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SAVE ME

La pioggia scende grondante, lentamente e con un processo alquanto meccanico, sempre uguale.
Il cielo si incupito. Le nuvole non possiedono pi la tonalit bianca e candita come la neve ma
sono grige, come la polvere di una casa abbandonata a se stessa negli anni e ormai dimenticata.
Non c' traccia del sole, probabilmente ha optato di nascondersi, rifugiarsi come tutti gli abitanti
sotto gli edifici all'asciutto, sfuggendo alla pioggia battente.
Il tuo sguardo osserva attentamente la corsia che compie una goccia sull'ampia vetrata davanti a te,
seguendone altre, tutte insieme nel tentativo di arrivare primi rispetto alle altre per poi scomparire,
depositandosi sul davanzale.
Lys.. Una voce fa capolinea nella stanza ma non ti volti, rimanendo fermo sulla tua posizione,
sullo sguardo verso l'esterno, verso quel mondo cos triste e scuro.
Le tue labbra sono serrate, in un espressione malinconica, persa nel vuoto e senza nessun motivo
apparente perch incredibile quanto si ci possa sentire persi, smarriti nella realt del mondo e
desiderando solo di rimanere in disparte, non volendo pi sentire niente e nessuno ma crogiolandoti
dentro la tua bolla di vetro, cos impenetrabile eppure facilmente rompibile.
Il ragazzo dai capelli vermigli si avvicina sempre di pi. Anche lui ha la tua stessa espressione,
come se entrambi foste contagiati dalla stessa pioggia e non ne troviate soluzione, una possibilit
per tornare sereni e spaesati come sempre.
Si siede davanti a te, su quel piccolo spazio composto da qualche cuscino, rendendolo comodo e un
buon punto da cui trarre ispirazione con il paesaggio estero al di fuori di quelle quattro mure.
Una sua consueta sigaretta stretta tra le labbra ma si vede chiaramente quanto la stia reggendo
malamente dalle altre volte, senza nessun espressione strafottente velata in volto.
I suoi occhi grigi ti osservano, ti cercano e sperano di essere ricambiati con lo sguardo ma non lo
fai, non vuoi vedere quel suo stato pietoso cos schifosamente simile al tuo ma non peggiore.
Avresti paura di vedere il riflesso di te stesso, le emozioni condivise, il dolore accomunato.
improvvisamente, per questo dunque non lo guardi, perch temi, temi di diventare una di quelle
persone che si rifugiano a riccio e scappano dalla realt del mondo, convincendosi che vada tutto
bene anche quando non lo affatto.
Non ti dir che mi dispiace perch dei dispiaceri non te ne fai niente... Parla a bassa voce
nonostante non ci fosse nessuno in quella stanza a parte voi due ma vuole tenere il suo tono basso
perch a quanto pare, persino lui distrutto dalla situazione.
Lo guardi con la coda dell'occhio. La frangia albina a ricoprire la tua eterocromia, nascondendo i
tuoi occhi da tutti, evitando che guardino con orrore le tonalit spente, prive di vitalit e smarrite.
Sei la persona pi forte che conosca Lysandre per cui probabilmente non hai bisogno di me.
Prosegue poco dopo e inclini il capo in avanti, come se fossi stato appena colpito da un pugno in
pieno petto e ti trovi a provare dispiacere per lui e odio per te stesso.
Se avessi potuto, non ti saresti ridotto cos. Non lo avresti fatto se lui fosse stato cos combattuto da
tutta questa situazione ma fingere di stare bene quando lentamente cominciavi pian piano ad
appassirti come un fiore, proprio non ci tenevi.
Avvolte, la tua sincerit, faceva veramente male ma era questo che la gente amava di te: essere in
grado di affrontare a testa alta ogni cosa, belle o brutte che fossero state ma nessuno aveva mai visto
quello stato di te perso nell'oblio pi assoluto, dimenticando persino di come si pensi a modo
proprio.
Ma quando avrai bisogno... Prosegue seppur le sue parole siano strozzate, rendendo quella
stanza ancora pi stretta e facendovi sentire i padroni di una solitudine che vi tormenta e vi
attanaglia continuamente.
Rimane poi in silenzio, per un tempo che parve infinito, sapendo cosa avrebbe detto: l'ennesimo
conforto gettato al vento, nel tentativo di farti voltare pagina, che la vita continua ad ogni modo e
che il passato rimane tale ma come puoi essere cos egoista da abbandonare i ricordi che ti hanno
reso felice? Che ti hanno insegnato a vivere, ad amare e ti hanno imparato a comprendere tutto ci

che potevi sapere di questo mondo e delle persone circostanti.


