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Guida ai

Lingua e scritiura degli Egizi



Alberto Elli

AVALlARDI

Sommario

Introduzione 13

Lingua e scrittura nell'antico Egitto 18

La lingua 18

La scrittura 19

Lo studio della scrittura geroglifica 19

I principi fondamentali della

scrittura geroglifica 21

Direzione di scrittura e di lettura 21

Disposizione dei segni geroglifici 23

Le diverse "classi" di segni 24

Gli ideogrammi 24

I fonogrammi 25

Estensione dell 'uso dei fonogrammi:

i complementi fonetici 32

Estensione dell'uso degli ideogrammi:

i determinativi 34

Altre particolarita grafiche 38

Metatesi onorifiche 39

Abbreviazioni 39

Scrittura sillabica 41

8

Sommario

Analogie e diversita con fa scrittura cuneiforme 42

Nozioni di grammatic a 44
Articolo 44
Genere e numero 44
Aggettivo 46
Aggettivo qualificativo 46
Aggettivo predicativo 47
Aggettivo dimostrativo 47
L' aggettivo "intero" 48
Genitivo 48
Genitivo diretto 48
Genitivo indiretto 49
I pronomi personali 49
I pronomi personali suffissi 50
I pronomi personali dipendenti 52
I pronomi personali indipendenti 53
II sistema verbale 54
Presente 54
Passato 55
Negazione del presente e del passato 55
Futuro 55
Forme composte 55
La costruzione della frase 56
Frase verbale 56
Frase non verbale 56 Sommario 9
Le preposizioni 58
Preposizioni semplici 58
Preposizioni composte 60
I numerali 61
I numeri cardinali 61
I numeri ordinali 62
Le frazioni 62 Traduzioni 63

Protocollo reale 63

Divisione del tempo 67

Unita di misura di lunghezza 67

Lettera di Neferkara a Herkhuf(XXlII sec. a.C.) 68

Stele di Semnah di Sesostri III (XIX sec. a.C.) 78

Prima stele di Semnah 79

Seconda stele di Semnah 81

Dall'autobiografia di Ineni (XVI-XV sec. a.C.) 85 Dall' obelisco della regina Hatshepsut

a Karnak (XV sec. a.C.) 91

Dedica degli obelischi 91

Solenne annuncio ai posteri sulla realizzazione

del monumento 93

Dalla Stele Poetica di Thutmosi III

(XV sec. a.C.) 98

10 Sommario

Dagli anna li di Thutmosi III:

la battaglia di Megiddo (XV sec. a.C.) 109

Dall'autobiografia di Amenemhab

(XV sec. a. C.) 117

Presentazione 117

Imprese militari e ricompensa reale 118

Amenemhab sal va il faraone dall' attacco

di un elefante 120

L' episodio della cavalla 122

Statua dell'araldo Iamu-nedjeh (XV sec. a.C.) 124

Dal Libro dell'Amduat (Nuovo Regno) 128

Amenhotep II quale arciere (XV sec. a.C.) 131

Scarabei di Amenhotep III (XIV sec. a.C.) 135

Scarabeo della regina Tiy 136

Matrimonio con la principessa mitannica

Khilughipa 139

La caccia ai leoni 141

Lo scavo dellago di Djarukha 143

La caccia agli animali selvatici 146

L'iscrizione dorsale del colosso

meridionale di Memnone (XIV sec. a.C.) 152

Formule di ushabty 156

Formula generale 157

Formula di Amenhotep III 159

II trattato egizio-hittita (ca. 1268 a. C.) 162

Intestazione della traduzione egizia del trattato 163

Preambolo al trattato 164

Sommario 11

Spiegazione del trattato 167

Patto di non aggressione 168

Patto di mutua difesa 1 70

Estradizione di fuggitivi importanti 172

Amnistia per i fuggitivi 174

Maledizione e benedizione per chi viola

o rispetta il trattato 177

Stele di Lepsius a Giza 180

Le altre scritture 187

Lo ieratico 187

Iscrizione di Heryshefnakht (XXII sec. a.C.) 192

DaIle istruzioni di Ptahhotep (fine VI Dinastia) 193

Lettera del Medio Regno (XIX sec. a.C.) 195

Papiro matematico Rhind: problema n. 56

(XVI Dinastia) 196

Graffito di May nella piramide di Meidum

(ca. 1375 a.C.) 199

Dal Papiro Giudiziario di Torino (XII sec. a.C.) 201

Dal grande Papiro Harris (XII sec. a.C.) 202

Lettera di Ramesse XI (ca. 1100 a.C.) 204

DaI libro "ehe il mio nome fiorisca" (I-II sec. d.C.) 206

II demotico 209

Demotico antico: dal Papiro Ryland IX 212

Demotico tolemaico: dal racconto di Setne I 213

Demotico tolemaico: dalla Stele di Rosetta

(Decreto di Menfi) 213

Demotico tolemaico: daIle Istruzioni

di Onkhsheshonqy 214

12

Sommario

Demotico romano: dal Mito dell'Occhio del Sole 215 Demotico romano: dal Papiro Magico

di Londra e Leida 215

II copto 217

Origine dei valori fonetici e sviluppo

della scrittura geroglifica 222

L'acrofonia 222

La criptografia 223

La scrittura tolemaica 226

Tolemaico corrente e decorativo 226

La "scrittura figurativa" di Esna 230

Sacralizzazione della cultura 233

Gli acrostici e i quadrati di parole 234

Per sapeme di pili 236

Cronologia della storia

dell' antico Egitto 238

Vocabolario 243

Introduzione

Al confine meridionale dell'Egitto, allimite sud della prima cateratta del Nilo sorge un' isoletta, File, sulla quale i Tolomei, la dinastia macedone padrona del Paese dopo la conquista di Alessandro Magno, avevano fatto costruire uno splendido tempio

,

dedicato a lsi, sorella e moglie di Osiri. E questa tempio che ha

fatto dell'isola la "perla d'Egitto", secondo la celebre definizione di Pierre Loti. In epoca romana il culto della dea si era diffuso in tutto il bacino mediterraneo, richiamando a File frotte di pellegrini. Grazie alIa sua posizione cosi decentrata, il culto pagano si con servo qui piu a lungo che altrove: fu solo nel537 d.C. che l'imperatore Giustiniano fece definitivamente espellere i sacerdoti di lsi dal tempio, assegnandolo ai Cristiani, che 10 trasformarana in una chiesa dedicata a Santo Stefano.

Nell'anno 110 dell' era di Diocleziano, il giorno anniversario della nascita di Osiri (ossia il 24 agosto 394 d.C.), quando ancora lsi regnava incontrastata sulla sua isoletta, Esmet-Akhom, scriba dell'archivio del tempio, figlio di Esmet-Panekhate, secondo profeta di lsi, sali al tempio della dea per far incidere una breve preghiera in caratteri geroglifici davanti a un' iminagine del dio nubiano Mandulis graffita sulla faccia intema del muro nord della Porta di Adriano. Quell'iscrizione, pur nella sua semplicita e rozzezza di esecuzione, riveste per gli egittologi, e non solo per loro, una grande importanza: essa e infatti la piu tarda iscrizione geroglifica nota, l'ultima testimonianza di una scrittura vecchia di piu di tre millenni.

Ma prima ancora che Esmet - Akhom incidesse la sua preghiera a Mandulis, la conoscenza della scrittura geroglifica era ormai diventata patrimonio solo di una cerchia ristrettissima di persone. Con la fine del IV secolo, nessuno ormai sapeva piu scrivere in

14

Introduzione

geroglifico: le parole del dio, come gli antichi Egiziani defiriivano i geroglifici, erano ormai cosa morta, come gli dei stessi di quellontano e affascinante Paese. Sembrava quasi che la drammatica profezia contenuta nell' Asclepius, opera greca giuntaci in una versione latina del IV secolo, fosse ormai compiuta (B.M. Tordini Portogalli, a cura di, Discorsi di Ermete Trismegisto. Corpo ermetico e Asclepio, Firenze 1991, p. 153):

"Ci sara un tempo in cui sembrera che gli Egiziani abbiano onorato invano i loro dei con la devozione delloro cuore e un culto assiduo; tutta la loro pia venerazione si rivelera inefficace e vana. Gli dei, infatti, abbandoneranno la terra e risaliranno verso il cielo, I' Egitto sara abbandonato e la terra che fu sede dei riti, spogliata dei suoi dei, sara privata della loro presenza ....

o Egitto, Egitto, dei tuoi culti non resteranno che leggende, le quali saranno anche considerate incredibili dai tuoi posteri, e rimarranno solo parole i~~ise sulle pietre, che narrano le tue

. ..,'

pie aZlonl .

Ma queste "parole incise sulle pierre" erano ormai mute e incomprensibili e con esse anche il ricordo delle "pie azioni" di un popolo, la cui civilta era brillata per piu di tremila anni, cadde ben presto nell' oblio.

Riguardo ai geroglifici si diffuse I' opinione - gia sostenuta dal celebre filosofo Plotino, nato in Egitto nel 203 d.C. - che essi fossero simboli esoterici coi quali gli Egizi avevano consegnato ai posteri una sublime sapienza segreta, per metterla al riparo da ogni profanazione.

AlIa fine del V secolo Horus Apollo 0 Horapollo (detto "il Giovane", per distinguerlo dall' omonimo nonno, "il Vecchio") era uno dei professori di filosofia piu in vista di Alessandria. Accanita difensore di un paganesimo ormai morente (negli ultimi anni si convertira pero anch'egli al Cristianesimo), si sforzo di riportare in auge l'antica saggezza egiziana. In una sua opera sui geroglifici, nella quale definisce se stesso "Horapollo del Nilo"

Introduzione

15

(perifrasi per "egiziano"), egli esamino la scrittura geroglifica: pur con qualche osservazione corretta, diede pero dei caratteri geroglifici un' interpretazione allegorica, condita con una fervida fantasia. La versione originale dell' opera, scritta forse in copto, e andata perduta; nel XV secolo ne e stata tuttavia scoperta una versione greca, dal titolo Hieroglyphika. La pubblicazione di questa libro, avvenuta in un'era, il Rinascimento, che pur razionale era amante dell' allegoria e degli enigmi, fece furore, scatenando una vera passione per I' antica scrittura egizia. Lo stesso grande Albrecht DUrer illustro la traduzione tedesca e il filosofo italiano Marsilio Ficino giunse, grazie allo studio di quest' opera, alIa conclusione che "i geroglifici sono rappresentazioni delle idee divine delle cose". Nel suo Hieroglyphics of the life of man, del 1638, l'inglese Frances Quarles scriveva: "Prima dell'invenzione delle lettere, Dio si esprimeva in geroglifici e, in effetti, che cosa sono if cielo, la terra, ogni uomo se non gerogli-

fici ed emblemi della sua gloria?".

I tempi erano ormai maturi per il pill grande degli interpretatori di enigmi, il padre gesuita tedesco Athanasius Kircher (1602- 1680; per la vita e le opere di questa stravagante personaggio, degno figlio del suo tempo, si veda I' interessantissimo libro di A. Haakman, Il mondo sotterraneo di Athanasius Kircher, Milano 1995). Vomo enciclopedico (nei suoi pill che 40 libri pubblicati tratta di tutti gli argomenti di cui si occupava la scienza di allora, dan' ottica ana rnedicina, dalla matematica all' astrologia, dan' archeologia aIle lingue segrete), Kircher si senti irresistibilmente attratto dal fascino misterioso e coinvolgente della scrittura geroglifica, alla quale dedico gran parte dei suoi studi e che fu soggetto di moIte sue opere. Nell' Oedipus Aegyptiacus ("II risolutore di enigmi egiziani"; 1652-1656), il capolavoro dei suoi studi egittologici, Kircher spiego come i geroglifici racchiudessero, in caratteri simbolici ispirati aIle forme naturali, la somma di tutte le conoscenze. Ermete

16

Introduzione

Trismegisto ("Ermete il tre volte grandissimo", frutto dell' assimilazione tra il greco Ermete, dio della scrittura e dell'interpretazione, con I' egizio Thot, dio della scienza e protettore degli scribi), contemporaneo di Abramo e fondatore della scienza occulta, aveva indagato i segreti della natura e fatto poi incidere nella pietra il suo insegnamento in caratteri geroglifici, consegnandolo cosi all' eternita, Convinto che non fossero altro che un sistema di notazione estremamente sintetico utilizzato per trascrivere in maniera misteriosa tutta la sapienza segreta dei sacerdoti egizi, Kircher si propose di svelare i misteri dei geroglifici e di far rinascere la sublime dottrina dell' antico Egitto. Sviluppo cost tutta una sua personalissima interpretazione di questa scrittura, nella quale si rivelo maestro insuperabile dell' arte interpretati va: per Kircher i geroglifici di esseri animati e di oggetti altro non erano che simboli per figure del mondo degli angeli, delle stelle e degli elementi; essi erano la riproduzione grafica della lingua e della scrittura segreta utilizzate da Dio per la creazione.

L' obelisco che, spezzato in cinque tronconi, papa Innocenzo X aveva recuperato nel Circo Massimo (dove era stato in origine fatto erigere dall'imperatore Caracalla) e fatto innalzare nel Forum Agonale, attuale Piazza N avona, e che dal cognome del papa e no to come "pamfilico", gli diede I' occasione per dimostrare tutta la sua abilita di decifratore. Nell' Obeliscus Pamphilius, pubblicato aRoma nel 1650, diede prova di quanto si potesse fare quando si era dotati di una fantasia fervida come la sua: non solo forni una traduzione delle iscrizioni dell' obelisco, rna anche ricostrui, grazie alIa profonda conoscenza che della scrittura geroglifica riteneva di aver raggiunto, le parti mancanti del testo. L' espressione t ~ ==, che ogni studente di egittologia sa significare "Re dell 'Alto e Basso Egitto, Signore delle Due Terre" - una delle piu comuni designazioni del faraone -, venne da lui tradotta "Il genio polimorfo della

Introduzione

17

Natura, I 'uso delle cose soggette al Meriggio, primamente necessario aile regioni inferiori dei tre mondi, per forra e influsso del Nume Triforme"! (da S. Curto, L'Egitto Antico, Torino 1974, p. 254). Nella stessa opera, la parola Autokrator "Imperatore" fu tradotta "I' origine di ogni liquido e di tutta la vegetazione e in Osiri, la cui forza creativa venne portata al suo regno dal Santo Mophta". Inutile sottolineare che ancor oggi rimane un mistero chi sia questa Mophta!

Queste pretese traduzioni e la conseguente fama di aver fatto risorgere la sublime saggezza dell' antico Egitto gli guadagnarono in vita una rinomanza uni versale. Papa Alessandro VII gli chiese di impartigli lezioni di lettura dei geroglifici e Leibniz, in una sua lettera del 1668, 10 defini "degno dell'immortalita", Poco dopo la sua morte, tuttavia, il castello di favole e di illusioni da lui creato crollo miseramente; gli studi successivi spazzarono via i vaneggiamenti kircheriani: ritenuto "spudorato ciarlatano" e "folle sognatore", il suo nome venne ben presto dimenticato. Tuttavia, ancora nel 1877 vi era chi, come il suo biografo padre Brischar SJ., si ostinava a credere che Kircher avesse effettivamente decifrato i geroglifici.

Dopo Kircher, gli studi sui geroglifici continuarono su un terreno pili solido, anche se sempre minato dalla convinzione che si trattasse di una scrittura prevalentemente ideografica. Fu solo nel1822 che il francese Jean-Francois Champollion (1790-1832) scopri che il sistema geroglifico egiziano si componeva essenzialmente di segni fonetici e solo in piccola parte di elementi figurativi 0 simbolici. Grazie a questa magistrale scoperta, quelle "parole incise sulle pietre" e che per tanti secoli erano rimaste mute e incomprensibili incominciarono nuovamente a narrare Ie "pie azioni" di uomini e di dei: tremila anni di storia si aprirono come d'incanto davanti al genio del Decifratore.

Lingua e scrittura nell'antico Egitto

La lingua

Come lingua scritta, la lingua egiziana fa la sua apparizione intorno a13000 a.C.; gli ultirni docurnenti risalgono invece al XVI secolo d.C. Dall'XI secolo, tuttavia, l'arabo, la lingua del popo- 10 che nel64] aveva conquistato il Paese, soppianto gradatarnente la lingua locale. Ormai diventata una lingua morta, essa e ora utilizzata solo dai Cristiani Copti Quale lingua liturgica.

In questi quasi cinquemila anni, la lingua ha subito una lenta rna

,

continua evoluzione, riscontrabile in parte anche nella scrittura. E

infatti possibile, sulla base delle testirnonianze scritte, riconoscere ben cinque fasi di sviluppo della lingua (per i periodi storici, si veda l'apposito capitoletto finale sulla cronologia dell'antico Egitto):

• l'Antico Egiziano: lingua dell' Antico Regno edell' inizio del Primo Periodo Intermedio (I-VIII dinastia);

• il Medio Egizlano: e la lingua popolare durante l'ultirna fase

,

del Primo Periodo Intermedio e il Medio Regno. E considerata

la lingua classica (si parla quindi anche di Egiziano Classicoi e fu infatti utilizzata Quale lingua letteraria e ufficiale fino al regno di Amenhotep III, ossia fino alla meta circa del XIV secolo a.C; • il Neo Egiziano: e la lingua popolare del Nuovo Regno e del Terzo Periodo Intermedio, fino al 700 a.C. circa. Come lingua letteraria e ufficiale fu in uso dal regno di Arnenhotep IV - Akhenaton fino alla fine della XXIV dinastia;

• il Demotico: lingua popolare (e questo infatti il significato del termine "demotico") dal VII secolo fino ai primi secoli d.C.;

• il Copto: e soprattutto la lingua dei Cristiani d'Egitto (il termine non significa altro che "egiziano"), anche se Ie prime testirnonian-

,

ze risalgono al II secolo a.C. E fortemente influenzato dal greco.

