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Letteratura Latina
Quadro storico e culturale
Dopo il radicale cambiamento che la politica augustea aveva portato a Roma, era difficile pensare ad
un possibile successore degno della auctoritas morale del princeps. Dopo la morte di Agrippa e dei
nipoti, la scelta di Ottaviano cadde automaticamente su Tiberio, figlio della madre Livia e di Tiberio
Claudio Nerone,. Da qui deriva appunto il nome di gens Giulio-Claudia : dallingresso, con Tiberio, di
un membro della gens claudia nella gens giulia di Augusto.
-Tiberio (14 - 37 d.C.) : Infangato dalla storiografia di Tacito, Tiberio mantiene costante la politica
del periodo augusteo, continuando a mantenere stabili le casse dello stato e lapparato burocratico
imperiale. E in brutti rapporti con il senato, e si ritira a Capri nel 27. A Roma operava suo prefetto
Elio Seiano, famoso per la crudelt (T. sar costretto a eliminarlo). Negli ultimi anni di potere T. fu
particolarmente repressivo.
-Caligola (37 - 41 d.C.) : Grande amante del mondo orientale, Caligola sale al potere nel 37 in quanto
nipote di Tiberio (figlio del fratello Germanico). Perde la simpatia del senato, gestisce limpero
ispirandosi alla figura dei grandi sovrani orientali, in primis Alessandro Magno. Arriva addirittura ad
includere le due divinit egiziane Iside e Serapide allinterno del pantheon romano. Muore ucciso in
una congiura nel 41.
-Claudio (41-54 d.C.) : Figlio di Druso, fratello di Germanico. Lopinione su di lui viene fortemente
condizionata dallapokolokyntosis di Seneca. Tuttavia la sua gestione dellimpero fu buona : riusc a
mantenere stabili le entrate e a risollevare leconomia dopo le folli spese di Caligola, oltre alla
conquista della Britannia.
-Nerone (54 - 68 d.C.) : Forse la figura pi emblematica dellet giulio-Claudia, Nerone nasce da
Agrippina e sale al potere a soli 17 anni, sotto lala di Seneca come precettore e Afranio Burro a capo
del pretorio.
Il governo di Nerone pu essere diviso in due fasi : -un cos detto quinquennium neronis, in cui il
giovane imperatore si dimostr un abile gestore dello stato e un mecenate amante della cultura, e una
fase successiva, segnata dalla violenza e dal forte accentramento egoistico del potere. Nerone infatti,
oltre ad aver ucciso la madre, il fratello e la moglie, allontana Seneca, e perseguita e reprime ogni
possibile opposizione politica, prima tra tutte quella senatoria. Dopo la fallita congiura dei pisoni, i
rapporti di Nerone con Seneca e con i due letterati Petronio e Lucano si inaspriscono al punto che
limperatore ordina la loro morte, spingendoli ad un suicidio tipico del loro pensiero stoico.
* In generale, tutta la produzione letteraria dellepoca giulio claudia pu essere classificata in due
grandi categorie : -le opere fortemente encomiastiche; -le opere dopposizione, perlopi
perseguitate dagli imperatori.
* Occorre dire che in tal caso il contenuto encomiastico (gi presente in Augusto) viene portato ad
espliciti estremi, come conseguenza della forte illiberalit del periodo.

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* Dallaltra parte, la letteratura nostalgica e contraria allimpero si sviluppa in ambito senatorio, in
questi anni fortemente indebolito e voglioso di riscatto.
* La filosofia stoicista la filosofia dellepoca. Qui la figura del saggio pu aiutare ad affrontare
unepoca difficile, e il suicidio si pone come atto massimo nel momento in cui gli imprevisti della vita
pubblica ostacolano il nostro cammino verso la virt.
* Non vi pi grande mecenatismo, ad esclusione dei primi anni neroniani. Il potere, diventato pi
estremo e intollerante, non si cura pi di tanto dellaspetto artistico della letteratura encomiastica,
quanto della semplice propaganda, finalizzata ad un ulteriore accentramento.
* In generale, si abbandona lequilibrio del classicismo, voltandosi verso unarte il cui scopo quello
di sorprendere, meravigliare i suoi lettori.
* La retorica perde di significato pratico (epoca imperiale,meno frequenti processi), e diventa una vera
e propria arte praticata nelle scuole. (guarda declamationes, suasoriae, controversiae)Storiografia
i) Tito Labieno - vive in et augustea e scrive unopera che tratta le guerre civili, bruciata
dallimperatore il 12 d.C..
Si lascer morire chiudendosi nella tomba di famiglia.
ii) Cremuzio Cordo - Scrive degli Annales che vanno dalle guerre civili sino allet augustea.
Lodando i cesaricidi Bruto e Cassio viene processato e la sua opera messa al rogo da Seiano. Cordo si
lascer morire di fame prima ancora dellultima sentenza del processo.
iii) Seneca Padre - Padre di Seneca, scrive lhistoriae ab initio bellorum civilorum, in cui tratteggia
la storia di Roma in cinque et, lasciando emergere un sentimento altamente decadentista tipicamente
sallustiano.
iv) Velleio Petrarcolo - Scrive il primo compendio di storia universale in lingua latina, Historia
romana ad Marcum Vinicium, dal ritorno dei Greci dopo la guerra di Troia sino ai tempi a lui
contemporanei. Tuttavia, lopera si focalizza principalmente sullepoca giulio-claudia, in chiave
apertamente encomiastica. Qui in particolare si nota un sincero sentimento di ammirazione nei
confronti dellimperatore, e non una adulazione formale e sterile. Stilisticamente lopera poco
omogenea, alterna sintassi pi asciutta a vocaboli ricercati nelle parti encomiastiche, con un generale
uso della sententia molto presente.
v) Valerio Massimo - Scrive Factorum et dictorum memorabilium libri novem, una raccolta di
fatti e detti di personaggi storici, riproposti come esempi di vizi e virt. La struttura procede per
exempla, dividendo le massime non in ordine cronologico ma in ordine di argomento. Si apre con una
dedica a Tiberio, designato sicuro presidio della patria.
vi) Curzio Rufo - Scrive unopera storiografica sulla vita di Alessandro (Historiae Alexandri
Magni), personaggio molto popolare al tempo. Si rif quasi interamente allo storico greco Clitarco,
tuttavia non verificando le fonti : per Rufo il valore puro della storiografia quello di riproporre non

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tanto i singoli avvenimenti quanto proprio le emozioni e gli elementi meravigliosi della vita di un
uomo grande.
Erudizione
In questo periodo si sviluppa una letteratura basata sulla tecnica, tra cui manuali, trattati, enciclopedia
delle pi varie discipline, tra cui grammatica, medicina, agricoltura, cucina, ecc.
i) Pomponio Mela - Spagnolo, vissuto sotto Caligola e Claudio, scrive la Chorographia, un trattato
di Geografia.
Materia particolarmente rivalutata durante il periodo imperiale, proprio per ammirare la grandezza e i
confini di Roma, estesa a territori sconosciuti e mai sentiti. Partendo dallo stretto di Gibilterra, Mela
attua una circumnavigazione del Mar Mediterraneo da Occidente a Oriente. Pi che il carattere
scientifico, si nota qua una definizione del meraviglioso e il fantastico, e uninteressa per letnografia.
ii) Aulo Cornelio Celso - compose unopera enciclopedica, chiamata Artes, di cui ci sono giunti
solo otto libri dedicati alla medicina (erano comprese larte militare, lagricoltura, la retorica, la
filosofia, il diritto ecc.). Trattato focalizzato su storia della medicina, patologia, farmaceutica e
chirurgia. In futuro sar utile ai rinascimentali per levoluzione e lapprofondimento della scienza
medica
iii) Lucio Giunio Columella - Scrive un tratto sulla agricoltura (de Rustica), in 12 libri, basato su
esperienza personale e su quella di altri autori (Catone, Varrone, Celso). Il 10 libro scritto in
esametri, ed sulla falsa riga delle georgiche. Manuale per formare un perfetto contadino.
iv) Marco Gavio Apicio - De re coquinaria, libro di ricette, utili per ottenere informazioni sulle
abitudini alimentari dei romani. Opera con finalit pratiche e non letterali, scritta con uno stile snello
e semplice, paratattico, spesso un semplice elenco di ingredienti.
v) Si ricordino tra i grammatici Remmio Palemone (virgilio), Asconio Pediano (Cicerone), Valerio
Probo (Terenzio, Lucrezio, Virgilio, Orazio)
Seneca padre
Giunto a Roma dalla Spagna, il padre del famoso filosofo Seneca, di ricca famiglia equestre. Oltre a
scrive lhistoria si dedica anche allo studio dellarte retorica, affrontata nellopera Oratorum et
rhetorum sententiae. Si tratta di unaraccolta dei passi pi famosi dei retori pi conosciuti di Roma,
assemblata per i figli Anneo Seneca, Anneo Mela e Anneo Novato. Comprende 10 libri di
controversiae e 2 di suasoriae, di cui ce ne sono arrivati rispettivamente 5 e 1. La struttura dellopera
la seguente : introdotto il tema, riportava citazioni retoriche el seguente ordine
* sententiae (frasi particolarmente efficaci)
* divisiones (diverse strutture argomentative)
* colores (artifici retorici).
Seneca padre conclude affermando come larte oratoria si trovi, dopo aver raggiunto il massimo
splendore con
Cicerone, in forte decadenza.
Manilio, Astronomica
In quegli anni lastronomia e lastrologia diventano scienze di pubblico interesse, e gli astronomi sono
spesso ben voluti e ricercati dagli imperatori.

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Gli Astronomica di Manlio sono unopera a carattere didascalico, divisa in 5 libri. Nel I si affronta il
cosmo da un punto di vista prettamente astronomico, negli ultimi 4 da un punto di vista astrologico.
Fonte principale fu Arato di Soli, autore dei Fenomeni, poemetto astrologico. Linfluenza di Arato si
allung anche ad altri autori latini poco precedenti, come Cicerone nel Somnium Scipionis, Virgilio
nelle Georgiche, Lucrezio nel De rerum natura.
Lo stile di Manilio complesso, ricco di figure retoriche, metafore, sintassi contorta e involuta.
Lamentata la scarnit della lingua latina (come Lucrezio), Manilio si serve spesso di grecismi,
arcaismi e neologismi.
Germanico compone gli Aratea, una traduzione latina dei Fenomeni di Arato di Soli.

Poesia
Calpurnio Siculo scrive, nella prima et neroniana, sette ecloghe di matrice virgiliana, di cui 3 sono
interamente dedicate allimperatore. Imitazione virgiliana, stile e lessico. Opera confluita poi
nellappendix virgiliana, contenente altre opere di autori minori a lui ispirati.
Carmina Priapea : ottantina di componimeti anonimi di carattere erotico, datazione compresa tra
ultima et repubblicana e prima et imperiale, questultima pi probabile in quanto periodo di
sviluppo per il culto del dio priapo (Satyricon di Petronio).
Favola
Di lunga tradizione, la favola venne ripresa nel mondo latino soltanto per usi secondari e spesso
assimilata allinterno di unaltra opera (es. Ennio, Lucilio, Orazio). Nel mondo greco i primi ad usarla
furono Esiodo e Archiloco, il pi famoso favolista per eccellenza tuttavia Esopo.
Fedro si pone di portare la favola come genere a s stante, scrivendo nel trentennio che va dal 20 al 50
dC circa 94 favole in senari giambici raccolte in 5 libri. (poi saranno scoperte altre 31 favole da
Niccol Perrotti, appendix perrottina). Scrive un genere nuovo, una novit per lepoca, si rif
fortemente ad Esopo.
Tuttavia Fedro ci tiene a sottolineare, nei prologhi dei primi due libri, la sua autonomia, seppure
allinterno di un contesto di emulatio, insistendo anche sulla novit dei suoi soggetti. Di particolare
interesse la scelta del metro senario giambico, che accosto la favola alla commedia.
Di Fedro emerge in particolare il bisogno di insegnare attraverso sterili favole una profonda morale,
inquadrata in una visione pessimistica della realt, in cui i buoni vengono sempre sottomessi dai
cattivi pi potenti e pi furbi,
sicuramente molto consona allepoca in cui visse lautore. Lo stile medio, la lingua soprattutto il
sermo cotidianus.

