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Pugilato

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Pugilato
Inventato Preistoria
Contatto s
Genere lotta
Indoor/outdoor Indoor
Campo di gioco Ring
Olimpico Dall' 866 a.C.

Il pugilato (in inglese boxing; in francese boxe) uno sport da combattimento e una forma
di autodifesa.
A livello competitivo esso si svolge all'interno di uno spazio quadrato chiamato ring, tra due atleti che si
affrontano colpendosi con i pugni chiusi (protetti da appositi guantoni), allo scopo di indebolire e
atterrare l'avversario. Questo sport conosciuto, a partire dall'XVIII secolo, anche come la nobile arte,
richiedendo ai suoi praticanti caratteristiche comecoraggio, forza, intelligenza e velocit.
La parola pugilato deriva dal latino pugilatus, che deriva da pugili che significa atleta, a sua volta
derivante da pugnus che significa pugno.
Indice
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1Storia
o

1.1Dall'antichit al XVIII secolo

1.2L'egemonia inglese

1.3Le regole di Jack Broughton: il pugilato si evolve

1.4La nascita della boxe moderna

1.5Pugilato statunitense

2Gli stili del pugilato


o

2.1Stilista / Out-fighter

2.2Puncher

2.3Picchiatore

2.4Aggressore / In-fighter

2.5Colpitore d'incontro/Counter puncher

2.6Stili a confronto
3Fondamenti sulla tecnica del pugilato

4Cenni di regolamento FPI


4.1Dilettanti

4.1.1Pugili aspiranti

4.1.2Pugili schoolboys

4.1.3Pugili Junior

4.1.4Pugili Youth

4.1.5Pugili Elite
4.1.5.1I pugili Elite maschi

4.2Professionisti

5Categorie di peso
5.1Dilettanti[19]

5.1.1Uomini

5.1.2Donne

5.1.3Junior
5.2Professionisti

6Critiche
6.1Dementia pugilistica

7Il pugilato nel cinema


7.1Negli altri media

7.1.1Letteratura

7.1.2Fumetti

7.1.3Manga e anime
7.2Videogiochi

8Note

9Voci correlate

10Altri progetti

11Collegamenti esterni

Storia[modifica | modifica wikitesto]


Dall'antichit al XVIII secolo[modifica | modifica wikitesto]
Il pugilato nasce come sport di difesa personale, e risulta essere il mezzo di difesa personale pi antico
al mondo, in quanto i pugni sono il primo istinto dell'uomo nella difesa personale stessa. Era praticato
gi nell'Antica Greciae nell'Antica Roma; i pugni erano fasciati con lunghe strisce di cuoio per
proteggere le nocche in cui a volte venivano inserite anche placche di metallo. Nel XVIII secolo venne
strutturato affinch si potesse praticare a livello agonistico.

Il pugilato presso i greci: affrescosull'isola di Santorini.


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L'egemonia inglese[modifica | modifica wikitesto]


Nel XVIII secolo si vollero dare delle regole al pugilato al fine di farlo rendere un'attivit sportiva. Nei
primi anni del Settecento il pugile inglese James Figg (1695- 1740) concep il pugilato come uno sport
dove era pi importante difendersi che attaccare. Lo stesso Figg fu il primo a definire il pugilato noble
art. Nel 1719 vinse il campionato d'Inghilterra e si autoproclam campione del mondo di pugilato dopo
15 incontri vinti consecutivi.
La boxe del XVIII secolo era molto diversa da quella di oggi. Spesso capitava che i colpi venissero
portati a "martello", dall'alto verso il basso, e il perimetro entro il quale combattevano i pugili era
delimitato dagli stessi spettatori dell'incontro oppure si tracciava una semplice linea circolare per terra. I
pugili si battevano senza mai fermarsi; quando uno di questi cadeva l'avversario lo cominciava a colpire
appena si rialzava da terra. Il combattimento si svolgeva a pugni nudi e si proseguiva ad oltranza senza
riprese.
Quando James Figg decise di ritirarsi aveva accumulato una discreta fortuna in denaro, con questi soldi
fond a Londra la prima Accademia della boxe ed in seguito cominci ad organizzare gli incontri in un
anfiteatro ad Oxford Street. Grazie all'opera di Figg la boxe comincia a trovare il suo naturale sviluppo.
La sua accademia rappresenter un importante serbatoio di idee e d'innovazioni che faranno
imboccare a questo sport la strada che lo porter verso la sua fase moderna.
James Figg pu essere ricordato come il padre della boxe. Fu egli che con la propria opera diffuse le
esibizioni di pugilato e la sua iniziativa rese possibile l'apertura di molti altri anfiteatri in Inghilterra. Il
pugilato ebbe un grande successo sia per il numero di praticanti che per il numero di sostenitori, tanto
che l'Inghilterra fu il primo paese al mondo in cui nacque la figura del pugile professionista.
Raggiungere la vittoria nel titolo di campione di Inghilterra significava raccogliere un enorme prestigio e
vincere concrete somme di denaro. Il titolo di campione di pugilato inglese dal 1700 fino alla prima met
del XIX secolo fece la storia di questo sport, e praticamente equivaleva al titolo di campione del mondo.
Il suo successore fu George Taylor, uno dei migliori pugili che si allenavano nell'anfiteatro londinese, gi
da tempo Figg lo aveva definito il suo pupillo. Non abbiamo molte prove concrete che ci forniscano un
elenco delle vittorie di Taylor, comunque seguendo una logica moderna Taylor pu essere definito come
il nuovo campione del mondo della boxe. Dopo Taylor il titolo di campione d'Inghilterra fu vinto da Jack

Broughton, rimasto famoso nella storia per aver formulato nel 1734 il primo codice di disciplina per i
combattimenti di pugilato e per aver inventato i guantoni da combattimento.
Broughton era pi intelligente che forte. Cap che la boxe non era solo un combattimento violento e
cieco ma un precisa armonia tra difesa e attacco. Introdusse la tecnica del colpire e ritirarsi e
del fermarsi e bloccare il colpo avversario. Broughton rimase famoso sia per le sue vittorie sia per la
sua grande onest, durante e dopo gli incontri.