Lingua e scrittura nell' antico Egitto

19

La scrittura

Nel corso di questa lunga evoluzione, la lingua egiziana fu redatta in diverse grafie:

• scrittura geroglifica: e la scrittura che fa uso di quei segni grafici raffiguranti esseri vi venti e oggetti che sono COS! strettarnente associati all'Egitto anti co nella mente di tutti noi e che furono detti geroglifici ("segni sacri incisi") dai Greci. Nel periodo Tolernaico questa scrittura venne chiarnata "Scrittura della Casa della Vita" (la "Casa della Vita" era una specie di universita per gli scribi, dove essi imparavano non solo a leggere e a scri vere, rna anche la storia, la letteratura e tutte le altre scienze) e anche "Scrittura delle parole del dio" (il dio in questione era Thot, il dio a testa di ibis; era stato lui a inventare i geroglifici e a farne dono all' umanita);

• scrittura ieratica: e una semplificazione della scrittura geroglifica; in essa i segni sono tracciati in rnaniera corsiva, S! che e spesso difficile riconoscere il tracciato del segno originale. II terrnine ieratico significa "sacerdotale";

• scrittura demotica: e a sua volta una sernplificazione dello ieratico. Apparsa nel VII secolo a.C., rimase in uso fin quasi alIa fine dell' epoca rornana. Col termine "dernotico" si indica non solo una determinata fase linguistica, rna anche il particolare tipo di scrittura sviluppato per scrivere questa lingua: i docurnenti in lingua demotica sono redatti in scrittura demotica;

• scrittura copta: e la scrittura utilizzata per scrivere la lingua copta: fa uso dell' alfabeto greeo e di alcuni segni derivati dal dernotico. Questo libro e dedicato in particolare alIa fase linguistica del Medio Egiziano, scritta in caratteri geroglifici. Allo ieratico, ~al demotico e al copto e comunque dedicato un opportuno capitolo,

Lo studio della scrittura geroglifica

La storia della scoperta della Stele di Rosetta e degli studi che essa permise, culminati nella decifrazione della scrittura

20

Lingua e scrittura nell' antico Egitto

geroglifica da parte dello Charnpollion, e troppo nota perche venga narrata anche qui. Per chi 10 voglia, si rimanda alla ricca bibliografia in proposito, in particolare all' avvicente descrizione che di quell' avvenimento ha fatto C.W. Ceram nel suo celebre Civilta sepolte.

A un primo approccio alla scrittura geroglifica, i principi che la regolano possono sembrare piuttosto complessi: segni con valore ideografico, segni con puro valore fonetico, e per di piu utilizzati in maniera apparentemente ridondante, segni che, stranamente, non si leggono e che pure hanno un' enorme importanza per la giusta interpretazione del testo, si susseguono senza alcuno stacco, in un ordine che sembra difficile decifrare, secondo principi non mutuamente esclusi vi rna che si applicano contemporaneamente. Eppure, con un minimo di pratica, ci si pub rendere conto che non e affatto difficile leggere e tradurre i geroglifici. Champollion, e dopo di lui Lepsius, Erman, Sethe, Gardiner e tanti altri illustri egittologi hanno gia fatto per noi la parte pill difficile: hanno "decifrato" i geroglifici, portandone alla luce i principi della scrittura e le regole della grammatica. A noi non e chiesto di avere il lora genio: noi non dobbiamo decifrare nulla, dobbiamo solo leggere e tradurre; e per questo che studiare i geroglifici e poco di pill che studiare una qualsiasi lingua straniera; un pizzico di buona volonta e il gioco e fatto.

In omaggio a Champollion, questo libretto vuole essere un primo aiuto a tutti quanti 10 desiderano per entrare nel fascino di quella che e stata definita la pill bella delle scritture, un dono di Dio agli uomini. A tutti loro si rivolge l'invito che un antico maestro egizio rivolgeva al proprio alunno:

Applicati a essere scriba: ( e) una bella projessione, adatta ate.

I principi fondamentali della scrittura geroglifica

Direzione di scrittura e di lettura

I testi geroglifici possono presentarsi scritti in linee orizzontali o in colonne verticali. La direzione di scrittura, e quindi di lettura, pub essere da sinistra verso destra 0 viceversa. Essa e facilmente determinabile osservando quei particolari segni geroglifici che, numerosissimi, rappresentano oggetti animati (persone e animali). Questi, disegnati di profilo, guardano, salvo rare eccezioni, nella direzione opposta a queUa di lettura: se guardana a destra, l'iscrizione si legge da destra verso sinistra; se guardano a sinistra, si legge da sinistra verso destra. Consideriamo, per esempio, il seguente breve testa - "/0 feci il mio confine (piu) a sud (di quello) dei miei padri" - scritto nelle quattro combinazioni possibili: per linee (con direzione di scrittura da destra a sinistra e da sinistra a destra) e per colonne (anch'esse da destra a sinistra e viceversa). II numero accanto a ogni segno indica I' ordine di lettura.

12 9 8 6 S 3 2 I 2 3 S 6 8 9 12

i~~ci~t~ I~}~~B&~~

i!22~!.Pi~ifmllJ IJ M~~Q'~~ll!~

23 21 20 18 17 16 16 17 20 21 23

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~XIO lOX~ 122
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23i i12 12~ ~23 22 I principi fondamentali della scrittura geroglifica

La disposizione per colonne vertic ali e quella pill anticamente attestata (cfr. i Testi delle Piramidiy; col Medio Regno si impose la scrittura per linee orizzontali, normal mente da destra verso sinistra, in particolare nelle iscrizioni monumentali. Per particolari ragioni compositive, legate alla lora passione per la simmetria e I' equilibrio, gli Egiziani utilizzavano a volte il verso opposto. Quando, per esempio, dei testi inquadravano una porta, i segni geroglifici venivano disposti in modo da guardare verso l' asse della stessa; pertanto, sulla sinistra della porta (per l' osservatore), i segni erano scritti da destra verso sinistra, mentre sulla destra della porta erano disposti da sinistra verso destra. Eccezioni alla regola per determinare il verso di lettura si hanno nella cosiddetta scrittura retrograda: in essa, i segni guar-

dana nella stessa direzione di lettura. Per esernpio,

r~!~+~<t~'~ ~~ sta per 1~!~+~ }~I~~~ "gli dei che

sono al seguito di Osiri". Ovviamente e necessario saper tradurre i geroglifici per rendersi conto che un testa e scritto in scrittura retrograda: cercando di leggerlo seguendo I' ordine convenzionale si ottiene infatti una serie di suoni senza senso. Qualora il testa in scrittura retrograda sia redatto per colonne, e solo I' ordine di lettura di queste che e variato e non quello dei segni all'interno di ognuna di esse:

2 I~}
I~1 1iNlJ3 13M
3 <th -14 14- 34l::>
15 0. °15
4_ ~16 ]6~ 4_
5~ ~]7 17~ s~
~a6 ]9 19 6a~
a ~18 ]8~ a
Ll7 ~ ~ 7fj
[::=J 9 I~ 21~:22 9 [::=J
]~XI0 22: 2] 10 11
X~
12~ ~23 23~ 12~ I principi fondamentali della scrittura geroglifica 23

Gli esempi di scrittura retrograda, i motivi del cui uso non sono noti, sono relativamente rari (Testo della gioventu di Thutmosi III a Karnak, Libro dell'Amduat nella tomba di Thutmosi III nella Valle dei Re, Autobiografia di Ahmose a EI-Kab, Libro dei Morti di Kha al Museo di Torino, alcune iscrizioni storiche di Ramesse III a Medinet - Habu, ecc.)

In un libro stampato, come questo, poiche gruppi di geroglifici devono spesso intercalarsi con passaggi a stampa nella nostra lingua, e consuetudine, per ragione di ordine pratico, adottare la stessa direzione della nostra scrittura, riportando cioe i geroglifici per linee orizzontali, da sinistra verso destra. Anche in questa libro ci si atterra a questa convenzione.

Disposizione dei segni geroglifici

Gli antichi Egiziani non scrivevano i loro segni geroglifici uno dopo l' altro, come nella maggior parte delle altre scritture. Una

disposizione dei segni tipo ~}4l>-jofj~c:=Jx~lisarebbe stata inconcepibile per qualunque scriba egiziano, completamente estranea a que 1 gusto della bellezza estetica che gli era connaturata. Gli scribi, invece, cercavano di raggruppare i vari segni geroglifici, che possono avere dimensioni diverse, all'intemo di ipotetici "quadrati" uguali, tracciati idealmente, combinando nella

maniera piu armoniosa possibile segni vertic ali (come ~, r, ~, . .. ), segni orizzontali (come c:::J, <::>, 4b-, ••• ) 0 segni "piccoli" (come 0, 0, Ll, ... ), in modo da evitare vuoti poco estetici; altri

segni (come ~, j, rWW1, ... ) occupano invece da soli I' intero quadrato. Cost:

'0'1

'0' 1___ diventa "il suo cuore"

-

_00 diventa 00 ~ "volta; atione" ~~~o diventa ~e: "dopo" r~_~ diventa r~:: "cancellate"

24 I principi fondamentali della scrittura geroglifica

Per ottenere queste "quadrature", gli scribi potevano anche ridurre, se necessario, Ie proporzioni di alcuni segni, (per es.: I "a me", Ii "uomo", 'bol "eternita": i segni 'Jt e ~ occuperebbero da soli un "quadrato"). Oppure, sempre per motivi di estetica, ricorrevano anche a spostamenti di segni, usando delle metatesi che sono puramente grafiche: 101 per ll0 "ete rn ita" , 1 tID 1 per tID11 "sotto i piedi", ~ per ~ "quando". Inoltre, alcuni segni potevano, a seconda della necessita, essere scritti orizzontalmente 0 verticalmente: ~ e ~, ij e .=, ! e -=-c>, ~ e ~. L' estetica aveva la precedenza sull' ortografia: non solo per quanta riguarda l' orientamento dei segni rna anche, e soprattutto, per illoro accostamento. Nella scrittura geroglifica non compaiono segni di interpunzione (solo in alcuni testi ieratici compaiono dei punti soprallineari che hanno questa funzione), rna l' intero testo e scritto di continuo, senza lasciare spazi tra le parole e senza "andare a capo" al termine di un periodo. Inoitre, non e neppure consuetudine, come per altre lingue, terminare la parola a fine riga, magari "stirando" l' ultimo segno (caratteristica tipica, invece, dell' ebraico e dell' arabo).

Le diverse "classi" di segni

La numerosissima famiglia dei segni geroglifici puo essere suddivisa in due grandi classi: ideogrammi e fonogrammi.

Gli ideogrammi

Gli ideogrammi - ossia segni grafici (greco gramma, "lettera delI' alfabeto") raffiguranti la forma (idea, "forma, apparenza, as pet - to") di oggetti 0 di esseri ani mati - servono innanzitutto, per definizione, a esprimere l' oggetto 0 I' azione che graficamente rap-

presentano: ~ "faccio", <=> "bocca", IIi "costruire", ~ "portare; caricare", Questi ideogrammi "puri" sono chiamati anche logogrammi, "segni-parola" (logos, "parola"). Inoltre, posso-

I principi fondamentali della scrittura geroglifica 25

no avere anche un significato sirnbolico: essere cioe utilizzati per indicare non solo l' oggetto concreto rappresentato, rna anche qualche nozione astratta alla Quale l' irnrnagine dell' ogget-

to puo far pensare naturalrnente. Cosl, 0 puo valere "sole", rna anche "giorno", e 9, una vela gonfiata dal vento, significa sia "vento, alito" che "marinaio",

Contrariarnente a quanta si credeva, e taluni ancora credono, gli ideogramrni costituiscono (diversamente da quanta succede col cinese) una frazione secondaria del vastissimo repertorio grafico dell' egiziano antico. In genere si tratta di parole di uso piuttosto frequente e non costituiscono quindi alcuna seria diffico Ita per chi si accinge allo studio di questa lingua.

Quando gli Egiziani volevano indicare che un deterrninato segno era utilizzato Quale ideogramma, ponevano sotto di esso una lineetta vertic ale (se la parola indicata dall'ideograrnma era di genere fernminile, la lineetta veni va fatta precedere dal

segno Co t, indicante appunto la desinenza di tale genere). Per

<:;::>

esempio, I significa "bocca", mentre <::>, senza lineetta, e usato

4J>

come consonante r e come preposizione "verso, contro"; 0 I si-

4J>

gnifica "occhio" (in egiziano e femrninile!), rnentre 0 e l'infi-

nito del verba "fare",

Altri ideogrammi comuni sono ~ "braccio" , ~ "mano", ~ I "citta", ~I "deserto; nazione straniera", ~ "legno", C( "casa", ~I "rotolo di papiro, libro", ¥ "montagna".

I fonogrammi

I fonogrammi sono segni grafici che esprirnono i suoni tfone, "suono, voce"). Come tutti gli altri geroglifici, questi segni rappresentano oggetti 0 esseri animati, utilizzati pero, secondo il principio del rebus, per notare il suono, 0 i suoni, a essi associati, astraendo da quello che effettivamente raffigurano. Se per esernpio volessimo, secondo questa procedirnento, scrivere la parola

26 I principi fondamentali della scrittura geroglifica

rosario, accosteremmo al disegno di una rosa quello di un ruscello, di un rio. Analogamente, gli Egiziani mentre utilizzavano la gratia c: per indicare la parola "casa" (in egiziano pr, leggi per), facevano uso del segno n per indicare la combinazione dei suonip e r anche in altre parole: COS! in ~j) pri"uscire", ~~ prt "invemo" (propriamente era la seconda stagione dell'anno egizio, dedicata alIa semina), ~o~ prt "semente", ecc. La scrittura egiziana segna soltanto 10 scheletro consonantico della parola, tralasciando Ie vocali. A varie riprese, soprattutto nelle fasi piu tarde della lingua, sono stati pero fatti tentati vi per cercare di rendere, pur se in maniera approssimativa, parziale e niente affatto sistematica, anche la vocalizzazione della parola. A motivo di questa grafia incompleta (caratteristica comunque di altre grafie antiche e moderne, quali la fenicia, I' ebraica e I' araba), ci e estremamente difficile, se non impossibiIe, sapere l' esatta pronuncia dei termini. Questo non costituiva invece alcun problema per un antico egiziano, il quale sapeva, leggendo, mettere al posto giusto le vocali giuste (cost come un arabo 0 un ebreo moderno non hanno difficolta a leggere un testa nella lora lingua, pur scritto senza far uso dei segni normalmente utilizzati per indicare Ie vocali). Ma I' antico egiziano e ormai una lingua morta e nessuno sa piu quale fosse la pronuncia esatta dei termini. Ignorando quali fossero effettivamente la natura, il timbro e la posizione delle vocali all' interno delle singole parole, per leggere un testa egiziano, composto da una sequenza interminabile di consonanti, e quindi impronunciabile, e diventata consuetudine generale degli studiosi inserire un suono "e" tra la varie consonanti (prt si legge pertanto peret, nfrt si legge neferet, e COSt via). Inoltre, a1cuni suoni semiconsonantici e altri rappresentanti fonemi caratteristici delle lingue camito-semitiche, vengono pronunciati come vocali "a", "i" e "u". La pronuncia di un egittologo moderno e

I principi fondamentali della scrittura geroglifica 27

pertanto artificiale e risulterebbe incomprensibile per qualsiasi antico abitante della Valle del Nilo: i due potrebbero comunicare solo per iscritto!

Lo scheletro consonantico di una parola egiziana, reso coi caratteri dell' alfabeto latino (pill altri segni per rendere suoni propri della lingua egiziana), viene chiamato traslitterazione (prt e la

traslitterazione di ~~). E un procedimento convenzionale, di semplice aiuto allo studioso .

...

E consuetudine classificare i fonogrammi in base al numero di

consonanti che rappresentano: si distinguono cost fonogrammi unilitteri, bilitteri, trilitteri .

• I segni unilitteri 0 alfabetici

Si tratta di segni corrispondenti a suoni semplici, a un' unica articolazione della voce. Essi esprimono, pur se in maniera certamente imprecisa, tutti i suoni consonantici della lingua (con eccezione del suono "I" che, benche esistente, non ha mai posseduto un segno suo proprio), per cui i segni unilitteri sono spes so chiamati, impropriamente, alfabetici. In effetti, la denominazione di "alfabeto" per I' insieme di questi segni non e corretta, in quanta esso manca di alcune delle caratteristiche proprie di un alfabeto, in particolare del principio di economia (per esempio, puo far uso di pill segni omofoni per indicare uno stesso suono). In teoria, gli Egiziani avrebbero potuto scrivere tutti i lora testi facendo uso di questi segni unilitteri; in pratica, tuttavia, pur evolvendosi, l' egiziano ha sempre conservato le sue strutture originarie, mantenendosi sostanzialmente immutato, almena nei suoi caratteri essenziali, fino all' inizio della dominazione greca. Durante tutto questa lunghissimo periodo, gli scribi non hanno mai semplificato laloro scrittura eliminando tutti gli aItri segni - i bilitteri, i trilitteri, gli ideogrammi - per adottare la semplice notazione alfabetica, corne poi fece invece la maggior parte dei popoli semitici. Anzi, nuovi segni furono sempre aggiunti alla serie .

• 1

28 I principi fondamentali della scrittura geroglifica

In genere, i segni unilitteri vennero utilizzati per scrivere brevi forme grammatic ali (pronomi, preposizioni semplici, ... ) e, soprattutto, per trascrivere parole e nomi propri stranieri.

