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Corso di Energetica - Prof.

Dentice d'Accadia - Heat integration e Pinch Analysis

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II


D.I.I. Dipartimento di Ingegneria Industriale

Corso di Energetica

EFFICIENZA ENERGETICA IN APPLICAZIONI INDUSTRIALI


Heat Integration e Pinch Analysis (cenni introduttivi)

Prof. ing. Massimo Dentice d'Accadia

Corso di Energetica - Prof. Dentice d'Accadia - Heat integration e Pinch Analysis

Introduzione
 In molte applicazioni, soprattutto industriali (industrie chimiche, alimentari,
siderurgiche) esistono considerevoli margini di risparmio energetico mediante il
recupero termico di reflui di processo e, soprattutto, mediante lintegrazione termica
tra flussi caldi che devono essere raffreddati e flussi freddi che devono essere riscaldati.
 In presenza di esigenze contemporanee di riscaldamento, per alcuni flussi, e di
raffreddamento, per altri, luso di semplici scambiatori di calore pu permettere di
ridurre considerevolmente il fabbisogno di energia pregiata proveniente dallesterno
del processo (ad esempio, vapore per le esigenze di riscaldamento, acqua refrigerata
per quelle di freddo).
 Nel seguito, si tratter prima il caso, particolarmente semplice, in cui siano presenti solo
due correnti, una fredda, da riscaldare, e una calda, da raffreddare.
 Successivamente, e sempre con lausilio di un esempio, si evidenzier come, in un caso
anche solo leggermente pi complesso, in cui ci siano diverse correnti calde e fredde,
per sfruttare in modo ottimale le potenzialit di risparmio energetico presenti sia
opportuno limpiego di una tecnica di analisi e progettazione nota come Pinch
Technology.

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Esempio 1: integrazione termica tra due sole correnti


 Si consideri il caso in cui siano presenti due correnti fluide, una fredda che deve essere portata
dalla temperatura T1f alla temperatura T2f, e laltra calda, che deve essere raffreddata da T1c a T2c.
 In condizioni di regime stazionario, e considerando per semplicit il caso di gas ideali o liquidi
incomprimibili (*) a calori specifici indipendenti dalla temperatura (nonch trascurando, nel
secondo caso, il termine vp nelespressione per il calcolo delle variazioni di entalpia), le potenze
termiche da fornire alla corrente fredda (QH, H = heating) e da sottrarre alla corrente calda (QC, c
= cooling) potranno esprimersi, con ovvio significato dei simboli, come:

& =m
& (T T ) = H
&
& f (h 2f h1f ) = m
& f c p,f (T2f T1f ) = C
flusso freddo Q
H
f
2f
1f
f

& =m
& (T T ) = H
&
& c (h1c h 2c ) = m
& c c p,c (T1c T2c ) = C
flusso caldo Q
C
c
1c
2c
c
& e C
& vengono definite capacit termiche orarie (o per unit di tempo) dei
 In particolare, C
c
f
due flussi, si misurano in kW/K e sono evidentemente ottenute come prodotto della portata
& =m
& c p rappresenta il flusso entalpico
massica per il calore specifico a pressione costante; H
(estensivo, in kW) nei vari stati termodinamici iniziali e finali.
 In assenza di interazioni termiche tra di due flussi, la potenza termica QH dovr essere fornita
interamente da un generatore di calore, mentre la QC dovr essere interamente sottratta alla
corrente calda mediante un impianto frigorifero.
(*) La

trattazione rimane peraltro valida anche per sostanze pure in passaggio di fase (a pressione costante).

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Esempio 1: diagramma T-H


 Se T1,c > T1,f, possibile fare in modo che una parte delle potenze termiche QH e QC venga scambiata
tra le due correnti, riducendo lapporto energetico richiesto a fonti esterne al processo. A tale scopo,
sufficiente introdurre un semplice scambiatore di calore che permetta linterazione termica tra i
due flussi.
 Per individuare la massima interazione termica
T (K)
possibile, utile rappresentare i processi in un
piano temperatura flusso entalpico, (T-H); a tale
proposito, utile osservare preliminarmente
come, in questo piano, linclinazione delle curve
che rappresentano i due processi sia inversamente
proporzionale alle capacit termiche orarie dei
due flussi, essendo, in base alle ipotesi specificate
in premessa:
dT 1
Q& = C& dT = dH&
=
= cost.
dH& C&
 Nellesempio, evidentemente Cc < Cf (la
pendenza del profilo di temperatura infatti
maggiore per il fluido caldo).

