
CFN
Attualizz.
0,5403
0,5002
0,4632
0,4289
0,3971
0,3677
0,3405
0,3152
CFL_A
8.936,14
5.214,21
4.827,97
4.470,34
4.139,21
458,81
424,83
393,36
CFN_A
5.673,74
3.662,26
3.390,98
2.324,58
2.152,39
238,58
220,91
204,55
96,90
- 129 -
INDICE
VAN
IR
IRR
PBT
anni
Lordo
74.111,92
1,81
0,35
Netto
31.676,47
0,78
0,21
3,45
Figura 5.7 Andamento del Cash Flow attualizzato, lordo e netto, negli anni (Ipotesi =8%)
Milioni di Euro
CFL_A
CFN_A
20,00
15,00
10,00
5,00
0,00
-5,00
-1
10 11 12 13 14 15
-10,00
-15,00
-20,00
-25,00
-30,00
anni
- 130 -
anno
-1
Investimenti
15.840,00
23.760,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
0,00
0,00
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
Costi
0,00
0,00
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
0,00
0,00
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
0,00
0,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
Ammort.
CFN
Attualizz.
1,1000
1,0000
0,9091
0,8264
0,7513
0,6830
0,6209
0,5645
0,5132
CFL_A
-17.424,00
-23.760,00
15.036,52
13.669,56
12.426,88
11.297,16
10.270,15
9.336,50
8.487,72
CFN_A
-17.424,00
-23.760,00
9.546,99
8.679,08
7.890,07
7.172,80
6.520,72
5.927,93
5.389,03
10
11
12
13
14
15
Investimenti
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
24.946,27
18.829,32
18.829,32
18.829,32
18.829,32
9.653,90
9.653,90
9.653,90
Costi
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
16.540,17
10.423,22
10.423,22
10.423,22
10.423,22
1.247,80
1.247,80
1.247,80
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
10.501,69
7.320,88
7.320,88
5.420,08
5.420,08
648,86
648,86
648,86
Ammort.
CFN
Attualizz.
0,4665
0,4241
0,3855
0,3505
0,3186
0,2897
0,2633
0,2394
CFL_A
7.716,11
4.420,46
4.018,60
3.653,28
3.321,16
361,44
328,59
298,71
CFN_A
4.899,12
3.104,77
2.822,51
1.899,70
1.727,00
187,95
170,86
155,33
102,29
- 131 -
INDICE
VAN
IR
IRR
PBT
anni
Lordo
63.458,85
1,54
0,35
Netto
24.909,87
0,60
0,21
3,48
Figura 5.8 Andamento del Cash Flow attualizzato, lordo e netto, negli anni (Ipotesi =10%)
CFL_A
CFN_A
20,00
15,00
10,00
5,00
0,00
-1
10 11 12 13 14 15
-5,00
-10,00
-15,00
-20,00
-25,00
-30,00
anni
- 132 -
anno
-1
Investimenti
17.424,00
26.136,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
0,00
0,00
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
Costi
0,00
0,00
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
0,00
0,00
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
0,00
0,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
Ammort.
CFN
Attualizz.
1,0600
1,0000
0,9434
0,8900
0,8396
0,7921
0,7473
0,7050
0,6651
CFL_A
-18.469,44
-26.136,00
15.603,94
14.720,69
13.887,45
13.101,37
12.359,78
11.660,17
11.000,16
CFN_A
-18.469,44
-26.136,00
9.907,25
9.346,47
8.817,42
8.318,32
7.847,47
7.403,28
6.984,22
10
11
12
13
14
15
Investimenti
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
24.946,27
18.829,32
18.829,32
18.829,32
18.829,32
9.653,90
9.653,90
9.653,90
Costi
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
16.540,17
10.423,22
10.423,22
10.423,22
10.423,22
1.247,80
1.247,80
1.247,80
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
10.501,69
7.320,88
7.320,88
5.420,08
5.420,08
648,86
648,86
648,86
Ammort.
CFN
Attualizz.
