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k ronstadt 54

© Massimo Ghimmy

periodico mensile
Numero 54
Martedì 11
Maggio 2010
ISSN 1972-9669

Discorso
sul metodo

aiuti P
orsi degli obiettivi
e cercare di raggiun-
gerli non è la cosa

umanitari
più facile del mon-
do, ma, tutto sommato, è fattibi-
le. Ciò che è davvero difficile è
interrogarsi sull’efficacia e sulla
liceità dei metodi utilizzati.
Abbiamo due modi per dare un
contributo allo sviluppo del mon-
do: il primo, puramente di natu-
ra economica, si realizza con la
beneficenza; il secondo si risol-
ve, invece, con l’impegno - più o
meno attivo - all’interno di asso-
ciazioni, partiti, gruppi e situa-
zioni volte alla difesa e alla dif-
fusione delle cause e degli ideali
in cui si crede. Entrambe le stra-
de non sono prive di insidie. Nel
primo caso, se non si è sufficien-
temente attenti ed eventual-
mente si è spinti più dal dovere
morale che da convinzioni radi-
cate, si rischia di gettare denaro
in specchietti per le allodole o
addirittura di non vedere nean-
che un centesimo della propria
donazione nelle mani di colo-
ro che avrebbero dovuto benefi-
ciarne; nel secondo il rischio è

Sgomberato il CSOA Barattolo Non alla scienza, né agli infelici ben più alto: si corre il rischio di
perdere, oltre a del tempo pre-

Il giorno martedì 4 maggio alle ore 7:30 il CSOA Barattolo è stato Ma ad Alitalia e ai clericali: zioso, anche la propria faccia e
la fiducia del popolo, solitamen-
sgomberato dalle forze dell’ordine. Le due porte d’ingresso sono te a causa di forme di protesta
state letteralmente murate e le strumentazioni presenti all’inter- così si svuotano le casse dello stato non più attuali e/o in eviden-
no del centro portate via e danneggiate dall’incuria degli addet- te contraddizione con i princìpi
ti ai lavori, che hanno portato fuori il materiale lasciandolo to- di Emme che si vogliono affermare. Trop-
talmente privo di copertura nonostante la pioggia battente. Due po spesso l’amore per la propria
membri delle associazioni che gestiscono il CS si sono recati in lotta diventa totalizzante e ci im-

L’
mattinata negli uffici della prefettura, dove si è cercato di trovare Italia è un Paese mio- della ricerca, colpevole princi- pedisce di osservarne i difetti e
un punto di accordo. Il “patto” stipulato comporta che le autorità pe. Ce lo dimostra palmente di non portare risul- le mancanze.
si impegneranno nel cercare un nuovo spazio in cui proseguire talmente spesso che, tati tangibili “adesso e subito”. Se è vero che siamo il prodotto
le attività svolte all’interno del Barattolo, il quale sarà reso alle as- ormai, è diventato quasi bana- Una notizia davvero eclatante – della storia, facendo il bilancio
sociazioni in attesa di questo ipotetico nuovo centro d’aggregazio- le parlarne. Eppure non do- talmente eclatante che l’ho sen- complessivo della situazione ap-
ne. Sappiamo tutti che le parole le porta via il vento, ma cerchia- vrebbe mai passare di moda; è tita una volta sola – mi è giunta pare evidente il fatto che i cattivi
mo di essere fiduciosi. evidente, infatti, che una buo- nel periodo, sicuramente ricor- vincono da circa 130 mila anni.
Da segnalare, inoltre, lo sgombero - avvenuto il 3 maggio - della na fetta di popolazione non ha dato dai più, in cui si cercava Forse stiamo sbagliando qualco-
CSO Barbarossa, stabile situato in viale Sardegna occupato da mi- ben chiari determinati concet- una maniera per salvare Alita- sa. Forse sarà il caso di iniziare a
litanti di estrema destra. ti che sembrano essere perfet- lia. farci più domande. Forse, inve-
Sabato 8 maggio si è tenuto un corteo in difesa degli spazi sociali tamente lineari e logici: non Due anni fa circa, per inten- ce, è sufficiente iniziare a porci
che ha riscontrato un’ottima partecipazione (circa 600-700 perso- tutti, ad esempio, sembrano derci. quelle giuste.
ne). Per conoscere le iniziative future si rimanda direttamente al aver capito quanto sia impor-
sito: http://www.csabarattolo.org/. tante un settore come quello Continua a pagina 4 Ginevra Sanvitale
La redazione di Kronstadt esprime solidarietà nei confronti del CS

In principio era l’Onda:


Barattolo, con la speranza di tempi migliori.

In circostanze normali gli studenti pavesi e la crisi dell’università


Cartoline da Belgrado di Biker Mouse da Marte

“A
di Gianluca Flego
noi tocca subi-
re ciò che ac-
cade in Germa-
vo; e anche egli stesso, con tutto
quanto sa della vita, prova gran-
de difficoltà a odiare senza re-
I n principio era l’onda, quel-
la che travolse l’Italia, quel-
la che non si poteva ca-
valcare; il vasto movimento di
opposizione alla legge 133, quella
gregazione studentesca degli ul-
timi anni che, anche in una lo-
calità addormentata come Pavia,
sebbene meno che in altre città
universitarie, era esploso fragoro-
suo iter come se nulla fosse, por-
tarono ad un progressivo sgreto-
lamento del movimento pave-
se. Non bastarono conferenze,
incontri, gruppi di studio. Sem-
nia, e al contempo facciamo la strizione e riserve. Certo, si han- parte della finanziaria 2009 rela- samente, raggiungendo il culmi- pre meno gente si faceva vede-
constatazione che il fenomeno no dei nemici e ci si rende conto tiva all’istruzione. Tagli per più di ne il 30 ottobre 2008, con miglia- re, sempre più lavoro toccava ai
dell’odio ci è stato prima d’ora di questo fatto, ma non si riesce otto miliardi all’istruzione pubbli- ia di studenti in corteo per le vie pochi che rimanevano, e, arriva-
quasi sconosciuto. In circostan- a credere che sarebbero capaci ca in genere, nella fattispecie un della città. ti ormai in primavera, l’Onda Pa-
ze normali, una persona civi- di tutto. Non lo sarebbero, del miliardo e novecento milioni di Ma lacerazioni e dissidi interni, vese, senza gran rumore, cessò di
le incontra nel suo simile solo resto, nemmeno gli amici. tagli all’università. Ma anche uno oltre al disincanto nei confron- esistere.
un odio moderato e molto relati- Continua a pagina 3 dei più grandi movimenti di ag- ti di una legge che continuava il Continua a pagina 2
2 k
periodico mensile
La foto dell’onda pavese è tratta dal flickr di no133pavia
Numero 54

locale
Martedì 11
Maggio 2010

Autunno a Pavia
Se non se ne parla (o scrive) è come se non fosse successo niente
“E ora siamo lontani, siamo moci: io sono il primo a ripudia- seguendoli per il loro tragitto e, Digos e il tutto passa nelle mani vuole sentirsi raccontare. Si trat-
tutti vicini, / e lanciamo nel re le guerre e il primo a indignar- mentre li seguono, li insultano: della Procura in attesa del pro- ta di un articolo dozzinale, scrit-
cielo i nostri canti assassini” si per le sparate di Berlusconi, “Luca, non senti anche tu puz- cesso, per accuse che vanno dal- to superficialmente, che omet-
Massimo Morsello, Canti assas- della Lega e del papa; ma queste za di merda?” I quattro evitano la violenza privata alle lesioni te - magari ingenuamente per
sini (Inno di Forza Nuova) sono faccende in un certo senso di rispondere alle provocazioni, personali gravi. Il tutto aggravato carità, ma pur sempre omette-
“lontane” da noi. Certamente tut- accelerano il passo e proseguo- dalla “legge Mancino”, che riguar- molti dettagli. Dicendo che gli