Massima interazione
termica
1c

2f

1f
2c

Q& C , min

Q& SC , max

Q& H , min

(kW)

 Le due curve possono traslare arbitrariamente in senso orizzontale, senza alterare le temperature dei
flussi e le potenze termiche complessivamente richieste; varier, invece, la potenza scambiata, che
risulta massima quando la differenza di temperatura tra le correnti si annulla (condizione limite, che
richiederebbe ladozione di uno scambiatore in controcorrente di area infinita).

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Esempio 1: diagramma T-H, pinch point


 Facendo traslare orizzontalmente una delle due curve fino al raggiungimento di un prefissato Tmin
tra le correnti, si ottiene la massima interazione termica compatibile con tale valore di Tmin.
 Il punto in cui la differenza di temperatura tra le correnti uguale al Tmin detto pinch point.
 Ovviamente, la scelta del valore di Tmin il frutto di un compromesso tra lesigenza di contenere
larea di scambio termico necessaria, e quindi i costi dellinvestimento iniziale, e quella di ridurre i
valori residui di QH e QC da fornire mediante fonti esterne; in generale, larea di scambio aumenta al
diminuire del Tmin scelto (ma non necessariamente: dipende in realt dalle temperature e dalle
capacit termiche in gioco).
Interazione termica
effettiva

T (K)

1c

Costi

Costi totali

2f

Investimento

Tmin

Costi energetici

1f
2c

Tmin

Q& C ,effettiva

Q& SC , effettiva

Q& H ,effettiva

(kW)

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Esempio 1: calcolo dellarea di scambio


 La potenza termica scambiata pu essere correlata alle temperature di ingresso delle due correnti ed
alle loro capacit termiche orarie attraverso lequazione di progetto ( Q& = (UA) Tml , con Tml = diff.
di temperatura media logaritmica), valida per scambiatori in equi o controcorrente (quindi a flussi
paralleli), oppure, in modo pi generale, mediante il metodo NTU ( = efficienza, NTU = Number
of Thermal Units):

)]

UA

C&

= Q& SC/Q& SC,max = Q& SC / C& min T1*c T1*f = f &


, min , geometria dello scambiatore
&
C
min Cmax

dove :
- con T*si indicano le temperature di ingresso ed uscita effettive dei fluidi nello scambiatore di calore
(in generale diverse da quelle delle correnti iniziali)

*
*
&
&
&
-Q
SC, max = C min T1c T1 f = C min Tmax rappresent a la potenza te rmica ideale di riferiment o,
ovvero quella che sarebbe scambiata in uno scambiator e in controcorr ente di area infinita;
ad esempio, per scambiator e a tubi coassiali in controcorr ente, :

UA

C&
1 & min
1 - exp - &
C min C max
=
UA
C&
C&
1 & min exp - &
1 & min
C max
C min C max

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Esempio 1: calcolo dellarea di scambio con lequazione di progetto


 Equazione di progetto (valida solo per flussi in equicorrente o controcorrente):

Tml =

(Tc,e T f ,e ) (Tc,u T f ,u )
(Tc,e T f ,e )
ln
(Tc,u T f ,u )

Tml =

Q& = (UA) Tml

(Tc,e T f ,u ) (Tc,u T f ,e )
(Tc,e T f ,u )
ln
(Tc,u T f ,e )

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Esempio 1: calcolo dellarea di scambio con il metodo ( - NTU)


 Esempio di diagramma per il calcolo dellefficienza di uno scambiatore di calore (controcorrente
semplice)

 Ad ex., note la Q da scambiare, le temperature di ingresso dei fluidi e le relative capacit termiche, si
pu calcolare la , quindi ricavare NTU e infine larea di scambio A = NTUCmin/U

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Esempio 1: analisi termodinamica ed economica)


 Supponendo, a titolo di esempio, che la potenza termica QH debba essere fornita da una caldaia di
rendimento ca, alimentata con gas naturale (costo unitario del combustibile: cu,GN)e quella frigorifera
QC da un chiller elettrico con un prefissato COP (costo unitario dellenergia elettrica: cu,EE, il risparmio
energetico e quello economico per unit di tempo associati allintervento di heat integration,
ovvero allinserimento dello scambiatore di calore tra le due correnti, saranno, rispettivamente:

