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Turbolenza in CFD
Enrico Nobile
Introduzione
Simulazione Numerica Diretta (DNS) di
moti turbolenti
Large Eddy Simulation (LES)
Reynolds Averaged Navier-Stokes
equations (RANS)
Nuovi approcci e prospettive future
Considerazioni conclusive
Introduzione
Considerazioni generali
Difficolt associate alla simulazione
numerica di flussi turbolenti
Introduzione
Fenomeni turbolenti nellesperienza quotidiana:
Fumo di sigaretta: evidenzia il flusso disordinato dellaria che lo trasporta.
Vento a raffiche (bora): manifesta cambiamenti di direzione ed intensit
bruschi ed imprevedibili.
Deflusso nei fiumi: trasporto di sedimenti con conseguente modifica del
letto del fiume.
Flusso daria su un ostacolo o su un profili alare: turbolenza nello strato
limite e generazione di una scia turbolenta; si manifesta in genere un
aumento della resistenza idrodinamica.
Fenomeni oceanici o atmosferici: sono di difficile previsione, in quanto
manifestano una forte sensibilit alle condizioni iniziali ed al contorno.
Introduzione
Considerazioni generali
Introduzione
Considerazioni generali
Altra definizione di turbolenza (Hinze, 1975):
Il regime turbolento una condizione irregolare del flusso nel quale le
varie grandezza (quantit) presentano variazioni casuali (random) nelle
coordinate spaziali e temporale, tali che, dal punto di vista statistico, sia
possibile derivare valori medi.
Introduzione
Considerazioni generali
La turbolenza idrodinamica uno degli argomenti pi complessi e
affascinanti di tutte le scienze fisiche. Problemi quotidiani, come
la forma del getto che esce da un umile rubinetto, o pi
poeticamente la forma delle nuvole, sono al di l delle nostre
attuali capacit di predizione.
Trattazioni adeguate possono trovarsi in testi e trattati quali
Tennekes e Lumley [1972], Hinze [1975] o Lesieur [1990].
Introduzione - cont.
Two Examples
of Turbulence
Strutture turbolente
-I
Distribuzione di
vorticit in un piano in turbolenza
isotropa. Da Meneveau [2001].
Introduzione - cont.
Two Strutture
Examples
of Turbulence
turbolente
- II
Introduzione - cont.
Two
Examples
Turbulence
Two Examples ofofTurbulence
Homogeneous, decaying, gridgrid-generated turbulence
10
11
Dt
u = 0
+ u = p + u u + 2 u
t
2
=
+ u + (u u ) =
+ (u ) ( )u
Dt
t
2
t
D
= ( )u + 2
Dt
12
Strutture coerenti - I
n dS = u d
S
2.
3.
13
Strutture coerenti - II
14
u
u = i
x
j
15
Strutture coerenti - IV
Esempio di strutture coerenti: hairpin vortices.
In funzione del metodo di identificazione, gli hairpin vortices sono
individuabili o meno.
16
Introduzione - cont.
3
l0 =
Trasferimento
1
k
14
Dissipazione
Introduzione - cont.
18
Introduzione - cont.
Nei problemi ingegneristici la turbolenza praticamente sempre un fenomeno
tridimensionale, mentre esistono situazioni di turbolenza bidimensionale (es.
atmosfera, circolazione oceanica).(Bradshaw 1978):
Il gradiente di velocit di grande scala, prevalente in una certa regione del campo di
moto, stira e assottiglia un tubo di vorticit che sia inizialmente presente:
Quindi lenergia cinetica del vortice, che dellordine di 2r2, deve aumentare a
spese dellenergia del campo di moto di grande scala.
Lo stiramento dei vortici, quindi, trasferisce energia dalle grandi alle piccole scale e
gioca un ruolo fondamentale nella cascata di energia.
19
Introduzione - cont.
3
12
14
l0 = ; = ( ) ; v = ( )
(1)
Introduzione - cont.
L
L( k 3 / 2 / L)1 / 4 (L k 1 2 )
=
=
1/ 4
( / )
3/ 4
3/ 4
34
= ReT
3/ 4
>> 1
La cascata di energia, quindi, avviene fra le due scale L > l > l0;
il reciproco di l chiamato , numero donda (wave-number).
21
Introduzione - cont.
( 2)
E (k )dk = u'
0
/2 E
(3)
22
Introduzione - cont.
lnE(k)
3
(Viscous)
Dissipation subrange
-5
Inertial subrange
kL
kl
ln k
23
Introduzione - cont.
