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Acerca de este libro

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IL PARAGONE
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M. GIO. MARIO ALESSANDRI
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Prima Editions

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SIGNOREIL .S. DON
ANTONIO D'ARA
GONA DVC A
DI MONTALTO.
GIO. MARIO ALESSANDRU'

8
V la cognitione ietc tingue
mpre in toi prego Sigwr
mi Eccecntiimo , '
fiuijde'cohantichi para
uenza quelle ejfer oro
firrato il pajfo decietuc
hlerali : h" i valoro Capitanigiudicaro l'lxmernc
ran copia aumentar non poco lagloria ehe impre
je militari. Q^eiloin Vitagoraad ajfucfkrfi
dlwguaggiodeghEgittijnzal'aiuto el avale

i a

tmbat/vebfofomtoritchert i
Cietim^e v^nt ter^paku < ' Perfiad
< Cieft la [^ Crmlcleo*
gi, Irlcconfuetudini* ne in Gvea
ognifor difeiernd , frima lauella propia di
ciaunononhauejinte.l veigidi luigul
Vlatmeorrendo l'Egiltv& Vitalia aemche nuo
uildiom , r moue dttrine acfuajfi . Che di
rem dea vniuerfil beniuolenza cbe concile
P. Crabnei Greet Tribunali con le cinque ma*
trc del parlar greco i r del largo imperio di
Mitridate col miracolo xxv. Linguefipra xxij.
Regni a lui ggetti ? Il gran beneficio che h R
fublica Qhrifiiana come sa V. E, dalla interfreitio
ne di San Girolamo Sahi Autori Catoh hk
ricemto,nonf>otrcbbedamntlkretticffradt
fxaEpiola comprendere . liebe conderana \
ioputvolwauantunauefitori di tontohel-numero,
ferfoter meglio figuir auegli uM,netoauli
V. Jb etmJlMi conceduia fik ,;>

fiffrent^neampio -firhfJimoCmfa'iS
tingue fconioil potermio mi fono affaticatv, a l'afae vltimamente attwno \l parlar Caiglm
no il quale fer bauer io neUa Corte di
Spagna foco tempo fa^jfer copio leggiadro
irmolm autvyitajmi $fir?ai di impararlo
non filo per / comefogliono auafi tutti ie '
rejlmri ( bencbe effe volte imperfitttimente)
ma ancora fer luga lettione r ojferuatioru
certijfime. Et dopo bauer pi volte trafcor
i mighori , cbabbiano ritto in lingua
Caighana compofi il prente Libro ncl quak
iron da me diligentemente raccolti i ternura
dea medefim fiuea , con fame r breuet
ir facile introuttione , nz bauer fiputo akut
no che prima di me in quea maniera n'baue
tratttto : r vi prepo la orto dea Im*
gua Tofcma accio che eaitamente vede '
fimtgliari?* , i? la diffexen^a detfun \
ir edtra t & gU Idianiil parlar Cafi*

prendere, Al ^idc^ttv^ind^ hora Yx*

1; to io C'.frA.muti, fw*
' <u< frte ft fimi &* hgm
* .eoocarlo , mi fi ^^'
xMmM V. * ir 4.fio ,*4rbigjiuitq
come Vrmifc magnmmaJ&A libe*
ruliw'i'e pofitmfimpwtmi^ik <
amure &' fimrir tutti fidk ,. cbe^ftwgetif*,
flim l'ingegno opera virfiu
ifawweJ]>critrCty -jnolt wnphbv*
iBBfirtti di njlar fodistmJdk dekwfmcA
h^tM w fini ^&'^
hora. A4 co aggvgte\fa?mwki%\$
M, - lingua {;
( Wma\Jf^^<fatce^m
m bmiy *

^^][<\ St R Et

< bmk feCmw & mt


ffajblgeWffmiiiM virt dkie fer
fagmvmwjicle Ace io JuJio Me lin
$k*t ben moflra fer la ftutiAftgn^
im JLtftaaperto, r fer tyiflolc d Sene*
fer. ch'egk'&'ldtine m lingua Sfagnuola jidl*
tokte-mduJfe. %uff\ko dunque V. E <bt
awUa gratia r beni^tiit con Lt ^!c il
meefim R E i Lit cfcc cou < coi:
cmfe gli trono portatf aecettnua ,a ferma
neroer ^ue/fo da me > injcgno M'affettione
fiwt Lr offeruan^a mia ver/o l'iM/inguis
hkleniore Lr meriti V. <juafi s?e&
^/,^^ V. E. dimifut
rarlo con la grandeTza del diurno animo fud
ir la frontera r uotione del mi,

il duale non cejfa mai ii. imaginare h" ai trat*


tar cofa che fia fruitio Vora Ecceentia
aUa cut Ihnjjma ir EceUenJftma ferfona

conceda il S I G N O R E ETERNO
lunghi ir feliciimi defidcra* Di
N<jpo/i il ai frimo di Gennaio. i r 6 o.

RETTA SCRITTVR ET PRONVNTIA

.=..-**,>,

VANDO fi fromntiAr,
auefia lettera , a,fubbito
che s'apronoJe labbra ,ft
mandalo ftirito tonto dirti*
to al cielo, che facilmente ,
fi conoile l'huomo ejjere in
aitato Ha ejfa alle lodi delfommo Udio,lr ricono
fcere quello per Donatore di tutte le grafe,!^ ffe .
tialmente per autore delle buone , ir delle honejle
difiipline . Onde nonfinza ragione gli hebrei vols
fero effimere lapronuntia di auefia lettera nonfi
lo per uocale con punti,ma ancora per confonante co
Alepb,fer dar ad intendere ( per quanto io giudic)
chef come auejlaefyrejfione comprende ir uocas
\e,iT confinante,^ per configuente tutta lafrza
delle lettere \ cofi Iddiofipientijfimo contiene in fi
tutti ificreti & miferi dellefiienzeliberali,le qua
li da lui deriuano come dafinte \uo,et inejficabik*
Vero meritamentefi dijfe prima auefia lettera col

RTTA SCRITTVRA
nome di Aleph,cbe s'interpreto dottrina poi che ogni
dottrina e in Uio.is da Dio/i concede : il (jualejra
gli altrifuoi nomifonti (fimi col nome ancora di ale*
fh ha uoluto ejfer chiamato . Nonfora dunque mas
rauigliafelanatone ltdum,ip' Cajliglianaejfen
io concordeuole nel religiofifftmo culto diuino, nella
ubbidienza dellafintn,omdojfa,catolicab' romana
thejfo in ogni altraforte di uirtuofo attioni Jia
attor conforme nella pronuntia di duefla non mai
pieno lodata lettera, A,il che affare neh uod che
fono frofrie a loro &anoi. Ferciochefi come db
damo noi h,A,nelle nofre uod-Vuca,tnuola,firua,
diua)ammonM>chiamaua,auejla)f\ua} oltra : cofi
alorofi fromntia in labran^jfacar^pobla?
dajlamasjaquellajpara;acav > & nelle com
mun a loro ir a noi come Roma,hifloria , tantma,
maua,h" altreftmili.
Vojla ferfefola quejla lettertt,a,f>u ejfer far*
ticella &fogno del terzo cafo comefi dira ajftrefo
fot Lr do auienefoguendo k uoce che comincia d

BT PRENVNTIA
*
confinante cos . a coloro majfimamenterichieflo,
a colui piacqucdiede legge tuttele cofc,mi ha con
ceduto il poter attendere a lor fiaceri,ir p effere
ancora prepofttionc del quarto caf , o, prefofa alla
infinito in luogo digerodio come,injno a aueflo tem
fo,grandi(ftmafoticaJcjferire,dagiufa ira di
Dio nojlra correttione mandata,nonfo s'eglie u*
nuto a ueder uoi . Alcuni uogliono che uejla,a, coj
foja nonfia maiprepofttione , mafemorefegno di
caj . Et per che aueja farebbe uana difyutntione
la/lami hauer accennata la opinione mia .
tAaauandofegue la uoce che comincia per uocct
le,aUa)A's'agg\unge la, ,irfifhtad,come, il mio
amore oltre ad ogn altrofruente , Jnza lafciarft
raccontare ad alcuno,<fuello che ad un n^ofro citta
dino auenijj'jli auali imitati ad udire una belliffimaMufica , che ad ufura hauejje prejlato , fiacaue ai
Akjfandro,iononfonf>rte ad affittarla lucei Et
fo lene chefi truoua la, A,dinanzi allauocale anco*
n cofi , Venendo in terra a Illuminar
i A le carte
ij ,jot

RETTA SCRITTVRA

lamenti a ydire,ma s'ha da fuggire auejlo ufi (fife


tofi pu per ejfir di troppa hcentia. Alcuni dicono
h.cLaggiungerfi alla ,a, auandofegue uoce che co*
mincia da,a,come ai amar uoi,ad animarue, ir con
che uocai ufirfi,a,fenza,,cofi a ogn'buomota ud
remala prima regola truouo pi ufata & mi par
pu uera.
' tionhanno Casigliani tnldiuerfita,anzifigue
io aualfmoglia dittione con principio^,di uocalefi,
di confinantefempre ufino la,A,filafenza ,d, per
fegno di terzo cafo o per prepofitione del quarto cajo
ir dello infinito cofi me dezis fertorque OS

embie a quella palabra quefu mage*


ftadprediqu.>venida'mi todoslos que
efteyscargados, vi a* moab cargada a
Arabia cargada } de crecr es q os faldrav
j[ abracr , te parts aN bufear tu caro pas
dre>qual dios vino enfcnarte/Telema
cotanbien lubi a vn apofiento muy
fico molte ucci hanno da noi la terminarne in,a,

ET

PRONVNTIA

iqMtheneuokntiajomfieudrfuellatotifd , i qua,
qjkjbr parimente da loro , abortadurajaga*
da;acometia;parajacav;ea. x

.B.
\firza iflejpt che ha la ,B,'
apprejfo dinoi in aueje uos
a bellolabirinto,jho,glo4
ho,fuperbolabile , bench
ribufofruono ) bianco ir in
altre di aueja maniera , ris
tiene ancora apprejjo Casigliani inbueno>lo
able/etiembrejhablar, blando 3 batalla>
cabildojdefabrido ; ir m altre fomiglianti
Et auejla e regolagenerale : dalla qualefene cauas
no alcune uoci cajligliane douela .b. j pronuntix
fer,u,o uero almeno in un certo modo cfce partecipa
di}b,ir di,u,do di auiUa maniera che io ho uditi
molti udenti huomm di greca natione vronuntare
la,&,greca , o uero come da iqttjfm hebrei mi*:
A iij

fRETTA

SCRITTVRA

Jlat'm Italia infegnata la fronurtia Ma, 3 , he*


hea quando efenza daghes . La aual pronuntia no
hanno Tofcani nelle fue uod, & do auiene in que*
(le dittioni, boluer/aborecebixr,obra^ tra
bafojmanccbojcabe^ acabar } cabello.
faolatjbermejO; alabr } ribera ; abesar >
abuela>abqa ) r in altrefintili . Qule uoci
dubdajdubdr } cobdicia } & cobdiciofo
truouofcriuerfi co, b,etfenza)b,ma in qualtquc mo
iofifermano , mi far i ueere che Casigliani le
wojtrifeano di maniera , che la,l,o,niente}o foco ui
Jifinte Truouo ancora altre uoci Cqfligliane di
uerjmentefcriuerfi hora con,b,hora con,u,il che no
frocede da alti-oche dalia conformit o uer affinit
cheefrala,b,& la,u,come botOjVOto;barba>
barua^bmir , viuir^ gobierno j gouierno*
Si raddof>pda,b,da tofani in molte uoci ir co
fofe irfemplicifCome abbagliare, abbadejfa, ahi
harbagliare,aUracciareiabbracciamenti,abbrufciit
K,rabbattere,rabbuffare,abbelliretabbandonaretab

IT

PRONVNTIA,'

%attere dubbio,fubbito,rabbia,gabbia )filbato,&


nelle ultmefiUabe de tempi paffati perftti del dia
tnojlratiuo di alcune uoci , ir de tempi pajfati itns
perftti del defideratuo,o deljggiuntiuo comejco?
nobbi,conobbe,bebh hebbe , canterebbe ucderebbe,
leggerebbe,udirebbe,& infinite altre . Semplice li
truouo la,b,nelle uoci Cajigliane cofi nelle compos
jle come in tutte l'altre } abon^abtir, abatis

miento > abaxo } abaxar j abaxamientoj


abreuiar >abreuar> abotonaV > abrafaVj
sbracar jfabado*
Componendo^ alcuna uoceTofcana che comi*
ci fcr^i? per, f , con la prepofitione,fib,T , ob
ftgittnla,b,onde da obfcurare,obfcurus,obuiare,Jb
uenire uoahtinefifanno ojcurare, ofcuro , ornare;
fouenire,uoci Tofcane & dafubftantia.rjbjh*
nerejifirmanofoflanza,irfoflenere . Ho uijloin
fimili compqfttioni i Casigliani ilpi delle uolte ri*
tener la,b,come obfcura'oobfcuro > fubftan*

tiajfubjctg. Gutsno Tojcarn & Casigliani la,

fRETTA SCRITTARA
bJeUa vreDofttionefibjguenio uoce che comincia
ferreo me aflrejfi quelli[oggwgare Irfoggiufc
gere & affrejf quejli fojuzgdr doueji uedc
lafamutntain, gt&giatm in tutto.
Ne dall'una ne dall'altra linguaft terminano leJe uoci in,b, eccetto alcune barbare , acab , rab ,
viobflobflehebuh&fomiglianti . Dicono Cafi
glianilncob ir noigiacob,ir Ucob,farlandoji
del patriarca antico,ma parlando/iofcriuendofi del
lo ayojlolo ir di quelli c'hanno hoggi (fuejlo nome,
diciamo noi Giacobo et lacobo, ir ejft Santiago
ferloapoftolo & Diego > & Santiago per
nomi froprij moderni*
C
Oh le confinanti & con que
, Je uocah,a,o,u,la,c,ritienc
egualjirza nelle uoci Tot
[cane ir Cajigliane qua
toletta adejfa lettera

"t

ET PftOtfVMTIA

Jmplkementefritta , comefi conofce in quejle nos


Jre caldojmancatCortigknojncorajncue, cupida,
c1odio}crudele,credere,tvcca,ricco, ? in quejle Ca

figliane cabe,can faV;nuncajcomrjcogol


madojlocojculpa;cuyojclauOjCrueljacu
dT}acrcedr>& altri di quejla maniera, difji
difcpra quanto (petto ad ejpi letterafirr.plicementc
fcrittn, per che ala,c,nelle uoci Cajigknc alcuna
liotn s'aggiunge difitto una uirgola detta Periglia,
la quale come unapofrofi di auefia maniera ,t\t
r alhora la delta q con mi uirgolafirue irf pr
mntia come la nojra 7, quando ha gagliardo (bit
tiw,onde lafina che ha la nojra,? , in quejle uoci
fenza, confidenza) piacenza ,firza, tejimomanza,
marzo, fcberzo sferzopanzone,7accoro, triflanzuo
lo,fi pojjede daUa,c,CaJlighana in camorrajca*

ragoca^cunicaj fuerca efperancaj alcacaNr


comencar braco > lanca jcrianca eabeca,
^umo^mo^ojcoraconjefcaramu^ajpriuas
g ordenan$a;beo;ba$Opacada 3 acafran*

FETTA

SCRITTVRA

asacan>bo$o;bra$adajcaca aluidan$a , b*
altrifimill
Ma per che ne'fcpraiett effempi non se pofla
h,CjCon la7crigliafe no dinanzi atte uocali, a, o, u,
s'ha da notare che la,c,poja dinanzi aie uocali,e,T
ifl c'hahbia difetto la7eriglia o nofemorefi pros
tiuntia come s' detto della q con la zeriglia, r per
quanto io aedo nelle buone impreffioni , mi pare che
dinanzi a aueje letftre,e,", i > nonfifoglia porre
fetto la,c, periglia alcuna.ne io u la pongo mai co
me cofa non necejJariataccorgendomi che infimi ca
fo nonfolamente nelle uoci Cajigliane ma nelle la*
tine ancora promnHa.no \a,c,fenza zeriglia comef
hauejfe la ijejfa periglia : il chef cofuma da' nos
fri Lombardi ancora come adunque pronuntiamo
noila,7 , dinanziie,&jjnfyeranze)ianzeperdoi
nanze, 7eccd,penitenze. 7mgan,firzien,anzi , di
anzi, (bezzi, cofi pronunciano quelli la ,c, dinanzije,

ir,i~in acerca^licencia cercar, cerimonie*


naccoparccf;Cuiiocer,pr.udcnciaItt%

ET

PRONVNTJA

eia; filenciojdudadjcidral ciuiiidair in


altri di auejla maniera.
Alcune uoci Cajliglianeft truouanoferita per

(cCbr per^Cjpeofc & ci>comc conofceV>


conocrjpadefcer;padecr,ofrefcerjofrc
ccr;mercfccr,merccer cncarefciojenca*
tecijnafcido^nacidojentriftefcio > entri*
feco & molte altre , doue per una ragione fora
firft meglio ilponerui la ,s, che torh uia : per che
nella prima uoce del dimojlratiuo de' uerhifimili alti
frecedentifi pone la,7, dinanzi alla ,c, ir in molte
alt'e uoci ancora deli medefimi uerli,come conos

fcojpadezcojofrezcojmerczco, cnucje?
ZCO) laaual,7 , ha parfcfirfi ad alcuni conuertire
in,s,nello infinito,!?- in ahi luoghi i r a,ueJo per
che nonfirehhe buonjuonoffi ponejfe la, 7, diz
nunzi alla,c,aqueJlo modo fenezeer , aborrez*
ci) doue la,c,ha auafifiorza di, 7 , maj per ab
tra ragione uogliamo poi confiderare che l'huomo
naturalmente prima sa ir pronuntia , l'infinito che

RETTA

SCRITTVR

altra noce del uerbo , l? che per uentura prima s'


Jputv dire padecr^enternecr , ir glialtr'^
che padezco,entemezcO)&fimihfirfi ci rit
folueremoa credere chefi poffa irfi dehbafcriue
re queflafrte di uofenzats, gittnndofiin tutto la
? , trnon comertendola in altra lettera carnefice
Clamo noi dicendo,ardire, ardi)fornirefimi ,ordiref
ord,icendofi nel moflratiuo arifco,fimifio,orf
tfcoficcetto che nonfi diceffe douerfi ritenere in do .
la.s,^ come facciamo nei in pajcere,crefcere,na
fcere,creJciuto r pafeiutv da fafco,crefco , nafeo,
cofi pofj dirft da Casigliani nafeer, nafeio^
nafeido } pi preflo che nacr naciojnacidoj
It"famigliane , non ardirgi io nell'altrui lingua
darjentza.qual de due modi s'halbia dafeguire,f
lamente diro che ancorch la ,s, uififerma )fi pros
mntia di maniera che fare una medefima cofi con
la ,c, con iftinto fero alquanto pi graffo . Ne per
ci la,c,dmanzi,e,7;i,perdc lafirza detta difpra.
Molte uoci tofeane hanno la , t, dinanzi la ,i,fa

ET PRONVNTIA
j
Jaeni altra uocale : la aual,t,fi pronuntia come,?,
mi Casigliani non hanno mai la,t,di tal ifyrejfionc
in alcun luogo eccetto quado altra confonante prece
de laJ,come leccio douefogliono ancor tolta la,t,
dir leci dunaue in ogni uoce doue noi ufiamo la,
t,dinanzi laji,con ijjrejfione di,?, ufino e(fi Cai
figliavi la ,c, pero egualmente da noifi yrojtrifcc
\a,t,infententia^afiema, gratia,condmone, graiioz
J,JclJ1itio,occufatione>frudentia,ajfolutioneValen
tiajntentionejfrouidentiajntent'ijjcntentiefejjercb
tij ir in mille altre,molte delle aualif terminano an
cora in?a comeJntenza prudenza , heneuolenza
ignoranza,^ da quelli la,c,in grada obligac

on/entcncia^pruden^ia; paciencia ; feri?


tencie oracion Iufticajdeliberacion^con
ftanciajvalenciajcompoficinj determi:;
natio n > ne alcune di auejlefi connettono in cit
nefi dicono prudenza > fentenqa > magniti*
cenane altri fimilifra Casigliani,
, A aueflefllabe cha,cbetcbi,cbo,chu, danno Ca

RETTA SCRITTVRA
figliarti molto anzi in tutto diuerfi pronutia da quei
la che diamo noi , ma perche della nojra attorno due
flefiliale aro nella lettera,^, trattura auijlamenn
del modo con chefi pronuntiano da Casigliani : i
quali non altrimenti cfyrimbno , cha j che 3 chi*
chojchu ) che noi cia,ce , ci do >ciu , quando coft
d'una filabafocciamociayCiofiiu^omeyCe^furche
allefiliale cia,ce,ci,cio,ciu non preceda la,s,come in
fciagwa, pafcere}difciplmajfciogliere, afeiutto per
che alhora ui infogna altra regolatila aualeft uea
aera nella lettera,x>come adunaue pronuntiamo noi
cia,ce,ci,cio;cM,con le confinanti premeffe in bacia*
re,comincia,ciafcuno,caccia, acciaio , macero,fece,
cento^acejfrencifeyCihoyacino^ci^acio^omincio,
fnciuUa,cofi Cajligliani pronuntiano lefue cha*
c\\e)chi}chO)chU) in achaque.>minchaca

aproucchar^hechar , flecha , acha > tm*


chajluchajchanchilleria^lcche > hechc,
chinela>hechizero } hinchir } empacho*
prouecho > cohecho > macho derecho>

ETPRONVNTIA

botrachojdichojdichofo > chupa'r> tr in


mille altre uoci diauejla maniera.
Si eccettuano da auejla regola i nomi antichi
liebrei & Greci nelli duali chajchetChifChofhu ,ft
frombano da Cafligliani come da Latini et da noi
ir come \* ,\i , \t Jc , Xv . <& Grecijl che
Ji uede chiaro in quejlc uoci chaldeo > chanas
am,chamaleon;chaonia,chaosjcharon>
chcrubfnjcherronefo;chilo^;hiosjAchil
les ) chimera > choro > chordolaomor>
chusjchufi*
Dinanzi allefudettefittale Cajligliane cha>
chejchi,cho > chu } chefi grommano come le
dette nojlre cia,ce,ci,cio,ciu,non/ yonc ma' unaltra
c,come foniamo noi in molte uoci dinanzi eia , ce, ci,
cio,ciu,comefoccia,auacciarc,paccia,allaccia,fcacs
a,ucceUotaccefo,t'ecce,lac^Mcci , d'acci, picciolo,
ccciojmyacojlacciuoli , e len uero che lefillabe ha
ro,chajchejchi;chojchujioplc uocali hanno
lle udite granfana & quale alle no/Ire cia,ce,ci>

RETTA

SCRITTVRA

u,precedendo la,c,come baracho 3 cohecho>


dichojmochacho
Sifonno molte uoci Tofane dalle latine chan*
no, U, con la conuerfcne della)tjn,t, iffifcriuonocon due,tt,aauefo modo ,fulie%usfoggetto , aff*
Uus,affetto,ftusfitto,paUum,patto,doUor,dotto*
re,ekuius eletto,iraVtat ti-attn^aclis^el latte , pe$s
yettycottus,cotto,tellum,tetto,fruttus,frutto,fm
ciumfritto,feUa}ftttn,d che s'intende doue non con
corrano altre anfananti dinanzi , per che effendo al tra confinante dinanzi allax.nonf muta la,cjm,t,ma
ftgittain tutto . eh'altrimenti il Tofano s'offendei
rebbedelbruttofuonochene riunirebbe i ondeial
dittionefifermer confempliee ,t, cosi* Sanblus,
fdnw,uncluS)Unto,funUus}punto , extiriblus , ejlinto, .
tiricus,tinto,pladius,pianto , cinttus cinto . Qula
uoce autore da molafiferme con femplice,t, ir da
altri con, th> il che foco importa per non effer certa
opinione come in latino s'habbia daferiuere, potendo
hauer deriuatione dal Greco ancora. Ritengono
uolcntieri

ET

PRONVNTIA

5>

uoenteri Casigliani \a,c,in compagnia ieUajjnfr


mih dittioni come fand:Ojaudor>audtoriddj
paclo^offtoVjdocTrina/c&ajrecitd^a
c^a;refpecflojredtoxrjr cofi ancora damoltifi
pronunciano, altri leforiuono ir le fronuntiano con
una tfolajcnza,c,cofi patendo tdrjautoridavdj
frutO>effeto>dr con due,tt>ne ho trottate fcritte
alcune come fuj etto > cfetto > ma per quanto mi
fojjb accorgere yer la communeefbrejjone di due*
fot uoci ir d'infinite altrefomiti ueggw che no fro
nuntiano mai le due,tt,con quellaforza chefacciamo
noi,anzi fare che le dicano di maniera ch'alia fola
fronunna nejfuno mai pofoct giudicare ejjeruij non
una,t,fola . LaJUaba,chi,la auale fpejj'e uolteji
truouauftadaJcfocani nellefue uoci fi conuerte
affai uolte in,c\)ielle dittioni Cafhghane cos (chi*
uo.eiclzuothiaro^hto.chiouOiChuO) chierico
clerigo 3 chioccia , ciucca ) chiaramente , eia*

tornente
Molte uoci non com^ojle che uengono dal latino
B

RETTA SCRITTVRA
con clue,cC)Con altrettantefifiriuono irfi frommt
tiano da TofcantComeficcuSffecco^accuSffiacco,
hucca,hocca, feccatum peccmpacca^acca^t ahi
daltra maniera come tvcca,ricco,lc quali mi fare che
da Casigliani fiferiuano Ir s'eftirimano con >c,
jmflice cofi fecojflaco;boca>rico > alcune che
ne fcriuono alle u'olte con due , ce , come peccar*
peccadojMon m'accorgo chefiano fronuntiate ab
trimente che con una,c>fcla feroche non anno loro
quella uehementia che diamo noi alle uo Tofcane
che con due,cc, fifcriuono. Il medefimoauuiene nel
le uoci compofle con la p-epofitione ad rfuh nell :
qualifi mutnla,b,r d,in,c,Tcofiufino Tofani
Jcriuerle r proferirle con due ,cc, come accidenti,
accomf>agnaretaccoglierejaccoJ}are,raccordaretac*
crefcere^ccommiattircjccenderetaccorgerfitacconf
ciamente,accommandare ,foccorrere ,fuccedere , il
qual ufi non hanno Cafligliani i quali yrofirifeono
tefue uoci compojle con una,c, acompanar>aco

ger,acordavr;acrecenta'r;acendei: > focor*

JET PRONVNTIA
IO
tcx,ne importo che nefermano alle uolte alcuna con
due,c,come accafr accufado^per che la prolas
tione di loro e con una efek & fenza uehemena
alcuna.
Non hanno Cajligliani la,c, dinanzi la,q, come
noi che diciamo acqua,tacque,nacque, giacque, piacs
que,acauiJ}o,in luogo delle quali dicono aguaj cai

l> yazi;plugo;alcan<;o\
Quelle (illabe chia,chie,thi, ch'io , chi , oltre a
quella pronuntia della qualefi dir nella lettera, q,
ne hanno unaltra tanto diuerfa in molte uoci tvfcane
che nonj in qual lingua io mi pojfa trouar fillabe
ebabbiano la medefima efiirejfione , eccetto nella
grecala qual cofiproferijce nati , hi , xoj , hi, per
quanto mjlato injcgnato il proferirle dagreci na*
turali ir dottiffimi , Et quejla pronuntia nonfila*
mente pi a cuts della nqfrafiilaba ci , ma ancora
iella, jO,greca,T pi sauicina alla prolatione del
la \i greca che alla noflra,ci, Et per che difficile
Tintendcrla col librofilo aggiunger che per pronun

RETTA SCRITTVRA
tiar lene dettefiUabe,lalingua sba dajender tutta
fer la maggior parte dinanzi del palato con molta
frza , & fipojfono proferire con la bocca aperta,
ir le uoci doueft truouanojcno aue(le chiaro,chia*
mo^biauefmaccbia^ecchiatapparecchia.chiarenza,
cUedo^ecche^ecchieyichiejlojchefa^eccblorecfi
cbifOCchtparecck'hmafcbio) ueccbio chiouo , cbioma,
cbiojlro^uercbio^rrifcbio^biudo^ altre molte
alla cuifimihtudme non ne truouo uerunafra le uos
ci Cajigliane.
Il terminare le uoci in auejla lettera,c,non sufi
rie daTofcani,ne da Cajligliani^ccetto alcunejlra
mere abacuc>nabuc,osbec rfcmiglianti.
D.
On conofco differenza alcu*
na attorno lapronunta deb
la lettera ,d,la aual ba la
medefimafir7a nelle noi
Jlre uoci , dormire , dente,
dito^ altrefimili, & nel

ET PRONVNTIA

h Cajligliane dormiodientcj dedoy ir tutte


l'altre . Et come efrequente apprejfo di noi il ter*
minare molte delk nojlre uo in tv, cofi e proprio
Cajligliani il terminarle in do,il chefifi con la mu
tatione della^in^come creduto , creydo y uinto,
vencidojdelicatydeicadojudito&ydojpotu*
tojpodidoj* cofiauafi tutti i partecipij ina Ir
indoaduejlomodo. Etdouenoiin tore,finiamo
molti nomi uerlali,riguardatore,banditvre ir altri,
ir in dorfiruidore,amadore,imperatore) daauel
lift terminano uafi tuta in dor mutimdofi la,t,in,d,
come feruidc>rjemperador>oydr , vences
do^traydorjacufador,fine truouano per ab
cuni in, tr,tutorjautor;efcrptor
Et altri nomi uerbali dellafi mina che noi termi
marno inft'ice^omeimperatricejCotfilatrice, imeni
trice,perditricefiltatrice ,fini/cono apprejfo di loro
in,dora,come feruidora;acufadora j da alcuni
infuori terminati in triz, tiuttiz emperatriz*
* altri difimilforte.

B iij

fcTT SCR1TTVRA
Si raddoppia la,d,in molte uoci Tofcane compo
Jeda}ad,r da uoci cominciatiti per,d,come addur*
re,additare,dddormirfi,addormentnrfi , addolcirejX
che non ofieruano Casigliani i qualifcriuono lefiue
uoci perjmpltce^come adormirfe adormeci
do Se quefia prepofitione,ad) s'aggiunge ad ah
tre uoci che cominciano per altra lettera che , perj,
fi mun la,d,da toj'cam nella prima confinante deM
uoce fegnente^omeiammmjlrare^ammirabile, afif
Jirmare,affront!re,ciggradire,allargare,ammomre,
appellatone apparato,arrojfre,attento ,& infinite
altre . Etquando la uocefiguente comincia perjijb"
per)U,confinanh } alhora fi gitta la ,d, come aiutare
au'ifareMocato'Jbenche uoghano alcuni chefi pcjpi
ancor dire auuifire & auuocatv & altrifimili per
due,uu ; Diuerfi in ci e l'ufi de Cajighaniti qua*
li infimili compofitionifioglwno giitnre in tutte \a,>
ellaprepofitione,addome acarcar , acompa*
nar^acordar^efle quali dijji difipra adeuin^c

adeigaxaoadcl4ntaV;afilaijafittTiar;aflo#

"

BT PRONVNTIA

tt

xaV>agradecrjalrgr,alimpir,amone*
ftaVjapercebrj apetecr, atemorizat*
atentiyie gitttmo la>d} feguendo lajUtonde dico*
no aduerfo & aduerfariojma/guewio la } r >
ir la3s,fi muto la,d,di ad in effe ,r ,ir3 s, come
arraygrjarrancarjarroflarjarrcbatoar
rimrjarrodilIrjaffaetar;afTentaV;affuel
tOj quefle uoci ultime hencbe lefermano con due,
JJl non odo pronuntiarfi altrimenti che per una,$,co*
me ancora ajfai uolte le ritruouo fcritte . E* in ejfct
to ho oflruato i Casigliani non e(fere amici diferi
uere ouer almeno di pronuntiat'e le lettere doppie;
eccetto la,r, quale proferirono con moltoferza *
autorit . Ritengono la ,d, in adminiftracinj
adminiftrij admirable^ admitiV contra il
nojlro coJlume;il quale non ritiene la,d}in compofis
tione diprepofttione,ad, ( non con uoci che comma
dono da uocale come ad attore, adempire , adirarfi,
adottare,adulterare,nel qua modo effe Cajigliani
ancora ritengono bicorne adornamient;o>ad;>

, B aj

RETTA

SCRITTVRA

oracion^adultero*
Quanto da noifi fugge il terminar le nofre uo
ci m,d,tantv, in ufofra Cafigliani r particolare
mente in quelle nojre uoci che hanno l'accentoJpra
l'ultima uocale,come uirtu, giouentu , humilt }foa*
uit^ttUeritfCaritjutvritMnigmtafanttfus
tit,dignita,egualit ineguelitjnatiuita ir altre,le
quali da Cafiglianifi dicono virtudjuuentud;
humildaifuauidimortalidaifnaUad,
humanidad ; habilidad , hercdaM , eda d,
verdavd;charidad , audtoridad > benigni*!
daNd,bondadjquantida'djdignid^d^ y gul*
dd;defygualda'djnauid^d tutte con l'accento
in ultima come le nofre. Alcune ancora delle no*
Jre terminate in,tudine,come moltitudinegratitudfe
ne,ingratitudinefcllccitudine r altrefi terminano
i Cafligliani parimente in td,come, moltitudj
gratitud/olicitid delle quali ne terminano an
cora in Ire come muchedumbrej manfe*

dumbre*

ET

PRONVNTIA

tf

E.
Onapertojuonoft pronun*
tiaj'ojcani alle uolte la let
tera,e,come in defto,dejro
denti,perdita, uento ,fe per
fei uerbo." alle udite con
ifirito piferrato r pi
ofcuro',come in legge,feggia,uede,crede,intende.
Con apertofuono la profenfcono Casigliani ancos

ra in efptritu,efpadajefcucha.) & conjono


un poco ojcuro in eejcree, vee , fabe ,gli altri
ejfempi chejno infiniti ciafcun potr, in amcndue le
lingue perf ritrouare. Ecco adunque come s'ac;
cordano nella pronuntia di aueja lettera Tofcaw,et
Cajliglianijh aual lettera da noifi muta alle uolte
in,i,eflimareiJ1w<irc,e(J>erienzaif)erienza dr ci
dinanzi aUa,s,feguendo atra confonante . Alle uol
tefi muta U,itin,e,come battefimo.lattezarc, lecito,
Casigliani hanno in ufi Raggiungere late,doue no
naturcdmenteapprejfo di noi r do dinanzi alk

RETTA

SCRITTVRA

nojre uoci,che cominciano per,s }feguendo altra ci


finantc.comejpagnuolo, efpariol jjuiio , eftu*
dio.>/?refto,cftrecho> Jperare efperr,fifycc*
chio e(pejo,fiendcre eftendr,/cudo efeudo
/calciare efcalentr } fiala efcala fchernire>
efearnecrjficarfi efcalTo,/critora eferiptu
ra^irito.efpiritu, ritruouo bene alcuna uolta che
ufi toglie k,e,come fpanol fpada/pritu\ 6*
altriJimili ir majfimamente in uerficon 'apoftro*
fi f>rcccdente,non dimeno l'ufigenerale e d'aggiun
gerui la,e,nel modo c'ho detto anzi l'hanno tanto ver
froprio che molti pronuntiandofimiliuoci latine u'ag
giungonola,e,comeefabai efcabellum per
ftabac/cabellum, il che quantunqueftafilo nel
proferire & non nello fcriuere niente dimeno ejfor
terei ciafiunoche cofipronuntia leuoci latine alai
fidar quefio abufi,poi che il candore delle lettere le
tine non ammette tal aggiuntale qui ne altroue non
ttt ejfendo regolarmente . Mutano i Casigliani la
\,di molte nojre uoci modelle loro come in, en > il,

)ttra>enttenobih,nob\ez2)muii/t,embi
dia Selle compofitioni de' nqflri uerbi,ci feruta
mo affai dettatiti auefle particelle di,dis,ri,r del*
la,a>m,ra,comeldmandareidmoto,diuotioneydifbet2
tOidiflrattojyfoJoJinotydiuifiJiuolgdrc, diletto,
Mung<trc,dijfrjdmentejfnderejilengu<trcjffis
darftjifnlcarejimiwirejipingerejiritmjifigio,
difcredotdifcolpo,dijj>aroj^ftgillare , difgratiaji*
J^iaceretdijl\Uare,d\uerfo,d\mnare riceuere ridur*
re,ribeUo richiamar eScogliere,rimanere, riguarda
rCtrimpouerarerimlofcare/ifwoterejiprendcre,
raddoilcirejraccbiufi , raccontare rammemoratone;
racconfelare,ragguardamentv,rac<iuif}are,rabhrac*
ciareje auali uoct che hanno,ra,tanto uagliono auan*
tv ria,ondc dicefi raddoppiare in luogo di riaddop*
fiare & coji le altre . Wfano Cajlighani molta
frequentemente la,etinfimi\i ucci , come defenfis

onjdegolladura > demandar 3 demedia*r>


deleyto>derramalr,derretiNr,derriuar>de/
facojidr;defafio;defabotonar;de(abitui

RTTA

SCRITTVRA

arfejdefabezr , defatapar , defcalabra'r,


defcompadrr,deshechr , desherrar,
deslenguadojdefobedecerjdefnudojde?
forden,remocr,retrahimientO;retronar
retenirjreuerencia^eplando'r, requerir,
reprehenfionjretardaVirepofterOrepars
timiento;remembrarfe,repofo.>retardr,
recatir,r queo e l'ufigenerale nel quakfino
lcune eccettionijcome a^rejfo Tofcani reituire,
deuiare,deliberctre,7 afpeb CaiglianidiSe*
renciajdigerirjdilacionjdifiniciondifpU
tacotbr altre,aualiuengono auatutte dal las
fino* Si (zrminano ine moite uoci Tofcane conte,
ote, prudentejCorrCjduee.benefmalciT moite als
trefi dlie Caigliane,c2itorze}(\iette > hase,
ce,allende;de,fecretamente,he

et pronvntia;
F.

