La Procura di Torino ha fatto ricorso in Cassazione contro la decisione del GUP di
derubricare il reato contestato al proprietario svizzero plurimiliardario dell'Eternit di Casale,
che chiuse la fabbrica nel luglio del 1986 per autofallimento, da omicidio volontario e omicidio colposo. L'AFeVA di Casale (Associazione Familiari Vittime dell'Amianto) capitale mondiale della lotta all'amianto e punto di riferimento imprescindibile, grazie alle sue attivit e al suo archivio, condivide la decisione della Procura di Torino, in quanto, qualunque sar la decisione della Cassazione, essa non pu cancellare la decisione della Corte Costituzionale del luglio scorso. Quesr'ultima infatti ha rigettato il ricorso dei difensori dello svizzero, che puntavano all'impossiblit del bis in idem (essere processati due volte per lo stesso reato), perch il fatto lo stesso (la distruzione dell'ambiente operata dall'Eternit a Casale e in altri luoghi) ma il reato cambia da disastro ambientale doloso a omicidio volontario; ordinando pertanto il nuovo processo a Torino. E' doveroso ricordare che la I Sezione della Corte di Cassazione ( alla quale fu assegnato sorprendentemente il processo di Iorino, e non alla IV Sezione specializzata in reati ambientali) dichiar l'imputato colpevole di tutti i reati ascrittigli (il P.G. Iacoviello lo defin un criminale indifferente nei confronti dele vittime provocate dall'Eternit), ma non processabile per avvenuta prescrizione, fatta coincidere con la chiusua della fabbrica. Chiusura per modo di dire: l'Eternit fu abbandonata a se stessa con tonnellate di amianto dovunque, i vetri rotti, depositi in cortile e nelle 4 discariche collegate, col polverino che volava ovunque. Tremila morti, 60/80 nuovi malati all'anno di mesotelioma pleurico, malattia tuttora incurabile, che ha un'incubazione fino a 45 anni, la morte avviene per soffocamento, che finir di provocare nuovi malati nel 2025. Le Motivazioni della Sentenza di prescrizione furono demolite dall'avv. Luca Santamaria (gi docente di diritto alla Cattolica di Milano), che scopr in esse una clamorosa contraddizione interna. Le Motivazioni infatti prima ammettono l'immutatio loci (la distruzione dell'ambiente) operata dall'Eternit e l'epidemia (innegabile per la sua evidenza statistica), e poi se ne dimenticano, ignorandole, inficiando dunque da s la sentenza stessa. Sull'argomento vedi il mio saggio "La prescrizione", pubblicato (dopo alcune correzioni di carattere giuridico dell'avv. Paolo Liedholm (che ha perso la madre casalese per mesotelioma) dall'Afeva, Medicina Democratica, Citt futura, A.P., Alessandria News, corriere alessandrino, Alessandria Post Blog di Lava, ed a tutt'oggi l'unico saggio che esamina a fondo le 86 pagine delle Motivazioni della sentenza di Prescrizione depositate in Cancelleria il 23/2/2015, messo al primo posto da Google sotto la voce citata. I big del diritto, anche quelli che si dichiararono contrari alla sentenza dicendo aspettiamo le Motivazioni, stettero zitti, come tutti i media del resto. Mah. elvio bombonato