Вы находитесь на странице: 1из 67

Marco Materazzi

Universit di Camerino
Scuola di Scienze Ambientali
Tel: 0737-402603
E-mail: marco.materazzi@unicam.it

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Linea spartiacque definita

Linea spartiacque non definita

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Bacino idrografico: porzione di territorio


drenata da un fiume e dai suoi affluenti
Un bacino idrologico delimitato
da uno spartiacque
p
q
superficiale
p
definito dalla linea congiungente le
massime quote topografiche: le
precipitazioni
si
convogliano
allinterno
all
interno del bacino

Generalmente il bilancio viene riferito


ad un bacino idrologico (+ facile la
misura del deflusso superficiale)

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Ai fini di una corretta valutazione del bilancio idrologico in un bacino, bisogna sempre tener
conto che esistono sia spartiacque superficiali (topografici) che sotterranei (idrogeologici).
Questi ultimi possono anche cambiare stagionalmente
Spartiacque topografico

I bacini idrologici vengono delineati


attraverso lo studio delle fotografie aeree
aeree,
delle curve di livello o da remote-sensing.

Spartiacque topografico

I bacini idrogeologici vengono definiti


attraverso lo studio geologico strutturale,
traccianti, test di perforazione etc.

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Bacini idrologici ed idrogeologici

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Una rete di stazioni meteorologiche consente la raccolta puntuale di dati meteoclimatici:


occorre tuttavia procedere alla definizione di ambiti territoriali ai quali devono essere riferiti i
dati meteoclimatici di ogni
g singola
g
stazione
Le elaborazioni che di seguito si propongono sono riferite ai soli dati pluviometrici, ma sono
applicabili anche ad altre variabili meteoclimatiche.
Nella pratica esistono diversi metodi per il calcolo dellaltezza di precipitazione in un bacino
idrografico. I pi comuni tra questi sono:

METODO DELLALTEZZA UNIFORME EFFETTIVA


METODO DEI POLIGONI DI THIESSEN
METODO DELLE ISOIETE
METODO DELLA DISTANZA PESATA

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Si utilizza quando c una distribuzione uniforme


delle
stazioni
pluviometriche
e
consiste
nelleffettuare una semplice media aritmetica dei
dati disponibili per il bacino considerato
Ad esempio, per un territorio che comprenda n
stazioni pluviometriche si pu dire che sia
caratterizzato da una piovosit media Pm pari alla
media dei valori Pi misurati alle singole stazioni,
cio:

Pmedia =

P1 + P2 + ..... + Pn
n

Il valore cos ottenuto, definito pioggia media


per un determinato territorio.
territorio

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Il metodo si basa sul principio di


assegnare
ad
ogni
stazione
pluviometrica larea circostante ad
essa attraverso la costruzione di
POLIGONI IRREGOLARI. Si opera in
una prima fase unendo le stazioni tra di
loro confinanti con dei segmenti; poi si
tracciano delle perpendicolari a partire
dal punto mediano di ogni segmento
ed lincontro fra queste genera dei
poligoni di varia forma e dimensioni. Il
metodo
t d
pu
dar
d
l
luogo
t l lt
talvolta
a
costruzioni
leggermente
differenti
soprattutto ai margini del bacino: in
questi casi devono talvolta essere
utilizzate
tili
t stazioni
t i i all di fuori
f i del
d l bacino
b i
considerato ed buona regola
cominciare la costruzione dal centro
del bacino.

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Con tale sistema, che presenta il vantaggio di


predisporre una sola volta una suddivisione
del territorio per lattribuzione del valore di
determinate variabili meteorologiche a porzioni
ben definite dello stesso, il valore della
precipitazione media (Pm) in un territorio
suddiviso in n topoieti di superficie Si, afferenti
ad
d una stazione
i
ove sii sia
i registrata
i
una
altezza di pioggia Pi, dato da:

Pmedia

P1 S1 + P2 S 2 + .... + Pn S n
=
S1 + S 2 + ... + S n

Pi semplicemente si pu utilizzare una tabella


con i vari dati oppure un foglio elettronico
ID Staz.
Staz

h Prec (mm)

S top.
top (kmq)

S top.
top (%)

hw Prec (mm)

