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Pugilato
Inventato Preistoria
Contatto s
Genere lotta
Indoor/outdoor Indoor
Campo di gioco Ring
Olimpico Dall' 866 a.C.
Il pugilato (in inglese boxing; in francese boxe) uno sport da combattimento e una forma
di autodifesa.
A livello competitivo esso si svolge all'interno di uno spazio quadrato chiamato ring, tra due atleti che si
affrontano colpendosi con i pugni chiusi (protetti da appositi guantoni), allo scopo di indebolire e
atterrare l'avversario. Questo sport conosciuto, a partire dall'XVIII secolo, anche come la nobile arte,
richiedendo ai suoi praticanti caratteristiche comecoraggio, forza, intelligenza e velocit.
La parola pugilato deriva dal latino pugilatus, che deriva da pugili che significa atleta, a sua volta
derivante da pugnus che significa pugno.
Indice
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1Storia
o
1.2L'egemonia inglese
1.5Pugilato statunitense
2.1Stilista / Out-fighter
2.2Puncher
2.3Picchiatore
2.4Aggressore / In-fighter
2.6Stili a confronto
3Fondamenti sulla tecnica del pugilato
4.1.1Pugili aspiranti
4.1.2Pugili schoolboys
4.1.3Pugili Junior
4.1.4Pugili Youth
4.1.5Pugili Elite
4.1.5.1I pugili Elite maschi
4.2Professionisti
5Categorie di peso
5.1Dilettanti[19]
5.1.1Uomini
5.1.2Donne
5.1.3Junior
5.2Professionisti
6Critiche
6.1Dementia pugilistica
7.1.1Letteratura
7.1.2Fumetti
7.1.3Manga e anime
7.2Videogiochi
8Note
9Voci correlate
10Altri progetti
11Collegamenti esterni
Broughton, rimasto famoso nella storia per aver formulato nel 1734 il primo codice di disciplina per i
combattimenti di pugilato e per aver inventato i guantoni da combattimento.
Broughton era pi intelligente che forte. Cap che la boxe non era solo un combattimento violento e
cieco ma un precisa armonia tra difesa e attacco. Introdusse la tecnica del colpire e ritirarsi e
del fermarsi e bloccare il colpo avversario. Broughton rimase famoso sia per le sue vittorie sia per la
sua grande onest, durante e dopo gli incontri.
Mendoza, detentore del titolo di campione dal 1792 al 1795. Daniel Mendoza perse il titolo contro il
"gentleman" John Jackson.
Gi da alcuni anni attorno alla boxe ruotavano notevoli interessi economici, fatti di rilevanti scommesse
e ingenti premi in denaro. Per questo motivo si sent l'esigenza di regole pi rigorose. Nel 1865 John
Sholto Douglas scrisse, insieme all'atleta John Graham Chambers[1] le regole del marchese di
Queensberry, ovvero il codice della boxe scientifica che contiene i fondamenti principali comuni anche
alla boxe moderna:
KO: il pugile perdeva se non si riprendeva dai colpi ricevuti entro 10 secondi, mentre il pugile
avversario doveva aspettare il comando dell'arbitro per riprendere a colpire.
Categorie di peso: i pugili sono divisi in categorie di peso. Non possono avvenire incontri tra
atleti di categorie differenti. Le categorie erano inizialmente soltanto tre: leggeri, medi e massimi.
Le nuove regole rendevano il pugilato molto meno violento e lo trasformavano in uno sport di abilit,
destrezza e velocit. Per il momento non era ancora stato fissato un numero massimo di riprese, si
procedeva quindi ad oltranza fino al KO o allo spossamento di uno dei due pugili. Le regole di Douglas
vennero assorbite con molta lentezza. Ancora alla fine del XIX secolo in molti incontri i pugili si
affrontavano secondo le vecchie regole del London Prize Ring Rules, nonostante numerose nazioni
vietassero l'organizzazione di incontri in cui non era previsto l'uso dei guantoni protettivi. Dal momento
in cui venne scritto il codice della boxe scientifica si fa coincidere la storia della boxe con la categoria
dei pesi massimi.