S ono un ateo convinto e


tale mi sono sempre de-
finito. Questo ha fatto sì
che negli anni mi sentissi ripe-
tere molte volte la stessa do-
ti questi fatti hanno ripercussioni
anche grandi sul nostro presente,
ma sono pur sempre ripercussio-
ni indirette: è solamente quando
l’uomo viene toccato direttamen-
no, testa bassa, verso la macchi-
na, avendo l’accortezza di passa-
re lungo le strade principali di
Pavia ad evitare vicoli e ango-
li bui. Arrivati su Strada Nuova,
da le discriminazioni razziali, et-
niche e religiose. È venuto fuori
che si tratta di sette ragazzi italia-
ni tra i 18 e i 19 anni, sono tut-
ti residenti in Pavia e provincia
aggrediti erano un gruppo di ra-
gazzi “vestiti in stile punk” sem-
bra quasi voler dare una giustifi-
cazione all’aggressione. Fanno i
punk e se la vanno a cercare…
manda, che suona pressappoco te che allora reagisce, si muove all’altezza dell’ingresso princi- e alcuni di loro hanno preceden- Ma la gravità dell’evento sta pro-
così: “Ma non puoi non credere (commuove?). Mi rendo conto di pale dell’Università, uno dei fa- ti per reati analoghi. Un altro gio- prio nel fatto che si sia trattato di
in nulla, se non credi in Dio al- aver sollevato un argomento che sci dice, rivolgendosi a uno dei vane pavese dovrà rispondere di un’aggressione a ragazzi comu-
lora in cosa credi?” Mi è sempre richiederebbe ore per essere af- ragazzi pedinati: “Tu hai il giub- falsa testimonianza per le dichia- ni, senza borchie o creste colora-
piaciuto rispondere che credo frontato, ma il punto principale botto rosso e non va bene”. Il ra- razioni rese alla polizia durante te. Inoltre altro che “aggressione
nell’Uomo, nell’umanità inte- su cui volevo soffermarmi è un gazzo capisce dove l’altro vuole l’interrogatorio: voleva coprire i all’uscita di un locale” non me-
sa come la possibilità di poter- altro, ovvero il fatto di aver perso arrivare e replica di non essere suoi amici. Informatasi probabil- glio precisato: sono stati aggredi-
si fidare di uno sconosciuto solo la fiducia nell’uomo. Non a cau- comunista. Non riuscendo a pro- mente dalla polizia, la Provincia ti in Strada Nuova, in pieno cen-
perché essere umano come te. sa di avvenimenti lontani, maga- vocare una reazione con le sue Pavese si degna di pubblicare un tro a Pavia! Ed era mezzanotte,
Chiamatemi ingenuo se volete, ri non pienamente comprensibili parole, il fascistello decide di agi- trafiletto al riguardo. mica le tre o le quattro, quan-
ma io all’uomo ci credevo. e che coinvolgono persone sco- re comunque: esce dal gruppo e Ora, se l’aggressione in sé mi ha do in giro non c’è nessuno! Ma
Purtroppo da un mese a questa nosciute, ma per qualcosa che è si avventa sul ragazzo, assestan- fatto ribollire il sangue nelle ve- forse queste cose nella piccola e
parte non so più a cosa credere. praticamente successo a casa dogli quattro pugni in faccia e ne non poco, poiché si è tratta- tranquilla Pavia non devono suc-
Cos’è successo? È scoppiata una mia, ad amici… rompendogli così il labbro. Quasi ta di violenza gratuita, cieca e vi- cedere… Sennò poi la vecchina
nuova guerra? No, no, una guer- Pavia, è il 30 dicembre 2009, tre contemporaneamente un secon- gliacca, l’articolo pubblicato dal mi si spaventa.
ra in uno Stato sconosciuto non ragazzi e una ragazza escono dal do sferra un pugno sul naso a un quotidiano locale è stata la goc- Per chiudere posso dirvi che una
è cosa che ti tocca da vicino. C’è bar San Tommaso poco dopo la altro ragazzo dei quattro, pugno cia che ha fatto traboccare il vaso. mia amica, dopo aver sentito tut-
forse stata un’altra catastrofe na- mezzanotte. È una serata tran- che lo fa cadere a terra col na- L’articolo della Provincia (pub- ti i miei discorsi su come stiamo
turale? Sicuramente, ma non è di quilla, non vogliono fare tardi so rotto. Verrà successivamente blicato sul numero del 23 gen- cadendo sempre più in basso e su
certo Madre Natura a farmi per- e senz’altro si avviano verso la operato al setto nasale, e passerà naio, a pagina 16, ma lo trova- come l’uomo sia in grado di tro-
dere la fiducia nell’Uomo. Si trat- macchina. Appena in strada pe- capodanno in ospedale. Un terzo te anche su internet: http://bit. vare nuovi modi per schifarmi
ta allora dell’ennesima frase in- rò vengono seguiti da un grup- fascio se la prende con il ragazzo ly/copj3d) riduce il tutto a una ogni giorno, mi ha citato una stro-
felice pronunciata dal politico di po di sette ragazzi facilmente rimanente, provocandolo dicen- semplicistica questione di “lotta fa dei Pearl Jam sperando di tirar-
turno? Neanche, ormai so cosa identificabili come fascisti (pre- dogli: “Non fai niente per difen- tra bande”: due gruppi di ragazzi mi su: “No matter how cold the
aspettarmi… No, niente di tutto cedentemente quella stessa se- dere i tuoi amici?” A quel pun- (Punk contro Skinhead) che fan- winter, there’s a springtime ahe-
ciò. È triste da dire, e rischio for- ra incontrandoli per strada ave- to un quarto grida “Scappiamo, no a botte fuori da un non me- ad” (“Non importa quanto freddo
se di essere bollato come “cinico” vano salutato i quattro con un scappiamo!” e il branco subito glio precisato locale. Insomma, sia l’inverno, dopo c’è sempre la
o “insensibile”, ma credo di dire “Heil Hitler”, “Hi Hitler” secon- si divide in gruppetti di due, tre viene fatto passare il messaggio primavera“). E io mi chiedo, ma
la verità quando affermo che di do l’ignoranza di chi in polizia persone e si dilegua di corsa. che si tratta di storie di periferia, se fossimo all’autunno?
queste cose, in fin dei conti, ce ha redatto il verbale). Questi si Dopo tre settimane dall’aggres- di estremismi politici: delle soli-
ne frega poco o niente. Chiaria- dispongono ai lati della strada sione finiscono le indagini della te storie. Quelle che la vecchina Saul Hoffmann

In principio era l’Onda: gli studenti pavesi e la crisi dell’università


continua dalla prima.
una serie di iniziative. Ma subito legge 133 e la nuova riforma Gel-
Quest’anno, incassata la scon- bisogna fare i conti con i numeri, mini sono in linea con ciò che
fitta, eccoci a fare i conti con gli scarsi così come l’entusiasmo. Il l’attuale presidente del consi-
effetti dei tagli: ricercatori senza coinvolgimento di persone ester- glio disse, anni fa, sulla sua idea
soldi, didattica affossata, meno ne a sindacati e collettivi era sta- di merito: che il figlio dell’ope-
borse di studio e maggiori tasse, to infatti il punto di forza dell’On- raio non dovesse avere le stesse
è questo lo scenario che si profi- da; spesso si trattava di gente che opportunità del figlio del profes-
la, in un orizzonte troppo pros- mai aveva fatto movimentismo o sionista. Si può pensare che, nei
simo per non preoccuparcene. politica prima di allora, ma che prossimi anni, chi potrà se ne an-
E questo è solo l’inizio, visto aveva risposto al richiamo (co- drà all’estero, o in scuole private
che i soldi saranno sempre me- munque importante) di gruppi e costose. Chi non potrà, potreb-
no, ogni anno che passa. Intan- come il Cua o il Coordinamen- be assistere allo sfacelo dell’Uni-
to, una nuova riforma, firmata to, con un impegno in prima per- versità pubblica, oltre che ad un
Gelmini, è in fieri a Roma: es- sona e al di fuori delle logiche di aumento delle tasse e a corsi di
sa prevedrebbe un riassetto de- parte. Questo non solo aveva ri- Laurea sempre più piegati ai bi-
gli organi istituzionali delle Uni- empito il movimento di entusia- sogni delle aziende (e, non ci
pante disillusione nella nostra so- per bloccare gli occupanti. Il di-
versità, con il passaggio di poteri smo e contenuti, ma lo aveva al stancheremo mai di ricordarlo,
cietà che, non solo a livello uni- ciassette marzo una nuova ma-
dal senato al consiglio di ammi- tempo stesso svuotato di parziali- siamo in Italia, non negli USA,
versitario, aumenta ogni anno a nifestazione cittadina viene orga-
nistrazione. In quest’ultimo or- smi politici, dandogli forza e cre- dove le aziende sanno bene co-
livello esponenziale. nizzata, contro le tasse, i tagli ai
gano verrebbe ridimensionata dibilità. Ora, dopo che quel movi- sa vuol dire investire in ricerca).
A gennaio viene palesata la noti- servizi, e la nuova riforma Gelmi-
la presenza studentesca (da tre mento si è spento anche a causa Un forte movimento studentesco
zia che le tasse universitarie au- ni. Centinaia di studenti vi parte-
a un rappresentante) e rafforza- di inimicizie tra gruppi studente- all’Università di Pavia, la quale
menteranno, nonostante le pro- cipano, ma fallisce il tentativo di
ta quella degli esterni (dovran- schi, questo coinvolgimento non più di altri ha subito la mannaia
messe di segno opposto; decine saldare la protesta con quella de-
no essere almeno il 40%). Da è più così forte; in parte perché governativa, è vitale e doveroso.
di studenti decidono di occupare gli specializzandi di medicina,
una parte tagli sempre maggio- molte persone, che l’anno scor- Vitale perché i tagli che la nostra
l’aula nella quale si tiene il CdA, che in quei giorni mettono in at-
ri dunque, dall’altra privati affa- so avevano dato anima e corpo università dovrà subire non colpi-
che dovrebbe decidere di questo to alcune azioni di protesta, ma
mati ai quali verrà servita l’uni- al movimento, anche a discapito scano solo gli studenti, ma piut-
aumento, al fine di rimandare la che non sono presenti in manife-
versità su un piatto d’argento, e della propria carriera accademi- tosto, se possibile, i tanti privilegi
seduta per poter meglio organiz- stazione. Insomma, il movimen-
con tanta salsa sopra. ca, si ritrovano ora, delusi da co- che affliggono, sebbene in misu-
zare un movimento di opposizio- to forse c’è, ma è diviso. E rima-
Sperando che il movimento pos- me era finita, a dover recuperare ra minore che in altri posti, la no-
ne. Decisione che non viene tra ne comunque difficile, anche tra
sa rinsaldarsi, varie componenti gli esami perduti. In secondo luo- stra università. Doveroso perché
l’altro particolarmente ostacola- gli studenti, compattarsi e mette-
che l’anno scorso avevano fatto go, la capacità di attrazione che gli studenti, come massa critica,
ta da gruppi studenteschi quali re in pratica delle azioni concre-
da sponda al movimento (le as- scaturiva dal sentirsi un movi- si oppongano alla superficialità,
Ateneo Studenti (che è d’accordo te, né è facile ricreare, soprattutto
sociazioni dei dottorandi e degli mento nazionale (se non addirit- (se non all’ostilità) con cui la po-
all’aumento) ed Azione Universi- in prossimità delle elezioni, quel-
specializzandi, il Collettivo Uni- tura Europeo, vedi Grecia e Fran- litica, indipendentemente dai co-
taria (la quale assumerà una po- le condizioni di “non parzialità”
versitario Autonomo, e il Coordi- cia) non c’è più, visto che poco lori, guarda all’Università.
sizione ambigua sull’argomento). che avevano caratterizzato il mo-
namento per il diritto allo Studio) si sta muovendo a questo livello. Ma la seduta si svolge in un’altra vimento dell’Onda.
lanciano, dall’autunno scorso, Terzo, una progressiva e preoccu- Biker Mouse da Marte
aula e la polizia viene chiamata La situazione è preoccupante. La
k 3
periodico mensile La foto di Belgrado è tratta dal flickr di -rade-
Numero 54

