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ISSN: 2039-4217 - Anno XI - Bimestrale - Poste Italiane Spa - Sped. in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.

46) art. 1, comma 1, DCB Milano.

Plug-in
Orchestral Library
Synchro Arts 8Dio
Revoice Pro 3 Agitato

Preamp serie 500 Microfono


Earthworks
Lewitt
521 ZDT
LCT 450-550

Console per DJ
Monitor
Native Instruments Mackie
Traktor Kontrol S8 MR5 mk3

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Studio Lounge

I maghi del software


Oltre il DSP

Claudio Coccoluto
Tra produzione e suono
Programmazione RackAFX
La creazione di un filtro

Steinberg Groove Agent 4


Sonokinetic Capriccio
Focusrite RedNet
Apogee Ensemble
Heritage Audio 73jr

MAKE

GREAT MUSIC
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Subwoofers
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Ph 02 9361101
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2015 Gibson Brands, Inc. All rights reserved.

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Introducing

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2013 Avid Technology, Inc. Tutti i diritti riservati. Le caratteristiche tecniche, le specifiche, i requisiti di sistema e la disponibilit del prodotto sono soggette a
cambiamento senza preavviso. Avid, il logo Avid e Pro Tools sono marchi o marchi registrati di Avid Technology, Inc. negli USA e nelle altre nazioni. Tutti i marchi
citati sono di propriet dei rispettivi proprietari.

EDITORIALE

MAGGIO 2015

Dieci anni

Computer Music Studio compie dieci anni questo


mese. Quando nel 2005 fu chiaro che cera spazio
per una rivista dedicata alla musica prodotta su
computer, era altrettanto netta la sensazione che
la produzione musicale si stava evolvendo negli
strumenti in uso. Abbiamo raccontato dieci anni di
cambiamenti, analizzando prima le differenza tra
emulazioni software e hardware, per constatare poi
come il software abbia raggiunto un livello tale da
proporre sonorit nuove, oltre ad emulare ormai
bene anche lhardware a cui si riferiva. Linformatica
musicale, termine blando per descrivere un mondo
ricchissimo di fantasia, sfumature e opportunit
timbriche, maturata e nel 2015 possiamo tirare
una riga dichiarando che possibile produrre in
software un intero album senza che il pubblico che
ne usufruir se ne renda conto. Alla base per c
sempre la musica: che la produzione sia in software o
in hardware, la melodia, larmonia e la tessitura che
decretano un successo o meno.
Nel 2005 la rivista si chiamava Computer Music &
Project Studio: abbiamo anticipato la tendenza dei
musicisti professionisti a dotarsi di apparecchiature
tipicamente professionali, aprendo loro le porte di
questo mondo poco conosciuto, descrivendo e
raccontando i classici analogici, creando un catalogo
virtuale di outboard, attraverso i nostri test, che sar
sempre classico e intramontabile. Il mondo dello
studio di registrazione ha i suoi miti, ma non sono
leggende. Un preamplificatore, un equalizzatore o
un compressore hardware di grande qualit fanno
ancora la differenza in registrazione, mix e mastering,
tanto da poter lasciare ai posteri un risultato che
resister nel tempo, pronto per essere rielaborato
alloccasione. Gli americani, in questi ultimi mesi,
stanno cercando di esplorare il concetto di project

studio ma, secondo noi, gi passato il tempo: non


ci sono pi differenze nel software tra uno studio
professionale e un musicista con il proprio studio.
Le uniche vere differenze rimangono lacustica,
la console di mixaggio, che continua a essere un
miraggio per molti, spesso ripescata e rimessa in
gran forma anche dal passato, e lesperienza di chi il
software e lhardware lo usa. Loutboard pu essere
comune agli studi di grandi dimensioni come al
piccolo project studio, ma non ci saranno due teste
che lo useranno nello stesso modo. il bello della
produzione musicale. In questi anni abbiamo visto
mutare la prospettiva della produzione musicale, che
si dispersa in rivoli e tendenze che abbracciano pi
spesso il lato commerciale di questo lavoro, piuttosto
che la qualit audio. Per fortuna le basi teoriche
dellaudio sono immutabili, sia in software che in
hardware, tanto che i corsi di registrazione o di sound
engineer continuano a essere gettonati. Siamo stati
testimoni consapevoli della storia della produzione
musicale di questi ultimi dieci anni e labbiamo
raccontata a tutti i nostri lettori, senza veli o pregiudizi.
Il futuro sar ancora pi complesso, perch lavorare
con laudio oggi significa avere ferree basi teoriche
di fisica, elettronica, acustica, informatica e musica.
Ci che nel secolo scorso era una specializzazione,
oggi richiede un bagaglio di conoscenze da corso
universitario. La sfida continua.
Luca Pilla
luca.pilla@tecnichenuove.com

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la sala di Studio Mastering a Castel Gandolfo (Roma)
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SOMMARIO MAGGIO 2015


SPECIALI

32 SPECIALE RACKAFX
PROGRAMMARE UN FILTRO

TEST SOFTWARE
12 STEINBERG GROOVE AGENT 4

60 SPECIALE ACUSTICA PRATICA 16 XILS-LAB XILS4


METODI DI MISURA
20 POSITIVE GRID BIAS

INTERVISTA

36 CLAUDIO COCCOLUTO
PROFESSIONE DISK JOCKEY!

24 SONOKINETIC CAPRICCIO

26 8DIO AGITATO GRANDIOSE


LEGATO SERIES
06 TECNOLOGIE IN EVOLUZIONE
LE NUOVE FRONTIERE
28 SYNCHRO ARTS REVOICE PRO 3
DEI PLUG-IN

STUDIO LOUNGE

MAGGIO 2015

16

36

20

TEST HARDWARE

56 MACKIE MR5 Mk 3

40 FOCUSRITE REDNET

57 MICW I - SERIES

44 APOGEE ENSEMBLE
THUNDERBOLT

RUBRICHE

46 EARTHWORKS 521 ZDT

59 LIBRI

48 HERITAGE AUDIO 73 JR
50 LEWITT LCT 450, LCT 550
52 NATIVE INSTRUMENTS
TRAKTOR KONTROL S8

48

40

52

MAGGIO 2015

24

INCHIESTA
STUDIO LOUNGE di Stefano Pinzi

Tecnologie in evoluzione

Fondatore e titolare di SKnote

QUINTO SARDO

MAGGIO 2015

Proprietario McDSP

COLIN MC DOWELL

FABRICE GABRIEL

Fondatore e CEO della sotware


house Eiosis (eiosis.icom);
co-fondatore, insieme a Steven
Slate, di Slate Digital CEO, CTO e

Le nuove
frontiere
dei plug-in
CREATIVIT, FANTASIA, VERSATILIT E SUONO:
CARATTERISTICHE IMPRESCINDIBILI PER UN PLUG-IN
MODERNO. SCOPRIAMO COME OTTENERLE E COSA CI
RISERVA IL FUTURO.

anto lavoro stato


fatto negli ultimi
quindici anni
per migliorare le
prestazioni sonore
derivanti dal
processing digitale,
soprattutto per
quanto concerne i
plug-in. Limpatto
iniziale era stato
traumatico. N
gli equalizzatori n i compressori, e
ancor meno i complessi algoritmi di
riverberazione artificiale, riuscivano
lontanamente a eguagliare le prestazioni
dellhardware con il quale si era abituati
a lavorare in studio di registrazione.
Funzionavano, ma non suonavano. Nel
giro di pochissimi anni la situazione
cambiata tantissimo e tutte queste
tecnologie hanno recuperato terreno.

Potremmo passare giornate intere a far


confronti o a discutere se sia meglio
mixare ITB o OTB, ma la realt dei fatti
che basta chiedere a un qualsiasi buon
fonico e probabilmente vi risponder che
s, lui preferisce lavorare con un certo
tipo di attrezzature, ma che in fondo la
qualit dei plug-in si elevata tanto da
poter ottenere degli ottimi risultati (se li
si utilizza a dovere, va da s). anche
una questione di praticit: la possibilit di
scrivere automazioni per ogni parametro,
di salvare e richiamare preset, di
memorizzare le impostazioni insieme
alla sessione di lavoro e richiamarle
allistante. I plug-in sono una risorsa della
quale, anche volendo, non si potrebbe
fare a meno. Ci siamo rivolti a tre veri e
propri luminari della programmazione, al
fine di scoprire in quale direzione si sta
andando e che cosa ci riserva il futuro
per queste tecnologie.

Fondatore e CEO della software house


Eiosis (eiosis.icom) e co-fondatore,
insieme a Steven Slate, di Slate Digital
(slatedigital.com), Fabrice Gabriel il
pap di alcuni tra plug-in pi conosciuti
e utilizzati di questo periodo, come lAir
EQ, i Virtual Buss Compressors o le
Virtual Tape Machines. Senza dubbio la
persona giusta per dare risposta ai nostri
quesiti sul passato, il presente e il futuro
della scrittura di algoritmi di processing
per laudio.
CMS: Parlaci del tuo ruolo allinterno
di Slate Digital: cosa ti ha guidato nel
costruire una societ riconosciuta da
tutti come una delle pi interessanti e
allavanguardia di questo campo?
Fabrice Gabriel: Lincontro
con Steven Slate e la nostra
collaborazione nascono prima
di tutto da una promessa che
ci siamo fatti reciprocamente,
quella di realizzare un algoritmo
che riproducesse fedelmente il
suono della registrazione su nastro
analogico. Pi in generale il mio
ruolo e quello di Steven quello di
assicurarci che tutto ci che riguarda
gli aspetti tecnici e scientifici della
realizzazione di un plug-in tenga
in considerazione anche la qualit
musicale e sonora del risultato. La
nostra filosofia quella di riuscire a
fornire sempre i migliori strumenti
per ottenere un sound di qualit,
fedele e rapportabile alla qualit
del suono analogico. In fondo ci
sono moltissime apparecchiature
analogiche che non hanno avuto
successo e che non sono famose,
e questo frutto di decine danni di
selezione operata dal gusto di tanti
sound engineer. Ci sono delle ragioni
ben precise allorigine del successo o
dellinsuccesso di unapparecchiatura
di questo tipo, non un fenomeno
casuale, e il nostro obiettivo proprio
quello di riuscire ad essere fedeli a
quella qualit sonora.

CMS: Qualit sonora alla quale


possibile aggiungere nuove e
interessanti funzioni creative.
FG: Certamente. Mentre con Slate
Digital ci siamo concentrati molto
sul riuscire a replicare fedelmente
un certo genere di apparecchiature
analogiche, sul fronte Eiosis abbiamo
scelto di focalizzare la nostra
attenzione su quelle funzionalit
che non possono essere realizzate
in dominio analogico, provando
a inventare nuove soluzioni.
Manteniamo ovviamente un
orientamento analogico, ci
sono alcuni parametri sonori
ai quali poniamo grande
attenzione, ma lobiettivo
quello di creare anche nuove
possibilit. Ci sono anche
importanti novit in arrivo su
questo fronte...

STANNO DIVENTANDO
STRUMENTI DA
UTILIZZARE CON
FINALIT DIVERSE, NON
PI QUESTIONE DI
SUPERIORIT DI UNA
TECNOLOGIA SULLALTRA

CMS: un ricercare una qualit


sonora analogica,
accompagnandola alla versatilit
delle tecnologie digitali.
FG: Assolutamente, ci sono moltissime
soluzioni disponibili nel mondo digitale
e moltissimi piccoli dettagli ai quali
prestare attenzione per ottenere
il giusto sound in ogni situazione.
Allinizio gli algoritmi digitali avevano
molti difetti, ed la ragione per la
quale molti operatori dicevano che
il digitale non suonava bene. Non si
riferivano alla tecnologia digitale in
s, quanto agli algoritmi. Come detto
prima anche nel mondo analogico
sono stati realizzati molti prodotti dei
quali nessuno si ricorda; non una
questione di tecnologia e lo stesso
vale per il digitale. La progettazione
deve essere realizzata con grande
precisione, e come per il design
di apparecchiature analogiche
ci sono alcuni vincoli, anche se
per buona parte si tratta di vincoli
diametralmente opposti. Alle volte
chi progetta plug-in inizia a pensare
gli algoritmi come se si trattasse di

attrezzature analogiche, ma non


possibile farlo. Si tratta di unarea di
lavoro specifica, devi pensare ai vincoli
della programmazione digitale e di
conseguenza riuscire a e trasporre in
dominio digitale ci che rende il suono
analogico cos apprezzato. La ricetta
di lavorare in analogico e poi tradurre
il tutto in linguaggio digitale non
funziona, perch un ambito diverso
nel quale ci sono aspetti dei quali non
ci si deve preoccupare nel mondo
analogico, cos come dal lato opposto
ci sono alcuni problemi da affrontare
nella progettazione analogica che
invece non esistono in digitale. Non ci
sono limiti di headroom o di rumore di
fondo, per esempio, perch ormai la
maggior parte dei plug-in processa a
32 o 64 bit, un ambito cos specifico
da necessitare di attenzioni particolari.
I plug-in hanno dovuto miscelare i
vincoli del digitale con la qualit del
suono analogico. Dieci o quindici anni
fa lemulazione del nastro consisteva
unicamente in saturazione e un po
di equalizzazione, mentre oggi io

MAGGIO 2015

FABRICE GABRIEL

INCHIESTA
STUDIO LOUNGE
i pi grandi mix engineers hanno
impiegato anni per selezionare le
apparecchiature con le quali lavorare
al solo scopo di non doversene pi
preoccupare, di potersi dedicare
allarte e non alla tecnica. Questo ci
che stiamo cercando di realizzare.

MAGGIO 2015

Eiosis AirEQ
Premium, un
equalizzatore
stereo e Mid Side
efficace tanto in
mix quanto in
mastering

sono molto orgoglioso del lavoro


che abbiamo fatto con le Virtual
Tape Machines. Abbiamo anche
un video che mostra le differenze
tra i diversi algoritmi, c dietro un
grande lavoro e sono stati fatti molti
progressi rispetto al passato. Io credo
che le persone che amano il suono
analogico oggi possano dire hey,
posso anche usare un plug-in, so che
suoner bene.
Abbiamo davvero analizzato tutte
le ragioni per le quali lanalogico
suona bene per riuscire a riprodurre
quella ricetta magica, anche se in
realt non c nulla di magico n
nellanalogico n nel digitale. Ritengo
che oggi il processing analogico
abbia ancora senso solo se si tratta
di apparecchiature di altissima
qualit e se si lavora con una catena
analogica completa, ma questo
non esclude limpiego dei plug-in.
Stanno diventando strumenti da
utilizzare con finalit diverse, non
pi questione di superiorit di una
tecnologia sullaltra. Sono convito che
le persone continueranno sempre
a utilizzare lanalogico, ed meglio
cos, mi piace; semplicemente i
plug-in vengono impiegati per altri
scopi, in altri scenari operativi, e oggi
rappresentano una valida scelta che
non compromette la qualit.

CMS: Come immagini levoluzione


dei processori di segnale digitali nei
prossimi anni?
FG: Penso che ci siano ancora
moltissime cose che si possono
realizzare, il nostro obiettivo di
continuare a migliorare la qualit
della gestione della CPU per
avere plug-in sempre pi intuitivi
e performanti, c ancora molto
lavoro che si pu fare per avvicinarsi
sempre pi a questa esperienza
analogica. Per esempio quello che
stiamo realizzando con il Virtual
Microphone System una grande
sfida: per la prima volta stiamo
introducendo un plug-in che
interagisce con un microfono per
riprodurre il suono di tanti diversi
microfoni. Il percorso che stiamo
seguendo quello di fornire agli
utenti un numero sempre pi elevato
di alternative sonore e artistiche,
prodotti tecnicamente molto
avanzati ma che al tempo stesso
siano semplici da utilizzare. Stiamo
cercando di semplificare lutilizzo di
queste apparecchiature e di portare
il suono che le persone amano a
uninterfaccia duso molto veloce
e intuitiva. Quando hai in mano gli
strumenti giusti diventa pi facile e
veloce ottenere un buon mix, tutti

CMS: Come si pi riuscire a coniugare


la semplicit duso con la versatilit?
FG: Capisco quello che intendi dire, ma
un buon algoritmo pu avere centinaia
di parametri di gestione e non ha
senso metterli tutti in mano allutente.
Ci che ha senso permettere di
operare su diverse combinazioni
di parametri, per ottenere risultati
sonori differenti; noi partiamo dal
presupposto che fonici, produttori e
musicisti si occupino di arte, non di
questioni tecniche, e che abbiano
bisogno del nostro aiuto per trovare
strumenti che gli consentano di
ottenere un buon suono. Pi tempo gli
permettiamo di dedicare alla loro arte
e meglio sar, ed per questo che
importante ricercare il giusto equilibrio
tra versatilit e semplicit duso. Per
esempio quello che abbiamo cercato
di fare con lAir Eq di Eiosis, dotandolo
al tempo stesso di uninterfaccia molto
intuitiva e di una serie di opzioni
avanzate che consentono di operare
in modo molto dettagliato sul suono.
Ma lobiettivo resta comunque di non
affollare eccessivamente il pannello di
controllo, perch con troppi parametri
a disposizione lutente rischia davvero
di perdersi.

COLIN MC DOWELL
Incontriamo Colin McDowell proprio
in concomitanza con la presentazione
della nuovissima Versione 6 del
pacchetto McDSP (mcdsp.com).
CMS: Colin, parlaci un po della tua
filosofia nella progettazione e
realizzazione dei tuoi plug-in.
Colin McDowell: Molto spesso per le
persone non facile comprendere il

CMS: Quali sono i principali problemi


che ti capitato di affrontare nella tua
esperienza?
CM: Buona domanda. Uno senza
dubbio la latenza, un po come
pensare a un plug in che ti risolva
tutti i problemi gi durante la
registrazione: potrebbe fare molte
cose ma come si comporterebbe nel
lavoro in tempo reale? Lutente ha

bisogno di plug-in che abbiano una


risposta immediata, bisogna trovare
il giusto compromesso tra lottenere
una soluzione completa sotto tutti
gli aspetti e il riuscire a conservare
lalgoritmo utilizzabile dallutente.
Un altro problema la complessit:
oggigiorno i computer sono molto
veloci, possono fare qualsiasi cosa,
ma nonostante questo penso che uno
degli errori pi comuni sia il cercare
di realizzare degli algoritmi troppo
complessi.
Una soluzione semplice una
soluzione migliore, penso che sia
sempre meglio partire con questa
idea in testa. Infine, un altro problema
comune linterfaccia utente. Puoi
avere un eccellente algoritmo, che
risolve problemi in modo brillante,
e pensi che sia una buona cosa
fornire allutente tutti i parametri
necessari a controllarlo. Io ho fatto
questerrore alcune volte nei miei
McDSP, ascoltando quei clienti che
richiedevano di avere pi controllo.
Ma sempre meglio ricordarsi
che less is more e che ci sono
moltissimi utenti che preferiscono
prodotti molto semplici, da poter
utilizzare in tutte le situazioni.

CMS: E il suono? Vogliamo parlare


anche del suono?
CM: Oh gi, questo certamente
un altro argomento! Fare questo
lavoro per lindustria musicale pu
essere come una benedizione e una
maledizione allo stesso tempo. Hai
dei clienti ai quali piace ci che hai
realizzato e sono come dei fan, e
questa certamente unottima cosa.
Dallaltro lato come una maledizione,
perch non puoi mai cambiare nulla
di quello hai fatto perch ti odieranno
per sempre.
Oppure ci saranno persone alle quali
semplicemente non piace quello che
fai. Non una gara tra analogico o
digitale, una questione di qualit
del suono. Noi dobbiamo imparare
a capire che cosa ascoltare e come
utilizzare gli strumenti che abbiamo a
disposizione.
Pi plug-in si sviluppano e pi ci si fa
unidea di quello che possibile fare.
una scelta soggettiva, quindi bisogna
soprattutto sperare di realizzare
qualcosa che piaccia alla maggior
parte delle persone.
CMS: A differenza di molti altri vostri
concorrenti, i vostri prodotti sembrano
non puntare molto sul paragone
digitale-analogico, soprattutto dal
punto di vista dellinterfaccia utente.
CM: Confrontandosi con i tanti
processori prodotti negli anni,
testandoli ed analizzandoli per
comprenderne le caratteristiche,
capita alle volte di imbattersi in
qualcosa di nuovo, che ha delle
funzioni mai viste. Allo stesso modo
nel realizzare un plug-in spesso nasce

QUESTO CHE FA LA
DIFFERENZA, SIA IN
ANALOGICO CHE IN DIGITALE:
SE SUONA BENE PERCH
STATO BEN PROGETTATO

MAGGIO 2015

mio lavoro, e molto spesso i clienti


si presentano con dei problemi
complessi che necessitano di
soluzioni. Se si pensa che di fatto
un algoritmo di sound processing
esegue essenzialmente operazioni
di moltiplicazione e integrazione,
possibile intuire quanto possa essere
complicato.
Si tratta soprattutto di trovare
unangolazione dalla quale partire
per risolvere il problema. Si cerca di
analizzare la situazione in tutti i suoi
aspetti e si valutano diversi possibili
approcci, alcuni dei quali risulteranno
impossibili da realizzare.
A un certo punto, non saprei dire
bene quando, si individua una strada
che ti porta verso la soluzione del
problema.

INCHIESTA
STUDIO LOUNGE
lidea di aggiungere un controllo in
pi, che ti permette di modificare il
comportamento del processore in
un modo nuovo. Il parametro BITE
(Bi-directional Intelligent Transient
Enhancement) del Compressor Bank
un ottimo esempio di questo concetto.
Limitarsi a emulare le caratteristiche
di un classico processore analogico
come sfidare tua nonna a una gara
in bicicletta. Devi saper conservare
il carattere di certi bei prodotti del
passato e aggiungere nuove possibilit
sonore.

MAGGIO 2015

CMS: Cosa significa riportare le


caratteristiche di un processore
analogico al dominio digitale? Quali
sono gli aspetti ai quali dare pi
attenzione?
CM: Aprendo una qualsiasi
apparecchiatura analogica potrai
trovare i pi sofisticati componenti
elettronici al suo interno, ma tutti i
processi saranno finalizzati a ottenere
la pi elegante soluzione possibile.
Alla stessa maniera secondo me un
algoritmo dovrebbe essere composto
di elementi che fanno ci che devono,
senza aggiungere schifezze di troppo.
Devi ottenere una buona risposta in
frequenza, estesa sia in basso che
in alto, e un buon range dinamico in
grado di gestire al meglio anche livelli
di segnale che vanno oltre il limite.
questo che fa la differenza, sia in
analogico che in digitale: se suona
bene perch stato ben progettato.

10

McDSP Multi-Band
Compressor, con
la funzione BITE
per la gestione dei
transienti

CMS: innegabile che i plug-in


abbiano fatto passi da gigante in
questi anni. Pensi che un giorno
smetteremo di fare il confronto
tra analogico e digitale e magari
parleremo pi semplicemente di un
suono digitale?
CM: Credo che per molti sia un
problema di esperienze negative.
Magari hai lavorato per tanti anni
con un compressore analogico nella
tua catena di processing e il giorno
che decidi di provare una diversa
soluzione resti deluso perch trovi
qualcosa di progettato non altrettanto
bene. Un altro problema sono i
computer, che sono molto potenti e
fanno molte cose ma la loro gestione
alle volte fa rimpiangere le macchine a
nastro. Capita di entrare in uno studio
e di trovare computer con processori
12 core, con installati sistemi Pro Tools
con DSP dedicati, e chiedere a parte
il software di Pro Tools, per cosa usi
questo computer?; la risposta molto
spesso niente, non nemmeno
connesso a internet!. Dal punto di
vista della resa sonora la competizione
tra analogico e digitale ormai alla
pari, un testa a testa, ma spesso sono
le cattive esperienze con laffidabilit
dei computer a fare la differenza.
CMS: Come immagini il futuro dei
plug-in?
CM: Oggi le persone cercano strumenti
funzionali e creativi, oltretutto veloci

da utilizzare. Penso che la svolta per


il futuro sia soprattutto nel workflow.
Immagino plug-in che visualizzino una
maggiore quantit di informazioni, con
una sempre maggiore integrazione tra
i parametri e la loro rappresentazione
grafica. Credo anche che i plug-in
per laudio professionale possano un
giorno arrivare a creare e impiegare
delle statistiche di utilizzo, un po
come accade ora per Google quando
si inserisce una ricerca. Lalgoritmo
del dispositivo conosce quello che
stato fatto in precedenza e propone
delle soluzioni basate su queste
statistiche. Una sorta di database delle
impostazioni del processore in diversi
contesti di lavoro, come se il plug-in
adattasse il suo funzionamento al tuo
modo di lavorare.

