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Angioy Sassari
v2 - Sistema automatico per la separazione delle materie plastiche.odt
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Sistema automatico per la separazione delle materie plastiche ........................................................................ 1
Sommario ............................................................................................................................................................ 2
Introduzione ....................................................................................................................................................... 3
Esperimenti ......................................................................................................................................................... 4
Materiali plastici ............................................................................................................................................. 4
Soluzioni di processo .................................................................................................................................... 4
Funzionamento del macchinario...................................................................................................................... 6
Flow-chart del funzionamento del sistema..................................................................................................... 7
Conclusioni ......................................................................................................................................................... 8
Versione: 2 Pagina 2 di 8
Autori: J. Sini, F. Campus Stampato: 23/05/2010 Creato: 18/04/2010
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Il progetto nasce da uno studio svolto nel 2007 presso l’I.T.I. G.M. Angioy di Sassari sulla raccolta
differenziata delle materie plastiche, e da un altro studio svolto sempre presso lo stesso istituto
riguardante le varie densità di materie plastiche che utilizziamo quotidianamente.
Preso atto da ricerche effettuate su vari siti internet dell’esistenza di procedure per la raccolta e la
separazione a scopo di riciclo delle materie plastiche, abbiamo progettato un sistema automatico per la
separazione dei vari tipi di materie plastiche, sfruttandone la differenza di densità in soluzioni aventi
densità minori o maggiori di 1kg/l.
L’intera filosofia del progetto è dettata dal poter realizzare un sistema più efficace e con un’ottima
ricaduta sull’impatto ambientale. La selezione che la macchina effettuerà è ben diversa dai metodi già
esistenti.
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Autori: J. Sini, F. Campus Stampato: 23/05/2010 Creato: 18/04/2010
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Per iniziativa stessa dei tre autori (due provenienti dal corso chimici e uno dal corso di informatica) si
sono unite le competenze derivanti dai due corsi per realizzare un progetto di ambito multidisciplinare
(chimica fisica, tecnologia chimica, automazione ed elettronica) per realizzare un progetto di un sistema
che rendesse automatica la separazione delle diverse materie plastiche.
MATERIALI PLASTICI
Sigla / Simbolo Densità [kg/dm3] Utilizzi
PET (1) 1,38 ÷ 1,39 Bottiglie, contenitori,…
SOLUZIONI DI PROCESSO
Soluzione Densità [kg/dm3]
Acqua 1
Acqua + NaCl 1,19
Alcool puro 0,79
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Autori: J. Sini, F. Campus Stampato: 23/05/2010 Creato: 18/04/2010
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Vasca A Vasca
AUX 1 Vasca B
Vasca Zona di
AUX 2 raccolta
V1 V2
Serbatoio
acqua + Serbatoio Serbatoio
NaCl acqua alcool
P1 P2 P3 P4
Sigla Descrizione
P1 Pompa sommersa
P2 Pompa sommersa
P3 Pompa sommersa
P4 Pompa antideflagrante
V1 Valvola a 3 vie
V2 Valvola di non ritorno
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Dopo che la plastica raccolta è stata minuziosamente triturata, è possibile l’inizio del ciclo del
macchinario:
1. Immissione nella vasca A dei frammenti triturati di plastica;
2. Immissione di acqua nella vasca A tramite la pompa P2;
3. Immettendo acqua (densità 1 kg/dm3) all’interno della vasca A i frammenti delle plastiche con
densità minore inizieranno a galleggiare passando per effetto stramazzo grazie allo scivolo nella
vasca B;
4. L’acqua che stramazza dalla vasca A viene deviata grazie alla valvola V2 nel serbatoio corretto;
5. A questo punto il processo di separazione avviene nella vasca B (nella vasca A rimangono PS e
PET);
6. Nella vasca A viene immesso alcool al 90% tramite la pompa P4 (densità 0,79 kg/dm3) in modo
tale da far galleggiare solo i frammenti di PS espanso;
7. Aggiungendo acqua alla soluzione tramite la pompa P3 (la valvola V2 impedisce all’etanolo di
raggiungere il serbatoio dell’acqua) arriviamo ad una densità di 0,92 kg/dm 3 sufficiente per far
galleggiare il PP. A questo punto i frammenti di tale plastica giungeranno all’area di raccolta per
effetto stramazzo;
8. Una volta fatti stramazzare tutti i frammenti di PP si continuerà la diluizione dell’alcool fino a
raggiungere una densità di 0,95 kg/dm3. A questo punto i frammenti di LDPE inizieranno a
galleggiare permettendone la separazione. Per effetto stramazzo anche questi frammenti
giungeranno all’area di raccolta;
9. A questo punto, una volta stramazzati tutti i frammenti di LDPE sarà possibile raccogliere tutti
i frammenti di HDPE dal fondo della vasca B;
10. Raccolta frammenti dal fondo della vasca B;
11. Immissione soluzione di acqua + sale attraverso la pompa P1 nella vasca A;
12. Per effetto stramazzo i frammenti di PS cadono nella vasca B;
13. Raccolta del PS dal fondo della vasca B;
14. Raccolta del PET dal fondo della vasca A;
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INIZIO
Immissione frammenti
Vasca A Vasca B
Inserimento acqua
L’inserimento dell’acqua
permette il galleggiamento dei
frammenti di PS espanso,
LDPE, HDPE e PP che per
effetto stramazzo cadranno
nella vasca B
Inserimento alcool 90%
Con una densità di 0,79 kg/dm3
gli unici frammenti che
Immissione di soluzione di galleggiano sono quelli di PS
acqua e sale (1,19 kg/dm3) espanso
FINE
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È al momento disponibile un prototipo (la parte strutturale è già in corso di ricostruzione) funzionante
della macchina separatrice presentato, nell’aprile 2008 alla manifestazione “I giovani e le scienze 2008”
presso la sede FAST di Milano e premiato alla partecipazione all’evento “Expo Scienze” tenutosi a
Bruxelles nel maggio dello stesso anno. Il progetto è stato anche presentato presso la Presidenza della
provincia di Sassari nel luglio 2008. L’ultima esposizione pubblica del prototipo tenutasi presso l’I.T.I.
G.M. Angioy di Sassari nel novembre 2008 nel corso della manifestazione patrocinata dall’UNESCO
Settimana di educazione allo sviluppo sostenibile: “Rifiuti: riduzione e riciclaggio”
Lo sviluppo dell’idea iniziale ha richiesto notevoli discussioni sia all’interno del gruppo di lavoro che
con i docenti.
Si è reso necessario tra l’altro ricercare delle persone esperte del settore con i quali si è discusso ancora
non solo dell’idea, ma anche dei limiti e delle difficoltà oggettive che si sono presentate al momento
della realizzazione.
Per quanto riguarda i solventi, un limite è stato l’utilizzo dell’etanolo che ha posto il problema delle
norme di sicurezza relative alla produzione di vapori e quindi pericolo di incendio e grado di tossicità.
A tal proposito si sta pensando alla sostituzione di tale sostanza con un sistema a flottazione o qualche
sistema di separazione inerziale (come idrocicloni).
La realizzazione dell’automazione del prototipo, a causa della precisione necessaria per lo svolgimento
delle varie fasi ha richiesto la realizzazione di un sistema elettronico di telecomandi e di supervisione.
Per ulteriori riferimenti (bibliografia, ringraziamenti) fare riferimento alla prima versione del documento
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Autori: J. Sini, F. Campus Stampato: 23/05/2010 Creato: 18/04/2010