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n. 7 / 2012-2013
Questo fascicolo stato pubblicato con un contributo della Universidad Catlica de Bogot.
Hanno contribuito inoltre alla stampa del fascicolo il Dipartimento di Studi Umanistici
dellUniversit degli Studi di Napoli Federico IIe il Dipartimento di Scienze umanistiche
dellUniversit degli Studi di Catania.
I contributi proposti allattenzione della Redazione per la pubblicazione su Rocinante sono sottoposti a una duplice procedura di blind peer review.
Le proposte devono essere inviate al Dott. Armando Mascolo (armandomascolo@gmail.com)
che, in qualit di coordinatore della Segreteria redazionale della Rivista, provveder a trasmetterle in forma anonima ai referee deputati alla valutazione. I contributi verranno pubblicati solo se valutati positivamente.
N.B. Tutti i materiali inviati per la pubblicazione devono essere preventivamente uniformati
secondo le norme redazionali della Rivista da richiedere a armandomascolo@gmail.com.
La Rivista accetta contributi in italiano, portoghese e spagnolo. I saggi e gli articoli devono
essere corredati da un abstract in lingua inglese (min. 500 - max. 1500 battute) e dallindicazione, sempre in inglese, delle parole chiave (min. 3 - max. 5).
rocinante
Rivista diretta da
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Comitato di Direzione
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Comitato Scientifico
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Rivista patrocinata da
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Istituto per la Storia del Pensiero Filosofico e Scientifico Moderno (ISPF) CNR
Fondazione I.S.LA. per gli Studi Latinoamericani Universit degli Studi di Salerno
Universidad Catlica de Colombia Bogot
INDICE
I. SAGGI E ARTICOLI
Jos Andrs-Gallego, Sobre la relevancia de Dez-Macho y Domingo Muoz
en los estudios orientales del siglo XX
49
65
77
133
143
II. TESI
Ambra Benvenuto, Intersoggettivit e traduzione nel pensiero di Ortega y Gasset 167
Valerio Buttafuoco, Esperpento. Leggere il mondo secondo Valle-Incln
171
175
181
III. RECENSIONI
Roberto Colonna (a cura di), America Latina e Occidente. Tra filosofia
e letteratura (Giovanni Sgr)
189
192
194
IV. NOTIZIE
Coloquio Internacional Migracin y Desarrollo en el Occidente mexicano:
una visin latinoamericana (Stefano Santasilia)
199
200
201
I. SAGGI E ARTICOLI
Stefano Santasilia
EL NO-LUGAR DEL HOMBRE: LU-TOPIA
NELLA RIFLESSIONE DI HORACIO CERUTTI GULDBERG
No hay que olvidar sin embargo, que lo que le da realmente vigencia y hace ver su fecundidad
es la experiencia revolucionaria de nuestra poca. Sin el respaldo de la vida y la muerte de
muchos hombres que, rechazando un orden social injusto y alienante se lanzan a la lucha por
una nueva sociedad, el tema de la utopa no pasara de ser una disquisicin acadmica.
G. Gutirrez, Teologa de la liberacin. Perspectivas1
133
affermazione, equivoco nel suo stesso essere enunciata, assumer una forma
precisa proprio seguendo il filo rosso dei testi che verranno analizzati e posti
in comparazione con altri autori di riferimento quali Mannheim, Mumford e
Ricoeur.
Come ben riconosciuto da Cerutti, qualsiasi studio e/o ricerca su ci che
generalmente consideriamo utopia rivela gi dal principio la sua estrema
complessit, a partire dal senso che il termine utopico ha ormai assunto nel
nostro linguaggio quotidiano: un senso peggiorativo che tende a connotare
tutto ci che consideriamo irraggiungibile, sicuramente fuori dalla nostra
portata.2 Chiaramente, non questo il livello semantico sul quale si muove la
ricerca di Cerutti, eppure, se proprio un altro livello semantico risulta possibile, bisogna, per poterlo individuare, riportarsi alla stessa questione dellutopismo dellutopia. necessario porsi una domanda fondamentale:
lutopico il non raggiungibile per eccellenza, ci di cui non vale la pena discutere perch non vale la pena che il pensiero si intrattenga in sua prossimit, oppure lutopico tale perch il non realizzato ma sempre desiderato?