Seneca
Nato il 4 a. C. (o l1 d.C. secondo altri studiosi) da una ricca famiglia equestre spagnola di origine
italica, Seneca si reca a Roma da giovane con la Zia per motivi di studio. Si ricordino i suoi primi tre
maestri : Sozione, Attalo, Papirio Fabiano. Da qui partir per lEgitto, per curare una grave infezione
cronica polmonare.
Tornato a Roma, ottiene la carica di questore, si dedica alla oratoria. Caligola non apprezza loratoria
di Seneca, e lo vuole far condannare a morte > S. salvato dalla parola di unamica dellimperatore.
Nel 41 Caligola viene ucciso da una congiura, e sale al potere Claudio.
Claudio condanner Seneca, con la scusa delladulterio, allesilio in Corsica, che durer dal 41 al 49.
In questo periodo vengono scritte le consolazioni ad polybium e ad elviam matrem.
Seneca torna a Roma nel 50, grazie ad Agrippina (nuova moglie di Claudio, vuole incaricare Seneca
dellistruzione di suo figlio Nerone). Nel 54, alla morte di Claudio, S. si vendica con
lapokolokyntosis.
Divenuto amicus e consigliere di Nerone, durante il quinquennius neronis, fino al 58-59, appoggia le
azione del giovane imperatore, speranzoso di portare avanti il progetto filosofico di un despota
sapiens illuminato.
Addirittura S giustific lomicidio del fratello Britannico nel 55. Tuttavia nell89 lomicidio della
madre Agrippina spezza il legame tra Nerone e Seneca, che da l andr ad affievolirsi, con lintento di
Seneca di ritirarsi a vita privata per non destare sospetti allimperatore. Dopo la congiura di Gaio
Colpurnio Pisone nel 65 d.C., Seneca (e il nipote Lucano e il poeta Petronio) vengono costretti alla
morte dallimperatore.
Riassumendo :
* Studi a Roma (Sozione, Attalo, Papirio Fabiano)
* Soggiorno in Egitto
* Controversie con Caligola
* 41 dC uccisione di Caligola sale al potere Claudio.
* 41 - 49 dC Esilio in Corsica
* 50 dC ritorno a roma. 53-59 quinquennius neronis
* 59 - omicidio di Agrippina
* 65 Congiura dei Pisoni
* 65 - costretto al suicidio
I contenuti delle opere :

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Seneca si richiama apertamente allo stoicismo, ma accetta apporti da altre scuole(cinica,
neopitagorica, epicurea). Il suo intento non quello di perseguire una sistematizzazione del pensiero
stoico, ma di tipo pedagogico ed
esortativo(la filosofia non in verbis, ma in rebus)
* Otium e negotium:richiede limpegno del cittadino nella vita pubblica, ma in caso di necessit, ne
pu giustificare il ritiro
* Morte:non prende una posizione definitiva ma assume talvolta quella stoica(sopravvivenza
dellanima fino alla distruzione delluniverso), talvolta quella platonica(forma di vita futura), talvolta
quella epicurea(coincidenza della morte con il nulla assoluto). Il suicidio visto come latto supremo
di rivendicazione della libert(liberazione dal carcere)
* Tempo:solo il presente ci appartiene, il passato appartiene gi alla morte, del futuro non vi
certezza
* Passioni:viste come malattia dellanima, dominare le proprie passioni e alla base del dominio sugli
altri

Consolationes

Speculativi

A Sereno

Altri

-Consolatio ad Marciam
(figlia di Cremuzio Cordo), in
occasione della morte del figlio

-De ira (fratello Novato)


trattato stoico sul sentimento
dellira considerata una malattia
dellanima.

-De constantia sapientis


(Sereno) valorizzare la figura
del saggio : il raggiungimento
della virt si manifesta con la
supremazia sociale del sapiens.

-De Clementia (?)


S. sviluppa teoria stoica del
monarca. riconsiderata la
clementia come qualit di un
despota illuminato.
dominio di se stessi prescinde
quello di altri > estirpare le
passioni

-Consolatio ad Elviam
Matrem,
durante lesilio in Corsica

-De brevitate vite (suocero


Paolo Paolino) invito a
rivolgersi allotium, costante
concetto della brevit della vita
e del tempo fuggente

-De tranquillitate animi


(Sereno) Risponde ai dubbi di
sereno tra lo scegliere
lausterit stoica o le sfarzosit
della vita dei ricchi. Si prevede
il ritiro a vita privata di Seneca.
Serenit dellanimo. Concetto
democritano di euthymia
tradotto con lespressione
ciceroniana di tranquillatas

-De beneficiis (Ebuzio


Liberale) Ultimi anni > emerge
delusione. Su due piani che si
incrociano :
* studio comportamento umano
negli atti del dare e del ricevere
* studio della contraddizione tra
ideale e realt

-Consolatio ad Polybium,
consolazione ad un liberto di
claudio per la perdita del
fratello.
*chiedere perdono per tornare a
Roma

-De vita beata (fratello novato)


Tratta le problematiche
dottrinali dello stoicismo.
Seneca si difende dalle accuse
di lussorioset e abbandono alle
passioni.

-De otio (Sereno)


Ritiro a vita privata. Otium non
estraneo alla societ, anche se
spesso non una scelta me una
necessit.

De provvidentia (Lucilio)
Dialogo rivolto alla tesi stoica
della ragione che mira al cosmo
e ad un fine ultimo (natura
divina dellintelletto).

Opere : I dialogi
I dialogi senecani hanno temi molto disparati : sono infatti stati pubblicati autonomamente dallautore,
ed unificati dopo la sua morte. Non si tratta di veri e propri dialoghi sui modelli platonico-ciceroniani.
Al contrario, in Seneca il dialogo tra il narratore, che parla in prima persona, e il lettore, pi simile
dunque ad una riflessione continua che a una classica forma dialogica. Il discorso talvolta interrotto
da interventi del dedicatario e dalla voce di un interlocutore anonimo. Il pensiero sviluppato non
sistematicamente, ma sul modello della diatriba cinico-stoica.

Naturales Quaestiones (Lucilio) 63/64


Opera di carattere dossografico, contente 8 libri indipendenti tra loro. Tratta di fenomeni naturali,
spesso eclatanti, che si manifestano sulla terra. Descritti da Seneca in chiave stoica, hanno lobbiettivo
morale ed etico-pedagogico di
migliorare luomo, in particolare di fronte ad una natura che viene vista come parte dellarmonia
cosmica, che non pi da temere, ma da assecondare (concetto cui si pu collegare il non dover
temere la morte).
Epistulae Morales ad Lucilium
Probabilmente reale, raccolta di un epistolario di circa 120 lettere scritte da Seneca a Lucilio (e, con
coscienza dellautore, a tutti i posteri). Le lettere ripercorrono i valori fondamentali delletica stoica,
parlando di tutte quelle qualit e difficolt che il sapiens si trova costretto ad affrontare nella sua vita,
con il particolare intento di aspirare ad un progresso morale.
Tragedie
Nove coturnate + Octavia, attribuitagli precedentemente. Corpus che si riallaccia al teatro tragico
latino precedente (da L. Andronico ad Accio), e che riprende anche Virgilio ed Ovidio. Il modello
greco (Euripide, meno Sofocle) presente in : -ciclo troiano ( Troades, Thyestes, Agamennon), -ciclo
tebano (Oedipus, Phoessinae, Hercules furens, Hercules Oeteus), - argonautiche (Medea), Teseo
(Phdra).

Petronio
Introduzione, riferimenti del Satyricon allet neroniana.
Il Satyricon lopera pi importante scritta da Petronio Arbitro, letterato arbiter elegantiae alla
corte di Nerone
(maestro cerimoniere). Opera dargomento erotico - avventuroso scritta in prosametri sullo stile della
satira menippea,
ci giunta altamente frammentata (possediamo soltanto dal 14 al 16 libro). Coinvolto nella congiura
dei Pisoni del 65 a.C., fu costretto al suicidio da Nerone insieme a Seneca e Lucano.
Vi fu il dubbio se il Satyricon fosse stato scritto dallo stesso Petronius Niger console nel 62 secondo
Plutarco e Plinio il Vecchio. Tuttavia il testo, colmo di chiari riferimenti allet neroniana, rimanda
proprio allautore che visse nella met del I secolo dopo Cristo. Alcuni di essi sono :
* La descrizione di personaggi famosi dellepoca durante la cena trimalchionis, quali il gladiatore
Petraite e il suonatore di cetra Minarete.
* La presenza di liberti arricchiti e potentissimi tra i personaggi (guardasi lo stesso Polybium delle
consolationes senecane)
* Riferimenti alla decadenza delloratoria e discussioni sulla sorte del poema epico
* Il Bellum Civile del satyricon sembra presupporre lesistenza dello stesso poema di Lucano.
Il titolo
Il titolo, Satyricon, presuppone il termine libri. La parola ha origine greca, in particolare un
genitivo plurale in -wn, ed stata interpretata come possibile riferimento allusivo ai satiri dionisiaci
(simbolo delle passioni e sfrenatezze protagoniste dellopera) oppure alla satira latina, che fonda i
passi nel precedente operato di Orazio e Lucilio. Lo stesso Satyricon una satira menippea, genere
che risale a Menippo di Gdara e che si caratterizza per la forma in prosametri (insieme di prosa e
versi) e la parodia della lingua, che inserisce spesso citazioni elevate fuori contesto (come quando
Trimalchione parlando della morte si avvale di conoscenze giuridiche funerarie). Si pensa dunque
che il nome si riferisca pi al concetto di satira che allidea di satiri.
La struttura dellopera
Molti elementi fanno pensare una eventuale grande estensione del racconto : pluralit di luoghi citati,
elevato numero di personaggi, digressioni di grandi dimensioni. Dunque, il Satyricon per molti stato
definito come il primo romanzo latino insieme alle Metamorfosi di Apuleio.Teorie di Heinze e
Klebs, discendene dal Romanzo Greco
*romanzo greco : a partire dal I secolo Dafni e Cloe(LongoSofista), Etiopiche, Avventura di Cherca
e Calliope, Abrocome e Anzia, ecc.

