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Glossario di neurologia
A
Abenula - Piccolo ispessimento posto a livello dell'epitalamo, vicino alla porzione posteriore della
finestra del III ventricolo.
Abducente, nervo - È il nervo oculo-motore esterno (VI paio dei nervi cranici). Si origina nel solco
bulbopontino, decorre nel seno cavernoso e giunge nella cavità orbitale dove innerva il muscolo retto
laterale dell'occhio che abduce il globo oculare; da tale azione deriva il nome del nervo.
Accessorio, nervo - È l'XI paio dei nervi cranici. Ha origine dal bulbo e dal midollo cervicale; è
formato da due porzioni: la prima bulbare, più interna, decorre con il vago; la seconda spinale, più
esterna, esclusivamente motrice somatica, si distribuisce ai muscoli trapezio e sternocleidomastoideo.
Acetilcolina (ACh) - Semplice molecola organica costituita da acido acetico + colina; è l'intermediario
chimico della trasmissione sinaptica nei neuroni colinergici.
Acetilcolinesterasi (AChE) - Enzima che scinde l'ACh in acido acetico e colina. È presente a livello
della membrana postsinaptica, ed è trasportata per flusso assoplasmatico lungo la fibra nervosa.
Acido gamma-amino-butirrico (GABA) - Aminoacido che costituisce il mediatore chimico inibitore
in molte sinapsi del S.N.C, nelle regioni al di sopra del M.S.
Acinesia -Compromissione della fase di avvio del movimento volontario.
Acido glutammico - Aminoacido dicarbossilico possibile neurotrasmettitore e precursore dell'acido
gamma-amino-butirrico (GABA).
Acquedotto di Silvio o acquedotto cerebrale - È un canale a decorso longitudinale che mette in
comunicazione il quarto ventricolo col terzo ventricolo cerebrale.
Acustico nervo, o nervo stato acustico -È l'ottavo paio di nervi cranici, formato dalla fusione di due
nervi: il cocleare ed il vestibolare. Il primo ha origine dalle cellule sensoriali dell'organo del Corti, il
secondo prende origine dalle cellule sensoriali del labirinto posteriore, situate nelle macule e nelle
creste ampollari.
Adenosintrifosfatasi (ATPasi) - È l'enzima che scinde l'ATP in ADP-P, liberando così energia
chimica.
Adenosintrifosfato (ATP) - È l'intermediario chimico o il nucleotide ricco di energia che può essere
liberata per azione dell'ATPasi.
Adesione talamica - Sito di adesione tra le due metà del talamo;è presente nell' 80% dei soggetti;
nell'uomo, nessun assone decussa in corrispondenza dell'adesione talamica.
Adiadococinesia - Impossibilità ad eseguire rapidamente movimenti alternati. L'adiadococinesia è
presente nelle sindromi cerebellari.
Afasia - Difficoltà nell 'esprimersi con le parole e/o nel comprendere le parole dette e scritte.
Afferente - Assone che trasmette gli impulsi verso una particolare struttura. Afferente non è sinonimo
di sensitivo; questo termine infatti è correlato ai meccanismi di integrazione che riguardano gli impulsi
che provengono dai recettori.
Agnosia - Incapacità nel riconoscimento di una informazione sensoriale.
Agrafia - Impossibilità ad esprimere il proprio pensiero mediante la scrittura. L'agrafia è presente nelle
lesioni dei centri della parola scritta.
Ala bianca esterna o area acustica - Situata sul pavimento del IV ventricolo, lateralmente all'ala grigia,
presenta la forma di una sporgenza triangolare a base rivolta in alto (area acustica).
Ala bianca interna - Sporgenza triangolare a base superiore (trigonum hypo-glossi) sempre situata sul
pavimento del IV ventricolo.
Ala cinerea - Formazione triangolare situata sul pavimento del IV ventricolo. L'area cinerea
corrisponde al nucleo del nervo vago e viene anche definita triangolo vagale o ala grigia.
Albero della vita o arbor vìtae - Antica dizione riferita alla particolare disposizione arborescente del
centro midollare del cervelletto.
Aldeide glutarica - Sostanza usata nella fissazione dei vari tessuti per la microscopia elettronica. Tale
metodo di fissazione, se applicato al tessuto nervoso, permette di distinguere le sinapsi eccitatorie da
quelle inibitorie sulla base della forma delle vescicole.
Alessia - Impossibilità a comprendere il significato delle parole scritte. L'alessia è presente in alcune
lesioni dei centri del linguaggio.
Alfa-bungarotossina - È un veleno estratto dal serpente marino Bungarus multicinctus che blocca i
recettori post-sinaptici nicotinici, impedendo in tal modo la trasmissione colinergica.
Alfa recettori - Recettori adrenergici postsinaptici leganti norepinefrina e presenti nei muscoli lisci
(parete dei vasi, intestino, muscolo radiale dell'iride).
Ali del lobulo centrale del cervelletto - Prolungano lateralmente il lobulo centrale del cervelletto.
Anterogrado - Dal corpo cellulare di un neurone verso il terminale assonico; riferito tipicamente al
tipo di degenerazione (vedi Degenerazione Walleriana) o al trasporto assonico.
Antiacetilcolinesterasi - Sostanza che inibisce l'azione dell'enzima aceticolinesterasi, oppure anticorpo
prodotto contro l'AChE.
Anticuneo o lobo quadrilatero - È situato fra il lobulo paracentrale, anteriormente, ed il cuneo che gli
sta all'indietro. Corrisponde alla circonvoluzione parietale superiore della faccia laterale dell'emisfero
cerebrale.
Antidromico - Si dice del flusso asso-plasmatico che percorre una via nervosa in senso opposto alla
normale direzione dell'impulso nervoso.
Antimuro - Sottile lamina di sostanza grigia, situata contro la faccia profonda dell'insula di Reil, tra le
circonvoluzioni dell'insula ed il nucleo lenticolare del corpo striato.
Apertura mediana del IV ventricolo o foro di Magendie - Mette in comunicazione la cavità ventricolare
con gli spazi subaracnoidali.
Aperture laterali del IV ventricolo o forami di Luschka - Mettono in comunicazione la cavità
ventricolare con gli spazi subaracnoidali.
Apice della chiocciola - Parte della chiocciola sensibile ai suoni di bassa frequenza.
Apice della colonna posteriore - Parte posteriore del corno grigio posteriore del midollo spinale, la cui
estremità ha ricevuto il nome di apice.
Apparato di trasmissione - Parte intermedia dell'apparecchio sensitivo, costituito da nervi sensoriali,
destinato a trasmettere l'impulso dall'apparato di recezione a quello di percezione.
Apparecchio di percezione - Parte centrale dell'apparecchio sensitivo, situato nel S.N.C., avente la
funzione di percepire lo stimolo recepito dall'apparato recettore, di elaborarlo e trasformarlo.
Apparecchio di recezione - Parte periferica dell'apparecchio sensitivo, destinata a ricevere gli stimoli
inviati dal mondo esterno (onde sonore, onde luminose, etc.).
Aprassia - Incapacità di effettuare dei movimenti voluti, pur in assenza di una paralisi.
Aracnoide - Sottile strato meningeo compreso tra la dura madre, disposta esternamente, e la pia madre,
disposta internamente. Lo spazio compreso tra aracnoide e pia madre, spazio subaracnoideo,
rappresenta una cavità reale in cui circola il liquido cerebrospinale (o liquor).
Archicerebellum - Porzione filogeneticamente più antica del cervelletto. Presiede al mantenimento
dell'equilibrio. L' archicerebellum è ampiamente collegato con i nuclei vestibolari.
Archicortex - Porzione della cortecciacerebrale costituita da tre strati di cellule nervose. L' archicortex
costituisce la cosiddetta circonvoluzione limbica, che comprende l'ippocampo ed il giro dentato del
lobo temporale.
Archiencefalo - Porzione precordale dell'abbozzo dell'encefalo. Rappresenta l'encefalo primitivo.
Arco dell'aorta - Parte dell'aorta dove sono localizzati dei barocettori.
Area mediale - Porzione mediale dell'ala bianca interna situata sul pavimento del IV ventricolo
cerebrale.
Area motoria supplementare - Parte del lobo frontale importante nel controllo dei movimenti.
Area paraolfattoria di Broca - Regione dell'emisfero cerebrale situata su ciascun lato del becco del
corpo calloso. È un centro di percezione della via olfattiva.
Area plumiforme o laterale - Porzione laterale dell'ala bianca interna situata sul pavimento del IV
ventricolo cerebrale.
Area posteriore del linguaggio, di Wernicke - Costituisce l'area del linguaggio udito; la sua lesione
causa incapacità di comprendere il significato delle parole.
Area postrema - Regione situata inferiormente all'ala grigia. Essa si estende lungo il peduncolo
cerebellare inferiore e parallelamente a questo dall'apice dell'ala bianca esterna fino al becco del calamo
scrittorio.
Area preottica - Svolge diverse funzioni, come il controllo del rilascio degli ormoni sessuali da parte
dell'adenoipofisi e la regolazione del ritmo sonno-veglia; è posta nella parte più rostrale dell'ipotalamo.
Area preottica mediale - Parte dell'ipotalamo anteriore contenente neuroni neurosecretori
parvicellulari; sessualmente dimorfica.
Area preottica ventrolaterale - Importante nel promuovere il sonno REM e non-REM attraverso
connessioni di tipo inibitorio con altri nuclei ipotalamici e con nuclei del tronco encefalico che
promuovono la stato di coscienza.
Area tegmentale ventrale - Contiene neuroni dopaminergici che proiettano alla parte ventromediale
dello striato e alla corteccia prefrontale; è posta nella parte rostrale del mesencefalo.
Aree associative - Si dice delle aree corticali che non sono né motorie né sensitive e che servono ad
assicurare i collegamenti tra le varie aree della corteccia cerebrale.
Aree corticali prefrontali mediali - Parte della corteccia prefrontale; una delle funzioni di questa area
della circonvoluzione frontale ascendente e sul piede della circonvoluzione frontale media.
Arteria meningea media - Origina dall'arteria mascellare interna e, giunta nella cavità cranica, si
divide in due rami, uno anteriore, l'altro posteriore.
Arteria oftalmica - Irrora l'occhio; quando si ha impedimento al passaggio di sangue nell'arteria
carotide interna può rappresentare una via per l'instaurarsi di circoli collaterali.
Arteria parietale ascendente - Origina dall'arteria cerebrale media e si distribuisce ai 3/4 inferiori
della circonvoluzione parietale ascendente.
Arteria spinale anteriore - Origina dalle arterie vertebrali in prossimità del tronco basilare, con due
radici che, dopo un breve decorso, si anastomizzano per formare il tronco spinale anteriore.
Arteria vertebrale - Origina dalla succlavia e circonda, in seguito, la parte anterolaterale del bulbo e si
riunisce, sulla linea mediana, con la sua omonima del lato opposto per costituire il tronco o arteria
basilare.
Arterie centrali del midollo - Percorrono dall'avanti all'indietro la fessura mediana anteriore. Arrivate
al fondo della fessura, esse piegano lateralmente le une a destra, le altre a sinistra, e penetrano nella
metà del midollo spinale.
Arterie cerebrali posteriori - Rappresentano il ramo terminale del tronco basilare, che decorrendo
dall'indietro all'avanti al di sotto della protuberanza si divide a livello del margine anteriore.
Arterie della base dell'encefalo - Sono le arterie destinate alla porzione della base del cervello, che
uniscono i due emisferi. Sono vasi di piccolissimo calibro, provenienti dalla cerebrale anteriore, dalla
cerebrale posteriore e dalle arterie comunicanti.
Arterie lenticolostriate - Rami dell'arteria cerebrale media e dell'arteria cerebrale anteriore che
vascolarizzano strutture profonde degli emisferi cerebrali, comprese parti della capsula interna e dei
nuclei della base.
Arterie radicolari - Rappresentano le arterie che penetrano nel midollo spinale, seguendo il decorso
delle radici. Si dividono in anteriori e posteriori.
Arterie spinali posteriori - Irrorano i cordoni posteriori e i corni posteriori.
Asinergia - Disturbo della contrazione muscolare per cui un movimento non può essere svolto nella
sequenza regolare.
Aspirazione polmonare - Presenza di cibo o di liquidi nei polmoni.
Asse longitudinale - Asse cranio-caudale del sistema nervoso.
Assolemma - Membrana plasmatica dell'assone.
Assone - Ramificazione efferente del neurone. Sinonimi: neurite, cilindrasse.
Assone gigante - È un neurite di diametro molto consistente usato dai neurofisiologici per applicare
microelettrodi, o anche dai neurochimici. L'animale da esperimento è il calamaro.
Assonica reazione - Serie di variazioni a carico del soma neuronale a seguito di danno del proprio
assone.
Assonico monticolo - Regione del corpo della cellula nervosa da cui origina l'assone. È l' unica
porzione dell'assone contenente sostanza di Nissl.
Assoplasma - Citoplasma dell'assone.
Astereognosi - Impossibilità di riconoscere gli oggetti o di apprezzarne la forma al tatto.
Asterixi – tremore a battito di ali.
Astrocita - Cellula gliale di origine ectodermica.
Atassia - Difetto della coordinazione motoria in assenza di ogni lesione della via motrice.
Atetosi - Affezione del S.N.C, determinata da alterazioni degenerative a carico del neostriato e della
corteccia cerebrale e caratterizzata dalla presenza di movimenti non coordinati specie alle braccia e alle
dita.
Atrio - Porzione del ventricolo laterale posta in corrispondenza della confluenza del corpo, del corno
posteriore e del corno inferiore.
Atropina - Sostanza chimica che blocca i recettori postsinaptici muscarinici impedendo in tal modo la
trasmissione colinergica.
Auerbach, plesso di - O plesso mienterico, è situato tra i due strati della tunica muscolare dell'intestino
tenue. Le sue fibre nervose derivano dal plesso solare. Nei punti nodali si notano ammassi di cellule
nervose (gangli del plesso di Auerbach).
Autonomo - Sistema nervoso autonomo: termine improprio indicante la porzione del sistema nervoso
destinata all'innervazione dei visceri. Sinonimo di sistema nervoso vegetativo o viscerale.
Autoradiografia - Tecnica grazie alla quale, mediante l'impiego di una particolare emulsione, possono
essere evidenziati gli isotopi radioattivi, previamente somministrati, in sezioni istologiche.
Avversione condizionata per i cibi - Forma di apprendimento nella quale un individuo evita i cibi che
gli hanno provocato disturbi.
B
Baillarger, stria esterna di - Rappresenta il terzo strato della corteccia cerebrale. È formata da
sostanza bianca.
Barorecettori - Terminazioni nervose afferenti che sono stimolate da variazioni pressorie.
Barriera emato-encefalica - È la membrana basale che costituisce il rivestimento dei vasi sanguigni
cerebrali: impedisce la diffusione ai neuroni encefalici di parecchie sostanze presenti nel sangue,
particolarmente quelle costituite da grosse molecole.
Barriera emato-liquorale - Insieme di specializzazioni cellulari che impediscono a sostanze
trasportate dal sangue di penetrare nel sistema nervoso centrale.
Base del peduncolo - Porzione ventrale del mesencefalo; contiene assoni corticali discendenti.
Base del ponte - Porzione ventrale del ponte; contiene i nuclei pontini e assoni corticali discendenti.
Bastoncini o bastoncelli - Sono i fotorecettori della retina.
Becco del corpo calloso - Rappresenta l'estremità anteriore stretta e sottile localizzata anteriormente al
chiasma del nervo ottico, in corrispondenza della lamina terminale.
Becco del calamo scrittorio - Rappresenta il piccolo spazio triangolare localizzato alla estremità
inferiore, dove l'asta del calamo si continua col canale dell'ependima. Esso risulta dal divaricamento dei
due fasci di Goll.
ß-endorfina - Oppioide endogeno derivato dal peptide proopiomelanocortina; svolge un ruolo nella
anelgesia da oppioidi.
Becco della lamina spirale - Terminazione a forma di becco della lamina spirale.
Beta recettori - Recettori adrenergici postsinaptici leganti norepinefrina e presenti nel cuore e nei
muscoli lisci dell'albero tracheobronchiale e delle pareti intestinali.
Bicucullina - È un alcaloide che blocca selettivamente il GABA a livello centrale.
Binario (sistema) - È il sistema che si serve di due soli simboli O e 1, sì e no, + e -; pertanto i numeri
1, 2, 3 e 4... sono trasformanti in 1, 10, 11, 100... Tale sistema è adatto per operazioni che si possono
eseguire mediante segnali di sì-no come è l'apertura o la chiusura di un circuito elettrico.
Blobs - Addensamenti di neuroni sensibili ai colori della corteccia visiva primaria; principalmente negli
strati II e III.
Bottone sinaptico - È l'espansione terminale della fibra nervosa presinaptica.
Braccio - Termine indicante un grosso fascio di fibre nervose che connette due centri del S.N.C.: ad
es., i bracci congiuntivi che uniscono i collicoli al diencefalo.
Braccio anteriore della capsula interna - Fascio di fibre sottocorticali posto tra le porzioni anteriori
del nucleo caudato e del putamen; è posto rostralmente al talamo.
Braccio del collicolo inferiore - Via efferente dal collicolo inferiore e diretta al nucleo genicolato
mediale.
Braccio del collicolo superiore - Via afferente al collicolo superiore proveniente, in parte, dalla retina.
Braccio posteriore della capsula interna - Parte della capsula interna che giace lateralmente al
talamo; contiene assoni provenienti da varie fonti come quelli da e per l'area motoria primaria e l'area
somestetica primaria.
Brachiale, plesso - È il plesso nervoso somatico formato dall'unione dei rami ventrali del V, VI, VII,
VIII nervo cervicale e del ramo ventrale del I nervo toracico.
Bradicinesia - Disturbo motorio in cui i movimenti sono rallentati o assenti.
Branchiomerico - Riferito a struttura che deriva dagli archi branchiali.
Broca, centro di - Rappresenta il centro del linguaggio articolato; è situato nella parte inferiore ed
esterna della circonvoluzione frontale dell'emisfero sinistro dell'encefalo nel 98% dei casi (mentre nel
2% è situato nell'emisfero destro).
Bulbo olfattorio - È il corpicciolo ovalare delle vie olfattive, situato alla base del lobo frontale
dell'encefalo. In esso sono situati i pirenofori del 2° neurone della via olfattiva (cellule mitrali).
Bulbo - Regione del tronco dell'encefalo che sta tra il midollo spinale ed il ponte. Sinonimi: midollo
allungato, oblongata. A livello bulbare sono localizzati alcuni centri vegetativi indispensabili alla vita, i
nuclei di alcuni nervi encefalici. Nel bulbo avviene l'incrociamento di importanti vie nervose.
Bulbo oculare - Sinonimo di globo oculare o di occhio.
C
Calamaro (Loligus vulgaris) - Invertebrato marino (cefalopode) che presenta gli assoni giganti
importanti per gli studi di neurochimica e neurofisiologia.
Calamo scrittorio - Sinonimo: calamus scriptorius. Si tratta di una formazione localizzata nella parte
inferiore del pavimento del IV ventricolo, a forma di calamaio.
Calcar avis - Sollevamento della parte mediale dei ventricoli laterali a livello dell'unione tra i corni
inferiore e posteriore.
Calcarina scissura - Scissura posta a livello del lobo occipitale della corteccia cerebrale, in
corrispondenza del calcar avis.
Calici gustativi - Organi gustativi costituiti da cellule gustative recettoriali, cellule di sostegno e cellule
basali aventi il ruolo di cellule progenitrici per il rinnovo delle cellule con funzione recettoriale.
Calloso corpo - Rappresenta la principale commessura della neocorteccia. Unisce gli emisferi cerebrali
destro e sinistro.
Campo H2 di Forel - Regione che comprende il fascicolo lenticolare; questi è formato da assoni che
provengono dal segmento interno del globus pallidus e che si portano verso il talamo.
Campo oculare frontale - Parte della superficie laterale del lobo frontale importante nel controllo dei
movimenti degli occhi.
Campo visivo - È la proiezione spaziale della retina visiva, cioè l'insieme dei punti dello spazio che
possono essere percepiti da un occhio immobile.
Canale endolinfatico - È un condotto nel quale circola liquido endolinfatico; appartiene all'orecchio
interno e si origina dalla confluenza del canale otricolare e del canale sacculare (labirinto membranoso).
Canale ependimale - O canale centrale dell'ependima. È il canale che percorre il centro del midollo
spinale.
Canale vertebrale, o canale neurale - E' la cavità costituita dalla sovrapposizione delle vertebre con i
loro forami. Si estende per tutta l'altezza della colonna vertebrale e contiene il midollo spinale che si
arresta a livello di L2 ed i suoi involucri che invece sono presenti per tutta l'estensione del canale
vertebrale stesso.
Canali semicircolari - Sono 3, disposti nei 3 diversi piani dello spazio; fanno parte dell'orecchio
interno e sono contenuti nella rocca petrosa del temporale. I canali semicircolari contengono alcuni
recettori vestibolari dai quali partono informazioni necessarie al mantenimento dell'equilibrio corporeo.
Capacità mitotica - È la capacità posseduta dalle cellule di dividersi per mitosi.
Capillari fenestrati - Presentano dei pori attraverso i quali le sostanze possono diffondere dall'interno
dei capillari nel tessuto circostante.
Capsula esterna - Lamina di sostanza bianca interposta tra il putamen e il claustro; contiene
prevalentemente fibre associative corticali.
Capsula estrema - Regione di sostanza bianca interposta tra il claustro e la corteccia dell'insula;
contiene prevalentemente fibre associative corticali.
Capsula interna - È un tratto di sostanza bianca degli emisferi cerebrali, compreso fra i tre nuclei:
talamo ottico, nucleo lenticolare, nucleo caudato. È costituita da fibre ascendenti e discendenti, che
uniscono la corteccia cerebrale ai centri sottostanti del nevrasse.
Carotideo, giorno, o paraganglio carotideo - È la piccola formazione recettrice situata fra la carotide
esterna e la carotide interna all'altezza della biforcazione della carotide comune. Contiene i
pressocettori vascolari, a differenza del seno carotideo che contiene chemiocettori ed osmocettori.
Carotideo, nervo, o nervo di Hering - Nasce dai pressocettori situati nella tunica interna della parete
del seno carotideo, decorre con il nervo glossofaringeo, e termina nei centri vasomotore e
cardioinibitore del midollo allungato. Permette la regolazione del tono dei vasi e del ritmo cardiaco, in
rapporto alle variazioni della pressione sanguigna che vengono recepite nel seno carotideo.
Carotideo, plesso - È formato dalle fibre nervose provenienti dall'ortosimpatico e dal parasimpatico
che accompagna l'arteria carotide interna in tutto il suo decorso. A livello del seno cavernoso, prende il
nome di plesso cavernoso.
Carotideo, seno - È la piccola dilatazione della carotide comune in prossimità della sua biforcazione.
Contiene chemiocettori ed osmocettori che hanno importanza nella regolazione riflessa della pressione
arteriosa e della frequenza del ritmo cardiaco.
Cataplessia - Perdita transitoria del tono muscolare senza perdita di conoscenza.
Catecolamine - Sono sostanze chimiche che agiscono da neurotrasmettitori adreìnergici; le più note
sono l'adrenalina (epinefrina) e la noradrenalina (norepinefrina).
Cauda equina - Insieme delle radici nervose lombari e sacrali all'interno dell'ultima porzione del
canale vertebrale.
Caudale - Parte del sistema nervoso situata, rispetto a un'altra, più vicina al coccige (sinonimo di
inferiore)
Caudato, nucleo - Parte dei nuclei della base, costituito da una testa, un corpo ed una coda. Importante
centro della via della motilità automatica (sistema extrapiramidale).
Cavernoso, plesso - È la porzione del plesso carotideo, situata in corrispondenza del seno cavernoso.
Cavernoso, seno - È un canale venoso scavato nello spessore della dura madre encefalica, di notevole
volume e a breve decorso; è situato lateralmente alla sella turcica, è attraversato dall'arteria oftalmica e
dal III, IV e VI paio di nervi cranici oltre che dalla III branca del V paio.
Cefalo rachidiano, liquido - Sinonimo di liquor.
Celiaco, plesso, o plesso solare - E' costituito dalle fibre nervose e dai pirenofori dei deuteroneuroni
ortosimpatici. È formato in prevalenza dai rami efferenti dei gangli semilunari, sul davanti dell'aorta,
attorno al tronco celiaco e all'arteria mesenterica superiore.
Cellula ependimale - Tipo di cellula di aspetto epiteliale che riveste le cavità encefaliche.
Cellula M(magnicellulare) - Neurone gangliare della retina con un'ampia arborizzazione dendritica;
gioca un ruolo cruciale nel percepire il movimento dello stimolo visivo.
Cellula P(parvicellulare) - Neurone gangliare della retina dotato di una piccola arborizzazione
dendritica; gioca un ruolo importante soprattutto nella percezione delle forme e dei colori.
Cellula periglomerulare - Interneurone inibitorio posto nel bulbo olfattivo che riceve informazioni dai
neuroni olfattivi e che inibisce le cellule mitrali nello stesso glomerulo e nei glomeruli adiacenti.
Cellule a canestro - Cellule inibitorie nella corteccia cerebellare; secondo la terminologia anglosassone
si chiamano «basket cells».
Cellule acustiche esterne - Classe di recettori uditivi; più importanti nel regolare la sensibilità
dell'organo del Corti che nella trasduzione dei segnali uditivi.
Cellule amacrine - Sono particolari cellule inibitrici situate nello spessore della retina.
Cellule a pennacchio - Neuroni proiettivi del bulbo olfattivo.
Cellule basali - Cellule dei calici gustativi che si differenziano per diventare cellule recettoriali
gustative; si ritiene che siano cellule staminali.
Cellule bipolari - Neuroni i cui prolungamenti sono localizzati ai poli opposti del corpo cellulare; una
classe di neuroni sensitivi.
Cellule bipolari della retina - Tipo di interneuroni retinici che trasmettono impulsi dai recettori
retinici alle cellule gangliari.
Cellule capellute - Cellule recettoriali dell'orecchio interno.
Cellule capellute interne - Principali cellule recettoriali uditive.
Cellule complesse e ipercomplesse - Nome dato a cellule della corteccia visiva occipitale, che si
mostrano sensibili a particolari caratteristiche spaziali della stimolazione retinica.
Cellule di Golgi - Sono particolari cellule situate nel 2° strato della corteccia cerebellare che agiscono
dando un'estesa area di inibizione.
Cellule di Purkinje - Sono le grandi cellule del 2° strato della corteccia cerebellare, i cui assoni sono
l'unica via di uscita degli impulsi dalla corteccia cerebellare stessa.
Cellule di Renshaw - Sono particolari cellule nervose del midollo spinale che operano un controllo a
«feedback» negativo sui motoneuroni alfa.
Cellule di Schwann - Sono le cellule che circondano i neuriti nel sistema nervoso periferico e formano
la guaina mielinica.
Cellule di sostegno dei calici gustativi - Forniscono supporto strutturale e trofico ai calici gustativi.
Cellule gangliari - Sono le cellule nervose situate fuori del sistema nervoso centrale (ganglio spinale,
ganglio latero-vertebrale, ganglio previscerale). Le cellule gangliari laterovertebrali costituiscono i
deuteroneuroni ortosimpatici dell'innervazione viscerale.
Cellule gliali - Importanti cellule del sistema nervoso; superano di numero i neuroni con rapporto 10:1;
vengono anche dette glia.
Cellule granulari - Sono piccole cellule presenti in numero enorme nella corteccia cerebellare.
Cellule marginali spinali - Neuroni che forniscono un contributo di fibre al fascio spinocerebrale
ventrale.
Cellule mitrali - Sono le cellule nervose del bulbo olfattivo. Rappresentano il deuteroneurone della via
olfattiva.
Cellule orizzontali - Sono cellule inibitorie presenti nello spessore della retina.
Cellule piramidali - Sono le grandi cellule a forma di piramide della corteccia cerebrale, sia della neo-
che dell'archicorteccia i cui assoni sono molto lunghi e scendono a distanza dalla cellula, lungo il fascio
piramidale.
Cellule progenitrici - Cellule multipotenti che possono differenziarsi in cellule nervose, della glia o in
altri tipi cellulari.
Cellule recettoriali gustative - Componente dei calici gustativi; trasducono le sostanze chimiche
presenti nella cavità orale in potenziali di azione.
Cellule stellate - Sono neuroni di associazione a forma stellata presenti in varie parti del sistema
nervoso centrale (corteccia cerebrale e corteccia cerebellare).
Centri spinali - Nome dato ad un gruppo di neuroni ed alle loro connessioni presenti nel midollo
spinale.
Centro, o nucleo - Termine usato per designare determinate zone del S.N.C, la cui eccitazione provoca
effetti o motori o sensitivi.
Cerebrocerebello - Comprende la corteccia della parte laterale degli emisferi cerebellari e il nucleo
dentato.
Cervelletto - Letteralmente, piccolo cervello. Si tratta di una grossa struttura encefalica, localizzata
nella fossa cranica posteriore, in stretto rapporto con il tronco dell'encefalo. Il cervelletto ha funzioni di
coordinamento motorio.
Cervello - Termine alquanto improprio che definisce la porzione principale dell'encefalo. Il cervello
comprende gli emisferi cerebrali ed il diencefalo.
Cervello trino - Schema proposto da MacLean per spiegare l'evoluzione del cervello dei vertebrati:
cervello dei rettili-paleomammiferi-neomammiferi, disposti come 3 scatole cinesi.
Cervicale, plesso - È il plesso nervoso formato dai rami ventrali dei primi quattro nervi cervicali; il suo
ramo terminale più importante è il nervo frenico.
Cervicali, nervi - Sono nervi misti che formano le prime otto paia dei nervi spinali.
Chiasma ottico - È il punto di completo (nella rana) o parziale (nell'uomo) incrociamento dei nervi
ottici, lungo la via ottica che connette la retina all'area visiva occipitale. Il chiasma ottico è preceduto
dai nervi ottici ed è seguito dai tratti ottici o benderelle ottiche.
Chiocciola - Parte dell'orecchio interno correlata al senso dell'udito.
Ciliare, corpo, o zona ciliare - È la zona della tunica vascolare dell'occhio, situata tra la coroidea e
l'iride; comprende due zone: una esterna muscolare (muscolo ciliare) costituita da tre ordini di fibre e
che presiede all'accomodazione, e una più interna, vascolare, costituita da pieghe radiali, che
costituiscono i processi ciliari. Interviene nella produzione dell'umor acqueo e contribuisce a regolarne
la normale circolazione.
Cinerea - Letteralmente, di color cenere. Cinereum tuber: porzione basale dell'ipotalamo a cui si trova
unita la ipofisi. Cinereum tuberculum: piccola estroflessione bulbare determinata dal nucleo e dal tratto
spinale del nervo trigemello.
Cinestesia - Senso di percezione dei movimenti.
Cingolo - Fascio di associazione che attraversa la sostanza bianca del giro cingolato, a livello della
superficie mediale dell'emisfero cerebrale.
Circolazione portale - Tipo di circolo nel quale sono presenti due letti capillari uniti da un tratto
venoso; è presente nel fegato e nell'ipofisi.
Circolazione vertebrobasilare - Irrorazione arteriosa del tronco encefalico, del lobo occipitale e di
alcune porzioni del lobo temporale.
Circonvoluzione del cingolo - Circonvoluzione a forma di C presente sulla faccia mediale
dell'emisfero cerebrale.
Circonvoluzione frontale inferiore - E' la sede dell'area corticale anteriore del linguaggio (centro di
Broca).
Circonvoluzione paraippocampica - Localizzata nella parte mediale del lobo temporale; contiene aree
associative corticali che proiettano alla formazione dell'ippocampo.
Circonvoluzione paraterminale - Posta anteriormente alla parete rostrale del terzo ventricolo e
ventralmente al rostro del corpo calloso.
Circonvoluzione postcentrale - Importante, fa l'altro, per la meccanocezione e per il senso di
posizione; si trova nel lobo parietale.
Circonvoluzione precentrale - Contiene la corteccia motoria primaria e la parte caudale della
corteccia premotoria; posta nel lobo frontale.
Circonvoluzione temporale inferiore - Importante per la percezione visiva delle forme.
Circonvoluzione temporale superiore - È l'area della neocorteccia dove è situato il centro corticale
posteriore del linguaggio (di Wernicke).
Circonvoluzioni orbitofrontali mediali - Parte della corteccia associativa limbica.
Circuiti di autorieccitamento - Sono le vie nervose in cui gli impulsi ricircolano, passando attraverso
serie successive di neuroni che formano come un circuito ad anello.
Circuito corticale prefrontale - Circuito dei nuclei della base che proietta alla corteccia prefrontale;
coinvolto in funzioni cerebrali superiori come il pensiero e la memoria di lavoro.
Circuito gamma - È la via nervosa che agisce tramite i motoneuroni gamma e le fibre gamma nel
controllo del movimento: motoneuroni gamma, fusi neuromuscolari, fibre nervose afferenti
proprio-cettive, motoneuroni alfa, contrazione della muscolare extrafusale.
Circuito limbico dei nuclei della base - Circuito dei nuclei della base costituito dallo striato ventrale,
dal pallido ventrale e dal nucleo dorsale mediale del talamo.
Circuito motore scheletrico - Circuito a livello dei nuclei della base che coinvolge le aree motorie e
premotorie.
Circuito oculomotore - Circuito dei nuclei della base che coinvolge aree deputate al controllo dei
movimenti oculari sul piano frontale.
Cisterna interpeduncolare - Espansione dello spazio subaracnoideo presente tra i peduncoli cerebrali.
Cisterna lombare - Espansione dello spazio subaracnoideo, caudale alla terminazione del midollo
spinale, al cui livello viene prelevato a scopo diagnostico il liquido cerebrospinale.
Cisterna magna - Parte dello spazio subaracnoideo, disposta tra il bulbo e il cervelletto.
Cisterna pontina - Sito di accumulo del liquido cerebrospinale a livello della giunzione bulbopontina.
Cisterna quadrigemina - Parte dello spazio subaracnoideo che sovrasta i collicoli superiori e inferiori.
Cisterne - Espansioni dello spazio subaracnoideo.
Citoarchitettonica - Descrizione morfologica della corteccia cerebrale basata sulle caratteristiche dei
corpi cellulari dei neuroni.
Citocromoossidasi - Enzima mitocondriale. Marker del metabolismo neuronale.
Claustro - Sinonimo: antimuro (v.).
Clava - Rigonfiamento della porzione dorsale del bulbo determinato dalla presenza del nucleo gracile.
Coattivazione - È l'attivazione contemporanea dei motoneuroni alfa e gamma.
Cocleare, nervo - Nervo sensoriale che rappresenta la radice cocleare del nervo acustico (VII paio dei
nervi cranici). Ha origine dai protoneuroni situati nel ganglio spirale del Corti e in periferia prende
giunzione citoneurale con le cellule sensoriali dell'organo del Corti e trasmette ai centri superiori le
eccitazioni acustiche che arrivano dall'orecchio interno.
Colin-acetil-transferasi - È l'enzima responsabile della sintesi dell'acetilcolina a partire dalla colina e
dall'acido acetico.
Colinergico - Riferito a un neurone che utilizza l'acetilcolina come neurotrasmettitore.
Collaterali di Schaefer - Collaterali assonici di neuroni nella regione CA3 dell'ippocampo che si
sinaptano con neuroni posti nella regione CA1.
Collegamenti corticocorticali associativi - Collegamenti tra aree corticali dello stesso lato.
Collicoli - Quattro strutture presenti nella parte dorasle del mesencefalo; i collicoli superiori fanno
parte delle vie ottiche e hanno ruolo nei movimenti saccadici degli occhi, quelli inferiori fanno parte
delle vie uditive.
Collicolo faciale - Punto di repere sulla superficie ventricolare (dorsale) del ponte; corrisponde al
ginocchio del nervo faciale e al nucleo del nervo abducente.
Collicolo inferiore - E' localizzato sulla faccia dorsale del mesencefalo; contiene neuroni che fanno
parte della via acustica.
Collicolo superiore -Fa parte delle vie ottiche e gioca un ruolo chiave nel controllo dei movimenti
saccadici; posto nella parte rostrale del mesencefalo.
Colonna corticale - Insieme di neuroni corticali che presenano funzioni e collegamenti simili; unità
funzionale di base della corteccia cerebrale.
Colonna motoria autonoma - Formazione costituita da neuroni pregangliari simpatici o parasimpatici;
una delle colonne rostrocaudali del midollo spinale e del tronco encefalico.
Colonna motoria branchiale - Motoneuroni che innervano i muscoli che si sviluppano dagli archi
branchiali.
Colonne colorate - Addensamenti di neuroni presenti prevalentemente nel II e III strato della corteccia
visiva primaria; definiti anche con il termine di blobs.
Colonne dell'orientamento - Insieme di neuroni nella corteccia visiva primaria che elaborano
informazioni sull'orientamento dello stimolo visivo.
Colonne oculari dominanti - Gruppi di neuroni nella corteccia visiva primaria che ricevono ed
elaborano informazioni provenienti dall'occhio omolaterale e controlaterale.
Colonne somatomotorie scheletriche - Nuclei motori del midollo spinale contenenti motoneuroni che
innervano i muscoli somatici scheletrici.
Colorazione mielino-specifica - Metodo per mettere in evidenza la presenza della guaina mielinica.
Commessura - Fascio di fibre che attraversano la linea mediana.
Commessura anteriore - Fascio di fibre che collega tra loro le porzioni anteriori dei lobi temporali e le
strutture olfattive dei due emisferi.
Commessura anteriore del midollo spinale - Struttura in cui decussano gli assoni del sistema
anterolaterale; posta ventralmente alla lamina X e al canale centrale.
Commessura posteriore - Collegale strutture mesencefaliche poste nelle due metà del tronco
encefalico; gli assoni che mediano il riflesso pupillare alla luce nell'occhio non illuminato decorrono
nella commessura posteriore.
Complesso nucleare olivare superiore - Coinvolto nell'elaborazione dei segnali uditivi; importante
soprattutto per la localizzazione orizzontale dei suoni.
Comportamenti riproduttivi - Comportamenti relativamente stereotipati tra membri di una stessa
specie aventi il ruolo di favorire l'atto riproduttivo; negli animali, l'ipotalamo gioca un ruolo importante
nel favorire i comportamenti riproduttivi, spesso in risposta ai feromoni.
Conduzione saltatoria - Consiste nella propagazione dell'impulso nervoso da un nodo di Ranvier al
successivo. È la conduzione caratteristica degli assoni molto mielinizzati.
Coni - Fotorecettori sensibili alla luce diurna e responsabili della visione dei colori.
Connessioni callosali - Connessioni costituite da fibre di neuroni callosali.
Controlaterale - Termine con una connotazione spaziale, riferito alla parte opposta del corpo.
Controllo a «feedback» positivo - E' un dispositivo di controllo per cui le efferenze nervose sono
rinviate indietro per rinforzare le afferenze.
Controllo a servocircuito - È un controllo nervoso automatico tramite vie a «feed-back» come quelle
indicate nel circuito gamma.
Controllo bilaterale - Forma di controllo motorio, somatico o viscerale, in cui un nucleo motore di un
nervo encefalico o un nucleo motore del midollo spinale riceve proiezioni da entrambi i lati della
corteccia; fornisce ridondanza, in modo che se una proiezione va incontro a danno, l'altra proiezione
può sostenere in parte la funzione.
Corda del timpano - È un ramo del nervo facciale (VII paio dei nervi cranici) che, dopo avere
attraversato la cassa timpanica, decorre insieme alle fibre del nervo linguale, distribuendosi alle
ghiandole sottomascellare, sottolinguale e alla mucosa della lingua.
Corde vocali - Sono quattro lamine membranose, due superiori o false, e due inferiori o vere. Le corde
vocali vere delimitano, nel segmento medio della laringe, la rima della glottide; sono gli organi
essenziali della fonazione.
Cordone dorsale del midollo spinale - Zona di sostanza bianca compresa tra la radice posteriore e la
fessura longitudinale posteriore. Nel cordone dorsale passano numerose vie ascendenti
Cordone laterale - Parte della sostanza bianca spinale; presenta diverse vie nervose somestesiche,
cerebellari e motorie.
Cordone ventrale - Parte della sostanza bianca del midollo spinale posta medialmente al corno
ventrale; contiene per lo più fibre discendenti per il controllo della muscolatura assile e dei muscoli
prossimali degli arti.