121

1.5

0.06

0.08

134

6.2

0.23

1.41

89

4.9

0.18

0.88

77

14.6

0.54

7.84

27.2

10.22

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Si definisce ISOIETA una linea che unisce i punti


che hanno lo stesso valore di piovosit in un
bacino
Il metodo consiste nel tracciare (a seconda dei
dati disponibili ed in funzione anche
eventualmente della topografia) delle linee
appunto isoiete con dei valori uniformi.
uniformi L
Larea
area
delimitata dalle isoiete viene misurata
automaticamente o con un planimetro e a
quellarea viene assegnato il valore medio tra le
due isoiete confinanti. Laltezza effettiva delle
precipitazioni data dalla MEDIA PESATA
basata sulla dimensione effettiva delle aree tra
le isoiete.
isoiete Questo metodo probabilmente il
migliore in caso di una discreta distribuzione
delle stazioni pluviometriche

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Per lintero territorio la piovosit media esprimibile attraverso la seguente espressione:

Pmedia

P2 + P3
Pn 1 + Pn
P1 + P2
S1 +
S 2 + ..... +
S n 1
2
2
= 2
S1 + S 2 + ... + S n 1

essendo Pi i valori delle isoiete e Si le superfici comprese tra due isoiete contigue.
Oppure, analogamente al metodo dei poligoni di Thiessen si pu utilizzare una tabella o
un foglio elettronico
h iso (mm)

h Prec (mm)

S iso. (kmq)

S iso. (%)

hw Prec (mm)

1200

1150

4.2

0.18

203.80

1100

1050

5.5

0.23

243.67

1000

950

7.9

0.33

316.67

900

850

6.1

0.26

218.78

23.7

982.91

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Un metodo analogo ai precedenti quello che


considera come discriminante, una DISTANZA
PESATA rispetto al centroide di riferimento del
bacino idrografico (calcolato automaticamente
tramite software specifici o GIS). Pi in
particolare viene preso in considerazione
linverso al quadrato della distanza dal
centroide e llaltezza
centroide
altezza media di precipitazione
nel bacino viene calcolata con le usuali tabelle
pesate

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Step 1: costruire la rete di poligoni


tenendo conto anche delle stazioni
esterne al limite del bacino
idrografico
Step 2: utilizzando la carta
millimetrata e tenendo conto della
scala della mappa costruire una
tabella con le differenti aree dei
poligoni, i valori di precipitazione
"pesati" ed il valore complessivo di
precipitazione (mm)

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

h_pluv_mm
222
133
155
99
108
110
98
177
128

Aparziale
2.90
1.28
0.28
0 12
0.12
0.54
0.35
1.94
1.81
2.10
11.34

Apesata P pesata(BxD)mm
0.26
56.83
0.11
15.03
0.03
3.89
0 01
0.01
1 07
1.07
0.05
5.14
0.03
3.38
0.17
16.81
0.16
28.26
0.19
23.76
1.00
154.16 mm

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Esempi di carte della distribuzione delle medie di temperatura

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Mappe di evapotraspirazione potenziale (o di riferimento) di settembre 2007 e di


anomalia rispetto all'anno precedente e ai valori medi trentennali.

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

INTERCEPTION
(pu arrivare fino al 35%)

Funzione di:
Tipo
Ti di vegetazione
t i
Intensit delle precipitazioni

La precipitazione che incontra vegetazione pu:


essere trattenuta dalle foglie o dallerba
dall erba
ricadere lungo gli steli delle piante verso il suolo
cadere dalle foglie per essere in parte ri-intercettata ed in parte per giungere al suolo
L ammontare di acqua intercettata funzione:
Lammontare
tipo di evento piovoso
specie, et e densit della vegetazione
stagione dellanno

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

LINFILTRAZIONE
LInfiltrazione il movimento dellacqua dalla superficie del suolo nel sottosuolo
La precipitazione che riesce a raggiungere il suolo ed infiltrarsi va prima di tutto a saturare il
suolo.
Se la pioggia continua e se lintensit di precipitazione superiore alla capacit di
infiltrazione del suolo iniziano il ruscellamento superficiale ed ipodermico (interflow).
(interflow)

Dipende da:
Umidit
Umidit del suolo
Litologia
Granulometria
Azione di insetti ed organismi
Profondit della tavola dacqua
Vegetazione
Andamento delle precipitazioni

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Si definisce anche infiltrazione potenziale. Valori molto variabili (20-40 mm/h)


Pu essere descritta sia da MODELLI FISICI che da MODELLI APPROSSIMATI pi semplici