0,6274
0,5919
0,5584
0,5268
0,4970
0,4688
0,4423
0,4173
CFL_A
10.377,51
6.169,49
5.820,27
5.490,82
5.180,02
585,02
551,90
520,67
CFN_A
6.588,89
4.333,22
4.087,94
2.855,23
2.693,61
304,21
286,99
270,75
94,55
- 133 -
INDICE
VAN
IR
IRR
PBT
anni
Lordo
82.423,82
1,85
0,32
Netto
35.439,83
0,79
0,19
3,76
Figura 5.9 Andamento Cash Flow attualizzato, lordo e netto, negli anni (Ipotesi investimento
complessivo +10%)
CFL_A
CFN_A
20,00
15,00
10,00
5,00
0,00
-1
10 11 12 13 14 15
-5,00
-10,00
-15,00
-20,00
-25,00
-30,00
anni
- 134 -
anno
-1
Investimenti
19.008,00
28.512,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
0,00
0,00
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
24.946,27
Costi
0,00
0,00
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
0,00
0,00
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
16.540,17
0,00
0,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
10.501,69
Ammort.
CFN
Attualizz.
1,0600
1,0000
0,9434
0,8900
0,8396
0,7921
0,7473
0,7050
0,6651
CFL_A
-20.148,48
-28.512,00
15.603,94
14.720,69
13.887,45
13.101,37
12.359,78
11.660,17
11.000,16
CFN_A
-20.148,48
-28.512,00
9.907,25
9.346,47
8.817,42
8.318,32
7.847,47
7.403,28
6.984,22
10
11
12
13
14
15
Investimenti
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
24.946,27
18.829,32
18.829,32
18.829,32
18.829,32
9.653,90
9.653,90
9.653,90
Costi
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
16.540,17
10.423,22
10.423,22
10.423,22
10.423,22
1.247,80
1.247,80
1.247,80
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
10.501,69
7.320,88
7.320,88
5.420,08
5.420,08
648,86
648,86
648,86
Ammort.
CFN
Attualizz.
0,6274
0,5919
0,5584
0,5268
0,4970
0,4688
0,4423
0,4173
CFL_A
10.377,51
6.169,49
5.820,27
5.490,82
5.180,02
585,02
551,90
520,67
CFN_A
6.588,89
4.333,22
4.087,94
2.855,23
2.693,61
304,21
286,99
270,75
97,70
- 135 -
INDICE
VAN
IR
IRR
PBT
anni
Lordo
78.368,78
1,61
0,29
Netto
31.384,79
0,64
0,16
4,11
Figura 5.10 Andamento Cash Flow attualizzato, lordo e netto, negli anni (Ipotesi
investimento complessivo +20%)
CFL_A
CFN_A
20,00
15,00
10,00
5,00
0,00
-5,00
-1
10 11 12 13 14 15
-10,00
-15,00
-20,00
-25,00
-30,00
-35,00
anni
- 136 -
anno
-1
Investimenti
15.840,00
23.760,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
0,00
0,00
23.417,04
23.417,04
23.417,04
23.417,04
23.417,04
23.417,04
23.417,04
Costi
0,00
0,00
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
0,00
0,00
15.010,94
15.010,94
15.010,94
15.010,94
15.010,94
15.010,94
15.010,94
0,00
0,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
9.706,49
9.706,49
9.706,49
9.706,49
9.706,49
9.706,49
9.706,49
Ammort.
CFN
Attualizz.
1,0600
1,0000
0,9434
0,8900
0,8396
0,7921
0,7473
0,7050
0,6651
CFL_A
-16.790,40
-23.760,00
14.161,26
13.359,68
12.603,47
11.890,07
11.217,04
10.582,12
9.983,13
CFN_A
-16.790,40
-23.760,00
9.157,06
8.638,74
8.149,75
7.688,45
7.253,25
6.842,69
6.455,37
10
11
12
13
14
15
Investimenti
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
23.417,04
17.911,78
17.911,78
17.911,78
17.911,78
9.653,90
9.653,90
9.653,90
Costi
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
15.010,94
9.505,68
9.505,68
9.505,68
9.505,68
1.247,80
1.247,80
1.247,80
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
9.706,49
6.843,76
6.843,76
4.942,96
4.942,96
648,86
648,86
648,86
Ammort.