Cordotomia - Sezione del tratto spino-talamico laterale (vie della sensibilità termodolorifica). La
cordotomia viene praticata allo scopo di attenuare i cosiddetti dolori intrattabili.
Corea - Disturbo caratterizzato dalla presenza di movimenti involontari spasmodici ed irregolari a
carico della muscolatura degli arti e dei muscoli mimici. La corea è causata da alterazioni a carico del
corpo striato.
Coreico – sono movimenti patologici convulsivi, da disfunzione del sistema extrapiramidale.
Corioidei plessi - Strutture dei ventricoli cerebrali destinate alla produzione di liquido cerebrospinale.
Cornea - Parte della sclera, trasparente e priva di vascolarizzazione.
Corno dorsale bulbare - Prosecuzione del corno dorsale nel bulbo; detto anche nucleo caudale.
Corno grigio anteriore del midollo spinale - Porzione anteriore della sostanza grigia del midollo
spinale organizzata a forma di H; comprende i motoneuroni alfa e gamma.
Corno intermedio (o laterale) - Zona laterale intermedia del midollo spinale; sede dei neuroni
pregangliari ortosimpatici.
Corno ventrale - Lamine VIII e IX della sostanza grigia del midollo spinale; sede di neuroni per il
controllo somatomotore.
Corno ventrale mediale - Contiene motoneuroni che innervano i muscoli prossimali degli arti e i
muscoli assiali; controllato dalle vie discendenti mediali.
Coronale - Piano di sezione parallelo alla sutura coronale; per gli emisferi cerebrali e il diencefalo
equivale a un piano trasversale..
Corona radiata - Gruppo di fibre nervose di origine talamica, che attraversata la capsula interna si
distribuiscono alla corteccia cerebrale.
Corpi genicolati - Sono formazioni mesencefaliche situate lateralmente ai collicoli al di sopra dei
peduncoli cerebellari superiori.
Corpo genicolato laterale - È la principale stazione di raccordo tra la retina e la corteccia visiva
occipitale.
Corpo genicolato mediale - È una delle stazioni di raccordo tra i recettori cocleari (orecchio interno) e
la corteccia uditiva.
Corpo iuxtarestiforme - Via efferente dal cervelletto, diretta alla parte caudale del tronco encefalico,
costituito dagli assoni provenienti dal nucleo del fastigio e diretti a neuroni vestibolari e ad altri neuroni
del tronco encefalico.
Corpi quadrigemini - Sono 4 formazioni tondeggianti che formano la lamina quadrigemina.
Corpo calloso - Lamina di sostanza bianca che connette i due emisferi cerebrali. Le fibre mielinizzate
di collegamento permettono l'armonizzazione funzionale delle attività dei due emisferi.
Corpo striato - Massa di sostanza grigia, posta alla base degli emisferi cerebrali, con funzioni motrici.
Distinguiamo un neostriato (nucleo caudato e putamen) ed un paleostriato (globo pallido).
Corpo trapezoide - Sito di decussazione delle fibre uditive.
Corpuscolo di Meissner - Meccanocettore.
Corpuscolo di Pacini - Meccanocettore a rapido adattamento che risponde alle vibrazioni ad alta
frequenza.
Corpuscolo di Ruffini - Tipo di meccanocettore; formato da fibre afferenti mieliniche di grosso
diametro (A-ß)
Corpuscoli gustativi, o bottoni gustativi o calici gustativi, o boccioli gustativi o gemme gustative -
Sono i recettori periferici del gusto. Nell'uomo, come in tutti i tetrapodi, sono corpuscoli microscopici
simili a gemme o a piccoli calici, localizzati nello spessore della mucosa delle papille linguali. Nei
pesci sono distribuiti su tutta la superficie del corpo.
Corteccia - Rappresenta lo strato di sostanza grigia che avvolge, esternamente, gli emisferi cerebrale e
cerebellare. La corteccia è ricca di cellule nervose.
Corteccia associativa - Aree della corteccia implicate in molti processi mentali, ma che non sono
coinvolte nel controllo delle contrazioni muscolari; associano eventi sensitivi a risposte motorie ed
eseguono i processi mentali che intervengono tra l'ingresso sensitivo e l'uscita motoria.
Corteccia associativa prefrontale - Coinvolta in diverse funzioni come il pensiero e la memoria di
lavoro.
Corteccia cerebrale - È la porzione più esterna dell'encefalo, formata da uno strato di sostanza grigia
di spessore variabile (da 1,5 a 4 mm); riveste tutta la superficie degli emisferi cerebrali. Dal punto di
vista strutturale è formata da cellule nervose ordinate in sei strati; gli strati sono differentemente
sviluppati, nelle diverse aree corticali, in rapporto alle funzioni specifiche di ogni area (motrice,
associativa o sensitiva).
Corteccia dell'insula - Parte della corteccia cerebrale nascosta dai lobi temporale, frontale e parietale;
sede di rappresentazione di numerose modalità sensitive, come il gusto, il senso dell'equilibrio e il
dolore.
Corteccia entorinale - Parte della porzione mediale del lobo temporale; costituisce la principale
afferenza all'ippocampo.
Corteccia extrastriata - Corteccia visiva che non comprende la corteccia visiva primaria (o striata).
Corteccia limbica - È la porzione della corteccia cerebrale situata immediatamente al di sopra del
tronco cerebrale.
Corteccia motoria - È quella parte della corteccia cerebrale direttamente implicata nel controllo del
movimento. Da essa origina il fascio piramidale.
Corteccia olfattiva primaria - E' definita come l'insieme delle aree bersaglio degli assoni del tratto
olfattivo; localizzata nella parte rostromediale del lobo temporale e sulla superficie basale dei lobi
frontali; corrisponde alla paleocorteccia.
Corteccia orbitofrontale - Parte inferiore del lobo frontale inferiore; comprende le circonvoluzioni
orbitarie.
Corteccia parietale posteriore - Comprende aree corticali somestesiche di ordine superiore e aree
corticali associative; coinvolta in diverse funzioni come la stereognosia, l'elaborazione del senso
dell'immagine corporea, la percezione visiva del movimento, l'uso degli stimoli, visivi per guidare i
movimenti e la generale consapevolezza della posizione relativa degli oggetti.
Corteccia periamigdaloidea - Una delle aree corticali olfattive; riceve una proiezione direttamente dal
tratto olfattivo; si trova sulla parte rostromediale del lobo temporale.
Corteccia piriforme - Una delle aree corticali olfattive; riceve una proiezione direttamente dal tratto
olfattivo; è localizzata sulla porzione rostromediale del lobo temporale.
Corteccia prefrontale dorsolaterale - Importante regione corticale per l'organizzazione del
comportamento, della memoria di lavoro e di numerose attività mentali superiori.
Corteccia premotoria - Specifica regione premotoria posta nella parte laterale dell'area 6.
Corteccia somestesica primaria - Partecipa alla sensibilità somatica, prevalentemente alle sensazioni
di tipo meccanico e al senso di posizione del corpo; corrisponde alle aree citoarchitettoniche 1, 2 e 3; si
trova nella circonvoluzione postcentrale.
Corteccia somestesica secondaria - Aree corticali che elaborano informazioni somestesiche
provenienti dall'area primaria.
Corteccia striata - Altro termine per la corteccia visiva primaria derivato dalla presenza della stria del
Gennari.
Corteccia uditiva primaria - Sede primaria di elaborazione delle informazioni uditive; posta nelle
circonvoluzioni temporali trasverse (di Heschl) del lobo temporale; corrisponde all'area
citoarchitettonica 41.
Corteccia visiva - È quella parte della corteccia cerebrale occipitale situata intorno alla scissura
calcarina particolarmente implicata nei fenomeni della visione.
Corti, organo del - È il recettore periferico specifico dell'udito; fa parte dell'orecchio interno; è
costituito da diversi tipi di cellule tra cui le cellule acustiche che trasformano le vibrazioni sonore in
sensazioni uditive.
Costrizione pupillare - Riduzione del diametro pupillare (sinonimo di miosi ).
Crampi – contrazioni involontarie di un solo muscolo o di una parte del muscolo.
Cranici, nervi - Sono dodici paia di nervi che si originano dall'encefalo e, alla loro origine, sono
contenuti nella cavità cranica. Di essi alcuni sono sensitivi puri, altri sono motori puri, altri infine sono
nervi misti.
Cresta neurale - Insieme di cellule della parte dorsale del tubo neurale che migrano in periferia dando
origine a tutti quei neuroni i cui corpi cellulari si trovano al di fuori del S.N.C;da tali cellule hanno
origine anche le cellule di Schwann, l'aracnoide e la pia madre.
Cromatolisi - Dispersione della sostanza tigroide dei neuroni. La cromatolisi avviene a seguito di
sezione dell'assone o di infezione virale a carico del sistema nervoso.
Cuneato - Fascicolo cuneato: fascio posto a livello della porzione dorsale della sostanza bianca del
midollo spinale, destinato a trasportare la sensibilità tattile ben discriminata e la sensibilità
propriocettiva cosciente. Nucleo cuneato: nucleo bulbare di terminazione del fascicolo cuneato.
Curaro - Sostanza chimica che blocca i recettori postsinaptici nicotinici impedendo la trasmissione
colinergica ma senza depolarizzare la membrana postsinaptica. Il curaro paralizza la trasmissione
neuromuscolare occupando i siti recettivi per l'acetilcolina.
D
Decomposizione del movimento - Disturbo del movimento, conseguente a lesioni cerebellari. Il
paziente muove ogni articolazione separatamente come il movimento a scatto di un robot.
Decussazione delle piramidi - Incrociamento delle fibre della via piramidale a livello del bulbo. A
causa di ciò la corteccia motoria di un lato controlla i movimenti dei muscoli del lato opposto.
Deficit del campo visivo - perdita della visione relativamente a una porzione del campo visivo.
Degenerazione transneuronica - E' la degenerazione delle cellule nervose che si verifica quando vi è
degenerazione del neurone che prende sinapsi con il neurone secondariamente interessato dalla
degenerazione transneuronale.
Dendrite - Processo della cellula nervosa con funzione afferente. In rapporto con il dendrite terminano
assoni di altri neuroni.
Dentato - Nucleo dentato: nucleo neocerebellare. Giro dentato: giro posto nel lobo temporale.
Depolarizzazione - È la diminuzione del normale potenziale di riposo esistente tra i due lati della
membrana della cellula nervosa.
Depressione - Disturbo psichiatrico caratterizzato da persistente sentimento di disperazione e di
abbattimento; può associarsi a scarsa capacità di concentrazione, disturbi del sonno e talvolta tendenze
suicide.
Derma, o corion - È lo strato più interno e più spesso della cute, costituito da tessuto connettivo ricco
di vasi, di nervi, di fibre elastiche e di fibre muscolari lisce. I vasi ed i nervi decorrono isolati e non
formano fasci vascolo-nervosi.
Dermatomero - Area di cute innervata dagli assoni sensitivi di una singola radice dorsale.
Diabete insipido - Condizione nella quale i reni non sono in grado di concentrare le urine per carenza
di vasopressina (od ormone antidiuretico); il soggetto elimina elevate quantità di urina.
Diencefalo - Porzione dell'encefalo costituita da talamo, epitalamo, subtalamo, ipotalamo e
metatalamo. Il diencefalo rappresenta la vescicola posteriore di quelle che si formano dal proencefalo
durante lo sviluppo del S.N.C.
Differenza interaurale di intensità - Un meccanismo per localizzare i suoni di alta frequenza.
Differenza interaurale di tempo - Un meccanismo per localizzare i suoni di bassa frequenza.
Dilatazione pupillare - Aumento del diametro pupillare (sinonimo di midriasi).
Dinorfina - Neurotrasmettitore / neuromodulatore.
Disco ottico - Parte della retina attraverso la quale gli assoni fuoriescono dal bulbo oculare.
Discriminazione olfattiva - Capacità di discriminare un odore dall'altro.
Disfagia - Compromissione della capacità di deglutizione.
Disinibizione - È la rimozione o la riduzione di una inibizione che esiste su una cellula nervosa: ciò
agisce in effetti come un'eccitazione della cellula stessa.
Dismetria - Disturbo nella regolazione della finezza dei movimenti nell'azione muscolare.
Disordine affettivo stagionale - Forma di depressione durante i periodi in cui i giorni sono brevi e le
notti lunghe.
Distacco della retina - Condizione patologica in cui parti della retina si distaccano dall'epitelio
pigmentato.
Distonie - contrazioni involontarie lente e sostenute che fissano in modo transitorio un segmento
corporeo in una postura anormale.
Divisioni mitotiche - Sono le divisioni cellulari che derivano da una mitosi, e che formano
normalmente i cloni
Dolore - Sensazione evocata da stimoli nocivi.
Dolore radicolare - Dolore localizzato in corrispondenza di un determinato dermatomero o in alcuni
dermatomeri adiacenti..
Dopamina - È una sostanza chimica derivata dalla fenilalanina; essa è considerata l'intermediario
chimico delle fibre dopaminergiche.
Dopaminergico - Riferito a neurone che si avvale della dopamina come neurotrasmettitore.
Dorsale - Prossimo alla superficie dorsale; sinonimo di posteriore.
Dura madre - Strato più esterno delle meningi, di consistenza dura.
E
Eccitamento sinaptico - È il meccanismo attraverso il quale l'impulso nervoso viene trasmesso da un
neurone all'altro. Per azione della sinapsi viene depolarizzata la membrana postsinaptica e quindi sono
generati impulsi.
Ectoderma - È il primo dei 3 foglietti germinativi situato all'esterno della vescicola blastodermica.
Efferente - riferito ad assone che trasporta gli impulsi provenienti da una particolare struttura. Non è
sinonimo di motorio; questo termine è correlato alla funzione muscolare o ghiandolare.
Effettori - Sono le formazioni anatomiche periferiche che rispondono agli stimoli dei centri nervosi
determinando una risposta specifica nell'organo interessato (muscoli, ghiandole, visceri, etc.).
Elettrodi registratori - Sono gli elettrodi capaci di registrare le differenze di potenziale esistenti tra
due punti di un nervo o di una singola fibra nervosa.
Elettrodi stimolanti - Sono gli elettrodi collegati ad un generatore di impulsi elettrici, usati per
stimolare un nervo o una singola fibra nervosa.
Elettroencefalogramma - È la registrazione dei potenziali elettrici alla superficie del cranio, generati
dall'attività di tutti i neuroni della corteccia cerebrale.
Ematoma subdurale - Emorragia nello spazio tra la dura madre e l'aracnoide.
Emboliforme, nucleo - Nucleo cerebellare.
Emianopsia eteronima bitemporale - Perdita della visione periferica; comune nelle lesioni che
coinvolgono il chiasma ottico.
Emianopsia omonima controlaterale - Difetto della vista caratterizzato dalla perdita della visione del
campo visivo controlaterale; può essere dovuto a lesioni del sistema visivo che interessano il tratto
ottico, il corpo genicolato laterale, la radiazione ottica o la corteccia visiva primaria.
Emianopsia omonima controlaterale con visione maculare conservata - Difetto della vista in cui si
ha la perdita della visione del campo visivo controlaterale con preservazione della visione foveale (o
maculare); può essere dovuto a lesioni del sistema visivo che coinvolgono una parte della corteccia
visiva primaria.
Emiballismo - Grave forma di ipercinesia di una metà del corpo determinata da lesioni del subtalamo.
Eminenza mediana - Contiene i capillari del sistema portale ipofisario; si trova nella parte prossimale
del peduncolo infundibolare; è priva di barriera ematoencefalica.
Emiplegia - Paralisi di una metà del corpo.
Emiretina nasale - Parte della retina mediale rispetto a una linea verticale passante attraverso la
macula.
Emiretina temporale - Metà temporale della retina.
Emisfero cerebellare - È ciascuno dei due lobi laterali e simmetrici del cervelletto, divisi tra loro dal
lobo mediano detto verme o complesso nodulo flocculare.
Emisferi cerebrali - Sono le due formazioni telencefaliche simmetriche tenute insieme dal corpo
calloso e situate nella scatola cranica.
Emisfero dominante - È l'emisfero cerebrale responsabile dell'attività verbale e ideativa; nel 98% dei
casi è l'emisfero sinistro.
Emisfero non dominante - È l'emisfero non verbale, quasi sempre il destro (98% dei casi), dotato di
altre particolari capacità.
Emissione quantica - È l'emissione del mediatore chimico in pacchetti o quanti liberati dalle
terminazioni nervose sinaptiche; avviene sia spontaneamente, sia in conseguenza dell'arrivo di impulsi
nervosi.
Encefalina - neurotrasmettitore.
Encefalo - È la parte del S.N.C, che occupa la cavità cranica ed è costituito dal telencefalo, dal
diencefalo, dal mesencefalo, dalla protuberanza anulare o ponte di Varolio, dal cervelletto e dal midollo
allungato o bulbo.
Endoderma - È il terzo dei 3 foglietti germinativi, situato all'interno rispetto alla vescicola
blastodermica.
Endolinfa - È il liquido contenuto nelle cavità del labirinto membranoso dell'orecchio interno.
Endonevrio - Strato di tessuto connettivale che circonda una singola fibra nervosa in un nervo
periferico.
Engramma - È la modificazione strutturale permanente che costituisce la base morfologica della
memoria a lungo termine.
Entorinale, area - L'area entorinale è la porzione anteriore del giro paraippocampale, nel lobo
temporale, in rapporto con l'uncus. L'area entorinale è un centro corticale deputato alla percezione delle
informazioni olfattive.
Ependima - Lamina che tappezza le pareti dei ventricoli cerebrali e del canale centrale del midollo
spinale.
Epifisi - L'epifisi, o ghiandola pineale, è situata nell'epitalamo (tetto del diencefalo). Produce gli
ormoni che regolano lo sviluppo delle gonadi e la produzione di melatonina.
Epiglottide - Formazione della faringe che durante la deglutizione impedisce il passaggio nella trachea
di liquidi o di alimenti.
Epinevrio - Tessuto connettivo che circonda un nervo periferico.
Epitalamo - L'epitalamo è una regione del diencefalo posta superiormente al talamo. Comprende, tra
l'altro, l'epifisi.
Epitelio corioideo - Cellule del plesso corioideo specializzate nella secrezione del liquido
cerebrospinale.
Epitelio olfattivo - Parte della mucosa olfattiva contenente neuroni di senso olfattivi.
Epitelio pigmentato - Posto esternamente allo strato dei fotorecettori; svolge funzione di fagocitosi
durante il rinnovo dei dischi contenuti nell'articolo esterno dei coni e dei bastoncelli.
Erniazione dell' uncus - Spostamento in senso mediale dell'uncus a causa di una lesione espansiva
sopra al tentorio del cervelletto.
Esterocettori - Recettori di senso che trasmettono al S.N.C, informazioni sul mondo esterno.
Etmoide - Osso del cranio; presenta la lamina cribrosa, attraverso cui passano le fibre del nervo
olfattivo che, dalla mucosa olfattiva, si portano al bulbo olfattivo.
Extrapiramidale sistema - Sinonimo di via della motilità automatica.
F
Facciale, nervo - È il VII paio dei nervi cranici; è costituito da due radici distinte: una motoria, che si
distribuisce ai muscoli mimici della faccia, al muscolo stapedio e ad alcuni muscoli del collo, e una
sensitiva, che da l'innervazione gustativa ai 2/3 anteriori della lingua.
Faringe - Parte del canale digerente posta tra l'esofago e la cavità buccale.
Falce - Con il termine di falce vengono definite due porzioni della dura madre encefalica, la falce
cerebrale, posta tra i due emisferi cerebrali e la falce cerebellare.
Fascicolazioni - contrazioni brusche e breve di singoli fascicoli muscolari, prive di effetti motori (di
solito).
Fascicolo - Fascio di fibre nervose.
Fascicolo cuneato - Fascio nervoso ascendente costituito dagli assoni delle cellule gangliari; trasporta
gli impulsi provenienti dalla porzione superiore del tronco (al di sopra di T6), dall'arto superiore, dal
collo e dalla parte posteriore della testa; veicola la sensibilità epicritica.
Fascicolo gracile - Parte mediale del cordone posteriore; trasporta gli impulsi di natura epicritica
provenienti dall'arto inferiore e dalla metà inferiore del tronco, destinati a raggiungere il nucleo gracile
omolaterale.
Fascicolo lenticolare - Fascio di fibre mieliniche provenienti dal segmento interno del globus pallidus
e destinate al talamo.
Fascicolo longitudinale dorsale - Via nervosa costituita da fibre originate dall'ipotalamo e da fibre a
esso destinate; è localizzato nella sostanza grigia periacqueduttale e periventricolare.
Fascicolo longitudinale mediale - Fascio del tronco encefalico che contiene assoni dai nuclei
vestibolari, dai nuclei motori per la muscolatura estrinseca dell'occhio e da altri nuclei del tronco
encefalico; deputato soprattutto al controllo dei movimenti oculari.
Fascicolo proencefalico mediale - Via che trasporta fibre funzionalmente diverse che provengono dal
tronco encefalico e sono dirette ai nuclei subcorticali e alla corteccia cerebrale, tra cui le fibre
monoaminergiche.
Fascicolo talamico - Fascio formato da assoni provenienti dai nuclei profondi del cervelletto e da parte
del segmento interno del globus pallidus che decorrono verso il talamo.
Fascicolo uncinato - Via di associazione che connette aree corticali del lobo frontale con aree corticali
della parte anteriore del lobo temporale.
Fascio cuneo-cerebellare - È la via nervosa che parte dal nucleo cuneato e termina con fibre muscoidi
nel cervelletto.
Fascio (o tratto) di Lissauer - Formazione costituita dalle fibre afferenti di piccolo diametro, prima
che queste terminino nel corno dorsale del midollo spinale.
Fascio cerebellotalamico - Via efferente proveniente dai nuclei cerebellari e diretta verso il talamo.
Fascio corticobulbare - Fibre che originano dalla corteccia e terminano nei nuclei motori dei nervi
encefalici al livello del ponte e del bulbo.
Fascio corticospinale - Via proiettiva che dalla corteccia cerebrale si porta al midollo spinale.
Fascio corticospinale laterale - Costituito da fibre discendenti di natura motoria destinate al controllo
della muscolatura distale degli arti; origina da aree motorie del lobo frontale.
Fascio corticospinale ventrale (anteriore) - Via deputata al controllo dei muscoli del collo, del
tronco, dei cingoli e della parte prossimale degli arti.
Fascio cuneocerebellare - Via nervosa che dal nucleo cuneato laterale si porta al cervelletto; decorre
nel peduncolo cerebellare inferiore.
Fascio mammillotalamico - Origina da entrambi i nuclei mammillari, laterale e mediale; termina nei
nuclei anteriori del talamo.
Fascio mammillotegmentale - Origina dal nucleo mammillare laterale; termina nel tegmento pontino.
Fascio nigrostriatale - Via in cui decorrono gli assoni nigrostriatali.
Fascio olivococleare - Proiezione efferente dal nucleo olivare superiore alle cellule capellute
(acustiche) della coclea.
Fascio piramidale - È il grosso fascio di fibre nervose che va dalla corteccia motoria ai motoneuroni
alfa del midollo spinale. Esso rappresenta la principale via per il controllo del movimento volontario.
Fascio reticolospinale - È la via nervosa che va dal nucleo reticolare ai motoneuroni gamma del
midollo spinale. Appartiene al sistema extrapiramidale.
Fascio retinoipotalamico - Assoni delle cellule gangliari retimene che proiettano al nucleo
soprachiasmatico; le informazioni trasportate da questo fascio sono utilizzate per sincronizzare i ritmi
circadiani secondo il ciclo notte-giorno
Fascio rubrospinale - È la via nervosa che va dal nucleo rosso ai motoneuroni gamma del midollo
spinale. Appartiene al sistema extrapiramidale.
Fascio spinale del trigemino - Fascio nel quale decorrono le fibre afferenti del trigemino decorrono
prima di sinaptare nel nucleo spinale del trigemino.
Fascio spinocerebellare dorsale - E' la principale via che trasporta gli impulsi nervosi provenienti dai
recettori di senso cinetico lungo il midollo spinale al cervelletto, dove termina come fibre muscoidi.
Fascio spinocerebellare rostrale - Trasmette al cervelletto informazioni relative al livello di
attivazione dei sistemi interneuronali della parte cervicale del midollo spinale; si pensa trasmetta al
cervelletto attraverso interneuroni spinali segnali che provengono dai sistemi motori.
Fascio spinocerebellare ventrale - Trasmette al cervelletto informazioni relative al livello di
attivazione dei sistemi interneuronali delle porzioni toracica, lombare e sacrale del midollo spinale; si
pensa che trasmetta al cervelletto, attraverso interneuroni spinali, segnali che provengono dai sistemi
motori.
Fascio spinomesencefalico - Trasmette informazioni somestesiche provenienti dagli arti e dal tronco al
mesencefalo.
Fascio spinotettale - Trasmette informazioni somestesiche provenienti dagli arti e dal tronco alla parte
dorsale del mesencefalo; spesso viene usato in modo intercambiabile con quello di fascio
spinomesencefalico.
Fascio tegmentale centrale - Contiene la proiezione gustativa proveniente dal nucleo del tratto
solitario, diretta verso il talamo; contiene anche le fibre che originano dalla porzione parvicellulare del
nucleo rosso e che sono dirette al nucleo olivare inferiore.
Fascio tettospinale - Proiezione proveniente dagli strati profondi del collicolo superiore e diretta al
midollo spinale.
Fascio trigeminotalamico - Proiezione proveniente dai nuclei spinali del trigemino diretta al talamo.
Fascio vestibolospinale - È la via nervosa che scende lungo il midollo spinale dal nucleo di Deiters ai
motoneuroni alfa.
Fastigio, nucleo del - Nucleo cerebellare.
Feedback. - È un tipo di regolazione a retroazione o a circuito di ritorno.
Feromoni - Sostanze chimiche generalmente volatili prodotte e secrete dagli animali in grado di
influenzare il comportamento e lo sviluppo degli altri membri della stessa specie.
Fessura sinaptica - È lo stretto spazio esistente tra le membrane pre e postsinaptica di una sinapsi.
Fibra nervosa - È formata dal neurite o cilindrasse o assone più la guaina mielinica e più il
nevrilemma, esile membrana che avvolge all'esterno la fibra nervosa.
Fibre afferenti - Fibre nervose che trasmettono impulsi al sistema nervoso centrale; cioè sono dirette
dalla periferia verso il S.N.C.
Fibre afferenti primarie - Sono le fibre afferenti che partono dai recettori ed entrano nel S.N.C; esse
sono i prolungamenti del protoneurone il cui pirenoforo è localizzato nel ganglio spinale.
Fibre arcuate interne - Fibre dei nuclei del cordone posteriore che si incrociano sulla linea mediana.
Fibre corticoreticolari - Assoni che originano dai neuroni del V strato della corteccia e che proiettano
alla formazione reticolare.
Fibre efferenti - Fibre nervose che trasmettono impulsi dal S.N.C, alla periferia. Sono fibre motrici
dirette dal S.N.C, verso gli effettori periferici.
Fibre extrafusali - Sono le comuni fibre muscolari responsabili della contrazione muscolare diverse
dalle fibre intrafusali dei fusi neuromuscolari.
Fibre inibitrici presinaptiche - Sono le fibre nervose che terminano formando le sinapsi assoassoniche
responsabili dell'inibizione presinaptica.
Fibre intrafusali - Sono le piccole fibre muscolari poste all'interno dei fusi neuromuscolari.
Fibre muscoidi - Sono le fibre afferenti di provenienza esogena che terminano nella corteccia
cerebellare.
Fibre parallele - Sono un gran numero di sottili fibre che decorrono lungo lo strato molecolare di un
folium cerebellare, costituendo sinapsi con tutti i dendriti ivi presenti.
Fibre presinaptiche - Sono i rami terminali di fibre nervose che terminano come bottoni sinaptici.
Fibre rampicanti - Sono le fibre afferenti alla corteccia cerebellare di provenienza esogena che
originano dall'oliva inferiore e si arrampicano attorno ai dendriti delle cellule di Purkinje.
Fimbria - La fimbria è un complesso di fibre nervose posto lungo la porzione mediale dell'ippocampo,
che si continua come fornice.
Fisostigmina - La fisostigmina (o eserina) è un inibitore della acetilcolinesterasi.
Flessura - Ripiegatura del tubo neurale.
Flessura cefalica - Ripiegatura del tubo neurale a livello del mesencefalo.
Flessura pontina - Curvatura a livello del ponte durante lo sviluppo del sistema nervoso.
Flusso assoplasmatico - Sinonimo di trasporto assonico. Indica il fluire lungo l'assone di tutte le
sostanze sintetizzate a livello del pirenoforo, o verso il pirenoforo di molecole di origine assonale
(flusso retrogrado).
Folia - Sottili pieghe della corteccia cerebellare.
Fonazione - Consiste nella emissione del linguaggio articolato da parte della laringe, che funziona
come uno strumento a doppia corda; la doppia corda è rappresentata dalle corde vocali vere che, situate
all'imbocco di un tubo sonoro (cavo faringo-buccale), vibrano sotto la pressione dell'aria emessa
durante l'espirazione; nel tubo di risonanza i suoni vengono rinforzati e, con il concorso della lingua,
dei denti, del velo palatino e delle labbra, si trasformano in linguaggio articolato. Le vocali si
producono nella laringe, le consonanti con l'ausilio degli altri organi citati.
Forame interventricolare (di Monro) - Apertura attraverso cui il liquido cerebrospinale e il plesso
corioideo passano dal ventricolo laterale al terzo ventricolo.
Forami del Luschka - Aperture del quarto ventricolo attraverso le quali il liquido cerebrospinale passa
nello spazio subaracnoideo.
Forceps - Termine che indica le fibre a forma di U che costituiscono le porzioni anteriore e posteriore
del corpo calloso.
Forma a C - Forma di alcune strutture telencefaliche.
Formazione dell'ippocampo - Struttura telencefalica posta nel lobo temporale; è costituita dal giro
dentato, dall'ippocampo e dal subiculum; è coinvolta nell'apprendimento e nella memoria.
Formazione reticolare - È un raggruppamento di neuroni che si estendono dal tronco encefalico al
talamo ed hanno funzione facilitatoria ed inibitoria sulla attività motoria. Essi inoltre regolano gli stati
di attenzione, sonno e veglia.
Formazione reticolare paramediana pontina - Trasmette impulsi provenienti dalla corteccia
cerebrale controlaterale ai centri del tronco encefalico deputati al controllo dei movimenti saccadici
orizzontali; il principale bersaglio dei neuroni che costituiscono questa struttura è il nucleo abducente.
Fornice - Letteralmente: arco. Consistente fascio di fibre nervose efferenti che origina nell'ippocampo e
termina nel talamo e nei nuclei mammillari dell'ipotalamo.
Fosfolipidi - Sono molecole composte da catene di acidi grassi, con un'estremità polare fosforilata.
Rappresentano la struttura fondamentale delle membrane cellulari.
Fossa interpeduncolare - Spazio interposto tra i peduncoli cerebrali.
Fovea - La fovea centralis rappresenta una depressione retinica in cui si trovano, maggiormente
addensati, i coni.
Frenici, nervi - Sono rami discendenti, misti, derivanti dal plesso cervicale. Innervano con le
terminazioni sensitive le pleure e il pericardio, con quelle motorie il diaframma.
Funzione acustico-motoria - Risposta di natura motoria determinata da un suono
Fusi neuromuscolari, o corpuscoli neuromuscolari di Golgi - Sono formazioni fusiformi, lunghe 5
mm circa, costituite da fibre muscolari intrafusali racchiuse in una capsula. Sono situati nell'interno del
muscolo e disposti parallelamente alle altre fibre del muscolo stesso, in prossimità del tendine; sono
innervati da fibre nervose di 3 tipi e sono i recettori della sensibilità propriocettiva.
G
GABA - È un neurotrasmettitore inibente e deriva dall'acido glutammico.
Gangli cerebrospinali - Sono i gangli nervosi intercalati sui nervi spinali ed encefalici; sono costituiti
dai protoneuroni sensitivi con un solo prolungamento (cellula nervosa pseudounipolare con
prolungamento a T) che, a breve distanza dalla cellula, si divide in due rami: l'uno proviene dalla
periferia e prende giunzione citoneurale con i recettori periferici, l'altro si dirige verso il nevrasse e
termina nei nuclei sensitivi del S.N.C. I gangli cerebrospinali della porzione encefalica sono annessi ai
nervi cranici ed assumono vari nomi, ad es. ganglio semilunare di Gasser, ganglio nodoso, ganglio
giugulare etc.
Gangli della base - Sono nuclei di sostanza grigia situati alla base del telencefalo; comprendono
l'amigdala ed il corpo striato.
Gangli del simpatico - Sono disposti lungo la catena laterovertebrale del sistema ortosimpatico. I
gangli parasimpatici più piccoli sono annessi ai nervi encefalici (ganglio otico, ganglio sfeno-palatino,
ganglio ciliare, ganglio genicolato, etc.). I gangli del simpatico sono costituiti da cellule provviste di
diversi dendriti e di| un unico neurite diretto verso la periferia.
Ganglio - Struttura composta di cellule nervose. Ricordiamo i gangli spinali, in cui è posto il corpo
cellulare dei neuroni afferenti il cui dendrite riceve informazioni dalla periferia ed i gangli del sistema
nervoso vegetativo.
Ganglio ciliare, o ganglio oftalmico - E' posto sulla faccia laterale del nervo ottico, è collegato con il
nervo oftalmico con una radice lunga e con il nervo oculomotore mediante una radice breve.
Ganglio genicolato - Sede dei neuroni sensitivi primari le cui fibre percorrono il nervo intermedio. .
Ganglio otico - Contiene neuroni postgangliari parasimpatici che innervano la ghiandola parotide,
deputata alla produzione della saliva.
Ganglio semilunare - Contiene i corpi cellulari dei neuroni sensitivi primari trigeminali.
Ganglio spirale (del Corti) - Sede dei corpi cellulari dei neuroni uditivi primari.
Ganglio stellato - 3° ganglio della catena laterovertebrale dell'ortosimpatico situato nella porzione
cervicale che risulta dalla fusione dell'ultimo ganglio cervicale col primo toracico.
Ganglio stellato di calamaro - Ganglio caratterizzato da grandi fibre nervose pre e postsinaptiche,
facilmente raggiungibili con i microelettrodi da parte dei neurofisiologi (v. assone gigante).
Ganglio superiore - Annesso ai nervi vago e glossofaringeo; contiene i corpi cellulari delle fibre
afferenti somestesiche.
Ganglio vestibolare - Contiene i corpi cellulari dei neuroni vestibolari primari; detto anche ganglio di
Scarpa.
Genicolati corpi - Sono in numero di quattro; il corpo genicolato laterale destro e sinistro ed il corpo
genicolato mediale destro e sinistro. Sono formazioni nervose situate all'estremità posteriore del talamo
ottico; fanno parte del metatalamo. Il corpo genicolato laterale è correlato alle vie ottiche mentre il
corpo genicolato mediale è in relazione alle vie acustiche.
Ghiandola parotide - Ghiandola salivare; innervata dagli assoni del nervo glossofaringeo (IX).
Ghiandola pineale - Entra in gioco nella secrezione di melatonina; riceve innervazione dal sistema
nervoso simpatico (sinonimo di epifisi).
Ginocchio - Ripiegatura del corpo calloso, nella porzione anteriore. Anche la capsula interna nella sua
porzione intermedia presenta il ginocchio, dove passa il fascio corticonucleare o genicolato.
Ginocchio della capsula interna - Separa il braccio anteriore da quello posteriore.
Giri - Pieghe della corteccia cerebrale, sinonimo di circonvoluzioni.
Giri di Heschl - Sede della corteccia uditiva primaria.
Giro dentato - Componente della formazione dell'ippocampo; riceve impulsi dalla corteccia entorinale
e contiene neuroni che proiettano all'ippocampo propriamente detto.
Giro retto - Situato sulla faccia inferiore del lobo frontale; decorre parallelamente al tratto olfattivo.
Giunzione bulbopontina - Zona di passaggio tra il bulbo e il ponte.
Giunzione cito-neurale - È il collegamento sensitivo o motore che si verifica tra una fibra nervosa ed
una cellula non nervosa né muscolare striata.
Giunzione neuro-muscolare - È il collegamento che si verifica tra una fibra nervosa motrice somatica
e la cellula muscolare striata per la trasmissione colinergica dell'impulso nervoso dal nervo al muscolo
che si contrae.
Glia - Elementi cellulari di supporto del S.N.C.
Glicina - È un aminoacido che agisce come mediatore inibitore in molte sinapsi del S.N.C.
Glicoproteina - È una molecola formata da una parte proteica ed una parte glicidica.
Gliosomi - Granuli presenti nelle cellule della nevroglia, in particolare negli astrociti.
Globo pallido - Porzione mediale del nucleo lenticolare. Il globo pallido è detto anche paleostriato.
I
Ictus ischemico - Occlusione di un'arteria che provoca a valle un'interruzione del flusso ematico.
Idrocefalo - Aumento della quantità di liquido cerebrospinale nelle cavità encefaliche.
Idrofilo - Che attrae l'acqua; si contrappone ad idrofobo, cioè che respinge l'acqua.
Immunocitochimica - Metodica che evidenzia le molecole presenti nei tessuti per mezzo di anticorpi
diretti contro le molecole stesse.
Impulso nervoso - Messaggio che viaggia sotto forma di potenziale d'azione nelle fibre nervose
Incisura cerebellare posteriore - Solco poco profondo localizzato nel lobo posteriore del cervelletto.
Incisura preoccipitale - Struttura superficiale di riferimento che forma parte del confine tra i lobi
temporale e occipitale, sulle loro superfici laterali.
Incudine - Uno dei tre ossicini contenuti nella cavità timpanica che trasmettono gli spostamenti della
membrana del timpano verso la finestra ovale; interposto tra gli altri due ossicini.
Indusium - L'indusium rappresenta un esile strato di sostanza grigia posta sulla porzione superficiale
del corpo calloso.
Induzione neurale - Processo mediante il quale una parte dell'ectoderma dorsale dell'embrione formerà
il sistema nervoso.
Infarto - Morte tissutale dovuta a interruzione del flusso sanguigno.
Infarto della zona di confine - Perdita della vascolarizzazione arteriosa in corrispondenza delle
regioni periferiche dei territori vascolarizzati dai principali vasi cerebrali.
Influenze trofìche - Sostanze chimiche elaborate da una parte di cellula e che esercitano la loro azione
su un'altra parte della stessa cellula oppure su un'altra cellula. Tali sostanze condizionano la crescita, il
mantenimento e il metabolismo cellulare, specialmente nei tessuti nervoso e muscolare.
Infundibulum - Tratto di fibre nervose che connette l'ipotalamo con il lobo nervoso dell'ipofisi
(neuroipofisi).
Inibizione presinaptica - E' l'inibizione che deriva dalla depolarizzazione di fibre nervose
presinaptiche, e dalla conseguente diminuzione della quantità di mediatore chimico.
Inibizione sinaptica - È l'azione sinaptica che iperpolarizza la membrana postsinaptica e quindi
impedisce la generazione di impulsi nervosi.
Insula - Lobo della corteccia cerebrale. Sinonimo: isola di Reil.
Insulina - Ormone prodotto da cellule degli isolotti pancreatici; ha azione ipoglicemizzante e può
inibire l'assunzione di cibo attraverso circuiti ipotalamici.
Integrazione corticale - Capacità della corteccia cerebrale di integrare (cioè di comprendere e
memorizzare) le informazioni ricevute.
Intercostali, nervi - Sono i nervi misti (motori e sensitivi), che hanno origine dai nervi spinali e
percorrono lo spazio intercostale decorrendo con le arterie intercostali nel solco sottocostale.
Interocettori - Sono i recettori sensoriali che raccolgono gli stimoli provenienti dall'interno
dell'organismo.
Interneurone - È ogni cellula eccitatoria o inibitoria del S.N.C., che associa due o più neuroni.
Iperpolarizzazione - È l'aumento di potenziale che avviene tra i due lati di una membrana biologica.
Ipertonia muscolare - Consiste nell'aumento esagerato del tono muscolare.