EQUAZIONE DI
RICHARDS (1931)

v
+
=0
t z

EQUAZIONE DI
HORTON (1933)

f p (t ) = f c + ( f 0 f c )e kt

= contenuto di umidit

fp= capacit di infiltrazione (m/s;ft/sec)

v = velocit media

fc= capacit di infiltrazione allequilibrio


(m/s;ft/sec)

z = profondit
t = tempo

f0= capacit
it di infiltrazione
i filt i
iniziale
i i i l (m/s
( / ; ft/sec)
ft/
)
k = costante di decremento (1/sec)

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Caso A: Se il tasso di precipitazione minore della capacit di infiltrazione allequilibrio (fc)


allora tutta lacqua di precipitazione si infiltrer nel terreno
Caso B: Se il tasso di precipitazione maggiore della capacit di infiltrazione allequilibrio (fc)
ma minore di quella iniziale (f0) si avr ruscellamento solo dopo un certo intervallo di tempo
Caso C: Se il tasso di precipitazione maggiore della capacit di infiltrazione iniziale (f0) allora
non ci sar infiltrazione e tutta lacqua andr a contribuire al deflusso superficiale

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Comune nelle regioni aride caratterizzate dalla presenza di


suoli compattati (veicoli, animali.......)
Il ruscellamento superficiale (HOF) non llunico
unico meccanismo
di traferimento dellacqua verso il reticolo idrografico vero e
proprio. Esiste anche unaltra componente chiamata
INTERFLOW, un flusso ipodermico che avviene tra la falda
acquifera (zona satura) e la superficie.
superficie

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

La somma della componente legata


allinterflow e di quella connessa con il
deflusso sotterraneo (falda), in presenza di
gaining streams costituisce il cosiddetto
FLUSSO DI BASE (baseflow), componente
essenziale nel mantenimento della portata
fl i l in
fluviale
i periodi
i di di assenza di precipitazione
i it i

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Il deflusso D corrisponde alla


quantit dacqua che esce dal bacino
tramite il reticolo idrografico

D = P ET = R + I
I fattori precedentemente illustrati
influenzano anche il ruscellamento.
Ovviamente ci che favorisce il
ruscellamento
non
favorisce
linfiltrazione

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

METODI DIRETTI: utilizzano la stima diretta del parametro a partire da misure


di portate entranti e uscenti dal sistema (sorgenti, flusso di base di corsi
dacqua, pozzi, etc.)
METODI INDIRETTI: stimano il parametro a partire dalle variabili ad esso
associate di cui pi facile ottenere misure o valori di riferimento (traccianti
isotopici,
p bilanci inversi, etc.))
La scelta della metodologia da adottare per la valutazione della ricarica
ovviamente condizionata da vari fattori quali la scala alla quale deve essere
condotto lo studio, il riferimento temporale e la disponibilit di dati

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Uno dei problemi basilari dellidrogeologia per il calcolo corretto di un bilancio idrologico di un
bacino,, q
quello della separazione
p
di un idrogramma
g
fluviale nelle sue componenti
p
del FLUSSO
DI BASE e del RUSCELLAMENTO SUPERFICIALE

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Schema di
mulinello idraulico

Mulinello idraulico modello Price Type AA

Torrente Fiastra Estate 2001

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Fiume Giovenco (Abruzzo) - estate 2006

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Correntometro ad induzione magnetica

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Fiume Chienti - Novembre 2006

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Frequenza e modalit di
posizionamento del mulinello
per la misura delle portate in
un corso dacqua
q

1.6
1.4
Velocit (m/s)

1.2
1
Serie1

0.8
0.6
0.4
0.2
0
0

0.2

0.4

0.6

Area (mq)

C t i
Costruzione
d
delle
ll iisotache
t h e calcolo
l l d
della
ll portate
t t

Q = va
0

0.8

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

LEquazione di Manning viene utilizzata per determinare la velocit media del flusso dacqua in
canali aperti.
Si ricava dalla seguente relazione EMPIRICA.
V = velocit (m/sec)

1 23 12
V= R S
n
a

R = raggio idraulico, ovvero rapporto fra larea


della sezione ed il perimetro bagnato (m)
n =coefficiente di scabrosit di Manning

a
b

Perimetro bagnato = a + b + a
Tipici valori del coefficiente n
Torrenti montani con letto in roccia