!>

luerfit aloma truouo at


torno auefla lettera ,f,in
amendue le lingue comefi
cuoraccogliere da (uefie
uoci T ofcanefire ,firmo,
confermareccnfirtare,fir
ft , doue It in altrefmthfi profirifce la ,f, come
nelle Cafiiglinne faltajfeojfiana, fontanal,
fuego, Quefiaktteraejfofi raddoppia neue
nofire uoci come,ajfrettme)ajferrare,affermare,af
fittuofimente,affetw,affogare,affanno , affaiicare,
ejfettojofficio.ojfinderejfcjfirirefOffenfioneyraffiz
gurare diffxcile,offerta,affi\ttione , del ual ufo non
mipaiono molto ojferuatcri Cajligliani ne con lojcri
uere ne col proferir, proche dicono difcil ; ofi*

cio,ofreceY;ofenfioVafimia4afrenta\afi
lr,r ancor che alle uoltehabbia uiofimi ts
tionifcriuerfi per due,ff, non dimeno netia pronun*
tia non nefintofi non una,& auao\o sufajjk in auc

RETTA SCRITTVRA
fio cafo con due,jf, ir lajlritturd r la promiti
tia nonjrebbej non con molta ragionej Uferuirft
ii,pbjin luogo di,fa e proprio delle uoci che ucngos
no a noi dal greco , ir non delle uo propriamente
ToJcane^omePaphoyPbilippOtSaphoJ^iphi^afii
fhae,Philofcpho . Non mancano per huomini di ho
mjjmo giuditio,li duali non uogliono ne duejle , ne
dire uoajcriuerf per,ph, la aual opinione molto mi
piacene ojla che uengano dal Greco per che come
fi muta la declinatone , cofi pu mutarfi ancora la
fcrittura,r tanto pi che feda Grecififcriue per
<p che importa pb e perche duelli non hanno altra leti
fera chefaccia il medeftmo effettv,onde tenendo noi
la,fapropria in aueja pronuntia ci poffiamo jruire
ieffa,f, lafcianio, ph, da parte . Et cofi potremo
con,f,fama peccatofcriuere ilofcfo,Pafifae, Fw
Jippo,* altre uoci.comefochefi fa da perfine di
rara dottrinane io fermer mai aifrimenft . La mes
defima ragione haueria da preualere con le noci Cd
(licione mcora;nientedimenduedo auafi tutti accor

ETPRONVNTTA

iirfi ad ufre in ci la,fh,come Pheboj phoro*


neO;Iofeph,Phocas;Philofopho Xeno
phon & altri . n,f, non truouo terminar/i alt
cuna noce nefToJcana ne Cafligliaruu
G.
j Onfiderata farfi aueja lette
ra,g,egualuirt banale
uod Tofcane Ir CaJligUi
ne , ferche cofi da noi/i fra
firifee, Gaeta,ingordotaus
gurio, come da Casigliani
Gafpar, gouierno , aguftin Solamente di
nattzi la,e,TJi,fi fronuntia la, g,da Casigliani co
mjjf'tr'tio un foco fiugroj[o,i?' fiu confufo, che da
noi . di maniera che lalor fronuntia in aueje duefd
Iflfce,ge,gij pu direejjer mezafra la fronuntit
che diamo noi ag, gi , ir duella che diamo a [ce,
fci}come gcnte,mugrjgeneral,geftoj prU

uilegio;gtron> ginete> giraa*

RETTA SCRITTVRA
Si frojrifcono da noi quefle filabe gua ,gue,
gui,guo, di modo che uififerite la ,u, dr quanto a
quefle due gua guo,fono Cajligliani cofirmi a noi,
per che cofifi.finte la,Ujinquefle nofre uo,guas
dagno, guatare,dileguare, guanto, guari , guarire,
guafo^riguardo,fguo,come i quefle Cajigliane,

guarnecerjaguajaguadero; a guaducho*
aguardaV>menguaV>rnenguo aguo > lem
che alcuni docono antiguofcnza efj>rimere la , in
In quefle dueJllabegue,gui,ancor che noific
ciamofintirla,u,neUoiJleJfo modo che nelleffraz
dette gua, guo, come guida , guerra , yerfiguire,
guercio,niente di meno no uififinte quando e pofa
nelle uoci Cafigliane',anzi quella fronuntia che da
noi riceuono queflefillabeghe, ghi,in ghermitc,ghe
uara, gherardoflreghe,feghe,leghe,righe neghet
ro,ghirlanda,f>aghi,frieghitlaghi,ghita.fianghi,2'
altre,la medefima riceuono da Cajhghani aueflefd

lale gue,gui,w guerra 3 gueuara > pague,


apeguepluguejanguiUa;gm"tarra;guiac
pluguiflc

ET PRONVNTIA
17
pluguifte l? molte altre.
Sono per fochi (fime uoci Cafigliane nelle qua
li la^dellafiUaba glie {finte non come confinati
te della maniera chefijnte in agua " altrefimtii,
ma come uocale i quella maniera che fi finte in
puedo > fucgra > cuerdo> etfino le dette uoci

verguenda^verguenca deguellan; ague*


to Non truouo Casigliani kauere alcuna noce
ouc quefefilialefano dijlrana fronimtia come
habbiamo noi quafifimile aejuelia che dififi di Jcfra
di cbia^hkjchifihio^hiu^e ui e altra differenzaj
non che quelle dette d fcpra nella lettera,e,hanno pi
frza di queJe,quantolefiliale Grece JujX^xoi,
m, hanno pifrza di y\, yi, alla acuta pronuncia
delle quali > , yt, s'afifimiglia quella di ghia ,ghie
ghi,ghio,come ghiaccio,agghiaccio, ghiande, ghot
to,inghiottire,uegghi,uegghie,uegghio . Nons'u
fi da Cafligliam la,g , per proferire quefiefiliale
glia, glie, gli j gl'io ,gliu , di queh maniera che le
ponuntiamo noi in maglia,figlie, gigli,fiogliO)Jut
C

RETTA SCRITTVRA
gliulo ma in lor uece s'ufano due ,11, da effx Cajli*
gitani comefi dira trattando/i della jlfolamentefi
Jruono della g con,l,in quel modo che fronuntiamo
noi gla} gle,gli,gh, glu,in glauco, ingkj anglia,
gloria , conglutinare , alla cui fimilitudinc dicono

aglayajgleba,yglefia , anglia > gloria Cu


glojgluten Di aueflefillabe gna , gne }gni,
gno,gnufi dir nella lettera,n,doue mi uerr pi a
fropofito.
La letteratc,di molte uoci latinefi muta in, g, al
cuna uoltn nelle To[cane,ir Cajligliane,ma pi an
cora nelle Cajigliane, come locus , luogo, lugar>
jcus.fuogo huegOjO fuego^ico, dico, digof
amicus amico , amigo > mecum,meco , comigo>
tecum,teco,congO)fecum feco , configo*
Quando nelle Tofcaneuoci due^concorrono dinan
zi alla uocale delfine della dittione ; molte uolte la
trima,l,ft mut&in,g,feguedo uoce che cominci per
uocalctr alcuna uoltn per confonante nel maggior
mmerotcomeauelli,lelli,jguendo huomini , occhi,

"

ET

PRONVNTIA

if

o atrefimili dittionifi potr dire quegli huomini,be


gliocch,frategli r nipoti , attendere a cattagli di
che era ufatOyir cufifa per migliorfuono , il che
non accade aliatoci Cajigkane , perche iloro mi
meri del pi nelli nomi nonfi terminano in uocaleco
mefi dir infuo luogo . Si raddoppia in compofitio
ne U) g,da Tofani come ragguagliare}aggiungc
rc,aggirare,ragguardeuole aggradare , apparegs
giare3aggradire agghiacciate, oggetto ,fcggetto,
foggiornare,fcggiaccre,fcgghignare,fcggwgas
rc,i?fuori di compoftione ancora peggio ucnegs
gio,oltraggio,feggio,raggio,pioggia,caggiothg*
g poggio,& molte altre ,fi muta ancora lafUahd,
'
tiojele noci latine ingio delle Tjf&n&cjimgM.k ^^^
t&kffcS* nn^trnme palatium palagio , pretiumj^
pregto.ratio ragione,fruitiumfcruigio,ir cofi,la
s,ing, Blafius Biagi,penfo pigione, Verufa, P
runa,ir affai uolte s'aggiunge la,g, alla ,i, come
luno,Giunone,loannes Giouanni,iuJlus giufo> lai
cobus Giacobo,hencbefi dica ancora lacobo, ir le

9 g

^*

"RETTA SCRITTAR
cofo,Ucerc,giacere,hdcus,giudeo, lefus , Get,
\ufittr Gioue,iuramentum giwamento,iuuenis, gio
uaneyhieronymus girolamo,lanus , Giano, iugum,
giogojocasjgiuogojamjgiajuliusgiulio&infi*
mealttewci*
Niuna di quec regle ojferuano Caigliani
fer che tanto in comfofttione come ltroue ufano
um,g,fok come agradecer > agradecimien*
tOjagrauiaVjtragarjtragOjtrage j ne mutano
la,t,in, g3 fer che da falatiumnno palacio ) da
fretium precioxJd ratio razn}ne muttmo , la ,s,
in,g, anzi dicono Blafio j penfiotb Perufiaj
ne aggiugono la,g,aUe uoci latine che cominciao per
i,anzi le cominciano feria medefimajjicendo lu*
tiO;uavibIuitO;Iudio;IeiU; hen uero che la
fronuntia loro in quee uoci che cominciano fer,i,e
quaft come lanora con l'aggiunta deUa,g} del che
ragionera nellalettera,i,con laiuto diuino . None
uoee ne Tofcana ne Caigliana chefi termini in,g,
nonrankragog,magog,fileg.

ET

PRONVNTIA
tf
H.
Stato r non picchia con
trouerfia fra Tofanif le
itoci Tofane cfce uengono

dal Greco, o, dal Latino s*


habbiano dafcriuere con
ajf)iratione,o, no et per che
non uogliofondere il tempo in raccontare diuerj
cfiniom,dirfilamento che mi pace mlto che l'atti
rationeji ponga douc la necejjtta della pronutiala
richiede come inpoche,parche, pochi, tronchi , archi:
perche dicendo/i pce>parce,poci,troci,arci, nel mag
gior numero la,c,haueriajnza,h,molto diucrfijuo
no da quello che ha nel minore poca,parca,poco,tron
co,arco . Per ornamento ancora e bene di porre l'a
Jjiiratione nel principio di molte uoci, che uengono
dal latino,honore,huomo,hora)humido,humano , ha*
lito,babilith,hoggi,hieri,b' per differentia ancora,
come ho uerbo,a dijfentia di,o,auerbio di chiamare '
ir difgiuntiua ouero , ha uerbo a differenza dia
C
iij

RETTA

SCRITTVRA

particella del,terzo,cafctb* poi che il uerho haucrt


uien dal Latino hahereche ha l'afpiratione in prim
pio communemente da quelli chefirmofi Jcnue co
ffiratione in tutti ifuoi tempi,hoyhaueua,ho hauuto
haueua hauuto,hmero,hahbi , huueria ir cofi tutti
gliatri , ir perche nelle compofttioni Cafigliane
ueggiofritto quejo uerho hora con aftiiratione ho*
rajcnza,mi rifoluo a credere che molto poco fppiat
no quelli cbejnza afytratione lofermano,fi perche
uiene da haheo latino,come per uedere i Cafigliat
ni amici(fimi diauefa lettera,h,ne credo chefi pof
fi biafmare lo fcriuere cofi il uerho hauer Caflis
glianoyh}hs ha\hauia > huue } huuiefle,
huuiera > haya , ir il reflo de glialtri tempi,
con ajhiratione parimentefijcriueranno l'altre noci
Cafigliane in principio ) che uengono dal latino,
horajhajohombre, humanidd > habilis
daMjhonra/tiabto , ir olm molti . Si interpo
tieancoralafarMonefra la>g, Ir alcuna uocale
Jguente nel maggior numero , delle mei Tofane

ET PRONVNTTA
*o
acciochefia ilfuono conforme a quello del primo mt
mero^rcgafJlreghejlagoJcigbifUagouaghi.come
affi difopra dop latc,ne importo che amico foca*
amici,h" altri di aueflaforte perche qui parlo della
regola generale come auiene a Casigliani che per
continuare il medefimofono pongono la ,u,fra la,
g,Lr la uocalefegucte come pago p^ie^plu*

goplugue,apegaapegue> ruego rue#


gue, deh pronuntia delle aualifilabefu detto di
Jcpra a baflanza . In altri luoghi credo che Tofcas
nifi contentcra.no di noferiuere tafj>iratione come i
TomaJ,gete,Mitridate,Tefeo , reno , TeJJaglia,
teforo ancorch alcuni contradicano, le duali tutte et
altre di auefla maniera mi pare che Casiglianiferi
uano con afpirationefeguendola ortografia latina.
lajjde alcune uoci latine fi conuerte in hi delle Tos
fcane & reja immutabile nelle Cafigliane come
clauusjchiodofhuOidarusthiarotarO) et altra
E proprijsfimo a Casigliani conuertirla,f, delle
uoa Latine * Tofcane mjh,come e proprio a Tot >
C

i$

RETTA

SCRJTTVRA

fcanijl ritener la,f, ielle medefime uoci latine co


me,fico,higo,figatD,higado>firro , herro>
febraio, hebrero jfirmofe , hcrmofo >fccia,
hez ferita herda yficcar hinchar , femore,
heruor^ZiOjhijoj fccia, haz, fua,hmai
Jhjidio haftiofinaui hafta aqtu\ falcone hai
cn,fare,hazr}fatto hccho yfimina hem?
bt3,ftore,hedT> fuggire huyr>Jwno , hors
no,fingo bongo >figlia ho ja > falce , hoce>
finca,hotea, fmo,humo>furto hutto jfufo,
bxx(0)filo,h\0)' mil'altre nehauali tutte la,b
ha granfbiriw & granfirzaper chef pone in ho
go di confinante . Non hanno noce alcuna propict
Tofani chef termini in,h,fe non la uoce di rxfo ah
tolta da latini per che i nomiframeri che Cafiglias
ni terminano colfine attirato cofi beth,caath,mecho
rath melchijdech,fuph^pprejfo Tofani di giudh
do chefuggono quantofi pu l'afbiratwnefi termi*
nano inauefo modofinza,h,caat, macorat,jufmel
chifidec.
' 4

ET

PRONVNTIA.

<I

I.
Vandola ,i,euocale tanto in
principio quanto infine del
lafillaba egual fronuntia
ricettala Cafiigliani ir
da noi , onde egual uirtt
haur in auefile nojre uoci
impetotrif,uitio,& in auefie Cajligliane^ofes,
peligro,libradojenfierno,r altre. Ma qua
do la,i,e confonante egran diuerftta nella fcrittura
dell'una ir dell'altra lingua , fercioche ejft Caji*
gitani nonfcriuono la,i, confinante in auefiefiliale
ia,ie,io,iu,di quella maniera che le fermiamo noi in,
gennaioJbraio mighaio,aio faio,faia,muoio,muoia
aiutotma in luogo di quefia ,i, Confinante fierbata la
fronuntia nofiraferiuono hyigrecajxn quefiefilla
le ya yeyoyijcomc fuya;raya>raya*i t fa*
yboyejoyes } mayo } defmayo } yufo,
ayuntr ayuno } neh quali & in altrefimilift
foruono dellaygreca per confinante . Non manca*

RETTA SCRITTVRA
no pero alcuni i qualifijcruono della medefma,i,pic
tiolaper confonante ancora , & quantunque altri di
cejj in quefe uoci la y greca non ejjerfempre con
fonate ma uocale ancora,^ fayo r fuyo rfi
mh ejfer uoci di trefilale ir non di due,non dime
no lafciato il contendere da forte non per quejo res
Ja che. nonffcriua da Casigliani nel modo c'bo
detto del che pi apieno ragioner nella letteray, al
Jio luogo.
Hanno i Casigliani unaltra,j,longa deh quas
le in principio, ir in mezo della uocej neferitone*
per confinante irfi come non hanno mai la, g, in
qHefeftilahegia,gio,giu,coft in lor uece dicono ja
jO))U,Quella feffa prolatione adunque che noi dia
mo allefillabegi, gio, oiu, in Giacobo Giouanni,
Giunone mangiare,prigione} giurare cangia,ragio
ne giudeo, giardino, giofragiuoco la mede/ima da
no Casigliani allefiUabe}fi,}0>yjL,netie quali la j
Unga uale quanto le noftregt7'i,inqutflama

niera fe/^aWiojQ;trabajaV^ui ejojludio

T PRONVNTIA

hoja^veraiejojjuez^mo jr j efcarauajo>
juboVnwjadero^ornalero, juftcia , ir
JtmilijLaJillabage che ufiamo noi ingeneregente,
geometria^ingegno ) gefo , ir famigliatiti , hanno
quelli ancora m gcntcjgcfto^gentil , engen*
drijmuge rigenerai jgencralidd } come
difj di(pra,ma ufino ancora in luogo di g, lafih
laba>ie>con ulonga della mede/ima fronuntiajves
jeZiTecojeT) efcoje , trabaje . ne mi maraui*
gUo di quejlafrittura cofi diuerfper nonfiferui
io cono/cere fferenza alcuna quanto alla yronum
tia,ferche,o,cbefcriuano ge,o.> je , le proferirono
come difji diJpra,deRa,g,con ifjiirito un foco con
juj ly graffo col qualeJjiritv cofi alquanto conjz
fo fronuntano fajOtjUdettt difcpra la qual pr
nuntia mezafrale noJregia,gegiO)giu , ir
fcia,fce,fci,fcio}fciu,delle quali ultimefi dir nel*
alettera,s,copiofmente . La medefima pronuntia
danno allafillaba)gi)Coe mezafra la nqfra, gi,etx
Jci,iHginete;giroii; gigante > & altre fimili

RETTA SCRITTVRA

ne truouo cheftfcriua mai ymete,yron,ygante i ne


alfre i quefla maniera . Qula j longa e ho ietto
hauer Casigliani Lr daloro ufarfi nel modo inte*
fojballiamo noi ancora , ma con lafolitn pronuntid
nojra della i piccioli, quanto poi alla maniera diferi
uerhfi ufi alcuna uolta da tofeani infine della uoce
cofi perdonj,mani,finj,il che e arhitrario,cofi finc
diciafeuna parola che (iterminnjyComeinpmci*
fio di verj e di prof e di nome proprio.
Come ijjt effir proprio a C afligliani preporre
la e alle uoci Cajligliane che cominciano da,s,figue
do altra confinante cofi e proprio a Tofeani il pres
porre loro la}i)Comefiondo ifconcio ,JleJfi fieffi,
del chef dira aluogo apportano* Si fanno molte
uoci Cajliglianeinterponendofla,i,fra una conf4
nanteirk.e,figuente delle Tofane come terra,
tiena>trmpo,ttempO)ejfendo , fiendo } lene,
bienjfipejftXvipieffe,finto , fiento } intendo,
entiendojwcrcor^miercolcsjwe/cjmie'i.we
litura^i^iXcmemb^mkmbxOtnbia, nic*

ET

PRONVNTIA

ij

hh>ucue,nieuejfemore fiempre> fette, fletei


feruo, fiemo>Jrf>e,etpe)UentD,viento fer*
ra, fietrajl che accade molto nelle nojre itoci in
mentotabbattimentotab&tiinient0tincantamnto,
encantamiento, contentamento , contenta*
mientOjiwfenJimenfD, entendimiento* intera
temmentv> entretenimicnto y ir cofi con la ,i,
fcriuono ir promnftano ancora le proprie uoci loro
acabamientojacatamientojacoftamien*
tO;acercamientO;CndurecimientoQu#
Jla regola in molte uoci non bluogo come feruitor
{emidrjjntire, fcntiouewr^uenir, ir gfi
neramente s'ejelude da tutti gli autrbi in mente i
qualififcriuono da loro ir da noi fenzaj, dopo la,
m, hahlmente , habilemente } abondantzmente
abondofamentejnmdtomewfr,agrauiada*
mente,fe^aratamentepattadamente ,Jrct
feOTenfe,cftrechamentejOiapretadamente
drtjficiofimente artificialmente > chiaramente
claratnente } affannatamente j congoxofa*

RETTA

SCRITTVRA

mcntCjoluflicatnmente,o, doppiamente doblad


mcntejafcojlamente^ feondidamente; pietas
fornente piadofamente . I nomi che uengono
da latini in memum,non ricettano la,i,da Tofani do
p la, m,mada Casigliani alcuna uoltnfi , alcuna
uoltnno, come farmientO;tormento } argu*
mentojfundamento > teftamento In ah
tre uoci doue noi habbiamo la,i,fra.b,ir,l, da Cd*
Jigliani uift triglie come terribile,tenible j affa*
hle,2&2tb\c)fo^ihleS\A^t\b\e,uariabile,\XZi
tiablcjnotdik.notahlejntetiigibileititellioh
bejinuifibileJLnuibc * Separatnfifobafo lai,
dalla (guente uocale nelle uoci Tofane in rima ma
non in mezo del uerfo , ir infine delle cbiuj ouer
claufule di proJc!pio,dio,fpa, $y,g,ueri\ajzictmiet
ir nelle Cajligliane mio,miajhafHo;partia>
venia vngia In molte uoci Tofcane unafolafil
labafi fa con la^" con la uocalejguete, auaccia,
caccia,cio,acciocbe,fanciulla tnegua,piedi,riede> lie
tvtchiedo,piu,pianto, piango,fiaga, piacere,piaggia

ET

PRONVNTIA

c]^iofrojfiacofiato,Jffia,compiuto,mangiamo,T
jhcciamo quandofono preferiti del dimofratiuo,ma
in mangiamo facciamo frefent delfoggiunnuo la,
ijfiparatafillaba aUa,a, queja unione deUa,i,con
la uocalefeguente e nelle itoci Cajigliane ancora
come pie,piesjmiedoientendimientojfieti
tCjmientras;ticnda Siterminauo in,i, molte
delle nqfre uoci,come Naf>oli,cloritmiJi>fi>cosi)S>
ir parimente delie Cajigliane marauedi^m
ui\aqui,aflix & infinite altre.

L.
Nafola,l,f froniita da Ca
Jligkam Ir da noijcnza di
uerfiia alcuna) comefi ues
de nelle noflre uoci lero
luogo,jalfo,filtto,lodaref
" luce, r nelle Cajigliane

librcalabrjugatvhablr , loar lee , nelle


quali ir in altrefimih la,l, egualmentefifente ir

RETTA SCRITTVRA
fi pronuntia : La differentia conffe nella proatio*
ne di ducllyCongiunte, fero che con fiufirttfpirito
T con maggior uehementia proferiamo noi due>U,
unite che unafola . gufa degli Hebreiajxando pr
mntiano lafua^j con daghes il chefifnte in
Apollo, palla,f'allafolecito,capello,filila fquille,
fclleuare, lciht}lla,uolle,illuminare, allontanare , ah
leggerire. La qual pronuntia non s'accetta da C<w
Jigliani anzi in quel modo che apprejjo di noifipro
mntiano auefie (diale glia, glie, gli, glio, gliu , in
taglia,figlia,magl'w,figlia,moglie,accoglie,Jloi
glie,figlie, [cogli,mtngli,ttauagli,<:iglio,giglio,fis
gliuolo,'fimighanti,nelloifiejfo modofi prof?
ri/cono da Casigliani due,Ujn,d'elloslfomar,

lleg^hallr.alIde^ll^alHellos^llas,
allegr,lloraVUueue,llour;batalla,cals
laNr,cauallero, gallina.hablilla, marami*
laV,martiliar,mcmbrillo , tnillr , millo*
ties,trillar,vcllaco,eirella,mo/fe uoci che ut
gono dal Latmoftfcriuono da alcuni di loro con due

Uti?da

ETPRONVNTIA

t;

D,^7* da altri con unafla,lenche la maggior parte


lefermano con due ,l, ma in qualuncfi modofifiaje
fronuntiano di quella maniera chefi profrifee una
Jcla,l,r con ifpiritofenza uehementia,come Hill*
ftriffimojApolloniojApollo tranquillo
cxcellente ; Achilles , le qualifono proferite
da loro come fc fifjero fcritte , Iluftnirimoj
Apolonio,Apolo, tranquilo > excelente
Achiles. Come peculiare a Tofcani mutar ldt
>delle uoci latine modelle Tofcane, cofi hanno per
cojlume,i,Cafligliani dilaniarla immutabile nelle
fue uocijcome pluit,pioue, lineile,fiamma,jami
ma,llam3i>placet piace fhze}clamare,chiamaret
llamar } planhlus pianto , llanto > plaga , piaga,
lsig,3i)plewspieno)lleno,plumbum,piombo>plo
mpj plicare piegare,piegar;planta,pianta, llarw
tajC^Ms,cfcJdc,llaue;pldnM5,piflnojllano,excni
plum,ej[empio)exemplQ)templum,tempio}tems
plo,clflr5,cfcwro,claro,jloj/iore,flor, & molli
diri a aueflafimilitudine . Kaddoppiaft auejla Ut

RETTA SCRITTVRA
ttra fa TofcanineQe uoci compojle^allacciare, aliar
gare allungar e;rallegrare,allentare^alludere , dllaz
garejxllegerire , allontanare ,follazare ,folleuare,il
che non e in ufofra Casigliani : i anali in auefle co
fqfttioni non pongonopiu che uM^I,alargar,aIon
gar.alongamiento.alumbraV , alumbra*
miento^liuir^legre.alcgrarfcMe ofla che
mfi dica la,l,raddoppiarfin allegai , allanar,
follamar, per che aueflo non procede da la comi
fofitione,come hen conofce chi confider ifuoifem*
pfccUlcgatJlanoJlama } & la cagione dinon
raddoppiar la,l,infintili compofitioni e perfuggire
h iiuerfita della pronuntia,percioche,per e([empio,
frojrendofi h,l,in largo da Cafigliat di quella
maniera che la pronunttamo noi ancora , per effere
una,l,fola,fe laraddoppiafferopoi in allargarfi
rebbe necejfario mutar pronunha,(condo l'ufi loro,
ion hauendo la,ti,doppiafuono in alcun modofmile
th,l,fimplice per la tegola di fopra dimagrato.
* La^&k^de'uerbiTofcawfimutnalle uol

IT PRONVNTIA
tt
ft income fer imfonlomi,imfoloti,imfonhfi tienlo,
tienla,tienli,uederlarfifuo direjmfollomi imfolloti,
imfollaftficUofica tieili,ucddla,cofi da Cafliglia*

m ancora, fer paliarla, contarla proponer*


lo.mudarlo.dexarlo, efcrcuirla , dezirla,
mirarla.moftralas , echarlas .quererlos,
mandarle^mandarles ,ft fuo ancora dire *
mefrequentrmentefi dice contalla proponeb

tamudallo, dexllo, efcreuilla , dezilla,


mralla, moftrallas echallas , querelles,
mandalle.mandalles Si raddovtia ancora
ofo'l uerho T o/cano ch l'accento neultima fiU
laba;come fer lo dirb,la da,li forro ,fi fuo dire ele*
gantemente diroo,dala,forrolli,il che non s'ufa da
Cafligltamch'io habbiajcntito euio. Pochiffi*
me uoci Tofcanefi termmano in,l,naturalmente *
me il del,al,col,fiil,ma mofa fer accorciamenio del
mafchio ir dekafimina, nel minor numero ejje
uolteyedirado nel mag^ore,comejo\,u&,humxl}afrii
gentil, le aualihamo Nonele , uile , humile,

S !

RETTA

SCRITTVRA

aprtlejmumerubil quanti,cruelfintimentojjjief
ttal diuotionefigliuol mioficaol yotere,uual ftfif*
fi il uero, gentil donna, fcthl malitia,belfihte. Do
ue e d'auertire che dinanzila,s, feguendo ultra con
fanante nonfi termina aueo tempo per accorda*
rnento akunauoce in,l,onde nonp dice bel >irito,il
Jbirito.del (biritcjlfmarrito camino il ftamo Ire*
ue^uelsfindorono^icciolatiOjnelJ^atiOtdelato
nelfcoglio.alendere nelfernere , auelejfo , del
fcendereAmmyo,ma in lor uece s'ha da dire hello
ir,lo>iriw,delloJj;iriw,\onrrito camino , lo
fcampo breuetauello sndorono , pecioloatio ,
fl>atiQ,ndloflauo,delloatv,nellofioglio,allofcen
derejnelloJcriuere^ueUoejJoydellofcendere^llo
[carneo . Infinite uoci Caigliane in^regolarmen

tefi terminano come el.dcl,aqul, qul , lau*


rel,poitol,bedeUl, fol , cordel , maris

corbreabtiaturbvi4!, f0ti4b fmzel,


tfpaol , torgel , efpiritul > corporal*
portabarumaU -

. a

ET

PRONVNTIA
*7

M.
^iftrme e la pronuntia di
a.ueflalettera,m,a noi ira
Casigliani -.come fi ude
' in aucfe uoci Tofcantjmol
tv,megho maggior , mirto,
emuloyl^ in auefe Cafis

gitane mejor,muertOjmiel;mtentras; mos


let&'Jimili,(? come noi preponiamo hjmjdincm
zi,fc,m,p,in auefle uoci omhra,tomba,ttimburo, gant
loa,commime,comprendere compire & abefmilii
cofi la prepongono efft,nellefue, erobargo>em*

butir^embotaVjemmagrcct } compade*
cer^competdor Egualmente ancorafi muta
da noi la,n,in,m,nelle uoci compone come, commets
tere,immortde immaturo, comprendere, ir da aue\

li in cmponconar empegaY>emmagreccr,
compadecer competidor ma la,d}cifpreJfo
dinoift mutnin,m,amminiflrare,ammonire, ammae
Jlrarc,ammirabAe ammafjare, Ir da duellifi ritte*
D

iij

RETTA SCRITTVRA
nchMn adminiftra*r , adminiftracin ad*
tntiV Ne raddoppiano ejft la,m,in alcun temfo
de uerbi come facciamo noi dicendo amammo , vani
cemmo,ne ancora per accorciamento raddoppiano lei
tn,comc noi in aiutrommi,tiemmi , piouommi , cons
temmi in ece di dire aiutaronomi,tienemi, fbuono
mi conuienemi . Niuna uoce ne Tofcana ne Cajli
glianajtnfcc regolarmente in,m,j nonjrejliera,
come Adam,falem . Per accorciamento dicono To
fcani come pojjam noi hauer auejt fenfieri;chej
rem noi,che non habhiam noi , nandrem Jcllazando
come hoggi bauemfitto t noi ti darem tonto di due
Jlopalojn cambio di dire foJJamo,firemo, habbia
mojandrcmojiauemo , daremo.

ET PRONVNTIA
jS
N.
Onfirme alla nojra e la pr9
mntia de Cafigliam alt
forno aueja lettera^, auan
do e jmplicemente poflt
come in aueje nojlretnodot
nato,nipote,nido cento$mto
fmtojbr in aueje Cajligliane conocido } ne*

cedadjningunojnombrecantidad^ntrcs
gar bototfr mifle altre Quando poi duejnn,
fi pongono congiunte ,fi pronuntiano da Tofcani co
i mede/imi iflromenti naturali,con i aitalifi pronun*
ha unafola,n,ne altra differenza ui ef no che magi
gior uehementia diamo attardatone di due,rmtfhc
di unafola ir diauela maniera che fi profrifce la
JJ yhebrea con daghhj il chefi comprende m pana
no,penna,uanni,panno iloMalcofume non e de'Ca*
fligliani perche come noi protriamo auej'efittale
gna,gne,gni,gno,gnu,in Spagna, regna >fgnat
Jegnetompagneflignejmpcgnijlagni, lagni ) re

5 S

RETTA

SCRITTVR'A

gno,legno,fogno,ragnuoli, cagnuoli ,fimilmentefi


frofrifcono da loro con due , nn^nna^nne^nnij
nno;nnu;incfpannajninnc2,rennir,fen?
tior>pennula bench ne ajlampa ne a penna s'ut
fi di forre due,nn,in auejla frolatonc congiunte ma
Ji pone un,n,Jla con una uirgolajo titolo,o,puntx>)di
Jpra,detto da Cafligliani tilde, la aaal uirgolajla
iu luogo di unaltra,n,forte chela tilde infteme
con^ft projrifcono come ho detto per gna ,gne,
gni, gno, gnu, cofi E fpana;nitiez; refiir } (a
norjpenulajengano;cerdenajarana , (a
noriojvitiajfonarjcnfetiar Non niego che
Cafligliani non bahhiano nelle uoci loro quejlefilla*
hegna, gni, gno > come noi mafcno nelle uoci che
uengono dal latino come benigna, benignidad
jbenignojdigna digno,dignidad; magn
fico magno, degnamente , ma in effetto con
la pronuntiaquafi tutti poco3o, niente ut efyrimono
la,g.Si raddoppia auejlalettera da Tofcani in uot
compofle come annouerare,annegare > annodare, >

"X

ET PRONVNTTA
39
&r altre il che non truouo nelle uoci Cafligliane Si
mutala,n,in,r)da Tofcani & da Cajigliani, come
irregolare,irregulao corrompere corromper*
correjpondere correfponder llito dicono
Tofcani per due,11>ne11ajcrittura ir nella pronun*
tia mutando la n, in ,1, Cajlagliani lafcriuono per
due,U,ma la pronuntia loro e per una,l,fcla : perche
pronuntiandqfi da loro per due 11 , non rejlarebbe il
fuono d'unafmplice,l,perla ragione dettn nella let
tera,l, La n,chefi teglie da Tojcani ad alcune uoci
perche tre confouanti infieme fin dura pronuntia
come coflrettv,cojlituire,circojlietto,circojlantia, cir
cojlantef ritiene da CajiglianiJmprecTeni
do,circunftancia & altre. La,m,di auefle uo
ci latineJcmnus jfcamnum jfi muta in,n,neUe Tos
Jcanei? Cajliglianefcnnojcanno, fueno efea*
no , rejlando in ci la fua pronuntia a ciafeuna lin*
gua fecondo il modo detto dijcpra. I Casigliani
delle fue uoci terminate in,n,hanno graniiffimo nus
nero coft nelli nomi come nelli uerbi : de aitalifi p

RETTA. SCRITTVRA
tra uedere ajuo luogo , Ir in altre farti ancora del
forlare Lr particolarmente,i,nomi Tofcani termi*
nati in oneft fanno Casigliani coljmrfi in onjcffii
ftone,fufpicidn , iuotione deuocin fimulas
fione,fknuladon/tfgione,razib Scipione Set
pib difj>ofitione difpuGciori; mentirne , in#
uencion, aioratione , adoracin* paffione,
paflidn, peUegrinationc} peregrinacin, pre*
ynrtone,prefuncionjWnoudtionerenouacion
tentntioncentacin,7J altre . Per accorciamene
mento fi terminano in ,n, molte noci Tofcane tolta
Yultima uocale, pojfon credeuan, penfijfen , padron
canzon , pelegrin , fin perfinto, gran per grande,
r nel numero del meno do amenefyejfo nelli nomi
r rade uolte in quello del pi,come altri in contrae
ria opinion tratti,non poteanfhrc , perle cagxon di
Jpra moflrate,Jnza niunfallo.andaron per quejlo
campO)Wn lafciarei di crifianformi, iljnno di con
Jclationjia cagionerJa diuotion emendata, l no
mi deliafkmma non hanno ficjo accorciamcnto,nc

HT

PRONVNTIA

jo

perdono la uocale&dop la,n,onde nonfi dice uan>


fkanper uanafrana.
O.
COnJono apertof profirifce la,o, in opere
Jciogliere, pofajir confuono chiuj in omt
ira,fo\dato^Iomifo,Qimello,non truouo tanta difft
rcntia nelle uo Cadigliene,anzi mi fare che auafi
in tutte la,ojiprofirijca conjonofretto , r co*
me hpronuntiamo noi in potere,fino,crcdo > mano,
aprofrifcono quelli in fofpechofbj foldado,
leo,creo.>mejor ih4 in altre uo infinite . hens
che alcune fi proferirono confono un foco pi
aperto come voyydoy I! dittongo au delle uoci
latinefi conuerte in,o,delle Tofane r delle Cw
figliane come thejurus, tejro,the(oro,maurust
morfmotO,aurum,oro,oto, taurui toro , toro*
laudare \odare\ozt)h' in altrefi ritiene come au*
#or,Mfw,au(tr, nefi pu dare di tutte fi ceri'taregola,che no uifia alcuna eccettione,U <jual sac

RETTA SCRITTVRA

dvnfla conloleggere lungo tempo h" mlti huoni


autori . La,o,di alcune uoci Tofcaneft muta in <\ue
Je due uocali u d'unafillabafila ,o, dittongo nelle
Cajligliane come pojfo , puedo ,foglio , fuelo>
i<oIfti,budue ,finte fuente,ponfe puente^ con
tycuento.cofic^cuencajcorno.cuernojcorpo,
cuerpOjcorMo,cueruo,uoItf.buela,ion<jienfr>
buenarnente^owMo,ductio ,firza\ fuerza,
frte, fuerte ,firo >fuero ,giouedi, giueues,
longo,aengo ;ioI<j,mueIa;wio/?r<i, mueftra,*
morto , muerto>ouc,nueuejnoce >nuez, wo*
J?ro,nucftro,uo/7ro , uueftro, popoh)0,popuh,
pueblo,'fono, puerro; fora , puerta , fojo,
puefto ) porto, puerto, fciolto, (ue\tO)finno ,
fucno > torto j tuerto uo , parimente
delle uoci Tofcaneft comerte in u delle Gajiglia
ne come ruo^rueda.&wmo^bueno .uouo, nue
UO}puote)puede)alcunauolta,uo,delleuoci Tot
fcanefi conuerte in,o,delle Cajligliane come tuono
ttonido;core,cora:5rw MohJfmeuociTo

ET PRONVNTIA

Jcanejmjcono in^j/come cielo,regno,comando)f)cr*


dono)quej}o,({uello,fibbito)<b' parimente Cafliglia
ne come fuegrojpoderofo>merezco > cfto>
aquello>uego,con altrefenza numero.

P.
On dfcordano aueje due
lingue nella fronuntia della
f,douunt{ifi ritroui,fero la
(ciero l'addurne gliejfems
fi . Se dalle uoci latine
chahhiano la,f>, dinanzi la,
t,i Tofcanideriuanolefuetconuertvno b,f}nella,t,
(eguente come aftus,attv,frocef>tor,precettore,hafti
zarethatttzare&aftifmus latte/imo ^jftem Jtte>
raf>tustratto>rufhi$,rotto ,ir quando dinanzi la,y,
Jla altra confonante lafciano la,f>,in tutto , yromptus
froW}Jculpwr}fcultore,ajfumftus,aj[onto,Jmftuo
fs,JntuoJ)fi raddoppia anco la,f,in uoci compo*
Jlc a^(trtenere,a^ormefa^ficcare, apparire , aps

RETTA SCRITTVRA
fetto,opportuno,approuareappareccbiare,appuntti
re.fupplxcare, ir in uocijcmplici , doppio,feppe,
Jcoppio * l Cajligliani nella fcrittura bora ritengo
no la,p,in dette uoci come e fcriptura,prompt
tdjhora la lafciano come,fietejcatuoj pronti
tudjcfcriturajma,o,cfce uifia jo, no non odo mai
h,p,in luoghiJimili pronuntiarfi j ne ritruouo la,p
raddappkrfi ne in loro uoci compojle ne in altri luo
ghycome apattamientcbaparador>apegr>
apelaV;apaziblejaprefuradojapunta*r,fa
plirj rj in alcun luogola fcriuono doppia,la pr
nuntiano perjmplice. in aueja lettera,p}non truot
uo alcuna uoce terminarfi ne Tofcana ne Cafliglia
m.

