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T.

Todorov, La paura dei barbari, Garzanti, Milano, 2009

Tra paura e risentimento

Allindomani della seconda guerra mondiale si erano costituite delle divisioni di carattere politico-
economico: i paesi comunisti (Germania dellEst sino alla Corea de Nord), la cortina di ferro
composta dai paesi dellEuropa dellOvest, dallAmerica del Nord (in particolare gli Stati Uniti).
Laltro elemento rappresentato dai paesi politicamente neutrali che sono classificati col nome di
terzo mondo. p. 9

Lassenza di un confronto maggiore ha fatto s che sotto i nostri occhi, pacificamente, avvenisse
una vera e propria rivoluzione tecnologica, la quale, a sua volta, ha fortemente contribuito
allaumento dei contatti tra paesi, un fenomeno definito globalizzazione (o mondializzazione).pp.
10,11.

Non solo assistiamo ad una velocizzazione della trasmissione delle informazioni, ma anche ad una
facilit del reperimento di armi p.11.

Ripartizione del mondo attuale:


1. Appetito: paesi che si sono sentiti esclusi dalla ripartizione delle ricchezze e che ora le
reclamano (il Giappone, la Cina e lIndia in prima battuta, Brasile, Messico e Sudafrica ed anche
Russia) p. 13
2. Risentimento: sentimento di invidia (reale o fittizia) nei confronti di altri paesi (paesi musulmani
nei confronti degli Stati Uniti; Cina e Corea nei confronti dei Giappone) p. 14
3. Paura: Sono i paesi che costituiscono lOccidente e che da secoli hanno dominato il mondo. Dai
primi temono un surclassa mento in termini economici ed egemonici, dai secondi temono piuttosto
degli attacchi fisici p. 15.
4. Indecisione.

La paura un sentimento nefasto perch produce violenze noi confronti dei paesi del
risentimento p. 15 La paura dei barbari ci che rischia di renderci barbari. E il male che ci
faremo sar maggiore di quello che temevamo di subire. P. 16
Due sono i tipi reazioni eccessive dei paesi della paura nei confronto dei paesi del risentimento:
1. presso gli altri, con un eccessiva reazione militare (Stati Uniti, nel 2001). Questa tattica
inefficace perch il suo oggetto reale non sono le nazioni, ma gruppi di individui. quindi inefficace
come sparare a dei pesci col fucile. P. 17 Questo tipo di attacco inoltre contraddittorio perch
cerca di instillare la democrazia in modo antidemocratico p. 17.
2. presso se stessi: Xenofobia: cio populismo di destra che si sostituito al razzismo.
Islamofobia: a carattere antico p. 19

1. Barbarie e civilt

Pericolo di universalizzazione: pensare che esistano dei valori universali e volerli imporre
Pericolo di relativizzazione: accettare qualsiasi posizione p. 25
Filo conduttore, Barbari: parola usata in Grecia in seguito alla guerra contro i persiani.
Lappartenenza ad un gruppo era determinata dalla conoscenza della lingua greca p. 27.
Ma il punto che a questa distinzione puramente linguistica si sovrappose una distinzione
culturale: civilizzati/ selvaggi p. 27.
1. Barbari sono quelli che trasgrediscono le leggi della vita in comune, cio che si producono in
omicidi, matricidi, infanticidi [Euripide, Strabone]
2. lamicizia e la democrazia sono contrapposte allo stato di guerra permanente e alla violenza di
cui si pensava facessero parte le popolazioni non civilizzate p. 28.
3. i barbari sono anche coloro che non conoscono il pudore, che compiono atti riproduttivi in luoghi
pubblici [Strabone, Erodoto] p. 28
4. colo che vivono in gruppi familiari e non si organizzano in gruppi di eguali. I Persiani, per i
greci, sono barbari per due motivi: non parlano la lingua greca e abitano un paese
sottomesso al regime tirannico. P. 28

[Barbaro] chi nega lumanit dellaltro uomo p. 29. Questa non per una questione di
discorsi, una questione di comportamenti. [infatti quando non guardiamo chi ci chiede
lelemosina non che noi non pensiamo chegli non sia un uomo, ma de facto ci
comportiamo come se non lo fosse] p. 29. Lignoranza linguistica dello straniero una barbarie
provvisoria p. 31.

Per San Paolo, la barbarie non una caratteristica legata alla lingua, ma ai costumi. Ma anche
partendo da una prospettiva cristiana, i non ecumenizzati, ad es. i popoli dellAmerica, come sono
da considerare? Come degli uomini? P. 33
Montaigne sostiene che tutti sono barbari dal punto di vista linguistico-culturale, perch tutti sono
barbari rispetto agli altri p. 33.
Il termine barbarie, preso nel senso di T., diventa una caratteristica universale del
comportamento umano, e cio il fatto di non riconoscere lumanit agli altri umani p. 34.