Ipofisi o ghiandola pituitaria - E' la ghiandola endocrina di forma ovalare, situata nel cranio sulla
faccia inferiore dell'ipotalamo e accolta nella sella turcica dello sfenoide. È costituita da due lobi
separati fra loro: il lobo anteriore o ghiandolare (adenoipofisi) e il lobo posteriore o nervoso
(neuroipofisi). Gli ormoni ipofisari regolano l'attività delle altre ghiandole endocrine ed hanno il loro
effetto su numerose funzioni organiche.
Ipoglosso, nervo - È il XII paio dei nervi cranici, esclusivamente motore. La sua origine apparente è
nel solco laterale del bulbo; si distribuisce ad alcuni muscoli della regione sopraioidea
(tiroioideo,stiloglosso, ioglosso e genioioideo) e ai muscoli della lingua.
Ipotalamo - Regione del diencefalo che regola le principali attività della vita vegetativa. L'ipotalamo è
anche detto cervello della vita vegetativa.
Ipotonia - Consiste nella diminuzione del tono muscolare, si manifesta nella fase iniziale delle
emiplegie, nella tabe e in alcune malattie del sistema nervoso; può essere provocata dalla
somministrazione di curaro nel corso di anestesie per interventi chirurgici.
Ipotrofia - Consiste nella diminuzione del volume di un organo per scarso trofismo delle cellule a
livello locale, con conseguente riduzione della funzionalità.
Ippocampo - Giro encefalico che costituisce una parte importante del sistema limbico. L'ippocampo
causa un innalzamento del pavimento del corno inferiore (corno temporale) del ventricolo laterale
cerebrale.
Ischiatico, nervo, o nervo sciatico - E' il nervo più voluminoso del nostro organismo. È il ramo
terminale misto del plesso sacrale, innerva i numerosi muscoli della regione posteriore della coscia e
della gamba; termina dividendosi in nervo peroneo comune e in nervo tibiale.
Isocorteccia - Porzione della corteccia cerebrale costituita da sei strati (neocorteccia).
Istamina - È una sostanza chimica ad azione vasodilatatrice sui capillari e vasocostrittrice sulle
arteriole.
Istmo dell'encefalo - È la porzione dell'encefalo che unisce tra loro cervello, cervelletto e midollo
allungato. È costituito dalla protuberanza anulare o ponte di Varolio, con i peduncoli cerebellari medi,
dalla lamina quadrigemina con i peduncoli cerebellari superiori, dal bulbo con i peduncoli cerebellari
inferiori, dall'acquedotto di Silvio e dai peduncoli cerebrali.
K
Koniocorteccia - Aree della corteccia cerebrale contenenti un gran numero di piccoli neuroni. La
koniocorteccia è tipica delle aree sensitive.
L
Labbro della fossa romboidea - Porzione del ponte in via di sviluppo dalla quale ha origine la
maggior parte del cervelletto.
Labirintici, riflessi o riflessi vestibolari - Complesso delle funzioni di controllo esercitate, per
meccanismo riflesso, dall'apparato vestibolare del labirinto che intervengono sull'equilibrio statico e
dinamico del corpo nello spazio.
Labirinto - Si identifica con l'orecchio interno. In base alla funzione distinguiamo un labirinto cocleare
ed un labirinto vestibolare; in base alla morfologia distinguiamo un labirinto osseo e un labirinto
membranoso. Il labirinto osseo è costituito da una serie di canali e di piccole cavità, scavate nell'interno
della rocca petrosa dell'osso temporale; il labirinto membranoso, che è costituito dal rivestimento
interno del labirinto osseo, è separato dagli spazi ossei dalla perilinfa; contiene nel suo interno la
endolinfa; è formato dai canali semicircolari, dall'acquedotto del vestibolo, dal vestibolo, dalla
chiocciola e dall'acquedotto cocleare.
Lagena - È una piccola parte dell'orecchio interno costituita da un'estroflessione della porzione
posteriore del sacculo.
Lamellare - Caratteristica morfologica contraddistinta da neuroni o fibre nervose disposti a formare
strati distinti.
Lamina alare - Parte del neuroepitelio dorsale che da origine ai nuclei sensitivi del midollo spinale e
del tronco encefalico.
Lamina basale - Parte del neuroepitelio ventrale che da origine ai nuclei motori del midollo spinale e
del tronco encefalico.
Lamina cribrosa - È la lamina orizzontale dell'osso etmoide, di forma quadrangolare. Sulla faccia
inferiore dei suoi lati sono sospese le due masse laterali dell'etmoide; sulla sua superficie presenta
numerosi forellini che danno passaggio alle terminazioni del nervo olfattorio.
Lamina del pavimento - Superficie ventrale del sistema nervoso in fase di sviluppo; importante per
l'organizzazione dorsoventrale del midollo spinale durante lo sviluppo.
Lamina midollare esterna - Fascio di fibre che separa il segmento esterno del globus pallidus e il
putamen.
Lamina midollare interna (del globus pallidus) - Formazione di sostanza bianca che separa i seg-
-menti interno ed esterno del globus pallidus.
Lamina midollare interna (del talamo) - Formazione di sostanza bianca che separa il talamo in alcune
suddivisioni nucleari.
Lamina terminale - La parte più rostrale del sistema ventricolare.
Lamine di Rexed - Sottili lamine di neuroni poste nel midollo spinale; sono meglio visibili nel corno
dorsale; sono importanti in quanto i neuroni posti nelle diverse lamine ricevono afferenze da differenti
strutture cerebrali; a loro volta proiettano a bersagli diversi.
Lateralità - Pertinente a un lato.
L-DOPA - Precursore della dopamina utilizzato nel trattamento della malattia di Parkinson.
Lemnisco - II termine di lemnisco viene impiegato per designare un fascio consistente di fibre nervose
del S.N.C. Per es.: il lemnisco mediale (che trasporta la cosiddetta sensibilità generale) ed il lemnisco
laterale (che trasporta la sensibilità acustica).
Lenticolare nucleo - Formazione del complesso dei nuclei della base. È composto da una porzione
filogeneticamente più recente, il putamen (che. assieme al nucleo caudato, forma il neostriato) e da una
porzione filogeneticamente più antica, il globo pallido (paleostriato).
Lento adattamento - Risposta caratteristica di neuroni a uno stimolo di lunga durata in cui una serie
prolungata di potenziali d'azione diminuisce lentamente,
Leptina - Ormone prodotto dagli adipociti in relazione alla quantità di grasso corporeo e che agisce
inducendo senso di sazietà.
Leptomeninge - Termine impiegato per indicare l'aracnoide e la pia madre.
Leucina Iridata (leucina-3H) - È l'aminoacido leucina in cui gli atomi di idrogeno sono parzialmente
sostituiti con tritio.
Limbico lobo - Lobo cerebrale a forma di C, che occupa la faccia mediale dell'emisfero cerebrale. Il
lobo limbico è costituito dal giro del cingolo e dal giro paraippocampale.
Limbico, sistema - Termine indicante il lobo limbico, la formazione dell'ippocampo, i nuclei
mammillari ed il complesso nucleare anteriore del talamo. Il sistema limbico entra in gioco nelle
manifestazioni emozionali e, forse, nel complesso processo della memorizzazione.
Lingua - È un organo muscolo-membranoso, mobile, di forma allungata, contenuto nella cavità orale.
La lingua è rivestita da una mucosa dotata di numerose piccole formazioni rilevate, le papille linguali,
contenenti i recettori gustativi. La lingua ha varie funzioni: interviene nella assunzione degli alimenti,
nella percezione dei sapori, nella formazione del bolo alimentare e nella deglutizione, e inoltre ha una
parte importante nella fonazione.
Lipoproteine - Sono molecole formate da proteine e lipidi tenuti insieme da legami idrofobici.
Liquor, o liquido cefalorachidiano - E' il liquido che circola negli spazi subaracnoidei di tutto il
S.N.C., nei ventricoli cerebrali e nel canale dell'ependima, con funzione di protezione e di
mantenimento dell'equilibrio pressorio del S.N.C. Esso viene prodotto dall'epitelio dei plessi corioidei e
viene riassorbito dagli stessi plessi corioidei, dalle vene della pia madre, dai villi aracnoidei, e dalle
granulazioni di Pacchioni. Nell'adulto il volume di liquor è di circa 150 mi e si rinnova circa quattro
volte nelle 24 ore. Il liquor è un liquido limpido, incolore, sterile, presenta leucociti (fino a 5 per min3),
albumina (0,15-0,30 g/1), glucosio (0,45-0,80 g/1), cloruro di sodio (6-8 g/1). L'equilibrio tra i processi
di formazione e di riassorbimento assicura la regolare circolazione e il normale livello pressorio del
liquor.
Lisina Iridata (lisina-3H) - È l'aminoacido lisina, in cui gli atomi di idrogeno sono parzialmente
sostituiti con tritio.
Lobo - Suddivisione dell'emisfero cerebrale.
Lobo anteriore dell'ipofisi - Contiene cellule epiteliali che rilasciano ormoni per il controllo di
numerose ghiandole.
Lobo cerebrale - È una porzione della corteccia.
Lobo flocculonodulare - Parte del cervelletto coinvolta nei movimenti dell'occhio e nell'equilibrio.
Lobo frontale - Uno dei lobi degli emisferi cerebrali.
Lobo occipitale - Uno dei lobi degli emisferi cerebrali.
Lobo parietale - Uno dei lobi degli emisferi cerebrali.
Lobo temporale - Uno dei lobi che costituiscono ciascuno degli emisferi cerebrali.
Lobo temporale anteriore - E' coinvolto nelle emozioni, specialmente durante gli stati d'ansia.
Lobulo - Suddivisione di un lobo.
Lobulo parietale inferiore - Posto dorsalmente alla scissura laterale; importante per numerose funzioni
encefaliche superiori quali il linguaggio e i fenomeni percettivi.
Lobulo parietale superiore - Importante per la localizzazione spaziale.
Localizzazione funzionale - Riferito a una regione
Locus coeruleus - Piccola formazione di sostanza grigia bilaterale, posta in corrispondenza del
pavimento del IV ventricolo. Contiene neuroni ricchi di un particolare pigmento.
Locus niger, o substantia nigra - E' un nucleo di sostanza grigia di colorito nerastro (per la presenza
di granulazioni pigmentarie di colore scuro nelle cellule nervose) contenuto nel peduncolo cerebrale, al
confine tra subtalamo e mesencefalo.
M
Macrosmatici - Animali che posseggono l'apparato dell'olfatto particolarmente sviluppato.
Macula cieca - È la piccola zona della retina in cui lo stimolo luminoso non determina sensazione
visiva. Corrisponde alla proiezione nel campo visivo della papilla ottica (punto cieco della retina), cioè
del punto di origine sul fondo dell'occhio del nervo ottico; in tale zona infatti sono del tutto assenti i
recettori specifici della retina (coni e bastoncelli).
Macula, del sacculo e dell'otriculo - Aree sensoriali della porzione vestibolare del labirinto
membranoso.
Macula lutea - È la parte centrale più sensibile della retina perché ricchissima di coni. È caratterizzata
da una piccola depressione giallastra, posta all'estremità posteriore dell'asse visivo.
Malattia di Alzheimer - Demenza presenile.
Malattia di Huntington - Malattia genetica autosomica dominante che si manifesta con segni motori
ipercinetici.
Malattia di Parkinson - E' causata dalla perdita di neuroni dopaminergici posti nella parte compatta
della sostanza nera; caratterizzata da rallentamento o perdita del movimento (bradicinesia) e da
tremore, oltre che da complessi disturbi di ordine cognitivo.
Mammillari, corpi - Piccole estroflessioni della superficie basale dell'ipotalamo. Nei corpi mammillari
sono contenuti i nuclei mammillari. Tali nuclei sono principalmente connessi con l'ippocampo ed i
nuclei anteriori del talamo.
Mandibolare, nervo - È uno dei tre rami di divisione terminali del nervo trigemino; è costituito da due
radici, una sensitiva, che si origina dal ganglio di Gasser, e l'altra motoria; fuoriesce dalla base del
cranio attraverso il foro ovale e dopo breve tragitto si divide in sette rami; tre esterni (buccinatorio,
massete-rino e temporale mediano), uno interno (nervo del muscolo pterigoideo interno), uno posteriore
(nervo auricole-temporale) e due discendenti (nervo alveolare inferiore e nervo linguale). Contribuisce
alla innervazione motoria dei muscoli masticatori e delle pareti della bocca, e presiede alla sensibilità
generale dei denti dell'arcata dentaria inferiore, dei tessuti molli gengivali e della lingua.
Martello - È il primo, il più laterale e il più voluminoso degli ossicini contenuti nella cassa del
timpano.
Mascellare, nervo, o nervo mascellare superiore - È uno dei 3 rami di divisione del nervo trigemino,
che si origina dal margine antere-inferiore del ganglio di Gasser; durante il suo tragitto fornisce alcuni
rami collaterali che provvedono all'innervazione sensitiva degli alveoli e dei denti dell'arcata superiore
e del palato.
Masticazione - Sequenza motoria relativa alla triturazione del cibo.
Meato - Termine con cui si indica un canale o un orifizio (meato acustico esterno, interno, etc.).
Meccanocettori cutanei - Sono i recettori tattili.
Mediale - Termine che indica gli organi vicini al piano mediano.
Mediano, nervo - Nervo misto; è uno dei rami terminali del plesso brachiale. Provvede
all'innervazione motoria dei muscoli della regione anteriore dell'avambraccio e termina a livello del
legamento anulare del carpo, dividendosi in rami che si distribuiscono ad alcuni dei muscoli della
mano. Dà la sensibilità a circa i 2/3 laterali della faccia palmare della mano, e a parte di quella dorsale
dell'indice, del medio e dell'anulare.
Membrana basilare - Componente dell'organo del Corti che oscilla in risposta agli stimoli sonori; lo
spostamento meccanico della membrana produce la stimolazione delle cellule capellute uditive.
Membrana cellulare - È la delicatissima struttura biologica che costituisce la superficie delle cellule.
Membrana extrasinaptica - È la parte di membrana della cellula nervosa che non presenta sinapsi.
Membrana postsinaptica - È la porzione di membrana della cellula nervosa che presenta sinapsi.
Membrana recettoriale - Parte della membrana di un neurone che contiene recettori sensibili a
composti neuroattivi o a stimoli particolari.
Membrana tettoria - Componente dell'organo del Corti; le stereociglia delle cellule capellute si
incastonano nella membrana tettoria.
Membrana timpanica - Timpano; oscilla in risposta a cambiamenti pressori nell'ambiente associati ai
suoni; è unita alla catena degli ossicini dell'orecchio medio.
Memoria a breve termine - Memoria fugace, di minuti o ore, probabilmente basata su una scarica di
impulsi secondo un certo modulo.
Memoria a lungo termine - Memoria che persiste da qualche ora a tutta la vita, probabilmente basata
su una modificazione strutturale a livello sinaptico.
Memoria, attività psichica - È la facoltà per cui si conservano, si riconoscono, si classificano, si
localizzano e si ripropongono fatti ed esperienze passati; sembra determinata dalla persistenza nel
tessuto nervoso delle tracce lasciate dagli avvenimenti. Si distingue una memoria organica, riferita
essenzialmente alle esperienze motorie, una memoria affettiva e una memoria intellettiva. Si distingue
inoltre una memoria a breve termine ed una a lungo termine.
Meningi - Sono gli involucri connettivali che avvolgono concentricamente il S.N.C, (encefalo e
midollo spinale). Le meningi sono tre: la dura madre o pachimeninge e la leptomeninge o meninge
molle; quest'ultima è suddivisa in pia madre e aracnoide.
Mesencefalo - II mesencefalo rappresenta la seconda delle tre vescicole primarie dell'encefalo. Nel
mesencefalo sono contenuti i tubercoli quadrigemelli (o collicoli) ed altre importanti formazioni di
sostanza grigia, tra cui il nucleo rosso, e la sostanza nera.
Mesenchima - È il tessuto connettivo embrionario derivato dal mesoderma e parzialmente anche dagli
altri due foglietti embrionali. Dal mesenchima si originano il tessuto connettivo, il tessuto emopoietico
e l'apparato circolatorio.
Mesoderma - È uno dei 3 foglietti germinativi situato nella vescicola blastodermica tra ecto ed
endoderma.
Mesoglia - II termine mesoglia indica le cellule microgliali di origine mesodermica. Tali cellule sono
simili agli elementi del sistema reticolo endoteliale.
Messaggio nervoso - È l'informazione che viaggia lungo le catene polineuroniche come onda di
depolarizzazione.
Metabolismo - Consiste nelle trasformazioni chimiche alle quali vanno incontro le sostanze introdotte
nel corpo. Tali trasformazioni servono a liberare energia (catabolismo) oppure a sostituire i componenti
cellulari usurati (anabolismo).
Metasimpatico - È la parte del sistema neurovegetativo periferico, costituito da gangli e fibre nervose,
situato nelle pareti dei visceri cavi, oppure nella compagine dei visceri parenchimali. Una volta si
riteneva che il metasimpatico possedesse funzionalmente una certa autonomia e contribuisse alla
regolazione della funzione del viscere o del tessuto in cui è contenuto.
Metatalamo - Porzione mediale del talamo contenente i corpi genicolati mediali e laterali.
Metencefalo - II termine metencefalo indica la porzione anteriore della vescicola romboencefalica. Il
metencefalo è costituito, nell'adulto, dal cervelletto e dal ponte.
Miastenia grave - È una grave malattia muscolare su base autoimmune dovuta a un difetto di
trasmissione neuromuscolare. È caratterizzata da una estrema facilità all'affaticamento muscolare e da
parziale paralisi.
Microelettrodi - Sono sottili conduttori isolati lungo il loro decorso tranne che alla punta; ve ne sono
sia di vetro, con una punta di circa un micron di diametro, riempiti di una soluzione salina conduttrice,
sia di metallo rivestito di isolante.
Microglia - Elementi gliali di piccola taglia. Sono cellule di origine ectodermica. Costituiscono la
microglia gli astrociti, gli oligodendrociti e le cellule ependimali.
Microscopio elettronico - Strumento che permette di ottenere immagini per mezzo di elettroni, anziché
di radiazioni luminose. Ha un potere di risoluzione di qualche angstrom.
Microsmatico - Animale con apparato dell'olfatto scarsamente sviluppato. L'uomo è un animale
microsmatico.
Midollo allungato o bulbo - È la parte dell'encefalo situata tra il ponte e il midollo spinale. Ha la
forma di un cono appiattito in senso anteroposteriore, con la base in alto e l'apice tronco in basso;
misura in altezza circa 3 cm ed è situato nella fossa cranica posteriore. Il midollo allungato è sede di
centri nervosi (respiratori, cardiaci, vasomotori, etc.) che controllano importanti funzioni.
Midollo spinale - È la porzione del S.N.C, contenuta nel canale vertebrale. Il midollo spinale è lungo
circa 45 cm, è di consistenza considerevole ed è costituito da sostanza bianca nella parte periferica e da
sostanza grigia nella parte centrale. Il midollo spinale presenta due curvature che corrispondono a
quelle della colonna vertebrale; inoltre è caratterizzato da due ringofiamenti (cervicale e lombare).
Midriasi - Dilatazione della pupilla (il diametro della pupilla è superiore ai 4,5 mm). La midriasi può
essere provocata da farmaci (ad es. atropina) o essere determinata da un processo morboso: ad es.
paralisi del muscolo sfintere dell'iride o spasmo del muscolo dilatatore della pupilla.
Mielencefalo - II termine mielencefalo indica la porzione posteriore della vescicola romboencefalica. Il
mielencefalo è costituito, nell'adulto, dal bulbo.
Mielina - È la membrana biologica derivata dalla cellula di Schwann che costituisce l'avvolgimento
delle fibre nervose midollate; ha funzioni protettive, isolanti trofiche sull'assone.
Mieloarchitettonica - Disposizione delle fibre mieliniche in una determinata area del S.N.C. Lo studio
della mieloarchitettonica nella corteccia cerebrale consente la suddivisione del mantello corticale in
aree di mielogenesi, funzionalmente non omogenee. Lo studio della mieloarchitettonica è possibile
grazie all'impiego delle tecniche istologiche per la dimostrazione delle fibre mieliniche (metodi di
Weigert, di Nageotte).
Mioclonie – contrazioni muscolari involontarie rapide e brevi che durano una frazione di secondo.
Miofibrilla - È formata da più sarcomeri e rappresenta l'unità funzionale del muscolo. Nelle miofibrille
avviene la trasformazione dell'energia chimica in energia meccanica. Questo processo è alla base della
contrazione muscolare.
Mioide, corpo - Struttura contrattile presente nei fotorecettori (coni e bastoncelli) posta tra l'articolo
esterno e la zona energetica.
Miosi - Restringimento della pupilla (diametro inferiore a 1,5 mm). Una miosi si osserva, generalmente,
dirigendo una sorgente luminosa verso un occhio: la pupilla si restringe per impedire che una eccessiva
quantità di luce colpisca la retina (riflesso fotomoderatore). Le pupille, oltre che per effetto di una
intensa illuminazione, possono essere rese miotiche da farmaci stupefacenti o parasimpaticomimetici.
La miosi può essere un sintomo di varie malattie neurologiche.
Miosina - Proteina contrattile contenuta nelle miofibrille delle fibre muscolari.
Miotonia – abnorme lentezza della decontrazione muscolare.
Miochimie – contrazioni brusche e brevi di singoli fascicoli muscolari, con ampiezza, frequenza e
diffusione maggiore rispetto alle fascicolazioni.
Mitocondri - Sono particolari organuli cellulari ricchi di enzimi, implicati nella produzione di energia
tramite processi ossidativi.
Mitrale cellula - Cellula del bulbo olfattivo che contrae complessi rapporti sinaptici con gli assoni
delle cellule olfattive.
Modalità (sensitiva) - Attività sensitiva corrispondente alla qualità di uno stimolo (dolore).
Modiolo - Lamina ossea di forma triangolare che rappresenta il perno o l'asse della chiocciola.
All'interno del modiolo è contenuto il ganglio spirale o ganglio del Corti. Le pareti del modiolo sono
perforate dalle fibre del nervo cocleare che raggiungeranno le cellule acustiche della chiocciola.
Molecolare strato - Termine adottato per indicare zone di tessuto nervoso contenenti piccole cellule
nervose e notevoli quantità di fibre nervose.
Monoaminossidasi (MAO) - È l'enzima che catalizza la deaminazione ossidativa delle catecolamine. È
presente in alcuni neuroni che contengono catecolamine.
Morbo di Parkinson - È una malattia dovuta ad alterazione del sistema extrapiramidale; consiste in
rigidità muscolare, rigidità dell'espressione facciale e tipico movimento delle dita che «contano
monete».
Motilità automatica, vie della - Sinonimo di via o sistema extrapiramidale. Rappresentano un
complesso sistema di centri nervosi e di collegamenti. Consentono l'esecuzione di un movimento
rendendo coordinate le azioni dei vari gruppi muscolari coinvolti nel movimento stesso. Le vie della
motilità automatica originano nella corteccia cerebrale.
Motilità volontaria, via della - Origina nel lobo precentrale della corteccia cerebrale. Si dirige ai
nuclei motori dei nervi encefalici (fascio cortico-nucleare o genicolato) ed ai motoneuroni delle corna
grigie anteriori del midollo spinale (fascio piramidale o corticospinale). La via della motilità volontaria
trasporta impulsi motori volontari, che comandano l'esecuzione dei movimenti.
Motoneuroni alfa - Sono i grandi motoneuroni i cui pirenofori sono situati nelle corna grigie anteriori
del midollo spinale e che innervano la muscolatura scheletrica.
Motoneuroni beta - Nelle corna grigie anteriori del M.S. esistono i pirenofori di alcuni motoneuroni i
cui neuriti si distribuiscono contemporaneamente sia alle fibre muscolari intrafusali che a quelle
extrafusali. Questi motoneuroni vengono classificati come beta.
Motoneuroni gamma - Sono i piccoli motoneuroni i cui pirenofori situati nelle corna grigie anteriori
del M.S. innervano le fibre muscolari intrafusali.
Movimenti di vergenza - Movimenti oculari convergenti o divergenti; assicurano che l'immagine di un
determinato oggetto cada nella stessa posizione nella retina di ciascun occhio.
Movimenti frazionati - Capacità di isolare un movimento da un altro, come muovere un dito tenendo
fermi gli altri.
Movimenti oculari lenti - Movimenti lenti degli occhi a seguire gli stimoli visivi.
Movimento ballistico - Movimento con un'alta velocità iniziale.
Mucosa olfattiva - Piccola porzione altamente differenziata della mucosa nasale, localizzata in
corrispondenza della volta della cavità nasale. La mucosa olfattiva è costituita dalle cellule sensoriali
(neuroni olfattivi o di Schultze) nonché da elementi cellulari di supporto. La mucosa olfattiva è
umidificata dal secreto delle ghiandole di Bowmann.
Muscoli estensori - Sono gruppi muscolari che agiscono estendendo un'articolazione.
Muscoli flessori - Sono gruppi muscolari che agiscono flettendo un'articolazione.
Muscoli striati - Sono organi contrattili volontari presenti nel nostro organismo dove rappresentano
circa il 50% del peso corporeo, in numero di circa 525. Sono costituiti da fibrocellule muscolari striate
raggruppate in fasci carnosi che terminano o con tendini o con aponeurosi di inserzione. A differenza
che nelle altre cellule, il contenuto idrico della cellula muscolare striata è scarso (meno del 40% in
peso).
Muscoli lisci - Sono formati da cellule muscolari non controllate dalla volontà, poste nella compagine
dei visceri. Le cellule muscolari lisce assicurano la motilità dell'apparato respiratorio, del tubo
digerente e delle vie urinifere. La muscolatura liscia è innervata dal sistema nervoso vegetativo. Le
terminazioni nervose, tuttavia, non sono organizzate in placche motrici, ma sono caratterizzate da
espansioni bottonute che non entrano in intimo rapporto con le cellule effettrici.
Muscolo ciliare - Muscolo intrinseco dell'occhio, la cui azione modifica il grado di convessità del
cristallino.
Muscolo elevatore della palpebra superiore - Principale muscolo elevatore della palpebra superiore.
Muscolo obliquo inferiore - Muscolo estrinseco dell'occhio che innalza il globo oculare, specialmente
quando questo è addotto.
Muscolo obliquo superiore - Muscolo estrinseco che abbassa il globo oculare quando questo è addotto
e lo ruota verso l'interno quando è abdotto.
Muscolo retto inferiore - Muscolo estrinseco dell'occhio che ruota verso il basso il globo oculare,
specialmente quando questo è abdotto.
Muscolo retto laterale - Muscolo estrinseco dell'occhio la cui contrazione provoca l'abduzione del
globo oculare.
Muscolo retto mediale - Muscolo estrinseco dell'occhio che adduce l'occhio (lo sposta verso il naso);
innervato dal nervo oculomotore (III nervo encefalico).
Muscolo retto superiore - Ruota l'occhio veso l'alto.
Muscolo sfintere della pupilla - Muscolo che provoca la diminuzione del diametro pupillare.
Muscolo tarsale - Muscolo liscio che coopera con il muscolo elevatore della palpebra superiore; sotto
il controllo del sistema nervoso simpatico.
N
Narcolessia - Patologia che causa nel paziente sonnolenza intensa e persistente; è spesso associata a
cataplessia, cioè a perdita temporanea del tono muscolare, non associata a perdita di coscienza.
Neocerebellum - II neocerebellum è la porzione filogeneticamente più recente del cervelletto,
abbondantemente sviluppata nei primati e nell'uomo. Il neocerebellum provvede, in collaborazione con
il nucleo rosso, alla regolazione della tonicità muscolare durante l'esecuzione di un movimento.
Neocorteccia - Porzione filogeneticamente più recente della corteccia cerebrale. La neocorteccia è
presente nei mammiferi e particolarmente sviluppata nell'uomo. La neocorteccia è costituita da 6 strati.
Neostriato - Porzione filogeneticamente più recente del corpo striato, costituita dal nucleo caudato e
dal putamen.
Nervo - È formato dall'insieme di fibre nervose riunite in uno o più fasci, a loro volta separati tra loro
da sottili membrane connettivali (endonevrio, perinevrio ed epinevrio). I nervi appaiono come cordoni
biancastri; il loro calibro è vario e diminuisce man mano che si allontanano dal S.N.C., suddividendosi
in rami sempre più piccoli; giunti all'estrema periferia si suddividono in formazioni nervose terminali.
Nervoso, sistema - È costituito da tutti i centri ed i nervi periferici interessati alla coordinazione e al
controllo delle funzioni della vita vegetativa, di relazione e psichica. Il sistema nervoso è suddiviso in:
centrale, periferico e viscerale o vegetativo, una volta impropriamente denominato anche autonomo.
Nervoso, tessuto - E il tessuto altamente differenziato, destinato a ricevere gli stimoli e a trasmettere
gli eccitamenti ad altri tessuti, i quali possono reagire con il movimento o con la secrezione. Il tessuto
nervoso è costituito da neuroni e cellule gliali.
Neuroanatomia funzionale - Disciplina che descrive le funzioni del sistema nervoso a partire dallo
studio morfologico.
Neuroanatomia topografica - Esamina le relazioni spaziali tra le strutture cerebrali all'interno di una
parte del sistema nervoso.
Neurilemma, o guaina di Schwann - E' una delle guaine di rivestimento della fibra nervosa, da non
confondere con la mielina. Infatti il neurilemma è costituito da cellule di supporto alla fibra nervosa
periferica.
Neuroblasti - Sono le cellule che generano le cellule nervose.
Neurocranio - È la parte del cranio che racchiude l'encefalo e gli organi di senso specifici (naso,
occhio, orecchio).
Neuroectoderma - Parte di ectoderma dalla quale ha origine il sistema nervoso; corrisponde alla placca
neurale.
Neurofibrille - Delicati filamenti presenti nel citoplasma dei neuroni.
Neurofisine - Proteine derivanti dal proormone dal quale hanno origine ossitocina e vasopressina; sono
rilasciate insieme all'ossitocina e alla vasopressina.
Neurogenesi - E' il processo per cui si formano le cellule nervose, passando in successione dalle cellule
germinali ai neuroblasti e infine alle cellule nervose completamente formate.
Neuroipofisi, o lobo posteriore dell'ipofisi - È costituita da fibre nervose amieliniche provenienti
dall'ipotalamo, da cellule di nevroglia caratteristiche, denominate pituiciti, e da cellule cromofile. La
neuroipofisi elabora ormoni (adiuretina o vasopressina e ossitocina) che esercitano la loro azione sulla
diuresi, sulla pressione sanguigna e sulla contrattilità dell'utero e della muscolatura liscia.
Neuromelanina - Polimero della diidrossifenilalanina (o dopa), contenuto nei neuroni della parte
compatta della sostanza nera.
Neuromeri - Segmenti neuronali in via di sviluppo
Neurone - Cellula nervosa. Unità morfofunzionale del sistema nervoso. Il neurone è costituito da un
corpo cellulare (soma) e da due tipi di prolungamenti, uno centripeto (dendrite) ed uno centrifugo
(assone). Ogni neurone ha rapporti di contiguità e non di continuità con altri neuroni.
Neurone postgangliare - Neurone autonomo che proietta a un bersaglio periferico come un muscolo
liscio o una ghiandola.
Neurone postsinaptico - Componente di una sinapsi; riceve informazioni da un neurone presinaptico.
Neurone pregangliare - Neurone visceroeffettore situato nel sistema nervoso centrale.
Neurone presinaptico - Parte di una sinapsi; trasmette informazioni al neurone postsinaptico.
Neuroni a proiezione diffusa - Neuroni talamici che proiettano alla corteccia cerebrale in maniera
diffusa.
Neuroni commessurali - Neuroni che inviano fibre alla corteccia controlaterale; molti di essi formano
il corpo calloso.
Neuroni corticali proiettivi - Neuroni ascendenti o discendenti che connettono centri suprasegmentari
con centri segmentari.
Neuroni corticocorticali associativi - Neuroni corticali che proiettano ad aree corticali dello stesso
lato.
Neuroni dei gangli della radice posteriore - Neuroni sensitivi primari che innervano la cute e i tessuti
profondi della parte posteriore della testa, del collo, degli arti e del tronco.
Neuroni del corpo calloso - Tipo di neurone proiettivo corticale.
Neuroni dopaminergici del mesencefalo - Corrispondono ai neuroni della sostanza nera (pars compacta)
e dell'area segmentale ventrale.
Neuroni inibitori - Sono i neuroni responsabili esclusivamente dell'azione sinaptica inibitoria.
Neuroni interlaminari - Neuroni del nucleo genicolato laterale sensibili ai colori; proiettano alle
colonne colorate (o blobs) della corteccia visiva primaria.
Neuroni internucleari - Neuroni presenti nel nucleo abducente che proiettano al nucleo oculomotore
controlaterale gli impulsi per il controllo dei movimenti saccadici orizzontali dell'occhio.
Neuroni intersegmentali - Interneuroni spinali che collegano tra loro neuroni di segmenti differenti;
sono detti anche neuroni propriospinali.
Neuroni intrasegmentali - Interneuroni locali spinali i cui assoni rimangono nell'ambito del segmento
spinale di appartenenza.
Neuroni motori - Neuroni del sistema nervoso centrale aventi un assone che proietta verso la periferia
facendo sinapsi sui muscoli striati (neuroni motori somatici o branchiomerici) o su neuroni
postgangliari del sistema nervoso autonomo o su cellule della ghiandola surrenale (neuroni motori
autonomi).
Neuroni multipolari - Neuroni aventi una complessa struttura dendritica e un singolo assone; classe
principale di neuroni del sistema nervoso centrale.
Neuroni olfattivi primari - Convertono gli stimoli costituiti dalle molecole odorose in segnali
neu-ronali; sono posti nell'epitelio olfattivo.
Neuroni pregangliari parasimpatici - Neuroni autonomi localizzati nel sistema nervoso centrale;
proiettano ai neuroni postgangliari parasimpatici, localizzati in periferia.
Neuroni pregangliari simpatici - Neuroni del sistema nervoso autonomo; si ritrovano anche nella
parte midollare della ghiandola surrenale.
Neuroni proiettivi discendenti - Neuroni che danno origine alle vie nervose discendenti.
Neuroni propriospinali - Interneuroni spinali che connettono neuroni posti in segmenti diversi; detti
anche neuroni intersegmentali.
Neuroni pseudounipolari - Tipo di neuroni aventi, quando maturi, un singolo assone e un singolo
dendrite (per esempio, il neurone gangliare della radice dorsale).
Neuroni spinosi - Importante gruppo di neuroni striatali; proiettano al globus pallidus.
Neuropilema - II neuropilema rappresenta l'insieme dei prolungamenti neuronali che occupano gli
spazi tra le varie cellule nervose nella sostanza grigia.
Neurotrasmettitore - Sostanza chimica liberata in piccolissima quantità all'estremità dell'assone per la
trasmissione dell'impulso nervoso attraverso la sinapsi o a livello dell'ultima giunzione citoneurale.
Neurotubuli - Sono i sottilissimi tubuli che decorrono all'interno degli assoni. Sono formati da più
neurofilamenti. La loro funzione è tuttora sconosciuta.
Neurovegetativo sistema, o sistema nervoso viscerale - È stato impropriamente chiamato nel passato
anche autonomo; controlla le attività dei visceri.
Nevrasse - Termine utilizzato per indicare encefalo, tronco cerebrale e midollo spinale. Nevrasse è
sinonimo di S.N.C.
Nevroglia - Sistema delle cellule interstiziali, di supporto, nel S.N.C. Sono elementi della nevroglia gli
astrociti, gli oligodendrociti e le cellule microgliali ed ependimali.
Nistagmo oculare - Oscillazione involontaria e ritmica degli occhi, di carattere tonico-clonico,
determinata da contrazione coordinata, od anche antagonista, di più muscoli oculari.
Nocicettivo (recettore) - Sensibile ad uno stimolo dannoso.
Nodi di Ranvier - Sono zone del neurite prive di guaina mielinica presenti ad intervalli più o meno
regolari lungo gli assoni mielinizzati.
Nodulo - parte del cervelletto fondamentale per il controllo vestibolare dei movimenti oculari e della
testa.
Norepinefrina o noradrenalina - Derivato dalla fenilalanina è uno dei neurotrasmettitori delle fibre
nervose adrenergiche.
Notocorda - Rilascia sostanze importanti per l'organizzazione del tubo neurale; determina, per
esempio, se un neurone in via di sviluppo diventerà un motoneurone o meno; rispetto al sistema
nervoso in via di sviluppo occupa una posizione ventrale.
Nuclei a proiezione diffusa - Raggruppamenti di neuroni a proiezione diffusa.
Nuclei anteriori del talamo - Ricevono impulsi dai corpi mammillari; proiettano alla circonvoluzione
formazione dell'ippocampo.
Nuclei vestibolari - Sito principale in cui terminano le fibre vestibolari sensitive.
Nuclei visceromotori - Contengono neuroni pregangliari autonomi.
Nucleo - Insieme di neuroni contenuto nel sistema nervoso centrale.
Nucleo abducente - Contiene i motoneuroni per il muscolo retto laterale e i neuroni internucleari; è
localizzato nel ponte.
Nucleo accumbens - Parte dello striato posta ventralmente e medialmente; struttura chiave nella
dipendenza da sostanze da abuso.
Nucleo ambiguo - Contiene, fra gli altri, i motoneuroni che innervano faringe e laringe; contiene anche
neuroni pregangliari parasimpatici; si trova nel bulbo.
Nucleo arcuato - Nucleo dell'ipotalamo importante per il controllo della funzione neuroendocrina e
dell'assunzione di cibo.
Nucleo basale (di Meynert) - Contiene neuroni che utilizzano l'acetilcolina come loro trasmettitore e
che proiettano in maniera diffusa alla corteccia cerebrale; sono i primi neuroni ad andare incontro a
degenerazione nella malattia di Alzheimer.
Nucleo centrale (dell'amigdala) - Suddivisione nucleare dell'amigdala importante per le
manifestazioni viscerali associate agli stati emozionali, come le modificazioni della pressione arteriosa
e della funzione gastrointestinale.
Nucleo centromediano - Nucleo talamico a proiezione diffusa; invia numerose fibre al lobo frontale e
allo striato.
Nucleo cocleare anteroventrale - Porzione del nucleo cocleare importante per la localizzazione del
suono; situato nella porzione rostrale del bulbo.
Nucleo cocleare dorsale - Nucleo di ritrasmissione della via uditiva localizzato nel ponte; riceve gli
impulsi dai recettori uditivi e proietta al collicolo inferiore controlaterale; è coinvolto nella
localizzazione in senso verticale di una sorgente sonora.
Nucleo cocleare posteroventrale - Contribuisce a instaurare un sistema di connessioni che regolano la
sensibilità delle cellule capellute.
Nucleo cuneato - Sede di terminazione degli assoni del fascicolo cuneato; i neuroni inviano fibre al
nucleo ventrale posteriore laterale del talamo controlaterale; trasmette la sensibilità epicritica.
Nucleo cuneato accessorio - Ritrasmette al cervelletto le informazioni somestesiche provenienti dalla
porzione superiore del tronco, dall'arto superiore e dal collo; è localizzato nel bulbo.
Nucleo del corpo trapezoide - Contiene neuroni inibitori che ricevono afferenze dal nucleo cocleare
anteroventrale e proietta al nucleo olivare superiore laterale; può modulare l'attività dei neuroni
interaurali del nucleo olivare superiore; è posto nel ponte.
Nucleo del fastigio - Uno dei nuclei cerebellari; trasporta gli impulsi efferenti dal verme alle vie
motorie discendenti mediali.
Nucleo del lemnisco laterale - Nucleo di proiezione uditiva; si trova nella parte rostrale del ponte.
Nucleo del letto della stria terminale - Porzione dell'amigdala a forma di C; correlata funzionalmente
al nucleo centrale.
Nucleo del nervo ipoglosso - Accoglie i pirenofori dei motoneuroni del nervo ipoglosso.
Nucleo della benderella diagonale di Broca - Nucleo colinergico telencefalico con numerose
proiezioni corticali; si trova nel proencefalo basale.
Nucleo dentato - Nucleo cerebellare che trasmette gli impulsi efferenti della porzione laterale
dell'emisfero cerebellare.
Nucleo di Deiters - Nucleo vestibolare laterale; sede di origine del fascio vestibolospinale laterale.
Nucleo di Edinger - Westphal - Presenta neuroni pregangliari parasimpatici che innervano la
muscolatura liscia intrinseca dell'occhio adibita al controllo del diametro pupillare e all'accomodazione.