Le regole di Jack Broughton: il pugilato si evolve [modifica | modifica wikitesto]


Il pugile inglese Jack Broughton, allievo di Figg, sconvolto dopo aver causato la morte del suo amico
George Stevenson a seguito di ferite riportate in un incontro tra i due, defin nel libro London Prize Ring
Rules, pubblicato nel1743 le prime regole per la boxe; da allora gli incontri furono organizzati secondo
queste regole. Nel 1750 il titolo di campione pass a Jack Slack, il periodo in cui nello sport del pugilato
si stavano infiltrando esempi di disonest ed affari loschi. Slack introdusse il colpo
denominato chopper che possiamo definire come l'equivalente del moderno colpo del coniglio, cio un
colpo sferrato nella parte posteriore di testa o collo. Non era un pugile abile, viene ricordato pi come
un pugile senza paura che per la sua tecnica. Il Duca di Cumberland divenne il suo protettore.
Il 17 giugno 1760 si disput l'incontro valido per il titolo inglese tra il detentore Slack e lo sfidante Bill
Stevens, protetto dal Duca di York. Con molta sorpresa la sfida fu vinta da Stevens. Slack si ritir dal
pugilato attivo e divenne l'allenatore di George Meggs, un pugile che aspirava al titolo di campione.
Nell'incontro tra Stevens e Meggs la vittoria and a quest'ultimo. Pare che molto probabilmente ci fosse
stato un accordo sull'esito dell'incontro, Stevens permise all'avversario di vincere per intascare un
cospicuo premio in denaro. Slack fu uno degli artefici dell'accordo e per questo ricevette una parte di
denaro da Meggs.
Dal 1761 al 1783 il titolo di campione pass da un pugile ad un altro in breve tempo. Meggs fu sconfitto
da Baker Milsom, che poco dopo cedette il titolo a Tom Juchau. Il nuovo successore fu Bill Darts, che
riusc a mantenere il titolo per quasi cinque anni fino a che venne sconfitto da Lyons. Lyons lavorava
come conduttore di battelli attraverso il Tamigi. La fama che lo ricopr dopo la vittoria del titolo provoc
in lui un grosso disagio, tanto che dopo due sole settimane dalla vittoria si ritir dal pugilato. Con il ritiro
di Lyons Bill Darts riacquis il titolo, non per molto comunque perch fu messo al tappeto da un pugile
irlandese: Peter Corcoran.
Il 18 maggio 1771 all'Hyde Park si sfidarono per il titolo Corcoran e il detentore Bill Darts. Corcoran
vinse facilmente in un solo minuto di combattimento. Concoran sconfisse tutti i pi forti pugili inglesi del
periodo che tentavano di rimpossessarsi del titolo. Alcuni di questi incontri presentavano dei lati oscuri,
visto che la corruzione era un fenomeno diffuso. Nel 1774 Concoran vinse contro Sam
Peters a Birmingham, ma molti spettatori gridarono allo scandalo perch si diffuse la notizia di un
probabile accordo tra i due pugili. La supremazia del detentore si spense il 10 ottobre 1776, quando
venne sconfitto da Hurry Sellers, un pugile che proveniva dalla scuola di Jack Slack. I giornalisti
dell'epoca affermarono che l'incontro era stato venduto da Concoran.
Hurry Sellers mantenne il titolo per quattro anni, fu sconfitto da Duggan Fearns, un altro potente pugile
irlandese. L'incontro tra i due dur poco pi di un minuto: Sellers cadde a terra al primo pugno di
Fearns e si rifiut di andare avanti. Dal 1783 al 1791 il titolo rimase ininterrottamente nelle mani
dell'inglese Thomas Jackling, uno dei pochi pugili dell'epoca riconosciuto come un combattente onesto
e non incline ad accordi di sottobanco. Perse in titolo contro Benjamin Brain, nell'incontro disputato nel
1791. Jackling si ritir al secondo round quando un potente pugno di Brain gli frattur il naso. Lo stesso
Brain rimase ferito, si ruppe il metacarpo e una falange della mano destra. La figura di Benjamin Brain
rappresenta un punto di svolta nella storia della boxe inglese e mondiale. Da questo momento in avanti
i campioni che si faranno strada nel pugilato si affronteranno con metodi completamente differenti dal
passato.
Si comincia a parlare di combattimento secondo schemi e metodi scientifici. Non si pone pi
affidamento sulla forza e la violenza dei colpi, ma l'attenzione si focalizza sull'utilizzo di una strategia
per sconfiggere l'avversario. Ecco quindi che fanno la loro comparsa nuove tecniche di combattimento.
Difendersi dai pugni dell'avversario e attaccare diventano una cosa sola, il pugile si difende coprendosi
e spostandosi con rapidi giochi di gambe, allo stesso tempo per la difesa il punto di partenza per un
successivo attacco. Alla fine del XVIII secolo compare la figura dello "scienziato" della boxe Daniel

Mendoza, detentore del titolo di campione dal 1792 al 1795. Daniel Mendoza perse il titolo contro il
"gentleman" John Jackson.

La nascita della boxe moderna[modifica | modifica wikitesto]

John H. Clark 1882.

Incontro di boxe del 1889.

Gi da alcuni anni attorno alla boxe ruotavano notevoli interessi economici, fatti di rilevanti scommesse
e ingenti premi in denaro. Per questo motivo si sent l'esigenza di regole pi rigorose. Nel 1865 John
Sholto Douglas scrisse, insieme all'atleta John Graham Chambers[1] le regole del marchese di
Queensberry, ovvero il codice della boxe scientifica che contiene i fondamenti principali comuni anche
alla boxe moderna:

Guantoni: obbligatorio l'uso dei guantoni.


Round: l'incontro diviso in pi riprese di tre minuti l'una con un intervallo di uno; non vi erano
limiti prestabiliti nel numero di riprese, concordato prima fra i pugili, o a discrezione dell'arbitro.

KO: il pugile perdeva se non si riprendeva dai colpi ricevuti entro 10 secondi, mentre il pugile
avversario doveva aspettare il comando dell'arbitro per riprendere a colpire.

Categorie di peso: i pugili sono divisi in categorie di peso. Non possono avvenire incontri tra
atleti di categorie differenti. Le categorie erano inizialmente soltanto tre: leggeri, medi e massimi.

Le nuove regole rendevano il pugilato molto meno violento e lo trasformavano in uno sport di abilit,
destrezza e velocit. Per il momento non era ancora stato fissato un numero massimo di riprese, si
procedeva quindi ad oltranza fino al KO o allo spossamento di uno dei due pugili. Le regole di Douglas
vennero assorbite con molta lentezza. Ancora alla fine del XIX secolo in molti incontri i pugili si
affrontavano secondo le vecchie regole del London Prize Ring Rules, nonostante numerose nazioni
vietassero l'organizzazione di incontri in cui non era previsto l'uso dei guantoni protettivi. Dal momento
in cui venne scritto il codice della boxe scientifica si fa coincidere la storia della boxe con la categoria
dei pesi massimi.