Q^
IjN ftejle duefiliale aua>quo
e a pronuntia commune
Cerna differenza come duci
do , quatto acauofi , non ho
per bora effempio Caflif
gitano delkfilaba,duo, ma

'

ET pronvntia;

per quanto odo chela profirifcono in aauofuiiy


quoniam noci latine, giudico che la f/ronuntiano , al
mede/imo modofi la tengono nelle uoci loro proprie.
Molta differenza inauejle duefiUabe aue,aui,
ferci che noi le fromnamo di maniera che cojiji
Jnte in loro la,u,come in auejle altre,aua, ir quo,
7" tantofi conofce h)U,in acquiflare>conauifat avi
Jionaryluiriw^uintinOfaMefiottiueJla^uerelaauan
tv in quaranta , auafi acauofo , ma Casiglianifi ne
feruono in altro ufo & e che come noi Cuciamo, che
chi,in turchi,f>ochi,francefihi,tedefchi, mahfcalcU,
tronchi,dimeJlichezza,acc che,chetamenttj amiche
uole,ducheJJa, marchefinacqfi dicono quelli que,

qui t in mezquinoj mezquinidd ; quica>


quien,quinze;quitaVduquefa,marquc*
fa^quebrar , quemr > querella , quexa>
quedaV >& henche proferfeano auejle ftllahe
qucjquijcome noi che, chi, nientedimeno dinanzi
la,q,non hanno la ,c, in alcuna uoce come habbiamo
noi dinanzi chetchi,come <tpparcccfjMre,riccbi , pec*

RETTA SCRITTVRA
chtjicchijcocchi, ticchi ,ficchi ,fiacche ,fecch,
racchetare,acquijlo tacqui, giacqui , piacqui , nacqui
acque . Voce ueruna non truouo da quejle due int
gue infattrminarfu

Pi,K,fi yronuntia da Cajii

^^T^krS^

gitani con molta uehemtm


ha & tantofino amici di
queja lettera che alcuni do
fio una confinante a rad*

doppiano come honrra honr


radojl che fifogge da Tofiani , ir come la rad
doliamo noi in arriuare)arreflare, arrojjre , cor
rompere,corrfbondere,arricciare,arrecare,firride
re,irraiionale,torre,carro,corre,errore,jrra^ara
dogano quelli ancora, inarraygaV > arrancar*

arraftraV,arrepentirfe> arrodillar , derra*


mr;derribar;tierra ; deftierro > focorrfe
bottt>& natte altre*
i
Ter

*\

ET PRONVNTIA

3,

Per accorciamentoji terminano molte uoci Tos


fcane in.rycomej uekno hauejjr prefiche lor caf,
lor brigataci quejlijr fochi ,fileggiar compas
gneuole , qualififfer pi , lajaarejlar quella parte,
lor tener com^agni^mhafi bene il mio creator <m
tato,uolentier frefc la chiaue,il cercar Marnar dons
. na,efer pagato, fenfier cottiuo,dolfer gifirte quc
Je porole . I nomi del mafchio nel numero del mes
nofi terminanofitejjb uo\te\n,r,per accorciamenti,
come prm,ier,fiignor,per primiero,figncre,in quello
del pi rade uclte , r in uerfi come/gnor perfu
gnori,La>a,nonfi toglie alla Jmina dopo la,r, ir
fero nonfi dice pnmier per primiera,anchor chef
truoui leggiercofi , Quando dinanzi k,r,Jla altra
confinante nonfi pu perdere la uocale delfine, mae
firoji luefro,magro, pigro , Iugulare , nell'infinito
torrefi pub perdere tumlafiHaba,re,dicendofi tvr
per torre . Terminano 1 Cafiigliani glmfinit w,r,
naturalmente come amarjlee'ooy Yr molti no
mir maffimamente quelli chef terminano da noi.
E

RETTA

SCRTTTVRA

in re,comeJruidore femidr>ttore tutoo prof


curtjccrc.procuraddrjpre^caojrepredicador,
ir altieuoci come;loor/abor;por*
S.
A/cwta da parte la premum
tia dii$,quale e d'un mede*
fimo modo a Caflighani
ir a noi diro chefi come
proprio de Casigliani il
preporre la^alle noci che
cominciano per, sjguendo altra coujnantejel che
Ju detto nella lettrra,e,cofi e propio a Tofcani agi
giungere la^afe uoci che cominciano parimente per
s,fcguendo altra confcmante,ma quello accade quan
do la uoce precedente fimjce in confinateci che auie
ne aUaj%r,t,cofi comfludio.con ifeoncio parlare,con
ifcritturajin ifcrittura}in iftratiojn ifcietia per ijrct
tio,periJlratiaro,perifchifil(a , penfeiagura , per
ifrettezza,per iJJ>atio,per ifj>etiali, per ifchernirc>

ET PRONVNTIA
)+
fer iftofi, yer ifguardi,lr iflentnre . Et la,e,che
naturalmente frecede la,s,con altra confinante ay*
frejfojfi muta infimil cafo in,i,come con ijima,ir
iff>rimcre,in iflima , Non ko gi che nonfi trito*
ut altiimente ancwa,non dimeno auejla e regola co*
mime Le ucci Tofcane compofle da trans hora
perdono \atn,fila,hora \ajn,ir la,s,di trans , come
trasformare trofcorrerc trajportare traJJ)orre trafz
jigcre,trafcurag\ne traboccare,fraf>ajptre . dicono i

Casigliani trafpafslr trafponer, trasladar


In molte delle nojre mafi raddoppia la ,s, co*
meafficurarefajfoluere^jJiPere^JfentiretaJjaltrtre,
ajfalire,diffimulare , dijftmile , diffidare , dijfolutv,
mcjfaycjjo, foj],fafftonc foj[eJfion;,et nelle Caji
gliane ancora.dcH^bridodeCCeme^t) aflac
tar^aflbnaVaflbmbr^oaflecurr.toftMo/ftj
no mi fare che pronuntiano la,s,doyfiacco quella u
hementia che da noifi fuole proferire . A molte
uoci aggingendof U,$,fifanno altre conttarie difi
gnificato comcjcoflumato ,Jmcmoratc , puntare

jj

RETTA

SCRITTVRA

in[mortofi muta lafignificationei& infpaucntare*


jnifcono in,s, molte uoci Cajigliane comettes>

menos;antes, Socrates^Achilles > Mar?


teS)h" molte che noi terminiamo in ffi terminano
da loro in esjcomefrancej francese milanej mi
Uns,cremonefecremonsytragonefe,at&go
tis

T.
On ui e dijferentia alcuna'm
auejle lingue quanto alla
pronuncia della .1 la quale
precedendo la,i, quandoJ*
gue altra uocak non ha mai
fuono di,z,nelle uoci Caji
gitane come diff difepra acca/care nelle noflre uoz
ci paticntia.conditione negligenza l? in altre dft
milferte , per che a quefio effetto ufanola ,c,come
difftafoluogo. Quanto poi alla pronuntia della,
t,quandononhafonodt,z,l'una ir l'altra lingua
tiene conforme pronuntia come appare in molte uoci

ET

PRONVNTIA

tioJre,altierO)jreJliero,mej}iere,mfc,<lui/}wnct
uolentierhconftene,jlij,fliamo, ir nelle loro , o,

tiajrierrajtiempO;fitio;efh"oj haftio } refe


ilio w/ raddoppiare la }t, che e frequenti (fimo apz
freffo di noi in attendere,motteggiare)CittrattV) otte
nere,attenere>attribuire,alttmpo,attrauerfire , &*
Jhetto)JcJbetto,non uedo chefi coflumi ih ators
mentaVjatr&uyVtrata,perrnite,batalla>
atcntojatrauetarj uoci Cafigliane,&fe ah
amo alle uolte le raddoppia con lofcriuere, non le
profirifcej non con fuono dijt,fmplice . Finfco
no alcune uoci Cajligliane in ,t, come noltj*
hx\.j<{udofeguitn il nome delfinto,comefan.
PabIo/an<5r> Phelipejn altra maniera fiferi
uefintto come varchi fancfto.md quanto alla pr
nuntiaft dicefempre comeJfifcriueJJJan fenza
U,eccetto quandofegue nome di fnto che cominci
per uocafejcome fanft Andres .

iy

RETTA

SCRITTVRA
V.
A . v. cofi confinante come mei
left pronuntiajnza dijferenf
tia dall'una et da latra lingua.
Componendoti con ad,o, con
oh , lauoce che comincia per,
ujigitta la,d,l?- a,b,come awJre,ouiare,auicina^
re,auederfi,benche alcuni non uogliano che la,d,Lr
la)j,fi tvghano in tutto ma chefiano conuertitt inju,
ir cofiferiuono le dette uoci iy altre Cimili co due,
uu,comc auuifre,ouuiare, auuicinare . Habbiamo
noi molte dittioni doue le dueuocali,uo,come dittane
gojcnofclamente d'unafillaba per pi pienezza e
per differenza come,juono,tuono,duolo,Jluolo, nuo
uo luogo,fiwgo,cuoco , giuoco ,jigliuolo , chiuodo,
fruouo,truouo,nuora,jiord,uuoi,uuole , alla cuifi*
militudine tengono CaJligliani,ue,uocali come dite
tengo d'una fla filaba in moltijjime uoci come

puedo ,puertajCiierpo.>fuegO;luegOj lue


gojruedojruegojfueiojconfuelo; duelo,

ET

PRONVNTIA

>

cfpuela ) muda , fuerte } fucro , agucro*


prueua In,u,fini/cono le uoci Tofane Gies,
tu sgi,uirt,et Cajligliane tuefpiricu,peri

X.
I truoua nelle uoci Tofane
h,x, come ex propcfito,
exaudire,exaltfire , excms
flo,ir molte altre: non dis
meno fecondo l'ufo p mo
moderno,pare che \a 3x,ft
fta in tutto lafciata . L a quale hauendo dofofe con*
fonantefi muta in una,s,Jch)Come expertus ejberto,
exterior ejleriore, & in,c,jguendo la,c}come ex
cel/s eccelfexcellens ecceUente,excedit eccede da
excifio eccettclh" feguendo uocalefi muta in due,
Jfjexilium effilio,exafj}ero}eJ]afl)erare, Alexander,
Alejfandro,exaudire ejfaudire . nel principio delia
uocefi muta in una^Xantus,J<nto,Xer/,Serf?,il
che non pace ad aleuta udendo che fi dica Xerjct
E iiij

RETTA

SCRITTVRA

Xanto,pur mi rimerai pi (ano giudicio.


I Casigliani hanno pronuncia a noi infolita aU
torno auefla lettera,x,perci che come noi pronuntia
tiamofch,fce)fci ,Jcio ,Ju , d'unafolafilala in
Jfciajajcia, prejcia,fciagura,conojce)pefce > crea
fcc,pajcefciloccotlafc, [ciocco, fhfcio>afciutto. coft
da quellifi pronuba x apcc,xijXO > xu > in faxa,
dexajlexandro;embexadorquexe,de#
xejexe,exemplo;alexej baxe , empuxoj
enxugar.r uera qjtcfla regola quando la,xtft
fone in principio della fillaba cioeauantila uocale
come negli ejfempi propojli , Infine della uocefi
frojnfce I^x.comc k,fc,nelle nojlre ufcitv, pofcia
irfomighanti irfono pockijfime le uoci che cefi
Jinifcono come relxjbox } carcax . Nelle uoci
Cajligliane che uengono dal latino conia fUaha ex
fi profirijce la,x,comefacciamo noi con la pronun*
tia confrme aUajxJlatma come extremo expe#
rimeritar > exaudiV examinr nella uocc
fenix la,x,fi profrifce percomeffoffefritto

IT PRONVNTIA
37
finis : non hanno Tfcani uoce chefi termini in,x,co
mese detto de Cajiglianu

Y.
E&rji greca non fiJruono
Tofcani per che occorrete
do loro alcuna uoce che
l'hahhia laconuertonoinj,
latina come timofamele ir

altrefim\li,ma Casigliani
Thanno, ir la ufanoft>e(J\Jf%me uolte come in y\
yua^yVyugOjr altre moIfe,r accorgendomi
io,chefi truouano molte dittioni con tjuejla lettera)
y,h" molte con l'altraj,ficciola & j longa ,fcn an
dato fenfindoaual regolafi yotejfetrouare con la
futi,fi non di tutte almeno della maggior fortefi
fotejfe hauer notitia,doue s'hahhia dajeriuere qua
Jay greca, irfinalmente fer auanto s'b pojfuto
ejlendere il mio ingegnoso ojferuato che auejlefiU
labe ay^oy/vy^tonto in principio guanto in me

RETTA SCRITTVRA

zo * infine delle parolefi fcriuono con y greca


do e chejguendo la , i> dopb,ate,o,u,h da ejjire
y greca come hay > haya j hayamos pley^
to , azeyte , creya } leya > ey , tey 3 crey
do ) leydo > foy } doy j voy > huyxr> de*
ftmy r, muy fuyo 3 t\xysz cuyo * auejla
mi far regolagenerale , ancor chefi truouino altre
noci con lay grecafuori di auejla regola come ya>
yu j y\ ) yugo uocifopradette con altre molte
cheneUi buoni autorifi truouano*
Z.
El/apronunta noflra attorno
la,z, quando tiene molta
frza dicemmo difcpra, do
u con ejfempi imojrams
m0)cbe quello ifejjfiono
che riceue da noi la}z,mjr
za zeppajzingaro, zopfo> zucchero) riceue da C<w

figliani in danga camorra ba$o ^gara*

ET PRONVNTIA

j|

uanco ) mediante la > e, con la zeriglia . ma la pr


nuntia che amo ala,z, di pocofono ir di leg*
gierofJ>irito, in azaria, zefiro, a7imo, "Zodiaco,
azurro , danno Cafighani alafua , z, in hazo

azedia , azogue , azl , & in tutte kltre mi


ti loro c'babbiano la, z . Non hanno Casigliani
noce alcuna douefi fcriuano ,o , fi projvrifcano
due , zz , congiunte a queflo modo matftzza , fob
lazzare , allegrezze , pazzi, uezzofo > Vozzuolo,
mTzo per mitio che mezo per mediofi fcriue con
un z , come habbiamo noi , il che dicono alcuni aue*
mei non per raddoppiare fidamente la,z, comefi
raddoppiano l'altre lettere per che ci non bifogna*
rebbe efifiendo la,z, perfiefejfia doppia confinane
te ma perfar la pronunta diuerfia & ancora accie*
che la,z, habbia quelloffirito digraui xl qual no
ha in zefiro, zoilo rfiomighanti doue la,zjft pr
nuntia conleggierfuono > maquefla opinione non
mi piacque mai , per che uedo che altrofuono ten
lafimplice,z /inforza zitella, che in zefiro azi*

RETTA

SCRITTVRA

mo , & nientedimeno non me e raddoppiata a,z,


onde mi rifcluo a dire the in ci non e altra
ragione che l'ufi communc nel aual
come dijje ben Horatioflac
" co confijle l'arbitrio
ir lafina
del parlare ir deh
Jcriuerebene .

M I
19
ONO due gliarticci
del mafchio d'e nomi
Tofani nel numero del
meno il,et,lo,i quali non
arbitrariamente, ma ci
djjlintionefi ujno, per
che auejo artcolo il,
s'antepone a i nomi,r ad altre noci che cominciano
da confonante,}) da uocale ch'habbiajrza di confo4
nante,come il bofco,il Cauallo,il dannojifurtojil gt
o.il lemboyil meritori numerosi pefi,il quale , il res
Jloj.1Jhgnojl tempori uotv,il zefiro, il biafmare , il
correre,il perche,il come,il quando.
E7 articolo compojofi prepone a tutte le confi
nantijcome ho detto dello articolo il,ne ve altra diffi
Jtrenzaj non che l'articolo il efimpkemente arti
colojma l'artcolo el,ha ilfignificato della copula,et,
congiunta con l'artcolo,^. Di maniera che tonto uas
le e'I auantojbr il,come il re e'I principe,il cardinale'
ti Duca,ilpadre e'Ifiglio , il caldo elfreddo , che

NO M I
tanfo uagliono quanto il VLe,ir il principe iJ Cardi
nale,&il Ducajl padre Ir ilfglw, il caldo &il
freddo,ir per dop laye, fi pone l'apoflrof a dina
tare che nell'articolo c\ui manca lat,isrla'u
Via diuerj yjc l'articolo,lo, il analefi prepone
alle uoci che coniinctuno da uocale.come lo animoso
affannoso andare,lo affligere,lo errore , lo errare,
lo incttirejLo ornamentvjlo uJcio,lo ujare. Bench la
e,con l'apojlrojfi tvglie,lrfifcriue l'errore,l'ani
mo,come altarticolojil,fi toglie la }i, precedendo la
uocale . Era'l giornoyie'lfuofattcre .
Alle uoci che cominciano da,s,cm altra confina
te apprejjo immediatamente s'antepone l'rticolo lo
come lojlroppw}lojlratiotla ferito , lofchiarire lo
fuenturato,\ojcanno,bjj>ecchio,lofpiedo,lojceltrot
loflettale lopromentv,la Iconciojojchiamazzo, lo
Jarnuto,lojportv^ojceleratv,'.ojlin.olo, lo sdegnar
fi,lofpronarejojare)lojhdiare}lof}ramere > ma
interponendo^ alcuna uoce che non cominci per,s,
ir altra confonante apprejjo,l'articob,o,fi muta m

NOMI

+0

tljljuo sdegnosi uoflroJj>irito , il continuo/limolo,


purch non cornimi per uocae che parimentefi dis
rebbe loj'anticofccttro .
Se dinanzi all'articoloftpone laprepofttioneper
quejlo artcolo,lo}fi prepone a tutte le lettere indi*
JlinWnente,per Famorejper lo bifignojpcr lo corfi,
per lo dubbio,per lo e(Jlio,per lojianco,perlogiro
per lo honore,per lo largo,per lo uiaggio, per lo ni
uilio,per l'qfficio,per lo piano per lo auale,per lo re*
no,per lofonoperlo tempo, per lo uado,per lo zuc
chero,per lo abbracciare , per lo bejlmiare, per lo
defmare,ma hoggi pare che alcuni non ojjeruino in
tutto <[uejla regola,r ma([imamenteJguendo ah
cuna uoce che cominci per a.uefla fiUaba lo,b,luo,co*
me per lo loro,per lo luogo,per lo lungot anzi dicono
per il loro r per il luogo , per do che allegano il
bruttofuono chepguejkendofiper lo loro,rper
lo luogo,r in alcune altre uoci ancora dicono il,dos\
po per,per il Vapajper il Cardinale,crcdendofi che
JamalJonOfperio Papa,perlo Cardinale,

. <

NOMI

"Precedendo ancora nome ex dignit s'ufi pari*


mente aue(lo articolo,lo,mejfer lo giudice,mqfignor
h'Ke,mjJr lofratefignor lo Ducafignor lo p*
ieJl}monfignor lo Wefcouo,& da poeti fi prepone
lo articolo h alle uoci monafiUahe,loduol)lo aual , lo
mio^o cuor.
Nel numero poi del pi dakarticolo , ihfi fi
Yartcolo,i,il uerfo } i uerfi,il concetto } i concettici
pcttopetti, Dunque a. tutte le uoci che ammettono
Yarticolo,il,nel numero del meno ,fi preporr l'art
ticolo,i,nel numero del pi.
Taffi nel numero del pi l'articologli dall'artico
io predetto lo,del numero minore,aduni{ue s'agun
ger alle uoci che cominciano da uocale,gli animali,
gli arabi, gli antichi > gli appetiti , gli efferati ,gli
ejfempi }gli effetti, gli ingegni ,gli occhigli ufi*
gnuoli.gli altrui inchiojri . Preponfi ancora imme
Alatamente alle uoci che cominciano da,s, con altra
confinate apprejfo)glijimoli,ghfcherzi,glijfro
mgliJj>ettocoh,gliJlrani,ghJudi,glifcrittori,ad
altre

NOMI

41

altre confinanti preponft precedendo la prepofitios


ne, perdergli campi.pergli dinari, pergli capelli,
pergli cojumu
Ritruouo nelle profi ejjerfi prepofo quejlo are
colo, gli, ad ogni confonante alcuna uoltafinza che
preceda per rfenza chejguiti la,s,con altra con
Jinante apprejfo, gli duecaualieri glicoflumi,gli
trefratelli , glifinti luoghi , gli primi, gli loro , gli
quattro huomim,ma non s' dofolto poi da moderni
Vogliono alcuni che auejlo articolo}li,uenga
alltarticolojlofo che douunaue nel numero del me
nofi ricerca farticolo,lo,in quello del pi s'hahbia
da porre l'articolo,li, Altri pero uogliono cheuengtt
dalt'articolo, il,poi che in moltiluoghift txuoua ufi*
to,come il quale j li quali , alla uoce quali le pi ulte
un certo autore ufi di dare l'articoloJlu ilpej,li ptfx
il dolor,li dolorigli mal traitiJlracci,li padri,li diurni
ufficiai borgognoni . Doue per le regole date s'ba*
ueria da dire,i qualiji pefi,i dolori,^ non e dulhia
che coftft truouaufito^ejfi(ftme ulte l'articolo li,

NOMI

nientedimeno mi pare che l'articolo ,i,ftd piufj>eJfo


vfato per articolo plurale dall'articolo il , ma prece*
dendo la perfi dir li,& in tal cafo non fi porrai
fer li uarij cafi} per lifette colli, per li miniflri , per
li cemiterij . faremo , a dunque firma regola che
Xarticolo,li,fia del maggior numero come gli , ir
vengono tutti e due dall'articolo lo, con differenza
the gli,s antepone alle uocali per quanto se detto, et
Ha y s ,Jguendo altra confinante > ir l'articolo li
s'antepone all'altre confinanti in quel modo che nei
numero del meno dijfi loro preporfx l'articolo,lo,Et
lench'iofappia trouarfi alle uolteejfempi contras
wj qucjla regola,non per quejlojguirk chegene
ralmente nonfia uerafecondo l'ufo pi comune.
Dtjfi difcpra e(fere el , articolo che tnto uale
quanto ir lignei numero del meno,hora dico nel mt
mero del pi ufirft,e ',articolo che tanto uale quanto,
irjjl qual articolo,i,diffi ejfere plurale del artico*
h,il Dirctffi adunque i pianti e dolorai padri, t'f*
gliuoHjfignori e']ruidori,& pero l'articolo/J

NOMI

fjtol legnare con l'af>ojlrofi,a dinotare che ui manca


la letterali?',i,cbe ui s'intende.
Non hanno (anta diuirfi Casigliani negli are
ticoi loro,iauali perIo mafchio nel numero del meno
ufdno,e\,et in duello del pi os.nefifo differenza
akunaj che la uocefeguentt cominci per confinane
te o per uocale,riefi guarda ad altra ne particolare
ne generale ojferuatione di nome,r di verbo,come
el amgo,el befo>cl cabefro, el aedo , el
cdficiojel frio , el gafto , el hazedr , ei .
IucZjel ladrillcbel menar,el nauegar,el
ofr el palmito.el quintavl,el rayo , el f*
no.el tablcro,el vnojel xaraue,el zumbi
do,el verno, Ne altro articolo ritruouo nel nume
ro del meno d'e nomi r d'e uerbi Cajigliani et in
quello del pi los } come los amigos } los be*
fos, los cabeftros , & cofi tutti gh altrifimi* ,
I;t* a duefo articolo } el , alcuna uoltnfi toglie la
uocale precedendo uoce chefi termini in uocale eoa .
me de 1

p i

NOMI

Quefto artcolo elfi poneJj>ej]e uolte dop tifi


Jlantiuo , ir dinanzi ad un nomejguente pofloa
dichiaratone di dettoJjantiuo } come dicendo noi
fillari tiranno. E/chineflofofi, Salomon helreo,
Hpaminoda greco.dicono cofi Falaris el tirano,

Efchines ci philofopho , Salamo'n ci


hebreo , Epamitiundas el gricgo
Vnjclo articolo hanno i nomi Tofcani ver laf
mina nel numero del meno che la,per auafiuoglia
letttra o uocalefi confonante che la uoce cominci coi
me la animala brina, la cupidigia^ donndja efea,
lafoccia,lagratia,la hafla,laijcla,la laureaja men*
zognaja noia,la oliua,la partejla quale) la rocca , la
fala,\a tauola,la uentura,la ufanza,la zecca, Ma per
che con le uoa che cominciano per uocale concorre
la uocale dell'articolo,fi toglie la uocale di efjo arti*
colo, l'ombra,l'haJla*nel numero del pi alle mede*
/ime lettere per lafiminaf prepone l'articolo le,
come le dorme,le armiti? altrifimili.
Il medefimo articolo h,Ji prepone alle uoci

NOMI

41

Cajligliane ancora delgenere Ma/emina, come


la utorid&Ua antigua eferiptura , la ars
chi duquefa } la alta prouidcnriajla boti
da'd^la calentura; la defenfidn , la embi*
dia^e la ethcaja eftrechura , la hiftoria*
la limofnajla maca,la naue la obra la pa
lomajla qulla ramerJa faeta , la tems
planala vua,la ximiaJa yra^la sorta
Nel numero del pi le uoci dehfimina hanno
Vartcolc lasj come las auejas;las veficasjlas
calenturas >& cofi tuttigli altri di <{uejla ma*
nicra.
Ho ritrouatopero alcune uoti Cafliglwne deh
Jmina che cominciano per uoede , atte qualifi ere*
fone quejlo artcolo , el, non gi per dinotare che le
uocipano del maJchio.Ma per migliorfuono,come
ci animaci ayuda;d almohada.el alma,
ci aguaj el nafta 3 el armada } el amiftad,
cn el anima,para el anima, para el alma>
con elalma;del animarci agua^en eia

te,el infelice fu vida Ne truouo che quejld


articolo,e\,fi preponga cofifj>ejfo addire itoci del
lafmina,come a quelle che cominciano per, &> alle
quali truouo ancora prepojlo l'articol proprio , la>
comehadtmojlrato con gli effimpi difopra nello
ifleffo articolo,U,come, en la aerologia , p*
la autoridad^por la antiguedM E* quefili
nomififeruono dell'artcolo el del mafehio nel mi*
nor numerofikmente , ma nel maggiore ritengono
l'articolo proprio,\ciS,comefi uedera nella uariatioi
ne de' nomi.
Lafciatnacbi la mole ladifcetttitione Ir opimo
ne di molti } diro concluftuamente che Tojcani non
hanno alcun nomefiflantiuo chefia neutro , ma che
tutti i nomi lorofino b del mafchio, dellafmina,ne
importa che molti ccnefiano > li quali uengano dal
neutro latino,come da tempus,tempo, da cor , cuore*
" infiniti altri di queflaforte i qualifi tengono pet
genere del mafehiofilo } fi chiamaranno adunque
neutri quelli aggettiti che non h<mno,ne rapprejn* >

NOMI
44
tono nome certo ifojanza , anzi lfcgno rifluet
li per lo medefmo nome,& per cofa , come Mcjot
auefia cofd,coteJo,cotefa cofiqueUo^uella cofa,giu
J1c,giujla cofani rejo la Cfiche rejajl bianco, la
cefi tnancajlr molti altri di auefia manieraci anali
ptr naturafono aggettiui,ma accidentalmente fon
fatti nomi difojlanza fimilitudine de latini , quali
tifino Vaggettino nel neutro per nome fcJlantiuot
cnie quando foriero de nomi neutri , tempre intent
aero di queji neutri accidentali nel numero/do del
meno,per che in quello del pi nonfi truouano . E<
per che quefififitti neutrifi truouano hora con ar
ticolo,horajcnzafhora con l'articolo il , hora con el,
r altre uolte con lo, per fapcre la ragione della dif
Jrenza ricorrafi alle regole degli articoli del ma*
jckio nel numero del menotper che i medefimi , con
emeefime auerttme ha.no luogo in quefi neutri
ancora non hauendo i Tofani articolo proprio per
lo neutrOfCome hanno i Casigliani nel numero del
meno,

l fi

NOMI

Bettijjtma ojferuanaza mi paiono in do hauere


Cafigliani li quali hanno autfli nomi neutri decide*
talmente dettiJjlantiui al modo Tofano , ne altri
neutri hanno cheftan naturalmente nomijfantiui,
ir danno loro un articolo proprio che ilo ; il duale
non ha chefare con l'articolo , ci, del mafehio , *
len che molte uoltepaia effere articolo del mafchioy
euertafi bene chefar. pronometr non articolo del
mafchiojcome dimojlrero netti pronomi ,fi dira adii
aue, lo poco , la poca cofi } lo mucho.> la cofi
molta,lo de mas; la cofi che reJla,lo perdido*
lo fuccedido,lo ncceflario, todo esdolis
entello dicho^lo contrariojo fuperfluo*
lo vno ) de Io vno me entrifteci\ y de lo
otro mealegraua } chejjjfe mafehio , fi di*
rebhe el vno, y el otro
Non dirogi di non hauer trouato Varticoh,c\,
prepofo a auefli nomi neut'i,ma rariflmo, come,
el contrattoci redo lo > alcuna uoltaft pone
tpprcjfo iluerbo,maabbonda,come,pus (iendo .

NOM!

4/

cfto verdaM como lo cs,los quales a vue


tro parecer fon muy efcuros,y au* es U
verda4d que lo fon
Hjfcndojlata la Imgua hebrea frima di tutti
l'altremritamente sha tda credere lanora *
fcanafo la Caigliana parteeifore di akni term
ni di queUa,comefi Iddio mi dar uita mifirtero di
mofirare un giorno, per hora dirofilamente che ol
ire a moti uocaboli Ma hebrealingua che auee
due tengono , figuono in carte il modo di
fiella.nel declinare, per ci chefi come nella lingui
hebreafatuto il primo cafififinno tuttiglialtri del
medefmo numero , varanfilamente il numero del
fiu dal numero del meno,cofificcede nella nord,
ir nea Caigliana , leejuali hamo tula i cafi a
guifi del primo , uariatnfolamente la terminan'one
del numere del piu, da auella del numero del meno.
II primo cafi adunaue de* nomi Tofcani nel ge*
nere delmafchioirnel numero del meno>fi ter*
rnminia,e,ifi)tomep\memfineatVapa)'Duta, foe

tti,BattJla,Vetrarca,fatriarca,re ordine,conte) yga


arefinte,fitteycortxfe ,felice , prudente Awcfci/r,
Achile,fignore,cuore^ari,ogni Gioutmni , liagh
lMigi,Gualtieri,neri,geri,buomo}cauaUo,ceruo,ye
fcouo,finto,occbioicorfo,fecretario.alcuni terminai
nano in,e,rin,o,come fenfiere,fintiere,dejlries
ro,fcolarojcaualiero,martiro,tu,cbefnifce in > u,
fronome,"ferue al mafchio, ir aUajmina,in,ut
jxmfcono ancora. Artu,& Gefu.
Nel numero del fiu lefcpra dette lettere a,e,o,
fi conuertono m,i,7',i)reJla immutabile di maniera
che la terminatone del mafcbio nel numero \del pi
in,i,come f>ianeti^ar,huomin,cauali,finti , dotti,
frudtifinuittifieliffoUtfonti. della terminatione de'
nomi numeralifi dira al fio luogo , anima' ir lac
duo' chefi truouano alcuna uolta da animale'ir da
lacciuolo,fino per accorciamento,in luogo di anima
hiy lacciuoli,cuifi fcprafcriue l'accto circoflejfo.
Secondo lafudetta regola molti nomi mutando
U,o,in,its'hauriano da terminare in due,ij, maji ter*

nmi
4.4
minano i unicorneferuigioferuigi,ejfempid,ejfm
f>i,eappio,caf>pi,tenpio,tempi,pdggio,paggi,raggio
ragghfiggiofi&gl> fcttsi pero ritingono dueij>
come dio,dy,zioty, pio pij. ejjercitio cjfercitij.
Altri che regolarmente hauriano dafiniremo
nel numero del piu,Jinifcono in,a,&fifcruono del
Varticolofefecondo molti autori per genere neutro
ip- in luogo de li,come il lenzuoh,k lenzuola^ il mu
roje murajl cajeilole cajlella.ilginocchio,le ginoc
chiaji terminano ancora t,a,et i,i,come le uejligiat
iejligx,le coMa,i coMi,le bracciali braccai lettt
le lettn,mailpropio de la terminatone del mafebio ,
nel\numero del pi in,i. Pur auejli nomi cofi ter*
minati nel maggior numerofi concordano con la uo cejminile delTaggettiwJe ueJigiaJj>arfe)U mu*
ra uolte,Due pkciok miglia , le rifa rimafefirono,
le braccia nude ,fi dice l'uno delle braccia * Alcuni
chiamano ancor neutri auejli nomi,corf>ord,ramora*tempora,per corpi,rami,tempi,atti duali io non uortt
i

rei coiradire per l'autorit loro,cbe mi pare che/m

NOMI

no della natura di auejli altri lraccia,rif,lrfimilL


Le uoci dellaJmina fi terminano naturalmente
nel numero del meno intate,i,o,u,come anima,uena,
Jfientia,cafijcamera,Jdla,uia , conditone , (berne,
fafmc,filice,nutrice,1kodi,Napoli)bAalfi)kma4
riuH,Clori,?illi,?arigi , ir quejle duefono le pia
frequenti terminatloni dellafmina.in) o,irin, u,
Jnorariffime,come,mano,dido,fiffo,uirt,tu,gru,
ben che tuprue al mafehio ancora.
Nel numero del piula,a,fi conuerte in, e, ir
la ,e, ir o, inti,come caufi caufe,fetta,fette, fena,
fene,f>orta,i>orteJlellaJlelle)Jrte,forti,mGrte,mor
ti ) corte , corti) gentile, gentili prudente) prudenti,
conditone conditionijmano , mani , alcune uocifono
the nel numero del meno hanno duofini in,a> ir in
e,ir per la regolafudetta in quello del puf termi
nano in,e, ir in,i) comefrondefondi , dafronda,
jronde,daloda)froda,ir lodef-ode,fifanno lode
Jrode,lodi,frodi,arme,ir armi,da arma,ir arme.
Specie uoce che nell'uno, l'altro numerojimfce in

N M '
47
t.oltre a auejlo le uoci che hanno l'accento grauefi
pra,a,Lrfcpra>u,nonfi mutano nel numero delpi.
tome la cittaJajnjfitjc citt lefilft , ?autorit,
le aixtoritU uirtje uirt3hen che in uerfifi ufi la
citlatzja autvritatetcitadetir autoritode,nelfmgo;
lare,r nel plurale cittati,autoritoti , ir mutata la.t
m d,cittndhaun>ritadi,& cofiuirt,uirtute, uirtude,
le uertutjle uirtudi,
l neutri de quali difli difcprafi terminano in,et
ir in.o,comefocile ,ficil cofajl megitola miglior
cof.
Molto pifono le terminationi de' nomi del ma*
fchio Casigliani, perdo che nonfolamentefnifco*
no in uocaU.come i nomi Tofcani,ma ancora in mols
te conJnanti,non perfiguralo per accorciamento co*
mefacciamo noi molte uolte nelle nojlre uoci.ma re
golarmentefi terminano adunque in &iCome gras
cia;profeta,diajhypocritaj & auefa termi
natione efrequenti([ima w3 cUbad in^alcaii*
hete, alegre , deleyte , bonete , bofque,

conde>duque,pobre,in i, marauidi\ni , I,'


laurcbbroqul;cartl;cl;conful,mugcs
til.,m,>n>celemi,hjmy n> rinata 3 rengli,
melon;pn,mefon,mafh n>l ardivn, capi*
ti njiriiOjcamtnojcol orado>defnudo, Ho*
tO;lutO;montero;mancebo;nauio,viejo>
w^ol^amr^temo^regid^martir , in
B} SocratesjXerfes;Iunes ms^anOsMC,
noIitMV^fpiritu.MjXjbcJx j relx , in , y>
buey,rcy>;zjue2,pere2j Rodriguez> e <
tutte quejie terminationifono del numero del meno. ,
Lajtmina ancora nel fuogenere, ir nel nume
ro. del meno ha molte tcrminationi cofi m uocale cos

me in confonante w>a,copa,cebada, calabaca,


piernaparda,vara, vieja, in, d, digndad,
viNd,hermaridad,mercd,m,e,fuertejalej:
gre,corte;pobre,llaue , lcche , Mjljmii,
hil^cruUnfil.Jn.n.religio^n.rasn^aC?
fin,origen,oracio*n lecionjn, o, mano, in
Ccolorjflorjiw, y,ley,in, %, bos, hoz , pas,

NOMI
_V_

4f

E in tutto diuerfa lafimatione del numero del


fiu dettomi Casigliani cofi del mafchio come deb
ajmina da quello de nomi Tofani, per che i Tos
Jcanifirmano il numero del fiu con la mutatione de
una uocale in altra,o co'lreflare la mede/ma uocale
termmandofi regolarmente i nomi Tofani in uocas
li,ma i Cajligham hanno altre ojferuationi, le quali
fono che quandofi terminano i nomi del numero del
meno tanto del mafchio quanto della fmina in aue*
Jle uocalija,e,i)o,u, s'aggiunge la lettera*s*aUa uo
cale delfine , r ne nafce il numero del fiu , come

profeca*profetas<poeta<poetas.dia*dias
vieja.vie)as,princefa princefasvara. va
ras*deleyte,deleytes*bofque*bofques*
Duqueduques*alegre,alegres fuerte
fuertes.corte*cortespobre*pobres.llas
nellaues*marauedi\marauedi's . carni*
no.caminoscoloradocolorados.defnu
dotdefnudosnauionauios.mano , mas

tios*Efpiritu Efptritus.
Htquandoi nomi Caigliuni del numero del
menoft termmano in cjualfmoglia confinante,o uero
mygreca ferrmar I numero del fiu.ui s'aggiun
ge tutta queaMa,es, fer lo majchiofr fer
Jmm}come dignidad dignidades , neces
daM.necedades.broquebbroquelesjau*
rcUaurclcs.conful.confules. mugen4l
mugeriles*cmevLcrueles infiel infieles
ruy>n.ruynes.rincn.rincones rengln,
renglones Iardt4nJardinescapitaxn* ca*
pitanes*orden.ordencsrazon*razones
religion religionesJecioWeciones olo'r
olores.amc>ramoresregidor regidores
rnam4r mrtires flor flores noh't no
lites , buey bueyes rey reyes ley
leyesJuez.Iuezes.vozyozespz*pa*
zes rayzrayzescorteVcortefes* geno*
ues genouefes marquen mrquefes
queflinomizm* lunes* alfeies truoug cofi
terminan

NOMI

*$>

terminali ne'l uno come ne'l altro numero.


Generalmente le ucci chefono del mafcbio a
To/cani, fono del mafchio a Casigliani ancora,&
parimente quelle deliafimina de T o/cani apfrejfo
Cafliglianifcn fur deliafimina , ejjemp del ma*
Jch'iofono giorno,Z}fiorino$OX\ n>f(Jfiro,ge
mdo,marteUo,mat\\o,fefce,ipcicadO)fcar2
ceflo.rallojjigiUo , fello; dellafemma ,fogione
faznwijriahzemjjcra, fiera;J/cw , fa*
TCZ^allegrezza alegria
No dimeno fi truouano ancora alcuni nomi
chea Tofcanifono del mafchio ir a Cafligliani
dellaf?mina,come)il difordine la deforden, l'or*
dine,la orden > il ponte, la puente; il colore la
color.i! coflume, la coftumbre^inoccWa
rodilla.il wpojla cabeca^f'alloggiamcto, la p
fada>il mele,h miei> il letto, la e ama } il lattr,
la lechc > ilfangue, la fangre>tl/ior , la flo^
il lamella lumbre>ilfegnale, la fefil > il mare
la mar > detti opali alcunifi truouano ufati da Cas
Q

NOMI

Jligliani in genere del mafchio ancora come ci de*


forden el puente^cl mat>& altri,ir per cU
trarlo alcuni nomifon dellaJminaaTofcani ) ir
M mafchio a CaJigliani,come la carta, ci papel;
h dote ci dottila ualle, el valle*
Di/fi che gli obliqui de nomi Tofcani,ir Qas
Jligliani hanno la terminatione defuoi primi caft,
ir uerijfcmo, ma accio cheftfipejfe di qual caft
Jiftruiffero i primi autori di quejle lingue prepofe*
ro alz'.j .& 6 . caft alcune particelle per dijlin
tione di effi,le quali giudico hauer hauuto origine
ia hehrei,li quali con certe particelle loro dijinguo
mi cafi ne gli obliquiftlamente , il uocatiuo conia
terminatione del retto non ha particella alcuna,ilqua
le alle uoltefipone con l'auerbio di chiamare,come,
udite o cielo, o terra , o mare ir le pi uolteft poti
Jloftnza auerbio,il primo caft non ha particella alt
cuna dx d\flintione,per che dinhx al nerbofinito egli
Jlofi ponevi 4. caft ancoranon ricerca partitella
diflmtiua,per ci che ejftndogli altri diflinti dopo'l

NOMI
/o
verbo dotte nonfar altra dijintone per le pi uolte
fi cono/cera efferexl +.cafo,il 2.'caf adunque per
diflintione k auejla particella di, nel numero del
menoyisr del pi quando non ui e articolo } Ir non
ui s'intende. come di gouerno,di ingegno j dijudio,
di huomo,di dormaci penfiero,di gwjlitia,di donne,
di venfieri,di uoi,di no\,auando ui e articolo , o uiji
IntendeJt dice Mhuomoje la caflit.degkbuomh
ni de le donne de 'frati,de' giuochi,al }.fi prepos
ne,a,quando la uocefeguente comincia per conjnan
te cqfi del mafchio come dellafmina nell'uno e neU
l'altro numero,a tempora luogo}a momjlero , a nins
Jzt,JnK,guJlo, legger greggia pratijh. mon*
ti,hjlue,a collida citt, uirt.
Quando poi comincia per uocale-}alla a s'ggiuns
qt d. per euitnre il concorde delle uocah, h"fo bene
che trfi pojjono addurre alcuni cfjempi in contrario
non di meno auejlo e l'ufo comune,ad huomo,ad ho*
ra>ad orhonte,ad arte, ad ubidienza ad ufanza , ai
ira,ad infrno}ad armi,a itnpeH^ad infidie,a od

NOMI

Comedijfi eh/opra ,al 6. cafoft prepone auefa


particella,da,inogni numero & genere,come da no
biltpda mortdifda odore,da perjtttione>da querele,
da infirtuni,da uccellile uoglio qui difeuterefi, da,
e particella di diflintione, come di,de,a,ad , ouero e
frepofitionejjaflifipere che come se detto s'antepo
ne al 6 .cafo regolarmentefenza articoli come l'ah
tre nel modo predetto*
$accompagnano ancora uefle particelle a tutti
gli articoli del majebio dr dellaJmina de' nomif'e
guent,ly prima con l'articolo il a auejo modo de'l
monofillabo che tanto uale auanto de il,cbe non sufi
etf\ dicejmpre de'l,nelfmgolarejCome de'l propo
Jitcdelfcbriojde'l ciho,et cofi negli altri per unafi
ad.nel numero del meno,in duello del pifi dice de
i creduli,de i pusillanimi de i prelatjde hfermoni,de
h dentijde li configli deglijfeccbi,ma nel uerfo per
migliorfionofi toghe l'articolo i che ui s'intende co
un'apoflrofi dopbrfe,dicefi de' nojlri de' ho/M de'
fiali co l'articolo lo nel numero del meno , et con lat

NOMI
$t
ticolo li in quello del pi |i dice de lo,confiliale coft
(parate come,de lo operare l? toltala uocalejgu
do uoceche cominci da uocale alla quale pi s'accofli
a,l,de l'operare,de l'empio de l'auaro>de l'iracondo
de l'uccellojde loJ1ropp\o,de loJj>endore,de li auali,
de li delitti et con l'articolo, gli,de gli ammalategli
eccepir con l'articolo la>T le,de la humilta,de la
felicit de le immondite,de le perfonejoue nonfi di
ce mai,di,ma dejmpre , Alcuna uolta di , h" de,
Jimojuperflue,come ilpouero di Emilio , la infelice
de Tilomcnaja mijra della prouintia . Quelle par
ticellea, da, s'aggiungono hauejlo articolo il , tolta
ma la lettera,i,cofi a'I partir,da'l partir,alfreno,da'l
- jreno,a'l defio da'l defio,et all'articolo,i, i desijjlr
tolto uia l'artcolo i,fi pone un apojroj dopo a, ir
dop da,come adestya'capellijflrali, da' desi] , da'
capellina 'Jralus 'accompagnano ancora con auejli
Ortcoli loji, gli, la, le, come a l'artificio a li cupidi?
agli iniaui,ala matena,a le materie,da l'obligoja li
miei,dagli infimi, da la perfidia , da le perfidie do
G
iij

NOMI

ite la,parhceUa,de, aggiunta agli articlijmpreji


termina in,e ir non mai in,i dicendofi del, de lo , de
li.de gli,de la, dele & non dil , i loji l, digli , di
la , di le.
Gli articoli negli ohliaui del mafchiofijgliono
alcuna uolm lafciare nel numero maggiorefegixent
do le uoci che cominciano da confonante de' colli, a'
qualwe' miei hjgmjne pettino' fuoi projftmi , co
tlenti,tra 'Jc>J])iri,co' fuoi caualli,& co 'fuoi fonti.
Ne per quejofeguita che alle uolte non gli ri*
tengano,fcpra i morti , ne i loro cofumi , co i lor
fajfatijinj il letticeha ifilici,fior che co de,per
che non parejj il nome ieu
Lo,la,perdono la uocalefiguendola noce che co
mnciaper uocale l'occhio,?inimico,l'errorefornira,
l'alma^arte. Occorre ancora che duetti articoli m
tengono la uocale come di migliorfuono r la voce
Jguente la perde lo'ngannojonuito, lo'ntelletto tin
gegno,lo'mpcradore,lo'mperio,la'ngiuria,la'midia.
Lima h* Ultra laverie ancora/enuiO)l'cnuot

"

NOMI

y,

gfa,ma la uocejguente conuerte lafua in, e.


