Академический Документы
Профессиональный Документы
Культура Документы
com
Mediterranea
Universit
degli
Studi
Di Reggio
Calabria
FACOLTA DI INGEGNERIA
Corso di
Laurea
Specialistica
in
COLLASSO PROGRESSIVO:
STATO DELLARTE E TECNICHE DI MITIGAZIONE
GRUPPO 1
Diego BRUCIAFREDDO
Francesco CAMINITI
Sandro TROVATO
INDICE
1. INTRODUZIONE .......................................................................... Pag. 1
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
CAPITOLO 1
INTRODUZIONE
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
ed
in
Canada.
Obiettivo
dello
studio
era
principalmente
lidentificazione sia delle cause di innesco del fenomeno, sia delle cause di
quelle modalit di evoluzione del collasso, che avevano poi portato dalla
rottura locale al crollo parziale o totale dell'edificio.
Unaltra questione sviluppata dai due studiosi fu il censimento dei
crolli in funzione delle modalit del loro sviluppo, con lindividuazione di
quelli nei quali si potevano riconoscere le caratteristiche proprie di un
collasso progressivo. Ci comportava, naturalmente, di stabilire prima quali
caratteristiche dovesse presentare un crollo perch potesse definirsi
progressivo. Gli Autori proponevano cos di convenire che l'aspetto
identificativo dovesse riconoscersi nel numero (almeno 3) di elementi
strutturali significativi coinvolti nel crollo in conseguenza diretta di una
rottura locale.
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
essere esposta;
rischi considerati;
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
Tale
obiettivo
pu
essere
raggiunto
seguente
due
metodologie:
1.
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
2)
3)
4)
5)
6)
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
7)
8)
9)
Duttilit
10)
11)
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
1.4.2 Ridondanza
Le strutture devono essere progettate in modo che di fronte alla perdita di
alcuni elementi, ci siano dei percorsi di carico alternativi che evitino il
collasso progressivo. Se il sistema ridondante, la perdita di uno o pi
elementi principali non dovrebbe causare il collasso poich i carichi che
prima erano sopportati dallelemento danneggiato possono essere trasferiti
agli altri elementi della struttura.
Nel caso del World Trade Center 1 (WTC1) si pu vedere un sistema
reticolare posto sulla copertura della torre (figura 3.1) che fornisce dei
percorsi di carico alternativi nel caso della perdita di elementi principali di
supporto [Byfield 2007].
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
Figura 3.1. Sezione del WTC1 dove si vede un sistema in copertura che crea percorsi di carico
alternativi
10
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
Figura3: Torri con un alto livello di ridondanza (1) e con un basso livello di ridondanza (2)
[Byfield 2007]
11
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
12
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
Figura4:Schemadiuncollegamentotradizionaletravecolonnatraveinuna
strutturainacciaiointelaiataprimadellarimozionedellacolonna[GSA2003]
13
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
Figura 5: Risposta dello schema mostrato in figura 3.3 dopo la rimozione della
colonna, si vede lincapacit di protezione dello schema contro il collasso progressivo [GSA
2003]
d) Capacit
rotazionale
delle
connessioni:
Soltanto
le
della
richiesta
di
resistenza
delle
14
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
Figura 6: Diagramma del momento dovuto alla rimoazione della colonna per
detrminare la richiesta di resistenza delle connessioni per ogni elemento di connessione [GSA
2003]
15
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
16
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
17
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
Figura7:Schemadell'edificoaseguitodellaperditadiunpilastroperimetrale
Figura8:Potenzialemeccanismodibypassalledeficienzastrutturale
18
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
Figura9:Affidamentodeicarichisopportatiallesoletraviconvergentiinunnodo
elementi
pu
provocare
linterruzione
del
by-pass
I nodi trave-colonna
19
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
Figura10:MeccanismidiTieForceperiltrasferimentodeicarichi
20
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
21
CAPITOLO 1 INTRODUZIONE
22
CAPITOLO 2
collapse.
Hence,
the
total
damage
is
23
24
25
Figura 3. Dimensioni massime delle aree che possono danneggiarsi a seguito della rimozione di
una colonna
26
27
CAPITOLO 3
28
29
D = carichi permanenti
L = carichi variabili
S = carico da neve
LD = fattore di incremento dinamico per lanalisi statica lineare a
controllo di deformazioni
Per le restanti parti della struttura la condizione di carico la seguente:
G = (0.9 o 1.2) D + (0.5 L o 0.2 S)
dove G = carichi gravitazionali
30
Dove:
-LLAT carichi laterali
-P Somma dei carichi verticali (Dead e Live) agenti ad ogni piano, al netto
del DIF.