esteri
Martedì 11
Maggio 2010

Sul (non-)senso critico dei tedeschi e degli italiani

C ontrariamente a quanto
si potrebbe pensare, il
tedesco è estremamen-
te polemico. Come elettore, co-
me lavoratore, come cliente, co-
tario recentemente modificato
dalle riforme, attacchi che ven-
gono volentieri introdotti surret-
tiziamente dagli studenti in qual-
siasi discussione, da Hegel al
notare marcate differenze antro-
pologiche in primo luogo tra uo-
mo e donna: laddove il ragazzo
tende ad affermare con una cer-
ta compiaciuta spocchia anche la
gno diretto e attivo dello studen-
te con il testo e con i compagni/
avversari nella discussione, im-
pegno dal quale poi risulta col
tempo una maturata consape-
contenuto del corso, che è spes-
so così massiccio che il professo-
re non riesce a esporlo per inte-
ro: di certo non c’è il tempo per
pensarci su. Il professore stesso
me studente. Il suo senso critico possibile sviluppo della tecnolo- più patente cretineria, la ragazza volezza nell’argomentazione non ha peraltro alcun interesse
viene metodicamente sviluppa- gia 3D nel cinema porno (sì, a le- normalmente premette al suo in- (sia nella forma che nei conte- nell’affaticarsi a mettere in que-
to a partire dall’educazione sco- zione si discute anche di questo). tervento una lunghissima recusa- nuti), non ha per fortuna nul- stione la propria autorità, che in
lastica e in modo particolare in La posizione del professore è in tio che comporta una serie di “non la a che vedere con la pace da una discussione verrebbe inevi-
quella universitaria, nella qua- alcuni casi simile al direttore di so, a me sembrerebbe così, ma camposanto che regna nelle le- tabilmente bistrattata, mentre
le accanto alle lezioni frontali i una multinazionale che difende non avrò capito bene, non me ne zioni universitarie in Italia. Qui allo stato attuale delle cose con-
Seminare costituiscono la parte una politica corretta o scorretta intendo, non ho letto tutto il leg- i tentativi di vivacizzazione in- serva la propria sacra rassicuran-
più rilevante dello studio. Il ca- dall’associazione di consumato- gibile…” e via discorrendo. Certe tellettuale degli studenti sono te immobilità (pure esistono del-
rattere essenziale di queste le- ri agguerrita, in taluni altri simile differenze etniche sono rilevabi- astutamente incanalati in attivi- le eccezioni, ma rimangono, per
zioni è la discussione, il cui pun- a quella del rappresentante del- li anche tra i vari popoli scienti- tà ricreative quali le carte, i cru- l’appunto, eccezioni).
to di partenza è un testo che la multinazionale, che, insicuro fici: il filosofo dimostra un amo- civerba, nomi-cose-città, la lettu- In Italia quindi gli studenti so-
viene letto e preparato a casa (o perché a conoscenza solo parzial- re incondizionato per monologhi ra dell’oroscopo et similia, che no per natura più assimilabili al
dovrebbe essere preparato: per mente delle informazioni neces- interminabili che diventano non per non interferire con l’omelia pubblico di una chiesa che a cit-
quel che riguarda il senso del sarie a una risposta convincente raramente astrusi, il teologo una del professore si svolgono rispet- tadini che stanno formando e al-
dovere il tedesco-studente è più o perché egli stesso poco convin- certa reazionaria unidirezionalità tosamente e per quanto possibi- lenando la loro coscienza critica.
studente che tedesco). to delle sue affermazioni, oscil- nelle argomentazioni (ma tra i te- le in silenzio nelle ultime file. I Essa trova uno spazio ludico di
Un’analisi fenomenologica-so- la tra l’abuso di potere e l’abban- ologi si trovano spesso anche ele- tentativi insurrezionali delle do- esercizio extra-universitario, do-
ciale condotta sul tedesco-stu- dono della posizione in favore menti incredibilmente progres- mande o – peggio! – delle osser- ve però quando non muove da
dente nel suo ambiente natura- dell’unione con la protesta. sisti), il filologo scarsa fantasia vazioni personali vengono san- un testo, un problema, una que-
le permette alcune interessanti Ma lo scontro non avviene solo compensata da acribia/pedante- zionati pubblicamente dall’ethos stione dai contorni definiti e non
osservazioni. Agli occhi degli ita- in direzione verticale, tra l’asso- ria, il fisico e gli scienziati in ge- studentorum  con sospiri, sbuffi, incontra un compagno/avversa-
liani essi infatti potrebbero appa- ciazione e l’autorità, bensì anche nerale una malcelata convinzio- risatine, pazienti occhiate al cie- rio pronto ad ascoltare e discute-
rire più simili a un’associazione in orizzontale, tra i consumato- ne di superiorità intellettuale (o lo. Questi vengono comunque re si trasforma in lamentela o al
di consumatori isterici: il profes- ri stessi. Le dinamiche sono in morale?). Come è buon costume preventivamente ostacolati an- più in polemica circolare da bar.
sore è evidentemente il destina- questa direzione particolarmen- in ogni parte del mondo, ogni po- che dalla forma stessa delle le- In Germania è abbastanza nor-
tario naturale degli interventi e te divertenti, considerato che si polo è convinto di trovarsi nella zioni, il cui numero dei parte- male bere di tanto in tanto una
delle critiche e si trova a dover di- intrecciano con altre dinamiche condizione migliore per esprime- cipanti è spesso troppo elevato birra coi professori dopo le le-
fendere l’autore o il tema oggetto personali che coinvolgono rap- re le proprie considerazioni sulla per costituire un gruppo di di- zioni o a fine corso. Da noi si
della discussione da letture filolo- porti di amicizia, competizione, realtà. scussione (in Germania parte- potrebbe sempre provare a fare
gicamente improprie e da attac- esibizionismo. Per quel che ri- La vivacità confusionaria dei Se- cipano ad ogni Seminar non più lezione al bar.
chi generali al sistema universi- guarda quest’ultimo, si possono minare, che pretende un impe- di 25 studenti di norma), e dal Serena Gregorio

In circostanze normali
Cartoline da Belgrado
continua dalla prima. parlava inglese. Ero davanti a un sulmano? Il fatto è, dice, che dal
rudere che, dai cartelli apposti, mio nome non si capisce. Io ri-
Questi come quelli sono fat-
si identificava come i resti della spondo, jugoslavo. Fanno capi-
ti proprio come te, giacché an-
Biblioteca di Stato, distrutta dai re che la risposta non va più be-
che tu ami oppure odi fino a un
bombardamenti del ‘45; una sto- ne. Insistono, e dico: serbo, sul
certo punto e non oltre. [...] Tu
ria che non sapevo. Uno pensa censimento sono serbo. Ma que-
confronti il nemico con l’amico
all’ironia della storia, e che i ser- sto cosa importa? Sono nato qui,
e constati che entrambi, alla fin
bi l’hanno anche avuta, una bi- lavoro qui. “Sapevamo che di te
fine, sono esseri umani.
blioteca distrutta, oltre a darla non ci si può fidare.” Me ne de-
Occorre essersi lasciati alle spalle
agli altri, quella di Sarajevo nel vo andare, mi dicono, e vanno
parecchie cose prima di darsi de-
‘92. (Che tempi, che ricordi!). [1] via sbattendo la porta. È scappa-
cisamente in braccio all’odio. Op-
In questa via appartata, chiedo al- to in Serbia con la famiglia, e da
pure può darsi che non si sia fat- neanche quante volte l’ho senti- Alla parete pende il gusle, una
lora direzioni a quest’uomo. Avu- qui Milošević l’ha mandato in Ko-
to alcun passo avanti nel campo ta...) “E non si fida dei suoi ami- specie di cetra balcanica, suonata
ta la risposta, faccio per andar- sovo, per aumentare il numero di
dell’umana riflessione e del dub- ci?” Qui c’è una frase di cui vor- dai cantori di mattanze medieva-
mene; ma con mio piacere mi serbi. Da lì di nuovo è venuto via,
bio, e non si sia quindi del tutto rei ricordare le parole. “Sì, ma... li e più di recente da lui stesso. Il
chiede di dove sono, comincia- e lavora a Belgrado. Ora stanno
civilizzati. In effetti, nel partito Vedi, lì c’è una guerra in cor- cassiere copriva la sua latitanza.
mo a parlare. Vedo che aspetta bene, ma per anni è stata dura,
che ha sottomesso la Germania, so, tra cristiani e mussulmani. Eccolo lì, il male: posso toccarlo
con una macchina di lusso. Vie- da non avere da mangiare. Arri-
si distinguono chiaramente due Io non ho voglia di vivere in un allungando la mano.
ne fuori che lavora come autista va il momento della politica e mi
classi umane. Vi è in primo luo- posto in cui non puoi mai esse- Vado a bere fuori, sotto gli alberi;
presso l’agenzia locale dell’ONU; espone la classica teoria di par-
go la bestia, e poi il civile rinne- re sicuro degli altri. Voglio vive- vicino passano famiglie e passeg-
ma che, “prima”, era ingegnere e te serba per cui furono i mussul-
gato, che deve farsi violenza per re tranquillo. Ho visto cose che gini. A un certo punto, una bella
lavorava in un’impresa di Tuzla. mani a rifiutare, nel marzo ‘92, il
ridiventare barbaro.” Così inizia non avrei creduto possibili, e bambina si avvicina al tavolo ac-
Tuzla è una città sopra Sarajevo; piano Cutillero [2] per una pacifi-
“L’odio” di Heinrich Mann, lette- non voglio vivere nel posto dove canto al mio; il ragazzo che be-
è graziosa, e ora è a larga maggio- ca rinegoziazione; insomma, col-
rato tedesco fratello di Thomas possono accadere.” ve con un amico la chiama a sé,
ranza musulmana, essendo dove pa loro. (Per precisione: la cosa è
Mann e attivista dell’SPD. Il libro, La sera, prima di partire, prendo l’accarezza e prende a vezzeg-
sono arrivati gran parte degli pro- vera, ma di per sé non è un’ag-
del 1933, impressiona per la luci- il tram dalla stazione per la cit- giarla. Il mio povero serbo mi la-
fughi delle zone prese dai serbi. gressione ai serbi e non elimina
dità con cui l’autore capiva con tà nuova: Novi Beograd, Blok 45, scia solo capire che dev’essere la
Il che non le toglie, come ricorda- le loro responsabilità. Inoltre, ar-
cosa aveva a che fare; la stessa dove fino a qualche mese prima figlia del fratello. “Ma cos’abbia-
vo da un altro viaggio, un’atmo- gomenterei che lo schiacciante
che gli consentì di lasciare la Ger- è vissuto Karadžić, l’ex-presiden- mo qua? Che cos’ha preso que-
sfera festosa. Ho visto che spes- predominio militare serbo, evi-
mania già all’indomani dell’in- te della Repubblica Serba di Bo- sta bella bambina? Ma che belle
so i bosniaci dicono le loro storie, dente da subito, rende un attac-
cendio del Reichstag, il 27 febbra- snia. In quella che a quel punto è scarpe!...” Palesemente la adora
perlomeno se non troppo doloro- co d’iniziativa mussulmana tanto
io di quell’anno. Il confronto con una buia periferia, chiedo in giro e la bambina fa quasi le fusa. La
se, e con un po’ di tatto cerco di irrazionale da parermi incredibi-
le contemporanee illusioni p.e. di e trovo il locale dove, durante la cosa va avanti per minuti.
farmi raccontare. All’inizio del- le.) Ho l’impressione, ma la ten-
Heidegger è impietoso. latitanza, passava le serate: un po- Le circostanze sono normali.
la guerra, mi dice, arrivano due go per me, che per ogni teorema
Mi piacerebbe riuscire a dire sto come tanti, niente di che ma
colleghi, due croati, a chiedergli sui Balcani ci sia un trattato sigla-
con rigore cosa sono quelle “cir- non squallido, vicino a un gran- Gianluca Flego
“lui cos’è”. Le date sono importan- to, respinto, infranto che si può
costanze normali” cui la seconda de incrocio alberato. “Luda kuća”,
ti: quando?, gli chiedo. Aprile ‘92. invocare a suo sostegno.
frase si riferisce. Ho avuto la for- si chiama, “Casa di matti”. Sem- [1] La biblioteca, simbolo della sarajevo
Vuol dire presto: il 6 ci fu la ma- Ma tornare a Tuzla, adesso? “Io mussulmana e multietnica, fu distrutta
tuna di leggere queste pagine a bra uno scherzo. Prendo una bir-
nifestazione per la pace a Saraje- lavoro qui.” “D’accordo, ma se ne dai serbi di Bosnia nel ‘92
Belgrado l’estate scorsa. Girando ra, faccio qualche foto dell’inter-
vo, le due donne uccise da cec- avesse uno lì, altrettanto buono.
per città (meno brutta delle mie no. Foto di Milošević, gagliardetti [2] Piano di riassetto istituzionale della bo-
chini serbi; siamo in quei giorni, Lei ha amici non serbi?” “Certo!
attese), ho avuto anche quella di di ogni tipo, un ritratto che abba- snia, stilato subito prima dell’inizio della
forse addirittura prima. Quindi: Croati, mussulmani, ebrei, alba- guerra, prima accettato e poi respinto dai
chiedere direzioni a un signore stanza chiaramente è di Karadžić.
lui cos’è? Serbo, croato o mus- nesi...” (Questa risposta! Non so mussulmani dietro consiglio americano.
distinto, sulla cinquantina, che
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La prosopopea di Alitalia è dal flickr di wonderfulhorriblelife periodico mensile
Numero 54