0.04-0.05

Torrenti naturali sinuosi con vegetazione

0.035

Torrenti naturali con poca vegetazione

0 025
0.025

Torrenti quasi rettilinei in terra

0.020

Torrenti debolmente cementati

0.012

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Uno STRAMAZZO costituisce uno sbarramento trasversale retto della corrente liquida
sormontato da una luce aperta verso lalto. Lacqua incanalata costretta a passare per la
luce dello stramazzo

Due esempi di stramazzo

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

BAZIN: Data L la larghezza


della luce e hm laltezza
dacqua misurata a monte
(entrambe in cm) si ha:

Q = 0.0175Lhm1.5

TRIANGOLARE
(THOMSON):
Dato langolo della luce dello
stramazzo (solitamente 90-6045) e hm laltezza dacqua
misurata a monte (cm) si ha:

Q = 0.0142tg ( 2 )hm2.5
Tutte le portate vengono espresse in l/s

CIPOLLETTI: Lo stramazzo ha
la forma di un trapezio con la
base maggiore verso lalto e
pendenza delle sponde 1:4. L
la larghezza della base minore
del trapezio e hm laltezza
dacqua misurata a monte
(entrambe in cm):

Q = 0.0186 Lhm3 2

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

BAZEN

THOMSON

CIPOLLETTI

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Torrente Scarzito - Maggio 2006

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Normalmente, nel caso di canali, fiumi o


torrenti che presentano caratteristiche tali
da consigliarne l'installazione vengono usati
strumenti ad ultrasuoni che consentono
grazie ad un datalogger di memorizzare
parametri di velocit media del corso
d'acqua e di tirante in continuo per un arco
di tempo elevato (fino a 3 mesi).

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Idrometro sul fiume Arno a Capolona-Subbiano (AR)

Stazione idrometrica Canale Maestro della


Chiana (AR)

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Fiume Potenza - Novembre 2006

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Le curve di taratura hanno spesso un break point che rappresenta laltezza critica da tener in
considerazione prima di una possibile esondazione, oppure laltezza oltre la quale si hanno brusche
variazioni del profilo fluviale

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Una volta definito lidrogramma


g
fluviale,, p
possibile p
poi calcolare il flusso di base utilizzando il
metodo della RECESSIONE DEL FLUSSO DI BASE basato sullEQUAZIONE DI MAILLET.
Il metodo si basa sul principio che lidrogramma di un corso dacqua durante un periodo in cui
non ci sono precipitazioni decadr seguendo una curva esponenziale. La portata in questo
periodo sar composta interamente dal contributo delle acque sotterranee (flusso di base)

Il periodo di recessione in un idrogramma fluviale

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Lequazione che regola la recessione del flusso di base espressa dallEQUAZIONE DI MAILLET

Q(t ) = Q0 e

e=0
0.43429
43429 base dei logaritmi neperiani

at

Q(t) = portata ad un dato tempo t


Q0 = portata allinizio della recessione
a = costante di recessione per il bacino considerato (1/t)

log Qt = log Q0 (0.43429 )t

log Q0 log Qt
=
0.43429t

I t
Integrando
d per t = 0 ed
d omogeneizzando
i
d sii ottiene:
tti

W0 = Q0 e dt
0

W0 =

Q0

86400

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Un metodo abbastanza semplice per stimare


la ricarica delle acque sotterranee in un
bacino quello di utilizzare gli idrogrammi
fluviali di due o pi anni consecutivi.
Nellequazione di Maillet si visto che la Q
varia logaritmicamente con il tempo. Se si
riportano le portate in scala logaritmica ed il
tempo in scala aritmetica si noter pi o meno
un andamento rettilineo per la recessione del
flusso di base. Il volume totale liberato
durante la recessione pu essere calcolato
dalla seguente formula.

Wd

(
Q0 Qt ) 86400
=

Se si determina il volume rimanente alla fine della recessione e di nuovo il volume totale
calcolato sulla recessione successiva, la differenza fra i due valori d il volume di ricarica delle
acque sotterranee.