QUINTO SARDO
Attivo da diversi anni nel campo dellaudio
professionale, oggi Quinto Sardo
conduce unazienda che egli stesso ha
creato, la Sknote (sknote.it). Il marchio
ha in catalogo sia processori software,
molti dei quali realizzati sul modeling di
importanti nomi del mondo analogico, sia
apparecchiature analogiche di diverso
genere come equalizzatori, compressori
o sommatori, tutti realizzati con grande
cura dei dettagli e seguendo vari principi
costruttivi e di funzionamento. Una
produzione davvero molto estesa e varia,
allinterno della quale siamo curiosi di
scoprire i legami che possono esserci tra
la progettazione di macchine analogiche
e la scrittura di algoritmi digitali che ne
emulano il comportamento. Partiamo
prima di tutto con il farci descrivere
e raccontare la storia e lesperienza
professionale di questa azienda e del suo
fondatore:
Quinto Sardo: Ho intrapreso questo
percorso essenzialmente per una
questione di passione personale nei
confronti dellaudio e delle sue tecnologie.
Grazie anche al fatto che internet e i nuovi
sistemi di comunicazione consentono

CMS: Come cambiato, con il tempo


e con lesperienza, il tuo modo di
concepire e programmare gli algoritmi
di processing di questi plug-in?
QS: Inizialmente la difficolt principale
non stava tanto nel programmare,
quanto nel saper valutare il risultato.
una capacit che non affatto
scontata, ma che si sviluppa grazie
allessersi realmente confrontato con
il lavoro e con le persone. Quindi il
primo passo stato quello di riuscire
a capire cosa fosse buono e cosa
cattivo, cosa fosse utile e cosa invece
non servisse e non interessasse a
nessuno, anche se apparentemente
sembrava spettacolare. Si comincia
pensando che pi lalgoritmo
complesso e pi interessante,
ma poi ci si rende conto che quasi

sempre la semplicit unarma


vincente. in questo modo che
ho un poco alla volta trovato la mia
strada, e devo dire che lesperienza
nella produzione di hardware stata
ed tuttora preziosissima. Per fare
delle buone emulazioni molto utile
conoscere in modo approfondito la
fisica di funzionamento dellhardware
con i suoi limiti, i suoi difetti e tutte le
variabili costruttive che contribuiscono
a caratterizzarne il suono. Allo stesso
modo, lo sviluppo del software ci
ha aiutato moltissimo nel progettare
linterfaccia di utilizzo dellhardware,
nel decidere quali e quanti parametri
mettere a disposizione dellutente.
CMS: Quali sono gli aspetti pi difficili
nel riuscire a trasferire nel mondo
digitale le caratteristiche sonore
proprie dellaudio analogico?
QS: Diversamente da quello che
si potrebbe pensare, il lavoro di
scrittura e programmazione del
codice la parte pi semplice
dellimpresa. Dal mio punto di vista
laspetto pi complesso quello
di riuscire a individuare allascolto
quelle caratteristiche sonore che si
vorrebbero riprodurre e associarle
a dei parametri di funzionamento
del processore. Una volta raggiunto
questo obiettivo, il gioco fatto!
proprio in questo senso che poco
fa dicevo che il lavoro sullhardware
mi ha aiutato molto a migliorare la
programmazione del software.
molto importante capire le particolari
modalit di funzionamento dei
diversi componenti di una macchina
e saperle poi associare a un loro
ruolo sonoro, legato per esempio
alla saturazione e alla distorsione
armonica.
CMS: Insomma, una volta raggiunto
lobiettivo di emulare fedelmente il
comportamento di una macchina
analogica, cosaltro si pu fare?
QS: Molti dei plug-in che abbiamo

MOLTO IMPORTANTE CAPIRE


LE PARTICOLARI MODALIT DI
FUNZIONAMENTO DEI DIVERSI
COMPONENTI DI UNA MACCHINA
E SAPERLE POI ASSOCIARE A UN
LORO RUOLO SONORO, LEGATO
PER ESEMPIO ALLA SATURAZIONE
E ALLA DISTORSIONE ARMONICA
realizzato nellultimo periodo partono
essenzialmente dal concept e dalla
veste grafica di alcuni grandi processori
analogici, come il compressore
Gates STA-Level, emulandone il
comportamento sonoro ma mettendo
anche a disposizioni delle opzioni e
delle varianti non previste dalloriginale.
Io credo che la nuova frontiera sia
un po questa, offrire una qualit
paragonabile a quella dellaudio
analogico accompagnata da quella
variet di funzioni e possibilit che
solo un sistema digitale in grado
di integrare in un solo strumento.
Nellultimo periodo stiamo lavorando
molto allo studio del comportamento
degli altoparlanti e alla distorsione
armonica da essi introdotta, allo scopo
di creare delle emulazioni che siano
sempre pi fedeli ed efficaci. Anche
questo secondo me un campo nel
quale ci attendono grandi cambiamenti
nel prossimo futuro.

MAGGIO 2015

di far conoscere e promuovere i propri


prodotti con molta pi facilit rispetto al
passato, ho deciso di mettere a frutto
le mie competenze come sviluppatore.
Circa undici anni fa ho cominciato a
fare esperienza con i primi software,
principalmente sintetizzatori virtuali,
impiegando il mio studio di registrazione
come utilizzatore di ci che sviluppavo.
Con il potenziamento delle performance
dei computer stato possibile fare grandi
passi avanti e cominciare a realizzare
prodotti software davvero interessanti,
dedicati al mondo del mixing e del
mastering. Da circa due anni lazienda ha
anche avviato la produzione di una linea
di apparecchiature hardware, di fatto
percorrendo la strada opposta rispetto
a tanti altri produttori. Siamo entrati in
questo campo proprio nel momento
in cui lhardware stava assumendo
un significato completamente diverso
rispetto al passato. Per anni i progettisti di
hardware si sono sforzati di minimizzare
il pi possibile la distorsione armonica
dei circuiti, mentre oggi la distorsione
armonica una delle componenti
essenziali che pu fare la differenza tra
il suono dellhardware analogico e quello
del plug-in.

RIPRODUZIONE RISERVATA

11

TEST

di Mauro Abbatiello

Steinberg Groove Agent 4

ULTIMATE DRUM STUDIO

GROOVE AGENT
4, SOFTWARE
STEINBERG
DEDICATO ALLA
CREAZIONE DI
GROOVE RITMICI,
STATO PENSATO
PER FACILITARE
IL LAVORO DEI
PRODUTTORI DI OGNI
GENERE MUSICALE.

12

INFO

MAGGIO 2015

STEINBERG

Contatto diretto
www.steinberg.net

Prezzo: 150 + Iva

interfaccia grafica
di Groove Agent
4 pu essere
suddivisa in
quattro sezioni
(Figura 1). La
sezione a sinistra
contiene 16
pad in stile Akai
MPC gestibili in
otto banchi per
un totale di 128
samples. Ogni pad pu contenere fino
a otto samples che possono essere
richiamati tramite velocity switch. In
questa sezione troviamo due grandi
pulsanti che ci permettono di usare
la sezione pad come sample player o
come pattern player e di modificare
la velocity curve; il tasto Jam Mode
permette di suonare i pattern dal vivo
un po come se stessimo usando le
Clip della Session View di Ableton
Live. Nella sezione in alto a destra,
troviamo quattro icone (Kit 1, Kit 2, Kit
3, Kit 4) mediante le quali possibile
caricare fino a quattro kit indipendenti
tra le categorie di sample player Beat

Agent, Acoustic Agent e Percussion


agent. I quattro Kit ricevono in input
quattro canali MIDI differenti di
default, ma nulla ci vieta di impostare
un canale MIDI comune in modo
da suonare e miscelare diversi kit
contemporaneamente. Gli utilizzatori
di Cubase possono sfruttare ancora
meglio questa possibilit usando il
drum editor che in grado di gestire
pi canali MIDI contemporaneamente.
La finestra sottostante, contiene
quattro pulsanti: Load, Edit, Mixer e
Option. Load serve al caricamento
e alla gestione dei preset, kit o
campioni; il pulsante Edit, in modalit
Instrument, carica due interfacce
grafiche diverse dalle quali possibile
modificare i samples associati ai vari
pad. Con Acoustic Agent e Percussion
Agent, si acceder allimmagine di
una batteria o di un set di percussioni
mentre in Beat Agent accederemo alla
classica schermata di editing, molto
simile a quella di Groove Agent SE di
Cubase 7.5. Sempre la finestra Edit,
se usata in modalit pattern, assumer
funzionalit utili alla gestione delle

clip MIDI caricate (ovvero i pattern). Il


pulsante Mixer ci permetter di gestire
i livelli e gli effetti di ogni singolo
componente percussivo mentre
cliccando su Option potremo accedere
alle preferenze globali, utili a gestire le
performance e lo streaming sul dico
rigido.

ACOUSTIC E
PERCUSSION AGENT

BEAT AGENT
Beat Agent lo strumento dedicato ai
suoni di tipo elettronico; linterfaccia
quasi identica a quella di Groove

Agent SE inserito in Cubase 8 Pro,


ma con alcune importanti funzioni
aggiuntive. Premendo il tasto Edit,
possiamo trovare i pulsanti Main,
Pitch, Filter, Amp, Sample, Slice, Midi
FX. Nella finestra Main, possiamo
gestire il volume, il pan e il transpose
di ogni singolo Pad; inoltre, abbiamo
a disposizione una serie di filtri con
i quali sar possibile modificare
lequalizzazione del sample
interessato. Possiamo indirizzare
luscita del pad selezionato su un
bus interno a Groove Agent o su un
output fisico. Main anche la finestra
dalla quale potremo gestire linizio e
la fine del campione, il velocity switch
degli eventuali samples importati e
come questi dovranno comportarsi
alla pressione del pad. Riguardo
limportazione dei sample, Groove
Agent 4 molto versatile: su ogni pad
possiamo caricare fino a otto sample
contemporaneamente, usando il
drag & drop dal mediabay integrato
(tutte le DAW) oppure dalla finestra
del progetto, dal desktop o qualsiasi
cartella di sistema (solo Cubase).
Spostando i sample sul pad scelto
appariranno tre icone mediante

le quali potremo scegliere al volo


se aggiungere i sample al pad,
sostituirli a quelli eventualmente
presenti o inserirli uno per ogni pad
in modo cromatico (C1, C#1, D1,
D#1, E1, F). Sempre dalla finestra
Main, possiamo decidere in qualsiasi
momento se i samples dovranno
suonare in base alle velocity switch,
contemporaneamente (modalit
Layer), in modalit random o
Round Robin. Premendo il tasto
Pitch accederemo a una finestra
nella quale potremo disegnare il
comportamento del pitch, funzione
molto simile al pitch envelope di
Battery di Native Instrument con

Figura 1 Interfaccia grafica


suddivisa
in 3 sezioni.

LUTILIZZO FINO A
QUATTRO KIT DIFFERENTI
DI BATTERIA CI PERMETTE
DI CREARE DEI SUONI
IBRIDI, UN MIX DI
PERCUSSIONI, SUONI
ACUSTICI ED ELETTRONICI
CHE LASCIANO MOLTO
SPAZIO ALLA CREATIVIT
DELLUTENTE

MAGGIO 2015

Acoustic Agent con i suoi tre kit


(Studio Kit, Rock Kit e Vintage Kit) e
Percussion Agent sono rispettivamente
i sample player dedicati alle batterie
acustiche e alle percussioni. In
entrambi i set possiamo scegliere
se caricare i samples a 16 bit o a
24 bit semplicemente cliccando
sullapposito pulsante in alto a destra.
Cliccando Edit, potremo accedere ad
una batteria o di un set di percussioni
mediante la quale sar possibile
modificare i parametri dello strumento
evidenziato con il mouse. Cliccando
ad esempio sulla cassa potremo
impostare il livello della cassa nella
ripresa della stanza, o nei microfoni
panoramici, nonch il rientro del
rullante nel microfono della cassa
stessa. Possiamo gestire laccordatura
o meglio il pitch del kick e modificarne
linviluppo tramite tre parametri:
attack, hold e decay. Per la cassa e
il rullante possiamo scegliere tra due
tipi di campioni con sonorit differenti,
quindi tra due tipi diversi di rullanti
o casse. Ogni strumento pu avere
parametri differenti, nel caso del open
hi-hat ad esempio, possiamo utilizzare
la modulation wheel o in alternativa
il Control Change 4 per controllarne
laltezza dellapertura, mentre, per le
conga, potremo scegliere fra le varie
tecniche esecutive come palm, finger
tap o slap ad esempio.

13

TEST STEINBERG GROOVE AGENT 4

Figura 2 - Scheda
Pitch del Beat
Agent. Notate
la funzione Key
Range e la relativa
mappatura sui pad.

la quale possibile simulare con


efficacia il comportamento di una
cassa o di un rullante o effettuare
modifiche pi creative e legate al
sound design. La novit relativa alla
funzione pitch linserimento di
un tasto chiamato key range, molto
simile alla funzione tracking di NI
Kontakt, che d la possibilit di
copiare e trasporre automaticamente
un campione lungo la tastiera; in
pratica importando una nota di Do
di un sample di chitarra sul pad

C1 e abilitando il Key Range da


C1 a F1, groove agent copier
automaticamente il sample sui pad
C#1-D1-D#1-E1-F1 eseguendo il
transpose di semitono in semitono.
Il tasto Filter, abilita una finestra
identica a quella vista per il pitch,
nella quale possiamo controllare
il contenuto armonico nel tempo
agendo sullinviluppo del filtro;
possiamo ad esempio fare in modo
che nei primi millisecondi di una
cassa il filtro si apra velocemente

MAGGIO 2015

Prime Cuts per Groove Agent 4

14

Il produttore inglese Beat Butcha ha realizzato perGroove


Agent una libreria dal nome Prime Cuts contenente
30 nuovi drum kits, 240 tra beat e groove epi di 700
samples. La libreria la prima espansione per Groove
Agent 4, ha suoni di ottimi qualit e soprattutto pattern
non quantizzati e suonati in modo da ottenere un feel pi
umano, caratteristica molto usata nellHip Hop. Kick molto
profondi con sub bass predominanti, casse classiche,
distorte, elettroniche e una vasta gamma di suoni derivati
dalle Roland 808 con release molto lunghe. Non mancano
ovviamente snare, percussioni, hi-hat e piatti che coprono
lhip hop old style ma anche sonorit pi moderne e
originali. I pattern sono molto belli, si sente che la
realizzazione di Prime Cuts affidata ad un produttore
londinese, nulla a che vedere con quelli di default di
Cubase o ad altre librerie di terze parti. Un prodotto che
non pu mancare nella libreria del produttore moderno e
vale sicuramente il prezzo di 39,99 Euro.

in modo da aumentarne lattacco,


per poi chiudersi nella parte finale,
esattamente come avverrebbe nella
realt. La scheda Sample aprir un
sample editor piuttosto completo,
dove si possono compiere le principali
operazioni di editing come tagliare,
copiare, fades, crossfades, mettere
in loop una porzione audio nonch
applicare le funzioni di AudioWarp
utili ad adattare il tempo dei loop
importati alla velocit metronomica
del progetto. Mediante la scheda
Slices, potremo suddividere in slices
un loop e mapparlo automaticamente
sui pad; questa operazione creer
un file MIDI che potr essere gestito
dallapposita finestra dedicata ai
pattern, ed eventualmente modificato
mediante un Drum Editor interno.
Il pattern generato, oltre che gestito
direttamente in Groove Agent, pu
essere trasportato nel software host
e usato come una qualsiasi clip MIDI
(stesso procedimento usato in Stylus
RMX o in Kontakt, ad esempio).
Lultima scheda, chiamata MIDI
FX, utile per gestire le eventuali
articolazioni che si vogliono assegnare
ai singoli sample; possiamo, ad
esempio, fare in modo che un pad
assegnato ad uno snare generi
automaticamente un flam o una
rullata. Sempre in questa scheda
troviamo un MIDI delay, con il quale
si possono creare, ad esempio,
delle ghost note molto realistiche o
controtempi davvero interessanti.
Questi effetti MIDI possono essere
sempre abilitati (internal Mode) o
essere attivati da unaltra nota MIDI
assegnabile dallutente (remote
mode).

IN PROVA
Abbiamo provato Groove Agent 4 con
Ableton Live 9, Apple Logic Pro X e
con Steinberg Cubase: il software, non
pesante e il tempo di caricamento
dei preset relativamente veloce.
La qualit dei campioni di Acoustic

IL SOFTWARE
IN S TALMENTE
SEMPLICE CHE PU
ESSERE USATO ANCHE
SENZA LEGGERE
IL MANUALE

Figura 3 - Il Mixer di
Groove Agent con 29 effetti
e un routing efficace,
permette allutente di
modificare e lavorare
sulle tracce di batteria
allinterno della stessa
applicazione. Groove Agent
ha comunque 16 uscite
che possono essere quindi
gestite dal mixer della
vostra DAW.

ritroviamo mappati come quattro


Intro, otto Main, otto Fill e quattro
Ending; in questo modo facile
realizzare velocemente una stesura
di base, subito funzionale. Luso dei
pattern arricchito dalla finestra
Agent Performance, uno strumento
che ci permette di automatizzare
linserimento dei fill, i crash e grazie
ad un joystick (Figura 3) persino
cambiare automaticamente il grado
di complessit e intensit del pattern
selezionato. Questo joystick che pu
essere registrato come automazione,
ha due funzioni: se mosso in
orizzontale (Complexity) permette
di creare variazioni in base ad un
grado di complessit che va da 1 a
16, mentre, in verticale (Intensity),
agisce sullintensit dellesecuzione.
Lutilizzo fino a quattro kit differenti
di batteria ci permette di creare dei
suoni ibridi, un mix di percussioni,
suoni acustici ed elettronici che
lasciano molto spazio alla creativit
dellutente. Questa particolarit
potenziata in modo esponenziale
dal mixer di Groove Agent, uno
strumento con un routing versatile,
arricchito da effetti di distorsione,
filtri, compressori e riverberi.
La documentazione non
eccezionale, sufficiente per chi
ha un po desperienza, ma risulta

assolutamente scarsa di dettagli per


chi alle prime armi. A tal proposito,
abbiamo apprezzato lo sforzo di
Steinberg che in questo caso, forse
proprio per colmare le lacune della
documentazione scritta, ha realizzato
diversi video tutorial che spiegano
dettagliatamente gran parte delle
funzioni pi interessanti.

PI
Versatilit
Ottimi Pattern
Qualit
Prezzo

CONCLUSIONI
Abbiamo apprezzato moltissimo
la qualit principale di Groove
Agent 4, cio il fatto di essere stato
studiato per accelerare in modo
sostanziale il workflow, ottimizzando
al massimo il rapporto tra tempo
di realizzazione e risultato finale. Il
software in s talmente semplice
che pu essere usato anche senza
leggere il manuale: tuttavia, se lo
si vuole sfruttare al meglio, un po
per le molteplici opzioni, un po per
le migliaia di pattern e samples,
occorrer dedicarci almeno qualche
ora. Riteniamo che Groove Agent
4 sia un fantastico prodotto per i
possessori di Cubase e un prodotto
comunque interessante per gli utenti
di altri software come Ableton Live,
notoriamente non dotato di una
library di suoni percussivi di altissimo
livello.

MENO
Documentazione
non in Italiano

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Suono

Facilit duso

MAGGIO 2015

Agent sufficientemente buona per


essere utilizzata in generi musicali
che non necessitano di una grande
dinamica. Occorre tuttavia una
riflessione su questo: otto livelli di
dinamica sono pochi, soprattutto
se si ha la necessit di simulare
perfettamente un batterista nelle
ballad o nei brani con un mood molto
acustico, dove necessario avere
molte pi sfumature. Vero che
nella maggior parte dei brani attuali,
soprattutto per tutti quelli rock/
pop, hip hop ed electronic oriented,
che hanno un livello RMS medio
disumano, otto samples per pad,
suddivisi per otto livelli di velocity,
sono spesso pi che sufficienti. Le
modifiche che si possono apportare
ai samples sono moltissime e si pu
dare sfogo alla propria creativit e
non rimpiangere strumenti dedicati
come Battery di Native Instrument
o Geist di FXpansion. Lintegrazione
con Cubase eccezionale: a ogni
kit di Groove Agent associata una
propria drum map che permette di
visualizzare il nome dello strumento
associato alle varie note del drum
editor cos da non dover andare alla
cieca.
La gestione degli slice semplice
e funzionale; ci permette, infatti, di
fare pi velocemente cose che prima
si potevano fare esclusivamente
con un campionatore come Halion
o Kontakt. Abbiamo a disposizione
moltissimi pattern di qualit,
registrati con un feel umano senza
quantizzazione. La suddivisione dei
pattern molto pratica in quanto li

RIPRODUZIONE RISERVATA

15

TEST

di Giacomo Dalla

www.compmusic.it

Xils Lab Xils4

IL VCS4 TORNA ALLA LUCE!


EMS VCS4 FU
UN PROGETTO
MAI MESSO IN
COMMERCIO. ORA IN
SOFTWARE ARRIVA
LA SUA EMULAZIONE,
PRONTA A
CONFERMARE IL
GRANDE LAVORO
FATTO IN QUESTI
ANNI DAGLI XILS LAB!

ono passati ormai cinque anni da quando usc il primo emulatore software dellEMS
VCS3, grazie allottimo lavoro dei francesi di Xils Lab, storico synth che dal 1969 ha
accompagnato in studio e sul palco nomi di spicco della scena internazionale tra cui
Brian Eno, Pink Floyd, Yes, Aphex Twin, Depeche Mode. Xils4 il corrispettivo virtuale
del VCS4, macchina mai messa in commercio e realizzata in pochissime unit, oggi
introvabili. Questo prototipo che non vide mai la luce per il grande pubblico, era un synth
monofonico che lavorava con sintesi sottrattiva e sostanzialmente consisteva nelle risorse
di due VCS3 raggruppati in un unica macchina, dotata di una tastiera di controllo. Xils4
stato progettato seguendo questa impostazione e abbina le prestazioni di due VCS3 e di
un interessantissimo sequencer che emula a sua volta lo storico EMS Synthi 256.

INTERFACCIA

XILS-LAB

16

INFO

MAGGIO 2015

www.xils-lab.com
Prezzo: 179,00

Limpostazione grafica di Xils4 unevoluzione del predecessore Xils3: la barra dedicata al richiamo di
banchi, preset e opzioni dellinstrument situata nellestremo alto della schermata, nella parte centrale
troviamo tutti gli elementi necessari per la costruzione e la modulazione di suoni (oscillatori, LFO, fx,
matrici, sequencer), cio il cuore del synth, mentre la sezione inferiore riservata alla tastiera virtuale e
ai comandi per lesecuzione ad essa associati. Vi chiederete, dove sta levoluzione? La novit visibile
cliccando sulle due freccette che troviamo agli estremi destro e sinistro, le quali ci permettono di navigare
nelle tre schermate disponibili: synth left, synth right e sequencer; una soluzione neccessaria per

MODULI DI SINTESI
I due sintetizzatori VCS3 contengono i
medesimi parametri (lunica differenza
nel nome: synth left e synth right);
partendo dalla generazione dellonda
si trovano tre oscillatori dotati ognuno
di controlli di pitch e tune (sono i due
knob a sinistra, pitch in ottave e tune in
Hz), shape (modella in modo differente
a seconda della forma donda) e livello.
Le forme donda sono fisse, due per
ogni osc (sinusoide e dente di sega per
il primo, quadrata e triangolare per gli
altri due), ognuna col proprio livello;
possibile sincronizzare gli oscillatori
con lomonimo comando synchro.
Sotto a essi troviamo un generatore di
rumore (con controlli di colour e livello)
e i potenziometri di livello dei segnali
in ingresso: Xils4 infatti pu essere
utilizzato anche come effetto in insert su
altre tracce del vostro progetto. La parte
destra del modulo di sintesi dedicata
alle modulazioni: un ring modulator
con possibilit di settare il livello e di
rimuovere la componente in corrente
continua del segnale in input (col tasto
Rmv Dc) e un filtro passa-basso con
controlli di frequency, response, livello
e pendenza della curva di taglio. Si
pu scegliere tra due tipi di inviluppo:
trapeziodale (o shaper, come sul VCS4
hardware) o il classico ADSR; cliccando
sulletichetta Envelope si passa dalluno
allaltro e per quanto riguarda lo shaper
i parametri On e Off stabiliscono la
durata del ciclo e il tempo che intercorre
tra un ciclo e il successivo. Il riverbero
situato sotto gli envelope uno spring
monofonico e il selettore a tre posizioni
permette di scegliere il tipo di impulso.
Infine troviamo un filtro sulluscita dei

due synth, per le eventuali correzioni sul suono finale. Ognuno


dei due synth ha due uscite il cui livello e posizionamento
stereofonico sono situate nella sezione Main sotto ai controlli
del joystick.

MATRICI
Larchitettura dei synth della EMS univa alla facile portabilit,
una capacit di personalizzazione del signal flow non troppo
distante da quella dei grandi Moog modulari; questo era
garantito dallintroduzione di un nuovo sistema (almeno
in ambito sintetizzatori) per collegare i componenti dello
strumento, detto a matrice, che utilizza un unico punto di
connessione (attivabile con appositi pin) in cui convergono
uscita di un elemento (asse orizzontale) e ingresso di un
altro (verticale). Xils Lab ha riprodotto nel dettaglio il sistema
di connessione dei synth VCS: per attivare un collegamento
basta cliccare con il mouse sul punto scelto e scegliere la
quantit di segnale ruotando il cursore, mentre con un clic di
tasto destro su un pin si cancella la connessione. Ogni synth possiede due matrici,
main ed extended: la prima ricalca quella presente negli hardware originali e si
utilizza per delineare quello che il percorso del segnale audio dalla generazione
dellonda alluscita fisica. La matrice extended permette di collegare tra loro diverse
risorse aggiuntive tra cui i moduli di Input e alcuni parametri di esecuzione (mod
wheel, aftertouch, velocity); ci sono inoltre sei slot vuote (2 output, 4 input) in cui
lutente pu personalizzare ulteriormente il signal flow dei moduli di oscillazione,
modulazione, inviluppo, filtri ed effetti.

Figura 1 - uno dei due


sintetizzatori di cui
dispone Xils4, da notare
la perfetta riproduzione
in ogni dettaglio del EMS
VCS3.

SEQUENCER
Elemento di Xils4 che ci riporta a unaltra gloriosa macchina del passato il
Sequencer 256, fedele riproduzione del EMS Synthi 256, richiamabile nella
schermata di destra: il 256 conta tre layer con due bank ciascuno disposte in
verticale, per un totale di sei uscite. Ogni bank (Range) ha due potenziometri
concentrici dedicati il pi esterno al volume di uscita e linterno al range in cui
effettuare la modulazione, mentre per il parametro di amount vi un potenziometro
dedicato (slew rate). Nella met sinistra sono posizionati i comandi di playback,
suddivisione metrica, lunghezza delle sequenze (rispettivamente clock rate e clock
count) e un display che indica lunghezza della sequenza in riproduzione e posizione

Figura 2 - i grafici
chiariscono la
differenza tra
inviluppo ADSR e
Trapezoidale, con e
senza gate.

MAGGIO 2015

evitare di presentare allutente una


schermata esageratamente grande e
piena, soluzione piuttosto riuscita ed
esteticamente gradevole. Per ognuna
delle tre schermate ci sono poi delle
sottosezioni dedicate a specifici moduli
richiamabili cliccando semplicemente
sulletichetta.