aiuti umanitari
Martedì 11
Maggio 2010

Non alla scienza, né agli infelici


Ma ad Alitalia e ai clericali: così si svuotano le casse dello stato
continua dalla prima. alla superflua voce di bilancio diera, avrebbero fatto non poco fedeli, organizzando feste a te- contare, poi, gli altri finanzia-
Berlusconi, allora in campa- “ricerca”. comodo ai ricercatori del Ti- ma o vendendo biscotti porta a menti statali, che praticamen-
gna elettorale, ponendo un Era, quello, anche il periodo gem. Andrea Ballabio, direttore porta. te raddoppiano gli introiti della
suo ideale sigillo di garanzia, in cui il Tigem (Istituto Tele- del team di ricerca, ai tempi di- Leggendo i grafici relativi al chiesa cattolica.
parlò di una non meglio de- thon di Genetica e Medicina) chiarò: «Il taglio di 300 milioni 2000 (secondo l’Unione degli Dove voglio arrivare? È presto
finita “cordata”, senza speci- compiva passi importanti nel- da parte del governo dimissio- Atei e degli Agnostici Raziona- detto. Siamo tutti a conoscen-
ficare in maniera risolutiva lo studio di malattie genetiche nario per consentire il prestito- listi si tratta degli ultimi pub- za di un’alternativa, un’arma
chi fosse disposto ad investi- gravi e rare della retina, come ponte ad Alitalia è l’ennesimo blicati dal Ministero delle Fi- che, alla luce di tali nefandez-
re fior di quattrini in favore di la maculopatia di Stargardt: al- taglio al futuro del nostro Paese nanze) il numero di cittadini ze, non esiteremmo ad utiliz-
un’azienda nel pieno di una cuni topi affetti da cecità, sot- e alla competitività scientifica. che ha lasciato vuoto il campo zare: mi riferisco al Cinque per
caduta libera inesorabile. Si fe- toposti alla cura in sperimen- Mi auguro che il nuovo gover- dell’Otto per mille era poco più mille, quello che, dal 2005, per-
cero i nomi di alcuni impren- tazione, avevano riacquisito la no presti attenzione a un setto- del 60% sul totale; alla chiesa mette al cittadino di devolve-
ditori, nulla di certo né nulla vista. Il passo successivo sa- re così importante allo svilup- cattolica è andato il 34,5% del- re il proprio gettito fiscale alla
di più. Nello stesso periodo si rebbe stato capire se tali cure po dell’Italia». Infatti. le preferenze, il 4% allo stato e ricerca scientifica o al volon-
venne a conoscenza anche di avrebbero o meno portato dan- Questo, di per sé, potrebbe es- il resto è stato spartito in ma- tariato impegnato nel sociale.
300 milioni di euro “prestati” ni collaterali una volta sommi- sere visto come un caso isola- niera pressoché equa fra le al- Purtroppo, però, anche in que-
alla compagnia aerea. La pro- nistrate all’uomo. Questo ge- to e non rappresentativo di una tre cinque confessioni religio- sto caso non si ha la certezza
venienza di questi soldi fu so- nere di ricerca richiede, per politica quanto meno particola- se. Per come è strutturata la che i propri soldi arrivino alla
lo bisbigliata, in un modo indi- andare avanti, un certo tempo re. C’è però di più. Ogni anno, normativa in materia (legge destinazione auspicata: lo sta-
stinguibile in mezzo a tutto il e, soprattutto, un certo budget. in queste settimane, ciascun 222/85), la mancata formula- to, infatti, ha fissato un tetto
caos che si creò intorno al caso Quei soldi utilizzati per salva- cittadino è tenuto a compila- zione di un’opzione non viene massimo di 400 milioni di eu-
Alitalia: essi vennero sottratti re la compagnia aerea di ban- re la propria dichiarazione dei presa in considerazione: a deci- ro, raggiunto il quale le entrate
redditi. Dimentichiamo per un dere come vengono distribuiti i in più finiscono nel calderone
momento cosa venga dichiarato gettiti, dunque, è solo quell’ita- dell’Otto per mille. È dunque
e consideriamo la casellina de- liano su tre che esprime una assai difficile uscire da questo
dicata all’Otto per mille: sem- preferenza, esattamente come torbido meccanismo, per non
plificando la dinamica, molto succede alle elezioni. Risulta- parlare di come la chiesa cat-
democraticamente si sceglie a to: l’87% dei fondi va alla chie- tolica, con i propri fondi, faccia
chi destinare i propri denari o sa cattolica. Si tratta di circa un di tutto fuorché tendere una
se lasciare il campo vuoto e de- miliardo di euro che, secondo mano al prossimo.
volverli in maniera automati- quanto ci propinano attraver- L’Italia è dunque un paese mio-
ca allo stato, giusto? Alcuni da- so commoventi spot pubblici- pe.
ti, molto semplici da trovare su tari, viene speso in beneficen- «Vogliamo anche vincere il
internet, smentirebbero que- za; purtroppo questi spot sono cancro» disse il nostro benea-
sta convinzione, propria del- l’unica fonte di informazione mato premier in occasione del-
la maggior parte degli italiani. per una fetta enorme di con- la manifestazione del “Popolo
Innanzitutto bisogna precisare tribuenti convinti di “fare tan- dell’amore”, il 20 marzo scor-
che gli unici soggetti che pos- to”. Nessuno ha ancora detto so. Viene da chiedersi con qua-
sono beneficiare dell’Otto per loro che solo il 20% della som- li soldi.
mille sono, oltre allo stato, sei ma raccolta dalla chiesa viene
confessioni religiose: chie- spesa in favore di popolazioni Emme
sa cattolica, valdesi, comuni- in difficoltà e in interventi ca-
tà ebraiche, luterani, avventisti ritativi. Il resto finisce in co- Riferimenti:
del settimo giorno e assemblee stose campagne pubblicitarie, UAAR, campagna “Occhioper-
di Dio; se siete musulmani, costruzione di edifici di culto, mille” - http://bit.ly/biguQD
buddhisti, induisti, potete au- sostentamento del clero e altre Articolo di Repubblica - http://
tofinanziarvi con le offerte dei spesucce di questo tipo. Senza bit.ly/2gPIH

La grande macchina degli aiuti umanitari dagli occhi di un addetto ai lavori:


intervista a Enrico Crespi
Q uali sono le tipolo-
gie di organizzazio-
ni che si occupano
di aiuti umanitari e coopera-
stente dei fondi è utilizzata nei
paesi che donano per acquisto
di materiali, consulenze, sti-
pendi, spese di rappresentanza
do così mantenere altri funzio-
nari. In questo modo la cresci-
ta di personale dal basso non è
favorita, l’elite che gestisce la
cienza: le popolazioni devono
esser coinvolte per fare in mo-
do che le loro capacità aumen-
tino; inoltre, affinché i mecca-
ed esigere che, dal momento in
cui ha scelto di spendere i pro-
pri soldi, gli vengano date tut-
te le risposte che desidera sulla
zione allo sviluppo? e di comunicazione… cooperazione è e resta normal- nismi siano davvero sostenibili gestione dei fondi e sul loro uti-
Ce ne sono due: le organizzazio- mente formata da amici e pa- dovrebbero essere gli stessi be- lizzo; altrimenti a questo punto
ni ufficiali, che prendono soldi Quindi quanta parte del capi- renti di chi governa. Secondo neficiari a gestirli, ma nessuno è meglio donare alla parrocchia
direttamente dai governi e dun- tale ricevuto va effettivamen- uno studio, in Somalia il 70% insegna loro queste cose. locale e dare cento euro per la
que dalle tasse, e quelle relati- te a beneficio di chi ne ha bi- degli aiuti finisce nelle mafie. mensa dei poveri. Fare l’elemo-
ve al circuito dell’assistenza pri- sogno? Alla fine questo è quello che La situazione non sembra af- sina è cosa facile: chi vuole fa-
vata, come le ONG, le ONLUS È stimato che sia meno del succede: gli aiuti vanno a finire fatto confortante... re davvero qualcosa deve esi-
eccetera, che vivono principal- venti per cento quello che fi- nelle mani di bande ed eserciti, È evidente che, così com’è, il gere la trasparenza. 
mente di donazioni, ma rice- nisce nei villaggi dell’Africa o e purtroppo capita che le guer- sistema non solo non funziona,
vono anche fondi dai governi o dell’Asia. Su 100 euro si stima re si mantengano anche grazie ma genera anche un mucchio Ginevra Sanvitale
organismi come l’Unione Euro- che almeno 60 restino in Italia a questi meccanismi. di effetti negativi. Poi chiara-
pea e le Nazioni Unite. Capita (o in altri Paesi donatori) sotto- mente ci sono sempre delle ec-
anche che alcune organizzazio- forma di stipendi e spese di ge- E la parte delle donazioni cezioni in positivo, ad esem- Enrico Crespi ha lavorato
ni ufficiali siano in entrambe le stione dell’organizzazione. Del che, finalmente, arriva a de- pio Medici Senza Frontiere, sia in Nepal dal 2003 al 2007
categorie, ad esempio l’Unicef, restante 40%, almeno il 20% è stinazione? quando ci fu lo tsunami in In- in progetti relativi all’edu-
che è anche una ONLUS. disperso nelle burocrazie locali A riguardo c’è da aprire un di- donesia, sia dopo quello di Hai- cazione, la salute e lo svi-
(governative e delle associazio- scorso qualitativo: i fondi sono ti, arrivata ad una certa cifra ha luppo nelle aree di Kavre,
In che modo viene gestito il ni) per stipendi, benefits, con- utilizzati per fare progetti dura- bloccato le donazioni poiché Chitwan e Kathmandu.
denaro? vegni eccetera. Succede che turi che consentono dei cam- stavano arrivando più soldi di Dal 2005 ha anche lavora-
Le cifre sono spesso enormi e, tutte le organizzazioni (ufficia- biamenti o vengono utilizzati quanti ne potessero gestire. to in Cambogia su progetti
altrettanto spesso, è difficile li o private) danno soldi o a go- per fare cose “momentanee”? di educazione e protezio-
rintracciarne il percorso. È dif- verni o a organizzazioni loca- Abituare le persone a riceve- E quindi chi volesse donare ne dell’infanzia. Prima ha
ficile sapere quanto realmente li: i governi sono quasi sempre re continuamente regali equi- come dovrebbe comportarsi? collaborato con l’universi-
viene inviato nei paesi benefi- inefficaci o corrotti e le orga- vale a trattarli come bambini, Dovrebbe donare possibilmen- tà di Tribhuvan (Nepal) e
ciari e concretamente utilizzato nizzazioni private danno soldi se dai aiuti senza senso non si te dove ha controllo, o fare co- altre organizzazioni.
per quelle persone. Parte consi- ad altre organizzazioni, doven- daranno da fare per l’autosuffi- me un’azionista di un azienda
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periodico mensile Il crocefisso nella variante glamour a forma di dollaro
Numero 54 è tratta dal flickr di Teofil Rewers

aiuti umanitari
Martedì 11
Maggio 2010

BIRS: L’illusione sta nell’occhio di chi guarda


False speranze dell’IDA (International Deve- ti volti ad uno sviluppo che so-
Per BIRS si intende un’organiz- lopment Association), ovvero sterrebbe la spesa delle nuove
zazione creatasi a Bretton Wo- un organo deputato all’eroga- infrastrutture create dal presti-
ods nel 1944 il cui scopo, co- zione di prestiti a bassissimo to dell’IDA porta solo ad una
me suggerisce il nome esteso interesse (0,75%) nell’arco di difficoltà nei bilanci dei paesi.
(Banca Internazionale per la 20-40 anni o addirittura a dona- Il MIGA (Multilateral In-
Ricostruzione e lo Sviluppo), è zioni vere e proprie. vestment Guarantee Agen-
favorire attraverso prestiti il ri- Vista di buon’occhio, dato il cy) garantisce gli investimenti
fiorire di economie in stati di- carattere filantropico che as- esteri nei paesi in via di svilup-
sastrati per cause naturali o sume, richiede essenzialmen- po.
belliche. te due cose in caso di prestito: Sebbene gli intenti della Banca
Guidata da un decalogo di in- l’utilizzo dei fondi per il miglio- Mondiale (IBRS, IDA, IFC …)
tenti fornisce una ricetta aspe- ramento della qualità della vita siano forse rivolti ad un miglio-
cifica per qualsiasi Paese chieda
consulenza o denaro. Si suddi-
vide in sottogruppi, ciascuno
specializzato in un settore del
fabbisogno creditizio. Prima di
analizzare ciascuna di queste
machiavelliche istituzioni devo
specificare che l’adesione a un
prestito o donazione di questo
gruppo, chiamato anche Banca
Mondiale, comporta:
a) liberazione delle frontiere a
multinazionali e qualsivoglia
privato voglia investire, predi-
cando il concetto di libero mer-
cato.
b) utilizzo dei fondi per l’inve-
stimento in infrastrutture (por-
ti, aeroporti, centrali elettriche, ropa e Giappone. La funzione Altro esempio, il tentativo di
dighe...) dell’intero piano Marshall non industrializzare l’africa subsa-
Le due condizioni sopracitate è che assicurarsi la lealtà dei hariana, finito con l’eliminazio-
comportano inevitabilmente governi sotto l’influenza ameri- ne di interi settori.
l’annientamento di buona par- cana contro l’insinuarsi di una Questi gruppi capitalistici so-
te delle industrie locali e di ri- componente comunista. Ne è no implicati anche nella ge-
flesso una perdita di introiti da esempio il primo prestito, dato nerazione del debito del terzo
parte del Paese e l’ impossibili- alla Francia, dove gli Stati Uni- mondo: in estrema sintesi, in
tà di risarcire il debito. ti richiedevano l’espulsione dal un particolare momento stori-
La BIRS specificatamente inve- Gabinetto francese degli ele- co ed economico è convenuto
ste denaro soprattutto in Paesi menti comunisti. Inoltre anche fare prestiti, per straordinarie
in via di sviluppo oltre una cer- gli U.S.A. ne hanno tratto bene- condizioni del mercato del pe-
ta soglia di ricchezza, attuando fici economici, diminuendo la trolio, tanto che, una volta in-
veri e propri prestiti con inte- disoccupazione a un quinto e debitati, il ritorno della norma-
ressi adeguati. richiedendo il pagamento del- lità ha causato l’incolmabilità
Ramo della Banca Mondiale in- le risorse in dollari o oro, au- del debito.
centrato sull’investimento in mentando così le riserve auree
settore privato è il IFC (Inter- a 7% di quelle mondiali. Critiche ai nuovi faraoni
national Finance Corporation): Globalmente l’ European Reco- In definitiva, come già accen-
si occupa per l’appunto di inve- very Program (piano Marshall) nato, neanche metà degli inter-
stire in aziende private in Paesi ha avuto successo, acceleran- venti della Banca Mondiale ha
esteri. A voler essere maliziosi do la ricostruzione, dando del- successo. Per alcuni questo po-
si potrebbe pensare che effetti- (cure per l’aids ad esempio) e ramento delle condizioni di vi- le istituzioni più solide (di par- trebbe non essere sconcertante,
vamente pratichi una sorta di impossibilità d’accesso ad altre ta, solo nel 40% dei casi sono te, ma solide) e le basi ad una ma bisogna rendersi conto che
corruzione all’interno dei paesi fonti di credito internazionali. effettivamente utili. unione europea. se fosse più basso tutti capireb-
favorendo pochi privati che po- A mio avviso l’obbligo di inve- In qualunque caso i Paesi che Funzionando bene, si è deci- bero e contesterebbero l’opera-
trebbero poi praticare pressioni stire in campi non remunera- contraggono un debito spesso so di esportarlo pure negli al- to delle citate fonti creditizie.
a livello politico. tivi, se non costosi, congiunta debbono rifinanziarlo e qua en- tri paesi in via di sviluppo. La Quella percentuale di successo
Ancor più indefinito è il ruolo al non poter finanziare proget- tra in gioco il Fondo Monetario differenza consisteva nel fatto è solo un’illusione, un modo per
Internazionale (FMI). che nel ERP i soldi dati erano creare un sistema piramidale,
L’FMI rifinanzia e chiede, in in buona parte a fondo perdu- una classe di paesi schiavi. Tra i
cambio del denaro che i paesi to, l’industria e le infrastruttu- contestatori spicca la figura del
non riescono a ripagare, favo- re sebbene provate erano già premio nobel Joseph Stiglitz, ex
ri di tipo politico come svalu- presenti sul territorio. presidente dei consiglieri eco-
tazione della moneta naziona- FMI e BIRS hanno operato in nomici della BIRS, indicando
le, taglio delle spese pubbliche America latina, Asia e Afri- vari esempi di come la soluzio-
e privatizzazioni massicce (cla- ca. Prendendo l’esempio Uru- ne della FMI sia troppo genera-
moroso il caso boliviano sull’ac- guayano, si parla prima di uno le e quindi potenzialmente dan-
qua) nonché l’abbattimento dei sviluppo economico durante nosa. O ancora, Dambisa Moyo,
controllo dei prezzi. il periodo delle guerre per via economista e scrittrice, nel suo
dell’export di carne e lana (l’al- libro spiega le sue teorie su co-
Vera rovina levamento era la principale ri- me gli aiuti in Africa danneggi-
Tutte idee interessanti, ma le sorsa) e quindi la creazione di no la stessa. Il problema è più
evidenze? Dove sono i danni uno stato sociale molto pre- grande dell’esistenza o meno di
fatti dal sistema? È un mecca- sente e oneroso, per poi passa- quello che è uscito da Bretton
nismo complesso che coinvol- re per una fase di mancato in- Woods: l’intero sistema è mala-
ge sia fiducia che costrizione vestimento dei profitti che ha to, si basa su concetti che tradi-
e come tale inganna e finisce causato, alla fine, la crisi eco- sce l’attimo dopo averli dettati.
nell’immenso mare grigio del nomica uruguayana (che è alla Mi spiace soltanto non poter da-
dubbio. Con ordine: la BIRS fine endogena). In questo pun- re prove inoppugnabili ma solo
ha dapprima operato nella ri- to si inseriscono banche estere una serie di logiche conseguen-
costruzione postbellica euro- e, sulle colpe della BIRS, inter- ze.
pea accordando prestiti in Eu- viene il neo presidente, ex tu-
pamaro, Josè Mujica. Endriu
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L’avanzo di “Limonello del Contadino” è una mia foto, periodico mensile
la conservavo da tempo, nella speranza di poterla usare, un giorno... Numero 54

strumenti
Martedì 11
Maggio 2010

Il Manuale di Sopravvivenza Urbana per Fottuti


Capitolo 4. Alimentazione
Con il temine studenti nel presente Manuale ci si riferisce all’insieme degli individui assimilabili a tale categoria, in quanto a stile di vita, tipiche idiosincrasie e inquadramento
psicopatologico. In generale si ritiene assimilabile a studente chiunque viva secondo il fuso orario di una nazione distante migliaia di Km, sia impegnato a tempo pieno in futili
attività per cui non sia prevista alcuna remunerazione, abbia dormito a casa di sconosciuti più di una volta negli ultimi quindici giorni [...].
L’unica attività che impedisce di fatto ad un individuo di essere assimilato a studente è dedicare una porzione del proprio tempo, con regolarità, a studiare.
Manuale di Sopravvivenza Urbana per Fottuti, Appendice II: “Glossario”.