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Il FLUSSO DI BASE una componente pressoch costante di un corso dacqua


Convenzionalmente viene considerato trascurabile il contributo dellINTERFLOW,
quindi il maggior contributo viene offerto dallo scorrimento superficiale. Questo pu
essere separato dal flusso di base

Si assume che lo scorrimento superficiale termina dopo un certo tempo dopo il picco di

piena secondo la Formula di Linsley, Kohler & Paulhus (1975)

1)

D=A

0.2

2)

D = 0.827 A

D = giorni trascorsi dal picco alla fine del ruscellamento


A = area del bacino ((1= miglia
g quadrate;
q
; 2 = chilometri quadrati)
q
)

1) Si tratta di relazioni empiriche non dimensionalmente corrette


2) Anche luso
l uso dell
dellesponente
esponente 0.2
0 2 arbitrario e dipende dalle caratteristiche del
bacino (pendenza, vegetazione, scabrosit ecc.)

0.2

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Una volta calcolati i giorni,


giorni con un semplice calcolo delle aree si ricava il volume del
flusso di base nellintervallo scelto

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

TEMPO DI CORRIVAZIONE (time of concentration):


Tempo
Tempo impiegato da una generica goccia dacqua
d acqua per raggiungere la sezione di
chiusura di un bacino

Limite: dipende solo dalla posizione in cui caduta la


goccia
Si utilizzano formule (derivate da una grande quantit di dati) che esprimono il legame fra
il Tc (tempo di corrivazione) ed altre grandezze caratteristiche del bacino e facilmente
determinabili
LINEE ISOCORRIVE: uniscono i punti con uguale tempo di corrivazione

VARIE FORMULE

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Tc = tempo di corrivazione (h)

Tc = 0.000325 L

0.77

0.385

L = lunghezza asta fluviale dallo


spartiacque
ti
alla
ll sezione
i
di chiusura
hi
((m))
S = pendenza media del bacino

Tale formula, determinata dal SCS (Soil Conservation Service) deve essere moltiplicata per
0.4 (scorrimento su superfici asfaltate o cemento) o 0.2 (scorrimento su canali); rimane
invariata in canali naturali
Per bacini < 10 kmq si pu usare in alternativa questa altra formula:

Tc = 0.945
DH
3

0.385

Tc = tempo di corrivazione (h)


L = lunghezza asta fluviale dallo
spartiacque
ti
alla
ll sezione
i
di chiusura
hi
((m))
DH = dislivello altimetrico (m)

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

S
Tc = 0.1272
I

0.50

Tc = tempo di corrivazione (h)


S = area bacino (kmq)
I = pendenza media (m/m)

Tc = tempo di corrivazione (h)

4 A + 1.5 L
Tc =
0.8 Z

A = area bacino (kmq)


L = lunghezza asta fluviale (km)
Z = altezza media bacino rispetto alla
sezione di chiusura (m)

Molto usata in Italia e valida per bacini > 100 kmq; SOTTOSTIMA PER I PICCOLI
BACINI

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

PROBLEMA BASE: predire la quantit di scorrimento


superficiale
fi i l che
h sii verificher
ifi h d
durante
t un evento
t estremo.
t
Uno dei metodi pi semplici ed efficaci il Metodo
razionale
ASSUNZIONI:

Precipitazioni uniformemente distribuite nello spazio


e nel tempo

La portata al colmo Q la maggiore fra tutte


Q proporzionale a C, I, A.
Valido per piccoli bacini (100 ha o meno)

Q =CI A
Q = portata al colmo di piena (m3/sec)
pioggia
gg ((m/sec))
I = intensit media di p
A = area del bacino (m2)
C = coefficiente scorrimento superficiale (adimensionale)

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Il metodo del BILANCIO IDROLOGICO INVERSO (Civita 1973-75, Civita et al.


1974, Civita et al. 1983, Civita et al. 1984, Civita et al. 1981, Civita et al. 1994,
Civita et al. 1995), appartiene alla classe dei metodi indiretti e consiste in un
modello numerico a parametri distribuiti, implementabile in un GIS, cos denominati
per la loro specifica vocazione allutilizzo di variabili distribuite spazialmente, sullarea
di studio.
La tecnica del bilancio idrogeologico inverso consente di giungere alla stima
dellaliquota di infiltrazione allinterno di unarea stabilita tenendo conto di una
serie di parametri, normalmente disponibili, di natura climatica, come la piovosit
e la temperatura, di natura topografica, come la quota altimetrica e linclinazione
dei versanti, e di natura idrogeologica, come la caratteristiche di permeabilit del
suolo.
La verifica dei risultati ottenuti pu essere, in genere, eseguita confrontando la
stima della ricarica attiva cos ricavata, con dati di natura bibliografica o
p
, eventualmente disponibili,
p
, relativi alle p
potenzialit idriche dellarea
sperimentale,
di studio.