17

TEST XILS LAB XILS4


corrente. Anche il sequencer ha la sua matrice, cui si accede con un click su seq
matrix, per collegare le uscite a vari parametri dei due sintetizzatori; una volta stabilito
il percorso del segnale, il passo successivo scrivere la sequenza da riprodurre. Per
fare ci si possono seguire due procedure, tramite il mouse editando manualmente
la griglia che si trova aprendo il menu Sequencer, oppure con il proprio controller
avvalendosi della funzione Record. Questultimo dei due sicuramente il modo pi
rapido, basta infatti premere i tasti Start, Record (che troviamo nella parte sinistra
del sequencer) e suonare la sequenza con il proprio device MIDI (o con la tastiera
virtuale di Xils4): i dati di pitch e velocity cos scritti in griglia, sono quindi assegnati
rispettivamente al Bank A e B (nel caso del layer 1). Dal sequencer editor possiamo
successivamente modificare o cancellare ogni dato registrato, sincronizzare con il
tempo della nostra DAW e scegliere tra monophonic o triphonic mode (che assegna
ad ogni layer unuscita indipendente creando un effetto appunto a tre voci).

MODULI ADDIZIONALI
Le dotazioni di Xils4 non finiscono qua, infatti esistono delle risorse aggiuntive
raggruppate in tre moduli che troviamo nella parte superiore della sezione sequencer;
troviamo Envelopes/LFO ove abbiamo a disposizione un circuito sample&hold, un
voltage processor per ritardare o modificare una modulazione tramite controlli di
delay attack e release, un LFO e due ulteriori inviluppi entrambi impostabili in ADSR
o trapezoid mode, esattamente come sui due sintetizzatori. Il modulo di Input pu
essere usato come ulteriore risorsa di modulazione, ed composto da transient
follower, envelope follower (strumenti di controllo su transienti e inviluppi), gate e
un pitch tracker, che individua lintonazione del segnale in ingresso, la modula a
seconda di come sono impostati i parametri disponibili e la manda agli oscillatori o
alla destinazione individuata tramite matrice; attenzione che nel caso si utilizzi Xils4
come effetto il modulo di input a valle delle matrici. Ultimo modulo addizionale
quello degli effetti, i quali sono fra le poche risorse che non compaiono in alcuna
matrice (eccezion fatta per il delay) e nel signal flow sono a valle di tutto, prima
soltanto delluscita audio; non essendoci un potenziometro per il livello di uscita ma
solo un controllo di Dry/Wet, si possono considerare come insert. Gli effetti di cui
dispone il synth sono un chorus, un phaser e un delay, tutti in modalit stereofonica.

VIRTUAL KEYBOARD CONTROLS

Figura 3 (in alto) - il particolare della


matrice Main dei sintetizzatori.

MAGGIO 2015

Figura 4 (Qui sopra) - nella matrice


Exthended possibile collegare le risorse
dei moduli aggiuntivi e sfruttare a propria
discrezione le sei slot vuote.

18

La parte inferiore di Xils4 dedicata ai comandi per lesecuzione; sulla sinistra si trova
la tastiera virtuale i cui tasti si illuminano alla pressione come la touch keyboard del
EMS Synthi A, pitch bend, modulation wheel, numero di voci (da 1 a 18), tasto di hold
e keyboard mode: questultimo permette di scegliere fra due modalit polifoniche, tra
cui Reset Poly che per gravare meno sulla CPU taglia la release di una nota appena
arriva il messaggio di Note On della successiva. Oltre al classico mono mode troviamo
UNI2, UNI4 e UNI6, che sono monofonici rispettivamente a 2, 4 e 6 voices sulle quali
si possono creare interessanti e gradevoli distorsioni di fase tramite il potenziometro
analog (detune). La parte centrale occupata da due sezioni richiamabili cliccando
sulla rispettiva etichetta: la matrice Keyb serve per collegare i moduli di input a
sequencer, inviluppi ed LFO; nella sezione Ctrl si trovano i potenziometri per settare
i range di Keyboard follow, mod wheel, pitch bend, velocity e aftertouch. Infine
nellultimo riquadro in basso a destra della schermata di Xils4, i comandi che
mancavano allappello: volume di uscita e pitch globale (G.Level e G.Tune), detune
(potenziometro Analog), glide time, switch di portamento, legato, glissando e il
selettore di priorit monophonic mode, nel caso suonino pi note in contemporanea
cos da scegliere se dare priorit alla pi alta, pi bassa o allultima premuta.

Figura 5 - il sequencer che si richiama dal riquadro


a destra nella schermata di Xils4 e nella parte
superiore la griglia per scrivere e modificare le
sequenze.

Il modulo di Input pu
essere usato come ulteriore
risorsa di modulazione, ed
composto da transient
follower, envelope follower
(strumenti di controllo su
transienti e inviluppi), gate e
un pitch trackew

Al primo contatto con Xils4 gi si intuisce


che questo uno strumento che fa
sul serio e che richiede una sensibilit
particolare per saperlo gestire e sfruttarlo
al meglio. Colpisce subito lattenzione
per i dettagli dellinterfaccia grafica: i
due synth e il sequencer 256 sono una
perfetta riproduzione delle macchine
originali, tutti i moduli aggiunti da Xils
Lab sono accessori in perfetto stile EMS,
chiari e ordinati. Alla prova audio questa
sensazione iniziale prende ancora pi
forma: non siamo nuovi nellelogiare il
lavoro di Xavier Oudin e compagni, i quali
anche questa volta non si sono smentiti.
Ci piaciuto in modo particolare il timbro
che hanno gli oscillatori, unimpronta
caratteristica anche della versione
precedente che catapulta direttamente
negli anni 70. Affiancare allinviluppo
trapezoidale originale un classico ADSR
dai colori e caratteristiche diverse, apre
a una possibilit di variabili ancora pi
ampia del corrispettivo analogico. Lo
spring reverb mono suona bene in tutte
tre le posizioni (scura e mediosa la 1,
squillante e dura la 2, chiara e brillante
la 3) ed utile in ogni situazione in cui
serve quel tocco di vintage per rendere
vincente un suono. Xils4 contiene gi un
notevole numero di preset, tra cui anche
tutti quelli della versione precedente,
quindi almeno allinizio possono essere

un ottimo strumento per capire le dinamiche di funzionamento e il signal flow


dello strumento: una volta compreso il modo di ragionare di Xils4 tutto diventa
semplicissimo e abbandonerete in fretta i preset per diventare voi stessi i creatori del
vostro sound. Riguardo allinterfaccia, i meter sui synth sono accessori che hanno
valore estetico pi che pratico, visto che la scala di valori illeggibile; ottima la scelta
di mettere lo strumento zoom sulle matrici, altrimenti di difficile lettura (specialmente
ad alte risoluzioni video). Come per gli altri prodotti Xils Lab manca allappello una
versione stand-alone, che non ci sarebbe dispiaciuta.

CONCLUSIONI
Squadra che vince non si cambia, ma non fatevi ingannare dallapparenza perch tra
Xils3 e Xils4 non cambia solo il numero ma prima di tutto lapproccio allo strumento:
laggiunta di un altro modulo di sintesi offre il doppio delle risorse fisiche e uninfinit
di possibilit in pi. Questo fa s che lobiettivo iniziale di emulare una macchina dei
primi anni 70 si sposti verso sonorit pi moderne e a volte distanti (forse troppo) da
quelle che poteva emettere il VCS4 originale. una scelta che far discutere i puristi
che ha per il vantaggio di potersi rivolgere a una clientela ben pi ampia. Il rapporto
qualit prezzo ottimo, per portarsi a casa Xils4 ci vogliono solo trenta euro in pi del
predecessore e, lasciateci dire, che per avere pi del doppio delle risorse davvero
poco!

PI
Fedelt allhardware
originale
Attenzione per i dettagli

MENO
Licenza su chiavetta
Manuale

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

RIPRODUZIONE RISERVATA

www.compmusic.it

ESEMPI AUDIO
XILS4

Suono

Facilit duso

0515XV01 Synth saw senza clean.


0515XV02 Synth saw con delay (dry/wet 35%) e phaser (dry/wet 38%)
0515XV03 Synth complesso con automazione della frequenza di filtro
0515XV04 Synth con elementi di rumore
0515XV05 Synth controllato dal sequencer

MAGGIO 2015

IN PROVA

19

TEST

di Frank Caruso

www.compmusic.it

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UN SETTORE FERMO DA UN PAIO DANNI SEMPRE SUGLI
STESSI STANDARD QUALITATIVI.

POSITIVEGRID

20

INFO

MAGGIO 2015

www.positivegrid.com

Prezzo BIAS Desktop: 99 $


Prezzo BIAS Professional: 199 $

l nome non mente: Bias , semplificando,


la corrente da dosare correttamente per
lalimentazione delle valvole di un finale di
potenza di un amplificatore che, se troppo
bassa, non scalder abbastanza le valvole
e, se troppo alta, rischier di distruggerle o
comunque di consumarle in brevissimo tempo. La storia del rock costellata di chitarristi
che hanno fatto della sovralimentazione
del circuito di alimentazione delle valvole il
segreto del proprio suono (uno su tutti Van
Halen) e ora il tutto possibile senza le
valvolesar vero?
Il plug-in Bias, nella versione per Mac OSX, pesa

poco pi di 400 MB e una volta installato, pur


richiedendo un certo utilizzo di risorse, si presenta
snello e vivace. Alla prima apertura BIAS si presenta con una certa familiarit, mostrando un layout
molto simile ad altri plug-in, sulla base di un format
oramai standardizzato: nella parte centrale della
schermata raffigurata la testata dellamplificatore
in uso, nella parte inferiore i controlli master e nella
parte superiore la catena che compone il nostro
preset. Soffermandoci per su questultima, non
possiamo fare a meno di notare che composta
da un numero superiore di elementi, per lesattezza nove, di cui due posti non in linea retta. Dei
sette rimanenti, inoltre, due componenti (Preamp

PROGRAMMAZIONE
Selezionando Custom Panel lavoreremo
sulla scelta dellinterfaccia grafica della
testata dellamplificatore e non sul reale
modello. Ampia la gamma a disposizione, organizzata diversamente dal solito
in macro-categorie: possibile scegliere
fra Tolex, Gillcloth, Panel, Knob. Ciascuna di queste catogorie contiene a sua
volta diversi model cos organizzati:
Tolex (Rough Brown, British Orange,
American Black, Rough Red, British
Black, Hiway Black, Tweed Striped).
Gillcoth (Grid Metal, British Vent, American Cloth, American Black, Fire Metal,
American Beige, Treadplate, American
Oxblood)
Panel (British Red, Acoustic, British
Orange, American Black, British 800,
Hiway White, Power Black)
Knob (American Black, Black Head,
Chicken Black, Ada Blak, Gk, British
Silver, British Gold, Treadplate, British
Orange, Silver Head).
La possibilit di scegliere un layout grafico con cui lavorare mette lutente a suo
agio nel poter individuare un modello pi
consono alle proprie abitudini. Una volta
selezionato il layout potremo agire sui
classici comandi dellamplificatore, grandi manopole con un effetto 3D per poter
settare i parametri di Gain, Bass, Middle,
Treble, Presence e Master. Passando
al secondo step (preamp) entriamo
invece nel vero e proprio sound design:
il mainscreen raffigura a questo punto
un preamplificatore con quattro grandi
valvole. Subito al di sotto dellicona si
trova una freccia che indica lapertura
di un menu a tendina da cui possiamo
selezionare uno fra i quattro modelli di
preamplificatore proposti: Standard,
Glassy, Crunch, Insane. Questi sono
ovviamente caratterizzati da un diverso
colore sonoro e da diversi valori di gain.
Di ciascun modello possiamo personalizzare i parametri relativi alle valvole.

Sar possibile scegliere il tipo di valvola


(12 AX7, 12 AT7, 12 AU7, che verr a
cambiare anche nella sua rappresentazione grafica!) per poi variarne i valori di
Treble Drive, Normal Drive, Tube Stage,
Distortion ecc, potendo agire anche su
filtri di frequenza (Low Shelf, High Shelf)
a seconda del modello di preamplificatore selezionato. Per tutti i modelli in ogni
caso possibile determinare la tipologia di
valvola in uso nei due stadi Input Stage
Tube e Cathode Follower Tube, oltre che
di impostare modelli diversi fra le due
sezioni. Altra funzione disponibile per
tutti i modelli di pre-amp, il pulsante
sulla sinistra da cui possiamo caricare
dei preset relativi al solo settaggio dello
stesso (non quindi del bank). Proseguendo nellanalisi delle icone raffiguranti la catena di composizione del nostro
bank, notiamo tra il secondo e il quarto
step, unicona denominata eq: si tratta
di un equalizzatore che di default non
inserito, ma che potremo attivare (tra
il pre-amp e il Tone stack). Lequalizzatore disponibile in due modalit: Eq
Eight (un equalizzatore parametrico) ed
Equalizer. La prima raffigura un display
con lo spettro di frequenza ed una scala
in dB (sulla sinistra) con valori da -15 a
+ 15. Sulla destra otto pulsanti che, se
attivati, consentono di creare altrettanti
punti di equalizzazione manovrabili
comodamente con il mouse, fino alla
costruzione della nostra curva di eq. Cia-

scun punto, raffigurato da un cerchio sul


display, contornato da parentesi quadre
che se spostate da destra a sinistra o
viceversa, modificano la frequenza sulla
quale stiamo lavorando. Alla sinistra del
mainscreen troviamo la funzione preset
oltre ai potenziometri Level e Mix dedicati
al controllo generale delleq. Lo stadio
successivo denominato Tone Stack,
e definisce il carattere dellamplificatore, riferendosi cio alla configurazione
dellamplificatore; normalmente si definisce Stack una configurazione a doppia
cassa (la storica colonna Marshall), ma
esistono innumerevoli combinazioni date
dal numero di diffusori per ogni cabinet,
dalla tipologia stessa del cabinet (chiuso,
aperto o addirittura semi aperto) e dal
numero di cabinet collegati. Positive Grid
ha pensato bene di riassumere una serie
di configurazioni pi o meno standard,
dando cos la possibilit di scegliere
fra ben 15 configurazioni di stack, che
caratterizzeranno proprio il tone del
nostro suono senza dover settare troppi
parametri, ma occupandoci solo di Bass,
Middle e Treble. Lo step 5 dedicato al
finale di potenza; analogamente a quanto
visto per la sezione per-amp, possiamo
scegliere fra quattro modelli di finale e
settare i parametri relativi alle valvole,
modelli compresi (6L6GB, 6V6GT, EL
34, EL84). Le due sezioni per le quali
possiamo selezionare il modello di valvola
(Phase Stage Tube e Output Stage Tube)
Figura 1 - Esempio
audio 0515BI01,
sezione valvole con
modifiche

MAGGIO 2015

e Power amp) sono raffigurati da icone


che rappresentano elementi valvolari,
suscitando perci la nostra curiosit.

21

TEST POSITIVE GRID BIAS


Figura 2 - Esempio
audio 0515BI01,
cabinet

MAGGIO 2015

Figura 3 - Esempio
audio 0515BI02,
sezione valvole
(pre)

22

sono corredati da una serie di controlli


e parametri gestibili dallutente, fra cui
il settaggio del Bias, parametro da cui
prende nome il plug-in! Anche in questa
sezione sulla sinistra troviamo il menu
dei preset. Il sesto step denominato
Transformer ed corredato da una breve
didascalia sulla destra che ci spiega
come questo controllo sia pensato per offrire un giusto bilanciamento fra presenza
e corpo/spazialit del suono; tre i preset
disponibili (American Style, British Style
e Fat Style), cambiando i quali vedremo
effettivamente che nel modello di finale di
potenza raffigurato, viene a variare il tipo
di trasformatore che alimenta lo stadio

valvolare. A corredo di questa variazione


abbiamo una serie di controlli dedicati
alla compressione (attack, release, compression) e un vu-meter analogico per
il monitoraggio del segnale. La ricaduta
sul suono si percepisce relativamente ai
valori di compressione, come se stessimo manipolando il nostro timbro con un
compressore ed un exicter.
La sezione sette dedicata alla creativit, perch proprio il cabinet per i
chitarristi largomento dove poter dare
maggior sfogo alle idee pi bizzarre. Non
a caso una volta cliccato sullicona cabinet, e aver visto la figura di una cassa
con davanti un microfono, se clicchiamo

sul menu a tendina Cabinet Model,


vedremo sfilare ben 30 diversi modelli
di cabinet! Scelto il cabinet possiamo
optare fra i due classici microfoni AKG
C414 e Shure SM57 e deciderne il posizionamento. Sulla destra un diagramma
raffigura il diffusore e un cerchio giallo
(il nostro microfono) che sposteremo
con il mouse in tutte le direzioni, mentre
non possiamo definirne linclinazione.
Ultimo, ma non in ordine di importanza, un altro equalizzatore posto dopo
il cabinet, configurabile esattamente
come il precedente. La parte inferiore
del mainscreen invece rimasta immutata al cambiare e navigare fra i sette
step appena descritti, proprio perch
si tratta di parametri generali riferibili
al bank o se preferiamo al timbro che
stiamo elaborando. Da sinistra verso
destra troveremo nellordine il livello di
input (con tanto di indicatore a led).
Attenzione, trattandosi di un plug-in
per la simulazione del comportamento
valvolare, abbassando il livello di input
diminuir correttamente anche il valore
di Gain. Procedendo troviamo una serie
di controlli dedicati al controllo del rumore: un Hum Reduction che possiamo
attivare o disattivare e di cui possiamo
controllarne la quantit, e un noise gate
con controlli di Threshold e Decay.
Il pannello Quick Snap consente di
navigare fra otto scene per altrettanti
settaggi di equalizzazione. Lutente pu
comodamente splittare da una curva
allaltra, cliccando semplicemente
sui pulsanti relativi. La room control
consente di settare i parametri relativi
allambiente di ripresa, di cui potremo
impostarne la dimensione, profondit
e colore dai parametri Size, Damping,
Color e Mix. Infine il livello di output per
il settaggio del livello di uscita.

IL MATCHING
La funzione Matching certamente il
punto di forza e di interesse del plug-in
che, a parte la sua indiscussa qualit,
si distingue dal resto del mercato per
la possibilit di modellizzare altri timbri

IN PROVA
Nelleffettuare le prove e gli esempi audio, BIAS si dimostrato incredibilmente
flessibile, potente e cristallino al tempo
stesso. In alcuni casi, con valori di latenza molto bassi, qualche problema di
caricamento e di drop digitali, una certa
lentezza nel caricamento, tutti elementi
superabili alzando leggermente i valori
di latenza, sempre nei limiti possibili e
senza dover incorrere in fastidiosi ritardi

Figura 4 - Amp
matching

di esecuzione. Per gli esempi audio


abbiamo utilizzato i preset dello stesso
plug-in, intervenendo proprio su quei
parametri innovativi relativi alla sezione
valvole. La qualit dei timbri altissima,
fedele e dinamica. Ottima la resa dei
suoni in termini di compressione, dinamica, armonici e sustain, tutto ci di cui
un chitarrista ha bisogno.
Oltre allaltissima qualit dei preset, la
funzione Matching pone BIAS su un
livello completamente diverso rispetto
agli altri plug-in, aprendo il mondo del
Sound Design anche (e finalmente!)
ai chitarristi. Immaginiamo un futuro
gi vicino e possibile, dove i chitarristi
saranno sviluppatori di suoni e sound
library! Unico aspetto da tenere presente
lassenza di effettistica, coerente con
la scelta della software house di creare
un plug-in che fosse il pi possibile un
amplificatore e non una piattaforma
multifunzione o un multieffetto. Prevediamo quindi di associare il plug-in ad
altri dedicati ai riverberi e DSP in genere.
Una certa pesantezza di BIAS in si fa
notare nel caso di pi tracce e con pi
plug-in aperti, quindi meglio economizzare in termini numerici di tracce per
poter cos utilizzare il plug-in con minori
valori di latenza.

CONCLUSIONI
Bias indubbiamente il miglior prodotto
comparso sul mercato negli ultimi anni,

inutile girarci intorno! Alla fedelt del


timbro si aggiunge la bellezza della grafica, accattivante, snella e intuitiva. Un
prodotto ben riuscito, ben funzionante e
innovativo, rock on!
RIPRODUZIONE RISERVATA

www.compmusic.it

PI
Altissima qualit
dei preset
Bias delle valvole
Matching per la
virtualizzazione
di amplificatori

ESEMPI AUDIO

0515BI01 Preset British

MENO

Rock 50

0515BI02 Stesso preset


con variazione dei parametri
delle valvole (Bias e Gain
Knob al massimo, Tube stage
4, incrementato il valore di
compressione su Transformer
e modificata posizione del
cabinet)
0515BI03 Preset Hiway DR

Lentezza del plug-in


(con pi tracce)

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

103

0515BI04 Stesso preset con


le seguenti modifiche: valvole
12AU7 e 12AT7, Tube stage
4, Bias al minimo, Power amp
tipology position solid state,
Power gain al massimo, Power
stage tube da 6 6V6GT a EL34

Suono

Facilit duso

0515BI05 Esempio di un
brano con ritmica, per valutare
il comportamento del plug-in
allinterno di un mix

0515BI06 Modeling del


preset Laney IRT Studio

MAGGIO 2015

e suoni, esperienza che finora era


possibile solo con Kemper. La funzione
abbastanza semplice e articolata in
tre step: per prima cosa creiamo una
traccia vuota sulla nostra DAW (abbiamo
utilizzato Steinberg Cubase 7), caricando
Bias nellinsert di canale. Colleghiamo
la chitarra alla scheda audio settando il
giusto Bus fino ad avere il suono allinterno di Bias. A questo punto scegliamo
un amplificatore dal plug-in che il pi
possibile si avvicini a quello che vorremo
poi virtualizzare, dalla funzione matching
step uno premiamo il pulsante Sample
e suoniamo fino al completamento della
barra verde posta nella parte inferiore
del grafico di Bias. Ora spostiamoci sul
secondo step (Target) e sempre sulla
stessa traccia suoniamo la chitarra
questa volta nellamplificatore, facendo
cio pervenire alla traccia il segnale
del microfono, oppure se abbiamo una
traccia pre-registrata, posizioniamola
su questo canale e clicchiamo nuovamente su sample. A questo punto
passiamo al terzo step e azioniamo la
funziona Match. Il software eseguir una
comparazione restituendoci sul grafico
due forme donda: una verde (relativa al
timbro del plug-in) e una gialla dellamplificatore. Dal pannello di controllo sulla
destra possiamo eseguire il mix fra i due
timbri, ascoltando il sorgente del plug-in,
il suono dellamplificatore e mixando i
timbri ritoccandone anche lequalizzazione. Ora possibile salvare il preset.
Nel nostro caso abbiamo realizzato un
modelling relativo allamplificatore Laney
IRT Studio.

23

TEST

di Luca Pilla

Sonokinetic Capriccio

LORCHESTRA
DA BRIVIDI

DOPO GROSSO, ARRIVA CAPRICCIO. UN PROGETTO


AMBIZIOSO, ANCHE IN TERMINI DI FLESSIBILIT, CHE
INTEGRA FRASI ORCHESTRALI E UN SISTEMA
DI PROGRAMMAZIONE MUSICALE COME POCHI.

SONOKINETIC

24

INFO

MAGGIO 2015

www.sonokinetic.com

Prezzo: 299,90 +IVA

norchestra vera,
38.000 frasi
campionate a 4/4
con note a ottavi
e sedicesimi,
struttura a quattro
preset su tre layer
(High, Mid e Low)
e disponibilit della
versione a 16 e
24 bit. Da qui si
parte per generare
una partitura orchestrale dopo aver
esplorato per ore materiale di altissima
qualit timbrica e musicale. Capriccio,
che necessita Native Instruments
Kontakt Player 5.1, suddiviso in
cinque sezioni orchestrali: Strings,
Woodwinds, Percussion, Melodic
Percussion e Brass, a cui si aggiungono
i Runs. Ogni registrazione ha a
disposizione quattro riprese differenti
(Close, Decca Tree in tre posizioni,
Wide, Balcony) e uno stereo proprietario
chiamato Tutti. Ogni sezione dispone
di controlli individuali di Volume (con
volume di rilascio separato), Pan,
Rhythmic Shift, Harmonic Shift gi visto
su Grosso, Crossfade e Phrase Offset. I
creatori, che sono anche compositori,
hanno inserito gli score e trovato un
sistema grafico per individuare il
comportamento delle frasi. stato
sviluppato un sistema di riconoscimento

degli accordi con capacit di shift


automatico dellarmonia. Tutte le frasi
sono royalty free. Rispetto a Grosso,
Capriccio ha espanso le sezioni anche
al pianoforte, ai legni e agli ottoni, ha
aggiunto archi e fiati sincronizzati e
percussioni multicampione. Il pacchetto
si scarica grazie a un software che
consente di proseguire per alcuni giorni
o riattivare per tre volte lautorizzazione
al download.