1
& 1 +
E& p = Q
SC
ca COP el ,rif

& cu,GN + cu, EE


CE& = Q
SC

PCI ca COP

(kW)

(/h)

 Indicando con NH le ore annue di esercizio (equivalenti a potenza termica nominale) dello scambiatore
di calore, e supponendo che il costo di investimento dello stesso sia calcolato in funzione dellarea di
scambio installata, con unequazione del tipo: I = I0(A/A0)m, si pu agevolmente stimare la redditivit
dellinvestimento, ad esempio attraverso il Simple Pay-Back, SPB:
m

I0 A
A0
SPB =
c
c

Q& SC N H u,GN + u, EE
PCI ca COP

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Esempio 1: case study


Dati:

Risultati:

T1c (C) = 130


T2c (C) = 40
T1f (C) = 20
T2f(C) = 80
Cc (kW/K) = 3,00
Cf (kW/K) = 1,00
U (kW/m2K) = 0,55
I0 () = 80.000
A0 (m2) = 10
m = 0,60
cu,GN (/mc) = 0,45
cu,EE ((kWh) = 0,15
PCI (kWh/mc) = 9,59
Nh (h/anno) = 3.000
COP frigo = 3,0
ca = 0,85
Tmin (C) =

10

10

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Esempio 1: case study

Risultati:

Qsc (kW) =
T*1c (C) =
T*2c (C) =T*1c-Qsc/Cc =
max (C)=
= Qsc/(Cmin*Tmax) =
(diagramma) => NTU = UA/Cmin
A = NTU*Cmin/U (m2)
I () =
CE (/anno) =
SPB (anni) =

60
90
70
70
0,86 =>
2,4
4,4
48.900
18.940
2,6

N.B.: nel caso esaminato, A si poteva anche calcolare direttamente, e pi semplicemente, dallequazione di progetto,
come A = Q/(UTml); essendo Tml = (50-10)/ln(50/10) 25 C, risulta anche in questo caso: A = 60/(0,5525) = 4,4 m2.
Come detto, il metodo dellefficienza tuttavia pi generale, essendo valido anche per configurazioni diverse da quelle
in semplice controcorrente o equicorrente (usando, ovviamente, il diagramma o lequazione appropriata alla
configurazione dello scambiatore); inoltre, il metodo -NTU utilizzabile in modo pi efficace nei calcoli di verifica degli
scambiatori (determinazione della potenza scambiata, fissate le capacit termiche e le temperature di ingresso dei
fluidi).

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Esempio 1: case study


 Esempio di calcolo, risultati al variare del Tmin:
3

Tmin ottimale

2,5

SPB (anni)

1,5

0,5

0
10

20

30

40

50

60

70

80

Tmin (C)

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Esempio 2: integrazione termica tra pi correnti (*)


 Si considera ora un esempio pi realistico e articolato (ma comunque semplificato), relativo ad un
generico processo chimico (CP = capacit termiche orarie, kW/K; R = reattori, C = colonna di
distillazione, REB = reboiler, COND = condensatore, H = adduzione di calore dallesterno, C =
sottrazione di calore dallesterno; temperature in C, flussi entalpici in kW) .

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(*) Lesempio,

cos come le figure e le tabelle riportate, sono tratte da: Linnhoff B., Introduction to Pinch Technology,
www.linnhoffmarch.com

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Esempio 2: integrazione termica tra pi correnti


 Nel processo son gi presenti due scambiatori a recupero (2.000 kW e 2.340 kW). Vengono
invece fornite dallesterno una potenza termica di 1.200 kW (punto H), mediante una hot
utility rappresentata da vapore a 200 C, ed una frigo di 360 kW (punto C), mediante acqua di
torre (cold utility) a 25 C (mandata) / 30 C (ritorno).
 Partendo dallo schema di processo (flow-sheet), si procede allindividuazione delle correnti
calde da raffreddare e di quelle fredde da riscaldare (data extraction), SENZA considerare gli
scambiatori gi presenti (in quanto lobiettivo valutare la possibilit di ottimizzare i recuperi
termici, anche modificando la posizione e le caratteristiche degli scambiatori gi presenti).
N.B.: anche REB e COND, che sono componenti nei quali viene fornito e sottratto calore,
rispettivamente, andrebbero inseriti nellanalisi, ma per semplicit sono omessi.
 Sintesi del risultato finale:

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Esempio 2: composite curves


 Costruzione della Hot composite curve: si riportano nel piano T-H i valori corrispondenti alle
due correnti calde (N.B.: nelle figure, la capacit termica oraria indicata con il simbolo CP); per
le H, per rendere pi leggibile la figura, si cumulano i valori, ovvero:
Flusso 1 => CP = 20 kW/K, deve andare da 180 C a 80 C => Q da sottrarre = 2.000 kW
Flusso 2 => CP = 40 kW/K, deve andare da 130 C a 40 C => Q da sottrarre = 3.600 KW
=> per il flusso 1 le H partono da 0 e arrivano a 2.000 kW, per il 2 partono da 2.000 ed
arrivano a (2.000 + 3.600) = 5.600 kW

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Esempio 2: composite curves


 Se, come nellesempio, c una sovrapposizione tra gli intervalli di temperature delle due correnti
(nellesempio, tra 130 C e 80 C), in quellintervallo si devono sommare le capacit termiche
(CP1 = 20 kW/K, CP2 = 40 kW/K, CP1 + CP2 = 60 kW/K):

 Per le correnti fredde si procede in modo analogo.


 Fissato il Tmin di progetto (che pu comunque essere poi modificato, qualora se ne voglia, ad
esempio, individuare il valore ottimale, come nellesempio 1), dalla traslazione rigida di una delle
due curve rispetto al piano delle H si individua la massima interazione termica compatibile con il
Tmin prescelto.

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Esempio 2: composite curves

 Nellesempio, risulta (v. anche prossima figura) una zona di heat recovery di (5.600-120) = 5.480
kW, con una potenza termica residua da fornire alle correnti fredde pari a 960 kW, ed una da
sottrarre a quelle calde di 120 kW.
 Questa configurazione migliore di quella attuale (heat recovery: 2.000 + 3.240 = 5.240 kW;
potenze erogate dallesterno: 1.200 kW termici, 360 kW frigoriferi), con una differenza pari (in tutti
i casi, ovviamente) a 240 kW: tale differenza di 240 kW rappresenta il margine di miglioramento
ottenibile mediante lottimizzazione della rete di scambiatori esistente (compatibilmente con il
Tmin fissato).
...ma come dobbiamo realizzare lintegrazione termica tra le correnti per raggiungere il miglior
risultato possibile?

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Esempio 2: composite curves

1+2
4
DH (kW)

3+4
2

0
120
600
1200
1600
2960
3400
3560
4120
4600
5600
5840
6560

T (hot)
40
43
55
70
80
103
110
113
122
130
180

T (cold)
30
43
60
63
75
79
80
85
89
98
100
120

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Esempio 2: regole per la heat integration


 Una volta individuato il pinch point (Thot = 70 C, Tcold= 60 C), rimangono univocamente
individuate due aree: a sinistra, sotto il pinch point, lunico scambio termico necessario con
lesterno energia termica in uscita (il sistema una heat source); a destra, sopra il pinch, lunico
scambio termico necessario con lesterno energia in ingresso (il sistema un heat sink).
 Risultano pertanto superflui, ed anzi dannosi, perch incrementano indebitamente gli scambi
termici richiesti con lesterno, cio con le utilities (che hanno un costo di produzione > 0):
qualsiasi scambio termico che avvenga tra una corrente al di sopra ed una al di sotto del pinch (in
figura: ); nellesempio, flussi caldi a T > 70 C NON DEVONO INTERAGIRE con flussi freddi a T <
60 C;
qualsiasi adduzione di calore dallesterno al di sotto il pinch pont (in figura: ) o qualsiasi
sottrazione di calore al di sopra del pinch point (in figura: ).

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Esempio 2: regole per la heat integration


 Le tre regole auree della pinch analysis sono quindi le seguenti:
1. heat must not be transferred across the pinch
2. there must be no external cooling above the pinch
3. there must be no external heating below the pinch
 Se si viola una di queste regole, inevitabilmente il sistema di recupero termico NON RISULTERA
OTTIMIZZATO, come nella configurazione impiantistica iniziale dellesempio:

Corrente 2, CP = 40 kW/K
Corrente 4,
CP = 36 kW/K

Calore scambiato attraverso il


pinch = 1080-840 = 240 kW

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Esempio 2: rete di scambiatori per ottimizzare lintegrazione termica