Difficolt associate alla simulazione numerica
di flussi turbolenti
Introduzione - cont.
Classificazione dei metodi di analisi e previsione (Bardina et al.)
1 Correlazioni;
2 Equazioni integrali:
Derivate dalle equazioni del moto integrando lungo una o pi coordinate - riduce
il problema a una o pi equazioni differenziali ordinarie.
25
Introduzione - cont.
Metodi di previsione
= l/Re3/4
26
Zero-Equation Models
One-Equation Models
Spalart-Allmaras
Two-Equation Models
Standard k-
RNG k-
Realizable k-
Available
in FLUENT,
Standard k-
SST k-
Increase
Computational
Cost
Per Iteration
CFX, Star-CD
etc.
Reynolds-Stress Model
Large-Eddy Simulation
Direct Numerical Simulation
27
Choices to be made
Computational
Resources
Flow
Physics
Turbulence Model
&
Near-Wall Treatment
Accuracy
Required
Knowledge
base
Computational
Grid
Turnaround
Time
Constraints
28
Vantaggi e limiti
Cenni sui requisiti specifici dei metodi numerici
per DNS
29
Estremamente costoso dal punto di vista computazionale simulazione 3D non stazionaria (decine o pi spesso
centinaia/migliaia di ore di CPU);
Limitato a geometrie semplici e/o non troppo complesse;
Limitato a flussi debolmente turbolenti - bassi valori del numero di
Reynolds;
Limitato - per problemi di scambio termico - a fluidi con numero di
Prandtl non troppo elevato.
31
N Re7 / 8
N 105
32
For low Pr, care must be taken so that the computational volume
should be enlarged to capture larger scales of thermal turbulence.
33
Elevata efficienza computazionale - uso di tecniche di soluzione adhoc, espressamente mirate e che sfruttano la topologia della griglia;
Usualmente:
Elementi spettrali
FD e FV di ordine elevato e di caratteristiche particolari (schemi
compatti);
Codici mirati al problema specifico (Fast Poisson solvers etc.);
Utilizzo di piattaforme di calcolo parallele.
34
35
37
38
u
y
x
A
E. Stalio and E. Nobile, Direct Numerical Simulation of Heat Transfer over Riblets, Int. J. Heat
Fluid Flow, in press (2003).
39
40
20
1 .8
16 1.8
18
1 .6
14 1.6
16
1 .4
12 1.4
14
1.2
12
10
1 .2
10
1
8
0 .8
0.8
0.6
0.4
6
0 .6
4
0 .4
0 .2
0
0.2
0.4
0 .6
0.8
0.2
2
0
0.2
0.4
0.6
0.8
41
42
vortici longitudinali si
avvicinano a parete
(aumento di trasporto
di q.d.m.)
Prandtl
probabilmente troppo
basso per far
emergere le riblets
dallo strato limite
termico: riduzione del
Nusselt
Riblets pi piccole:
vortici longitudinali
mantenuti lontani da
parete (riduzione di
trasporto di calore e
q.d.m.)
45
46
Pr = 1
Pr = 0.025
47
Numerical method
Pr=0.71
Open issues
1.
2.
3.
0.2
15
0.15
+
10
0.1
0.05
0 -2
10
10
y+
10
10
0
0
50
100
y+
150
200
2.
3.
4.
Vantaggi e limiti
Equazioni fondamentali
Cenni sui modelli di sottogriglia (subgrid)
Cenni sui requisiti specifici dei metodi numerici
per LES
Utilizzi tipici
LES vs RANS e tendenze attuali
52
53
2.2
RANS
LES
DNS
2
1.8
1.6
1.4
1.2
1
0.8
1.5
2.5
3.5
4.5
5.5
54
G (x, x')dx' = 1
x '
( 4)
Quindi la velocit u(x,) pu essere scomposta nella componente filtrata (su larga
scala) u ( x, ) e nella componente sub-grid u~ ( x, ) (su piccola scala) secondo le
definizioni:
u ( x, ) =
(5)
u (x, ) = u ( x, ) + u~ (x, )
( 6)
57
(ui )
=0
xi
( ui ) (ui u j )
p
+
=
+
xj
xi x j
Con:
ui u j ij
+
x j xi x j
(7)
(8)
ij ui u j ui u j
58
ui
u i ( x + ) ui ( x ) d 1 x +
ui ( ) d
=
2
dx 2 x
In general,
1
r
ui ( x , t )
V
r
V ui ( , t; x )d , V
xi
media temporale
60
(9)
ijSGS = ui u j ui u j
(10)
61
dove:
12
= CS2 2 S
(12)
eff
s 2 eff
2
+ 1 + H
C , S (C RNG ) 2 S ij Sij
3
63
64
Modello
Acronimo
Risoluzione
DNS
LES-NWR
LES-NWM
Very-Large-Eddy Simulation
VLES
65
Utilizzi tipici:
Ricerche di base: analisi di problemi non alla portata dellapproccio DNS
(es. numeri di Reynolds elevati);
Problemi di interesse pratico-applicativo la cui analisi con metodi RANS
difficoltosa e/o produce risultati affetti da errori eccessivi (es.