Il perde la uocak frecedendo alcuna uoce ch'habbia
la uocale neljne come dopo'l uerbo,tra'l uerlo,tute
to'l di>inful partire,ue'l diro.Si perde lardella uos
ce precedente " uocale dell'articolo quandofi dice
co'l guadagno,no'lpattfce.
Dicono alcuni che l'articolo le,nelle prof poche
uolte perde la e non dimeno ritruouo che infinite
uoltejljcnza ejfa.ira l'altre uolte,Vombre di colo*
ro. fi truoua alcuna uoltn la uoce che comincia per
uocale perderla dopo le come le'mpegna.
Aggiungendofi auefe particille de,a,da,a gli
articoli lo,li}la,k,ft truuano di due dettioni, r con
unajcla,l,coft,delo,alo dao,deli,ali daijela la,da
a,dele,ale dak,& ancora di una dittionefcla radi
doppiandofi la,Uel}o,alo,daUoJell,tili, Modella,
aUa,dalla , deUe,ale,dal}e,et accio chef facciatetfi
Jppia alcuna difintione,poti-emo neluerj ufar li co
Jcmplice.l,r in prof con,l,doppia,auertedo che gli
articoli per compagnia di aualfuoglia particella di

9 a

NOMI

cafo non perdono i luoghi propali quali Jcondo li


dijlintioe fopra fattn,ho dimoflrato loro couemre.
Al neutro s'aggiungono k particelle di)de,a,d<l
con gli articolarJnza come al mafchio nel nume*
ro minoreJnza differenza.
Alcune uoci riceuono nel *. 3 . <r 6. cafo le
particelle,di,a da,neft ufino con artcoli,come di dio$
a dio da dio et do nel primo numero di aueflo nome,
ir li pronomi di me,a me,da mejii noi,a noi,da noi*
A nomi proprij nonft da articolo, per che nonfi di*
te il Pietroyiel Pietrosi Pietrai/ Pietro, dal Pie*
tro,mafi dice con le particelle nel z. 3 .& 6.cafo> di
Pietro,a pietro.da Pietro,la dio merce.fi diccpcr la
merce di dio,wltn la particella di,delz.caf , con le
parti del corpoJnza articolojj>ejfo,mettere le mani
infeno.
Quando la za-uoce e della prima uogliono aU
cuni che hahbia l'articolof l'ha la prima , come la
corte del paradif.gli animali de la terra,lejelle del
cielojingegno della dnati^ the non l'hahbia auan*

NOMI
S
lo la prima non l'ha come corte i paraifo , animali
di terra,fele di cielo)ingegno i donna > ir nonft
fuo negare che nonfa regola degna a ojjruarjf
mafi truouan pur millejhlentiejcome l'acqua ifin
te}il pericolo di marni? infinite altre.
Diffi ifopra che la particella) i jfi da al z4,
cafiOuando non ui ne ui s'intende articolojr per
che alcuni nonjperano quando ui habbia aejjert
l'articolo o nb)& quando uifi habbia a intendere b
nojauertnfi chefono molte uoci che non hano>ne pof
fino hauere articolo come)me)te)jjnoi)Uoi) queji)
quefiojquegl'hcotefoColuijcoJluijlu'hleiiin ogni g
neretti numerojet molti aggettiultuttiOgn^molt)
ir molti nomi proprij Piero ) Giouami ) Roma)
\inegia>t>lapoli)Vrbino)1it in queflifi prepone la
di al za. cafo}per che non ui ne ui s'intende artico
h)Come nefiguit la morte di molti > la moltitudine
di quelli.
Negli altri poi coft del mafchio come de Ufi*'
mina che pojfinohautre articoli nel minor numero

NOMI

f ui e artcolo nonfi dice maif non de cWoggeU


tojtX corfo,de la uito,fe non ui e articolar non ui
fi pu anco intendere,fi dirafemprc di,di oggetto,
& corfo,di uita,nel numero maggiore delli medefn
michepojfonohauere articolo alcuna uolta ui far
articolo,& all'hora uifi dice,de,de gli obhghi , ab
cima uolta non ui e articolo,ma ui s'intende , r cw
accafca al mafchioJlo,& parimentefi dice,de' buo
ni,de'fotti loro, de'frati.
Ma di qui nafce un'altro dubito , & e che poi
che dette uoci che pojjno hauere l'articolo nelnus
mero maggiore , alcuna uohal'hanno alcuna uolta
no, ma ufi intende flltre uolte non l'hanno, ne uift
intende,rejla laperfona confofi,nojpendo J'l dar
l'articolo afimih uoci,& il toglierlo nel z,cafc , e
arbitrario,}) legale, pero s'ha da notare che quando
' la uocefeguente e di quelle che pojfono hauere arti*
colof la precedete l'hjafeguente ancora l'b d'ha
nere coft,ifiori delgiardino, la potenza delli ehm
Jhani,nel tempo Mapace,colpericolo del mare,et

NOMI
J+
quando la noce precedente non l'ha, ne la fguentt
ancora l'ha d'hauere, come,fiori digiardino, tempo
ii pace,pericolo di marctQuanto poi aU'intenderuift
l'articoloJuccede , quando l'articolo per la ragione
predetta fi deuetirfi toglievi che accade al mafchio
folo nel maggior numero,come, ilftlentio de frati,
dalla lictia de' Poeti,l'hore de' matutini,doue ejjen
do l'articolo nella noce precedente, s'haueria da pone
re nellafeguentt ancora , cofu ilftlentio de i fratti
l'hore de i matutini,ma togliendouifi con l'apoflrofi
dopola,efi dimojra che uifi deucfo ui s'intende,
imper ricerca la f>articclla,dc,ir nan>iu
Si truouano effempi in contrario a auefa rego,
\a,lr con effetto alcuna uoltn non fi pucofi apuns
to ojferuare)Come alcuno dimenamento di falco de9
la cafi,doue dire dcueuafi di cafi . Vogliono alcuni
che quando s'intende duna cofa cercarfbeciale,Ji
dica lafeguente con de , ir con articolo, tacito , 5
eJprejfo,ancor che la prima non l'habbia,tome interi1
dndofi d'una donna faciale , fi dica per crudelt

NOMI

deh donna amata, ir d'una donna in generale per


Crudelt di donna amata , ir dicendofi alcun dime
namento di palco della cafi , intendaft della cafi
in particolare,della quale (Rettalmentefi ragiona.
Et auandof parler di coft detta poco prima,
Jccedera il mede/imo ir parlandofi di cofagene*
tale uogliono alcuni chef poJJaufire,di,fenza arttt
clo con la uoceJguente , ancor che la precedente
\}abbial'arttcolo,comelagrauita di cortigiani, idi*

figgi difidati
Laregola in effetto e Iella, hr degna di molta
ojferuattone, ir auantunauef truouino e(fempi in
contrario non da marauigliarf, perchefra l'altre
imperftttoni nofre in auejlo modo tenemo auefla,
ir egrandifftma che in tutte le difcipline liberali
fi truouano contrariet infinite,ir dubij molte uolte
in cjlricabilifr ci credo io chefucceda pertnetten
dolo Iddio ai eruditione de chrijliani accio che s'a*
veggano che ogni dottrina pofa in ambguoeccet
to auelk di amareniferuire,r d'adorare la mac*

NOMI

ff

(lja eterna co'finftffmija'ntifuolla dual dottri*


riafoia quella che perfide sajmtende , r crede i
trjleri diurni raccolti nelgrembo della Canto Roma
na,ortvdoJfa , r catolica chiefi.
Nefolo auejlofuccede nel z.caj,maneglial
tri ancora i duali hanno l'articolo o non l'hannoJcon
io cfce la uoce precedente lo lajcia o lo ritiene come
riuerenzafi eue k religioft la riuerenzaji deue al:
lirehgioft,i libri piacciono a gli huomini letterati,
quanto e da cielo interra , h" auanto e dal cielo alla
terra.
Conle farti del corpo non j ojjerua in tutto
auejla regolajiceniofifi poje la mano infeno ,fi
foj il pefo in colo,leuo(ft la laurea di capo, ma pur
fi dira tirarfila barba al petto f ponerji la mano alla
barba.
I Casigliani ancorahannoleje particelle di'4
flintiue de cafi oUiaui,irJcno de per lo z. cafot
per Io 3 * de per lo 6 ".jjrjruono al mafcbio, al
\afimma}nelwio ir Xaltro numerate al neutro

NOMI

conili <trtieoi,l?'fenza ne uifi raddoppia h,l,nc ui


truouo in effetto uariatione alcuna eccetto che alcune
uoci ammettono le particelle deA>de ,fenza arti*
coli}comc nelli pronomijir in alcuni altri pochi, te"
nonfuongiugono mai agli drficoli;la.lo*les*las.
mafi pongono (erratamente,come , de la reyna
de la hembrajde la hambre^de la rdj de
la reja^de lo mucho > de lo poco > de los
fuegrosjde los fueltos,de los podencos>
de los monederosjde las monas > de las
multasjdelasna^orrasjde las noches>
i auali ejfempi pojfono ejfere deli0. & 6 . cafo>
ala honrrajala oportunidaMj ala fenora*
ala cuna;alo gaftado ; alo hallado ? alos
montones } alos milloncs > alos lien^osj
alas affido nes 3 alas guedejas
Solo l'articolo,ehfi congiunge con le particelle
de^r Z) te tolta uia la e , dinanzi ala , l, fi dice
del, nel z^lr 6 . cafo , te3 al ne! 3 . del numero
fola del nano come del hongo > del lloraVj

NOMI

><?

de'l mandado } del ofo , al padrasto ; al


pefaoal perladojal feiioV, hchefi fojfa am
co dire[epurato i uirt dell'apofirofijcofi dei a'I
Veddo che i Casigliani tifinola particella de
nel i.ir 6 . cafi.non pojfo lafciar di dire chegi
dico auejo ufi tolto dagreci,auali non hauendo il 69
caj, fijruono del x.Lr del fuo articolo per lo 6*
cafitCome henfi chi hifluitato lalinguagreca}ons
de o conuien dire che,de,ferite ali0, ir <J. caj,
o che i Cafligliani non hanno 6 , caj , ma ujnoil
2.per lo e &fi ciofijfe uero liftgnerehbe ani
cor dire che la freoofttione en o uera altrafiatile,
nonfi da al 6 . ma al x, caj.
Non mi parefxori i propo/tp ponere qui alai
ne uariationi de nomi Tofani , ir Cafigliani con
le particellefole Ir con gli articoli ancora fecondo
le regole difiera dimojrate.
Variazioni de nomiTofcani.
Numero del meno.
Signore (rimo cafjilifignor x,aftgnore },fgm>

NOMI

ret+.iafignorc.6 .
Numero del fiu.
Signori,difignori,fignori,ftgnori da fignoru
Dorma di donna,a donna,donna,da donna.
Donne di donne a donne donne da donne*
Ufcnfiero del fenfer, al fenfer il fenfer dal
fenfer .
I fenfieri de i fenfieri a i fenfieri , i fenfieri da i
fenfieru
Dirajji ancora con li alle uolte neh frof
ma li none fio articolo*
li fcnfieri,delli fenfieri alli fenfieri, li fenfieri dal
li fenfieri,
Vbuomo4ell'huomo,all'huomo,l'buomodall'buomck
Gli huomini > degli huomini , agli huomini gli buo*
mini dagli huomini.
(rin.
lofjnrito de lofj>iriw,alo ff>iritolojf>irito,dalofj)w
hojfirito dello flirto aUoJ^iritvflofbirito dallo
fjjiritv,
GUfj/iriti deglijjiiriti agif]>iriti,glij])irm dagli
flirti

.NOM!

S7t

fj>mti*
II dito del dito al dito, il dito dal dito.
Le dita Me dita,alle dita le dita dalle dit.
La uita de la uta ala uita la uta da la uita.
Le uite de le uite ale uite le tute da le uite.
L'anima de l'anima a l'animadanima da l'anima.
L'anime de l'anime a l'anime l'anime da l'anime.
Comefi detto difcradopo Icfarticelle de da, Ci
raddoffia la l in frofa ma non in uerfo.
Il quinto cafo detto uocatiuoefimile al primo nelll
ncmi Tofcani r Caigliani.
Ilneutroerirettonel mafchio nel numero del
meno,ma nelnumero delfiu aeon molti chefen duel
li chenifcono in a come leginocchia le braccia h"
altrifomiglianti.
I nomi agettiui coft Tofcani come Caiglianifi ris
duconoalladeclmtionedcllinomiantiub
Variationi de nomi Caigliani.

Hombre,de hombre, hombre , hora*


bre j de hombre*
H

Hombres,de hbres , a* hombres;hom*


bres;de hombres
El hombre,del hombre ; al hombre ; el
hombre > del hombre*
Los hombresjde los nmbreselos hom
breSjlos hombresjde los hombres
Hembraje hembra^hembra;hembra
de hembra
Hembrasjde hembras, hembras, hem
brasjde hembras
La hembraje la hembra; ala hembra;
la hembraje la hembra
Las hembras de las hembras,alashem;
brasJas hembras^de las hembras
1 anima del anima>al anima; el anima;
del anima
Las animaste las animas ; alas animas;
las animas; de las animas
Mucho de mucho ; a mucho ; mucho;
de mucho

f%

Lo muchojde lo mucho, alo mucho , lo


muchote lo mucho*
Vagli ejftmpifropofli difofra onofcc che
& l'ultra lingua foede ijuoi nomiantis
W,r aggetui.b' aux mi occorreriafirc mofa di
Utficmi de* nomi ifflanza,ma fer bora forro foU
mntealcuni nomi frofrijkfciando il reo fer lo
freo dar \ luce fiacdo a Dio*
NomifropijToanu
Antomo}Andrea,Arrigo, Bonifacio }[
Carh,Ckmentt,Cofmo,Camillo)Cefire,Dome*
mOjDeciOiDamwnoiUmggnatiogidxofrci
efco, FabiO)iliff>o,Telice, Gregorio , GirolamO)
Ciouanm,Giuliuna,Giuino,LodouicQ,luciQ,Lu4
a, M am, M arco, , M artmo, , Ni?
>)?1,,>,$1
mio}Siluero,ScifiQne)Tcma1Jercntip,WicentiQt

\itah
Sono ancora ahm nomi dimimtiui che cofim
uolgo che da altri ufano,An4reuccio,Nicol

M 1

1iotVetruco,Vuu]etto,YriincefchettV)Yrancefche9
Vaulino,Giouanm, hmbrogiuolo , h" nomi di di
frcgio>PindrcucciO)?auhuio,bAatKaccio,Verottt>t
Giaimotto.
Agne,Agatu,Afohma)Pima,Antma, Bei
ttke,Benedetto,Chiara>Cater'maJCamiUa,'Dom
wtyQWokma^ifibcttafi Ifabed, Heleno , Lucio,
LauriLuuomia,Lucretiu} Margherita, Morale
wijtAaria, Paula,Virgilio, Vifwio , Violante , r
qui dlmtnutiui,Giannetta,Giamma , bAdrgber'v
tuea,M argheritina,tA<rgheritella.
Nomi projxij Coj?iglioni.
AlonfojAndres, Auguli4n,antiquC Ale
xandre>AdrianAlexosjBartholome,Be
lenguer;Bls.CarlosCeledon*Clemea
ee,Cebria4n>Cofme } Diego Domingo
Enraque*FadrqueFabin*Gafpar.Ga
briKGomeS'Gonalo; Hurtuno* Hew

oandoHieronymo leorge* lu*

NOMI

f9

lista* Luy's.Lucas Melchior Marcos*


Miguel , Nicolai* Nofre. Ordono Pe*
dro*Pablo.Phelippe Ramiro Rafael
RamirezRodrigoSancho. Santiago
Saluaddr.Thomas trinidad Vicente
XimenoYnigo
Anna . Aguada . Aldonza . Aguftina
BeamzBrigida.Barbara . Belenguera
CatalinaClaraCandida Cottala* Ci*
teria DoroteaFranciicaPhelpa Fio?
rencta.Gracia. Guiomavr. Hieronyma
IuanaJuliana.Luzia . Leonor , Luyfa
Maria Madalena . Menci'3 * Marfifa
Orofia.,PoloniaRafaela.SanchaTere*
(.ViolanteVrraca. Ximena Yfabd
Yns Ypolita
Non e gi intentone mia di raccontar tutti i nos
mi propri} degli huomini , ir delle dome chefirn
infiniti ma bo uolutofcamente poner qui queji p*
ifermoflra come ancorafaciodt-'Jguti nona

uj

di alcune foche cafte come,d'Aragona iella KdUt


tt,i M.ontefoltro,farnefuSanfouerino, M edici, Pit
tol'homim,Carraffa)MiOnte, Lamberti , Agolantin
Veppoli^ifcontiiGall^AllejfandriMaffm^Tabij,
Ghifiher'bi quali nomi s afono dmerfomefite > perci
che alcuna uoltafpongono con artcolo , ir alcuna
Uditafinza,come Don Antonio d'Aragona,V>nni
Maria d'Aragona > Guidobaldo di monte Veltro,
Guidobaldo della Kouere.lfibella di monte Vltro,
& della Kouere,alcunifi terminano in, Con la par*
ticella di,irfinza,come,Giouanni di Pkcol'hominl
Beatrice di Piccol'homini,& Gioitami VicCo'hi
mini ir.Beatrice Piccohomini , dou s'intende U
di Si pongono ancrafonti articoli, irfi uarand
tome aggettiui col mafchio " Con lafmbtojleMut
m r l'altro numero,come Giulio S<mfouerin)Pot
tia $anfeuerina,altrif pongono indeclinabili co'l mi
fchitir con lafiminafonia particella de,rforni
articolo nel nUmero,del mew,come Ferrante Cari
raJfatQuhiCarraffa*

NOMI

>a

Marna dxuerfi di dire retengono i nomi difai


thiglie tra Cafliglini ancorale quali alcunif pon*
gatto con la particella , de ,fedamenteferaa articola
per lo mafebiofc per lafimma . de alcuna > de
azebedo,de albornoz.de benauides j de
camajaljde cabrerai cunca; de cordo
ua,de cardenasjde Figueroa } de gueuas
fa de guzman > de leo*n j de mendos
#t,de padilkj de qutnonesjde touasr , de
toledo,de velafco,de vega , alcuni tengona
l'artcolo ancora, come, de la cerda* de la
cueua .
Si pongono ancorafinta particella Irfinta or
ticoh inuariabilmente per lo mafehio, h- per lafi?
mina, come Don Ynigo Daualos Dona
Antonia Daualos, doue accidentalmente mi oc
corre notare Daualos douerfi dire et fcriuere 'di
una parolafola Ir no d'Aualos co apaflrcf ir '
di due parole, Miguel anmquez > Yfabel

anmque&Hernand manttique 3 Hie>


fi

NOMI

ronyma marrique,Rodrigo oforio,Luy


fa oforio, Diego pmtl , Marfifa pim
tcl,Ynigo farmiento, Beatris farmito,
sufino ancora nel numero del pi quando fi farla di

pi perfine , come , Manueles* Enrriquez,


Manrriquez, Pimenteles, Mendocas,
Cordouas;Pachecosj?unigas,Fajardos,
Aguilares*
EjJ'endo i nomi numerali tanto ncejfary , h" in
ufo ttmtvfrequente li porri* qui per l'una ir per l'ai
tra lingua.
Tofani.
Vno del mafchio,unadelafiminanel minor nume
rotunitm)& me, f nel maggiore;&fdice Gius
ho haueua dueJigh,l'uno era una giouane di 1 r.
*tmi,r l'altro erabuomo di 34. anni.
Due in ogni genere, duo del mafchio l? del
tierfoydui per nccejfith del uerfo , dua s'ba dajvg*
gire nelioJcriuere.fi dice l'uno , & l'altro,tutti ir
duc,tutti e due,ambe due>ambi nel uerfo, ir ambo,

NOMI

tre,quatro cinque,fii,fittc,om,noue,ece,vndec,
doci,tredici,quattcrdici, quindici ,fidici , dicifitte,
diciotto,dicmouc,vtnti,trenta , quaranta , cinquanta,
jjfantatjttantaflttantajwuanto) Cento, dugento.
del mafchio ir dellafimina efimilmente trecento)
quattrocento,c'mque cento,fii cento,fittecento, ottos
cento,noue cento, bAxUe,dumila,tremila > & cofigU
dtri,ir dicefi milita ancora,ondefiJrt un miglioro,
due migliorile mighari,ir un migliaio due miglia
ht,tre mig\xaia,lr un milione,due miUtoniflr altri
:.
Cajligliani.

Vnnnuvna.fvnos.m*vnasf dosm *
ttcS,quattro,cinco,feys>(iete,ocho, nuc ?
u, diez , onze 3doze,txeze > quatorze,
quinze>dezifeys,dezificte,cleziocho,de*
zinueue,veyrite,treyxita, quarenta , cin*
quenta,fcfenta;fetenta;Ochcnta;noucn?
tajcicntojcien^dozentos.aSjttczitos^as
quatrocicntos;asJquinientosJas,feycien:
tos;as^fetecientosjochocientos;noueci

N O M t

tosfitlAos mfl.tres tn\L,& tifigli ahi) m


millon dos millones,tres roillones*
I nomiantichi^atmi, grecijbr hebreifilmo noi
fer la maggior forte con alcuna mutatione ouer ag
giuntione > dimmutione ridurre alla nojlrd lingua
Tofcana come Socrate , Filemone, P lame , Enea,
Anchife,Acate, Achille,Gioue, Giunone;
>
Ritengono Casigliani gran forte diouejina
mi immutabili tra lefue uocicome Socratesj Iti* >
piterj uno, Mars>Ceres , Phalaris , Efa*
yas,Gte{lesj Eneas > Hercules > Epans
tiundaSj^ ^e/?o wi pire cfce u/2o a^r neli no
mi chefriifconoins. Paris;Achilles, EuripiV
des.
Hanno Tofcani ifuoi minufiuifofficina)far
Jttim,cameruccidjettoccio,noueu'ettit}giouannettof
frateflofarhceUdjJptttuzzOjfiuiluzZd, Ir altri.

Btcofi Casigliani, cica, borico, chiqtiito,

HMMi
i
Vejli due pronmi dei primo
tafo.l, cheji neluerf ani
corfi dice h" tu the foni
iella primi, &delafecH
daprfond, hanno ne gli
obliqui miteib' mifi, coti
$Uej\adifftnz,chequeJ1e particelle dia das'an
tepngan a mefalir no a. mi,ti,dicehdofi di me$
teih me>a te,d me>da K,& non di mi,d\ ti , a mi,k
tiida mi da ti.
Stf. pronome Ma terza prJon,mdjenz prii
tn cafoilr negli obliqui tanto del minor quanto del
maggior numer,fi varia con le particelle in> e> di
J,],da fe,& nonfi dicejift afdafu
Ben cti ltinifi feruoh di 6 . cafo in queji
tocutidhl,lathntnr di mc,auifar di te,parldr difai?*
del 4-6.cJ con qujptepoftiohi j apprjj di met
dinanzi di t,furi dif. Niente di men i Tfcdhir
in ci ufan ilfecond cafo oltre gli altri cheji pfi
Hanno uedereirt ahi luoghh

PRONOMI
I? ferro cafo di auefli pronomi tufi con h parti
cella a,come s' detto in,e,fu caro a me , feua ,
tt,piacque a. f , irfenza la particella in, i j mi pr
nififi fgratijfimoji compiacque,era mi di mola
jdisfhttione , parcuato focafatica ,fi propofe tutte
le glorie.
Nel + .cafofi truoua la terminatine in,e,r m
i,dmami,& dopo'l uerbo,frfmonuincerebbe me
i? non Ufcerebbe te per altri , mentre cfce mtraut
(jlejfa>me non haueui da biafmar tV)te pur ingans
no che la uolejli feguire ,J > r non le fue gioie
gilt neli'acquami chiama ,tfeguita,fi tormenti)
conofcemi,non ceffa di lodartijueggendofu
Ne cofx alia libera sbatto da ufare quefli pronomi i
<>& in , i,nel +. cafofenza la particella per,ouero
cltrajMzi sha fauertire } che quando quefli prono*
mi hanno enfrfbofigmficano dipintone di perfine^
ir hanno rifpetto ad altra coj detta, o che s'hablitt
udire ft terminano in, e. ho deliberato di uoler te,
atlantiche alcun altro fet marito t il che non.futi

PRONOMI
tj
icic quandofi terminano in,i. ne alcuni pochi cjjcmt
pi chefi trouano in contrario terranno l'autorit che
tcmiienc a auefa regola^uando uie prepofitioneji
terminerannofemore in,c,altorno me>peo te , di*
nanzij.
Nor>r uoifeno pronomi del numero maggio*
re>cfce nafeono da iO)l? tu del minore) ir regolar
mente haueriano da ujrfifolo ver dimojlratione di
pi yerfenerfoi chefono uocdel numero maggiore,
nientedimeno parlanofi hoggijojcriuendofi dafi*
gnori fuoi uaJJaUi}ir molte uolte da altri altrim
te,fi dice noi in luogo de io,\l aual ufo urne da lati*
ni>ma la cagione di auefo ufo,non uieng da loro,
per che quella maniera che quelli tennero nel feruir*
fi di noi,in luogo di,io, fu per humiltaji? hoggi mi
fare chefia per grandezza^ che giudico chefi p/*
fi efeufire allegandofi per ragione che i prencipi co
fi variano,fcriuono per dimojrare il nome della di
cnita aggiunta al nome proprio.
Tjmilmente ntrouato ti are . voi , ad unfolo

PRONOMI
p hnowhfr uoce in pejofinfQ ufitjfm
ir Poja in luogo <fytw ma non U origine dal latii
HO , il <{m\ Pronome , tu , ancor efa uoce di tanta
imi- fiat* meritata d'effere imbafciatrice
de nojri pieghi al fommo dia ? nientedimeno ft
mdeawf sbandita dallifermoni del nojhotewfa,
in luogo deh quale fucccono tanti titoli formai
ter parlar correttamente bifognera tenerne m ca*
lenirlo , come Eccellenza , Signoria , Riuerenza,
Magnificenza con tante qualit aggiunte che lift*
onercbbe tutta l'et d'un buomo afaperlefr a PO*
terle Punto difcernere & dark fecondo il ario
^PPetitO deh perfine.
^
'
Intorno alle quali cofe mifouiene cbe'l dar titoli
ftuerji aftgwri de uajfalli & k ignita, ir d'of
jiciomi fare molto lodeuole , Perete ejfendo. lafa
anaria da Dio.e ragione di ubbidirei con ogni de
%to& ragtoneual modo di riuerire i [ignorila l'ai
tra parte mi par molto malfitto&fenza alcun ter
mine digiuditio,ck perfine particoUritwnJclamm

PRONOWr
(Tf
tejnza vajjalli, Lrfenza dignit , ir officio , ma
fenza pane da mangiare s'habbiano da trattare in
Ita difxgnoriajbr nonfifacendo s'intenda la/eia
tv perfar ingiuriale mi fare chefi fo(fa allegare
fer ifeufa di auejlo errore manijjlo, che in ahfi di
moflri cortefia,jr che cofi il parlar (ia pi politico,
ferche auejlo potrebbe procedere quando la Cigno*
ria nonjvffe propria d'ejignori di titolo}alli quali di
ragione conuienejb' non hgiujlo che poi che Iddio
ha uoluto eh'alcunifianofignori,alcuni n,bablkf
mo noi da trattar tutti egualmente.
In auejlo oltre ad infinite altre coj che ho uijlo
in Hifpagna piene di religione, Lr di uirt truouo
che Cafigliani non hanno tanto abufo difignoria co
Ji confujamentc , la qual non dannojc non afignot
molto 0MaliJcati,T come fi deue dare,ma hanno il
nome di mercede,la arni nonfa ingiuria alcuna alla
fignoriajuoce ueramente politicajbonoreuole ir mo
deja,della (jualfx contentano i caualieri,nejne sies
gvxmjb' sbonoranoipopuknl Onde chi dice che

P R N M I
fgnuoli hWanofmiuato fer tutti camfi d'im
lia il nome di fignoria,len dxmora ai non hauer yi
a Sfagna,nc ifuoi modeijfmi couml
Vrialtro mal ufo rgna boggi , r d'alcum
gnori (aali farlando, fcriueno ad alcuno che lor
fuia di disbonorarb co'l dargli del uohir di troff
honorario co'l dargli deagnoria ,gli farlano, 9
jirxuono in ttrza ferfona con tanta confufwne de fro
nomi egh,li)lefuO)ia,fuoifoe r altri,che molts
uolte non fc ne fuo cauarfentimento alcuno, Ma h
fciati da farte quei alu3 i fronomi noi t ir uoi
raffrefcntuno frofriamente fiu ferfene , ir aft
frejjo noi unafcbferdignil , 7* uoi mafcla per
honore.
Con le farticellcdeyfdaffi dice neuno > 1
Valtrojnfo di noi,di uoi,a noi,a uoi,danoi , da uoi,
r nel +.cafi con frefofitione^jrfenza,noi , &
uai,hauer fenfer di noi,con licentia di uoi,honorc di
W,rkordar di uoiyfoccorrere a noi,fruir a uoi>
mitor noitriceuere uoijuer noi,dojfouoi,ffiluas
tu da noi

PRONOMI
4f
to da noi,1a nofirafteranz* dipende fa uou
in luogo di noi,fi dice ci,& di uoi,vi,neu"uno,
& l'altro fignifcato nel 3 & i.. cafo , ne ricca
uono alcunfgno di cafoni chiuj il pajj, vi rifbon
4c,ci prende,uifpoglia.
Ma per che s'ufano in,e,ancora ce,ue,come me9
te,fe>fecondo diuerj regole,fi monjlrer il modo
comefi pojja ccnofcere quando in,e,& quando in, i
tutti s'hahbiano da terminare, fero auertnnfgli or?
dinijguenti.
Quando la uocc^c* di adornamento) h"fi p
nefra quefli pronomi el uerbo b dinanzi b dopo , la
terminatone ha da ejjre in^nel 3 . & +*. cafo,
il prencipe ancor c'hauefe pochi caualli me ne dono
Schederanno perdono ma so che non tene fcdifi
farai,fene prejc corfiglio?fe poi mene pentir mio
danno3vommene}vatttne f per che non tene confi
gliaui con gli amici Egli troppofine uantaua,cene
andajfmo jarefene tolfcgran parte* vene auer
M male,cene ucrgognammo per amorfuo , difdirf
I

PRONOMI

mene, ficcartene una> fintemelo Cene he aojfofDoz


leuacene con tutto il cuore3Vregandouene buon fuc
cejfo,lnnamorarmene ardentementeRiputartenefi
tuo. Veggendofene foco honorato > delettnrcene con
danno,offendetene tanto*
Se precede la ne negatiudjjimfcono in i, Ne wi
uuol uiuo,ne fi negher la tua patria }nefi pregia
Jnza ragione,ne cijfbinj afir makjne uijcjlen
ne lungo tempo.
Vonendoft i pronomi la,le,li)gli>lo>de> uali aps
frcjjofi ragioner dopo auejli cinque pronomi pria
mitiui mntc dinanzi,quanto dopol uerbo, ilfm loro e
m#,me la guadagnai, tele toljjfe li portv,cegli ap
farecchiaua,ue gli ucciderebbe,mi dijjiorro a comi
latter me lardar me loyrenddp me la,accompagnar
tekjuoleuaj li raccomandare ,JhttvJlo chiamare,
acquiflar cegli in guena,trouandouelo inimico', uel
moJlrer,uel diro , Quando la e auerbio ritengono
auejli pronomi la terminatone in i. Non doueui ma
darmi l,la ti coridujfe , Va ti ritornerebbe gxtttx la,

PRONOMI

tS

& la u reciter, il uojlro.


Ne ancora auando e pronome ,fi pone in luogo
di noi in 3 - r V-ca/c}ne promife pace,ne porter
in cielo,ao e a noi promife pace , ir noi porter in
cielo , r dalle proj ir dalle rime non fi termina
mai Ce non in^nefarebbe gran biafimo.
Hanno maggior cnfnfi wi,w>che ci,ui>ce,uef
Wjir maggior difimtione di perfine cr rifletto a
duello che sha da diremo se detw quantunque, molte
uoltrfi confondano.
Si radoppiano le prime lettere di mi ti,fi,ci,ui,ne
quandofi congiungono dopo'l uerbo chabbia l'acs
cento nell'ultimafilala maniommi , perdonerai,
fdoffi) penfoffhafcolteracci, dinne alcuna cofi , ut?
drauuiflT" in ogm filtro luogo douefia l'accento nel
l'ultima,il chefi potr, uedere nelle congiugationi.
Per ornamento fi pongono auejli pronomi affai
uolte,nefgnificano cofa alcuna,comefi pub conofee
rcficendofi refare la oratione fenza eff\}mifo in
cafxjfommi in cafa^onfo che mifire,ti nmaneJU

PRONOMI

lnpiazza}rejlati qui,nonfa chefi dire , o nonfa che


Sirfiffijk apiacere ,JaJf jcllazzo , cigodiamo
qucjlo giardinojgoderemoci quefli frutti,ui penfat
te che iofta difino qualunque s' l'una di quejlc
coj, penfateui ci che mietevo mi uiuo , tu ti giaci,
coluifi fcnjjnoi ci pajfiamo il tempo,uoi ui credete,
cohrofiuannocon dio. Senza ftgmficato alcuno
qualche uoltofi pongono lajcli&glijo) Bf aual e
a mia uitn ellaj'l uede , uoi il conofcete quanto ra*
gione io hahbia , Quello che tutto'l mondo non haue
va potuto uinccre,la morte lo fuperb , Tutti duejli
Pronomi abbondano quanto alfignifcato,ma toglie*
ofi/marria l'oratione molto nudajirjnza legt
tiadria alcuna,Jcno dunque alcune coj chefi per*
mettono da la lingua.Jcnza poterfine render ragia
nenonepcrodaufirmolmquefilo modo di porrei
fronomi raddoppiatiJnzaftgnificationefcr ci cfce
non manca altra maniera di comporre pi leggiadra
mente la oratone} ir bench un certo autor dicajl
fui negar nonuoglio cJferfoJfMe lui ejfer beato,

PRONOMI
6i
MOrt cero da imitarlo effenio cafi racla, litout tu
a me per moglie non mi itogli,fi comporta, ma io lo
fggirei,per che non e moltofrequentato come non
moltofbeffo ancora il dire , io v'entrer dentro io)
rjcmigliant , Si uarianoaucjli treprcncipalipro)
nomi "a aueflo modo.
lo,di meta me.meja menti nel j'.lr +4.caft
Noi di noi,a noi,noi,da noune,l? ce,ir ci tncl}'.
& 4e. cafoo.
Tu di te,a te,te,da te.ti nel }*.lr +.cafi,
Voi,di uoi,a uoi,uoi,da uoi.uc,ui nel )* et + .cafo,
Difi fi,fi)dafi*ft nel 3.& uafo.
Con alcuna diuerfiufino Casigliani auefli
frimi tre pronominel numero del meno,r nel pi#
ino cafo due pronomi della prima, l? dellafeconda
ferfnafono auafi come i Tofani a aueflo modo,
yojir t\l,ll terzo pronome non ha primo cafi . ne
gli obliqui con le particelle dederfer lo z. 3 br
6. cafo,r con alcuna frepofitione per lo 4. cafi,
tutti e trefi terminano in, i,come de mi , a tra,
./?
I lj

PRONOMI

por mi;de mi,de ti,a ti;por ti>de tijde fi, &


fi;por fjde fi.aquejlo modo tener piedaM de
mhauer laftima de ti, no f acuerda de
ii^hazer dafio a mi, acontecioa tipers
fuadioa fi; por mi no os ha venido maNI
ningunojpor ti he perdido mi hasida*
(in fauor de nadie , y por fi alcanco cfta
mcrcd;fe<juexa de mi,hay de tij f olu
da de fu
Senza particelle de cafi , irfinza prepofttione
hanno queji tre pronomifclo il terzo, e lattarti cafo

co la terminatone w,e,mc;te,fe, me defplasej


te parece/c pufo fuego en cafa> me os
fendere pregta/e retiraua ax la ciudd,
acontecio me gana*r mucho cn aquella
guerra^relhuatefolamente tu valor pas
ra viuir;efcogiofe lopedrjalabarme,hak .
Iarte,mouerfe*
, A dimojlratione di pi perfine nel numero del
pi ufino per prime perfine nofotros^ perfi* :

P R O NOMI

<j$

tonde,Vofotros in tutti i cuf con lefue particelle


* luoghi oportum,ccme , nofotros defeamos

eftojvofotrosmcprcguntays.Denofos
tros es el traba,rjy de vofotros el hofc
gaV;a nofotros firue, a' vofotros manda,
peleaua contra nofotros,y centra vofo*
tros,fc alexaua de nofotros ; y de vofo#
tros*
Et a dimojjrattorie di unafola prima perfine
fer dignit, dicono nos in cambio di yo , & di
unafolafeconda per honcre dicono vos in luogo di
tu,/n tutu icafiicome Nos Don Antonio'
d'Aragovn Duque de Montalto b- ad uri
fio, Vos no refpondiftes a mi carta } &*
fi uarianoxon lefue particelle nel z. }.& 6 cefo,
r con alcuna prepoftione , rjhza nel *-. ufi;
carne, Nohatenidocuydado ni de nos,
ni de vosjni aun de nueftro reyno;hauia '
de fupplicar nos, a nueftroconfer, J
Elite mandado f haua^ hech por nos*

Pronomi

ypor nueftro confej'o }Hofe puederl


cfcrem r de vos j fi no cofas muy txcu
lcntes
Ne/ /.& 4d. cafofidamentefenzafarticellc,
rfinzaprepofitione alcunafi fieruono Qafiligliai
t i auejli pronmi t\os, voS , OS, comefalciamo
tui deci,viice,Ve>nct& ci tinto a dimojlratione di
fiu ferjne in luogo di , nofotros ) & di Voto*
tros } quanto a dimoflrationc di nos > Ir di vo$,
quadojtpongono,come ho dcttvtfer yd,r tiX,c6i

me nofotros vos preguntamos de las In


dia$,y vofotrosnoquefieftes dezit tos
la verda'd, r forlando unfilo dket Iufto tue

ra os huuieradesemendado en vueftrd
viuiVpues tantas vezes nos haueys pr
metido os corregiriades*
Si dia ancora vos madamos>vos fogmos>
r mandamos vos, rogamos vos Ea
erte cafo vos Iur fefior que no he pai
dido efcreutr vos y embiawos aquelioS