Tale domanda sottende ad una pi importante e profonda questione:
lutopico degenerazione del pensiero, mera proiezione alienante, o momento fondamentale, articolazione costitutiva dello stesso pensare? In fine dei
conti, siamo davvero dinanzi a questo bivio concettuale, oppure si tratta di
una falsa differenziazione? In entrambi i casi, lutopico rimanda ad un bisogno della ragione,3 un protendersi verso il futuro come possibile presente,
un presente particolare, u-topico perch non avente ancora? una collocazione topo-grafica, ma pur sempre presente perch correlato allattualit in
maniera ineludibile.4Possiamo, allora, comprendere perch Cerutti, rivolgendo lattenzione allillustre testo di Thomas Moore, ricorda la possibile
duplice interpretazione del termine utopia: ou-topos, non-luogo, luogo che
non c, non localizzabile ma, allo stesso tempo, anche eu-topos, mondo felice, luogo massimamente desiderabile.5 Spesso, la critica ha pensato a queste
due possibilit ritenendo che luna escludesse sicuramente laltra ma tale in2. Cfr. H. Cerutti Guldberg, Presagio y Tpica del descubrimiento (Ensayos de utopa IV), Mxico,
UNAM, 2007, p. 127.
3. Consideriamo il bisogno della ragione in senso kantiano, come ci che muove la ragione e, per
tale motivo, rivela una necessit intrinseca allo stesso conoscere (che, per, come il conoscere morale, in
tal caso non appannaggio del giudizio determinante). Cfr. a tal proposito I. Kant, Che cosa significa
orientarsi nel pensiero, Milano, Adelphi, 1996; H. Arendt, Teoria del giudizio politico: lezioni sulla filosofia politica di Kant, Genova, il Melangolo, 1990.
4. Cfr. riguardo tale correlazione tra presente e futuro, e nello specifico riguardo alla continua presentificazione del futuro, E. Nicol, Psicologa de las situaciones vitales, Mxico, FCE, 1963, pp. 73-79.
5. Cfr. H. Cerutti Guldberg, Presagio y Tpica del descubrimiento (Ensayos de utopa IV), cit., p. 128.
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terpretazione, secondo il pensatore latinoamericano, completamente radicata nellattualit e, per questo, risulta, senza dubbio, carente della necessaria
attenzione verso la componente ad-veniente della proposta utopica. La percezione della non-presenza (e non localizzazione geografica) di tale mondo
massimamente desiderabile, nel momento attuale in cui si inizia ad ipotizzarne la struttura possibile, spinge la nostra interpretazione a considerare
lutopico come il non presente per eccellenza. Se, per, si trattasse di un altro
genere di presenza? Se il protendersi verso il futuro costituisse la stessa presenza dellutopico, la sua autentica manifestazione?
Lo sguardo acuto e attento di Cerutti coglie questa possibilit affermandola a chiare lettere nel momento in cui dichiara che sea cual fuere el origen
de esta terminologa, lo que importa es sealar que alude a una dimensin
muy poco explorada de lo social: la dimensin de lo imaginario y simblico.6 Immaginario e simbolico, per, sono pertinenti allambito del sociale
solo se esso viene considerato nella sua capacit di svilupparsi e modificarsi.
