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Idolatria (25/02/17 14:07)

Tarme sotto le tegole,


Tra questi tetti, tentenno
Ginocchia cedenti, fan demenza i denti
Difatti sotto a quei rossi
Seducenti, fumi dai cementi
Focolari altrui, nascondesi sogno.

Sali, semi, speranze, carburi


Seppelliti, substrati, o sotto i vestiti
Di un terreno cos aspro, fertile
Come pneumatico a liquami
Assieme a note e movimenti destinati
A diari e consoles, mai a uscire.

E ronzo
Cimice, nel tentativo di parlare
A un mondo estraneo alluomo
Dai mille occhi, in cui ognuno
Poteva essere una striscia, vero converso
Una diramazione dellattuo universo.

Scambiato per moscone, dalle multiple teorie


E se fin la matematica fosse solo unopinione?
In cui credersi tutti a giustificar le cose
Ma in cui ognuno le sue idee erose
A crear codice il cui unico destinatario
colui che design una password.

Non vedo che fiori, quali strani indicatori


Insegne e promesse, recesse le consegne
Si rivedono muffe degli umidi allori
Prima dei riscontri.
Come se la vita fosse solo un accumulo
Altrui. Di quei benesseri che potessi e fui.

Bisbigli sopra i campi, sussurrano infiniti


A rotear. Fino a un soffio di vento.
Che lAmor sia solo una pretesa
Per non dimenticar la mano tesa?
Per sentirsi un Unico e Solo
Intramontabile. Un utopico
Fiore a non appassir mai....

La mia arte si fonda sul niente:


Ogni volta che qualcuno si allontana
Codesto niente si moltiplica.
Linsensato esser, di cuore che sogna
A cozzar con un sistema sostenuto da fogna.
Atterrito, in cerca dei tetti
Atterrar, nei nidi di affetti?
Quelle figure, (pos-)polvere di rame a (neg-)oziare...

E per qual cementare in fili


Disperde le anime e i tempi
Aumentando i nodi, incompatibili
Congiunzioni, e le dita si slegano...
Cos distorte, ancor cerco, un che per sempre
Quanto tanto il mio sempre polvere
Preda di un istinto, vaneggiante di idoli.

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