31
VERIFICA
Dove:
QUD = azione derivante dallanalisi statica lineare
m = fattore modificatore dellelemento calcolato come specificato
nelle linee guida
= fattore di riduzione della resistenza del materiale
32
Dove:
QUF = azione derivante dallanalisi statica lineare
QCL = resistenza dellelemento
= fattore di riduzione della resistenza del materiale
33
Figura 4. Localizzazione delle zone in cui deve essere incrementato il carico a seguito della
rimozione di un elemento di supporto verticale esterno o interno
34
0.5 L o 0.2 S
Dove:
GN valore incrementato dei carichi verticali per lanalisi statica non lineare
D peso proprio degli elementi strutturali incluso il sovraccarico permanente
L carico variabile
S carico da neve
N Dynamic Increase Factor (DIF) fattore di incremento del carico per
tenere conto degli effetti dinamici che seguono alla rimozione di un
elemento portante e accompagnano il riarrangiamento strutturale.
35
0.5 L o 0.2 S
Figura1:Schemadicaricorelativoallarimozione(intempiseparati)diunacolonnacentraleedi
unaperimetrale
36
Per tenere in conto la stabilit nei confronti dei carichi laterali e gli effetti P si applica ad ogni facciata delledificio, per ogni direzione principale
(una per volta), la seguente quantit:
0.002
Dove:
-LLAT carichi laterali
-P Somma dei carichi verticali (Dead e Live) agenti ad ogni piano, al netto
del DIF.
Procedura di carico
I carichi determinati devono essere applicati usando una storia di carico ad
incrementi costanti in numero minimo pari a 10. Ad ogni passo il software
analizzato deve essere in grado di trovare la convergenza tra stato
deformativo ed equilibrio coi carichi esterni.
3.3.3 Fattore di incremento dinamico (DIF)
Il fattore di incremento dinamico tiene in conto degli effetti dovuti
allapplicazione istantanea del carico conseguente la rimozione di un
elemento portante. Tale carico propriamente quello che competeva in
condizioni ordinarie allelemento rimosso.
In merito a ci la versione 2005 dellUFC e le GSA 2003 davano un
valore di N pari a 2.
37
38
Figura2:TabelleUFCperladeterminazionedelDIF
Figura3:DiagrammadelDIFinfunzionedellarotazioneplasticasuquellaasnervamento
Questa
39
40
41
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
CAPITOLO 4
VALUTAZIONE
DEL
POTENZIALE
DI
COLLASSO
PROGRESSIVO
DI
UNA
STRUTTURA IN C.A. PROGETTATA SECONDO
NTC08 CLASSE DI DUTTILITAA
4.1 Generalit
Questo capitolo tratter la valutazione della capacit di una struttura,
progettata secondo NTC08 in classe di duttilit A in zona ad alta sismicit
(EX ZONA I), a far fronte alle richieste prestazionali riportati nellUFC
2010. Si utilizzer un approccio ibrido, ovvero si applicheranno i criteri di
analisi e accettabilit esposti in precedenza, seguendo la procedura NSP, ma
utilizzando
un
richiede
42
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
data
larbitrariet
di
questa
affermazione
unita
alle
Seconda considerazione
I modelli UFC 2010 sono tarati su caratteristiche meccaniche e
prove sperimentali su materiali differenti da quelle in uso nel nostro paese.
Questo potrebbe derivare anche da standard diversi per la produzione degli
stessi, con conseguente diverso comportamento reologico atteso. A titolo di
esempio si potrebbe pensare che gli standard di produzione del calcestruzzo
e relativi criteri di accettabilit,riflessi dai nostri valori di calcolo rispetto a
quelli caratteristici, siano differenti.
Terza considerazione
Il valore del DIF (Dynamic Increase Factor) proposto dallUFC,
deriva da interpolazioni di risultati di analisi dinamiche non lineari per le
quali ha solo importanza la forma del diagramma momento-rotazione (M-).
Il modello di cerniera plastica NTC08 ricalca i punti caratteristici di quelle
curve. Di conseguenza, si ritiene che lutilizzo di una cerniera plastica tipo
NTC08 non possa influenzare il valore del DIF. Per inciso si specifica che
anche questa un ipotesi, seppur supportata da un pensiero razionale, che
andrebbe validata con delle analisi specifiche.
