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RAID E ITINERARI

KAPADOKYA 2015:
UN VOLO FATATO

Forse la magia non esiste, ma per fare un volo come questo ce


n voluta tanta! Siamo stati attratti da un luogo incantato, un
luogo dove vivevano le fate. dove ci sono i camini delle fate
e si trova nel centro della Turchia, in Cappadocia

Nuccio Caristia

n volo extracomunitario come


questo non poteva svolgersi senza lassistenza di un angelo, giusto per rimanere in tema, e il nostro angelo
stato Erkan, pioniere del volo ultraleggero
in Turchia: lo conosciamo via internet dopo vari tentativi di contatto con comunit
ultraleggeristiche turche. Pieri mi informa

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che un turco ha comprato uno Storm al suo


campo e lo vuole trasportare in Turchia.
Si tratta di Hayrettin il quale si entusiasma
subito della nostra idea e ci apre le porte
dellOriente fornendoci informazioni di varia
natura e, soprattutto, presentandoci Erkan
che vive di volo facendo listruttore e il dealer della Flight Design CT.

DUE SOLI PROBLEMI:


BENZINA E HANDLING
Ma la magia comincia ancor prima perch,
dopo 10 anni esatti dal nostro volo in Grecia,
riesco a mettermi nuovamente in contatto
con George ad Alexandropoulis, il quale ci
consent di comprare dallaeroclub locale

lAvgas per i 15 velivoli che presero parte a


quel raid. Grazie al cielo, o alle fate, i numeri
telefonici di casa non cambiano con la stessa frequenza dei cellulari e George si ricorda ancora di noi e ci d la piena disponibilit
a procurarci questa volta la Mogas. Il locale
aeroclub caduto in disgrazia a causa della
crisi, ma adesso le normative greche con-

sentono di portare in aeroporto la Mogas


acquistata al distributore esterno. Questo
risulter essere lunico raid in cui riforniremo
sempre con Mogas, evitando la pi costosa
Avgas. La pianificazione del raid , come al
solito, condizionata dalla reperibilit di benzina, scegliamo come punti di rifornimento
un campo di alianti a met strada tra Alxan-

dropoulis e Nevsheir, dove le fate ci aspettano: si tratta del campo di Inonu sede della T.H.K , una scuola di aviazione governativa. Altro rifornimento lo faremo con Mogas
portata allinterno dellaeroporto di Nevsheir
in Cappadocia, e infine lultimo rifornimento nellaeroporto di Herzafen (LTBW) sede
di un scuola di volo privata. Tutto ci ovvia-

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Abbiamo sempre
rifornito con Mogas,
potendola anche
portare in aeroporto
con il furgone
Dopo il decollo da
Lecce sorvoliamo in
formazione le
montagne dellAlbania
Ad Alexandropuoilis
lunico inconveniente,
una gomma sgonfia in
atterraggio

mente grazie al nostro angelo che ci ha fornito i giusti contatti. Ma se cerchiamo le fate dobbiamo evitare le streghe! Queste ultime assumono le sembianze di societ di
handling che, a mia innocente richiesta, ci offrono un pacchetto speciale per tre atterraggi in Turchia: circa 500 ad aero. Uhmm!
Prima di accettare indago un po con la Civil
Aviation Turca che mi conferma che negli aeroporti dove vogliamo andare lhandling non

obbligatorio e mi assicura che gli stati membri dellECAC (tra cui lItalia) non necessitano
di autorizzazioni per il volo in Turchia. Bingo!
Saluto cordialmente le streghe e ci prepariamo alla partenza che avviene il 1 di Maggio
dopo esserci raggruppati a Lecce Fondone.
Siamo i soliti: io, Pieri e Francesco oltre a una
new entry, Enrico (detto il Barone), brevettato USA e nazionalizzato avanzato con un
Sierra, pecora nera tra tre P92.

