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Evangelizzare significa divulgare la buona notizia che Gesù Cristo è morto per i nostri peccati, che è risorto dai morti secondo le Scritture, che regna in quanto Signore e che ora offre, a tutti coloro che si ravvedono e che credono, il perdono dei peccati e il dono dello Spirito Santo per renderci liberi. La nostra presenza cristiana nel mondo è indispensabile all’evangelizzazione, come pure un dialogo aperto per meglio comprendere il prossimo. Ma l’evangelizzazione in sé è la proclamazione del Cristo biblico e storico come Salvatore e Signore in vista di persuadere le persone a venire a lui per essere riconciliati con Dio.Questa definizione di evangelizzazione, che ci offre John Stott nel suo commento al Patto di Losanna, ci riconduce al mandato che lo stesso Gesù ha dato alla sua chiesa in Matteo 28: 19-20 «Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».
Evangelizzare significa divulgare la buona notizia che Gesù Cristo è morto per i nostri peccati, che è risorto dai morti secondo le Scritture, che regna in quanto Signore e che ora offre, a tutti coloro che si ravvedono e che credono, il perdono dei peccati e il dono dello Spirito Santo per renderci liberi. La nostra presenza cristiana nel mondo è indispensabile all’evangelizzazione, come pure un dialogo aperto per meglio comprendere il prossimo. Ma l’evangelizzazione in sé è la proclamazione del Cristo biblico e storico come Salvatore e Signore in vista di persuadere le persone a venire a lui per essere riconciliati con Dio.Questa definizione di evangelizzazione, che ci offre John Stott nel suo commento al Patto di Losanna, ci riconduce al mandato che lo stesso Gesù ha dato alla sua chiesa in Matteo 28: 19-20 «Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».
Evangelizzare significa divulgare la buona notizia che Gesù Cristo è morto per i nostri peccati, che è risorto dai morti secondo le Scritture, che regna in quanto Signore e che ora offre, a tutti coloro che si ravvedono e che credono, il perdono dei peccati e il dono dello Spirito Santo per renderci liberi. La nostra presenza cristiana nel mondo è indispensabile all’evangelizzazione, come pure un dialogo aperto per meglio comprendere il prossimo. Ma l’evangelizzazione in sé è la proclamazione del Cristo biblico e storico come Salvatore e Signore in vista di persuadere le persone a venire a lui per essere riconciliati con Dio.Questa definizione di evangelizzazione, che ci offre John Stott nel suo commento al Patto di Losanna, ci riconduce al mandato che lo stesso Gesù ha dato alla sua chiesa in Matteo 28: 19-20 «Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente».
L’ IMPORTANZA DELLA RELAZIONE FRA
EVANGELIZZAZIONE E DISCEPOLATO,
ANCHE ALLA LUCE DEGLI SCRITTI DIJ. STOTT
Dal Grande Mandato alla societa post moderna
Dario Coviello
31/01/2013L’ importanza della relazione fra Evangelizzazione e Discepolato,
anche alla luce degli scritti di J. Stott
Definizione di Evangelizzazione
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Questa definizione di evangelizzazione, che ci offre John Stott nel suo commento al Pato
di Losanna, ci riconduce al mandato che lo stesso Gesit ha dato alla sua chiesa in Matteo
28: 19-20 «Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del
Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose
che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’etd
presente». Stott nella sua definizione evidenzia oltre al dovere di divulgare “la buona
notizia” la necessita di non nascondere il costo del divenire discepoli di Cristo, stabilendo
cosi una relazione diretta fra evangelizzazione e discepolato.
Questa relazione la ritroviamo chiaramente in un’altra espressione di Gesu dove dice:
«Se uno vuol venire dietro a me, rinunci a se stesso, prenda la sua croce e mi segua».
Percid Gest chiama ancora oggi tutti coloro che lo seguono a rinunciare a se stessi, a
prendere la propria croce e identificarsi con la propria comunita. II risultato
dell'evangelizzazione include l'obbedienza a Cristo, I'incorporazione nella sua chiesa e
un servizio responsabile nel mondo. Senza questi elementi non si pud dunque parlare di
una reale evangelizzazione.
Pato BOLOGNES! (a cura di, Dichianegin’ easels, Dehoniane, Bologna, 1997, p. 52
Me, 1624In proposito sempre Stott nota infatti che Gesil, in Giovanni 20:21 afferma di averci
mandati nel mondo allo stesso modo in cui il Padre ha inviato Lui.’ Stabilisce cosi un
modello preciso, al quale dobbiamo riferirci se vogliamo essere suoi discepoli. Nel
vangelo di Marco 10:45 infine l’autore ci fa scoprire la ragione per cui Cristo é venuto:
Servire, piuttosto che essere servito,’ la stessa motivazione dunque che dovra spingere
‘ogni suo discepolo a un servizio responsabile nel mondo.
cepolato ed Evangelizzazione
Per avere una comprensione biblica del discepolato dobbiamo ritornare al tempo
dell'awento della cristianita, e in modo particolare al periodo precedente a Costantino
per scoprire come, nei primi documenti apostolici, 'evangelizzazione e 'ingresso delle
persone nella chiesa implicavano la conversione e la trasformazione in tre aree della
vita: credenze, comportamento e appartenenza.
