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Venerabile Arciconfraternita della

Misericordia di Empoli
Assemblea della Fratellanza
8 Dicembre 2015
Relazione morale del Governatore

Gentili e graditi ospiti, autorit, componenti del magistrato, capi di guardia,


fratelli giornanti, volontari, fratelli aggregati, operatori, vi ringrazio tutti per essere
intervenuti a questa nostra assemblea della Fratellanza, la 380 della nostra storia, che
si tiene, ogni anno, l8 dicembre, festa della Madonna, alla quale rivolgiamo il nostro
pensiero e la nostra preghiera.
Un saluto ed un ringraziamento profondo al Proposto Don Guido Engels,
nostro Correttore, ed allArcivescovo di Firenze Cardinale Giuseppe Betori, pastore
della chiesa fiorentina.
Un saluto al Sindaco di Empoli, Brenda Barnini ed al vicecommissario
dellAzienda USL/11 Dr. Renato Colombai, con i quali abbiamo frequenti contratti di
collaborazione.
Ringraziamo lEnte Cassa di Risparmio di Firenze, la Banca di Credito
Cooperativo di Cambiano e la Fondazione Cassa di Risparmio di San Miniato, per il
loro sostegno.
In particolare lEnte di Firenze che, sostenendo le nostre iniziative con ripetute
e consistenti erogazioni, ci ha permesso di sviluppare nuove strutture, e la Banca di
Credito Cooperativo di Cambiano che ci appoggia nella concessione del
microcredito, e con importanti finanziamenti.
Un ringraziamento particolare ai nostri fratelli giornanti che con il loro
impegno garantiscono lo svolgimento delle opere di carit e senza i quali la
Misericordia non avrebbe possibilit di esistere; ai Capi di Guardia e ai componenti

del Magistrato, che ringrazio personalmente, uno a uno, per il loro competente e
proficuo contributo; al Coordinatore; al Camarlingo; alla Direttrice del Centro
Residenziale Vincenzo Chiarugi; ai Sindaci Revisori; al Coordinatore di zona; alle
suore; al personale dipendente; al responsabile Centro Emmaus, del cimitero, dei
servizi funebri, della libreria e dei servizi di supporto; ai Consulenti e Collaboratori
tutti.
Sulla base della tradizione e secondo le regole dello Statuto, prevista ora la
lettura della relazione morale del Governatore, alla quale far seguito lesposizione
delle schede riepilogative dei servizi e la premiazione dei fratelli che hanno garantito
la nostra attenzione verso i pi deboli attraverso le opere di carit.
Ma prima di passare allesame delle nostre iniziative e attivit vorrei chiedere
allassemblea di osservare un minuto di silenzio per le persone che non sono pi con
noi.
Ho ricordato poco fa le opere di carit, questanno ne riparleremo spesso
perch proprio oggi la data della nostra assemblea coincide con lapertura dellanno
giubilare straordinario, indetto da Papa Francesco a cinquantanni dal Concilio
Vaticano II, che si concluder il 20 novembre 2016 e che prevede anche un
appuntamento importante al quale le Misericordie saranno presenti, il Giubileo degli
Operatori e volontari delle Misericordie, dal 2 al 4 settembre 2016 a Roma.
Misericordia un termine che noi conosciamo bene ma che, abbinato oggi al
Giubileo della Misericordia, pur nel nostro essere ed operare laico, ci fa riflettere, ci
stimola, ci incoraggia.
Bisogna

mettersi

nei

panni

dellaltro,

contro

la

globalizzazione

dellindifferenza, il monito di Papa Francesco che aggiunge: C una carit da


riscoprire che non conosce altra regola se non quella di regalare un frammento di
umanit e di speranza a chi si posto, o stato messo ai margini della societ, la
carit che sgorga con naturalezza dal cuore di chi consapevole che ogni persona,
qualunque sia la sua condizione, ha un tesoro di dignit che va rispettato, curato,
ascoltato.