I suoni consonantici sono 24: alcuni di essi corrispondono tuttavia a suoni semiconsonantici e vengono da noi pronunciati alIa stregua di vocali. Alcuni suoni possono essere resi con segni diversi. Qui di seguito ne viene riportato l' elenco; si tenga presente che I' ordine con cui vengono presentati e basato su una classificazione modema, fondata sulla fonetica, e non rispecchia affatto un eventuale teorico ordine alfabetico usato dagli Egiziani .

...

E tuttavia necessario apprendere i segni nell' ordine riportato,

poiche e quello adottato nei dizionari modemi.

Di ogni suono consonantico viene presentato: il segno geroglifico, una breve descrizione dell' oggetto rappresentato, la sua traslitterazione scientifica e un tentativo di pronuncia.

Tab. 1 - Elenco dei segni unilitteri

N° Segno Descrizione
~ Avvoltoio
2 ~ Giunco fiorito
3 ~~ Doppio giunco fiorito
\\ Doppio tratto obliquo
4 ~ Avambraccio
5 } Pulcino di quaglia
~ Abbreviazione ieratica di }
6 J Parte di gamba con piede
7 0 Sedile,sgabello
8 '-- Vipera cornuta
9 ~ Civetta
czz: Costole di gazzella (?)
10 Filetto d'acqua Traslitterazione

Pronuncia

~ (alef) j (yodh) y

a

y

C (ayin)

a

w

u

b p f

b p f

m

m

n

n

I principi fondamentali della scrittura geroglifica 29

11 12 13 14 15 16

?j Corona Rossa de] Basso Egitto
<=> Bocca
ILl Tettoia di giunco (?), cortile di casa
l Stoppino in lino ritorto
e Placenta (?)
Eto== Ventre e coda di mammifero
- Chiavistello
r Pan no piegato
~ Bacino d' acqua
1) Collinetta
c:;;>:l Cesto con manico
rn Supporto per anfora
£::::I Pezzo di pane
~ Pestello
== Pastoie per animali
~ Mano
'b1 Cobra r r
h h
IJ h enfatico
!J kh dura
11 kh dolce
S S S sh (,w"t'nu)
1.< k
k k
g g (!:uru)
t t ! d

d

C (duo)

17 18 19 20 21

22 23 24

d

g (ge/o)

NOTE:

1) La traslitterazione i(non i!) di ~ indica che si tratta di un suono consonantico e non vocalico.

2) I due segni ~~ e \\, corrispondenti al suono y, non possono

essere usati indifferentemente: \\, propriamente la desinenza del duale, si incontra a fine di parol a, mentre ~~ puo trovarsi in qualunque posizione (la posizione iniziale e comunque molto rara).

3) Non possedendo un segno speciale per la consonante "I",

l' egiziano vi supplisce con <::> 0, pill raramente, con ~ 0 _;

- c:::::>

nel neo egiziano e frequente la combinazione I I I I ,mentre nel

periodo tolemaico si incontra ~.

30 I principi fondamentali della scrittura geroglifica

4) I due segni e r corrispondevano in origine a due suoni

diversi (traslitterati rispettivamente .z Ie s '); a partire dal regno di Sesotri I (meta del XIX sec. a.C.), tuttavia, tale differenza e svanita e i due segni vengono usati indifferentemente I' uno per I' altro e traslitterati entrambi con s.

Con i segni "alfabetici", gli Egiziani hanno compiuto un passo importante: la separazione tra la scrittura e la pronuncia. Essi sono arrivati all'''alfabeto'' intuitivamente; tuttavia non l'hanno elevato a "sistema" ed esso e rimasto "aperto", pronto ad accogliere altre innovazioni, come accadra durante il periodo tolemaico-romano .

• I segni bilitteri

Corrispondono alIa combinazione di due consonanti.

Sono pill di cento e di uso frequentissimo: i pill comuni sono presentati nella Tabella 2. Mancano anch' essi, a somiglianza dei segni unilitteri, del principio di economia: una stessa combinazione di due consonanti puo essere resa con segni di versi (sJ, combinazione dei suoni consonantici semplici r s e ~ / , nuo essere reso con ~ , 6. -mt e ~; wn con ~ e +; mr con ~ , IJl , :c=:r e ""'C_; hn con '1rn e ~; ecc.). In pratica, poi, pur con qualche eccezione, ogni segno omofono ha il suo specifico campo di impiego: per esempio, il sostantivo "interne", hnw e sempre seritto con '1rn mentre per scrivere l'omofono "marinaio" si fa uso di ~. Si noti anche la presenza di segni polifonici, ossia con piu di un valore fonetico ('= vale bi) e bw; czz: im e gs; ~ sb e mr; la polifonia dei segni e una delle difficolta maggiori per la lettura dei testi piu tardi, del periodo tolemaico-romano).

I principi fondamentali della scrittura geroglifica 31
Tah. 2 - Elenco dei principali segni hilitteri
r Jb AJw ~ Jh ~ > ,
lW c:=. 1m
, > > ~ > cJ
51n 0 In 4l:>o- tr IS -=0.
(C ch ~ ck ~ Cg ~ Cg f\ wJ
. .
...6- WC V wp ~ wn + wn ~ wr
4 ws ~ wg )r. bJ '== bi; ~ pJ
pI; ~ pg > mJ g >
LJ pr ~ ml
= mw ~ mn LJ1 mn LJ1 mr '- mr
r mr :c:::r mr ""'\ ml; ~ ms ~ mt
~ tnt mg > 0 '\.....
n ~ nl nw nw
C7 nb ~ nm l~ nn ~ nr ~ nh
\ ns t nd ~ rw l rs t hJ
.
A hp ~ hm ~ hn '\ hn 9 hr
~ I;s f I;g 1 oj e OC A-JJ ow
=>oc. hm ~ hf ~ hJ X7J hn ~ hn
tID or ~ sJ 6 sJ - sJ ~ sJ I
t· sw 0 sp ~ sm ~ sn r sk
~ sf ~ st ~ sJ ~ v ~ v
sw sn
0 v ~ sd ~ J.<s ~ J.<d u kJ
ss
LJ km ~ kp ~gm ~ gn czz: gs
E1 fJ ~ ti p: tm 1 tr lz> fJ
~Js ~ gJ ~ dw ~ gr ft gd
• I segni trilitteri
Sono meno numerosi dei bilitteri, circa un'ottantina, e corrispondo-
no alIa combinazione di tre suoni consonantici semplici; i piu comu-
ni sono riportati nella Tabella 3. Anche alcuni di essi presentano il
fenomeno della polifonia (per es.: £J idn; sdnt; <== phr, dbn e /.db) 32 I principi fondamentali della scrittura geroglifica
Tab. 3 - Elenco dei principali segni trilitteri
t lJb 0 ism ~ iw" g • ~ >
iwn ttnn
~ f- ~ •
£J ldn ('pr ("nb (D ('pJ ('h ('
.
~ ('sJ r wth 1 wJs ! wJg r wbJ
.
] whm i wsr ~ wd' == wgb ~ bit
.
~ bnr <== phr ..::::::::> ms: _mnw , nfr
1 ntr ~ ngm Q\ lWg { mp J) J;Jt
~ J;fn ~ btp I hkt tIl bpr ~ IJnr
rhWllJnt ~ IJrw t IJIp ? bsf 'B hnm
~ sJb ~ SJi) IC:::J slJ * sbs ......_, spr
~ spd ~ smJ ~ snl ~ sng t sgm
Jr ssm .!'-. stp 1 sgb £J sdm + sm:
~ , ~ ill thn
'" .1111 ssp J.cbi) .:t.. grg
sms
- .
c::::::= db n ~ dmd 1 g(,m A gbJ ~ gb(" Estensione dell'uso dei fonogrammi: i complementi fonetici Si e citato spesso il fenomeno della polifonia, ossia della possibilita che hanno alcuni fonogrammi bi- 0 trilitteri di rappresen-

tare piu di una combinazione di suoni: ~ Jb e mr, <== phr, dbn e ktb. Per indicare la lettura corretta di volta in volta richiesta, gli Egiziani usavano accompagnare tali fonogrammi con segni unilitteri che servivano a esprimere tutto 0 parte del valore fo-

netico del segno pluriconsonantico in oggetto. COS!, sb e per 10 piu scritto ~ J (ossia accompagnato dall'unilittero b, che serviva a indicare la lettura sb del segno ~ , escludendo mr), mentre mr viene scritto ~ ~; analogamente, phr viene scritto ::, dbn

<== LJJ

_, J.cJb <== .

Ai fonogrammi unilitteri COS! utilizzati viene dato il nome di complementi fonetici: essi, veri e propri indicatori di pronun-

I principi fondamentali della scrittura geroglifica 33

cia, sono un utile aiuto mnemonico per la lettura dei fonogrammi pill complessi. Ovviamente, essi non vanno letti separatamente

dal segno che meglio specificano: ~ J e tb e non Jbb (in tal caso, gli Egiziani avrebbero seritto ~ J J dove u primo J e complemento fonetico di ~ e il secondo J corrisponde al successivo suono b). L'uso dei complementi fonetici non e limitato a indicare la corretta lettura dei segni polifonici, rna e esteso a tutti i segni bilitteri e trilitteri. Secondo regole non sempre fisse, rna riconducibili soprattutto a motivi calligrafici (ricerca della "quadratura"), essi possono precedere, seguire 0 addirittura "inquadrare" il

segno considerato: ~ mn, ~ wr, :: e ::~ C"J(l'uso del solo

complemento fonetico ~ J, benche teoricamente possibile, non e documentato, poiche probabilmente non soddisfacente dal punto di vista calligrafico) , ! e ~! bpr, ~~ e ~~~ ndm.

Come visto, gli ideogrammi possono indicare parole diverse, corrispondenti a un significato diretto 0 simbolico del segno stesso. COSt, 0 pUO significare "sole" e "giorno": a ognuno di tali significati corrisponde anche una lettura diversa; sara solo il contesto nel quale l'ideogramma appare a indicare di volta in volta il significato e la lettura pertinente. Per evitare gli inc onvenienti che un tale tipo di scrittura puo comportare, gli Egiziani preferivano, al posto di una pura grafia ideografica, far precedere all' ideogramma i fonogrammi che ne indicavano imme-

diatamente la lettura: ::0 rt: "sole"; ~}0 hrw, "giorno" (in questa caso l'ideogramma non e generalmente seguito dalla lineetta verticale). Normalmente viene indicata la lettura completa, anche se que 11 a parziale non e infrequente: viene scritto

cio che e sufficiente alla corretta comprensione: 1~8 l;1nlft "birra" (il fonema n non viene scritto), ::~~ rmit "genre". Ovviamente, la lettura di un ideogramma e possibile solo quando se ne conosce anche la grafia per fonogrammi.

34 I principi fondamentali della scrittura geroglifica

Estensione dell'uso degli ideogrammi: i determinativi

II particolare sistema grafico degli antichi Egiziani segnava solo 10 scheletro consonantico delle parole: parole diverse per posizione, tipo e timbro delle vocali, rna con egual numero e sequenza di consonanti, venivano pertanto scritte nella stesso modo (si consideri, per es., che cosa succederebbe se anche noi scrivessimo con 10 stesso principio Ie parole "Roma" "rima" "Irma" "aroma"

, , , ,

"Remo", "remo", "anna", "eremo", "orma", "ramo"; tutte apparirebbero seritte rm, rendendo quindi estremamente difficile comprendere Quale possa essere, di volta in volta, la parola giusta). Per distinguere a prima vista una parola, scritta per mezzo di fonogrammi, dai suoi omofoni, gli Egiziani solevano farla seguire da un ideogramma, il cui scopo era quello di classificare immediatamente la parola in una ben definita categoria di esseri, di cose 0 di azioni.

L'ideogramma cosi utilizzato, che collega il fonetismo con la parte semantica (ossia relativa al significato) della parola, prende il nome di determinative: esso ha un valore esclusivamente visivo e non va letto. La sua importanza e duplice: serve a distinguere tra lora i vari omofoni, indicandone la possibile classe di significati; inoltre, essendo l'ultimo elemento della gratia della parola, serve da "separatore" delle parole.

II determinativo e l'elemento della scrittura apparso per ultimo: nell' Antico Regno il suo uso e ancora limitato, diventando invece regolare col Medio Regno. Ne sono noti pin di cento, i principali dei quali sono riportati nella Tabella 4 (si noti l'uso di

~, raffigurante un rotolo di papiro annodato, per indicare un concetto astratto: ~~ ~ ikr "abile, esperto" , ~!. ~ slJr "consiglio"). Solo qualche parola, di uso molto frequente e quindi ben riconoscibile, viene scritta senza determinative: tra di esse, la quasi total ita delle preposizioni semplici e delle particelle,

nonche i comunissimi ~ dd "dire", ~:: nfr "bello, perfetto", 4l> iri "fare", ~ = wnn "esistere". Altri sostantivi, invece,

I principi fondamentali della scrittura geroglifica 35 possono ricevere anche due determinativi, nel qual caso il primo e piu specifico e il secondo piu generale: cosi mentre rJ::: w 'b significa "( essere) puro" (la purificazione avveniva per il

-

tramite di un'abluzione, come indicato dal determinativo = deU'acqua), rJ:::~w '"b significa "sacerdote (puro)" (lett. "uomo puro"): il determinativo ~ indica infatti che il tennine si riferisce alIa funzione esercitata da un uomo (i sacerdoti dovevano compiere abluzioni prima di svolgere Ie proprie mansioni). Per meglio rendere evidente I 'utilita del determinativo, riportiamo qui di seguito i diversi valori che la radice trilittera '"n/J puo

avere:
Sf-, Sf- I vita, vivere f~ giuramento
fb specchio f) prigioniero (di guerra)
fP orecchio f'lt (un tipo di) pianta
f* stella f~ battente (di porta)
f::: inondazione fCJ alabastro Uno stesso segno puo avere un uso molteplice: essere usato cioe come ideogramma, fonogramma e determinativo. Per esem-

pio, i segni n e ::: sono ideogrammi in C( pr "casa" e ::: mw "acqua" (si noti la mancanza del trattino verticale), fonogrammi

no -

in ~0 prt "inverno" e c:::::J=0 .9nW "estate", determinativi in

~ !'Y-

on '"t "stanza, camera" e IA = wrb "(essere) puro" .

Tab. 4 - Elenco dei piu comuni determinativi uomo, persona

donna

gente, popolo

.

ragazzo, giovane

36 I principi fondamentali della scrittura geroglifica

~

:1

A ~,~ ~ ~,~ ~

~,~ ]'

1

~

~

~

Al

j,

~,~

uomo anziano, vecchio, appoggiarsi ufficiale, uomo autorevole

defunto

varianti tarde del precedente dio, re

re

dio, re

dea, regina

alto, gioire lodare, supplicare

forza, sforzo, azione violenta mangiare, bere, parlare, pensare sollevare, trasportare

stancarsi, essere stanco

nemico, straniero

nemico, morte

morire, seppellire, giacere, dormire mummia, somiglianza, forma capelli, lamentarsi, infelice

occhio, vedere, azioni dell' occhio azioni 0 condizioni dell' occhio naso, odorare, gioire, disprezzo attivita dell' orecchio

dente, azioni dei denti

variante di ~

sostituisce ~ in ieratico, raramente in geroglifico offrire, presentare

I principi fondamentali della scrittura geroglifica 37
0 avvolgere, abbracciare
r=tl fallo, gene rare , urinare
1 gamba, piede, azioni del piede
.
.J) cammmare, correre
c; muoversi all' indietro
~ arto, carne
Cj tumori, odori, malattia
~,~ bestiame
~ pelle, mammifero
~ uccello, insetto
~ piccolo, cattivo, debole
~ serpente, verme
0 albero
'\. pianta, arbusto, fiore
~ legno, albero
:""m , iii iii iii grano, granaglie
t===::I cielo, sopra
0 sole, luce, tempo
T notte, oscurita
* stella
~ fuoco, calore, cuocere
c:J pietra
D rame, bronzo, metallo
000 sabbia, minerali
:x:::=:r distesa d' acqua
- acqua, liquidi, azioni connesse con l'acqua
-
-
n: terra irrigata 38

I principi fondamentali della scrittura geroglifica

=

terra (dalla XVIII Dinastia sostituisce n:) strada, viaggiare, posizione

deserto, terra straniera

straniero (paese 0 persona)

citra, villaggio, Egitto

casa, costruzione

porta, aprire

cassa sarcofago

barca, nave, navigazione abiti, stoffe, lino

bende, documento

corda, azioni con la corda 0 la fune coltello, tagliare

rompere, dividere, incrociare recipiente

vaso, ungere

recipiente, bevande

pane, dolce

pane, offerta

festa

libro, scrittura, astratto molti, plurale.

x

6,0

G

I I I I I, I

Altre particolarita grafiche

Prima di introdurre i concetti fondamentali della grammatica egiziana, ricordiamo qui brevemente altre particolarita grafiche, ricorrenti in quasi tutti i testi.

I principi fondamentali della scrittura geroglifica 39

Metatesi onorifiche

Gia si e visto come gli scribi egiziani, colpiti dall' horror vacui (orrore del vuoto), potevano spostare alcuni segni dalla posizione che, in teoria, sarebbe loro spettata, per ottenere una migliore "quadratura". Tali trasposizioni di segni costituiscono delle metatesi grafiche 0 estetiche. Nei testi e possibile trovare un altro tipo di trasposizione, i cui motivi sono dovuti al desiderio di conferire una posizione di privilegio e di onore a particolari parole. Si parla, in tal caso, di metatesi onorifiche 0 di rispetto.