1 MAGGIO
FONDONE ALEXANDROPOULIS
668 KM, 3.30 ORE

La foschia sul campo non ci impedisce di


arrampicarci lentamente a 9500 piedi che
manterremo per tutta la tratta, volando sopra
le nuvole e le montagne albanesi e greche.
Un bel volo tranquillo, disturbato solo dal
gracchiare della radio. Voliamo sotto laerovia M603. Il passaggio pi impegnativo
quello sul frequentatissimo Tessaloniki, dove
Rifornimento con qualche acrobazia per
arrivare sullala con la tanica e il travaso

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il nostro sforzo concentrato nel mantenere una formazione serrata. Allatterraggio


Enrico quasi si ferma sulla pista a causa del
pneumatico destro che si sgonfiato. Il lungo
rullaggio ci fa temere per il copertone, ma,
grazie alle fate, solo la camera daria che
andata. Pronta la sostituzione, come pronto
George che ci fa arrivare la benzina con un
fusto da 250 litri che centelliniamo con cura.
Ci fa tristezza vedere abbandonato laeroclub
dove 10 anni prima cera un bel movimento;
adesso solo un Cessna 172, parcheggiato
e non utilizzato. Grazie ad alcune foto di aerei nella hall dellalbergo e alla mia curiosit,
scopriamo che lalbergatore il proprietario

di quel 172 e, da bravi piloti, cominciamo a


parlare di aerei e dei bei tempi. Ceniamo la
sera con la piacevole compagnia di George.

2 MAGGIO
ALEXANDROPOULIS ANAKKALE
107 KM, 40 MINUTI

Attraversiamo lo stretto dei Dardanelli ed


entriamo in Turkia a anakkale, solo per il
controllo di dogana, e qui comincia il bello:
Murat, funzionario della Civil Aviation Turca,
che mi aveva precedentemente autorizzato
ad atterrare e parcheggiare nellaeroporto,
mi dice con un sorriso che abbiamo due

problemi; per volare allinterno della Turchia


necessitiamo di un permesso speciale, e il
campo di alianti dove vogliamo andare, non
avendo un identificativo ICAO, non indicabile nel piano di volo. Frenando gli impulsi
che mi pervadono, e con un falso sorrisino,
gli dico che la prima condizione non scritta
nel loro AIP; siamo ECAC e abbiamo tutto il
diritto. Lui ammette, ma dice che ci vale per
arrivare nellaeroporto di ingresso, non per
linterno. Dopo svariati andirivieni da uffici mi
dice che lunica soluzione quella di chiedere il permesso tramite la societ di handling
(la strega di turno) e che il costo di 60 euro
per aereo, oltre le tasse di atterraggio. Sto
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quasi per abboccare quando interviene
langelo Erkan che gli parla al telefono. Altro andirivieni da uffici e con unespressione
sorridente Murat ci dice: tutto risolto, potete
andare il permesso non necessario e non
dovete pagare. Non oso chiedere nulla (la
magia non ha spiegazioni), paghiamo solo
le tasse di atterraggio (circa 50 euro), compiliamo i piani di volo e ci fiondiamo sugli aerei.

2 MAGGIO
CANAKKALE INONU

a credere che quattro ultraleggeri Italiani siano potuti arrivare fino a l. Siamo nel campo
di Hayrettin, un manager dello stabilimento
Ford di Inonu. Ironia della sorte, Hay si trova
in Italia, a Cizzago, dove sta impacchettando
lo Storm per spedirlo in Turchia e per partecipare a un corso Rotax. Riforniamo con
Mogas e ci portano a cena e in albergo.

3 MAGGIO
INONU NEVSHEIR (KAPADOKYA)
415 KM, 2 ORE

411 KM, 2.15 ORE

La Moschea Gzelsehir, vicino Istanbul, circondata dai quartieri residenziali

La Turchia ci richiede per il VFR 4 piani di


volo singoli e rotte tassative lungo le aerovie, anche volandoci sotto. Ci ci costringe
a innaturali tratti che nulla hanno a che vedere con un volo diretto. Il volo bello, tagliamo qualche spigolo e praticamente non
entriamo in contatto con nessuno. Arriviamo
a Inonu dove troviamo gente cordiale, gi
preavvisata. Ci trattano come vecchi amici
e incontriamo un italiano di Modena che vive
l da 15 anni: fa laeromodellista e non riesce
Il finale a Nevsheir, la pista illuminata
ben visibile anche da lontano

