Академический Документы
Профессиональный Документы
Культура Документы
Percorsi: a) In una prima fase del nostro lavoro, faremo una panoramica
sintetica sulla storia del metodo biblico nelle epoche passate (cf. AA.VV., Sens
de lcriture). b) Arrivati alle soglie dellepoca moderna, in un secondo
momento tratteremo il metodo storico-critico: origine, articolazione delle varie
fasi delle quali esso si compone, impiego passato e impiego attuale (critiche
contemporanee ad un uso improprio o meccanico, non rispondente pi alle
attuali
acquisizioni
storiche,
testuali,
letterarie)
(Fabris, Metodologia
R. Simon (il pentateuco non stato scritto da Mos), J. Astruc (Mos ha usato
delle fonti), B. Spinoza (interpretazione critica del pentateuco e della storia
deuteronomistica) sono alle origini di una lettura critica del testo biblico; si
supera cos una lettura letteralista, apologetica o puramente spirituale.
delle parti testuali, come le leggi, non spalmabili nel tempo come le trame
narrative).
-
La critica delle redazioni: analisi dei vari strati letterari dislocati nel tempo, i
quali vengono a comporre alla fine il testo attuale.
Questioni critiche a partire dagli anni 60-70 del secolo scorso: a) a livello
storico (insoddisfacenti le spiegazioni correnti circa la storia dIsraele); b) a
livello archeologico (spesso i ritrovamenti contraddicono o perlomeno tacciono
sui dati biblici); c) a livello critico-letterario (intensa la ricerca degli studiosi
specialmente riguardo al pentateuco e alla storia dtr e varie sono le posizioni
dopo quella del Noth che aveva fatto scuola); d) a livello metodologico (!) (da
distinguere i contributi interni al metodo storico-critico da quelli esterni, tutti
per conseguenti ad un disagio generale circa un certo uso tradizionale del
metodo stesso).
A) livello storico Bibl.: J.A. Soggin, Storia dIsraele, Paideia, Brescia 2002 (si
confronti con la precedente edizione del 1984 e si veda la radicale differenza!);
M. Liverani, Oltre la Bibbia. Storia antica dIsraele, Laterza, Roma-Bari 2003.
H.Niehr, Il contesto religioso dellIsraele antico, Paideia, Brescia 2002. Alcuni
dati di questo livello valgono anche per quello archeologico e viceversa.
D) livello metodologico
acquista
un
primato
sulla
diacronia
finora
preferita.
La
storico-critico vero e proprio sia ad una scelta metodologica che guarda a nuovi
sentieri, senza abbandonare completamente la criteriologia storico-critica. Con
questo stato di cose, per, si ha da molto tempo una transizione verso scelte
metodologiche che si pongono allesterno di quella storico-critica, sia in qualit
di metodica complementare sia addirittura di metodica alternativa, anche se oggi
difficilmente si pu pretendere di usare un metodo totale, come voleva essere il
metodo storico-critico in senso tradizionale.
allantropologia culturale (si pensi a Noth e alla sua anfizionia delle trib
israelitiche). Da alcuni decenni, per, bench tali contributi siano ancora
importanti, se ne sono aggiunti altri da parte di varie scienze umane: linguistica,
semiologia, sociologia, psicoanalisi, antropologia religiosa, ermeneutica (intesa
come un campo specifico della filosofia, come vedremo). Loggetto di tali
contributi rimane sostanzialmente quello di una esegesi biblica, cio capire il
testo usando parametri euristici differenti da quelli prettamente storico-critici.
Un ruolo fondamentale in tale ricerche alternative lo ricopre la scienza
linguistica con le sue discipline: la critica letteraria (non nel senso storicocritico! bens nel senso adoperato dal critico laico di unopera letteraria), la
semiotica, lo strutturalismo, la narratologia. Vi un criterio che pu unificare
queste metodiche: una composizione letteraria , al pari di una lingua in rapporto
alle sue parole ( cos il De Saussure, il fondatore ginevrino della semiologia
negli anni venti del secolo scorso), un organismo che vive dei meccanismi che si
vengono a creare allorch nasce unopera letteraria: riferimenti intra e
intertestuali, interrelazioni tra elementi del tessuto compositivo, concetti di
comptence e di performance, rapporti tra strato di superficie testuale e strato
profondo. Alcune di queste metodiche vengono poste sotto il termine di metodi
acronici, in quanto sono meno o per nulla interessati alle questioni storiche
poste dai testi.