Honom
p
libros, Vero piuleggiadramente dice hrni
za comparution e piu inufi>osjcome,os mandas
mos;Os rogrnoslo he podido efcrcu
tosy embiaros aquellos libros , a penas
os queda tiempo para dormivr>y come* r
qiianto ms paraos recrear y regalaV,
aunque fea poco j no tengays Tenor ea
poco elegiros por amigo y teneros pol
eor*
Come Tofcni dicono io mi mrauiglio , tu ti mat
tauigli i quegli marauiglia noi ci marauigliamot
Uoi ui marauigliaterfuellifi marauigliano, del che
dirk ne verbi , co dicono Caiglicmi > yo me
partojtu te apartas^aqucl fe apartado
fotros nos apartamos;vofotros os apar*
tays^quellos fe apartan^ fer che in que
o luogo nos,r vos, rapprtfchtano piu perfone^ ,
fer che precede nofotr OS,TVofotros, afi^
ra unfclo,et parlera in plurale per nos in luogo di
yO)& co tjuando ad Unofolo dira VOS,in luoi

PRONOMI

go di tUjil nerbo proceder a auefo moojyo me


aparto , tu te apartas } aquel f aparta,
nos nos apartamos> vos os apattays>
aquellos f apartan , Et come Tojcani pojfo
Jto tor ma il no'hlr uoi.lr dire ci marauigliamo, et
ni marauigliate,cofi Casigliani togliendo le prime
uoajudette notottoS) vofotros j " nos &
vos y dicono nos apartamos os apartays,
ma quandojiijfe necejfario fare difmtione di per/5
ne firebbe ancora necejfario di ritenere dette prime
uoci,come nofotros nos apartamos^y vofo
tros os quedaftes,y antes que vofotros
os apartafedes nofotros llegamos alas
galeras^dr auando nos 3 & vos fcruono per,
yo,ir tMjfi dir per dijlintione nece(finamente,
vos quedaftes > y nos nos apartamos,
nos quedamos^y vos os apartaftes. 1/ pr
nome, f , accompagnando/i con gli altri pronomi
me;tejnos>osjlejla los > Ies , las ,Jmprefi
pepane 3 come , f me offrecij que jrazon

'PRONOMI

7o

tan efcufada f te boluio del cerco de


los ck'entes , el capita'n f nos encomea
daua.feosmueftra por muyferuidora,
f le dio a conocer,fela tomd , o f las to
mo,fe lo mercara.o f los mercara,fe les
defculpaua
'Dedinationi de pronomi Cajigliam,
Yo.de mijmipormijde mi & in 30, dC
4*. cafo.me . Quandafi tratta i pi perfinefi dice,
Nofotros.de nofotros,anofotros, nofo*
tros.de nofotros & in 3, ^cafo, nos
Quandofi tratta di unoJob per dignit m cambio'
de yo fi dice,

Nos,de nos a nos.nos.de nos,ir in j*fi{


+* cafo nos
Tu.de ti,a por ri.de ,etin 3 SC + cafo te.'
Quandofi tratta di pi perfinefi dice,
Nofotros.de vofotros;aN vofotros , vofo/
tros.de vofotros^- m ? &* cafo vos,o ;

V ft N M I

Quanfaft traita di uno per honore in hogo i ta,

Vos,de vos;a! vos>vos,de vos,r in 3 " 8C


4e.cafovos,os,
Nef numero del meno, ir ici fiu,

De fia ibpor ii,de fi nel 3 *8t 4cafo Ce*


Per ornamentofi pongonofemabifogno ahmet

me,te,fe,noSjOS( uo/fa,aqui me eftoy


por que te lias holgando y affi nos pafe
eamos en efta tierra,os comeys vueftra
hazienda,fe pienfan de engaar nos,r
dopo'l uerbo, Eftoyme aqui,eftas te holoa
do,paflfeamos nos en efta rietra comeys
os vueftra hasienda, pienfan fe de en*
gaamos.
Si rdddoppiana moltofrea;uentemente he fro*
nomi in un medefimo cafo obliquojoue efirza ch'u

m d'ejft bondi ) Sindome poflible a4 mi,


a Ci dios a mi me falue; mi no me pefa
tantt ci te piase aqueto,afi fe hizo el
daWvootros Ce os efeondioj nolo*

HONOMI

7l

tros entoncesfe nos appfefci Melari


te , al cjnavl luego ledixo, al fieruo el fV
n<5r lerccoje
Rarifimo $t<e/?0 woifo <# <JiYe Tofcatt4^
fifigge afa come cofafcferchia , a Cajhghan
frequentofimo ir frofric}ma non di maniera che'
forre ifemplici nonfa molto fui in ufo*
S'aggiungono aueji pronomi me,te ,fefnifUol
glia frefofttonejcmj auejlo modofra Tofani, co
me}con te>conJ,con noi,con uoi,& meco,tecd,fe((it'
nofco,uofco,ma aueji ut ultimiJena del erfo,coH
meco,con teco,con feco,con ejfo meco, cefi ejjo tecoj
con efofeco,con effo noi, con ejjo uou
Dicono Cafigliani comigo,& con mo,-

con tigo,con %o,con nofotros, con vo*


fotros; fer fiu perfine,con nos',iH cambio di'
con me,& con vos, in luogo di con te
Dalli pronomifudetti io,tu,J, fi deriuano mw,tuDf
fuo,uoci del majchio,& del neutro nel numero, del
meno del duale e mia,tua,fuadellaJimim.Sono del

PRONOMI

numero del fiu,miei)tuoi,fuoi, del mafehio, et m\et


tue, fue per laJmina,come il miojudio, il tuo inge
gnojlfuo guadagno,il mio,la cofi, mia,il tuo,la cofi
tua,ilfuo,la cofifua > i miei uerfi , i tuoi fenfieri , i
Cuoi regnala mia autprith,la tua haliliia,lafua dilli
gentia,lemie opereJe tue fcrrejIe/tie^aleejtifUdJi
toro/nomi fi yojfono foriere tutti dopo'lfcjlanttuo anz
Corafenza-differenza alcuna.
Molto diuerfe in ci ritruouo l'ufo de' Cajliglii
ni i auali hanno due Certi di auefli pronomi deriuati
da yo,tu, fh l'unafi termina nel numero del meno
in,i,ir in,v,mi,tu,fu } & nelmaggior numero,
tms,tus,fus, li auali tutti feruono almafchio h"
tUafemina&ft pongono dinanzi alfojantiuo in*
mediatamente, mi fuegro ^mi nuera^tupri*
mo;tu prima,fu fobrino, fu fobrina , mis
deudos,mis aguolos,tus nietosjtus ne*
tas,fus hcrmanos, fus hermanas ,fi pone
ancora alcuna uolta un aggettiuo in mezo reflando
pur dinanzi <\uef\i pronomitlr alcuna uoltafi ante*

'

PRONOMI

->"

ptmt, fus dos caualleros.fus tres rierma*


nos,fu infelice hado/us triftes lloros,fo
lo fu penfamiento, todo fu defleo > Etft
pongono come ho dimojraw auijnza articoli ord*
nariamente,aUeuolte prof trottano con articohjcot
me.la fu amga , mafra moderni Casigliani h
ritrouo rarijfime uolte et mi fare chefa foco bene
vreporui l'articolo
. L'altraforte e mio.tuyo/uyo, uoci del ma
fch\0)lr delneutro, mia tuya.fuya > dellafimi
m nel numero del menomar mios,tuyos,fuyos
del mafchio, miasjtuyas/uyas,deliaJemina nel
maggior numerose quali uoci li pongono dopo'lfot
Jlantiuo,dal neutro infiori che non ha hifcgno dif

flantxuo,z\ roftro mtO;la renca mia;d cuer


p tuyojla pierna tuya^el pie fuyoia ro
dilla fuya^los cabcllos mios, las natizes
mias , los ojos tuyos ; las ore -^s tuyas,
loscoracones fuyos,las venas fuyas
Dinanzi al Jcflantiuof truouano , ma tra eff

pronomi

/t'ijcjlaniiuo uie qualche dittarne in mezojfniaes

JU honrra , tuyo cs ci dinero , fuyo cs el


prouecho;no fueronmtoseftos corifea
josjtuyos fon los offccios/uyas fueron
aquellas palabras*
SI pongonofcli aueji pronomi per rapprefent*
XC alcun Jflantiuo gi detto . Dixiftes que

aquella obra era vueftra> pero no es fi


no miali neutro fi ponefilo , lo mio y lo tuyo j lo

fuyoj per la cofa miaja cofa tuya, la co


fafuya.
Si dcriuano da noi , & da uoi quejli due prono*
mi nojlrojuojlro del mafchiO)& del neutroynojlra
ir uojlrajdelafimina nel numero del meno^ojrit
uojri del mafckio,noJlre)Uoflre della femina in quel
lo del piu,rfi pongono dinanzi, Lr dopo'lfojlanti
uo. llnojlrojratiojojlratiouojrojluojlro cajlel
c,il cafello uoJlro,cglift pigli il nojlro e'I uoflro
mela rolla, h cofa nofka & uojlra > nojr , ir
uojlri,

P R** NOMI

})

uqflri,atti noflr'h& atti uofri , nojre , ir uojlre


difjybfj nojre ir uojlre.
Da nofotros , & vofotros y & da nos,
ir VOSiJJeriuano da Cajghani i medefimi pr
nonri>nue{lto>viid}.to>majchio,h' neutro nue
ftra,vueftra ,/ del minor numero, nuftros>
vucftros, majchio, nuefkas vueftras >Jimb
ne del maggiore,auah fi pongono arbitrariamcte di
nanzi,7- dopo'lfifiantuo,txue{to animo > Ir
el animo nueftro,vueftro riempo. n'em*
p vueftro>nos ha quitado lo nueftro, y
ps ha quitado lo vueftrojtiuefra nabla*
vueftra republica,habla vueftra;republi
ca.vueftra, nucftros compaJeros , vue*
ftras calidades
Le cofe chefino dal lato di colui che parla s'*
Jprimono col pronome auejlo m,&n> quejla,f.
queflo principio j auejia donna , ma auertaji che '
nel primo cafo non fi dice auejlo del majchio
Jnzajjlantiuo come auejlo penftero, auejlo hort
......

PRONOMI

io com'mamentv,aueJlo cojlume , Ifftfi truoutt


altrimenti ofara rie' poeti , di abufc* negli obliqui
sufi accompagnato dafoflantiui,come di auejlo uen
toj auejojm,ptr aveflo paej } da ayiejlo mona,
r ancorarapprefentatiuodifcjlantiuo,sudiuano in
cafa molti lament}T grandiffimo pianto ymanek
duejlo ne a auellofi daua orecchio.
Per lo neuove ufitttjfimo il dire auejlo in tut
ti i cafone ui b'tfcgna altrojjlantiuojduejo sajjiel
tajofo duejoj mtefo, Dtce/ ancorarlo , per aue*
Ja cofo in tutti icafitco non mi aggradai in ci non
mi trouai .
; Et per rapprejntnre alcunfijantmo nel primo
afofdamentefcnza compagnia dififlantiuo ,fi .
ce queji del minor numero, auifino che auefli aa
corto nonfenejJ]e}et auejli cefi magnifico come
huom, dice,.come cjjendofi parlato ialcunofi potr
jguire,auejli mi porgeua tanto di piaccere , auejli
g<gni giorno miinauietma,7' altri di <juejlajcrte.
<AfprcJfovoetiJ dice ancora alle uoltefeJo,m,n,

PRONOMI
74.
rfa.f, per auefo quefajl pronomeflain luogo di
auefla s'aggiunge a tre paroletmane,Jra,notte,fla
mane,flafera ,Jla notte*
Nel numero del pi in tutti,i caffi dice auefli,
m. queflef. cofi rapprejntando,come accompagni
do UfJantiuo,tjueJli caldi, auefefife , haueuam
apparecchiato camerefr kttij& cofi auefi , come
quellefuro ricufiti.
in luogo del pronome duejli3lr auefo, m. aues
Jlajf in tultij caf per l'huomof dice cojuiper la
donna co(ei,rapprefentatiuamente,Coflui nonf eh
tentata di quejlo,a cojuifcdisficero le parole,e hab
kan cofui tratto dalla padella, & gittate nel fuoco,
coflcifngeua d'amarlo,in cofx era animo ualorofc.
Nel numero del pi per buomirifc per donne.
fi dice,coJoro in tutti 1 caf,coforof tncaueroM coi
fioro non hai tu ragione elcuna , le quali uoa cofui,
coflei , coflorof pongonofempre fcnzafcfantiuo,
anzi efft pronomifi tengono perffanfiui.
Sipom coflui,cofleitcofloro, nel z . cefo fenza

jj

PRONOMI

fOrticeUafra l'articolo e'lfoJlantiuo,il ccflui animo)


del coflui affanno , nel cojhi regno , la cojlei Iella,
per la cojei beUezza>lT i cojui tormenti, delle coi
Jlei infidie, cambio di direnammo di coJlui,le beU
Uzze di cojlei,7- cefigli altritil cojloro ardire, fcr
l'ardire di cojloro.
Due pronomi tifano a auejo effetto Caflglias

tjl'uno e aquefte, m. aquefta,/ aquefto, n.


r l'altro erte ,m. efta ,_f. efto,n. ne! numero
del meno , aquefte fue hijo de Iuppiter, a
quella fue hi ja de Iuno > la hija pues de
aquefte al dcfdichadole dctieae}d aque
fta tal ley hafta agora durara , por que
fin a ti te plaze aquefto j ci aueja afa,
efte nombre de rey efticfagrado a1 per
fonas benemeritas } puede f d'efta eie?
cion colegiVjcon todo efto ninguno ofa
u tenerla por enemiga , efte noes mi
amgo.cfta era fu muger
Nel numero del fiuft terminano mo&,m. in

PRONOMI

7f

as,'/! he querido traheros todos eftos


exemplos,a eftas leyes han de obedece'r
los que fon naturales del reyno.
Si truouano ejjempi infiniti deltuno,r deflaltro di
quefi due pronomi,ma ilfecondo efte.,eftajefto>
finza comparatione e pi ufito,irpiu elegante, nel
2.0.ir 6 . cafo del qualefi dice , d'efte , d'efta,
d'efto, con apofrofi,irfinza continuamente,ben
che il ponerui l'apofrofi con ogni debita ragione.
A dimojlratione delle cofe chefono appreffo di
colui alqualfi farla sufi il pronome cotejo, m. ir
. ir cotejlayf nel minor numero ir cotefi,m. co
tejle,f. in quello del pi in tutti i cafi, coteflo ragios
namento,cotejladij^ofitione,cotrjo non uifira. coni
cejfotcoteJlo ui dico c'ho molto fteffo fitto,ci e cote
Jlacofijcotrji accidenti,cotejleperfine,cottj}o, m.
M accompagnato nel primo cafo col fcflantiuo , ir
non altrimente,cotrJi , ir coteflui }fono rade uolte
ufiti per lo primiero cafi del minor numerofinzafi
Jlantiuq,Jcmplice'mcioeil pronome Cajialiano

u, *

PRONOMI

come il nojlro ir e effe , m efla ,/. effo neus


tro, nel numero del pi e(Tos,m. effas ,f. Para
daros el parabien en effe uueftro tan
gra\i ma'l> foys pequeno , y teneys effe
animo tan generosa efla ciuciaci ado*
os tienen prefo no viene ningun en to*
do el ano , ad alcuni che lodauano molti luoghi
di(fe il Re Aljnfo.yo nprueuo fr effoto*
do bucno, maxsyo mavs querria para mi
hallarme en carrioncillo.neJ z.& 6. ca*
fojkeft,deffc, m. deffa ,f. deffo , n. tutta una
uoce,ma io lodarei il poneruijmpre l'apojroj coft
d'effejd'effa^effojd'effos, d'effas.
Mi pare che alcuna uoltnfi truoui elio, per
aquefto, las cofas quehaze la diuina
prouidenria fon tan Iuflas que dado ca#
(o quenofotros no las podamos alcan*
?ar,no por effo carecen de razdn > Nonfi
conoscere come aia quejlo pronome, effo ,fgrifi*
chi cotejojfur mi rimetto al pifinogiuditio,comc

PRONOMI
76
faccio in ogni altra cafi.
Molte uocifono in ufo a Tofcani per dimofira
(ione di quelle coj che nonfono ne pprejfo dicolui
che parlarne apprejjo di colui che ode , con cuifi
parh>come queh,m. & n. quella* /. doue sVad'a*
uertire che quello,m,nc gli obliqui,Ir quella )fi in
tutti i cafi,fi pongono confifiantiuo.lr fenza, ma
quello,mjKl primo caj,non sufi f non co'lfcjlonti
uo,lr trouandofialmmenti glie neutro, b de'poe
ti ir di abufo , quell'ordine quell'arco , quella
pre(1ezza,quella che gi molti anni infieme tenne*
quelli raggi,quelle sfere, merauigliofi cofik ad ud
re,quello che io debbo direjfiello che midiceji tros
uaiefferuero.
Ver raparejentzr e alcun fifiantiuo , r Cerna
fiofianfcuo alcuno , s'ufi alcuno di quefii tre pronomi
quegli,quelli,quei)f>er,m)T nel primo cafi del nu0
mero del meno , effendofi parlato del cielo fi dice
quegli,quelli,quei>minuitn co'lfito ornamento loda
re ilfimmo dio,comefe queglifijje neljocojpctn -'
beatoli
K iiii

PRONOMI

Cv>,nft intende per quello ancora,cu> e per quel


la cofiiin tutti i cafi per,m,^ per,/ non mi par che
Jiebba ufire , quantunque alcune poche uolteft
fta detto.
fNel numero delpiudelfdetto pronomefono
quefle uociyfuegltyduelli^ueifquejn tutti i cafi , del
m, ir cofquelle,della,f. rapprejntmdo ilfejans
tiuo,b congiunti con ejfo y Scritturi di queficoli , tra
atte mortyin quelli precetti,fentendo egli ifittifuoi,
Si comeJan quelli de mercanti, fi non fijfergia
Jlarnuti,od a quelliJmiglianti, prendere quei rime
ty che noi pojf\amo,non con quei uifi che iofoleua.
Ter lo mede/imo effettofi dice ancor colui,perl'huc*
mo,? colei per la donna in tutti i cafi del numero
del menofenza compagnia dijjatiuo alcuno* Co*
hifi'l sa,colei fe'l crede, colui nonfu pojfthile tot
Icrare h'ngiuria,a colei l'odio faterebbe.
Nei numero maggior uoghono alcuni chef pof
fa dire coloro, m, ir ,f* altri non cofi jaedmentc
^ammettono per,f.f non congiunta col, nu

PRONOMI

77

- Colui,colei,coloro >fi fondonofra HJcflantiuo


e l'articolo doue ui manca hf>arhceUa,ii,il colui con
figlio , il coleigrido,in cambio di direjl conftgio di
colui , ilgrido di colei , il coloro auertimcnto , ver
fauertimentodi coloro.
Molto mi piace l'ufi de Casigliani attorno auc
Jlo pronome dimojratiuo della cof cbcnoneapg
frejjo chi parlale apprejfo auth con cuifi parlaji
qual e di due marneremmo e aqul,m, aquella,
f* aquello,n,nel minor numero,r aqucllos,
mjSquelhsjf. nel numero maggiore, guarda

uan aqul azeyte para corner , dime


aqul varon fuaue mufa , efcapd de
aquella tati grande herida , y fano de
aquella grandifTima enfermedaNd>echaf
f de fu cafa aquellos importunos ama?
dores,no qulfe admitiraquellas cond*
ciones tan rezias , aqul defcubrio roda
la conjuracin , de tan grandes bencnV
cios aquella habld poco,y obro mucho>

PRONOMI

aquellas figuen el contino , y fancto


cxemplo de fu Excclencia-aquello .n.non
: ha hjcgno di foflcmtiuo , dezis que qucreys
eflrenvucftracafajfcruiV dotto f*
fior , alo quii rcfpondoj que aquelio os
darav dafio^y elio poca honrra.
L'altro pronome del medefimofignificato .ci,
m,h) f.lo.n.nel numero del meno, & los. m
lastn quello del pi, ir quando/i pone a luoghi
portoni d alla orahonc grafa infinita}et ha auejla
propriet che non ammette mai dopofi nomejcjla
tiuo,perQ che dicedofi3e\ philofopho^Ia buel
ta.las crueldadesjlos cirurjanos , in quejlo
cafo )elih}osMs,Jcno articoli w compagnia de'
JjmhuifLr non pronomi,ma pronomifino quando
rapprefintano ilfojlantiuojnza hauer lo inja cos
pagnia* El officio del mercadr es guar#
dar y mas el del Duquenoesfino dar,
2as cartas fueron del Vrrey de caragos

a, y no di de Napoles , paflmos po

PRONOMI

1 afamado reyno de Portuga I, y por e*i


de Valencia , la qual dinidad en el ms
de Enero f daua;y;en i de Deziembrc
f acabaua.Lavida del Rey Do Felippe
nuefro fenor , y la de Dona Iuana infa
ta de Caftilla princefa de Portugal goza
ra iargos y felices afios > Ff nel i.cafifi di
ra de la>nel j* ala, nel *. la , nel 6 . en la,
con Ia> r altri di auefaforte per la,f mas ca
lientes fon los lugares de Valencia, que
no los de Viscaya > los naturales de
Efpanahavn de gazar eflos priuilegios
y no los de otras naciones > quificra yo
que todas las damas fuefen com las de
fuAlteza
'' r
; D/5zi a/ reltffiuojque, fiferuono Cafiigliimi
Jeip-onofeaquel,w;aquella ,/, aquello,*,
con^/i aftri ca/5, et numerifiliti } aquel que me
hablauaes cauallcro muy horrado dei
fu Excelencia , no bay en el mundo taa

PRONOMI

gran victoria.como aquella que fin fan


gre fealcan^muchas vezes bufcamos
aquello quehauriamos de huyYy huy
mos de aquello que hauryamos de bu*
fcr, Et coft a luoghi opportunifi dir , de aquel

que }i aquel que , por aquel que , con


aquel que,m;& de aquella que, aquel
la que,por aquella que,en aquella que,
i.& de aquello que, a aquello que > por
aqucllo que > n ir coft nel mggior numero,
de aquellos que;de aquellas <\ue,jguen
ioftgli altri caftjcodo kfirma delafua uariatioe*
Sfwo ancora dinanzi al relatiuo , que , l'altro
cronome detto difipra el,rn.la.f*lo.nlos.nn
las,f,el demonio es el q nos perfuade a
muchos vicios efte cargo es del que fa*
belctras,el officio f hde dar al que es
cuerdo , la mefced f ha de haer alque
la merece el padre no ha de fer Caftgas
do por el hijo que corrigid , mas por el

PRONOMI

79

que no reprehendi,no f fi he de viui%r


conel quc es fimple;aunquc dichofo,ha
f de prciar la mugr que es cafera,pero)
a un mas la quees honefta , ir cofi negii
altri cafi de la que,ia que ^ la que , enla
que, con altra prepofittone,ir parimente nel pi
rale los que , las que>r cofi negli altri cafi
Jruato l'orane della uariattone*
Qulo pronome dinanzi airelatiuo que e mol
tv pi in ufo del pronome aquel, ir ha tanto mag
gior elegantia quanto e pia breue ir pi fbedito.
Nel neutro ancora fi dice j lo que , per quello
che,do e quella cofa la qude>l? per tal caufafeme
tre ricerca dueuerbiperjrelaoratione perftta,
nel che ho uijlo molti ingannarfhcredendofi che io
que uoglia dire la qual cofa,i? pero ho uoluto poi
nerne qui molti ejfimpjialli qualifacimentefi corti
prender) lo q\ie,fgmjicare quella cofa la que%
ne fi contentare d'un nerbo filo* Sobre cada

vnadeftaspalabras dczi'rtodo lo que

P R O N O M I

fc puede deziVfer nuca acabr, lo que


en erto f rcprende.es quc alas vezes cs
mucbo mas lo que fc dcfpcrdicia } que
no lo quc f gafta,El omino Platon ac
fejaua que ci gouernaddr fucfle Iufto
cn lo quc fentenciafle , vcrdadero en lo
que dixcfle, collante en lo que empren
die(fc,lo que f ha de dczi'r allende de
lo dicho es cftojDeuc la mu jr hrrada
cftar muy rccatada cn lo quc dizc , y
muy fofpcchofa de todo lo quc haze>
di aueji ejjempi nefeno pieni i libri
Non uoglto hfckre in auejo luogo d'auertire,
de queje uoci,e\ ,\a>\o,quando rafflrejhntt.no noi
me antecedente difcjlanza,anchor che io hahha del
tv ejjer pronomi , ir per tuli da me fiano giudicati,
t>er tener noi ancora alcune uoci chejcno articoli} et
oronomi,nicntedimeno potrebbe ejjere che nonjjjc
ro pronomi,ma articoli pojlijnzanome difojlanza
Jguentc , anzi pojii jer non replicare ilJJantiuK

PRONOMI

frecciente , come el cuydado vueftro , y el


de vueftro padre , cioeel cuydado vue#
Uro, y el cuydado de vueftro padre,la f
pultura de Belo^la de Nino,la de Ogy#
ges,in luogo de la fcpultura de Belo , la f
pultura de Nino , la fcpultura de Ogy*
ges, mfia comeftuoglia,l'ufc delicatiffimo,in
degno di ojferuatione.
Sjxffe uolte quejla uoce los,fi fone con unjc*
condocafojguentefenza rapprefentore Jjlantiuo
cfprejfo j &fignifica habitcri, od buomm , come,
los de Napoles>los de Roma,los del co
fejo , come noi diciamo quelli di Napoli , quelli di
Roma,qucUt dei configlio , onde parimente infima
cafi giudico quejla uoce,los , efjer pronome.
Vfano ancora y lo de Italia palla bien,
lo de Efpana eftav quieto >ircofi , lo de
aca\lo de alla\ & e quello medefimo che noi din
ciamo nel mmeromaggiore,k cof d'itdia faffano
tencjc cofcdiS^gnaJlanno quiete, le cofe di qua.

PRONOMI

lecofedil.
Quanti) da latini sefjprime per aueflo pronome
ipjc j ipfi , ipfum, tanto da Tofcanifi dimcflra per
queji pronomi cj[o)egliielli>ello,ei,il,e'.cbcfo'no uoci
del mafebio nel primo caj del numero del menoj et
tetto egioche e neutro ancora lafciati elio > ir eUi,
dagli antichi ufati,& pi antico elo,egh s'efcuja,ei
parlajl promette do che tiene, e fi uantaua di molte
ctjjegli mi da.ua poca noia , do e ejja cofa mi daua
poca noia jfi ejfo Adamofnobik*
B.jfa,tr ella in detto numerofono della ,f> non
ha molto tempo che ellafi maritotir auantiche ella
fi maritnjje* Negli obliqui del medefimo numero lai
fiati ello,r ella per louerjfi dicejuifr ejf,m,
leijh4 ej[a,f. ne di lui,ne di lei mifdo, non ueggio
ne eJfo,ne ejfa, toi,r a. leifi deuono tutti gli hono
ri,nel 3.cafo s'ufino ancorajenza particella alcuna,
diedi lui moglie,diedilei marito, lui } primo caj coi
me luij nobile,fijlgge da tutti i buoni feritori)
& cofi leijamora.

Nel

PRONOMI
Si
Nel numero del fiu,& nel primo cefo,fono le
itoci di auejlo fronome\eff\je ,eglino del,m,effejcb
lejeUenoydeUaf eglino tanto fiu chiarifcno,adiman
dando chi feffero , far mi di intendere efee eglino
habbiano frouato alla corte,ejft deuono.
Gli olliaui di auejo numero del fiufono eUi in
tutti i taf dal ^.infuori del}m, & del uerfo > effe
Ma,f& rade uolte eh in tutti i cafi eccetto il)9
le pi delle cafe erano diuenute communi, ir cofi
Yufoua lofraniere,fur che ad effe s'aueniffe.
Ancor chef dica efft comenirft al frimo cafo
folamente, ir non a gli obliqui , ritruouo effemfi
in contrario j effendoglifracci d'un fouero kowt
gitati nella uiajLr auenendqfi adeffx dueforci,tro
uati i fami , Lr con ejfi i dinari.
Dicono alcunbeffceffa.ejf, effe rade uolte do*
uerfi ufarejnza altra uoce,di effo fadrejxd effa ma
drerfer effi marit,con effe moglie*
QuSa uoce loroferue al,m.& allaf. in tutti

oli obliala del maggior numerosi uft di loro, tra'l

MONOMI
nerbo Ir lorojnonji da loro \ntefo , nonfo cui mi
poffa Infoiare a. refcuotere il mio da loro.
Nel j . cafo sufi con la particella , irjnza,
mene lor piaceuolejomandauano a ciafcuno che di?
nanzi lorfi paraua,che loro luogo fcejfc, loro co?
mt a leggiofuoi heredi ognijuo lene mob'de,et
Jlabe lafcioja credere che quello lor cnaenga ,
una religione il uedere i modefiffimi cojlumi de'
creati difa Eccellentia}ir ben pare che conofcas
no quanto lor conuengajdisfirc alla nobilt pr*
pia , Ir all'obligo che tengono afoflicflwafr*
uitu in cuifi trouono) Delle dame poi difaEccellen
tia che altro pojfo dire in breui parole jfe non chefi
truouino nelfommo grado dellafelicita, humana con
. ofia che alle doti infinite dell'animo,ir gli orww
menti del corpo che Iddio loro ha conceduto mal
' m*ggior bendi queflo mondo poteua loro auenire
. che'l ritrouarfi allijruigi d tnntvfppremafigno*
Min cui pi deldiuino che delhuman&ft {corg ?
;, Lamedefimauocecomeaggettiuoancoraftpo

PRONOMI

8j

ne in ogni genere & numero inuariabilmente dico


del jm*T )f, l'ordine loro,la Jlanza loroyipafft lo*
rotte canzoni loro,l? dinanzi aljcjlantitto loro ami
tjloro uolontjoro sdegni,loro efnjlolej&fra l'or
ticolo e'IJfanhuoyil lorj (lazzo,la lorjrtunaj lr
difgni, le loro infidie> Doue b bijcgna chefa coi
me ho detto aggettuo inueriabile,b ui manchi di } in
luogo di dire , ijllazzo di loro, lajrtuna di loro,
iijgni di loroje inftdie di loro,
c

Egfijdr^per adornamentef dicono,ne s'ham


no d'accordare con alcun genere,bnumero} r ani
cor che lajntentia s'intendeffe^ fotejje procede*
rejcnza auejle uoci , leuandofi da' luoghi douefi
pongono,tuttn uiafi torreble tutta quella uaghezza
checonleiflejfeuociuift forge nel principio della
evalione.
<
Ver maggior ejjireffione ufifi de(fo,deffa jtni

far miofratello,& credo che fa dcjfo>l?' coftmi


JreUa isr mi par dejfa>mi paiono dejft ir dejjc
Ejjb e noce che abbonda ancora, irfx pone ws

PRONOMI

declinabilmente con tutti i generi , ir numeri , con


ejfo lui,con ejjb Iei,co cjfo i fici, con ejfo le mani
tncor chefi trueui con effe le mani.
Nonba tanta diuerfitk di uoci quejlo pronome
aftrejfo Cajligiani , i quali nel numero del meno
hirow.el.m.ella.f. cllo.n in quello del pi eh
los,ellas.que nos mando Chrifto hazr
que el primero no lo hiziefle? fi nos ma
da ayunoel ayun > Ci nos manda per*
donarci perdono* fi nos manda moriVj
el muri.todos los diofes de'l f apiada#
ron;mas luego ax el Uegara furia El h#
brequedcon penfamiento que tam*
bien aNel le daran.no le llamaremos be#
nerico } Ef aux s'ba da notare che quando auejli
vocefgmfica quegli come mojlrai difyra,ncl 3'.
: cafo. / al .ir in queflo luogbo chcfignifica ad cfz
foyfi-eh Eleftudioes cofa prouecho*
fa, y honrrada ; per mirdquenoos
mateys enei, Bien f llama ella quarta

--.

pronomi

si

na,pues alos con que ella mora quar#


tea^no fob vueftra MafeilaNd fepa la me
dalla leeVjmas aun fepa el blafn,y orb
gen della , como los principes eftan en
lugar mas alto que todos,tambien ellos
fon mas mirados que todos , cada da
eftudio las artes liberales , pero ellas no
fe dexan fcilmente entender heli fue
caligado por los peccados que en fus
hijos diTimulo; y ala verda'd ello fue lu
(lamente hecho } y como degoll* por
Iulicia l conde,y otros muchos , que*
ran le muy mal los cecilianos por ello,
Et e molto ufttata qucfa voce ello , mfignicatio
nediejfa cofa, come, receuire4 muy mucha

merce'd en ello,para ello he efcripto ya


muchas cartas ; por ello fuyte ya muy
culpado
Ver qumto se uio appare che (uea uoce e! '
i,arHcoloddmafcbio& chejgnifica<[ue
L

P R O N O MI"
gifr egli,ad eJfo,onie nella kttionc Cajigjianis'hdajlar con aucrtenza d'intender quejla voce
jctondo lafuafignificatione , e tanto pi che molte
uolte in una claufuk medefmaji truoua infignifi*
catione dell'uno ir deUtaltro pronome , come, por

que no folo es ehel que nos da' la vida,


magalin es nueftra vida^mas al fin ci
fucl que hallo la grada entre los re#
ycsegypcios*
Nei 30, cafi del numero del menofi pongon
quefli pronomi l'bgli.per lo, m. in luogo delfdetto
pronome lm,ir per la ,f. le>in luogo di lei > parlai
al KefjgnornoJro,egli narrai quanto era di bijt
gno , irgli offerfi la fcruit mia qualunque ella ft
Ja,jua Altezza repplicai quel che prima congra
tijjmaaudienha le haueua efj)oJo,
Nel / cafo del mede/imo numero s'ufino que
Jli pronomi ilfamjb' w. in luogo di lui,nonJlamen
(e delainfirmita il contamnajj'e. la>per la.fi in ho*
go di kiiilchejc dagli occhi nonjujfejato ueduto

PRONOMI
84
irppena che io ardiffi di crederlo, non che diferiuer
lo,quantunque da perfona degna dijde vditv lo has
ueffi,r cofi come il diceuano il melteuano in ofes
rajbbito che il Re nojlroftgnore arriuo alla porto
ancor ch'io non l'hauefftmai uifo,fer lo ritratto che
tengot\lriconolbi,ilmedefimo triattenne dija Al
tezza , per ci che per la diuotione infinito con cfce
VoJJcruojO per la real l? diurna maejl che lafa ri
Jblenderefra tuta l'altre fer quella Juffremafis
gnorach'h inogni luogojolfrimo ajj>cttv,irjenza
dubitarne funto la conobbi.
Nel 3. cafo del maggiornumerofi dice loro,
m. irf. come difofra dimojlrai diedi lorotf loro
piacque , nel 40. cafo del medefmo numero s'upmo
quefle voci de,m. li. gli. in luogo di loro,& le fer
laf. in luogo parimente di loro y efuma che 1 nobili
vortughefifcnojuij in tutte le attioni loro , ir mi
dicono che s'io li conofcejft,^ li trattnffi , nonfclas
mente gli amerei,mfofra modo gli cjferucreije tnn
lo mijnojlate lodate lefignorefortughefe di beh
L iiif

PRONOMI

Uzze,di honefiyli frudenza^ di accortezza, che


quantunque ajfente, marauigliofimente le riuerifco.
Qyle uci k,le,li,gli,il)lo.fer quanto s' uiflo
fono articoli , r pronomi , fero auertoft de auej
due fronomi ilj (r lo Ji pongono con la differenza
con che s'ufino quandofino articoli douunaue uiene
a frofofito. il medefimo s'haueria dafare co quejli
due li.gli.cio chegli s'ufijjcfeguendo la vocale,
e vero*s.con altra confinante,!? li in altri luoghi,
ma molti tifinogli indiflintamente , ogniun potrfi
guir quello che farera pi ragioneuole , o pi tifato*
Quando quejle voci la,le, li, lo,fi pongono per
fronomi r s'aggiungono alfin del verbo che bah
bia l'accento nelfine raddoppiano lai manderolla,
eumanderoHe3dimanderollijiimanderolo,pur che no
mfiano altri pronomi in mezotcome me,te,fi. ir al
tri per che att'horafifiguono con fimplice J. forto
JcU, foramelo
La. r. dello infinitofi cornette in J. alcuna uolm
dinanzi auejli pronomi >c chi noi crede venga

PRONOMI

8/

egliavedeh.
Aauefli fremamifi toglie la uocale del che fi det
lo negli articoli,comefcf)j[ero articoli, et molte noi
tefi terde kuocalc,douc di ragione no shaueria da
f^dereydiroltitVedetehijferdirolotyUedetelouu
Quefla voce,glie sufi in luogo di lui,lei,loro
in 3*.ca/ per tutti igeneri r numeri, adimandan
domi il Signor Duca il mio Homerofubbito glie lo
cortei) adimandandomi i miei causili glie li mandai,
defiderando quelli captimi le mie armi glie le offr
fi,volendoaucllefignorelaoartclorodc la caccia
gUe la diedi, Et aitando auejli pronomifi congiun*
cono col verbo > co altro pronome , &fcno vn
medefma voce,fi chiamano affijfi ad ufinza de
glihebrei oronomi de qualigran carte saffigedi
maniera a nomi ir verbi & ad altre corti delio?
ratione,checcrjnonfeuocefecaratn.
Si truoua vjta auefla uoce gliele in tutti igene,;
ril? numeri,fcioghetcgliquejo cicciol dubbio,&<
fategliele chkrojbaudo UferUto ben vn anno cex

PRONOMI

rendergliele j dofo lauergliele tutta mojlratn , r


quantunque alcuno dica non ufirft altimenti}non
mipar uero ,fercheft truoua cfcc Iddio glielo do
uejfe fcrdonarc , frejlamentc glie la mandarono,
f a uoi fiacejfc di mandargliela.
Per accorciamentoglielnegarefli tuin luogo di
dire negherejiglielo tu ?
Kitruouo i Casigliani in luogo di ijuejli prono
mi ddj et a ella nel numero del meno ufir quejla
voce le per lo,vu & fcr la3f. in 3 . cafi. lo per

Jo,w.la ,/ in +'. caj , El frayle renio muy


malamente comigo, y corno yo le dixet
fe,qnando los padres d'efta flora tnure
roncole quedhermanoque la reco?
gie(Te,el qual voto afix com lo prome*
ti , lo cumplio ) agradofle tanto de la
poftura del cauallo quando f lo truxe*
ron , que dio de albricias tanto al que f
lo compr, corno hauia dado al que f

P R O NOMI

8tf

lo vendio', el padre que quiere criar bien


fu hijo> delie le yt cada fiora ala mano>
y no lo dcxarfalir con fu aperito, aun*
que le dio Mercurio erte confejo t ti de
imprudente no lo quifo toma4r>lp, per
elio , n conofeiera lo mejor sperono lo
preclara
Nel numero del fui,\eS)Jrue at,m. I? ala,fi
nel 3 xafo ir os,altm. las > ah,fi nel +xafo*

vinieron mis cnemigos a* mi cafa , per


ni los vix, ni los oy\ tengo ciertas obras
para luego las mprimiV
Si pone lo, per ornamento qualche udita* co1

mo fiempre he tenido vueftra mercd


por cauallero corno lo es,parecia os das
ma muy gentil com lo era
Vareranno le/opra dette voci le, ir les > del
4.0. caj alcuna uoltn mt nonfinof non del ) . eoa
mefi dir trattandofi della cofruttione.
La voce,fe, fojla dinanzi a auejli pronomi la,

PRONOMI

Ic.lojlos j las > tiene lafignificatione dei nojr


glietirft pone hi luogo di a el,a ella^ ellos
ellas>ningun hombre le hizo fcruicio>
que no f Io agradeciefle > por que que*
ria el duque faber quien era mi hip , f
lo moftr , y mi hija f la moftr , mis hi
j os f los moftr, mis hijas f las moftr
queria fabi lo que hize en E(pana , f
lo dixc;tan altos principes haucr efcrip#
co a' hombres baxos no cuentan los hi*
ftoriadorcs para f Io aftcr
In luogo delle nojlre vocijdette dejj, dejja>
deJft,deJ[e.non hanno i Casigliani altra voce ch'el
fronome ci;ella;cllos,cllas } del (pale s' detto
a bajama, es,elno cs ella , ir cofgi altri*
Il mutare alle volte la, r. dcltinfinito in XJgu
io aucjli pronomi la.le loJos,las;lesj froprijf
fimo a Casigliani, efcuchalle,hablalle j co*
malloJefcreuillcs,alaballos,honrralloi
cofiinpoficomenucrfu