Attorno agli incontri di pugilato, in maniera particolare nella categoria dei pesi massimi, ruotavano
interessi economici enormi. Ai pugili venivano dati ingenti premi in denaro e il pubblico amava
scommettere ingenti somme su tutto quello che riguardava la sfida: vincitore, quante riprese fosse
durata, ecc. Migliaia di persone assistevano alle gare organizzate presso arene costruite
appositamente per questo sport. Allora i ring erano ottagonali definiti da corde e pali, i pugili
combattevano a torso nudo, con i calzoni lunghi o a tre quarti di gamba, gli incontri non avevano limiti di
numero massimo di riprese. Nonostante le regole di Douglas di alcuni anni prima gli incontri venivano
ancora disputati a mani nude, ci portava spesso a tragiche conseguenze. Per questo motivo in molti
stati dell'unione e dell'Europa alla fine dell'Ottocento il pugilato a mani nude era proibito.
La boxe trov rapida diffusione negli Stati Uniti d'America a tal punto che nel 7 febbraio 1882 lo
statunitense John Lawrence Sullivan vinse il campionato del mondo categoria pesi massimi battendo il
detentore Paddy Ryan, un colosso irlandese emigrato negli USA. Con questa vittoria il centro
d'interesse della boxe mondiale si spost definitivamente dall'Inghilterra agli Stati Uniti. Nel 1889 fu
disputato l'ultimo incontro senza guantoni valido per i pesi massimi con il quale Sullivan mantenne il
titolo. Dal successivo incontro del 7 settembre 1892, Sullivan e Corbett si affrontarono con i guantoni, le
regole di Douglas erano ormai definitivamente accettate.
Sull'onda della forte crescita economica statunitense il pugilato si diffuse in tutti gli Stati dell'Unione,
divenne uno dei principali sport praticati e rappresentava, per le classi pi disagiate, un modo per
uscire dalla difficile situazione socio-economica. Nei primi anni del Novecento si fissarono altre
categorie di peso e per limitare la durata degli incontri si stabil che il numero massimo di riprese
doveva essere: 15 per gli incontri validi per titoli europei e mondiali, 12 per titoli nazionali. Limitando la
durata dell'incontro, si imponeva la necessit di individuare criteri per la vittoria ai punti, il problema fu
risolto con l'istituzione dei giudici di gara.
Nel 1908 si afferm a livello mondiale Jack Johnson, il primo pugile di colore statunitense che stup tutti
per la sua boxe intelligente e rapida. Cedette il titolo nel 1915 perdendo contro il cowboy Jess
Willard detto il gigante poich alto oltre due metri e pesante 110 kg. Il pugilato diffuso in Italia nei primi
anni nel secolo cre la sua federazione organizzatrice la FPI (Federazione Pugilistica Italiana)
nel 1916 a San Remo. I padri fondatori furono Goldsmith (Presidente) e Lomazzi (vice Presidente).
Nel 1920 ci furono i primi campionati italiani. La sede nazionale divent Milano per poi trasferirsi
a Roma nel 1929.
Il titolo dei pesi massimi pass in mano di Jack Dempsey nell'incontro disputato a Toledo
(Ohio) nel 1919, in cui vinse il titolo mondiale contro Jess Willard, nonostante quest'ultimo fosse molto
pi alto e possente rispetto al vincitore. Dempsey vinse grazie alla destrezza acquisita con i suoi studi
ed ai suoi originali metodi di allenamento e domin la categoria dei pesi massimi in un'epoca in cui i
combattimenti sul ring erano vinti pi con la forza fisica e con la resistenza che con fini azioni tecniche.