[Civilizzato] chi sa riconoscere la piena umanit agli altri p. 35. Il principio di civilt la
capacit di formulare giudizi che tengono conto delle rappresentazioni specifiche delle altre culture
(Kant, Critica del giudizio) p. 36 In questo senso barbarie e civilt non sono propriet dei popoli ma
due poli verso i quali si tende, da una parte in senso negativo, dallaltra in senso positivo p. 36.

Goethe, Le epoche della cultura sociale: La comprensione delle altre culture si fonda sulla
memoria, sullo studio p. 38 Il barbaro rifiuta di riconoscersi in un passato che sarebbe
distinto dal suo presente. Leducazione, il modo di imparare a vivere con gli altri, sono a
loro volta un primo passo verso la civilt. P. 38 Laddove si sceglie il dialogo in luogo della
violenza, si ha civilt (Norimberga contro Olocausto) p. 39.

Civilt (la singolare) non la stessa cosa di le civilt (al plurale) p. 41 Le civilt manifestano
(processi storici) il sistema della Civilt: esse possono nascere e scomparire p. 41.
Letnologia ci spiega da due secoli come le culture siano alla base di ogni agglomerato di
uomini in ogni parte del mondo. La cultura che unisce un insieme di individui costituita sia
dalle pratiche comuni che regolano la vita quotidiana, sia dallimmagine che viene prodotta a
partire da queste immagini p. 42. La cultura una mappa fondata sulla memoria (lingua, oggetti,
pratiche, mitologie) p. 42.

I concetti di civilt e di culture introdotto nel periodo illuminista (Mirabeau) p. 44


Montesquieu nel suo Lo spirito delle leggi (1748) definisce due categorie: una che concerne il
diritto naturale ed atemporale e assoluta e laltra che concerne lopposizione fra libert ed
oppressione (tirannia). La storia vista dunque come un processo di liberazione p. 46.
Herder presenta una visone meno centralizzata e pi diversificata dellinsieme delle culture.
Prevede una aspirazione generale verso la felicit, luguaglianza ed i bene, ma diverse strade e
diverse concezioni di questa scalata p. 48.

Giudizi sulle culture: non si pu legiferare per ci che concerne il gusto. Il gusto una categoria
relativa, dovuta a differenze di provenienza geografica. Gusto in senso lato, cio come categoria
dellalimentazione, del vestirsi e delle regole della vita quotidiana che non sono essenziali
(accidens) p. 39. Chi conserva la memoria importante e stimato per il fatto che questa la base
della cultura e della socialit p. 50. Non per detto che la pratica culturale sia allo stesso
tempo interculturale, cio riconoscete il valore delle altre culture p. 51.
Cose si pu dire sulle tecniche? Le tecniche riguardano il rapporto delluomo con lambiente,
mentre la civilt riguarda il rapporto degli uomini con gli altri uomini p. 54. Le opere darte non si
contrappongono alle composizioni popolari, ma si sovrappongono. Sono cio delle
sovrastrutture, il loro valore universale dipende dal loro contenuto di memoria e di
tradizione p. 55.

Il giudizio complessivo, la gerarchia delle opere data dal sistema della cultura di un tempo e di
una civilt. Ma i giudizi di merito rispetto a due opere o a due autori, sono soggetti a mutamenti p.
57. Comunque sia, la cultura in cui si immersi pu essere pi o meno propizia al
manifestarsi di queste opere maggiori. Lo diventa specialmente quando valorizza la
creazione, linnovazione, laudacia e non tanto il rigido rispetto della tradizione, quando
apprezza leccellenza pi della conformit allordine, creando cos uno spazio in cui pu
circolare la libera critica degli altri e di s. E diventa propizia anche quando riserva un posto
adatto ai suoi inventori e pensatori, senza trattarli con disprezzo o condiscendenza, o
ancora rinchiudendolo in un ghetto, per quanto dorato. p. 57
A partire da una certa profondit di analisi, arte e pensiero diventano universali. P. 58

Non vi per alcun legame fra la cultura e larte e la civilt. Contrariamente a quanto pensava
Condorcet nel XX secolo noi abbiamo assistito ad eventi scellerati compiuti da individui colti
(Eichmann, Mao, i Medici) p. 59

Colonialismo: Il colonialismo ha due facce: da un lato esso diffonde le tecniche e le opere di una
civilt in unaltra; dallaltro pone una relazione servo/padrone. Cio si colonizza una altra civilt
perch si ritiene superiori i propri valori e le proprie opere p. 64.
Per Benjamin la civilt e la barbarie coincidono p. 66. Il retro di unopera darte loppressione
di qualcuno. (dellartista stesso, degli schiavi, della natura) p. 67. Le civilt non si manifestano
solamente nelle opere prodotte p. 69. impossibile compiere dei giudizi di gusto su generi
che non corrispondono. P. 69