P R O N o M i
r

ty

Altr,e pronome del mafchio, &filamenti nel

frimo cafo delnumero del meno mafinzafojlanti


uo,altri ne haura doglia,ir pub comprendere il,m,
ir la,fi quandofi farla di loro giuntomene , ir
Jicefi ancora chi altri
Altro ha tuta i cafi,ma nel primo ha d'hauere il
fifiantiuo , per clefenza effo , non s'ufafe non per
neutro,h da poeti.per mafchio ne gli obliquifi pone
confijlantiuo.&fenza, dicefififfe altro chcfilfo,
runa cefi altro che nuuoli.
Nel maggior numero altri,m ,altre,f, in tutti i
eafualtruifi dice ancorafenzafifiantiuo3&finza
rapprefentotione di ejjo in tutti gli obliqui di auefio
ir dell'altro numero,quefia opera e d'altrui, il pat
fere d'altrui,b dafodisfire ad altrui.ir altruifin
za particella di j,,cafi,ritrouar mercede in altrui,
di ci nonfi uuole con altrui ragionare.
Le uoci altri, & altrui, fino dclmafebio ir
iella.fi quando di effa infieme col, m,fi parla.
Sifone altrui co'lfiojlantiuo irfi patria dkt

PRONOMr
thcfiafecondo cajjcnza varticehJijCon tolti ige
ncri,numeri ir caf,l'altrui ingegno, l'altrui coiva,
gli altrui diffettitl''altrui malitie,in luogo di dire l'in
gegno i altrui
Al oronome dxtro,a\tra, alni , altres'aggiunge
tontvfontafiritiNnfjraddovpando la.t.aauejomo
io altretttmtntfltrettnnttjltreltente, per che uagliot
no quanti altro ir tanto altra ir tanta j altri ir
tnntij altre ir tnntr.
Altro ccnfcjlantiuofi pne ancora per diuerfa
litro huomo di quello che iovenfiua,altra donna che
nonfi crceuayn, ir altro,fcnzaarticolitl'uno ir
Yaltro con articolifi dicono.
Semplkiffimo oronome e quefofraCafliglia*
ni , A <\ual nel numero del meno ha > Otro , m ,

otra. f. no quieto cfte caual!o> fino otro


el otro dia vi cofa que vos no viftes,vna
'cofa es la que pido y otra la que tu me
daSjnel maggior numero Otvos ) Otras*
Otrotanto.m ,fi dice , otratanta *. nelmte

PRONOMI

88

rior numeroyotros tantosmotras tants'*


in quello del fiu*
Dtuerj ancorafignfica aueflo pronome otto

come otto hombre es de Io que parece,6coft otta muger de lo que pienfas*


Alcuno ir utruno e del majchio in tutti i cafi
del minor numero, alcuna ir ueruna della.f. nel
maggior numero alcunim.alcune.f.
Il medefmo effettofi ancora auejlo pronome,
qual che,in tutti i generi Lr numeri con differenza
fero che alcuno pub hauereilfojantiuo dinanzi ir
apoi,& pufare ancorafenza eJfo,md) aual che,
nonfi pone maifenza nome feguente dijjanza,
qmlche wganno,aualche vendetta niuno alle uolte
fifone per alcuno , pi mefi duro guanti che di ci
funa perfona s'accorge^ <{uefla uoce mjjuno ant
corafitruoua alcuna uolta infignificato di alcuno.
per neutro non fi dice ne alcuno,ne veruno , ma alt
(una cofi ueruna cofi.
,:

Suh neutralmente pojla alle uolte fignifica

PRONOMI

qualche cofd y hauete nulla di nuouo, ci e hauete ah


cuna cofa di nuouo.
Non/ quanto,nonfo quanto,nonfo quanti , non
J quanK,~sufa di dire per alcuna quantita,oi alcuni,
r alcunetnonfo quanto grano,nofo quantofarina}
nonfo quanti huomini}nonfo quante donne.
QuSa maniera di pronome s'ejplica da Caffi
^Iiani cola uoce algunomalgunaXnel minor
numero,algunos m,algunas*f*nel maggiore.
S'u/S nel fluralnumero. vnos, $er algunos
loaros havn vnos dejufto y otros notai
os hn de mal criado
Alginm*<mfc fojlo al (cjlantiuof termina in.;
algn hombre, algn viejo j & dopo'lfc*
Jlantiuo,into hombre alguno.viejo alguno,
quandofi termina nella .. ha d' hauere l'accentofo
fra la u. algn.
Algo neutro irfignifica alcuna coj. no tene
mos algo,bufcays algo
Per la negafiuafono avtefle vocijneflimo , niu*
no,mll

PRONOMI

%9

tn,wSlo)i*.nef[una)munanulla,f.ne\ minor numero


co'lJoJlanhuo.,r jma}nejJno fiu del uerfo,cos
me ninno fiu delle frofo niuno altrofufjdio rima*
J,i duali auafi di niuna altra cofifcruien) niuno co
Unegatiuanon afferma, niuna quantunque gentil
donnajvjje non cavana di hauere juoiferuigi huo
mojh" ci uiene per che nel Tofcano due negatiue
non affermano. Niente neutio ci e nejjn cefi.
nuUafignifica ancora alcuna cofijche egli mofrajg
J s'egli uolejfe mila.
EJfrimono uejo pronome Cajlighani con la
voce ninguno , m ningunaj\ col Jcflantiuo
&fenzatrfiferuono di quejla voce nadie che
fjgnifica nejjun huomo, " non riceuefoflantiuo in
quelfigtiificati) che i latini dicono, nemo*
S dice nngun } & ninguno con quella re
gol* chefi dice algn,algunojnada e neutra,
&figmfica niuna cofi.
.
Vocifono del. m. " del .n. mede/imo, medefi
MO,JlejfotO' medeftma,medefma, flejfa della ,f%

PRONOMI

Mei tmmero minore,medefimi, meiefmi ,JlcJfi , m


tncdefime, medefmejlejfe ,f. in quello del pi r
jeruono per tutto l pronomejdemjLati.no*
' SteJ[0f&n}fica tncorafolo , quello che i Ldfl'n
tffrimono per Id voce,mef , ioJ?r/7 , w/fej/a , noi
JeJft,uoiJeJJ , nella aualefigmfxcatione fi truoua
ancora mede/imo ,fraf medefimo , eglijleffi pi
che eglifleJfo,ir effoJleJfo,non ejfijeffi, nel m\
nor numero.
Non hanno Casigliani in ci altro pronome

the mifmo, mefmo,ro,e(,n.mtfma mef*


ma/ ir cofi mifmos,r mifmas> elmef
mo autorit mefma autorid\Uo que de
Eivs es lo mefmo j yo mefmo hize etto*
ir cofi gli altri
r il quale,m. la auayf* nel minor numeroj duali,
m. le quali,f. in quello del pi*
Senza articoli ancorafi truoua dim&ndatiuo, Ir
rchtiuo,ma,h che htbbia l'articolo , nofi pone co'l
JJtiuo,etJcnza,fi dice, mori auc, ucce ix,&ui

. .

PRONOMI

'p

'lch^fignificala aualcofd, il perche , fer la


qal cofi,dalche,nel che , da laaual coja , nella fui
tofa*
Nel minor numero terminano i Cajligliani
queflorelatiuo inl,m.&f. in quello del pi in Ics,

ci qualla qua!Jos quales, las quales ,


imanditiuo ancora materna artcoli.
liO qttal neutro in tutti i caf del minor nume
rofignijica la aud cofi , ne in duejafignificatione
Ji pu dire lo que , come dichiarai di Jcpra , per
che lo qaefignifica duella cefo la duale, & lo
qualyigni/icd la aual cofa , Effe medalla &
la mas anrigua que Iamas he villo ni
leydo>lo quavl (e le parece bin cn el me
ta^a'muchosheviftodefpus de olea*
dos vim\r,ydefpuexs de conualefcidos
mori j>1o qul no depde de errar acer
taVel medico , El efpiritu trifte feca los
hueiTos , lo qual por cierto no fuev anfiv
cn vos , vueftros enemigos fon inhone
M ij

PRONOMI

RtoSj y cncubridores de otros vicios , Io


qul e para ellos gran culpa , los que
muciran gran fentimiento de ver f
abatidos , fenal es que ternati ceroni*
dad de cftr (empre profperos > lo qual
esvanidad penfarlo
Per relatiuo , ir per dimandatuoft pone que?
Ja voce,chi,Tofcana in ogni numer r cafo dunu
ir iuf. con differenza che quando, chi, e relatiuo
ricerca due uerbi , per chefignifica quello il quale,
quella la quale,quelli i quali quelle le quali, ma quant
do dimandstiuofgnifica quale , ir quali .m. r,
f.l? ricerca un verbofelo ; chi yer alcuni , chfiu
tvJlo,lr chi meno, & iyiujnza alcunafibre mot
riuano, fi troua chi , obliquo fnza particella nel j .
cafo , imtoco lei che benfimpre rijf>oJ chi la dia*
io con fideVnafimil voce hanno Cajigliani che e quicn
in ogni numero h" cafe di. m. irf. efla s quis

cn nosconfortaua viendo mucrtos tao?

PRONOMI

91

tos fenares a quien yo tanto deua* '-7.

Quienes/ ^ice per <fimdHafiuo r rektiuo

nel numero maggirefidamente per. m.&f.


Di^i tfipra,i,feruirc a tutti cajvjb' vero
bfce eg/i chluifii truoua alcuna uolto ufiato , ma il
primo cafi e ilfino proprio ir negli obliqui ha cui
nell'uno ir neH'altro.numero per lo *m, & per Ih
fi. ir nel ^.eaJfi elice a cui r cui con la particel
U ajLrfiema ejfa,ondefivjli & cuifigliuolo,cui l
Jiarcpotejfeficfficiente a rificuoterefuoi crediti,cu\
egli per uedutn non conofceua,a cui Guglielmo pre-i
Jlamente difije.
S'interpone ancora quejlauoce cui inuariabilme
tefra l'articolo e'IJcjantiuo , il cui efifempio , la cui
moieJia,i cui carteti , le cui miferie , la aual voce
cuiJi giudica perfecondo cafo di, m. r di,fi per
l'uno & per taltro numero,fenza la particella di,in
luogo dire, l'ejjetnpio del quale deh quale delti
fiali delle quali,& cofi gli altri
Cui perakunjie quali apparuttno a molti, acu

iij

v,
pronomi'
grandi, b-xadccu minufc b"Jfcjjc*. '
Hanno Casigliani una voceftmile, ma declina
hle,& cuyo, m. r.n, cuya .f del minor m
mero cuyos ,w. ir cuyas/i per /o maggiorale
quali voci s 'antepongono jmt>re al Jjlantiuo col
qual s'accordano,& non ammettono articolo,cuyo
eftadojcuyo Iuyziojcuya caufa, cuya in
tencon, en cuyo cuerpo,en cuyatierra,
cuyas peleas , & e nero cfcc/i concordano col
fofantiuojguente come s' deltv,ma perduejono
rejla che cuyo nonpojfaferuire in fignlficatione
tutti i generi isr numeri, peroebe dicendofu
cuyo Iuyzio,fipub intendere d giudicio di
quale , della duale , deli quali , delle duali , 6* coft
cuya amiiHd la amicitia del duale, della quale,
, delliduali,dele qualh&fi pone queja voce cuyo
cuya,cuyos;cuyas >fenza articoli precedenti.
a m Efendo rehtuo queja voce,che ,Jrue tutti
Jgeneri,& numeri &Significa il quale, la quale>i
^uali,lequali,ilgiuoco che,lajntica chcj danari che

"

PRONOMI
pi
Mando dmandatiuofi dice che umoresche fiutai
the viaccerikhe diletto fenza articoli.
Quando e neutro ammette l'articolo,il chejd per
ejbr dicefiancava di che,da che , nel che , feria
\ qual cefi , nella aual cofd>de che lefiu delle co/c era
no diuenute comuni.
. A auejla voce,che,quanto ah prolationc rfgn^
catos'ajfimiglia i relatiuo que Cajighano, bchc
fia differente nellafcrittura , irferue a tutti i cafi

generijlr numeri * El tiempo quella nieue


quello mucho que , los elementos que>
las eftrellas que & dimandalo que pub
fofquc fangrefque verfosfque palabras?
Si dice ancora en que> de que ? con que,
p* que> et la voce che io diffi ifyrajLo que>
infignificatione di quella cofi la quale come con
effempif dimoflratu*
, )
Per lo relatmo quidam latino ufi.no \ Tofani un
certo,una certn,certi,r certe.un certo sdegno, una
certnjgura,certi amici, certefraudi
. -f
M

iiij

1> K O N O MI

Et Casigliani vn cierto>vna detta nel mi


nor numero , ir nel maggior ciertos } ciertas?
vnos>vnas,vncierto penfamiento, vna
cicrta carta;ciertos dincros>cicrtas calu*
nias>vnos fauoresjvnas amiftades*

Ciafcheduno ir cia/cuno dr nel maggior nu*


lucro tiafcuni , come infermandone molti di ciafcuni
diciamo noi > ir quelli cada vno r cada vnai
Et per le nofre voci qualunque et qualfiuglicit
quando ricercano un uerbofolo , come qualfmoglia
farte,~ qualunque dominio , dicono qual quie*
ra , Si cada qual , ir nel maggior numera,

qualefquier . m. irf.
." Dal latino qutcunque fi fanno quefi pronomi
Tofani chi che, e chiunque di trefillabe Jmfre,e)
jnza ff}antiuo,qualunque,li qualiferuono alm.<
aUa.f r ricercano due uerli ah perfetta oratioi
nejiy s espongono ciafcuno il quale}r ciafcuna la
quale,& s'ufi qualunque co fijlantiuojmpre , che
isr chewpefono del neutro , chiunque delli nona;

PRONOMI

9/

m. l?f.aua\ che due voti per qualunque , tlditalm


forti ad alcunagiouane qual che ellafijia,chiunque
dirimentefcyecca. qualche del numero maggiore)
in qualche uerdi bojchi*
Hanno aquejlo effetto i Casigliani qual
quiera que,& quieti quiera
que,m. irf.& ricercano
parimente dueuerhi
...
con diffe*
' tema che qualquieraque/ fuo riferii
relecoj,&def>erfone,etq\ii
enquieraque, le perfo
nefolamente.
'

VERBI

Watt'ofono le congiugfior
delli verii Tofani delie
(juahla. prima haur l'infini
tu in , are, con la penultima
fillaba longa come honoras
rcflmarc,ragionare ,Judia
re. La feconda l'haura in,ere,con la penultima longa
comeuedere, (dpere,appartenere,federe* La terza
l'haura parimente in ere,ma con la penultima Ireue
come leggere credere,perdere, correre . La quarto
l'haura in ire con la penultima longa come udire,
partire,fentireammonire.
Hanno iCafiglianifellamente tre congiugatip
tia prima haura l'infinito in ar, come alabar>
amir/alttjtomaV : Lafeconda in et cter,
vr/abrjcorrer ,La terza in it abaaVacu
di' joy* tjvettitt con l'accento tutte nelfine.
Nonft pojfendo dare altrapi breue, pifocile
irpiuuera regola, di cono/cere le congiugatom
JeSiuerbi Tofani & Ca/ligliani che conlefude

>*ti:Wmiitotii<fcginjimti,ftffm
ititi d'alcuni uerbndapoijiporrmnole trecongiga
Honi Cajligliane accomfugnate da altrettante Tot
*fcnc, nelle quali la prima Cafighanafara coki*
prima Tofcana,lafeconda Cajligliana con la terze
Tofcana, lafciato da parte lafeconda Tofcana per
che no differente in ajcunaparte dlaja terzaJ
non nello infinito come s' uiflo , la quarto Tofcana
s'aggiungerci ah terza Cajlighana.\ . !
infiniti di congiugatoni Tofane*.':
2.*.

giocare.
tocert.:. .
lodare*
federe*
mandare.
douere.
i affettare. ferfuadere.
cominciare. potere.
irouare*
uedere.
parlare*
temere.
diletto*.

hauere.

3".

-.4 .

cpreniere,. ejj/edire*
credere.
aire.
difndere. udire*
riprendere. ardire* \
Attendere. adolcire.
intendere. aggradire
conojcere. fegnre\
a]fdfrt*n.
<uolgere*

VERBI

diffacere. prendere, punire."


mare.
chiudere, uenirc*
incontrate. Jpere.
folere.
piangere, aprire,
hberare.
macerare. appartenere, rifondere, fentire.
riceuere
apparire,
afcoltare. tenere.
parere.
fcriurrc. dormire.
fenfire*
dolere.
confondere, fervre,
recare*
perdonare, rimanere,
perdere,
tifare.
Infiniti di congiugationi Cajigiane.

r.
faltar
Itamar*
iu
acertar
allegaV
alegar
llcgar*
hablatv
pele>#
alabar*

desi'r
tener
pediV
harr*
enuejecer* efcreuiV
elegir
parecer*
atribuir
trahr.
fatisfasr. colegftv
enioberuecerdeftruyV
roer*
valer
reyr
incurrta

VBR I

loar* ,: ,
borra'r*
medraV
ahorrar*
quebraV*
matar*

comer*
fallecer.
feneceV*
efcojer*
encareceV*
querer*

9
V1UI .. 1

permitir*
nferfr*
conlumi'r*
vngi\r*
fubiV*

Vrima congiugatione Tofcana & CaigUana.


Tempo pe/enfe del dmoratiuo
Amo to.
Amo yo*
Amituirame'm uerfi. Amas tu*
Ama auegli.
Ama aquel.
Amiamonoi.
Amamos noforros
Amate uoi.
Amays vofotros*
Amano . . .
Aman aquellos*
Tempo ftjpttv imferfitto.
Amaua.
Amaua,
Amauu
Amauas*
Amaua.
Amaua*
Amaumo,
Amuamos

hmte^ ^"'.:' ma'uadcs* ;


Amu<tna. '< ' Amauaiu /
*'" Temoo faffato ferjitto.
-'
Amai, K,& belli km , he ,-yhuue
man.
amado*
'
Amafi , bai & bautji Amaftej hs y huuiamato.
ftc amado*
Am , ba , & belle
Am , h a\ y huuo
amata
amado
Amammo , bauemo, bah Amamos>haaemoS,
liamo ir' bauemo hemos y huui
amato.
mos amado
Amafle,baueto,& baue Amaftes, haueys y
Je amato,
huuiftes amado.
Amaro,ba> & blle Amarori, hn y hu*
xo amato.
uieron amado
Tempo faffato fili cbefriito.
Haucua amato. '<'
Hauia amado*
Haueui amato* ,T'
Hauias amado*
"Haueua amato, '- Hauia amado.

VERBI

P6

Haueuamo amato.
Haui amos amado 4
HaHeware amato.
Haui'ades amado*
HaucMano flwwftj.
Hauian amado
. -Tempo ia uenire.
^
Amer
Amate
Amerai.
Amaras
\
Amer.
Amara
Ameremo.
Aroaiemos
A
Amerete.
Amareys
Ameranno.
? Amara n
Tempo premnte del modo di comandare.
Amate.
Ama tu
.\
Ami quegli
Ameaqul
Amiamo noi.
Amemos nofotros
Amate uoi.
Amadvosotros
Amino duelli.
Amen aquellos.
Il tempo da uenire in maniera di comandare coft
de' Tofcani .come de' Casigliani h fimile al
tempo da uenire del dimojlratiuo flta uia la pri
ma uocc del numero del meno & cpejq iti lui*

VER I

te h conglugutiom.
Temvo frefente Iffajfatoimferfitt
* .'..
el efieratiuo*
Amufli , ames
A mafle,ama'ra , ama*
reu
-

' Ama, amere*


Amafles,ama'rasama

1 .

...- ras

Amajfe,merh AmaTc amara ama*


he.

ta
Amamo,ameremf Ama4 (Temos, amara*
.
mos.amati'amos
Amafie ,ameres
Atm'Tedes ama'rades
fie,
amari'ades
AmJferotamerU Amafien amatan
bono
amaran*
t TemfOftaJJatonito r pa chejinito.
Maue,baurei
Huuicfe , huuiera
amato.
amado
Hcucfi , haurei Huueffes,huuie'ras
amato,
amado*
Haucjfc,

V E R B ! '

$7

Hauejfe thaureUe
Huuiflfe, huuicra
amato.
atiado
tauejfmo > haurejftmo Huuieflemos, hu*
amato.
uieramos amado
Hauejlt , haurejle
Huuie(Tedes,huue
amato.
rades amado*
Hauejfero , haurelhno Huuie flti; huuie*
amate
rati amado
Tempo da venire.

Ami ararne,
Ami '
Ami.
Amiamo
Amiate.
A mino.

' Amc
Ames*
Amc.
Amcmo;
Ameys.
A'men.

Soggiuntiuo.
%
1/ tempo preferite i auejlo modo Jcggiuntiuo fro*
cede come iljturo del defideratiuo, ir il tema
fo faffato imperfetto ir fojfato fi che Jtto
fono come quelli del dcfideratiuo & ouejlo in
''W

"

V E R B I *

ogni congiugatone Muna ir M'altra lingua.


Tempo paffato perftto.
"Habbia amato.
Haya amado.
Habbi amato.
Hayas amado.:
Habbia amato.
Haya amado.
Habbiamo amato.
Hayamos amado*
riabbiate amato.
Hayaysamada
Habbiano amato.
Hayan amado.
Tempo ia uemre.
Amer > hawo
Amarc^huuierc,
haurex amado.
amato.
Amerai , haurai
Amares } huuieresj
amato.
hauris amado.
Amer , haura
Ama'rc^huuicrc,
arato.
haura" amado.
Ameremo ,bnuremo
Amaremos , huuieV
tmato.
remos,haurcmos
K
'
amado.
Amerete , haurett
Ama'redeS) huuierc
t maw, ... . .;.
des,haureysama
fc" A

(do.

V E R! * f

'

>

'Ameranno haurarmo
Amdtett, huuiercn,
amato.
hauian^ amado.
Tempo prejinte del modo indetcrminato*
'Amare,
Amar.
*
Tempo da uenire.
Hauere ai amare
Hauer de amaxf
Ljfere ad amare.
Ser por atnaV '
Ejfcre fcr amare.
EftaV por atri r*
l
Seconda tongiugatione de'CaJicliani ir terza de'
Tofcani
*
Tempo fremente del dimojratiuot
'
Leggo
Leo
A.
Leggi.
Lces*
Lcgget
Lee.
-a
Leggono, 1
Leemos*
Leggete.
Leeys*
Leggono.
leeti*
Temp fd//<b imperftto,
Leggeua
Ley'a.
*

Leggenti m

Ley'as.

*
N M

VERBI

Leggera.
Ley'a*
Leggeumo
Lcy'am0S.j
Leggeuate.
Ley'ades
;]
Leggiamo
Ley an.
'Tempo faffato per/etto.
LeJJi , ho , hebbi
LeyN , he t huue
Ietto.
ley'do.
Lege/?i , fcai , hauejli Leyfte > hs> huu
ietto,
fte leydo.
Lejfe ,hh ,bebbc
Ley > ho huuo
/etto.
leydo*
Legemmo , fowemo,^ Lcy mos,hauemos
trno Ietto,
huui'mos leydo
Le^ejTe , haucte , fcaue* Leyftes j haueys >
Jlcktto.
. .; huuiftes leydo
LejfTro , tanno , beota* Leyeron.? han j hu#
ro letto.
uieron leydo.
Tempo ptf^to pi chejimto.
Haucua letto,
Hauia leydo.
laueui letto.
Hauias leydo.

VERBI

9?

Haueualetto.
Hatria leydo.
Haueuamo /effe.
Haui'amos leydo.'
Haueurtfc letto.
Haui'ades leydo.
Heuuano letto.
Hautan leydo.
' . - v ~ '-.
Tempo da venire*
Leggero.
Leere\
Leggerai
Leeras.
Leggera.
Leera.
..
.Leggeremo!
Leeremos.
Leggerete.
Leereys.
Leggeranno
Leeran.
: Tempo prefinte de\ modo di comandare
Leggi*
Lee
Leggi - ;
Lea
Leggiamo*
Leamos.
Leggete.- t
Leed.
Leggano.
Lean.
Tempo preferite r faffato wnfc
nito del defideratiuo.
(eria.
L*<&# > Zzerei. Leyefle, leyerile^

VERBI

55 **&$* > H&rt* J-eycflTes , leyth)


'.v Jf.
leerias
*'?# *<&?'* 1-eyefle, leyera,
ratta
....
leeria*
"... <
l*e&&cJfm * kgff* Leye(ffemos,Ieyera
rewwo.
mossecriamosi
Legge/le leggere* LeyefTedesjleyera
Jfe.
desjleeriades
LtSgeJfcr* legge* LeyefTen,leyeratij
refciwio.
,-. .
leeriaru
Tempo pajfatojinito Irfmcbejw'm.
tiauefft , haure
HuuiefTe >huniera
feto,
leydo .. I
HdMc^r , krc/H.
HuuieflTes > huute?
letto,
rasleydo*
HaucjT , 6<u<re>fce Huuie0e, huuiera
letto.
leydo*
I
tiauejpmo ,haurcJ[tmo Huuiflemosjhuul
, * letto.
eramos leydo*
Uaucje , biure/le , Huuifledes/huuk:*
feto*
adesleydc^

VERSI

Vti

4iaejferb\ bmebbot HuuiefTcn >liutuc*


no km*
ranleydo.
t',
Tempo da vtmrti
-$.'
Legga
Lea
l*gga ir legghi.
Leas. "..
Legga.
Lea*
Leggiamo.
Leamofl*
Lepiote*,!.. v.
Leays*
Leggano.
Lean.
- Saggiuntuo.
Tempo faffato perftto; .
HaUiaetio. .
Hayaleyda -, Habbi t lelto
Hayas leydo*
Habbia, letto. :
Hayaleydo.
j
H<j$tmo Ic(.
Hayamos leyda*
Haptwft letto.
Hayays leydo* t
Riabbiano letto.
Hayanleydo. ;
Tempo da venire.
Legger, hwb
Leyere jhuuierej
to
.yi,....* haur, leyda i

VERBI

Legger, laura
letto.
Leggera , hauti
letto*
.j.'
Leggeremo , hauremo
letto.

Leyetes jhuuieresj
hauraVleydo
Leyere > huuiere*
haura leydo.
Leye,remosihmjie,f
remosjhautemos
leydo
Leggerete , laureto
leye'redes>htiuiere
letto,
des , haureys
leydo.
Leggeranno, hauranno Leye'ren,huuie'renj
letto. /
hautan leydo. '.
Tempo prejnte del modo indeterminato.
Legete.
Leevr.
Tempo pajfatofinito ir pi definito
hauer letto.
JHaur leydo.
Tempo da venire.
Douer leggere.'
Haur de leeV;
auer a leggere.
Ber pdr Ice r.
mferper leggere*
EflrporleeV.

v e R b'i
t toi
.,'
Quark cogiugatione Tofcm It
;tcrza Caighana.
.'.
Tempo prentt del dimoratiuo,
Oi<k ! - < Oygo <n*h> oyou

Oyes.
Oe.
Oy.
Vimo.
Oymos.
Vife. "
\ Oy>. :
Oiono. :> '
Oyen.
Tempo pctjjkto wperfittoi
Vim. ; .'
Oy'a.
VJu. '
Oy'as.
V<for.
Oy'a.
Vdiumo..<>'uOy'amos. '
Vimte.
Oy'ades*
Vduano.
Oy an.
Tempo fajfato perfilto.
Mdi,ho, belli vdito. . Oy\h,htme oydo;
V<ft/? , bar, bmfi , Oy^fte , haxs,hut*

vito.

,i-".

teoydo*

VERBI

Vi , U , belle udito OyM> htlUe oyda


Vxnmojoalbiamojhaue Oytpos , hauemos,
tno,baucmmo udito,
huuimos oydo.
VdiJle,h<Htete,baueJ}e Oyftcs t haueys*
udito.
huuiftes , oydo.
VxrOybama, hellero Oyeron>hsn>huuk
udito. ,
rotijoydo.
Tempo paffuto pi chefinito.
Haucua udito.
Hauia oydo.
Haueui udito.
Hauias oydo.
Haueua udito.
Hauia oydo.
iaueuamo udito.
Haut 'amos oydot
Ha'scute udito.
Haui'ades oydo.
Hauuanwdito.
Hautanoydo.
Tempo da venire.
Vdira:
Oyt.
Vdiral
Oyraxs
Vdirl
Vdiremo. '..

Oyt*
, Oyrcmos

.. .;/

^ "* * 't

Vforiti.

idi

Ovatti

&:. Tempo preferite el modo di comandarti

0&

Oy*.

O&
'.'l Oya*
Vdmi
Oyamofc
VA.
:i OyvdOiano. .
Oyatu
=
Tempo preferite ir faffato imperftto
del defxderattuo.
' (ria".
Vdiffi.vdireu
Oyeffe,oye'ra,oy*
Sldifft , udkej
Oyefles , oyeras >
oyrias
1
V^uMfce.
OyeiTe,oyera>oyi
''Vi'

ria;

V^wa , iiremma* Oyeffemos, oyera*


'J **:
mos>oyrtamo&
Vdifk , ufirc/fe
Oyefledes , oyera*
des>oyriades* \
VJiJero , idkehno* Oytteii , oyerat* '/
ii _ ^ 'i.'.'.'^j' eyrian. - .": ifc<3

,,

V1R Bvl

Tempopjfattfinivo & pi cbejmtt.


taucjfi , havrei
Huuieffe , huuiera
vdito.
oydo*
Uauejft, hurejli
Huuic (Tes > huuict
vdito. *:-..&:
rasoydo
HaueJJe ', baureblc
Huuiefie , huuiera
vdito.
.
oydo.
- ;
HaueJJimo ,hmeJ[tmo Huuieflemos , hus
.'iyto.
uieramosoydo
Hauej ihaurcjle
Huuiefledes > hu#
t ydito.
uirades oydo*
Hauejfero , haurebbono Huuieflen > huuic'*
V^fc -,,
fan oydo*
Tempo di venire.
Oda,
Oya ouero oyga
Oda & odi*
Oyas oygas
Oda. ) , ,
Oya.
oyga
V diamo* . ^ : ; , Oyamos oygamoSi
Vitate.-, m-. Cyays oygays
piana, . ... oyan oygaiu

V B RB1

,,

Tempo pajfatojinito dcjjrgumtiuo.


Hallk udito.
Hayaoydo*
Habbi udito.
Hayasoydo
Habbia udito.
Haya oydo
Habbiamo udito.
Hayamos oydo*
Habbiatc udito.
Hayays oydo*
Habbiano udito,
Hayan oydo.
Tempo da venireVdir ,haurx.i
Oyrchuuiercjhau
udito.
t oydo*
Vdirai, haurai
Oyeres, huuieres,
u&to'
hauras oydo
Vdir , laura
Oyefe , huutere ,
u^''
hauroydo
Vdiremo , hauremo
Oyfcttios,huuierc
"**?
mos,haurcmos
oydo*
V direte , haurete
Oycredes,huuire*
udito.
des > haureys
oydo*

I#.

'VE RB l'i \<?

Vdiramo , hiuramo . Oyren > huuiefrenj '


'
udito.
hauran oydo*
Tempo preferite del modo indeterminato.
Vdire.
Oy'r*
Tempo paffatofinito h* pi cke/imto.
JH<*ere iiro.
Haur oydo
Tempo da venire.
$tar ad udire.
HaucrdeoyV* .
Tfouer udire.
Scr por oyx.
^Jr per udire.
Eftr por oy*r>
JJ yerbofjlantiuo nonfgue l'ordine d'alcuna con*
giugatione anziilriti'uouo irregolare apprejfo
Hebrei , Greci > Latini , Tofani , Cajliglia*
ni, Trance/i , A /emani - motialtre nationi,
onde e ragione chefi ponga auifcpmtnmente
con aja uariatione a auejlo modo,
Tempo prefente del dimofrMua,
Sono, fonSoy
Sei.
Eres.;

VE RBI

Siam.

:x '.

l#f

Somos*

Siete tjctc.
Soys*
Sono.
.
Son
Tanfo fdj/ato imferfttta,
J/
Enr. <
Fra.
Eri.
Eras*
Eni.
Era
Erautfwfl.
E'ramos*.
Erawafr.
Erades
,i .
tirano.
Eran
Tempo faffatojnito.
Fui ,fonoflato.
Fuy j hhuue fido
Fo/?i ,jufli , feiflato. Fuiftchas, huuifte
fido*
Fu , eflato.
Fue haK, huue fido*
fummo,flamoflati.
Tjlcfeteflati.
VurOffonoJltt

Fuymosjhauemos,
huuimos Cio,
Fuyftes , haueys,
huuftesfido
t Fueron ha*n, huuie
roufido

V E R B I ''

Tempo vaffato pi cfojimto.


Hauia fido
Ent/tato
Hauiasfido.
Brillato.
Hauia fido
"Erdjan:
Haui'amos fido
"ErauamojaH.
Haui'ades fido
Urautejati.
Hauianfido
"Eranjlati.
Tempo da uenire.

Sere
Sar.
.'
Seras
Sdrai.
Sersi
Sar.
Seremos.
Saremo.
Sereys
Sarete.
Sctavn
Saranno.
Tempo pefente del modo di comandare.
Sey
Sea*
Scamos

Su.
S*.
Siamo.
Siate.
Siano*

Sd*
Seatu
"...

t
Tcmp0

V E R B 17

!/

TwfOfrcftnte * ptf^rt impcrfttto


Liydddefidcratiuo*
. .
Fo/7 ,j2rcL
Fuefle > fuera
F# ,jSre/?i.
. l . . Fuefles , fueras.
Fo/e .farebbe. * '-Fuefle , fuera
Fo^imo yforejfmo.* ^Fue'flemos , fue ra#
20; u.. J mos
foJ}e,ftreftc. ,'/f. iFuefledes/uerades
Tof]~erotj(trebbono*.i >Fuefscnj fueraiu
TempfajfatDJnito ir ftu chcjnitt,
fojft pjreijato,
Huvricfse } huuie'ra

i
Vq(ft,fireJlirJato,
;;.-..ii !:,-,

fojfefirebbe ,Jttti>,
foffimo ,firejfim9
Jati.
Thfe ,firtflcr
flati.
~

*Q':,:l
-

s.

fido*
Huuiefses>huuie*
ras fido
*Huuiesfe,huuiera
fido*
Huuie'sfcmcs; hu**
uielfamos fido*
Huuiesfedes;huuic
radesfido
0

; ....

V E RB I,

fo/ferofircblm
JlatL
.-,

Huweffen>tae*
ranfido

Sia. :-. \i\i\ ,zvt: *,:' .Sea


Sjf. .r.vj;. ? :'/"... ;Scas* ,0. .. .^v._;.,2'
Sia. ..,

-, , .iSea.^?^ ,-!.'v-.iv w_ *
Siamo.
. -,
Seamos
Sjtffr. V") .?/::> ;''->:. Seays, : ! i
Siano. . il ^i:.v' ., Scan*v:;''V :.,tv&u
Temfafafatoferfittjyie
Sia firn.
-.l- HayaGdo*.
i
SijjatjK U
Hayas fido
Sia/lato, ohi) ,vr Haya fid
Siamojlati,,. /.
,.! Hayamosfidov
SiateJlati.
:-.[ Hayaysfido*
Sunojatkn-- :Vr :.,; .HayaniidoV;^ .;
,/ io ^.Twpo ta uenire, ... - vV- \.: i
Sar,j2r H.W .1 Hjt;lSer,fuere.,haur
Jkto.J.\i i'~:.\
fidcN
..r--'I

v r'tfVr'-'
io*
$ata> "Seraijlato.
ScraVjfueresjhul
Sar ,firJlato. - ' j ' ;Sefcfcfuere > haur
';'i .: fido
" ~&
Saremo ,faremoJnU. Seremosjfueremosf'
-.*.;.
-j-v hauremos fido*
Sarete,JkrettfatL
Sercjrs ; fuercdes>
haureys fido "^
Saranno ,faranno Jati. SeraWuc ran > hau*
..,;.

;:.

;'

im'.-l

.'

ra'tt

fido

. Tempo frejnte del modo indeterminato.


Tcjfere.
Set.
Tempo pajfetofnito ir pi
; ' cbe/m.
EJ/reJ?***?.
Hauerfido' l -
Tempo <ta venire.
Hauer da jfere. - , '
Hauer a<i ejre. * > Hauer de Ter
Douereffert,
EfUr po'i fer* ,f
EJ/reperejJW ^ :'-.- *'\

? j

v
*

VE RI 1
tu.

Delle vcijato r fido*


r:
Qucn* voce/tato congiunta co'l uerbofjanti
uolcomt in ejfo uerbo s' uiJo,e udriab\lc,vrficQ*
cordajmpre come aggcttiuo cos neioifejj uerfi
bpjjlantiuofclamente come nel pajfiuo, r in qua
hnf altro luogoJi ritruoui;eccetto nello impersona?
le,doue non hauendo concheft pojpt cocordare, fcm
fre [i termina in,o. Ma la dittione, fido, aggiunti
d mede/imo uerbojjlamuoinuariabileJmpre,
ir nonft concorda mai con alcuna voce ne in ora*
tione pajftua ne in qualunque altro luogo fi ponga,
anzi i^o,jmpre 'mariabdmente fi termina*
Verbo pajfiuo.
Col verbo (fantiuojijrmanoj, paffui in tut
te le uoci iy'm tutti i modi>tempiy'h' numeri > con
la compagnia del portecipiopajfiuo, ciafcu uerbo.
il qual ufo non uiengxa dagli hebrei li quali hanno il
paftuo propriofenza interuento del uerbofoflantit
uo,ma uten da Grcaliqualihanno alcune uoci r
alcuni tempi intieri del pajfiuofirmati dal partecipi*

V* B I
16?
faJfto&Mucrbojoflantiuo . hjer afanque
un ejjmpiojolo fcr la uariatione del verbo fajfiuo,
tome il (guente. i
,-\,L
Tempo frefente M climojratiu.
Soni amati*
;
Soy amad*'

Sciamate
1
Eres amado E amato.
':
E%s amado.
Starna amari.
Somosamados.
Sete amati.
' Soysamados.
Sono amati.
Son amados
:
so1.;.TemfOfaffattirtferfittt.
tira amato
Era amado
Eras amado >;r
tri amato.
T
Era
amado.
?
"Era amato.
E ramos amados T
"rauam amati*
Uriniate amati.
E rades amados
Urano amati*
Eran amados
ir;;.-.:.
TtmM faffatofinito.
Vifinjlato
Fuy^hjhuufido
; tOUtO

-I. ;

. i

amado- v""-^
O

k/

tfo

VBRB r

fofii , feifiato mirto. Fuyfte, fi s , Huuis


.</: .i:*J
fte fido amado.
fuyfiato amato.
.v.
Fwmwa Jiamofiati'
amati.

Fu j ha ; huue fido
amado
Fuymos>hauemos>
huui'mos fido
amados ;V~.
J*ofic,fittefiati amati* ' Fuyftes,haueys,hu
. ;,?. uiflesfidoamados.
furo ,finofiati i\~/. Fuero,havn , huuie;
amat*

roti fido amados.


Tempo faffato f\u chefinito, ,."
"Enfiato amato.
Hauiafid amado*.
Haui as fidoIamado
Enfiato amato.
Hauia fido amado
ErAfiato amato.
Haui'amos fido i
Eraumofiati amatii
amados,.*,V3
Haui 'ades fido ama
Erauattfiati amati.
doS.s , ': f.V'.ift
Eranofiati amati.
Hauia fido amados.

VfRBI

tot

' ': Tewp da venire


Saro amato.
Sereamado.
Sarai amato.
SeraYamado. .T
Sera amado*
Sar amato.
Saremo amati* ^
Seremos amados
Sereys amados.
Sarete amati*
Sern amados* (
Saranno amati*'
Tempa prcjente del modo di comandare,
Sy amato,
Seyamado*
; .
Siaamato.
Seaamado.-'^- i
Siamo amati;;
Seamos amados.
Sd amados.
Siate amati*
Siano amati.
Scan amados.
i
Tempo pejenfc r pflj/fo nonjnito
><^htefideratiuo+
do;
Tonferei amato.
FueiTe> fue ra ama?
loffi ffirefli amato.
Fuefles, fue'ras
amado*
H?oJ] , farebbe -i ^
FuelTe, fue'raama

Sfitti?

do-' .W.^/:..-H'

iiy

V E X B t

Tjftmo ,(r[ftmo
FueflemoSj fueVa*
amati. ,. - '....
mos aftiados
ToJ}e,fireJi amati.