I sostantivi t':~ nsw "re" e 1~ mr "dio" (sovente abbreviati in tel rispettivamente), oppure i nomi stessi delle divinita, sono generalmente scritti, per motivi di rispetto, davanti ai sostantivi 0 aIle altre forme grammaticali ai quali sono strettamente uniti e ai quali dovrebbero invece seguire. Nella lettura, si ristabilisce I' ordine corretto. COS!, per esempio:

ss-nsw "principe" (= "figlio del re") ss-nsw "scriba reale" (= "scriba del re") bmt-nsw "regina" (= "moglie del re") hm-ntr "profeta" (= "servo del dio") J;wt-nfr "tempio" (= "castello del dio") mi R: "come Ra"

mry Imn "amato da Amon" Twt- ('n!J-lmn "Tutankhamon"

(= "Immagine vivente di Amon")

Abbreviazioni

Titoli, frasi fatte, formule e simili compaiono spesso in forma abbreviata. Tra Ie pin comuni ricordiamo:

• if ~r per if:!.} l~JrJ ~ rnhtw) wg'J(w) snb(w) (normal mente abbreviata in c. w.s.), "possa egli vivere, essere prospero e sano", (solitamente tradotta "vita, prosperita, salute", abbreviata in

40 I principi fondamentali della scrittura geroglifica

"v.p.s. "), Quale inciso, aggiunto come segno di rispetto, a parole tipo "Re", "Maesta", "Palazzo", "mio Signore" , ecce

• ~ 0 :: (anche ij~) per ~ ~~!J}~ m't hrw "giusto di voce, giustificato" , epiteto aggiunto ai nomi di persone defunte per indicare che le lora dichiarazioni sono state ritenute veritiere davanti al tribunale dell' Aldila, Spesso e equivalente al nostro "defunto".

· !~ n-sw-bit "Re dell' Alto e Basso Egitto"; forma contratta di ny-swt-bit "colui che appartiene al giuneo e all' ape " . La pianta swt, il giunco, e l'emblema del Sud, mentre l'ape bitlo e, per motivi non noti, del Nord.

• ~ ~ per ~t ~ "7 imy-r "eolui ehe e nella boeea (dei suoi subordinati)", ossia "soprintendente, capo": ~ ~Ih,~,\\ imy-r ms: "capo dei soldati, generale" . Questo titolo e spesso seritto, con rebus grafico, mediante il segno della lingua bovina ~, la Quale e "cio ehe e nella bocca": ~ I~~~ imy-r iunw ntr "soprintendente dei profeti" .

· l till J per ~ ~ l J ~ ~ Dry-1;bt "colui ehe e sotto (= che porta) il libro rituale", indicazione del "saeerdote lettore" 0 "ritualista", incaricato di leggere, durante le eerimonie religiose, il rituale dal rotolo di papiro sul Quale esso era seritto.

~ =c ,_,_. e c»

• '--D per ~>?>- ~ kJ nht "toro potente", epiteto del sovrano.

LfJ~1 li~~ LJ 0 e ~;~~ oaogL) =CI~ 0 ~

• OOodl:6 ou per <=>~<=>Jr6~~G, I l~oe~:~~Jr

~:c:=Jr& ~!li 1&~~ ~lol? I prt-brw m t hnkt kswtpdw

ss mnht sntr mrbt "offerta funeraria consistente in pane, birra, buoi, uceelli, (vasi di) alabastro, (vesti di) lino, incenso, unguenti". Formula frequentissima nei testi funerari: la sua recita (questo e cio che indica propriamente I' espressione prt-/]rw"uscita della voce") rendeva possibile, per la magia della parola, il materializzarsi dell' offerta in favore del defunto.

• f._ per ~ ~~~ ("¥ prt"entrare e uscire (dalla necropoli)".

I principi fondamentali della scrittura geroglifica 41

Scrittura sillabica

Questo particolare tipo di scrittura fa la sua apparizione durante l' Antico Regno, nei Testi delle Piramidi, per parole magiche di significato incomprensibile: 10 si ritrova poi al tempo della XI Dinastia e il suo uso diventa frequente solo a partire dana XVIII Dinastia. Influenzata probabilmente dana scrittura cuneiforme (vedi paragrafo successivo), che fa uso di segni sillabici, essa e caratterizzata dan 'uso di segni biconsonantici 0 di gruppi di se-

,

gni al posto di segni monoconsonantici. E utilizzata in preva-

lenza per rendere nomi stranieri di luoghi e persone, come pure parole egiziane di origine straniera; saltuariamente anche per parole prettamente egiziane. Cosi si usa:

6 s3 per s ~ m: per m
I ~
~ \\
I l1V per r(l) <=> I yr per r
U kJ per k J} bw per b
I
~~ D~
, GI I I per t
per 1
Ecco alcuni esempi:
~rLJ~~~@ lskm
~~IIJ~~~:_ mrkbt
~~~~I~~~~ <strt
=t~~'71~ Mwrsr
G~71~J~I~ Tttsb
!fj~?I~I~ htsr
9~;::1~ SPIT
9~~=~~ Stm
~~~~ Krgp
~~~~I~ Nhm ~~ ti per t

--

~ nJper n

ru ~ h3per h

Ascalona

carro (da guerra) Astarte

Mursili

Tartesub Khattusili Suppiluliuma Shuttarna Khilughipa Naharina

42 I principi fondamentali della scrittura geroglifica

Tra le parole di origine egiziana scritte in scrittura sillabica, la piu frequente e la preposizione neo-egiziana ~~ 71~} irm "insieme con",

Analogie e diversita con la scrittura cuneiforme

"

E interessante analizzare brevemente alcuni punti di contatto tra

la scrittura geroglifica e la scrittura cune i forme , diffusa nella Mesopotamia durante 10 stesso periodo, per vedere come popoli diversi siano riusciti a dare soluzioni simili 0 discordi allo stesso fondamentale problema: quello della comunicazione scritta.

La fase piu antica della scrittura cuneiforme, riscontrabile nel sumerico dei periodi noti come U ruk IVa e U ruk III (0 Gemdet Nasr), tra la fine del quarto e l'inizio del terzo millennio a,C., fa largo uso dei pittogrammi-ideogrammi. L'uso degli ideogrammi e diffuso anche nell'accadico, la lingua semitica che a partire dal secondo millennio si e sovrapposta al sumerico, estromettendolo gradualmente dall 'uso. Gli Accadi per rendere la loro lingua hanno fatto uso del sistema grafico cuneiforme inventato dai Sumeri, adattandolo aIle proprie necessita. L'evoluzione della resa grafica dei segni, gia riscontrabile in sumerico, ha sub ito nell' accadico, nei suoi dialetti babilonese e assiro, un notevole progresso, arrivando ben presto a una stilizzazione COS! spinta da rendere so vente quasi irriconoscibile il segno origina-

rio. COS!, mentre ~ indica in sumerico la parola "rnano", questo segno diventa in antico babilonese (la lingua con la Quale e scritto, per esempio, il celebre codice di leggi di Hammurapi di Babilonia) If e in neo-assiro 13, conservando quindi una certa

rasso~iglia~a di fO,ndo co~~gn~ orig~nale, 11. segno sume~i~o ~ "asino": diventa mvece ~ In annco babilonese e ~~ In neo-assiro: qualsiasi ricordo del segno originale e andato perso! Nell'egiziano, invece, la forma esteriore dei segni rimane quasi immutata per piu di tre millenni,

I principi fondamentali della scrittura geroglifica 43

Nell'uso dei fonograrnrni, rnentre gli Egiziani sono riusciti a isolare nella gratia le consonanti rna non Ie vocali, la scrittura accadica cuneiforrne ha isolato le vocali (a, i, e, u) rna non le consonanti, facendo uso di segni sillabici (fenorneno gia riscontrabile nel surnerico: i prirni sillabogrammi si riscontrano a partire dal periodo di Gerndet N asr). Mentre esistono quindi segni diversi per indicare, per esempio, i suoni ba, bi, be e bu

(rispettivamente, in neo-assiro, I-j, ~, H e ~~), non esiste il segno corrispondente alIa consonante b.

In maniera molto pill sistematica che non in egiziano, anche nella scrittura accadica esistono i fenorneni della polifonia e della omojonia: un segno puo avere pill valori fonetici e pill segni possono avere 10 stesso suono. L'uso dei complementi fonetici, benche attestato (in particolare per indicare la particolare flessione degli ideogrammi), e molto pill raro che nell'egiziano: e generalmente un appropriato accostarnento dei segni sillabici che indica la corretta lettura.

Attestato anche pres so gli Accadi e l'uso dei determinativi: esistono determinativi che si pongono prima e altri dopo la parola in questione, e alcune parole possono avere due determinativi,

uno preposto e I' altro posposto.

Nozioni di grammatica

Prima di poter tradurre brevi brani scritti in geroglifico, e necessario premettere aicune nozioni fondamentali di grammatica. Non si entrera comunque nei dettagli e nelle discussioni scientifiche, per i quali si rimanda alla bibliografia citata in fondo allibro.

Articolo

L'egiziano classico non con osee l'uso dell'articoIo, sia determinativo che indeterminativo; solo piu tardi, verso la fine del Medio Regno, esso entrera a far parte del tessuto grammaticale, per diventare di uso comune solo col Neo Egiziano. Pertanto e lasciato al contesto stabilire di volta in volta la traduzione

corretta: +::'JI nsw "re", "il re'', "un re".

Genere e numero

La lingua egiziana possiede due generi grammaticali, il maschile e il femminile: mentre i sostantivi maschili possono terminare can qualsiasi consonante, i sostantivi femminili terminano per 10 pili can la consonante t (non sempre, tuttavia, questa desinenza viene scritta; inoltre, non tutti i sostantivi terminanti in "t" sono necessariamente femminili!). Riguardo al numero, l'egiziano distingue il singolare, il pluraIe e il duaIe, che si riferisce a un insieme di due oggetti a per sane . Le desinenze dei due generi can i vari numeri sana Ie seguenti:

maschile femminile
singolare cs -t
piurale } -w }O -wt
}\\ °
duale -wy \\ -ty Nozioni di grammatica

45

Per esempio, il sostantivo sn "fratello" assume Ie seguenti forme:

11ft sn fratello
g~~! snw fratelli
gO'} "ii snlt)' due fratelli
r:~ snt sorella
rO'}oJ1! snwt sorelle
g~~~ snty due sorelle Non sempre Ie desinenze del piurale e del duale vengono scritte, Lo scriba puo infatti indicare il numero anche per mezzo di artifizi grafici:

• ripetendo due 0 tre volte un ideogramma (e omettendo, per 10 piu, la Iineetta verticale):

nn due case LJLJ
I I prwy LJ prw case
11 ntrwy due dei 111 nirw dei
=
= t.My Ie Due Terre (nome dell'Egitto)
= 11
= tAv terre rdwy due piedi
=
..:n::... ~
4l> irty due occhi ........Il '"It)' due braccia • negli ideogrammi preceduti dai complementi fonetici, I'ideogramma, che ha assunto I'aspetto di determinativo, viene ripetuto due 0 tre volte (in tali casi possono comparire anche Ie desinenze):

hmwt srw thnwy

donne ufficiali

paio di obelischi

• verso Ia fine dell' Antico Regno si comincio a usare un vero e proprio "determinativo di pluralita", costituito da tre trattini

'1'(' II I., da '(8

vernca I :, I I I, I , I I ) 0, plU raramente, tre punn 0, 000,

46

Nozioni di grammatica

o 0 0

o ,0 0). Essi avevano il compito di sostituire la trip lice ripeti-

zione deU'ideogramma 0 del determinativo:

~}QO! nhwt alberi di sicomoro
r<=> }tj}! snv ufficiali
nl
I I I prw case
I! ntrw dei
Aggettivo L' aggettivo puo essere utilizzato 0 come attributo (aggettivo attributivo 0 qualificativoi 0 come predicato (aggettivo predicativo).

Aggettivo qualificativo

Esprime una qualita posseduta da un sostantivo. Segue il sostantivo cui si riferisce, concordando con esso in numero e genere (la forma femminile plurale e tuttavia rara e sostituita per 10 pill dal singolare). Cosi, da nJr"dio" e da cJ"grande", si ottiene:

1=~ nir CJ grande dio

91-==~ Il~111

grandi dei

Analogamente, da sf "donna" e da nti "bello", si ha:

:- s!1 ~ ~ st nfrt bella donna

-:- ~!'~ swt nfr(w)t belle donne

Esempi di duale, maschile e femminile, sono:

:!} \\nn~} \\ thnwy wrny due grandi obelischi

<=> 0 IFniIIFniI ~ Q

(J \\ ~~ ~~ <:> \\ rwty wrty due grandi portali

L'aggettivo "altro" precede invece il sostantivo:

~~~l ky s un altro uomo

kt st

un' altra donna

Nozioni di grammatica

47

Aggettivo predicativo

Precede il sostantivo e assume la forma grammaticale del maschile singolare, indipendentemente dal numeroe dal genere del sostantivo soggetto. L'aggettivo puo essere enfatizzato me-

diante la desinenza } \\ -wy

~:::- sJ1:: nfr st tn questa donna e bella

~::} \\:-~:: nfr-wy st tn com'e bella questa donna! ,:: ++- :- ~i nfr nn n swt queste donne sono belle

Aggettivo dimostrativo

I principali aggettivi-pronomi dimostrativi sono i seguenti:

Sing. masch. Sing. femm. Plurale
0 0 ++
pn tn nn
h{~ pi Q~ ti ~ ni
0 0 -
"--- pj "--- if "--- nf Le prime due righe corrispondono a "questo", I 'ultima a "quel- 10". Mentre le forme pnlpj e tnltf seguono i1 sostantivo (eccezionalmente, pi e if 10 possono precedere), le forme pi , is e i plurali 10 precedono (i plurali sono per 10 piu collezati col sostantivo per mezzo dell' aggettivo di appartenenza __ n; vedi il par. suI genitivo). Le forme pi , u e ns, piu recenti, tendono a perdere illoro valore originario di dimostrativo, per diventare spesso, a partire dalla fine del Medio Regno, equivalenti all'articolo determinativo.

~D
1111_ spn quest'uomo ("uomo questo")
IQ;;:: bwt-nir tn questa tempio
++tJ~ nn hmwt queste donne
0111 .
++-111 nn n rurw questi dei
riJ }0 0 hrw pf quel giorno
c=> ~ 48

Nozioni di grammatica

'=- 1

pfgs ps sfdw is st

ns nmw

quellato

questo/il rotolo di papiro, questo/il luogo

Ie acque

L'aggettivo "intero"

Gli aggettivi italiani "intero, completo" sono espressi in egiziano mediante perifrasi:

• <=> ~ ~ r-dr.f "fino al suo confine" 0...&1 I let

~J!r <=><=> '=- ms: r-gr.f l'esercito intern

L' espressione :: ~ ~ Nb-r-gr "Signore fino al confine" e solitamente tradotto "Signore Universale", titolo del dio sole Ra, di Osiri 0 del reo

• g~~:r'=~11~;;g~~:!:r

• <=> 1fUD.t}::: r-tw.t' "secondo la sua lunghezza" = 0 <=> JJ1lI1 ~~

:IT 1_ U"'\_)i ~ tJ pn r-JJ¥.f questa terra intera.

mi kd.t' "come la sua forma"

wnwt hwt-ntr mi kd.s I' intero clero del tempio.

Genitivo

II "genitive" marca il rapporto di dipendenza 0 di appartenenza di un sostantivo (detto "reggente") rispetto a un altro (detto "retto"). L'uso del termine "genitive", desunto dalle grammatiche latina e greca, non deve tuttavia far pensare che in egiziano esistessero Ie declinazioni.

Esistono due tipi di genitivo: diretto e indiretto

Genitivo diretto

Consiste nella giustapposizione di due sostantivi, col "reggente" che precede il "retto". Esso indica un legame molto stretto tra i due sostantivi ed e caratteristico dei titoli (dove compare spesso il fenomeno grafieo della metatesi onorifiea), benche non limitato ad essi. COS!, dai sostantivi sJ"figlio" e nsw"re", si ha:

Nozioni di grammatica

49

l.~.~ I

1" ~. :if< ss-nsw figlio del re (=principe)

In maniera analoga si spiegano i seguenti esempi:

~ =~I~I imy-r ms: capo dell'esercito (=generale)

7~~rn

+ ~ 111 nsw ntrw

r is

la porta del sepolcro re degli dei

Genitivo indiretto

Di uso pili corrente, esso e caratterizato dall 'uso dell'" aggettivo di appartenenza" "appartenente/i a", posto dopo il sostantivo reggente e con esso concordato in genere e numero. Le forme assunte dall' aggettivo sono:

Singolare Plurale

maschile femminile

n

o

I nw

-;; nt

-;; nt

Dai sostantivi nsw "re" e Kmt "Egitto", si ha: +::.:;~@ nsw n Kmt il re dell'Egitto

Analogamente:

rLJ~-::;}~ ~ ~:ooJ~

<=>f!11 I r @

~~::d=~

O~-ri(=1fr

01110 !ll_, II

b/fJ n Rtnw il principe del Retenu

wrw nw sbdw i grandi di Abido

imt nt web la moglie del sacerdote

hmwt nt w -bw Ie mogli dei sacerdoti

Col tempo, la forma __ n tende a diventare unica, invariabile per tutti i generi e numeri.

I pronomi personali

Esistono tre classi di pronomi personali: i "suffissi", i "dipendenti" e gli "indipendenti". I pili importanti sono quelli delle prime due classi.

50

Nozioni di grammatica

I pronomi personali suffissi
Le forme assunte da questi pronomi sono:
Sing. la pers. ~ -t
2a masch. ~ ·k
2a femm. ~ 'l
0 ·f
3a masch. '-- j
3a femm. r,_ ·s
-
Plur. la pers. I I I ·n
~
2a pers. I I I 'In
0
-- tn
I I I
r- -
3a pers. I II , ;-TI -sn Nella traslitterazione, i suffissi vengono uniti alla parola che precede mediante un puntino: esso indica che il suffisso e la parola al quale e aggiunto formano un tutt'uno.