Il luogo ed i tempo della nascita sono casuali, e quindi non possibile esprimere giudizi sulla
nostra cultura in rapporto ad unaltra cultura, se non si conosce la lingua della sua espressione, gli
usi ed i costumi, le opere p. 70.
Ogni cultura deriva anche dallincontro di culture, solo che alcuni di questi contatti si sono
stabiliti con la costrizione, sono stati imposti con le armi, altri sono avvenuti in maniera
pacifica. P. 71 La barbarie regredisce con la intercultura p. 72.
In Razza e Storia di Levi-Strauss posto un problema allorigine di ogni cultura. Ogni
agglomerato di uomini cerca la soluzione ad un problema p. 72
Il barbaro innanzitutto luomo che crede nella barbarie. P. 72
2. Identit collettive

Il nostro mondo non caratterizzato da una appartenenza ad una nazione, ma da una divisione in
classi mondializzate e colte (professori, scienziati, stars dello spettacolo) che dispone di una ampia
mobilit e che abita il pianeta come se fosse il suo ambiente [da notare che cmq parla inglese].

Pluralit delle culture:


Famiglia: Luomo nasce in senso ad una cultura e con una lingua che gli fornisce una visione del
mondo. La lingua non per un puro fatto meccanico di educazione, essa conserva in seno una
tradizione, una serie di elementi tramandati p. 76. La parte pi preziosa della nostra identit
quella che ci viene trasmessa attraverso la nostra lingua e le nostre tradizioni p. 76.
Scuola: Il secondo livello rappresentato dalleducazione storica fondata su questa lingua p. 77,
cio il fatto che si possa costruire un archivio personale fatto di nomi, eventi, opere legate alla
nostra cultura ed alla nostra lingua p. 77.
Livello interculturale: le culture conoscono anche una stratificazione, cio delle origini comuni,
dei rapporti di traduzione di scambio (Europa, Cristianit, Islam, Cina) p. 77.
Non possibile risalire alle origini unitarie di una cultura. Ogni civilt un intreccio, una
trama.
Lesempio di questa migrazione di culture La conquista dellAmerica in cui si assiste alla
nascita della cultura messicana a partire dai primi studiosi domenicani (Diego Durn). Come nel
caso di Matteo Ricci, egli deve conoscere una cultura per portarla alla conversione. Ma la
conoscenza dellaltro porta sempre ad una modificazione del se p. 79.

Ad ogni modo, sempre necessario un elemento unificante. Non possibile ammettere che
siamo tutti figli della stessa cultura (anni 90). P. 80 Una cultura che non cambia muore. Si pu
prendere a paradigma la morte della lingua. Muore la lingua latina, muore la lingua greca p. 81.
La cultura entro la quale nasciamo ci si presenta come identit, come parte del nostro io profondo.
per questa ragione che anche un piccolo cambiamento della nostra cultura in senso generale, ci
tocca nel profondo p. 82.

La nostra percezione non mai pura. La conoscenza del passato modifica la nostra percezione
del presente p. 84. Limmagine di una cultura data dalla memoria, ma la memoria seleziona
degli elementi e ne elimina degli altri. Archivio-Arch p. 85.

La selezione dei fatti e la loro sistemazione gerarchica non sono effettuate da esperti
scienziati (gli storici tendono perfino a essere considerati coloro che impediscono di
girare a vuoto rispetto ai custodi della memoria!), ma piuttosto da gruppi di potere
allinterno della societ, che vogliono difendere i propri interessi. P. 85

Se il gruppo portatore di una cultura perseguitato o discriminato, lallontanamento rispetto alle


tradizioni pu essere vissuto come un tradimento e dunque rifiutato. P. 91
Nel 52. a.C. Cicerone sostiene che esistono due culture: una per nascita ed una per scelta e non
detto che queste coincidano necessariamente p. 94.
Nel 212 Carcalla estende la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dellimpero p. 94.
Lidea moderna di nazione, nata nel XVIII secolo, si basa su due elementi: il potere
attribuito al complesso dei cittadini piuttosto che a un monarca per diritto divino; e lo stato
sembra coincidere con un gruppo umani che condivide la stessa lingua e le stesse
tradizioni (tra cui la religione), un insieme di caratteristiche talvolta definito etnia. P. 95
Ma questi due elementi non corrispondono: nel mondo esistono circa seimila lingue e ci sono solo
duecento stati p. 95. Le etnie sono tutte mescolate, ridicolo parlare di etnie pure p. 95.