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Lapproccio metodologico seguito da tale tecnica, una volta stabilita larea di studio,
prevede la discretizzazione dellarea di studio stessa in celle quadrate (Elementi
Finiti Quadrati o EFQ) ,di lato da definirsi in base allestensione dei bacini in esame.
A ciascuna
i
cella
ll vengono associate
i t le
l grandezze
d
necessarie
i alla
ll valutazione
l t i
d l
del
bilancio idrogeologico inverso, secondo lo schema di seguito descritto e
rappresentato nel successivo diagramma di flusso:
1) posizionamento georeferenziato delle stazioni pluviometriche e termometriche
esistenti allinterno e allesterno immediato del territorio dinteresse;
2) selezione, ricostruzione ed omogeneizzazione delle serie storiche dei dati per
periodi isocroni sufficientemente lunghi cio (20-30 anni) tale da includere
variazioni p
pluriennali delle p
precipitazioni
p
e della temperatura;
p
3) calcolo delle medie mensili ed annue interannuali dei dati pluviometrici e
termometrici rilevati per ciascuna stazione;
4) calcolo delle temperature medie annue intereannuali corrette (Tp) in funzione
della piovosit ;
5) definizione delle equazioni piovosit-quota [P = f(q)] e temperatura correttaquota [Tp = f(q)];

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Note le relazioni generali, valide per tutta larea dinteresse, si passa alle
elaborazioni che riguardano ciascuna cella elementare (EFQ):
6) calcolo della quota media (Q) di ciascun EFQ
7) calcolo della piovosit specifica (P), in base ai punti 5 e 6
8) calcolo della evapotraspirazione reale specifica (ETR),
(ETR) in base ai punti 4
4, 5 e 6
9) calcolo della piovosit efficace specifica (Q) in base ai punti 7 e 8
10) identificazione
id tifi
i
d l coefficiente
del
ffi i t dinfiltrazione
di filt i
( ) in
(),
i base
b
alla
ll litologia
lit l i
superficiale (se affiorante o sotto scarsa copertura di suolo) o alle caratteristiche
tessiturali del suolo (se questo potente), allacclivit della superficie topografica,
allindice
all
indice di fratturazione (IF),
(IF) all
allindice
indice di carsismo (IC) e ad altri parametri
correttivi che dipendono dalla soggiacenza, dalluso del suolo, dalla tipologia e
densit della rete drenante superficiale, ecc
11) calcolo della ricarica specifica (I) e del ruscellamento specifico (R), in base ai
punti 9 e 10
12) calcolo per sommatoria della ricarica e del ruscellamento competente all
allintera
intera
area dinteresse, interpretazione e cartografia tematica delle diverse componenti
del bilancio

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Diagramma di flusso di applicazione del bilancio idrogeologico inverso

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Il primo passo da compiere per lapplicazione di questa metodologia quello della


DETERMINAZIONE DEL BACINO IDROGEOLOGICO della zona in esame da non confondere
con quello idrologico relativo allo spartiacque superficiale.
Nel caso di acquiferi montuosi costituiti ad esempio da massicci carbonatici,
carbonatici probabile che il
limite dellunit idrogeologica coincida con il limite degli affioramenti rocciosi facilmente
identificabili su unapposita cartografia litologica di dettaglio, fatta salva la presenza di elementi
di discontinuit di varia natura che p
possono influenzare in maniera determinante le
caratteristiche del fenomeno dellinfiltrazione e del flusso sotterraneo
Individuato il limite dellunit idrogeologica, che viene inteso dal modello di bilancio scelto come
li it oltre
limite
lt il quale
l lacqua
l
di infiltrazione
i filt i
non contribuisce
t ib i
alla
ll ricarica
i i dellacquifero
d ll
if
i esame,
in
SI PASSA ALLA DISCRETIZZAZIONE DEL DOMINIO DI STUDIO, caratteristica fondamentale
per un modello a parametri distribuiti.
Il metodo del bilancio inverso p
proposto
p
da Civita,, indica p
per la discretizzazione ladozione di una
griglia regolare a maglia quadrata, con le dimensione delle celle, variabile in genere fra i 100 ed
i 1000 metri, opportunamente scelta in base alla dimensione della zona in esame e al grado di
dettaglio che caratterizza i dati in ingresso e che si vuole caratterizzi il risultato.
Nella maggior parte dei casi un buon compromesso tra dettaglio dellanalisi e operosit del
calcolo costituito dalladozione di celle (Elementi Finiti Quadrati) di lato 500 metri (Civita et al.,
1999)