PLAYER
Per produrre le frasi sempre
necessario suonare a triadi minori e
maggiori, con note comprese tra C1 e
G2. I tre layer hanno struttura identica.
Alla loro base ci sono quattro preset,
richiamabili con keyswitch, e la parte
centrale occupata dal grafico della
frase (con alcune differenze per le
percussioni), cliccando sulla quale
appare una finestra per richiamare
unaltra frase a piacere e ascoltarla
immediatamente; da qui si conoscono
le informazioni sulla presenza di
versione maggiore, minore o neutra,
suddivisioni delle frasi in Low Mid e
High e, infine, sulla presenza di frasi
simili con identica rappresentazione
grafica. Ci permette, per esempio, di
utilizzare per tutti e tre i layer solo frasi
Low o Mid, ampliando a dismisura la
tessitura orchestrale. Lo score della

LA QUALIT
DEI CAMPIONI
ECCELLENTE, CON UN
CARATTERE MOLTO
EUROPEO, MENO
LARGO RISPETTO
ALLE ORCHESTRE
AMERICANE, E BEN
BILANCIATO

OPTIONS

nella composizione immediata. La


qualit dei campioni eccellente, con
Capriccio permette di modificare il
un carattere molto europeo, meno
volume indipendentemente per i tre
largo rispetto alle orchestre americane,
layer, sganciando anche il volume
e ben bilanciato per chi cerca una
del rilascio del campione dalla frase
library adatta a soundtrack, videogame
principale. possibile modificare il
o composizione orchestrale facilitata.
tuning dai 440 Hz di default, il pan dei
Anche le percussioni sono ottimamente
tre layer, il tempo di crossfade tra una
frase e laltra, la posizione dei microfoni, rappresentate. Profonde le registrazioni
loffset dei campioni cos da creare frasi del pianoforte come base di impianto
per tutto lo score, anche se le frasi
sincopate, anticipando o ritardando
potevano essere di pi.
rispetto a un ipotetico punto centrale.
Le percussioni sono adatte a effetti
Per semplificare la composizione,
cinematografici e richiedono un
Capriccio include Harmonic Shift
subwoofer per essere completamente
che permette di modificare larmonia
narrate. Gli archi, gli ottoni e i fiati sono
mantenendo la stessa triade suonata
il punto fortissimo di Capriccio, con
sulla tastiera e richiamando larmonia
particolari sulla ripresa delle corde,
da unottava posta verso lalto della
del respiro, dellattacco che fanno la
tastiera. I risultati sono splendidi e
differenza e rendono il risultato molto
velocissimi, soprattutto quando si
naturale. La ripresa ambientale
attiva larmonizzazione solo su uno o
magnifica, con una bella profondit che
due dei layer, in grado di creare intere
non necessita di aggiunta di riverbero.
partizioni orchestrali corrette dal punto
di vista della posizione sulla scala degli I Runs, per creare dei crescendo, sono
strumenti, con melodie secondo la frase frasi adatte per essere inserite a effetto
nella partitura, con campionamenti di
scelta.
archi e fiati. una delle pochissime
phrase library che permette di arrivare
IN PROVA
al risultato allinterno di Kontakt. Il
La costruzione dello score diventa
manuale ben fatto ed esaustivo.
veloce e facile con il drag MIDI dello
Durante il test non ci sono stati
score, aprendo a ulteriori modifiche
problemi di campioni mancanti o errati.
del compositore. Harmonic Shift
perfetto per creare velocemente una
CONCLUSIONI
composizione orchestrale deffetto o
Sonokinetic Capriccio eleva le phrase
suonarla in tempo reale. I suoi risultati
library a virtual instrument orchestrale
sono sorprendenti musicalmente
intelligente e musicale. I risultati sono
parlando. La programmazione vola
di grande impatto musicale e timbrico.
via veloce dopo aver compreso le basi
Adatto soprattutto a partiture per
(una lettura al manuale o i tutorial
colonne sonore potenti e ritmate, ma
online sono necessari), ma richiede
senza escludere episodi pi intimistici,
molto tempo per ascoltare tutte le
Capriccio un eccellente strumento di
frasi registrate. Spesso non abbiamo
lavoro per il mondo orchestrale.
proseguito nellascolto, perch le frasi
RIPRODUZIONE RISERVATA
erano cos ispiratrici da catapultarci

Fig. 1 - La programmazione
di Harmonic Shift

PI
Lemozione di
unorchestra reale
Harmonic Shift
Qualit di
campionamento
Ripresa dellambiente

MENO
Periodo di apprendimento
non breve

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Suono

Facilit duso

MAGGIO 2015

frase si raggiunge in alto a destra con


licona corrispondente, ed possibile
draggare nella DAW i relativi dati MIDI,
in qualche caso anche su pi canali
MIDI. Andando su ITM possibile
cambiare il tempo di riproduzione del
layer a 2x o 1/2x, con possibilit di
mapping intelligente del tempo nel
caso in cui si usino valori estremi.
presente una funzione di Mute, che
diventa Solo usando la combinazione di
tasti da tastiera, e il richiamo di Purge.
Nel layer possono essere caricate delle
frasi simili ed presente uno swtich
per richiamarle. La Modulation Wheel
che controlla il Volume pu essere
disabilitata. Un indicatore evidenzia se
esiste la versione maggiore e minore
della frase, e un +- indica lattivazione
dellHarmonic Shift. La tastiera esterna
controlla gli switch per Mute delle
cinque sezioni anche attraverso la
velocity di tastiera, il richiamo dei
preset, lHarmonic Shift e le funzioni
di End Hits On/off, Bar Sync On/Off,
Phrase Retrigger/Continue. Una master
a 88 tasti pi che raccomandata,
perch Sonokinetic ha suddiviso sulla
tastiera il richiamo dei preset per le
singole sezioni cos da poter gestirle
tutte in un sol colpo! Ogni gruppo
orchestrale ha un colore differente.
Cliccando sulla O di Capriccio, i tre
layer sono modificati casualmente
per creare nuove combinazioni
velocemente. Esistono le versioni
Lite delle patch di Capriccio che non
includono le opzioni della ripresa
microfonica.

25

TEST

di Luca Pilla

8DIO Agitato Grandiose


Legato Series

GLI ARCHI
MELODICI

8DIO UNA REALT IMPORTANTE NEL MONDO


DELLORCHESTRAZIONE VIRTUALE. AGITATO GRANDIOSE
SERIES RACCOGLIE 13 INSTRUMENTS PER SEZIONI DI VIOLINI,
VIOLE E VIOLONCELLI, IN VERSIONI LEGATO E DIVISI, CON
INSTRUMENT DEDICATI ANCHE ALLE ARCATE PI VELOCI.

I
8DIO

26

INFO

MAGGIO 2015

www.8dio.com
Prezzo: 399,00 $

l bundle, realizzato come singoli


instrument per Native Instruments
Kontakt 5 Full Retail, occupa quasi
15 GB di spazio e si scarica con link
manuali o con un software di download
che tiene traccia degli avanzamenti.
Linterfaccia grafica identica per tutti,
divisa in una sezione per il controllo
della dinamiche e dellespressione, che
possono essere linkate, un controllo di
Speed e uno di volume Legato o Release
in base allinstrument selezionato. In
centro presente la lista delle articolazioni.
A destra si trovano i controlli per i microfoni,
potendo bilanciare la ripresa ravvicinata da
quella distante, con la terza possibilit Mix che
lo sweet spot di tutte le riprese microfoniche.
Luscita audio pu essere definita in due
modalit stereo o in surround 5.1.
Il bundle nasce studiando il comportamento
dei musicisti e identificando alcuni aspetti
tipici dellesecuzione in Legato o durante una
linea melodica, con registrazioni di attacchi per
differenti tempi di Legato o di genere musicale.
Oltre alla versioni Ensemble (da 8 a 11 musicisti)
e Divisi (3 musicisti), sono fornite anche
articolazioni in forma di instrument dedicate ad
esecuzioni corte per archeggi veloci, un plus di
grande aiuto.

PROGRAMMAZIONE
8DIO ha diviso il comportamento durante il
Legato secondo la velocity: 1-39 Portamento,
40-80 mf-f legato espressivo e 81-127 f-ff legato
espressivo. La capacit di saper suonare una
tastiera e la qualit dei sensori di velocity fanno
quindi la differenza. Gli attacchi e il carattere del
vibrato sono differenti per ogni articolazione, che
per default sono richiamabili da key switch da
C0 a G0. Tuttavia possibile riprogrammare il
richiamo delle articolazioni secondo un range di
velocity, un controller MIDI con range di valore o
definendo un differente key switch. Il crossfade
in sustain controllato dal CC 1 che gestisce
differenti layer e dal CC 12 per lintensit di
vibrato. Il CC 11 controlla lespressione e pu
essere linkato al controller 1 per muoverli
assieme. Moltissime articolazioni sono inoltre
esse stesse dinamiche in base allesecuzione
e sono registrazioni reali, non statiche. In
base allarticolazione, troviamo il controllo di
Legato Speed, per adattare questa modalit
esecutiva al tempo, Auto-Speed per determinare
automaticamente la velocit fino al valore
massimo impostato da Legato Speed e Legato
Vol per impostare il volume delle transizioni tra
le note. Tutti questi parametri sono collegabili
a piacere a Control Change. Nelle articolazioni
di Legato possibile passare automaticamente

dallesecuzione monofonica agli


accordi, impostando il riconoscimento
automatico dellaccordo. possibile
anche linkare Dynamic a Vibrato (CC1
e CC12).

Fig. 1 - Linterfaccia graca


di Legato Cellos

IN PROVA

espressivi nella loro prima ottava,


con qualche soffio di troppo (forse
la conversione o la registrazione?)
sulle ultime note utili. La scelta delle
articolazioni permette di avere una
notevole variet di impieghi, sia in
primo piano che come riempitivo in
arrangiamenti pop e rock. Una volta
compresi i controlli MIDI, un musicista
dotato di buon controllo dinamico
sulla tastiera, assieme a un master
keyboard in grado di essere ben
controllata e calibrata (forse laspetto
pi difficile di ogni orchestrazione
virtuale), ottiene risultati di grande
impatto emotivo. Il punto debole
di tutti gli instrument la ripresa
ambientale che non allaltezza della

Fig. 3 - Le impostazioni per il richiamo


dellarticolazione

qualit dellintero progetto. In questo


caso, per, sufficiente lavorare
pi con Close che non con Far, e
applicare in mix un bel riverbero. Nel
nostro caso abbiamo usato ReMatrix
di Overloud MoReVox con risultati
impressionanti in termini di realt
del suono e di emozione indotta. Il
bundle pu essere separato, potendo
comprare Violini, Viole e Cellos
separatamente, tuttavia occorrono
tutti e tre per unorchestrazione
completa e ricca, per cui il consiglio
di acquistare il bundle. Sul sito di
8DIO possibile scaricare un Try Pack
e anche un esempio di orchestrazione
che ben chiarisce come usare gli
instrument. Ottimi anche i video messi
a disposizione per capire come si
usano.

CONCLUSIONI

Fig. 2 - I parametri di settings


per Autochord e link di
Dynamics con Vibrato

Mancava da tempo un bundle come


questo, ricco di espressivit e perfetto
per creare linee melodiche, forse le
pi difficile da programmare con un
buon senso di realt. 8DIO segna, con
questo bundle, un altro punto a suo
favore. Che siate orchestratori per film,
video o spot, o musicisti che utilizzano
gli archi nelle proprio composizioni,
il bundle indispensabile e porta a
un livello pi alto la virtualizzazione
dellorchestra.
RIPRODUZIONE RISERVATA

PI
Legato molto reale
Linee melodiche molto
credibili
Articolazioni
Programmazione

MENO
Per le riprese vocali
preferibile il modello XL II
Gli switch per selezionare
la figura polare
funzionano solo quando
il microfono alimentato
con la phantom

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Suono

Facilit duso

MAGGIO 2015

La struttura delle articolazioni,


controllate con i tre CC e la velocit
di esecuzione, permette di scegliere
tra linee melodiche con attacco dolce
e spostarsi, anche dinamicamente,
verso attacchi pi aggressivi con
un timbro pi ricco di armoniche.
Ci permette gi in esecuzione di
ottenere una vivacit e una vitalit
molto ricche e naturali. Pi che
imparare a memoria le differenze
tra le articolazioni, occorre saper
suonare i vari instrument per non
perdere tempo in fase di editing.
La definizione delle articolazioni
facilmente comprensibile e consente
di muoversi fin dallinizio in base al
mood da dare al brano. I violoncelli
sono sufficientemente profondi nelle
prime armoniche avendo un carattere
indubbiamente cinematografico,
ricchi di corpo senza mai ingolfare
il mix, senza particolari fastidiose
risonanze. Le viole sono armoniose e
ricche di dettagli, facilmente utilizzabili
sia in sostegno dei violini sia per
armonizzare. I violini sono molto

27

TEST

di Mauro Abbatiello

Synchro Arts Revoice Pro 3

VOCI SOTTO CONTROLLO


REVOICE PRO 3,
SOFTWARE DI EDITING
AUDIO DEDICATO
ALLALLINEAMENTO
ED EDITING DELLE
VOCI.

alle solide fondamenta di


VocAlign, noto e longevo
plug-in, utilizzato per
allineare perfettamente due
tracce vocali, nasce Revoice
Pro 3, uno strumento pi
completo, il cui utilizzo
ancora pi sofisticato ed
efficace.

REVOICE PRO

SYNCHRO ARTS LIMITED

28

INFO

MAGGIO 2015

www.synchroarts.com

Prezzo: 497,00 + IVA

Revoice Pro, nellattuale


release 3, un software con il quale possibile
modificare, correggere o creare tracce audio
principalmente vocali. Revoice Pro 3 utilizza il
principio di base di VocAlign: dobbiamo disporre
di una traccia guida o Input Track (una linea
vocale, una voce di un coro, una ripresa live
del quale dobbiamo effettuare un doppiaggio)
e la registrazione che vogliamo allineare alla
traccia guida (una voce doppiata allunisono,
unaltra voce di un coro, il doppiaggio di una
ripresa live). La traccia risultante (Output Track)
sar renderizzata e visibile su una terza traccia

(Figura 1). Il processo non quindi in real-time


sulla traccia che intendiamo allineare alla linea
guida, ma sar offline su una nuova traccia.
Revoice Pro 3 pu essere usato in stand alone,
caricando una base e le relative tracce da
editare oppure pu essere utilizzato insieme alla
propria DAW di produzione musicale in modo
che, operazioni come Play e Stop della DAW
siano seguite in sync da Revoice. Per permettere
questa interazione tra Revoice Pro e le principali
DAW, durante linstallazione del software saranno
installati anche i plug-in in formato VST3, AAX,
AU, Audio Suite, che hanno principalmente
lo scopo di gestire il timecode per il sync e il
monitoring del segnale da Revoice Pro alla DAW.

INTERFACCIA GRAFICA
Linterfaccia grafica di Revoice Pro 3 scarna
ma funzionale. Tutte le funzioni principali sono
a portata di mano grazie ai pulsanti, ai men
e alla possibilit di utilizzare il tasto destro del
mouse come alternativa; chi arriva dalle versioni
precedenti si trover a proprio agio perch di
fatto, graficamente, le differenze sono minime.

LA VOCE PERFETTA
Revoice Pro 3 possiede un avanzato
sistema di warping col quale
possibile adattare facilmente il timing
di una voce alle nostre esigenze.

Premendo il tasto destro sulla clip


che intendiamo processare, possiamo
accedere al comando Make Warp
Region grazie al quale potremo creare
dei warp point utili sia per gestire il
timing, quindi rallentare o velocizzare
lesecuzione, che per modificare il
pitch, ovvero lintonazione della traccia
selezionata. I warp point possono
essere aggiunti o rimossi a proprio
piacimento, sempre utilizzando il
tasto destro del mouse e cliccando
sulla voce Add/Delete Warp Point.
Sullintonazione possiamo intervenire
come in Celemony Melodyne, o
meglio ancora, come Variaudio di
Steinberg Cubase mediante zone
identificate da rettangoli chiamati
Pitch Blocks, creati automaticamente
grazie alla voce Make Warp Region.
Esattamente come in altri software
della stessa tipologia, questi rettangoli
si gestiscono come note MIDI e
possono essere accorciati, allungati
(warp), o spostati in alto o in basso
(pitch). Leditor che si occupa del
Pitch ricorda un piano roll, infatti
strutturato in modo da visualizzare
righe orizzontali con il nome delle
note disposte cromaticamente come
in una tastiera di un pianoforte. I
Pitch Blocks identificano una o pi
note: al loro interno, possiamo vedere
la forma donda della registrazione

e correggerne il pitch e/o variarne


leventuale modulazione, possibilit,
questultima, molto utile per limitare,
ad esempio, lescursione di un vibrato
o un glissato esagerato. Uno dei
vantaggi dellutilizzo del warping,
rappresentato dal fatto che la modifica
effettuata su una traccia Guida
(Input Track), sar automaticamente
trasmessa alla traccia usata come
destinazione (Output Track); questo
significa che, nel caso si lavori
nella modalit APT o Doubler,
ogni variazione della traccia guida
sar automaticamente processata
sulloutput.

AUDIO PERFORMANCE
TRANSFER
Entriamo nella modalit APT (Audio
Performance Transfer), il vero e
proprio fiore allocchiello di Revoice
Pro 3. un sistema di editing
automatico che rende questo software
unico e, in molti casi, indispensabile.
Questa funzione ci permette di
modificare il timing e/o il pitch di
una traccia vocale prendendone
unaltra come riferimento. Per creare
un processo APT, occorre cliccare
sulla voce New Process Edit: si aprir
una finestra sulla quale potremo
impostare la traccia guida, quella che
intendiamo adattare (traccia Dub),

Figura 1 (a sinistra) Interfaccia grafica


di Revoice Pro 3
Figura 2 (a destra) Revoice Pro Link
in Pro Tools

MAGGIO 2015

i file audio possono essere importati


con il comando Add Audio Files
(tasto destro del mouse sulla traccia)
e tramite il Drag and Drop da qualsiasi
cartella del sistema operativo usato
(Windows o Mac). Su ogni traccia,
disponiamo oltre ai classici controlli
Solo, Mute, Volume e Pan, di ulteriori
pulsanti come il lucchetto, con il
quale si possono evitare modifiche
accidentali e un tasto Zoom in grado
di ingrandire al massimo la traccia
selezionata. Infine, il pulsante Show
Process Info con il quale si accede
alle impostazioni della modalit APT,
approfondita di seguito. In basso
abbiamo il pulsante Revoice Link, utile
a sincronizzare Revoice Pro alla DAW,
un display che pu essere impostato
in secondi, samples e frame rate, lo
scroll, il volume master e il pulsante
che permette il rendering della traccia
output. Lultima icona fondamentale
per decidere se luscita di Revoice
Pro debba essere reindirizzata al
plugin che si occuper di farci sentire
laudio direttamente dalla nostra DAW
o meno.

29

TEST SYNCHRO ARTS REVOICE PRO 3


Add Protect Area

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

la traccia output, il tipo di processing


(APT, Doubler, Volume, Warp) ed
eventualmente caricare un preset.
Baster premere la barra spaziatrice
per avviare il rendering delle tracce
e far s che Revoice Pro crei la
traccia output. Cliccando sulla voce
APT Processing Settings, possiamo
modificare diversi parametri, come
lalgoritmo di warping e abilitare o
modificare le impostazioni di pitch e
di livello. Sempre sullo stesso principio
dellAPT si basa la modalit Doubler,
con la quale possiamo creare una
nuova versione di una traccia vocale
o di uno strumento, in modo che
sembri realmente stata eseguita e non
semplicemente duplicata (una sorta di
Doubler di Waves ma decisamente pi
evoluto).

IN PROVA
Suono

MAGGIO 2015

Facilit duso

30

Lintegrazione di Revoice Pro 3 con


le diverse DAW ha impostazioni e
modalit differenti: su Steinberg
Cubase 7 o versioni successive
funziona alla grande. Occorre inserire
il plug-in Revoice Pro Monitor in una
traccia Instrument per gestire sia
laudio di Revoice che la riproduzione
in sync tramite Cubase. Per trasferire
le tracce da Cubase a Revoice e
viceversa, basta semplicemente
effettuare un drag and drop tra le
tracce dei due software. I file trasferiti

importare la base del brano, sul quale


intendiamo lavorare, direttamente in
Revoice. Abbiamo provato il software
Quando una voce doppiata
sia su progetti musicali contenenti
contiene una zona che non
diverse tracce vocali, che su dialoghi
intendiamo modificare con
interventi di pitch o warp,
di cortometraggi. Il risultato stato
diventa fondamentale la
sorprendentemente valido. Nel caso
funzione Add Protect Area,
dei progetti vocali, stato utilizzato
con la quale possiamo
proteggere le parti
per sincronizzare diverse tracce di
eseguite correttamente
cori eseguite da un solo cantante,
da successive ulteriori
utilizzando come guida, la voce
modifiche.
principale. Il risultato stato quasi
sempre perfetto al primo colpo,
senza intervenire manualmente
sui parametri: solo nei casi in cui il
coro era palesemente diverso dalla
voce guida, o in alcuni casi di tracce
da Cubase a Revoice erediteranno
particolarmente lunghe, ci sono
i nomi delle tracce e conterranno
stati alcuni punti su cui abbiamo
il timestamp grazie al quale si
dovuto intervenire manualmente.
posizioneranno in modo corretto
Sulle tracce vocali o sui doppiaggi,
lungo la timeline. Nel caso di Cubase,
occorrer utilizzare la funzione Move to possiamo intervenire in modo che la
Origin contenuta nel men Edit per far traccia output segua il timing, il pitch
si che i file si collochino nella posizione e il volume della traccia guida. In un
brano musicale, se nella modalit APT
corretta. In Avid Pro Tools (Figura 2),
abilitiamo lopzione pitch, otterremo
il plug-in Revoice Pro Link utilizzato
in output un unisono, a prescindere
per il trasferimento in entrambe le
dalle note eseguite nella traccia dub.
direzioni: baster selezionare la clip
Nel caso di doppiaggi, otterremo un
audio, cliccare sul tasto Capture e il
trasferimento sar immediato, peccato risultato ancora pi sorprendente:
solo che i nomi delle tracce di Revoice Revoice Pro riprodurr tutte le
debbano essere digitati manualmente. eventuali variazioni di pitch o, se
preferite, le inflessioni vocali emesse
In Apple Logic Pro X il procedimento
dalla traccia guida riproducendole
un po pi lungo: occorrer inserire
impeccabilmente sulla traccia output.
il plug-in Revoice Pro Link in insert
Non importante se la traccia guida
sulle tracce che intendiamo trasferire
eseguita da un uomo e la traccia dub
e abilitare il tasto Capture; avviando
da una donna: i risultati sono sempre
la riproduzione su Logic, trasferiremo
incredibilmente realistici. Revoice
la traccia o le tracce su Revoice
Pro stato pensato per agevolare il
(possiamo farlo anche su pi tracce
compito del professionista: moltissimi
contemporaneamente). Con Logic,
comandi rapidi, infatti, permettono
il trasferimento non immediato e
di velocizzare il lavoro. Ad esempio,
dipender dalla durata delle tracce
che intendiamo processare. Come nel premendo E sulla tastiera, possibile
caso di Pro Tools occorrer rinominarle mettere in solo la voce guida e la
voce output. stata inoltre prevista
manualmente prima o dopo il
la possibilit di inserire tre warp
trasferimento. Passando alluso vero
point contemporaneamente. Infatti,
e proprio del software, per lavorare
se si vuole intervenire su un punto
in modo pi fluido, consiglieremmo
in particolare, evitando di spostare
di non usare il monitoring tramite il
il timing delle parole che si trovano
plug-in Revoice Pro Monitor, ma di

REVOICE PRO 3 UN SOFTWARE UNICO,


FONDAMENTALE NEGLI STUDI DI POST
PRODUZIONE CINEMATOGRAFICI E TELEVISIVI,
DOVE I DOPPIAGGI, O MEGLIO LADR
(AUTOMATED DIALOG REPLACEMENT)
SONO ALLORDINE DEL GIORNO
prima e dopo quel punto, occorre
inserirne necessariamente tre. Revoice
Pro in grado di elaborare pi tracce
contemporaneamente, baster
utilizzare lopzione Create Multiple
Processes contenuta nel pannello New
Process. Grazie a questa funzionalit
si riesce a risparmiare una notevole
quantit di tempo. Le funzioni che si
occupano della correzione del pitch
e, quindi, dellintonazione di una
voce, non ci hanno, tuttavia, convinto
totalmente: se sentiamo che una nota
di una traccia vocale leggermente
calante, per correggerla dovremo
alzarla di pochissimo. Questo sarebbe
pi semplice se potessimo sentire in
tempo reale le modifiche effettuate
durante lo spostamento della nota (con

il VariAudio di Cubase, Melodyne e altri


software la norma). Con Revoice Pro
3, ogni volta che spostiamo un Pitch
Block, invece, dobbiamo, nellordine,
premere la barra spaziatrice, attendere
il rendering, ascoltare e rifare da capo
questa serie di operazioni finch non
troviamo laltezza esatta della nota.
Concludiamo dicendo che la qualit
dellalgoritmo che si occupa del pitch
buona (su questo non avevamo
dubbi), ma il solo fatto di non poter
sentire istantaneamente la modifica
effettuata sullintonazione di una nota,
ne preclude il reale utilizzo in contesti
musicali soprattutto per chi ha uno
strumento adeguato come Melodyne o
il Variaudio di Cubase.
A tal proposito abbiamo parlato con

i programmatori della Synchro Arts e


possiamo darvi come anticipazione,
che questa caratteristica sar
implementata nella prossima release
del software.

CONCLUSIONI
Revoice Pro 3 un software unico,
fondamentale negli studi di post
produzione cinematografici e televisivi,
dove i doppiaggi, o meglio lADR
(Automated Dialog Replacement)
sono allordine del giorno. Negli
studi che si occupano di musica
altrettanto importante, soprattutto in
produzioni che contengono cori o
voci il cui allineamento richiederebbe
ore di editing manuale. Utile nel pop
e nellR&B ma anche, e soprattutto,
nel Hip Hop (provate a pensare alle
doppie nel Rap).
RIPRODUZIONE RISERVATA

PI
Modalit APT precisa
Perfetta integrazione
con Cubase
Documentazione
completa ed esaustiva

MENO
Nessuna possibilit
di generare armonie
in modo automatico
Nessun preascolto
durante le modifiche
di pitch se non dopo
il rendering

SPECIALE RACKAFX

di Luca Trapasso

RackAFX

DESIGN DI PLUG- IN
AUDIO IN C++
INTRODUZIONE ALLE TECNICHE DI PROGRAMMAZIONE AUDIO E ALLA TEORIA DEL
DIGITAL AUDIO SIGNAL PROCESSING

no degli ultimi blocchi introdotti e utilizzati dal


digital sound processing (DSP) lelemento
di ritardo o delay (z-N), dove N rappresenta
il numero dei campioni di ritardo. In questo
tutorial utilizzeremo N=1, andando a
implementare un delay di un solo campione.
Una volta che avrete imparato a costruire
questo semplice delay, sarete in grado di
implementare buona parte degli algoritmi
utilizzati nel DSP.

DESIGN DI UN FILTRO

MAGGIO 2015

Iniziamo a dare uno sguardo al diagramma a blocchi del plug-in


che andremo ad implementare (Figura 1).