Contrariamente allepoca di Cicerone, oggi lo stato non visto come origine di legami affettivi. I
nostri legami sono gli amici, le abitudini, i luoghi, la famiglia p. 99.
T. non elogia il multiculturalismo in se, ma la disposizione al cambiamento, lapertura e lascolto.
Allo stesso modo non possibile pensare un individuo senza appartenenza culturale, e cio a-
culturale. Quando si perde una cultura dorigine se ne acquisisce unaltra. sufficiente osservare
ci che succede con le lingue p. 100.

Le istituzioni statali (servizio sanitario, fondo pensionistico, istruzione) sono formali ma necessarie,
mentre i nostri legami e i nostri ricordi sono necessari, ma non dipendono necessariamente dal
nostro stato p. 101.

Com possibile fornire uneducazione comune se le classi sono multietniche? p. 103


Tuttavia, si pu immaginare un altro tipo di intervento, volto non tanto a moltiplicare i
riferimenti culturali positivi, quanto a favorire una riflessione critica sulla nozione stessa di
identit culturale, sulla pluralit delle nostre appartenenze che coincidono solo
parzialmente, sulla problematicit, non sempre positiva, di ogni cultura, e di ogni storia
nazionale. P. 104

Esistono per T. tre tipi di identit: 1. Identit culturale (molteplici, le opere e la lingua) 2.
Identit civica (funzionamento dello stato, servizi sociali), 3. Adesione ad un progetto
comune universalistico. P. 108

3. La guerra dei mondi

Commentario di Lo scontro delle civilt di S. Huntington (1996). 122. Dalla presentazione di T.,
appare che il libro sia un coacervo di statistiche, un testo poco chiaro e non originale. Come
spiegarsi il successo riscosso? Il successo del libro dovuto alleccessiva semplicit dellanalisi:
1. le civilt si scontrano fra loro 2. La nostra (Occidentali) in pericolo ed necessario
difenderla p. 123 La tesi di H. si basa sulla suddivisione del mondo in 8 gruppi di civilt: cinese,
giapponese, ind, musulmana, ortodossa, occidentale, latinoamericana e africana. P. 123 Ci che
risulta evidente da questo criterio che in alcuni casi il criterio utilizzato per la divisione
linguistico ed in altri casi religioso p.123. In alcuni casi si tratta di paesi, in altri di culture.
Il problema che le culture qui descritte non sono monolitiche e non possibile individuare
un nucleo comune, una missione che determina la loro storia [come nel caso di Spengler,
Declino dellOccidente] p. 125
Assomigliano pi ancora a individui, come pu rappresentarli una psicologia individualista
estrema: personaggi autosufficienti, che pensano solo a liberarsi da ogni dipendenza e a
estendere il proprio dominio. [Hegel, Heidegger] p. 125
Una delle testi di H. che la religione sia alla base dellidentit culturale p. 125, le guerre di
religione sono la manifestazione contemporanea di questo degli assunti di H. (1. Identit culturali =
identit religiose, 2. Guerre fra civilt confinanti 3. Civilt che agiscono come individui che vogliono
solo esplicare la loro volont di potenza.
Il problema che le guerre di religione non sono fra civilt e civilt, ma allinterno dello stato p.
127. La tesi di H. anche accolta niente meno che da Bin Laden, che ideologizzando il
corano, accetta lidea che fra lIslam e lOccidente si stia svolgendo una guerra di religione
p. 128. interesse dei governi creare nemici semplici ed identificabili, per distogliere lattenzione
delle masse dal regime dittatoriale nel quale sono calati p. 128. Descrizioni del mondo come
questa saranno anche false nel momento in cui vengono formulate, ma incitano gli uomini
ad agire come se fossero vere: aspirerebbero a diventare profezie che si realizzano da
sole. P. 128.
Non sono le culture ad entrare in competizione: fra le culture vi sono scambi. Le guerre sono fatti
politici: entrano in guerra gli stati, le organizzazioni ed i partiti p. 132.