Per tale ragione, essi rimandano alla relazione con il futuro della societ, indi
il futuro di ogni singolo uomo, inteso come capacit di relazione con gli altri
uomini. La dimensione temporale che, dunque, ricopre il ruolo di protagonista nella dinamica utopica quella futura, non per come ci che non ancora ed quindi indefinibile, ma nel suo, come gi sottolineato precedentemente, ineludibile legame col presente, nel e grazie al quale si origina e al
quale dona vita. , quindi, la storia il campo di elaborazione (e attuazione?)
dellutopia. Non ha torto, allora, Karl Mannheim (pur criticato da Cerutti
riguardo alla sua interpretazione che pone in connessione ideologia e utopia7)
quando afferma che la scomparsa dellutopia porta ad una condizione statica in cui luomo non pi che una cosa8. Ecco che, dunque, la possibile reificazione delluomo stesso in seguito alla perdita della possibilit utopica,
rivela il valore della dinamica utopica come costitutiva della stessa umanit, e possibile (se non necessaria) progressiva umanizzazione del soggetto.
Laffermazione di Mannheim, seppur contenuta in un testo che ha un
chiaro intento sociologico, reca con s un carico di valore dichiaratamente
antropologico, rivelando quella che per lo studioso tedesco si configura come
un momento fondamentale della stessa dinamica esistenziale. Ci perch il
momento utopico va delineandosi come il momento stesso della possibilit
6. Ibidem.
7. Cfr. a tal riguardo la seconda parte di H. Cerutti Guldberg, Ensayos de Utopa (I y II), Toluca,
UAEM, 1989.
8. K. Mannheim, Ideologia e utopia, Bologna, Il Mulino, 1957, p. 258.
135
9. F. Crespi, Crisi e rinascita dellutopia in L. Mumford, Storia dellutopia, Roma, Donzelli, 1997, p. XI.
10. P. Ricoeur, Conferenze su ideologia e utopia, Milano, Jaca Book, 1994, p. 8.
11. Ivi, p. 24.
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Filosofia latinoamericana come pensiero utopico ma, se ci concesso andare oltre le mere questioni geografiche senza, per, perdere le necessarie referenze antropologiche fondamentali, possiamo riconoscere lautentico pensiero critico come pensiero utopico. Infatti, se per Horacio Cerutti fondamentale mostrare la necessit del pensiero latinoamericano di configurarsi
come pensiero critico, indi capace di riconoscere e valorizzare il momento
utopico, fondamentale alla costituzione di tale capacit critica, quello che noi
qui vogliamo sottolineare che qualsiasi pensiero che si voglia presentare
come auroral deve necessariamente essere capace di una disposizione critica
che pu nascere solo a partire dal riconoscimento dellorizzonte utopico: el
primer derecho humano es el derecho al ejercicio propio de la racionalidad.
[] Parte del ejercicio propio de la racionalidad es la demanda por el derecho
a nuestra utopa.15
Ci, perch lutopico possibilit stessa della razionalit in quanto capacit critica; lutopico riporta in gioco limmaginario e il simbolico ridonando
a tali momenti il valore fondamentale che hanno nellambito della strutturazione dellumana societ, per tale ragione esso sempre emblema di un rinnovamento: no hay sintoma y operacion. Hay smbolo operante u ope12. Ivi, p. 25.
13. H. Cerutti Guldberg, Ensayos de Utopa (I y II), cit., p. 9.
14. H. Cerutti Guldberg, Presagio y Tpica del descubrimiento (Ensayos de utopa IV), cit., pp. 42-43.
15. Ivi, p. 42.
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Lutopico, sia quel che sia latteggiamento che assumiamo nei confronti
della struttura nella quale ci ritroviamo come elementi del tessuto sociopolitico, gi di per s momento costitutivo radicato nella stessa storicit
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umana: siempre el hombre estar por encima del statu quo, sea cual sea,21 e
questo possibile solo perch nelluomo costitutiva la capacit critica in base a quel non-luogo che permette lapertura al futuro e il porre a distanza la
struttura sociale nella quale si vive.