S
L a Guida dello Studen-
te dell’Università di Pa-
via alla voce “Ristorazio-
ne” presenta un elenco piuttosto
completo dei bar, delle mense e
cena”, dalla pura e semplice
gola ai lungimiranti tentativi
di “fare fondo” in vista di una
serata alcolica particolarmen-
te impegnativa.
Qualora riesca a vincere la pi-
grizia, lo studente deve poi
scontrarsi con il tremendo de-
grado in cui versa la sua trascu-
rata dispensa. Tra le verdure
Non è comunque persa ogni
speranza di procurarsi un pa-
sto nutrizionalmente discuti-
bile!
Secondo uno studio condot-
q.b. = quanto basta
q.c.c. = quel che c’è
q.m.? = quando mai?

Fate bollire gli ingredienti in un


dei ristoranti presenti in città. Se Il bisogno di cibo può risulta- intere civiltà di batteri si sono to da un team di antropologi, pentolone tanto a lungo quanto
vi interessa avere una panorami- re quindi estremamente pres- potute sviluppare, indisturbate, nutrizionisti e studenti fuo- la fame vi consente.
ca esaustiva sull’offerta culinaria sante e di non facile soddisfa- fino a decadere spontaneamen- ricorso di giurisprudenza, la Accompagnate il tutto con un
pavese, che vi permetta di sceglie- zione. te sotto il peso di un’eccessi- dieta tipo di uno studente pa- cucchiaino di succo di limone per
re, tra le tante, l’osteria dalle por- Il primo ostacolo da superare va prosperità. Il freezer, deso- vese ricalca a grandi linee le prevenire lo scorbuto.
zioni ridotte, l’arredamento finto è certamente l’innata pigrizia lato, pare una vasta distesa di abitudini alimentari dei mari-
rustico e i prezzi assassini che fa che accomuna gli studenti di permafrost, in cui spiccano tre nai che solcarono la via del- Q
per voi, la Guida dello Studente è ogni latitudine, costringendo- piselli che lanciano sfide, con le Indie tra il sedicesimo e il
di certo il mezzo più adatto a que- li ad un’economia di gesti che aria di scherno, dal fondo di un diciassettesimo secolo. Una La ricetta ben si adatta ad un
sto scopo. concede poco margine alle cassetto. Nell’angolo più remo- buona soluzione alla proble- nucleo famigliare di studen-
Se invece anche un ticket per la velleità culinarie. In una gior- to di uno scaffale si può rinve- matiche odierne può quin- ti disidratati ed allucinati in se-
mensa è al di la della vostra por- nata in cui si devono segui- nire un panino vecchio di gior- di derivare, suggeriscono gli guito ad una notte di bagordi. Il
tata, o se dopo la terza canna re due ore di lezione e resti- ni, forse settimane, tanto duro, esperti, dalla consultazione sartiame, considerato un’eccel-
avete una fame chimica paurosa, tuire un DVD da Blockbuster, ma tanto duro, che alla fine ci della vasta letteratura che i lente fonte di fibre, può esse-
il frigo vuoto e nessuna voglia di ad esempio, ci si può ritenere si accorge che in effetti non è grandi navigatori della storia re sostituito con altro materiale
recarvi in un supermarket, bene, fortunati se si hanno forze re- pane, è un sampietrino portato hanno prodotto nel tentativo cellulosico di cui i nostri sogget-
in questo caso il Manuale di So- sidue sufficienti ad aprire una a casa come souvenir dall’ulti- (che invero sortì scarsi risul- ti dispongano in abbondanza:
pravvivenza Urbana per Fottuti scatoletta di tonno. ma manifestazione a Roma. tati) di incrementare l’aspet- fotocopie di materiale didatti-
è certamente una lettura più ap- tativa di vita degli uomini che co, cartine rizla, vecchi nume-
propriata. Perlomeno, vi confor- affrontavano lunghe perma- ri di Kronstadt. Il cuoio purtrop-
terà sapere che il 90% dei suoi re- nenze in mare. Riportiamo di po è sempre meno diffuso negli
dattori convive quotidianamente seguito una esempio di ricetta arredi domestici, ma nell’arma-
con problemi analoghi ai vostri che fu particolarmente in vo- dio di una tipica studentessa so-
(mentre il 10% deve occuparsi di ga, per secoli, tra gli equipag- no custodite riserve di scarpe,
problemi ben peggiori). gi che dirigevano verso il Ca- borsette e cinture sufficienti a
po di Buona Speranza. sfamare una comunità media di
La giornata-tipo dello studen- studenti per settimane.
te pavese è costellata di pro- Al posto del succo di limone
ve ardite e sfide continue, tra Q si può buttare giù il tutto con
cui spicca la più impegnativa Dal ricettario di James Cook: Il un fondo di limoncello avanza-
delle imprese quotidiane: nu- Gran Bollito delle Bonacce Equa- to dall’ultima festa: non salverà
trirsi. toriali dallo scorbuto e non farà bene
Sono molteplici le ragioni che in generale, ma almeno ha un
richiedono l’introduzione nel Dose per 50 marinai disidratati sapore passabile e un discreto
corpo di calorie alimentari: ed allucinati contenuto alcolico.
dalle banali necessità fisiolo- sartiame - q.b. Buon appetito!
giche alle elaborate forme di cuoio - q.c.c.
“corteggiamento con invito a carne - q.m.? Makka

L’Era del Diritto & anche i Compagni Licenziano


C he la sinistra italiana,
quella che si auto-defi-
nisce vera, dura e pu-
ra, sia sparita dal parlamento
della nostra penisola è cosa no-
gia, conquiste della medicina,
ma anche dalle barbarie indi-
cibili di due Guerre Mondiali e
da totalitarismi di ogni genere,
la questione sopracitata ha pro-
sulla bocca di ogni passate, ma
da questi partiti dipendevano
strutture politiche, organizza-
zioni e aziende (es. giornali)
con un buon numero di perso-
timanale Liberazione.
E cosa potranno mai fare di ri-
voluzionario i lungimiranti or-
gani dirigenziali? Quale stra-
tegia moderna e alternativa
intoccabili (politici e dipenden-
ti pubblici in prima fila), criti-
cando l’operato della borghesia
industriale, loro peggior nemi-
co di sempre, eccoli confessa-
ta a tutti. In minor numero si fondi connotati economici e, in ne a libro paga. Il non raggiun- hanno escogitato i difensori del re: “Dopo aver passato una vi-
saranno accorti, sicuramente ultima analisi, anche simbolici. gimento della soglia minima, popolo? Semplici entrambe le ta a difendere i lavoratori dai
molto pochi i sorpresi, del co- Sì, perché non è certo concet- appunto il 4% dei voti, per ve- risposte: “niente” e “nessuna”. licenziamenti mi sono trovato
me la situazione si sia ripresen- to nella testa di tutti, notizia dersi garantiti cospicui rimbor- Ovviamente fanno quello che a dover sottoscrivere la dram-
tata praticamente immutata al- si elettorali (parliamo di mi- farebbe e fa un qualunque im- matica necessità di quaranta li-
le più recenti elezioni europee: lioni e milioni di euro ad ogni prenditore: mancato rinnovo di cenziamenti” (Paolo Ferrero,
nemmeno l’alleanza involu- tornata elettorale), costituisce contratti a termine, cassa inte- segretario di Rifondazione Co-
tiva che ha visto il Partito dei un buco di bilancio a cui tali grazione, licenziamenti. munista). Udite, udite: “dram-
Comunisti Italiani allearsi con partiti non possono rimediare. Proprio loro, i secolari difenso- matica necessità”! Come se “gli
Rifondazione Comunista (ma E così i loro dipendenti – già ri- ri dei diritti dei lavoratori, si ac- altri” avessero sempre licenzia-
allora che ca**o si erano sepa- petiamolo: i dipendenti! – co- corgono di una realtà che han- to con gioia migliaia di operai
rati a fare?) ha superato il quo- sì detti funzionari di partito o, no per troppo tempo pensato di solo per gioco, con il cuore in
rum del 4%. in senso weberiano, i politici poter celare agli occhi dell’elet- pace e la coscienza pulita.
Non è solo un problema di rap- di professione (non solo par- torato, ancor prima che a loro Non è mai troppo tardi per cre-
presentanza e pluralità politi- lamentari, ma in questo caso stessi. Dopo aver contribuito scere e smettere di credere al-
ca all’interno degli organi di anche segretari, sottosegretari, alla costruzione di un mercato le favole. L’importante però è
governo: oltre a indicare proba- passando per tutti gli elemen- del lavoro immobile e stantio, farlo prima di morire (leggasi:
bilmente la fine di un’era ide- ti del direttivo, fino ad arriva- caratterizzato da innumerevo- “sparire”).
ologica che ha accompagnato re ai responsabili locali), non li caste e corporazioni di privi- Continuiamo quindi a sostene-
l’umanità per oltre un secolo, hanno vita semplice. Messi an- legiati (dagli avvocati ai notai, re la lotta dei buoni contro l’or-
caratterizzato da traguardi fon- cora peggio sono i dipendenti passando per medici, giornalisti co cattivo, e tutti vivranno feli-
damentali nella lotta per i di- delle loro testate giornalistiche stessi, professori, insegnati, ma ci e contenti...
ritti dell’uomo, incredibili passi di riferimento, come ad esem- anche tassisti e commercianti)
della scienza e della tecnolo- pio l’Unità, Il Manifesto e il set- e da inefficienti nullafacenti Matteo Bertani
k 7
periodico mensile Giorgio de Chirico - La commedia e la tragedia (1926)
Numero 54