Per ci che concerne i fatti francesi del 2005, si pu parlare di deculturazione, non di
problemi di identit. La loro cultura non fondata sul corano o su un identit culturale, ma
sulla mancanza di essa. Non imitano gli Imam, ma i rapper di Los Angeles [La haine]. I loro
modelli culturali sono prodotti dalla televisione, sono modelli consumistici, sono modelli di
ricchezza p. 134. Romain Gray, Chien blanc.
Con unanalisi di questo tipo non si studiano le cause reali della produzione di odio (il sistema del
mercato, la struttura urbanistica della citt, i modelli culturali inesistenti, ecc), si afferma solo che
si tratta di un fattore culturale. La cultura dorigine gioca in tal caso il ruolo che aveva la razza
nel XIX secolo. P. 135. Questo rigido determinismo riguarda pi in particolare i residenti
dei paesi a maggioranza musulmana. Tutti gli altri esseri umani agiscono per motivi diversi:
politici, sociali, economici, psicologici, perfino fisiologici; solo i musulmani sarebbero
sempre e soltanto mosso dalla loro appartenenza religiosa. P. 135

Il fatto che le azioni di gruppi terroristici vengano definite irrazionali e quindi sub-umane in
rapporto alle azioni razionali ed umane degli Occidentali solo un pretesto. Lo si capisce dal
fatto che il giudizio sulla guerra non culturale ma tattico-politico. La razionalit strumentale
(individuazione mezzi per un fine) di tutti gli esseri umani p. 137. Ci che non sono i dittatori
ed i terroristi essere saggi (cio morali), cio ci che consiste nella scelta dei fini.

Come raggiungere uno scopo frutto dellintelligenza razionale, quale scopo raggiungere
frutto della saggezza morale. P. 137

Si pu concludere che le civilt, incontra dosi, non producano degli scontri e che gli
scontri riguardino entit politiche piuttosto che culturali. P. 138 Lutilizzazione del termine
nemico chiaramente ideologica (vedi strategia di Berlusconi) p. 139.
Il manicheismo una lente attraverso la quale noi possiamo inquadrare i criteri di
giudizio dei regimi. Il manicheismo si oppone infatti al dialogo. Sia i regimi comunisti che
gli Stati Uniti sotto lamministrazione Bush, che il governo Berlusconi pongono un unico
nemico. Al posto del dialogo che molteplice e complesso e richiede capacit di analisi,
pongono la contrapposizione binaria [ 0/1, che si dovuta allinformatizzazione?]

Ci che semplice facile da capire e genera consensi, ci che complesso provoca confusione.
P. 140 A partire dal 1924 con Ataturk avviene labolizione del califfato In Egitto ed in India si assiste
alla creazione di unideologia anti-mondialista, anti-indiustiale ed estremamente semplificata p.
141.
Struttura dellideologia islamica nellepoca contemporanea:
1. contrapposizione netta fra Dio e Satana
2. la sovranit di Dio, e non nelle mani dei sistemi di governo umani
3. Il Corano deve essere considerato valido anche come costituzione sociale
4. Lislamismo sar un imperialismo p. 141
Verso il 1966 si assiste ad una radicalizzazione della posizione politica, ad opera del pensiero di
Khomeni e Qutb p. 141 Questi due pensatori rendono obbligatori e acutizzano due dei cinque
pilastri dellIslam.

Islamismo e terrorismo: non bisogna per confondere il terrorismo del XX secolo (di matrice
russa e di estrema sinistra) con lislamismo p. 142.
Punti di contatto con lideologia comunista: Gli islamisti si considerano, al pari dei comunisti,
delle avanguardie (del movimento operaio, della religione), combattono non per se stessi ma per
condurre la Giustizia nel mondo p. 143. Come i comunisti bolscevichi, praticano linternazionalismo
p. 143.
Essi praticano la rivoluzione permanente, cio lo stato in cui ogni rapporto di potere venga
smantellato p. 143.
Punti di differenza con lideologia comunista: i comunisti negano Dio, (anche se credono nella
giustizia, che in fondo come credere in Dio dato che essa trascendente e anti-naturale).
Gli islamisti si rifanno ad una dottrina religiosa, i comunisti ad una dottrina scientifica p. 144
Lislamismo trae vantaggio dalla mondializzazione (immagini, informazioni, istruzioni). Il modo per
combattere dei movimenti atomizzati e dislocati (internet, ecc.) non lattacco di un paese.
Dire guerra contro il terrorismo vuol dire guerra non contro uno stato, ma contro una situazione.
In altre parole, il governo degli Stati Uniti in molti casi ha considerato la verit come qualcosa di
insignificante, che si pu sacrificare senza esitazioni alla volont di potenza. P. 151

La tesi di T. semplice ed efficace: sempre sbagliato, in ambito politico, applicare divisioni


binarie, giacch comportandosi in questo modo si ha sempre torto. Il positivo nella complessit,
cio nellintelligenza dellanalisi delle cause. Il negativo sta nella semplificazione. P. 154.
La soluzione per interrompere la catena delle violenze il sacrificio, cio non corrispondere alle
violenze p. 156 Le idee incarnate negli stili di vita (vedere Persuasione e Rettorica) hanno
molta forza sulla popolazione perch rappresentano la manifestazione della Libert, e
quindi del Dio, cio della trascendenza.