aeroacustica).
66
e tendenze attuali
Alcuni prodotti di CFD industriale prevedono una opzione LES;
Si riscontra, soprattutto nel mondo accademico, una certa perplessit
nellutilizzo di LES, attraverso codici non espressamente progettati per tale
scopo, in ambito industriale;
Tuttavia, in alcune applicazioni industriali, lutilizzo di LES con codici FV
non strutturati, ha fornito risultati sensibilmente pi accurati dei migliori
modelli RANS.
67
68
69
70
71
72
LES Example
- Dump
Combustor
(gent. cortesia
FLUENT)
Iso-surface of instantaneous
vorticity magnitude colored by
velocity angle
73
LES Examples
- Dump
Combustor
(gent. cortesia
FLUENT)
Simulation done for:
Re d = 10 5 (Re 150 )
74
LES Examples
- Dump
Combustor
(gent. cortesia
FLUENT)
RMS velocities predictions at x/h = 10;
75
Vantaggi e limiti
Equazioni fondamentali
Modello k-
Funzioni di parete
Cenni sui modelli low-Reynolds
Cenni sui modelli Reynolds Stress (RSM)
76
Per tale ragione i metodi visti in precedenza, DNS e LES, sono ridondanti,
oltrech costosi, rispetto alle usuali necessit;
quindi opportuno utilizzare un metodo che, a costi accettabili, fornisca i
risultati di immediato interesse pratico: si utilizza un modello basato sulle
grandezze medie (nel tempo), dove per media si intende media temporale;
Loperazione di media eseguita su un intervallo infinito, per flussi stazionari,
oppure su un intervallo (grande) ma finito per flussi non stazionari (ensemble
averaging).
77
'
= +'
(13)
t +
dt
(14)
i ' j ' 0
(15)
Ed in particolare:
' = 0
+' =
' = 0
78
ui u j
+
- u'i u' j = t
x j xi
(16)
u
+ u u + p - ( + t ) 2 u + F m = 0
t
(17)
k=
1 ' '
ui ui
2
(18)
79
t = C q L
(19)
L
dove:
k3 2
ui' ui'
xk xk
(20)
( 21)
80
Modello k-
Nel modello k-, ma anche nella gran parte degli altri modelli, la scala
delle velocit determinata da un equazione per lenergia cinetica
turbolenta:
( k ) ( u j k )
+
=
x j
x j
t
+
k
+ Pk
x j
( 22)
Pk = ui' u 'j
u u u
u i
t i + j i
x j
x j xi x j
(23)
dove si fatto uso della viscosit turbolenta per valutare gli sforzi di
Reynolds.
81
( ) ( u j )
+
=
x j
x j
t
+
C
P
C
+
1 k
2
k
k
x j
(24)
(26)
82
y+ =
u y
( 28)
83
computed profile
DNS (Andersson 1992)
log-law
20
15
u
10
5
0 -1
10
10
z+
10
10
84
85
Limitations
Limitationsof
ofStandard
StandardWall
WallFunctions
Functions
Wall functions become less reliable when flow departs from the
conditions assumed in their derivation:
Local equilibrium assumption fails
Severe p
Transpiration through wall
strong body forces
highly 3D flow
rapidly changing fluid properties near wall
86
Non-equilibrium
Non-equilibriumWall
Wall Functions
Functions
Log-law is sensitized to pressure
gradient for better prediction of
adverse pressure gradient flows and
separation.
Relaxed local equilibrium
assumptions for TKE in wallneighboring cells.
