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la compassione

rev. Nisshin m. claus

La compassione
Durante la nostra pratica quotidiana pronunciamo diversi estratti del
Sutra del Loto, per interiorizzarne gli insegnamenti un pochino di più, giorno per
giorno. Ci impegniamo a vivere secondo i principi della non violenza e del dialogo
e ci proponiamo di aiutare quanti riteniamo abbiano bisogno di aiuto. Giorno per
giorno quindi, noi diventiamo in un qualche modo e in una qualche misura i
principi stessi. In che modo questo può avvenire?
Ogni volta che ci sforziamo di praticare il profondo significato del Sutra
del Loto nella nostra vita, questa pratica cambia il nostro modo di essere perché
fa fiorire i semi della compassione! Ma cosa s’intende per compassione?
Bisogna immaginare la compassione come una sorta di muscolo che
sollecitato ed esercitato giorno dopo giorno prende, come i muscoli, consistenza e
quindi vigore. La pratica (l’allenamento) trasforma la nostra vita, regolandola
secondo i principi in cui noi crediamo. Quando si parla di compassione però, si fa
sempre o quasi, confusione con il farci piacere tutto. Questo approccio finisce
con crearci notevoli problemi e farci regredire nella pratica. Per compassione si
deve intendere un cuore che ha la capacità di accogliere tutto, che non vive
nell’avversione, che non si chiude ogni volta che la nostra inadeguatezza rifiuta la
situazione che ci si presenta di fronte: un cuore in grado di accettare
genuinamente le cose come sono, senza concentrarsi sul perché, ma piuttosto sul
come. Accettare non significa condividere, ma rendersi conto che ci sono cose che
sono così e basta. Per comprendere gli strani disegni del karma dovremmo essere
degli illuminati, non degli umili praticanti del Dharma. Compassione significa
non scatenarci in una crociata contro il male e l’ingiustizia, ma bensì non
praticare né il male né l’ingiustizia. Si tratta di praticare la prima Nobile Verità:
“Esiste il dolore”.
Impariamo quindi a riconoscere questo, a meditare sull’esistenza della
sofferenza e accettarla. Sì, è davvero molto difficile fare questo, ma con la pratica
si ha l’opportunità di migliorare. Quando ci troviamo di fronte a persone che
hanno problemi esistenziali, tutto quello che la pratica della compassione - che
preferisco chiamare misericordia - ci chiede è quello di riconoscere la natura del
problema. Se riusciamo in questo, siamo già ad un ottimo punto! Noi non
possiamo sconfiggere la sofferenza, possiamo soltanto cercare di non crearne.
Non perdiamo di vista che il nostro scopo è aiutare, non estirpare. Cerchiamo di
non provare avversione nei confronti di ciò che non comprendiamo, proviamo ad
accettare. Non lasciamo che sia la rabbia a praticare per noi. Impariamo a
rifiutare qualsiasi manifestazione violenta, sia nei pensieri che nella pratica.
Chiediamoci ogni volta: questo che provo o desidero è una manifestazione
violenta? Sono in grado di cambiare il corso delle cose? Se non riuscite ad aiutare
almeno non fate del male. Ricordatevi che cosa diceva il Gesù di Nazareth:
“La via per l’inferno è lastricata di buoni propositi”

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HOKKEKYO SHU – SCUOLA DEL SUTRA DEL LOTO
la compassione
rev. Nisshin m. claus
Il vero amore non si aspetta nulla in cambio, si nutre del desiderio d’amare
e di praticare l’amore. Non stupitevi se non sarete ripagati con la stessa moneta:
così sarebbe troppo semplice e questa non sarebbe l’epoca di Mappo, l’epoca del
degrado dei sentimenti e dei valori. Non lasciate che il dubbio s’insinui in voi,
perché è di questo che si nutre l’avversione verso tutto e tutti. Quando ciò accade
ritornate a voi stessi, praticando la meditazione sulla Consapevolezza del Respiro.
Il nostro compito è quello di provarci! Rifiutate la rabbia, non nutritela. Siate
orgogliosi di voi per averci provato ed essere usciti volontariamente dalla giostra
delle abitudini, per aver agito da esseri umani e non da bestie. Se siete attaccati
non difendetevi con le unghie, ma con il cuore. Pregate per le persone che vi
offendono affinché anche loro possano un giorno dimorare nella luce, nell’amore
e nella misericordia del Signore. Questa sarà la vostra forza. Vi renderete conto,
pronunciando questa preghiera che la rabbia dentro di voi si scioglierà come neve
al sole. Il sentimento di rabbia ritornerà, perché è la nostra inadeguatezza che
ogni volta ci presenta il conto, ma voi insistite e ripregate. Abbiate fiducia in voi,
perché questa è la più grande manifestazione di Fede: avere fiducia in voi è avere
fiducia nel Signore. Esercitate ogni giorno della vostra vita l’amore di cui siete
capaci e liberatelo! La Fede nel Buddismo, non è una grazia, ma un lento
percorso, una conquista che vi renderà davvero liberi. Se volete combattere,
questa è davvero l’unica battaglia che dovete intraprendere.
Vivete da uomini liberi!

Prego per tutti voi affinché i vostri desideri siano esauditi.

Nisshin

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HOKKEKYO SHU – SCUOLA DEL SUTRA DEL LOTO

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