La tortura definita come crimine dalla convenzione di Ginevra del 1949 e dallONU nel
1984. P. 158 La categoria di nemici combattenti illegali permette di non applicare nessuna regola
contro questi terroristi p. 164.

Il Torture Memo teneva conto di questa opportunit e, dopo aver enumerato le altre difese
contro le accuse di tortura, concludeva: Nelle attuali circostanze, la necessit o
lautodifesa possono giustificare metodi dinterrogatorio che violino la Sezione 2340A. LA
convenzione dellONU del 1984, tuttavia, precisava: Nessuna circostanza eccezionale, che
sia lo stato di guerra o la sua minaccia, linstabilit interna o altre emergenze pubbliche,
pu essere invocata come giustificazione della tortura. P. 164

Nonostante si possano stabilire dei limiti fisici e psicologici per stabilire una soglia fra una tortura
giustificata ed una tortura ingiustificata. Nemmeno vi potr essere una critica diretta da parte dei
paesi alleati come Francia, Italia e Germania, dacch si pensa che la sicurezza dellordine
mondiale sia dovuta alla forza bellica degli Stati Uniti p. 166.

Tesi della bomba ad orologeria: T. si dedica in seguito allanalisi della cosiddetta tesi della
bomba ad orologeria, cio i il fatto che una confessione sotto tortura possa fornire informazioni
preziose per salvare un numero elevato di persone.
Questa tesi presenta vari contro argomenti: 1. In primo luogo, di difficile realizzazione. pi
semplice che tale situazione si sviluppi in una finzione o in un esempio, ma statisticamente
la realt ci mostra che un caso del genere accade con una bassissima frequenza
2. in secondo luogo non detto che la tortura sia il metodo pi indicato per ottenere delle
informazioni p. 170
Ad esempio nel caso dei processi alle streghe, si pu constatare come le confessioni
fossero pi frequenti nel caso in cui la tortura fosse stata pi rigida p. 170.

La tesi della necessit della tortura preventiva per scongiurare il terrorismo messa alla
prova dallAutore:
Nel corso della guerra dindipendenza dellAlgeria, la Francia utilizzava la tortura per
smantellare alcune reti del FLN, ma le informazioni di queste esecuzioni, diventate
pubbliche, portarono una maggiore solidariet da parte della popolazione e fecero perdere
la guerra ai Francesi.

La stessa situazione si riproduce oggi nel caso della guerra in Iraq: le torture degli Americani ad
Abu Ghraib rendono inefficacia la loro lotta perch sono squalificati dal punto di vista morale.
Largomento utilitarista non in grado di giustificare la tortura. P. 171
Infliggere delle torture o uccidere, avendo subito preventivamente un torto, produce lillusione di
essere nel giusto. Questillusione di poter uccidere essendo nel giusto la stessa che credersi dei.
Vi del piacere in ci (pulsione di morte) p. 173

4. Navigare tra gli scogli

Assassinio ad Amsterdam: 2 novembre 2004, morte di Theo Van Gogh, commentare


radiofonico e televisivo, oltre che registra cinematografico. Ha recentemente girato un film sulle
sevizie subite dalle donne nella societ islamica p. 176. Tale film ha generato lindignazione di
alcuni musulmani olandesi ed uno fra essi passato allatto, uccidendolo.
La sceneggiatrice del film, ha una storia personale molto complessa che permette di
illustrare i valori dellilluminismo in modo eloquente: inizialmente educata in modo molto
tradizionale, in seguito divenuta una estremista per simpatia verso la purezza di vita propugnata
dai Fratelli Musulmani, viaggiando lEuropa e venendo a contatto con alcuni esempi della sua
cultura (letteratura e musica) lentamente abbandona la visione manichea della vita che le era
stata inculcata da giovane per un pi ragionato atteggiamento. Ma in seguito all11 settembre ella
giunge alla conclusione che la colpa di tale gesto sia la stessa religione, lIslam.
Nel 2003 si candida col partito liberale e nel 2004 realizza insieme a Van Gogh il suddetto film di
denuncia contro le violenze subite dalle donne a causa non dellestremismo, ma proprio della
religione islamica. P. 181
Come mostra lantropologa Germaine Tillion, la condizione subordinata delle donne
dovuta a condizioni di sedentariarizzazione e di padronanza nelluso delle tecniche agricole
p. 183. Il problema che non possibile estirpare una religione come se si trattasse di una
malattia ed riduttivo pensare che i problemi di sottomissione delle donne islamiche siano da
imputarsi alla sola religione p. 187.