~
U C1/ 4 k1/ 2 1 C1/ 4 k1/ 2 y
= ln E
w /
where
2
y yv
yv
~
dp yv
y
U =U 1
ln
+
+
2 dx k 1/ 2 yv k1/ 2
87
Enhanced
Wall Treatment
Enhanced Wall Treatment
1
Momentum boundary condition based on blended
+
+
u + = e ulam
+ e uturb
law-of-the-wall (Kader).
Similar blended wall laws apply for energy, species, and .
Kaders form for blending allows for incorporation of additional physics.
Two-layer model
A blended two-layer model is used to determine near-wall field.
Domain is divided into viscosity-affected (near-wall) region and turbulent core
region.
Based on wall-distance turbulent Reynolds number: Rey k y /
Zoning is dynamic and solution adaptive.
High Re turbulence model used in outer layer.
Simple turbulence model used in inner layer.
Solutions for and t in each region are blended, e.g., ( t )outer + (1 )( t )inner
The Enhanced Wall Treatment near-wall model are options for the k-
and RSM turbulence models.
88
89
Two-Layer
Two-LayerZones
Zones
The two regions are
demarcated on a cell-by-cell
basis:
Rey > 200
turbulent core region
Rey = k1/2y/
y is shortest distance to
nearest wall
zoning is dynamic and
solution adaptive
90
Models Used
Two-Layer
Zones
Models
Usedinin
Two-Layer
Zones
In the turbulent region, the selected high-Re turbulence model is used.
In the viscosity-affected region, a one-equation model is used.
k equation is same as high-Re model.
Length scale used in evaluation of t is not from .
t = Ck1/2l
l = cly(1-exp(-Rey/A))
cl = C3/4
The two -fields can be quite different along the interface in highly nonequilibrium turbulence.
91
Blended
Equations
Blended
Equations
The transition (of -field) from one zone to another can be made
smoother by blending the two sets of -equations (Jongen, 1998).
k3 2
aP P + anb nb = (S )P + (1 ) P = P
l
nb
with =
Outer layer
Inner layer
Re y Re*y
1
1 + tanh
2
A
D
= a P P + 3 a nb nb = (S )P
Dt
knb 2
=
l
3
kP 2
P =
l
Wall
92
Blended Turbulent
Blended
Turbulent Viscosity
Viscosity
Turbulent viscosity (t) is also blended using the individual
formulations
( t )outer + (1 )( t )inner
k2
(t )outer = C
Re y
k l , l = cl y 1 exp
A
( t )inner = C
( t )outer = C
Outer layer
( t )inner
k 2
l
= C k l
Inner layer
k2
Wall
93
Zonal
ZonalBlending
BlendingParameters
Parameters
The blending is controlled by two parameters.
Re*y ( Rey at zonal interface)
1
2
Re y Re*y
= 1 + tanh
Re*y = 200
(by default)
Re y
tanh 0.98
Outer layer
Inner layer
Wall
94
Blended Wall
Wall Laws
Laws
Blended
+
Mean velocity u = e u
+
uturb
=
+
ulam
= y+
ln E y +
+
lam
( )
+e u
+
turb
a y+
=
, a = 0.01c ,
1+ b y+
b=
5
E
, c = exp 1
c
E
where
+
ulam
= y+
+
uturb
=
ln E y +
95
96
Modelli RSM
+ Generalit;
97
Model
SpalartAllmaras
Standard k-
RNG k-
Realizable k-
Standard k-
SST k-
RSM
98
Modelli RANS:
Modelli/approcci LES:
99
DES, Detached Eddy Simulation (Spalart et al., 1997, Nikitin et al. 2000);
Integrazione di Rans-unsteady + LES (Schlter et al. 2002):
LVK =
U1 x2
2U1 x22
Different from DES, as it does not explicitly split up the flow in RANS
and LES regions.
100
Considerazioni conclusive - I
Tre grandi famiglie di modelli:
simulazioni dirette;
simulazioni alla Reynolds (basate su medie temporali);
LES (basate sul filtraggio spaziale).
101
Considerazioni conclusive - II
Simulazioni alla Reynolds basate su medie temporali:
Simulazioni LES:
Uscite ormai, dagli anni 80, dalla loro fase pionieristica.
Hanno dimostrato ampiamente di poter diventare validi strumenti predittivi
anche per problemi complessi.
La tendenza attuale verso linclusione di modelli sub-grid per la Large
Eddy Simulation fra le opzioni standard dei pi evoluti codici di calcolo
termofluidodinamici.
102