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*Romanzo di Nino, rinvenuto recentemente, anonimo, risalente al II secolo a.C.
Fortunata fu la teoria che Richard Heinze svilupp nel 1889, secondo cui lopera fosse stata pensata
come una vera e propria parodia del romanzo greco. In particolare, la struttura romanzesca e la
matrice avventurosa vengono trasformate in un intreccio che riguarda amori omosessuali e poco
nobili, in contrasto con il carattere impegnato del genere. Unaltra teoria di Elimar Klebs interpret
anche il Satyricon come una rappresentazione parodica dellOdissea (Gravis ira priapi che si
abbatte su Encolpio, donna di nome Circe, figura di Polifemo).
Tali due ipotesi non si escludono a vicenda, al contrario sembrano proprio riunirsi in una definizione
pi fruttuosa : sicuramente unopera di tale complessit non poteva focalizzarsi soltanto su una
parodia singola, ma bens pi probabile che si articoli su pi argomenti stravolti parallelamente. A
tale proposito stata anche proposta, riguardo al bellum civile, uninterpretazione che lo considera
come una stessa satira (e non pi una ripresa) dellopera di Lucano, sotto forma di parodia, decorata
da forti reminiscenze vigiliane.
Si pensa, anche in base allo studio di alcune delle novelle pi erotiche come la matrona di Efeso e il
fanciullo di Pergamo, che altra matrice letteraria fondamentale ad influenzare Petronio quella delle
fabula milesiae. Iniziate da Aristide di Mileto e tradotte in latino per primo da Sisenna nel I secolo a.
C., queste sono favole che trattano argomenti particolarmente licenziosi ed erotici.
La conclusione riguardo una catalogazione letteraria dellopera risulta dunque impossibile, come ci fa
capire lo stesso Edoardo Sanguinetti quando afferma che si potrebbe dire una satira menippea
sviluppato sino ai limiti del romanzo o un romanzo sviluppato sino ai limiti della satira menippea.
Nel satyricon vi sono cinque novelle :
1) vetro infrangibile, 2) manichino di paglia, 3) lupo mannaro, 4) matrona di Efeso, 5) fanciullo di
Pergamo
Ci richiama in particolare lo stile del romanzo. Petronio tra fantasia e realismo
Sebbene non sia mai tratteggiato un luogo di svolgimento definito (la stessa Crotone assomiglia a un
luogo immaginario), nella descrizione di negozi, piazze, attivit commerciali di tutti i giorni i
riferimenti a Roma sembrano inequivocabili. Da qui deriva la definizione di realismo di Petronio, in
forte antitesi con i temi pi astratti e ricorrenti del suo Satyricon. Di fondamentale aiuto la citazione
di Enrich Aurebach, che ci illustra le differenze tra realismo antico e realismo moderno, ossia quel
movimento artistico-letterario tipico dell800 in cui lintellettuali si appassiona alla societ
contemporanea e alle sue dinamiche. Secondo Auerbach infatti luomo antico affronta la societ sotto
un tipo di indagine morale, non storica. Senza dubbio, infatti, la societ contemporanea a Petronio
viene qui rappresentata nel pieno delle sue debolezze etiche : si parla di un popolo di basso spessore e
degradato, i cui unici piaceri si trovano nel cibo, nel sesso e nel denaro (altro tema fortemente
trattato).
Cena Trimalchionis (guarda interpretazione Paul Veyene)
Oltre alla gi citata Cena Nasidieni di Orazio, sembra che Petronio abbia tratto ispirazione anche dal
Simposio di
Platone (arrivo di Abinna paragonato allarrivo di Alcibiade).
Lo scenario nella grottesca casa di Trimalchione, liberto arricchito e potentissimo, che si riunisce nei
suoi appartamenti con altri amici liberti. Il protagonista e i suoi compagni sono qui tratteggiati in

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maniera macabra e negativa, evidenziando tramite iperbole la cupidigia e la smania di ricchezza
delluomo in questione (che stato interpretato come una caricatura della quantit dei vizi di Nerone).
importante nominare anche alcuni riscontri archeologico-epigrafici riguardo la figura di Trimalcione,
in particolare riguardo ai simboli di seviro augustale ecc.
Un altro dei temi ricorrenti (forse di origine senecana) la morte, vera e propria ossessione di Tr.,
classico esempio di parvenu, soggetto tipico del mondo latino. Infatti a tal proposito fondamentale
linterpretazione di Paul Veyne, che afferma che, quandanche lobbiettivo di Petronio non fosse stato
il fare una riflessione morale sulle forme della sua societ, tali descrizione hanno per luomo moderno
infinita utilit storica.
Eros e labirinto : teoria di Paolo FedeliPaolo Fedeli afferma che possibile che il romanzo avesse una
sua natura separata da quella della parodia, tracciando il senso profondamente amaro di un romanzo,
a torto considerato troppo spesso solo nel suo lato scanzonato e parodistico. Esempio calzante di
tale affermazione la figura di Encolpio persa in un labirinto di imprevisti e situazioni, in cui Fedeli
riconosce lidentit delluomo disperso alla ricerca della verit.
Leros non compare in forma gioiosa, ma per lo pi nelle forme pi corrotte e infelici.
Ad ogni modo, chiaro che il fine ultimo del Satyricon non fosse di carattere prettamente satirico e
parodico, ma che ci fossero anche dei chiari messaggi morali, attraverso i quali Petronio invitava i
suoi lettori alla riflessione.
Lo stile
Lo stile dellopera sicuramente molto eclettico, in quanto risponde alle diverse esigenze linguistiche
espresse dai personaggi appartenenti a contesti sociali totalmente differenti. Da un livello semplice ed
elegante per i personaggi colti a un sermo plebeius per i personaggi del basso popolo (linguaggio
caratterizzato da termini colloquiali (lupa = prostituta), neologismi, grecismi -gi da tempo parte
integrante del vocabolario quotidiano > iscrizioni parietali di Pompei-). Altra caratteristica
interessante sono i nomi parlanti
Generalmente si pu affermare che lo stile di Petronio uno stile con un periodare spezzettato e
paratattico, vicino allimmediatezza della lingua parlata. Tuttavia, non mancano nel Satyricon
momenti di innalzamento dello stile (ad esempio durante cenni poetici -Bellum Civile-). Tuttavia tale
stile elevato usato fuori contesto, con un intento parodico di ironizzare sulla situazione.

Lucano
Vita
Nato nel 39 d.C. a Cordova in Spagna, figlio del fratello minore di Seneca Anneo Mela. Si forma
presso Anneo Cornuto, apprende la filosofia stoica. Le maggiori fonti sulla vita ci vengono da Nevio
(I-II secolo d.C.) e Vacca, storico di cui sappiamo poco. Dopo il viaggio in Grecia, comune
nellistruzione degli intellettuali del tempo, entra in contatto con Nerone, con cui sviluppa una sincera
amicizia, principalmente fondata sulla poesia, passione di entrambi. Nerone lo premia alle feste
nervina, per un carme, il Laudes Neronis.
Opere pre Pharsalia

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Iliacon - poema epico sulla guerra di troia, incentrato sulla morte di Ettore
Saturnalia
Catachtonion - carme sulla discesa agli inferi (probabile componimento su Orfeo)
De incendio Urbis - opera che tratta lincendio di Roma
* Medea - Incompleta
Silvae - poesia lirica, 10 poesie di argomento vario
Bellum Civile
Introduzione
Il Bellum Civile un poema epico di argomento storico-tragico che tratta le guerre civili tra Cesare e
Pompeo, e in particolare gli avvenimenti compresi tra gli anni 49 e 47 a.C. Conosciuta anche col titolo
Pharsalia (-Pharsalia nostra vivet- battaglia di Farsalo vinta da Cesare nel 48), lopera a noi
arrivata comprende 8000 versi in 10 libri. Si pensa che la originale stesura fosse di 12 libri. Lopera si
concentra attorno a tre figure fondamentali : Cesare, Pompeo e Catone Uticense. Dal momento che ci
sono giunti 4 libri su Cesare, 4 libri su Pompeo e 2 libri su Catone, si ritiene che fosse stata prevista
una struttura di quattro libri per personaggio, dunque mancherebbero allappello due libri su Catone
(lopera si dovrebbe infatti concludere con il suicidio di questultimo).
**le fonti storiche che L riprende per lopera sarebbero -Ab urbe condita, Livio; -lettere di Cicerone, Commentarii di Cesare
Argomento
La scelta dellargomento, assolutamente estranea ai canoni dellepica latina precedente (Virgilio,
Ennio, ecc.) stata oggetto di movimentato dibattito. Sicuramente, Lucano aveva un animo
repubblicano. Vi sono due principali interpretazioni :
La cupezza dellopera e la scelta della materia trattata ha fatto pensare ad alcuni che il Bellum
Civile avesse carattere in toto antineroniano, testimoniato da un parallelismo tra Cesare e
Nerone. Lencomio del I libro viene interpretato in chiave ironica.
Lelogio di Nerone come garante di una nuova et delloro sembra pi un sincero atto di stima
nei confronti dellimperatore. Probabilmente infatti i rapporti tra Nerone e Lucano sono stati
buoni per un lungo periodo : si inclineranno successivamente, sia per la rivalit poetica che
Nerone sentiva nei confronti di Lucano, sia per il successivo accentramento del potere da
parte di Nerone. Questo distacco tra i due, culminato con la congiura dei Pisoni e il suicidio
del nipote di Seneca, testimoniato da un generale sentimento di insofferenza alle politiche
imperiali, che permea gradualmente nel testo, fino a diventare quasi un giudizio sofferto,
nauseato, fortemente negativo.

Rapporto con lEneide


Il rapporto con lEneide particolare e complesso. Da una parte il Bellum Civile un assoluto
rovesciamento dellopera vigiliana :
Largomento storico, non mitologico : gli dei non ci sono se non come pura forma di
erudizione.
Vi una provvidenza negativa. Profezie nefaste si oppongono a quelle gloriose dellEneide.
Scena della necromanzia - viaggio di Enea nellAde (VI libro).

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Stile di Lucano molto pi articolato, pieno di excursus, ha un tono barocco opposto alla
limpidezza e alla linearit Virgiliana,
Dallaltra presente, anche se in forma decisamente minore, un sentimento di sofferenza nei confronti
del principato anche da parte di Virgilio : massimo esempio sono le morti innocenti, vittime del fato,
indirizzato verso un fine superiore ma crudele. Inoltre vi , formalmente parlando, una visione
soggettiva sia in E. sia in B.C.

Lo stile
Nei tratti formali, il Bellum Civile un tentativo di distacco rispetto allEneide, quasi una riforma del
genere epico. Se da un lato conserva il lessico elevato, il registro alto, lapparato retorico usuale del
poema epico (es. similitudini), dallaltro Lucano sostituisce allequilibrio classico virgiliano uno stile
prettamente asiano, con luso di sententiae sullorma senecana.
Lo stile dunque espressivo e sublime, impregnato di pathos e drammaticit : eccone i caratteri
fondamentali
espressioni antitetiche e ossimoriche
esasperata illogicit del reale, totale rovesciamento dei valori tradizionali
tendenza allamplificazione affiancata alla condensazione, versi molto densi
gusto per lorrido e il macabro (tragedie di Seneca), corporeit nei suoi aspetti pi crudi
(viscera, cruor, sanguinis).
come Virgilio, narrazione fortemente soggettiva : Lucano interviene 192 volta nellopera.
attenzione per i ritratti dei personaggi (> Sallustio, Catilina), ampio uso di discorsi
(discorso di Catone)
periodare spezzato, uso della sententia.
I personaggi
Nella delineazione dei personaggi, Lucano attua, come Sallustio, una descrizione dettagliata,
indagando le personalit, i vizi e le virt.
Cesare considerato come lantieroe delle guerre civili : lui lartefice, la sua smania di
potere ha ucciso definitivamente la res publica. E in preda a passioni smodate, degenerazioni
dellambizione : al furor, allimpazientia, allira. Si pensa che la descrizione di Cesare in un
certo modo dovesse rievocare lo stesso Nerone.
Pompeo ha senza dubbio le simpatie di Lucano. E visto come un uomo politico pi cosciente
dello stato ed equilibrato. Tuttavia viene profondamente criticato da Lucano per la sua
debolezza, spesso ostentata da un eccessivo attaccamento alla ricchezza e al potere della sua
classe sociale. In un certo modo anche lui responsabile dei misfatti delle guerre civili.
Catone lexemplum virtutis, leroe mosso dal sentimento dello stato e della libertas.
Diametralmente opposto a Cesare, si pone come ultimo vero repubblicano nei suoi valori
stoici, culminati con il suicidio. Il togliersi la vita non infatti considerato come atto di
debolezza, ma al contrario di estrema grandezza, come ultimo sospiro di ribellione e di rifiuto.
Tra angoscia e irrazionalismo

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La scelta del tema ed il modo in cui esso presentato fanno pensare ad unopera il cui fine era proprio
sconvolgere e nauseare lanimo di chi la leggeva. Lassenza del divino vuole sottolineare come sia
luomo lartefice delle proprie sventure, e qualora si voglia attribuire ci ad un potere sovrannaturale,
emerge una visione assolutamente irrazionale e pessimistica degli avvenimenti storici. Il mondo allo
sbando di una provvidenza crudele, come fanno intendere i presagi di Erittone a Sesto Pompeo (+
necromanzia). Come gi accennato, non mancano inserti soggettivo-moralistici da parte di Lucano,
che contribuiscono a formare un alone negativo e pessimista sviluppato durante tutta lopera.
Come dir Robert Ogilvie, la pi grande mancanza del Bellum Civile proprio il difetto di equilibrio
ed ordine. Tuttavia lincoerenza dellopera di enorme interesse storico, nel considerare come
lanimo di un giovane poeta possa essere sconvolto dallepoca tanto travagliata in cui vive.