Caricature danesi: nel 2005 vengono pubblicate sul pi importante quotidiano danese dodici
vignette sul tema del profeta Maometto. Naturalmente il fatto segue laffare Van Gogh p. 187.
Per capire meglio la vicende T. attua il metodo della complicazione, cio tenta di mostrare le
cause di tale vicenda. Egli ricorda infatti che la Danimarca conosce unimmigrazione solo in tempi
recenti. I partititi di destra quindi pongono la loro attenzione principalmente a due temi: 1. Il primo
consiste nella lotta allimmigrazione ed il secondo consiste nel rifiuto dellintegrazione allEuropa p.
188. Infatti a seguito dell11 settembre in Danimarca vince le elezioni una coalizione formata da
liberali e conservatori p. 189.

Il problema delle vignette il loro significato in relazione alla posizione interna al giornale: esse
non elogiano la libert di espressione, ma la libert di presa in giro p. 190.
Lezione importante: grado di interconnessione degli abitanti del pianeta p. 206 La pubblicazione
di vignette in un quotidiano olandese provoca rivolte in Nigeria p. 207. Questo deve farci
constatare che i nostri atti hanno pi influenza di quello che potevamo immaginare p. 207.
La libera circolazione dellinformazione, paradossalmente, spinge verso una riduzione della libera
espressione. P. 207
Da questa constatazione segue un corollario, e cio che pi si dispone di potere mediatico, pi si
deve fare attenzione a ci che si dice (soprattutto per ci che concerne la televisione) p. 208.

Il discorso del papa

12 settembre 2006, Fede, ragione e universit, discorso del papa a Ratisbona. Alcuni passi di
questo discorso hanno scatenato lira nei paesi musulmani p. 209.
Il discorso parla delle relazioni fra fede e ragione, v solo un breve accenno alla violenze
dellIslam, ed una citazione. Il contenuto della citazione in linea con la tesi del pontefice, e cio
che nel cristianesimo ci deve essere un dialogo fra fede e ragione. Lislam, perci, viene chiamato
in causa semplicemente come esempio di una religione che rifiuta di trovare un accordo con la
ragione; e poi il papa non esprime unopinione personale al riguardo. P. 210
La fusione fra queste due tendenze nel cristianesimo lontana dallessere una realt. Il discorso
del Papa quindi una presentazione tendenziosa della conciliazione fra la filosofia greca classica
e la dottrina cristiana p. 212.
Il papa avrebbe potuto ricavare i suoi esempi di violenza o di non violenza sia tra i cristiani
sia tra i musulmani. P. 213
Il papa presenta le citazioni probabilmente per cautelarsi contro le possibili accuse di anti-
islamismo, il problema che in seguito i giornali riprendono le citazioni come se fossero dello
stesso pontefice. Chiaramente il dibattito mediato ha semplificato il problema, ma ci non elimina
la responsabilit personale del papa di aver fatto una citazione contenente parole cos dure
Mostrami pure ci che Maometto ha portato di nuovo, e vi troverai soltanto delle cose cattive e
disumane, come la sua direttiva di diffondere per mezzo della spada la fede che egli predicava". P.
214. A seguito della sua lezione, 38 ulema hanno inviato una missiva al pontefice per correggere la
sua interpretazione, ma non si sono scusati per gli atti compiuti dai fanatici.
In ultima analisi, si pu concludere che: Il discorso del papa stato inopportuno, forse anche
sbagliato, ma le reazioni suscitate hanno superato la frontiera del crimine. P. 216

Ricerca del terreno di intesa fra musulmani e non musulmani, accettazione di due postulati
illuministici:
1. Politico e giuridico: le leggi civili sono prevalenti su ogni vincolo nella vita pubblica. P. 217
2. Antropologico: diversit delle societ e delle culture, appartenenza alla stessa specie p. 217
La pluralit si estende nello spazio geografico e nella memoria storica (v. Gutas) p. 217.
attraverso letnologia e la storia che noi possiamo conoscere lapertura dellIslam nel VIII-XI secolo
alle altre religioni monoteiste p. 217 Non bisogna che i musulmani abbandonino la loro religione, e
non vero che nellIslam la legge sia decisa solo in base al Corano. Insomma letnologia ci mostra
come sia falso ammettere che possa esistere una societ regolata solo dalla religione p. 218.
Vi sono generalmente, al tempo attuale, due modi di interpretare il testo sacro dellIslam:
1. fondamentalista, e cio alla lettera per leternit
2. liberale, aperto ad una prospettiva storica p. 218

Senza entrare nei dettagli interpretativi, si pu concludere che linterpretazione fondamentalista


semplicistica e tenda ad eliminare il livello storico, mentre quella moderna si affidi al metodo dei
passaggi [Barthes] pp. 220, 221 Lidea di T. di annettere allo spirito interpretativo liberale
gli ideali universalistici e storicistici dellIlluminismo p. 222.
Unaltra idea di T. che i soldi ricavati dalle immense risorse del territorio venissero reinvestite per
migliorare il sistema educativo e renderlo pi aperto allo studio delle altre culture (storia, filosofia,
scienze sociali) p. 224

5. Lidentit Europea

Unire allunit giuridica e politica ununit culturale, ma quale?