cultura
Martedì 11
Maggio 2010

Pictor classicus sum


T a metà ta physikà. Stan-
do ad Andronico di Ro-
di questo “oltre la fisi-
ca” era da riferirsi al contenuto
di alcuni testi di Aristotele: la
chirichiano, in cui molte sono
le citazioni dal mondo classico.
Le tele si popolano di gladiato-
ri, eroi, miti, rovine e i titoli ne
sono un’ulteriore prova: Le Mu-
stione del Classico”.
Una mostra allestita nelle Scu-
derie del Castello Visconteo,
promossa da Comune e Pro-
vincia di Pavia, prodotta e orga-
rico, vedova del celebre pittore,
e di Claudio Bruni Sakraischik,
curatore del Catalogo Genera-
le, per tutelare la personalità
intellettuale e artistica di Gior-
fisica nel primo gruppo, con se inquietanti, Edipo e la Sfinge, nizzata da Alef-cultural project gio de Chirico). Oltre alle ope-
trattazioni concernenti la na- Il Gladiatore, Ettore e Androma- management. Questa esposi- re del maestro della Metafisica
tura, la metafisica nelle tratta- ca… Tutti richiami ad una clas- zione, in linea col progetto di è esposta una ventina di reper-
zioni posteriori, con contenuto sicità a lui ben nota e che, pro- valorizzazione delle Scuderie, ti dei Musei Archeologici della
superiore, che va al di là della babilmente, gli suggerisce, oltre dopo il grande successo della Provincia di Salerno, seleziona-
fisica. Metà appunto. alla perfezione da lui ricercata mostra “Da Velasquez a Muril- ta appositamente da Matilde Ro-
Nell’uso di de Chirico e degli al- dal punto di vista tecnico, un lo”, è un appuntamento impor- mito per evidenziare proprio la
tri pittori metafisici il contatto qualcosa di metafisico: le rovi- tante e prestigioso, parte di un suggestione che il classico eser-
col termine filosofico è nell’al- ne che vede (e riproduce talvol- percorso che vuole porre Pavia cita sulle opere dell’artista. Il pensatore (1973), opera-imma-
lusione ad una differente realtà, ta nei suoi quadri) son perfette al centro dell’attenzione cultu- Proprio grazie al “dialogo” pro- gine della mostra, è un esempio
che supera ciò che vediamo: la nella misura, ma frammentarie, rale non solo nazionale ma, ad- posto tra le opere ed i reperti ar- di come de Chirico rievochi i va-
Metafisica è quella nuova real- non più collegate all’ambiente dirittura, internazionale. cheologici, l’esposizione vuole lori, la cultura, la civiltà ormai
tà che si cela in ogni oggetto, se per cui, ed in cui, erano state La mostra espone quaranta ope- evidenziare come de Chirico ve- perduta del mondo classico, per
solo si riesce a vederlo, ad im- create. Diventate illogiche nel re, tra dipinti e sculture, realiz- nisse in contatto con quel mon- farla rivivere di un nuovo signifi-
maginarlo, al di fuori del solito mondo moderno. Anche quan- zate tra gli anni Trenta e Set- do classico, che conosceva e sen- cato attraverso la sua pittura. Un
contesto. Significati, usi e spazi do i corpi seguono i canoni del- tanta, selezionate da Victoria tiva proprio, con lo scrupolo e la insieme di oggetti classici, affian-
propri di ogni cosa associati di- la bellezza classica, quando egli Noel-Johnson e Sabrina D’Ange- sensibilità dell’archeologo da un cati a creare opere in cui spazio e
versamente per darci informa- riproduce la realtà in accordo losante per la Fondazione Gior- lato e, dall’altro, con lo spirito ro- tempo sono sospesi, pietrificati.
zioni nuove su oggetti comuni con la tradizione, la linea ag- gio e Isa de Chirico di Roma mantico di un appassionato col-
e situazioni quotidiane. Questo gressiva, che incornicia le figu- (fondazione nata nel 1986 per lezionista di calchi di sculture Marianna Pasetti
senza però ricorrere all’automa- re in modo così pronunciato e volontà di Isabella Far de Chi- appartenenti all’età classica.
tismo, all’inconscio, al mondo le esalta, sconvolge le conven-
dei surrealisti e allo spazio di-
namico del futurismo, corren-
zioni, lasciando presagire la me-
tafisica della sua arte. Con il mondo sulle spalle
ti a cui de Chirico si oppone e
che definisce “la rovina dell’ar-
Non dimentica quindi le lezio-
ni dell’arte classica, né il pas- Questioni globali e limiti alla crescita

C
te moderna”. Spazio geometri- sato: semplicemente rivisita,
co, rigido, prospettiva schema- reinterpreta, arrivando a crea- ome salvare il pianeta? so di miglioramento delle con- tre si prescrive una dieta all’iper-
tica e ordinatrice, colore teso e re un’arte rinnovata, originale. Questa domanda sem- dizioni di vita e delle possibilità consumista società occidentale,
segno netto, deciso. Evocazione ed invenzione, tra bra oggi essere sulla di benessere, che ci ha porta- paesi come Cina e India stanno
Nato a Volos, città della Tessa- classico e moderno. bocca di tutti, che siano acca- to medicine, elettricità, case ri- imboccando solo ora il loro per-
glia, nel 1888 e vissuto in Gre- Questo rapporto tra Giorgio de demici, politici o semplici cit- scaldate, aeroporti, computer e corso di crescita, reclamando
cia fino al 1906, de Chirico è Chirico, padre della Metafisica, tadini. E le circostanze senza informazioni. Prima di scagliar- un giusto diritto allo sviluppo?
grande conoscitore dell’arte an- ed il mondo ellenico è il motivo dubbio giustificano la preoccu- si contro il demone della cresci- La complessità delle questioni è
tica e questa, già dai primi de- centrale della mostra che ha aper- pazione. Esplosione demografi- ta, è fondamentale immaginarsi enorme, e il terreno scivoloso.
cenni del Novecento, diventa to i battenti lo scorso 6 Marzo e ci ca, crisi alimentari, dipenden- cosa volesse dire essere schiavi Il principale obiettivo del libro
sempre più presente nelle sue farà compagnia fino al 2 Giugno. za da risorse non rinnovabili, di natura e malattie, quando un è quindi quello di fare maggio-
opere. E’ il “romanticismo” de- ”Giorgio de Chirico. La sugge- cambiamento climatico: queste re chiarezza in questo groviglio
ed altre problematiche – tutte di fatti, opinioni e interrogativi, e

O Kamchatka, o morte!
profondamente interconnesse – capire se esistano condizioni og-
hanno alimentato in molti il so- gettive per avere una certa opi-
spetto che l’attuale modello di nione piuttosto che un’altra.
Coloni di Catan sviluppo sia da considerarsi  in- Nel primo capitolo si è voluto
sostenibile. dare una panoramica delle gran-
Leggi invece di stare a guarda- mato brigante. Tramite succes- Il fenomeno di continua cresci- di questioni globali che l’umani-
re sempre solo le figure! Ben sivi lanci di dadi si producono ta – della produzione, dei redditi, tà è tenuta ad affrontare: si parla
tornata affezionata lettrice! le risorse corrispondenti agli dei consumi – che ha contraddi- perciò di popolazione, ricchez-
Piacere di riaverti assiduo let- esagoni su cui si trova il nume- stinto la società umana a parti- za e povertà, energia, risorse ali-
tore! Per la rubrica giochi del ro e di cui possono usufruire re dalla Rivoluzione Industriale, mentari, inquinamento e cam-
vostro amato K parliamo di Ca- coloro che vi avevano costru- potrebbe essere giunto vicino o biamento climatico, analizzando
tan o Coloni di Catan o (titolo ito degl’insediamenti. Con le aver già oltrepassato i propri li- stato dei fatti, teorie e prospetti-
originale) Die Siedler von Ca- risorse ricavate i vari giocatori miti. D’altronde, nulla in natu- ve future. Poiché il quadro che
tan. Inventato da Klaus Teuber possono costruire altre strade ra cresce per sempre, e pensare ne risulta è quello di un piane-
nel 1995, questo giuoco è ora- e insediamenti o acquisire car- che l’economia possa invece far- ta non gestito, si tocca l’argomen-
mai diventato un classico dei te speciali dette carte sviluppo. lo – crederla cioè slegata dal più to della governance globale e
giochi da tavolo strategici. In Chiaramente ci sono molte al- grande sistema naturale in cui delle istituzioni internazionali.
Coloni di Catan i giocatori in- tre regole ma non c’ho voglia si ritrova inserita – è un chiaro Ci si è poi chiesti come la di-
terpretano, appunto, dei colo- di scriverle. L’obiettivo è quel- sintomo di miopia. La consape- sciplina economica si sia nel
ni della mitica isola di Catan, lo di totalizzare 10 punti, che volezza dell’esistenza di limiti al- tempo confrontata con l’argo-
il cui nome è un chiaro riferi- si ottengono dalle carte e dagli la (e della) crescita si è estesa a inverno rigido poteva significa- mento dei limiti alla crescita.
mento alla città di Catania, so- insediamenti. Per le sue mec- dismisura negli ultimi decenni, re la morte. I “bei tempi anda- Il secondo capitolo spazia quin-
lo che non è vero. All’inizio del caniche (molto semplici) il gio- portando alla creazione di nuovi ti” non erano probabilmente co- di dall’economia politica clas-
gioco viene disposto un tabel- co risulta essere alla portata di concetti come crescita sostenibi- sì belli come li si vuole a volte sica al rapporto “The Limits to
lone, rappresentante la nostra tutti, veloce e con un discreto le e sviluppo umano. Alcuni so- immaginare. Growth”, dalle teorie dell’eco-
isola, formato da 19 esagoni di corredo strategico, benché la no giunti a sostenere la necessità nomia ecologica alle controver-
colori differenti, che indicano fortuna possa giocare un ruolo di una decrescita, ovvero un ab- sie accademiche sulla sosteni-
diversi terreni a cui corrispon- decisivo, specie ad inizio par- bandono della mania accumula- bilità.
Con il mondo sulle spalle
dono differenti materie prime: tita. L’ambientazione non è si- tiva in favore di un graduale ritor- Per concludere, nel terzo capi-
è pubblicato dalle
montagne (minerale), pascoli curamente molto coinvolgen- no ad un’economia conviviale, tolo si è voluto tornare ai gior-
EdizioniOMP, il libro è ac-
(pecore), foreste (legna), colli- te ma un gioco il cui tabellone locale e sostenibile, dove risulti ni nostri e presentare il dibattito
quistabile o gratuitamente
ne (argilla), campi (grano), de- iniziale va costruito all’inizio è possibile ricercare un progresso più recente, indagando la nasci-
scaricabile all’indirizzo:
serto (un bel niente). Sui ver- sicuramente originale, da pro- nella qualità della vita piuttosto ta ed evoluzione dei concetti di
www.edizioniomp.com
tici di ‘sti esagoni i giocatori vare! Lo trovi in tutti i peggio- che un semplice accrescimento sviluppo sostenibile e decrescita,
possono costruire villaggi e cit- ri negozi di giochi di Caracas. dei consumi materiali. esaminando gli indicatori di be-
tà, mentre lungo gli spigoli si Se non c’hai voglia di spende- Tuttavia, per quanto queste idee nessere diversi dal PIL, toccando
Perciò: che fare? Come concilia-
possono costruire delle strade. re prova la sua versione per pc, possano risultare convincen- la questione dei limiti sociali al-
re questi due aspetti contrastan-
Su ogni esagono viene posizio- se non la trovi richiedila a me ti, bisogna tener conto del fat- la crescita. Si fanno infine alcu-
ti ma complementari, bilancian-
nato un numero casuale da 2 (jco@email.it). Ciao tesoro, a to che i problemi delineati non ne considerazioni sulle possibile
do mantenimento del benessere
a 12 (tranne il 7) ad eccezione fra un mese! sono che gli effetti collaterali di strategie e politiche future.
e rispetto dei limiti ambientali?
di quello col deserto su cui è JCO un processo generalmente posi- Si può pensare di non crescere?
posto un birillino di legno chia- tivo, ossia l’eccezionale proces- Emanuele Campiglio
E come gestire il fatto che, men-
8 k
Totus mundus agit histrionem periodico mensile
Numero 54

racconti
Martedì 11
Maggio 2010
Reg. Trib. Pv n° 594 - ISSN 1972-9669 - Stampa: Industria Grafica Pavese SAS, Pavia - Chiuso in Redazione 06-05-2010 - Tiratura 2000 copie - 2010, Alcuni diritti riservati (Rilasciato sotto licenza Creative Commons 2.5 Ita by-nc-sa)