Pugilato statunitense[modifica | modifica wikitesto]

Muhammad Ali, uno dei pi famosi pugili di tutti i tempi.

Attorno agli incontri di pugilato, in maniera particolare nella categoria dei pesi massimi, ruotavano
interessi economici enormi. Ai pugili venivano dati ingenti premi in denaro e il pubblico amava
scommettere ingenti somme su tutto quello che riguardava la sfida: vincitore, quante riprese fosse
durata, ecc. Migliaia di persone assistevano alle gare organizzate presso arene costruite
appositamente per questo sport. Allora i ring erano ottagonali definiti da corde e pali, i pugili
combattevano a torso nudo, con i calzoni lunghi o a tre quarti di gamba, gli incontri non avevano limiti di
numero massimo di riprese. Nonostante le regole di Douglas di alcuni anni prima gli incontri venivano
ancora disputati a mani nude, ci portava spesso a tragiche conseguenze. Per questo motivo in molti
stati dell'unione e dell'Europa alla fine dell'Ottocento il pugilato a mani nude era proibito.
La boxe trov rapida diffusione negli Stati Uniti d'America a tal punto che nel 7 febbraio 1882 lo
statunitense John Lawrence Sullivan vinse il campionato del mondo categoria pesi massimi battendo il
detentore Paddy Ryan, un colosso irlandese emigrato negli USA. Con questa vittoria il centro
d'interesse della boxe mondiale si spost definitivamente dall'Inghilterra agli Stati Uniti. Nel 1889 fu
disputato l'ultimo incontro senza guantoni valido per i pesi massimi con il quale Sullivan mantenne il
titolo. Dal successivo incontro del 7 settembre 1892, Sullivan e Corbett si affrontarono con i guantoni, le
regole di Douglas erano ormai definitivamente accettate.
Sull'onda della forte crescita economica statunitense il pugilato si diffuse in tutti gli Stati dell'Unione,
divenne uno dei principali sport praticati e rappresentava, per le classi pi disagiate, un modo per
uscire dalla difficile situazione socio-economica. Nei primi anni del Novecento si fissarono altre
categorie di peso e per limitare la durata degli incontri si stabil che il numero massimo di riprese
doveva essere: 15 per gli incontri validi per titoli europei e mondiali, 12 per titoli nazionali. Limitando la
durata dell'incontro, si imponeva la necessit di individuare criteri per la vittoria ai punti, il problema fu
risolto con l'istituzione dei giudici di gara.
Nel 1908 si afferm a livello mondiale Jack Johnson, il primo pugile di colore statunitense che stup tutti
per la sua boxe intelligente e rapida. Cedette il titolo nel 1915 perdendo contro il cowboy Jess
Willard detto il gigante poich alto oltre due metri e pesante 110 kg. Il pugilato diffuso in Italia nei primi
anni nel secolo cre la sua federazione organizzatrice la FPI (Federazione Pugilistica Italiana)
nel 1916 a San Remo. I padri fondatori furono Goldsmith (Presidente) e Lomazzi (vice Presidente).
Nel 1920 ci furono i primi campionati italiani. La sede nazionale divent Milano per poi trasferirsi
a Roma nel 1929.
Il titolo dei pesi massimi pass in mano di Jack Dempsey nell'incontro disputato a Toledo
(Ohio) nel 1919, in cui vinse il titolo mondiale contro Jess Willard, nonostante quest'ultimo fosse molto
pi alto e possente rispetto al vincitore. Dempsey vinse grazie alla destrezza acquisita con i suoi studi
ed ai suoi originali metodi di allenamento e domin la categoria dei pesi massimi in un'epoca in cui i
combattimenti sul ring erano vinti pi con la forza fisica e con la resistenza che con fini azioni tecniche.
Dempsey utilizzava i principi del falling step e del double shift, due delle tecniche da lui formalizzate ed
applicate sul ring con successo, dimostrandone la straordinaria efficacia. Egli era molto aggressivo,