II suffisso ·ipuo assumere diverse forme grafiche, "specializzate" secondo la persona: i per un uomo, Jj per una donna, Ji , ~ e varianti per il sovrano, ~ per un dio; altre grafie, pili rare, sono ~ e I •

L'uso dei suffissi e triplice:

• dopo una forma verbale finita, [ndicano il soggetto

~w....... ddj egli dice

~~r

mr-s

lei ama

.t7~I~1 sdm-tn voi udite
K~.J'j~1 v noi andiamo
sn-n
~r-
L-JJ I I I rdisn essi danno
4l>~ iri io faccio Nozioni di grammatica

51

• dopo un sostantivo, corrispondono a un aggettivo possessivo

~~i imt-! mia moglie (~e determinativo)

rLl~~~ :i rJj hy. i mio marito (~e determinativo)

'VI

~ Ib·k il tuo cuore

~xl

X __ 1Jm f sua Maesta

@==

01111

11~~1

niwttn ntrw-sn

la vostra citta i lora dei

• do po una preposizione, danno luogo ai complementi indiretti (coi suffissi, la preposizione m "in" assume la forma im)

l=:&

in C·i

msieme con me

_III

n-sn

a lora

ifni

In esso

N . B. : A partire dalla fine del Medio Regno, il suffisso, nella sua funzione di aggettivo possessivo, tende a essere sostituito da una nuova formazione, il cui uso diventera regolare solo col Neo Egiziano.

Questa nuova forma e costituita dal dimostrativo ps, per 10

pili ampliato in 'XJ.~~~ ply, con I'aggiunta di un suffisso. Essa, che in origine significava "questo mio", "questo tuo", ecc., e passata poi a significare il semplice aggettivo possessivo, sostituendo quindi il suffisso (il cui uso resto limitato solo a determinati sostantivi). Nella nuova formazione, l' elemento dimostrativo (ply, tly, nly) si accorda in genere e numero col sostantivo designante I' oggetto posseduto, mentre il suffisso

si accorda col possessore. COSt, 0 ~~ ~~ f~fsJtsignifica "sua (di lui) figlia": l' elemento dimostrati vo fly, femminile, si accorda a sst "figlia", mentre il suffisso .f "suo" si accorda col possessore.

52

Nozioni di grammatica

tJy.s sJt piyfsJ piys sJ nJy.sn hrdw piyimsw

sua (di lei) figlia suo (di lui) figlio I suo (di lei) figlio

i loro figli

la mia spada

I pronomi personali dipendenti

Le forme assunte da questi pronomi sono:

Sing. la pers.}~ wi

2a masch. ~ } [ltV

o} tw

2a femm.

3a masch. 3a femm.

Plur. la pers. 2a pers.

3a pers.

~
- in
0
tn
t} sw
~\\ sy
~o st
I I I n
~
- in
I I I
0
- tn
I I I
~- -
III, ~ sn
~o }171 st Le forme plurali sono graficamente uguali alle corrispondenti dei suffissi.

Anche i pronomi dipendenti possono avere un usa molteplice:

• dopo un verbo, indicano i1 complemento oggetto pronominale. Dal verba ~ ~ mr "amare" si ha quindi:

~A\~~ _

_ ~Jt[ mri tn io ti amo

~~~~} mr-i tw io ti amo

Nozioni di grammatica

53

(nel primo caso e un uomo che esprime il proprio amore a una donna, viceversa nel secondo. Notare l'appropriata scelta gra-

fica del suffisso ·1 nei due casi). .

Altro esempio:

rn ~J2~:'-;-1 hlJ! sn egli li invia

(benche la forma ~~I sia identica a quella del suffisso di 3a pers. plurale, e il suo uso che la identifica qui come forma del pronome dipendente: il suffisso, infatti, segue sempre immediatamente il verbo) .

• dopo certe particelle (per es. mk "ecco"), esprimono il soggetto.

~~o} ~5rI mk tw m bsk ecco, tu sei un servo

• dopo un aggettivo (come nfj-"bello, buono, felice", e bln "cattivo"), esprimono il soggetto:

!::o}l=~ J~i:~\\

nti tw bn c·l blnsy

tu sei felice con me lei e cattiva

I pronomi personali indipendenti
Le forme assunte da questi pronomi sono:
Sing. 1a pers. ~~ ink
2a masch. a ntk
~
2a femm. a ntl
z:::=
3a masch. a ntf
'--
-r -
3a femm. c» ,~ nts
Plur. 1a pers. ~~I I I, ~I~I >
mn
-z:::=
2a pers. 011 I nun
-0
011 I nttn
-~- ----
3a pers. cs I I I , 0111 ntsn 54

Nozioni di grammatica

Questi pronomi sono prevalentemente usati come soggetti di frasi a predicato nominale:

~~~~~~ ink it.k :g:~~~

ntk st.i

io sono tuo padre tu sei mio figlio.

II sistema verbale

La comprensione del sistema verbale egiziano e resa difficile dalla mancanza delle vocali nella scrittura, che rende praticamente nulle Ie differenze temporali e modali. Le varie "forme" del verba egiziano corrispondono in maniera molto approssimativa ai nostri tempi e modi. Come paradigma di coniugazione si fa solitamente uso del verba ~ ~sdm "ascoltare, udire".

Presente

La forma verbale pill comune e ottenuta facendo seguire direttamente alIa radice verbale il soggetto, sostantivo 0 pronome suffisso (si parla allora di forma sdmj, "sedjem-ef"), Essa viene tradotta normal mente col presente.

47~~

47~~ &'~== 47~'- 47~~ 41~~, ~~~

sdm-i sdm-k

sam: sdmj sdm-s sdm-n sdmtn

io ascolto tu ascolti

tu (femm.) ascolti

egli ascolta ella ascolta noi ascoltiamo voi ascoltate

~~~~I sdm-sn essi ascoltano

II passivo e ottenuto mediante I' inserzione di un elemento Q} tw:

.t7 ~Q} ~ sdm-tw-i io sono ascoltato

d7~Q}~ sdm-twk tu sei ascoltato

.a ~o} '- sdm-tw-T egli e ascoltato, ecc.

Nozioni di grammatica

55

Passato

Si ottiene inserendo una _ n (forma sdm·nf, "sedjem-en-ef"):

4? ~i sdm-n-i io ascoltavo, ascoltai

4?~:: sdm-n-k tu ascoltavi, ascoltasti, ecc.

Anche in questo caso, il passivo si ottiene inserendo tw, dopo la n:

4?~-:}~ sdm-n-twi io fui ascoltato

d7 ~ -:}~ sdm-n-tw-k tu fosti ascoltato, ecc.

Negazione del presente e del passato

La negazione delle forme sdm- f e sdmn- f si ottiene facendole

precedere da -.A- n. N otare la caratteristica inversione dei tempi (la negazione della sdm·fcorrisponde a un tempo passato, tipico della sdm·n·f, e viceversa):

io non ascoltavo, non ascoltai io non ascolto

Futuro

Pub essere ottenuto inserendo, tra radice verbale e soggetto, i

formativi ~ IJr 0 ~ ~ ks .

4? ~~ "--- s¢n.!Jrf

£1 ~ ~ ~ "--- sdmks]

egli ascoltera egli ascoltera

Quale forma negativa, si usa:

:: £1 ~ "--- nn sdm] egli non ascoltera

Forme composte

La lingua egiziana e ricchissima di forme composte, le cui sfumature di significato a noi sfuggono quasi completamente. Tra le piu usate in testi narrativi ricordiamo Ie forme wn-m-T hr sdm e e-1;e-·n sdm-ni, che traduciamo entrambe can "allora egli udi",

56

Nozioni di grammatica

wnin sbty pn 1;r rmyt

allora questo contadino comincio a piangere c-1;C-·n rdint n-i t hnkt

allora egli mi diede pane e birra

La costruzione della frase

La lingua egiziana non possiede declinazioni. La funzione che una parola svolge all'intemo della frase puo dunque essere de dotta solo dalla sua posizione. L'ordine con cui i vari elementi si seguono nella frase e infatti molto rigido, con poche eccezioni. Esistono due principali tipi di frasi: quella verbale e quella non verbale.

Frase verbale

Contiene una forma finita del verbo. L' ordine delle parole e il seguente (non sempre tutti gli elementi sono presenti): verbo + soggetto + compl. diretto + compl. di termine + avverbio 0 frase avverbiale (preposizione + sostantivo).

N el seguente esempio:

~~~OGI I Ii Ll A~~ e

_~.Q[=_,2,=~.Q[~ o I'\.- di-n Ir ty-: t n 1;1!r m niwt-f

il principe diede pane all'affamato nella sua citta,

i singoli elementi sono:

~

di.n diede

=

hsty- c t nhkr

. .

pnncipe pane

all' affamato in citra sua

mniwt.f

Frase non verbale

Non contiene una forma verbale finita. PUO ruttavia contenere la copula, ossia una voce del verbo "essere" (si usa allora la

Nozioni di grammatica

57

forma invariabile ~} iw), rna per 10 piu essa non viene espressa. Esistono diversi sottogruppi della frase non verbale, a seconda del tipo di predicato.

Frase a predicato avverbiale

L' ordine delle parole e: eventuale copula 0 altra particella introduttiva (particella proclitica) + soggetto + complementi indiretti + avverbio 0 frase avverbiale, Se il soggetto e un sostantivo, la copula pun essere presente 0 assente. Se il soggetto e un pronome personale, si usa la copula col pronome suffisso oppure una particella proclitica col pronome dipendente.

<:> l\ DC; il sole (e) in cielo
~(0 ~ rtn pt
<:>
(0 rC sole
~
l\~ mpt in cielo
~}~l\~1 iw-i m pr f io (sono) a casa sua
~}~ > > sono io (copula + suffisso)
lW.l
l\~1 mpr.f .
In casa sua
l\~}~l\~1 mk wim pr.f ecco, io (sono) a casa sua
l\~ mk ecco (particella proclitica)
}~ > io (pronome dipendente)
Wl
l\~1 mpr.f In casa sua Frase a predicato aggettivale

La costruzione e quella gia presentata quando si e parlato delI' aggettivo predicativo.

Frase a predicato nomina le

II predicato precede il soggetto:

~~~ ~~~~l=~'- nds Ddi rnf un borghese di nome Djedi

~~~~ ngs un borghese

58 Nozioni di grammatica
~~~i Ddi Djedi
=~'- m.f (e) il suo nome
~'\~~~++ dptm(w)tnn questa e il sapore della morte.
~'\~ dpt il sap are
~~ m(w)t di morte
++ nn (e) questa Frequente e I 'usa dell' invariabile o} pw, quale soggetto pronominale di terza persona (singolare e plurale, mas chile e femminile: egli, ella, esso, loro). Se il predicato e composto da pili parole, pw puo trovarsi intercalato.

=0~O} Rc pw egli e Ra

~~~o} bmt-! pw lei e mia moglie

~~(j=:&o}- ::0~ hmt w/b pw nRc lei e la moglie di un sacerdote di Ra

~Jj 11mt la moglie
.
d=~ w/b di un sacerdote
o} pw lei
-::011 nRC di Ra Le preposizioni

Costituiscono una classe grammaticale molto numerosa e si suddividono in due gruppi: Ie semplici e Ie composte.

Preposizioni semplici

Sono costituite da una sola parola. Le pili comuni sono Ie seguenti:

• ~ m (davanti ai suffissi: ~~ 1m). E Ia pili comune delle preposizioni e puo indicare:

Nozioni di grammatica

59

- "in", sia stato in luogo che indicazione temporale:

~ 1Q;; m J;wt-ntr nel tempio '

~~ I T m grJ; nella notte, di notte .

- "da", separazione:

~~~~;::I pr.n.1mprf uscii da casa sua

- equivalenza 0 qualita: "come, in qualita di" ~!'~~':_~t~ sJ.fcpc m stfm nsw!My

suo figlio si e levato al suo posto come Re delle Due Terre - "con" strumentale

,

~ ~~ m Ops·1 col mio forte braccio

• <:::> r; indica principalmente

- la direzione: "a", "verso" (luogo 0 persona")

=--'l:t:;:;:I 9 <:::> 0.

<:::> A I[Q]LJ'- rrntr r Jotf il dio sail al suo orizzonte

n~ v =-<=>11 [f E I' ,

'i..lto x'- '- iw wp.n .. r. r.1 g I apn la sua bocca a me

- "piu di", nelle comparazioni

1:::- ~::_ <:::> ~ 0. ~~ nfr st tn r sst-s Questa donna e piu bella

di sua figlia

• _ n; prevalentemente usata per indicare il dativo "a" (comnlemente di termine):

-~~ n bn f a sua Maesta

• ~ 1;1r ( ~ davanti a suffissi), Puc) indicare:

- "sopra" ~~ ~~

I o.lLl~jj

su di un alto albero

- "a causa di", "a riguardo di"

~'-<:::>

0.0 lfi> ~ J;tpf lr-k

egli e soddisfatto di te

• !!hr; indica "sotto" e quindi, spesso, viene tradotto can "portando" :

hrmw

sotto I' acqua

c:::::>_

60

Nozioni di grammatica

iisn hr mw vengono portando tributo

· !. br; indica "presso, sotto" qualcuno:

~~} .!~4l> ~ imJ!Jw!Jr Wsirvenerato presso Osiri

!. t~ NP hr hm n NP sotto Ia Maesta di NP

~ .

·1 in (anche t~); indica il complemento d'agente, dopo l'infinito e Ie forme passive:

~ ~3 ~1k> 7~ mtn-tw-i in jJly fui visto dal vizir

• ~~ mi: esprime un'idea di comparazione e di conformita: "come", in accordo a", " secondo" :

~~ miRc

~~-:~~ mi nt-s-F

come Ra

secondo Ia sua abitudine

• 1= bnr: esprime "insieme con":

[=D~~i1ft hn: it-i

insieme con mio padre • ~+Q} imytw "tra (due)" (attestata anche Ia variante =+o} r-imvtwi

~+o}~=~: =+o}J~oLJ

_\\LJ

imytw inrwy tra due pietre r-imytw bhmy tra due piloni

Preposizioni composte

Sono costituite da piu parole. Sono molto numerose (Ie grammatiche ne enumerano una sessantina) e le piu comum sono:

• ~J)r. ~1::' m-btb, per 10 piu scritto ~7 0 ~~: "alIa presenza di", "davanti a"

• ~ ~ m-bst; <=>-!I r-bst, ~ -!I lJr-l;1Jt: "davanti a", "di fronte a", "prima di"

• ~~ m-l;1r(y)-ib: "nel mezzo di", "in mezzo a" · ~e:~ m-it: "dietro a", "dopo di"

Nozioni di grammatica

61

• ~~o}n, 0 m-hnw: "in, dentro a"

• ~ 9 m-st : "dietro a"

czz:

• = I r-gs: "accanto a", "presso di".

"( a partire) da"

"fino a"

I numerali

I numeri cardinali

Gli Egiziani disponevano di sette segni diversi, indicanti Ie prime sette potenze di 10 (1, 10, ... , 1.000.000):

1 n 10 ~ 100 11000

~ 10.000 '1 100.000 it'1.ooo.000

Ognuno di questi segni veniva ripetuto da 1 a 9 volte, quanto

.

necessano:

~~~nnl I I

~~~ nn I I 645

111~~~ ru I I

~ ~ n I I 3525

Normalmente, il sostantivo, posto per 10 piu al singolare, precede il numerale:

__IJ--DO cwcw4 4 anelli (lett.: "anello, 4")
} } 1111
- ~~~nllil st317 317 donne ("donna, 317")
c ~ III
~~ mti 102 102 Ieoni
~111~~~~ m1;3700 3700 cubiti
-
DOn sp10 10 volte Per i nurneri "alti", si puo usare anche una costruzione in cui il numerale precede il sostantivo (per 10 pill al singolare, rna anche al pIuraIe) ed e con esso unito mediante l'aggettivo di appartenenza:

62

Nozioni di grammatica

~ -00 iJiJ n sp W-fff hh n mpwt

r.>_nn~J~~

\ , .Jtlm 120 n tbw

I_I,

1000nntr

un milione di volte un milione di anni 120 elefanti

1000 dei.