Fue'flTedeSifoerades
amados
ui
TojfcrOyfmllotti amati Fuefferi> filer ama
TempOfdjfatojimttctpiuchtjnto. (dos*
foffi , j2rei Jfow
HuuieiTe > huutera
flmtf.
fidoamado
Fo/7 .fanjlijlato
Hutitefles > huuie*
dwafo.
' r .< '
ras fido amado*
Voffe ,fwthltflato
Huuieffe, lumiera
amcfo
fidoamado*
Vojftmo tfarejjtmojati Huteflemos>hu*
amati*
uieramos , fido
.'
amados*
fojle , fartjlt Jat
Huuieflde* } ha*
amati.
uierades fido
amados*
Tuffer, farebhonojlt* Huuiefleo^huuie*
ti amati.
ran fido arnados.
'

VHS f

top

' ; ; Stinto </i cn*^


: Sia amati.
Sea amadow -,
Scamato* vs.r
Scas amado.
Siamatta>c
Sea amado.
l
Siamo amati*
Sea'mos amados*
Statiamoti. ;;:::<;
Seaysamados
Siano amati. . .
Scanamados >
Tempofaffato ferfetw dcljggiuntiu
Siajlat amato. ?.o,-r; /:. Haya fido arnado#
Sijjlato amato,
Hayas fido amado*
Siaflato amato*
Haya fido amado*
SiamoJati amati.
Hayamos fido ama
i ~
dos
Siateflati amati*
Hayaysfido ama*
dos*
Sianoflatiamati.
Hayaa fidcr ama*
dos*
. '.': Ttmpd eia ucnre. .?. ;
Sar tfirojlato
Sei&fuerej hutuVrtf
wwfflLo; ! ..
haiirfidaaipad&
.-:.> ,1

>:|i

VERRI

Sarai, farai fiato


Sets,fueres>hu#
omocgu *> cni; : , i .
uiercs^hauris fi
.ch.r;.
doamado.''
Sar,fataflato >
Sera* fuefrc,huui^s
"amato*"
re , haur fido
2c.:.;.i7iLi:7fc- '.
amadatt-<<" ">
Saremo , faremoflati Scremos/fue'rcmos
amatii > \
< htruieremos , hau
*f;! .: n r-.'vr ty.:. { remos fido amados
'Sarete, firetefiati, Sereys,ucedes;hti
r- *fot.
! ' uiredes, haureys
K(i.::^hrt,u :;;;.! fidoamados*
Saranno , faramoflati SeraVfue'rei^huuie
"- amati ; < ,; < ' ' ren > hauran fido
:-.
amados*
*r :: :c T'emfo preferite & paffatoimpers
fitto del modo indefinito.
ILjfere amato.
Set amado.
Tempo paffatofinito ir pi chefinito
KJfcreJato amato*
; Haur fido amado*

vri"

ho

fmtt da ejfre amato. Hauer de fcr ama*


do

.itili/.-; t- ,

Douerejfcre amato. -' Eftar jpor Tct ama


e.,-.-..
.2 4 '/do*
^'':':! Verio Jwpcr/nfllc. t;>y> '
Sifirmano glimprfondi , piglidn&j/ le tefze
ferfene del minor numero di tutti le congingdtioni
detti verbi attiui,fellittmfi prcjntiylrf&fjitiims
perftti di tuttii modi , irjturi del dimojrdtiuo
ir deldefueratiuoaggiungendofi dinan^\dt
fo'l verbo la uocc,fi,fer li Tofcni ir la f per li
dajligliani . Qutwkpi atti tempi pajfatijimti ir
pi chejniti iyfitnn dcljggiuntiuojionjcilamcn
itj piglianekttt& vci del minor numero , cm
difof>ra,ma fi fkii pigliare ancora il participio,<;ome
Jfo nel verbo pajfiuo con auejla diffrentiajChe ai
fortecipio TofcortoJ'aggiunge il verbofijlentiu'tf
ir alQajigliamilutrbohaueriil che sh molto
lene da ftottrt/jpe? fre ik> uiflo mdti itgaftnatfw

VER!

infirmi cafo,& ilfguenteejfemfio fotr hfart


fotenioft ricorrere alle congiugationi fcfridetK
fergMtr'u
. ~ a v tAoiodimoJratiuo. ..; -. ;..!
Si legge.
Se Ice,
Sileggcua* s
Seleyit.
Si leJ[e,i'cletto.
Se leyo/e ha* leydo
Sera letto.
Se hauia leydo.
Solegger.
SeleeraV
Moia di comandare*
heggafu
Leafe
Moia di deftderare.
S kgffj/c t fileggi Se leyefle,fley*
i.. rtltr. ,
fa > f leena.
Sjrehbe ,ffaria letto Sehaueria>huuief
fijfe letto,Jvjfejlaf
fe,huuieraley#
toletta,
do.
Silegga
Selea*
Modofiggiuntiuo*
'.,. -'
Sifialcttojajlattoktto Sehayaleydo.

viRBr '
,
Siegger,firaletto,fa Scleyerc/fc hauri
\ rjato lettor
huuiereleyda ;
Modo indeterminato, '.,.: V ', '' ..
Itggrf*Leerfe
yjrfi letto, ejferejlato Hauerfe leydo*
letto,
mfereferleggerfu
Hauerfe de leer*
La medefima tzrminatione del verbo imterfa
naie fuoanc ora jruire alpajfiuo interne con le
terze uoci del numero maggiore del uerbo attiuo co
la fartilla ,fi,Tofcana,b- , f, Cajligliana dina
zi,,dofol uerbo cos , allhorafijmua.cjiniuafila
giojlra, entonces f acabaua,o,acabauafe
la l\xfa,giafi eran mntifi eranfi uinti glmimici:
ya f hauian vencido^hauianfe vcido
los enemigos: douefi uede che la uoce del
farticipio Tofanofi concorda come aggettiuoir
del Caflighanofi pone indeclinahlmenttm ognig
nere ir numero . Quando il uerbo Jofcano ha l'at
cento neU'tdtimafonendouifi la,j\ , da^oi mmedias

VRBI

ttmentejfriidffihhjfome leggera IcggcraJJ?


ma nd-Cajhglianorimanc \a,sJcmflice come e '
cftafe leera leerafc' .', .<; , ; ;
* Sono in aixeflt iue lingue molti verbi Suna cer '
t manierici, ffee per ifyrimere la lorofigmjcatione,
ni fi preponganole/li pronoii,?ni,r\/t,cij ui,To#
(cani & me)te)e,noS)Vos}o$j Cajligliarit,et *
ancorchfifia uijo difefra il nerbo, hauere, darft
olii frmpi faffati di tutti i modi ir iii ^/wtari ilei
JoggiuntxuQ,T deUoinfinitv.nelli nerbi attiui,niens
tedimeno a auejla maniera de nerbi s'accompagna
da Tofani il uerbofcjlantiuo in detti temfirejlant
do a. Cajigiamil uerbo mede/imo ,hauere > *' de
auerufi beneperche farebbefidi cofa in ci, ingan
nar/ . Sono i uerbi predetti di aueflaforte, meraub
glarft, marauellarfcj kmentnrfi., quexarfe>
fcntirfi, arrepentirfe } ricordar/i , acordarfe>
atmflarfientnRccei(e,allegrarfi,a\egatk*
I verbi attlni ancora oltre al modo della commu *>
ne concimatone,Jnza pronomi,^ uarano alle uol

V|* B I v
,
te con pronomi ancore come difenderji,, defender ^
Ufirkfh henrkjfduarfi, faluarfe , lauarfu
laustdea Altrifenotiurialtra naturaxhefmat :
nano come attiui,eccetto netti tempi paffati finiti ir
fiu chcjiniti &futuri delfoggiuntiuo;doue ammet
tono il verbofejlantmo i Tofcam.ir refail uerbo,
hauere,a Casigliani &fono auejli uenircveniV,
gire,y\ andare ahdr, tornare jbour tfare
cftar* AIcmw delit verbi che ricercano i pronomift
fongono talhorfenza anelli come partire , partii
Altri ammettono alcuna uolta il pronome che ordina*
riamente non l'hanno come,mcneuo,teneuai,feneu,
r nel uerfo tolta, la , e menuo , tenuai ,fenu , r i
ummencuttenefuajjenejouefi raddoppia la prh
ma lettera del pronome Tofano, per caufa delio ac
cento che ha il uerbo nell'ultima lettera , Et Cajli*
glianamente,me voy, te vas/c v , & voys
me j vaile , vafe } doue nonfi raddoppia la cri*
ma lettera delpronome come dami

uh
.J

Mi vermglio.
Me marauello. .
Ttmcmiglu ~^'
Tertiarauellas*?.*-f-'i
Si merawgli*. -\ < '
Se maraaelia.

Omermglkmo,
Nos marauetta* -,
.. ..,'./ .r
' mos;V;* " ':',i
Vi wkruig!wfr
V* owwps mara#
to.'iv.-'Ji ; : . / liellays*
Siwcrwtgfjwo.
Semarauellan.
Ercoli con pronomi prepofi fluiranno tutti
riwltrj tempi frhto tordine dek congiugationi ai
tm ,fokmcnte e k differenti* nelli tempi paffati
ferfittifr affati pii definiti ir nellijuturi del
fcggiuntiuoMe [i d il uerboJcJlmmo,da lofi*
m,&)l ue&o bavere da Casigliani , co/i.
Mifinmermigliato, Mehmaraucllado
Tifeimcraugliato.
Teh&marauella ,
do
Sr merMgliar
Se hi marauella*

do
Cifamo

VERBI

Cibiamo marauiglkii.
Vijtt marauigUati.
Sifono merduiglidt.
Sono uenutu.
Sei uenutn.
Ev ucnutv.

il

Noshemos mara#
uillado
Vos> ouero os haue
ysmarauillado
Sehn marauella*
do
Hev^nido.
HaNs venido.

Ha venido
Hemos venido
Siamo uenaft.
Haueys venido.
Sere uenuti.
Ha*n venido
Sono uenutu
Qui auertof che le uoci,merauigli4tn,& ucmto,
fi concordano comt aggettiui& marauellado
et venidoj pongono indeclinabilmenn co ogni nu
tncrOj4 genere. Af^rejJo,cjuantuu^ io hbbia iet
to chel pronomef predone a duefi verbi non reji
fero che nonfi fojfa ancora fojpcrre come merauit
^Iiow^marauellomejerflM/i meraugliati ,ha*
* uianfe marauellado homo i Tofani alcuni
~"

*i-

VERBI v

verbi chefi truQuanoufati col verhoJcjl(mtwr ,


kuere, comefon domiti & hanno dormito ,fcm
caualcati,banno cauakatc come Cajigliani ancora'
dicono es venidojh v enidojes llegado r
hallegado
Se tutti i uerbi cofi Tofani > come Cajigliani
fi congiugajfero,come xjcpradettijnza irregolari*
alcunayoca faticafarebbe nel uariarli,ma la dif*
fculto, in alcune diuerfita. che hanno hora in un
ttmpojborainun altro dell'i uerbi di auejle lingue,
cme auiene ancora alla Latina, Greca, Hebrea et
all'altre . La onde non m'ha parfcfiori di propofito,
l'annotare <jat alcune itoci delie pi importanti che, b
fi deiiapo dalla regola commune , e per altra cauj
meritano che di loro fi fcciaJpetial mentione ; ir
prima delli verbi Tofcani , doue per non repplicar
Jimpre^tu^uegli^voi^uellifi porranno in lor
Htcc.i.t.q.n.u.0^
v,*.-.;j
y,
Prefcntideldimofrahuo. ;n^- --"
k^gguifco. t. aggradifj d. aggradile, m, g*

V fc f '

14-

gradiamo, ^aggradite . Q^aggradfccmo.&tffr


ammorbidi/co addolcifcotammonif'co,afparifco, ard
fco di aggradire y ammorbidireaddolcire, ammm
nirc , af>parire,ardire.
i. Ajfalijco , ajjaglio , affalgo.
iAjfeggioyajfido.
Si dice auuiene & auiene
I
Se lafeconda noce del minor numero di auejo ftwi
coft termina in , e,come tu aftarifce e de yoet
ejendo ilfuo pepo m.cme affarifei.
i. Beuo,beo,t. beui,bei,<\. beuebee.
i. cambio/cambio cangio.
i. Cado,caggio,tcadl<{.cadetn.caggiamo,u. cadete,
<t\caggiono cadono.
i. Cheggio,chieggo, t. chiedic{.cliede.n. chieggiai
njcr,u. chiedete, (^chieggono
i. Cjhero,chero,<[*cbiere .i. Cogito , colgo. v
TLa,i,Jv>pre ha da ejjere nella prima uoce del mag
eior numero di auejo tempo , ouero naturale comt
in,vdiamofuenendo da udire ouero accidentale come
itiffogmamo^eriamOtemamo, che uengono dafot

gnarc,tenereperdere* .-- ! ,:i-.v-> '" / -*.y> 5 j,

i DefrM<ggio,<feo,rJei dcqdebbcjeuejce.ie,
nJobhiamo.u.douete.QJlebhono,deuono,deono,
i. Dico/Jici,<f.i<*,n.<ftci<imo.uJife. Q^cotiou
i Doglio <Jolgo, f. duoli, a. ditole , n. dogliamo Mi
dolete. Q^dogliono , dolgono*,
i Empio U Empi. q. empie.
Ettui in luogo di w e,
?
i Fmfco,t.ftrifci,<i.fimJiede.n.fatano u.fim
te. Q firifcono.
i Faccio,fi, tjki a,,f. n.facciamo, u. facete Q^
v forno,fia perfaccua eie poeti,
fallareftgtjica mancare &fallirefire errore*
lGiuoco,t.giuochi,<j giuoca.n. giochiamo. u.gios
afe Q^giuoamo.
Hauerefi pone per ej/re <j/cum< uoJto come <fu w
Ad altro <fa iire,mi cene ha numa , l^uemo per
habbiamoft dice affai ucite &haueper hk,cm
J'dgjpuntadclhfttiaUue.

i. Ludotlodo,marauigho mcrauigii6,f&Vitf&%
h Muoio, t.muoi, q.mmtyjimcrmo) u. morite
V ii^muionojtitgli tri tempfi ritiene la,r.dd
. auefio verbo eccetto nelfu turo del defiderattua.
iOccido, uccido. ".*
i Pojjo , t. fuoi, a. pu , n. fojftamt , . pofcfe. Cfc
fojfonOffonno.
i Pogo,(. proi.ij. p<me;n. pwiMmo, u. fonete , (Q
fngono
i. Varo, e, paio.
i Vungojt. fngi )fugr , a. funge fugne,da funi
gere.
Racchiudojnchiudo.
Seguo)fego.
I Saglio >filgo fi TofcctnOft fitliq.file,* figliti
tno,u.falite.Q<^fdlgono. i. Scuoto,fato.
Seggiofiggo fiuTofcano,fedo, t.ficdi, ffiet
n.fidiamofiggiamo u.fidete , Q^figgiono
feggono ,Jedono
i Soft-fii,^. s,n.Jaf>fi(tmosu,fifete , Qlfirmai
t. Soglio) ujolirf fittole,n.foghamo,titfcleti', Q.
Jgliono, . Soffer daJcfferire.
P Uj

Vv
)
VSRB V
Se perfei come tu tif ingegnato.*; >. '-ws'/ ?;
i'Tnggo,*. traggi,tr4hi,tr<ii,<i. tragge,trahe,trae
; . fr^wmoJtra/7Mmo,triiMwo>u.(rirgfft tot*
>r .fate, Q^frdgjrona.
i. Tegno,tengo,t. tieni} q. tiene, n. temmo)U*tcnc
J te, Q^ tengono.
.ni i
Si beano alle uote per accorciamento tv, ere, var,
, uicnjtien,fuo,jer,fuchier in luogo di Toglie
credi,crede, fari, pare^ieni.uienejicni , tienej
fuoli,fuole,fere, puote,chiere.
' .j
i. TogliOftolgo, pi Tofcano, Q^_ tvgliono tolgono.
In tiemmifi muta la, n. in , m. irfi leua la notale
ultima del verbo,come ancora in uiemmi, uuoU
Ji,Juolti in luogo di uienemi,fuoleti,uuolefu
* Vcggio,ueggo,uedo. . Volgo, uoluo.
" '
. Voglio uo,tMuoi uub.uuoli , a. mole, n. uogliamo
u. uolete, Q^ uogliono* ,
. ;- . .- r . r
K ufciamOfU. ufeite da efcojouefi muta k# in,o. i
, come m pdofi mutala,o,in,u.. i , ^\ .-^f- ,i
iVifc , ,n. andiamo,u.andatz, Q^itanm;

VERI!
1 Vengo > ucgw* ] -i- " .*. . "

u6
''' :;B

v i SiwgJjemo/ttHoJteJdHoaiJe tma & molte


- o/te ancora /d,w. precedente quando e doppiajguc
dola uoce,fi,come trucuanfi jeuanfijanfijianfijn
luogo di direfi truouano.fi leuano,fi dannofi hano.
Tempi pajjati nonfmti del dimofratiuo.
; - In autfo tempo bk ottenuto l'ufo chela, u.a
qualefafra le due uocalif leui ir-fi dica il rejlo
alle uolte confmcopanella.za. a.ir +a. ccmgiut
gatione come.

i. a* udia,t. ud) , Q^ udiano.

i. q\ leggea, t. legga.
i. a_. giafapeafea, inues
cedi udiua,udiui,udiuanO)leggeua,leggeui ,giua\
Jpeua,jiua.
<".
Sigitta alcuna uoltn delle medefime congiuga*
fiorii nonfilamenti la,u, ma la uocale precedente di
fiufi muta in,i.come kggia,folia in luogo difikua
leggeua . Nelle terze uoci del maggior numerJ t
muta alcuna uoltn lafiUaha,ua,in e longa delle iflef
J congiugationi rf la,e dinanzi alla,ua ,fi roti
ta la&inuedeuano uedino,feruiuanoferuinw
P

ni)

V*

VE tftfl7.

Copriamo ricoprino haueuaw,hUKno tr hatik


Tmpi pajjah perftti del dimojratiuo.
Si truouti amajhiyfijhuedeju , per cmajli tu
Jfi tu.uedefi tu . Quelli amaro,fentiro,pmmt
per accorciamento e modo di dire tolta uia la filala
nojfinalein luogo di amaronotfintarono ', partirono
quali pare chefifuggano da autfla etade . Si dico*
no antorafenar,andar ir altrifmih per penarono,
andarom,tjr differj'iede^jrfr^ier, incarnilo
di diJJro,diedero,furonO}fcero,diedero . A mot
rono,cantorono,h'fornicanti nonfino uoci Tofc
ne douendoft dire amarono cantnrono ir cofigliaU
tri di auefla prima congiugatione auali uoci fifin
bfiiate da alcuni boni autori.
.v;

i. ajlffx, t. affiigejli,ti. affliffe,n. affiigemmo,u.af


figefc, Q^afjlijferoda affliggere,accorft , ac4
corfi,accorfro,da accorgere.
arfi>da4rdere.
Attefi da attendere.
Mifi commfi promifi da
tUttere,comettere,promettere. Strinfi dajlrns'

gpf.J 7?o\ft da torre. Golfi da corre,..-. 9;,^f,


Sergi da fame. Aper/i ir pry <& tfrirft
GofeftM coprire. Acce/i,JJ>i/i> ce*lert
tendere . Imfijfofurejft^mfi da intendere
forre,reggere .rimanere. Scorfijparfamfi di
fiorrere ffergete ^ngere .
Voj/i <fc uo^Ite
r <b uoljo . Suej/i ar/i dafietiere ardere.
Condu$i,diJt,c<mfufidacoducere,dire, cfindere.
Offerfi offiji d offerire offendere.
Partii 6*
farfi da parere. Valftdolft da ualere dolere.
Vijhrift.da uiuere ridere. Chiefi,coJft, da cine
dere cuocere.
Altrift terminano 'wj& StettiJlejliflette JJem
mo,jleJlcfJ}cttero,dajlare . Prouedetti & fra
uiii vrouedejli frouedettc,& frouiie , yrouekms,
mo frouedejle frouideroja frouedere. .Ricettff.
ti r riceuui da riceuere. Sedetti temetti conte*,'
detti credetti,fuccedettit ferfuadettija federe tei
mere,concedere,credcre ,fmedere ferfuader^ di,,

?.

VERBI

fiejlcftfcn lafciate molte,parendo chefiano pi U


ciin,ei,temei,credei,Jdei.
; Auanh la,ifinale tengono ahi uerhi diuerj U
fere come bebbhhaueJli}hebbe,bauemmo, hauejk,
hcbbero.lrf] pone molte uolte bebbe perfosforo
come hebbe dupieUjn me di airefu alcuno di quel
%ojuro alcuni* e morto hafinita la uitn . ha mor
to ha uccij .
Fui conglialtri tempi pajfati finiti
infuturi del mcdfimo verboJjlantiuo oltre ah
notafignificationefi pongono ancora per andare co
mejui alia chiefa &fir alla cbiera. i. Vecitfit
fi' t-focejli jfijl^q-ficefi^fitcemmofimmo.u.
ficejej Q^ Fecionoficero dafitre.
i. Potei.L
foteJli,d.pot,n. potemmo>u. poteflcQ^ poter.
i Salittfalifli>a.falil&falfe,n.falimmo, u.fahjc,
Q^faliro. Seppijapejhjppe .fapemmofape
pejcpperojafapere. Mordei ir morfi da mor
Aere. Perdei da perdere.
VollituoleJ}ituolle,
uoIemmo,uoleJe uolero, da uolere. Vermi termi
da uenire,t*ncre. Vdyfentij &udijnti da u

V I R f
, ni
refoitik. Gij, gifi, i, gimmo, gife, giro U
cireNidi,uedefli,uide,uedemmo uedefe uidcroja
uedere. Scntifi ir udfli,non fnttji h" udejli
afentire udire, i. diedi,diei die',t. defi,a.diede
di,n. demmo.u.defc,Q*j diedero,diedmo , diero
denno da dare. C onobbi,conojcejli,conobbe cono
Jcemmo conofcejle,conobbero,da conofcere.
Caddi , cadejli,cadic , da cadere.
Deliberami
ver deliberaimift dicefrcquentemte.
Giacaui,
giacefli, giacque, giacemmo giaceJe,giacauero da
piacere* Et cofi Mcqui,piac<iui,difi)iacdui,noc(iui
da nafcere , giacere dfj>iacere, nocere.
Si dice
heuui,beuuc,f>iouueadifferentia delliprejnti,beiti,
bcufiouc. G odei,caf>ei,potei,rendei,ferdei,com
fiei,da Sicilianifi prefero* Vdi , partib , fentio
henchefi truouino alcuna uoltash'anno dafuggire,
jnonftanomrima.
\: Quando il partecipioTojcono ferue per uerbo.
attimi compagnia del uerbo bauere,fe dopo'lverbo
nonfgue <t,cafopaentt rejla conia terminatone.

vmr
httOjamariabilmente precedendo dualfmogliagenea
re Ir numero. Come Carh.V.fimfrc ha combat*
tutv feriafide cawlua* Sua Alteza ha giouato
no foco aU regni di Sfagno, \fimtori difua Mae
Jl douunaue ha bifignato, fmfre di ejfere honora
affimi caualieri hanno dimofrato con auejlichiarif
fimi ejfemo d'honejl , ognun fu conofeere oviamo
le lUujriJftme damigelle dija Altezza hahbiano
(diifottv ah inuittoualore della Serenijftma fa*
dronaloro* Etfi dofo'l uerbo fegue il 4. cafofat
tienteft fuo terminare ilfartecifiofarimente inde?
(Inabile nella terminatone di, o , comefua Maejk
ha lodato il buon giuditio del fuo configlio ir me
ha fatto la gratta che dimandala? hammi eonfir
moto i priuilegi onde m'ha eternamente ohligato. Et
pfuo ancora cocordare col +.caf fattente come da
fokhe fua Eccellenza ha conofeiuto l'animo mio fro
tijjtmot fa- ha uijla l'ofera ( ancorch ficola ) del
mio debil ingegnoso rkeuut hmttfattori daliafua
nakffimi benignit, che ho oblxgato le muft mie

vi. ri r

qucimtde ellefieno a celebrare nel pentodo delle


fiufioritehngue elei mondo il diumifftmo nomefiat*
AccompagnandoftpoiUpartecipio col verbo ,fcno\
* che amenti f>aJftuo,o no,fi concorda col primo cu
fycome ti Re efcmmamenteamato,fua Alfczzajc
ubhiditaj vajfallijro ben trattai , le genti[ariano
ottimamente gouernate . Carlo V efiato in Tianz
dra,Jua Altezza era arriuata , igrandi di Spagna
erano corfi 'mcontra,delafubhta uenua le citt s'
rana mcrauigliate.
Quando il nome ,f. d dignitfi da althuomo,
auoce del partecipo jt concorda con lafimina, *
no col mafehio come parlandofi del Re Filippo Ct
dir ,fua tAaeJlae affittata & non fi dirfua
tAaejae affittato . Qulo ho uoluto auertire per
ile mi pare che i Cajigiani non ujno auejlo mot
o di dire.
QuSa maniera di haitiane nonfon potuto tori
tiare)fin uoluto andare,fin uoluto uenire s'ammette
auando lajciato il primo uerlofi pu direfon tornai

V E<R B I '

(p,fin andato ,fin uenuto.


" "v "*
Tempo da uenire del dimoflratuo.
,; *
Moltefincopefifoglianofare nel tempo la u*
me del dimoflratiuo ir mutntioni di littere a quei
fio modo.
Arder, andr , da andare. Corr/
per coglier.
Vederuedr.
foner porr. '
Vcnerouerr*
Votro da potere.
Kimanerro1
rimarr. Saper fapr. Sofferir fiffr.

Dolere Jorr*
Parer parr. Mener men.
Salir farro.
Dotter ourc* Vorr dauolef
re. Fia rfanofi pongono perfara,i?forano.
Seruiraggio irfcmiglianti in luogo dijruirb non
s hanno da ufare : I fcpradetti futurifincefat fi*
guano nella uariatione di tutte le uoci co la maniera
della prima, come andr andrai andr andremo,an*
irete andranno ir onder onderai onder ,andere*
mo onderete onderanno. Vogliono molti chelfttv
yo della prima congiuratone Tofcanafifcriua &
fipronuntyper.ecome e detto nella penultimafitta*
ha . Altri lafcriuono & lapronuntiano per ,aco*

me andar\andara'bandartanj^em0)and4rete n^
daranno, ma pi s'ufiin,e da buoni autori.
. -, ... ;
Modo di comandare.
: Sappi,halli,fojfra,&fcjferafonofeconde uo*
ci del minor numero dafipere,bauere &/offerire*
Si figlie molte uolte la,i,in uen ,JcJien, pon,muort
inuece di uiem,JJ}ieni,ponit muori, irfi dicean?
cora,te,pzr togli, &,ue,per uedu
Quandofi comanda conia negatiua per lafecon
da uoce del numero minore del tempo prelnte non
sufamai la uoce del modo di comandare ma infuo.
luogo l'infinito come non perder tempo non ti partir
di auitnon andar alla guerra, nefi dir giamaicer
comandare non perdi tempo,non ti parti di qua, non
u aUaguerra.neH'4t[e uoci poififegue la marne*
rfl comandare cofs con la negatiua comefenza. ,
yTempo paffato imperftto del
, ..,,;.-.'
. defideratiuo.
., he mede/imefincope del tempo da uemre de\

$moJlr4^&i$uMioni di litmfijmwc<M

VERBI

in aucfo tempo come uedria,offerrellej parrebbe,


dorre'hdorriayjirria.terrei.fprci, in luogo di dire
uederia}o^erirebbe,parerebbetdoltrei,doleria,fai
lira,tonerei, faterei Vorreifi dice per uoglkrei
che no e in ufo.Nonfifirmo auefefncope tn ogni
luogo peroche non fi dicefcrureijamri)egrei, per
jruirei,amerei,leggerei,cometalifncopefifiggo
no ancora nelfituro del dimojrahuo. Quejla
terminatione.i^ameria.Q. ammano et amerino
X<{. uederh, Q^ uedenano et uederieno ancor che
non Ikabhia pojla nelle congiugatiotii pur s'ufa:di
modo che quefo tempofi pu cefi uariare.iamajfi,
amerei,ameria-tamaffi amerefi^ amajji amereb:
he,ameria,n,amaJJimo, ameremmo.u,. amafle ama
refe Q. amajjero amerehbono,ameriano,ame*
rienojoue auertnf che alcuni uogliono chef pcjfa
ncora porre la,a in luogo di,e nelleJcpradette uoci
amarci,maria.amaremmo amariawt.leggejfe per
tir<^ leggejf per,i.ffono dette da poeti. Qua
Jle terminationi , Q. amajfonojeggcjfono, udijfo*
no} non

V E R B lv

in

m.nonfon&ofiintifc come^amaffero ,legge]fero,


uiffero. Si terminanofj)e(f uolte cos amajfcn,
leggeffen,U(UJ[en per accorciamento in luogo di dis
re amajferojkggejfero} udijfero , r hauejpn per
hauejfero ;Ji trouano ancoraftjft, fejfe } perficef*
f}facejfe}hauejujiju per baueffi tu,jjfi tu.
Tempo da uenire del dejideratiuo.
*.: La terminatone delle tre ucci del minor nume*
ro in tutte le congiugationi dola prima infiori in,a
nondimeno la feconda uoce del minor numero pu
ancora terminarf] in,i,ondefi pu direX.oda ir odi,
voglia ejr uogli } pojfa ir pojf^ardfia , & ardi*
fchi.fiar stadia dr dij : La letteraj, in OMeJlo
tempo nella antepenultimafillabafaJi'kbafeparata
dalia uocalejguente pero chefocciamo, leggiamo,
amiamo,fino di quattrofiliale comminciamodicin
aueicbefefijfero delprefente del dimojratiuo,
Jacciamo,leggiamo amiamofarelbono di trefitiabe
comminiamo di quattro* ficai? dea hanno dello
antico per dire comthoggisujflia Z? dia, }In

*.'
VffifRfBfV
quefo tempofi trouaho ajj'ai lettere del prefetti? \
del limojlratiuo come doglia dolga,toglut,tolga,(?
glia, f'lga,feggiafegga,fciogliajiolga.
Modo indeterminato.
L'infittito quando non defende di altro uerh i
ricerca il primo cafi come perfare io ueflo non er*
rero,fi dice ancora nonfo chefare , nonfo che dire
cio che mijhccia,a che mi dica , S'ufi il modo di co
mandare in luogo dello infinito come uajj^ndi^ u
combatti u dormi,in luogo di dire u kfpendere,M
combatterepa adormirc, Si pone l'infinito in luogo
iel tempo pajjato imperfetto deljfggiwotiuo come
fi uifijfe chi farli,non[aria chi mangiarlajper dire
juifijfe chi ljhcejfe , nonfria cH k mangiale*
,*r.iv>'-.; , .-i ;",. Gerndi.
.s'Y)\*:; >..Sono igerondi in iofrequenti(fimi come comm
dando ueggendo ,facendo , li quali s'ufano molto
Jfxjfo congk<$!fl coii.occorrendomiyintendendoi
ft , perJadendofijon<fcendod,u$mdoui,riflxindi
oli,dijjj)iacind(k wncendaglijb'. uoguomrum
&v

il ptMoiaj'chenonficonofecJcvon con fwtyfft*.?


me udii cnteJena alcuni pronomi per che , kendafe*
tornando Carlo. V. regnando il Re Filippo.^outr*
nandofa Altezza nonfixonojce j arlo> Filippo,
JM Altczzafiano frimi,oucro altri cafi,ma dicendo
ftueggendo io,afyardo tu,T cefi alcuni alir ben
fi conofee non ejftr altri che primi caft . Gi s'ufw
il gerondio con la pepofitionc incora non sufa- ma
per dire in leggendo,inJudiandofi dice nel legge*
re nellojluwe , Lafittala re dello infinitofi muta.*
vn,ndo,delgerondocome amare,amando , leggeref,
Uggendo, udire udendo doue la ,i,fi muta in e daU
uerbi deh +. congugatione comejntirefentendo
Arrmire dormendo. Venefino alcuni irregolari e
me caggendoReggendo,da cedere,uedere , henchc
fi pojla re ancora cadendo uedendo.
.sj(V, rn'.V: ,.. PdrftCJpi.

. .. .Vi'-:V)

v. iJteartecipneHa lingua Tofcana hanno due tei


minationil'una m,e,aitma,l'altra in,o faffma,comt,
Jlminanttccnofciuto . La ftxma in > e, molti no

VERBI.

fiate mafinza ragione perche efreucntiffima nel


l'uno r ne'atro numero , ir ricerca iljjlo enfi
quandofi pone ajfolutamente come le ridente, lui
piangente.ir in uece di quejlo partecipi)fi pub ufi
re il gerondio in do con molta uaghezza come ridai
io not.giocando uou L'altro partecipio in,otha uarie
lettere auanti \a,o r per quejlo porro qui la termi*
natione di molti come bfeofi afcojlo da ajconere.
Hifcofi nafcojlo da nafeondere. Chiejo,pojlot
da chiedere porre.
C otto, fciotto,uolto , tolto , da
coglierc,fciogbere,uolgcrc,tmc. Condotto, pr
iotw,ridottO)Jlretto,corrolto,kttdjetto>fittD,cottot
rottefcritto,daconducere,producere,riducere,Jlrin
gere\ , corrompere , leggere , dire , fare , cuo#
cere , romperejeriuere.
Conojciuto, conquit
Jato , r conquij, conto ir contato, cercato r
cerco,ueduto r uijo,filiti dipinto,accorto,bauuto,
mojrato,ir mojro, perduto,piaciuto,porto, conce*
Auto r conceJfi,pentut9 r pentitopenduto,uiuuto
r uiffotucnutojpotuto pianto, giimto,rkeutoJcor

V!FRKF
il)
^fiuto.fiftoyficlto.JppitOimitoJacMftm
conquijarc,contare,cercareiUedcrCifolere ipmgtfi
re,accorgcre,hauere,moflrare,pererc,fiacere)pdr
gere}concedere,pentire,rentre ,uiuere,uentre , ps
tere piangere, ginngere,riceuere,fcorgire ,fede9
re,fapere,fueUere)jfegnere,tenere.
Ri/S con*
Jufi^wfofiffefojfarfc^fparto^ccefc^ffo &
jifo, ocfo ir ucafo , rimafofcojfo, attrfo , r ats
tentc>morfo,r morduto,mojfo)arfo,da ridere, con*
Jndere)Correre)offendare,ff>argere,accendere,j
gere,occiderc,ucciderejrimanere,fcuoterc,altende*
te, mordere >mwere ardere.
Quando aueji partecipi nonfono ajjolutfi con
tardano cme aggettiti col fejanhuo precedente,
ma quandofino ajfolutifi truouano pofi alcuna uol
tinuariabtlmente conia terminatone inotcome cer,
catoogni cofi,uedutola,reJttuitdla } nientedimeno
miglior ufo chef concordino cofcjantiuo come u
datolo poJJedutala,inttfdi uolentieri , commendatele

mdtoi *i -'.':, ' -;.\ -;:,.:;-'*';. :-r' -<vJ'.. -'. *.'*i

it Timfo frftnte M hmjlrffifo "^


'''"' Re/tad trattre iiWcuwc irre^oltfrt^r <?fc
Mer/titAuodjMe'ucrj Ca/?jglwi "frima nel
frefente del dimojlratiuo. HuelgOjhuelgas
huelgaholgamos^holgays huegatu
Pienfojpienfas;pienfa;pcnfamosphfa
ys picnfan Pido;pides } pide , pe/lds
mos;pedi*s piden lucgo^Iuegas lue
ga Iugamosjugays Iuegasu Pucdo
puedes;puede;podemos; podeys >pue*
dcn Tengojticnes^ticnejtcmosjtcnc
ysjticnen* Pongo.>ponesjpone,pone*
mos poneys ponen Salgo/ales/ale
falimos/ahWalem S/abes/abe/a
bemosjfabcys/aben* Quiero > quie*
rcs^quiercjqucrcmosjq.ucreysjquicren*
Cayo^caygo^cacs^ae^caemos^caeys^
cacn* TraduzgO; traduzes > traduco

Ofiffesco j ofreces 3 olrece ? ofYcemoSj


ofreceysjofrecen* Voyjvs > va' , va?
itiosjvay^jvan Hago>hazes;haze>hi
gcmosjhazeysjhazen. Muero>muc*
resjmucFCjtnorimoSjmori'sjmucren \
Scntoj fientes , fiente > fentimos fcnti*s
.fienten. Valgo/valesjvale,> valemos*
valeysjvalen Efloy^cfls , eft ; efas
tnos j eftays ; eftn* Traygo > trahes,
trahe^rahemosjtrabeyscrahen Rio*
iics>rie.>reymos >rey*s;rien Gouier*
nojpliegojniegojconfieflo (yfimili procc
(fatto come pienfo* Sudo come puedo*
RuegO;Confuelo trucco ; derrueco come
huelgo* Ercriuo;Elijo;digOjrijo;Cor?
tijo ) come pido* M erczco 3 padezeo*
agradezcO)t\azcO)CrezcO)Conozco>come
oesco* Queja uoce > hay, ha le lignifica
(ime di e ouerofcnOyCotne no hay cofa que eti
dios ponga mas dcfcuydo que la ingra*
fi

fy

tttid hay pocosperlados cn la corte l


Quello che noi diciamo non ai a, rio u,non ci e,non
c'jm cifono,o nonnifino dicono Cafligiani, no
lo hay.no la hay,no los hay,no las hay
ficondola coj di cuifi ragiona*
Tempo pajfato perftto del dimojlratiuo.
Eftuuc;cftuuiftcjeftuuo > eftuuimos*
eiuuiftes cftuuieron Cupe da cabiv
Vine^avenPr* Pufe^quife^^poneV
querla Supejpude^ fabr poder*
Andue Mandar. Truxe ^trahr.
Dixejtraduxe,^ deziVj traduzfr, Htiue*
huuiftejhuuojhuuimosjhuuiftesjhuuie'
ron da hauer > Ir fi dice ancora ver )0, cosi
ouejOuiftc,ouojOui'mos ouiftes ouie'ron
il chefi ojferua ancora negli altri tempi pajfatfini
ti,piu chefiniti l?jturo delfigiuntiuo* PIlu .
gucjtitoe,i<i plazr> tener Hize da ha
scr irfi uana hize,hziie > hizo > hezt*

mosphesiftes hizieron*

DiN, ditte dio*

VERBI

il/

a daV V?Vfte,conl'altrcfattoria vi
Fuy>fuyfte da(oy,ir auefio tempo fuyoJtte
alla notafignificationefi pone ancora per tempo paf
fato perfetto del uerbo voy al aual uerbo voy non
truouo altro tempo paffato finito el dimojlratiuo
pervadendomi che anduue/a da anda'r ir no
da y r* I verbi dellajconda ir terza congxui
gatione nella 3* voce del maggior numerofiferi
uono con la,itauanh la,e,come efeondieron, fa* __
lctoiijvieronj ma quelli che hanno la,x,non atn
mettono la,i,in tal luogo.onde nofi dice dixieron,

tmxieronjtraduxieron, ma dixeron >tru*


xeron>traduxeron. Huuoj dice in luogo
di fue ir fucron come defde que huuo
Nu manda enei mudo nafta que come*
50 fer camorra > & hujuo allix golpes
eflranos Laprimauocediaueflo tempo nel
maggior numero nonb due,m,come apprejfo noi,'
ma unafola , ondefi dice amamos , falimos in
fiejlo tempo come nella prima uoce del maggior

VER: RI

numero nel tempo pWnft del dimoftratii&,{ -JI


partepio muerto colyrbo fojlantiuo come eis
muettofignificahauerfinitola aito, ir eduerf
ho hauere ftgmfica hauer ammazato,
' Quando i temfi fajjati prfitti ir pajfati pi
thefiniti Irjturi delfeggiuntiuo fi firmano col
uerbo hauere te" col partecipo ptffiuo, di qualfiuo?
glia uerbo jnza interuento del uerbo foflantis
uo rimane detto partecipo indeclinabile con la ters
mmatione in ,o, precedendo , ojguendo ogni gene
re,ir numero infignificatione attiua pajjiua ir

imperfonale come Carlos. V* ha defendtdo)


fus reynos^ha ganado eternai fama > ha
fauorecido la chriftianda'd. en aqucllos
fiempos aiin no f hauia hallado la ma#
nera del efcreiuvr en pergamino>prome#
te muchas cofas vn hombre con enojo
quenoquerriadefpusquc le huuief*
fen palTado por el penfamiento com i
fi ella mifma; y no otra las huuicra com ;

pefto qued^enojada quado l^tilic


cydo . la memoria tdo ha eftad prie
fnte aiin no f hauia Iuftado quando
llegaron las reynas* ma quando il uerbofia
Jantiuofi prepone al participio preietto nella fin
mation del uerbo ancor che alle uolte tutto il uerbo
fcflantiuo rejificondo lafua uariatione immutnbi*
le ;fiuaria per ilpartecipio ir fi concorda come

eggettiuolos quales de fiis antepalTados


hauian fido delTeados . nos harc de tei*
dos fer aborrecidos erta mecd no ha*
ia fido merecid & eueraauefl regolaec
tetto quando alcunnome f. di dignit rapprejcnttt
qualche huomo,comc MaeJl,EcccUentiasSignork
& altri di auejaforte,per che allhora il uerbofi c$
cotda con l'huomo che ha quella dignit r non con
la dignit ifejfa come parlandof ad huomo fi dice