CFN
Attualizz.
0,6274
0,5919
0,5584
0,5268
0,4970
0,4688
0,4423
0,4173
CFL_A
9.418,05
5.626,40
5.307,92
5.007,48
4.724,03
585,02
551,90
520,67
CFN_A
6.089,97
4.050,81
3.821,52
2.603,89
2.456,50
304,21
286,99
270,75
- 137 -
INDICE
VAN
IR
IRR
PBT
anni
Lordo
74.987,84
1,85
0,32
Netto
33.519,54
0,83
0,19
3,76
Figura 5.11 Andamento Cash Flow attualizzato, lordo e netto, negli anni (Ipotesi CV -10%)
Milioni di Euro
CFL_A
CFN_A
20,00
15,00
10,00
5,00
0,00
-1
10 11 12 13 14 15
-5,00
-10,00
-15,00
-20,00
-25,00
-30,00
anni
- 138 -
anno
-1
Investimenti
15.840,00
23.760,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
0,00
0,00
21.887,80
21.887,80
21.887,80
21.887,80
21.887,80
21.887,80
21.887,80
Costi
0,00
0,00
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
0,00
0,00
13.481,70
13.481,70
13.481,70
13.481,70
13.481,70
13.481,70
13.481,70
0,00
0,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
8.911,28
8.911,28
8.911,28
8.911,28
8.911,28
8.911,28
8.911,28
Ammort.
CFN
Attualizz.
1,0600
1,0000
0,9434
0,8900
0,8396
0,7921
0,7473
0,7050
0,6651
CFL_A
-16.790,40
-23.760,00
12.718,58
11.998,66
11.319,49
10.678,77
10.074,31
9.504,07
8.966,10
CFN_A
-16.790,40
-23.760,00
8.406,87
7.931,01
7.482,09
7.058,57
6.659,03
6.282,10
5.926,51
10
11
12
13
14
15
Investimenti
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
21.887,80
16.994,24
16.994,24
16.994,24
16.994,24
9.653,90
9.653,90
9.653,90
Costi
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
13.481,70
8.588,14
8.588,14
8.588,14
8.588,14
1.247,80
1.247,80
1.247,80
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
8.911,28
6.366,63
6.366,63
4.465,83
4.465,83
648,86
648,86
648,86
Ammort.
CFN
Attualizz.
0,6274
0,5919
0,5584
0,5268
0,4970
0,4688
0,4423
0,4173
CFL_A
8.458,58
5.083,31
4.795,57
4.524,13
4.268,04
585,02
551,90
520,67
CFN_A
5.591,05
3.768,40
3.555,09
2.352,55
2.219,38
304,21
286,99
270,75
- 139 -
INDICE
VAN
IR
IRR
PBT
anni
Lordo
63.496,80
1,57
0,28
Netto
27.544,20
0,68
0,17
4,17
Figura 5.12 Andamento Cash Flow attualizzato, lordo e netto, negli anni (Ipotesi CV -20%)
CFL_A
CFN_A
15,00
10,00
5,00
0,00
-1
10 11 12 13 14 15
-5,00
-10,00
-15,00
-20,00
-25,00
-30,00
anni
- 140 -
anno
-1
Investimenti
15.840,00
23.760,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
0,00
0,00
19.213,74
19.213,74
19.213,74
19.213,74
19.213,74
19.213,74
19.213,74
Costi
0,00
0,00
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
0,00
0,00
10.807,64
10.807,64
10.807,64
10.807,64
10.807,64
10.807,64
10.807,64
0,00
0,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
7.520,77
7.520,77
7.520,77
7.520,77
7.520,77
7.520,77
7.520,77
Ammort.
CFN
Attualizz.