ma sapeva controllarsi, evitava con destrezza e con un'alzata di spalle i colpi per poi scagliare i suoi
pugni in maniera esplosiva, sfruttando in pieno l'intero peso del suo corpo in movimento. Ogni sua
azione era organizzata in improvvise e devastanti combinazioni di colpi. Nell'ultimo suo incontro
del 1926, in cui sub una discutibile sconfitta, si registr un'affluenza di pubblico mai vista e gli incassi
superarono ogni record.
Dal 1929, anno della grande crisi economica, fino al 1933 il pugilato perse molto della sua notoriet ed
importanza. Pochi avevano la possibilit di seguire gli incontri e scommettere sul loro esito come
avveniva nei primi anni del secolo. Nel 1933 comparve alla ribalta mondiale l'italiano Primo Carnera,
che rimase campione del mondo solo per un anno ma raccolse la simpatia di molti. Carnera era un
pugile imponente con i suoi 129 kg di peso e 1,97 m di altezza, allo stesso tempo velocissimo e con
un'ottima tecnica.
Nel 1937 il titolo pass nuovamente a un pugile di colore, Joe Louis, che strapp il titolo a James
Braddock mandandolo KO all'ottava ripresa. Dal 1937 al 1947 ha detenuto la corona mondiale, che ha
difeso vittoriosamente per 25 volte. Egli si ritir nel 1949, quando il suo fisico rovinato dall'alcool e dalla
droga non era pi in grado di affrontare altri incontri. Il suo record parla di 63 vittorie e 3 sconfitte.
Nel 1952 Rocky Marciano con le sue impareggiabili doti vinse il campionato del mondo e inanell una
serie di vittorie impressionante. Abbandon la carriera professionistica, imbattuto, nel 1956, dopo aver
vinto 49 incontri, 43 dei quali per knock out.
Gli successe il giovane nero Floyd Patterson, un ex peso mediomassimo che tenne il titolo fino al 1962,
salvo una breve interruzione nel 1959-1960. Successe a Patterson un altro nero, Sonny Liston,
analfabeta dalla potenza esplosiva, ex carcerato compromesso da legami con la mafia italoamericana e
morto in cause misteriose nel 1970. Nel 1964 il titolo fu vinto dal ventiduenne Cassius Clay (conosciuto
anche come Muhammad Ali), gi vincitore della medaglia d'oro all'Olimpiade di Roma del 1960. Viene
ricordato non solo per le sue versatili doti di pugile (mai nessun peso massimo era stato cos rapido nei
colpi n cos mobile sui piedi dato il peso della categoria) ma anche per il suo impegno politico
(militante islamico, fu arrestato per aver rifiutato il servizio militare) e per i modi provocatori con cui si
rivolgeva agli avversari. Con Cassius Clay la popolarit del pugilato diventa planetaria.
L'ente organizzatore statunitense degli incontri di pugilato, la World Boxing Council (WBC),
nel 1968 visse una crisi interna dalla quale nacque un'altra federazione internazionale pugilistica:
la World Boxing Association (WBA). Tale sovrapposizione di competenze cre confusione nel mondo
della boxe perch ogni associazione organizzava gare per le proprie categorie e di conseguenza
nominava i propri campioni. In seguito la situazione venne ulteriormente complicata dalla creazione
della International Boxing Federation (IBF) nel 1984 e dalla World Boxing Organization (WBO)
nel 1988. Nonostante negli anni passati ciascuna organizzazione adottava proprie categorie di peso,
dal 1987 le categorie professionistiche sono state fissate a 17, dai pesi paglia fino ai pesi massimi.
In Europa l'ente organizzatore European Boxing Union (EBU) unico. In Italia la federazione che
organizza gli incontri e assegna i titoli italiani la Federazione Pugilistica Italiana (FPI). Negli anni
ottanta e novanta hanno continuato a mostrare in questo sport la propria superiorit gli uomini di
colore. Mike Tyson, indubbiamente il pi famoso boxer dell'epoca, stato campione del mondo dei pesi
massimi per tre organizzazioni: WBC, WBA e IBF.
Negli anni ottanta avvenne un grande cambiamento nel regolamento del pugilato. Si decise di diminuire
la durata degli incontri validi per il titolo da 15 a 12 riprese. Gi in passato era accaduto che qualche
pugile morisse a causa dei colpi ricevuti durante l'incontro, ma dopo la tragedia di Duk Koo Kim (morto
a seguito dei colpi ricevuti nell'incontro con Ray "Boom Boom" Mancini, nel novembre del 1982) la
WBC decise, nel 1983, di ridurre a 12 il numero delle riprese. La WBA e la WBO fecero altrettanto
nel 1988. La IBF li segu nel 1989[2].
Negli anni duemila si sono particolarmente distinti i due fratelli ucraini Volodymyr e Vitalij Klyko: in
particolare Vitalij detiene la pi alta percentuale di KO di qualsiasi altro peso massimo. Anche se per il
grande pubblico la storia della boxe stata scritta dalla categoria dei pesi massimi, sono degni di
essere ricordati molti pugili campioni di altre categorie, tra cui Sandro Mazzinghi, campione del mondo
dei medi junior; Nino Benvenuti, campione del mondo dei pesi medi; Henry Armstrong, vincitore di tre
titoli mondiali in altrettante categorie di peso differenti; Mario D'Agata campione del mondo nei pesi
gallo e Carlos Monzn nei pesi medi, in tutte le categorie di pesoGiancarlo Garbelli, Bruno
Arcari, Sugar Ray Leonard, Ray Mancini, Alan Minter, Vito Antuofermo, Marvin Hagler, Roberto Duran e
tanti altri.

Gli stili del pugilato[modifica | modifica wikitesto]


Nel pugilato non esistono due pugili con uno stile che possa essere considerato identico. Nella pratica
esistono, tuttavia, dei modi di definire alcuni stili, senza che per questo un pugile debba essere
inquadrato esclusivamente in uno di essi. In alcuni casi, infatti, un pugile potrebbe essere classificato
sia come in-fighting che come out-fighting.

Stilista / Out-fighter[modifica | modifica wikitesto]


Il classico pugile stilista, in inglese "out-fighter", cio che boxa rimanendo all'esterno della guardia
dell'avversario, cerca di tenere a distanza l'antagonista colpendolo con pugni veloci e che arrivano da
lontano, distruggendo gradualmente la resistenza e le forze dell'avversario fino a ridurlo in propria
bala. A causa del loro affidarsi a colpi veloci ma non devastanti, gli stilisti tendono a vincere ai punti
piuttosto che per KO, bench alcuni di essi presentino carriere con percentuali molto alte di incontri vinti
prima del limite.
Gli out-fighter sono spesso considerati i migliori strateghi del pugilato, grazie alla loro abilit di
controllare l'andamento dell'incontro e di condurre l'avversario verso l'epilogo da essi pianificato
intaccandone metodicamente le forze ed esibendo maggiore abilit e destrezza di un picchiatore. Lo
stilista out-fighter, perch questo stile dia buoni risultati, deve essere dotato di un buon allungo, di
velocit di braccia, di ottimi riflessi e deve essere in grado di svolgere un grande e continuo lavoro di
gambe. Tra i pi grandi stilisti possono essere citati Prince Naseem Hamed, Zab Judah, Paulie
Malignaggi, Larry Holmes, Buster Mathis, Sugar Ray Leonard, Billy Conn[3], Willie Pep[4],Young
Stribling e Muhammad Ali[5].

Puncher[modifica | modifica wikitesto]


Il puncher un pugile con una dotazione tecnica completa, abile nel boxare a distanza ravvicinata
unendo la tecnica alla potenza e alla velocit, ed un pugile che ha spesso la capacit di mettere fuori
combattimento l'avversario con combinazioni di pugni o anche con un unico colpo. I movimenti e la
tattica del puncher sono spesso simili a quelli di uno stilista, a differenza del quale, tuttavia, il puncher
non tenta di evitare gli scambi a distanza ravvicinata. Inoltre, i puncher non cercano di sfiancare
l'avversario sulla distanza, con incontri che si risolvono spesso ai punti, ma tendono a demolire
l'avversario con le combinazioni di colpi per poi cercare il KO.
Tra i pi grandi puncher possono essere citati Sonny Liston, Manny Pacquiao, Sam Langford[6], Henry
Armstrong[7], Joe Louis[8], Sugar Ray Robinson[9], Tony Zale, Evander Holyfield, Miguel Angel
Cotto, Archie Moore, Carlos Monzn[10], Stanley Ketchel[11], Khaosai Galaxy, David Haye, Oscar De La
Hoya.