La Misericordia la legge fondamentale che alberga nel cuore di ogni persona


quando guarda con occhi sinceri il fratello bisognoso che incontra nel cammino della
vita: dare da mangiare agli affamati, dare da bere agli assetati, vestire gli ignudi,
accogliere i forestieri, assistere gli ammalati, visitare i carcerati, seppellire i morti,
rappresentano le sette opere di misericordia corporale che guidano la nostra
missione fin dagli albori di questa Arciconfraternita.
Citando ancora le parole di Papa Francesco, questo non tempo per la
distrazione ma, al contrario, per rimanere vigili e risvegliare in noi la capacit di
guardare allessenziale.
Siamo chiamati a farlo, a maggior ragione, perch mentre negli ultimi anni il
sistema ha cominciato a rallentare, i bisogni sociali sono diventati sempre pi forti e
sicuramente non diminuiranno. Basta guardare lesplosione della povert assoluta e la
costante crescita dei grandi anziani, gli utenti principali dei servizi per la non
autosufficienza. Se non saranno possibili maggiori investimenti sulla spesa, sui diritti
e sulla qualit, in un tempo non lungo torneremo inevitabilmente ad un sistema di
welfare sociale fortemente residuale.
Stiamo attraversando unepoca arida in fatto di altruismo. La storia pi recente
ha conosciuto la solidariet della ricostruzione bellica, quella dellepoca delle stragi,
quella dei terremoti, quella dei terroristi, elemento che qui con caratteristiche diverse
ci ritroviamo a dover di nuovo considerare. Abbiamo vissuto il benessere economico
degli anni 60 e 70 e siamo diventati spesso cinici ed individualisti. Occorre
potenziare o, dove manca, avviare un percorso di fiducia in cui la persona in
difficolt incontri pi figure che agiscono nella stessa direzione e diano il senso ad
una presa in carico collettiva. Perch in questa societ il senso di fragilit
trasversale. Si avverte il bisogno di incidere, attraverso un cambiamento culturale,
sulla qualit della vita e sul tessuto locale in termini di coesione, senso di identit,
fiducia, qualit delle relazioni umane.
C anche e sempre pi bisogno di creativit, di circolazione di idee che
possano indurre e facilitare processi innovativi di welfare con lo scopo di migliorare

la qualit della vita producendo e valorizzando beni intangibili come coesione,


dialogo e comprensione reciproca.
C un modo nuovo non solo di definire ma anche di intendere il welfare:
welfare generativo.
Si tratta di uno dei quindici importanti punti approfonditi di recente
allincontro della High School 2015; 15 punti su cui SO-STARE, una riflessione
ma anche una discussione partecipata e produttiva su quella zona grigia della
sofferenza, delle difficolt, delle mancanze in termini di cittadinanza, di risorse per
vivere, di carenze culturali e formative e dei passaggi da una situazione di disagio ad
una speranza di vita autonoma. Ruolo del welfare generativo quello di generare
forme di civismo e solidariet volontaria, con la capacit di rigenerare le proprie
risorse, non solo economiche ma soprattutto umane. Un welfare generativo capace
di responsabilizzare e responsabilizzarsi, sulla base di un diverso incontro fra diritti e
doveri, passando dalla logica del costo a quella dellinvestimento e privilegiando
lefficacia e non la semplice assistenza.
Nel cambiamento sociale e organizzativo c generativit quando un gruppo o
una comunit scoprono e creano nuove idee interessanti per se stessi e per gli altri, in
grado di produrre nuove forme di azione. Unidea generativa quando modifica il
modo di pensare delle persone che ne vengono a conoscenza ed apre a nuove
possibilit di azione.
Perci, per poter cambiare le cose o per poterle fare meglio, anche dal nostro
punto di vista dellessere volontari, occorre una direzione chiara ed inequivocabile:
rimettere al centro le relazioni. Occorre creare luoghi, contesti, attivit, contenuti e
format di erogazione di servizi con al loro cuore, come obiettivo esplicito, lo stimolo,
la facilitazione, lincentivazione alla relazionalit.
Lorigine primaria della vulnerabilit sociale nellisolamento, nellassenza di
contesti in cui si possono intrecciare relazioni e beneficiare di una relazione daiuto.
Nel potenziare laspetto delle relazioni, oltre che indirizzarci verso lesterno,
dobbiamo agire anche allinterno delle nostre associazioni.

In certe organizzazioni di volontariato, infatti, la vita associativa in crisi, sia


con bassi livelli di partecipazione, sia con una riduzione del numero i volontari (per
fortuna questo aspetto non ci tocca perch anche questanno il numero dei nuovi
vestendi stato elevato ed un trend costante); si registrano scarsi ricambi
generazionali, una certa routinariet del fare e dinamiche a volte conflittuali. Perci
quanto mai necessario rivitalizzare la vita associativa, rigenerare lo slancio
partecipativo interno. Perch solo se si riesce a fa vivere nellorganizzazione una
buona esperienza di socialit, possibile promuoverla anche nel territorio. Solo se si
ha cura del noi interno, possibile alimentare la cultura del noi anche nei contesti
dintervento.
La funzione del volontariato dunque quella di permettere ai cittadini di
organizzarsi attorno a un diritto da difendere, a un bene da tutelare, a un noi pi
ampio in cui riconoscersi.
Si tratta di una funzione vitale per la societ perch senza il noi rimangono solo
i tanti che scavano divisioni nella convivenza sociale.
Se un tempo sostenere e qualificare il volontariato voleva dire offrire sevizi
amministrativi, fiscali o formativi per aiutare organizzazioni con poche risorse a darsi
una struttura, oggi loggetto di lavoro si fa pi complesso. Perch si tratta di aiutare le
diverse esperienze di volontariato a pensare nuove forme di cura dei problemi del
territorio ed a pensarle non da soli ma con altri soggetti locali.
Stringere delle alleanze significa fissare insieme ad altre realt delle priorit
per far nascere nuove forme organizzative, nuovi scopi da realizzare, con la visione di
essere anticipatori delle urgenze sociali e promotori di politiche ed interventi per le
nuove marginalit, per gli ultimi, senza stare ad aspettarli ma posizionandoci in un
ruolo di prevenzione.
Si tratta, quindi, di attivit sempre rivolte al miglioramento delle condizioni di
vita comune, non dal punto di vista economico, ma da quello della qualit e
dellequit