No, non potevi farlo, non lo volevi ed era cos ingiusto doverlo compiere solo per acquistare il
privilegio di libera serenit.
Quando avrai... Ripete nuovamente con voce sempre pi bassa, in procinto di scomparire nel
silenzio regnante, nell'aria sconsolata, malinconica.
Le tue labbra si incurvano verso il basso, in una smorfia per reperire un senso di stritolamento alla
gola, dal solito nodo che ti attanaglia ogni volta che rifletti, rammenti i ricordi di una vita trascorsa e
scomparsa nel nulla. Di un viso che non potrai pi rivedere se non nei tuoi sogni.
I tuoi occhi cominciano a pizzicare, bruciandosi come pietre ardenti e desiderosi di buttar fuori tutto
ci che incanalavi dentro fino a quel momento ma non lo facesti, non c' n'era bisogno.
Successivamente, vieni bloccato. Rimani sconvolto e fermo come una statua di marmo mentre le tue
orecchie ascoltano con devastazione la voce acuta del tuo compagno davanti a se ridotta in piccoli
brandelli e singhiozzando silenziosamente, senza far rumore per non disturbarti.
I tuoi occhi si catapultano dunque sulla sua figura, ondeggiante a causa di qualche spasmo
sconnesso e in preda stranamente a qualche attacco di freddo.
Sono proprio patetico. Scherza falsamente ma continuando a singhiozzare, coprendo il suo viso
Ti rabbui, diventi ancora pi triste di quanto tu non lo sia gi e vedere Castiel piangere, ti fa sentire
un idiota perch non l'avevi mai visto in quello stato e saper che aveva gettato la sua armatura da
duro per te, ti faceva sentire ancora pi combattuto, una persona cattiva nei suoi confronti.
Non badi ai tuoi gesti perch il tuo cervello non riesce ormai a collegare entrambe le cose ma fa
affidamento il tuo cuore afflitto, bisognoso di far la sua parte per una volta e prendere il comando
della situazione, in un modo o nell'altro, facendo la cosa giusta.
Entrambe le tue mani si depositano sul suo visto, riuscendo a scacciare via il suo braccio e
osservando i suoi occhi cristallini, velati dalle lacrime, facendoti crollare il mondo addosso.
Avvicini le tue labbra alle sue e depositi un flebile bacio di rassicurazione, assaporando un sapore
salato e per niente piacevole ma finch tu sei l'unico a vederlo in quello stato, ad avere accesso ai
suoi sentimenti non pi protetti dal suo orgoglio, a te sta bene.
Lui ti guarda, un po' stupito al dire il vero ma inclina le sue labbra verso l'alto, vittorioso nel essere
riuscito ad attirare la sua attenzione e congratularsi con te stesso.
Non sei patetico idiota. Lo ammonisci mentre gli asciughi le lacrime come farebbe un genitore
con il proprio figlio, rimbeccandolo dalle parole utilizzate da quest'ultimo per giustificare se stesso
e le sue azioni.
In tutta risposta, l'altro tira su con il naso, pronto a chiss quale lamentela a riguardo ma non
dicendo niente, come del resto faceva sempre quando voleva ascoltare solamente la tua splendida
voce con solo lui presente.
Sei l'unica persona che merita di stare al mio fianco. Come puoi dirmi che non ho bisogno di te?
Continui a rimproverarlo, colpendolo debolmente su una spalla e vedendo uno dei suoi sopraccigli
alzarsi sorpreso, come se rimanesse sempre meravigliato dalle tue parole.
Tutto quello che stai dicendo la verit. Lui stesso lo sta leggendo nel tuo sguardo e lo apprezza, lo
ama senza ritegno.
Ma non voglio che tu soffra per me perch non giusto. Per lo meno meriti di essere pi felice di
me. Rispondi dunque anche se le tue parole sono divenute un impiastro di parole sconnesse e
ingarbugliate tra di loro.
La risposta del tuo compagno fin troppo positiva, cos come quella nel picchiettarti la fronte con il
dito indice e provocandoti un leggero fastidio.
Che senso ha essere felice quando la persona che amo non lo ? Ti rimbecca questa volta e storci
dunque il naso, contrariato dalle sue parole ma in qualche modo rassegnato all'idea di volerlo
allontanare da te per il suo bene.
Quando vuole, questo ragazzo sa essere estremamente intelligente. Merito della tua spiritualit di
sicuro.
Accidenti Lys. sbotta improvvisamente, sbuffando e scompigliandosi i capelli con una mano a
disagio. Mi stai rendendo troppo smielato. Ti rimprovera e ne rimani sorpreso.

Un sorriso sincero fuoriesce tra le tue labbra. Spontaneo, senza nessun motivo apparente se non
quella sua espressione timida da farti intenerire al solo vederla.
Lui lo cattura velocemente e anche lui sembra aver acquistato quella piccola serenit di sempre.
Appoggi il capo sulla sua spalla e sospiri. Chi l'avrebbe mai detto che per una volta, non sei solo a
combattere questa battaglia ma con qualcuno? Per di pi un rockettaro con manie di grandezza e
presunzione, proprio l'opposto di te in pratica.
Grazie... Sussurri debolmente ma lui riesce a comprendere quella singola parola e sorridendo pi
apertamente.
Grato nel esserti finalmente sfogato con lui e averlo reso partecipe della tua vita.
Non posso curarti dalle ferite ma posso farti dimenticare di averle.

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