Dempsey utilizzava i principi del falling step e del double shift, due delle tecniche da lui formalizzate ed
applicate sul ring con successo, dimostrandone la straordinaria efficacia. Egli era molto aggressivo,
ma sapeva controllarsi, evitava con destrezza e con un'alzata di spalle i colpi per poi scagliare i suoi
pugni in maniera esplosiva, sfruttando in pieno l'intero peso del suo corpo in movimento. Ogni sua
azione era organizzata in improvvise e devastanti combinazioni di colpi. Nell'ultimo suo incontro
del 1926, in cui sub una discutibile sconfitta, si registr un'affluenza di pubblico mai vista e gli incassi
superarono ogni record.
Dal 1929, anno della grande crisi economica, fino al 1933 il pugilato perse molto della sua notoriet ed
importanza. Pochi avevano la possibilit di seguire gli incontri e scommettere sul loro esito come
avveniva nei primi anni del secolo. Nel 1933 comparve alla ribalta mondiale l'italiano Primo Carnera,
che rimase campione del mondo solo per un anno ma raccolse la simpatia di molti. Carnera era un
pugile imponente con i suoi 129 kg di peso e 1,97 m di altezza, allo stesso tempo velocissimo e con
un'ottima tecnica.
Nel 1937 il titolo pass nuovamente a un pugile di colore, Joe Louis, che strapp il titolo a James
Braddock mandandolo KO all'ottava ripresa. Dal 1937 al 1947 ha detenuto la corona mondiale, che ha
difeso vittoriosamente per 25 volte. Egli si ritir nel 1949, quando il suo fisico rovinato dall'alcool e dalla
droga non era pi in grado di affrontare altri incontri. Il suo record parla di 63 vittorie e 3 sconfitte.
Nel 1952 Rocky Marciano con le sue impareggiabili doti vinse il campionato del mondo e inanell una
serie di vittorie impressionante. Abbandon la carriera professionistica, imbattuto, nel 1956, dopo aver
vinto 49 incontri, 43 dei quali per knock out.
Gli successe il giovane nero Floyd Patterson, un ex peso mediomassimo che tenne il titolo fino al 1962,
salvo una breve interruzione nel 1959-1960. Successe a Patterson un altro nero, Sonny Liston,
analfabeta dalla potenza esplosiva, ex carcerato compromesso da legami con la mafia italoamericana e
morto in cause misteriose nel 1970. Nel 1964 il titolo fu vinto dal ventiduenne Cassius Clay (conosciuto
anche come Muhammad Ali), gi vincitore della medaglia d'oro all'Olimpiade di Roma del 1960. Viene
ricordato non solo per le sue versatili doti di pugile (mai nessun peso massimo era stato cos rapido nei
colpi n cos mobile sui piedi dato il peso della categoria) ma anche per il suo impegno politico
(militante islamico, fu arrestato per aver rifiutato il servizio militare) e per i modi provocatori con cui si
rivolgeva agli avversari. Con Cassius Clay la popolarit del pugilato diventa planetaria.
L'ente organizzatore statunitense degli incontri di pugilato, la World Boxing Council (WBC),
nel 1968 visse una crisi interna dalla quale nacque un'altra federazione internazionale pugilistica:
la World Boxing Association (WBA). Tale sovrapposizione di competenze cre confusione nel mondo
della boxe perch ogni associazione organizzava gare per le proprie categorie e di conseguenza
nominava i propri campioni. In seguito la situazione venne ulteriormente complicata dalla creazione
della International Boxing Federation (IBF) nel 1984 e dalla World Boxing Organization (WBO)
nel 1988. Nonostante negli anni passati ciascuna organizzazione adottava proprie categorie di peso,
dal 1987 le categorie professionistiche sono state fissate a 17, dai pesi paglia fino ai pesi massimi.
In Europa l'ente organizzatore European Boxing Union (EBU) unico. In Italia la federazione che
organizza gli incontri e assegna i titoli italiani la Federazione Pugilistica Italiana (FPI). Negli anni
ottanta e novanta hanno continuato a mostrare in questo sport la propria superiorit gli uomini di
colore. Mike Tyson, indubbiamente il pi famoso boxer dell'epoca, stato campione del mondo dei pesi
massimi per tre organizzazioni: WBC, WBA e IBF.