sociale,

che

richiedono

ricompensa

quali

fiducia,

gratitudine,

collaborazione, senso di appartenenza. Lessere volontario un modo diverso,

partecipato e responsabile di essere cittadini che, in quanto tali, investono parte del
proprio tempo nel sociale.
Il volontario viene infatti tradizionalmente descritto come un individuo che
crede in una grande quantit di valori come la solidariet, la giustizia sociale, la non
violenza, la legalit e la qualit della vita. Gli orientamenti valoriali vengono spesso
presi a riferimento nel delineare lo stile del volontario, il suo impegno nella crescita
di beni comuni, sia simbolici come letica, in cui luomo e la giustizia sociale sono
al centro della vita, sia materiali, disponibili per tutti i cittadini.
Perci diventano elementi fondamentali da tenere in considerazione affinch le
associazioni di volontariato operino in qualit (il volontario non un professionista
ma deve agire con professionalit), quella che oggi viene definita qualit sociale: il
legame con il territorio, la capacit di integrare le diversit culturali, la capacit di
progettazione, leducazione alla solidariet reciproca ed alla cultura del volontariato,
la flessibilit, intesa come capacit di adottare modalit informali per rispondere ai
bisogni in maniera rapida ed efficace, la capacit di aumentare il capitale sociale, cio
la rete di relazioni attraverso la quale il soggetto si integra con la societ, di
rendicontare socialmente le proprie azioni. Inoltre: la capacit di produrre servizi
innovativi, basati anche sulla parte di bisogni inespressi ma pur sempre presenti,
lattitudine ad unire allascolto caratteristiche di umanit ed empatia verso i soggetti;
da ricordare poi anche limportante opera di coinvolgimento e formazione su progetti
e servizi, la presenza dellassociazione in tutti i momenti principali della vita del
territorio e, di conseguenza, linstaurarsi di un rapporto di fiducia con i cittadini.
Si tratta di aspetti che contribuiscono a definire le associazioni di volontariato
come depositarie di un sapere unico e non replicabile nel campo dei servizi alla
persona, con la capacit di azione sinergica rispetto allattivit degli enti pubblici e
del terzo settore.
Volontariato sinonimo di gratuit, ossia la capacit di oltrepassare lorizzonte
economico come unica chiave di lettura dellagire umano e dello sviluppo della
societ.

La gratuit arricchisce lazione del volontario dellelemento della relazione:


non solo prestazioni ma legami e scambi.
Le istituzioni pubbliche possono facilmente trovare in questo complesso
valoriale, utili alleanze e preziosi contributi per la crescita della societ civile. Il
servizio espresso dalle associazioni di volontariato rappresenta infatti, per lintera
societ un apporto insostituibile per la rimozione delle contraddizioni sociali e delle
loro cause culturali, istituzionali e contestuali. Questo tipo di aiuto che definirei
aiuto responsabile non si accontenta di un dono occasionale ma offre un servizio
affidabile che permette ai beneficiari di orientarsi verso una risposta significativa per
la loro condizione.
Un altro importante aspetto da tenere in considerazione quello dellidentit e
di come questa si costruisca per i pi giovani anche a partire dallesperienza del fare
volontariato.
Oggi uno dei discorsi pi ricorrenti sui giovani quello delle identit fragili.
Costruirsi una identit, diventare donne e uomini con una buona stima di s ed
in grado di contribuire al benessere collettivo e allinteresse generale non mai stata
impresa facile.
Soprattutto i giovani si trovano nella situazione di definire la propria identit da
soli, di fronte a proposte diverse, in una sorta di complessit ingovernabile delle varie
proposte culturali.
Per molti questo significa fare scelte legate allimmediatezza del quotidiano,
cercando talvolta di barcamenarsi nelle difficolt piuttosto che di formarsi un
percorso di vita, costruirsi un progetto sul quale spendere la propria vita.
Lesperienza di volontariato e la riflessione su di essa rappresentano una
straordinaria opportunit per realizzare concretamente e con entusiasmo esperienze e
crescita sui temi della cittadinanza, della partecipazione, della responsabilit dei
singoli e delle comunit, della solidariet, del bene comune. Queste esperienze
rappresentano una concreta e significativa scuola per apprendere non teoricamente
questi concetti ma per dare loro corpo e contenuti.