Persio
Vita
Le fonti biografiche principali riguardo Persio ci giungono da una Vita di et medioevale, che pare
rifarsi alle informazioni fornite da Marco Valerio Probo (colui che curer ledizione delle Satire).
Persio nasce nel 34 d.C. a Volterra da una famiglia di rango equestre.
-Dopo uninfanzia abbastanza difficile (il padre morir quando lui ha sei anni), si reca a Roma nel 46
d.C. per completare studi di grammatica, retorica e filosofia. Qui viene a contatto con la scuola stoica
di Anneo Cornuto, presso la quale conosce anche Lucano, Cesio Basso e altri poeti : Persio vive a
pieno nella comunit letteraria aristocratica, animata dallo stoicismo e tenacemente antineroniana.
-Di personalit schiva, si dedicher ai propri studi lontano dai vizi della mondanit, e con una
caratterizzante lentezza (scriptavit et raro et tarde, cfr. Satire). Oltre alle Satire scrive un frammento
di 14 versi coliambici, una pretesta, e un carme odeporico.
Satire
Consistono in 6 libri, per un totale di circa 650 esametri (oltre a un componimento di 14 versi
coliambici).
-Sebbene non sia immune dallinfluenza di grandi autori del genere come Orazio (di cui riprende la
struttura a tema e ad epistola) e Lucilio, Persio mantiene la propria personalit poetica distaccata e
particolare.
La societ in s al centro della sua critica. Non si scaglia contro un individuo, bens contro vere e
proprie categorie, attuando una satira universale. Il moralismo di Persio assolutamente stoico, pi
rigido di quello oraziano : tale poesia non conosce quella lieta confidenzialit che era tipica della
callida iunctura.
I motivi che ispirano Persio sono diatribici, in prevalenza stoici (si ricordi lelogio della filosfia di
Anneo Cornuto). Troviamo anche lanalisi di topoi della satira romana : soggetti corroti e viziosi,
carenti della giusta misura di oraziana memoria. La funzione della sua satira anche chiaramente
etico-pedagogica, e trova il proprio svolgimento nel sottolineare gli aspetti pi macabri della realt.

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Stile
-Lo stile di Persio assolutamente rappresentativo della personalit e delle caratteristiche letterarie e
biografiche dellautore. Si tratta di uno stile oscuro, sintatticamente molto complesso, che esplica il
sentimento morale stoico di non accettare alcun compromesso. Il tono duro, violento (cfr.
Lucilio), talvolta ironico (cfr. Orazio).
-La scelta dei vocaboli anche di fondamentale rilevanza. Sono usati termini molto diretti e vari,
come ad esempio terminologia medica, per descrivere -stoicamente parlando- le malattie dellanimo
umano,(cfr. Seneca) che il poeta satiro cerca di affrontare con la propria poesia.
-La callida iunctura oraziana viene qui esasperata, sostituita da unaccostamento antitetico, che causa
una sorta di effetto di straniamento : tutto ci ha un chiaro fine pedagogico e rappresentativo.
-Limpostazione delle satire segue una successione per quadri, o meglio per temi, costruiti in forma
dialogica o epistolare. Il passaggio da un quadro allaltro pu essere brusco e inaspettato.

Giovenale
Vita
Di Giovenale abbiamo scarse notizie biografiche. Nato probabilmente ad Acquino tra il 50 e il 65
d.C., ricevette una buona educazione retorica. Forse fu avvocato, e si pensa anche -a cause dei
notevoli riferimenti letterari al modo clientelare- che fosse stato cliente. Riguardo la morte si ipotizza
sia avvenuta nel 140 in Egitto.
Opera
-Lopera di Giovenale consiste in 16 satire in 5 libri, pubblicate dopo la morte di Domiziano.
-Si individuano allinterno dellopera giovenaliana due fasi principali. Una prima di indignatio, che
dura sino alla settima satira, caratterizzata da toni satirici molto forti ed estremisti. Una seconda,
dallottava satira in poi, pi oraziana, distaccata e ironica. Si guardi alla satira 10, dove Giovenale
afferma che conviene fare ironia su una situazione tragica piuttosto che disperarsi (cfr. Democrito). Questo atteggiamento stato interpretato come una disillusione delle speranze, quasi come se, dopo
larrivo al potere di Adriano, ogni cambiamento della societ fosse ormai impossibile e, di
conseguenza, ogni tipo di satira inutile.
Temi
-I temi affrontati sono singolari e diversi sia dalla raffinata ricerca morale di Orazio e Lucilio sia dalla
certezza stoica di Persio. Giovenale si ispira agli ideali del ceto equestre italico, alla morale catoniana,
sobria e xenofoba : la Roma cosmopolita e corrotta del tempo stravolge letteralmente i principi
repubblicani, creando uno stato letterario di forte pessimismo. I valori di Giovenale, di cui un tempo
si faceva rappresentante la nobilt senatoria, hanno perso un punto di riferimento. La classe nobiliare

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dellet imperiale in una fase di irrefrenabile decadenza morale (cfr. satira 8), ha anzi perso tutti i
valori di un tempo, e si ridotta alla semplice adulazione dellimperatore (cfr. 2.2).
-Tematica fortemente presente, come gi accennato, il tema xenofobo che alimenta lastio verso i Greci (demoninati con il dispregiativo di graeculi). Le satire di Giovenale sono imerse fino allorlo in
un pessimismo estremo, coniugato dal rifiuto dei costumi e dei vizi dellet imperiale -luxuria,
avaritia-.
-Esempio fondamentale la visione del matrimonio e della donna : la forte misogina pu essere
interpretata come una critica alla donna corrotta dellet contemporanea, diametralmente opposta alla
figura della matrona appartenente alla storia passata. Qui la difesa del matrimonio e la critica al sesso
femminile assume una connotazione chiaramente pi ampia, ossia la difesa di un modello di societ
ormai passato e inesistente e il costante rifiuto di una condizione sociale ritenuta tragica e nauseante.
Stile
-In Giovenale, solo laspetto negativo viene preso in considerazione : il realismo consiste in una
visione deformata e paranoica, che descrive una realt perversa e mostruosa.
-La rappresentazione particolarmente ingigantita del pathos pu far pensare alloratoria politica,
allepica lucanea o alla storiografia (specialmente nella descrizione di grandi personaggi e oscuri
avvenimenti -cfr. Sallustio, Tacito-). In altri momenti vengono assunti toni sarcastici.
-Tale componente quasi viscerale del modo di scrivere di Giovenale si riversa in uno stile
frammentato, senza organicit n coerenza strutturale. Serie di exempla ispirati alla tragedia.
-Lo stile molto vigoroso ed espressionistico, fortemente retorico. Il lessico fornito da un
accostamento tra termini ricercati (aulici e arcaismi) con termini bassi.

La dinastia dei Flavi


I quattro imperatori
Nel 68 Galba fu acclamato imperatore dalle truppe in Spagna : Nerone si suicida, e Galba arriva al
potere (per poco, sar assassinato dai pretoriani nel 69). A Roma fu per riconosciuto un altro
imperatore, Otone, mentre le truppe germaniche proclamarono Aulio Vitellio.
Aulo Vitellio sconfigge Otone a Bedriacum. Tuttavia, in una fiammata di guerra civile prende il potere
Tito Flavio Vespasiano, che diede vita alla dinastia flavia.
La dinastia dei Flavi mise al potere i primi imperatori non appartenenti alla gens giulio-claudia :
dunque, dovettero conquistarsi il consenso attraverso i successi militari e politici.
Vespasiano
Originario di Rieti, si guadagna ammirazione e prestigio attraverso una lunga carriera militare. Si
ricorda la lex de imperii Vespasiani, legge con la quale si ridefinisce il ruolo dellimperatore come
massimo magistrato e non come uomo-divinit. Vespasiano fu piuttosto conservatore e opposto alle
politiche orientalizzanti neroniane : arriv ad espellere da Roma intellettuali greci e asiatici,
istituzione di una scuola pubblica statale. Grazie allappoggio del figlio Tito, placa la rivolta giudaica
nel 70 dC. La sua attenta politica economica risana le casse statali, fa opere pubblica sia a Roma
(Colosseo) sia nelle provincie.

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Tito
Anche Tito si guadagna prestigio attraverso le qualit militari, si ricordi la vittoria giudaica del 70 dC.
Si trover ad affrontare leruzione del Vesuvio che distrusse Pompei (79dc), si dice che abbia mandato
innumerevoli aiuti (amore e delizia del genere umano). Probabilmente la figura di Tito stata
tramandata in questo modo anche per contrapporla a quella del tirannico fratello Domiziano.
Domiziano
Domiziano ebbe anchegli grandi successi militari (rafforzamento frontiene renane e danubiane). Sin
da subito fece vedere la propria indole estremamente dispotica : attu un accentramento estremo del
potere, facendosi chiamare dominus et deus, sminuendo la figura del senato (oramai capeggiato da un
gruppo di fedeli allimperatore detti consilium principis). Per affermare il proprio potere ricorse a
pratiche poliziesche e giudiziarie tiranniche. Espulse due volte i filosofi greci da Roma.
Nel 96 dC venne ucciso in una congiura architettata dalla moglie Domizia, da alcuni esponenti del
senato e dai pretoriani.

Dei Flavi importante ricordare :


*Valorizzazione del tessuto militare come strategie di autenticazione del proprio potere. Gli
imperatori ora fondano la propria base di consenso sullesercito, e di conseguenza il ceto militare
gode di un nuovo prestigio.
*Grande burocratizzazione dello stato, migliora latteggiamento imperiale nei confronti delle colonie.
*Il rango militare viene messo a far parte del senato, per cercare di rimuovere quella aristocrazia
senatoria ostile al principato.
In generale, nonstante lo stato sia sicuramente meglio organizzato e pi compatto, con la
dinastia dei flavi il potere imperiale si accentua, e i cittadini romani divengono ora, a tutti gli
effetti, sudditi.
Ambiente Letterario
Linfluenza imperiale sulloperato letterario nellepoca incombente. Nonostante il sostegno militare
fosse alla base della legittimazione del potere, i flavi ritenevano vitale coniugarlo con unattenta
propaganda culturale.
Si ricordino ad esepio loperato di Pilinio il Vecchio, che dedica la Naturalis Historia a Tito, o
Quintiliano, che dedica l institutio oratoria a Domiziano. Questi due manifesti imperiali, per cos
dire, riassumono bene le nuove necessit culturali di un nuovo tempo, in cui in un certo modo era lo
stato a farsi carico delleducazione dei sudditi.
Vi una grande ripresa dellepica -con Stazio, Silio Italico, Valerio Flacco-. Ladulazione al centro
della produzione, ed era un compromesso inevitabile che ogni autore doveva far proprio per
raggiungere fama e agiatezza. Chi si distanziava dallencomio, come Marziale, dovette dedicarsi al
clientelismo (vedi anche Giovenale). In generale, si tratta di un epoca che affascinata dalla
letteratura passata, si parla dunque di un ritorno al classicismo letterario, a modello di quello augusteo
(i modelli principali sono Cicerone per la retorica e Virgilio per lepica). Questo stile rigorso sia un
modo di esprimere lordine statale imposto dallimpero sia un modo di distaccarsi dallasianesimo

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neroniano. Nellepica (e in generale in tutta la produzione) non tuttavia assente un tono eclettico e
realista -cfr. Marziale-.
Roma una citt cosmopolita. Vi sono una serie di autore e intellettuali greci che, nonostante le
persecuzioni imperiali, fanno parte della vita culturale dellepoca. Si ricordino il filosofo greco stoico
Epitteto, il greco Plutarco, lebreo Giuseppe Flavio.
La voce degli intellettuali insofferenti nei confronti dello stato vennero spesso duramente represse.
Tra gli esempi principali si ricordino Aruleno Rustico e Erennio Senecione, che scrissero entrambi la
storia di Elvidio Prisco, genero di Trasea Peto (morto suicida nel 66 a causa della congiura dei Pisoni
nei confronti di Nerone). Lopera dei due letterati esalta le qualit di Prisco quale uomo virtuoso e in
tenace opposizione al regime. Rustico e Senecione furono assasinati da Domiziano nel 93 dC.