 Lanalisi permette di evidenziare la presenza di margini di ottimizzazione, e di individuare (per
tentativi, con procedimento iterativo, oppure automaticamente, con lausilio di un software) una
configurazione della rete di scambiatori che renda minimo lapporto di calore e le esigenze di
raffreddamento dallesterno, come ad esempio la seguente:

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Esempio 2: rete di scambiatori per ottimizzare lintegrazione termica


Descrizione del procedimento utilizzato per individuare la configurazione di scambiatori in figura
 Innanzitutto, si possono escludere dallinizio le zone in cui lintegrazione termica non possibile (t >
98 C per i flussi freddi, t < 43 C per i flussi caldi), per le quali il calore va fornito o sottratto dalla
utilities esterne.
 Poi, procedendo per tentativi, e, ad esempio, seguendo lordine numerico delle correnti:
ipotizziamo uno SC (SC1) tra la corrente 1 (CP = 20 kW/K) e la corrente 3 (CP = 80 kW/K); il
flusso 1 ha il CP minore e quindi, nello scambiatore, subisce la T maggiore; se cedesse tutto il
calore possibile alla corrente 3, ovvero:
20 (180-80) = 2.000 kW
in SC1, la corrente 3 passerebbe da 60 C a 85 C (Qscambiata/CP3 = 2.000/80 = 25 C);
linterazione compatibile con il divieto di scambi termici attraverso il pinch => OK (e per la
corrente 1 gi raggiunta la massima integrazione termica);
passando alla corrente 2 (CP = 40 kW/K), ipotizziamo linserimento di uno SC (SC2) per
completare il riscaldamento della corrente 3 (da 85 C a 98 C, massima temperatura
raggiungibile con i recuperi termici); considerando stavolta il flusso a CP pi alto, ovvero 3 (80
kW/K), per lobiettivo desiderato servono:
80 (98-85) = 1.040 kW
in SC2, la corrente 2 passerebbe da 130 C a 104 C (Qscambiata/CP2 = 1040/40 =26 C);
linterazione compatibile con il divieto di scambi termici attraverso il pinch => OK (e anche per
la corrente 3 gi raggiunta la massima integrazione termica);

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Esempio 2: rete di scambiatori per ottimizzare lintegrazione termica


la corrente 2 deve ancora essere raffreddata, da 104 C fino a 43 C (oltre non possibile);
possiamo solo usare la corrente 4, quindi ipotizziamo uno SC (SC3) tra la corrente 2 (CP = 40
kW/K) e la corrente 4 (CP = 36 kW/K); considerando il flusso a CP pi alto, ovvero 2, per
lobiettivo desiderato servono:
40 (104-43) = 2.440 kW
in SC3, la corrente 4
passerebbe da 30 C a 98 C
(Qscambiata/CP4 = 2.440/36
= 68 C); linterazione
compatibile con il divieto di
scambi termici attraverso il
pinch (come evidente
anche dal diagramma delle
temperature relativo a questo
scambiatore) => OK
Lintegrazione termica risulta
a questo punto completa, e
rimangono da fornire,
dalesterno, solo 960 kW
termici ai flussi freddi e 120
kW frigoriferi a quelli caldi,
ovvero il minimo possibile
(per il Tmin prescelto).

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Esempio 2: rete di scambiatori per ottimizzare lintegrazione termica


 Attenzione: la configurazione individuata solo una di quelle possibili, e non detto che sia quella
ottimale: in generale, esistono, per uno stesso problema, pi configurazioni, tutte idonee a
garantire il massimo livello di heat integration, e quindi equivalenti dal punto di vista energetico
(si veda, ad esempio, la figura successiva).
 La configurazione ottimale, in senso assoluto, sar quella che, oltre a garantire il massimo livello di
integrazione termica tra le correnti, presenta il minimo costo di investimento, ovvero il minimo
numero di scambiatori e la minima area di scambio termico; per individuarla:
necessario conoscere le conduttanze termiche unitarie, U, relative ad ogni possibile
scambiatore;
utile disporre di un software per lindividuazione e il confronto automatico delle possibili
reti di scambiatori, in assenza del quale lanalisi diventa complessa, soprattutto per casi reali,
generalmente pi articolati rispetto a quello esaminato a titolo di esempio;
 In ogni caso, se, nelle diverse, possibili configurazioni, le potenze termiche scambiate sono
confrontabili, le diverse reti di scambiatori hanno grosso modo la stessa area; da questo punto di
vista, il parametro pi importante dunque il minimo numero di scambiatori di calore, che,
considerando anche gli scambiatori necessari per linterazione con le utilities, si dimostra essere il
seguente:
Nmin = (NA - 1) + (NB - 1)
con NA = numero totale di flussi (comprese le utilities) sopra (A = Above) il pinch e NB = numero
totale di flussi (comprese le utilities) sotto (B = Below) il pinch (nellesempio: Nmin = 6, valore
rispettato dalla configurazione ipotizzata).