Nucleo dorsale del rafe - Situato nella parte rostrale del ponte e nella parte caudale del mesencefalo;
molti neuroni del nucleo hanno la serotonina come neurotrasmettitore; proietta in maniera diffusa a
strutture telencefaliche e diencefaliche.
Nucleo dorsale di Clarke - Formato dai neuroni che proiettano omolateralmente al cervelletto
costituendo il fascio spinocerebellare dorsale.
Nucleo dorsomediale (del talamo) - Uno dei principali nuclei talamici che proietta al lobo frontale.
Nucleo emboliforme - Uno dei nuclei cerebellari; insieme con il nucleo globoso forma il nucleo
interposito.
Nucleo esterno del collicolo inferiore - Componente del collicolo inferiore coinvolto nei riflessi
acustici, come per esempio volgere lo sguardo verso una sorgente sonora.
Nucleo faciale - Contiene neuroni che innervano numerosi muscoli, fra cui i muscoli mimici della
faccia, il muscolo stapedio e il ventre posteriore del muscolo digastrico.
Nucleo rosso - Controlla i movimenti degli arti; dal nucleo rosso hanno origine i fasci rubrospinale e
rubroolivare.
Nucleo rostrale interstiziale del fascicolo longitudinale mediale - Gioca un ruolo nel controllo dei
movimenti saccadici degli occhi.
Nucleo salivatorio superiore - Contiene neuroni pregangliari parasimpatici i cui assoni decorrono nel
nervo intermedio (VII).
Nucleo sensitivo principale del trigemino - Nucleo del tronco encefalico omologo funzionalmente ai
nuclei del cordone dorsale del midollo spinale.
Nucleo settale laterale - Nucleo telencefalico, parte del sistema limbico.
Nucleo settale mediale - Nucleo telencefalico; forma proiezioni importanti verso la formazione
dell'ippocampo; da origine a proiezioni colinergiche e GABAergiche.
Nucleo solitario - Contiene neuroni che ricevono ed elaborano informazioni gustative e
viscerosensi-tive e che proiettano ad altri nuclei del tronco encefalico e del diencefalo, compresi il
nucleo para-brachiale e il talamo.
Nucleo soprachiasmatico - Nucleo ipotalamico importante per il ritmo circadiano; centro in cui si
trova l'orologio biologico.
Nucleo sopraottico - Contiene neuroni magnicellulari neurosecernenti; secerne ossitocina e
vasopres-sina nella circolazione sistemica, in corrispondenza della parte posteriore dell'ipofisi.
Nucleo spinale del nervo accessorio - Contiene motoneuroni i cui assoni decorrono nel nervo spinale
accessorio (XI) per l'innervazione del muscolo sternocleidomastoideo e parte del muscolo trapezio.
Nucleo spinale del trigemino - Parte del complesso nucleare sensitivo trigeminale; contiene i
sottonuclei caudale, interpolare e orale; è coinvolto in diverse funzioni trigeminali, le più importanti
delle quali sono il dolore, la temperatura e il prurito.
Nucleo subtalamico di Luys - Appartiene al sistema extrapiramidale; invia fibre al globo pallido ed
agisce inibendo i movimenti involontari.
Nucleo trocleare - Contiene i motoneuroni che innervano il muscolo obliquo superiore.
Nucleo ventrale anteriore - Nucleo talamico che trasmette informazioni provenienti dai nuclei della
base alle aree motrorie e premotorie.
Nucleo ventrale posteriore - Nucleo talamico per l'elaborazione delle informazioni somestesiche;
proietta alla corteccia somestesica primaria.
Nucleo ventrale posterolaterale - Parte del nucleo ventrale posteriore in cui sono elaborate le
informazioni somestesiche che provengono dal tronco e dagli arti.
Nucleo ventrale posteromediale - Parte del nucleo ventrale posteriore in cui sono elaborate le
informazioni provenienti dal nervo trigemino.
Nucleo ventrolaterale - Principale nucleo talamico per il controllo motorio; riceve afferenze
cerebellari e proietta alle aree corticali motorie primarie e premotorie.
Nucleo ventromediale posteriore - Nucleo talamico importante per l'elaborazione di stimoli dolorifici;
proietta alla corteccia insulare posteriore; si trova caudalmente alla regione talamica che elabora
informazioni viscerosensitive.
Nucleo vestibolare inferiore - Riceve afferenze dirette dagli organi vestibolari; forma diverse
proiezioni verso il tronco encefalico e il midollo spinale per il controllo dei movimenti oculari e per
l'equilibrio.
Nucleo vestibolare laterale - Importante nucleo del tronco encefalico per il controllo della
muscolatura antigravitaria; dà origine al fascio vestibolo-spinale laterale.
Nucleo vestibolare mediale - Parte del complesso nucleare vestibolare; dà origine al fascio
vestibolospinale mediale per la coordinazione dei movimenti della testa e degli occhi.
O
Obex - Piccola ripiegatura trasversale posta a livello dell'apertura del IV ventricolo nel canale centrale
del midollo spinale.
Occipitale foro - È l'orificio ovalare situato tra la porzione basilare, i condili e la squama dell'osso
occipitale. Esso fa comunicare la cavità cranica con il canale vertebrale e da passaggio al M.S. ed ai
suoi involucri meningei, al nervo accessorio, alle radici ascendenti del nervo ipoglosso e ai vasi
vertebrali.
Oculari, muscoli - Sono distinti in intrinseci ed estrinseci. I muscoli intrinseci sono muscoli lisci,
situati all'interno del bulbo oculare. Essi presiedono alla regolazione del diametro pupillare e dei
meccanismi riflessi dell'accomodazione. I muscoli estrinseci sono muscoli striati, situati all'esterno del
bulbo oculare nella cavità orbitaria ossea. Essi con la loro azione rendono possibili i movimenti del
bulbo oculare.
Oculomotori, nervi - Sono i nervi che fanno muovere i muscoli dell'occhio. Il nervo oculomotore
comune, chiamato anche III paio dei nervi cranici, si origina da un nucleo situato nel mesencefalo e al
di sotto dell'acquedotto di Silvio e giunge, attraverso la fessura sfenoidale, nella cavità orbitale, dove si
divide in due rami terminali. Innerva tutti i muscoli estrinseci del bulbo oculare, tranne il muscolo retto
laterale e il muscolo grande obliquo. Il nervo oculomotore esterno, VI paio dei nervi cranici, chiamato
anche abducente, innerva il muscolo retto laterale. Il nervo trocleare o patetico, IV paio dei nervi
cranici, innerva il muscolo grande obliquo o obliquo superiore.
Oftalmico, nervo - È la terza branca sensitiva del nervo trigemino; si origina dalla parte mediale del
ganglio di Gasser e fuoriesce dal cranio attraverso la fessura sfenoidale, dove si divide nei suoi tre rami
terminali: naso-ciliare, frontale e lacrimale.
Oftalmoplegia internucleare - Disturbo provocato dalla lesione del fascicolo longitudinale mediale tra i
nuclei del nucleo abducente e del nucleo oculomotore; sono interrotti gli assoni dei neuroni
internucleari; incapacità ad addurre l'occhio omolaterale quando lo sguardo viene rivolto verso il lato
opposto a quello della lesione.
Olfatto - Uno dei sensi specifici.
Olfattorio, nervo - È il I paio dei nervi cranici. Si origina dalle cellule olfattive della mucosa nasale,
attraversa la lamina cribrosa dell'etmoide e si porta al bulbo olfattorio. Dal bulbo olfattorio, attraverso il
peduncolo olfattivo, si porta ai centri di percezione.
Oligodendrocita - Cellula gliale di origine ectodermica. L'oligodendrocita forma le guaine mieliniche a
livello del S.N.C., come le cellule di Schwann costituiscono le guaine mieliniche dei nervi periferici.
Oliva inferiore - È il nucleo del tronco dell'encefalo da cui originano le fibre rampicanti del
cervelletto.
Omeostasi - Tendenza dell'organismo a mantenere costante la composizione dei liquidi intra ed
extracellulari.
Omolaterale - Sullo stesso lato.
Ontogenesi - È il susseguirsi degli stati evolutivi che si osservano nello sviluppo dell'organismo e che
«ricapitolano la filogenesi».
Opercolo - Porzione dei lobi frontale, parietale e temporale che ricopre la corteccia insulare.
Ora serrata - È la zona della retina a festoni che separa la coroide dal corpo ciliare.
Orbita - Cavità delimitata inferiormente dalla faccia e superiormente dal cranio, che contiene il globo
oculare e i suoi principali annessi. Le pareti 'ossee dell'orbita sono costituite: dall'osso frontale in alto e
dalle apofisi orbitali dell'osso malare e dell'osso palatino, in basso; lateralmente dalla grande ala dello
sfenoide, dall'apofisi orbitale del malare e da una parte dell'osso frontale; medialmente dalla faccia
laterale del corpo dello sfenoide, dalla lamina papiracea dell'etmoide, dall'osso lacrimale e dall'apofisi
orbitaria del mascellare superiore.
Orexina - Peptide necessario per il mantenimento dello stato di veglia; la mancanza di orexina è
responsabile di disturbi del sonno come la narcolessia; partecipa anche al controllo dell'alimentazione;
è anche nota come ipocretina.
Organi circumventricolari - Gruppo di otto formazioni che si trovano in vicinanza della superficie
ventricolare e che non possiedono una barriera ematoencefalica.
Organi di senso - Sono recettori periferici specializzati che consentono la ricezione degli stimoli
(occhio, orecchio, gusto, olfatto, tatto, calore, pressione, stiramento, etc.).
Organi otolitici - Sacculo e otricolo; sensibili all'accelerazione lineare.
Organizzazione colonnare (della corteccia cerebrale) - Disposizione verticale dei neuroni che
svolgono funzioni simili.
Organizzazione gerarchica - Proprietà dei sistemi neurali nella quale le singole componenti
possiedono livelli funzionali diversi.
Organizzazione parallela - Proprietà dei sistemi neurali in cui vie con organizzazione anatomica
simile svolgono funzioni diverse.
Organizzazione tonotopica - Organizzazione della rappresentazione uditiva centrale basata sulla
sensibilità dell'organo del Corti alle varie frequenze.
Organo del Corti - Situato nell'orecchio interno, contiene le cellule acustiche in rapporto con le
espansioni terminali del nervo cocleare. È deputato alla ricezione degli stimoli acustici.
Organo sottofornicale - Uno degli organi periventricolari; regione in cui la barriera ematoencefalica è
assente; gli assoni proiettano ai neuroni magnicellulari del nucleo paraventricolare.
Organo subcommessurale - Organo periventricolare; posto vicino alla commessura posteriore.
Organo vascolare della lamina terminale - Organo periventricolare posto nella parte rostrale della
parete del terzo ventricolo.
Ormone antidiuretico - Rilasciato dal lobo posteriore dell'ipofisi; agisce sul rene inducendo la
concen-trazione dell'urina.
Ormone concentrante la melanina - Ormone che regola l'assunzione di cibo.
Ormoni - Sostanze chimiche biologicamente attive rilasciate nel sangue da ghiandole endocrine;
regolano il metabolismo, la crescita corporea e numerose altre attività funzionali.
Ormoni di rilascio - Sostanze chimiche che favoriscono il rilascio di un ormone da parte
dell'ade-noipofisi; di solito sono sostanze neuroattive secrete nel circolo portale a livello dell'eminenza
mediana.
Ormoni inibitori del rilascio - Sostanze chimiche che inibiscono il rilascio di un ormone da parte
dell'adenoipofisi; di solito sono sostanze neuroattive secrete nel circolo portale a livello dell'eminenza
mediana.
Ortodromico - Si contrappone ad antidromico ed indica la conduzione dell'impulso nervoso o del
flusso assoplasmatico nella normale dirczione di una via nervosa.
Ortosimpatico sistema - Fa parte del sistema nervoso vegetativo o viscerale o autonomo. È una via
nervosa bineuronica in cui il primo neurone è colinergico mentre il secondo è adrenergico.
Ossicini dell'orecchio medio - Tre piccole ossa che trasmettono le onde pressorie dei suoni dalla
membrana del timpano alla finestra ovale.
Ossitocina - Peptide secreto dai neuroni magnicellulari dei nuclei sopraottico e paraventricolare.
Ottico, ganglio - È il ganglio annesso al nervo mandibolare, uno dei 3 rami del nervo trigemino; situato
sopra alla finestra ovale dell'orecchio medio.
Otricolo - È una porzione del labirinto membranoso dell'orecchio interno. Occupa la parte superiore del
vestibolo; in esso sboccano le estremità ampollari e non ampollari dei canali semicircolari.
Ottico, nervo - II paio dei nervi cranici. Si origina dalle cellule ganglionari della retina e va dalla parte
posteriore del bulbo oculare al chiasma ottico, penetrando nel cranio attraverso il foro ottico dello
sfenoide. Trasmette ai centri nervosi superiori le eccitazioni visive provenienti dalla retina.
Ottico-striati, nuclei - Detti anche nuclei centrali degli emisferi cerebrali, sono formazioni encefaliche
di sostanza grigia, distinte in talamo ottico, nucleo lenticolare e nucleo caudato.
P
Pacini, corpuscoli di - Sono i recettori periferici per la sensibilità profonda; sono distribuiti nel derma
e nel sottocutaneo profondo delle mani e dei piedi, nelle guaine tendinee, nelle aponeurosi, nel
periostio, nelle sierose e nell'avventizia dei vasi. Pertanto funzionano e da esterocettori e da
interocettori.
Pachimeninge - Sinonimo di dura madre. È uno dei 3 involucri che avvolgono tutto il S.N.C.
Palato - Struttura a forma di arco posta nella parte superiore della cavità orale.
Palato molle - Porzione superiore della cavità orale, posta caudalmente, a forma di arco, fornita di
muscoli.
Paleocerebellum - Parte filogeneticamente meno recente del cervelietto (più recente
dell'archicerebellum ma meno recente del neocerebellum). Funzionalmente interviene nel controllo dei
cambiamenti posturali.
Paleostriato - Rappresenta la porzione filogeneticamente più antica dei corpi striati. Il paleostriato è
rappresentato dal globo pallido.
Pallido, globo - II globo pallido rappresenta la porzione mediale del nucleo lenticolare. Fa parte del
paleostriato. Il globo pallido rappresenta un importante centro delle vie motrici extrapiramidali, da cui
originano efferenze dirette ai centri inferiori.
Pallido ventrale - Nucleo efferente del circuito limbico dei nuclei della base; è posto ventralmente alla
commessura anteriore.
Pallidotomia - Lesione terapeutica di una parte del globus pallidus che si esegue per alleviare una
discinesia.
Pallio - Termine impiegato per definire la corteccia cerebrale con la sostanza bianca contigua.
Paraplegia - Paralisi degli arti inferiori e superiori
Paralisi flaccida - Incapacità di contrarre un muscolo, associata a marcata perdita di tono muscolare.
Paralisi spastica - Condizione in cui la presenza di spasticità è associata all'incapacità del controllo
volontario dei muscoli scheletrici.
Parasagittale - Piano anatomico di riferimento nelle tecniche di immagine, disposto lateralmente
rispetto alla linea mediana, parallelo sia all'asse longitudinale del sistema nervoso centrale che alla linea
mediana, interposto tra la superficie dorsale e quella ventrale.
Parasimpatico sistema - Fa parte del sistema nervoso vegetativo o viscerale o autonomo. È una via
nervosa bineuronica colinergica.
Parte anteriore della circonvoluzione del cingolo - Parte della circonvoluzione del cingolo
importante per gli stati emozionali; è attivata durante la percezione di stimoli dolorifici; è un'importante
destinazione del circuito limbico dei nuclei della base.
Parte caudale del nucleo del tratto solitario - Importante per la sensibilità viscerale; è localizzata
nella parte caudale del bulbo.
Parte caudale del nucleo trigeminale spinale - Importante per la sensibilità protopatica, è localizzato
nella parte caudale del bulbo e nei primi segmenti del midollo spinale; estensione rostrale del corno
dorsale.
Parte cocleare del nervo vestibolococleare - Veicola gli impulsi di natura uditiva.
Parte compatta della sostanza nera - Parte della sostanza nera in cui i neuroni contengono dopamina
e proiettano ampiamente allo striato.
Parte intermedia della corteccia cerebellare - È quella porzione della corteccia cerebellare che riceve
e proietta impulsi sia alla corteccia cerebrale che al midollo spinale.
Parte intermedia dell'ipofisi - È quella porzione dell'ipofisi situata tra adenoipofisi e neuroipofisi.
Parte laterale del corno ventrale - Contiene i motoneuroni che innervano la muscolatura degli arti.
Parte reticolata della sostanza nera - Parte della sostanza nera i cui i neuroni contengono GABA e
proiettano in massima parte al talamo.
Peduncoli - Voluminosi insiemi di assoni.
Peduncolo cerebellare inferiore - E' formato prevalentemente da fibre che afferiscono al cervelletto.
Peduncolo cerebellare medio - Principale via afferente al neocerebellum; è costituito dagli assoni che
provengono dai nuclei pontini.
Peduncolo cerebellare superiore - Cordone di sostanza bianca che veicola prevalentemente assoni
provenienti dai nuclei profondi del cervelletto diretti al tronco encefalico e al talamo.
Peduncolo cerebrale - Parte ventrale del mesencefalo formata dal tegmento e dalla base.
Peduncolo infundibolare - E' una parte nervosa del peduncolo ipofisario.
Perfusione - Tecnica che serve per una ottimale fissazione per la microscopia elettronica oppure per
mantenere in vita per breve tempo un organo prelevato dall'animale vivente mediante introduzione
attraverso i vasi arteriosi di una soluzione nutritizia e di ossigeno.
Pericarion - II pericarion è il citoplasma che circonda il nucleo di una cellula nervosa. Generalmente il
termine è usato in senso lato per indicare tutto il corpo cellulare di un neurone.
Perilinfa - Fluido che riempie lo spazio tra il labirinto membranoso e l'osso temporale; è simile al
fluido extracellulare e a quello cerebrospinale.
Perinevrio - Tessuto connettivo che circonda un gruppo di fibre nervose in un nervo periferico.
Periodo refrattario assoluto - E' il periodo durante il quale su una fibra nervosa, in conseguenza di un
impulso nervoso, è impossibile generare un secondo impulso.
Periodo refrattario relativo - È il periodo successivo a quello refrattario assoluto, durante il quale è
necessario uno stimolo più forte per evocare un impulso nervoso, il quale peraltro è anche meno ampio
e più lento degli impulsi normali.
Permeabilità - Proprietà delle membrane biologiche di lasciar passare alcune molecole per semplice
diffusione (passiva) o per trasporto attivo con spesa di energia (permeabilità attiva).
Pia madre - La pia madre è lo strato più interno delle meningi, che è disposta in intimo contatto con il
tessuto nervoso del midollo spinale, del tronco dell'encefalo e dell'encefalo. Tra pia madre ed
arac-noide esiste lo spazio subaracnoideo, contenente liquido cerebrospinale.
Pineale - Ghiandola pineale o epifisi. Piccola formazione diencefalica posta al di sopra dei collicoli
Superiori.
Pituitaria ghiandola - V. ipofisi.
Pituitaria o mucosa nasale - È la mucosa che tappezza le fosse nasali e i seni paranasali. Viene
distinta in una porzione olfattoria od osmatica, destinata a raccogliere gli stimoli olfattivi, e in una
porzione respiratoria o pituitaria propriamente detta, che ha funzioni protettive e secretive.
Placca motrice - È il collegamento che si verifica tra una porzione della fibra muscolare, con
caratteristiche particolari, e la terminazione nervosa.
Placca neurale - Regione di ectoderma dorsale dalla quale si forma il sistema nervoso.
Plasticità del neurone - È lo stato dinamico in cui si trova il neurone ed è caratterizzato da intensa
attività metabolica, possibile contrazione della fibra, intenso flusso assoplasmatico, possibilità di
rigenerare i prolungamenti.
Plasticità sinaptica - È la proprietà delle sinapsi di modificare la loro efficacia funzionale,
probabilmente in conseguenza di una modificazione delle loro dimensioni e dei loro collegamenti.
Plesso - Termine che indica un intreccio di elementi simili, con riferimento a vasi (arterie, vene e vasi
linfatici) e a nervi.
Plesso corioideo - Organo intraventricolare provvisto di cellule capaci di secernere il liquido
cerebrospinale.
Pneumoencefalografia - La sostituzione dell'aria al liquido cerebrospinale seguita dall'esame ai raggi
X consente la visualizzazione dei ventricoli cerebrali e degli spazi subaracnoidei. Tale mezzo di
indagine può rappresentare un utile ausilio diagnostico.
Pneumogastrico nervo - Sinonimo di vago, detto anche pneumocardioenterico.
Pneumotassico, centro - È il centro nervoso situato nel mesencefalo dietro ai corpi quadrigemini;
contribuisce alla regolazione del respiro, permettendo in successione l'inspirazione e l'espirazione.
Polarizzazione - Proprietà delle membrane biologiche di assumere l'aspetto di un dipolo elettrico
diverso da zero anche in assenza di campi elettrici applicati.
Polo temporale - La porzione più rostrale del lobo temporale.
Pompa del sodio - Meccanismo di trasporto attivo del sodio dall'interno della cellula verso l'esterno
contro gradiente elettrico e di concentrazione e con spesa di energia.
Ponte di Varolio - È la porzione del tronco dell'encefalo compresa tra bulbo e mesencefalo. Il ponte di
Varolio rappresenta un importante punto di passaggio di vie nervose e la sede di nuclei di nervi
encefalici e formazioni di sostanza grigia correlate con le funzioni cerebellare e motrice automatica. V.
anche: protuberanza anulare
Ponti cellulari striatali - Ponti di sostanza grigia che uniscono il nucleo caudato e il putamen e che
attraversano la capsula interna.
Porpora retinica - È la sostanza specifica dello strato dei bastoncelli della retina, che cambia di colore
(dal rosso al bianco) a seconda dell'intensità luminosa.
Porzione magnicellulare (del nucleo rosso) - Parte del nucleo rosso contenente neuroni di grandi
dimensioni che proiettano, mediante il fascio rubrospinale, al midollo spinale.
Porzione parvicellulare (del nucleo rosso) - Componente del nucleo rosso che contiene piccoli neuroni
che proiettano al nucleo olivare inferiore formando il fascio rubroolivare.
Posteriore - Posto più dorsalmente.
Postura - È l'atteggiamento del corpo nello stato di riposo. È caratteristica della specie ed è dovuta ai
meccanismi neuromuscolari che determinano il tono.
costrittore dell'iride è innervato dal parasimpatico. Se il forame pupillare ha un diametro inferiore a 1,5
mm si ha la miosi, se il diametro è superiore a 4,5 mm si ha la midriasi.
Pupilla di Argyll-Robertson - Segno caratterizzato da una pupilla di piccolo diametro, non reattiva
alla luce, ma che si restringe durante il riflesso di accomodazione; associata alla neurosifilide.
Purkinje, cellule di - Sono cellule nervose multipolari che hanno il pirenoforo situato nello strato
medio della corteccia cerebellare, ed il neurite che, facendo sinapsi nei nuclei cerebellari, porta
l'impulso in vari luoghi del S.N.C.
Putamen - Porzione filogeneticamente più recente del nucleo lenticolare, disposta lateralmente rispetto
al globo pallido. Assieme al nucleo caudato il putamen forma il neostriato.
Q
Quadrigemini, corpi - Detti anche collicoli, sono sporgenze rotondeggianti ben visibili sulla faccia
dorsale del mesencefalo. Sono quattro: due anteriori o superiori che intervengono nella regolazione dei
movimenti riflessi del bulbo oculare e della motilità dell'iride; e due posteriori o inferiori che sono
funzionalmente connessi al senso dell'udito e rappresentano i centri di correlazione acustica.
Quarto ventricolo - Parte del sistema ventricolare situata nel tronco encefalico; separa il bulbo e il
ponte dal cervelletto.
R
Rachidiani, nervi - Sinonimo di nervi spinali.
Radiale, nervo - È uno dei sette rami terminali del plesso brachiale; è un nervo misto cioè motore e
sensitivo; innerva i muscoli della regione dorsale del braccio e delle regioni dorsale e laterale
dell'avambraccio, e fornisce l'innervazione sensitiva alla cute della regione dorsale del braccio e
dell'avambraccio e di quasi tutta la mano.
Radiazione ottica - Via diretta dal nucleo genicolato laterale alla corteccia visiva primaria; scorre
lungo la parete laterale del corno posteriore del ventricolo laterale.
Radiazioni talamiche - Assoni dei nuclei talamici che proiettano alla corteccia cerebrale.
Radice dorsale del midollo spinale - Contiene fibre afferenti sensitive che entrano nel midollo spinale
mediante la radice posteriore: sono due, una a destra ed una a sinistra.
Radice ventrale del midollo spinale - Contiene fibre efferenti motrici che escono dal midollo spinale
mediante la radice anteriore: sono due, una a destra ed una a sinistra.
Rami arteriosi paramediani - Irrorano la porzione più mediale del tronco encefalico; originano
prevalentemente dall'arteria basilare.
Rami circonferenziali brevi - Irrorano le parti ventrali del tronco encefalico lontane dalla linea
mediana; prevalentemente derivano dall'arteria basilare.
Rami circonflerenziali lunghi - Rami arteriosi che vascolarizzano la maggior parte della porzione
dorsolaterale del tronco encefalico e il cervelletto.
Ranvier, anelli di, o nodi di Ranvier - Sono gli spazi che separano le cellule di Schwann che formano
la guaina mielinica avvolta attorno al cilindrasse. A livello dei nodi di Ranvier l'assone è privo di
mielina e in questo punto si misura l'impulso di trasmissione dello stimolo nervoso.
Rapido adattamento - Caratteristica risposta dei neuroni a uno stimolo improvviso nel corso della
quale il numero dei potenziali d'azione diminuisce rapidamente.
Recettore di Merkel - Meccanocettore.
Recettore olfattivo - Complesso proteico transmembrana presente nel neurone olfattivo; trasduce un
particolare insieme di stimoli odorosi in potenziale d'azione; ogni particolare tipo di neurone olfattivo
contiene un singolo tipo (o pochi tipi) di recettore olfattivo.
Recettore tendineo del Golgi - Meccanocettore che rileva il grado di tensione di un muscolo.
Recettori muscarinici - Proteine di membrana in grado di indurre depolarizzazione neuronale in
seguito al legame con l'acetilcolina; così chiamati dall'agonista muscarina.
Recettori - Sono le strutture specializzate per la trasduzione di stimoli fisici o chimici in impulsi
nervosi. Ricordiamo i recettori tattili: meccanocettori della cute, sensibili al contatto o alla pressione.
Per la luce: fotocettori retinici. Per l'olfatto: recettori olfattivi della mucosa nasale. Per lo stiramento:
meccanocettori muscolari che rispondono allo stiramento, o anche alla pressione.
Recettori postsinaptici - Sono luoghi specifici della membrana postsinaptica che rappresentano il
bersaglio o il sito attivo per il neurotrasmettitore.
Recettori sensoriali - Sono organi periferici specializzati destinati a ricevere stimoli di vario tipo
dall'ambiente esterno e a trasmetterli al sistema nervoso centrale attraverso una catena polineuronica di
collegamento (= apparecchio di trasmissione).
Regione extramaculare - Parte della retina circostante la macula lutea.
Relais - Luogo in cui si attua una sinapsi lungo una catena polineuronica ed in cui si opera un rinforzo
Risonanza magnetica funzionale (fRM) - Una forma di risonanza magnetica che trasferisce in
immagine il grado di ossigenazione del sangue, come indice dell'attività neuronale.
Risparmio maculare - Mantenimento della visione intorno alla fovea in seguito a lesioni a carico della
corteccia visiva che determinano una perdita della visione parafoveale e periferica.
Rodopsina - Pigmento visivo dei bastoncelli.
Romboencefalo - II romboencefalo rappresenta la vescicola primaria posteriore dell'encefalo. Dal
romboencefalo origineranno cervelletto e ponte (metencefalo) ed il bulbo (mielencefalo).
Rombomeri - Segmenti nel ponte e nel bulbo in via di sviluppo; in totale sono otto.
Rutrini, corpuscoli di - Sono terminazioni nervose sensoriali, cilindriche, localizzate nello spessore
del derma dei polpastrelli delle dita, del palmo della mano e della pianta del piede. Prendono giunzione
citoneurale con le fibre nervose della sensibilità termica.
S
Saccadici - Riferito a rapidi movimenti degli occhi.
Sacculo - Fa parte del labirinto membranoso vestibolare dell'orecchio interno. Ha la forma di una
piccola sfera di 2 mm di diametro e occupa la parte inferiore e anteriore del vestibolo. Sulla sua
superficie mediale si trova la macula sacculare.
Sacrale, plesso - E' il plesso nervoso di forma triangolare con apice al forame grande ischiatico, situato
nella parte posteriore della cavità pelvica. È costituito dalle anastomosi dei rami anteriori del IV e del V
nervo lombare e del I, II, III e talvolta IV nervo sacrale. Dà origine ai nervi che si distribuiscono ai
muscoli del bacino e dell'arto inferiore.
Safeno, nervo - È uno dei quattro rami terminali del nervo femorale; provvede alla innervazione
sensitiva dell'articolazione del ginocchio e della cute della regione antero-mediale della coscia, del
ginocchio, della gamba e del piede.
Sagittale - Piano anatomico utilizzato nelle tecniche di immagine parallelo sia all'asse longitudinale del
sistema nervoso centrale che alla linea mediana; posto tra le superfici dorsale e ventrale.
Sagittale mediano - Piano anatomico passante per la linea mediana; corrisponde sia all'asse
longitudinale del sistema nervoso centrale che alla linea mediana, posto tra la superficie dorsale e
quella ventrale.
Sarcolemma - È la sottile membrana che riveste completamente ciascuna fibra muscolare striata; è in
intimo rapporto con l'endomisio e contiene esili fibre reticolari.
Sarcoplasma - È il citoplasma delle fibre muscolari, interposto tra le miofibrille. Rappresenta circa il
40% in peso nella cellula muscolare striata.
Scala del timpano - Spazio dell'orecchio interno occupato da fluido.
Scala del vestibolo - Spazio dell'orecchio interno occupato da fluido; conduce le onde pressorie dalla
membrana timpanica agli altri compartimenti fluidi.
Scala media - Spazio dell'orecchio interno occupato da fluido.
Schizofrenia - Patologia psichiatrica caratterizzata da disordini del pensiero, spesso associata ad
allucinazioni.
Sciatico, nervo - Sinonimo di nervo ischiatico.
Scissura - Termine con cui si indicano profonde solcature di organi o strutture anatomiche.
Scissura calcarina - Localizzata nella corteccia visiva primaria in corrispondenza del lobo occipitale.
Scissura centrale - Solco che separa il lobo frontale dal lobo parietale.
Scissura di Silvio - Separa il lobo temporale dai lobi parietale e frontale; detta anche scissura laterale.
Scissura laterale - Separa il lobo temporale dai lobi frontale e parietale.
Scissura parietooccipitale - Separa il lobo parietale da quello occipitale.
Scissura posterolaterale - Separa il lobo posteriore da quello flocculonodulare del cervelletto.
Scissura primaria - Separa i lobi anteriore e posteriore del cervelletto.
Sclera - Tonaca dell'occhio non nervosa
Sclerosi multipla - È una malattia del sistema nervoso derivante dalla interruzione di vie che giungono
o partono dall'encefalo, come conseguenza di una degenerazione della guaina mielinica che avvolge i
singoli neuriti.
Scotoma - Zona cieca del campo visivo.
Segmentale - Riferito all'organizzazione in segmenti del midollo spinale.
Segmento cervicale - Segmento del midollo spinale; i segmenti cervicali sono otto.
Segmento esterno del globus pallidus - Contiene neuroni che proiettano al nucleo subtalamico; parte
della via indiretta dei nuclei della base.
Segmento iniziale - Giunzione tra il corpo cellulare del neurone e l'assone; importante sede per
l'integrazione dei segnali elettrici e l'insorgenza dei potenziali d'azione.
Segmento interno del globus pallidus - Una delle formazioni efferenti dei nuclei della base.
Segmento intracavernoso - Parte dell'arteria carotide interna accolta all'interno del seno cavernoso.
Segmento intrapetroso - Parte dell'arteria carotide interna accolta nell'osso temporale.
Segmento lombare - Segmento del midollo spinale; i segmenti lombari in totale sono cinque.
Segmento sacrale - Segmento del midollo spinale; i segmenti sacrali in totale sono cinque.
Segni ipercinetici - Movimenti involontari anomali che avvengono con frequenza elevata e che non
possono essere controllati; per esempio, tremore, tic, corea e atetosi.
Segni ipocinetici - Movimenti involontari anomali che avvengono con una frequenza diminuita o che
sono eseguiti in modo rallentato; per esempio, bradicinesia (movimenti rallentati), difficoltà a iniziare
un movimento in maniera tempestiva.
Segni piramidali - Compromissione motoria che si verifica in seguito a lesioni del sistema
cortico-spinale.
Segno di Babinski - Estensione (detta anche dorsiflessione) dell'alluce e successivamente della pianta
del piede (ma non delle dita) in risposta allo sfregamento del margine laterale del piede, della pianta o
della faccia anteriore della tibia; nell'adulto è associata a lesioni del sistema corticospinale; è presente
in condizioni normali nei bambini fino ai due anni di età.
Segno di Hoffmann - Adduzione del pollice in risposta alla flessione della falange distale del terzo
dito; è l'equivalente del segno di Babinski per l'arto superiore.
Sei strati - Identifica la struttura a lamine della corteccia cerebrale.
Sella turcica - È la profonda escavazione della faccia superiore del corpo dello sfenoide, dove alloggia
l'ipofisi.
Semilunare, ganglio - È ognuno dei due gangli (destro e sinistro) appartenenti al sistema nervoso
vegetativo, situati nella cavità addominale in corrispondenza dei pilastri posteriori del diaframma;
concorrono alla costituzione del plesso celiaco e vengono chiamati anche gangli celiaci.
Seni venosi della dura madre - Sono canali venosi molto ampi, privi di valvole, che decorrono nello
spessore della dura madre e sono rivestiti internamente da endotelio. Si dividono in seni pari (trasverso,
cavernoso, petroso, occipitale) e seni impari (longitudinale, retto occipitale, coronario).
Sensibilità somatica - Sensibilità del soma; comprende la sensibilità tattile, termica, dolorifica, il
prurito e la sensibilità relativa alla posizione del corpo.
Sensitivo - Riferito a qualunque stimolo compreso nell'ampio spettro di stimoli provenienti
dall'ambiente esterno o dall'interno del corpo.
Senso di vibrazione - Capacità di percepire e di distinguere vibrazioni meccaniche del corpo.
Serotonina o 5-idrossitriptamina - E' il neurotrasmettitore specifico delle fibre serotoninergiche ma si
trova anche al di fuori del sistema nervoso, ad es. nelle piastrine, nelle cellule del carcinoide, etc.
Serotoninergico - Riferito a neuroni che usano serotonina come neurotrasmettittore.
Servomeccanismo - È una particolare disposizione delle fibre nervose che serve per esercitare un
controllo a «feedback».
Sellale, area - L'area sellale, denominata anche area olfattoria mediale, è disposta al di sotto del
ginocchio del corpo calloso. È un centro di percezione olfattiva.
Setto intermedio dorsale - Separa il fascicolo gracile dal fascicolo cuneato.
Setto mediano dorsale - Separa tra loro i cordoni posteriori.
Setto pellucido - Membrana di forma triangolare che separa il corno anteriore sinistro del ventricolo
laterale da quello destro. Il sello pellucido, essendo situalo nella linea mediana, separa il corpo calloso
dal fornice.
Sifone carotideo - Segmento dell'arteria carotide interna.
Silvio, acquedotto di - È il canale cerebrale longitudinale, che consente la comunicazione tra il quarto
e il terzo ventricolo cerebrale.
Sinapsi - Termine coniato da Sherrington nel 1897 per definire il punto di contatto funzionalmente
efficiente tra due neuroni. Esistono vari tipi di sinapsi. Le sinapsi, funzionalmente, sono di tipo
eccitatorio o inibitorio.
Sinapsi asso-assoniche - Sono terminazioni assoniche che costituiscono sinapsi su altri assoni.
Sinapsi dendro-dendritiche - Sono sinapsi che si formano in particolari casi tra dendriti.
Sinapsi eccitatorie - Sono sinapsi in cui il mediatore chimico agisce depolarizzando la membrana
postsinaptica, ed eccitando così la cellula postsinaptica.
Sinapsi elettriche - Sono sinapsi in cui la trasmissione è dovuta al passaggio di correnti elettriche e non
a una specifica attività dei mediatori chimici.
Sinapsi inibitorie - Sono sinapsi formate ad opera di cellule inibitorie.
Sinapsi modificabili - Sono sinapsi che subiscono una modificazione della loro efficacia in seguito
all'uso o al non uso.
Sinapsi reciproche - Sono le particolari strutture sinaptiche dendro-dendritiche nel bulbo olfattivo e
nella retina, caratterizzate da un'azione sinaptica reciproca, di segno opposto nelle due direzioni:
eccitamento in una direzione e inibizione nella direzione opposta.
Sinapsi su spine dendritiche - Sono le sinapsi formate sulle numerose spine dei dendriti delle cellule
di Purkinje del cervelletto.
Sindrome bulbare laterale - Insieme di segni neurologici associati a occlusione dell'arteria cerebellare
inferiore posteriore che comprendono difficoltà di deglutizione, vertigine, perdita della sensibilità
dolorifica e termica della metà omolaterale della faccia e controlaterale degli arti e del tronco, atassia e
sindrome di Horner.
Sindrome di Brown-Séquard - Insieme di disturbi associati a emisezione del midollo spinale; è
caratterizzata da perdita omolaterale delle funzioni motorie, perdita omolaterale della sensibilità
meccanica e perdita controlaterale della sensibilità dolorifica, termica e del prurito; tali perdite si
T
Tabe dorsale - Perdita degenerativa di fibre di grosso diametro che trasportano impulsi provenienti da
meccanocettorio; associata agli stadi finali della neurosifilide.
Talamo - Il talamo rappresenta la porzione più estesa del diencefalo. Il talamo presiede a funzioni
vegetative, sensitive ed è centro di integrazione.
Talamo ventrolaterale - È quella parte del talamo particolarmente implicata nella trasmissione degli
impulsi dal cervelletto alla corteccia cerebrale.
Tapetum - Fibre del corpo calloso disposte a ridosso delle pareti del ventricolo laterale. Formano la
parete laterale dei corni posteriore ed inferiore dei ventricoli cerebrali laterali.
Tasca di Rathke - Diverticolo ectodermico posto nel tetto della cavità orale in via di sviluppo dal quale
hanno origine i lobi anteriore e intermedio della ghiandola pituitaria.
Tatto - È uno dei cinque sensi che permette la valutazione della forma, del peso, della durezza, e delle
dimensioni degli oggetti. Il tatto, come sensazione specifica, è recepito dalle terminazioni sensitive
dette corpuscoli tattili, distribuite nella cute e nelle mucose delle cavità che comunicano con l'esterno.
I recettori specializzati per il tatto sono: i corpuscoli di Meissner; i dischi di Merkel, che sono costituiti
da espansioni a forma di disco in rapporto con cellule epiteliali modificate; le formazioni a canestro,
costituite da terminazioni nervose libere, disposte come un canestro attorno alla base dei follicoli
piliferi; i corpuscoli di Pacini, per la sensibilità tattile profonda. Il loro numero è massimo nella cute del
viso e degli arti superiori, minimo nella faccia laterale delle cosce e nella cute del dorso e dei fianchi.
Tegmento - Parte del tronco encefalico posta tra il tetto e la base.
Telencefalo - Emisferi cerebrali.
Tempi di rilassamento - In risonanza magnetica, i tempi necessari ai protoni per tornare allo stato
energetico in cui si trovavano prima di essere eccitati dall'onda elettromagnetica.
Tempo di rilassamento T1 - Tempo di rilassamento protonico legato all'ambiente tissutale nel suo
complesso; detto anche tempo di rilassamento spin-lattice.
Tempo di rilassamento T2 - Tempo di rilassamento protonico legato alle interazioni tra protoni; detto
anche tempo di rilassamento spin-spin.
Tenda del cervelletto - È il prolungamento della dura madre encefalica, disposto come un setto
trasversale tra gli emisferi cerebrali soprastanti e il cervelletto sottostante, al livello della fossa cranica
posteriore.