Stazio
-La fonte biografica principale riguardo le opere di Stazio la sua stessa opera Silvae. Nacque a
Napoli tra il 40 e il 50, si trasferisce a Roma nel 69 per studiare. Vince gli Augustalia a Napoli e i
Ludi Albani indeti da Domiziano. La figura di Stazio molto apprezzata dai suoi contemporanei, e
specialmente dalla Roma imperiale dellepoca. Poeta alla corte di Domiziano, Stazio lemblema del
poeta incaricato della propaganda imperiale : per lui la letteratura un vero e proprio lavoro. Muore
intorno al 96 a Napoli, dopo alcune delusioni poetiche ai Ludi Capitolini e dopo controversie letterarie
con alcuni poeti rivali.Le opere principali sono la Tebaide, lAchilleide, le Silvae, il De Bello
Germanico (encomio a Domiziano) e la pantomima Agave (mai giunta).
Tebaide

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-La Tebaide lopera principale di Stazio. E un poema epico in 12 libri dedicato a Domiziano e
trattante il tema della guerra fratricida tra Eteocle e Polinice. Il tema interno al ciclo tebano,
ampiamente ripreso dalla letteratura greca passata (Euripide -Fenicie- , Eschilo -I sette contro Tebe-,
Sofocle -Antigone, Edipo Re-). Particolare linfluenza esercitata dalla Tebaide di Antimaco di
Colofone, oggi andata perduta.
-Il rapporto con lEneide duplice. Se da una parte Stazio riprende quasi totalmente Virgilio nella
struttura bipartita della Tebaide e nellesposizione del mito -alcuni episodi sono quasi identici-,
dallaltra se ne distanzia facendo emergere un nuovo pessimismo, secondo cui il mondo in balia di
un cieco fato. Le divinit sono svuotate di significato, non vi sono eroi positivi, al contrario alcuni
personaggi sono animati da un furor dirompente. Linfluenza di Lucano importante, sia nellaspetto
stilistico e nellamore per il macabro, sia nella scelta del tema : la scelta di trattare un conflitto tra
fratelli potrebbe essere unallusione al conflitto civile del 69 dC. Stilisticamente, grandi influenze
sono appunto Lucano e Ovidio con le Metamorfosi.
Achilleide
-Si focalizza sulla vita di Achille fino alluccisione di Ettore. Stazio racconta solo della fanciullezza
delleroe greco, del tentativo della madre di proteggerlo dalla guerra, facendolo vestire da donna
presso la corte del re di Sciro, della storia damore tra Achille e la figlia del re (cfr. Ovidio), fino a
quando Ulisse scopre Achille e lo convince a partire per la guerra.
NellAchilleide prevalgono toni idilliaci e sentimentali prevalentemente ovidiani. Si pensa tuttavia
che questa fosse stata nel progetto di Stazio solo una prima parte, e che le parti riguardanti la guerra
fossero state descritte da un tono pi propriamente epico. Lo stile a tratti tende al patetico.
Le Silvae
-Le Silvae sono una raccolta di 32 componimenti. Ogni libro preceduto da unepistola in prosa
dedicata ad un illustre personaggio della Roma imperiale. Si tratta di poesie doccasione di vario
argomento, le circostanze che danno origine ai componimenti sono varie. Motivi adulatori ed
encomiastici sono presenti (es. inaugurazione villa domiziana). Sono presenti anche poesie
autobiografiche. Stazio qua ci fornisce un interessante spaccato della vita mondana dellepoca
imperiale a lui contemporanea. Lo stile molto raffinato, talora risulta un p artificioso.

Valerio Flacco
La biografia di Valerio Flacco molto spoglia di notizie. Sappiamo soltanto con certezza che rivest
una carica sacerdotale. Secondo Quintiliano muore nel 92 dC.
Argonautica
-Lopera riprende le Argonautiche di Apollonio Rodio, narra cio le avventure di Giasone dei suoi
compagni nella Colchide alla ricerca del Vello Doro. La ripresa di una saga cos antica una scelta

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nettamente classicista. Lopera di Apollonio Rodio era tra laltro conosciuta a Roma, anche attraverso
la traduzione delle Argonautiche ad opera di Varro Aticino. Sar poi ripresa da Ovidio, Seneca e
Lucano.
-Le principali differenze tra lopera di Flacco e quella di AR sono le seguenti :
Flacco introduce il tema della guerra tra Eeta e il fratello Perse, assenti nelle Argonautiche, e
decide di restringere alcune sequenze nel testo di riferimento, ed addirittura di eliminarne
altre.
Flacco inserisce allinterno dellopera una nuova analisi introspettiva e psicologica dei
personaggi, talvolta accentuando il pathos.
La figura di Teseo ripresa da Flacco in maniera pi attiva rispetto alloriginale di AR.
Il poema risente dellinflusso virgiliano nella propria struttra bipartita e nella ripresa di alcuni caratteri
nei personaggi e nella divinit : Medea, ad esempio, sembra riprendere abbastanza la Didone di
Virgilio. La figura di Teseo eroica, e sembra richiamare Enea nei valori di pietas e fides.
*Tra le altre cose, Valerio Flacco fa emergere una innata curiosit per gli aspetti etnografici e accenna
ad eventi contemporanei (spedizione in Britannia di Vespasiano, eruzione del Vesuvio nel 69 dC).
Lo stile complessivamente elevato e retoricamnte elaborato. Viene accentuato il gusto per il
macabro ed il patetico, lenfasi e lesagerazione dei drammi.

Marco Valerio Marziale


Vita
Marziale nasce trail 38 e il 41 a Bilbili in Spagna da una famiglia moderatamente agiata. Dopo aver
ricevuto uneducazione retorica si trasferisce a Roma nel 64, contando sullappoggio della pi

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influente famiglia di origine spagnola della capitale di cui fanno parte Anneo Seneca ed Anneo
Lucano. Nel 65 Seneca e Lucano vengono accusati di aver preso parte alla congiura dei Pisoni e
Marziale deve trovare un nuovo patrono, nellumiliante condizione di cliente. Nell80 con la
pubblicazione del Liber de spectaculis Marziale ottiene il favore prima di Tito e poi di Domiziano.
Frequenta alcuni dei pi importanti protagonisti dellambiente culturale romano tra cui Plinio il
Giovane, Giovenale, Quintiliano e Silio Italico. Dopo la morte del princeps (96 d.C.), dopo aver
cercato inutilmente di acquistarsi il favore di Nerva, si trasferisce a Bilbili dove muore nel 104. Di
Marziale ci sono arrivati 1561 epigrammi.
Liber de spectaculis
Il Liber de spectaculis viene pubblicato nell80, in occasione dellinaugurazione dellAnfiteatro Flavio
da parte di Tito. Allinterno dellopera, che consta di una trentina di epigrammi, oltre alle lodi di Tito
sono presenti descrizioni dei giochi che si tenevano allinterno del Colosseo.
Xenia e Apophoreta
Legate alla tradizione di scambiarsi i doni durante i Saturnalia (17-23 dicembre) sono le raccolte degli
Xenia (che accompagnavano lo scambio dei doni) e degli Apophoreta (che accompagnavano
lestrazione dei premi durante i conviti). Entrambe costituiscono un chiaro esempio di poesia di
occasione e possono essere datate intorno all84.
Epigrammi
Nell86 vengono pubblicati i primi due libri degli Epigrammi, tra l87 e il 95 Marziali pubblica altri
sette libri, tra il 95 e il 96 esce il decimo libro dedicato a Domiziano, che morir poco dopo, mentre
nel 97 pubblica la versione rivista del decimo libro (priva dei carmi encomiastici a Domiziano) e
lundicesimo libro. Nel 101 viene pubblicato lultimo libro.
Gli epigrammi di Marziale mostrano una grande variet tematica:
epigrammi conviviali e dintrattenimento, raccolti prevalentemente negli Xenia e negli
Apophoreta;
epigrammi encomiastici e celebrativi, rivolti a Tito nel Liber de spectaculis e Domiziano in
particolare nel quinto e nellottavo libro degli Epigrammi;
epigrammi di argomento autobiografico, il cui modello in primis Catullo e poi lOrazio
lirico e in cui si trovano dichiarazioni di poetica, la concezione del poeta sulla vita e
sullamicizia, la nostalgia della terra patria, la contrapposizione tra una vita serena e la vita da
cliente;
epigrammi funerari, in cui Marziale raggiunge raffinati livelli di pathos;
epigrammi di tematica erotica, caratterizzati da toni crudi e da descrizioni insistentemente
realistiche;
epigrammi di natura comico-satirica, dove Marziale descrive con attenzione per i
particolare gli aspetti p squallidi e banali della vita quotidiana.
Caratteristica degli epigrammi di Marziale lo spiccato realismo. La differenza fondamentale con la
satira risiede nel fatto che a differenza di Persio e Giovenale, a lui contemporaneo, Marziale non
critica apertamente la societ ma si limita a osservarla e, se d un giudizio, esso si trova nella
conclusione che giunge talvolta inattesa attraverso lespediente del fulmen in clausola.
Stile

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Caratteristiche comuni agli epigrammi di Marziale sono la brevit, la vivacit di spirito, la variet di
temi e registri stilistici. Solitamente lepigramma diviso in due parti: la prima in cui si svolge il tema
e la secondo dove presente il venenum, ovvero una battuta sferzante (fulmen in clausola). Numerose
sono le enumerazioni che hanno lo scopo di aumenare la tensione del lettore. Per quanto riguarda la
lingua, essa immediata e colloquiale (utilizzo di interrogative, diminutivi).

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Svetonio
Vita
Nato fra il 70 e il 75 a Ostia o ad Ippona, Svetonio proviene da una famiglia del ceto equestre. Grazie
ai rapporti di amicizia con personalit influenti, come Plinio il Giovane e il prefetto del pretorio Gaio
Setticio Claro, dopo aver svolto lattivit di avvocato, riceve incarichi di carattere amministrativo
nella burocrazia imperiale, sia sotto Traiano che sotto Adriano. Nel 122 cade in disgrazia e dal quel
momento fino alla sua morte, avvenuta tra il 126 e il 140, si dedica completamente alla letteratura.
Opere
La Suda ci fornisce il nome di quattordici opere di Svetonio, arrivate a noi in modo molto
frammentario. Esse trattavano di argomenti molto disparati, caratterizzati da erudizione e spirito di
catalogazione. A noi sono rimaste parti del De viris illustribus e il De vita Caesarum.
De viris illustribus
E una raccolta di biografie di uomini di lettere, divisa in cinque sezioni dedicate rispettivamente a
poeti, oratori, storici, filosofi, e insieme grammatici e retori. Ci rimane solo lultimo libro e alcuni
frammenti appartenenti agli altri libri: la biografia di Plinio il Vecchio e quelle dei poeti Terenzio,
Orazio e Lucano. Nelle sue biografie Svetonio segue uno schema costante: fornisce notizie
sullorigine e il luogo di nascita, laspetto fisico e il carattere, elenca le opere e racconta aneddoti sulla
vita privata. Non fornisce, per, il profilo intellettuale dei personaggi.
De vita Caesarum
E una raccolta di dodici biografie dei primi imperatori, da Giulio Cesare fino a Domiziano. I primi sei
libri sono dedicati agli imperatori della dinastia giulio-claudia(Cesare, Augusto, Tiberio, Caligola,
Claudio, Nerone), il settimo tratta delle biografie degli imperatori succedutisi tra il 68 e il 69 (Galba,
Otone, Vitellio), infine lultimo raccoglie le biografie dei Flavi( Vespasiano, Tito e Domiziano).
Lopera venne pubblicata intorno al 119-122.
Il genere biografico presenta notevoli differenze con la storiografia: in primis, una scarsa attenzione
alla precisione cronologica, cos come la mancanza di nessi causa-effetto nella narrazione. Egli
preferisce narrare i fatte per species ( per rubriche) anteponendo laneddoto al racconto dinsieme.
Nonostante ci, nel complesso, le informazioni storiche presenti nelle sue opere sono abbastanza
corrette. Elemento in comune con la storiografia il moralismo, per cui lautore orienta la narrazione
nel verso pi utile a rappresentare il suo personaggio come positivo e negativo. Il giudizio sugli
imperatori analizzati per lo pi critico, fanno eccezione Augusto, Vespasiano e Tito. Inoltre lautore
fa spesso leva sui pettegolezzi e le vicende private dei personaggi.
Stile
La prosa svetoniana si caratterizza per una certa monotonia, accentuata dalla narrazione in terza
persona, dove sempre limperatore a parlare. Il periodare semplice ed essenziale, il lessico non
elevato.