32

Il diagramma raggruppato in due blocchi principali,


rappresentati dai rettangoli. Il blocco 1 rappresenta un Feedback
Filter del primo ordine (6 dB/ottava), dove luscita del filtro
viene reimmessa nel sommatore con il ritardo di un campione.
Lingresso viene moltiplicato per una costante a0, mentre il segnale
in uscita dal blocco di ritardo viene moltiplicato per b1.
Lequazione delluscita abbastanza semplice e viene definita
come:
out_filter (n) = a0 * in (n) b1 * outfilter (n1)dove n
rappresenta il tempo e quindi out_filter(n-1) indica il campione
duscita del filtro nellistante di tempo precedente. Il blocco 2

rappresenta una funzione di waveshaping che ha come ingresso


luscita del filtro e che ci consente di ottenere della distorsione
armonica sul segnale risultante. La funzione che utilizzeremo
la seguente (Pakarinen, Jyri, e David T. Yeh. A review of
digital techniques for modeling vacuum-tube guitar amplifiers.
Computer Music Journal Vol.33 n.2 (2009): pag. 85-100):

3
1
12
1 [1 x 0.032847] + ( x 0.032847) + 0.01,
4
3
per 1 x < 0.08905

f(x) =

f(x) = 6.153x 2 + 3.9375x,per 0.08905 x < 0.320018


f(x) = 0.630035, per 0.320018 x 1

IMPLEMENTAZIONE
Come abbiamo gi spiegato nel precedente speciale, sapete
che i coefficienti a0 e b1 vanno rappresentati da due variabili
di tipo float. Anche per z-1 utilizziamo una variabile float, con lo
scopo di memorizzare il campione audio relativo al tempo n, da
richiamare nel successivo ciclo di clock e quindi al tempo n+1.
In modo da non compromettere la stereofonia del segnale
in ingresso, utilizziamo due variabili per rappresentare
distintamente il delay per il canale sinistro e il delay per il
canale destro. Possiamo invece decidere se condividere gli
stessi valori dei coefficienti (a0 e b1) per entrambi i canali, o se
differenziare anche quelli per ogni singolo canale. Per avere il
controllo sul livello di distorsione, inseriamo una variabile float
che chiamiamo m_fDrive.
Infine utilizziamo un controllo sul volume, esattamente analogo a
quello realizzato nel precedente tutorial.
Control Name
Units
Variable Type
Variable Name
Low Limit
High Limit
Initial Value

a0
float
m_fSlider_a0
-1.0
+1.0
0.0

b1
float
m_fSlider_b1
-1.0
+1.0
1.0

Drive
float
m_fDrive
0.0
0.5
0.0

Volume
dB
float
m_fVolume
-96.0
0.0
-6.0

Creiamo un nuovo progetto dal nome FBFilter seguendo i passi


del primo tutorial e aggiungiamo due slider per i due coefficienti,
uno per il Drive ed un altro per il Volume, immettendo le seguenti
impostazioni:

Figura 2 - le variabili utilizzate dal plug-in e dichiarate nel file FBFilter.h

Ora che abbiamo creato i nostri controlli, possiamo dichiarare le


variabili che ne salveranno i valori allinterno del plugin. Passiamo
al compilatore e apriamo il file FBFilter.h e inseriamo il codice
indicato in (Figura 2).
Nella prima riga di codice dichiariamo la funzione drive che
implementeremo tra poco. Il resto sono le variabili corrispondenti
ai controlli, con laggiunta dei buffer sinistro e destro per i
rispettivi blocchi di ritardo.
A questo punto apriamo il file FBFilter.cpp, inizializziamo
le variabili nel metodo CFBFilter()ed azzeriamo i buffer di
ritardo prima che il plug-in inizi la sua esecuzione nel metodo
prepareForPlay() (Figura 3 e Figura 4).

Figura 5 - il core del plug-in audio contenuto nel metodo processAudio()

Figura 3 inizializzazione delle


variabili nel metodo
CFBFilter()

Ora siamo pronti per implementare la core function del plug-in


in base alle specifiche del filtro discusse allinizio. Scriviamo il
codice come riportato.
Seguendo lordine del nostro diagramma a blocchi, la prima
parte di codice (Figura 5) riguarda il filtro ed esegue le seguenti
operazioni:
1. salviamo il campione in ingresso (canale sinistro) nella
variabile xn.

Figura 6 - processing del canale destro e implementazine della funzione


di waveshaping

MAGGIO 2015

Figura 4 - i buffer
vengono azzerati
prima dellesecuzione
del plug-in, nel file
FBFilter.cpp

33

SPECIALE RACKAFX

Figura 8 - due
diverse risposte
del filtro al
variare dei
coefficienti a0 e b1

Figura 7 - metodo per gestire linterfaccia grafica

Figura 9 - segnale
di test con due
diversi livelli di
distorsione

MAGGIO 2015

2. salviamo il valore contenuto nel buffer m_f_z1_left in yn_1,


corrispondente al valore duscita del filtro nel ciclo di clock
precedente.
3. calcoliamo luscita attuale del filtro, salvando il valore in yn.
4. infine salviamo luscita yn nel buffer m_f_z1_left per il prossimo

34

ciclo di clock.
A questo punto verifichiamo con un if se lammontare di Drive
indicato dallo slider maggiore di zero. In tal caso, applichiamo
la nostra funzione di waveshaping che abbiamo denominato
drive. La funzione viene impiegata due volte in modo tale da
ottenere luscita yn normalizzata ([1/drive(m_f_drive)]*drive(m_f_
drive*xn).
Infine, non resta che moltiplicare il valore di yn per la quantit di
volume impostata nella variabile m_f_volume e salvare il risultato
nel buffer di uscita sinistro pOutputBuffer[0].
Andiamo quindi a trattare il canale destro analogamente a quanto
fatto per il sinistro (Figura 6). Nella stessa figura trovate il codice
utilizzato per la funzione di waveshaping, definita in precedenza

col nome drive.Come ultima fatica, non ci resta che aggiornare la


funzione userInterfaceChange() la quale, come abbiamo gi visto
nel precedente tutorial, serve a memorizzare nelle nostre variabili
i dati rilevati dagli slider contenuti nellinterfaccia utente
(Figura 7).Ora ritorniamo su RackAFX, clicchiamo su Build/
Rebuild per compilare il codice e una volta terminata la
compilazione carichiamo il plug-in cliccando sul tasto Load.
Per capire bene cosa succede nel nostro filtro, RackAFX offre
degli strumenti integrati come un oscillatore ed un analizzatore,
che trovate sulla barra degli strumenti. Nella Figura 8 mostriamo
la risposta del filtro per i diversi valori di a0 e b1. In Figura
9 vediamo cosa succede inserendo in ingresso al filtro una
sinusoide a 1000 Hz, alla quale viene applicata la nostra funzione
di waveshaping. Ricordo che per scaricare gratuitamente
RackAFX basta andare sulla pagina dellautore Will Pirkle (www.
willpirkle.com). Di recente stata rilasciata una nuova versione
che supporta Visual Studio 2013 Express/Pro.
RIPRODUZIONE RISERVATA

novit tecniche nuove libri

Apple Logic Pro X uno dei software pi utilizzati negli studi di registrazione, sia di livello professionale sia a livello di base. Oggi possibile
produrre musica di qualit professionale con un investimento relativamente esiguo, ma non sufficiente utilizzare computer e software
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Alessandro Magri
Attivo come produttore, arrangiatore, direttore dorchestra, compositore e session man nel panorama musicale italiano e internazionale.
Numerose le collaborazioni in ambito pop, tra le quali artisti come:
Vasco Rossi, Biagio Antonacci, Stadio, Gianni Morandi, Andrea Bocelli.
Diplomato in pianoforte al Conservatorio, suona e pubblica dischi jazz.
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Music di Cento (FE).

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IL PERSONAGGIO
di Stefano Pinzi

Claudio
Coccoluto
PROFESSIONE:
LA STORIA,
LESPERIENZA
E IL PUNTO DI VISTA
DI UNO DEI PIONIERI
DELLARTE
DEL DJING

DISC JOCKEY!

MAGGIO 2015

opportunit di intervistare uno dei pi noti e apprezzati Dj di


casa nostra ghiotta e da non perdere. Claudio Coccoluto
LA TUA AUTOCRITICA
infatti una vera e propria istituzione e un punto di riferimento
DEVE ESSERE PI
per tantissimi giovani che aspirano a intraprendere una delle
SEVERA DELLA PI
professioni pi ambite del momento. proprio in questa
FEROCE
DELLE CRITICHE
sua veste di guida che abbiamo cercato di approfondire
CHE POTRESTI RICEVERE
il suo pensiero e di delineare il suo punto di vista. Ci ha
DALLESTERNO
reso davvero una preziosa testimonianza, forte della ormai
trentennale esperienza nel campo, nella quale abbondano
utili consigli e interessanti aneddoti, che raccontano delle
esperienze belle come di quelle negative, dei successi come degli errori. Eh gi,
perch nonostante la lunga e fortunata carriera, Claudio Coccoluto una persona
che non ha alcun timore ad ammettere gli sbagli. Anzi, sembra proprio che ci tenga a raccontarli e a
sottolinearli, quasi per cercare di impedire che anche altri ci possano cadere.

36

CMS: Cominciamo da quello che solitamente il punto di arrivo: progetti per il futuro.
Claudio Coccoluto: La novit del momento che ho deciso di imbarcarmi in una nuova avventura
discografica, rilanciando insieme a mio figlio letichetta The Dub (www.thedub.com). un progetto che
non ho sbandierato molto ma che ora finalmente giunto in dirittura darrivo. Non stato per niente
facile, perch in questi ultimi anni le cose sono cambiate moltissimo. Allinizio speravo di poter far leva
sul know-how acquisito nella mia carriera, ma ho purtroppo constatato di dover rimettere in discussione
ogni mia convinzione, anche le pi ferme. La rivoluzione che c stata pazzesca, soprattutto se si
considera il brevissimo arco temporale nel quale si sviluppata. Sono per molto contento di aver
raggiunto questo traguardo, che mi permetter di dar sfogo a una verve produttiva che nel tempo avevo
un po perso e che invece ora ho recuperato proprio grazie a mio figlio. Mi ha coinvolto nei suoi primi
progetti e tentativi, e poco alla volta sono rientrato in un meccanismo dal quale mi ero allontanato, un

CMS: Rientrando nel mondo della


produzione discografica a distanza di
tempo, quali sono i cambiamenti in
positivo che hai trovato, e quali invece
gli aspetti che ti sono piaciuti meno?
CC: Tra la discografia degli anni 90 e
oggi come se fosse trascorsa unera
geologica. Laccesso facilitato alle
tecnologie per la realizzazione e la
distribuzione dei prodotti discografici
ha, da un lato, reso la musica molto

pi democratica e ha dato a chiunque la possibilit e la libert di esprimersi. Da


un altro punto di vista stato un po come aprire i cancelli a tutti, eliminando
quasi del tutto quel filtro che nella mia prima vita produttiva era rappresentato
dal confronto con musicisti, produttori e tutto lestablishment di professionisti che
rappresentavano un passaggio obbligato. Eri costretto a confrontarti con delle
persone le quali, pur con ruoli diversi dal tuo, vivevano di musica e dal loro punto
di vista giudicavano i risultati del tuo lavoro. Questa condizione oggi non esiste
pi, si perso quasi del tutto il processo critico. Ricevo ogni giorno tantissimo
materiale promozionale, tutti lavori che mi vengono presentati come produzioni
e che spesso sono invece delle vere e proprie collezioni di beat, nelle quali
facile persino individuare il suono del preset che stato utilizzato per costruirli.
Il dovere di una persona pi matura e con pi esperienza di prendere da parte
questi ragazzi e spiegargli che ci che loro chiamano disco a malapena linizio
del processo di produzione che i miei predecessori hanno insegnato a me e che
io sento il dovere di riportare a loro. Purtroppo oggi esistono invece moltissimi
meccanismi di auto-compiacimento, a partire dalla possibilit di falsare i dati di
vendita o i consensi raccolti su un social network, che hanno lunico scopo di
far crescere un brand, unimmagine che nella realt non esiste. solo un altro
modo per ricercare una scorciatoia per il successo saltando la gavetta, daltra
parte abbiamo unintera generazione che stata cresciuta con queste idee.
Bisognerebbe avere un rispetto sacrale per la musica, quello che ti costringe ad
affrontare una critica e a cercare sempre di migliorare ci che si sta facendo.

MAGGIO 2015

po per inerzia e un po per saturazione.


Ho trovato un equilibrio che mi da
soddisfazione, perch il tempo che
passo in studio tempo che mi
regalo, sono momenti di divertimento
a prescindere da quelli che potranno
poi essere i risultati del mercato. Non
ho grandi ambizioni commerciali, si
tratta soprattutto di raccogliere i frutti
dellesperienza di tanti anni.

37

IL PERSONAGGIO
CLAUDIO COCCOLUTO
CMS: Dato che hai parlato di gavetta, ti
va di raccontare la tua?
CC: stata lunghissima ed stato
un percorso quasi inconsapevole
perch ho cominciato a metter
dischi esclusivamente per passione e
divertimento, non avevo un obiettivo
professionale. A dire il vero allinizio
non avevo neppure ben chiaro
cosa fosse il Dj nel contesto della
discoteca, perch negli anni 80 in
Italia il termine Disc Jockey indicava
essenzialmente lo speaker
radiofonico. Il Dj in discoteca
era uno sfigato che stava in
un angolino buio, illuminato
solo da una lampadina rossa.
Addirittura ricordo alcune
discoteche che avevano le
consolle rivolte verso il muro;
il Dj dava le spalle alla pista e
aveva uno specchio retrovisore
sopra la testa! Ho iniziato a
metter dischi principalmente
perch li compravo e avendone
in gran quantit venivo sempre
invitato a tutte le feste. Ero
quello che porta i dischi. Poi partita
unesperienza con alcune radio pirata,
era lepoca delle radio libere degli
anni ottanta, alla quale seguito il
passaggio definitivo al mondo della
discoteca. Fino a quel momento ero
sempre stato un ascoltatore di musica
rock, progressive rock e tutte le varie
sfumature del genere, sopportavo poco
la black music e la disco. Nei miei
primissimi ingaggi mi trovai quindi
a confrontarmi con questa realt

musicale, che andava per la maggiore in quei


contesti. Fu cos che, indagando in un genere
per me poco conosciuto, mi ritrovai tra le mani
una cassetta della Baia degli Angeli fatta da
Daniele Baldelli e Dj Mozart. Da l capii che
la ballabilit di un brano non era unesclusiva
della disco music e che invece cera moltissima
musica ballabile. Questi due interpreti per me
sono stati i primi maestri di questarte, ascoltavo
le loro cassette come uno studente alluniversit
consulta i libri di testo. Le cassette, che
giravano ovunque in maniera incontrollabile e
per certi versi inspiegabile, erano i messaggi
nella bottiglia che permettevano di far sentire cosa facevi. Lincontro definitivo per
la mia vita fu quello con Marco Trani, che mi not in un locale della provincia di
Frosinone perch io, oltre a mettere i dischi, mi ero portato un campionatore che
avevo acquistato insieme ad altri strumenti. Non conoscendo la musica, avevo
scelto di sfruttare la tecnologia amica che stava uscendo in quegli anni, come
i campionatori appunto o le drum machine come la Roland TR808. Cercavo
di coniugare i dischi con il suono di questi strumenti e questa cosa incurios
Marco Trani, il quale mi port a lavorare a Roma, per sei sere alla settimana con
uno stipendio di un milione e seicentomila Lire al mese. La sua offerta mi fece
desistere da qualsiasi altro proposito lavorativo; spiegai a mio padre il mio punto
di vista e da l stato un progresso di piccoli traguardi, passando di volta in
volta da una citt allaltra. Non avevo un progetto di carriera, per da pioniere di
questo mestiere
cercai di crearmi una dignit professionale che ancora non
esisteva. Sulla carta didentit feci scrivere professione:
Disc Jockey e ogni a controllo dei documenti i carabinieri
mi smontavano la macchina... Nella mia vita non ho
mai perso loccasione per far capire che i Dj sono dei
professionisti che hanno una grande conoscenza
e una grande passione per la musica. Negli anni
90 ci fu la rivoluzione epocale dellHouse Music,
una musica da ballare, funzionale quindi alla
discoteca, ma con una dignit di musica a s
stante. Quando ascoltavo i dischi House io
ascoltavo il suono degli strumenti che negli
anni precedenti avevo acquistato, era un

MAGGIO 2015

NELLA MIA VITA


NON HO MAI PERSO
LOCCASIONE PER
FAR CAPIRE CHE
I DJ SONO DEI
PROFESSIONISTI CHE
HANNO UNA GRANDE
CONOSCENZA E UNA
GRANDE PASSIONE
PER LA MUSICA

38

genere nuovo ma che in qualche


modo mi era gi familiare. Anche il
mondo della discoteca era cambiato,
si organizzavano serate nei luoghi
pi impensabili, bastava davvero un
impianto e quattro luci stroboscopiche.
Si era creato un movimento, che oggi
non esito a definire culturale, grazie
al quale il sabato sera si trasformava
in un rito che coinvolgeva elementi
musicali, sociali e di costume. Da buon
rockettaro avevo intravisto in quel
contesto il seme della nascita di un
movimento pi importante di quello
che appariva agli occhi dei critici del
momento. La gavetta unavventura
che non si riesce a spiegare. Chi se ne
priva non perde solo un percorso di
formazione, ma una serie di esperienze
umane che creano il tuo modo di
essere. Purtroppo oggi il meccanismo
che si vuol presentare come vincente
un altro e, quasi sempre, chi lo
presenta in questo modo ha un suo
tornaconto personale.

significa mettersi in gioco con la propria creativit e le proprie idee


musicali. Il Dj che produce musica avr chiaramente dei suoi riferimenti che
derivano dalle sue esperienze dascolto, ma se la citazione fatta con rispetto ed
educazione diventa un omaggio a un genere, uno stile o un artista. Diversamente
da cos un furto. Questa linea di demarcazione si sempre pi assottigliata e
per i ragazzi sempre pi difficile comprendere la differenza.

CMS: Quale il tuo rapporto con le attuali tecnologie per la produzione musicale?
CC: Uso un po di tutto, sono un maniaco della tecnologia. Per me
fondamentale che il risultato sonoro sia interessante, poco importa come ci si
arrivati. Ho le mie preferenze ovviamente, sia nella scelta dellhardware che con
i software. Lavorare con i plug-in divertente perch ne hai tanti, tutti ricchi di
opzioni diverse (fin troppe direi, alle volte rimpiango i tempi in cui la scelta era
tra qualche manciata di suoni di basso, mentre oggi ci si pu perdere anche
una giornata). In ogni caso vado sempre a elaborare e personalizzare il suono
che utilizzer, non lavoro mai solo con i preset ed per questa ragione che
preferisco usare strumenti versatili, che consentono anche un uso improprio
della macchina, se necessario. Come software di produzione utilizzo da lungo
tempo Ableton Live, fin dalla versione 3.0. Soprattutto allinizio lo
impiegavo per creare unimpostazione generale del lavoro, dopodich
trasferivo il tutto su software superiori come Apple Logic o Avid Pro
CMS: Dj, Producer, Remixer...ci sono
Tools. Ora Live secondo me imbattibile per lo sviluppo delle idee
diversi ruoli in questo ambito che oggi
creative ed notevolmente migliorato anche dal punto di vista sonoro,
tendono a mischiarsi e confondersi. E a
ma molto spesso continuo a preferire altri software per finalizzare
confondere.
il lavoro, specialmente Logic che trovo un buon compromesso tra
CC: Questo deriva infatti dalla
qualit e facilit duso, per quello che faccio io. Il centro nevralgico
mancanza di identit, di punti di
del mio studio una consolle SSL Matrix, che mi sta dando grandi
riferimento. Confondere il Dj con il
soddisfazioni sia per qualit che per versatilit e infine mi affido a
produttore di musica uno degli errori
diversi riferimenti di ascolto come Genelec, KRK e Focal.
pi grossolani che si possano fare. Io
Purtroppo il mercato attuale tale per cui tutti questi sforzi alla ricerca
mi sono sempre sentito uno che di
lavoro fa il Dj e come aspirazione, come di qualit sonora conuiscono in formati compressi come lmp3 e in
club con impianti audio di bassissima qualit. per questa ragione
traguardo che ancora adesso guardo
che preferisco e scelgo sempre il vinile, perch pur con tutti i suoi
da lontano, vorrebbe arrivare a fare il
limiti e difetti lo ritengo una soluzione pi vera e coerente con il lavoro
produttore di musica. Ho fatto molti
realizzato a monte.
dischi e altrettanti remix, ma sento di
avere ancora molta strada da fare. Il
CMS: Unultima rapida domanda: cosa consigli ai tanti ragazzi che oggi
remix unattitudine pi vicina alla
sognerebbero di intraprendere una carriera come la tua?
figura del Dj, che probabilmente ha
CC: Prima di tutto di non accontentarsi; la tua autocritica deve essere pi severa
una capacit di sintesi diversa rispetto
della pi feroce delle critiche che potresti ricevere dallesterno. Non c niente di
a quella dellartista che compone un
brano. Il Dj ha un punto di vista diverso, peggio dellessere banali, del fare musica seguendo lo schema di qualcun altro.
Lassuefazione non produce mai arte, a meno che tu non sia Andy Warhol!
attento soprattutto alle caratteristiche
di danzabilit e di fruibilit nellambito
della discoteca. Quando si parla di
produzione cambia tutto, perch

RIPRODUZIONE RISERVATA

(Foto da accreditare a Marco DOnofrio)

MAGGIO 2015

LA GAVETTA
UNAVVENTURA
CHE NON SI RIESCE
A SPIEGARE. CHI SE
NE PRIVA NON PERDE
SOLO UN PERCORSO
DI FORMAZIONE,
MA UNA SERIE DI
ESPERIENZE UMANE
CHE CREANO IL TUO
MODO DI ESSERE

39

TEST

di Lorenzo Alberti

RECUPERANDO LA
LIVREA DELLA SERIE
RED, FAMOSA LINEA
DI PREAMPLIFICATORI
MICROFONICI
E OUTBOARD,
FOCUSRITE ENTRA
NELLARENA
DELLAUDIO OVER IP
A TESTA ALTA.

Focusrite RedNet

LAUDIO OVER IP
SERVITO

uso della connessione Ethernet e di protocolli


digitali con lIP address una soluzione
ormai consolidata e sempre pi condivisa dai
produttori di audio professionale. Facilit di
collegamento, uso di reti anche pre-esistenti,
espandibilit, gestione in remoto, utilizzo di
protocolli condivisi tra diversi produttori, facilit
di distribuzione dei segnali tramite matrici
senza perdita di qualit e ridondanza sono
alcune delle potenzialit di questa tecnologia.

UNA LUNGA TRADIZIONE


ANALOGICA

Focusrite nasce negli anni 80 da Rupert Neve, pioniere e


progettista di strumentazione audio deccellenza. Chiusa
lesperienza con lazienda che porta tuttora il suo nome, Neve
fonda Focusrite ed chiamato agli Air studios, di sir George
Martin, per progettare un sidecar da 16 canali per il banco Neve
A7971 dello studio A che ne rispetti le eccezionali caratteristiche
soniche. Da qui si svilupper il banco Forte e la serie ISA (Input
Signal Amplifier). Negli anni a seguire Focusrite continuer a crescere
indipendentemente dal suo fondatore, staccatosi anche da questa azienda, inserendo a catalogo
altra strumentazione analogica e, da oltre una decina di anni, prodotti digitali quali outboard e DSP basati
sulla convoluzione (serie Liquid) e una linea di schede audio Firewire, USB e Thunderbolt (rispettivamente
serie Saffire, Scarlett e lultimissima Carlett) molto interessanti dal punto di vista qualit prezzo.
Lingresso nellambito dei sistemi dinterfacciamento audio AD/DA professionale di fascia alta avviene con
lintroduzione della serie RedNet che recupera la livrea della serie Red, altra punta di diamante dellazienda
inglese e che utilizza il protocollo ethernet Dante di Audinate.

SISTEMI DI RETE

40

INFO

MAGGIO 2015

EKO MUSICGROUP
RedNet 1 - 2.489,00 + IVA
RedNet 2 - 3.733,00 + IVA
RedNet 3 - 1.867,00 + IVA
RedNet 4 - 2.862,00 + IVA
RedNet 5 - 1.867,00 + IVA
RedNet 6 - 2.489,00 + IVA
RedNet PCIe Card - 1.244,00 + IVA

Laudio su rete Ethernet una tecnologia ormai consolidata e molto interessante. Le aziende che ne hanno
decretato la nascita (Cobranet, Ethersound) e lo sviluppo (Audinate) hanno visto utilizzare i loro protocolli
da terzi concretizzando un terreno comune nellambito dellaudio digitale, con labbattimento dei costi di
cablaggio e semplificandone la distribuzione. Non a caso uno dei primi ambiti duso stato il live.
In generale la banda della rete raccomandata quella da 1 Gbit, che compatibile con cablaggi Cat.5e
e Cat.6 e che permette la trasmissione di svariate decine di canali audio in relazione alla frequenza di
campionamento e alla profondit della parola digitale.

Il sistema RedNet utilizza il protocollo


Audinate Dante che permette il
trasferimento fino a 512 canali di I/O
(in dipendenza dalla frequenza di
campionamento) da 44.1kHz - 16bit a
192kHz - 32bit. I diversi device collegati
sono riconosciuti dal software di gestione
Dante Controller e inseriti in una matrice
dove lutente pu configurare la tipologia
di trasmissione unicast (point to point) o
multicast (splitting e distribuzione su pi
periferiche), il clock master, la frequenza
di campionamento, lindirizzamento degli
streaming audio ed altre caratteristiche
sia audio che di rete (Figura 1).
Il computer necessario per gestire la rete
(RedNet sono compatibili con sistemi
operativi Windows o Apple Mac OS
X) si connette a sua volta via Ethernet
scegliendo se installare la scheda RedNet
PCIe proprietaria e che garantisce un
latenza massima di 3 ms oppure tramite
la porta Ethernet on-board del computer.
In questultimo caso necessario
installare anche lapplicazione Dante
Virtual Soundcard (DVS) che permette
la gestione del computer da parte di
Dante Controller, visualizzando inoltre,
le caratteristiche di banda del network.
Fondamentale caratteristica di DVS la
funzione di scheda audio virtuale che
svolge garantendo la compatibilit ASIO
con la DAW o lapplicativo audio utilizzato
(Figura 2).
Il sistema pu utilizzare anche reti da 100
Mbit anche se opportuno sottolineare
che in questo caso il sistema limitato a
32 canali di I/O a 48kHz.

anche Hi-Z. Linterfacciamento digitale


comprende RedNet3 per il protocollo
ADAT optical (32 canali di I/O su quattro
porte), RedNet5 Pro Tools/Dante bridge
(32 canali di I/O TDM, HD, HD native,
HDX) e RedNet6 MADI bridge (64 canali
di I/O). Da questanno sono disponibili
quattro nuove interfacce da 1U: RedNet
MP8R (8 ingressi Mic/Line) con una
doppia uscita del preamp microfonico
verso il convertitore, una diretta e una con
il livello automaticamente compensato,
molto utile in sistemi di regia automatica.
RedNet D16 AES per il formato AES/
EBU (16 canali di I/O) con convertitore
in tempo reale del sample rate. RedNet
HD32R Pro Tools bridge (32 canali di I/O
HD, HD native, HDX) e RedNet D64R
MADI bridge (56/64 canali di I/O).
Il numero di canali che prevede il formato
MADI varia in relazione alla frequenza di
campionamento: 64 a 48 kHz, 32 a 96
kHz e 16 a 192 kHz.