Nel primo secolo, rileva Pawson, «essere membro della Chiesa non era qualcosa di
formale (il nome registrato in un libro), ma funzionale (un ruolo nel Corpo). Le uniche
condizioni per essere considerato membro di una chiesa locale a tutti gli effetti erano le
quattro discusse in questo libro: pentimento, fede in Cristo, battesimo in acqua e
battesimo nello Spirito Santo.»*
U’awento del cristianesimo come religione di massa, e la conseguente alleanza fra stato
e chiesa ha spostato questo asse, convincendo questa che fosse preferibile usare la forza
enon la fede per poter esercitare un incisivo controllo sociale.®
Oggi in una societa post-cristiana e secolarizzata, la cultura tipica della cristianit& ha
lasciato il posto a ideologie prevalentemente secolari e al pluralismo religioso. Cosi al
diffondersi di un comune sentire, dominato dal soggettivismo e da un cinico
esistenzialismo la chiesa spesso risponde creando un parallelo “esistenzialismo
3 JOuN Stor, Misione Crisona nel mondo modeme, Elzioni G.B.U, Roma 1978, p. 2.
“ip. 28
S Davin Pawson, La Nermle Nassta Del Cristian, tad it, Edizioni Patmos, Perugia 1993! p. 341
Rowse, “Dry Bones in the West”, in WD, Taylor ed, Global Missiology for the 21st Century, Baker, 2001, p. 449,
2cristiano”, che “disprezzi la storia a vantaggio dell’esperienza e demitologizzi la
resurrezione riducendola a un incontro interiore con la realta». 7
Muovendbosi in questa direzione infatti anche il mondo evangelico, in relazione al modo
credere”, piuttosto che sulla
esperienza di fede, e sulla manifestazione di una vita coerente con il modelo proposto
da Gesu.
in cui le persone accettano Gest, ha posto l’accento sul "
La conversione in questo modo si riduce a una esperienza soggettiva interiore, fondata
sull'acquisizione di nuove idee e informazioni e la grande tentazione nella
evangelizzazione di questa societa post moderna diventa nascondere il costo del
discepolato, evidenziando solo gli aspetti individualistici della conversione.
Soprattutto nelle societa occidentali, dove si @ maggiormente sviluppata la
secolarizzazione, stratificandosi sulla preesistente cultura religiosa (é il caso ad esempio
degli Stati Uniti), si @ creato un nuovo paradigma che Rodney Clapp chiama
“revivalismo”. «Questa parola implica realmente un contesto costantiniano. II
revivalismo tenta di far rivivere o di rivitalizzare la preesistente, ma ora latente, fede dei
cristiani per nascita. Esso presuppone una conoscenza dei linguaggi e delle pratiche della
fede. E una strategia evangelistica che dipende dalla popolazione protestante
dell’America».® Secondo questo modello di evangelizzazione di massa percid per
diventare cristiani «non c’é bisogno di imparare e di partecipare a un nuovo stile di vita
incarnato in una comunita particolare, visibile. E necessario solo che ci si senta
individualmente risvegliati.?
In questa forma di evangelizzazione, che dall’ America viene esportata in molti Paesi
Europei, non viene posta quindi una sufficiente attenzione sul significato
dell’appartenenza, del trovare un senso, una direzione, col divenire parte di una nuova
comunita
Anche in Italia, di fronte a un certo nominalismo di facciata, che spinge moltia sostenere
V'appartenenza alla chiesa cattolica, |’azione evangelistica speso si é trovata a disagio
nell'includere il discepolato. Sottolineare la necessita di appartenenza effettiva e
JOHN STOTT, Missone Cristiana ct. . 55,
SRODNEY CLAPP, A Penlar Peeple Te Chums as Calture in a post Chri Seve, Inter Varsity Press, 1996, p. 163partecipata a una nuova comunita, per un verso si scontra con il sentimento di
identificazione tradizionale al cattolicesimo di alcuni e per [altro con il diffuso
sentimento di soggettivazione e di pluralismo religioso in base al quale non occorre
aderire a una comunita ma semplicemente credere in Gesu per essere cristiani.
Conclusione
II discepolato & parte integrante del messaggio evangelistico. Gest ci chiama a «lasciare
ogni cosa»"® per seguirlo, dunque poter essere suoi discepoli. Per riuscirci occorre che
ogni credente sia disposto a rinunciare a se stesso, mettendo in pratica gli insegnamenti
di Gest" che attraverso il suo esempio domanda al credente una vita al servizio del
mondo. Tuttavia nell’ attuale societa post moderna il messaggio evangelistico tende a
spostare l'attenzione pit sull’esperienza individuale e soggettiva che non sulla necesita
di credere, e vivere coerentemente, entrando a far parte della chiesa in modo attivo,
cio® con un ruolo.
In definitiva il discepolato, afferma Stott, é l'altra faccia dell’evangelizzazione, di cui
parte integrante, divenendo lo strumento grazie al quale la chiesa manifesta una
presenza positiva nel mondo. €” grazie a questo infatti che la chiesa, come accadeva per
quella delle origini, pud attrarre in positivo l’attenzione, esprimendo concretamente il
messaggio che predic.” Non pud esserci evangelizzazione senza la chiesa, conclude
Stott, «ll messaggio procede da una comunita che lo incarna e che accoglie nella sua
comunione chi lo accoglie. Per la chiesa questo fatto ha un’immediata azione di appello
all'impegnoy."? Da questa relazione fra l'evangelizzazione e il discepolato scaturisce la
presenza pratica, visibile e positiva della Chiesa nel mondo che, oltre a predicare il
messaggio lo incarna. Viene cosi applicato il modello lasciatoci da Gesil che, oltre a
mandarci nel mondo, ci ha lasciato il comandamento «Ama il tuo prossimo come te
stesso».™
Lesa
1 Ge 1: 22-25; Me 7.21
JOHN Storr, Mision Cristiana 6. pp. 67-68,
ivi. 68
1 Me 2238,
Prospettive ecumeniche nell'ottica pentecostale. L’unità della Chiesa come azione dello Spirito.Dall’etica sociale del movimento ecumenico alla dimensione escatologico-esperienziale del pentecostalesimo