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Lezione 6 Ottica geometrica Pagina :

OTTICA GEOMETRICA
(Ottica dei raggi)
Propagazione rettilinea della luce

GRANDEZZE OTTICHE FONDAMENTALI


La luce, come tutte le onde meccaniche ed elettromagnetiche, trasporta energia.
Per valutare lenergia emessa da una sorgente puntiforme, introduciamo alcune grandezze:
lenergia raggiante:
lenergia emessa dalla sorgente. Si misura in joule.
Il flusso di radiazione:
il rapporto tra la quantit di energia che attraversa una superficie ed il tempo durante il quale
avviene tale passaggio.
Si indica con la lettera e si misura in watt.
Lintensit di radiazione:
rappresenta il flusso di radiazione emesso entro un angolo solido unitario.
Si indica con la lettera I e si misura in watt/steradiante

Angolo solido:

= S / r2
S

Steradiante: (Angolo solido unitario)


= S / r2

t.c.

S = r2

Lezione 6 Ottica geometrica Pagina :

Lirraggiamento di una superficie:


rappresenta il rapporto tra il flusso di radiazione incidente su una superficie piana
e la superficie stessa.
Si indica con la lettera E e si misura in W/m2
Angolo solido sotto cui A vista da S :
= A/ r2 = (A cos() )/r2
Il flusso di radiazione emesso entro :
= I

cio

= I (A cos() )/r2

Lirraggiamento sopra la superficie A :

E = /A = I cos() /r2
(Legge di Lambert)
Conseguenze della legge di Lambert:
Caso 1: Variazione di
Caso 1: Variazione di r
Per produrre su uno schermo lo
stesso irraggiamento utilizzando
due sorgenti di intensit I1 e I2,
queste devono essere posizionate
in modo che, essendo:
E1 = I1/r12 e

E2 = I2/r22

Risulti

E1 = E2

e quindi:

I1/ I2 = r12 /r22

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RIFLESSIONE DELLA LUCE


Consideriamo un raggio luminoso che incontra la superficie di separazione di due mezzi trasparenti
Lenergia luminosa in parte si riflette ed in parte si rifrange.
Il raggio incidente da luogo a due raggi: il raggio riflesso e il raggio rifratto.
Chiamiamo:
- angolo di incidenza i quello formato dal raggio incidente
con la normale alla superficie riflettente nel punto di
incidenza.
- angolo di riflessione i quello formato dal raggio riflesso
con la stessa normale.

La riflessione avviene rispettando le leggi di Snellius-Cartesio:


- il raggio incidente, la normale alla superficie riflettente nel punto di incidenza e il
raggio riflesso giacciono sullo stesso piano.
- Langolo di incidenza i uguale allangolo di riflessione i.
Ottime superfici riflettenti sono quelle metalliche, le quali,
se ben levigate, costituiscono degli specchi o superfici speculari.
Se invece la superficie riflettente scabra, avviene il fenomeno della
diffusione.

Una superficie speculare piana dotata di forte potere riflettente,


viene comunemente chiamata specchio piano.
Sia P una sorgente puntiforme.
I raggi riflessi divergono, mentre i loro prolungamenti
geometrici si incontrano nel punto P.
P limmagine virtuale di P.
Limmagine di un oggetto di dimensioni finite si pu
ottenere ripetendo per ogni punto la costruzione
dellimmagine puntiforme.

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RIFRAZIONE DELLA LUCE

Leggi Snellius-Cartesio
1) il raggio incidente, la normale alla superficie di
separazione dei due mezzi nel punto di incidenza e il
raggio rifratto giacciono nello stesso piano;
2) tra il seno dellangolo di incidenza e il seno
dellangolo di rifrazione esiste un rapporto costante
al variare dellangolo di incidenza, cio:
sin(i)/sin(r) = n12

[1]

ove n12 si definisce indice di rifrazione relativo del


secondo mezzo rispetto al primo

Nel caso dei mezzi considerati in figura,


il raggio rifratto nel secondo mezzo pi vicino
alla normale di quanto lo il raggio incidente
dalla [1] segue che, essendo sin(i) > sin (r), di
conseguenza n12>1.
Diciamo che:
il secondo mezzo pi rifrangente del primo.