-
10
Tuttavia, a parte il fatto che con tale panoramica introduttiva non si renda
giustizia alle varie posizioni originali degli autori sunnominati, vi soprattutto
da soffermarsi su un criterio euristico deducibile da tale posizione, che lo
strutturalismo, che consiste nel credere nel principio della razionalit scientifica,
la quale ci permette di costruire modelli estraibili dai testi (antropologici,
sociologici, linguistico-letterari) e oggettivabili come strumento logicomatematico di lettura di essi. Lo sviluppo che tale criterio ha ricevuto
nellambito dellapplicazione alla lettura di testi letterari tale che se ne pu
usufruire come metodologia senza dover necessariamente sposarne lideologia.
Uno studioso che in particolare ha avuto successo su questa strada pragmatica
(ma poggiante su presupposti teorici) A.J. Greimas, il quale ha creato un vero e
proprio metodo di esegesi strutturalista dei testi, prolungatosi in una scuola che
ha in Jacques Courts e nella rivista di Lyon Smiotique et Bible,
rispettivamente, una guida teorico-pratica (cf. la sua Introduction,) e lorgano di
rappresentanza e di sviluppo del metodo greimasiano in rapporto alla Bibbia.
per questo che la scelta del metodo cade su Greimas, anche se vi sono altre
metodiche affini come quella seguita da Claude Bremond e sviluppata sulla
falsariga della Morfologia della fiaba del linguista russo Vladimir Propp.
11
Interdetto
Non interdetto
3.2.2
Non prescritto
12
Criteri (cf. J-L. Ska in Simian, Metodologia, 139-170; cf. la bibliografia annessa
alle pp. 169-170; in particolare R. Alter, Thr art of biblical narrative, New York
1981; M. Sternberg, The poetics of biblical narrative. Ideological literature and
the drama of reading, Bloomington 1985). Vi sono vari tipi di indagini
narratologiche, ma vi un fondo comune a tutte quante. Un testo il motore che
aziona un processo drammatico di lettura, nel quale ha una funzione
fondamentale il ricettore o lettore del testo stesso. I racconti biblici spesso sono
essenziali e creano unatmosfera interrogativa: quando Isacco in Gn 22 chiede al
padre Abramo dove sia la vittima da sacrificare, Abramo risponde Dio
provveder (v. 8). Noi moderni che amiamo la psicologizzazione dei
personaggi, pensiamo che quella del patriarca sia una pia bugia, ma non cos,
come sappiamo dalla conclusione dellepisodio; un sacrificio per avviene
ugualmente (il montone con le corna impigliate nel cespuglio (v. 13)). Il
racconto crea nel lettore un processo di coinvolgimento nel quale egli si pone
delle domande alle quali ha da rispondere. Una risposta essenziale la danno i vv.
16-18 (il premio della fede di Abramo), tuttavia molte altre possono essere le
domande che si pone il lettore: vi dietro lepisodio un superamento storico dei
sacrifici umani? Vi sono altri tipi di sacrificio? la fede il sacrificio pi
autentico? Come dice bene Ska, alla pari di uno spartito musicale che rimane
muto se non viene eseguita la musica scritta, cos un testo letterario rimane
lettera morta se non raggiunge il lettore richiedendone la partecipazione
interpretativa. A differenza del metodo strutturalistico precedente, consistente in
una serie di regole fisse1, il metodo narratologico prettamente pragmatico e
Tuttavia, del metodo greimasiano fa parte integrante lanalisi narrativa e quindi unoperazione
narratologica, come si visto nello schema attanziale. Cf. M. Nobile, Il ciclo di Abramo (Gen 12-25). Un
13
opera per induzione: da qui la necessit che si studi il tessuto narrativo dal punto
di vista stilistico e formale: come si visto nellepisodio di Abramo, dobbiamo
fare attenzione al background culturale che forgia il racconto, per non cadere in
una lettura anacronistica deviante. Posta questa pregiudiziale circa lutilit di un
contributo storico-critico che faccia conoscere il tessuto culturale della
narrazione, tuttavia anche la metodologia narratologica si rivolge ad ampie
composizioni (il testo finale) e cerca quei punti dinamici di trasformazione
narrativa che si riscontrano sia in un racconto biblico che in un racconto/fiction
moderno. Le verit della Bibbia non ci vengono esposte in maniera dichiarativa
o dogmatica, ma in modo narrativo, sotto forma di racconto di una storia. Ci
implica vari criteri. a) Un racconto o storia un processo che si svolge nel tempo
e nello spazio, quindi il criterio cronologico e quello spaziale sono molto
importanti: essi implicano uno svolgimento graduale, un prima e un poi, un qua
e un l. b) Il racconto biblico caratterizzato da un realismo che lo rende
espressivo non solo di eroi come nella tragedia classica greca, bens delle pi
differenti categorie di persone, dai re agli uomini semplici. c) La narrazione
biblica offre al lettore una specie di mappa, come dice Ska, grazie alla quale
egli entra nel gioco di colui che scrive (non lautore materiale, bens lautore
intrinseco allopera) e rivive unesperienza umana gi fatta o soprattutto da fare
arricchendo cos il suo bagaglio esperienziale. In Gv 20,24-29, nellepisodio
dellincredulit dellapostolo Tommaso, Ges, dopo che il discepolo ha creduto
perch ha veduto, proclama beati coloro che pur non vedendo hanno creduto.