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Plinio il Giovane
Vita
Nasce a Como nel 61 e assume il nomen Plinius in seguito alladozione da parte dello zio materno
Plinio il Vecchio. A Roma allievo di Quintiliano e svolge una brillante carriera politica, culminata
nel consolato del 100 e nel governatorato in Bitinia del 111. A Como possiede numerose propiet ed
stimato dai cuoi concittadini, anche a Roma un personaggio di grande rilievo: ha rapporti diretti con
lo stesso imperatore Traiano. Muore dopo il 113.
Il Panegirico a Traiano
Il panegyricus indica un discorso solenne, successivamente identificato con lelogio di un sovrano. Il
panegirico a Traiano la redazione scritta e ampliata del discorso di ringraziamento allimperatore
che Plinio pronuncia nel 100, dopo lassunzione del consolato. Si tratta dellunica orazione opliniana
pervenutaci. Il tono encomiastico, teso allesaltazione di Traiano. Allelenco dellle virt politiche e
delle glorie militari del princeps, Plinio coniuga lapprezzamento della sua humanitas, in modo da
segnare la differenza con la tirannide di Domiziano. allo stesso tempo, lautore richiama limperatore
alla modestia e alla cura del bene comune, in quanto Plinio, proprio perch votato alla collaborazione
con il princeps, ritiene di poter influire positivamente su questultimo.
Le Epistulae
Linsieme delle Epistulae di Plinio costituito da 10 libri, nove dei quali ci presentano diversi
destinatari, mentre il decimo contiene invece il carteggio tra Plinio e Traiano, metre lautore era
governatore in Bitinia.Il corpus delle lettere il risultato di una rielaborazione letteraria delle missive
originarie(cfr. Cicerone) e di una loro organizzazione complessiva con criteri di variet tematica.
I primi nove libri mostrano una dimensione fortemente privata esono unoccasione per Plinio per
mettere in mostra se stesso e aprire al lettore una finestra sul bel mondo cui appartiene. Inoltre, in
alcune lettere, fornisce informazioni sulla vita culturale del tempo: egli apprezza non solo lamico
Tacito, ma anche il poeta Marziale.
Lultimo libro di lettere costituisce un prezioso documento storico per la conoscenza dei meccanismi
di amministrazione romana. Plinio informa il princeps sui dettagli della sua attivit e gli chiede spesso
autorizzazioni o consigli su come agire. Interessante la risposta del princeps alla richiesta pliniana
sullatteggiamento da tenere nei confronti delle nascenti comunit cristiane dellAsia Minore, in cui
Traiano gli risponde che non bisogna dare la caccia ai cristiani indiscriminatamente, ma
contemporaneamente gli ricorda che chi viene denunciato come cristiano deve essere punito.
Stile
Lo stile di Plinio si pone sul modello ciceroniano, ma presenta alcune concessioni al gusto moderno.
Ne consegue una prosa uniforme, ma piuttosto impersonale. Dal punto di vista linguistisco, Plinio

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rende in forma letterario il sermo urbanus, la lingua parlata in ambiente cittadino dalle persone colte.
Sono presenti grecismi e termini poetici o politico/amministrativi.

Publio Cornelio Tacito


Vita
Tacito nacque intorno al 55 d.C., probabilmente in Gallia Narbonense (secondo altri nella Gallia
Cisalpina o a Terni). Frequent a Roma la scuola di retorica di Giulio Secondo, e in quegli anni strinse
amicizia con Plinio il giovane. Il matrimonio con la figlia del generale Giulio Agricola diede una
notevole spinta alla sua vita politica, che continu con prudenza anche sotto la tirannide di
Domiziano. Mantenne di pari passo con la propria attivit politica quella oratoria (processo contro
Mario Prisco) e letteraria : inizier a scrivere dopo Nerva.
LAgricola (De vita et moribus Iuli Agricola)
In questa monografia che Tacito dedica al suocero, presente tutto il senso di liberazione per la fine di
Domiziano e per le buone aspettative di libert sotto Nerva e Traiano. Lopera si presenta come una
laudatio funebris, sulla scia delle vite di uomini illustri di ambito senatorio (cfr. Aruleno Rustico opera su Trasea Peto). Fondamentale il concetto che traspare, quasi una soluzione moderata al
problema del rapporto tra aristocrazia senatoria e impero : che anche in circostanze avverse
possibile la pratica della virt. Nel descrivere Agricola alla conquista della Germania, Tacito attua
anche digressioni di interesse etnografico (cfr Commentarii de bello gallico, Cesare), sottolineando
addirittura in un certo modo le ragioni dei vinti -mostrandosi critico nei confronti della feroce
politica espansionistica romana.
Germania (De origine et situ Germanorum)
La Germania viene scritta da Tacito nel 98 dC, quando Traiano coinvolto in una spedizione proprio
in Germania. Lopera ha una chiara impostazione etnografica (con una struttura in due parti -usi e
costumi generici dei Germani; -analisi di ciascuna popolazione). Le fonti usate da Tacito sono qui il
De Bello Gallico di Cesare, le Historiae di Sallustio, e la Bella Germaniae di Plinio il Vecchio -andata
perduta-. Tuttavia probabile che molte notizie che Tacito riporta provengano dalla propria
esperienza personale -forse stato mandato come legato in Germania o in Gallia da Domiziano-.
Il popolo germanico viene dunque idealizzato : rappresentato con lineamenti autoctoni, strettamente
collegate alla ostilit della propria terra. Tuttavia i Germani sono anche lodati come un popolo puro,
coraggioso, spontaneo, che in generale ha una moralit solida e spontanea. Tale lode va letta in chiara
comparativa con Roma che, diametralmente opposta alla morale germanica, ha perso la propria
libertas sprofondando nei vizi e nella corruzione dei costumi (cfr. elogio delle donne germaniche
critica ai costumi delle donne romane; discorso realtivo al ruolo dei liberti nella societ germanica

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critica al potere dei liberti imperiali). Il vero fine ultimo di questopera quello di spingere i Romani a
ricercare la virt perduta; inoltre Tacito mettte anche in guardia Roma da una eventuale accordo tra le
varie popolazione germaniche, che avrebbe sicuramente compromesso la stabilit dei confini romani.
Dialogus de Oratoribus
Scritta intorno all80, dedicata al console Fabio Giusto. Controversa lattribuzione a Tacito, a causa
dello stile ciceroniano ed equilibrato. Il dialogo consiste in un dibattito sulla decadenza delloratoria
(cfr. Quintiliano, Petronio) e avviene in casa delloratore Curiazio Materno, cui presero parte i
maggiori retori dellepoca : Marco Apro, Giulio Secondo, Curiazio Materno. La figura di Tacito viene
individuata nellopinione di Materno, che sostiene che tale decadenza deriva da una limitazione della
libert avvenuta con il principato. Limpero dunquen un male necessario e minore, una realt storica
ineluttabile, che per comporta una necessaria limitazione della libertas (spesso a discapita della
classe senatoria). Proprio questa tesi ha confermato lipotesi di attribuzione tacitiana.
Historiae, Annales
*Annales (ab excessu divi augusti) : eventi compresi tra la morte di Augusto (14dC) e quella di
Nerone (68dC) *Historiae : Dallanno dei quattro imperatori (69dC) alla morte di Domiziano (96dC).
Secondo una testimonianza di Gerolamo, le opere storiche sarebbe state in totale composte da 30 libri
(ripartiti forse in 14 Annales e 16 Historiae oppure in 12 Ann. e 18 hist. -preferibile questultima
interpretazione, divisione in esadi-).
Non vi corrispondenza cronologica tra materia trattata e anno di composizione delle opere : Tacito
scrive prima le Historiae, tra il 100-110 dC, e solo successivamente gli annales. Inoltre nel proemio
delle Historiae, Tacito afferma di voler trattare in unopera successiva dei principati di Nerva e
Traiano : tuttavia la successiva composizione degli Annales (e dunque la scelta di dedicarsi ad
unepoca passata) ha creato molti interrogativi agli studiosi. Ci sono varie interpretazioni (tra cui
spicca la probabile insoddisfazione di Tacito nei confronti del principato autocratico di Adriano), che
comunque delineano in genere un sentimento pessimistico pi forte e di forte sfiducia nella relt a lui
contemporanea, che lo ha portato a scegliere di trattare un argomento passato.
Metodo storiografico
Tacito scrive opere annalistiche, ossia ripercorrendo anno per anno tutti gli avvenimenti storici
(inquadra le Historia nel proemio nel 69 tramite la citazione dei consoli). Tacito utilizza un metodo
storiografico pragmatico e attento ai fatti e allo studio delle loro cause, sulla scia degli esempi greci
dati da Tucidide e Polibio. Per Tacito dunque vitale loggettivit della propria narrazione. Non
mancano elementi poetici, secondo la formula ciceroniana che definisce la storiografia unopus
oratorium maxime. Alcuni passi della storiografia tacitiana hanno una notevole influenza drammatica
(cfr. Sallustio, Seneca -tragedie), che si esplica in passi di narrazione tetrale e a tinte noir. Vi sono
consapevoli allusioni allepica virgiliana (Historiae, lotta tra Otone e Galba II libro Eneide).
Sine ira et studio
Due elementi fondamentali che spiccano nella storiografia tacitiana sono il moralismo (ossessione
della virt) e il pessimismo. Tale carattersitica sembra contraddire quanto Tacito afferma allinterno
del proemio degli Annales (Ann 1.1), ossia di voler trattare i fatti sine ira et studio. Sicuramente,
nellanalizzare i fatti storici riportati da Tacito, bisogna tenere presente la sua origine e visione
senatoria, naturalmente insofferente nei confronti della carenza di libert che il principato comporta.
Tuttavia, gli studiosi sono concordi nel definire per lo pi oggettivo il racconto tacitiano. Dunque

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possiamo concludere che le Historiae e gli Annales sono opere storicamente attendibili, ma non
totalmente imparziali. Luso delle fonti fondamentale in Tacito : si ricordi che, nello scrivere della
morte di Plinio il vecchio, lo storico chiede al nipote Plinio il giovane un resoconto epistolare della
morte dello zio. Tacito dunque selettivo e utilizza fonti attendibili, tra cui gli acta senatus e gli acta
diurna (rendiconti del senato e di vita politica quotidiana), oltre a lettere e memorie private
(Agrippina), o i cosdetti rumores popolari -cui per guarda con diffidenza-. Naturalmente vi sono tra
le fonti anche altre opere storiografiche, che Tacito tuttavia non accetta mai come attendibili senza
prima condurre ulteriori analisi e studi. Si ricordino Noniano e Aufidio Basso (Tiberio), Cluvio Rufo,
Fabio Rustico e Plinio il Vecchio (Nerone).