Tentorio - Il tentorio del cervelletto rappresenta una porzione di dura madre che separa i lobi
occipitali dagli emisferi cerebellari.
Teoria del neurone - La teoria secondo cui il sistema nervoso è composto di singoli neuroni
biologicamente indipendenti, ma trasmettentisi messaggi attraverso le sinapsi.
Terminazione anulospinale - È presente nel fuso neuromuscolare ed è un recettore che segnala lo
stiramento di un muscolo.
Terminale assonico - Componente presinaptica della sinapsi dove vengono rilasciati i
neurotrasmettitori.
Terminale presinaptico - Terminazione assonica.
Terminali assonici capsulati - Meccanocettori costituiti da terminali assonici associati a cellule
specializzate; queste cellule determinano la sensibilità e la durata della risposta del recettore allo
stimolo meccanico.
Terminazione della fibra muscoide - Terminazione assonica slargata; è uno dei principali componenti
del glomerulo cerebellare.
Terminazioni nervose libere - Sono sensibili, fra gli altri, a stimoli nocicettivi e termici e ad agenti che
provocano prurito.
Terminazioni secondarie a fiorame - Sono le terminazioni recettrici dei fusi neuromuscolari che si
aggiungono alle terminazioni primarie o terminazioni anulospirali.
Termocettori - Neuroni sensitivi primari sensibili alle variazioni termiche.
Terzo ventricolo - Parte del sistema ventricolare; è posto tra le due metà del diencefalo.
Testa - È la parte del corpo che contiene l'encefalo e i principali organi di senso. In particolare,
nell'uomo la testa è connessa con il tronco dal collo e si articola con la colonna vertebrale
(articolazione occipito-atlantoidea); contiene, oltre all'encefalo, gli organi specifici della vista,
dell'udito, dell'odorato, del gusto, gli organi dell'equilibrio ed il tratto iniziale delle vie respiratorie e
digestive; è distinta in due parti: il cranio e la faccia.
Tetto - Porzione del mesencefalo contenente i collicoli superiori ed inferiori.
Tetto del mesencefalo - Regione posta dorsalmente all'acquedotto cerebrale; corrisponde ai collicoli
U
Uditiva soglia o soglia di udibilità - E' il più basso livello di intensità cui l'orecchio normale può
percepire i vari suoni nel campo delle frequenze udibili. Si misura in decibel.
Uditivo campo o campo di udibilità - E' il campo delle frequenze percepibili come suoni
dall'orecchio. L'orecchio umano può percepire, sotto forma di suoni, soltanto vibrazioni comprese tra
16 e 16.000 cicli/sec. Si possono avere variazioni individuali abbastanza estese (da 8 a 20-25.000
cicli/sec., cioè Hertz = Hz).
Ulnare nervo - È uno dei sette rami terminali del plesso brachiale; decorre nel braccio, gomito,
avambraccio e termina a livello dell'articolazione radiocarpica con un ramo superficiale e uno
profondo. Innerva alcuni muscoli della regione anteriore dell'avambraccio, i muscoli dell'eminenza
ipotenare, i muscoli interossei, l'adduttore e alcuni fasci del flessore corto del pollice; dalla sensibilità
alla cute della metà mediale della regione dorsale della mano, dell'eminenza ipotenare, del mignolo e
della metà laterale dell'anulare.
Umore acqueo - Liquido limpido, incolore, presente nella camera anteriore del bulbo oculare.
Uncus - Rilievo della parte mediale del lobo temporale; contiene la parte anteriore della formazione
dell'ippocampo e l'amigdala.
Unità motoria - È l'unità che è alla base del movimento muscolare; comprende il motoneurone, la fibra
nervosa motoria, e le fibre muscolari innervate da questa.
Utricolo - Organo di senso vestibolare (o organo otolitico) sensibile all'accelerazione lineare.
Uvula - L'uvula è una porzione del verme inferiore del cervelletto.
V
Vagale - È ciò che si riferisce o appartiene al nervo vago.
Vago nervo o nervo pneumogastrico o nervo pneumocardioenterico - E' il decimo paio e il più lungo
dei nervi cranici. È un nervo misto che si origina con due radici dal solco laterale del midollo allungato;
si distribuisce nella maggior parte dell'apparato digerente e dell'apparato respiratorio, al cuore e ai
grossi vasi, al rene, etc. Esso è così chiamato per il suo lungo vagare per tutto l'organismo. Il nervo
vago rappresenta la porzione fondamentale del sistema nervoso parasimpatico e forma, insieme con
fibre provenienti dal sistema nervoso simpatico, numerosi plessi nervosi vegetativi per i visceri del
collo, del torace, dell'addome e del bacino.
Varolio ponte di - Sinonimo di protuberanza anulare.
Vasocostrizione - È la diminuzione del calibro dei vasi sanguiferi, per effetto della contrazione delle
strutture muscolari lisce presenti nella loro parete. La vasocostrizione è evidente soprattutto a livello
delle arteriole e si determina per stimolazioni fisiche o farmacologiche che eccitino il sistema nervoso
vegetativo simpatico.
Vasodilatazione - Consiste nell'aumento del calibro dei vasi sanguiferi per effetto del rilasciamento
delle strutture muscolari lisce delle loro pareti. È evidente soprattutto a livello delle arteriole e si
determina per stimolazioni fisiche o farmacologiche che eccitino il sistemavegetativo parasimpatico,
oppure per l'azione di farmaci vasodilatatori.
Vasopressina - Peptide neuroattivo che agisce su strutture periferiche promuovendo i processi di
riassorbimento nel rene; detto anche ormone antidiuretico (ADH o adiuretina).
Vena grande cerebrale (di Galeno) - Importante vena che drena il sangue dal diencefalo e dalle strutture
profonde del telencefalo.
Vene cerebrali profonde - Vene che drenano il diencefalo e parti del tronco encefalico.
Vene portali - Uniscono i due letti capillari di una circolazione portale.
Venogramma - Immagine radiologica delle vene.
Ventricoli cerebrali - Sono cavità situate all'interno della massa encefalica; contengono liquido
cefalo-rachidiano. Sono in numero di 4: due ventricoli laterali (o primo e secondo ventricolo), il terzo
ventricolo (o ventricolo medio), e quarto ventricolo. I ventricoli laterali sono due ampie cavità, situate
ciascuna all'interno dell'emisfero cerebrale corrispondente; sono separati fra loro, ma comunicano
tramite i fori di Monro con il terzo ventricolo. Il terzo ventricolo è una piccola cavità, impari e
mediana, situata sotto il trigono cerebrale e la tela coroidea superiore, e compresa tra i due talami ottici.
Comunica con i ventricoli laterali per mezzo dei due fori di Monro e con il quarto ventricolo per mezzo
dell'acquedotto di Silvio. Il quarto ventricolo è una cavità a forma di losanga, situata nel romboencefalo
tra il midollo allungato e la protuberanza anulare, che ne costituiscono il pavimento, e il cervelietto che
ne rappresenta il tetto. Il suo apice posteriore o inferiore si continua con il canale dell'ependima, mentre
nella sua parte anteriore o superiore comunica, per mezzo dell'acquedotto di Silvio, con il terzo
ventricolo. Nello spessore del pavimento del quarto ventricolo sono localizzati centri nervosi di
importanza vitale: i centri respiratori, i centri cardiaci, i centri vasomotori etc.
Verme - Porzione del cervelletto posta nella linea mediana.
Vertigine - Senso di rotazione dell'ambiente intorno al soggetto (vertigine oggettiva) o di rotazione del
soggetto rispetto all'ambiente circostante (vertigine soggettiva).
Vescicole sinaptiche - Sono piccoli organali sferici o ellissoidali presenti nelle terminazioni
presinaptiche e contenenti il mediatore chimico.
Vestibolare - Indica formazioni relative o appartenenti al vestibolo dell'orecchio.
Vestibolocerebello - Parte del cervelletto che riceve una proiezione monosinaptica proveniente dagli
assoni vestibolari primari; elabora questa informazione per il controllo dei movimenti oculari e per
l'equilibrio; comprende il lobo flocculonodulare.
Via amigdalofuga ventrale - Via efferente dai nuclei basolaterale e centrale dell'amigdala.
Via ascendente - Via nervosa che trasmette gli impulsi dai livelli più bassi del sistema nervoso centrale
ai livelli più alti; termine usato per descrivere le vie somestesiche del midollo spinale e del tronco
encefalico.
Via corticale indiretta - Via motoria corticale che, prima di raggiungere i motoneuroni spinali,
presenta una stazione sinaptica nel tronco encefalico.
Via corticopontina - Proiezione discendente che dalla corteccia si porta ai nuclei del ponte; principale
afferenza al cerebrocerebello.
Via cortico-reticolo-spinale - Via corticale che tramite il fascio reticolospinale porta impulsi al
midollo spinale.
Via diretta - Via nervosa dei nuclei della base che collega lo striato con il segmento interno del globus
pallidus; ha ruolo di fondamentale importanza nel controllo motorio, con funzioni prevalentemente
eccitatorie.
Via discendente mediale - Via di moto per il controllo della muscolatura assile dei cingoli e della parte
prossimale degli arti.
Via indiretta - Via nervosa dei nuclei della base che si origina dallo striato e che percorre, in
successione, il segmento esterno del globus pallidus, il nucleo subtalamico e il segmento interno del
globus pallidus; ritarda la genesi dei movimenti.
Via olfattiva - È la via per il senso dell'olfatto che passa attraverso il bulbo olfattivo.
Via perforante - Proiezione proveniente dalla corteccia entorinale e diretta al giro dentato.
Via riflessa centrale - Ogni via nervosa che attraversa il sistema nervoso centrale, di solito utilizzata
per i riflessi spinali.
Via visuomotoria - Origina principalmente dalle cellule gangliari magnicellulari della retina,
proiettando prima a V5 e infine alle regioni della corteccia parietale posteriore.
Vie afferenti specifiche - Sono le vie nervose afferenti alla corteccia cerebrale che trasportano
informazioni specifiche, come per esempio la sensibilità cutanea.
Vie cerebro-cerebellari - Sono le complesse vie nervose che collegano reciprocamente la corteccia
cerebrale e cerebellare.
Vie discendenti laterali - Vie motorie per il controllo della muscolatura distale degli arti.
Vie efferenti - Sono le vie discendenti motrici provenienti dal sistema nervoso centrale e dirette agli
organi effettori.
Vie extrapiramidali - Originano da varie aree della corteccia cerebrale, sono vie motrici discendenti
polineuroniche che terminano prevalentemente sui motoneuroni gamma del midollo spinale.
Vie inibitorie - Sono le vie nervose costituite dagli assoni di neuroni inibitori.
Vie motorie discendenti - Vie nervose che collegano la corteccia cerebrale e il tronco encefalico con il
midollo spinale; terminano nella zona intermedia e nel corno ventrale del midollo spinale
Vie piramidali - Originano dall'area motoria corticale, sono mononeuroni che, si incrociano a livello
del bulbo e terminano sui motoneuroni alfa del midollo spinale.
Vie riflesse (archi riflessi) - Sono semplici vie polineuroniche che attraversano il sistema nervoso
centrale, con una componente afferente, varie connessioni interneuroniche, e una componente efferente
data dai motoneuroni.
Vie sensitive parallele - Due o più vie della sensibilità aventi proiezioni anatomiche simili e funzioni
sovrapponibili.
Vie trigeminocerebellari - Proiezioni provenienti dal nucleo spinale del trigemino dirette al
cervelletto.
Vieussens, centro ovale di - È il complesso dei due centri semiovali, massa di sostanza nervosa bianca
situata in ciascun emisfero tra la corteccia cerebrale, il corpo calloso e i nuclei otticostriati.
Vieussens, valvola di - È una sottile lamina di sostanza nervosa bianca che unisce tra loro i peduncoli
cerebellari superiori.
Vista - Uno dei cinque sensi.
W
Willis, circolo di - È il circolo arterioso anastomotico, poligonale, situato sulla faccia inferiore
dell'encefalo. Esso è costituito, procedendo dall'avanti all'indietro: dall'arteria comunicante anteriore;
dalle due arterie cerebrali anteriori, destra e sinistra; dalle due arterie comunicanti posteriori, destra e
sinistra, e dalle due arterie cerebrali posteriori destra e sinistra.
Wrisberg, ansa memorabile di - È l'ansa nervosa anastomotica tra nervo vago, ganglio semilunare e
nervo grande splancnico di destra.
Wrisberg, ganglio di - È un piccolo rigonfiamento ganglionare del plesso cardiaco superficiale.
Z
Zona di ingresso per le fibre di grande diametro - Sede al cui livello gli assoni di grande diametro
entrano nel midollo spinale; situata medialmente al fascio (o tratto) di Lissauer.
Zona incerta - Sostanza grigia del subtalamo che rappresenta l'estensione
anteriore della formazione reticolare del tronco dell'encefalo.
Zona intermedia - Parte della sostanza grigia spinale situata tra il corno dorsale e il corno ventrale.
Zona marginale - Parte esterna del corno dorsale.
Zona periventricolare - Parte dell'ipotalamo contenente la maggior parte dei neuroni neurosecretori
parvicellulari; è posta al di sotto della parete e del pavimento del terzo ventricolo.
Zona ventricolare - Strato più interno del sistema nervoso centrale in via di sviluppo da cui hanno
origine le cellule nervose.
Zone di confine - Regioni periferiche dei territori vascolarizzati dai principali vasi cerebrali.
Zuckerkandl, paraganglio aortico-addominale di - È situato anteriormente all'aorta addominale, in
corrispondenza del punto di origine dell'arteria mesenterica superiore. È formato da tessuto cromaffine
e secerne adrenalina e noradrenalina.
Ripasso – Fisiologia della visione - L'occhio può essere praticamente considerato come uno
strumento ottico deputato a focalizzare sulla retina le immagini visive, con la minima
distorsione possibile. La luce viene focalizzata dalla cornea e dal cristallino e deve
attraversare l'umor vitreo prima di venir assorbita dai fotorecettori. La retina è in stretto
rapporto con l'epitelio pigmentato, le cui cellule contengono grandi quantità di pigmento
nero, melanina, che assorbe la luce che non è stata trattenuta dalla retina, impedendo che
possa essere riflessa su altre parti della retina stessa, con conseguente deterioramento delle
immagini visive. Le cellule dell'epitelio pigmentato svolgono anche alcune funzioni
metaboliche importanti per la funzione dei fotorecettori; esse sono infatti in grado di
resintetizzare i pigmenti visivi fotosensibili ed hanno la proprietà di fagocitare le estremità
del segmento esterno dei fotorecettori stessi, facilitandone il ricambio.
Data la posizione dei fotorecettori, la luce deve attraversare tutti gli altri strati della retina,
prima di colpirli. Esiste comunque una regione della retina, la fovea, nella quale i corpi
cellulari dei neuroni degli strati sovrastanti i recettori sono spostati lateralmente, il che
permette ai recettori foveali di ricevere le immagini visive nella loro forma meno distorta, e
quindi questa e il punto dove si vede piu chiaramente. Lateralmente alla fovea è localizzato il
disco ottico, che è il punto nel quale le fibre del nervo ottico lasciano la retina. In questa zona
non esistono fotorecettori, e ciò determina la presenza di una macchia cieca nel campo visivo.
Ripasso – Fotorecettori e Fototrasduzione - I fotorecettori
sono di due tipi: coni e bastoncelli. La luce interagisce con i
pigmenti visivi situati nel segmento esterno dei bastoncelli e
dei coni. I segmenti esterni hanno un'elevata capacità di
captazione della luce in quanto posseggono una elevata
concentrazione di pigmenti visivi, capaci di assorbirla. Ogni
pigmento è una molecola di piccole dimensioni, capace di
assorbire la luce e legata in modo covalente ad una proteina di
membrana di grandi dimensioni. I meccanismi della
fototrasduzione comportano una serie di eventi biochimici a
cascata nel segmento esterno dei fotorecettori. Essenzialmente,
la fototrasduzione comporta la chiusura di canali al Na+, che
al buio sono normalmente aperti grazie agli elevati livelli
intracellulari di GMPc (guanosin-monofosfato ciclico). La
luce, infatti, viene assorbita dalle molecole di fotopigmento
(rodopsina) che, attivate, stimolano una proteina-G (transducina, nei bastoncelli) che attiva, a
sua volta, una GMPc-fosfodiesterasi. Questo enzima catalizza la degradazione del GMPc a
5'-GMP, provocando la riduzione della concentrazione intracellulare del GMPc e quindi la
chiusura dei canali del Na+, determinando l'iperpolarizzazione dei fotorecettori, che
rappresenta quindi la risposta di questi alla stimolazione luminosa.
La retina modifica ed elabora i segnali evocati dalla luce nei fotorecettori prima di inviarli al
sistema nervoso centrale. I neuroni d'uscita della retina sono le cellule gangliari, i cui assoni
formano il nervo ottico e raggiungono il corpo genicolato laterale, il collicolo superiore ed
altri nuclei del tronco dell'encefalo. A differenza dei fotorecettori, che rispondono alla luce
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con modificazioni graduali del loro potenziale di membrana, le cellule gangliari trasmettono
le loro informazioni sotto forma di scariche di potenziali d'azione. I segnali dei fotorecettori
vengono trasmessi alle cellule gangliari tramite tre tipi di interneuroni: le cellule bipolari, le
cellule orizzontali e le cellule amacrine Queste cellule sommano anche i segnali provenienti
da diversi fotorecettori.
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2. Parola - video
a. Volume del suono – dipende dalla funzionalità delle corde vocali.
Disturbi – voce flebile fino ad afonia.
b. Articolazione delle parole – dipende dalla funzionalità del laringe, palato
molle, lingua, lebbra e muscoli respiratori.
Disturbi – vari tipi di disartria.
c. Significato delle parole e costruzione del discorso – dipendono dall'integrità
delle aree del linguaggio (nell'emisfero dominante).
Disturbi – disartria, afasia
3. Cranio
a. Volume – può essere aumentato (macrocrania – idrocefalo infantile) o ridotto
(microcrania – malformazione).
b. Deformazione del cranio
c. Tumefazioni circoscritte – da meningiomi, sarcomi ossei, angiomi emicranici,
cisti aracnoidee ecc.
d. Depressioni circoscritte – congenite o acquisite (da lesioni osteolitici x es).
e. Dolorabilita alla presso-percussione – circoscritta o laterale a un emicranio (da
tensione muscolare in cefalea da tensione o da lesione all'osso).
f. Inclinazione laterale del capo – dovuta a contrazione persistente dei muscoli
cervicali (in tumori della fossa cranica post o in ernia discale cervicale).
Disturbi importanti – Rigidità nucale – e un segno importante x
infiammazione meningea (meningite) o emorragia sub aracnoidea, ma ed
evidente anche in altre condizioni – IT endocranica, Parkinson (rigidità non
dolorosa), degenerazioni o distruzione della colonna vertebrale.
Metodo dell'esame – il malato e decubito supino, e si mette le due mani sotto la
nuca e si fletta i polsi lentamente, cercando portare il mento a toccare il torace. In
caso d'irritazione meningea la mobilizzazione e impossibile. X confermare si
cerca di estendere la gamba del pz. In casi di meningite e impossibile (x
contrazione muscolare antalgica – Segno di Kering).
4. Facies –
Si cerca anomalie come:
Facies miopatica (miopatia faccio scapolo omerale, distrofia di Steinert) –
ipomobile, ipomimica, con bocca semi aperta e labbro inf cadente.
Facies miastenica – simile alla miopatica, ma con ptosi palpebrale.
Facies parkinsoniana – amimica, cute seborroica.
Facies idantoinica – iperplasia delle parti molli delle guance, naso, labbra e
gengive.
5. Nervi cranici –
a. Nervo olfattorio - video
b. Nervo ottico – si esamina 4 aspetti –
i. Rima palpebrali –
Condizioni statiche – palpebra sup copre 1/3 -1/4 sup della cornea,
palpebra inf – 1/3-1/4 inferiori.
Condizioni dinamiche - si chiede il pz di chiudere gli occhi con forza x
vedere se ci sono difetti dell'orbicolare delle palpebre (mus occlusore della
rima).
Disturbi possibile –
Ptosi – da difetto del mus elevatore (3° nervo) o mus di Muller
(simpatico).
Retrazione della palpebra (contrazione abnorme dell'elevatore).
Paralisi dell'occlusione – difetto del mus orbicolare.
Blefarospasmo – (chiusura persistente e incontrollabile della
palpebra) x contrazione eccessiva del mus orbicolare.
ii. Pupille - si esamina il diametro pupillare, controllato da 2 muscoli:
Appunti Neurologia - © Nir Horesh - 2010
3
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Nervo abducente (VI) – origina nel ponte, vicino al nervo facciale, esce dal solco
bulbo-pontino e va nell’orbitale attraverso la fessura sfenoidale e innerva solo un
muscolo – il retto laterale.
Dg – si deve diagnosticare quale nervo e paretico. X fare questo, si usa lo schema
descritta qua → questo schema descriva in quale direzione si fa muovere l’occhio
ogni muscolo:
M. Retto laterale (RL – VI nervo) –
orizzontalmente in direzione fuori.
M. Retto mediale (RM - III) –
orizzontalmente in direzione dentro.
M. retto superiore (RS - III) –
abduzione in alto.
M. obliquo inferiore (PO – piccolo
obliquo – III) – adduzione in alto.
M. retto inferiore (RI – III) –
abduzione in basso.
M. Obliquo superiore (GO – grande obliquo – IV) – adduzione in basso.
video 1 ; video 2 ; video 3
d. Nervo trigemino (V)
E un nervo misto, quindi si esamina la sensitività e la motricità:
Sensitività - video – sensitività generale della faccia, della meta ant della
cute cranica, cornea, congiutivita, mucosa nasale e orale e dei 2/3 anteriori
della lingua (tutti innervati dal trigemino).
Motricità - video – ispezione dei muscoli temporali e masseteri (trofismo)
e palpazione della forza di contrazione (con masticazione a bocca chiusa).
e. Nervo facciale (VII)
Nervo motorio e sensitivo che innerva i muscoli mimici (mus frontale,
orbicolare delle palpebre, orbicolare della bocca, platysma) e la sensibilità
gustativa del 2/3 ant della lingua (col nervo intermedio di Wrisberg). Si
esamine:
In condizioni statiche – la simmetria della faccia, rughe frontali, posizione
delle sopracciglia, ampiezza delle rime palpebrali, profondità dei solchi del
naso, angoli della bocca.
Condizioni dinamiche – forza dei muscoli facciali. Si chiede il pz di
compiere alcuni movimenti (chiusura degli occhi, corrugare la fronte,
mostrare denti ecc). video
sensibilità gustativa - video
f. nervo acustico (VIII)
Ha 2 componenti – acustica (funzione uditiva) e vestibolare (equilibrio)
funzione uditiva - video
funzione vestibolare - video
g. Nervo glosso faringeo (IX) e nervo vago (X)
esame motorio somatico - video – esame del movimento del velo palatino,
faringe e laringe.
Esame sensitivo generale – sensibilità del palato molle, tonsille, faringe e
del 1/3 post della lingua (gusto) – non fatta normalmente.
Esame del riflesso faringeo (gag reflex) - video
h. Nervo accessorio (XI)
Nervo motorio puro che innerva i muscoli del collo (Sternocleidomastoideo e
trapezio) - video
i. Nervo ipoglosso (XII)
Innerva tutti i muscoli intrinseci della lingua – video - si chiede il pz di aprire la
bocca e si nota il volume, la superficie e la posizione della lingua. Si chiede del
pz di protrudere la lingua fuori dal bocca sulla linea mediana e si nota se il
movimento e possibile e se c'e deviazione o ipercinesie.
6. Sistema motorio
Ci sono alcuni aspetti del sistema motorio che si esamina –
a. Postura e conformazione –
Si valuta la forma degli arti, la loro postura e se ci sono deformità.
Disturbi – molto variabili – esempi – ipoplasia globale di un arto da
poliomielite acuta, ipoplasia di un emicorpo con postura emiplegica (lesione
cerebrale infantile) ecc.
b. Trofismo –
Si esamina il V delle masse muscolari:
i. Ipotrofie muscolari –
Neurogeni – da lesioni del motoneurone periferico, con topografia
variabile (generalizzata, bilaterale simmetrica o asimmetrica, localizzata
ecc).
Segni associati - difetti della forza, tono e dei riflessi profondi, reazioni
idio-muscolari (contrazione locale del ventre muscolare percosso col
martello) e anche fascicolazioni (contrazione di un gruppo di fibre mus
visibili).
Miogeni – da malattie primitive del muscolo.
Segni associati - difetto della forza, del tono, reazioni idio-muscolari. I
riflessi profondi sono conservati e non ci sono fascicolazioni.
Carenziali – da malattie croniche che causano marcato dimagrimento, con
ipotrofia generalizzata e ipotonia.
Da non uso – in arti immobili x molto tempo, con ipotrofia moderata con
ipotonia.
Centrali – in lesioni del motoneurone centrale (in arti colpiti dalla sd
piramidale)
ii. Ipertrofie muscolari –
Neurogene – in lesioni del m.s o dei nervi periferici (ernie discali, iniezioni
intramuscolari erronee) che causano una scarica continua del motoneurone
α x stimolazione a livello della lesione, o da amiotrofia spinale
degenerativa.
Miogene – malattia di Thomsen (ipertrofia muscolare generalizzata con
miotonia congenita), distrofie muscolari progressive (Duchenne o Becker)
– sono pseudo ipertrofie (muscolo sostituito da tessuto adiposo).
c. Tono - video
Def – lo stato di contrazione muscolare contino, che può essere di varia intensità,
ma e sempre presente (anche al riposo).
Valutazione – il pz deve essere rilassato, calmo (in ambiente non freddo), e il
medico valuta il grado della resistenza al movimento passivo. Si prende con le
mani 2 segmenti di un arto e li mobilizza lentamente x tutta l'ampiezza
dell'escursione articolare. Un altro metodo (x l'arto sup) e di scuotere ()רענל
l'avambraccio, osservando le oscillazioni della mano libera (si può farlo anche nel
piede). Un altro metodo e di sollevare un arto sul piano del letto e lasciarla cadere
– la rapidità della caduta e inversamente proporzionale al tono (usato più in pz in
coma o in pz con difficoltà di rilassare).
Disturbi possibili –
Ipotonie – manifesta con flaccidità muscolare alla palpazione, diminuzione
della resistenza alla mobilizzazione passiva (passività), aumento
dell'escursione articolare (iperestensibilita), aumento delle oscillazioni
dell'estremità libera dell'arto quanto si scuote il segmento più prossimale.
Ipotonia miogena – da malattie mus primitive.
Neurogena – lesioni del motoneurone periferico.
Sensitiva – in neuropatie periferiche e lesioni delle radici posteriori.
Piramidale – nella fase acuta delle lesioni piramidali (x 1-3 sett).
Cerebellare – tipico ai sd cerebellari. manifesta con positività della
prova di rimbalzo (normale - video ; anomale - video ), risposta anomale
dei riflessi rotulei (la risposta riflessa deve essere una singola
contrazione del quadricipite, ma qua invece e una seria di oscillazioni
della gamba) e tremore posturale (video).
Ipotonia coreica – movimenti coreici (convulsivi).
Ipertonie –
Spasticità – da qc disfunzione della via piramidale, manifesta in modo
ineguale in gruppi muscolari ad azione opposta, e durante la
mobilizzazione passiva l'ipertono non e costante x tutto l'arco del
movimento. Alla fine del movimento passivo l'arto ritorna rapidamente
e involontariamente alla posizione originale. Può essere associata da
un'esagerazione del riflesso di stiramento tonico.
Rigidità plastica – succede in alcuni sindromi extra-piramidali
(parkinsoniane). L'ipertono e distribuito in modo uguale, e durante la
mobilizzazione il grado di resistenza e costante x tutto l'arco del
movimento. Al termine del movimento, l'arto rimane nella posizione
finale. Può essere associato a tremore a riposo e bradicinesia.
Ipertonia in flessione – si vede in sezioni midollari trasverse o in lesioni
bilaterali dei fasci piramidali a livello cerebrale. Manifesta come triplice
flessione persistente degli arti inferiori.
Prova di Mingazzini - video – fatta con occhi chiusi e aperti, e agli arti inf e
sup.
Disturbi – una caduta di un arto indica un difetto della forza, e l'instabilità di
un arto indica un disturbo della coordinazione.
f. Movimenti e contrazioni muscolari anormali –
i. Contrazioni senza spostamento segmentario –
Fascicolazioni – video - contrazioni brusche e breve di singoli fascicoli
muscolari, prive di effetti motori (di solito). Sembrano come "guizzi"
(םיבוהבה, )םיצונצנmuscolari rapidi, aritmici con sede variabile. Significato
clinico:
Fascicolazioni benigne – nella > parte dei casi, non hanno significato.
Fascicolazioni patologiche – in lesioni del motoneurone periferico
(particolarmente freq in lesioni del corpo Θ del neurone). Tante volte
sono associati ad altri segni di disfunzione neurogena (ipotrofia mus,
variazione dei riflessi profondi, crampi ecc).
Miochimie - video – contrazioni brusche e brevi di singoli fascicoli
muscolari, con ampiezza, frequenza e diffusione maggiore rispetto alle
fascicolazioni, e provocano una "ondulazioni" musc continua. X la
maggior parte dei casi sono benigni, possono essere patologici in lesioni
del motoneurone periferico. Sono importanti anche le miochimie facciali
(interessano tutti i muscoli innervati dal 7° n.c.).
ii. Anormalità della decontrazione –
Miotonia - video– abnorme lentezza della decontrazione muscolare. Si
esamina con richiesta dal pz di fare qc atto muscolare di contrazione (es –
chiudere la pugna) e di interrompere subito l'azione. In casi patologici il pz
non riesce interromperlo subito, ma lo fa con lentezza e sforzo dei musc
antagonisti.
Significato clinico – si vede miotonie in malattie mus primitive
(malattia di Steinert o distrofia miotonica, malattia di Thomsen, ecc).
Fenomeno pseudo – miotonico – abnorme lentezza della riapertura del
pugno, precedentemente chiuso con forza. Succede in mielopatie al livello
cervicale basso.
iii. Contrazioni prolungate –
Crampi – una contrazione involontaria di un solo muscolo o di una parte
del muscolo, molto doloroso e intenso, con inizio e fine rapido, e breve
durata. Ci sono cause molto variabile.
Spasmi - contrazioni muscolari prolungate, differenti dai crampi x in
coinvolgimento di più muscoli sinergici, e xcui possono essere non
dolorosi. Sono visti in tetano (possono essere anche dolorosi), neuro
miotonia e in gravi sindromi piramidali da lesioni midollari (spasmi
dolorosi riflessi con triplice flessione degli arti inf).
iv. Movimenti anormali –
Movimenti coreici – sono movimenti convulsivi prodotte da una
disfunzione del sis extrapiramidale. Sono bruschi, breve, aritmici, e molto
diversi una dall'altra. Possono comparire in qualsiasi tratto del corpo.
Movimenti ballici – movimenti patologici più violenti, consistono da una
successione continua di movimenti di grande ampiezza e rapidità,
principalmente al livello degli arti che vengono "gettati" lontano dal tronco
con estrema violenta. Sono quasi sempre emilaterali (emiballismo).
Appunti Neurologia - © Nir Horesh - 2010
9
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7. Sensibilità generale –
Appunti Neurologia - © Nir Horesh - 2010
10 - http://www.simpopdf.com
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Sensibilità superficiale –
Tatto - video – il malato tiene gli occhi chiusi, e l'esaminatore con un
batuffolo di cotone si tocca leggermente la cute in un area presumibilmente
normale e chiede il pz se ha sentito qc e cosa ha sentito. Si esamina certi
segmenti del corpo – faccia, spalla, avambraccio, pollice, torace, addome
ecc.
Dolore - video, video – si usa un ago e si tocca la cute sia con la punta sia
con l'estremità opposta e si chiede il pz se c'era qc differenza.
Caldo e freddo - video – si usa due provette di vetro, una con acqua calda e
una con acqua fredda.
Sensibilità profonda –
Pallestesia – video - si misura la sensibilità vibratoria
con un diapason - si appoggia il diapason su diversi
punti ossei (tibia, rotula ecc) e il malato deve dire ogni
volta che sente la vibrazione. Poi si fa cessare la
vibrazione e il pz deve dire quando non sente più la
vibrazione.
Senso di posizione - video – ci sono varie prove, ma cmq tutti sono fatti
con occhi chiusi (indice – naso, indice – indice ecc).
Senso di movimento passivo – si muove un dito del pz (che ha occhi
chiusi) e si chiede se può dire se c'era movimento e in che direzione.
Sensibilità complesse –
Stereoagnosia - video – la capacita di riconoscere oggetti con la
manipolazione ad occhi chiusi. Deve usare oggetti comuni (matita ecc).
Grafestesia – video - la capacita di riconoscere lettere, numeri semplici,
figure geometriche disegnate sulla cute con una punta smussa.
Topognosia – la capacita di riconoscere la parte del corpo che e stata
toccata (a occhi chiusi). Il malato deve dire dove c'era il contatto o portare
dito sullo stesso punto.
Discriminazione di 2 punti vicini – video - la capacita di distinguere 2
stimoli puntiformi vicini, applicati simultaneamente.
Discriminazione di 2 punti in regioni omologhe dei 2 emicorpi - video
8. Riflessi
Quando si esamina i riflessi, si deve essere attenti a 2 cose:
La presenza o l'assenza del riflesso.
L'intensità e il tipo della contrazione muscolare.
Riflessi superficiali –
Riflesso corneale - video – si esamina la via afferente della branca
oftalmica del trigemino (5 n.c.).
Riflesso faringeo - video – si esamina la via afferente ed efferente dei nervi
glosso faringei e il vago.
Riflessi addominali - video – si valuta la risposta dei centri spinali del
midollo in alcuni livelli.
Riflesso cremasterico – il malato e supino, con arti inf abdotti, e
l'esaminatore con una punta smussa si striscia la cute della regione interna
e superiore della coscia verso basso e l'interno. Si deve provocare una
contrazione del muscolo cremastere. Si valuta i segmenti lombari del m.s.
Riflesso anale – si stimola la cute perianale con una punta smussa e si deve
vedere una contrazione del sfintere anale esterno. Si valuta i centri sacrali
del m.s.
Riflesso plantare - video - Si evoca strisciando una punta smussata lungo il
margine laterale della pianta del piede, partendo da sopra il tallone, e
portandola verso la parte supero-interna fino al primo metatarso.
Nell'adulto, in condizioni di normalità, s'induce la flessione plantare delle
dita del piede. In presenza di lesioni a carico del sistema corticospinale, lo
stesso stimolo evoca l'estensione dorsale dell'alluce e l'apertura "a
ventaglio" delle altre dita, determinando quindi l'inversione del riflesso
cutaneo plantare. Questo ultimo e chiamato “fenomeno di babinski” - video
Riflessi profondi –
Riflesso masseterino – il pz tiene la bocca semiaperta e rilassa i muscoli
della mandibola. L'esaminatore mette il dito tra il labbro inf e il mento e fa
un colpo di martello verso basso. Si deve avere una leggera contrazione dei
masseteri (chiusura della bocca). Si valuta cosi il trigemino.
Riflessi profondi degli arti superiori –
Riflesso bicipitale - video – si valuta i segmenti midollari C5-6.
Riflesso radio-flessore – si percuote all'estremità inferiore del radio,
circa 3 cm sopra il polso e si deve provocare una contrazione del mus
lungo supinatore con flessione dell'avambraccio. Si esamina cosi i
segmenti C5-6 e il nervo radiale.
Riflesso tricipitale - video – C6-7 e nervo radiale.
Riflesso dei pronatori - video – C8-D1 e nervo mediano.
Riflessi profondi degli arti inferiori
Riflesso rotuleo - video – L3-4, nervo femorale.
Riflesso degli adduttori – il pz e supino, con arti inf lievemente abdotti,
e si percosse sul condilo femorale x provocare adduzione. Si esamina
cosi L2-4 e il nervo otturatore.
Riflesso achilleo - video – S1, nervo sciatico.
Riflessi arcaici – sono presenti nei primi mesi di vita, e compaiono in adulti con
disfunzioni cerebrali diffuse, prevalentemente frontali.
Grasping reflex - la flessione riflessa delle dita x uno stimolo pressorio
sulla cute della mano o piede.
http://video.google.com/videoplay?docid=3325770112957372287#
Riflesso palmo – mentoniero – lo strisciamento con una punta smussa del
palmo della mano provoca contrazione brusca della meta omolaterale del
mento.
Riflesso del grugno – una leggera percussione sulle labbra causa una
brusca contrazione dell'orbicolare, con protrusione della bocca chiusa.
Riflesso corneo - pterigoideo – l'esaminatore tocca la cornea e provoca la
chiusura brusca degli occhi, con deviazione controlaterale della mandibola
x contrazione del muscolo pterigoideo omolaterale.
Riflesso glabellare (blink reflex) – una percussione leggere sulla punta del
naso causa una brusca e breve chiusura delle palpebre che cessa
rapidamente con la ripetizione dello stimolo.
9. Colonna vertebrale
Si valuta la curvatura fisiologica, la mobilita e se la percussione e la pressione
dell'apofisi spinosa causa dolore.
11. Marcia
Si chiede al malato di camminare in direzione diretta x 5-6 metri, girare e tornare
al punto di partenza, e poi si valuta la marcia con occhi chiusi - video, video.
Disturbi dell’equilibrio –
I disturbi dell’equilibrio possono effettuare ognuno dei
componenti descritti prima:
Patologie dei ® sensoriali – le patologie dei ®
possono originare dal labirinto, l’afferenze visive e
l’afferenze propiocettive:
Labirinto – si tratta da 3 sintomi principali:
Vertigini (vedi la 1° tesina).
Alterazioni posturali.
Nistagmo (vedi la 1° tesina).
Afferenza visiva (vedi la 1° tesina).
Afferenza propriocettiva – può essere dei ®
cervicali o atassie (vediamo dopo).
c’e cambiamento dello direzione dello sguardo nella fase rapida, ma e sempre
verso il lato opposto a quello colpito.
http://www.youtube.com/watch?v=5HyUDfOKuug&feature=related
Atassia statica - è un disturbo consistente nella progressiva perdita della
coordinazione muscolare che quindi rende difficoltoso eseguire i movimenti
volontari. L’atassia statica manifesta con difficoltà del pz di stare in piedi
senza supporto (in casi gravi). In casi meno gravi il pz riesce stare in piedi ma
deve tenere le gambe allargate e anche le braccia x bilanciarsi meglio. La
chiusura degli occhi non peggiora la prestazione, e quindi il segno di Romberg
e negativo. http://www.youtube.com/watch?v=5eBwn22Bnio
Atassia dinamica – il malato cammina con gambe allargate e non e capace di
avanzare lungo una linea retta, ma procede in zig-zag (“marcia da ubriaco”) in
casi più lievi l’atassia può manifestare solo nella marcia a tandem ()רשי וק לע.
Segni cerebellari artuali – possono essere diversi disturbi al livello degli arti
che riguardano i movimenti volontari, mantenimento della postura e il tono.
Esame obiettivo – quando c’e sospetto, si va a esaminare 3 tipi di disturbi:
Disturbi dei movimenti – esame del indice-naso (Video), esame del
calcagno-ginocchio (Video), esame del Tremore (Video) – chiamata anche
esame di Mingazzini.
Disturbi posturali – con l’esame del tremore (Mingazzini).
Ipotonia – si esamina i riflessi rotulei e la positività del test di rimbalzo
(Video) – (Rebound test)
Classificazione delle sd cerebellari secondo la localizzazione –
Sd vermiana – sd caratterizzato da disturbi della stazione eretta e della marcia,
con nistagmo e disartria associati. Le cause più comune sono tumori del IV
vent e atrofie.
Sd emisferica – caratterizzata da disturbi dei movimenti degli arti. Se la
lesione e unilaterale, i segni sono nello stesso lato colpito. Anche qua, le cause
più comuni – tumori.
Sd globale – associazione di segni “vermiani” con segni “emisferici”.
L’eziologia comprende la Sclerosi a placche, atrofie diffuse e infiamm acute
(cerebelliti).
Lesioni mesencefaliche – le lesioni al mesencefalo possono causare un sd
cerebellare, x la interruzione delle fibre che passano dal peduncolo superiore.
Se la lesione e unilaterale, la sd e norm controlaterale xche il fascio che e
colpito e di solito incrociato.