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Esempio 2: rete di scambiatori per ottimizzare lintegrazione termica


 Esempio di configurazione alternativa a quella precedentemente individuata; lo scambio termico
complessivo inalterato (5.480 kW) ma, com agevole verificare, la somma delle conduttanze
termiche globali(*), UAtot = (UAi) = (Q/Tml)i, risulta leggermente maggiore (356 kW/K contro 353
kW/K); quindi, se le U nei tre scambiatori sono uniformi, si pu concludere che la seconda
configurazione (figura in basso) richiede unarea di scambio termico complessiva pi alta (anche se
di pochissimo) rispetto alla precedente.

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Il caso dei processi multi-utilities


 Pu accadere che il fabbisogno energetico di un processo sia soddisfatto mediante utilities
(flussi caldi e freddi, prodotti esternamente al processo) disponibili a diversi livelli di
temperatura, ad esempio: vapore sia ad alta che a media e bassa pressione (heat), acqua
refrigerata 8/12 C per alcuni flussi e acqua di torre 30/35 C per altri (cool).
 Ovviamente, in questo caso opportuno cercare di utilizzare prioritariamente i flussi meno
costosi, ovvero:
quelli a temperatura pi bassa, per il riscaldamento ( ad ex.: vapore a bassa pressione,
invece che a media, oppure a media invece che ad alta);
quelli a temperatura pi alta, per il raffreddamento (ad ex: acqua di torre a 30/35 C,
invece che acqua refrigerata a 8/12 C).
 Per includere anche questi aspetti nellanalisi, si possono modificare le composite curves
oppure, pi efficacemente, costruire, a partire dalle stesse, la cosiddetta grand composite,
come mostrato di seguito.

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Il caso dei processi multi-utilities


 In a, il riscaldamento esterno viene fornito da vapore ad alta pressione (HP).
 Se in parte questo vapore pu essere sostituito da altro vapore a bassa pressione (LP), pi
economico, le composite curves vanno modificate come illustrato in b, ovvero facendo
traslare orizzontalmente, verso destra, la parte della hot composite collocata a temperature
superiori rispetto a quella del vapore LP fino a raggiungere di nuovo il Tmin prefissato tra le
correnti calde e quelle fredde.
 A parit di livello di heat integration, e quindi di calore da fornire dallesterno, nel caso b
parte di questenergia termica sar fornita attraverso il vapore LP, meno costoso.

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Il caso dei processi multi-utilities


 Se i livelli termici in gioco sono molti, lapproccio illustrato poco pratico, e pu convenire
lutilizzo della grand composite curve:
mediante una traslazione verticale, si avvicinano la hot curve e la cold curve fino a
quando si toccano (convenzionalmente, si abbassa la hot curve di Tmin/2 e si alza la cold
curve della stessa quantit; in tal modo, anche se in figura le curve si toccano, in realt
nel punto di contatto sappiamo che rimane disponibile il Tmin fissato in precedenza);
parallelamente, anche le temperature delle hot utilities vengono abbassate fittiziamente,
in misura tale da assicurare, anche in caso di contatto con la cold curve, la differenza di
temperatura desiderata; simmetricamente, le temperature delle cold utilities vengono
alzate fittiziamente;
infine, calcolando per ciascun valore di temperatura la differenza di flusso entalpico tra le
composite curves (N.B.: i flussi entalpici rimangono inalterati, nella costruzione descritta),
si ottiene la grand composite, che evidenzia in modo immediato le varie temperature a
cui si deve scambiare calore con le utilities esterne, e quindi permette di calcolare
facilmente i massimi livelli di utilizzo delle utilities meno costose.