ANALISI
Linstallazione degli applicativi Dante
Controller, Dante Virtual Soundcard e
RedNet Control semplice e veloce.
RedNet Control lo specifico software
Figura 1 - La
matrice di Dante
Audinate Controller
Figura 2 - Finestra
di Dante Virtual
Software
Figura 3 - Finestra
di Focusrite RedNet
Controller

Il sistema RedNet composto da


numerose periferiche, originariamente
disponibili solo di altezza 2U, che
coprono le diverse tipologie di
collegamento audio analogico e digitale,
liberamente miscelabili.
Troviamo i convertitori RedNet1 (8 canali
linea I/O) ed il RedNet2 (16 canali linea
I/O), RedNet4 che offre otto ingressi
remotabili mic/line di cui i primi due

MAGGIO 2015

TANTE INTERFACCE,
UNA SOLA RETE

41

TEST FOCUSRITE REDNET

gestionale delle periferiche RedNet e


visualizza quelle effettivamente collegate
alla rete. La loro inclusione nel gruppo
Routed o Avalaible indica leffettiva
assegnazione al routing nella finestra di
Dante Controller del device o la semplice
disponibilit (Figura 3).
Figura 5 - Misura
della riposta di
Sempre da RedNet Controller possibile
frequenza e fase
modificare il livello di riferimento
del sistema RedNet
analogico delle unit AD/DA a +18 dBu
o +24 dBu (RedNet1 e 2) rispetto la
scala digitale dBFS, gestire la frequenza
di campionamento, la sorgente del clock
(RedNet3 e 5), il master preferenziale
del clock ed il guadagno microfonico
Figura 4 - Misura
della latenza del
segnale in uscita
da due diverse
periferiche D/A
connesse alla rete
Dante

MAGGIO 2015

Figura 6 Multicasting,
notare
nellelenco
devices oltre
le periferiche
RedNet il
computer
della regia
(CRoom)
ed il laptop
(iBook)

42

(RedNet4). Dal momento che avevamo


a disposizione le unit RedNet1 (8 Line
AD/DA), RedNet2 (16 Line AD/DA) e
RedNet3 (32 I/O Adat optical) abbiamo
voluto, come primo passaggio, verificare
la coerenza temporale in uscita del
medesimo segnale da due unit diverse.
Appoggiandoci a SpectraFoo Complete
di Metric Halo abbiamo inviato un
segnale di test in uscita da RedNet1 e
RedNet2 rientrando poi nella prima con
entrambi i segnali. Il risultato stato
della pi assoluta coerenza con un delay
pari a zero (Figura 4). Verifica tuttaltro
che scontata e che ci ha tranquillizzato
sulle problematiche di fase (che sono
sempre in agguato) e di coerenza nel
caso di un mix multicanale in cui riprese
ambientali, o comunque in stretta
relazione, si ritrovano nostro malgrado,
riprodotte da diverse unit fisiche. La
verifica della risposta di frequenza e
fase, misurata con sample rate a 96
kHz, ha evidenziato un eccellente
diagramma assolutamente piatto (Figura
5). I punti dolenti sono iniziati con la
misura del ritardo dellanello di I/O.
Ovvero luso del Dante Virtual Software
in vece della scheda RedNet PCIe. Si
evidenziato un risultato ingestibile
in termini di monitoring durante un
eventuale registrazione. In questa sede
troviamo per opportuno precisare che
la questione riguarda il protocollo Dante
della Audinate cui RedNet si appoggia.

Peraltro questo problema si era gi


evidenziato nel test del DAD AX32 (CMS
settembre 2014) altro convertitore che lo
utilizza.
Le macchine sono silenziose, i primi
esemplari avevano una certa rumorosit
data dalle ventole, relativamente leggere
e si prestano allallestimento di regie
mobili in cui le unit di conversione in
ingresso si possono posizionare vicino
la sorgente sonora, spostando quelle
dedicate al monitoring in prossimit della
regia. Minore lunghezza dei cavi e quindi
di eventuali radiodisturbi e dispersioni
a favore di una maggiore qualit della
ripresa.
Purtroppo non avendo la disponibilit
dellunit RedNet4 non abbiamo
potuto verificare i preamp microfonici
implementati nella serie RedNet, ma
conoscendo bene la qualit della
preamplificazione di casa Focusrite siamo
sereni sulla loro bont.

IN PROVA
Il riconoscimento delle periferiche
stato immediato e il software
ha automaticamente verificato
laggiornamento dei firmware
proponendone laggiornamento. Una
volta terminati gli aggiornamenti si
potuto procedere facilmente alla
programmazione dellindirizzamento dei
flussi audio. La selezione del driver ASIO
sulle diverse DAW (Apple Logic Pro, Pro

Tools e Harrison Mixbus) non ha avuto


alcun problema inserendosi con facilit
nel set-up dello studio.
Vista la disponibilit di interfacce si
proceduto con un mix multicanale di
una registrazione live, effettuata da un
Digidesign SC48, sul banco residente in
studio (D&R Dayner) avendo modo di
apprezzare immediatamente la qualit
della conversione D/A. La sensazione
di solidit e profondit del suono
stata immediata. Si quindi potuto
agevolmente lavorare sulle timbriche
ottenendo in breve un buon mix. Questo
cablato fisicamente agli ingressi A/D di
una unit RedNet stato indirizzato,
tramite funzione Multicast, al computer
della regia e ad un laptop fisicamente
dislocato in unaltra stanza con pieno
successo (Figura 6). Personalmente
abbiamo avuto occasione di seguire
linstallazione e la programmazione di

www.frenexport.it
Distributore esclusivo per lItalia

un sistema simile nel 2007. Ancora agli


inizi della rivoluzione smartphone, il
progetto riguardava il confezionamento
e la distribuzione in tempo reale di
eventi sportivi quali il Moto GP sulla rete
cellulare.
Oggi come allora, la possibilit di
appoggiarsi ad una rete intranet per il
differimento dei vari devices (microfonici,
DSP, Line In/Out, AES/EBU) nei diversi
luoghi fisici che costituiscono lo studio
(ripresa, regia e sala macchine) con
un investimento minimo in termini di
cablaggio era ed un punto vincente
dellaudio Over IP. Tuttavia i tempi di
sviluppo e lancio del progetto RedNet
sono stati lunghi e lo hanno reso
disponibile allutente finale al limite del
tempo massimo. Annunciato qualche
anno fa, a memoria almeno il 2010, ha
visto il suo arrivo sul mercato abbastanza
recentemente. Nel frattempo sono uscite

soluzioni simili da altri brand in cui si


trovano implementati DSP e virtual mixer
con filtri e dinamiche. Da semplice
sistema di conversione e trasporto su IP
si passati a un livello successivo con
lintegrazione di algoritmi di elaborazione.
Ovviamente questo si riverbera anche
sui costi, da valutarsi, di volta in volta,
in relazione allinstallazione nella sua
complessit.

CONCLUSIONI
La serie RedNet ci piaciuta, la qualit
alta del circuito di conversione AD/DA, la
modularit del sistema e la possibilit di
distribuire in diversi luoghi fisici le diverse
periferiche ottimizzando il percorso
analogico, concretizzano una flessibilit
di progetto estremamente interessante
che merita di essere sviluppata nel futuro,
secondo le pi recenti tendenze.
RIPRODUZIONE RISERVATA

PI
Sistema modulare
Qualit della conversione
Ampia scelta di formati
Distribuzione e matrice
digitale
Prezzo

MENO
Assenza di DSP
Scheda PCIe necessaria
per sistemi a bassa
latenza

TEST

di Luca Pilla

Apogee Ensemble Thunderbolt

UN BEL PASSO AVANTI

IL SECONDO CAPITOLO DEL CONVERTITORE ENSEMBLE PORTA IN STUDIO NUOVA


TECNOLOGIA E UN BALZO IN AVANTI NELLA QUALIT DI CONVERSIONE.

ella precedente Ensemble


rimasto solo il nome. La
versione 2015 un convertitore
con due porte Thunderbolt 2,
con possibilit di un massimo
di quattro unit in cascata,
attualmente solo compatibile
con Mac, con conversione fino
a 192 kHz/24 bit, playback a
32 bit, due display OLED ad alta
risoluzione, quattro pulsanti su
pannello assegnabili a diverse
funzione, tra cui talkback mic (presente su pannello
anteriore) e programmazione da computer tramite il
software Maestro. Esemble gestisce 12 ingressi e 16
uscite analogiche, e 18 I/O digitali.

CONNESSIONI

SOUNDWAVE

44

INFO

MAGGIO 2015

www.soundwave.it

Prezzo: 2294,26 +IVA

I 12 ingressi audio sono divisi in quattro Combi per


mic/line/instrument, due Insert a con Send/
Return TRS o TS, quattro XLR mic/line e due Hi-Z
su pannello frontale con stadio di ingresso in Classe
A J-FET. Le connessioni digitali comprendono due
porte ottiche I/O (16 canali ADAT a 44.1/48 kHz,
SMUX a 8 canali fino a 96 kHz, 4 canali S/PDIF fino
a 96 kHz), I/O S/PDIF su RCA per due canali fino a
192 kHz, e Word Clock I/O su BNC con terminazione
attivabile via software. Gli 8 preamplificatori hanno un
gain massimo di 75 dB, con alimentazione Phantom,

filtro HPF, Soft Limiter, inversione di polarit, e


impedenza di 3 k. I due ingressi Hi-Z accettano un
livello massimo di 14 dBu con impedenza di 2 M.
Le uscite analogiche, impostabili a +4 dBU/-10 dBV,
comprendono 8 uscite su connessione DSub25, due
uscite a bilanciate per monitor out, due uscite
cuffie con livelli indipendenti e due uscite a
dedicate al reamping per chitarra e strumenti. Il Send
sempre attivo e come uscita dei preamp 1-2 prima
della conversione. Le connessioni sono Amphenol.

HARDWARE
Gli otto preamplificatori microfonici usano un
THAT 5171 con controllo digitale del gain, in grado
di supportare un segnale di + 21 dBu, con gain
programmabile a passi di 1 dB fino a circa + 66
dB, distorsione armonica inferiore allo 0,0003% a
+21,6 dB, detector per minimizzare lo zipper noise
e slew rate di 53 V/sec con range dinamico di 127
dB a 0 dB che si riduce a 95 dB con 60 dB di gain.
I convertitori A/D sono due AKM AK5388AEQ, a
quattro canali, a 24 bit con sampling massimo a 216
kHz, range dinamico di 120 dB. Un convertitore
A/D Cirrus Logic CS5361 a 24 bit, fino a 196 kHz,
impiegato per i due ingressi anteriori Guitar.
I convertitori D/A sono due ESS ES9016, a 32 bit
per otto canali con range dinamico di 128 dB in
stereo (124 dB in modalit otto canali) in grado di
supportare fino a 200 kHz di SR. Il cuore digitale un

FPGA Altera Cyclone V. Il livello massimo


di ingresso e uscita di +20 dBu con
range dinamico di 119 dB in ingresso, di
123 dB in uscita e di 120 dB per le uscite
cuffia.

DA PANNELLO

MAESTRO
Il software consente la programmazione
dei quattro mixer interni, cos da poter
essere usato in standalone per monitoring
in tempo reale, con assegnazione degli
ingressi alle uscite Monitor e cuffie o,
attraverso la matrice, del routing tra
ingressi e uscite. Per ogni canale
possibile selezionare il livello e il pan,
comprendendo due ritorni software da
computer. Le due uscite Guitar, oltre
che essere usate come Thru per il
reamping, possono essere assegnate alle
uscite software dalla DAW o dal mixer
di Maestro. Si possono impostare fino a
tre coppie di uscite monitor (usando gli
Out da 1 a 6), scegliere lingresso per
microfono talkback alternativo a quello
su pannello, con possibilit di assegnare

PI

il segnale alle cuffie, assegnare i pulsanti


programmabili a coppie di monitor e
trimmerare i livelli indipendenti per ogni
uscita (utile nel caso di surround). Tra le
funzioni particolari, segnaliamo il metering
in uscita prima dello stadio D/A e
lassegnazione ai pulsanti programmabili
di Mute, Dim, Mono, Engage Speaker
Set, Clear Meters, Engage Talkback,
Toggle Guitar Out Thru/From Software,
e routing del microfono interno. Un
ingresso hardware pu essere destinato
a pi canali software. Le quattro uscite
stereo dei mixer interni sono tutte a bassa
latenza: unuscita software pu essere
assegnata a pi uscite hardware.

IN PROVA
Ensemble un ottimo convertitore
dedicato allo studio di registrazione e
ai musicisti. Le possibilit di reamping
sono relativamente nuove ma ormai
indispensabili. La combinazione tra
uscita diretta della chitarra o reamping
dalla DAW risolvono il classico problema
del reamping in studio, liberandoci
da ammenicoli vari. Registrare la
chitarra clean e contemporaneamente
lamplificatore, grazie alluscita Thru,
permette di lavorare in tutta sicurezza
anche dopo la registrazione originale.

Reamping
Dinamica
Talkback
Out analogici
a +4 dBu/-10 dBV

Apogee ha inserito anche un attenuatore


nel caso in cui la DAW non invii un
segnale in Unity Gain rispetto al segnale
originale, per non cambiare in reamping il
MENO
comportamento dellamplificatore.
Il suono dei preamplificatori quello del
Connessione solo
classico THAT, di grande qualit, pulizia e
con Thunderlbolt 2
dinamica. I convertitori in ingresso e uscita
Al momento solo per Mac
sono superiori per qualit rispetto alla
concorrenza in questa fascia di prezzo.
Lassenza di effetti nel mixer non cos
SECONDO NOI
pesante, essendo Ensemble il perfetto
Rapporto
anello di congiunzione tra il Mac e laudio.
Qualit/Prezzo
La latenza di Thunderbolt molto buona,
consentendo facilmente il monitoraggio in
tempo reale. Qualche funzione in pi da
Costruzione
pannello sarebbe risultata comoda, per
esempio la selezione degli ingressi digitali
da inviare al monitor out, ma Apogee ha
Suono
preferito riferirsi a Maestro. La costruzione
pi solida rispetto al precedente modello.

CONCLUSIONI
Ensemble semplicemente la migliore
interfaccia audio per Mac su Thunderbolt
nella sua fascia di prezzo. Per avere
qualcosa di ancora migliore occorre
spendere cifre di molto superiori senza
per avere la stessa flessibilit di
Ensemble. Raramente uninterfaccia audio
cos ben pensata.

Facilit duso

MAGGIO 2015

Per gli ingressi analogici possibile


richiamare le impostazioni selezionando
lingresso con il pulsante dedicato,
compresi i due ingressi per chitarra,
controllando il gain. Lencoder Output
specifico per il volume delluscita
monitor, con funzione di Mute. Quattro
pulsanti A-D sono assegnabili da Maestro
e le due uscite cuffia dispongono di
encoder per il livello con funzione Mute.
Il primo display mostra il tipo di ingresso
selezionato (Instrument, Mic o Line), il
livello di gain, lattivazione del Soft Limit,
Insert e il Group (fino a cinque per
controllare contemporaneamente il gain
di pi ingressi), inversione di polarit,
filtro HPF e overload nel metering. Il
secondo display, per le uscite, visualizza
luscita selezionata, lo stato di Mute, Dim
o Sum to Mono, il livello, la sorgente di
clock, il sample rate, la connessione a
Thunderbolt o luso in Standalone, con
i metering per le 10 uscite, le due per
chitarra e le due cuffie.

RIPRODUZIONE RISERVATA

45

TEST

di Lorenzo Alberti

www.compmusic.it

Earthworks 521 ZDT

EFFICACIA ED
ESSENZIALIT
STORICAMENTE LA EARTHWORKS SI IMPOSTA
ALLATTENZIONE CON I SUOI MICROFONI DI MISURA PER
POI ALLARGARSI AI MICROFONI PER IL LIVE E LO STUDIO.
ORA DI ENTRARE NEL MONDO DELLA SERIE 500 CON IL
PREAMP 521 ZDT

ome testimonia lacronimo ZDT


che accompagna la sigla del
modulo e che significa Zero
Distortion Technology, Earthworks
si posta come obbiettivo
principale nello sviluppo del
proprio pre microfonico di
ottenere unamplificazione in
Classe A priva di colorazioni
e distorsioni. Il risultato un
oggetto duso immediato e di
assoluta trasparenza.

AUDIO SPIN-OFF

46

INFO

MAGGIO 2015

MIDIWARE
proaudio@midiware.com
Prezzo: 849,00 +IVA

Se in questo momento vi sfugge il significato di


spin-off e in che termini calza su di un test audio
presto detto. Lo spin-off quando un episodio
o evento allinterno di una puntata di una serie tv
ha un clamore tale da giustificare la nascita di una
nuova serie dedicata ai personaggi che lhanno
caratterizzata. Lesempio classico la serie Mork &
Mindy nata come spin-off dopo alcune apparizioni
dellextraterrestre Mork nella serie Happy Days.
La genesi di Earthworks ha qualcosa di simile:
il fondatore David Blackmer era intenzionato a
sviluppare altoparlanti il pi possibile vicino alla
perfezione ma, ben presto, si rese conto che i
sistemi di misura dellepoca erano tuttaltro che
affidabili. Preso atto del problema svilupp un
microfono di misura a diagramma omnidirezionale,
lOM1, che impression a tal punto i collaboratori da
indurli a convincere David a metterlo in produzione e

a concentrarsi sullo sviluppo dellaltro estremo della


catena audio, cio i microfoni e i preamplificatori
microfonici. Da qui la storia di Earthworks ha
inizio caratterizzandosi da subito nella ricerca
delleccellenza in ambito audio.

BLACK PANEL
Il 521 ZDT custodito dentro una valigetta di metallo
imbottita: una volta estratto possibile ammirare
il pannello del modulo, di un bel nero satinato,
apprezzandone la semplicit estrema. I controlli
sono limitati al controllo di guadagno rotativo a scatti
di 5 dB (con scala da +5 a +60 dB), seguono tre
switch utilizzati, rispettivamente, per lattivazione
dellalimentazione phantom 48V, linversione di
polarit del segnale e lattivazione/stand-by del
segnale in uscita. Infine si trova unuscita aggiuntiva
su jack TRS, utile per lo splitting del segnale, ad
esempio in monitoring per la cuffia dellartista, con
un controllo di volume rotativo continuo da -20 a 0
dB. Un led verde indica la presenza di tensione di
alimentazione, uno rosso leventuale clip del segnale
e lultimo di colore giallo per lattivazione della 48V.

ANALISI
Il 521 ZDT lessenzialit fatta pre microfonico:
essenziali i comandi, essenziale e curatissimo il
PCB. Lamplificazione del segnale microfonico
lineare nella risposta di frequenza e fase (Figura
1), senza rumore ed estremamente efficace. Se la
trasparenza assoluta per un microfono di misura
la condizione necessaria, lobbligo di accoppiarlo

Figura 1 - Il grafico
relativo a risposta in
frequenza e fase
Figura 2 - Vista
interna del PCB

PI
Estrema pulizia del
segnale
Versatilit
Semplicit
Prezzo

MENO

IN PROVA
Ci siamo avvalsi di un chitarrista che con
la sua Martin acustica ha accennato delle
parti arpeggiate e altre suonate a plettro
per provare leffettiva pulizia e linearit
del 521 accoppiato a un Neumann
U87ai. Con il medesimo set-up abbiamo
provato anche una registrazione di uno
speech. In entrambi i casi, Earthworks
521 ZDT ha dato prova di unottima
qualit nella ripresa restituendo un
suono ben bilanciato e presente.
Nelle parti arpeggiate la timbrica della
chitarra rimasta assolutamente
naturale e piacevole allascolto. Nelle
parti daccompagnamento ritmico le
singole plettrate sono risultate ben
intellegibili con un suono aperto e una
buona presenza del corpo. Anche
la voce ha preso spessore e ariosit
dallaccoppiamento Neumann ed
Earthworks.
Qualche piccola difficolt si incontrata
nella gestione del livello di amplificazione
dal momento che, cercando di
ottimizzare i livelli di ripresa con i picchi

Guadagno a passi di 5 dB
non oltre i -9 dBFS, i passi a 5 dB del
guadagno sono risultati un po grossolani.
In questa sede ci siamo avvalsi del
confronto con altri pre di riferimento, sia
ritenuti molto lineari che colorati. Il 521
si posizionato tra i migliori a nostra
disposizione grazie alla pulizia estrema
e linearit che sono condizioni per poter
aspirare al ruolo di strumento versatile.
Si ringrazia Warfari per la collaborazione
nella registrazione delle tracce di chitarra
acustica.

CONCLUSIONI
Earthworks 521 ZDT ha dato prova di
essere un modulo di preamplificazione
microfonica decisamente interessante.
Certo non la soluzione ideale per
chi cerca una sonorit fortemente
caratterizzante, ma le sue peculiarit
lo rendono un prodotto da prendere in
considerazione per la ripresa di strumenti

acustici o di timbriche particolarmente


ricche e che richiedono una descrizione
accurata del suono. Laccoppiamento
con microfoni, quali gli stessi contenuti
nel catalogo di casa madre, che abbiano
caratteristiche spiccate di sensibilit,
dinamica, risposta in frequenza estesa
e che, in generale, si possono ascrivere
ad un livello almeno medio-alto, possono
realizzare un insieme ideale.

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Costruzione

Suono

RIPRODUZIONE RISERVATA

www.compmusic.it

ESEMPI AUDIO
EARTHWORKS 521 ZDT
0515EZ01 Chitarra acustica,
arpeggio e strumming

0515EZ02 Prova di speech

Facilit duso

MAGGIO 2015

ad una elettronica che ne mantenga


le peculiarit, come il 521, la diretta
conseguenza.
Aperto il modulo, trova ragione la sua
estrema leggerezza e si pu osservare
il PCB che risulta in controtendenza
rispetto ai numerosi concorrenti (Figura
2). Infatti si nota lassenza di qualsivoglia
trasformatore con lelettronica ridotta al
minimo e con alcune parti in SMD. Sono
ben visibili sei op-amp JRC 5534D, noti
da tempo nellambito dellHi-End per la
loro affidabilit, fedelt e semplicit di
inserzione in un progetto audio e che
riportano alla memoria le origini del
fondatore della Earthworks. Completano
la dotazione di op-amp due JFET
LF353N. Ben visibili tre condensatori,
presumibilmente della francese Solen, in
propilene metallizzato.
Il THD dichiarato dal costruttore
veramente sorprendente, 0,0001%
dalluscita su XLR, 0,001% da quella a
jack TRS.

47

TEST

di Mattia Panzarini

Heritage Audio 73 JR

PREAMP
PER FORMATO API 500
A BREVE DISTANZA DALLUSCITA DI UNO DEI MIGLIORI CLONI
DELLO STORICO NEVE 1073, IL MODULO 1073/500 PRE ED
EQ A TRIPLO SLOT PER API 500, IL PRODUTTORE SPAGNOLO
HERITAGE AUDIO PRESENTA IL MODELLO 73 JR, PRE
MICROFONICO CON D.I. A SLOT SINGOLO PER SERIE 500

orse non tutti


ricordano leuforia
con cui venne
accolto su queste
pagine il fratello
maggiore di questo
preamplificatore
Heritage Audio 73
Jr, basti ricordare
che qualcuno
parl di pura droga
sonora. E che questi
giovani madrileni ci sappiano fare con la
riproduzione del leggendario suono Neve
confermato da una sempre maggior
divulgazione e distribuzione dei loro
prodotti, tutti incentrati sempre sulla replica
senza compromessi dei moduli pre/eq che dal
1970 hanno reso storiche le consolle della serie 80.
Anche il sito www.heritageaudio.net, giocando sul
continuo richiamo grafico dellhardware Neve, un
omaggio pieno di gratitudine.

HARDWARE
BACKLINE SRL

48

INFO

MAGGIO 2015

www.backline.it

Prezzo: 671,00 +IVA

Il modulo 73 Jr si presenta nel classico formato


API 500 single slot ed esteticamente ripropone i
colori e le forme delloriginario Neve 1073 per serie
500, ormai riconoscibili anche dalluomo comune
e non soltanto dalla comunit audio geek cui ci
vantiamo di appartenere: metallo color canna di
fucile, serigrafie in bianco, potenziometro rosso (il

famoso Marconi style knob) dalle inconfondibili


protuberanze, pulsanti bianchi e potenziometro
trim grigio. Un must se si vuole essere un degno
clone del 1073! Nella parte superiore situato il
controllo di gain di tipo rotativo a step (con valori
da -80 a + 75 dB); sotto di esso, sei tasti per
azionare Lo-Z, pad a -20 dB, line, phantom 48 V,
inversione di polarit e hi-pass filter (curva a 18
dB/ottava a 80 Hz). A seguire, trim del livello di
attenuazione in uscita e ingresso D.I. (inserendo
il jack automaticamente il modulo cambia da
ingresso mic a D.I.). I circuiti sono a componenti
discreti in classe A, i trasformatori in ingresso e
uscita sono i fenomenali Carnhill, cui si deve gran
parte della meravigliosa qualit sonora. La risposta
in frequenza dichiarata di 20 Hz/20 kHz.