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Particolare di griglia di EFQ sovrapposta ad


un acquifero montuoso
Stralcio di carta topografica (CTR) a scala
1:10.000

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Lobiettivo dellANALISI DEI DATI TERMOPLUVIOMETRICI


quello di arrivare alla determinazione della variazione spaziale
del Modulo Pluviometrico Annuo Medio e della Temperatura
Media Annua,
Annua calcolate su una serie storica di dati
sufficientemente robusta
Si pone quindi il frequente problema di passare da valori puntuali di determinate variabili (ad
es. la pioggia o la temperatura misurate in singole stazioni meteoclimatiche) alla loro
distribuzione su una vasta area.
I valori di piovosit e temperatura rilevati in una determinata regione geografica dipendono da
vari fattori climatici e morfologici. A parit di regime pluviometrico e termometrico il fattore pi
importante rappresentato dallaltitudine, nonch dallesposizione del versante in oggetto
Sulla
S
ll base
b
d ll
dellesame
d ll correlazioni
delle
l i i tra
t quota
t altimetrica
lti t i e variazioni
i i i climatiche
li ti h effettuate
ff tt t
in numerosi bacini idrologici del bacino mediterraneo (Civita et al. 1994, 1995,1999), il
metodo in oggetto suggerisce di adottare relazioni basate su regressioni di tipo lineare tra
variabili climatiche e quota. E
E noto infatti che in termini generali la temperatura diminuisce
con laumentare della quota, mentre le precipitazioni tendono ad aumentare, a parit di
esposizione
Per questo motivo,
motivo al fine di conoscere i valori di P e Tc per ogni singola cella del dominio di
studio, necessario conoscere le relazioni che legano le due variabili alla quota media
della cella

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Per quanto riguarda la Temperatura, si procede in particolare alla ricerca della


distribuzione spaziale del parametro Tp, ovvero della Temperatura Corretta; questo
dovuto alladozione, per il successivo calcolo dellevapotraspirazione reale annua, della
formula semplificata di Turc,
Turc che prevede llutilizzo
utilizzo di questa specifica variabile.
variabile

PiTi
Tp =
P

Pi = precip. mensili (anno idrologico) o medie mensili (pi


anni)) in mm/a
Ti = temp. medie mensili (stesso periodo di riferimento per il
calcolo di Pi
P = precipitazioni (mm/a) dellanno o media degli anni
idrologici di riferimento

I dati di Precipitazione vengono invece espressi mediante il MPAM (Modulo Pluviometrico


Annuo Medio) legato ai valori annuali di pioggia cumulata calcolati su un arco temporale di
almeno 20 anni (meglio se su 30)

MPAM =
i

Pi = precipitazioni cumulate nellanno i-esimo


n = numero di anni

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Conoscendo i valori della quota altimetrica di ogni singola stazione meteoclimatica,


possibile ricostruire su un grafico le posizioni caratteristiche delle stazioni in termini di
relazione P=f(q) e Tp=f(q) e procedere tramite il metodo dei minimi quadrati, alla ricerca della
correlazione lineare che caratterizza il bacino di studio.
studio

In particolare si cerca di arrivare ad una relazione per ambedue le grandezze del tipo:

P( oppure T ) = a + bQ
b

PeT=p
precipitazioni
p
((mm)) e temperature
p
corrette ((C)) medie
calcolate su pi anni
Q = quota altimetrica in m s.l.m.
a e b = intercetta e coeff. angolare della retta di regressione

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Una volta note le relazioni pioggia-quota e temperatura


corretta-quota, possibile quindi assegnare un valore per le
due variabili ad ogni EFQ in base alla sua QUOTA MEDIA
definita come

Q1 + Q2 + Q3 + Q4 + 4Qc
Qi =
8
dove Q1-4 sono le quote dei vertici dell EFQ e Qc la quota del punto centrale