V* MageftaM ha fido feruido*V+ S. ht


uia fido combdado Oxala V* Excelen l

ria fueflie conpeido tengo por etereo

q^y,*MagcflaMfeadeffcado eh Ita*
la U tempo pajfato col uerbo huucre,otcol uerbo
Jjlantiuo delli tempi pajfati anomali fi frma con
li partecipi come se ietto in, o, perciochefi dice he
querido,hetrahido>he tenido & non he
quefidojtuuido; truxido da quife jtuue,
truxe anomaliTempo Ja uffiire del dimofratiuo
Dire ria dczir Sabre .> habre j p(w
dr;harc^qucrrc;ia faber, haur > podefy
hazeoquerr* Vdr & vern; <fo ve*
nir Pondr" portira poner. Sai
dr &* falreVa falir oltre alfuturo ordinano
di ciafeun uerbo $'ej])rime ancoralifnfo del tempo
dauenire con lo infinito del uerbo che ut bifegna,&
col uerbo hauere a quejlo modo ; Ci no hago bue
nas obraSjtio haurgalardn, mas fi las
hago malas daV me havn por eUas penai
loaroshn vnos de juftojy notaros ha
otrosdcmlcriado*aqiuennofabemu

VI 3181 \

IT

eh d'efta giogonca romana; parec^p


Wninlcgiblcs* . \ ?.-... K ,
s'
Maio <fc comandare.
NeJ minor numero per accorciamento contnuo
fiJicevti)ipn>tn,hz.Con,d',7'fenza,d,fi
ferme a ia. uoce di aueflo modo nel maggior nut
mero,ma quando ujla la ,d, leggiermentefi croi
nunha,come deaUefcreui <i } tratav fenor vt
cadauno fegun fu eftado , teneos fenor
por dicho,guardaos fend r Quandofeguo
no i pronomi la,le;lo;los,lesJas, molte ^tt fi
lafcia iluerbo comefa con la,d,a auefo modo de;
zidlaefcreuidlc, tomadlo > bufcadlos,
honradlos mandadles . Alcuna uditafi fot
ne la,l,auanti la,d, cofi dezilda;efcrcuilda,to
maldo,bufcaldos, honrraldas } mandai*
des Quando s aggiunge la negatiua a tutte le
uoci del temfo frefente non s'ujno lettoci di auefo
modo di comandare, ma in loruece ilprefente del
figgiuntiuocoi, noyasjnopya aquelnr

*t<

V Ii? ^

V - '-Tempo poffato- imperftto 'Ad ' s

-^

Treftrwi^omfofl{Uf/?ofcfo luna in ria


m daelafign]fcatione,che fono le nojlre ria& rei
neh mie non mi occorre altro di nuouo.fe non cbe
fi cambiano le lettere falcimi uerbi,comcJfafeco*
do.Uttonelfituro del dimoflratiuo come terw
dn'a,ternia;pondria;pornia,faldMa,faltia
deuria hauria , da tcneoponr , fahvr dcsr
ur,hauevr. l'alme in f come la nojlra in fi
trji , come aconfcjatfe,pudieflTe> neJ.pl
tempo & terminatone le primeflabe fi figliava
dal tempo paffuto perfetto del dimofrutiuo come
fupicffc,tuuicfle viniefle,quifiefle , pu*
dteffe,hizielTc pluguie fletti con la,t,auan
tih,etneh xa.& ^.congiugnerne eccetto prece*
dndohxoueftdice tuaxeflfe dixelTe* L*:
Terza terminatone e in ra r fifirma parmento
Me prime/Me del twpofaffato del dimcfirafo -

VER B I r-y

lif

dixera Qu^hizr,tmfltmcMufi delicattjjt


mo.r r'cndelaoratione, elegantijftma ir mi fare,
chefignifichi quel mtdcfimo che noi molte uolte ;
ejjtrimiamo per /o ftwpo p^to imferfatoM ,iw
mofiratiuoi? del dejiderattuo, ir per lo temo,
faffato pi cbejmto di uejo modo defideratmo
comefi potr raccogliere dalli fottofcrith ejjemp,
auertendafi chelafraft Cajligliava termina cos
Jjxjfc tolte il uerhofeguente ancora'qumditdcfens.
de dal precedente , come , fi fupie'ra que, mis

eriemigos vtnie'ran a" Efpana los efpera*


ra *fi la fortuna de Scipiosn aiIiK no fos
corriera aquel dia elnombre de Rortia
en Efpana f acaba'ra don Pedro de ha
to medidyna catta de v. s. la quavl;aun?
que no viniera firmada la conocera en
la letra terde vtfeftra,mano eferipta , no
dixo Chrifto fimplemente todo yugo

feiuaue^orque de oa manera ftojug.

pieramos de que yugo hablaua* El h*


bre que topa con vna muge r que ev s ne*
cia^rs le valiera fer efclauo de u4a ho*
bre.que marido de ta*l mugelr . fi como
os hizo dios cauallerojos hiziera efcriua
no; mejor maa os dierades en intimar
cordouanos que no en efereui' r procef?
fosjno podiera fer menos fi no que ellas
fe defmanda'ran a4 pedir ferias , y ellos fe
obliga'ran pagarlas fi le quita'ra el
eftimulo de la carne ya pudiera fr que
quto mas difminuyera en la tentacin,
tanto mas creciera en la foberbia . con
razn pudieran loavr d Cimonides que
venci la batalla maratona afuAIura*
aya4 firmaua , como fi conta'ra vna h
ftoria de la biblia
o;, i Teropo da ven del deftderatiuo*
< Qui firitznoono kttere della pr'mt
uoct dilfefente t\ dmoratiuo come Gra

pida,

VE R B I

W>

pi<Ja^iga>raega,\reatffcondaAaga>tra#
tc^ponga>quierajhuela;ducla > padezcai
piega efiori diregola,& cofi hayaj vaya^e<
molti dtri In varaos? apartemonos , &
finalift perde la>s,de vamos^apartemos
Sicntajfientas , fienta , fmtamos fintaysr
(entan j c<>/ procedonoquelli <te//d frrzd congiu*
catione chefonofintili aqucfto verbo fienta
Tempo da venire delfoggiuntiuo.
Vn altro tempo trouo hauer Cafigliani il qua
le non e apprejfo di noi Tofani ir il fturo del
Jggiuntuo terminato inte,T ho detto che noi non
habbiamo quejlofuturo per che uolendo parlare per
lofturo delfcggutiuofenza il nerbo hauere,cijir
uiamo deljuturo del dimofratiuo fempre comefin
no i Casigliani ancora alcuna uolta . ma duefa l&
ro terminatone in te e propia delfuturo delfog*
giuntiuo . La aual non habbiamo noi , ir per che
mi pare uoce ufitatffimafo uaga, ir ragioncuo*
h,noniafcerodi re che in tutte k congiugatonift
K

ti

VERB I

fotrafirmare mutnta in re 1'ulmfUala ron del


h, J ". uoce del magg.or numero ml tempo fajjte
ferfitn del dimoratwo come da amaroibama
reamares , amare,amaVemos>arnrede$
ama'ren da crecieron > creciere crecieres
crecerejcrecieremos , crecie'redes >cte*
eierenM dixcron,dixercj dixeres dixerc
dixremos dixeicdes dixe'rcnfir un poco
difficile a chi non ha lettere latine conofere qni
mtro delogiunw ir auando s'babhia da ufire
ferchenonuifarajempre la conditioncfi amana.
tome a'mi pertenece de darle cuenfa.de lo
que fu merced dubdare , y de declararle
lo que leyere . la dementia que fe hizic
*c con pocosjredundar4 en beneficio de
muchos . no os pareciere tan bien
quando lo leyeredesjno becheys la cul
pa mi charida4d ala hora que el buevn
chriffiano abaxare la cabera de baxo
del yugo/e pondtaMe la otra parte hti

fio para ayudarlc * la ley de dtos dura ett


guanto dios durale * y fi por cafo vie've*
mos >que alguno hase lo contrario de*
fto,tendrav folaniente el nombre de chrt
ftiano/e hard todolo que fu Excellciar
mstda're* Quiero dezir quefi vueftra pa
tfnidad no f fatisfiztere con lo que re*
fpondiere,farisfagaf con lo q yo qer*
ria refponder el que anocheciere enei
infierno^nunca Iamas vera dia\ Nellafez
eonda uoce di queflo tempo del maggior numerofi
iroua alcuna uolta lafciarft perfincopa la lettera
e.dbpb lat. cos tomadlo fenor com qui*
fierdesjyfenridlo corno mandardes i
Ha auejo tempo una lelliflmafrafi a quejlo mo*
io con replicare il mede/imo uerho,venga quan
do vtnierejdiga lo que dixere/ea lo que
fuer come diamo no,uenga amndofi uoglia^ i
cacio che uuok,fia opti cheji uoglia , illudi modo
hanno ejfi ancora dicendo diga cadauno lo

>

IJuequifierev' >**.* ws.!r*. a roe>


Sonofatili igerondx elhtffrmd congugdtionc
fialifi pojfonfirmare mutata la t, lettera ultima
deh infinito in ndo come callar, callando>Ile
gar llcgando Quelli iellafecondafi pqjffono
firmare mutata lafillabaer ultima dello infinito ir
tendo come fer fiendo/aber fabendo > tra
her trahiendojtefponder refpondendo
Que/li della j ". mutano la t, in endo come con*
fumir confumiendo. pcrfuadir j perfua*
diendojoytoyendo , ir quando nella pcnuh
timafillaba dello infinito ui e la,e,f\ muta ejfa e,in
i, come venir viniendo > pedir pidiendo
efereuir eferiuiendo > dezir di2endo*
Conia frefofitioneens'ujnoj^ejfe uolte tjuejli
gerondi Cajligliani en fiendo > en dexando
de biuir^enyendofeme;cndandome.
'.'
Participi.
I participi ira e , s'h/2ho alcuna olfri come 2M

V E,R BIv

tji

dante cotnbattcntejmenguantc> crecen)


te . della qual terminatonefono moltifoflantiui co?
me el ocidente > ci oriente Si terminano t
cartecipi-in,o, conla,d, dinanzi frequentemente in
ftanifcatione paffuta c<we,vencidojreeebtdo>
cumpltdoafrentadojobedecido/uffrido
focottido jtexido > fra li qualif ne frollano
mlti infignifcatione attiua,ma aSthora io li giudico
nomi piupreflo che participi come callado;agra
decido; per quello che calla,r aggradece ;
fi terminano ancora i partecipilo,con altre lettere
(recedenti come muertOjdicho;pueftO;fuels
tO;bueltOjConfuio expuefto . Si trouano
alcuni participi del tempo da ueme in, ro; al modo
Latino come florines exigideros ; y aplica?
derosjofictales conftkuyderos . ci efot
rini da exigerfi,da aplkarfi, et ufficiali da coflituir
fi, riempo venidero tempo da uenire . di mede
chefono quefi tali alle uolte infgnifeatione attua,
altre ueltt infignificationc pajfiua.
'%..

ti

VERBI

% LacojhuttionedeuerbiTofcanijcgueinmol
ite pttrtrl'ordine dt latini nei dar icaft a nm&h
werU anchor cheinnolte altre nifianagmndiffime
*diuerfit,cos colfecondo ufo penttrfi deh cttor,
tyergognarft delia'mguria}hauerpiet diiei, pirtd
ili gratis, col j. ufo piacere Dio , attendere a
glijludi femore et mola, accojlarfi alle farti Cefi*
*ec,fcuenire poueri, atto alla fatica , col+.caJ
pmareiTefori,fonderei danari, conjruarei
friuilegijeftderar ricchezze ueder molti faefi, col
4vr *. caj .far grafe amofojedicarlafrs
uiti fuaEccellentiatfjferirc cuore Dio >
J Casigliani ancorafi sferzano di fare il wedtfx*
mo Ir imitano quanto pojfono i latini riTefcani
ma lafciati da parte molti luogm ne'qualififcqftas
no dagliuni ir dagli dtrijauali conteggereiiiw
hris'acffano,ne hauendoio per bora tempo di ma
tafanargli aui come haueua determinato di fare,
Jkmente aro aueja una diucrfith di molta impori

V E R B I

Mi

ttnzd Irjrcuentiffma yh quale l,cbe aUi uerbi,


ah fialifi deue i/40, caj da Latini h4 duTofca
ni ,J d bora il <f. bora il terzo da Casigliani ;'il
~quarto,cvme, yo las he mirado y leydo,ti<!>
folo V.Mageftad fepa leer la medaglia
tnavs aita fepa elblafn y origcn della*
que fauuieiTe vencido alguna famofa
bacaliate la otra parte ponian los rey?
nos^que hauian vencido, Inauejli ejjemp
tei +. cajfifegue da Casigliani il modo Latino
ir Tofcano,ma negli ejfemfijguenti col 3.cafi
Jifcafanoda Latini Ir da Tofconiy come quatta
do Gamillo vendo alos hetrufeos , la
ingratittd del beneficio recebido hasc
al hombre (et incapaz derecebir otro. '
Per la claufilajguente affare come confnfamen$
te ad un medefimo uerlo danno i Casigliani il, )K
ir +. cafa fattente figuen los lobos al gai
tiado;los eueruos alos cadaueresjas abe
jas ala fior;las mufeas la miei , los horri,

bres las riquezas los embidiofos la pro


fperdad . moltoiejfo adunaue a Cafiigiiamfit
ce forre il 3 . cafo fer lo quarto, ma dt aueo prot
home,le,)+cafi del majehio in luogo dcl+.
ruonocjfime uolte,anzi tonte,che rade uoltt
vno\o,uero fronome,del 4 ca . come farlan*
oft di buomo dicono , no le vbno le pude has
combide/i pudiere vencelle , fi le
pudiere vencer > in luogo di dire no lo vi no
lo pude hallar ,1o combidejfi pudiere v
eellojfi lo pudiere vencer * ho uohto tvecar
quejia farte accioebe niuno s'inganni crededoft che
neuifremejf ejfemfi ir in altrimili queo fro
, fia del +.tafo per do chefe , le,fi da all
uerhidel 9 cafo non e fer altro fi non fer che lo
ile Caigliano ammette Uveramente il $. fer lo
+9.cafifOrendo come e in ejfetto che quea manies
re di dire afforti non foca uaghezza alla lingua Gf
Jligliana,

mtisd

VOGI

INDCtIN Afitl

tit

Vkenda. AueSes. Adunuti;


Pues. Ahonde , mouimento di
un hogo ir fer un hogo.

De otra parte, por otra


parte. Altroue .anza " mouimento ad un Im
go. En otra parted Qtraparte* Ab. Ah
Alauanto. Algn tanto* Ancor, ancor .ti
temvo. Aun. Ancora,ancor,nche,anco di com
fagna. Tambin* Ne ancora. Tampoco.
r ,o,che le preceda a negatiua,o,nofcf>re ha fit
zadi negare &f>armi che fingnxfichi la minmb
ir la neai Latina. Attvrto&torto. A tuet
to. A*fronteIdiritto, a rimyetto. Enfrente,
de frente. Anu,dinanu,aMnti^u.Uogn\ficu*
nortmpo. Antes Anziehe, auanti che. Ana
tes que Auantijauantijinanzijn nantifrefo*
Jitioni ilfecondo 3 . 4. cafo- Delante*
ante* *4*c. AJlaingi,mgiu* Asia aba#
xo* Attain l,inft. Asia arriba* Ahora*

Entonces Al menofil manco. Almenos

forte. Deltodo Akr^qrofi\ Aw*#


no,amano,prejo. Pretto* Ageuolmente,fitti
tnentt. Facilmente Appreso per dapoi,
Defpues Afpoft d die cefi mimate col +. e
Cabe. +. e. cerca 2. +. e Apprejfofi da alle
co/ animate ir inanimate col a. 3. *. e. Cabe
cerca AddoJ[oirdoJfo,Jpra. Acueftas,
fobre Afpena," pena con due farti ccofide
Jimili Apenas. Attorno,* k torno z. }.*.ft
Al deredor z. e. Altrimenti , altramente*
Otramente Afe. Ahy Ajfai troppo.
Muyjdemafiado, Acciocbe finche. Afta
Cjue Abuonhora cioeprejo* Temprano*
Ancora che,ancorche,auengna che attenga che-i col
dimojratuo ir coljggiuntiuo. Aunquev* a
AU'ultimo,al iafezzo alfine . Al fidala p*
ftre Alcuna Molta, Alguna vez. AdieM*
a retro,Janza et moumito ad un luogo. A frasi.
Aleiragio,agiatomente, apoco apoco. A phzt*

we i ntD''c^, ra A i ut

i ?>

2 efpacio >poco ? apoco* beHoJkdio fa


sforninoJludio,fudiofimente a fafta. Afabieq*
iasavdrede. Al dijpem. dijfcm Apefat.
Al preferite, akjjb. AgOMi Anzi, pittai*,
quandofignificaelcttione. AnteS kf[,mo\to.
AffaZjharto. Bene. Betu Brancolone,
arpone. Abru^as a gatillas Ben che.
, Atmque* Bc cento , ben mille. Al pie de
en al pie de tfiik Cociofa coj che}ckift
che* ; Portjue. Contro,contra,z. j . +.,caf.
Contm+.cn/o. Cfceto, cfceto. Palto*
Ci.Jignjfica^ui,aua,U,dirumzi al verbo quando s'
fariate di qualche luogo , r cofiauejlauoce cen\
non Ibanno Casigliani , ch'iofiffia di auefla ma
nterOi Come*'* Como. CoJli,coJa,Jlanza d
u e colui con cuifi farla . Ay alla alli\ .^
Cqft mouimento , doue e colui acufi farla. ' ;
Ay . alli alll CoJlinci,mouiment9 da un luogo]
dou'e quegli a. cuifi farla. De ay >dealla> de

stfiiV Cio. saliaber. Col ,'Jlatm ri

VOCI IN DEC UN AB tH

moimmfc doue non e <peg!i che parla ne acuiti


forta, Aculla* Che. Que. Come.chccm
lenche. Aunque. Che ari Ognifica accio che.
Parquet fin que, Cojlagi. AyvbaxO,
Cola gi. Aculla baxo Con tutte che.
Aunque. Continuo,continouamente,di continua,
cotinouo. Continole contino* Con. Con.
Certamfte. Ciertamente. Dentro 3.4.. a. e
Denti. z.}*c. Da capa do e di nuouo. De
nueuov Domani , domane , dimane , dimani:
Mariana* Domattina. Mariana de mafia
iia>8C de mananica. Dafoi che,dipoi che ,fo
feta che. Defpues que. Di quiuiji quindi'do*
u no chi farla ne acufi parla. De ay* de ah
li. Dadouerojajcnno. Deveras. Dafcher
20. De burla. Domani a fera,domto de Jra
'Domenica fera,domenica ajrct3 domenica da ferOi
Mariana ala tardedomingo ala tarde*
Bauinfl.i. 3.4.. cafo. Delante. z. 4* cafo.

pifotto. Abaxo. pifipa, Awiba pqt.

^OCjI INDCJLINABIXI ." ;.J|

Wralfo. Muchodefpues* Doppo , dopo *. e.


Defpus. 2.ca/c. Dietro cio inforno* Accrca.
Di leggieri. Facilmente. Diprejnte. .
Luego. Di ^i,rwouijento da un luogo. De
aqui\ Didero in quejlo mondo. Aca. D
dua tUome di qua daljiumc. Aquende z.+.c.
Di qua sr di qui , quandofignijica faffare con fer
irjnza. Por acsLpor aqu* DicoJk,mot
uimento da un luogo & paffar fcr un luogo doue e
quegli a cu'xfi farla con per Irjnza. De alH ,
de alla^por ayl> por alli. Di col mouimen*
to da un luogo ir faffare. De a culla ; por
aculU. DilaoeneMtrauitn. Alla. Doue,
dnde,Jlanza ir mouimento ad un luogo. D .
do. Donde , onde,mouxmento da unluogo. De
donde. Donde , doue,paffare. Por donde
por do. Da altronde. De otra parte. Do*
uuncjue. Adov quiera. Dunque. Pus.
Dietro 3. cafo
Tras 2. caj. Diuerj,
diucr Hasta. Dintorno,f dattorno, z. 3.4. cafo.

y e i ; 1 hi t> ifc1 \ N rii f V


Al tctzi e. -Di lontmwi tftttMjjte^fcwji?
Giungi. Lexos. Dumo. Deride agoltf^
defde agor. Da/lora. Deride ettonces/
defde entncs Dirkontro. Afrent. "'
Da che. Defde que. Di n del n. De no.
Dafcora innanzi , per l'auenirt, De aqui ade*
Unte;por adelante. Dianzi , pr focofa.
Poco anteSjpoco ha Di moo,\ marner.
Demodojdemanera. -Dirimpetto, di ricon*
tra 2. 3 . e. Afrente cn frente. 2. e. Da wr'
cantora ccrnm. A parte. Dallora inqua. De
fpus acaN Di cju ctpezzo ir apczza. De
i' .1

aqui a un ratto. Etiamdio. Tambien"


Eccetto* e. Defpues 2,c. excepto. En#
ito. 3. +.6. e. Dentro. Et. e Et. y. Ecco.
Ea.' Fra cfui ir otto giorni. Entre ocho diatf
Torfe. Quid. Fuorch , eccetto, cfpusy
fino\ Finalmente, in fomma jinlretie. Final*
mente. Fra tanfo. Entretanto. Fuere,fue*
ra,juori,jw, a e. Fucia **& Frov Entree

>

V q G;% ? Jtf p * N A Bjty y i j tf

9wr; Mwchotiempo. ,!/& BP BMb


nera. A gufa di pellegrino* Como peregri
Rp. Gi, gufa Abaxo. G*. Ya. Giamai.
Jk^Cf^Sj con differenza che il nojlro gi mai non
fi pone per negaref non ha in copagnia la negatimi
ma Giamas affirmatiuo * piw e/Tr negtffiua
^cordconmVdnegdtiJM ir jcnza. Guai a me
CtWy de mi. Hcmai,hora mai,hor mai , hoggi
maii Agora. Hora,hor per adejjb. Hora>
agora. Roggi, Oy, hoy. Hieri.
A hier. Hier mattina. A hirde mariana.
Inuerita. Deverdftd. In auedutamente. No
afabiendas, Intuito. Deltodo. IntrajmfrA
Entre. innanzi quandofignifica elettone. Ari*
f$s> Incucilo* .tntonces. Incori come dal
MtUmal infuori Excepto el cardenal . In
darno,inuano, En balde. In paca-alma.

fio pecahorast Imi come fuifignipc^ma

^ ' v oc i'i* b'fc-L w a ni et?


ia Ir niamcnk'Ay-^llM^ Infittite
fui far de En amanctnd. Infui ;4&st
Jjro. A hora detifpras. I>t carneo, uece,
jiiluo^o. AtruequejEn lugaY fjt/w/ mar.
li la mt. In qufignifica trtnfo & mouimto,
Kd tempo , aqui & acas [lenificano luogo.
Indi Defpus. Indi. De ay\de allaS de
alli*. Indietro. Atras. lnfino,infin, \nfino,m
fin, iufm a Roma. Hafta Roma. Infmo atanto.
Hafta tanto. Incontanente. Lu'egO- fW
forno 2. j. *. e. Al deredr. 2. e. In prima.
Primero. In er/o te" inuer * . j . e. Ha*
gi 4. e. In contrai contro 2. ?. 4* e Al en
cuentro2.cctra4.. ca/. Intioj/. Acue
ftas. Il per efee. Por loquaci- Ufieme. Iun
tmente* InJ dicefenza articoli. En con ari
iicoli&jnza. In pejenza , m frcfintia* ti
refenda. Lungo ilfiume. Alaorilladei
fio. Lungo if muro. Rayz del muro Un*
tornente. AefpaciO. LadQue,hoae. Adjdo

adonde.

VOCI INDECLINABILI

i)?

adoftde. La doue,la oue.la donde.la ondc^uani


Jignijxcmo per la aul cofi* Por dde, por do*
ha.J\gnif\cajlanza r mouimentv dotte e quegli
cuifi park & doue non e chi farla ne a cuifi fari
la. .Ayxallixjalla* Li*Jlanzauicina affai *
mouimentv doue non chi farla ir e fiu dc'foeti
che delle froj. Ay\ alli^all L'altro hieri
Anteahier Lunge,lungi 3 .6.c. Lcxos z.U
La mattina. De mariana* MaiC^mo'mo, giura
mentofirft dalgraco fiotta fer dio s, per dio n\
Por dios que cvs aflftque noes afii\ Per
maniera, in manieraci maniera , dififitta maniera
in td maniera* De manera^ por manera eri
manera; en tal manera j por tal manera*
de tal manera* Minuto minuto. Muy me*
nudo Malgradojdffitto. ApefrMdltfge?
uolmente. Dificilmente tAaijmfre. Sterri
pre Iama's* Male. Mal M<mco>meno. Me
nos Mentre mentre che. Mentra;rnientra$
JSUthno^mattina* De mariana'. Mai regolari
S

iti

VOOlx fiNJHStt.WA9Hv>

mcnttfignifica per alcun frmpo ir fllcurw. uofc^


ir c/)i nHpkc&|tra!j:rua u'<i^giungc lavati
JNtfgWg rumori ricorrerci mai, noldijJimaitejhen
Ji trouajnzancgtfiua per efre negai non uoglim
imiamc-ynuft* Iams Ma. Empc
Kbms per lafed latina. Molto col nome verbo
^"Merfcio. Muy* col nome &ttucrhhrO
Mofo pi, molto meno. Muymasjmuchq
mas > muy mcnos , mucho menos* ; |
;Nm: negatila ir ancor che s'aggiunga adpto
i negatiuafempre nega ,l nofi cein.jmc cpmc
nhjfe dtno. No N()w^<wttv::NQotlantc
.oembargante Nonfelamente^vm^cA
No (olamente* tmpnmi^im>tt tan%
tm dimeno , nientemeno nknteamnmi.mt(l
tmcm^ Mas,pef(j,cmp5#JiNelw^
I En vcrdaM* Non pw. Niaun* & ancor;
Tampoco conia mibtJnza%i Mw>w&r.^
r- Nunc nunca jamaV

Nwperal-j

mfank^ Njpor mas de poihqij.

Oh, uocedi gkddtt7*Megrezza. Ohv


Oltremodofenza mifurdijvordi mododtxamjh
tdfmifwatmente. Muymttchoydemafia*
damente Oltre, oltra, auejla ultima mk'Ji
vrevone a ucci che cominciano per uocae. Allena
de Oltre a cjoltre a auejo. De mas deite
Oinm Ahydemi Que iftanza ,mu\mtn
4 un bagol?'poffare. Do yado y adondi,
por d* Oumaue.-i me '-che.-- Do quierafj
ado quie ra^donde qutera Onde momtniio
dam luogo (tfiffare. De donde pordonde*
Ofi^ttxUamare h* ouero r>od, feriti
luogo di onero (oMendouoce che cttrmdauocalek
.(&& Ogni giorno. Cadadta Ojt Oliti!

P*rtimen:,- jintmente , forticciamente^


PartRSUltmentc Per uerntura', ferautnta
W^Fior ventura Per configunte. l Po el

confeguicnte* i pianamente- , fi** pam. >' ,


3?aflto>poc apoco a efpacto Vjxr'mtfa
lsutibien immota fst i'auemrc ^Pof
s 3

\vi

VQt:i INtfEOCINABIlLDV*

addante cn lo venidero* Per dietro ^f--*


bffjjato, Enlopaffado* Pria , prima , pri*
ttramente. Primero > antes Per eia che,
per che, ferche. Por que Prejfo, ebequafi
Cali* Purtroppo. Demafiado* Pajfofajfi.
Paflto. Per certo. Por etereo Per .fci
ci,per<pe/fo. Por erto. Parete .GOn;
que . Per , come arte fero jhlkcc. Mas.
Vojcia. Defpues Pre/fa Pretto. Per ol
tiro , nel rejo , huomjcmflice.ma per altro da bene
Baio de maY Pi. Mas > il mags latino. .,
Ver doue , fcr donde. Por do^por donde. >
Pur ,Jinalmente. Finalmente. Poi. De*
fpues. Prima eie. Antesque. Poick,i
accedi per che. Pus. Per. Para. por.
Per cfce. Para que } por que.
.1
fcjow poca differenza tra far di conofeerefri quejle
ie uoci por r para , perciocfce por dinota cai
J efficiente mjlrumento & tronfia * come mas

f efeanddisaron los Romanos del in*

r
lame Glodio por hazeV av otros pcSs
quc noprfr clpecadoV ..por fus vir*
tudes y no por faur ha alcancado efta
dignidd .ha paflado poV Italia y pof
Efpafia. ,.i :'*.' :< ; .vS ii**.'Ji
Para figmjica utiitjionore.dannojuergogna&
jkfinaleJb1 cofi da uenire,come . Quando dio

conftituy para fiVepublrcajentierra de


los egyptios > gra\i infamia faria para
vna perfona y gran darlo para la repu#
blica . dexarc'mos la expoficion defht
dos palabras para otra dia>.rr>aN5 para mi
muy per tengo no f allegai a campa*
nias buenas trahen marmo] n pari
tris de hazer vna fuperba captila . vue*
ftra Magefladlosvenck>y obh'g para
fiempre i la tenia dios guardada paraggi
aria por mano de V. MagciiavdiMe<fc*
iMdmcttfcporque dinoter, caufi efficiente' -ir
render krag'ume quetto che ledetti, r pat
S iij

're t *,

V O G 1 A H* D C I N A B t T'T

<|uefonara per cauffinale me n-' f JNp


que Lucrcda no fc mar afi mifma ani
ts de perder fu honwa- Plinio dtze 1*
twrrdaci porque todoslos otros animales
n les enfal^a la riqueza digamos ago
ra del nombre de Fmperadr, safaber,
de donde f irniente y para que f inueri
ttftfi bene che , por >fi troua ah uolte nh
figmficatione di para ripara. non ritr otto nek
Jgmficationedipot* io giudicarci ej[er benjkte
cohear l'uno et l'altro nellaJua frogiafignificatiot.
Qtmci. De acade aqut. .Quinci perdinci*Votaci. Quindi di duclluogo. Deayvde>
allidealla*. Quantunaue. Aunqae. Qua]
tiuifftanza rmouimento ad un iaogoi AqutY
AcaV QMnccntro,J}anzd. AquidentrOjacar^
dentro. Quiui ci e in auel luogojlanza. AyV
alli > alla. Quindi mouimenio di auel luogo , t*
ferm luogo. De ayNjde a Hi* de alla por ay\
p* all por alla1. Quindi ci edafou

De*

VQ' c* * w P s e* m A BJV t fjq


fpucs. Qwenfro^ ^lur.ieMro mowwenfotfiafr
Jwgo; /Aeadentro>aqui dentro. Qjta^,
$Nd&or Quando. Qm/J. Cafi. Qwajw
Jknza, r moimcnfo. Aqui abaxo > ac#
abaxo. Quaj. Aqui , arriba. Qw ffe
Bfcor*. Entonccs. Quando. Quando. <
lUft trito Luego;luego. Rarefo, nti'
udterttreudtefe uolte*- Pocas vezesiia*>
ras vezes. Rimetta. *'. ^ En frente\
afrente. Senza. Sin. Saluo , eccetto.. 1m?i.
cepto. Si ci <fi maio A maniera* Demo?
do de mancra. ; SomjgJianfcwfc. Semejan
temente. Sifittomene En manera . Senili
Sino Solamente , fclo che , fur che. t
che.$cmcremi. Siempre^amas. Si come
Affi'como. Senonjc. Si n* Su,}fj.A
Arriba SecondoV e Segun. *?. cJ& Sdb
lem En cima dela cama. Si^rfp. Parte*
Si ?ty>ijfmalr con l'imoerfonae dinanzi^ dwo?\
Se Si ck. Aifiqe* Solamente ,fdo,Jl ,\

i*.. *VOCi rNDECL?NASHjr

Solamente. Subbkamcnte, fubUto. ; Lueg.


Sottane. Muchas vezes^Stfto.40. cafkj
De baxo a^^'.c. Sopa * . 3 ".^.c. Sobre
. +. e. Se contornile. Si* Talmente,tnle,td
En tal manera. Te/?,pr hor,dianziy$ocoji
Poco antes poco ha. Tra. Entre* T<w
Jo,tmtoJio. Luego. Tuffo cfcr. Aunque.
-Tuttavia. Toclavia Talhora. Alguna
yez. Tanno quanto, un foco. Vnpoco.
Tardi, tordo. Tarde. Troppo. Demafia*
doT<w,^<in. Tanto quato colverhoy m
t, quti) con ^aggettino ir auerbio. Vnque,
Unqua,cib mai afferma femore. Iamas quando
afferma. Wia,uie,moltocolcomoaraduo. Muyj
mucho Volentieri buona uogUa. De bue*
naganadebuena voluntd. Vijnquelluo
go,J}anza&mouimcntoadunluogo. Ay\aU
ll^alla- V. do douejianza ir movimento ai
Oh luogo ir fer un hogo. Dot ad> donde >
por d,por donde. Va^=Verf*:.:>i;^\4,

\?0{T , I-MUEGIIN A2"Ilf"

I4t

Hasa + 1- Vw. Anelante. Vicino z.jTt.


Cabc+. *: Vnauolm,due mite tr/imAi. .
'Vna vezjdosvezes Voghi Dio,uokjjt
Dw. Oxala j piega a Dips , pluguiefl'e
Mote voci inieclindfci/i, cfce con altre cojj
fiato cojlretwh pretermettere mauejlo libro,fi
potranno uedere nel Dittionario Tofano ir Ca*
Jligliano,il quale coni'aiuto diurno ujeira tra fochi
mefi in luce: pur the dagli Spiriti genorofi mi Jii
m perdonati glierrori che difuedutamente mi pojj
no ejfer caduti dalla penna i aualx defidero che core
tefementefiano corretti -.rendendomi crto che i^
come huomo hauero in alcun luogo errato,T per lo
Judio dellpleggi delie matematici ir d'altrefew
Te,ir per le continoue occupationi ctinfiniti ir \w?
frica.fi negotij , ageuolmente mi puh ejjere auenuttf
deuiare dalla verit & dalla ragione : alle quali m
effrodi ritornarfimpre, Iruolcntiericon i/corta.
Jidck ^moreuok
. ,: .',< . .

Errori 'tjjfitto tommtjf kai\oT


Del primo numero fi dinotala catti , dalfecondo U
foccia dal tono l&rigai j^v^z .? i-wlfi
PRNVNTIA k^i PRONVNTrA.4.1*
mojlro^tojlro* 2.1. ir
> 1 .v- : : , w.o tc^
cfteysjeftays 2. 2. 1 r.
, .? ^v,<mw
Jbjinere,fubjlituere. +. 1. it.
vWiitfi
Jjlenere ,Jjhtoirc. 4.1.17.
; * *?s J
fuflantia/ubflancia. 4* K ^m^
no , non f . *. 4
o" '. '<? *'i
fr0M(W(J,tr0<tMO. . I. J. < .'>>' k ; w ii.,^
prudentia^prudencia. 7. ivi*. >:;*-;^M
dctermination determinacon 7. 1. 1 ^ eonuerfone conuerfione. 8.,* 4 si\^
neS.neSe. 9. 2. 12.. '. .;
\> , WVM ?%%
Jcniamo yjniamo. 11. i. 8. >.. ;. f; .j>^.1>W&
JwegMe/tf megiwlit. 1 2. 2 7J>: ;> < '; ':. ont^ji-fe]'
ygulga'd >ygualdad. 12.2. 12^ r K. -4^*3
fronuntia tojcni,ponuntiadatojcam. 14.4*2,

Te/cani /T^M^^^v^."'w#r. . ,,.,. ,,,/

$m&WDA4 S^^^Nlssi^fe^ afrenta\afrentaV. f^^t^vU^^i^ ':


SCRIPT TAKiSCFUTtVRIA^ ; i,,ii
Jruono ,Jrumo * i ., i . 2A : ?v> ; L';M'.\( '#'
ce > ee. z j . i . i . . ;> * ; r% yV-.: ,o\'*l'b'
fcrminaao , fermentio i 4* j % '-!,. :''' \\ ^
(4 wi^gior , per /a maggior, * f. i*. l\K 'iiV lJ
confitenti , confinanti. *.;Pi i,iir 07 utb^^
inon, inori.; a?. fr^or" <..'/ t 'r/jVio'1' >:*?
oca/i affuocali uc. 30 * ?. \ a-.W-.:*
IWtt>Ue 3^*4*vi'>!.. ; '*. ''n-;ji.i:''c^!
jzmfhcc {firnfoce* 3^,;lKaO*/.' rr^' ifioo '
diuir^ttJ,iiuer/tt 4 a> 1 v | *. 1 \> 1 i ci > c'j uv><fe'twmi,dYwomi 44. t i.f.' , -. ;.>:;,< ,cJ' ^ Y;

^tie/Jo articolo el,duejio artcolo ci. 4 *. * 1. f'_


la utoridaM } la autorida d 4 j. z. ** - : ,
artcolo el,articQlocl+y:i,4s>- b <'.'>' ' HV&

rtfrtott/acI/tfrtio/afl 44* * *7^.4.,mi>M\

e filomena , i filomena f u Me I;' y


PUUdM, tfOUOno f A.; r t f* y\v > - f:;*v3
/^friri , /girili, f <>. i. *dl;' '= -. :- ':
-, -,-ji%
Giovanni , Gioumino t S. **..* -.. , *. -^
iwo/frer , mojlrcrk* 6 f.'UTv ->.
GJc,Ctf/6*7l. $'

:::V v '

fa,d,c,dc >a\de o-7. f . I */ .,

."';,' V^

v -w

<fcyo,<ft yo. 70. ii 14.


. ->i'3
NofotfOS ) VofottOS. 70. t.- 1 9S *;..> x &>
prouidcntiarprouidcncia 7f * t$*mV
prciar jpredir.'7$. i.Jv \
. , -1
Ctocjcw io. t.z^Z - ;'- r.:::. ';-; ':,>*".-. .^'m
trouono , frditmJ fcl . < i 1. ItttfgJ^Jtttfgo 1 z. z i7.;

adeffoiejft).t.y
esiti csel 8<J 2. t?
ldcio,kwertmfl jf .a. 10

> :

oyojoyoiiittfi
yefte>oyftc. imi i. i#
furan,fue'ren ior. ?
Jreji ,farejc i o 8 . z ^
fartilla, particella, t 1 1. 1. 1 f t

vtf
;

-tiXa

?V
' -*
'., -,*

medfimo , medfmo 1 1 7. *. 5, -.,;


%ato,0%<tfpii8.z.zo.
cedere, cadere. 12 z. i.ZOt '
, V: .* ;..;'
Andue, Andun. ia*. *. f lt
'W;
conter , conta'ra 1 z 8. z. z 1.
^"
vmsjvamonos. 149.1.4. /( ; t.*|
hi2icrc,hi2iere.iz9.z. I+,
; SJ
medaglia medalla. ijz. 1. f,
Dentr, Dentro. i^.a. 9.
1

Jvxrvs PAVESIVS
mprationcE iuintt Archie
"Ipifcoput Smcntnus, Nu
tiustr ColleSor Apqfo*
itus in Arcbiepi/copdt
Neapoiitano Vicarius , ir
cfficialisgenaaisvtpreJhsLiber imprimi per
qucmcumtj imprejjbrcm ih Ciuitnte Neap. pojfit
hprwhjritkita prmie eonkntis in eoccrty w<j
tia Licentiam in domino tihuimus,h' concciimus.
DatntnN!f>+4ie.yij>luni}- M D LI^

IVLIVS ARCHIEP/SCOPVS
SVRRENTINVS VICARIVS NEAP.
Locus SigiUu

Hannitil Marinus Secretarmi

AweJJoMttti* Cmctr.

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