Picchiatore[modifica | modifica wikitesto]


Il picchiatore, in inglese "slugger", solitamente un pugile carente di tecnica e di gioco di gambe, che
compensa queste carenze con la pura potenza dei propri pugni. Molti picchiatori ricercano la stabilit
dell'assetto per favorire la potenza, e per questo tendono ad essere insufficientemente mobili e ad
avere difficolt ad inseguire i pugili veloci di gambe, di cui possono anzi diventare un facile bersaglio. I
picchiatori a volte tendono a trascurare le combinazioni, privilegiando le ripetizioni di colpi singoli, a
volte portati con una sola mano e con grande potenza (per lo pi ganci e uppercut), ma spesso con
velocit minore di quella degli stilisti.
La lentezza e la prevedibilit degli schemi (colpi singoli con traiettorie ovvie) spesso lasciano la strada
aperta ai pugni d'incontro e, per avere successo, i picchiatori devono essere in grado di assorbire
notevoli dosi di pugni. Le armi pi importanti del picchiatore sono la potenza e la capacit di incassare.
Tra i pi grandi pugili picchiatori possono essere citati Max Baer[12], Rocky Graziano[13], Ron Lyle, Jerry
Cooney, Cleveland Williams, Samuel Peter, Ricardo Mayorga, Roberto Duran, Antonio Margarito,
e George Foreman.

Aggressore / In-fighter[modifica | modifica wikitesto]


L'aggressore, o incalzatore, o "in-fighter", in inglese, cio che boxa dall'interno della guardia
dell'avversario, un pugile dall'aggressione continua, per questo chiamato anche "pressure fighter",
che tenta di rimanere addosso all'avversario, aggredendolo con continue raffiche e intense
combinazioni di ganci e uppercut. Un buon in-fighter necessita di buone doti di incassatore, perch

questa tecnica lo espone ad essere colpito da serie di jab e diretti prima di riuscire ad entrare nella
guardia dell'avversario, dove i colpi dell'in-fighter sono pi efficaci. Gli in-fighter agiscono meglio a
distanza ravvicinata perch generalmente sono di statura pi bassa della media degli avversari e
hanno un minore allungo, e perci sono pi efficaci ad una distanza in cui le pi lunghe braccia dei loro
avversari sono svantaggiate nel colpire rispetto alle loro.
Tuttavia, diversi pugili alti rispetto alla loro categoria sono relativamente abili nell'effettuare una boxe
d'aggressione dall'esterno della guardia dell'avversario, quanto all'interno. L'essenza dello stile
dell'incalzatore l'aggressione senza soste. Molti in-fighter di bassa statura utilizzano l'altezza ridotta
come strumento per schivare i colpi ed infilarsi nella guardia dell'avversario, abbassandosi fino alla vita
per passare sotto o di fianco ai colpi in arrivo. A differenza del bloccare i colpi con i guantoni, le schivate
fanno andare a vuoto l'avversario causandone lo sbilanciamento, e consentono all'in-fighter di passargli
sotto al braccio disteso con i pugni liberi per colpire d'incontro. Nonostante questo stile esponga
parecchio i pugili che lo praticano ai colpi degli avversari, qualche in-fighter fu noto invece per essere
stato difficile da colpire.
Le qualit indispensabili per un in-fighter sono l'aggressivit, la resistenza, il saper incassare e il saper
schivare i colpi infilandosi nella guardia dell'avversario. Tra i pi grandi aggressori / in-fighter possono
essere citati Harry Greb[14], Jack Dempsey[15], Rocky Marciano[16], Marcos Maidana, Joe Frazier, David
Tua, Jake LaMotta, e Mike Tyson che ha vinto oltre 20 incontri al 1 round.

Colpitore d'incontro/Counter puncher[modifica | modifica wikitesto]


Il colpitore d'incontro un pugile che usa come ultima difesa i movimenti della testa e blocchi costanti
per contrastare l'avversario. Quando l'avversario tenta di colpire, il pugile d'incontro usa la propria
difesa per schivare il colpo e per restituirlo contestualmente. Il colpitore d'incontro ha una potenza
spesso devastante, perch la potenza del pugno va a sommarsi alla forza contraria del movimento di
sbilanciamento in avanti del pugile che stato schivato.
I pugili d'incontro combattono soprattutto a distanza ravvicinata, ma alcuni di essi rimangono invece alla
stessa distanza di uno stilista. Per essere efficaci, gli incontristi usano i movimenti del capo, i riflessi, la
velocit, l'allungo e devono essere buoni incassatori. Tra i pi grandi pugili d'incontro possono essere
citati Muhammad Ali, Pernell Whitaker, Mike Tyson, James Toney, Nicolino Locche, Juan Manuel
Marquez, Floyd Mayweather Jr., Young Stribling e Roy Jones Jr..

Stili a confronto[modifica | modifica wikitesto]


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Ci sono delle regole generalmente accettate riguardo alle possibilit di successo che ciascuno di questi
stili di boxe ha sugli altri. In generale, un aggressore / in-fighter avvantaggiato rispetto ad uno stilista /
out-fighter, uno stilista / out-fighter avvantaggiato rispetto ad uno stilista / puncher, e un puncher
avvantaggiato rispetto ad un aggressore / in-fighter; questo forma un circolo in cui ciascuno stile pi
forte rispetto ad alcuni stili e pi debole rispetto ad altri, senza che ce ne sia uno superiore agli altri,
come in un rock-paper-scissors. Il risultato di un incontro ovviamente determinato anche da vari altri
fattori, quali il livello di abilit e di allenamento dei pugili, ma l'ampiamente sostenuta esistenza di
queste relazioni tra i vari stili si riassume in un clich diffuso tra fan e scrittori di pugilato che dice che
gli stili fanno i match.
I puncher e i picchiatori tendono a vincere gli aggressori / in-fighter perch, cercando di avvicinarsi, gli
aggressori / in-fighter finiranno invariabilmente dritti incontro ai pi potenti colpi dei primi. Cos, a meno
che l'aggressore non abbia delle capacit di incassatore fuori dal comune, la potenza superiore dei
primi la spunter. A parit di capacit pugilistica e di condizione atletica, naturalmente. Un esempio
famoso del vantaggio del picchiatore in questo tipo di confronto la vittoria per KO di George
Foreman su Joe Frazier.
Nonostante gli aggressori / in-fighter trovino pi sfogo alla loro boxe con i punchers, che accettano
molto pi di buon grado gli scambi ravvicinati, hanno in realt pi probabilit di successo contro gli