I numeri ordinali

Per "primo" si usa l'aggettivo ~ iJ1y(varr. ~ , ~).

oo~ sp tpy la prima volta

~~~~ ~ wgyt tpt la prima spedizione

Da 2 a 9, gli ordinali sono formati aggiungendo la desinenza 0 - nw(femm. ~ -nwf) ai numeri cardinali:

tAl) ~Olll~

"'i'i..1 J._. wgyt 5-nwt la quinta spedizione

A partire da 10, si fa uso del participio , miJ(femm. ~ mpf) "che riempie, che completa", seguito dal numero cardinale:

~~~~:;: wgyt m1}t-10 la decima spedizione

Le frazioni

Gli Egiziani utilizzavano solo frazioni con numeratore unitario. Esse sono espresse con la parola <=> r "parte", sotto la quale (0 parzialmente, se il numero e grande) viene posto il numero corrispondente al denominatore:

c=> I I I I I

r-5 1/5

<::>nnn

~~~ nnn r-360 1/360

c=.

Per 1/2 si fa uso di I gs "meta".

Le altre frazioni sono scomposte in somme di frazioni a numeratore unitario. Cosi, 3/5 e 2/9 so no scritte:

gs r-10 r-6 r-18

n

Ir'I <::> 1111 I I I n 1111

(1/2 + 1/10= 3/5) (1/6 + 1/18 =2/9)

Traduzioni

Dopo aver appreso Ie principali regole della grammatica egiziana, e finalmente giunto il momenta di metterle in pratica, esercitandosi a tradurre direttamente testi geroglifici. Per aiutare il lettore in questa fase, certamente la pili entusiasmante, vengono proposti numerosi brani, opportunamente scelti. Dopo una breve presentazione del singolo brano e il corrispondente testa geroglifico, viene fomita la traslitterazione e la traduzione, per quanta possibile letterale, di ogni singola parola, COSt da poter seguire passo pas so la costruzione delle frasi e la lora traduzione; al termine, una traduzione continua dell' intero brano.

Oltre a testi in egiziano classico vengono presentati, per completezza, anche esempi di Antico Egiziano (Lettera di Neferkara a Herkhuf, VI Dinastia) e di Neo Egiziano (II trattato egizio-hittita; XIX Dinastia). Prima di iniziare Ie traduzioni e necessario premettere alcune nozioni utili per una miglior comprensione dei testi.

Protocollo reale

Nel giomo della lora salita al trono, i sovrani egizi assumevano -Jo.~

una titolatura ( ~ x I I I nhbt), costituita da cinque "grandi nomi"

<=> '

(_ ~ m J,W grande nome). Questi, che individuano univocamente

tutti i faraoni che si sono succeduti nei millenni suI trono dell' Egitto, costituiscono il cosidetto "protocollo reale",

Dei cinque nomi, non sempre tutti utilizzati, i pili importanti sono

gli ultimi due. Essi sono solitamente racchiusi dal cartiglio 0 (~~O snw): un anello di corda con un nodo alla base (la forma ovale, e non circolare, e dovuta alla necessita di contenere il nome del sovrano). II nome egiziano del cartiglio deriva da sni"circondare" e indica che il re era sovrano dell' uni verso, ossia di "tutto cio che il Sole circonda", come specifica un'espressione abbastanza frequente.

64

Traduzioni

I cinque nomi sono:

1) nome Horus: questo nome, preceduto dal geroglifico del falco, ~ lu; indicava il sovrano quale incamazione terrena del dio Horus, il primo mitico re dell'Egitto.

2) nome "le Due Signore": preceduto dal geroglifico ~ nbty, pone il sovrano sotto la protezione delle due dee dinastiche

+ J~~ Nobt Nekhbet, la dea avvoltoio di EI-Kab, nell' Alto Egitto, e l o~ Uidt Uto, la dea cobra di Dep, nel Delta. Queste due dee, che richiamano l' antica divisione del Paese, sono pertanto il simbolo della regalita sull' Alto e Basso Egitto rispettivamente.

3) nome Horus d'Oro: introdotto dal geroglifico ~ hr nbw; raffigurante il falco Horus appollaiato suI segn~ dell' oro, ha un' origine e un significato non chiari. Secondo la mitologia egizia, d' oro era la came degli dei,

4) nome "Re dell 'Alto e Basso Egitto": introdotto dal geroglifieo ± ~ n-sw-bit, e il prenomen, il primo dei due nomi del sovrano

"

racchiusi dal eartiglio. E il nome che il sovrano assumeva al mo-

mento della sua salita al trono e della sua incoronazione. Esso simboleggia 1 'unione delle Due Terre sotto l' autorita di un unieo sovrano.

5) nome "Figlio di Ra": introdotto dal geroglifieo ~0 sJ R", pone il sovrano sotto la protezione del dio sole Ra, del quale viene dichiarato "figlio", Corrisponde al nomen, il "nome proprio" del sovrano assunto alla nascita.

A mo' di esempio, vengono presentati i protocolli dei faraoni Thutmosi III, Amenhotep III e Ramesse II (in genere, prenomen e nomen non vengono tradotti, rna laseiati nella forma in cui si trovano; per es. Imn-btp/w) Amenhotep - grecizzato in Amenofi - e non "Amon e soddisfatto"; in questi esempi, tuttavia, viene fornita anche la traduzione).

Traduzioni

65

Thutmosi III

~~e}\rc

hr kt nht he- m lYst

. - -

Horus "Toro potente, che appare in Tebe"

~t+o~~~g~~ Nbty WJb nsyt mi RC" mpt

Le Due Signore "Durevole di regalita come Ra in cielo"

~ t~~! i}r nbw stun pl;ty gsr !JC"w

Horus d' Oro "Potente di forza, sacro di diademi"

i~ C 81~) n-sw-bit Mn-!Jpr-RC"

Re dell' Alto e Basso Egitto "Menkheperra" (= "La forma di Ra e stabile")

\a 0 (~~i] sJ R r D hwty-ms nti-bpr

Figlio di Ra "Djehwty-mes nefer-kheper" (="Thot e natogrecizzato in Thutmosi -, bello di forma")

Amenhotep III

~~e}\~

hr kJ nht h e- m MJC"(

. -- --

Horus "Toro potente, che appare come Maat" (divinita personificante I' ordine cosmico, la verita e la giustizia)

~~~rg}~~~i~ Nbtysmnhpwsgrl; BUy

Le Due Signore "Colui che rende salde Ie leggi e pacifica Ie Due Terre"

~~I~~}~ I: hr nbw C"J bps bw! sttyw

Horus d'Oro "Grande di potenza, che colpisce gli Asiatici"

!~ C~J) n-sw-bit Nb-MJC"t-RC"

Re dell' Alto e Basso Egitto "Neb-Maat-Ra" (= "Ra e signore di Maat")

~ 0 (q~r) sJ R C" Imn-btp/w) l;/.cJ ~s(

Figlio di Ra "Amenhotep (= "Amon e soddisfatto"), principe di Tebe"

66

Traduzioni

Ramesse II

~~J\

hr kJ nlJt mr(y) MJC"[

Horus "Toro potente, amato di Maat"

~~~ ~1~ Nbty mk Kmt w'T. /JJswt

Le Due Signore "Che protegge I' Egitto e sottomette i Paesi stranieri"

~1f,7 I~=~ hr nbw wsr mpwt C"J nhtw

Horus d'Oro "Ricco di anni, grande di vittorie"

i~ (0J~-6) n-sw-bit Wsr-MJC"[-R C" stp-n-R C"

Re dell' Alto e Basso Egitto "User-Maat-Ra Setep-en-Ra" (= "Ra e ricco di Maat; l' eletto di Ra")

~ 0C~~~~n) sJ RC" Rr-ms-sw Mr(y)-Imn

Figlio di Ra "Ramesse Mery-Amon" (= "Ra e colui che 10 ha generato; l'amato di Amon").

Quando non 10 si indicava con elementi della sua titolatura (soprattutto il prenomen e/o il nomen), ci si riferiva al sovrano con a1tri termini, i piu comuni dei quali sono:

0 .. 1

I_ hm.t' sua Maesta

nb !My Signore delle Due Terre

nsw Re

+.:~ C7~

~~~~tf (var. ::: ~)

nb fty

Signore Sovrano.

Col Nuovo Regno diventaI1£,poi frequenti altre espressioni, piu magniloquenti, quali ~ I Ll_ ~ pJ l;lfJ C"J n Kmt "il grande govemante dell 'Egitto", partico1armente favorita da Ramesse II. A partire dalla tarda XVIII Dinastia, il sovrano e indicato a volte dalla perifrasi.:2 pr-r) "Grande Casa", ossia il Palazzo nel quale

....

egli risiedeva. E da questa parola che e derivato l'appellativo

"faraone" col quale siamo soliti designare il sovrano egizio.

Traduzioni

67

Divisione del tempo

fo ~~

L' anna egiziano ( 1 mpf) comprendeva 12 mesi ( * '0' sbd; ab-

breviato y=..) di 30 giomi (~}0 brwv; ai quali si aggiungevano, per fare un totale di 365, 5 giomi cosidetti "epagomeni", cioe

fOIll ~ ~

"aggiunti" ( 111~Jt 5 btyw mpt "5 che sono sopra l'anno"). I

12 mesi si suddividevano in tre stagioni, ognuna di quattro mesi, i cui nomi richiamano Ie principali fasi del cicIo agrario: ~Jot "inondazione" (periodo nel quale i1 Nilo inondava la valle, ricoprendola di acque cariche di fertile limo),;::~ prr"inverno" (traduzione di cornodo; corrispondeva al periodo della semina, subi-

c:::::J

to dopo il ritiro delle acque dell'inondazione) e =0 smw"esta-

te" (periodo del raccolto).

Non esisteva una datazione assoluta, rna ci si riferiva agli anni di

regno (f 0 l:JJt-sp) del sovrano in carica. Nelle date, il singolo giomo e chiamato 0 sw, I' ultimo giorno di ogni mese e detto 1~~0 (varr. m~~~, ~~~m0) ('t~y"quello che termina".

fon~~ III

0111111 eo 011 l:JJt-sp 12 Jbd 4 Jot sw 5 anna di regno 12,

quarto mese dell' Inondazione, giomo 5.

Unita di misura di lunghezza

L'unita di misura della lunghezza era il cubito (:J mh, abbreviato sovente in ._.o, ~ O._..l.) pari a 523 mm. Tra i suoi sottomultipli vi erano il palmo (.1{f ~ ssp, abbreviato in ~ 0 ~), pari a 1/7 di cubito, e il dito (~ gbC), pari a 1/28 di cubito.

~

Tra i multipli del cubito vi erano il bastone ( 0 1 of), di 100 cubiti,

e l' iteru (~~}=~I itrw. propriamente "fiume") di 20.000 cubiti.

68

Traduzioni

Lettera di Neferkara a Herkhuf(XXIII sec. a.C.)

Herkhuf, vissuto durante la VI dinastia, vennesepolto in un tomba rupestre ad Aswan, sulla riva occidentale del Nilo. Le iscrizioni, incise intorno e a destra della porta d'ingresso, sono state scoperte e pubblicate per la prima volta da Ernesto Schiaparelli, del Museo Egizio di Torino, nel 1892. In esse, Herkhuf narra delle sue numerose spedizioni condotte nella Nubia e ancor pill a sud, probabilmente fino alla zona dei Grandi Laghi equatoriali, riferendo, con malcelato compiacimento, come per la sua bravura ottenne successi e onori. In una di queste spedizioni egli catturo un pigmeo (un "nano" secondo il testa egizio), e 10 riporto in patria. In una lettera al giovane faraone Neferkara Pepi (Pepi II), che allora aveva circa otto anni, Herkhuf aveva anticipato l'arrivo del nano; il sovrano aveva risposto con una lettera nella Quale traspare tutto il fresco e spontaneo entusiasmo del giovane re, desideroso di vedere questa meraviglia della "terra degli Spiriti". La lettera del sovrano e giunta sino a noi, incisa sulla parete esterna destra della tomba.

L'iscrizione presenta alcune caratteristiche grafiche dell' Anti- . co Egiziano, quali:

- c==:. per ~;

- omissione di determinativi: ~~}; ~~c:::J ~;

- omissione del suffisso di la persona: ~ hrm.i);

- ::i ~ e maschile, rmtw; non femminile, rmtt.

Traduzioni

69

70

Traduzioni

f~

~ I I I

~ eo

0111 nil

.--Il

rcJ\

i~~}

,,<:::> '--

~}r~.:::=J ~

n~U 0 0

~ 0

~ 01 _

-

l;1Jt-sp 2 Jbd3 Jot sw15

wd nsw'(n) smr wsuy) lJry-1;bt

Anno di regno 2, mese3 dell'Inondazione, giomo 15. Decreto reale per

il Compagno U nico, sacerdote lettore, sovrintendente

degli interpreti Herkhuf.

Si e conosciuta la parola di questa tua lettera che tu hai fatto presso il re

per il Palazzo, per far SI che

,

uny-r

'"w(w) hr-hw.f

· -

iwsiJ mdtnt mdst.k tn irtn.k

hr nsw

rist

rrdit rlJ·t(w) wnt.k hJ.t(i)

miJtp

m Bm

hne"

·

.

SI conoscesse

che tu sei sceso

.

In pace

dalam

msieme con l'esercito che

(era) con teo Tu hai detto

in questa tua lettera

mSe"

nt(y) bns.k

·

dd.n.k

r mdst.k tn

Traduzioni

71

_0

o

~~~~}~ -.y~-

±~

,0'U)

if

':(

=~ll ~::

wnt in.n.k inw nb

che

hai portato ognidono grande bello

che diede Hathor, signora

di Imaau, per il Ka di

Re dell' Alto e Basso Egitto Neferkara

possa egli vivere etemamente

fino alIa eternita. Tu hai detto

in questa tua lettera . che

hai portato un nano delle danze del dio

dalla terra degli Spiriti,

CJ

nfr

rdi.n tiwt-hr nbt imsw nk1n n-sw-bit nti-ks-R:

cn!J(w) gt

r nlJlJ dd.n.k

r mdst.k tn wnt

in.n.k

dng

ib1f.v

ntr

mtJ

JOtyw

mit

dng

.

copia

delnano che porto

,

In

72 Traduzioni
1~ sgJw-n/r il portasigilli del dio
~~ft::~ bs-wr-dd Bauerded
}\O~~ mPwnt da Punt
}\~ mrk al tempo di
(~::Q) , , Isesi.
1551
'i..-~-
=-]c:;o. gdn.k Tu hai detto
!J Orl;m(.i) alla mia Maesta
}O-
...A- 00 iwtsp che mai accadde
]-: in.t(w) che venisse portato
g~ mitf .
una sua copra
~- , da parte di
In
~~~i~ kynb ogni altro
4l> , che fece
Ir
~>O~~ ism lam
~~ dr-bsh precedentemente.
~ - .
.1~f in tr Orbene,
e} rO. wrY} .
come sal
==} Jw tu
4l> irt fare
0
~=o mnt cia che ama
l~=o hsst (e) cia che loda
c:7~c:::;;') nb.k il tuo signore;
~ ,
- In mvero,
}~~ wts.k tu trascorri iI giomo
c=:J~
~"Q sdr.k (e) tu trascorri la notte
9~:J~ hr mb preoccupandoti
~~ mirt di fare Traduzioni

73

l~=o ~}o

0;:::7~~

~}~'-

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~t~=~ ~~}

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.

wgt

nb.k

iw bm.F rin sJrw.k ("sJw

ikrw

rJO

nsJ

n ss.k ndt

rgd

rmtw nbw sdm.sn irt.n

n.k l;1m(.i)

cio che ama, cio che Ioda

(e) cio che comanda il tuo signore.

Sua Maesta

fara

Ie tue onoranze numerose eccellenti

per essere utile al figlio

di tuo figlio

per I' eternita, perche dica

la gente tutta (quando) udranno cio che ha fatto per te

la mia Maesta:

"C'e (qualcosa) come quello fatto per

il Compagno Unico Herkhuf

(quando) scese dalam

a causa di

• •

in tw

minf



llyn

smr w("t(y)