Negli anni ottanta avvenne un grande cambiamento nel regolamento del pugilato. Si decise di diminuire
la durata degli incontri validi per il titolo da 15 a 12 riprese. Gi in passato era accaduto che qualche
pugile morisse a causa dei colpi ricevuti durante l'incontro, ma dopo la tragedia di Duk Koo Kim (morto
a seguito dei colpi ricevuti nell'incontro con Ray "Boom Boom" Mancini, nel novembre del 1982) la
WBC decise, nel 1983, di ridurre a 12 il numero delle riprese. La WBA e la WBO fecero altrettanto
nel 1988. La IBF li segu nel 1989[2].
Negli anni duemila si sono particolarmente distinti i due fratelli ucraini Volodymyr e Vitalij Klyko: in
particolare Vitalij detiene la pi alta percentuale di KO di qualsiasi altro peso massimo. Anche se per il
grande pubblico la storia della boxe stata scritta dalla categoria dei pesi massimi, sono degni di
essere ricordati molti pugili campioni di altre categorie, tra cui Sandro Mazzinghi, campione del mondo
dei medi junior; Nino Benvenuti, campione del mondo dei pesi medi; Henry Armstrong, vincitore di tre
titoli mondiali in altrettante categorie di peso differenti; Mario D'Agata campione del mondo nei pesi
gallo e Carlos Monzn nei pesi medi, in tutte le categorie di pesoGiancarlo Garbelli, Bruno
Arcari, Sugar Ray Leonard, Ray Mancini, Alan Minter, Vito Antuofermo, Marvin Hagler, Roberto Duran e
tanti altri.
questa tecnica lo espone ad essere colpito da serie di jab e diretti prima di riuscire ad entrare nella
guardia dell'avversario, dove i colpi dell'in-fighter sono pi efficaci. Gli in-fighter agiscono meglio a
distanza ravvicinata perch generalmente sono di statura pi bassa della media degli avversari e
hanno un minore allungo, e perci sono pi efficaci ad una distanza in cui le pi lunghe braccia dei loro
avversari sono svantaggiate nel colpire rispetto alle loro.
Tuttavia, diversi pugili alti rispetto alla loro categoria sono relativamente abili nell'effettuare una boxe
d'aggressione dall'esterno della guardia dell'avversario, quanto all'interno. L'essenza dello stile
dell'incalzatore l'aggressione senza soste. Molti in-fighter di bassa statura utilizzano l'altezza ridotta
come strumento per schivare i colpi ed infilarsi nella guardia dell'avversario, abbassandosi fino alla vita
per passare sotto o di fianco ai colpi in arrivo. A differenza del bloccare i colpi con i guantoni, le schivate
fanno andare a vuoto l'avversario causandone lo sbilanciamento, e consentono all'in-fighter di passargli
sotto al braccio disteso con i pugni liberi per colpire d'incontro. Nonostante questo stile esponga
parecchio i pugili che lo praticano ai colpi degli avversari, qualche in-fighter fu noto invece per essere
stato difficile da colpire.
Le qualit indispensabili per un in-fighter sono l'aggressivit, la resistenza, il saper incassare e il saper
schivare i colpi infilandosi nella guardia dell'avversario. Tra i pi grandi aggressori / in-fighter possono
essere citati Harry Greb[14], Jack Dempsey[15], Rocky Marciano[16], Marcos Maidana, Joe Frazier, David
Tua, Jake LaMotta, e Mike Tyson che ha vinto oltre 20 incontri al 1 round.