Lesioni pontine – le lesioni del parte ventrale del ponte possono causare
emiparesi atassica controlaterale. Le lesioni al peduncolo medio causano
un’atassia omolaterale.
Lesioni bulbari – una lesione al peduncolo inf causa un sd cerebellare
omolaterale, che manifesta con incoordinazione dell’arto inf e da
lateropulsione nella stazione eretta e nella marcio.
Funzioni Superiori
In questa tesina trattiamo 3 tipi di disturbi funzionali – afasie, agnosie e aprassie:
1. Afasie
Def – disturbi dell’utilizzazione dei simboli del linguaggio, sia nell’espressione
(scrittura o parola), sia nella comprensione del linguaggio parlato e della lettura.
Ripasso – anatomia delle zone del linguaggio - la regione responsabile sul
linguaggio e la regione Perisilviana dell’emisfero dominante (sx nella
maggioranza dei casi). Dal punto di visto clinico e funzionale e utile dividere
questa regione in due zone, un’anteriore (resp sull’espressione del linguaggio) e
un post (resp sulla comprensione):
Area anteriore – dalla parte posteriore del giro
frontale inferiore (Area di Broca) e le zone
adiacenti che sono strettamente connesse
(anatomicamente e funzionalmente) al lobo
dell’insula (nella profondita della scissura
silviana). Quest’area riceve sg principalmente
dall’arteria silviana.
Area post – nella zona della prima e seconda
circonvoluzione temporale (Area di Wernicke).
Quest’area riceve sg dal ramo inf dell’arteria
silviana.
Eziologia – le cause più comuni delle afasie sono:
Malattie vascolari (infarti, emorragia)
Traumi
Tumori
Malattia di Alzheimer.
Segni associativi – dipende all’estensione delle lesioni:
Lesione a focolaio – emiplegia, emianopsia omonima, disturbi sensitivi
emicorpali.
Lesioni diffuse degenerative – demenza.
Esame obiettivo – prima che s’inizia l’esame obiettivo, bisogna fare un’anamnesi
dettagliata sul livello culturale e delle capacita di leggere, scrivere, calcolare
precedenti del pz. In oltre, bisogna esaminare l’integrità delle strutture centrali
(motrice dell’apparato che produce i suoni e della mano che scrive) e quelli
responsabili sulla percezione (visus e udito). Alla fine, bisogna anche differenziare
le afasie da disturbi 2° ad alterazioni mentali (confusione, demenza, psicosi ecc).
vediamo i diversi fasi dell’esame - Video - Tutto l'esame obiettivo
Espressione orale – valutando l’espressione orale con ascolto al linguaggio
spontaneo e le risposte a domande usuali (dati anagrafici, storia clinica ecc).
Test più specifici dell’espressione orale comprendono –
Descrizione di operazioni della vita quotidiana – (esempi: x ♂ si può
chiedere come si rade la barba, x ♀ come si prepara pasta con sugo)
Denominazione di oggetti – si presenta al pz un oggetto comune (orologio,
occhiali ecc) e gli si chiede di dire il nome dell’oggetto e suoi caratteri.
in base alle alterazioni dell’espressione orale, si dividono le afasie in 2 tipi:
a) Afasia non fluente – caratterizzata da riduzione del flusso verbale. Ci sono
alcuni livelli di gravita:
2. Agnosie
Def – disturbi del riconoscimento degli oggetti,
normalmente percepiti attrav sistemi sensoriali
integri. Le zone colpite possono essere nel lobo
parietale, temporale e occipitale, e s’interessano le
aree associative adiacenti alle aree sensoriali
primarie, e spesso anche il corpo calloso. Il
sospetto clinico di un’agnosia deve emergere
quando si sembra che i pz reagiscono a certi
stimoli come ciechi o sordi, mentre si reagiscono
normalmente a stimoli diversi dello stesso campo
sensoriale.
Classificazione - Si può distinguere tra 3 tipi di
agnosie (secondo i campi sensoriali coinvolti):
Agnosia Visiva –
Def – e l’incapacità di riconoscere gli oggetti, normalmente percepiti attrav
la vista.
Tipi –
Agnosia degli oggetti – Video - il malato non e in grado di dire il nome
ne il uso di un oggetto percepito con la vista, ma lo può fare
correttamente se lo palpa, ascolta o aspira il suo odore. Il malato e
capace di descrivere le caratteristiche fisiche dell’oggetto senza
identificarlo (agnosia associativa). In alcuni casi il pz non può dare una
descrizione analitica dell’oggetto (agnosia appercettiva).
Agnosia dei colori – il malato non e capace di denominare i colori, di
metterli in ordine crescente di luminosità, di identificare colori uguali o
di assegnare i colori ad un oggetto.
Agnosia dei volti (prosopagnosia) – incapacità di riconoscere i volti di
famigliari. Il riconoscimento può avvenire tramite segni particolari
(presenza di occhiali, modo di vestire, suono della voce ecc).
Agnosia delle parole scritte – identico all’alessia.
Agnosia dello spazio – il malato non riconosce i luoghi familiari, e
perde il suo orientamento spaziale. Il disturbo riguarda anche la
memoria topografica, xcui il malato non riesce disegnare o descrivere
la pianta della sua casa, la città ecc.
Sd di Balint – e un’aprassia dello sguardo, che causa gravi difficoltà
nell’esplorazione del campo visivo. E caratterizzata da alcuni elementi
– incapacità di dirigere lo sguardo verso un punto determinato,
difficoltà di afferrar un oggetto sotto controllo della vista (x
incoordinazione tra l’occhio ed il mano – atassia ottica), il pz e
incapace di identificare immagini complesse, ma e capace di
riconoscere dettagli singoli (Simultagnosia).
Sedi delle lesioni - e stato dimostrato che l’agnosia dello spazio e dei volti
e correlata a lesioni della zona parietale - occipitale dx. l’angoscia di
colori, l’oggetti e l’alessia – lesioni parietali - occipitali dell’emisfero
dominante. Lo sd di Balint e causato da lesioni bilaterali della zona
parietali - occipitale.
Agnosia uditiva –
Def – l’incapacità di riconoscere rumori comuni, suoni musicali e
linguaggio parlato, senza sordità.
Tipi –
Agnosia dei rumori – incapacità di identificare l’origine di rumori
caratteristici (suono di campanello, sirena ecc).
Agnosia dei suoni musicali (amusia) – incapacità di riconoscere brani
musicali e i suoni dei diversi strumenti musicali.
Agnosia del linguaggio parlato – e la sordità verbale pura (vista prima).
Sede delle lesioni – tutti 3 tipi possono essere il risultato di lesioni
bilaterali dei lobi temporali. L’amusia e l’agnosia di rumori sono più
correlate al lobo dx e la sordità verbale all’area uditiva primaria del lobo
sx.
Agnosie tattili –
Def – incapacità di identificare un oggetto con la palpazione a occhi chiusi,
ma con capacita di descrivere i caratteri fisici dell’oggetto. Il disturbo e
causato da lesioni al lobo parietale controlaterale.
3. Aprassie
Def – l’incapacità di eseguire sequenze motorie apprese con l’esperienza, in
assenza di disturbi elementari del movimento (paralisi, atassia ecc).
Dg – si chiede al pz di eseguire atti semplici (chiudere gli occhi, mostrare la
lingua, alzare la braccia ecc), espressivi (salutare, simulare di avere paura o di
essere arrabbiato), finalistici (accendere una sigaretta, piantare un chiodo ecc).
bisogna valutare l’attività spontanea, imitata e con comando - Video
Tipi –
Aprassia innvervatoria (melo cinetica) – l’equivalente dell’afasia motoria. I pz
hanno movimento volontario impreciso, ma la sequenza dei singoli atti e
abbastanza corretta. Norm associa a un’emiparesi (che non e abbast severo x
spiegare i difetti del movimento). La lesione e nell’area motoria o premotoria
del lobo frontale o nella sos bianca sottostante.
Aprassia ideativa – il pz manca una “programma mentale” dell’atto (e
l’equivalente dell’afasia di Wernicke che e spesso associato). I movimenti
singoli sono possibili, ma la loro successione e sbagliata e improduttiva. La
lesione e localizzata nella regione parietale posteriore dell’emisfero sx (dove i
programmi motori sono depositati). In genere l’aprassia ideativa e bilaterale.
Aprassia ideo-motoria – analogo all’afasia di conduzione. Manifesta solo con
comandi verbali, mentre i gesti spontanei e quelli imitati sono normali.
L’aprassia interessa gli arti di sx e si associa norm un’emiparesi dx, x una
lesione dell’area frontale post sx. come conseguenza, l’area motrice dx si
disconnessa da quest’area e non riceve più i programmi motori x l’arti di sx.
Altre forme –
Aprassia costruttiva – incapacità di mettere insieme le parti di un tutto,
dotato di significato. X esempio, si mette in un disegno una figure
Elettroencefalografia (EEG)
EEG – strumento che permette la registrazione dell’attività
elettrica prodotta dal cervello.
Tecnica – l’EEG usa le scariche elettriche che il cervello
(come ogni organo nel corpo) produce, che sono espressione
dell’attività propria dei neuroni (e infatti la differenze di
potenziali che variano nello spazio e nello tempo). L’EEG e
collegato al cervello tramite elettrodi, che vengono adesi alla
superficie del cranio. Questi elettrodi hanno la capacita di
amplificare (mediante oscillografi) le scariche elettriche
(xche sono di piccola grandezza), cosi le scariche possono far muovere una penna
che lascia una traccia d’inchiostro su un nastro di carta, che scorre con velocità
costante (norm – 15mm/sec). L’attività elettrica registrata con l’EEG ed è prodotta
principalmente dalla materia grigia della cortex, e in quantità minore dalla materia
grigia più profonda. video
Ci sono 2 metodi di raccoglimento delle scariche:
Derivazione monopolare – quando ogni elettrodo “attivo” e collegato ad un
unico elettrodo “indifferente”.
Derivazione bipolare – quando gli elettrodi attivi sono collegati tra loro a
coppie. Oggi e il metodo più usato.
EEG di veglia in adulto – presenta 2 ritmi: alfa e beta. L’alfa prevale nelle
regioni posteriori (zone temporali, parietali, occipitali), e quello beta nelle
regioni frontali. Il ritmo alfa è bloccato nell’apertura degli occhi (reazione di
arresto). In anziane si può vedere attività
theta nelle regioni anteriori, frammista da
ritmi alfa e beta.
EEG di veglia in bambino – in bambini più
piccoli, prevale l’attività delle onde lente.
Con la crescita le onde diventano più simili
a quelli dell’adulto.
EEG del sonno – il sonno non e uno stato
uniforme, ma invece cost da alternanza di
sue stati distinti – sonno lento e rapido:
Sonno lento – chiamato anche sonno
sincronizzato o non REM, quindi senza
movimenti oculari rapidi. L’EEG e
diviso in 4 fasi:
Fase 1 – attività α frammenta e
sostituita sporadicamente con theta.
Fase 2 – attività theta dominante,
con presenza di figure parossistiche
(Complessi K o onde delta di alto
voltaggio in breve sequenze) e fusi
sigma (attività ritmica di 16-20Hz in
brevi scariche).
Fase 3 – attività delta in misura
inferiore al 50% del tracciato.
Fase 4 – attività delta in misura superiore al 50%
del tracciato.
Sono rapido – anche de sincronizzato o Sonno REM
– caratterizzata da desincornizzazione dei tracciati
EEG, che similano lo stato della veglia (onde
rapide), con caduta del tono muscolare anti gravitare
e da movimenti rapidi degli occhi (REM).
Elettromiografia (EMG)
EMG – la registrazione dell’attività elettrica prodotta dai
muscoli. E un insieme di tecniche di esplorazione del sis
motorio, spesso usata x valutare la conduzione nervosa e
motoria.
Tecnica – si usa un elettrodo ad ago, con un filo assiali,
con punta che sporge leggermente dall’ago, e rappresenta
l’elettrodo attivo, che raccoglie l’attività elettrica del
muscolo. Anche qua, come nell’EEG, le scariche
elettriche sono amplificati e inviati a un oscilloscopio a
raggi catodici, che permette la visione diretta delle
scariche. Tutto questo è inviato a uno schermo, dove si
può vedere i potenziali muscolari, e questo sistema ha anche componente uditivo,
che produce rumori caratteristici dei vari “patterns” EMG.
Modalità di esecuzione dell’esame elettromiografico – avviene in 3 fasi:
Attività a riposo – l’ago è introdotto al muscolo che si vuole studiare e si vede
come svolge l’attività a riposo.
Esame delle singole MUP (Muscular potenzial) – si chiede che il pz contrerà
leggermente il muscolo, e si studia i caratteri dei potenziali d’azione.
Graduazione della contrazione e valutazione dell’attività alla contrazione
massimale.
EMG normale – vediamo le diverse fasi:
A riposo – non si vede nessun’attività
(silenzio elettrico).
Contrazione debole – evoca la
comparsa d’isolati potenziali
d’azione, con durata di 8-12
millisecondi, ampiezza di 200-800
microvolt e forma bi o tri fasica.
Contrazione massimale – non si può
identificare i singoli p.d.a e si può
riconoscere solo la linea di base
(tracciato di interferenza. La
contrazione massimale e il risultato
di 2 fenomeni: N
Sommazione temporale – xcui le
singole unite motorie aumentano
ormal recruitment pattern. (A) With minimal effort of muscle
la freq delle scariche. contraction, a single motor unit is seen firing at 6 Hz. The time between
Sommazione spaziale – xcui 2 discharges is approximately 166 milliseconds (ms), corresponding to a
aumenta il numero di unita firing rate of 6 Hz (ie, the reciprocal). (B) Gradual increase in muscle
strength results in recruitment of a second motor unit. Recruitment
motoria che è attivato dagli
frequency is defined as the firing frequency of the first motor unit when a
impulsi nervosi.
EMG anormale –
EMG in lesioni del motoneurone periferico (atrofia neurogena) – quando ci
sono lesioni del motoneurone periferico (corpo Θ, radici anteriori, nervo) ~.
A riposo – può essere un’attività spontanea, rappresentata da p.d.a singoli
delle fibre (fibrillazione) o di singole unite motorie (fascicolazione0 o da
onde lente positive (p.d.a positivi di denervazione).
Studio della velocità di conduzione (VDC) dei nervi motori e sensitivi – la VDC
dei nervi motori e diminuita in atrofie muscolari da lesioni dei nervi periferici,
mentre e normale nelle miotrofie spinali. Si fa quest’esame con L’EMG.
Tecnica – x misurare il VDC di un nervo si stimola una coppia di elettrodi su
un nervo in qc punto lungo il suo decorso, e si registra i p.d.a muscolari
evocati in un muscolo distale innervato dal nervo. La latenza tra lo stimolo e
l’inizio del p.d.a muscolare e chiamata “tempo di conduzione”. Il nervo
esplorato e stimolato in 2 punti diversi tra loro, e si misura la VDC con
l’equazione – (m/sec).
Si può misurare anche la VDC di un nervo sensitivo in modo
analogo.
1. Cefalee primarie
a) Emicrania –
Def - cefalea idiopatica ricorrente che si manifesta con attacchi della durata di
4-72 ore. Sono caratteristiche all’attacco –
Localizzazione unilaterale
Dolore pulsante
Intensità media o forte
Agravamento con le attività fisiche di ruotina.
Associazione con nausea, fotofobia, fonofobia
Epidemiologia – l’emicrania e spesso familiare, può iniziare già a età giovanile,
colpisce prevalentemente ♀ (20%).
Eziologia – come detto prima, la causa e sconosciuta, ma si sa che c’e una
predisposizione familiare (in 50-90% dei casi). Poi, sono stati identificati alcuni
fattori predisponenti (che possono scatenare) al dolore:
Fattori endocrini – l’emicrania spesso iniziano nella pubertà, con riduzione delle
emicranie in gravidanza. E stato visto che in 20% dei casi, il uso di contraccettivi
orali peggiora l’emicranie.
che possono durare da cinque a venti minuti anche se possono esserci casi di
durata addirittura tripla. Durante l'aura non si avverte nessun dolore alla testa:
l'attacco di emicrania si verifica solo dopo il termine dell'aura.
Fasi clinici –
Fase con fenomeni premonitori – nelle ore che precedono
l’attacco, il soggetto può soffrire da variazioni dell’umore
(soprattutto euforia), sete, fame e sonnolenza.
Fase con fenomeni prodromici (l’aura) – inizia con disturbi
visivi come scotoma negativo (“macchia scura”) o fosfeni
(immagini bianche o colorate di varia forma, come zig zag
luminosi ecc). Queste forme si espandono lentamente fino che
si assumano la meta omologica dei campi visivi dei due occhi
(e quindi s’indica che l’origine e occipitale). Più raramente i
disturbi visivi interessano solo un occhio (ed è dovuta alla
costrizione dei vasi retinici – emicrania retinica). Questi
disturbi durano 10-30 min e poi sono seguiti da sintomi
sensitivi come parestesie unilaterali della mano, faccia o del corpo. Raramente ci
sono anche segni motori come emiparesi della faccia e del braccio o disturbi
afasici come deformazione delle immagini visivi ecc.
Fase cefalgica – manifesta con cefalea pulsante, norm unilaterale e opposta al lato
dei disturbi del campo visivo o del deficit sensitivo/motorio. Si può avere anche
nausea, vomito, insofferenza x luci, rumori e odori. I malati tendono a mettersi a
letto in una camera buia e silenziosa.
c. Varietà rare –
i. Emicrania oftalmoplegica – caratterizzata da attaccai ricorrenti di cefalea
fronto-orbitaria unilaterale che dura da uno a 3 gg ed e seguita da
un’oftalmoplegia omolaterale. Colpisce più bambini e giovani.
ii. Emicrania emiplegica – e uno sd famigliare, caratterizzato da attacchi
ricorrenti di cefalea, seguita da un’emiplegia che regredisce lentamente.
iii. Emicrania basilare – caratterizzata da dolore alla parte posteriore del
cranio con disturbi neurologici da ischemia nel territorio vertebro-basilare.
Colpisce più giovani, e gli attacchi possono essere con o senza aura.
iv. Emicrania complicata (infarto emicranico) – rara, quando i difetti
neurologici focali che accompagnano l’attacco restano in modo permanente,
come espressione di un infarto cerebrale.
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b. Cefalea a grappolo
Def – sono cefalee essenziali che si evolve in “grappoli”, separati da lunghi
intervalli liberi. Ogni grappolo dura in media 3-6 settimane, e si manifesta 1-2
volte l’anno, spesso nella stessa stagione. Durante questo periodo, gli attacchi si
ripetono una o più volte al gg, e spesso insorgono durante il sonno, causando il
risveglio. Gli attacchi tendono a manifestarsi in ore fisse.
Epidemiologia – più rara dall’emicrania, colpisce 1/1000, soprattutto maschi e
meno legata a fattori ereditari.
Clinica – gli attacchi singoli durano di solito 30 min – 2 ore, e sono caratterizzati
da dolore violento, continuo ed insopportabile (“cefalea da suicidio”). La sede e
sempre unilaterale, e il centro e nella profondita dell’orbita, con irradiazione verso
la fronte, le guancie e alla zona temporale. Possono essere anche altri sintomi
neurovegetativi come lacrimazione, arrossamento dell’occhio e dell’emifaccia,
senso di calore, sec liquida dal naso, miosi e ptosi palpebrale. Non ci sono difetti
neurologici focali o disturbi vegetativi (nausea,
vomito). Ci sono 2 varianti clinici:
Cefalea a grappolo cronica – ricorrenza quotidiana
degli attacchi, in tutti i gg dell’anno, senza periodi
liberi.
Emicrania cronica parossistica – attacchi simili a
quelli della cefalea a grappolo con durata minore
(10-30min), x tante volte in una gg (8-16) x tutti i
gg dell’anno. Sono controllati in modo drammatico
con indometacina (FANS analgesico centrale).
Tp – anche qua, divisa in 2:
Terapia dell’attacco –
Sumatripan – controlla l’attacco in meno di
15min nella maggioranza dei casi.
Di-idroergotamina.
Ergotamina tartato
Ossigeno puro – molto utile, agisce come
potente vasocostrittore. Bisogna somm 7-8 litri
al min x 10 min, con effetto positivo in 75% dei
casi.
Profilassi –
Prednisone e verapamil – prima scelta come
profilassi. Il prednisone fa cessare gli attacchi rapidamente ed è gradualmente
sospeso dopo 2 sett, il verapamil e dato x tutta la durata del grappolo o x 2-3
mesi.
Metisergide – 2° scelta.
Litio – indicato in forme croniche.
c. Cefalea tensionale
Def – cefalea che di solito e associata a uno stato di depressione, manifesta con
tensione continua dei muscoli emicranici e cervicali. La freq e simile alla freq
dell’emicrania.
Epidemiologia – colpisce prevalentemente ♀ in età media.
Patogenesi – sono state viste tante correlazioni tra l’emicrania e la cefalea
tensionale. Come detto prima, si pensa che la cefalea tensionale e secondaria a
tensione nervosa.
Clinica – il dolore e continuo, diffuso e si aggrava col tempo. Il dolore e presente
fin dal mattino e aumenta gradualmente d’intensità durante la giornata. Può essere
presente x tutti i gg x mesi o anni. Il dolore e bilaterale in tutta la testa e irradia
spesso verso il collo e le spalle.
Tp – i risultati migliori si ottengono con antidepressivi triciclici (imipramina),
indipendentemente dalla presenza di depressione manifesta. Gli analgesici e
ansiolitici sono poco efficaci.
DD – si deve fare DD con malattie psichiche, xche molti dei malati presentano
anche depressione. Anche ipocondrici presentano spesso dolori simili.
Cefalea cronica quotidiana (CCQ) – quadro clinico abbastanza freq (40% dei pz
seguiti d centri di cefalee), con 2 modalità possibili:
Cefalea tensionale
Emicrania transformata (85% dei casi)
L’eziologia nei casi di emicrania trasformata incluse alcuni fattori di
trasformazione, spesso associati, come abuso di analgesici o ergotamina, disturbi
dell’umore (depressione, ansia), eventi stressanti ecc.
La tp consiste dalla sospensione dei farmaci in abuso, trattamento degli attacchi
cin surnatripan o DHE, profilassi antiemicranica con β-B, calcio antagonisti o
valproato, tp anti-depressiva.
c) Cefalee da infiammazione –
Meningiti ed encefaliti – manifesta con quadro acuto, grave e ricco di segni
neurologici. La cefalea e acuta, intensa, continua e diffusa, accentuata con
movimenti del capo, sforzo e stimoli sensoriali (luci, rumori). Ci
sono anche latri segni di meningiti (rigidità nucale, febbre ecc).
Emorragia sub aracnoidea – la cefalea e causata dall’infiamm
asettica delle meningi, x il versamento di sg nello spazio sub
aracnoideo. La cefalea esordisce in modo acuto e violento (“una
pugnalata nella nuca”), con irradiazione verso la parte post del
collo, fino a perdita della coscienza dopo alcuni minuti e anche
coma. Si associano anche rigidità nucale e la dg e fatta con la
puntura lombare che evidenzia segni ematici nel liquor.
Arterite temporale (di Horton) – vasculiti caratterizzata da
granulomi con Θ giganti, che colpisce soggetti > 50 anni. Inizia
con quadro clinico aspecifico (febbre, astenia, dimagrimento ecc) e
poi, quando il processo inizia colpire le arterie temporale, compare
una cefalea acuta, intensa, pulsante che aggrava anche con un
minimo contatto. La cute e arrossata e edematosa. In 25% dei casi e
colpita anche l’arteria oftalmica, e la prognosi e più grave (cecità). La
tp consiste da uso di corticosteroidi ad alte dosi.
Malattie dentarie –
Carie, denti inclusi – possono causare nervalgie del trigemino.
Sd di Costen – dolore a carico di un’articolazione temporo-mandibolare, che può
irradiare ed essere associato a un rumore di “scorscio” ( )הגאש ומכDurante la
masticazione, con senso di occlusione (anche se non c’e) dell’orecchio
omolaterale. Il sd e causato da mal occlusione di 2 arcate dentarie con squilibrio
del carico masticatorio.
Malattie del rachide cervicale –
Artrosi cervicale superiore (C1-3) – manifesta con dolore occipitale – nucale
unilaterale x compressione delle radici post dei primi tre metameri spinali.
Artrosi cervicale inferiore (C4-7) – può causare dolore cervicale – brachiale, ma
non dolori della testa.
Nervalgie cranio – facciali
Def – Nervalgia - dolore non nocicettivo ovvero non determinato dall'attivazione
dei recettori del dolore in un distretto corporeo, bensì da una patologia del nervo.
Il dolore è pertanto riferito al territorio di innervazione del nervo affetto (la
persona riferisce di sentire il dolore non lungo il percorso del nervo, ma nella sede
in cui il nervo termina).
Classificazione –
Nervalgie essenziali – sono caratterizzati d:
Dolore parossistico – “a fitte”, violenti, ma con durata breve, tendono a
ripetere con “salve” ( )העיגרtemporanee.
Il dolore e scatenato da stimoli leggeri di una piccola area cutanea o mucosa
situata nel territorio del nervo stesso (zona trigger).
Il dolore e circoscritto al territorio di un nervo singolo.
Mancano difetti della sensibilità.
Nervalgie sintomatiche –
Dolore continuo, spesso con componente termico, meno intenso dagli
essenziali.
Il dolore non e scatenato da stimoli leggeri (assenza della zona trigger).
Associazione di difetti della sensibilità nel territorio dl nervo colpito.
Tipi – secondo il nervo colpito:
Patogenesi – vediamo prima una schema del funzionamento normale dei neuroni:
PPSE – potenziale
Membrana post sinaptico Questi stimoli
neuronale a eccitatorie, generato annulano uno Quando la
riposo (mantiene (> parte dei casi) da l’altro Il p.d.m dei depolarizzazione
una differenza acetilcolina genera causando neuroni rimane supera un certo limite
elettrica dei ioni oscillazioni stabile – generazione di un
K e Na+ deboli e p.d.a
PPSI – potenziale continue del
post sinaptico potenziale
inibitorio (da
GABA) genere
iperpolarizzazione
Assenze con componente clinica – clonie delle paplabre, degli angoli della
bocca, arti, capo.
Assenze con componente atonica - ↓ del tono posturale
che provoca caduta del capo sul tronco, caduta di braccia e
oggetti in mano e caduta brusca a terra.
Assenze con componente tonica – aumento del tono
muscolare in modo simmetrico o assi metrico. Se il malato
e a piedi, si può cadere rigido.
Assenze con automatismi – movimenti involontari, simili
a quelli delle crisi parziali complesse. Il DD e basato sul
EEG.
Assenze con componente vegetativa – manifesta con
rossore, pallore, enuresi.
EEG – dal punto di vista del EEG, si può dividere le
assenze in:
Assenze tipiche – le scariche sono bilaterali, sincrone e
simmetriche di onda punta (3Hz).
Assenze atipiche – Punte – onde a freq e ritmo piu lenti
(1-2Hz) o attività rapida molto di piu (10Hz) ecc.
http://www.youtube.com/watch?v=z9V2sNmIoJk
b) Crisi miocloniche
Caratteristiche – caratterizzati da scosse muscolari
brusche e brevi, singole o ripetute, di solito senza ∆
della coscienza. Sono bilaterali e sincrone, interessano
principalmente i muscoli facciali, collo, arti sup. se
interessa anche gli arti inf, possono causare una brusca
caduta a terra.
EEG – scariche generalizzate di polipunte – onde e
raramente punte-onde lente.
http://www.youtube.com/watch?v=9EQJciHpVMs
c) Crisi cloniche
Caratteristiche – assomigliano le crisi tonico-cloniche generalizzate (vediamo
dopo), con una differenza, questi non presentano la fase tonica iniziale.
EEG – attività rapida a 10 o piu Hz, frammista da onde lente.
d) Crisi toniche
Caratteristiche – caratterizzati da una contrazione
muscolar diffusa, intensa e sostenuta, che fissa il corpo
in una postura abnorme in modo transitorio. Lo
spassmo può essere dei mus assiali, e quelli dei congoli
e delle radici degli arti (quindi vari movimenti del
capo, tronco e dei arti), o spasmo globale. Durano da
5-20 secondi, e si accompagnano da perdita di
coscienza, arresto del respiro, pallore e cianosi.
EEG – attività diffusa di alta freq a basso voltaggio o Cri
attività ritmica di punte a 10Hz o piu che aumente
progressivamente di ampiezza e diminuisce di
frequenza (ritmo reclutante).
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http://www.youtube.com/watch?v=k7B1RLHus1k
1. Epilessie parziali -
Caratteristiche – caratterizzati da crisi parziali, che originano da una piccola e
circoscritta area della corteccia (focus epilettogeno). Sono divisi ad idiopatiche,
sintomatiche e criptogeniche (che hanno un origine localizzato e ben definito in un
emisfero).
Classificazione –
4) Epilessia da lettura –
Epidemiologia – soggetti tra 15-30 anni, eziologia sconosciuta.
Caratteristiche – le crisi sono di tipo parziale motorio e s'interessano I muscoli
masticatori della mandibola (manifesta con clonie della mandibola o chiusura
forzata della bocca). Possono evolvere in attacchi generalizzati. Le crisi sono
provocati solo da lettura, soprattutto ad alta voce e per lungo tempo (alcuni
min).
EEG intercritico – punte o punte-onde nella regione temporale, parietale ed
occipitale dell'emisfero dominante.
Evoluzione – benigna, le crisi cessano spontaneamente.
5) Epilessia da musica –
Caratteristiche – e un epilessia 2° ad una lesione, anche se nella maggioranza
dei casi i caratteri della epilessia sono simili a quelli idiopatici.
Clinica – le crisi sono di tipo parziale complesso, sono evocati dall'ascolto a
musica (spesso da un particolare sturmento).
EEG – mostra un focus epilettogeno temporale (dx o sx), simile all'attivita
mostra dall'EEG delle aree acustiche quando si ascolta musica.
b) Forme rare –
Epilessia parziale continua classica (Sd di Kojewnikow) - Video –
Eziologia – causato da una lesione reolandica di varia natura (anossia
perinatale, trauma, tumore, infarto o emorragia).
Clinica – puo manifestari in qualunque eta, caratterizzato da crisi morotie
localizzate emicorpali (solo parte dell'emicorpo – mano, faccia ecc), con
mioclonie continue o su continue nella stessa sede.
EEG – punte e onde lente nella regione rolandica di un emisfero.
Evoluzione – non e progressiva, ma dipende dalla natura della lesione.
Epilessia parziale continua progressiva (Sd di Rasmussen)
– sd con eziologia sconosciuta (si pensa che si tratta da un
encefalite virale cronica) che manifesta in eta infantile.
Clinica – crisi parziali motorie che tendono ad aumentare
in freq ed estensione, associati a mioclonie continue o sub
continue al inizio focali e poi multifocali.
EEG – attivita di fondo molto lenta, con punte e onde lente
diffuse.
Evoluzione – ingravescente emiplegia, ↓funzionalita
mentale, comparsa di crisi polimorfe resistenti alla tp.
Epilessie parziali con crisi riflesse – divisi secono le crisi:
Epilessia da atto di mangiare (Eating Epilepsy) – compare
in soggetti con lesioni cerebrali focali o encefalopatia
diffusa, soprattutto in infanti, evocato dall'atto di mangiare
e tutte le sue componenti (odori, gusto, il movimento che porta il cibo al bocca
ecc). la lesione e al lobo temporale e coinvolge l'amigdala (che e l'area legata
all'afferenza da attivita alimentare.
Epilessia da stimoli sensitivi-sensoriali con reazione di sorpresa (Startle
epilepsy) – manifesta in soggetti con emiparesi fissa, 2° a lesione acquisita in
2. Epilessie generalizzate –
Def- sono crisi con fenomeni clinici iniziali che indicano un coinvolgimento
simultaneo dei due emisferi e le alterazioni dell'EEG sono bilaterali, sincrone e
simmetriche dall'inizio.
Epidemiologia – sono 1/3 di tutte le epilessie.
Classificazione – la classificazione eziologica e fatta anche qua – forme
idiopatiche, criptogenetiche e sintomatiche:
b) Sd di Lennox Gastaut
Epidemiologia – colpisce bambini tra 1-8 anni, criptogenetica un 40% dei casi, e
sintomatica (dopo encefalopatia) nei restanti 60%.
Clinica – anche qua, 3 caratteri:
Le crisi sono polimorfe e succedono alcune volte x gg – possono essere di vari
tipi (assenze atipiche, crisi atoniche con cadute improvvise, crisi toniche) e
sono sempre associati con stati di male.
Ritardo mentale – di medio o severo grado, con difetti neurologici focali.
EEG intercritico – mostra un attivita di fondo lenta, su cui si
puo vedere scariche diffuse di Punte-Onde lente (1,5-2Hz),
chiamati anche "Piccolo Male variante di Gibbs".
Evoluzione – norm maligna, xche le crisi persistono nonostante la
tp, e xche lo sviluppo mentale rimane limitato. Non esiste una tp
specifica.
Clinica – crisi assenze accompagante da mioclonie bilaterali del capo e degli arti
sup.
EEG – punte-onde generalizzati.
Evoluzione – norm maligna x la persistenza delle crisi, il deterioramento mentale
e la possibile trasformazione in sd di Lennox-Gastaut.
3. Epilessie indeterminate
a) Epilessie con crisi sia parziali che generalizzate –
a. Epilessia mioclonica severa dell'infanzia – compare all'primo anno, in soggetti
asintomatici, con famigliarità positiva x epilessia o fibrosi cistica. Le prime crisi
sono legati a febbre e sono di tipo grande male. In seguito compaiono anche
mioclonie e crisi parziali motorie.
b. Epilessia con punte-onda continue durante sonno lento (ESES – electrical
status epilepticus during slow sleep) – compare tra 1-12 anni, puo essere
criptogenetica o sintomatica. Caratterizzata da crisi parziali motori o grande
male, che compaiono dirante il sono, o da crisi assenze atipiche diurne. Questa
epilessia ha evoluzione benigna con remissione completa prima della puberta.
Terapia –
Tp medica
Farmaci principali usati x trattare l'epilessie:
Fenobarbital
Fenitoina
Carbamazepina
Etosuccimide
Valproato
Schemi terapeutici – i primi 3 sono efficaci in 90% dei casi. L'etosuccimide e lo
valproato sono usati principalmente x trattare le crisi assenze. in genere, si
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1. Sincopi - video
Def – una transitoria perdita di coscienza, con perdita del controllo posturale che
provoca caduta, causata da un'anossia cerebrale generalizzata di breve durata
(meno di un min).
Patogenesi – come abbiamo detto, la causa e un'anossia cerebrale. Ci sono 3 forme
di anossia cerebrale che possono causare sincopi:
Anossia anossica – può essere da:
PPO2 basso dell'ambiente (alte quote)
Alterazione dello scambio gassoso alveolo
capillare (causa anossia asfitico)
Anossia anemica – quando il sg non riesce
legare l'ossigeno in misura adeguata (anemie,
intossicazioni da CO ecc).
Anossia ischemica – da riduzione del flusso
ematico cerebrale (x difetto del ♥, ↓ nella P°
arteriosa sistemica, occlusione dei tronchi
arteriosi del collo ecc).
Clinica – si può distinguere 3 fasi:
Fase pre-sincopale (lipotimica) – caratterizzato
da:
Sensazione di "testa vuota"
Annebbiamento visivo bilaterale
Vertigini
Nausea, scialorrea (salivazione)
Sudorazione fredda, pallore
EEG - ↓ lieve e diffusa dell'attività di fondo.
Fase sincopale – perdita della coscienza con caduta a terra. Il soggetto rimane
immobile con muscoli rilasciati.
Sincopi convulsive – in casi rari, il soggetto non rimane immobile, ma
invece presente un breve spasmo tonico, seguito da una o due scosse
cloniche. Si deve fare DD con crisi epilettiche con tipo tonico o tonico
clonico (si fa con l'anamnesi e in casi dubbi con EEG).
Fase post-sincopale – cefalea, nausea, astenia generale. Il recupero della
coscienza può essere graduale o rapido.
La durata dell'episodio sincopiale e quasi sempre minore di 1 min, ed i
disturbi post sincopi ali durano alcuni min fino ad alcune ore.
Classificazione eziologica – si dividono le sincopi in 3 categorie:
Sincopi neurogene
Sincopi cardiogene
Sincopi da occlusione dei tronchi arteriosi del collo
a) Sincopi neurogene – 90% dei casi, da disfunzione dei meccanismi nervosi che
regolano l'attività cardiocircolatoria. Sono divisi in 2 categorie, seconda i
riflessi interessati (vagali o simpatici):
Sincopi vaso-vagali –
Def – sono sincopi dovuti a un'eccessiva stimolazione dei centri bulbari del
vago, che causano cardio inibizione (bradi♥ o arresto♥) e vasodilatazione
(ipotensione).
Tipi –
Sincopi da emozione – tra le più comuni, colpisce giovani, iperemotivi.
L'evento scatenante e un stress emotivo improvviso (cattiva notizia, dolore
fisico intenso ecc). favorito da ambienti caldi, alcool, pasti abbondanti ecc.
3. Crisi psicogene –
Crisi d'ansia (attacchi di panico) – caratterizzato da palpitazioni, cardiopalmo,
tachicardia, sudorazione, tremori, dispnea, dolore, nausea, disturbi GI, parestesie,
paura di impazzire o di morire, vertigini e sensazioni di testa vuota,
iperventilazione (Sd d'iperventilazione). Può includere alcuni/tutti questi sintomi,
l'esordio e improvviso, con picco dopo 10min dalla comparsa. la durata e limitata
nel tempo (1 ora). Nei periodi fra gli eventi, l'individuo resta preoccupato
dell'eventualità di avere un altro attacco o di possibili conseguenze sulla propria
salute. Xcui, il comportamento subisce alcune modificazioni nel senso di una
limitazione dell'autonomia del soggetto.
Crisi di conversione (Crisi isteriche) – scatenati da stress emotivo, con clinica
variabile (può essere difficile fare DD con crisi di grande male) in cui il malato
può cadere a terra, sembra fuori dal contatto con l'ambiente, può presentare
convulsioni e altri sintomi. La durata della crisi e molto superiore rispetto alle crisi
di grande male (cmq mancano le morse della lingua e la perdita di urina).
1) Ipersonnie
Def – malattie caratterizzate da eccesso di sonno. Sono divisi in:
2. Insonnie
Def – la sensazione soggettiva di non trarre suff riposo dal sonno, sia x la sua
eccessiva brevità, che x la sua qualità. E importante x la dg la presenza di tutti 2 i
criteri, xche la breve durata da solo non basta (ci sono persone che normalmente
dormono 2-3 ore x notte).
Classificazione clinica -
Forme totali – assoluta mancanza di sonno (molto rari e occasionali).
Forme parziali – dividono in:
Insonnie dell'addormentamento (iniziali) – più legati ad ansia.
Insonnie del risveglio (terminali) – più legati a depressione.
Insonnie del cuore della notte – numerosi risvegli notturni.
Classificazione eziologica –
Insonni sani – sono individui che non dormono più di 3 ore x notte e che durante
il giorno sono in perfetta salute (quindi non ci sono i 2 caratteri, xche i soggetti
non si lamentano dal loro sonno). All'EEG si vede più i fasi riposanti – 3-4 e
REM.
Insonnie primarie ("cattivi dormitori") – sono individui che si lamenta del loro
sonno, che e scarso e non riposante. I pz hanno fatica di addormentarsi,
svegliano tante volte durante la notte senza riuscire a riprendere il sonno. Nella
polisonnografia non sono stati visti ∆ della quantità del sonno, ma la qualità e
alterata (∆ della durata e percentuale delle fasi, in modo simile a un'attività EEG
quando i soggetti sono svegli), anche la temp corporea e la freq ♥ sono più
elevati rispetto al sonno normale.
Insonnie secondarie –
Insonnie da cause sociali e da alterato ritmo di lavoro – colpisce lavoratori in
varie categorie, che soffrono cronicamente da insonnia, sia x l'attività
lavorativa nelle ore serali o presto al mattino (xche devono interrompere il
loro sonno). Sono insonnie simili a quelli che viaggiano sulle linee aeree e
cambiano continuamente il loro uso orario, e lavoratori a turni.
Insonnie nelle malattie mentali – molto comune in soggetti che soffrono da
depressione, schizofrenia e mania depressia. Poi, l'insonnia caratterizza
soggetti che soffrono da delirium tremens (psicosi dopo brusca astinenza
d'alcool).