Soirée au Théatre
Il signor Marchand non capiva. con un gesto nervoso. Edmond presente, l’uomo fece un cenno, mo. Per carità, datemi almeno la vita. Occhi che vedono morire la
Non era mai stato cattivo con Marchand non aveva la più pal- e con uno sguardo soddisfatto e una maschera, tutt’al più un vita. Occhi che ingannano la vita, e
nessuno. Lui faceva solo il suo lida idea di come fosse venuto in inquietante disse sardonico: copione. uccidono la vita. Se stesso e cento
lavoro. E mai e poi mai avrebbe mente a quel cappello con signo- - L’uomo sarà la sua maschera, altri, la carneficina era pronta, ba-
creduto di poter essere una per- re, di venire a cercarlo nel cuo- - Scritturato. la vita il suo copione. stava la scintilla, per uccidere la vi-
sona influente in quella vita. Se re della notte per giocargli strani - Capisco, non mi resta altro da ta e dare vita alla morte.
la spassava quella notte, era pro- scherzi. All’inizio pensava fosse L’alloggio non era male, c’era una fare.
fondamente immerso in un so- un venditore ambulante. Men- sedia, delle mattonelle piuttosto - Signore e signori, venite a ve-
gno confuso che prendeva anche tre pensava queste cose, di colpo consumate, una scrivania molto Infuriavano i passi nella sala, dere come muore la vita!! Veni-
sul serio, sudava. Da lontano ave- la figura ebbe uno scatto, e senza lunga, un lavabo, ed un terribile aria di festa, aria di festa. Fol- te a vedere come muore la Chi-
va sentito il campanello. E quel capire come, il signor Marchand specchio, appeso al muro, minac- la dispersa seduta e perduta, di mera, finita dal suo doppio!!
signore alla porta aveva un brut- si trovò dritto davanti agli occhi cioso, si disse che era inguarda- fronte a se stessa. Buio in sala,
tissimo cappello. Come si pote- un lucido e luminoso specchiet- bile, e si girò dall’altro lato. Non e i respiri si acquietano. Riflet- Marchand era alla sua sedia. Li
va avere un così pessimo gusto to. “Ahimè, lo specchio no!! Come capiva. La luce della lampadina tori ingialliti e polvere nell’aria. avrebbe distrutti, deflorati. Mani-
Dio solo sapeva. Sembrava scal- sopravvivrò al tremendo spec- era forte. Vivida. La finestra aper- Crepitava la folla ansiosa. La se- chino, freddo, Marchand ghigna-
tro però, quel signore. E dunque chio?!” Gridò soffocato il signor ta mostrava solo nebbia e paesag- dia nel centro lo aspettava. Il va. Manichino ladro di vita e mer-
parlava di qualcosa di molto se- Marchand. La signora Marchand gi lontani, foschi, e la vista del si- presentatore con abito da circo cante di vita e distruttore di vita.
rio e angosciante, addirittura di si svegliò in piena notte. Suo ma- gnor Marchand non vedeva altro entrò in scena con la sua fiacco- E ride il manichino e ruba la vi-
importanza vitale. Di un’infamia, rito non c’era.  che ombre mutevoli. Forse tutto la e viso bianco di cerone.  ta. Immobile Marchand chiuse
di un peccato irrimediabile, una Si ritrovò stordito e smemora- stava per prendere forma. Non gli occhi. La platea immonda sba-
gran presentazione per un at- to su una poltrona molto como- era la prima volta che vagava in - Signore e signori, l’evento è vava, li sentiva grugnire di libidi-
to infame. La signora Marchand, da, foderata di velluto, di un ros- quella stanza. E anche il corrido- speciale. Che rullino i tamburi, ne, si stavano divertendo. Presto
era scoppiata in lacrime nel frat- so acceso, porporoso diceva lui. io lo conosceva bene. Buio, rim- aguzzate la vista, non è cosa di avranno il sangue. Marchand in-
tempo, il suo sogno non le stava E non ci capiva niente. La cosa bombante. Il più delle volte gli tutti giorni vedere la vita!! spirò. Generalmente capiva da
piacendo affatto. L’uomo cappel- più incredibile è che allo stordi- sembrava un limbo. Un limbo di solo quando era il momento, lo
luto parlava, e diceva delle cose mento che già sentiva, si aggiun- gestazione. I suoi mostri nasceva- Marchand mosse un passo dalla sentiva quando doveva uccidere.
al signor Marchand che per nien- gevano le incalzanti domande di no li, e le sue paure era li che lo quinta. E’ come un’immersione, Lo sentiva come un martello nel
te lo interessavano. Non sembra- un uomo opaco, fuori fuoco, una travolgevano. Un luogo sospeso, un salto. Sentiva i soliti brividi. petto. Bastava un cenno, per uc-
va un cappello amichevole. Sotto forma allungata, fredda, che gli ma lui lo conosceva. Si sentiva Tutto gli sembrava un terribile cidere tutti, liberarli. Insaziabili
di lui si agitava la bocca dell’uo- si trovava davanti, era immobile, come dentro una cortina, e non delirio, tutto aveva un alone di curiosi in cerca del loro pasto, li-
mo come un impastatore , e di- ma in realtà ondeggiava avanti e capiva perché si trovava li. Sentì follia. Il presentatore declamava berarli tutti. Purificarli tutti.
ceva: ”Avremmo bisogno di voi”. indietro con un moto di risacca:  fluttuare, e una figura fumosa gli deciso. Il pubblico sentiva l’odo- Tese il volto verso l’alto, con
Il signor Marchand non ci vedeva si parò davanti. Parlava: re del sangue. Sciacalli in platea. un soffio impercettibile disse:
ancora bene, e l’amaro in bocca - Lei è il signor Marchand?  Li aveva narcotizzati migliaia di ..Autoréclame!!
lo indusse a bere dell’acqua. Du- - Si. - Signor Marchand – disse – lei volte da quella distanza. Li ave- e morì.
rante la conversazione di cui solo - Le piace il suo lavoro? è in grado di fare ciò che stia- va odiati migliaia di volte. Li ave- La platea ebbe un sospiro di sollie-
una parte lui recepiva, lo stranie- - Certo che si, è una vita che mo per chiederle. va feriti migliaia di volte.  vo, finalmente era libera. Sazio il
ro del campanello, lento come lo faccio. - Non capisco, ma dite pure. presentatore, ingordo della stessa
una foca, tentò di prenderlo di - Molto bene. E’ convinto di - Noi siamo stanchi della vita - Arcano è il maleficio delle as- fame, tendeva la mano e gridava:
sorpresa in una trappola assur- quello che dice? finta. Vorremmo vedere la vi- si che portano la vita davanti
da. Si dimenava in modo goffo e - Certo, ma perché? Non capi- ta vera. agli occhi!! Accorrete, venite a - Soldi alla mano signori e si-
scoordinato e continuava ad agi- sco. - Non capisco, continuate. vedere la vita! La vita in scena gnore, la vostra vita per voi in
tare un gingillo luccicante, dove- - Non si preoccupi. Presto capi- - Noi cerchiamo l’uomo, e quel- per voi!! scena questa sera!!
va essere molto piccolo, lo tene- rà. Solo lei può capire. le assi lo rigettano, lo rifiutano, FIN
va tutto in una mano, e tentava e noi disperiamo, vortichiamo.  Marchand rideva, due passi soli.
di metterglielo davanti agli occhi Rivolgendosi a qualcun’ altro - E cosa mai c’entro io con l’uo- Solo il rumore dei passi e muore Giacomo De Gregorio

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Papesse, Storici (di una qualche, loro, Ora e Sempre, Resi- Kronstadt
periodico mensile
stenza), Musicologi Stonati, Maniaci dell’Ordine o del Caos,
Numero 54
Combattenti Solitari (solo se Muniti di Mulino), Cybervampi-
ri e Punk Berlinesi, Ultimi Mohicani e Balene Bianche, Linu- La redazione di Kron-
xiani Hacker in cerca d’Autore, Geniali Dilettanti in Selvag- stadt è aperta ad ogni
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Credits in brevis: la copertina è opera di Ginevra, i soldi sono finti (non si son mai visti 50 euro tutti insieme in redazione...), si ringrazia il braccio di Martelengo per aver in-
terpretato i bisognosi di tutto il mondo. La locandina qui sopra è opera di quell’improponibile di Diego Gabriele, molte immagini sono state reperite mediante google e flickr, i
rispettivi autori sono ringraziati nelle frasette in testa alle pagine. La grafica del libro Con il mondo sulle spalle, di Emanuele Campiglio, è di Andrea Franzosi.
KRONSTADT: iniziativa realizzata con il contributo concesso dalla Commissione A.C.ER.S.A.T. dell’Università di Pavia nell’ambito del programma per la promozione delle atti-
vità culturali ricreative degli studenti. Altre entrate sono rappresentate da eventi culturali, feste, concerti, il sangue di chi collabora, libagioni e gozzoviglie varie.

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    Anonymous B4rRy0EwzW
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  • 200912
    200912
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    vitazzo
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