stilisti. Lo stilista / out fighter preferisce un combattimento pi lento, con maggior distanza tra s stesso
e l'avversario. L'in-fighter tenta senza soste di ridurre questa distanza per scatenare continue raffiche
furibonde, mentre a distanza ravvicinata lo stilista perde parecchia della propria efficacia, perch non
riesce a tirare i colpi pi efficaci del suo repertorio. L'aggressore / in-fighter esce generalmente
vittorioso da questo confronto, a causa del proprio incalzare e dell'agilit con cui questo viene messo in
atto, che lo rende difficile da sfuggire.
Per esempio, l'aggressore / in-fighter Joe Frazier, nonostante fosse stato facilmente dominato dal
picchiatore George Foreman, cre invece molti pi problemi allo stilista Muhammad Ali nei loro tre
incontri. Allo stesso modo l'aggressore Harry Greb fu l'unico ad aver sconfitto il grande out-fighter Gene
Tunney. Joe Louis, dopo il ritiro, ammise che odiava essere incalzato, e che l'aggressione continua
dell'imbattuto Rocky Marciano gli avrebbe causato problemi anche nel suo periodo migliore. Gli stilisti /
out-fighter tendono ad essere pi efficaci contro un picchiatore, le cui ridotta velocit di braccia e
gambe, e l'inferiore tecnica, lo rendono un bersaglio facile da colpire per la superiore velocit dello
stilista.
La preoccupazione principale dello stilista quella di prestare sempre il massimo dell'attenzione,
poich al picchiatore sufficiente arrivare a segno con un colpo di quelli giusti per mettere fine
all'incontro. Se lo stilista riesce ad evitare o a limitare l'efficacia dei colpi del picchiatore, lo pu stancare
colpendolo con veloci jab fino a portarlo, alla lunga, all'esaurimento delle forze. Se la tattica
sufficientemente efficace, lo stilista pu perfino aumentare la pressione negli ultimi round in un tentativo
di raggiungere il KO. Molti pugili classici, ad esempio Muhammad Ali, hanno avuto i loro successi
migliori contro i picchiatori. Il pi famoso degli esempi di questo tipo di match quello con cui Ali, nel
1974, a Kinshasa, stronc Foreman con un KO all'8 round dopo avergli fatto esaurire le energie nel
vano tentativo di trovare immediatamente una soluzione di forza.

Fondamenti sulla tecnica del pugilato[modifica | modifica wikitesto]

La tecnica per eseguire un colpo diretto, o jab.

Nel pugilato viene ravvisata una certa somiglianza con la scherma per il particolare tipo di studio
preparatorio fra i contendenti in funzione del successivo scambio di colpi. Fondamentalmente il pugilato
si basa su tre colpi:

Diretto: colpo pi importante per il pugile tecnico. A seconda dell'uso pu essere un colpo di
disturbo, di arresto, di preparazione al diretto successivo, oppure un colpo potente, portato
mediante una rotazione del corpo. Si attua avanzando leggermente e si colpisce con la mano che
sta davanti nella guardia (jab), oppure facendo ruotare tutto il corpo nel senso del pugno, colpendo
con la mano posteriore.
Gancio: colpo potente e demolitore che basa la sua potenza sulla leva fornita dalla spalla e
dalla posizione ad angolo retto del braccio, il colpo di chiusura per eccellenza. Il gancio per
essere efficace deve essere eseguito a corta distanza (hook).
Montante: colpo dato dal basso verso l'alto, di solito si usa nel corpo a corpo. Si attua ruotando
la spalla in modo da imprimere potenza al pugno (uppercut).

Questi colpi, portati in rapida sequenza e con variet, generano le "serie" o "combinazioni". Anche se la
fase offensiva ha un ruolo decisivo, due sono le tecniche per evitare di prendere colpi: schivare e
parare, ovvio il fatto che per ogni tipo di colpo vi siano differenti tipi di schivate e di parate.
Dai tre aspetti offensivi e dai due difensivi pu nascere un complesso incontro, che vede sul "quadrato"
due uomini che si affrontano lealmente secondo regole codificate e che alla fine del match li vedr
abbracciarsi. Il pugilato uno sport impegnativo e completo, le doti fisiche richieste sono infatti velocit,
agilit, forza e resistenza. Il pugilato richiede sia sforzi aerobici che anaerobici, pertanto l'allenamento
mira sia al miglioramento della resistenza, ovvero alla durata dello sforzo fisico nel tempo,
tramite corsa, salto della corda, allenamento a corpo libero, sia al miglioramento della forza e allo
sviluppo della massa muscolare.

Spostamento: significa un collocamento del corpo fuori dall'asse di attacco dell'avversario con
l'aiuto di un movimento laterale. Questo tipo di azione in francese chiamato dcalage. Parlano
anche di "passo di diagonale" quando lo spostamento si effettua su un asse obliquo.

Il pugilato richiede soprattutto una notevole forza di sopportazione e carattere per poter affrontare gli
sforzi durante l'allenamento e il quasi inevitabile dolore fisico durante gli incontri come del resto capita
in tantissimi altri sport anche non da combattimento. Contrariamente alla maggior parte degli altri sport,
la sconfitta nel pugilato accompagnata da dolore fisico: ci richiede una ferrea volont a non darsi per
vinto davanti alla fatica del match.

Cenni di regolamento FPI[modifica | modifica wikitesto]


Dilettanti[modifica | modifica wikitesto]

Un pugile dilettante. Questi pugili combattono indossando il caschetto.

Secondo la Federazione Pugilistica Italiana: dilettante il pugile che partecipa a pubbliche gare per
puro spirito agonistico e non per lucro.[17] I pugili dilettanti sono inquadrati nelle seguenti categorie:
aspiranti, schoolboys, cadetti, juniores, seniores. Quando si ammettono incontri fra pugili dilettanti di
diverse categorie, si applicano i regolamenti della categoria inferiore. I dilettanti percepiscono
comunque un fondo spese minimo. Il pugile dilettante combatte con un abbigliamento specifico e che si
differenzia dal professionista per l'uso obbligatorio del casco protettivo (poi abolito dal2013[18]), guanti
da 10 oz dotati di antishock, paradenti e canottiera del colore corrispondente al proprio angolo.
Diverso il caso delle World Series of Boxing, ove i pugili, pur se dilettanti, combattono con
abbigliamento e regolamenti analoghi a quelli professionistici.
Pugili aspiranti[modifica | modifica wikitesto]
Il pugile aspirante, maschio o femmina, deve avere un'et superiore ai 12 ed inferiore ai 32 anni. Pu
frequentare la palestra e sostenere gli allenamenti, ma non disputare incontri. [17]
Pugili schoolboys[modifica | modifica wikitesto]
Categoria di transizione riservata ai soli maschi: ad essa appartengono i pugili compresi fra i 14 ed i 15
anni di et, non compiuti. Al compimento del quindicesimo anno, vi il passaggio automatico alla
qualifica cadetti. Questi pugili possono disputare incontri della durata massima di tre riprese di 1' e 30"

cadauna, fra loro oppure con pugili cadetti di anni 16 non compiuti. Non possono comunque sostenere
pi di quindici incontri annui. [17]
Pugili Junior[modifica | modifica wikitesto]
Sono cadetti i pugili maschi di et superiore ai 15 anni ed inferiore ai 17; mentre sono cadette le pugili
di et superiore ai 14 anni e inferiore ai 17. Al compimento del diciassettesimo anno vi il passaggio
automatico alla qualifica juniores.