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Il caso dei processi multi-utilities

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Il caso dei processi multi-utilities

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Valori consigliati per il Tmin


 Valori empirici dei Tmin consigliabili sono disponibili in letteratura, ad esempio (Linnhoff,
www.linnhoffmarch.com):

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Valori consigliati per il Tmin


 Per lo scambio termico tra le utilities (fluidi caldi e freddi prodotti esternamente al processo) e le
correnti di processo (www.linnhoffmarch.com):

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Ulteriori sviluppi (cenni): modifiche al processo


Inserimento di motori primi (Heat Engine, HE) tra le correnti calde da raffreddare e quelle fredde
da riscaldare:

A+Q-(Q-W)

... il motore funziona, di fatto, con lo stesso consumo di risorse che si avrebbe utilizzandolo
fuori del processo => nessun beneficio accessorio!

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Ulteriori sviluppi (cenni): modifiche al processo


Commenti alle figure a, b, e c
- Se lenergia Q viene prelevata da un flusso caldo sopra il pinch (figura a), non pu essere pi
usata allinterno del processo per riscaldare un flusso freddo, quindi il fabbisogno termico
netto da coprire con risorse esterne aumenta da A ad (A+Q); quindi, il calore Q usato dal
motore primo, apparentemente gratuito, in realt andr fornito tal quale al processo. Inoltre,
se lenergia scaricata dal motore primo (Q-W) viene fornita ad una corrente fredda sotto il
pinch, come ipotizzato in figura a, si va ad incrementare anche il fabbisogno frigorifero netto,
che passa da B a (B+Q-W)!
- Invece, nel caso b: preleviamo Q dai flussi caldi - e questo, di per s, farebbe aumentare il
fabbisogno netto di calore del processo da A ad (A+Q) - per restituiamo, sempre sopra il
pinch, la parte (Q-W) ai flussi freddi, quindi il fabbisogno termico netto del processo diventa:
[A + Q (Q-W)] = (A + W); il risultato netto quindi quello di ottenere il lavoro W (pregiato) a
spese di una maggiore richiesta termica (meno pregiata) pari di nuovo a W; quindi il lavoro W
non gratuito, ma, nel bilancio complessivo, come se il motore primo lavorasse con un
rendimento pari a 1.
- Infine, nel caso c, lenergia Q prelevata da un flusso caldo sotto il pinch non va a discapito
dellenergia da fornire alle correnti fredde (almeno fino a quando rimane QB) , ma anzi
diminuisce quella da sottrarre alle correnti calde: quindi, otteniamo gratuitamente il lavoro
W, e riduciamo anche le esigenze nette di raffreddamento del processo.

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Ulteriori sviluppi (cenni): modifiche al processo


Inserimento di pompe di calore tra le correnti calde da raffreddare e quelle fredde da riscaldare:
A+Q-(Q+W) = A-W

B-Q+(Q+W) = B+W

... il risultato netto ridurre lapporto


di calore dallesterno di una quantit
W, ma a spese di una potenza el. W
che uguale al calore risparmiato,
ma ha un costo superiore!

ancora peggio, perch


spendiamo la potenza W e
aumentiamo anche il
fabbisogno frigorifero netto.

OK, frigorifero/pompa di
calore con doppio effetto
utile (allevaporatore e al
condensatore).

Per approfondimenti: www.linnhoffmarch.com


Software (gratuito) per la pinch-analysis: http://www.uic-che.org/pinch/

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Esercizi e quesiti
1. Utilizzando il piano allegato, e facendo riferimento ai dati riportati in basso, determinare:
a) il massimo livello di integrazione termica (inserimento di uno scambiatore di calore per il raffreddamento della corrente calda
e il simultaneo riscaldamento di quella fredda) tra i flussi specificati, ovvero la massima potenza termica dello scambiatore di
calore;
b) larea di scambio termico, calcolata con lequazione di progetto degli scambiatori (si ipotizzi uno scambiatore in
controcorrente semplice);
c) il risparmio di energia primaria e la riduzione delle emissioni di gas serra conseguibili, su base annua;
d) le quantit annue di energia (termica e frigorifera) che dovranno essere comunque fornite dallesterno, anche dopo
lintervento di heat integration;
e) infine, si ipotizzi che allinterno del processo venga opportunamente inserita una pompa di calore elettrica, che assorbe una
potenza elettrica W = 10 kW e preleva dai flussi sotto il pinch una potenza Q = 30 kW, e si calcolino i nuovi valori del
risparmio di energia primaria e delle emissioni evitate di gas serra.
DATI
Flusso caldo:
Cc = 2,00 kW/K
T1,c = 150 C
T2,c = 0
Flusso freddo:
Cf = 3,00 kW/K
T1,f = 20 C
T2,f = 120 C
Differenza di temperatura minima di progetto per lo scambio termico: Tmin = 10 C
Ore equivalenti di esercizio = 5.000 h/anno
Conduttanza termica nello scambiatore: U = 100 W/m2K
Rendimento di riferimento per la produzione di energia termica: ca = 0,90
COP di riferimento per la produzione di energia frigorifera (mediante chiller elettrico): COP = 3,00
Rendimento di riferimento per la produzione di energia elettrica: el = 0,46
Coeff. di emissione CO2 parco termoel. = 0,483 kg/kWhe
Coeff. di emissione CO2 gas naturale = 0,202 kg/kWhp

