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Pascoli
Giovanni
Pascoli
nacque
il
31
dicembre
1855
a
San
Mauro
di
Romagna,
oggi
San
Mauro
Pascoli,
da
Ruggero
Pascoli
e
Caterina
Alloccatelli
Vincenti.
Dallet
di
6
anni
studi
presso
il
collegio
dei
Padri
Scolopi
a
Urbino
dove
durante
la
sua
permanenza,
nel
1867,
gli
giunse
la
notizia
che
suo
padre,
durante
un
ritorno
a
casa
dalla
tenuta
agricola
della
quale
ne
era
lamministratore,
era
stato
assassinato
da
ignoti
per
dei
motivi
rimasti
per
sempre
sconosciuti.
Pochi
mesi
dopo,
Giovanni
Pascoli
deve
affrontare
ulteriori
lutti,
con
la
scomparsa
della
madre,
della
sorella
maggiore
Margherita
e
dei
fratelli
Luigi
e
Giacomo.
Nonostante
questi
gravissimi
episodi,
che
segnarono
profondamente
la
sua
sensibilit,
il
poeta
prosegu
gli
studi
presso
il
liceo
di
Rimini
fino
al
1873,
anno
in
cui,
grazie
ad
una
borsa
di
studio
vinta
dopo
un
esame
sostenuto
alla
presenza
di
Giosu
Carducci,
pot
iscriversi
alla
facolt
di
lettere
dellUniversit
di
Bologna.
In
questi
anni
il
Pascoli
si
avvicina
agli
ambienti
del
socialismo
emergente,
iscrivendosi
allInternazionale
socialista.
Privato
della
borsa
di
studio
a
causa
della
sua
partecipazione
ad
una
manifestazione
contro
lallora
Ministro
dellIstruzione,
visse
in
grande
miseria
per
cinque
anni,
costretto
anche
a
interrompere
gli
studi.
Nel
1879,
venne
coinvolto
nelle
agitazioni
che
seguirono
alla
condanna
a
morte
dellanarchico
che
attent
alla
vita
del
re
Umberto
I
a
Napoli
e
rest
in
carcere
per
circa
tre
mesi.
Questa
fu
unesperienza
che
lo
segn,
interiormente,
in
maniera
decisiva.
Successivamente
Pascoli
decise
di
abbandonare
lattivit
politica
per
riprendere
gli
studi
lasciati
in
precedenza
e,
dopo
essersi
laureato,
con
laiuto
del
Carducci
ottenne
la
cattedra
di
latino
e
greco
al
liceo
di
Matera.
Successivamente
si
trasfer
a
Massa,
dove
si
riun
alle
due
sorelle,
Ida
e
Maria,
allo
scopo
di
ricostruire
quel
nido
familiare
distrutto
dalle
numerose
perdite
il
quale
aveva
lasciato
nel
suo
animo
un
profondo
dolore.
In
una
societ
sconvolta
dalla
violenza
e
in
una
condizione
umana
di
dolore
e
di
angoscia
esistenziale,
la
casa
il
rifugio
nel
quale
i
dolori
e
le
ansie
si
placano.
Nel
1892
vinse
la
medaglia
doro
al
concorso
di
poesia
latina
ad
Amsterdam,
ripetendosi
per
ben
altre
dodici
volte.
Dopo
aver
insegnato
letteratura
latina
allUniversit
di
Messina,
nel
1905
succede
a
Carducci
nella
cattedra
di
letteratura
italiana
allUniversit
di
Bologna,
dove
vi
rimase
per
pochi
anni.
Mor
a
Bologna
il
6
aprile
1912
a
causa
di
un
male
incurabile
che
lo
tormentava
ormai
da
circa
quattro
anni.
La
formazione
letteraria
Giovanni
Pascoli
ebbe
una
spiccata
attitudine
alle
materie
umanistiche
fin
da
bambino,
ma
la
sua
personalit
poetica
viene
considerata,
tradizionalmente,
come
unesplosione
avvenuta
a
circa
36
anni.
In
realt
questa
passa
attraverso
un
lungo
e
faticoso
percorso,
fatto
di
prove
e
esercitazioni,
che
va
dal
1869
al
1887
e
che
comprende
il
periodo
formativo
che
precede
le
Myricae
in
cui
il
poeta
sente
gli
influssi
culturali
dei
suoi
contemporanei.
Giovanni
Pascoli
Pascoli
fu
a
Bologna
dal
1873
al
1875
e
poi
dal
1880
al
1882
e
qui
si
avvicin
,
oltre
che
alle
nuove
idee
democratiche
e
socialiste,
alla
poesia
carducciana.