Il rapporto con il principato


Come gi detto, la naturale origine senatoria non poteva che porre Tacito in antitesi con i valori del
principato, e, specialmente lddove sfociava in regimi particolarmente autocratici, a rimpiangere la
vecchia libert della repubblica. Tuttavia, se vero che limpero limita le libert, anche riconosciuto
da Tacito come inelluttibilit e necessit storica. Il principato lunico modo per mantere la pace in
un imprero dalle cos estese dimensioni : dunque il male minore, qualcosa che Tacito sa di non
poter cambiare ma che talvolta fatica a mandar gi. Il pessimismo il diretto prodotto di questo
sentimento : le speranze tacitiane di concordia tra principatus e libertas con Nerva e Traiano si sono
rivelate infondate, andando ad alimentare un sentimento sentimistico che si respira particolarmente
forte nella descrizione di scene drammatiche, nel senso letterale del termine.
Gli imperatori
Tuttavia, il giudizio di Tacito sugli imperatori vario -anche se nella maggior parte dei casi negativi-.
Negativo il giudizio su Galba (debole), Otone (unico atto dignitoso = suicidio), Vitellio (dissoluto).
Particolarmente interessanti sono i ritratti degli imperatori precedenti : Traiano rappresentato come
un tiranno sospettoso e crudele, Claudio debole e succube dei liberti. Queste descrizioni hanno
prodotto pagine di altissima letteratura. Tra queste rappresentazioni, spicca in assoluto la descrizione
tacitiana di Nerone, e in particolare lindagine psicologica ed introspettiva che Tacito conduce. Figura
complessa, Nerone viene dunque rappresentato come un eroe noir, oscillante tra crudelt e follia.
exempla virtutis
Come lo stesso Tacito afferma, possono esistere uomini buoni sotto principi cattivi. Diverse sono le
rappresentazioni degli exempla virtutis, tra cui spicca in primis quella del suocero Agricola, cui dedica
lomonima opera. Tuttavia, tali exempla virtutis non hanno alcuno impatto sulla realt rappresentata
dallo storico : sono infatti deboli barlumi di luce in un buio pessimismo che avvolge le speranze
stoiche del primo principato. Da ricordare dunque la rappresentazione di valorosi generali quali
Germanico, Corbulone, Virginio Rufo, ma ancora di pi quelle descrizioni note con il nome di elogio
di uomini illustri. In particolare, si ricordi la morte di Seneca, di Petronio, di Trasea Peto.

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Lingua e Stile
Lo stile di Tacito eclettico e varia a seconda dellopera e del periodo in cui scrive.
-NellAgricola, lo stile si alterna tra rappresentazioni storiche (il cui modello Sallustio -periodire
mosso e asimmetrico, variatio-) e retoriche (Cicerone, Livio).
-Nella Germania Tacito utilizza uno stile pi lineare : forse risente dellinfluenza della sententia
senecana. // -Il Dialogus, come gi accennato precedentemente, caratterizzato da uno stile di tipo
fortemente retorico e ciceroniano (cfr Quintiliano) : questo stato il principale motivo di incertezza
nellattribuire tale opera a Tacito.
-Nelle Historiae e negli Annales, infine, la prosa tacitiana raggiunge il massimo livello artistico di
rappresentazione : una forte brachilogia (brevitas) porta linconcinnitas a dimensioni estreme,
esasperando quello che era lo stile sallustiano, fino a stravolgerlo del tutto. In poche parole Tacito
racchiude densi concetti, e ci provoca sententiae, diverse da quelle senecane : le frasi a effetto
tacitiane hanno lobbiettivo di colpire moralemente il lettore in tutta la drammaticit dei concetti
rappresentati, facendo leva sul concetto di gravitas*. Lo stile della storiografia di Tacito , dunque, la
massima espressione della dimensione caotica che vive il periodo di cui tratta. Si ricordi anche luso
di arcaismi* (conferire solennit, gravit alla prosa), e linserimento di termini di valenza poetica.

Lucio Apuleio (Lector intende : laetaberis!)


Lucio Apuleio nacque a Madaura (in Africa Settentrionale -Algeria-) nel 125 e mor nel 170 dC.
Visse sotto Antonino Pio e Marco Aurelio. Gli elementi bigorafici provengono direttamente dalle sue
opere : sappiamo che studi a Cartagine e ad Atene, e che viaggi molto (soggiornando anche a
Roma). Durante i suoi viaggi viene iniziato a culti misterici. Rilevante il processo tenutosi nel 158 o
159 dC in cui Apuleio viene accusato di magia (aveva sposato la madre di un suo amico africano,
viene accusato di aver corrotto la donna con larte magica Apologia unica opera giuridica che
ci perviene del periodo imperiale). Tornato a Cartagine dopo i propri viaggi, continu la propria
attivit di oratore e conferenziere.
Apuleio si occup di tutti i generi letterari, coltivando interessi anche filosofici e scientifici. Si
ricordino, tra le opere :
-Metamorfosi (o Lasino Doro, cfr. Agostino); -Apologia; -Florida; -De Platone et eius dogmate, De
deo Socratis, De mundo.
Metamorfosi
Le Metamorfosi sono conosciute anche con il nome di asino doro, utilizzato per la prima
volta da Agostino (*descrivere la qualit dellopera, *descrivere le virt di Lucio nel superare
le peripezie). Alcuni esempi di fonti sono lopera di Lucio di Patre Metamorfosi, che ispir un
successivo romanzetto intitolato Lucio o lasino (che venne erroneamente attribuito a Luciano
di Samosata). Il romanzo di Apuleio differisce notevolmente nelle proprie connotazioni
filosofico-religiose : lasino, in relazione al culto di Iside, assume un valore simbolico
negativo e malefico.
Il romanzo strutturato in tre parti principali. La prima narra le vicende fino alla
trasformazione in asino, la seconda narra delle peripezie che Lucio affronta sotto forma

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asinina, intervellate da numerose novelle. La terza tratta del ritorno di Lucio allaspetto
umano ed lontana dai toni umoristici in quanto carica di significato simbolico.
La struttura del romanzo tutto fuorch lineare : lintreccio delle vicende con inserzioni di
tipo novellistico crea unecletticit della rappresentazione, anche attraverso linserimento di
personaggi secondari (Amore e Psiche narrato da una vecchia signora). La favola di Amore
e Psiche descritta per mezzo di toni fiabeschi, in cui si ritrovano tutti i tpoi della fiaba eroina allontanata dalla famiglia, contrapposizione antagonisti - aiutanti ecc.- (si ricordino gli
studi condotti da Vladimir Propp). Oltre allinfluenza della fiaba si notano toni che vengono
ripresi dallepica e dalla poesia alessandrina (nella descrizione dellintervento divino nelle
vicende umane).
Linterpretazione allegorica delle metamorfosi la seguente : il protagonista viene punito per
la sua infelice curiosit, da cui deriva la propria punizione, ossia la trasformazione in asino.
Successivamente, in seguito ad una serie di prove, riuscir ad ottenere la salvezza, soprattutto
grazie allappoggio della divinit : la finalit dellopera dunque svelata nelliniziazione
isiaca. **tale stesso iter di salvificazione riprodotto allinterno della favola di Amore e
Psiche.
A questa finalit mistica e pedagogica correlata al culto di Iside si affianca una vena
esclusivamente narrativo-edonistica, che stimola linserimento di racconti e novelle. Le
digressioni novellistiche espirmono infattiil gusto del racconto fine a se stesso (cfr. Giovanni
Boccaccio).
Lapologia
LApologia la rielaborazione letteraria del discorso difensivo che Apuleio pronuncia nel 158/159
dC, relativo allaccusa di essersi avvalso di tecniche magiche per sedurre Pudentilla. Lorazione pu
essere divisa in tre parti :
i) captatio benevolentiae al giudice, demolire la credibilit degli accusatori e smentire le loro calunnie
ii) Distinzione tra magia nera e magia bianca (coordinata con religione e filosofia mago-filosofo).
Tale parte in particolare caratterizzata da diverse digressioni di carattere erudito/filosofico.
iii) Finale teatrale : Apuleio mostra il testamento di di Pudentilla in cui lintera eredit viene lasciata
al figlio. Dunque le accuse contro Apuleio sono infondate.
-La struttura del racconto ciceroniana. Tuttavia anche molto presente, nellinserimento di
ornamenti ed artifici retorici, linfluenza della seconda sofistica. Tale discorso lunica orazione
giudiziaria di epoca imperiale giuntaci integra.
Opere minori
Florida : 23 brani tratti da declamazioni e conferenze.Temi vari differenti interessi
culturali di Apuleio
De Platone et eius dogmate compendio in due libri sul pensiero di Platone.
De deo Socratis parla del demone di Socrate
De Mundo
Ispirazioni, temi, toni
Dato il proprio carattere eclettico, vi sono diversi nuclei ispiratori a seconda delle varie opere. Si
riconoscono innanzitutto un gusto profondamente retorico liberamente ispirato alla scuola della
seconda sofistica, la visione mistica e filosofico/religiosa di Apuleio (profondamente influenzata dal

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neoplatonismo e dal culto di Iside) -riguardo al sincretismo religioso al misticismo salvifico-. La
risultante di questi temi non pu che essere una produzione letteraria varia e dai caratteri molteplici.
A tutto ci si aggiunge linteresse per il gusto della narrazione fine a se stessa, capace di unire al finto
narrativo anche alcuni elementi di realismo descrittivo (con tutta lattenzione che luso di tale termine
comporta), specialmente riguardo la descrizione dei personaggi. Utile lescamotage della
trasformazione di Lucio in asino, che permette di osservare la realt da occhi estranei, permettendo
una nuove oggettivit della rappresentazione.
Lingua e stile
Lo stile di Apuleio caratterizzato da una spiccata variet. In particolare fondamentale ricordare
lalternanza tra invenzione favolistica e realismo, che arriva a spaziare tra i toni macabri e ironici
delle prime due parti delle Metamorfosis fino alla compatteza formale dellultima parte del romanzo,
imbevuta di connotazioni religiose, vicina quasi ad una preghiera. Il tono della narrazione spontaneo
e colloquiale, probabilmente ispirato a Plauto e Marziale. Non mancano la ripresa di alcuni generi
letterari in chiave ironica, come ad esempio dellelegia amorosa (cfr. battaglie tra Lucio e Fotide).
Tipico dello stile di Apuleio la predilezione di figure di suono, quali assonanze e omoteleuti. Il
lessico un impasto di voci colloquiale, volgarismi, neologismi, termini rari e preziosi.
Le metamorfosi saranno riscoperte da Giovanni Boccaccio, che le prese ad esempio quale ispirazione
della propria letteratura novellistica.