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Esercizi e quesiti
RISULTATI ES. 1:

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Esercizi e quesiti
RISULTATI ES. 1:
Q massima dello scambiatore di calore tra i flussi (kW)
Delta T medio logaritmico scambiatore (C)
Area di scambio termico (m2)
Risparmio di energia primaria (MWh/anno)
Emissioni evitate di gas serra (t/anno)
Q calda da fornire mediante utilities esterne (kW)
Q fredda da sottrarre mediante utilities esterne (kW)
Ulteriore risparmio di energia primaria con EHP (MWh/anno)
Ulteriori emissioni evitate di gas serra con EHP (t/anno)

240
24,9
96,4
2.205
463
60
60
222
45

Alcuni dettagli:
DTin = 50 C, DTout = 10 C, DTml = 24,9 C, A = 96,4 m2
DEp = 240 (1/0,9 + 1/3*0,46) * 5000 = 441 * 5000 = 2,205 * 10^6 kWh
Qcaldo = A = 60 kW - Qfreddo = B = 60 kW
Con EHP:
Lato utilities fredde: ulteriore risparmio di Q/(COP eta_el) kW => (30/3/0,46) 5000 =108,7 MWh primari
Lato utilities calde: ulteriore risparmio di (Q+W)/eta_ca kW => (40/0,90) 5000 = 222,2 MWh primari
Consumo aggiuntivo della EHP = (W/eta_el) kW => (10/0,46) 5000 = 108,7 MWh primari
Totale risp. aggiuntivo = 222,2 MWh primari (corrispondente ovviamente al solo flusso caldo erogato sopra il pinch , perch il COP della HP
introdotta uguale a quello dei chiller gi esistenti)
Totale emissioni evitate = 222.200 0,202 = 44,9 t/anno di CO2

2.
3.
4.

Descrivere sinteticamente i principi generali della pinch-analysis, limitatamente al caso semplice di due flussi (uno caldo e
uno freddo); si specifichino anche le modalit di calcolo del risparmio energetico ed economico.
Pinch-analysis: costruzione delle hot e cold composite curves e regole generali per la heat integration.
Pinch-analysis: inserimento ottimale di motori primi e gruppi frigoriferi/pompe di calore tra le correnti.

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Esercizi e quesiti
5.

Si valutino le tre ipotesi di inserimento nel processo di un motore primo descritte in figura (casi a, b e c), e in particolare:
- per ciascuno dei tre casi riportati, si indichi direttamente sulla figura come variano, rispetto al caso base, i flussi termici
A e B (da considerarsi espressi in MWh/anno) scambiati con le utilities esterne, per effetto dellinserimento del motore
primo;
- per ciascuno dei tre casi riportati, si ricavi, su base annua, la variazione nel consumo di energia primaria rispetto al caso
base determinata dallinserimento del motore primo, assumendo: W = 2.000 MWh/Anno; Q = 6.000 MWh/anno;
rendimento caldaie per produrre A = 0,850; COP frigoriferi per produrre B = 4,00

RISULTATI

1) Incremento consumo per fabbisogno per raffreddamento flussi caldi *

(Q - W)/(COPe,rif) = 2.174

- 3.261

2) Incremento consumo per fabbisogno per riscaldamento flussi freddi *

Q/ca = 7.059

2.353

Energia primaria (MWh/anno)

3) Variazione dovuta alla produzione di energia elettrica del motore *


TOT. VARIAZIONE FABBISOGNO ENERGIA PRIMARIA*

- W/e,rif = - 4.348
+ 4.885 => NO!

- 1.995 => OK

- 7.690 => BEST CASE

* Valore nuovo, con H.E. valore caso base, senza H.E.

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