Ci sono delle regole generalmente accettate riguardo alle possibilit di successo che ciascuno di questi
stili di boxe ha sugli altri. In generale, un aggressore / in-fighter avvantaggiato rispetto ad uno stilista /
out-fighter, uno stilista / out-fighter avvantaggiato rispetto ad uno stilista / puncher, e un puncher
avvantaggiato rispetto ad un aggressore / in-fighter; questo forma un circolo in cui ciascuno stile pi
forte rispetto ad alcuni stili e pi debole rispetto ad altri, senza che ce ne sia uno superiore agli altri,
come in un rock-paper-scissors. Il risultato di un incontro ovviamente determinato anche da vari altri
fattori, quali il livello di abilit e di allenamento dei pugili, ma l'ampiamente sostenuta esistenza di
queste relazioni tra i vari stili si riassume in un clich diffuso tra fan e scrittori di pugilato che dice che
gli stili fanno i match.
I puncher e i picchiatori tendono a vincere gli aggressori / in-fighter perch, cercando di avvicinarsi, gli
aggressori / in-fighter finiranno invariabilmente dritti incontro ai pi potenti colpi dei primi. Cos, a meno
che l'aggressore non abbia delle capacit di incassatore fuori dal comune, la potenza superiore dei
primi la spunter. A parit di capacit pugilistica e di condizione atletica, naturalmente. Un esempio
famoso del vantaggio del picchiatore in questo tipo di confronto la vittoria per KO di George
Foreman su Joe Frazier.
Nonostante gli aggressori / in-fighter trovino pi sfogo alla loro boxe con i punchers, che accettano
molto pi di buon grado gli scambi ravvicinati, hanno in realt pi probabilit di successo contro gli
stilisti. Lo stilista / out fighter preferisce un combattimento pi lento, con maggior distanza tra s stesso
e l'avversario. L'in-fighter tenta senza soste di ridurre questa distanza per scatenare continue raffiche
furibonde, mentre a distanza ravvicinata lo stilista perde parecchia della propria efficacia, perch non
riesce a tirare i colpi pi efficaci del suo repertorio. L'aggressore / in-fighter esce generalmente
vittorioso da questo confronto, a causa del proprio incalzare e dell'agilit con cui questo viene messo in
atto, che lo rende difficile da sfuggire.
Per esempio, l'aggressore / in-fighter Joe Frazier, nonostante fosse stato facilmente dominato dal
picchiatore George Foreman, cre invece molti pi problemi allo stilista Muhammad Ali nei loro tre
incontri. Allo stesso modo l'aggressore Harry Greb fu l'unico ad aver sconfitto il grande out-fighter Gene
Tunney. Joe Louis, dopo il ritiro, ammise che odiava essere incalzato, e che l'aggressione continua
dell'imbattuto Rocky Marciano gli avrebbe causato problemi anche nel suo periodo migliore. Gli stilisti /
out-fighter tendono ad essere pi efficaci contro un picchiatore, le cui ridotta velocit di braccia e
gambe, e l'inferiore tecnica, lo rendono un bersaglio facile da colpire per la superiore velocit dello
stilista.
La preoccupazione principale dello stilista quella di prestare sempre il massimo dell'attenzione,
poich al picchiatore sufficiente arrivare a segno con un colpo di quelli giusti per mettere fine
all'incontro. Se lo stilista riesce ad evitare o a limitare l'efficacia dei colpi del picchiatore, lo pu stancare
colpendolo con veloci jab fino a portarlo, alla lunga, all'esaurimento delle forze. Se la tattica
sufficientemente efficace, lo stilista pu perfino aumentare la pressione negli ultimi round in un tentativo
di raggiungere il KO. Molti pugili classici, ad esempio Muhammad Ali, hanno avuto i loro successi
migliori contro i picchiatori. Il pi famoso degli esempi di questo tipo di match quello con cui Ali, nel
1974, a Kinshasa, stronc Foreman con un KO all'8 round dopo avergli fatto esaurire le energie nel
vano tentativo di trovare immediatamente una soluzione di forza.
Nel pugilato viene ravvisata una certa somiglianza con la scherma per il particolare tipo di studio
preparatorio fra i contendenti in funzione del successivo scambio di colpi. Fondamentalmente il pugilato
si basa su tre colpi:
Diretto: colpo pi importante per il pugile tecnico. A seconda dell'uso pu essere un colpo di
disturbo, di arresto, di preparazione al diretto successivo, oppure un colpo potente, portato
mediante una rotazione del corpo. Si attua avanzando leggermente e si colpisce con la mano che
sta davanti nella guardia (jab), oppure facendo ruotare tutto il corpo nel senso del pugno, colpendo
con la mano posteriore.