Le
influenze
bolognesi,
per,
ebbero
su
di
lui
un
effetto
negativo
e
lo
spinsero
a
passare
dal
socialismo
al
nazionalismo
e
a
sostenere
limpresa
libica.
Il
Carducci
lo
affascinava
molto,
come
poeta
e
come
maestro,
ma
i
due
avevano
un
carattere
estremamente
diverso:
Carducci
era
un
repubblicano
che
si
avvicinava
alla
monarchia,
mentre
Pascoli
aderiva
al
movimento
socialista.
Per
questo
motivo
i
due
si
allontanarono
quando
il
Pascoli
fu
arrestato
per
la
sua
partecipazione
a
manifestazioni
antimonarchiche.
Nonostante
questa
iniziale
divergenza
di
ideali,
molte
idee
nazionalistiche
sopravvivranno
nel
Pascoli
dei
canti
civili.
Comunque
il
giovane
Pascoli,
anche
se
condannava
alcuni
atteggiamenti
del
maestro,
ne
assorbiva
alcuni
elementi
tecnici
e
stilistici.
La
lezione
che
meglio
fu
assimilata
da
Pascoli
dalla
poesia
carducciana
stata
la
contemplazione
sensitiva
della
natura;
laltra
lezione
fu
quella
del
Prati
e
dellAleardi
per
la
predilezione
del
sogno
e
dellastrazione.
Le
varie
liriche
giovanili
del
Pascoli,
che
precedono
le
Myricae,
rappresentano
veri
e
propri
esperimenti
letterari
in
cui
la
tradizione
petrarchesca,
le
influenze
di
Carducci
e
del
romanticismo
si
fondono
insieme.
Esempio
di
ci
la
lirica
Romagna,
dove
linflusso
della
poesia
carducciana
assai
evidente
ma
appare
anche
chiaramente
il
gusto
gi
tutto
pascoliano-decadente,
e
lamore
per
alcune
sfumature
particolari.
Anche
la
moda
scapigliata
dellambiente
di
Bologna,
lattir
molto
ed
egli
la
sent
pi
vicina
al
suo
spirito
poetico
in
particolare
quando
gradatamente
questa
si
trasform
in
ansia
e
angoscia
e
mostr
il
suo
vero
volto
malinconico
ed
elegiaco.
La
sventura
che
aveva
colpito
la
sua
fanciullezza,
man
mano
che
si
maturava
la
sua
personalit,
assumeva
sempre
pi
un
valore
drammatico
e
disperato,
in
pi,
al
ricordo
delle
sventure
familiari,
si
aggiunse
la
scoperta
della
malvagit
umana.
Dopo
i
primi
contatti
col
Carducci,
i
romantici
e
gli
scapigliati,
Pascoli
verso
il
1890
cerc
di
liberarsi
da
ogni
forma
di
intellettualismo
e
di
romanticismo
per
attuare
una
poesia
che
potesse
cogliere
le
sensazioni
della
vita
e
della
natura.
Laccettazione
entusiastica
del
socialismo
fu
unesplosione
della
sua
disperazione;
un
atteggiamento
sentimentale
pi
che
intellettuale.
La
poetica
Il
carattere
dominante
della
poesia
di
Pascoli
costituito
dallevasione
della
realt
per
rifugiarsi
nel
mondo
dellinfanzia,
un
mondo
rassicurante,
dove
lindividuo
si
sente
isolato
ma
tranquillo
rispetto
ad
una
realt
che
non
capisce
e
quindi
teme.
Pascoli
esprime
questa
sua
poetica
in
uno
scritto
che
intitola
Il
fanciullino.
Egli
afferma
che
in
tutti
noi
c
un
fanciullo
che
durante
linfanzia
fa
sentire
la
sua
voce,
che
si
confonde
con
la
nostra,
mentre,
in
et
adulta,
la
lotta
per
la
vita
impedisce
di
sentire
la
voce
del
fanciullo,
per
cui
il
momento
veramente
poetico
in
definitiva
quello
dellinfanzia.
Di
fatti
il
fanciullo
vede
Giovanni
Pascoli
tutto
per
la
prima
volta,
quindi
con
meraviglia;
scopre
la
poesia
che
c
nelle
cose,
queste
stesse
gli
rivelano
il
loro
sorriso,
le
loro
lacrime,
per
cui
il
poeta
non
ha
bisogno
di
creare
nulla
di
nuovo,
ma
scopre
quello
che
gi
c'
in
natura.
La
poesia
si
presenta
quindi
con
un
carattere
non
razionale,
ma
intuitivo.