43
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
Figura1:Piantadelledificio
44
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
Figura2:prospettolatocorto
Figura3:Prospettolatolungo
45
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
Di
[KN]
Li
2
[KN/m ]
P=D+0.9L
2
[KN/m ]
P=D+1.2L
2
[KN/m ]
LLi=1/6*0.002P
[KN]
Livello1
13.89
13.09
13.07
12.59
12.52
10.01
4.00
4.00
4.00
4.00
4.00
0.5
17.49
16.69
16.67
16.09
16.12
10.46
18.69
17.89
17.87
17.29
17.32
12.10
9589
9589
9589
9589
9589
9589
Livello2
Livello3
Livello4
Livello5
Copertura
46
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
In cui:
y la curvatura allo snervamento ottenuta in maniera approssimata
con la seguente:
2
2
sy valore di snervamento dellacciaio
h altezza utile della sezione
c copri ferro
Lv luce di taglio che si pone pari a met luce della trave
db diametro medio delle barre longitudinali
Dove:
47
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
secondari
48
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
49
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
Figura4:DeformazionedeltelaioAAalmomentodelcollasso
50
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
Figura5:Deformatadeltelaio11almomentodelcollasso
Eliminazione colonna 2:
Figura6:DeformatadeltelaioAAalmomentodelcollasso
51
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
Figura7:Deformatatelaio22almomentodelcollasso
Eliminazione colonna 3:
Figura8:DeformatadeltelaioAAalmomentodelcollasso
52
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
Figura9:Deformatadeltelaio11almomentodelcollasso
Eliminazione colonna 7:
53
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
Figura10:DeformatadeltelaioBBallostepfinale(noncollassato)
Figura11:Deformatadeltelaio22allostepfinale(noncollassato)
54
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
Eliminazione colonna 8:
Figura12:DeformatadeltelaioBBalmomentodelcollasso
55
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
Figura13:Deformatadeltelaio22almomentodelcollasso
Eliminazione colonna 9:
Figura14:DeformatadeltelaioBBalmomentodelcollasso
56
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
Figura15:Deformatadeltelaio22almomentodelcollasso
4.5 Considerazioni
In tutte le combinazioni di carico eccetto quella in cui stata
eliminata la colonna 7 si riscontrato un collasso progressivo, in quanto il
colore giallo nelle cerniere plastiche rappresenta il raggiungimento della
rotazione ultima da parte della stessa, con conseguente sostanziale perdita di
funzionalit. Lanalisi degli step di carico ha evidenziato come la struttura
abbia attinto a tutte le proprie risorse di ridistribuzione, di fatti il
raggiungimento delle condizioni ultime di uno degli elementi evidenzia
come la struttura si sia sempre trasformata in un meccanismo.
Nei telai perimetrali il raggiungimento del collasso si ha con un
carico allincirca pari al 50-60 % di quello derivante dalle linee guida UFC
(vedi paragrafo 3 - Combinazioni di carico per il collasso progressivo). Le
57
CAPITOLO 4 APPLICAZIONE
motivazioni principali che portano alla crisi la struttura possono essere cos
riassunte:
1)
58
CAPITOLO 5 ADEGUAMENTO
CAPITOLO 5
IPOTESI DI ADEGUAMENTO
Periodosenza
reticolare
Sec
Periodocon
reticolare
Sec
Sec
Incremento
percentuale
%
0,8830
0,8914
0,0084
0,95%
0,8784
0,8828
0,0044
0,50%
0,8000
0,8093
0,0093
1,16%
0,3117
0,3150
0,0033
1,04%
0,3041
0,3054
0,0013
0,42%
0,2812
0,2843
0,0031
1,12%
0,1815
0,1830
0,0014
0,78%
0,1724
0,1734
0,0010
0,56%
0,1632
0,1652
0,0020
1,25%
10
0,1212
0,1216
0,0004
0,36%
11
0,1167
0,1171
0,0003
0,26%
12
0,1110
0,1120
0,0010
0,93%
Modo
Differenza
59
CAPITOLO 5 ADEGUAMENTO
Figura1:NodopertravaturereticolaridellaVESTRUT
60
CAPITOLO 5 ADEGUAMENTO
Figura2:ParticolarenodoVESTRUT
61
CAPITOLO 5 ADEGUAMENTO
Figura3:Esplosoassonometrico
senza
alterare
le
tensioni
allinterno
della
struttura.
62
CAPITOLO 5 ADEGUAMENTO
Figura4:Vistaassonometricadellatravaturareticolarespaziale
63
CAPITOLO 5 ADEGUAMENTO
Figura5:Vistaassonometricadellastruttura
Normaetipodi
acciaio
t40mm
2
40mm<t80mm
2
EN100252
fy[N/mm ]
fu[N/mm ]
fy[N/mm2]
fu[N/mm2]
S235
235
360
215
360
A
2
W
4
(mm)
(mm)
(kg/m)
(cm )
(cm )
(cm )
(cm3)
193,7
16
70,1
89,3
3554
367
507
64
CAPITOLO 5 ADEGUAMENTO
Nmax(trazione)[kN]
96
1168
1264
262
503
442
Nmax(compressione)[kN]
45
776
675
173
225
178
Abbassamento[mm]
23.2
21.5
20.8
5.6
7.0
6.5
65
CAPITOLO 5 ADEGUAMENTO
Figura6:Diagrammadellosforzonormaleperlacombinazione2(rossocompressione,blu
trazione)
Figura7:VerificadellatravaturaeffettuatadalSAPperlacombinazione2
66
CAPITOLO 5 ADEGUAMENTO
Figura8:Diagrammadellosforzonormaledellatravaturanellacombinazione9(rosso
compressione,blutrazione)
67
CAPITOLO 5 ADEGUAMENTO
Figura9:DeformatadeltelaioAAnelcasodirimozionedellacolonna2
68
ALLEGATI
ALLEGATO A1