IN PROVA
Era lecito aspettarsi lo stesso grado di eccellenza
della sezione pre del 1073/500 e infatti la magia
anche nel caso del 73 Jr rimasta intatta. Del resto
circuiti, trasformatori e condensatori (Styroex e
tantalo) sono i medesimi. Il trasformatore Carnhill,
gi utilizzato da altri produttori che vogliono
ottenere sonorit vintage, il grande responsabile
di questa sonorit pi fedele alloriginale 1073
che non a quella proposta dallattuale produzione
AMS Neve Audio. Il bello del suono che si
presenta pieno e ricco di distorsione armonica ma
parimenti ineccepibile e precisissimo nel dettaglio
sui transienti. Potendo disporre in studio di un

PI
Neve 1073 DPA stato impossibile
non ricorrere a un confronto diretto
tra i due preamplificatori. Tra le varie
registrazioni abbiamo testato la resa
su una chitarra acustica (una Martin
D28) ripresa tramite Schoeps CMC5,
su un Fender Jazz bass direttamente
inserito nella D.I. e su un Rhodes Mark
II anchesso inserito in D.I.. innegabile
che qualunque fosse lo strumento da
riprendere, i risultati sono stati superbi.
Ci che affascina la perfetta messa
a fuoco, lattacco dei transienti e il
colore vintage che rinvigorisce il suono
sulle basse e medie. Riconfrontando
direttamente le fonti sonore con quelle
riprese dal recente Neve 1073 DPA si
nota che questultimo probabilmente
presenta una maggior enfasi sulle medio
basse che apparentemente sembra
rendere il suono pi caldo e meno
trasparente dellHeritage. La nostra

sensazione, proseguendo nellutilizzo,


stata quella di riscontrare nel Neve 1073
DPA un dettaglio inferiore, una minor
lucentezza del suono e quindi, tornando
allHeritage, riscontrare che anche l il
calore c tutto, ma con pi precisione
e solidit. In modalit line su materiale
gi registrato il 73 Jr regala nuovi colori e
data la distorsione armonica, finalmente
si avr un gran gusto a rendere
analogico ci che prima analogico
proprio non era (virtual instrument e
synth digitali). Nota di merito per il
circuito DI: bassi, chitarre elettriche
e piani elettrici non potranno mai
ringraziare a sufficienza il trattamento a
loro riservato da Heritage Audio.

CONCLUSIONI
Stiamo parlando di rock e dintorni.
Stiamo parlando di un preamplificatore
che a un prezzo pi che ragionevole

vi catapulter davanti a una consolle


Neve serie 80 e al suo leggendario
suono. Verrebbe da dire che sia il
miglior rifacimento delloriginale 1073
se non fosse che la stessa Heritage
Audio, wdimostrando unonest e
trasparenza fuori dal comune, sul suo
sito afferma che il 73 Jr timbricamente
suona identico ad alcuni suoi competitor
come ad esempio BAE 1073. Avendo
provato anche il modello Heritage
Audio 1073/500 a tre slot comprensivo
delleccellente sezione eq, evidente
la mancanza dellequalizzatore che si
fa sentire molto nel modello 73 Jr, ma
la possibilit di scegliere luno o laltro
a seconda delle esigenze o del budget
non pu che essere un fattore positivo
per lutente. Un pre impossibile da non
consigliare e che non solo scalder i
vostri suoni ma anche i vostri cuori.
RIPRODUZIONE RISERVATA

Qualit del suono


Costruzione
Un 1073 pi vero del vero

MENO
La qualit ha il suo
prezzo

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Costruzione

Suono

Facilit duso

TEST

di Andrea Benassai

Lewitt LCT 450 - LCT 550

LA NOBILE EREDITA

hi non conosce ancora Lewitt


ha di che rammaricarsi, e
deve correre al pi presto ai
ripari.
Gi sul numero di CMS
di ottobre 2013 avevamo
recensito il modello pi
pregiato tra i non valvolari
(LCT 840) ed era stata una
piacevole sorpresa. La famiglia
singrandisce e i pi piccoli
dimostrano la loro illustre
discendenza, pur rivolgendosi a una clientela
pi ampia. La limitazione sui diagrammi polari e
su qualche particolare che, nella maggioranza
dei casi, non fa la differenza, ampiamente
ricompensata dal rapporto prezzo/qualit senza
eguali.

COSTRUZIONE

MENTE AUSTRIACA E
BRACCIO ORIENTALE:
COS NASCONO
MICROFONI
LOW-COST DALLE
GRANDI PRESTAZIONI.

FRENEXPORT

50

INFO

MAGGIO 2015

www.frenexport.it

Prezzo:
LCT450 399,17 +IVA
LCT550 695,00 + IVA

Ogni microfono Lewitt si riconosce al tatto:


una pregiatissima struttura metallica leggera e
robusta protegge il consueto diaframma da un
pollice, placcato in oro. Leccezionale leggerezza
della lamina la caratteristica comune a tutti
i microfoni del produttore e ne determina
lestrema riconoscibilit in termini timbrici e di
risposta in frequenza.
Le differenze tra il modello inferiore (450) e
quello superiore (550) risiedono nelle differenti
membrane e nella diversa elettronica di
controllo.
Il 550 ha un pad a tre posizioni (0, 6 e 12 dB) e
un passa alto (80 Hz 12 dB/oct e 160 Hz 6dB/
Oct). Il 450 offre il solo pad a 20 dB e un passa
alto ad 80 Hz (12 dB/oct).
La membrana del 450 la stessa del modello
540: non si hanno notizie precise sul 550 che,
viste le prestazioni, si configura come una reale
via di mezzo tra il 450 e il top della gamma, con
caratteristiche sonore che si avvicinano al nobile
precursore.
I pulsanti sul corpo microfono (tutti noiseless),

per mezzo della pressione prolungata del tasto


Pad, consentono anche di inserire il sistema
di riconoscimento automatico del clipping
(Clip History) che, segnalando il sovraccarico
della parte elettronica, suggerisce una diversa
impostazione di attenuazione.
Lestrema cura nella costruzione della parte
meccanica consente di avere disturbi ridotti al
minimo, mentre limperioso shockmount, fornito
di serie, isola lintero corpo dallo stativo. La
figura polare cardioide.

IN PROVA
Se avete gi usato i microfoni Lewitt, non
avrete sorprese da LCT 450 e 550. Il suono
bilanciato e pastoso, senza quella patina
frizzante cos comune ai microfoni di
fabbricazione cinese. Anzi: le acute sono
morbide, affascinanti ed estremamente sensibili
a qualsiasi tipo di intervento in registrazione o
in mix. Tutta la serie LCT non particolarmente
generosa sulle basse, ma questa apparente
mancanza di struttura diventa un pregio,
potendo dosare a volont leffetto prossimit che
pu essere interpretato come un vero e proprio
equalizzatore fisico. Per quanto riguarda il 450,
la resistenza alla pressione sonora inferiore
rispetto al top della gamma (LCT 640), ma si
attesta su valori di tutto rispetto (158 dBA) con
una gamma dinamica di 138 dB. Il 550 ha
allincirca lo stesso margine (155 dBA) ma ha
una dinamica maggiore (140 dB). Le differenze,
in termini di usabilit, sono realmente
ininfluenti: in realt ci troviamo davanti a due
membrane simili, che svelano diversit ben pi
sensibili sotto altri punti di vista.
La reale differenza tra i due modelli sta nella
completezza delle zone basse, dove lLCT 550
concede qualche dB in pi, soprattutto sotto
ai 200 Hz. Si tratta di differenze minime, che
devono essere rilevate con comparazioni A/B a
parit di ambiente, sorgente e preamplificazione
e che, dalla prospettiva dellutilizzatore finale,

Figura 1 - La
capsula di Lewitt
LCT 550

richiede tempo per lanalisi e potrebbe


essere difficile da usare in situazioni in
cui il tempo stesso scarseggia,
ma quasi essenziale quando il
microfono si trova molto lontano dalla
zona di lavoro, data la visibilit del
rosso lampeggiante del rivelatore di
clip.
Lunica caratteristica singolare, che
peraltro comune a tutti i modelli
della serie LCT, la costruzione a
semicerchio dello shockmount, molto
articolato e di grandi dimensioni
che, abbracciando il
microfono in modo
quasi completo,
rende poco agevole la
gestione dei pulsanti.
Questa costruzione
cos importante
per garanzia di
estrema robustezza
e longevit: sebbene
da nuovo sia molto
rigido (e dunque
poco funzionale),
dopo un breve
periodo duso le
sospensioni tendono
ad ammorbidirsi
restituendo
allinsieme la
necessaria elasticit.

CONCLUSIONI
La meccanica di
primordine, i diaframmi sono
costruiti in modo eccellente,

il prezzo sorprendente. Questo vale


con le relative differenze di prestazioni
tra il 450 e il 550: il secondo sembra
avere uno step pi in alto nella resa
sonora, assai vicino al 640.
Dato che anche il suo prezzo circa
a met strada, sarebbe interessante
valutare le reali differenze con il top
della gamma che, in fase di test,
risult veramente impressionante.
Sicuramente la differenza tra 450
e 550 sottile, sebbene in alcune
circostanze sia tangibile, soprattutto
per quanto riguarda lampiezza di
fuoco e la performance sulle basse.
Il suono dei Lewitt perfetto per
qualsiasi applicazione in cui sia
necessaria delicatezza, duttilit,
attenzione al particolare, dunque
per la musica classica, il jazz,
e per la registrazione di tutti gli
strumenti acustici, compresa la voce.
Le differenze con i modelli superiori
sono di poco conto (il 450 monta la
stessa capsula del 540 e il 550 ne
impiega una assai simile al 640).
Crediamo che non si possa chiedere
molto di pi e, considerando
che molti concorrenti ormai si sono
affidati a una produzione cinese
di scarso pregio, il tentativo di
abbassare i costi di produzione
mantenendo la massima attenzione
alla qualit timbrica e costruttiva
un fatto degno di nota, che
consentir a Lewitt di conquistare fette
di mercato sempre pi ampie.

PI
Sonorit trasparente
sulle alte frequenze
Regolazione automatica
dellattenuazione
Costruzione meccanica

MENO
Schockmount rigido

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Costruzione

Suono

Facilit duso

MAGGIO 2015

potrebbero essere irriconoscibili.


Rimane il fatto che gli LCT450/550
non sono microfoni adatti a grandi
pressioni sonore, come la ripresa
di un rullante o il ruggito di un
amplificatore, mentre restano
eccellenti per catturare le sfumature
delle chitarre acustiche, delle voci
e degli strumenti ad ancia come i
sassofoni.
Uninteressante caratteristica del
modello 550 che ogni microfono
nasce accoppiato con qualsiasi altra
unit dello stesso modello. Crearsi una
coppia dunque possibile, nel tempo,
senza rinunciare alla coincidenza.
Nonostante la figura polare di
entrambi sia cardioide, la struttura del
corpo microfonico non immune da
una certa sensibilit posteriore, che la
configurano come una via di mezzo tra
supercardioide e subcardioide. Sotto
questo aspetto il 550 ha un angolo
di ripresa leggermente pi stretto,
permettendo un fuoco pi preciso.
Tuttavia, fatta questa considerazione,
c da sapere che il rigore
dellangolo di ripresa
non mai cos estremo
e di questa caratteristica
si deve tener conto
durante la collocazione
del microfono davanti alla
sorgente.
Il rumore prodotto dai
Lewitt in generale, dal
550 in particolare,
incredibilmente
basso: se usati con
un preamplificatore
silenzioso, sono perfetti
per la ripresa di sorgenti
particolarmente flebili
come una performance
di musica classica in
cui i pianissimo tendono
sempre a svelare i limiti
delle attrezzature di
registrazione.
Il sistema di taratura
dellattenuazione efficace, ma

RIPRODUZIONE RISERVATA

51

TEST

di Andrea Maio

www.compmusic.it

Native Instruments Kontrol S8

OCCHI PUNTATI
SULLA CONSOLE

LA NAVE AMMIRAGLIA DI NATIVE INSTRUMENTS APPRODATA SUL MERCATO,


RIVOLUZIONANDO ANCORA UNA VOLTA LOPERATIVIT DEI DJ E TRACCIANDO
UNA ROTTA ALLA SCOPERTA DI NUOVI MONDI SONORI

52

INFO

MAGGIO 2015

MIDIMUSIC
info@midimusic.it
Prezzo: 1.149,00 +IVA

ontrol S8 una
console all-in-one
che integra in
un solo prodotto
controller MIDI,
scheda audio 24
bit 48 kHz e mixer
analogico a quattro
canali compatibile
con Traktor
Timecode MK1 e
MK2. La definizione
di all-in-one pu causare dubbi riguardo
alla modalit di funzionamento della
console, quindi chiariamo subito un
aspetto: lS8 richiede il collegamento al

computer e lesecuzione del software


Traktor Pro Scratch 2 (TPS2), fornito in
dotazione. Lalimentazione esterna,
linterfaccia non compatibile con iPad
ma pu operare in modalit MIDI e in
questo caso non richiesta lapertura
di TPS2. LS8 un condensato delle
capacit operative dei vari prodotti
Native Instruments. In esso ritroviamo
il controllo effetti di S2 e S4, la gestione
dei Remix Deck introdotta con F1,
la Touch Strip presente nel modello
X1 MK2, il mixer stand alone dello
Z2, la tecnologia software utilizzata in
Traktor DJ e i display ad alta risoluzione
introdotti con Maschine Studio.

Figura 1 - Connessioni
anteriori e posteriori
di Kontrol S8. Rispetto
alle versioni S2 e S4
MK2, sono presenti un
selettore a tre posizioni
per lassegnazione dei
Deck alla zona destra o
sinistra dellX-Fader, con
la possibilit di escludere
lazione dellX-Fader
(Thru) e due ingressi
microfonici.

Sul pannello anteriore (Figura 1) troviamo


le due connessioni per le cuffie su
jack-mini e jack da 1/4, quattro selettori
a tre posizioni per lassegnazione di
ciascun canale (A,B,C,e D) allX-Fader
e un potenziometro per la regolazione
della curva dellX-Fader. Sul pannello
posteriore, da destra a sinistra, troviamo:
interruttore On/Off, connessione
dellalimentatore esterno, porta USB,
porte MIDI In e Out a 5 Pin, due ingressi
microfonici indipendenti (uno su XLR
Combo e uno su jack da 1/4), quattro
ingressi analogici RCA, uno per canale,
con selettore Line/Phono e connettore
GND per la massa dei piatti, uscita Booth
su jack da 1/4 bilanciati e uscita Master
Out sia su XLR che su RCA, luna replica
dellaltra.

LA CONSOLE
S8 suddiviso in tre macro sezioni
(Figura 2). La sezione 1 (speculare
per i due Deck) dedicata al controllo
dei banchi effetti FX1 e FX2, con
potenziometri sensibili al tocco e un
pulsante FX Select per la selezione
dei vari effetti e della modalit di
funzionamento (Group, Single ecc..).
La sezione 2 (anchessa speculare)
dedicata al controllo dei Deck A/C e B/D.
Presenta un display ad alta risoluzione
dotato di otto piccoli pulsanti funzione,
un encoder sensibile al tocco e un
pulsante Back dedicati prevalentemente
al Browser. Il gruppo di quattro encoder
a corsa infinita e quattro piccoli fader,

tutti sensibili al tocco, insieme ai


quattro pulsanti posti sotto al display,
sono chiamati controlli Performance
e sono dedicati alle varie funzioni dei
Remix Deck e al controllo dei banchi
effetto FX3 e FX4. Il pulsante Capture
seleziona il Deck da campionare e
Edit permette la regolazione della
Beatgrid direttamente dal display. Gli
otto pad RGB operano in abbinamento
ai quattro pulsanti Hotcue, Loop,
Freeze e Remix (chiamate funzioni
Performance) e lencoder a lato
dedicato principalmente alla selezione
e attivazione del Loop. La Touch Strip
con indicatore a LED, sostituisce le
classiche Jog Wheel. Seguono i classici
pulsanti Shift, trasporto, Flux (che
attiva la relativa funzione) e Deck per
la selezione del deck da controllare
via hardware. La sezione 3 relativa al
mixer, con i classici controlli di canale e
nella sezione centrale del mixer troviamo
il volume del Master Out con indicatore
a LED, i pulsanti 1 e 2 per lattivazione e
lassegnazione degli ingressi microfonici,
il volume delluscita Booth, lencoder
per la regolazione del Master Tempo e le
regolazioni del preascolto in cuffia Cue/
Mix e Cue Volume.

I DISPLAY
La maggiore novit introdotta in S8 sono
i due display a colori ad alta risoluzione,
centro focale di qualsiasi operazione si
compia sulla console (Figura 3). Derivati
direttamente da Maschine Studio, i due
display permettono la visualizzazione

della forma donda della traccia caricata


nel Deck, il BPM, la lunghezza attiva
del Loop, la Timelime con indicatore
di posizione e, nella zona inferiore,
visibile in modalit ridotta la finestra
a scomparsa dedicata ai controlli del
Remix Deck: Filter, Pitch, FX Send e FX
3 o 4 se attivati. I quattro pulsanti con
simbolo di quadrato hanno le funzioni
di zoom in e zoom out, visualizzazione
dei BPM e della Key, questi ultimi
modificabili per mezzo dellencoder
Browser. Dal pulsante a forma di
ingranaggio si accede alla regolazione dei
colori RGB dei display e della sensibilit
al tocco dei vari controlli. Infine il
pulsante con due quadrati, permette
la visualizzazione ridotta delle celle del
Remix Deck. Toccando i vari controlli
sensibili si espandono nel display delle
finestre che permettono una migliore
visualizzazione dei vari parametri
(Figura 4). In modo analogo il tocco
dellencoder Browser visualizza
automaticamente il Browser di TPS2,
permettendo lo scorrimento e il
caricamento della traccia o del Remix
Set nel Deck, funzione comunque
disattivabile dal pannello impostazioni
nella sezione dedicata all S8. In questo
caso laccesso al Browser avviene
mediante la pressione dellencoder.

EDITING
La funzione di editing, attivata tramite
la pressione del pulsante Edit,
direttamente derivata dallapplicazione
Traktor DJ e permette la regolazione e

MAGGIO 2015

CONNESSIONI

53

TEST NATIVE INSTRUMENTS KONTROL S8


Figura 2Kontrol
S8 suddiviso
operativamente
in cinque zone di
cui due speculati.
Le zone 1 e 2 sono
relative ai controlli
e funzioni dei Deck,
la zona 3 centrale
relativa al mixer e
controllo del suono
in uscita.

MAGGIO 2015

Figura 3 Visualizzazione
del Remix Deck
sul display. Sono
visibili le prime due
Remix Celle di ogni
colonna con relativa
forma donda
del campione
riprodotto. Lo
scorrimento
delle Remix Cell
affidato ai due
pulsanti di destra
a fianco del display
oppure allencoder
Loop.

54

mediante la pressione del relativo tasto


verde posto sotto al Master Out. La
pressione prolungata di un pulsante
causa la variazione dellilluminazione
da arancio a verde dei pulsanti Direct
Thru dei vari canali, permettendo di
assegnare il relativo ingresso al canale
desiderato (Figura 5). Con Direct Thru
di colore verde il segnale microfonico
inviato al mixer analogico e quindi
processabile dallequalizzatore, filtro
e fader del canale. Con Direct Thru di
colore arancione il segnale microfonico
inviato in ingresso al relativo Deck
di TPS2 e processabile con effetti,
equalizzatore e filtro del software.
calibrazione della Beatgrid della traccia.
Sul Display visualizzato lo zoom di
una porzione della traccia e compaiono
le label dei vari parametri editabili per
mezzo dei pulsanti a lato del display e
dei potenziometri Performance.

FUNZIONI PERFORMANCE
I pulsanti Performance Mode
permettono la differente gestione degli
otto pad RGB. Le funzioni Freeze e
Slicer, derivate dallapp Traktor DJ, sono
attivabili per mezzo dei relativi pulsanti
e agiscono anche sui quattro campioni
attivi nelle Remix Cell dei Remix Deck.
La lunghezza del Beat in Freeze Mode
(Pad di colore azzurro) regolabile da
4 a 1/4 di battuta e in modalit Slicer

(Pad di colore verde) i singoli Slice sono


selezionabili da 4 a 1/256 di battuta.
Hotcue permette la memorizzazione di 8
punti di Cue sulla traccia, mentre Loop
porta i Performance Pad in modalit
Loop e Beat Jump. Di default i Loop
Pad attivano un loop di 1, 1/2, 1/4 e 1/8
di battuta e i quattro Beat Jump Pad
sono impostati a -Loop, -1 Beat, +1Beat
e +Loop (valori tutti personalizzabili
dal pannello impostazioni di Traktor).
Il pulsante Remix infine attiva il
campionamento e la riproduzione delle
celle dei Remix Deck.

INGRESSI MICROFONICI
S8 possiede due ingressi microfonici
1 e 2. Ciascun ingresso attivabile

IN PROVA
Il packaging e gli accessori sono
minimali, in dotazione sono forniti solo
quelli base: alimentatore esterno, cavo
USB, seriale per TPS2 e i consueti
adesivi Native Instruments. Vista la
fascia di prezzo dellS8 ci saremmo
aspettati pi optional come una borsa
per il trasporto, un panno per la pulizia
o alcuni knob o cursori dei fader di
ricambio. Anche i vinili o CD Timecode
sono da acquistare separatamente. Se
le dimensioni dellS4 erano gi apparse
notevoli, Kontrol S8 di qualche
centimetro superiore sia in larghezza
che in lunghezza, ma le dimensioni
sono giustificate dalla presenza dei
molti controlli e dalla distanza tra loro
che permette unoperativit ottimale.
La struttura della console costruita
con gli stessi materiali dei precedenti
controller per un peso totale di 5 Kg,
circa 1,5 Kg in pi rispetto allS4 e
pressoch identico a quello dello Z2.
Le aste dei potenziometri sensibili
al tocco sono in materiale metallico,
mentre quelle dei canali del mixer
(equalizzatore, filtro e gain) sono in
materiale plastico. I cinque fader del
mixer sono facilmente accessibili
smontando la piastra metallica frontale,
per una facile manutenzione. Lutilizzo
di S8 richiede laggiornamento alla
versione 2.7 di TPS2 e, al momento del

Figura 4 - In alto visibile la sezione FX 1 o 2 a scomparsa che appare nel display solo toccando uno qualsiasi dei
potenziometri per la regolazione dei parametri effetto.

PI

Figura 5 - Assegnazione dei canali microfonici ali canali del mixer. Ad esempio,
tenendo premuto il Mic 1, potremmo assegnare il relativo ingresso microfonico ad un
qualsiasi canale, escluso quello dove gi assegnato il Mic 2.

Grazie ai controlli Performance lutilizzo


del Pitch diventa semplice e creativo.
Caricando una traccia dal Browser
su un Deck e aprendo il Browser
da un altro Deck, la ricerca partir
dallultima traccia caricata, cos da
gestire facilmente le tracce di ununica
cartella. Inoltre riordinando i Browser
su TPS2, ad esempio in base alla Key o
ai BPM, si ha il riordinamento in tempo
reale sul display dellS8. La possibilit
di avere tutto facilmente a portata
di mano sicuramente amplifica la
creativit, ma creativit non sinonimo
di semplicit di utilizzo. Per chi non
conosce bene Traktor o non ha mai
utilizzato prodotti Native Instruments,
S8 pu apparire come una nave
ingovernabile, dove la moltitudine di
controlli distoglie dal focus principale,
creare un mix musicalmente armonico
ed emozionante per il pubblico. Il
rischio quello di essere soffocati
dalla tecnologia, perdendo la rotta e
dimenticandosi qualche loop, effetto
o sample indesiderato attivo. Un podi
sperimentazione ed esperienza sono
quindi indispensabili.

Display ad alta
risoluzione
Pulsanti dedicati Freeze
e Remix
Controllo effetti

MENO

CONCLUSIONI
Per poter dominare Kontrol S8
necessario avere gi una navigata
esperienza con Traktor e la filosofia
operativa dei prodotti Native
Instruments, il che lo rende un prodotto
prevalentemente dedicato a DJ
professionisti. Se intendete esplorare
nuovi territori, sperimentando in studio e
integrando nei vostri set campionamenti
ed effetti, allora troverete in Kontrol
S8 un perfetto equipaggiamento che
vi permetter di utilizzare al meglio le
potenzialit di Traktor, per esplorare
nuovi territori sonori in cerca del futuro
del digital djing.
RIPRODUZIONE RISERVATA

Vinili e CD Timecode
non in dotazione
Nessun accessorio e
ricambio in dotazione

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Costruzione

Suono

www.compmusic.it

Facilit duso

VIDEO
NATIVE INSTRUMENTS
KONTROL S8
0215NK01 Esempio di
utilizzo di alcune funzioni di
Native Instruments Kontrol S8

MAGGIO 2015

test, stato richiesto laggiornamento


del firmware alla versione 66. Laspetto
che pi colpisce dellS8 che dopo
un po di tempo trascorso a provare le
varie funzionalit ci si accorge di non
avere bisogno di guardare il monitor
del computer. Tutto ci di cui si ha
bisogno durante il mix visibile tramite
i display. Unica eccezione riguarda la
tipologia di riproduzione dei sample
campionati nei Remix Deck, che di
default in modalit Loop e lunico
modo per portarli in modalit OneShot agire tramite software. Un
altro aspetto gradito la Touch Strip
aumentata di dimensioni rispetto allX1
MK2, permette una migliore gestione
dello scorrimento della Timeline e della
calibrazione del Pitch Bend. Non
possibile per controllare gli effetti dalla
Touch Strip come avviene con lX1
MK2, ma non se ne sente la necessit.
I mini display LCD per lindicazione
del loop sono efficacemente sostituiti
da una retro illuminazione circolare
degli encoder Loop, che indica
chiaramente la lunghezza del Loop
attivo. Le finestre degli effetti FX 1
e 2 scompaiono completamente se
inattive. Questo pu causare un po
di confusione se non si ha bene a
mente gli effetti presenti nei banchi.
Sarebbe stato forse pi utile avere la
possibilit di minimizzare la finestra,
mantenendo comunque visibile lo stato
di FX 1 e 2, cos come avviene per FX
3 e 4. Il duplice aspetto analogico e
digitale e la compatibilit con i Traktor
Timecode MK1 e MK2, rende Kontrol
S8 una piattaforma basata su Traktor,
ma universalmente compatibile con
qualsiasi conformazione della console.
Dal punto di vista operativo, ogni
sezione del software accessibile
dallS8 e non si sente la necessit
di aggiungere ulteriori componenti
al setup. Alcuni controlli acquistano
maggiore vitalit come ad esempio il
Pitch delle Remix Cell, che fino ad oggi
era relegato al solo encoder dellF1 (a
meno di mappature personalizzate).