I Junior maschi possono gareggiare sulla distanza delle tre riprese di 2 minuti l'una, fra di loro
oppure con pugili juniores. Possono inoltre gareggiare con pugili schoolboys se non hanno
compiuto il sedicesimo anno di et.
Le pugili Junior possono disputare incontri della durata di tre riprese di 1' e 30" l'una, fra loro o
con le pugili Youth.[17]

Pugili Youth[modifica | modifica wikitesto]


Sono juniores i pugili di et superiore ai 17 ed inferiore ai 19 anni. Al compimento del diciannovesimo
anno di et vi il passaggio automatico nella categoria seniores, con inquadramento nella serie relativa
al punteggio.

Gli youth possono gareggiare sulla distanza delle quattro riprese di due minuti ciascuna, fra
loro, con pugili cadetti, oppure con pugili seniores di II e III serie (ma con incontri di tre riprese di
due minuti).
Le pugili youth possono disputare incontri della durata di tre riprese di 2', fra loro, con le pugili
cadette, oppure con le pugili seniores di II serie (ma con incontri di tre riprese di 1' e 30" ciascuna).
[17]

Pugili Elite[modifica | modifica wikitesto]


Il pugile Elite o proviene dalla qualifica juniores, oppure si tessera a partire dal diciannovesimo anno di
et, semprech non abbia superato i 32 anni. Se si tesserato prima dei 32 anni, pu continuare a
tesserarsi fino all'et di 35 anni, se per non ha trascorso pi di due anni senza disputare incontri. [17]
I pugili Elite maschi[modifica | modifica wikitesto]
I pugili Elite si dividono in: I II e III serie.

III serie - I pugili Elite IIIa serie gareggiano sulla distanza delle tre riprese di tre minuti ciascuna:
a- fra di loro;

b- con gli Elite IIa serie;

c- con gli Youth.

II serie - I pugili Elite IIa serie gareggiano sulla distanza delle tre riprese di tre minuti ciascuna:

a- fra di loro;

b- con gli Elite Ia serie;

c- con gli Elite IIIa serie;

d- con i pugili Youth.

I serie - I pugili Elite Ia serie gareggiano sulla distanza delle tre riprese di tre minuti ciascuna:

a- fra di loro;

b- con gli Elite IIa serie.

Professionisti[modifica | modifica wikitesto]

I pugili professionisti si dividono in tre serie, ognuna con un determinato numero di round.

I serie - Disputano incontri di sei riprese di tre minuti.


II serie - Disputano incontri di dieci riprese di tre minuti.
III serie - Disputano incontri di dieci riprese (se il titolo in palio di campione italiano) o dodici
riprese (se il titolo di campione europeo o mondiale) da tre minuti.

Categorie di peso[modifica | modifica wikitesto]


Dilettanti[19][modifica | modifica wikitesto]
Uomini[modifica | modifica Donne[modifica | modific Junior[modifica | modific
wikitesto]
a wikitesto]
a wikitesto]
Categoria

Limite di peso
in kg

Categoria

Limite di
peso in kg

Categoria

Limite di
peso in kg

Mosca leggeri

49

Mosca leggeri

48

Pinweight

46

Mosca

52

Mosca

51

Mosca leggeri

48

Gallo

56

Gallo

54

Mosca

50

Leggeri

60

Piuma

57

Supermosca

52

Superleggeri

64

Leggeri

60

Gallo

54

Welter

69

Superleggeri

64

Piuma

57

Medi

75

Welter

69

Leggeri

60

Mediomassimi

81

Medi

75

Superleggeri

63

Massimi
leggeri

90.72

Mediomassimi

81

Welter

66

Massimi

Nessun limite

Superwelter

70

Supermassimi

Nessun limite
Medi

75

Mediomassimi

80

Massimi

Nessun limite

[mostra]
VDM

Categorie di peso nel pugilato alle edizioni dei Giochi Olimpici

Professionisti[modifica | modifica wikitesto]


Categoria

Limite di peso (1 lb. = 0,4536 kg circa)

Paglia (Minimosca)

105 lb; 47 kg

Mosca leggeri (Mosca jr.)

108 lb; 49 kg

Mosca

112 lb; 51 kg

Supermosca (Gallo jr.)

115 lb; 52 kg

Gallo

118 lb; 54 kg

Supergallo (Piuma jr.)

122 lb; 55 kg

Piuma

126 lb; 57 kg

Superpiuma (Leggeri jr.)

130 lb; 59 kg

Leggeri

135 lb; 61 kg

Superleggeri (Welter jr., Welter leggeri)

140 lb; 64 kg

Welter

147 lb; 67 kg

Superwelter (Medi jr., Medi leggeri)

154 lb; 70 kg

Medi

160 lb; 73 kg

Supermedi

168 lb; 76 kg

Mediomassimi

175 lb; 80 kg

Massimi leggeri (Cruiser)

200 lb; 90 kg

Massimi

oltre 201 lb, oltre 91 kg

Critiche[modifica | modifica wikitesto]


Nonostante le regole moderne e l'adozione delle precauzioni suggerite dalla medicina dello sport, il
pugilato mantiene ancora il suo aspetto di sport violento e cruento. Lo scambio di colpi alla testa pu
comportare l'insorgere di traumi, che possono manifestarsi durante l'incontro oppure in un secondo
momento.
L'urto violento sulla testa pu essere causa di un'emorragia immediata a livello cerebrale, i cui sintomi
variano dallo stordimento alla perdita di coscienza. N sono mancati decessi conseguenti, appunto,
a trauma cranico.