1,0600
1,0000
0,9434
0,8900
0,8396
0,7921
0,7473
0,7050
0,6651
CFL_A
-16.790,40
-23.760,00
10.195,89
9.618,76
9.074,30
8.560,66
8.076,10
7.618,96
7.187,70
CFN_A
-16.790,40
-23.760,00
7.095,07
6.693,46
6.314,59
5.957,16
5.619,96
5.301,85
5.001,74
10
11
12
13
14
15
Investimenti
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
Ricavi
19.213,74
15.282,54
15.282,54
15.282,54
15.282,54
9.385,74
9.385,74
9.385,74
Costi
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
8.406,10
CFL
10.807,64
6.876,44
6.876,44
6.876,44
6.876,44
979,64
979,64
979,64
3.960,00
3.960,00
3.960,00
0,00
0,00
0,00
0,00
0,00
7.520,77
5.476,55
5.476,55
3.575,75
3.575,75
509,41
509,41
509,41
Ammort.
CFN
Attualizz.
0,6274
0,5919
0,5584
0,5268
0,4970
0,4688
0,4423
0,4173
CFL_A
6.780,85
4.070,15
3.839,77
3.622,42
3.417,38
459,29
433,30
408,77
CFN_A
4.718,63
3.241,56
3.058,08
1.883,66
1.777,04
238,83
225,31
212,56
- 141 -
Tabella 5.43 Indici economici dellinvestimento (Ipotesi valore CV e prezzo kWh a 7 c/kWh)
INDICE
VAN
IR
IRR
PBT
anni
Lordo
42.813,90
1,06
0,22
Netto
16.768,09
0,41
0,13
5,20
Figura 5.13 Andamento del Cash Flow attualizzato, lordo e netto, negli anni (Ipotesi valore
CV e prezzo kWh a 7 c/kWh)
Milioni di Euro
CFL_A
CFN_A
15,00
10,00
5,00
0,00
-1
10 11 12 13 14 15
-5,00
-10,00
-15,00
-20,00
-25,00
-30,00
anni
- 142 -
5.5 Conclusioni
Dai risultati ottenuti, certamente significativa, la confrontabilit del valore del
costo industriale del MWh prodotto da sansa esausta, con quello prodotto da olio
combustibile, dimostrazione, qualora ce ne fosse stato bisogno, dellinsostenibilit
economica, oltre che ambientale, di un parco centrali basato sul petrolio.
Rilevante risulta essere la qualit degli indici economici emersi sia nellipotesi
base, sia nelle altre ipotesi considerate, tutte peggiorative.
Mi si permetta di dire che questa convenienza economica potrebbe spiegare la
notevole difficolt, riscontrata durante la stesura della tesi, nel reperire
informazioni anche minime relative alle centrali a biomassa esistenti sul territorio
pugliese e non.
Se si esclude, infatti, il caso di assenza di CV, tutte le analisi di sensibilit
effettuate continuano a dare indici positivi e tempi di ritorno che, quasi mai,
superano i 4 anni.
La situazione peggiore si riscontrata considerando il valore del CV uguale al
prezzo di vendita dellenergia elettrica, attualmente sullordine dei 7 c/kWh. In
queste condizioni, infatti, tutti gli indici, pur restando positivi, si abbassano
notevolmente e il tempo di recupero supera i 5 anni.
Questo fenomeno sintomatico del fatto che la convenienza economica,
riscontrata nellinvestimento, subordinata allesistenza dellincentivo del CV.
Senza di questo, come visto, liniziativa risulterebbe insostenibile dal punto di vista
economico.
Daltronde, in un ottica che miri al raggiungimento degli obiettivi del protocollo di
Kyoto, non solo auspicabile, ma necessario, che si continui ad applicare questo
tipo di incentivo, prestando molta attenzione a far s che non si riduca, cos da
renderlo inefficace.
Forzare il mercato energetico con quote minime obbligatorie di produzione di
energia elettrica da FR, incentivando la produzione e non tanto o non solo,
limpianto di produzione, sembrerebbe essere una strada che sta dando buoni
- 143 -
- 144 -
Bibliografia
- 145 -
dellAmbiente,
ora
APAT,
Agenzia
per
la
Protezione
- 146 -
- 147 -