br-bw.F h1.f

m ism

l)r

74 Traduzioni
~r~~tf rs-tp la vigilanza
4J>.'-. ir.n.f che egli aveva fatto
4J>. rirt per fare
~
0
\::0 mnt cia che ama,
12=0 hsst cia che loda
~}o wdt (e) cia che comanda
~~'-. nb.f il suo Signore?".
~_j)':: mi r.k Vieni tu
~eo m hdt andando a nord
~~
~o r hnw verso la Residenza
h7fn
~} i}r-cw(y) immediatamente
]- inn.k (e) porta tu
_ o;;::;>:l
~li\~ 0 dngpn questo nano
_4J _
~~ m-r.k con te
]:: in.k che tu porti
~= mtJ dalla terra
~e~~~~ JlJtyw degli Spiriti
fe cn!J(w) essendo vivo
~} wdJ(w) essendo pro spero
rJ snb(w) essendo sano,
~~J~}f ribJw per le danze
1~ ntr del dio,
<=>re~~f r shmh-ib per rallegrare,
~lll r snlJlJ per far lieto
\J ibn il cuore di
+~ n-sw-bit re dell' Alto e Basso Egitto
00
(0£UJ nti-ks-R: Neferkara Traduzioni 75
Sf ~nIJ(w} possa egli vivere
1.-:t fit etemamente. ,
~~~2 ir hJ.f Se egli scende
~~ m-s.k con te
~
<::::>00 ~ r dpt sulla barca,
4l> > fa'
lr
::~J nntw persone
~~} ikrw eccellenti
~=} wnnw che sono
t~'- bs.t' attomo a lui
.
c=:.
~ hr gswy sui due fianchi
c=:.
~ dpt della barca,
-~} SM' sta' attento
~~ br.f che egli (non) cada
<::::>'-
~= mmw In acqua.
jJaQ ir sdr.f Se egli dorme
~!.lT m grl) di notte,
4l> > fa'

~ inoltre
<::::> gr
=~J nnjW persone
~~} ikrw eccellenti
~a}f=4 sdrw chedormono
t~'- /;1J.f attomo a lui
~:§T'- m hn.F nella sua tenda,
~~ s(i)p controlla
-
DO sp volta
n 10 10 76 Traduzioni
-!JT ngrJ; per notte.
""'t::.. Ama
-=- mr
~ hm (.i) la mia Maesta
~~~ mJJ vedere
~~iD} dngpw questo nano
-=- r pill di
] 0 } doni
-~ mw
J~~ biJ (del) Sinai
o~~ Pwnt (e di) Punt.
1~~:: irspr.k Se tu arrivi
-=-0 r bnw alia Residenza
1n1n
r~ sk (ed) ecco
~~~o} dngpw questo nano
1\~ m-s.k con te
f'i ("n!J(w) essendo vivo
~} wdJ(w) essendo prospero
~J snb(w) essendo sano,
~}~ iw 1;m(.i) la mia Maesta
4:J:>. rilt fara
-=-
0
'C7'> n.k perte
::~o rst una cosa grande
-=- r pill di
4l>~~': irytn cia che fu fatto per
1.((U sdJw-ntr il portasigilli del dio
l1t~ft:: bt-wr-dd Bauerded
1\;: mrk al tempo di
~:~-Q) } } Isesi,
ISS1 Traduzioni 77
eo IJft secondo
~
jj~ st-ib il desiderio
::~ nt hmt.i) della mia Maesta
<=>~~~ rmJJ di vedere
::~~o} dngpw questo nano. Anfi(j secondo, terzo mese dell' lnondazione, giorno 15. Deereto ~~h.~~ per il Compagno Unico [Titolo di Corte], sacerdote ritualista e sovrintendente degli interpreti Herkhuf "Si e conosciuto il contenuto di questa tua lettera che hai scritto al re, a Palazzo, per far sapere che sei ritornato felicemente da lam [terra, non ben identificata, a sud dell' Egitto] insieme con 1 'esercito che era con teo Tu hai detto, in questa tua lettera, c,ne hai portato ogni grande e bel dono che Hathor, signora ~i Imaau, ha dato per il Ka del Re dell 'Alto e Basso Egitto flelerlal"a (possaegli vivere per tutta l'etemital ). In questa tua lettera, tu hai detto che hai portato un nano delle danze del dio jilila terra degli Spiriti, simile al nano che porta il portasigilli del dio Bauerded da Punt al tempo di Isesi [faraone della quinta dinastia]. Tu hai detto alia mia Maesta che mai un suo simile fu portato da qualunque altro che abbia visitato lam in tempi precedenti. Orbene, tu sai, in verita, compiere cia che il tuo Signore ama e Loda. Invero, tu passi giorno e notte preoccupandoti di

fare cia che il tuo Signore ama, loda e comanda. Sua Maesta ti fara numerose ed eccellenti onoranze, cosicche (cia) sia utile (anche) al figlio di tuo figlio, per sempre, e tutta La gente dica, quando avranno udito cia che la mia Maesta ti avra fatto: - C'e forse qualeosa di simile a quello ehe e stato fatto per il Compa-

gno Unieo Herkhuf quando torno da lam, a causa della vigilanza ehe aveva mostrato per fare cia ehe il suo Signore ama, loda e eomanda? -. Vieni subito verso nord, alla Residenza [ossia a corte] e porta con te questa nano ehe riporti dalla terra

78

Traduzioni

degli Spiriti, vivo, in buone condizioni e sano, per le danze del dio, per rallegrare e far lieto il cuore del re dell'Alto e Basso Egitto Neferkara (possa vivere eternamente!). Se ritorna con te sulla barca, nomina delle persone eccellenti che siano accanto a lui sui due lati della barca e sta' attento a che non cada in acqua. Se di notte dorme, nomina altre persone eccellenti che dormano accanto a lui nella sua tenda; controlla dieci volte per notte. La mia Maesta desidera vedere questo nano pill, dei doni del Sinai e di Punt. Se raggiungi la Residenza e questo nano e con te, vivo, in buone condizioni e sano, La mia Maesta fara per te qualcosa di grande, pill, di quello fatto al portasigilli

del dio Bauerded al tempo di Isesi, in conformita al desiderio della mia Maesta di vedere questo nano".

Stele di Semnah di Sesostri III (XIX sec. a.C.) Quale sistema difensivo contro i Nubiani, che minacciavano l'Egitto da Sud, il faraone Sesostri III (circa 1877-1843), della XII dinastia, fece collocare una roccaforte militare in Nubia, all' estrernita meridionale della second a cateratta del Nilo. Una catena di tre forti (a Semnah, sulla riva occidentale del fiume, sull'isola di Uronarti, e a Kumma, sulla riva orientale) era completata da due muraglie: una a Nord, a Serra, e I' altro a Sud, a Sai.

Alcune iscrizioni, incise sulle rocce presso il fiume, ci danno testimonianza di questa attivita del faraone. Una prima stele, risalente all' anna 8 di regno, dimostra che erano state prese le piu severe misure per impedire il passaggio dei Nubiani. Con tono piu solenne e orgoglioso, la sottomissione della Nubia e commemorata in una seconda stele, delI' anna 16, incisa su una roccia presso il forte di Semnah e su di un' altra, di identico contenuto, collocata nell' isola di Uronarti.

Traduzioni

79

Prima stele di Semnah

II testa della prima stele, conservata ora al Museo di Berlino (Ber-

lino 14753), e qui presentato per esteso. '

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+~ n-sw-bit Re dell' Alto e Basso Egitto
c:.c:.
c0~UUm /)c-kiw-Rc Khakaura,
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",,1 gt eternamente
::ll rnhh fino alla perpetuita,
. .
~~ rtm per non
<::::::>
I1t-.Jl rdi permettere che
-
.J) sn sorpassmo
+} sw esso
~l~) ni)s(y) nubiano
"C:7 nb ogru 80 Traduzioni
~C!~ m hd andando a nord
~~o m 1;ut(y} viaggiando via terra
c:::>.J'J
~~~~~ m kti (0) con una barca,
~~o~~l=;t mnmnt bestiame
~ ,
° nbt ogm
-
° nt di
~l~~, nl;1s(y)w nubiani,
V}X wpw-br tranne
o ~
~H) nl;1s(y) un nubiano
.J'J}~ iwt(y },ffy) che verra
4l> rin per fare
<=>

~+:E swnt ,
commercio
~~~~~ m Ikn in Iken
~ 'o'}O~ mwpwt .
In rmssione
7o} r-pw oppure.
::} irtw Verra fatta
eo~ btnbt .
d!b 0 ogru cosa
3:: nfi(t) buona
l=~- hns.sn con essi,
.-A..
- nn non (ci sara)
+}O swt pero
<::>
~ rdit il permettere che
°
~f\~.J'J swJ passi
~~~~ kt! una barca
-~l~)! n nl;1s(y)w dei nubiani,
~!,~ m bd andando a nord
~ll~ l;1r/;1JJ verso Heh Traduzioni

81

::11

fino alIa perpetuita.

Confine meridionale, stabilito nell'anno 8, sotto laMaesta del re dell'Alto e Basso Egitto Khakaura (che sia dotato di vita per tutta L' etemital), per non lasciare che lo sorpassi qualsivoglia nubiano, andando a nord, per via di terra 0 con una barca, 0 qualsiasi mandria dei nubiani, tranne un nubiano che verra per far commercio in [ken 0 per una missione. Ogni buona cosa verra fatta con essi, rna senza lasciare che una barca dei nubiani passi, andando a nord, verso Heh [nome egizio di Semnah], per l'etemita.

Second a stele di Semnah

Di questa seconda stele, molto piu lunga e anch' essa conservata a Berlino (Berlino 1157), vengono presentati solo due brevi estratti: il primo e interessante per la descrizione che il sovrano fa di se stesso, mentre iI secondo contiene I' ammonimento di Sesostri ai propri figli di custodire il confine meridionale da lui stabilito.

fon: : : l;Jt-sp 16 Anno di regno 16
~ Jbd3 mese3
I I I
no prt dell'invemo,
<::>0
4J>. Irt il fare
0
~~ hm.F di sua Maesta
o ~ c::::::J
fj X<o::::r tJs il confine
i"" rsy meridionale 82 Traduzioni
<=>ll~ rhh verso Heh.
. .
~} ::11t ) ) ) 10 feci
iW u.n.t
fj~~i tis.i il mio confine
fi~~ bnt.! andai a sud
~.:_~!~ itw.i dei miei padri,
~}~i iw rdi.n.i . .
10 POS1
t}~ l;Jw un aumento
9~~} .:: hr swdt su cio che fu trasmesso
-~ )
n.i arne.
~~ ink 10
+::~ nsw re
:J} ddw che dice,
::} ) che fa:
ilTW
~~~o kiit cio che pensa
VI~ ib.J il mio cuore
o} pw esso
$:: gprt cia che accade
~~ m-s.i .
permano rma
~~}~ sdw aggressivo
<=>T~ rift per portar via,
00
=~}~ sjunw impetuoso
<=>~~ r m/r per aver successo
~~~;~)=9 tm sdr che non donne
~~~ mdt di parola
l\~ mib.f nel suo cuore
~~ gmt che pensa a
f\~},1~! tJvJww i sudditi Traduzioni 83
~:t sh '" che si erge
.
9~~ hr st' sui docile
~1\~6 tm sth che non e misericordioso
!!~~) n !Jrwy per I' avversario
~t} pl;1 sw che 10 attacca,
~l}j) phw che attacca
ol~'- ph. t( w).f quando e attaccato,
~}~ glW che tace
~~ gr.t(w) quando si tace,
}J}x~ wS'bw che risponde a
r:~ mdt una parola
2~ >
ttu come
tIt~ bprt cia che accade
~~~ >
un.s In essa,
~7 !fr-ntt poiche
<=> 0
~!~ > riguardo al tacere
tr gr
~~~ m-ht pl)
!.J) dopo I' attaccare
~~t~\7 ssiun ib rafforzare il cuore
o} pw esso
:i]~~) n !Jrwy dell' avversario Anno di regno 16, terzo mese dell'inverno: sua Maesta pose it confine meridionale a Heh. 10 feci if mio confine a sud (di quello) dei miei padri e ho accresciuto cio che mi e stato laseiato in eredita. 10 sono un re che dice e agisce: cio che avviene per mia mana e cio che if mio cuore pensa. (Sono) aggressivo nel conquistare, impetuoso nell' aver successo, non indolente di parola nel suo cuore, che si preoccupa dei sudditi, che veglia sui mite, (ma) che non e misericordioso per I' avversario che 10 attacca; che

84

Traduzioni

aggredisce quando e aggredito, ch'e lace quando si deve tacere, (rna) che risponde a una parola sf/condo cia che essa implica, poiche tacere dopo essere stato attaccato e [ortificare if cuore dell' avversario.

~<=> > Riguardo a
IT
<=>
~ grt or dunque
0
\;.ii ss.! figlio mio
'C::7 nb ogru
-}~~
<:> Q\o ~ s/Wdt(y).fy che consolidera
o~~
f! x"" Os confine
0
- pn questa
~ > che ha fatto
trn
~~ i}m.i la mia Maesta,
~~i ss.! figlio mio
o} pw egli,
III ~.__ ms.t(w).f e stato generato
01 1 1
-~~ ni}m.i alla mia Maesta,
o}On~ twt . .
immagme
~i sJ di figlio
~tg~ ngty protettore
~ 0 ~ «r di suo padre
'--....._
r}~~ srwd che consolida
ofJ~~ Os il confine
-}~t} n wttsw di chi 10 ha partorito. Traduzioni 85
~<=:::> , Riguardo a
1I
<=>
~ grt or dunque
c
'-~~+} lb. tty). fy sw chi 10 perdera
eo "\\
~1\~[b~ tm.t(y).f(y) cl;J ( 0) non combattera
9,- lJr.f per esso,
<=>
~~~ n ss.i non mio figlio
~r ,
lS mvero
-A..~rlft~ n ms.t(w).f non e stato generato
~r , .
lS mvero
I )
n.1 per me Ora, quanto a ogni mio figlio che consolidera questa confine che fa mia Maesta hafatto, egli e mio figlio, egli e stato generato per fa mia Maesta; (e) l'immagine di unfiglio protettore di suo padre, che consolida if confine di chi lo ha partorito. Ma quanto a colui che 10 perdera 0 non combattera per esso, egli non e affatto mio figlio, non e stato proprio generato per me!

Dall'autobiografia di Ineni (XVI-XV sec. a.C.)

L'iscrizione, sulle pareti della sua tomba nella necropoli tebana di Abd el-Gurnah (TT 81), celebra l'attivita dell'architetto Ineni sotto i primi faraoni della XVIII dinastia: Amenofi I, Thutmosi I, Thutmosi II, Hatshepsut e Thutmosi III. II brano qui presentato si riferisce al regno di Thutmosi I (1528-1510 a.C.), per il quale egli diresse la costruzione di splendidi edifici nel tempio di Karnak, compresi due obelischi di fronte al quarto pilone, uno dei quali ancora oggi in piedi. Fu inoltre incaricato di sovrintendere, nel pill rigoroso segreto, allo seavo della tomba del sovrano, la piu antica di quelle rinvenute nella Valle dei Re.

86

Traduzioni

]::}i in.kwi Fui nominato
<=>~ r l;1Jty_c pnncipe
~
\:ffi: lmy-r snwty sovrintendente del
Doppio Granaio,
~t¥1 Jhwt . .
I campi
.
lc:!::,QCJ htpw-ntr e Ie offerte del dio
Gel I I
!ill~o~i !Jr st-im! sotto il mio controllo
<=> n,
U~~ kit nbt ogni lavoro
o 0
~e9 mnht eccellente
_o~
~c!!!!:;::;> dmd al completo
C!!!:::::o
<=>:-,i r-bti sotto la mia autorita,
~}~i iw mJ.n.i 10 vidi (=visionai)
~
000 mnw i monumenti Traduzioni 87
'~
,~~ wnv grandi
AJ>.
iii-..... ir.n.f che egli fece
~~~~I~I@ mlpt-swt in Karnak:
r~ sc1;c engere
ggg;; iwnyt una sala ipostila
~ro spst magnifica
~lll m wtdw a colonne papiriformi;
r~r}} schc engere
.
J'!~lll[! bhnwt piloni
~~~ 0 WJYl grandi
<:::> I I I
9c=r hr gs(wy).sy sui suoi due lati,
I I \\
~~~ , in pietra
m inr
" hd ntr bianca e bella
-0 n <aw di Anu
~~
r~ij s'h c engere
.
~~~I~I snyt aste
~ro~! spswt magnifiche
::}~nn rrwty alla doppia porta
1~ hwt-ntr del tempio,
1\~ m Cs .
In pmo
>~ mJ(C) vero
_6)1 n tp(y)n del migliore di
~~LJ !Jtyw Le Terrazze,
fi)6)fi)r- tpw.sn Ie loro sommita
~rl, m d/m in oro fino.
~}2~ iw mt.n.i 10 vidi
r~:1 sc1; c I'erigere 88 Traduzioni
~~~
~~~
~~ bJk lavorato
~~ m d'm in oro fino.
~}~~ iw mt.n.i 10 vidi
~',i s'lJ(' l'erigere
~*Jn sbJ la porta
~~ ~J grande
~~ Imn "Amon,
t~ shttuw) e potente
~}~ fJr.,y di splendore",
-=
=,-- ~J.f la sua anta
I
~ wr grande
<=>
~,? m bmt In rame
HOO sft d' Asia,
c:=:=>
117 swtnJr(y) l' ombra divina
r Mnw di Min
~'-- hr.f su di essa,
<=> .
~~4) ms generata (=forgiata)
~~ mnbw .
In oro
~}~i iw ms.n.i 10 vidi
~',i s('i}(' l'erigere
:!fiO tbnwy· due obelischi
~}\\ wrwy grandi
::}~nn rrwty alla doppia porta
I~ bwt-ntr del tempio
1\~~ , in pietra
mlnr
->~ nmJt di granito. Traduzioni 89
~}~i iw mt.n.i 10 vidi
ql~ mdh il costruire
- .
~~ dpt una barca
00
~~~ spst magnifica
-, n ntmh 120 di 120 cubiti
c» --II I~n
.
~~}~~ msws nella sua lunghezza,
'-,nn ml;140 40 cubiti
Tnn
~}~~~~ m wsh.s nella sua larghezza
<::>-
~o ~ r hnt per trasportare
++= nn questi
°e }n: tlJnw obelischi.
_0 I
~} • Si arrivo
lW
~~ ml;1tp .
In pace
::0::;0;
~ sdtw) essendo salvi
~} wdJ(w) essendo prosperi
~6~1~- sJl;1.n(.i) am val a
c::;;:::>
n: I tJ terra
<::>~~~17 I@ r Ipt-swt a Karnak.
~}~~ iw mt.n.i 10 vidi
~~~ sJd 10 scavare
c:::::::J
" illago
In: S
4J:> • che fece
u.n
-
n.f "
""- per se
~~ hm.t' sua Maesta,
9~00 hr imntt a ovest
I ~ .
-@ ntniwt della citta;
001
}~ wd furono piantate 90 Traduzioni
:dP7TI..__ mJ("w.f le sue rive
_,__I) I I I
~:-IC7 m Of nb con ogni albero
J=~t~ bn(r)i dolce (=da frutto).
~}~11t iw ms.n.i Iovidi
~~~ sJd 10 scavare
9° hIt la tomba
<::::>~ .
-~ I nt bm.t' di sua Maesta,
cs "'--
~~~ m W("(" da solo,
-A-~~~ n mn senza vedere,
~~ n sdm senza udire. Fui nomina to principe e sovrintendente del Doppio Granaio; i campi e le offerte divine erano sotto if mio controllo e tutti i lavori eccellenti al completo erano sotto la mia autorita. 10 supervisionai i grandi monumenti che egli fece in Karnak: erigere una magnifica sala ipostila a colonne papiriformi; erigere dei grandi piloni [il IV e il V pilone: in questa sala la regina Hatshepsut eresse poi due suoi obelischi] sulle sue due facce, in bella pietra bianca [calcare] di Anu; erigere delle magnifiche aste alla doppia porta del tempio [il passaggio del IV pilone comprende due aperture successive: la prima ad anta doppia e la seconda ad anta unica], in vero pino, del migliore delle Terrazze [zona costiera del Libano], le loro sommita essendo in oro fino. 10 supervisionai l' erezione ... placcati in oro. Supervisionai l' erezione della grande porta HAmon e potente di splendore" [nome della porta del IV pilone], la cui grande anta e in rame d'Asia e sulla quale vi e l'ombra divina [l'immagine] di Min,jorgiata in oro. 10 supervisionai I' erezione di due grandi obelischi, alla doppia porta del tempio, in pietra di granito. 10 supervisionai La costruzione di una barca magnifica, lunga 120 cubiti e larga 40 cubiti, per trasportare questi obelischi. Si arrive in pace, sani e

Traduzioni

91

salvi, e attraccai a Karnak. 10 supervisionai 10 scavo del lago che sua Maesta si fece fare a ovest della citta: le sue rive furono piantate con ogni (tipo di) albero da frutto. 10 supervisionai 10 scavo della tomba di sua Maesta, essendo solo, senza che vi fosse chi vedesse 0 udisse.