Il volto invisibile dellaltruismo, come alcuni hanno definito il volontariato,


passa anche da qui. Dopo questo non breve ma doveroso discorso sullimportanza
dellagire volontario e sui suoi fondamenti esaminiamo pi in dettaglio dove questo
agire volontario si indirizza (i dati ed i numeri saranno evidenziati dalle schede
riepilogative settore per settore):

SCHEDE ALLEGATE

Si tratta di un lungo elenco a conferma che non siamo persone che amano
troppo le parole ma privilegiano il fare, lazione concreta: c un bisogno, nuovo o
vecchio non importa, attingiamo alle nostre risorse, se non bastano cerchiamo nuove
idee, ci attiviamo, ma la risposta deve arrivare puntuale, sempre e comunque, e deve
essere la migliore possibile.
Lo scorso anno abbiamo introdotto tre progetti sui quali avevamo appena
iniziato a lavorare con la promessa di aggiornarvi in questa occasione: laccoglienza
ai profughi, che nel 2015 ha raggiunto numeri considerevoli ma che, attraverso una
organizzazione molto funzionale, insieme al senso di solidariet e integrazione di cui
siamo capaci, sta dando ottimi risultati; lampliamento della RSA Vincenzo Chiarugi
(proprio questanno lattuale edificio festeggia i suoi 50 anni con una serie di
iniziative) quasi ultimato e ad inizio della primavera 2016 saranno fruibili i nuovi
spazi e servizi; infine il terzo progetto, in realt ancora unidea che potr prendere
forma, consiste nella possibilit di guardare alle persone con disabilit alla luce dei
diritti umani e dellinclusione sociale, attraverso soluzioni abitative che permettano
loro un buon grado di autonomia.
Per accennare, infine, ai progetti futuri sono in corso contatti per implementare
la possibilit di acquisire o costruire alloggi protetti per persone anziane, forti
dellesperienza ormai maturata da alcuni anni e considerata la richiesta e linteresse
crescente verso tale soluzione da parte di questa fascia di popolazione.

Per concludere, la qualit sociale del nostro servizio, con tutto quanto ne
consegue, la qualit della vita delle persone che entrano in relazione con noi, saranno
il fil rouge, lobiettivo che caratterizzer le nostre iniziative nel prossimo anno.
Cercheremo di integrare e congiungere gli aspetti etici e valoriali a quelli
pragmatici.
Ci sforzeremo di promuovere e sostenere i diritti delle persone, saremo attori
del cambiamento, manterremo fede al patto di prossimit che ci guida. Ma niente sar
possibile senza il vostro aiuto e la vostra presenza.
Che Dio ve ne renda merito!

MEDAGLIA DORO
Alla MEMORIA di Don Giuseppe SCARDIGLI

MEDAGLIA DORO per 1.000 SERVIZI


o BARAGATTI SILVIA
o BUSCHI FEDERICO
o DI BELLA MARIA
o DI GIOVANNI AURORA
o GAGGIOLI CHIARA
o GIACOMELLI ANNA
o LEPORATTI LORENZO
o LI VIGNI MARIANGELA
o MARCONCINI GIANMARCO
o MASONI PAOLO
o MAZZONCINI LIANA
o PALADINO MARIA
o PILATI NELLO
o ROMAGNOLI PIER GIOVANNI
o SALOMONE CRISTINA
o TINARELLI GABRIELE
o VETTORI VITTORIO

TARGA per 25 ANNI DI SERVIZI ALLA MISERICORDIA


o CECCHI ANNA MARIA

TARGA per 15 ANNI DI SERVIZI ALLA MISERICORDIA


o CIAMPOLINI ROBERTO

TARGA ARGENTO per 5.000 SERVIZI


o MAZZONI MARIO

BENEMERENZA
per il RAGGIUNGIMENTO dei 500 SERVIZI
o BARONI DARIO
o BOLDRINI PIERO
o CAPARRINI MARCO
o CARRIERO CAMILLA
o CIAMPALINI FABIO
o CULLAJ FATION
o DE STEFANO SARA
o FALSINI ENRICO
o FAZZINI FABIO
o FRANCIONI STEFANIA
o FRANCOLINI ANTONIETTA
o LAZZERI ANDREA
o MAESTRELLI DEBORAH
o MONTAGNANI SIMONE
o NARCISO ADRIANA
o NGUEGUIM MIREILLE
o PACINI ANDREA
o RIGGI LUIGI
o RISTORI PAOLO
o SEYMONS CRISTIAN
o TINARELLI MARCO
o VIGNOZZI ANNA
o VITI CLAUDIO

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