Il tempo nuvoloso e ventoso. I TAF ci fanno temere per il pomeriggio, ma dovremmo


essere in tempo per evitare i CB, e cos sar.
Voliamo sullAnatolia centrale che fu regno
degli Ittiti e Ottomani, terra di altipiani, vulcani e laghi di alta montagna. Vediamo la pista
illuminata da molto lontano, in mezzo una
coltre grigia di pioggia. domenica e non c
praticamente nessuno allaeroporto, usciamo senza alcun controllo. Il tassista si presenta con un foglio in cui sta scritto un nome
italiano, tale Cosimo, che non corrisponde a
nessuno dei nostri. Il momento di incertezza viene risolto come al solito da Erkan, che

ci coordina telefonicamente con il tassista


e lagenzia che ci procurer le stanze in un
cave resort dal nome Nirvana, che tutto un
programma Nel tardo pomeriggio preferiamo ritornare allaeroporto per foraggiare
di Mogas i nostri destrieri alati. Carichiamo
dei fusti sul pick-up dellagenzia ed entriamo
con lo stesso in aeroporto pagando una tassa, non meglio giustificata, di un centinaio
di lire turche a un operatore. Ma ci avviene
solo dopo aver fatto sfogare un temporale
che ha sfiorato laeroporto. Enrico raccoglier un pugno di grandine depositata sullala:
grande timore per il mio piano di coda in tela
che stato tamburellato dagli odiosi chicchi,
fortunatamente senza conseguenze.

4 MAGGIO
GOREME E ALTRO
il giorno dedicato al turismo di terra:
sguinzagliamo il nostro negoziatore (il Barone) che dopo serrata trattativa con lagenzia riesce a spuntare prezzi convenienti per
un tour in bus nella zona (il Green Tour) e,
soprattutto, il volo in mongolfiera che faremo allalba del giorno dopo. Ci portano nella

Valle Verde (Ihlara Valley) dove scopriamo


un paesaggio verdeggiante che contrasta
con le rocce che nascondono tante antiche
chiesette bizantine, alcune con degli affreschi religiosi ben conservati. Conosciamo
sul bus Luigi, un italiano venuto in moto da
Latina via Grecia, e ci complimentiamo vicendevolmente per le nostre escursioni
fuori porta! Oltre al trekking nella Valle di Ihlara esploriamo il bellissimo monastero di Selime, scavato nella roccia e ben conservato;
ci addentriamo nel labirinto (affascinante e
un po claustrofobico) della citt sotterranea
di Derinkuyu con 16 piani sottoterra di cui
solo8 visitabili. Le citt sotterranee furono
scavate 4000 anni fa, poi ingrandite e usate
dai cristiani bizantini per rifugiarsi davanti alle
armate Arabe e Persiane.

5 MAGGIO
NEVSHEIR HERZAFEN
610 KM, 3.20 ORE

lalba. Usciamo di buonora in un silenzio ovattato per raggiungere il luogo dove


unaltra magia sta per prendere forma, e la
forma quella semisferica della mongolfie-

La tappa a Inonu, sede di THK, scuola di aviazione governativa


Finalmente a destinazione,
alloggiamo allincredibile
Nirvana Cave Hotel
Anche in Turchia si trova
la pizza a metro,
decisamente speziata

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Decollo allalba in mongolfiera per volare


sui camini delle fate

La produzione americana aveva deciso di


girare qui Star Wars, ma i turchi non
hanno dato il nulla osta

La citt sotterranea di Derinkuyu fu il


rifugio dei cristiani bizantini per difendersi
da arabi e persiani

ra. In breve ci troviamo a penzolare in mezzo


a un numero impressionante di palloni che
salgono e scendono in ordine sparso, legati
da un fattore comune: lo stesso vento, che in
una giornata splendida come questa solo
qualche nodo. Il silenzio di questo momento
magico disturbato solo dalle lingue di fuoco dei bruciatori e dal mormorio dei turisti nel
cestello; mormorio che sparisce quando il
pilota, dopo aver quasi toccato uno dei ca906