Q1

Q2
Qc

Q3

EFQ

Q4

Limplementazione di questo tipo di metodologia in


Sistemi Informativi Geografici e la possibilit di disporre
di dettagliati modelli digitali del terreno (DEM) permette
eventualmente
t l
t
altre
lt
scelte
lt
quale
l
quella
ll
dellassegnazione diretta allo strato informativo degli
EFQ della quota corrispondente al centroide geometrico
della cella

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Una volta stimata la distribuzione spaziale dei parametri


meteoclimatici ed assegnati i loro relativi valori agli EFQ,
possibile passare al calcolo del parametro dell
EVAPOTRASPIRAZIONE REALE (ETR) e alla sua
assegnazione alle celle attraverso il modello proposto che
adotta come precedentemente detto la formula semplificata di
Turc

ETR =

P
2

P
0.9 + 2
L

L = 300 + 15T p + 0.05T p

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Per la determinazione dellaliquota di infiltrazione efficace, il


metodo del Bilancio Idrogeologico Inverso propone due
differenti alternative a seconda che lacquifero
q
in studio sia
costituito da affioramenti rocciosi con suoli di potenza
trascurabile o da acquiferi di natura alluvionale o
comunque con suoli di notevole spessore
In entrambi i casi necessaria la stima di
un parametro che va sotto il nome di
coefficiente di infiltrazione, la cui
determinazione necessita di una profonda
conoscenza della natura dellacquifero
(CARTA GEOLITOLOGICA), dal momento
che piccoli scostamenti del suo valore
possono far cambiare sensibilmente il
risultato delloperazione di bilancio

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Nel caso di acquiferi caratterizzati da vasti affioramenti


rocciosi (es. massicci carbonatici, complessi vulcanici, etc.),
il modello propone ladozione della formula seguente

I = Peff = (P ETR )
dove Peff chiamata precipitazione
efficace con riferimento evidente
efficace
allaliquota di pioggia disponibile per
il processo di infiltrazione e il
coefficiente di infiltrazione potenziale,
p
,
dipendente
dalle
caratteristiche
litologiche e strutturali del complesso
roccioso. Il metodo propone per le
di
diverse
f
formazioni
i i
lit l i h
litologiche
affioranti un range di valori del
coefficiente che riassunto nel
diagramma
g
a lato

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

Nel caso di acquiferi la cui superficie coperta da suoli


con elevata potenza, la formula adottata by-passa il
calcolo della p
precipitazione
p
efficace attraverso la stima
dellevapotraspirazione, includendo il fenomeno allinterno
di un altro coefficiente di infiltrazione potenziale che verr
chiamato s

I = P s

Anche in questo caso viene proposta


ladozione di valori compresi in range
determinati empiricamente e riassunti
nella figura a lato
In questo caso il coefficiente s
assume al massimo il valore di 0,6, a
determinare uninfiltrazione massima
del 60% delle precipitazioni. La
restante percentuale non inferiore al
40% suddiviso in aliquota di
evapotraspirazione e ruscellamento
superficiale

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

La metodologia fin qui proposta, che si stia trattando in


presenza o meno di suoli spessi, arriva alla determinazione
dellALIQUOTA
Q
DI INFILTRAZIONE EFFICACE MEDIA
ANNUA espressa in millimetri per ciascun EFQ della griglia
di discretizzazione dellarea di studio
La semplice moltiplicazione del valore suddetto per larea del relativo EFQ esprime il valore
dellinfiltrazione in termini di volume annuo che a sua volta, moltiplicato per il numero di
celle offre la stima della RICARICA MEDIA ANNUA DEL BACINO IDROGEOLOGICO in
termini di volume medio annuo

i =n

RA = I EFQi AEFQi
i =1

RA = ricarica attiva annua (m3/anno)


IEFQi = infiltrazione efficace delliesimo EFQ
AEFQi = area delliesimo
d lli i
EFQ

Materazzi M. - Corso Idrogeologia: Lezione 3 Il bilancio idrologico

LEQUAZIONE IDROLOGICA (espressione pi generale di un BILANCIO IDROLOGICO) il valido


mezzo per quantificare il ciclo idrologico

INFLOW OUTFLOW = Changes


Ch
i Storage
in
St
I
Bacino idrografico:
porzione di territorio
p
drenata da un fiume
e dai suoi affluenti

DIFFERENTI STRUMENTI E METODOLOGIE DIRETTE ED


INDIRETTE PER IL CALCOLO DELLE VARIE GRANDEZZE

D = P ET = R + I

Вам также может понравиться