Dementia pugilistica[modifica | modifica wikitesto]


I medici sportivi hanno identificato una sindrome, tipica e non rara dei pugili professionisti,
denominata punch drunk (ubriaco da pugni) oppure dementia pugilistica. I sintomi sono: perdita della
memoria, difficolt nell'ideazione, difficolt ad effettuare movimenti di precisione ed alterazione della
personalit.
A livello dilettantistico si cerca di evitare la sindrome con l'utilizzo di caschi di gomma dura attorno alla
testa. Nonostante ci, un colpo potente e ben portato pu provocare forti danni anche ai pugili cos
protetti.
La sindrome provocata da piccole emorragie cerebrali non gravi, ma che, sommate negli anni,
producono effetti dannosi per l'attivit cerebrale.

Il pugilato nel cinema[modifica | modifica wikitesto]


In ordine cronologico ricordiamo:

Charlot boxeur (conosciuto anche come Charlot eroe del ring), del 1915, con Charlie Chaplin;
Il campione (1931), diretto da King Vidor. un melodramma toccante che ebbe grande
successo commerciale e di critica. Nel 1932 vinse due premi Oscar, per il miglior attore (Wallace
Beery) e il miglior soggetto.

Pugno di ferro, del 1932, con Stanlio e Ollio;

Stasera ho vinto anch'io, film del 1949 diretto da Robert Wise ed interpretato da Robert Ryan;

Il grande campione, film del 1949 diretto da Mark Robson ed interpretato da Kirk Douglas;

Lass qualcuno mi ama (Somebody up there likes me), di Robert Wise con Paul Newman, film
del 1956 sulla vita del campione statunitense di origini italiane Rocky Graziano;

Citt amara - Fat City, di John Huston con Jeff Bridges, film del 1972 sulla vita di due pugili;

Rocky (1976), la pellicola di culto senz'altro pi nota incentrata sul pugilato e il primo capitolo di
una lunga saga: ha infatti avuto come sequel di altrettanta fama mondiale Rocky II, Rocky
III, Rocky IV, Rocky V e l'ultimo Rocky Balboa;

Il Campione (The Champ) (1979) diretto da Franco Zeffirelli. il remake di The Champ, film del
1931 diretto da King Vidor. Lo sceneggiatore Walter Newman adatta per il film il soggetto originale
del film di Vidor.

Toro scatenato (Raging Bull), film del 1980 sulla vita di Jake LaMotta diretto da Martin
Scorsese ed interpretato da Robert De Niro;

Bomber (1982), commedia italiana diretta da Michele Lupo con Bud Spencer e Jerry Cal;

Boxer, film del 1984 in lingua hindi diretto da Raj N. Sippy;

The Boxer, film del 1997 diretto da Jim Sheridan;

Hurricane - Il grido dell'innocenza (The Hurricane) film del 1999 che racconta la storia di Rubin
Carter, interpretato da Denzel Washington;

Al, film del 2001 diretto da Michael Mann e interpretato da Will Smith;

Undisputed (2002), diretto da Walter Hill con Wesley Snipes;

I ragazzi del Reich (2004), diretto da Dennis Gansel con Max Riemelt;

Million Dollar Baby, film del 2004 diretto e interpretato da Clint Eastwood;

Cinderella Man, film del 2005 sulla vita di Jim Braddock diretto da Ron Howard e interpretato
da Russell Crowe;

Carnera - Il campione pi grande, film del 2007 diretto da Renzo Martinelli;

Corde (2009), documentario di Marcello Sannino;

The Boxer (2009), diretto da Thomas Jahn;

The Fighter, film del 2010 diretto da David O. Russell, con Mark Wahlberg e Christian Bale;

Tiberio Mitri - Il campione e la miss, una miniserie televisiva italiana del 2011 diretta da Angelo
Longoni e prodotta da Rai Fiction e Cristaldi Pictures;

Tatanka, film del 2011 diretto da Giuseppe Gagliardi con il pugile italiano Clemente Russo come
protagonista;

Il grande match (Grudge Match), altra commedia del 2013 diretta da Peter Segal, con Sylvester
Stallone e Robert De Niro.

Southpaw - L'ultima sfida (Sourhpaw), film del 2015 diretto da Antoine Fuqua con Jake
Gyllenhaal e Forest Whitaker.

Creed - Nato per combattere (Creed), film del 2015 diretto da Ryan Coogler Michael B.
Jordan e Sylvester Stallone. lo spin-off della popolare saga di Rocky.

Negli altri media[modifica | modifica wikitesto]


Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Nella Iliade di Omero, al 23 canto, il pugilato appare come parte dei giochi funebri organizzati
da Achille in onore di Patroclo: Epeo, l'artigiano che costru materialmente il cavallo di Troia,
primeggia nella pugna. Egli premiato con una giumenta indomita, inadatta al lavoro; inoltre Epeo
dichiara di eccellere nel pugilato, ma ammette di non eccellere parimenti della guerra. Questi
dettagli sono specificati da Omero in quanto al tempo della narrazione l'attivit pi considerata era
appunto quella bellica, perci alle altre gare per i giochi funebri sono donati premi pi ambiti, e vi
partecipano eroi pi gloriosi.

Fumetti[modifica | modifica wikitesto]

Carnera, la montagna che cammina - di Davide Toffolo, editore Coconino Press; fumettografia
su Primo Carnera
L'arrabbiato - di Herv Barulea

Round & Round - di Andrea Campanella e Hannes Pasqualini; racconto su Bruno Visentin.

I combattenti - di Luigi Mignacco e Paolo Raffaelli, collana "Le Storie" Bonelli editore; ispirato al
racconto I duellanti di Joseph Conrad

Gong - di Austier Laurent, 2012


Il pugile - La storia vera di Hertzko Haft - di Reinhard Kleist, 2014, edizione italiana BAO
Publishing; ispirato alla storia vera dell'ebreo polacco Hertzko Haft sopravvissuto ai campi di
concentramento nazisti.

Manga e anime[modifica | modifica wikitesto]

Rocky Joe, manga e anime, a principiare dal 1968, disegni Tetsuya Chiba, storia Asao
Takamori (sotto pseudonimo di Ikki Kajiwara)
Forza Sugar, manga e anime, dal 1976, opera di Yu Koyama

Cestus, manga del 1998 di Shizuya Wazarai.

One Pound Gospel, manga e oav, dal 1987, di Rumiko Takahashi

Hajime no Ippo, manga e anime, dal 1989, di George Morikawa

Ring ni kakero, manga e anime, dal 1977, di Masami Kurumada

KATSU!, manga dal 2001 al 2005, di Mitsuru Adachi

Videogiochi[modifica | modifica wikitesto]

La serie di Punch-Out!!
La serie di Fight Night, prodotta dalla EA Sports

il gioco rocky

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