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mini delle fate decide di fare unimpennata a


6000 piedi. La magia finisce con un atterraggio perfetto sul carrello di trasporto. Sono le
8 e siamo in tempo per andare allaeroporto
per riprendere il nostro percorso verso Istanbul. Qualche volta abbiamo avuto problemi a
uscire dagli aeroporti, ma mai per rientrarci e
volare via. La Polizia ci blocca e interagiamo
con un operatore delle informazioni che parla inglese e traduce. Non si capisce quale sia

il problema e i poliziotti cominciano a telefonare non sappiano a chi e per cosa. Aspetto
il momento opportuno e tiro fuori la lampada
di Aldino (il cellulare) e comincio a strofinarla
(compongo il numero di Erkan) per esprimere un altro dei desideri concessi. Immaginate il risultato: dopo unora si aprono tutte le
porte. Cominciamo a sospettare che pi che
di un angelo si tratti di un agente segreto o
un faccendiere con molte connections. Lo

battezziamo il nipote di Erdogan, appellativo che gli diremo quando lo incontriamo a


Herzafen e che apprezzer tantissimo, con
una risata fragorosa. Ci spiegher che cera
stato un equivoco e che la Polizia ci aveva
scambiato per dei piloti agricoli presenti in
quella zona e non appartenenti a uno Stato
ECAC Con una lentezza impressionante ci
fanno pagare le tasse (circa 60 ad aereo),
scrivere i piani di volo e finalmente ci rilascia-

no. Voliamo ancora una volta sotto le aerovie


e ci vettorano sopra laeroporto di Ankara
Esemboga, che ci fanno attraversare a 6500
piedi pur con traffici in finale. Arriviamo sullo stretto del Bosforo godendoci la vista di
Istanbul e ci avviciniamo al fondamentale di
Ataturk dove sono in corso dei decolli, ma
il controllore ci vettora gentilmente a nord
dello stesso; riuscite ad immaginare la stessa cosa a Fiumicino? Atterriamo a Herzafen

Una volta in aria lincredibile vista di


decine e decine di mongolfiere in volo
contemporaneamente

dove sono ancora in corso i voli della locale scuola, una bella pista, con una testata
sul golfo di Buyukcekmece. Il campo di volo
intitolato a Hezrfen Ahmed elebi, leggendario aviatore Ottomano del 17 secolo: si riporta negli scritti di Evliya elebi (un
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n Oltre 3000 km di volo in

un ambiente amichevole e
affascinante, ma nel quale
indispensabile avere le giuste
conoscenze m
Il finale a Herzafen, aeroporto intitolato a
un leggendario aviatore ottomano del
1600

che sembra stia a non fare nulla. Affronto la


solita lentezza burocratica e questa volta il
problema che non vogliono accettare gli
euro, ma le lire turche per i circa 50 a testa.
Provo a spiegare che nei precedenti aeroporti abbiamo pagato sempre in euro. A un
certo punto il funzionario che stava parlando al cellulare me lo passa: indovinate chi
era? Erkan, che mi redarguisce dicendomi
che avevo sbagliato a pagare le tasse in tutti
i precedenti aeroporti e che secondo lui noi
non dovevamo pagare nulla. Spiego che non
lo sapevo e che se non pagavamo non ci facevano partire; in ogni caso abbiamo scelto
il male minore, viste le cifre. Erkan capisce
e mi dice comunque di mandargli le fatture
perch avvier una pratica di rimborso!

6 MAGGIO
ORLU CORTE DE DROSO
839 KM, 4.45 ORE

una tratta lunga, ma senza problemi. Da


riportare il passaggio su Salonicco, dove il
controllore ci richiede un sorvolo millimetrico
in formazione sulla testata pista a 4500 piedi
per coordinare un decollo in corso. Come
dice Francesco, troviamo un gran fognoviaggiatore/esploratore Turco) che Hezrfen
avesse effettuato voli planati sul Bosforo con
ali simili a quelle delle aquile. Il Sultano Murad Khan, avendolo visto volare, ne rimase
impressionato e gli fece dono di parecchie
monete doro, ma poi, intimorito dal suo coraggio e reputandolo capace di fare qualunque cosa volesse, decise che non fosse il
caso di tenerlo vicino e lo mand in esilio in
Algeria, dove mor; che dire? Noi aviatori da
sempre siamo tutti un po incompresi!