Gancio: colpo potente e demolitore che basa la sua potenza sulla leva fornita dalla spalla e
dalla posizione ad angolo retto del braccio, il colpo di chiusura per eccellenza. Il gancio per
essere efficace deve essere eseguito a corta distanza (hook).
Montante: colpo dato dal basso verso l'alto, di solito si usa nel corpo a corpo. Si attua ruotando
la spalla in modo da imprimere potenza al pugno (uppercut).
Questi colpi, portati in rapida sequenza e con variet, generano le "serie" o "combinazioni". Anche se la
fase offensiva ha un ruolo decisivo, due sono le tecniche per evitare di prendere colpi: schivare e
parare, ovvio il fatto che per ogni tipo di colpo vi siano differenti tipi di schivate e di parate.
Dai tre aspetti offensivi e dai due difensivi pu nascere un complesso incontro, che vede sul "quadrato"
due uomini che si affrontano lealmente secondo regole codificate e che alla fine del match li vedr
abbracciarsi. Il pugilato uno sport impegnativo e completo, le doti fisiche richieste sono infatti velocit,
agilit, forza e resistenza. Il pugilato richiede sia sforzi aerobici che anaerobici, pertanto l'allenamento
mira sia al miglioramento della resistenza, ovvero alla durata dello sforzo fisico nel tempo,
tramite corsa, salto della corda, allenamento a corpo libero, sia al miglioramento della forza e allo
sviluppo della massa muscolare.
Spostamento: significa un collocamento del corpo fuori dall'asse di attacco dell'avversario con
l'aiuto di un movimento laterale. Questo tipo di azione in francese chiamato dcalage. Parlano
anche di "passo di diagonale" quando lo spostamento si effettua su un asse obliquo.
Il pugilato richiede soprattutto una notevole forza di sopportazione e carattere per poter affrontare gli
sforzi durante l'allenamento e il quasi inevitabile dolore fisico durante gli incontri come del resto capita
in tantissimi altri sport anche non da combattimento. Contrariamente alla maggior parte degli altri sport,
la sconfitta nel pugilato accompagnata da dolore fisico: ci richiede una ferrea volont a non darsi per
vinto davanti alla fatica del match.
Secondo la Federazione Pugilistica Italiana: dilettante il pugile che partecipa a pubbliche gare per
puro spirito agonistico e non per lucro.[17] I pugili dilettanti sono inquadrati nelle seguenti categorie:
aspiranti, schoolboys, cadetti, juniores, seniores. Quando si ammettono incontri fra pugili dilettanti di
diverse categorie, si applicano i regolamenti della categoria inferiore. I dilettanti percepiscono
comunque un fondo spese minimo. Il pugile dilettante combatte con un abbigliamento specifico e che si
differenzia dal professionista per l'uso obbligatorio del casco protettivo (poi abolito dal2013[18]), guanti
da 10 oz dotati di antishock, paradenti e canottiera del colore corrispondente al proprio angolo.
Diverso il caso delle World Series of Boxing, ove i pugili, pur se dilettanti, combattono con
abbigliamento e regolamenti analoghi a quelli professionistici.
Pugili aspiranti[modifica | modifica wikitesto]
Il pugile aspirante, maschio o femmina, deve avere un'et superiore ai 12 ed inferiore ai 32 anni. Pu
frequentare la palestra e sostenere gli allenamenti, ma non disputare incontri. [17]
Pugili schoolboys[modifica | modifica wikitesto]
Categoria di transizione riservata ai soli maschi: ad essa appartengono i pugili compresi fra i 14 ed i 15
anni di et, non compiuti. Al compimento del quindicesimo anno, vi il passaggio automatico alla
qualifica cadetti. Questi pugili possono disputare incontri della durata massima di tre riprese di 1' e 30"
cadauna, fra loro oppure con pugili cadetti di anni 16 non compiuti. Non possono comunque sostenere
pi di quindici incontri annui. [17]
Pugili Junior[modifica | modifica wikitesto]
Sono cadetti i pugili maschi di et superiore ai 15 anni ed inferiore ai 17; mentre sono cadette le pugili
di et superiore ai 14 anni e inferiore ai 17. Al compimento del diciassettesimo anno vi il passaggio
automatico alla qualifica juniores.