Di chi parla Ges? Il lettore deve dare una risposta: lui il destinatario? Lungo
tutto lo stesso vangelo di Giovanni, emerge come un filo rosso il ruolo del
discepolo che Ges amava (13,23; 19,26-27; 20,2-10; 21,7.20). Chi tale
anonimo personaggio? Lautore del vangelo? Egli soprattutto il testimone che
col suo vangelo rivela o fa vedere Ges (21,24). Il lettore allora portato con
un viaggio attraverso il vangelo a riscoprire anche lui limmagine del Cristo
giovanneo.
-
14
4. Lermeneutica
Bibliografia: L. Alonso Schkel-J.M. Bravo y Aragn, Appunti di ermeneutica, (Studi
biblici 24), EDB, Bologna 1994; M. Ferraris, Storia dellermeneutica, Bompiani,
Milano 1988; H.G. Gadamer, Hermeneutik I. Wahrheit und Methode. Grundzge einer
philosophischen Hermeneutik, Mohr, Tbingen 1986 (trad. italiana: Milano 2000); P.
Ricoeur, Le conflit des interprtations. Essais dhermneutique, Paris 1969 (trad.
italiana: Milano 1977); P. Ricoeur, Ermeneutica filosofica ed ermeneutica biblica,
Paideia, Brescia 1977.
-
Largomento che affrontiamo ora in realt alla base delle varie metodologie,
perch, come si pi volte rilevato nelle pagine precedenti, sia nei metodi
storico-critici che in quelli integrativi e/o alternativi, vi sempre una
pregiudiziale gnoseologica ed epistemologica che da percezione si fa
convinzione e infine punto di partenza per una lettura del testo. Naturalmente,
15
alla teoria segue la prassi, cos che, come vedremo pi sotto, vi anche una
metodologia o lettura ermeneutica della Bibbia (cf. Simian, 171-195).
-
interpretativo
tra
un
testo
letterario
(biblico)
il
16
Il testo Quando noi ci accostiamo alla lettura del testo biblico siamo di fronte
ad una realt a due strati: a) il testo come creazione letteraria legata ad unepoca
e ad una cultura ben precisa e b) un testo che in quanto credenti, diciamo che
contiene la Parola di Dio. Una difficolt di fondo consiste nel saper sceverare
questi due piani da un lato e nel saperli far interagire dallaltro. Lo studio dello
strato o piano storico-culturale necessaria per avere una prima comprensione
oggettiva (il testo-oggetto) di esso: tale scopo si raggiunge attraverso un
percorso scientifico (conoscenza delle lingue, storia, geografia, archeologia,
epigrafia). La conoscenza di questo strato ci porta a quella che Simian Yiofre
chiama la verit di corrispondenza o la verit di evidenza (Simian, Metodologia,
180), che in pratica la stessa cosa, solo che la prima riguarda laspetto esteriore
di un oggetto (un vaso filisteo, un monile fenicio), laltra invece rivolta pi ad
un dato interiore (essere innamorato, triste, geloso esprime una verit evidente).
Su questo primo piano la verit che incontriamo di valore relativo: interessa lo
studioso o lintellettuale curioso. Il problema ermeneutico compare con il
secondo strato o piano, quello della Parola di Dio, perch a questo livello noi
ricerchiamo la verit di coerenza (Simian, 180-181). La verit di coerenza
richiede un giudizio su un processo complesso che parte da alcuni presupposti
concettuali e se ne fa guidare per leggere/interpretare un ampio testo biblico
lungo una linea di non contraddittoriet che fonda il suo senso su quel testo. Se
io ho una precisa concezione della Parola di Dio e desidero orientare un previo
17
Simian d questa definizione: La prgmalinguistica quella parte della linguistica che si occupa dei
segni linguistici come elementi di comunicazione (ivi, 182).
3
Simian, 185s.
18
19
5. LAT e la sociologia
-
Esler Ph.F. (a cura), Israele antico e scienze sociali, (Introduzione allo studio
della Bibbia. Suppl. 41), Paideia, Brescia 2009.
Alla base di questi studi vi sono varie teorie che vanno dal funzionalismo al
semplice descrittivismo. I modelli offerti da tali teorie vengono poi applicati in
particolare alla storia della societ israelitica a cavallo tra il II e il I millennio
20
a.C. (Gottwald), l dove si cerca di studiare gli sviluppi della societ contadina
(tribale) in rapporto dialettico con la societ urbana.
6) La psicanalisi
8) Lapproccio femminista
21