ERKAN IL VOLO ULM


IN TURCHIA
Erkan Hos stato il nostro angelo
custode per tutto il viaggio, risolvendo
ogni problema

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Arriva il momento tanto atteso e incontriamo il nostro angelo protettore: Erkan. Che
dire? Limmagine personificata della disponibilit. Un ragazzo sotto la cinquantina,

pioniere del volo ultraleggero turco dagli anni 80, vive di volo da sempre, con vicende
alterne. Fine conoscitore di normative e di
persone ovunque! Infatti, mentre parliamo,
gli arriva una chiamata e mi passa il telefono:
Cosimo, quello del tassista di Nevsheir, un
ragazzo italiano che lavora in Turkia, amico
di Erkan; era stato in Kapadokya qualche
tempo prima e lagenzia aveva usato il suo
nome da dare al tassista credendo che fosse di nuovo lui. un pilota neo brevettato e
ci fa i complimenti per limpresa. Erkan un
appassionato vero e trasuda voglia di condividere la sua passione, scopro che anche stato dalle mie parti a procurarsi delle
certificazioni utili al rinnovo delle sue licenze.
Sembra che in Turchia non ci siano esaminatori per il rinnovo dei titoli di volo ultraleggero, ma le autorit accettano certificazioni

ne sullo stretto di Otranto con visibilit non


proprio ottimale. Arriviamo a Corte de Droso
dove troviamo il sempre disponibile Antonio
Santoro che ci accoglie risolvendoci tutti i
problemi di logistica in un attimo. Ceniamo
in un ottimo ristorante a Maglie e ci rilassiamo compiaciuti del bel raid. Il giorno dopo
rientriamo a SantAgata de Goti io ed Enrico,
e a Cizzago/Mezzana Bigli Pieri e Francesco. I numeri: abbiamo volato per circa 3100
Km dalla Puglia in circa 17 ore, consumando
circa 310 litri di Mogas per aereo. 200 di
tasse per aereo, il resto alberghi, ristoranti
e divertimenti. stato un volo magnifico, i
luoghi e le persone lo hanno caratterizzato
in una maniera che lascer un segno indelebile nella nostra memoria. Erano circa
tre anni che non facevamo un raid di quelli
che lasciano il segno, ma let avanza ed
arrivato il tempo in cui si dice pochi, ma
buoni. Alla fine, pi che magia, direi che c
voluta tanta perseveranza nellorganizzare e
attuare questo raid, e in questo mi ha ispirato
una frase dellaviatore italo-americano Louis
Zamperini nel film Unbroken: Perseverare
importante per tutti. Non mollare, non rinunciare. C sempre una risposta a ogni cosa.
Spero che questo articolo e le foto possano
avervi fatto vivere indirettamente un po delle
sensazioni ed emozioni che abbiamo vissuto
noi, e che ci fanno capire quanto sia bello il
volo che pratichiamo.

di proficiency anche da istruttori esaminatori


stranieri, purch in grado di dimostrare i loro
titoli. A cena con Erkan continuiamo a parlare di volo fino a tarda ora, ci da le istruzioni
per le pratiche a orlu, aeroporto doganale
a 30 minuti di distanza, e ci lasciamo con la
promessa che ci verr a trovare e lo ospiteremo in Italia per ricambiare la cortesia e
disponibilit che ci ha dimostrato.

6 MAGGIO
HERZAFEN ORLU
81 KM, 30 MINUTI

Sono le 9.00 e ci mettiamo in fila per il decollo seguendo cinque Katana della scuola che fanno istruzione. Atterriamo a orlu,
aeroporto praticamente senza traffici e con
un sacco di addetti, Polizia compresa, gente
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