I Junior maschi possono gareggiare sulla distanza delle tre riprese di 2 minuti l'una, fra di loro
oppure con pugili juniores. Possono inoltre gareggiare con pugili schoolboys se non hanno
compiuto il sedicesimo anno di et.
Le pugili Junior possono disputare incontri della durata di tre riprese di 1' e 30" l'una, fra loro o
con le pugili Youth.[17]
Gli youth possono gareggiare sulla distanza delle quattro riprese di due minuti ciascuna, fra
loro, con pugili cadetti, oppure con pugili seniores di II e III serie (ma con incontri di tre riprese di
due minuti).
Le pugili youth possono disputare incontri della durata di tre riprese di 2', fra loro, con le pugili
cadette, oppure con le pugili seniores di II serie (ma con incontri di tre riprese di 1' e 30" ciascuna).
[17]
III serie - I pugili Elite IIIa serie gareggiano sulla distanza delle tre riprese di tre minuti ciascuna:
a- fra di loro;
II serie - I pugili Elite IIa serie gareggiano sulla distanza delle tre riprese di tre minuti ciascuna:
a- fra di loro;
I serie - I pugili Elite Ia serie gareggiano sulla distanza delle tre riprese di tre minuti ciascuna:
a- fra di loro;
I pugili professionisti si dividono in tre serie, ognuna con un determinato numero di round.
Limite di peso
in kg
Categoria
Limite di
peso in kg
Categoria
Limite di
peso in kg
Mosca leggeri
49
Mosca leggeri
48
Pinweight
46
Mosca
52
Mosca
51
Mosca leggeri
48
Gallo
56
Gallo
54
Mosca
50
Leggeri
60
Piuma
57
Supermosca
52
Superleggeri
64
Leggeri
60
Gallo
54
Welter
69
Superleggeri
64
Piuma
57
Medi
75
Welter
69
Leggeri
60
Mediomassimi
81
Medi
75
Superleggeri
63
Massimi
leggeri
90.72
Mediomassimi
81
Welter
66
Massimi
Nessun limite
Superwelter
70
Supermassimi
Nessun limite
Medi
75
Mediomassimi
80
Massimi
Nessun limite
[mostra]
VDM
Paglia (Minimosca)
105 lb; 47 kg
108 lb; 49 kg
Mosca
112 lb; 51 kg
115 lb; 52 kg
Gallo
118 lb; 54 kg
122 lb; 55 kg
Piuma
126 lb; 57 kg
130 lb; 59 kg
Leggeri
135 lb; 61 kg
140 lb; 64 kg
Welter
147 lb; 67 kg
154 lb; 70 kg
Medi
160 lb; 73 kg
Supermedi
168 lb; 76 kg
Mediomassimi
175 lb; 80 kg
200 lb; 90 kg
Massimi
Charlot boxeur (conosciuto anche come Charlot eroe del ring), del 1915, con Charlie Chaplin;
Il campione (1931), diretto da King Vidor. un melodramma toccante che ebbe grande
successo commerciale e di critica. Nel 1932 vinse due premi Oscar, per il miglior attore (Wallace
Beery) e il miglior soggetto.