Insonnia nelle lesioni dell'encefalo – può essere da lesioni al bulbo, ponte,
talamo o ogni altra struttura che regola il sonno. La FFI (Insonnia famigliare
fatale) causata da una degenerazione di alcuni nuclei talamici.
Insonnia dei Vecchi e dementi senili
Insonnia nella sd delle gambe senza riposo – (Restless leg syndrome) - video
– sd caratterizzata da parestesie molto fastidiose delle gambe, tra la ginocchia
e le caviglia. Le parestesie obbligano i pz di muovere continuamente. Tante
volte compaiono anche scosse miocloniche. Tutto questo succede quando il
soggetto sta a lungo tempo fermo (xcui compare di più al letto), e
Fattori di Rischio –
AS – circa 75% degli ictus sono legati al AS da sola o con altri fattori.
1. Ischemia cerebrale –
Def – insuff apporto si sg ossigenato al cervello. L''ischemia cerebrale e un evento
acuto che manifesta con difetti neurologici focali e ha durata variabile. Secondo la
durata si classifica le ischemie in:
TIA – (Transitional ischemic attack) – durano meno di 24 ore e regressano
completamente.
RIND – (reversibile ischemic neurologic deficit) – dura più di 24 ore ma
regredisce completamente.
Ictus – può essere mortale o con persistenza di difetti neurologici
focali, causati da necrosi del tessuto nervoso. Gli ictus possono
essere minori o maggiori, secondo la gravita dei disturbi causati
dall'ischemia.
Eziopatogenesi – vediamo le diverse cause dell'ischemia cerebrale:
AS – la causa più comune (60% dei casi), da sola o con altri fattori
di rischio. La placca ateromasica causa la riduzione del lume, che
porta a una riduzione della quantità di sg che arriva al cervello. Le
placche tendono a localizzare in grosse vasi, biforcazioni e curve:
Origine della carotide interna
Quadri clinici – ci sono 4 forme d'ischemia cerebrale (in ordine ↑ della gravita):
Soffio carotideo asintomatico
TIA
RIND
Infarti lacunari
Ictus ischemico
Def – improvvisa comparsa di segni e/o sintomi riferibili a deficit focale cerebrale
o visivo attribuibile a insuff apporto di sg di durata inferiore a 24 ore. Nella
maggioranza dei casi la durata e molto minore (da pochi min a 1-2 ore). E un
fattore di rischio molto importante x la comparsa d'ictus (20-50% dei casi con TIA
soffrono da ictus entro 5 anni se non sono trattati).
Eziologia – molto simile a quella vista prima:
AS, trombosi, embolia delle grossi vasi – nella maggior
parte del casi. L'occlusione e temporanea (trombo) e se si
tratta di un embolo, si subisce una rapida dissoluzione.
Altre cause – malattie delle piccole arterie, cardiopatie
emboliche, coagulopatie ecc.
Clinica – si può distinguere clinicamente tra 2 tipi di TIA:
TIA carotidei – la clinica
dipende dalla zona
dell'ischemia:
TIA retinici – dovuti
all'ischemia della retina e del
nervo ottico, irrorati
dall'arteria oftalmica. La
causa più comune sono
emboli da origine carotidea,
che possono essere osservati
con oftalmoscopio durante
l'attacco. Clinicamente si manifesta come cecità mono - oculare
improvvisa, completa dall'inizio o graduale, che regredisce entro
pochi minuti.
d) Infarti lacunari
Def – sono piccoli infarti situati nella profondità degli emisferi e nel tronco
encefalico, secondari a malattia delle piccole arterie penetranti.
Eziopatogenesi – sono colpiti i rami perforanti delle principali arterie cerebrali (a.
cerebrale mediale, a. cerebrale anteriore, a. cerebrale posteriore, arteria basilare
ecc), quasi sempre in presenza di IT
arteriosa.
Anatomia patologica – il riassorbimento
della zona necrotica lascia cavità piccole
(lacune).
Clinica – 20% è preceduti da TIA, e hanno la stessa clinica. L'esordio può essere
improvviso o graduale. Secondo la sede si può distinguere tra alcuni sintomi:
Ictus sensitivo puro – da infarto talamico (post-inf), con disturbi sensitivi
(parestesie ecc) diffusi in un emicorpo.
Ictus motorio puro – da infarto nel braccio post della capsula intera
o del piede del mesencefalo o nella piramide bulbare. Manifesta
con emiparesi pura globale o parziale, ma con riflessi profondi
normali.
Emiparesi atassica – da un infarto della parte ventrale del ponte che
interessa le fibre piramidali e le fibre ponte-cerebellari. Manifesta
con incoordinazione unilaterale con emiparesi.
Dg – clinica, TAC, MRI (più accurato dal TAC).
Evoluzione – norm benigna, i difetti regrediscono entro alcune
settimane oppure residuano lievi difetti.
Tp – solo profilassi, con tp della IT e dei fattori di rischio.
e) Ictus ischemico
Def - riduzione improvvisa della perfusione al cervello che causa infarto e necrosi
di zone cerebrali, e che si manifesta con difetti neurologici focali persistenti o con
la morte (1/3 dei malati muoiono entro un mese, e la 3° causa più comune di morte
nel mondo occidentale). L'ictus ischemico occupa 85% dei casi d'ictus
(l'emorragico – 15%).
Eziopatogenesi –
Trombosi –
Grandi arterie extra e intracraniche (la > parte dei casi)
Piccole arterie (causa più freq gli infarti lacunari)
Embolia –
Da origine cardiaca (paradosso, da FA ecc)
Da origine arteriosa (rottura di un trombo)
Di origine dall'arco dell'aorta (più raro).
Ipoperfusione sistemica emodinamica (raramente).
Clinica – si può dividere gli ictus in 2 secondo l'esordio:
Ictus completo – difetto massimale fin dall'inizio, tipico agli infarti
embolici.
↑Permeabilita
Ischemia Sofferenza delle θ dei vasi Edema cerebrale Manifestazioni
cerebrale pericapillari che cerebrali cliniche dopo
alcuni minuti
L'estensione massimale di questo edema cerebrale e 2-4 gg dopo l'ischemia, e si
regredisce norm 2 settimane dopo l'inizio della ischemia.
L'edema cerebrale può determinare la formazione di Ernie cerebrale
che possono essere fatali e causare morte improvviso in 1/3 dei pz
con ictus cerebrale ischemico (x schiacciamento dei centri
respiratori bulbari x esempi).
Tp – divisa seconda la gravita:
Tp dell'ictus maggiore – se il malato presenta un grave difetto
neurologico, la tp avviene di assicurare la sopravivenza del pz e di
evitare complicazioni extra neurologiche:
Misure generali – ricovero in animazione, antibiotici (x coprire
da complicanze infettive), cambiamento della posizione del
malato (x evitare piaghe da decubito) ecc.
Tp del edema cerebrale – si usa soluzioni osmotiche di mannitolo o di glicerolo
(servono x ridurre l'edema).
Prevenzione della trombosi venosa profonda e dell'embolia pol – fatta in tutti i
pz con ictus maggiore in cui e prevedibile una lunga permanenza al letto con
ridotta mobilita spontanea - LMWH (sottocutanea).
Tp dell'ictus minore – lo scopo e di evitare un ictus maggiore. La tp dipende ai
risultati del eco doppler e gli esami ♥ che fanno vedere se l'ictus e stato causato
da trombosi o embolia:
Anticoagulanti – in emboli cariogeni e ictus in evoluzione. Si usa LMWH e
dopo si passa ad anticoagulanti orali (coumadin).
Antiaggreganti – aspirina, tioclopidina, indicati in ictus minori stabilizzati non
trattabili con tp chirurgica.
Endoarterioectomia carotidea – indicata in stenosi della carotide al collo di
grado superiore a 70%. L'intervento e fatto in urgenza se si tratta da
un'occlusione evolutiva.
Evoluzione – dopo un infarto cerebrale, la mortalità nel 1° mese e attorno 30%. E
legata alla gravita dello stato neurologico e x le complicanze extracerebrali (resp,
infettive ecc). In quelli che sopravvivono, i difetti neurologici tendono a regredire,
in modo parziale o completo (dipende dalla zona colpita e la gravita della lesione).
Quasi tutti gli emiplegici recuperano la capacita di camminare, in modo più o
meno difficoltoso, ma il uso dello mano e più difficile a recuperare. Anche i
disturbi del linguaggio tendono a migliorare lentamente. In 10% dei casi seguono
l'infarto crisi epilettiche, sia di tipo parziale che generalizzato. Sono di solito ben
controllati dai farmaci specifici. Entro 5 anni, 50% dei pz muoiono più spesso da
cardiopatia ischemica che per un ictus.
Classificazione topografica delle lesioni causate da infarti cerebrali:
Arteria Zone irrorate Sede Clinica
dell'occlusione
Carotide Occhio (a. oftalmica), lobo Origine della Asintomatico con soffio (quando le anastomosi p
interna frontale, parti del lobo carotide interna sg) o difetto motorio, sensitivo contro laterale (fa
parietale e temporale braccia) con afasia, possono essere anche
manifestazioni oculari, fino a coma.
Arteria Capsula interna, putaman, -Tronco -tronco principale – lo stesso quadro della trombo
cerebrale nucleo caudato, lobo principale della carotide interna.
media frontale (branca sup), lobo -branco inferiore -branco inf- afasia di wernicke (lesione sx) o
parietale (inf) -branco superiore aparatto-gnosia (dx).
-branco superiore – difetto motorio e sensitivo co
laterale faccio-bracchiale.
Arteria Nucleo caudato, polo -tronco principale -tronco principale – norm asintomatica (x l'anasto
cerebrale frontale e la superficie -dopo l'arteria Se le 2 arteria anteriori nascono da una arteria co
anteriore mediale dei emisferi, corpo comunicante ant mutismo acinetico
calloso -dopo la comunicante ant – difetto motorio e sens
contro laterale della scapola. Possono essere difet
linguaggio e del comportamento
Arteria Talamo, mesencefalo, lobo Infarti profondi o Profondi – difetto sensitivo del emifaccia opposta
cerebrale occipitale, parte inf del lobo corticali lieve emiparesi e coreo atetosi (talamo), emiballis
post temporale emicorea (subtalamo), oftalmoplegia omolaterale
emiparesi controlaterale e emiatassia controlat
(mesencefalo)
Corticali – emianopsia controlaterale con aslessia
agrafia, afasia, agnosia dei colori (unilaterali al em
dominante), cecità corticale (lesioni bilaterali).
Arteria Bulbo, parte inferiore del -all'origine - all'origine – norm asintomatica x l'anastomosi
vertebral cervelletto - tratto superiore - al tratto superiore – associato ad sd di Wallenbe
e - vasi cerebellari disturbi sensitivi della meta omolaterale della fac
vertigini, vomito, nistagmo, disfagia, disartria, pa
velo palatino, faringe e laringe, sd di Horner
omolaterale, incoordinazione e lateropulsione
omolaterali, difetto della sensibilità termica e dol
contro laterale.
- vasi cerebellari – vertigini, vomito, disequilibrio
alcuni gg – coma x compressione del bulbo.
Arteria Ponte, mesencefalo, -all'origine - origine – infarto pontino massivo con coma acu
basilare cervelletto -all'apice gravi disturbi resp, rigidita, oftalmoplegia e morte
-ai rami - apice – disturbi oculomotori, disturbi della vigil
penetranti cecità corticale, amnesia retro anterograda
2. Emorragie
intracraniche
Def –
sanguinamento nel
parenchima cerebrale
isolato o associato a
sanguinamento nello
spazio sub aracnoideo o
nei ventricoli cerebrali.
Epidemiologia –
sono 15% degli ictus,
con incidenza di 10/100,000.
Diagnosi –
Clinica – esordio brusco con forte cefalea, accompagnata da vomito,
associati a segni di localizzazione (rigidita nucale, segni focali) e
disturbo della vigilanza.
Emocromo – x vedere ∆ della coagulazione (es. Piastrinopenia), che
sono causa freq della emorragia. Si cerca specialmente ∆ nel PT e nel
INR.
TAC senza m.d.c – (xche il m.d.c supera il BBB) – Gold Standard –
importante x DD fra ictus ischemico ed emorragico (che si può vedere
nel TAC). E un esame di urgenza (appena il pz arriva in pronto
soccorso ed entro 24 dall'inizio dell'emorragia).
Puntura lombare (LP) – è fatta se il TAC e negativo x emorragia. Si permette
vedere presenza di componenti sanguigni nel liquor.
Angiografia cerebrale – vedo l'arterie cerebrale, e posso identificare l'origine
della emorragia.
Classificazione eziologica –
Emorragia intraparenchimali primaria o ipertensiva
Emorragia da rottura di un aneurisma sacculare
Emorragia da una rottura di una malformazione artero – venosa (MAV)
Anatomia patologica – la rottura del vaso causa la fuoriuscita di sg, che comprime
le strutture adiacenti. In casi non mortali, l'ematoma è assorbito (molto
lentamente) e lascia una cavità cistica di colore arancio (x la presenza di
emosiderina e ferro).
Quadri clinici – l'emorragia intraparenchimale non e preceduta da fenomeni
premonitori, si esordisce in modo acuto, con difetti neurologici focali che
peggiorano in modo rapido e continuo, arrivando al massimo entro minuti. In 10%
dei casi ci sono crisi epilettiche. Tante volte ci sono anche disturbi non focali
come cefalea violante, vomito, rigidita nucale e depressione della coscienza.
Secondo il sede della lesione si distingue tra alcune forme cliniche:
Emorragia putaminale – chiamata anche "a sede
tipica", manifesta con:
Difetto motorio e sensitivo contro laterale
Deviazione dello sguardo al lato lesionato
Se le lesioni sono al emisfero dominante –
afasia globale (se non – apratto-agnosia).
Emorragia intracerebrale – anche "a sede
atipica", il sg localizza nella sostanza bianca di
un emisfero, e può derivare da un emorragia
putaminale o da rottura arteriosa alla giunzione
tra la corteccia e la sos bianca (ematoma a fessura). Se l'ematoma occupa un
lobo del cervello (ematoma lobare) si tratta
soprattutto il lobo temporale o la regione
parieto-occipitale. Manifesta con:
Coma – raro
Difetti neurologici incompleti e reversibili –
emiparesi con o senza afasia motoria, afasia di
wernicke, emianopsia.
Emorragia talamica – manifesta con:
Difetto sensitivo globale dell'emicorpo
opposto.
Emiparesi (x la vicinanza della capsula interna).
Se al talamo dominante – afasia con rapida fluttuazione tra un grego
incomprensibile ed un linguaggio quasi normale.
Disturbi dell'oculomozione
Emorragia cerebellare – manifesta con quadro acuto che consiste:
Vertigini
Vomito
Disequilibrio
Cefalea posteriore
Disfunzione pontina lieve – paresi facciale periferica, paresi dello sguardo
verso il lato lesionato.
b) Aneurismi sacculari
Casi più lievi – cefalea improvvisa violante (pugnalata nella nuca), perdita
della coscienza, come leggero (da cui si sveglia dopo alcuni min o ore). Dopo il
risveglio – ancora cefalea intensa, vomito, confusione. Il dolore può irradiare
verso il rachide e gli arti inferiori. Inoltre, e presenta anche una marcata rigidita
nucale, spesso anche febbre (>39°) e emorragie retiniche (Macchie di Roth) o
preretiniche (visibili in esame di fundus).
Casi rari – difetti neurologici focali, secondo la sede della lesione.
Complicanze –
Risanguinamento dello stesso aneurisma (succede in 1/3 dei pz entro un mese).
Vasospasmo cerebrale (mecc di protezione dalla emorragia)→ischemia cereb.
Idrocefalo (raccolta di liquor nel cervello) – xche il sg nello spazio
sub-arac blocca il deflusso del liquor, che rimane e accumula.
Crisi epilettiche
Erniazioni cerebrali (emorragia → ↑P intracranica)
Dg –
TAC – Gold standard e la prima esame da fare. Conferma la dg in 95%
dei casi. E importante anche x la valutazione chirurgica e la valutazione
del riassorb di sg.
Rachicentesi (puntura lombare) – x vedere se ci sono segni di sg nel liquor.
Arteriografia – fatta dopo la conferma del dg, x vedere esattamente dove e
l'aneurisma e se ci sono altri (20% dei casi).
Tp – la tp e quasi esclusivamente chirurgica, e consiste il drenaggio del ematoma
(se c'e), legatura del colletto x escludere gli aneurismi sacculari dal circolo. Più
precocemente fatta la chirurgia, meglio e lo prognosi.
http://www.youtube.com/watch?v=Yho75ucypJw&feature=related
Vomito
Rigidità nucale
Difetti neurologici focali (emiplegia, afasia ecc).
Di solito, la gravita e minore rispetto l'emorragia da rottura di un aneurisma. La
mortalità improvvisa e attorno 10%.
Epilessia – modalità di esordio in 1/3 dei casi. Le crisi avvengono norm tra 10 –
30 anni senza aspetti particolari (possono essere parziali e generalizzati).
Cefalea – in 20% dei casi, le MAV manifestano con attacchi ricorrenti di cefalea,
solitamente diagnosticata come emicrania comune.
Difetti neurologici focali – modalità d'esordio in 10% dei casi.
Altri segni – rari, include soffio endocranico, malformazioni vascolari della
retina, calcificazioni endocraniche, dilatazione dei solchi ecc.
Dg –
TAC – gold standard – con m.d.c se non ci sono segni di
emorragia. Conferma i MAV in 80% dei casi.
Angiografia
Tp – la tp radicale e chirurgica, che consiste nell'asportazione
totale del MAV, xche una resezione parziale non previene la
rottura. In alcuni casi, si embolizza l'arterie principali prima
della procedura chirurgica, usando un catetere. Circa 33% dei
MAV sono inoperabili.
Tp –
Trattamento degli attacchi – metilprednisone e.v (ha cambiato il prednisone x
os). Può essere dato come bolo x 3-10gg.
Tp sintomatica –
Antispastici – diazepam, beclofen, dantrolene sodico – indicati x spasmi
dolorosi degli arti inf.
Fisioterapia – x i disturbi motori.
Disturbi sfinterici – beranecolo, ossibutinina. E anche indicata
un'autocateterizzazione intermittente o permanente.
Nervalgia trigeminale, crisi epilettiche, fenomeni parossistici –
carbamzepina, gabapentina.
Prevenzione delle ricadute e della disabilita –
INF β (1a o 1b) – riducono in 33% la freq degli attacchi nei tre anni
successivi, con marcata riduzione di nuove lesioni alla MRI.
http://www.youtube.com/watch?v=2htgh31ygok&feature=related
Copolimero (Copaxone – prodotto da Teva) – l'unico farmaco non INF, il
più usato nel mondo (mecc sconosciuto).
X questi fenomeni e altri, oggi si preferisce trattare casi lievi e iniziali con
farmaci più tradizionali come anticolinergici e con amantadina, riservando la
L-Dopa a casi più compromessi.
Controindicazioni – pz con melanomi, patologie ♥, psicosi, depressione
grave e trattamento con inibitori non selettivi delle MAO.
Carbidopa – la Carbidopa e un farmaco che è dato insieme alla Levodopa, xche si
aumenta i suoi effetti notevolmente. La Carbidopa s'inibisce l’enzima dopamina
decarbossilasi che si trova nel plasma, che degrada la Levodopa. La Carbidopa si
riduce la dose necessaria della Levodopa in circa 4-5 volte e cosi si riduce anche
gli effetti collaterali.
Amantadina – e un farmaco che causa l’↑ nella liberazione della dopamina, blocca
i ® colinergici e inibisce i ® del glutamato.
Anticolinergici (biperidene, orfenadrina) – sono farmaci che bloccano in modo
competitivo i ® muscarinici sui muscoli striati, e cosi riducono i tremori da
Parkinson. Prima della L-Dopa erano gli unici farmaci x Parkinson. Sono usati
oggi solo in pochi casi, piuttosto quelli ipercinetici.
2. Sindromi Parkinsoniane
Def – sono segni della serie parkinsoniana (tremore a riposo, rigidità e ipocinesia)
che manifestano in altri condizioni, che differiscono dal morbo di Parkinson x la
diversa eziologia e il diverso contesto clinico - evolutivo.
Classificazione Eziologica –
Forme degenerative – sono forme dovute a degenerazioni primarie, che
differiscono dal Parkinson x la topografia delle lesioni, che non e limitata alla
sostanza nera, e xcui, ci sono anche altri sintomi x la disfunzione di altre
strutture. Vediamo le diverse forme:
Atrofia multi sistemica (AMS) –
Def – malattia degenerativa sporadica che comprende casi attribuiti a 3
tipi di lesioni – degenerazione strio-nigrica (DSN), atrofia
olivo-ponto-cerebellare non familiare (AOPC) e la sd di Shay Drager
(SSD).
Fisiopatologia – le lesioni consistono in perdita di neuroni, gliosi ed
inclusioni citoplasmatiche oligodendrogliali. Sono localizzati al corpo
striato, sos nera, ponte, cervelletto, olive bulbari, colonne laterali del
midollo toracico e nucleo di Onuf del midollo sacrale.
Clinica – la malattia inizia attorno 50 anni, e progredisce lentamente fino
al morte, circa 10 anni dopo. I disturbi clinici includono:
Parkinsonismo (risponde alla L-Dopa in 1/3 dei casi).
Atassia cerebellare
Disturbi autonomini – ipotensione ortostatica, disturbi vescicali,
impotenza.
Forme cliniche – questi sintomi sopraindicati non sono uguali in tutti i
pz, e si può distinguere tra 3 forme principali:
AMS con parkinsonismo prevalente (Tipo DSN)
Le Demenze
Def – sono stati di decadimento globale delle funzioni mentali
con decorso cronico e progressivo, da disfunzione diffusa degli
emisferi che insorgono di solito in età avanzata. Sono
caratterizzate da declino delle funzioni cognitive e le abilita
sociali in grado suff x compromettere le attività quotidiane senza
disturbi della coscienza. X essere definito una demenza, si deve
durare più di 6 mesi.
Def – oligofrenie – stati d'insuff mentale presenti fin dall'inizio
della vita.
Epidemiologia – molto comuni in età senile (5% della
popolazione > 60 presenta qc grado di demenza).
Clinica – l'esordio di una demenza e di solito lento. I primi segni sono raramente
colti dal malato, e più spesso la famiglia e i colleghi di lavoro sono quelli che
identificano la presenza di una demenza prima. Cmq, il malato e descritto come
"non sembra la stesa persona", perde interesse e iniziative, ha difficoltà di
prendere decisioni rapide e imbarazzate in fronte di nuove situazioni. Quando
capisce x la prima volta, non e raro la comparsa di ansia, depressione e irritabilità.
Con tempo il quadro si accentua progressivamente e si giunge alla fase conclamata
(in cui la dg diventa evidente). I sintomi principali sono:
Perdita della memoria – inizia con ricordi recenti (memoria di fissazione) e poi
colpisce anche le memorie più antiche. Il malato tende a rifiutare ad accetare il
fatto che ha qc problema con la memoria.
Confusione mentale – il malato e disorientato nel tempo, spazio, nel
riconoscimento delle persone e anche della propria identità.
Decadimento intellettivo – il malato non e più capace a eseguire un
ragionamento, risolvere problemi, fare calcoli, svolgere il suo lavoro. S'isola
dal mondo e si racchiude in un cerchio sempre più ristretto di abitudini, al di
fuori di quelli, non e più capace a operare.
Classificazione eziologica – normalmente, le cause delle demenze sono
irreversibili (sono dovuti a lesioni degli emisferi come atrofie, infarti ecc). Ma in
alcuni casi si può eliminare la cause (alcool, farmaci ecc). Vediamo le forme:
Demenze degenerative (1°) –
Malattia di Alzheimer
Malattia di Pick
Corea di Huntington
Paralisi sopranucleare progressiva
Demenza fronto temporale
Forme secondarie –
Demenza vascolare
Deficit endocrino (∆ tiroide, addison, cushing)
Deficit metabolico (insuff renale, epatopatie, ipoglicemia)
Malattie infiammatorie (HIV, SM, encefaliti ecc)
Stati carenziali (B1,B12, folati)
Stati tossici (farmaci, alcool, metalli ecc).
Altri
Fase intermedia –
Disorientamento spazio temporale
Deficit di memoria di entità moderato-grave interferente con attività
quotidiana.
Chiaro disturbo del linguaggio
Aprassia costruttiva
Aprassia ideativa e ideo motoria, dell'abbigliamento.
Agnosia
∆ Comportamentali (deliri, allucinazioni)
Bradi cinesi, segni extrapiramidali
Fase avanzata –
Completa perdita dell'abilita cognitiva con difficoltà di riconoscere volti o
luoghi familiari
Perdita del linguaggio fino a mutismo
Rigidità, bradicinesia, crisi epilettiche, mioclonie
Aggressività
Completa perdita della capacita di lavarsi, vestirsi,
alimentarsi ecc.
Incontinenza sfinterica.
Dg – clinica ed esami di laboratorio (x escludere altre
malattie come depressione o altre cause di demenza). Poi
ci sono altri esami:
Anamnesi ed esame obiettivo neurologico – rileva il
deficit di memoria, il deterioramento mentale e i
disturbi delle funzioni simboliche.
EEG – globalmente rallentato, in misura
proporzionale alla gravita della malattia.
TAC – mostra gradi variabili di atrofia corticale
diffusa (allargamento dei solchi) e dilatazione dei
ventricoli.
Tp – non c'e terapia che arresta l'evoluzione della
malattia. Si tratta la depressione, l'agitazione e le crisi
epilettiche con farmaci sintomatici.
2. Malattia di Pick
Def – e una demenza degenerativa molto più rara rispetto
all'Alzheimer, ma simile x l'aspetto clinico ed evolutivo.
Demenza vascolare
Def – una demenza causata da qc difetto vascolare del cervello. Le cause possono
essere:
Infarti multipli (cortical vascular dementia)
Subcortical ischemic vascular dementia
Ipoperfusione cerebrale
Emorragia
Vasculiti
Demenza vascolare mista (con Alzheimer)
Patogenesi – dipende dalla causa, ma la forma più comune e causata da infarti
multipli che compaiono di solito in soggetti ipertesi o affetti da lesioni stenotiche
dei grossi vasi extracranici.
Appunti Neurologia - © Nir Horesh - 2010
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Radici Escono
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anteriori che Entrano come
muscoli striate
uniscono in plessi nervi
con I radici periferici
1. Polineuropatie
Def – sono patologie che colpisce più di un nervo del sistema
nervoso periferico. Sono malattie generalizzate, bilaterali e
simmetrici del SNP. Riguardano norm i parti distali dei 4 arti
(xche la patogenesi più comune e la "Dying Back" – vediamo
dopo), ma se vengono colpiti ance i radici, si parla di
poliradicolopatie che sono simili clinicamente ma presentano
anche ∆ del liquor.
Eziopatogenesi – le lesioni possono essere di 2 tipi:
Degenerazione assonale – caratterizzata dalla distruzione primitiva degli assoni,
con distruzione 2° della guaina mielinica. Ci sono 3 tipi:
a) Neuropatie metaboliche
1) Neuropatia diabetica
Def - alterazione del sistema nervoso periferico, sia sintomatica sia asintomatica,
insorta in corso di diabete mellito e da esso causata. Può interessare la componente
sia somatica che autonomia del sistema nervoso periferico.
Epidemiologia – colpisce 5-25% dei diabetici, più comune dopo 50 anni. Può
comparire in fase pre-diabetica o in fase di diabete clinicamente manifestata.
Fisiopatologia - Effetti dell’iperosmolarità Cellulare - colpisce solo quei tessuti
dotati di recettori per il glucosio non dipendenti dall’insulina. L’eccessiva
osmolarità intracellulare, con afflusso di acqua, determina danno cellulare su base
osmotica. In questi tessuti c'e accumulo di glucosio (che e in ↑↑[] al sg) che
trasforma in sorbitolo. Il sorbitolo, richiama H2O e s'influisce i tessuti in maniere
Quadri clinici –
Polineuropatia simmetrica distale prevalentemente sensitiva – la forma più freq,
che inizia con parestesie ai piedi, spesso di tipo urente ("burning feet"), e poi si
estendono alle gambe e alle mani. Alla fine si comporta in un'anestesia (di solito
globale) delle quattro arti, in sede distale. Sono aboliti i riflessi profondi, e nei
casi più gravi si realizza un quadro di atassia sensitiva. Possono comare anche
disturbi distrofici e pupillari.
Mononeuropatie singole e multiple – possono interessare i nervi cranici (più gli
oculomotori e i facciali) e spinali (femorale, otturatore, peroneo, dei arti sup).
L'esordio e acuto, con intensi dolori e parestesie, seguita da paralisi e anestesia. Il
decorso e di solito regressivo (alcuni mesi).
Amiatrofia dei quadricipiti – ipotrofia dei quadricipiti con lieve difetto della
forza e areflessia rotulea, senza disturbi sensitivi.
Neuropatia vegetativa – impotenza (il più comune, in 50% dei ♂ diabetici),
disturbi vescicali (difficoltà a vuotare la vescica x la debolezza del detrusore),
diarrea (post prandiale o notturna, acquosa ed esplosiva), anomalie dei riflessi
cardiovascolari.
Evoluzione e trattamento – le mononeuropatie tendono a regredire
spontaneamente, e le polineuropatie hanno decorso progressivo e persistente. La tp
e la tp del diabete.
2) Neuropatie uremiche –
Sono neuropatie dovuti all'aumento del urea e dei prodotti di urea nel sg (succede
in IR, insuff epatica ecc). Sono molto comuni (75% degli uremici cronici in
dialisi) e consistono di parestesie alle mani e ai piedi (sd delle gambe senza
riposo). Molti presentano difetti distali delle sensibilità e abolizione dei riflessi
profondi. E una polineuropatia simmetrica distale sensitiva.
b) Neuropatie carenziali –
Dovuti di solito a carenze di vitamine (multiple) come B1, B6, PP e acido folico, e
manifestano in stati di denutrizione o malassorbimento. Solo la mancanza di B12
può presentare una neuropatia da solo. Clinicamente sono caratterizzati da
polineuropatie simmetriche distali, sensitivo-motorie o solo sensitive, con esordio
lento ed evoluzione progressiva. La tp e di solito vitaminica (aiuta nella maggior
parte dei casi). Tipi:
Neuropatia alcolica – in alcolisti cronici da carenze vitaminiche multiple
(particolarmente la tiamina), ma anche all'azione tossica dell'alcool e all'insuff
epatica. Possono associare a una neuropatia ottica bilaterale.
Neuropatie da malassorbimento
Neuropatie da carenza di vitamina B12 – norm dalla mancanza del fattore
intrinseco (x malattia autoimmune), ma anche da gastroresezione e
malassorbimento. La clinica e di un'anemia megaloblastica, con sintomi
neurologici midollari, e polineuropatia distale che regredisce dopo la somm di
B12.
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c) Neuropatie tossiche –
Da metalli (piombo, mercurio ecc), sostanze organiche industriali (benzina,
N-esano, DDT ecc) e farmaci (isoniazide, etambutolo, sulfamidici, ecc). Il quadro
clinico e di una neuropatia simmetrica distale sensitivo motoria o solo sensitiva,
che tende a regredire dopo l'allontanamento dell'agente eziologico.
d) Neuropatie infettive –
Neuropatia da lebbra ( )תערצ- molto rara in paesi sviluppati, dovuta alla
localizzazione del microorganismo ai nervi periferici, con quadro di una
polineuropatia.
Neuropatia tossi-infettiva – durante tante malattie infettive possono comparire
neuropatie, che non sono dovute direttamente ai microorganismi, ma al loro
tossine o la reazione allergica. Possono comparire durante difterite, mononucleosi,
malattie esantematiche, sepsi ecc. la clinica e di una polineuropatia acuta.
e) Neuropatie autoimmuni –
1) Poliradicoloneuriti acuta – Sd di Giullian Barre (SGB) –
Def – malattia autoimmune con eziologia sconosciuta che manifesta con una
polineuropatia acuta e di solito regressiva, che associa ad aumento di prot al
liquor.
Eziopatogenesi – la malattia colpisce piuttosto giovani e adulti, senza differenza di
sesso. In 50% dei casi e preceduta da un'infezione virale (Epstein Barr o
Campylobacter jejuni) e si pensa che i virus entrano nelle Θ di schwann ed
evocano una reazione autoimmunitaria rivolta contro le Θ e come conseguenza,
contro la mielina. Alla fine, la malattia e causata da una demielinizzazione
segmentale con secondaria degenerazione degli assoni (casi gravi).
Clinica – l'esordio e acuto, con disturbi motori all'inizio che raggiungono il
massimo entro 1-2 settimane. Sono paralisi che possono essere diffuse dall'inizio o
progressive (arti inf → arti sup → muscoli resp ecc). In 20-30% dei casi e
necessaria una resp artificiale. I difetti obiettivi della sensibilità sono rari, ma
quelli soggettivi sono comuni (parestesie distali, dolori intensi del rachide e degli
arti). Anche l'interessamento dei nervi cranici e comuni, piuttosto del nervo
facciale.
Dg – la dg e clinica, ma ci sono altri esami complementari:
a. Liquor – in quasi tutti i casi si può vedere un aumento della
concentrazione delle proteine (arriva al massimo tra il 10-20°
dall'esordio).
b. Esame elettrofisiologico – si può vedere un rallentamento della
conduzione delle fibre motorie.
Evoluzione – la fase acuta e la più pericolosa x i manifestazioni polmonari. La
mortalità e attorno ad un 5%. In quelli che sopravvivono, l'evoluzione e norm
benigna con recupero entro 3-6 mesi. Non sempre la guarigione e completa.
Tp – rianimazione nella fase acuta con respirazione artificiale e vigilanza su
complicanze vegetative (aritmie, crisi ipo e ipertensivi), plasmaferesi (1° scelta) o
immunoglobuline x via intravenosa (IGIV).
f) Neuropatie paraproteinemiche –
Def – chiamati anche "gammapatia monoclonale", sono neuropatie dovute alla
presenza di una singola frazione di γ-globuline plasmatiche (IgG, IgA, IgM)
prodotte in eccesso.
Clinica – la polineuropatia e di tipo distale sensitivo-motorio, con decorso lento e
progressivo.
Tipi –
Neuropatie con GM (gammapatia monoclonale) maligna – mieloma multipla (o
solitaria), macroglobuline mia di Waldenstrom, crioglobulinemie e amiloidosi
sistemica primaria.
Neuropatie con GM d'incerto significato – sono la maggior parte dei casi, e
possono essere anche dal primo gruppo, ma la prognosi e benigna nella
maggioranza dei casi (xche in alcuni casi lo sviluppo verso malignità può
avvenire dopo alcuni anni).
i) Neuropatie collagenosiche –
In malattie del connettivo, x ischemia del vasa nervosum o mecc autoimm.
Manifesta come mononeurite multipla o polineuropatia distale simmetrica.
j) Neuropatie ereditarie –
Dividono in 2 categorie:
Da errori congeniti del metabolismo –
Neuropatia amiloide – amiloidosi 1° o 2°, caratterizzata dalla presenza di
sostanza amiloide nell'avventizia e nella media della arteriole e nel endonervio.
Può causare una neuropatia sensitivo distrofica degli arti inf (piedi urenti,
difetto della sensibilità termo dolorifica ecc) con disautonomia generalizzata
(impotenza, disturbi sfinterici ecc).
Malattia di Refsum - E’ una malattia ereditaria a carattere autosomico recessivo,
lentamente progressiva, dovuta ad un accumulo di acido fitanico nel plasma e nei
tessuti, per un disordine del metabolismo dei lipidi. I sintomi caratteristici sono:
retinite pigmentosa, neuropatia periferica, atassia ed elevato contenuto di proteine nel
liquido cefalorachidiano, senza pleiocitosi. Altri sintomi sono: nistagmo, anosmia,
ittiosi e displasia epifisaria.
Porifiria acuta intermittente (PAI) – malattia ereditaria trasmessa in modo autosomico
dominante, dovuta a un errore congenito del metabolismo delle porfirine – la
mancanza dell'enzima uro-I-sintetasi blocca la produzione di esse e determina
l'accumulo dei loro precursori. Manifesta in attacchi caratterizzati con dolori
addominali, disturbi psichici (depressione, insonnia, confusione, delirio) e neuropatie
periferiche motorie e prossimali, di solito bilaterali e simmetriche. In 50% dei casi ci
sono anche disturbi sensitivi.
Da cause ignote
Ecc
1. Malattia Di Friedreich –
Def - un'anomalia genetica che comporta nel tempo una
progressivo danneggiamento al sistema nervoso, è la forma più
comune di atassia ereditaria.
Epidemiologia – inizia tra 5-15 anni, sono 50% delle atassie
eredo-degenerative, con prevalenza di 1-3/100,000.
Fisiopatologia – la degenerazione interessa i gangli, radici e
cordoni posteriori, i fasci spino-cerebellari e i fasci piramidali.
Anche il cervelletto può essere colpito (ma raramente).
Clinica – i seguenti sintomi si trovano sempre (100% dei pz):
Atassia – manifesta in stazione eretta, marcia, con carattere misto (spina e
cerebellare). Il segno di Romberg e positivo con marcia zig-zag e base allargato
(simile ai lesioni cerebellari). Il malato solleva eccessivamente il ginocchio e
3. Amiotrofie Spinali
Def – e un gruppo di malattie (anche chiamate atrofie muscolari mielopatiche)
caratterizzate da atrofie muscolari diffuse in modo simmetrico di tutti gli arti, con
evoluzione progressiva, causate da degenerazione primitiva dei corna anteriori.
Classificazione – sono classificati secondo l'ereditarietà, età d'insorgenza e
modalità di decorso:
A.S infantile –
Malattia di Werdnig – Hoffman – malattia ereditaria autosomica recessiva,
che inizia di solito negli ultimi mesi della vita fetale con diminuzione dei
movimenti fino alla cessazione completa di essi, negli ultimi mesi della
gravidanza. Alla nascita il bambino e ipotonico e incapace di muovere.
Successivamente iniziano l'atrofie muscolari bilaterali e simmetrici degli 4
arti. I riflessi profondi sono assenti (indicano la natura neurogena della
malattia). Possono essere colpiti anche nervi cranici di moto. Il decorso della
malattia e rapidamente progressivo, e la morte avviene verso la 3° anno della
vita x insuff resp.
Varietà benigna (la prima e la forma maligna) – simile al precedente, ma
distingue nel decorso che e molto più lento, e i pz sono invalidanti e
muoiono in età adulta.
A.S giovanile (Pseudo-miopatica) – Malattia di Kugelberg-Welander – malattia
ereditaria autosomica recessiva, che inizia più tardivamente (tra 5-20 anni)
rispetto alla forma infantile. Le atrofie sono localizzate ai cingoli e alle radici
degli arti (come nelle miopatie primitive), e causano difficoltà di mantenere
posizione eretta, disturbi della marcia e del movimento delle braccia. Si
differisce l'A.S giovanile dalla miopatie 1° x l'assenza dei riflessi profondi e le
a) Distrofie muscolari
Sono tutte malattie genetiche, sostenute da degenerazione primitiva del tessuto
muscolare, con evoluzione progressiva. Vediamo i diversi tipi (+ comuni):
5) DM dei cingoli –
Distrofia trasmessa con modalità autosomica recessiva, con esordio DM di Landouzy -
nell'adolescenza, e quadro clinico di atrofia dei cingoli e delle radici degli
arti, senza pseudo ipertrofia o cardiopatie. L'evoluzione varia, ma in genere i
malati diventono invalidi dopo 20 anni dall'esordio, con morte leggermente
prematura.
6) DM distale
Forma molto rara fuori Svezia, autosomica dominante con 2 varietà – giovanile
e tardiva (40-60). La clinica e caratterizzata da atrofia dei muscoli delle mani e
quelli della loggia antero-esterno delle gambe. L'evoluzione e benigna.
2) Polimiosite (PM) – colpisce adulti, può essere da sola o con altre malattie
del connettivo o altre malattie autoimm (tiroiditi, Crohn, miastenia ecc).
non e accompagnata ad aumento di rischio di tumori maligni. Ha esordio
subacuto, insidioso x alcuni mesi con debolezza prossimale senza mialgie.
Tante volte e coinvolto anche il ♥.