Latteggiamento
del
fanciullo
gli
permette
di
penetrare
nel
mistero
della
realt,
mistero
colto
non
attraverso
la
logica,
ma
attraverso
lintuizione
ed
espresso
con
linguaggio
non
razionale
ma
fondato
sullanalogia
e
sul
simbolo.
La
funzione
del
simbolo
proprio
quella
di
far
comprendere
il
senso
riposto
nella
realt,
per
mezzo
di
collegamenti
apparentemente
logici
fra
oggetti
diversi,
attraverso
lassociazione
di
colori,
profumi,
suoni
di
cui
si
pu
percepire
la
misteriosa
affinit,
attraverso
la
scelta
delle
parole
non
per
il
loro
significato
concreto
ed
oggettivo,
ma
per
le
suggestioni
che
sono
in
grado
di
evocare.
La
poesia
quindi
pu
avere
una
grande
utilit
morale
e
sociale;
il
sentimento
poetico
che
in
tutti
gli
uomini
li
rende
fratelli
nel
comune
dolore.
Da
un
lato
egli
concepisce
la
poesia
come
ispiratrice
di
amore
umano,
le
assegna
il
compito
di
rendere
gli
uomini
pi
buoni,
ma
il
poeta
non
deve
proporselo
come
fine,
perch
non
un
oratore
o
un
predicatore,
ma
ha
unicamente
il
dono
di
pronunciare
la
parola
nella
quale
tutti
gli
altri
uomini
si
riconoscono.
In
definitiva
il
poeta
lindividuo
eccezionale
che,
pur
essendo
cresciuto,
riesce
ancora
a
dare
voce
al
quel
fanciullo
che
c
in
ogni
uomo.
La
situazione
tipica
della
poesia
pascoliana
quella
del
poeta
solitario,
immerso
nella
campagna
vasta
e
silenziosa
ed
inteso
a
descrivere
le
rivelazioni
delle
cose.
Di
fatto,
gli
eventi
tragici
della
vita
del
Pascoli,
ne
condizionano
la
vita
stessa
ed
anche
la
poesia,
creando
vari
miti;
tra
questi
vediamo
il
nido,
che
rappresenta
la
famiglia,
che
lo
preserva
dalla
vita
violenta
e
difficile
da
affrontare,
solo
nel
nido
pu
trovare
tranquillit
e
serenit.
Al
di
l
del
nido
troviamo
la
siepe,
che
recinge
uno
spazio
che
d
autarchia.
Con
il
simbolo
della
siepe,
Pascoli
rappresenta
la
situazione
o
il
desiderio
della
piccola
borghesia
contadina
che
mira
ad
una
vita
indipendente
dallesterno
e
quindi
autarchica.
Oltre
la
siepe
vi
troviamo
il
campo
santo:
una
strada
dritta
che
porta
dal
podere
al
campo
santo,
ove
giacciono
i
morti,
presenze
costanti
nella
vita
del
Pascoli
e
che
ritornano
continuamente
confondendosi
con
i
vivi.
A
questi
tre
elementi
di
fondo
il
Pascoli
circoscrive
tutta
quanta
la
sua
esistenza.
Il
linguaggio
utilizzato
da
Pascoli
fu
completamente
nuovo,
soprattutto
per
la
letteratura
italiana,
in
cui
persisteva
ancora
la
tradizione
classica.
Qui
la
frase
si
spezza;
il
soggetto
spesso
da
solo,
senza
bisogno
di
un
verbo
che
lo
specifichi.
Il
tutto
affidato
a
parole
che
riproducono
suoni
(frequentissime
sono
le
onomatopee)
oppure
a
immagini
che
evocano
sentimenti.
Possiamo
quindi
definirlo
un
linguaggio
completamente
innovativo
nella
letteratura
italiana,
qualcosa
di
istintivo,
che
risponde
perfettamente
al
suo
modo
di
esprimersi
e
alla
sua
visione
della
vita.
Il
poeta,
infatti,
tende
a
difendere
costantemente
il
proprio
mondo
daffetti
e
desperienze
ma
anche
la
sua
famiglia;
assidua
la
memoria
dellinfanzia
e
dei
Giovanni
Pascoli
esempio,
nel
titolo
Alexandros,
scritto
in
greco,
cos
come
nella
serie
dei
nomi
propri
che
apre
la
prima
strofa:
nomi
esotici
e
localit
misteriose,
che
danno
al
linguaggio
un
alone
di
mistero.
In
tutto
l'arco
del
poemetto
la
forma
risulta
molto
elegante
e
ricercata;
il
poeta
ci
suggerisce
che,
in
realt,
il
movimento
solo
apparente
e
nulla
cambia,
nel
ritmo
circolare
del
mondo.