Dall'obelisco della regina Hatshepsut a Karnak (XV sec. a.C.)

Nel grande tempio del dio Amon-Ra a Karnak, nella sala a colonne tra il IV e il V pilone fatta costruire da Thutmosi I, la regina Hatshepsut (1490-1468 a.C.), sua figlia, fece erigere due enormi obelischi, in granito di Aswan; quello settentrionale, alto 29,56 m e pes ante 323 tonnellate, e ancora in piedi. Sulle quattro facce del blocco di base sono incise, in leggero rilievo, otto linee di geroglifici. Nell'iscrizione, la regina espone i motivi che l'hanno indotta a erigere i due obelischi e precisa che i lavori di estrazione e di lavorazione dei due monoliti dalle cave di Aswan sono durati sol tanto sette mesi.

Dedica degJi obelischi

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Q\-~l c=- <:? ~1~ ~ ~"C:7 ~ ~ ~ ~ ~~A 0 ~d!!b

o 0 I X I _~~ ooo-~tYQ 10 '/' ~.1t~uu~gr_

-r o},91=~}J~~iffo}7g~~~~~

4J> , Ella ha fatto
- trn.s
}\~- mmnw.s come suo memoriale
-~~ nits per il padre suo
~~~ Imn Amon,
"'=7 nb .
signore
ljllA! c==:> nswt tsvy i Troni delle Due Terre
~ c==:> 92 Traduzioni
~ bnt(y) preminente in
~~~.fl.flc /pt-swt Karnak,
~ il fare
0 111
"- n.f per lui
no t!Jnuy due obelischi
.~ grandi
.~ wruy
~>o mmJt in granito
Q\ IWgt solido
0
-
0 nt di
~± (' rsy regione meridionale,
t=.-
1- gs.sn illoro lato
~ i;Jr(y) .
~ supenore
~
~1~ m dsm in oro fino,
-fV~ ntpw del migliore (di)
~ IJJswt nazioni straniere
01
'C::7
0 nbt tutte;
~~o} mJ.tw si vede
~rrrr m hnty alIa distanza
~~ :c:r ltr(w) un item.
~~ b('i;J.n Inondano
---
if o},91= stwtsn i loro raggi
= t.My Ie Due Terre,
=
}J~ wbn sorge
~~ ltn il disco solare
to}~ lmytw.ny . .
In mezzo a eSSI,
g ,
mt come
e -=--'l b ('('.f
-=--'l "- appare Traduzioni

93

migt ntpt

all' orizzonte del cielo.

Ella ha fatto come suo memoriale per suo padre Amon, signore dei Trani delle Due Terre, preminente in Karnak, (l'atto dit fare per lui due grandi obelischi di granito solido, della regione meridionale [ossia della zona di Aswan], la loro punta essendo di oro fino, del migliore di tutte le nazioni, cosi che li si puo vedere alla distanza di un iteru [circa 10,5 km]. I lora raggi inondano le Due Terre e il disco del sole sorge tra di essi, come quando appare all' orizzonte del cielo.

Solenne annuncio ai posteri sulla realizzazione del monumento

nsw

II re

ds.t'

sua persona

94 Traduzioni
'b].__ gdf egli dice:
=
~D} ,
inkpw E che io
~~1i-~ sndm.n.i mi ero seduta
~-t m ch nel palazzo
.
~l~~-~ s/JJ.n.i (e) pensavo a
Ll>I~ i.cmJ colui che creo
}~ >
Wl me;
?~ ib.i il mio cuore
ge 0 ~ hr lJrp.i diresse me
I c:::>~
~
c:::> rir! per fare
a
-
.__ n.f a lui
:!}OO t!Jnwy due obelischi
~1~ m dsm in oro fino,
llK~~, bnbntsn illoro pyramidion
~Je}x Jbow essendo unito
~9a ml}rt col cielo,
c:::>~
~ggg~ miwnyt nella sala ipostila
1i~a spst augusta
c:::>+ a} r-imytw .
In mezzo a
Jean b!Jnty i due piloni
_\\LJ
~ wrty grandi
a\\
-t~~ nnsw del re,
~-eo kJ n!Jt toro potente
,._,._ ~
+« n-sw-bit Re dell' Alto e Basso Egitto
00
0~fIlU ') ('J-opr-kJ-R c Aakheperkara,
~~ hr mJ(' !Jrw Horus trionfatore. Traduzioni 95
~rc ~~ ist ib.i Ecco, il mio cuore
~'1f'cc r: hr itt int si agito
I ~ c .
~~c~ lJr kit immaginando
~}! mdw Ie parole
~! rlJyt degli uomini
~~~cr~, mJJt(y).sn che vedranno
~~ , il mio monumento
mnw.t
~e: m-Itt dopo
fff mpwt anm
r~c~r~, sddt(y).sn (e) che racconteranno
~~~ m irt.n.i di cia che ho fatto.
~~}:J~ sJwdd/11 Guardatevi dal dire:
~ 1:l1r n rIJ.i 10 non so,
0 sp2 due, volte,
II
::~}++ ir.n.tw nn cia e stato fatto
r~ £L.D hr-m a causa di che cosa?
.
ffirc mst II generare
~ dw una montagna
Ie::!
~~ mnbw d'oro
<=>~ rJl¥.f fino alIa sua estensione,
"--
g~~~ mi ht come una cosa
~~<=> wn IJpr. t(i) venuta all' esistenza.
- c
~<=>~ ir pt Riguardo al
~} "fin thnwy' paio d' obelischi
~}\\ wruy grandi
~:: bsk.n che ha rivestito 96 Traduzioni
~~ bm.! la mia Maesta
l\1~ m dsm con oro fino
~~ niti per il padre mio
~~~ Imn Amon,
~}o n-mrwt affinche
~=~ , sia il mio nome
wnm.l
~ saldo
- mn
~
rl~ wJp durevole
l\ <=>1 0 in questo tempio
LJI_ mr-prpn
::101 rnhh fino all' etemita
. .
1::~ l;1nt: !It e la perpetuita,
~}::;:- iwny-st essi appartengono a
~~ > pietra
mr
...6-
I Wc umca,
--"
l\>o mmJt di granito
0' rwgt solido,
0
-A-
nn non (c'e)
.cE3c:::::J sbt pietra di rappezzo
eo
-A-
- nn non (c'e)
::o}~ dnw fessura
~ m-m dentro.
~- sJ.n Ordino
c::l!!b
~~ 1;m.i la mia Maesta
~c::l!!b kit illavoro
<=>
- r.s riguardo a cio
l\ m da
f~\' / fJJt-sp 15 anna di regno 15 Traduzioni 97
~ Jbd2
I I mese2
n stagione invemale
<::::» prt
0
0 swl giomo 1
I
~~~~ nfryt-r fino a
f~I,1 / l;Jt-sp 15 anna di regno 15
~ Jbd4
till mese4
-
C:=l- .... stagione estiva
smw
m~~0 Crlfy ultimo giomo
.:Q:>.. ,
- ir n fatto per
"""'1111 Jbd7· mesi 7
4111
~~ msJt in qualita di ordinato
~,~ mdw sulla montagna.
::~ • , 10 feci
mn.t
-
'-- n.f a lui
~::~~ mmt(r)t come testimonianza
-\7 nt ib del cuore,
01
t:: nsw un re
~r ,
lS come
-1~ n ntr nb a ogni dio. II Re stesso dice: " ... Ed ecco, io ero seduta [chi parla e una donna!] nel (mio) Palazzo e pensavo a colui che mi aveva creata. E it mio cuore mi indusse a fare per lui due obelischi in oro fino, i cui pyramidion [Ie punte, a forma di piccole piramidi] sf con-

fondono col cielo, nell'augusta sala a pilastri, tra i due grandi piloni [il IV e il V pilone] del Re, il toro possente, Re dell 'Alto e Basso Egitto Aakheperkara [Thutmosi I], Horus trionfante. Allora if mio cuore si agito immaginando cia che avrebbero detto gli uomini che avrebbero visto dopo (tanti) anni il mio monu-

98

Traduzioni

mento e che avrebbero raccontato di cia che io ho Jatto. Guardatevi dal dire: '/0 proprio non so per quale motivo cia e stato [atto, (perche mai) un'intera montagna d'oro e stata Jormata, come se si trattasse di qualcosa d' abituale' .,.

Riguardo a questi due grandi obelischi che La mia Maesta ha rivestito di oro fino per mio padre Amon, affinche if mio nome sia saLdo e durevole in questa tempio per tutta L' eternita. essi sono [atti (ognuno) di una pietra unica di solido granito, senza (alcu-

nay pietra di rappezzo e senzafessura all 'interno. La mia Maesta ordino di lavorare riguardo a cia dall' anno 15, mese secondo della stagione invernale. giorno I.fino all'anno 15, mese quarto della stagione estiva, giomo ultimo, cio che fa 7 mesi di quanto ordinato sulla montagna. /0 agii verso di lui [Amon] come testimonianza di affetto, COSI come un re (agisce) verso ogni dio".

Dalla Stele Poetica di Thutmosi III (XV sec. a.C.)

Questa stele, diretta a esaltare le grandi imprese di Thutmosi III (1490-1436 a.C.) per bocca del dio Amon-Ra, era stata posta nel tempio del dio a Karnak, nella parte occidentale della Sala degli Annali. Alta 180 cm e di granito nero, si trova ora al Museo del Cairo.

11 discorso di Amon- Ra, in 25 linee orizzontali, consiste di tre parti. La parte centrale, qui riportata, assume la forma di un poema trionfale ed e composta da 10 quartine: ogni quartina consiste di due distici introdotti da anafore (ripetizione di una stessa frase in principio di verso), la prima essendo "/0 sono venuto e ho [atto si che tu calpestassi" e la seconda "ho Jatto si che essi vedessero la tua Maesta". A causa di questa struttura, la lunghezza di ogni linea metrica e stabilita con precisione e resa visibile dal fatto che 10 scriba ha posto ogni quartina su una riga: ogni distico ne occupa meta e le anafore sono poste esattamente una sotto I' altra.

Traduzioni

99

Prima quartina

~~ rfi 111~ ~~~

~t

~~

- x AAI c::::J \....-D B

11

<::::::'"

.,._,..._

eo~

~~~I7i

111~

..>:::

42>- 1 1 1

~Il ~~

~o}~ ~'h~

~<:?-

~111_

~TI1~

, , ,

ll.n.l

di.i titi.k W1W

10 sono venuto ho fatto st che tu calpestassi

i Grandi

di Djahy,

io ho steso essi

sotto

i tuoi piedi attraverso

Ie Ioro nazioni, ho fatto sl che essi vedessero Ia tua Maesta

in qualita di signore dei raggi

che tu splendessi sui loro visi

come nua immagme.

dJh(y)

'" >

SS.l

st

hr rdwy.k bt fJJswtsn di.I mJ.sn hm.k mnb stwt sbd.k

m brw.sn m snn.i

10 sono venuto e ho fatto si che tu calpestassi i principi di Djahy [zona comprendente parte della Palestina e della Fenicia]: li ho

100

Traduzioni

stesi sotto i tuoi piedi attraverso Ie Loro terre. Ho Jatto si che essi vedessero la tua Maesta quale signore della luce e che tu splendessi sui loro visi come mia immagine.

Seconda quartina

> > >

ll.n.l

di.i titi.k

>

unyw

sf( sk(r)i.k tpw ("Jmw

nw Rtnw dij

mJ.sn hm.k

'prtw) m lJkr(w).k ssp.k b("w

("hi

.

~s!J

.>::::

~III

~I~

~::~

hr wnyt

10 sana venuto

ho fatto sl che

tu calpestassi colora che sono in Asia,

che tu percuotessi

. .

1 capr

asiatici

del Retjenu;

ho fatto si che essi vedessero

la tua Maesta equipaggiata can le tue insegne mentre prendevi Ie armi

(di) combattere suI carro.

Traduzioni

101

10 sono venuto e ho fatto si che tu calpestassi coloro che sana in Asia e che percuotessi i capi asiatici del Retjenu [zona della Siria-Palestina]. Ho Jatto si che essi vedessero la tua Maesta rivestita can le tue insegne, mentre, sui carro, prendevi le armi da guerra.

Terza quartina

~~i > > , 10 sono venuto
ll.n.l
&~ di.i ho fatto sl che
o~~
~~ titi.k tu calpestassi
I~ tJ la terra
tJ~ iJbty orientale,
.!.jJ) [md.k che tu distruggessi
~ ~
-.~ ntyw coloro che
0111
~}}I~I mww nelle regioni
°1= della Terra del Dio;
I I~~ nw tJ-ntr
&~ di.i ho fatto si che
_>::: ms.sn essi vedessero
4l:>" I
~'f iun.k la tua Maesta
g >
ml come
W~~* ssd fulmine
~ I
r-r 0= st(i) che sparge
Jr! bs(w).f la sua fiamma
1\~~ m sdt in qualita di fuoco 102

Traduzioni

di.f i(J)dtf

esso da

la sua rugiada.

10 sono venuto e ho fatto st che tu calpestassi la terra orientale e che distruggessi coloro che abitano nei distretti della Terra del Dio [vaga designazione delle regioni a Sea E dell'Egitto]. Ho fatto SI che essi vedessero la tua Maesta come un fulmine che sparge la sua fiamma come it fuoco, mentre da la sua rugiada

[ossia quale ternporale che porta SI la distruzione del fuoco, rna anche l' acqua vi vificatrice ].

Quarta quartina

~~j ~~~Q~;:~~~\ ::~~~F~~~!!~~~~ ~~~;:;=;~'i~ ~~~?>

~~~ ,,=....A..--
-- V I "= fiJ.J)o} '--
~~~ , , , 10 sono venuto
ll.n.}
~~ di.i ho fatto SI che
o~~
~~ titi.k tu calpestassi
I~ tJ la terra
~o\\ imnty
<:::::l I occidentale
::~~ Kflyw Creta
~A~~~ Isy Cipro
fill lJr sotto
<:::>
c::::::::Jc::::::::J~~ stSf(t).k il tuo rispetto;
"-- "--
&~ di.i ho fatto SI che
y= ms.sn esse vedessero
4l> I I I
~I~ hm.k la tua Maesta
.
~~ mkJ in qualita di toro Traduzioni 103
lr~fo mp(y) .
giovane
~ saldo
~ mn
\)'1 ib di cuore
~ spd aguzzo
v, dbwy di coma
'=
-.A- -
ru.J1o} '-- n h(J).n.tw.f non e trattenuto. 10 sono venuto e ho fatto sf che tu calpestassi La terra occidentale; Creta e Cipro sono soggette al rispetto di teo Ho Jatto sf che esse vedessero fa tua Maesta come un giovane toro dal cuore saldo e dalle corna aguzze, che non puo essere trattenuto.

Quinta quartina

~~~ , , ,
ll.n.l
&~ di,i
~~~ titik
+}! ,
imyw
~-
~ nbwtsn
~-
=
1<::::::7 tJJv
I I I
0
I nw
~~-
c::=~ Min
~~ sdJ(w)
ff] br
<=>
~ snd.k
~ 10 sono venuto

ho fatto si che

tu calpestassi coloro che sono in loro isole;

Ie terre

di

Mitanni

sono tremanti sotto

il tuo terrore;

104 Traduzioni
&J!) di./ ho fatto si che
..>::: mJ.sn essi vedessero
4J> I I I
~'f hm.k la tua Maesta
.
~~~~~ mdpy in qualita di coccodrillo
c:::;;r nb .
signore
~! sndw di terrore
~~Q_D m-m tra
-
mw Ie acque
~~O} n tkn.n. tw.f non e avvicinato.
~-"-- 10 sono venuto e ho Jatto st che tu calpestassi "Coloro che sono sulle loro isole "[ denominazione generica degli abitanti delle terre mesopotamiche; esse, attraversate da una fitta rete di canali, sono paragonabili a isole]. Le terre di Mitanni [zona nota nei testi egizi anche come N aharina e comprendente la Mesopotamia superiore e la Siria del Nord] tremano per if terrore di teo Ho Jatto si che essi vedessero La tua Maesta come un coccodrillo, signore di terrore tra Ie acque, che non pub essere avvicinato.

Sesta quartina

nn- A ~OO~t} ~ ~~~ l.AH~l ~ ~~ II I~

<:f fJy~rmlLJ~ru~I'f,

c=> I I I U :t::::r c:::::::> ~ ~ ~

~~~~~I~~t~

e~9 0 ~-~ ~Jr I ;;;;; '-!...! ..> l:.:!

~~~ , , ,
ll.n.l
&J!) dl.!
~~~ titi.k
+I~I J
imyw
c:=:::>
c:=:::> J
c:=:::> lWW 10 sono venuto

ho fatto sl che

tu calpestassi coloro che sono in isole,

Traduzioni 105
'.:ffl l}r(y)w-ib quelli in mezzo a
..:>1 I I
O~ JUg .. wr Verdissimo
fft br sotto
..:>
ru~ru~~ hmhmwtk le tue grida di guerra;
£~ dii ho fatto sl che
.>= mJ.sn essi vedessero
4l> I I I
i'~ hm.k la tua Maesta
~t~ mngty come un protettore
~} bew apparso in gloria
~D~ br psdw sulla schiena
I -e:, I I
-=>~ nsmJ.f del suo toro selvaggio. 10 sono venuto e ho fatto si che tu calpestassi coloro che sono nelle isole; quelli che sono nel mezzo del Verdissimo [designazione del mare] sono sommersi dalle tue grida di guerra. Ho fatto si che essi vedessero La tua Maesta quale un protettore ap-

parso in gloria sulla schiena della sua vittima [allusione al mito di Horus: Horus, il protettore di suo padre Osiri, domina il di lui uccisore Seth, raffigurato sotto forma di animale selvatico].

Settima quartina

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