Stasera ho vinto anch'io, film del 1949 diretto da Robert Wise ed interpretato da Robert Ryan;
Il grande campione, film del 1949 diretto da Mark Robson ed interpretato da Kirk Douglas;
Lass qualcuno mi ama (Somebody up there likes me), di Robert Wise con Paul Newman, film
del 1956 sulla vita del campione statunitense di origini italiane Rocky Graziano;
Citt amara - Fat City, di John Huston con Jeff Bridges, film del 1972 sulla vita di due pugili;
Rocky (1976), la pellicola di culto senz'altro pi nota incentrata sul pugilato e il primo capitolo di
una lunga saga: ha infatti avuto come sequel di altrettanta fama mondiale Rocky II, Rocky
III, Rocky IV, Rocky V e l'ultimo Rocky Balboa;
Il Campione (The Champ) (1979) diretto da Franco Zeffirelli. il remake di The Champ, film del
1931 diretto da King Vidor. Lo sceneggiatore Walter Newman adatta per il film il soggetto originale
del film di Vidor.
Toro scatenato (Raging Bull), film del 1980 sulla vita di Jake LaMotta diretto da Martin
Scorsese ed interpretato da Robert De Niro;
Bomber (1982), commedia italiana diretta da Michele Lupo con Bud Spencer e Jerry Cal;
Hurricane - Il grido dell'innocenza (The Hurricane) film del 1999 che racconta la storia di Rubin
Carter, interpretato da Denzel Washington;
Al, film del 2001 diretto da Michael Mann e interpretato da Will Smith;
I ragazzi del Reich (2004), diretto da Dennis Gansel con Max Riemelt;
Million Dollar Baby, film del 2004 diretto e interpretato da Clint Eastwood;
Cinderella Man, film del 2005 sulla vita di Jim Braddock diretto da Ron Howard e interpretato
da Russell Crowe;
The Fighter, film del 2010 diretto da David O. Russell, con Mark Wahlberg e Christian Bale;
Tiberio Mitri - Il campione e la miss, una miniserie televisiva italiana del 2011 diretta da Angelo
Longoni e prodotta da Rai Fiction e Cristaldi Pictures;
Tatanka, film del 2011 diretto da Giuseppe Gagliardi con il pugile italiano Clemente Russo come
protagonista;
Il grande match (Grudge Match), altra commedia del 2013 diretta da Peter Segal, con Sylvester
Stallone e Robert De Niro.
Southpaw - L'ultima sfida (Sourhpaw), film del 2015 diretto da Antoine Fuqua con Jake
Gyllenhaal e Forest Whitaker.
Creed - Nato per combattere (Creed), film del 2015 diretto da Ryan Coogler Michael B.
Jordan e Sylvester Stallone. lo spin-off della popolare saga di Rocky.
Nella Iliade di Omero, al 23 canto, il pugilato appare come parte dei giochi funebri organizzati
da Achille in onore di Patroclo: Epeo, l'artigiano che costru materialmente il cavallo di Troia,
primeggia nella pugna. Egli premiato con una giumenta indomita, inadatta al lavoro; inoltre Epeo
dichiara di eccellere nel pugilato, ma ammette di non eccellere parimenti della guerra. Questi
dettagli sono specificati da Omero in quanto al tempo della narrazione l'attivit pi considerata era
appunto quella bellica, perci alle altre gare per i giochi funebri sono donati premi pi ambiti, e vi
partecipano eroi pi gloriosi.
Carnera, la montagna che cammina - di Davide Toffolo, editore Coconino Press; fumettografia
su Primo Carnera
L'arrabbiato - di Herv Barulea
Round & Round - di Andrea Campanella e Hannes Pasqualini; racconto su Bruno Visentin.
I combattenti - di Luigi Mignacco e Paolo Raffaelli, collana "Le Storie" Bonelli editore; ispirato al
racconto I duellanti di Joseph Conrad
Rocky Joe, manga e anime, a principiare dal 1968, disegni Tetsuya Chiba, storia Asao
Takamori (sotto pseudonimo di Ikki Kajiwara)
Forza Sugar, manga e anime, dal 1976, opera di Yu Koyama
La serie di Punch-Out!!
La serie di Fight Night, prodotta dalla EA Sports
il gioco rocky