3) Miosite con corpi inclusi – inizia dopo 50 anni e prevale in ♂, con decorso
lento e progressivo fino all'invalidità completa. Il difetto
della forza interessa sia i mus prossimali e distali,
soprattutto degli arti inf. Il CPK e lievemente aumentato
o normale e la dg e basata sulla biopsia.
Tp – corticosteroidi in alte dose (prednisone in dose alte x 4 sett
e poi diminuzione della dose). Il farmaco di 2° scelta e
l'Azatioprina che agisce molto lentamente (3-6 mesi). Bisogna
controllare gli enzimi epatici e l'emocromo. In casi resistenti –
Ig in e.v.
d) Miastenia
Def – malattia caratterizzata da un abnorme faticabilita
muscolare, dovuta ad un blocco della trasmissione
neuro-muscolare.
Epidemiologia – 2-5 casi x ogni milione, più freq in ♀, specie sotto 40 anni.
Eziopatogenesi – ci sono alcuni fattori che partecipano nella patogenesi:
Anticorpi antirecettori dell'acetilcolina – in quasi tutti i casi.
Diminuzione del 80% del numero di ® x l'acetilcolina nelle placche motorie,
con alterazione del loro distribuzione.
Anomalie del timo (90% dei casi) – timoma, iperplasia semplice (75%). Si trova
al timo Θ con ® x l'acetilcolina e Θ staminali che in cultura possono
differenziarsi in Θ muscolari. I linfociti timomici possono produrre ® x
l'acetilcolina.
Tutti questi dati hanno suggerito una patogenesi che avviene in alcuni tappi –
Agento patogenico sconosciuto I linfociti del timo producono Ab Linfociti e/o Ab provocano la
(virus) colpisce il timo e causa anti recettori del Ach sia a livello distruzione dei recettori dell'Ach
una differenzzazione di Θ locale, sia a livello delle placche causando un blocco post sinaptico
staminali in Θ muscolari con motrici dei muscoli quando migrano della trasmissione neuromuscolare
recettori x l'ach verso le fessure sinaptiche (quindi malattia autoimm)
Clinica –
Faticabilita muscolare abnorme - il fenomeno più evidente
del miastenia. La forza e normale dopo il riposo e all'inizio
dell'azione, ma si riduce progressivamente. Il riposo fa
recuperare la forza e xcui i difetti motori sono assenti o
minimi al mattino e peggiorano durante la giornata. Si può
vedere effetti della miastenia in vari gruppi muscolari:
Mus oculari – in quasi tutti i casi e in 70% sono il sintomo
d'esordio:
Ptosi – uni o bilaterale, spesso asimmetrico.
Paresi dei muscoli oculomotori – causa diplopia.
e) Sindromi miasteniche
Comi
Def – stato d'incoscienza dal quale il malato non può essere risvegliato, nemmeno
con stimoli dolorosi ripetuti (DD con stupore). Gli stimoli evocano di solito solo
attività riflessiva (motoria, mimica, vocale e vegetativa).
Classificazione – ci sono alcune classificazioni, ma oggi si usa solamente la Scala
del Coma di Glasgow– una classificazione della profondità del coma, che e
1. Comi strutturali
a) Comi da processi espansivi sopratentoriali –
Eziopatogenesi – sono comi da lesioni a focolaio situate nella cavità cranica sopra
del tentorio e che tendono a crescere in modo progressivo. Cause:
Trauma – lesioni lacero-contusivi, ematomi intra/extracerebrali ecc.
Infiammazione – ascessi, encefaliti.
Vascolare – infarti, emorragie
Neoplasie – tumori 1° o 2°, intra/extra cerebrali.
Sd uncale (laterale) –
Midriasi unilaterale rigida - con o senza segni di lesione emisferica.
Succede x sofferenza delle fibre parasimpatiche del 3° n.c. Se si vede
un midriasi unilaterale in un malato sveglio dopo un trauma cranico e
un segno di allarme molto importante (il malato può andare in coma
entro minuti o ore).
Coma profonda – segue la midriasi, succede x compressione del
mesencefalo.
Sd mesencefalo – pontina – esprime la disfunzione del mesencefalo e della parte
sup del ponte. Può seguire il sd diencefalica o uncale. Sintomi:
Coma profondo
Disturbi respiratori gravi – iperpnea centrale neurogena (respirazione
profonda rapida e regolare.
Pupille rigide – la posizione media o dilatata.
Globi oculari immobili - con sintomi oculari (descritti prima) assenti.
Disturbi somatomotori – rigidità decerebrata completa, evocata dagli stimoli
dolorosi o anche spontaneamente.
Sd ponto – bulbare – esprime la disfunzione della parte inf del ponte e del bulbo,
seguita da uno sd precedente ed evolve in coma profonda o morte. Sintomi:
Coma profondo
Disturbi resp gravi – tachipnea superficiale, respiro "a grappoli" (seria di atti
resp irregolari x l'ampiezza e il ritmo, separati da pause variabili), respiro
atassico (respiro tutto irregolare).
Pupille rigide – in posizione media o dilatata.
Globi oculari immobili – senza i riflessi oculari.
Disturbi somatomotori – flaccidità muscolare generalizzata – gli stimoli
dolorosi non provocano risposte, o evocano solo deboli flessioni degli arti
inferiori.
b) Comi da lesioni sotto tentoriali
Eziopatogenesi – le lesioni sottotentoriali che causano il coma sono divise in 2:
Lesioni intrinseche della SRAA – all'interno del tronco encefalico
Lesioni extra assiali – causano compressione del tronco encefalico direttamente
o mediante la formazione di ernie – ernia transtentoriale ascendente
(schiacciamento del mesencefalo), ernia delle tonsille cerebellari (compressione
del bulbo). Anche qua la natura può essere vascolare, trauma, o neoplasia.
Quadri clinici – questi comi si differiscono da quelli sopratentoriali in alcuni
aspetti:
Esordio della coma – l'esordio e acuto nella > parte dei casi (xche le lesioni sono
di solito acute e sono il rapporto stretto con la SRAA).
Segni di lesioni del tronco encefalico – dall'inizio della coma.
I segni restano fissi nel tempo (non avviene il deterioramento rostro-caudale).
Comi prolungati –
Def – sono l'evoluzione di un coma acuto e sono caratterizzati dalla singolare
associazione di recupero della vigilanza e di persistente assenza di contenuti della
coscienza.
Eziologia – la stessa dei comi acuti – soprattutto traumi, e più raramente lesioni
vascolari, idrocefali, anossie e intossicazioni.
Clinica – i caratteri speciali:
I malati sono svegli – tengono gli occhi aperti, guardano attorno, e sembrano
fissare gli oggetti o l'osservatore x pochi secondi.
I malati sono totalmente incoscienti – non reagiscono agli stimoli verbali o
dolorosi. Sono muti e immobili.
Presentano una grande varietà di movimenti automatici come risposta a stimoli
leggeri – soprattutto a quelli tattili in regione orale (suzione, masticazione,
riflesso di "Bull-Dog" – i denti sono stringati con forza quando s'introduce un
oggetto nella bocca).
Non ci sono disturbi delle funzioni vegetative vitali.
Molti malati presentano una marcata e diffusa ipertonia, prevalentemente in
flessione (può causare deformità scheletrica permanente).
Evoluzione – molto variabile. Alcuni recuperano la coscienza con sequele
neuropsichiche di grado variabile, altri restano in coma x anni e muoiono x
malattie.
Mutiamo acinetico
Def – stato di mutismo e d'immobilità con conservazione della vigilanza (occhi
aperti e sguardo "vivo") e assenza di contenuti della coscienza (differisce dal coma
prolungato xche non segue un coma acuto, ma e l'esordio della malattia).
Eziologia –
Idrocefalo comunicante subacuto.
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Tumori cerebrali
Classificazione – I tumori endocranici sono classificati secondo un criterio
embriologico, secondo lo stipite Θ da cui originano i Θ tumorali:
Tumori di origine neuro-ectodermica
Tumori di origine mesodermica
Tumori di origine ectodermica
Tumori mal formativi
Metastasi
Vediamo ogni tipo da solo:
Epifisi – pinealomi.
Cervelletto – medulloblastomi.
Nervo acustico – neuronomi.
Caratteri speciali –
Medulloblastoma – derivano dai
medulloblasti, che sono Θ del neuro-epitelio
primitivo. Sono tumori tipici in età infantile,
che originano dal verme cerebellare e si
estendono rapidamente al 4° ventricolo e
agli emisferi cerebellari. La metastasi e
spesso x via liquorale e sono molto
radiosensibili.
Astrocitoma – tipico all'età adulta. Localizza
di solito agli emisferi cerebrali. Sono i
gliomi secondi più freq dopo la
glioblastoma.
Spongioblastoma – derivano dagli
spongioblasti (i capostipiti della seria
gliale). Sono 5% dei gliomi. Tipici a età
infantile e formano lungo la linea mediana –
talamo, tronco, cervelletto.
Glioblastomi – il più freq da tutti i gliomi
(50%), tipici a età adulta, e localizzano
spesso negli emisferi cerebrali. Sono molto
maligni e crescono rapidamente.
Oligodendroglioma – 4% dei gliomi, in età
adulta e negli emisferi cerebrali. Spesso
mostrano calcificazione, con crescita lenta
che s'infiltra il parenchima circostante.
Ependimoma – deriva dalle Θ che rivestono
la cavità ventricolare. Colpisce bambini, più
freq nel 4° ventricolo.
Papilloma dei plessi coroidei – raro,
colpisce giovani, al 3°, 4° ventricolo.
Pinealoma – raro, nella regione epifisaria,
giovani.
Ganglio neuroma – molto raro, l'unico
tumore che deriva da Θ nervose. Di solito al
cervelletto.
Neurinoma – relativamente freq (10% dei gliomi),
origina nelle Θ di Schwann (Schwannoma), in età
adulta. Può essere bilaterale e familiare (e una
variante della neurofibromatosi tipo 2).
2. Tumori di origine mesodermica
Sono principalmente meningiomi, che derivano dalle Θ aracnoidee delle meningi.
Sono x la > parte dei casi benigni. Sono 15% dei tumori endocranici, e sono
prevalenti in età adulta.
5. Tumori metastatici –
Sono 10-20% dei tumori endocranici, e originano in varie sedi del corpo:
Carcinomi broncopolmonari
Carcinomi mammari
Carcinomi gastro-intestinali
Carcinomi uterini.
In 80% dei casi il tumore primitivo è
diagnosticato dopo la dg della
metastasi cerebrale. Si localizzano di
solito agli emisferi cerebrali, spesso
nella giunzione tra la sos grigia del
cortex e la sos bianca.
Sindromi focali – dipendono solo dalla sede del tumore, che causa la
distruzione e l'irritazione delle strutture adiacente x compressione o
infiltrazione. I segni focali possono essere dovuti a sofferenza di strutture
situate a distanza dal tumore. In genere, ci sono 3 fattori che contribuiscono
alla patogenesi delle sindromi focali:
Edema cerebrale – compressione di zone non invasive dal tumore (possono
essere anche a distanza).
Idrocefalo interno o diretto (da meningiomi) – causa compressione a
distanza.
Disturbi circolatori cerebrali – può essere da compressione di un'arteria.
I sintomi focali più comuni sono:
Crisi epilettiche
Difetti neurologici permanenti
Sintomi – di solito, i tumori manifestano con un solo tipo di disturbo, che rimane
isolato x tempo variabile, seconda la natura del tumore e la sede. Cmq, questo
sintomo deve far sospettare il medico, che deve richiedere l'esecuzione di un TAC.
vediamo i sintomi comuni (che abbiamo descritto prima):
Cefalea – sono il 1° sintomo in 80% dei casi di tumori sottotentoriali e 30%
nei sopratentoriali (xche i tumori sottotentoriali causano facilmente uno sd
d'ipertensione endocranica). Come detto prima, la cefalea può essere
accompagnata da nausea, vomito, diplopia e papilledema (tutti dovuti a sd di
IT endocranica). La cefalea e caratterizzata da:
Esordio recente
Decorso progressivo – inizialmente manifesta con attacchi ricorrenti (spesso
alla mattina) che aumentano in intensità e durata.
Scatenata da sforzo e da assunzione della stazione eretta – spesso, xche
aumentano la P° intracranica
Sede del dolore – in genere bilaterale, frontale o fronto-occipitale. Nei
tumori sottotentoriali spesso, il dolore inizia nella regione occipitale.
Disturbi mentali – in 50% dei casi. Non sono specifici, e tante volte sono
erroneamente attribuiti ad altre cause (depressione, demenza ecc). Non
indicano la localizzazione del tumore né la natura. Caratteristiche:
Manifestano con una difficoltà crescente ad affrontare problemi.
↓ Funzionamento lavorativo, sociale.
Decorso progressivo – inizia come ansia, depressia e irritabilità, seguiti da
uno stato crescente di apatia e disinteresse x il loro stato.
Epilessia – in 1/3 dei tumori. Sono causati se il tumore e vicino alla corteccia
cerebrale, e x la natura del tumore, xcui sono più freq (50%) nei tumori
sopratentoriali , e nei tumori a crescita lenta che comprimono la corteccia
senza danneggiarla (70% dei oligodendrogliomi, 60% degli astrocitomi, 40%
dei meningiomi e 30% dei glioblastomi). Caratteristiche:
Sono epilessie tardive – inizia dopo 30 anni.
Tipi – sono crisi tonico-cloniche generalizzate, crisi parziali semplici o
complesse (il tipo può indicare la sede del tumore, vediamo dopo).
Decorso – variabile, le crisi possono essere rare e ben controllate dalla tp, o
freq alta non controllata. Cmq, se la freq cambia o la natura cambia, e un
segno indicativo x eziologia tumorale.
Difetti neurologici locali – hanno esordio lento (settimane o mesi), e solo
raramente manifestano in modo acuto (come in ictus o emorragia). Evolvano
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Clinica – possono causare sindromi focali, che nella > parte dei casi sono
associate a disturbi generali (cefalea e alterazioni psichiche aspecifiche). I sintomi
possono indicare la localizzazione del tumore:
Tumori prefrontali (davanti all'area motoria 1°) – disturbi mentali gravi e
precoci, disturbi della stazione eretta e della marcia (atassia frontale),
fenomeno della prensione forzata (")תמזגומ "הסיפת, rigidità paratonica e crisi
epilettiche psicometrici o astatiche (cadute improvvise). Afasia motoria
nell'emisfero dominante.
Tumori della regione Rolandica (area motoria e sensitiva 1°) – difetti
sensitivo – motori controlaterale, globali o parziali con crisi epilettiche
parziali semplici (motorie) focali o jacksoniane, o sensitive. Tumori bilaterali
possono causare paraparesi spastica con disturbi sfinterici.
Tumori parietali (indietro l'area sensitiva primaria) – difetti diversi, secondo il
lato colpito –
Emisfero dominante – aprassia ideativa, Sd di Gerstmann.
Emisfero non dominante – disturbi che manifestano come negligenza della
meta opposta del corpo, aprassia dell'abbigliamento, aprassia costruttiva,
disturbi della memoria topografica.
Tumori occipitali – difetti bilaterali del campo visivo (emianopsia o
quadrantanopsia). Se al lato dominante – alessia senza agrafia, agnosia dei
colori. Lesioni bilaterali (norm da metastasi) possono causare cecità corticale
(Sd di Balint). Sono freq anche le crisi epilettiche che manifestano con
fenomeni visivi (illusioni, allucinazioni).
Tumori temporali – all'emisfero dominante manifestano come disturbi del
linguaggio (Afasia di Wernicke, afasia nominum), crisi epilettiche psichiche o
psicomotorie.
b) Tumori cerebellari –
Tipi – medulloblastomi, spongioblastomi, ependimomi in età infantile ed
metastasi in età adulta.
Clinica – Sd di IT endocranica precoce grave e completo, con segni focali
come atassia, nistagmo e incoordinazione degli arti. Le crisi epilettiche sono
attacchi tonici, caratterizzati da ipertono estensorio, disturbi vegetativi intensi
con o senza depressione della coscienza (da compressione brusca del tronco).
Tumori midollari
Generalità – i tumori midollari sono tumori abbastanza rari, con incidenza di
1/100,000 casi all'anno. Sono 2-4% di tutti i tumori del SNC. Tutti i tumori hanno
un effetto compressivo e invasivo sul midollo che porta alla sua distruzione e ai
sintomi tipici, che variano molto secondo la sede e il tipo del dolore. In generale,
si divisa i sintomi da compressione secondo la localizzazione:
Vertebrale –
Dolore radicolare
Sd di Brown Sequard - sindrome provocata dalla lesione traversa di una
delle due metà del midollo spinale, che si manifesta con sintomi diversi nei
due lati opposti. Dal lato della lesione si verificano emiparesi o monoparesi
spastiche dell'arto inferiore, perdita della sensibilità profonda e disturbi
vegetativi da lesione delle vie simpatiche. Dal lato opposto si verifica invece
una perdita della sensibilità termica e dolorifica, mentre quella tattile viene
conservata.
Endomidollare –
Disturbi della motilità tipo 2° motoneurone.
Disturbi della sensibilità termico dolorifica
Disturbi della sensibilità tattile che risparmiano i segmenti caudali.
Dg – in caso di clinica soggettiva (che ha esordio subacuto e progressivo nella >
parte dei casi), si usa le tecniche radiologiche comuni (RX, TAC, MRI – gold
standard), ma anche esame del liquor o angiografia midollare possono essere utili.
Classificazione –
a. Tumori vertebrali – sono tutti i tumori che possono interessare le vertebre.
Tipi – nella > parte dei casi, si tratta di metastasi (mammari,
polmonari o prostatici). Più rari sono i mielomi e gli osteosarcomi,
osteomi e angiomi dei corpi vertebrali.
Clinica – dipende dalla crescita del tumore e se compressa le
strutture adiacente. Il sintomo d'esordio e di solito dolore locale al
dorso, seguito da sintomi radicolari e midollari (piramidali
all'inizio).
Dg – radiologica, scintigrafia ossea.
Tp – chirurgia in metastasi singola e nei tumori primitivi, radiotp
in tumori linfatici (mielomi e linfomi).
b. Tumori extradurali –
Tipi – all'esterno della dura sono più freq i meningiomi
intrarachidei o neurinomi, ma in realtà, i tumori più freq sono metastasi.
Clinica – inizia con dolore, e se il tumore e maligno ci sono deficit
neurologici con evoluzione rapida, principalmente motori.
Dg – TAC con m.d.c, MRI.
Tp – chirurgica anche se solo palliativa.
c. Tumori intramurali extramidollari – nello spazio fra la dura e il midollo.
Tipi – meinigiomi e neurinomi (50%), metastasi che arriva x via
liquorale:
Meningiomi – più freq nel segmento toracico.
Neurinomi – crescono solo verso l'interno (80% dei casi o in
entrambe le direzioni.
a) Aneurismi sacculari
Def – sono dilatazioni delle arterie cerebrali che si rompono
spontaneamente riversando il sg nello spazio sub aracnoideo
(ES – emorragia sub aracnoidea). Sono 5-10% di tutti gli ictus.
Eziopatogenesi – gli aneurismi sacculari non sono congeniti,
ma si sviluppano in punti congenitamente fragili della parete
arteriosa (dove mancano fibre muscolari ed elastiche).
Questo sviluppo dura molto anni, fino che questi aneurismi
diventano sintomatici tra 30-60 anni. I punti più freq sono
biforcazioni delle arterie cerebrali principali (Willis più di
tutti gli altri).
Anatomia patologica – gli aneurismi hanno la forma di un
sacco, unito all'arteria mediante un tratto più stretto
(colletto). La parete vasale e fragile xche cost solo
dall'intima e dall'avventizia, senza tonaca muscolare né
elastica. Gli aneurismi che si rompono hanno norm diametro
di 1-2 cm. Quelli < 3mm sanguinano molto raramente.
Localizzazione – dal più comune:
Arteria comunicante anteriore del Willis
Biforcazione tra la carotide e la comunicante posteriore.
La biforcazione principale dell'a. cerebrale media.
Biforcazione della carotide dove prendono origine la cerebrale anteriore e la
media.
Clinica –
Prima della rottura – norm asintomatici, ma possono essere segni di
compressione delle strutture adiacenti, soprattutto ai nervi cranici:
Ottico – difetto visivo unilaterale lentamente progressivo con atrofia ottica.
Chiasma ottico – emianopsia bi temporale o nasale.
Nervi oculomotori e la prima branca del trigemino – oftalmoplegia dolorosa e
midriasi rigida.
Emorragia subarachnoidea –
Casi gravi – coma improvvisa che rapidamente va verso il morte.
Casi più lievi – cefalea improvvisa violante (pugnalata nella nuca), perdita
della coscienza, come leggero (da cui si sveglia dopo alcuni min o ore). Dopo il
risveglio – ancora cefalea intensa, vomito, confusione. Il dolore può irradiare
verso il rachide e gli arti inferiori. Inoltre, e presenta anche una marcata rigidità
nucale, spesso anche febbre (>39°) e emorragie retiniche (Macchie di Roth) o
preretiniche (visibili in esame di fundus).
Casi rari – difetti neurologici focali, secondo la sede della lesione.
Complicanze –
Risanguinamento dello stesso aneurisma (succede in 1/3 dei pz entro un mese).
Vasospasmo cerebrale (mecc di protezione dall'emorragia)→ischemia cereb.
Idrocefalo (raccolta di liquor nel cervello) – xche il sg nello spazio
sub-arac blocca il deflusso del liquor, che rimane e accumula.
Crisi epilettiche
Erniazioni cerebrali (emorragia → ↑P intracranica)
Dg –
TAC – Gold standard e la prima esame da fare. Conferma la dg in 95%
dei casi. E importante anche x la valutazione chirurgica e la valutazione
del riassorb di sg.
Rachicentesi (puntura lombare) – x vedere se ci sono segni di sg nel liquor.
Arteriografia – fatta dopo la conferma del dg, x vedere esattamente dove e
l'aneurisma e se ci sono altri (20% dei casi).
Tp – la tp e quasi esclusivamente chirurgica, e consiste il drenaggio dell'ematoma
(se c'e), legatura del colletto x escludere gli aneurismi sacculari dal circolo. Più
precocemente fatta la chirurgia, meglio e lo prognosi.
http://www.youtube.com/watch?v=Yho75ucypJw&feature=related
Cefalea – in 20% dei casi, le MAV manifestano con attacchi ricorrenti di cefalea,
solitamente diagnosticata come emicrania comune.
Difetti neurologici focali – modalità d'esordio in 10% dei casi.
Altri segni – rari, include soffio endocranico, malformazioni vascolari della
retina, calcificazioni endocraniche, dilatazione dei solchi ecc.
Dg –
TAC – gold standard – con m.d.c se non ci sono segni di
emorragia. Conferma i MAV in 80% dei casi.
Angiografia
Tp – la tp radicale e chirurgica, che consiste nell'asportazione
totale del MAV, xche una resezione parziale non previene la
rottura. In alcuni casi, si embolizza l'arterie principali prima
della procedura chirurgica, usando un catetere. Circa 33% dei
MAV sono inoperabili.
c) Angioma cavernosa
Def – chiamati anche emangioma cavernosa o cavernosa, sono un raggruppamento
di vasi capillari dilatati ed anomali, che possono insorgere in qualsiasi
localizzazione nel SNC. Sono sporadici x la maggior parte dei casi, ma hanno
anche un carattere familiare.
Epidemiologia – si estima che si trovano in 0,5 – 1% della popolazione generale.
Sono stati identificati alcuni geni responsabili.
Anatomia patologica – i capillari che cost la cavernosa sono caratterizzati da un
strato singolo di endotelio, con parete senza Θ muscolari o fibre elastiche,
organizzati in forma caotica, adiacenti tra loro senza separazione organizzata.
Spesso tendono a sanguinare e avere una reazione della glia circostante.
Clinica – x la maggior parte dei casi, i cavernosi sono asintomatici. Se causano qc
sintomi, si manifesta come ictus (40%), emorragia (30%) ed effetto massa (30%) –
che sono in realtà le complicanze della cavernosa.
Dg – sono diagnosticati nella maggior parte dei casi occasionalmente, in TAC,
Angiografia o MRI fatti x altro motivo.
Tp – la rimozione chirurgica elimina l'effetto massa e il rischio x emorragia, e può
anche ridurre il rischio x ictus. La chirurgia è fatta quando la lesione e accessibile.
Traumi cranio-encefalici
Epidemiologia – sono una delle cause di morte più importanti (5% dei tutti i
decessi), che hanno anche una tasca importante di morbilità e invalidità. In Italia ci
sono ogni anni circa 100,000 casi di trauma cranico che hanno bisogno di
ospedalizzazione.
Classificazione – i traumi cranici possono essere divisi in aperti o chiusi, secondo
la localizzazione con l'esterno o con una cavità liquorale:
Traumi aperti – sono quasi sempre più gravi, e hanno importanti sequele, e il
danno e direttamente proporzionale alla danno della parenchima, meningi,
cranio o le strutture vascolari causato dalla trauma.
Traumi chiuse – causano danni x compressione o
spostamento della massa encefalica, e si associano
con fratture ed emorragie.
Patogenesi - La forza fisica agente nel trauma scarica la
sua energia cinetica contro una struttura anelastica e
delicata. I meccanismi dinamici con cui si crea il danno
sono:
Spostamento dell’encefalo rispetto al cranio, sia
quest’ultimo, in moto, sbatta da qualche parte, che
qualcosa vada a sbattergli contro.
Lo spostamento dell’encefalo parzialmente attutito
dalle opposte
Modificazioni del liquor, e causa un danno diretto da
colpo nella direzione in cui l’encefalo si avvicina al
cranio, e uno da contraccolpo dal lato opposto.
Deformazione del cranio: il cranio, anche nell’adulto
e suscettibile di una certa elasticità, e se si deforma può danneggiare le
strutture corticali sottostanti.
Rotazione dell’encefalo: siccome il collo e un'articolazione molto mobile, tutte
le forze che agiscono sul cranio finiscono per scaricarsi come vettore rotatorio.
Questo fa si che le porzioni esterne del cranio (quelle lontane dal tronco)
subiscano una notevole accelerazione circolare. Quindi si avranno grandi
dislocazioni delle cortecce rispetto al corpo calloso, del cervelletto rispetto al
ponte, e delle strutture di connessione dell’encefalo al cranio (vasi in primo
luogo) e dei fasci nervosi.
Anatomia patologica – secondo il rapporto cronologico col trauma, si può dividere
le lesioni cranio-encefalici in 3 categorie:
Lesioni primitive – sono gli effetti immediati del trauma, che manifestano
immediatamente. Vediamo alcuni tipi di lesioni
primitive:
Ferita lacero contusivo cerebrale – e una
soluzione di continuo corticale (lacerazione) con
necrosi ed emorragia della parenchima
circostante, quasi sempre associata ad un
versamento di sg nel spazio subdurale vicino.
Ematoma subdurale acuto satellite – l'edema che
la lacerazione causa uno sd di IT endocranica
acuta con possibilità di ernie.
Complicanze secondarie – seguano
le lesioni primitive (dopo un
intervallo con durata variabile,
secondo la natura delle
complicanze):
Complicanze 2° precoci –
Ematoma extra-durale – forma
a livello dello spazio tra la
teca ossea interna e la dura,
normalmente nella zona
temporo-parietale (dove
l'aderenza e più lassa). Si
origina di solito da qc lesione
all'arteria meningea media.
Norma compare entro alcune
ore, xche il flusso e arterioso,
quindi aumenta il volume
dell'ematoma molto
rapidamente, con segni clinici
marcati entro poche ore.
Complicanze 2° tardive –
1. Idrocefali
Def – sono dilatazioni dei ventricoli cerebrali dovuti ad aumento del contenuto il
liquor.
Ripasso – circolo liquorale – il liquor e
prodotto dei plessi coroidei (rivestiti da Θ
ependimali che producono il liquor) dei
ventricoli laterali, e il 3° e 4° ventricolo. Il
circolo inizia con l'uscita del liquor prodotto
attraverso alcuni fori (di Monro, di Silvio,
di Magendie e di Lushka) fino alla cisterna
magna della fossa cranica post. Di qua si
sale lungo gli spazi sub aracnoidei (attorno
al tronco encefalico) fino alla cisterna di
base, da dove risale agli spazi attorno gli
emisferi dove si raggiunge alle granulazioni
di Pacchioni (estere flessioni dell'aracnoide
verso la dura madre) dove il liquor è filtrato
nei seni venosi. Questo circolo e basata sul
rinnovo e la riassorbimento del liquor in
modo che tutto il liquido liquorale si
rinnova x 4-5 volte al gg. Ogni gg viene
prodotto attorno 1 litro di liquor - Video
Fisiopatologia degli idrocefali –
Foro di Monro – idrocefalo mono-
go le vie di ventricolare
Accumulo a monte Secondo la
liquor (da del liquor localizzazione del
ormazioni (Idrocefalo blocco: 3° ventricolo – iderocefalo dei
Tutti questi sono detti idrocefali "attivi". Gli idrocefali "passivi" sono dovuti
all'aumento del liquor l'atrofia cerebrale (più spazio → più liquor).
Clinica –
a. Idrocefalo del neonato – il sintomo più
evidente e l'aumento del V della testa,
che in casi conclamanti si manifesta
con sporgenza delle parti frontali e
parietali (con contrasto rispetto la
faccia che ha dimensioni normali). La
fontanella e tesa e non pulsante, la pelle
sottile e solcata da vene molto dilatate.
Gli occhi sono spostati in basso (x la P°
sulle orbite) e la palpebra superiore e
stirata in alto. Possono essere anche
nistagmo e strabismo. Se il V continua
crescere, possono comparire segni di sd
d'ipertensione endocranica (cefalea,
vomito, nausea) e segni di deficit
neurologico (paralisi, atassia) e
psichico (insuff mentale).
Eziologia –
Cause congenite –
Stenosi dell'acquedotto di
Silvio – da assenza completa del canale o da restringimento del
calibro con gliosi della parete.
Ostruzione dei fori di Magendie e Lushka – nel sd di Dandy Walker
(Idrocefalo congenito per ostruzione dei forami di Luschka e
Magendie e conseguente dilatazione del IV ventricolo e della fossa
cranica posteriore) o nella sd di Arnold Chiari (vediamo dopo)
Ostruzione delle cisterne della base – x difetto congenito degli spazi
sub aracnoidei.
Idrocefalo associato ad altre malformazioni congenite – agenesia del
corpo calloso, cranio bifido, spina bifida ecc.
Evoluzione – in 50% dei casi, i neonati muoiono entro 1 anno. Negli altri
casi la crescita del cranio cessa di solito attorno 3-4 anni di vita e la
sintomatologia stabilizza. In 30% dei casi – difetti neuropsichici.
b. Idrocefalo del bambino più grande e dell'adulto – manca l'aumento del V
cranico, la sintomatologia e quella del sd di IT endocranica e l'eziologia e di
solito tumorale.
Dg – TAC.
Tp – chirurgica, e deve essere eziologica. In neonati si drena il liquido liquorale
(vedi foto sopra).
3. Siringomielia
Def – e una cavità intramidollare mal formativa, indipendente
del canale ependimale, che manifesta con sd siringomielica con
evoluzione lenta e progressiva.
Patogenesi – ci sono 2 ipotesi sull'origine:
Teoria disrafica – suggerisce che la siringomielia e causata
da un difetto del canale midollare primitivo, con Θ
ependimoblastiche nella commessura grigia posteriore
(dietro il canale ependimale) che proliferano e creano la
cavità.
Teoria idrodinamica – seconda questa teoria esiste un
difetto di sviluppo del tetto del 4° ventricolo, con
imperforazione dei forami di Magendie (totale o parziale).
Come conseguenza, il liquor esce con difficoltà dal 4° ventricolo, e agisce
pressione sul canale ependimale, che come risposta si dilata e si fessura, e da
questa fessura il liquor fuoriesce nel midollo e forma la cavità siringomielica.
Questa teoria e rinforzata dal fatto che tante volte la siringomielia e
accompagnata con la malformazione di Arnold – Chiari.
Conseguenze della cavità siringomielica – la cavità tende a crescere verso tutte le
direzioni, causando danno ai cordoni posteriori, laterali e i corna anteriori.
Clinica – la malattia esordisce verso 20-40 anni, ed evolve in modo progressivo e
lento. I disturbi iniziali sono solo sensitivi (sd siringomielica) x l'interruzione dei
fasci spino-talamici (al loro incrociamento). Dopo qc tempo iniziano manifestare i
sintomi dovuti al danno delle corna ant e laterali e dei cordoni laterali e posteriori:
Sd siringomielica – disturbi sensitivi agli arti sup, il collo e il torace. I malati
presentano dolori di tipo spino talamico (continui e urenti) con difetti della
sensibilità termica e dolorifica (ustioni e ferite senza dolore).
Paralisi periferiche – x le lesioni delle corna ant della zona cervicale – arti sup e
il cingolo scapolare, con atrofie mus alle mani.
Paralisi piramidali – da lesioni dei cordoni laterali – paraparesi spastica.
Lesione dei cordoni post – in casi avanzati, traduce con atassia sensitiva e con
difetto della sensibilità profonda degli arti inf.
Segni distrofici – da lesioni dei corna laterali, che causano disturbi vegetativi e
trofici alle estremità distali degli arti sup.
Dg – MRI.
Tp – chirurgica.
Sistemi di Moto
In questa tesina trattiamo il sistema motoria
volontaria e le sindromi che fanno parte da
questa sistema.
Il sistema motrice volontaria cost da 2
sistemi principali:
Sistema piramidale – schema dell’origine
e decorso:
Accrociamento
Stiramento Scarica dei La scarica arriva Contrazione
dello mus che
lento del recettori ai motoneuroni muscolare lenta
reduce la scarica
muscolo attrav le α dello stesso e sostenuta
dei recettori nei
fibre I A e II
Lesioni del tronco encefalico – nel tronco encefalico, i fasci piramidali sono
molto compatti, ed hanno rapporto stretto con i nervi cranici e con altre vie.
Come conseguenza, quando questo regione è colpita, le lesioni causano spesso
una sd bilaterale associato a difetti dei nervi cranici, del cervelletto e delle vie
sensitive.
Lesioni del Midollo spinale – anche qua, le lesioni sono divise in uni e bilat:
Lesioni unilaterali – causano uno sd piramidale
omolaterale, xche il fascio piramidale e già incrociato, e
cmq la faccia non e interessata (xche non sono colpiti i
nervi cranici). La paralisi può interessare i 2 arti (inf e
sup) o solo l’inf, dipende all’altezza della lesione.
Bilaterali – causa uno sd piramidale bilaterale, che può
interessare i 4 arti se la lesione e sopra il rigonfiamento
cervicale. Se la lesione e di sotto, ma cmq sopra il
rigonfiamento lombare, il paralisi e solo dei arti inf.
2. Paralisi periferica –
Clinica – la clinica e di una lesione del 2° motoneurone:
Difetto della forza (paralisi).
Ipotrofia muscolare – manifesta dopo alcune sett dall’esordio.
Riduzione o abolizione dei riflessi profondi.
Ipotonia muscolare.
Fascicolazioni - contrazioni non dolorose dei muscoli (qualunque muscolo) che
hanno una durata minima ma che può ripetersi. Sono tipici alla lesione croniche
dei corna anteriori.
Classificazione secondo la localizzazione – le paralisi periferiche possono essere il
risultato di una lesione del 2° in vari livelli – al corpo Θ, radici anteriori, plessi,
nervi ecc. le lesioni possono essere focali o diffuse.
Paralisi generalizzate – dei muscoli innervati dai nervi cranici + spinali. Può
essere da degenerazione diffusa dei corpi Θ (sclerosi laterale amiotrofica) o da
una grave poilneuropatia.
Paralisi dei 4 arti, prevalentemente distali – da polineuropatia (la
manifestazione più comune), associano con difetti nella sensitività.
Paralisi dei cingoli e dei muscoli prossimali degli arti – da amiotrofia spinale
pseudo miopatica.
Paralisi del cingolo scapolare e degli arti sup – indice che c’e una lesione dei
corna anteriori del rigonfiamento cervicale o delle radici di C5-D1. La causa
più comune – compressione extramidollare.
Paralisi degli arti inf – la lesione e nelle corna ant del rigonfiamento lombare o
delle radici della coda cauda (L2-S2). Anche qua, la causa più comune sono le
compressioni.
Paralisi localizzata unilaterale – può essere da una lesione focale del m.s., nella
radice anteriore, in un plesso o in un nervo periferico.
Dg – eccesso degli esami strumentali e obiettivi (vedi la tesina), ci sono alcuni
esami complementari che aiutano nella dg – EMG (elettromiografia – valuta la
velocità di conduzione dei nervi motori e sensitivi), biopsie ecc.
Il sistema extrapiramidale
Def – un sistema a proiezione discendente che collega le
aree motrici corticali con i motoneuroni spinali, con fasci
diversi e tratto diverso dal tratto piramidale. La sis
extrapiramidale e resp sulla motilità automatica (non
volontaria). Esiste una stretta correlazione tra il tratto
piramidale ex l’extrapiramidale, da punto di vista anatomico
e funzionale.
Origine – i fasci originano dalle stesse aree motrice del
sistema piramidale, e all’inizio le fibre decorrono insieme.
Decorso – non come la fascia piramidale, la fascia
extrapiramidale ha decorso diverso con va direttamente nel
midollo spinale, ma passa prima nei gangli di basi, e poi
arriva ai nuclei extrapiramidali del tronco encefalico e di la
ai circuiti extrapiramidali. Vediamo i comp di questa sis:
Gangli di base – sono grossi nuclei grigi, nella parte
centrale dell’encefalo. Ci sono alcuni nuclei: nucleo
caudato, nucleo lenticolare (diviso in putamen e nucleo
pallido). I nuclei cost da 2 parti – un neo striato (riceve eff dalla corteccia,
talamo, sos nera del mesencefalo e invia principalmente stimoli inibitori), paleo
striato (anche pallido, da fibre eff alla corteccia e ai nuclei del tronco encefalico
con scarica attrivatrice, che e norm controllata dal neo striato).
Nuclei extrapiramidali del tronco encefalico – sono:
La sostanza nera – al mesencefalo, in rapporto inibitorio con il corpo
striato (il nt e dopamina, la malattia principale caratterizzata lesioni di
questo regione e il parkinsonismo), principalmente con stimoli inibitori.
Corpo di Luys – tra il talamo ed il mesencefalo, in stretto rapporto con il
paleo striato con azione inibitoria.
Nucleo rosso – riceve fibre dal cervelletto e dalla sos nera e il corpo di
Luys e invia al midollo una fascia chiamata rubro-spinale.
Circuiti extrapiramidali – si può distinguere tra 2 circuiti principali:
Cortico – subcortico – corticali – cont 3 circuiti:
Cortico-strio-pallido-talamo-corticale – azione soppressiva sui aree 4,6
Cortico-rubro-talamo-corticale
Cortico-talamo-corticale
Circuiti sottocorticali – uniscono i nuclei di base e il tronco.
Strio-nigro-striato
Pallido-subtalamo-pallido
Pallido-talamo-putamen-pallido.
Vie extrapiramidali discendenti – fanno parte delle vie descritti prima:
Cortico-strio-pallido-reticolo-spinale
Cortico-rubro-reticolo-spinale
Cortico-reticolo-spinale.
Sd extrapiramidali – i disturbi di questi sistemi si manifestano con disturbi motori,
che possono essere divise in 3 tipi:
Ipocinesia – riduzione dell’iniziativa motoria e della rapidità dei movimenti,
senza paralisi. Il pz tende a restare immobile spontaneamente.
Ipercinesia – movimenti anomali come tremori, mioclonie, “tics” ecc.
Disturbi del tono – alcuni forme di ipotonie, rigidità ecc, tipico a Parkinson.
Classificazione delle sindromi –
Sd parkinsoniane – dipendono da ipofunzione del sis dopaminergico
nigro-striatale, con iperfunzione del corpo striato (manca l’inibizione del sis
colinergico e GABAergico da parte della dopamina).
Clinica – ipocinesia, tremore a riposo, rigidità.
Tp – farmaci dopaminergici come la L-Dopa.
Sd coreo-distoniche – hanno caratteri opposti dalle sd parkinsoniane. Sono
associati a un’ipofunzione del corpo striato, con prevalenza dei sis
dopaminergici e riduzione dei sis colinergici e GABAergici.
Clinica – ipercinesie (coreiche, atetosice, distoniche ecc).
Tp – farmaci anti-dopaminergici (fenotiazine, butirrofenoni ecc).