55

TEST

di Luca Pilla

BRULICA DA
SEMPRE IL SETTORE
DEI MONITOR
AUDIO ENTRY
LEVEL. QUANDO
MACKIE PRESENTA
QUALCOSA DI
NUOVO, SONO TUTTI
SULLATTENTI!

PI
Riproduzione del campo
stereo
Medie equilibrate
Ascolto corretto a basso
volume

MENO
Limiter assente
Alte frequenze
un po ruvide
Effetto loudness

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Costruzione

Suono

Facilit duso

CASALEBAUER

56

INFO

MAGGIO 2015

www.casalebauer.it

Prezzo singolo monitor: 141,00 +IVA

Mackie MR5 MK 3

PICCOLI
MONITOR
CRESCONO

a nuova serie MR MK 3 ha
amplificatori in Classe A/B con
alimentazione DMOS, woofer
in polipropilene di dimensioni
differenti secondo il modello
(5,25 per MR5, 6,5 per MR6,
8 per MR8) e un tweeter a
cupola da un pollice in seta
con magnete al neodimio. Gli
ingressi comprendono XLR e
TRS bilanciati a +4 dBu e
RCA a -10 dBV, con controlli di
equalizzazione per due livelli di boost sui bassi
(shelving a 100 Hz +2/4 dB) e shelving sulle
alte (3 kHz +/- 2 dB, che anche il punto di
crossover) e controllo di livello dingresso.
La porta bass reflex posteriore e anteriormente
si illumina di verde il logo Mackie quando sono
accese. I circuiti di protezione comprendono
un filtro HPF a 12 dB/Oct che interviene sul
subwoofer se lamplificazione eccessiva e
un circuito per la protezione termica. Non
presente un limiter. Il modello in prova MR5
con risposta in frequenza dichiarata da 57 Hz a
20 kHz, pressione sonora di 102 dB SPL @ 1 m,
amplificazione di 30 W per il woofer e di 20 W per
il tweeter. Il peso di 5.5 kg.

Mackie ha dato una caratterizzazione timbrica


sulle medio alte frequenze, che tendono a uscire
maggiormente rispetto alle medie, tanto che
abbiamo preferito intervenire con lo shelving sulle
alte a -2 dB, ancora non sufficiente secondo i
nostri gusti, e stranamente ruvide per un tweeter
in seta. C anche una chiara spinta sotto i 250
Hz che tende, assieme alla peculiarit delle alte
frequenze, ad avere un effetto loudness da Hi
Fi quando si ascoltano a volumi medio bassi.
Il grande vantaggio di questa scelta lascolto
a basso volume, dove MR5 descrive un suono
pieno, ricco di dettagli su tutto lo spettro, molto
piacevole e vivido. Ovviamente un dato di cui
tener conto in caso di mix. La porta bass reflex
ben accordata e lascolto non professionale ne
guadagna in piacevolezza e corpo, portando ben
avanti le voci maschili. Il dettaglio dinamico
superiore a monitor di pari costo.

CONCLUSIONI

Considerando il prezzo, Mackie MR5 MK 3


pu essere il primo acquisto in uno studio di
home recording o in una stazione DAW dove sia
importante avere una rappresentazione corretta
del campo stereofonico, lavorando a livelli di
ascolto bassi senza perdere troppi dettagli sulle
basse frequenze. La scelta timbrica strizza
locchio agli appassionati di audio o a chi cerca
IN PROVA
monitor seri per laudio multimediale che siano
La costruzione perfetta, esente da difetti o
imprecisioni. Il tempo di rodaggio non eccessivo anni luce superiori ai giocattoli che si comprano
e conferma, anche dopo molti giorni, la peculiarit da affiancare al computer. Lutenza finale quella
di questi piccoli monitor: buona rappresentazione del musicista appassionato con un buon orecchio
che produce e ascolta soprattutto con il computer.
stereofonica, descrizione sufficientemente
Si mangia la concorrenza in questa fascia di
dettagliata dei transienti, corretta esposizione
prezzo molto facilmente!
delle medie frequenze e un discreto movimento
RIPRODUZIONE RISERVATA
daria che rende il suono pi tridimensionale.

TEST

di Stefano Airoldi

MicW i-Series

MICROFONI
DA TASCHINO
I MICROFONI I-SERIES DEL PRODUTTORE MICW SONO PROGETTATI PER
SMARTPHONE, TABLET, FOTOCAMERE, VIDEOCAMERE E SI PROPONGONO
DI MIGLIORARE LA RIPRESA AUDIO DI QUESTI DISPOSITIVI.

I436

Microfono omnidirezionale dalle dimensioni poco superiori a quelle di un jack da 1/8. Utilizzabile
per applicazioni generiche, stato progettato secondo le norme IEC61672 classe 2 per lavorare
con App di misurazione acustica RTA, SPL, ecc. Allinterno della confezione troviamo il certificato
di analisi con espressa la reale sensibilit in mV/Pa. Il dispositivo in nostro possesso ha un valore
misurato di -44 dB, pari a 6,3 mV/Pa. quindi lo strumento ideale per eseguire misurazioni in
ambito hi-fi, home theatre, ma anche per riprendere musica dal vivo. La capsula ha un diametro
di 7 mm.

I456
Microfono cardioide a bassa sensibilit (-50 dB, pari a 3,2 mV/Pa), espressamente indicato per
alte pressioni sonore, come quelle di un live o di una sala prove. Sebbene sia stato progettato
per sorgenti ad alta intensit, in una situazione come un concerto rock la pressione sonora
comunque troppo alta ed necessario utilizzare App che dispongono di regolazione del livello di
registrazione, come Garage Band, pena la distorsione del materiale registrato. Anche la capsula
del modello i456 ha un diametro di 7 mm.

IBOUNDARY
un microfono da tavolo, tabletop, dal peso
considerevole per rimanere ben fermo sulla
superficie dappoggio. Il suo diagramma polare
omnidirezionale, per registrare conversazioni,
conferenze e suoni ambientali con estrema
intellegibilit, grazie alla sensibilit della sua capsula
da 7 mm di diametro (-35 dB pari a 17,8 mV/Pa).
Posto al centro di un tavolo consente di registrare
con estrema accuratezza la voce di tutte le persone
sedute, ma la sua natura omnidirezionale lo
rende utile anche per riprendere una sessione
strumentale di musicisti disposti intorno ad esso.

I825
Microfono omnidirezionale modello lavalier,
minuscolo e di color carne, da applicare sul
viso, oppure direttamente su strumenti acustici
grazie agli adesivi presenti nella confezione. Pu
essere fissato sul corpo di una chitarra o di un
violino senza rischiare di intralciare lesecutore.
disponibile anche in versione cardioide (i855).
Adatto per applicazioni televisive, teatrali o per
riprendere la voce di uno speaker o di uno
strumento musicale. La sensibilit dichiarata pari
a -45 dB (5,6 mV/Pa).

TE.DE.S. SRL

I266

INFO

il compagno di i456, sempre cardioide, ma con una sensibilit superiore (-40 dB, pari a 10 mV/
Pa), dedicato quindi a sorgenti di minore intensit quali strumenti acustici, voci, ecc. adatto
anche per registrare speech vocali. Come tutti i modelli finora descritti, anche i266, nella versione
kit, dispone di una clip di plastica per essere fissato al colletto e una protezione anti pop e anti
vento in spugna. Il diametro della capsula di 12 mm.

www.tedes.it

Prezzo esclusa IVA:


i436 93
i456 75
i266 89,
i825 kit 110,
iBND Boundary 75

MAGGIO 2015

icW un produttore di microfoni con un vasto catalogo che


spazia dai tradizionali microfoni da studio, ai lavalier, a quelli per
misurazioni fonometriche o per periferiche iOS e mobile. La serie i
quella dedicata ai dispositivi iOS, ma in generale a smartphone,
tablet, videocamere e fotocamere. Lo scopo sostituire i microfoni
integrati, che solitamente non sono di qualit eccelsa, con microfoni
per applicazioni specifiche.
Caratteristiche comuni a tutti sono le dimensioni molto ridotte, il
prezzo interessante e lutilizzo di jack da 1/8 a quattro poli, tipici
degli smartphone.

57

TEST MICW I-SERIES

Figura 3 - il modello i266 ha la


capsula pi grande rispetto
agli altri modelli, 12 mm
contro 7 mm

Figura 1- il modello i436 pensato anche


per effettuare misurazioni acustiche con
discreta precisione

PI
Disponibili in kit con
accessori o solo
microfono
Definizione (iBoundary)
IEC61672 compliant
(i436)

MENO
Cavo di iBoundary
a rischio rottura
Risposta debole
nel registro grave
(i266 e i456)

Figura 2 - i456 utilizzato per le riprese


wdi una chitarra acustia

IN PROVA
Chiunque abbia provato a registrare
musica o conversazioni con il proprio
smartphone si sar subito reso conto
dei limiti dei microfoni integrati:
mancanza di dettaglio, spettro limitato
e distorsione estrema in presenza
di alti livelli di pressione sonora. I
microfoni che abbiamo provato sono
espressamente progettati per lutilizzo
con device portatili. Il loro connettore
jack a quattro poli ne la prova e ne
impedisce lutilizzo con normali ingressi
microfonici, se non ricorrendo ad

i436

MAGGIO 2015

Tipologia

58

i456

un adattatore. Tutti hanno dimensioni ridottissime e nella


versione kit presente una prolunga e uno splitter per poter
monitorare in cuffia mentre si registra.
Per testare gli i-Series, abbiamo utilizzato dispositivi iOS e
alcune comuni App di registrazione. Per effettuare riprese
audio ci siamo avvalsi di Garage Band, una delle poche App
gratuite che permettono di regolare il livello di ingresso. Senza
tale accorgimento anche il microfono per alti segnali i456, in
situazioni di live music, andrebbe in distorsione.
Con i436 non solo abbiamo registrato materiale audio, ma
abbiamo anche eseguito delle analisi ambientali con App di RTA.
In combinazione con un generatore di segnali di prova, fornisce
informazioni immediate sullacustica di un ambiente, per esempio un
locale prima di unesibizione live o uno studio di registrazione o ancora
il salotto dove abbiamo limpianto home theatre. LApp Analyzer di DSP
Mobile dispone, come acquisto In-App, dei profili di i436, i456 e iShotgun
permettendo misurazioni attendibili e accurate. Il modello i436 come sonorit
si avvicina molto a quella del microfono integrato su iPhone 6, lineare su tutto lo
spettro e sensibile a basse pressioni acustiche.
Al contrario, il microfono cardioide i456 molto pi adatto a sopportare alte
pressioni sonore, lunico col quale
non abbiamo dovuto attenuare
drasticamente il livello di
registrazione in situazioni live. Alle
nostre orecchie risultato sottile
e sbilanciato nel range medioalto, la risposta in frequenza
Figura 4 - iBoundary un
dichiarata di 100-20000
omnidirezionale di tipo
Hz, quindi non paragonabile
boundary che necessita di
una superficie di appoggio
con una registrazione
ottenibile col microfono
integrato o con un registratore
digitale portatile. Abbiamo dovuto
mettere mano alle registrazioni
per restituire corpo alle parti
di basso elettrico e di cassa.

i266

iBoundary

i825

Condensatore electret

Risposta in frequenza

20Hz~20kHz

Pattern polari

Omnidirezionale

Cardioide

Cardioide

<2,2k Ohm

<2,2k Ohm

Impedenza in uscita

<2,2k Ohm

SPL Max

N.D.

Livello rumore

N.D.

iShotGun

iGoMic

Condensatore electret
Omnidirezionale

Omnidirezionale

<2,2k Ohm

<4,5k Ohm

115dB
>55dB

>55dB

>62dB

20Hz~20kHz
Doppio Cardioide XY

<2,2k Ohm

<2,2k Ohm

N.D.

115dB

Rapporto S/N

>62dB

>65dB

>55dB

Connettore

3,5mm 4 poli

3,5mm 4 poli

3,5mm stereo

Alimentazione

Non necessaria

Non necessaria

Accessori di serie

Prolunga, sdoppiatore,
paravento, pinza
e custodia in alluminio

Sdoppiatore,
adattatore PC

Dimensioni

50mm

55mm

55mm

Peso

8g

8g

16g

40mm x 9mm
70g

>65dB

100Hz~18kHz
Super Cardioide

Sdoppiatore,
pinza, paravento
3mm x 10mm
5g

16,6cm

51mm

20g

16g

Figura 5 - il lavalier mod.i825 e gli


accessori di cui viene fornito allacquisto

Riteniamo sia pi adatto alla ripresa di singoli strumenti non particolarmente ricchi
di frequenze gravi. Il microfono i266 ha un chiaro focus sulle frequenze della voce.
Attenua notevolmente le frequenze sotto i 1000 Hz e ha una leggera enfasi sulle
medio-alte, confermando quindi i campi di applicazione primari dichiarati dal
produttore (ENG, Interview, Podcast), ma anche musica acustica, specialmente di
strumenti ricchi di armoniche oltre i 10 kHz.
Molto interessante iBoundary perch capace di riprendere una conversazione a
un tavolo o una jam di strumenti acustici molto meglio del microfono integrato.
bilanciato su tutto lo spettro ed capace di riprendere sia il corpo che laria degli
strumenti acustici come chitarra, pianoforte, ma anche percussioni. Infine i825
pu essere considerato la versione lavalier delli266 per ripresa del parlato. Ha uno
spiccato effetto prossimit, pertanto importante tenerlo molto vicino alla sorgente
sonora, sia essa una voce o una chitarra acustica. Allontanandosi dalla sorgente, il
suono si svuota molto, quindi importante impiegare un po di tempo alla ricerca
della corretta posizione.
Questi microfoni non potranno competere con quelli standard per la ripresa audio
n con un buon registratore digitale dedicato, ma occorre ricordare che non stiamo
parlando di DAW da studio, bens di setup che devono offrire la massima praticit
con il minimo ingombro

CONCLUSIONI
La serie di microfoni MicW un bel passo avanti per smartphone e tablet che
sempre di pi stanno diventando postazioni musicali mobili. Se siete alla ricerca di

SECONDO NOI
Rapporto
Qualit/Prezzo

Costruzione

Suono

Facilit duso

RIPRODUZIONE RISERVATA

di Victor Maresh

Music 4.0, A survival Guide for Making


Music in the Internet Age
Bobby Owsinski, Hal Leonard, 278 pp, inglese
Owsinski un nome conosciuto nella comunit dei musicisti, dei produttori e degli studi di
registrazione. Da sempre molto attento allevoluzione del mercato musicale e con un blog
molto gettonato, mette nero su bianco lattuale situazione che vede in Internet il mezzo di
comunicazione pi efficace ma anche insidioso. Includendo diverse interviste a innovatori,
affronta argomenti necessari come la gestione delle royalty, YouTube e il suo impatto, i social
network e gli errori da evitare, la gestione dei fan, il branding, il marketing su Internet e le
opportunit economiche del momento.
un punto della situazione chiaro, con parecchie idee nuove, che guida il lettore alla riflessione su come muoversi in questi anni. Non ci sono consigli tecnici, ma piuttosto troviamo
un elenco di errori e di suggerimenti dettati dallesperienza e dallanalisi sui social network.
Dopo un primo capitolo sulle vicende del mercato musicale, si passa ad analizzare come sia
cambiato il modo di ascoltare la musica, in particolare il broadcasting radiofonico che secondo Bobby il futuro. Lo studio di alcuni artisti che hanno avuto successo con Internet porta
a introdurre le nuove strategie di marketing, includendo Facebook, Google+, Twitter, YouTube
e la gestione dei social media. Molto interessante il capitolo sulla distribuzione e sul modo
di fare soldi nel mondo moderno. Conclude il libro una serie di risorse online. Gli argomenti
sono concreti con conclusioni pragmatiche.
un libro che andrebbe letto da chiunque voglia esplorare questo settore prima di gettare
soldi in investimenti o idee sbagliate.

MAGGIO 2015

LIBRI

un miglioramento rispetto al microfono


integrato del vostro device, la i-Series
da prendere in considerazione.
Convince iBoundary, senza dubbio
migliore del microfono di serie del nostro
smartphone, in tutte le situazioni, a
patto di non trovarsi in ambienti con
SPL troppo elevato. Abbiamo trovato
i436 molto valido per analisi acustiche
e come microfono lineare tuttofare. Con
un investimento contenuto si pu creare
un set di ripresa adeguato a svariate
situazioni e che sta comodamente nel
taschino, insieme al nostro smartphone.

59

SPECIALE ACUSTICA PRATICA

di Lorenzo Rizzi e Gabriele Ghelfi www.suonoevita.it

Acustica Pratica

METODI DI MISURA

MAGGIO 2015

TRATTEREMO DELLA
MISURA DEL TEMPO
DI RIVERBERO E
DELLE RISPOSTE
NEL TEMPO E
IN FREQUENZA,
IMPORTANTI NELLE
PICCOLE SALE PER
LA MUSICA

60

Figura 1 - Interfaccia di APM Tool Full,


lapplicazione per Android e iOS per il
metodo di misura diretto

bbiamo
gi parlato
dellimportanza
di controllare le
riflessioni sonore
per ottenere la
migliore qualit
nellascolto e
nellesecuzione
della musica
allinterno
delle stanze.
Sappiamo che ogni ambiente chiuso
deve essere ottimizzato con un
trattamento acustico delle sue superfici
per ottenere il meglio che pu darci stanze spoglie, o viceversa con troppo
materiale sono deleterie per la qualit
del suono soprattutto in spazi delicati
come la sala regia, sala di registrazione,
sala speaker, sala prove, etc. La teoria
si Sabine certamente utile, ma
dobbiamo ricordarci che negli spazi in
cui viviamo (solitamente stanze sotto i
50 m2, che sono definite acusticamente
piccole) essa valida solo oltre i 250

Hz. Nelle frequenze inferiori si pu


usare solo come riferimento ed quindi
pi opportuno parlare dei decadimenti
dei singoli modi di risonanza piuttosto
che di un singolo riverbero.

QUALCHE PRECISAZIONE
Innanzitutto ricordiamo che la qualit
di qualsiasi misura in acustica dipende
dal microfono utilizzato, dal metodo di
misura, dal tipo di sorgente che usiamo,
dalla qualit dellalgoritmo di analisi,
dal numero di misure che andremo a
mediare, dalle condizioni
al contorno (rumore di fondo,
differenziali di temperatura). Infatti
assolutamente vero che in acustica
architettonica una singola misura
non ha mai molto senso, ci sono
talmente tante variazioni locali che si
deve sempre fare uno studio su una
media di pi misurazioni. Vediamo
varie soluzioni, dalle pi rapide (meno
precise ma pi economiche), fino ad
arrivare allo stato dellarte delle tecniche
di misura.

MISURA DIRETTA
Quando vogliamo fare una prima
stima, molto utile quando entriamo in
una stanza nuova e sopratutto se le
aspettative di precisione non sono alte,
oggi possiamo utilizzare lo smartphone
in congiunzione con un metodo di
misura diretto. Significa creare impulsi
molto energizzati nellambiente (un
colpo di pistola a salve, un grosso
palloncino che scoppia e un battito
di mani sono tutte sorgenti che ci
permettono di registrare direttamente
unapprossimazione della risposta
allimpulso della stanza). Lapplicazione
per Android e iOS APM Tool Full che
abbiamo sviluppato con ling. Redaelli
e il dott. Campanini comodissima
in tal senso perch in pochi minuti
fornisce dei primi risultati a media
e alta frequenza e inoltre d gi dei
suggerimenti sul tipo di controsoffitto
fonoassorbente da utilizzare se si vuole
agire con un primo soccorso acustico
sulla stanza (Figura 1). Le misure
professionali in acustica applicata
alledilizia usano una catena di misura
in classe prima di precisione e spesso
usano ancora i metodi diretti (il battito
di mani non consentito perch ha
poca energia nel range delle basse
frequenze, si usa spesso il rumore
interrotto o il colpo di pistola).

MISURA INDIRETTA
Quando vogliamo invece pi controllo
sulla qualit del risultato e conoscere
tutto lo spettro, dobbiamo usare un
microfono di misura lineare e un
metodo di misura indiretto - il nostro

Figura 3 (al centro) - Tabella riassuntiva


del progetto di bonifica acustica di una
stanza con APM Tool Full
Figura 4 (sotto)- Generazione della sweep
e del filtro inverso in Aurora for Audacity

MAGGIO 2015

Figura 2 (in alto) - Grafico dei risultati


ottenuti da unanalisi con APM Tool Full

61

SPECIALE ACUSTICA PRATICA


Figura 5 Convoluzione della
sweep registrata
con il filtri inverso in
Aurora for Audacity

Figura 6 - Il grafico
rappresenta
lanalisi della FFT
e dei modi a bassa
frequenza

preferito la sweep logaritmica, che ha


avuto un grande sviluppo nel mondo
grazie al prof. Farina dellUniversit di
Parma.
Se volete provare a utilizzare tale
metodo di misura, ne esiste una
versione freeware - Aurora for Audacity
del prof. Farina. Per utilizzarla dovete
installare laudio editor gratuito Audacity
nella versione 2.0.0 (Aurora funziona
solamente su questa versione),
scaricare il pacchetto di moduli al
sito http://pcfarina.eng.unipr.it/Public/
Aurora-for-Audacity/ e seguire le
indicazioni per linstallazione. A questo
punto troverete nel menu Genera, la
voce Log Sweep Generator - dopo aver
settato i parametri (consigliamo di
iniziare con quattro secondi e 50-20000
Hz) e dato conferma, verranno generate
due tracce, la traccia sweep e il suo
filtro inverso che ci servir nella fase di
convoluzione per generare la risposta
allimpulso (Figura 4). Ora mettete
in muto la traccia del filtro inverso e
registrate con un microfono di misura
loutput della traccia sweep dal vostro
sistema di ascolto. Una volta eseguita
la registrazione, dal menu Effetti, aprite
Aurora Convolver - spostando la traccia
registrata negli Audio Data e la traccia
filtro negli Inverse Filter, dopo aver
cliccato su Continua, otterete la risposta
allimpulso della vostra stanza (Figura
5).

MAGGIO 2015

ANALISI DEI DATI

62

Lanalisi dei dati in acustica non mai


facile, noi ingegneri acustici solitamente
dedichiamo delle ore a interpretare i
dati e a progettare delle soluzioni, negli
spazi per la musica ovviamente non ci
si pu fidare del solo controsoffitto e
bisogna progettare nelle tre dimensioni
e nel tempo. Nellanalisi delle grandi
sale per la musica ci si basa su molti
descrittori (T20, T30, EDT, C50, C80, D50,

Figura 7 - Rappresentazione grafica


di unanalisi EFT

VIRTUALIZZAZIONE
Lultima parte la dedichiamo a
introdurvi il metodo di analisi acustica
pi avanzato esistente oggi, si tratta
di un sistema di analisi sviluppato in
Italia sempre dal team del prof. Farina.
Usando un microfono Eigenmikea

32 capsule di fatto si pu ottenere


una vera e propria visione 3D dello
spazio sonoro e della sua evoluzione
temporale. Questa tecnica, detta
virtualizzazione, consente di spaccare
la classica risposta omnidirezionale
in tante piccolo fette spaziali che
ricoprono lintero angolo solido; fette
che, analizzate contemporaneamente

istante per istante e frequenza per


frequenza, permettono la creazione di
un panorama visuale dinamico
(vedi video al link https://www.youtube.
com/watch?v=Lpm_HaBV8EU)
che rappresenta al meglio il
comportamento acustico dellambiente
in esame (Figura 9).
RIPRODUZIONE RISERVATAwwww

Figura 8 (In alto)Lunghezza dei


decadimenti a
bassa frequenza
Figura 9 (sopra) Screenshot della
virtualizzazione del
campo sonoro in
sala regia (cortesia
ing. Verdi e prof.
Farina)

MAGGIO 2015

G, etc.), nel caso delle piccolo stanze


non si pu prescindere dallanalisi
della risposta allimpulso, della risposta
in frequenza e del grafico EFT (come
decade lenergia nelle varie frequenze
e nel tempo) (Figura 6). Lanalisi
tradizionale dello spettro FFT da
considerarsi utile al fine di fotografare
la situazione stazionaria della risposta
della stanza a regime, ossia durante
lascolto di note e suoni di lunga durata
quindi sullintegrazione di lunghi tratti
di musica. La risposta in frequenza
da considerarsi come riferimento
per quello che riguarda la correttta
valutazione di picchi e valli della
risposta, ad esempio nei bassi dovuti
alle risonanze modali dellambiente.
Questo tipo di analisi vicina a quella
che spopola nelle discussioni dei
forum web - il limite di questo metodo
(e di tutte le considerazioni fantasiose
che troppo spesso ne derivano)
che descrive un solo aspetto delle
caratteristiche di un ambiente di
ascolto, cio landamento stazionario a
regime. Sarebbe unottima analisi se la
musica fosse un insieme di lunghissime
sinusoidi tutte alla medesima ampiezza,
ma per fortuna la musica tuttaltra
cosa (Figura 7). molto importante
fare unanalisi che verifichi la rapidit
di decadimento del suono in modo
dettagliato perch la musica fatta
di suoni brevi e transitori (Figura 8).
Questanalisi fondamentale per gli
eventi sonori brevi e/o ripetuti che
devono avere dei tempi di decadimento
controllati, pena il sovrapporsi
degli attacchi e delle code di suoni
successivi, con un conseguente
peggioramento della qualit sonora per
cui la percezione risulterebbe confusa.

63

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Computer Music Studio N 2 - Maggio 2015


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