Un raggio luminoso che si rifrange passando da un mezzo meno


rifrangente a un mezzo pi rifrangente si avvicina alla normale,
mentre
un raggio luminoso che si rifrange da un mezzo pi rifrangente a un
mezzo meno rifrangente si allontana dalla normale.

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La rifrazione avviene in modo da verificare il


principio della reciprocit del cammino luminoso
Pertanto,
indicando con n21 lindice di rifrazione del primo mezzo rispetto al secondo, :

n21 = 1/n12
Si definisce indice di rifrazione assoluto di un mezzo lindice di
rifrazione del mezzo considerato rispetto al vuoto.
Lindice di rifrazione rappresenta il parametro fondamentale per
caratterizzare un mezzo trasparente dal punto di vista ottico.
Due sostanze, pur essendo chimicamente diverse, sono invece
otticamente identiche se presentano lo stesso indice di rifrazione.

Linterpretazione delle leggi della rifrazione secondo il modello ondulatorio di Huygens ci porta ad
ammettere la relazione;

n12 = v1/v2 = sin(i)/sin(r)

[3]

pertanto, dette c e v le velocit di propagazione della luce rispettivamente nel vuoto e in un mezzo
trasparente qualsiasi, il cui indice di rifrazione assoluto sia n, sussiste la relazione:

n = c/v
Se consideriamo allora due mezzi trasparenti 1 e 2, gli indici di rifrazione assoluti sono:

n1 = c/ v1

n2 = c/ v2

da cui, eseguendo il rapporto membro a membro:

n2/n1 = v1/v2
quindi, in base alla [3],

n12 = v1/v2 = n2/n1

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Lindice di rifrazione del mezzo 2 rispetto al mezzo 1 uguale al rapporto tra


lindice di rifrazione assoluto del mezzo 2
e lindice di rifrazione assoluto del mezzo 1.

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ANGOLO LIMITE E RIFLESSIONE TOTALE


Siano n2 ed n1, con n2<n1 , gli indici di rifrazione di
due mezzi trasparenti, ed S una sorgente luminosa
posta nel mezzo pi rifrangente.
Si definisce angolo limite (del mezzo pi
rifrangente),
quel angolo di incidenza a cui corrisponde un
angolo di rifrazione (nel mezzo meno rifrangente)
pari a 90.

Ricordando la relazione: sin(i)/sin(r) = n12 = n2/n1 , possiamo scrivere:

sin(i) = sin(r)*n2/n1
Langolo limite l sar quel angolo di incidenza i a cui corrisponde un angolo di riflessione r = 90:

sin(l) = n2/n1
Se il secondo mezzo il vuoto sar n2 = 1 e quindi:

sin(l) = 1/n1
segue che:

langolo limite tale che il suo seno uguale al reciproco dellindice di rifrazione.
Quando langolo di incidenza maggiore dellangolo limite, non si ottiene alcun raggio rifratto.
La luce in tali condizioni non passa nel secondo mezzo, ma viene totalmente riflessa dalla
superficie di separazione dei mezzi.

La riflessione totale pu aver luogo solo se la luce si propaga da un mezzo pi


rifrangente a un mezzo meno rifrangente.

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RIFRAZIONE ATTRAVERSO ALCUNI PARTICOLARI MEZZI TRASPARENTI

Lastra a facce piane parallele:


Il raggio emergente parallelo al
raggio incidente
d = (sin(i-r))/cos(r)

Prisma ottico

Langolo formato dal raggio


uscente dal prisma con la normale,
indicato con e, si chiama angolo
emergente, mentre quello formato
dal raggio emergente con la
direzione del raggio incidente si
chiama angolo di deviazione.

Lindice di rifrazione dipende


oltre che dalla natura dei due
mezzi, anche dalla frequenza
della luce:

sin(i)/sin(r) = v1/v2 = n()

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