Apologetica
-Differenza sostanziale tra pars orientis (a contatto con gli ebrei e altre religioni, pi tollerante nei
confronti del paganesimo), e pars occidentis (pi intransigente nei confronti dei culti pagani).
-Acta Martyrium (Acta Martyrium Scillanorum)
-Passiones (morti dei martiri con particolare pathos e drammaticit) (Passio Perpetuae et Felicitatis)
-Vite dei santi, genere agiografico. Si diffonde nel IV secolo (Vita Cypriani)
Tertulliano
Vive in Africa (Cartagine) nel II sec. dC. Studia retorica e diritto, esercita come avvocato a Cartagine
e poi a Roma. La sua produzione si distingue in :
-opere apologetiche
ad nationes (contro i pagani);
apologeticum : pi antico dellOctavius. Diviso in due parti 1) difesa dei cristiani 2) attacco dei
pagani. Afferma che le persecuzioni sono controproducenti : esaltano la vita del cristiano nel martirio
-opere etico-disciplinari. Opere morali di vita cristiana. Ad uxorem, de culto feminarum, de corona
(questione dei cristiani in rapporto con il servizio militare). -opere antieretiche
De praescriptionae ereticorum

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Minucio Felice
Octavius un dialogo tra Cecilio (pagano) e Ottavio (cristiano). Ognuno espone le proprie teorie,
alla fine Cecilio si converte. Si tratta di un dialogo di stamo ciceroniano, indirizzato ad una classe
colta, lo stile pi conciliante e meno aggressivo. Probabilmente anteriore allapologeticum di
Tertulliano.
Cipriano
il vescoco di Cartagine. Si occupato della questione dei lapsi, disputa con il papa. Viene esiliato
nel 257 e martirizzato nel 258. Scrive numerose opere di argomento apologetico-etico-morale, tra le
quali si ricordi il De Lapsis (in cui lui assume una posizione neutrale, cfr. sacrificati/libellatici).
Scrisse anche un epistolario, lunico esempio allinterno del genere apologetico.
Arnobio
Adversus nationes scrive con toni molto aspri, non conosce molto bene la Bibbia
Lattanzio
Probabilmente allievo di Arnobio, fu in buoni rapporti con limperatore Costantino (e forse precettore
del figlio nel 317). Si f conciliatore tra paganesimo e cristianesimo, molto colto (conosce bene i
classici) e scrive unenorme quantit di opere. Si ricordino il de ira dei, il de opificio dei. Tra le opere
pi importanti :-Divinae Institutiones opere con intento didattico sulle questioni dottrinali della
religione cristiana. Spesso commette gravi errori teologici. -De mortibus persecutorum toni
molto aspri, se la prende con chi perseguita i cristiani, affermando che Dio ha in serbo per loro duri
punizioni e (per lappunto) morti atroci.
Commodiano : primo poeta dellapolegetica : scrive le instructiones con intento apologetico e
lapologeticum con intento didattico-dottrinale

Patristica
Ambrogio
Strage di tessalonica, 390 porta Teodosio a chiedere scusa di fronte al popolo
Exameron
Influneza di Basilio di Cesarea (che aveva scritto Exameron) interpretazione allegorica della
Bibbia, Ambrogio cerca di trarre dai testi sacri un senso morale. Commento al libro della genesi.
Alcune opere di argomento etico-pedagogico De Virginibus De Officis Ministrorum (doveri dei
sacerdoti, riprende il De Officis di Cicerone).
Episodio dellaltare della vittoria, cfr Simmaco
Inni sacri
Canto corale attribuito ad Ambrogio. A Milano cerano sempre scontri tra eretici ariani e cristiani.
Nel 386 lumperatrice Giustina, protettrice degli eretici ariani aveva assegnato delle basiliche agli
ariani, basili che vennero per occupate dai cristiani. I cristiani per farzi forsa lun laltro cantano
questi inni. Si pensa che siano soltanto quattro.

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Stile formazione classica, riferimenti alla letteratura classica latina. Parole di derivazione biblica.
Ha un linguaggio molto conciso, con poche parole riesce a trasmettere immagini molto forti.

Gerolamo
Uno dei padri della chiesa. Vive nella seconda met del quarto secolo dC. Allievo di Elio Donato.
Riceve una istruzione di stampo classico. Grande ammiratore dei testi classici, non si pu non
usufuire del patrimonio classico. impossibile scindere la letteratura classica da quella cristiana.
Viaggia, studia la lingua ebraica. Dal papa Damaso gli viene commissionata una traduzione della
Bibbia in latino, poi conosciuta come Vulgata, che viene scritta a Betlemme (nuovo testamento lo
scrive a Roma rifacendosi alla vetus latina e alla bibbia dei 70 -greco-. Si dedica allantico testamento
quando sta a Betlemme in Palestina. Alla fine si rif alla tradizione ebraica). . Scrisse anche
unepistolario, dai toni molto intimi (cfr. Crisi paganesimo vs cristianesimo Dio lo accusa di
essere un ciceroniano e non un cristiano). Si pu condannare moralmente il mondo classico, ma non
la sua letteratura. Il Chronicon (scritto in greco da Eusepio di Cesarea), compendio di storia
universale : Gerolamo traduce la seconda parte e la aggiorna. Scrive anche il De Viris Illustribus,
sulle orme di Svetonio. Gerolamo prese anche le sue posizioni a favore di Origene (nella controversia
origeniana) con la redazione del Contra Rufinum.
Agostino
Nasce in Numidia, studia a Madaura e a Cartagine. pagano ( stato vicino al manicherismo), si
convertir solo in successione. Professore di retorica. Legge Hortensius di Cicerone che lo avvia allo
studio della filosofia (cor inquietum). Grazie a Simmaco si trasferisce a Milano, ed entra in contatto
con Ambrogio che lo porta alla conversione (importante per la conversione la figura della madre
monica). Diventer vescovo di Ippona in Africa.
Scrive Argomenti etico-disciplinari de virginitate
Scritti contro le eresie de moribus manichaeorum (manicherismo, stessa eresia precedentemente).
Scritti di argomento filosofico de vera religione
Confessiones : Sono opere che scrive dopo la conversione, dopo che diviene vescovo. Confessione
non solo confessio peccatorum, ma anche confessio laudis. Vi un duplice destinatario : uno luomo
(se stesso, il lettore ammonire il lettore), laltro Dio. Sono unopera innovativa : non sono una
pura autobiografia. Riprende solo le tappe che hanno costituito la sua evoluzione spirituale
(Hortensius di Cicerone), la sua sofferenza spirituale termina con la confessione. La sua opera
contiene anche confessione dei peccati. Genere epesegetico, biografico, spirituale. Il tempo va
considerato allinterno della propria interiorit tempo come distensio animae.
De civitate Dei
Scritto dopo il sacco di Roma del 413. Lopera presenta unintento apologetico : i pagani accusarono i
cristiani del Sacco di Roma. Agostino si scaglia contro i pagani ricercando nella storia di Roma le
colpe commesse dalla Roma pagana. Il fine non solo apologetico : Agostino vuole anche illustrare il
progetto di Dio. Secondo Agostino esiste un disegno divino che attraverso trasversalmente ogni epoca
e civilt. Contrappone due citt : civitas dei (Gerusalemme citt celeste uomini che amano Dio,
Abele) e la civitas diaboli (Babilonia citt terrena uomini che amano se stessi Caino). La
storia avr un senso solo dopo il giudizio universale di Dio.

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Stile : molto elegante, retorico, ricco di riferimenti al mondo classico e biblico. Riprende molto
seneca, sintassi paratattica. Usa uno stile semplice.

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Poesia : Lucrezio
Vita
-Notizie scarse sulla vita, sicuramente vissuto nel I secolo e morto a circa quarantanni.
-Figura di Gaio Memnio, aristocratico : i) Lucrezio cliens ii) Lucrezio aristocratico
-Si pensava frequentasse lalta societ intellettuale romana (Memnio, Cicerone, Cornelio Nepote)
-Forse di origine campana
Cicerone e autori cristiani
-San Gerolamo follia che lo ha spinto al suicidio (religione cristiana mal sopportava la filosofia
epicurea)
-Cicerone loda la sua poesia, ma assolutamente opposto allepicureismo (anche se non si
scaglier mai direttamente contro L. -critiche ad Amafinio e Cazio-)
Pensiero Epicureo appoggiato da Cesare
-piacere (inteso come assenza di dolore)
-lodi dellotium
-condanna delle passioni
-non v nulla dopo la morte
-universo infinito ( opposta alla visione Aristotelica)
-amore e amicizia (amicizia contro principi familias)
Risposta di Lucrezio
-Scrive unopera sul pensiero epicureo, consapevole sia del sospetto sia del fascino che destava.
-Chiarezza dei contenuti, rigore dei ragionamenti, raffinatezza dello stile
-Poesia come escamotage pedagogico per insegnare lepicureismo rappresentazione delle
immagini
-Intento moralmente educativo sollevare dalla forte crisi dei valori
-non vi in tutto ci una polemica di carattere politico-sociale
Modelli poetici
-Modello letterario principale Ennio, autore degli Annales, scrive per primo in esametri e recupera
alcune tematiche epicuree (uso di arcaismi per recuperare Ennio).
-(ovviaemente)Epicuro, Parmenide, Empedocle.
-poesia didascalica alessandrina I fenomeni di Arato di Soli
De Rerum Natura : cose da ricordare
-7500 esametri in sei libri (I-II fisica; III-IV natura e uomo; V(mortalit del mondo)VI(spiegazione razionale dei fenomeni) cosmologia)
-Contrasto Inno a Venere // Peste di Atene ( concetto di necessario)
-Potenza delle immagini (per gli epicurei era importante lesperienza sensibile), e uso di immagini
analogiche (corpi invisibili del vento paragonati a quelli visibili dei fiumi)
-Visioni massima potenza della natura terremoto, eruzione vulcanica intento didascalico e
pedagogico

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Stile : figure retoriche, impressioni fonetiche, parole composte, arcaismi (da AE ad AI, da ES a
IS) , traduzione vocaboli filosofici greci (atoms = semen). Uso di un esametro pi raffinato di quello
di Ennio, ma abbastanza rozzo rispetto a quello Virgiliano e dei neteroi.
Appunti in classe :
i) Tetrafarmaco : soluzione a
morte la soluzione che non viene percepita, quando c la morte non ci siamo noi, e quando ci
siamo noi non c la morte
dei sono indifferenti (ataraxia) alle questioni umane
dolore se insopportabile mortale e dunque avr una fine, se non mortale sopportabile
felicit data dallassenza del dolore privazione
ii) Fisica Clinmen (contatto con gli atomi) meccanicismo
Lucrezio
Edito princeps del De Rerum Natura nel 1473.
Primo ottocento porta primo lavoro filologico : alcune ripetizioni fanno pensare a varie
interpretazioni.
Ledizione di Diels del 1923 mostra che tali anomalie sono in realt desiderio dellautore.
Bentley mette in evidenza la vastit dellinno a Venere probabile ripresa dei versi omerici
Cicerone parla di lucrezio in unepistola al fratello Quinto dicendo multis luminibus ingenii, multae
tamen artes, dove ingenio capacit poetica e creativa, ars dote stilistica. Per Cicerone, nella
poesia, un eccesso di elaborazione rende larte artificio. Ovidio dir che Lucrezio grande poich
possiede entrambe le facolt.
Orazio e Virgilio non lo nominano
Lattanzio, autore cristiano, lo nomina nel IV secolo d.C. San Girolamo ce ne parla nel Chronicon,
descrivendo alcuni tratti particolarmente movimentati del De Rerum Natura come deliri mossi dalla
follia. Il verbo delirat interpretato sia come delirare nel senso di dire cose folli, sia in quello di
essere propriamente folli.
L. muore probabilmente nel 55 a.C. Elio Donato (V sec. d.C.) scrive che lanno della morte di
Lucrezio lo stesso della nascita di Virgilio coincidentia. Virgilio nasce nel 70 a.C., ed il 53 a.C.
quando ha 17 anni. Ettore Paratore ipotizza un errore nella datazione dovuto alla mala interpretazione
delle sigle dei nomi dei consoli.
Si ipotizzato che fosse morto a 40 anni.
Interpretazione dellInno a Venere
E difficile interpretare la scelta di aprire un poema epicureo con uninvocazione ad una divinit del
pantheon romano : probabilmente rappresenta un tpos letterario del genere poetico e forse, in chiave
allegorica, la componente rigeneratrice e nutrice della natura.
Il piacere potrebbe essere o catastematico o cinetico. Probabilmente Venere rappresenta lispirazione
del saggio, che attraverso un piacere passeggero si volge alla ricerca del piacere catastematico pi
puro.
*nomina di Calliope allinterno del VI libro.
Altre interpretazioni sono :
*dea della pace *opposta a Marte dio della guerra *ripresa del conflitto empedocleo

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Letteratura Latina, programma e indice


-Seneca (pg. 5)
-Petronio (pg.8)
-petronio 8

-lucano 10
-persio 13
-giovenale 14
-stazio 17
-valerio fiacco 18
-marziale 19
-svetonio 21
-plinio 22
-tacito 23
-apuleio 26
-apologetica 28
-patristica 29

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