Proposta di Valery: Roma (impero, stato, diritto), Atene (razionalit, armonia, amore per il
sapere), Gerusalemme (morale personale). P. 230
Ma possibile complicare il campo: gli Europei hanno ricevuto dai persiani la divisone fra bene e
male, dai poeti arabi lidea di amore, dai celti il misticismo p. 231.
Lilluminismo per T. la base per la formazione dellidentit Europea p. 232.
Si potrebbe dire che in Europa ogni dottrina ha risvegliato anche il suo opposto, perch
una delle caratteristiche della tradizione europea proprio lesercizio dello spirito critico:
tutti i valori possono essere sottoposti al suo vaglio. P. 235
Non si pu dunque costituire un canone delle opere e delle innovazioni europee: esse nascono
nella parzialit e in seguito divengono universali p. 236.

La mia ipotesti sar questa: lunit della cultura europea consiste nella sua maniera di
gestire le diverse identit che la costituiscono a livello regionale, nazionale, religioso e
culturale, accordando loro uno statuto nuovo e traendo profitto da questa stessa pluralit.
P. 237 Voltraire, Montesquieu, Hume p. 237. La pluralit dellEuropa data dalla conoscenza
reciproca delle della cultura e della lingua degli altri paesi p. 238.
Hume (Dellorigine e del progresso delle arti e delle scienze, 1742) individua nellEuropa e nella
Grecia antica il carattere della frammentariet p. 239. attraverso il dialogo che la cultura si forma,
attraverso la contrapposizione e non lidentit (medioevo/umanismo) p. 239.
Attraverso gli esempi di Galileo e di Cristoforo Colombo (che si era rivolto a ben quattro regnanti
prima di ottenere un finanziamento) mostrano come la pluralit sia un valore e non un disvalore p.
240.
La nozione di barbaro esiste in Europa anche se negativamente, perch almeno esiste
unimmagine dellAltro. P. 242

Modello cosmopolita [U. BecK] che prevede tre livelli: 1. Entit pi piccole che si riassumono in
una norma comune 2. Differenze fra entit dotate di uno statuto legale 3. Eguali diritti per queste
differenze. Il modello post-moderno accetta le pure differenze, il modello cosmopolita inserisce una
normativit minima condivisa p. 250

Il modello di politica estera proposto dagli Stati Uniti nel marzo del 2006 prevede un programma
non di tipo democratico, ma imperiale:
1. mettere fine alla tirannia nel mondo 2. Utilizzare ogni mezzo per questo fine p. 257, anche
guerre preventive p. 257. Ci significa che non si riconosce lumanit ai nemici, cio si
barbari,perch non si riconosce agli interlocutori il dialogo p. 257.

T. in individua in modo semplicistico tre oggetti della fede, a scansione storica:


Il primo la fede religiosa (e cio una divisione verticale), il secondo una divisione
nazionale (e cio orizzontale), ed il terzo una divisione atomica (e cio individualista,
come fede negli amici, nelle persone che ci sono vicine) p. 260

T. infine individua tre criteri di entrata nellUnione Europea:


1. Giuridico: accettazione completa delle leggi comuni
2. Stato di diritto: per entrare necessario che lorganizzazione politica sia una democrazia,
a suffragio universale e senza distinzioni di tipo razziale, etniche, religiose o sessuali
3. Economico: necessario fissare una soglia di ricchezza.

4. Vicinanza Geografica, Estensione,


5. Cultura? Non pu essere la cultura cristiana ma illuministica p. 263. 6. Strategico
LEuropa il tentativo di dialogo fra culture diverse, in un certo senso essa ha contribuito alla
civilizzazione del mondo. p. 264.

Oltre i manicheismi

Condizioni di esistenza del dialogo:


1. accettazione delle posizioni divergenti (basilare)
2. non si pu accettare un qualunque risultato se non si accetta il quadro di partenza
formale.
il difetto delle politiche manichee dunque un difetto nella struttura dialogica, e cio nella non
accettazione della critica della propria posizione. Occorre ripeterlo: non si pu promuovere la
libert con la costrizione, n luguaglianza con la sottomissione. P. 266

1. Eliminare le truppe 2. Eliminare le torture 3. Eliminare i pregiudizi sullIslam

Per ci che concerne questo ultimo punto: 1. La popolazione musulmana ridotta allIslam p. 267,
2. LIslam ridotto allislamismo 3. Lislamismo ridotto a terrorismo p. 267

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