Da quanto detto, comprendiamo allora che America intesa come utopia,
come non-luogo tanto presente quanto assente non solo emblema di un
luogo geografico ma di unidentit. Seguendo le affermazioni di Cerutti si
pu ben pensare che si tratti solo dellidentit appunto americana ma, in
quanto prodotta e riconosciuta filosoficamente attraverso quellatteggiamento critico che espressione autentica dellutopico e momento costitutivo
della ragione, ci sembra che dietro la questione America sia possibile
ravvisare nettamente la problematica antropologica daltronde America,
intesa come identit da conquistare (come allo stesso modo Europa, Africa,
Asia ecc.), non forse lultimo tassello del mosaico antropologico umano,
configurantesi come un continuo work in porgress? Ecco che allora desarrollar la categora utpica, constituirla en categora analtico-operativa, puede
ser un modo de pensar a Amrica22 ma , soprattutto, il modo di pensare
luomo, pensare il non-ancora-esistente-completamente in modo tale da lasciar irrompere il futuro nel presente o, se si preferisce, lasciare che il presente mostri il suo essere sorgente di ogni possibilit futura. Lo spazio del nonluogo definitivamente lo spazio delluomo, di quellessere che non mai in
un luogo definito ma sempre in tensione tra lora e il poi. Nuestra Amrica,
allora, non sar solo unidentit sociale, politica, geografica sar soprattutto
lidentit nuova, la nuova possibilit, lulteriore umanizzazione: Nuestra
Amrica es por s misma una expresin utpica. Nos habla de una Amrica
que todava no es nuestra, que deseamos poseer plenamente y que, paradjicamente, nos identifica. Porque todava no es, anuncia lo que debe ser.23
Nuestra Amrica la nostra identit umana che non possediamo mai completamente ma che gi da sempre ci definisce. Non v dubbio che per Horacio
Cerutti essa sia anche lidentit latinoamericana o, appunto, nuestramericana,
ma a nostro parere pi che legittima la forzatura interpretativa che ci
porta a considerare tale identit come relativa alluomo in generale, perch
21. H. Cerutti Guldberg, De Varia Utopica, Ensayos de Utopa III, cit., p. 207.
22. H. Cerutti Guldberg, Ensayos de Utopa (I y II), op. cit., p. 128.
23. H. Cerutti Guldberg, Presagio y Tpica del descubrimiento (Ensayos de utopa IV), op. cit., p. 23.
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Abstract: This essay presents itself as a critical and anthropological interpretation of Utopias idea. This
to show as the essential point of the analysis elaborated by Horacio Cerutti, in his Ensayos about Utopia,
is rooted in the conception, sometimes clearly declared, sometimes only suggested, of the utopic moment as fundamental articulation of human rationality (always conceived as historical rationality). By
this, the necessity of recognize the internal constitution of the reason as utopic reason.
Parole chiave / Keywords: utopia, reason, rationality, history.
28. M. A. Sobrino Ordoez, Los imaginarios utpicos. Notas para una crtica de la razn utpica, in R.
Garca Clark L. Rangel K. Mutsaku (coords.), Filosofa, Utopa y Poltica. En torno al pensamiento y a la
obra de Horacio Cerutti Guldberg, Mxico, UNAM, 2001, p. 138.
29. E. Bloch, Spirito dellUtopia, Milano, Bur, 2004, pp. 5-6. Riguardo al valore della dimensione
utopica per la prassi storica, nel pensiero di Ernst Bloch, cfr. G. Cacciatore, Bloch, il male, lutopia, in P.
Amodio, R. De Maio, G. Lissa, La Shoah tra interpretazione e memoria, Napoli, Vivarium, 1999, pp. 337359; C. De Luzenberger, Narrazione e utopia. Saggio su Ernst Bloch, Marigliano (NA), Ler Edizioni, 2002;
Id., Diritto naturale e storicit. Sulle tracce di Ernst Bloch, Napoli, Luciano, 2010.
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LE CRITI EDITORE