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Acustica degli strumenti

musicali
Pianoforte

a.a. 2016 -17


Settore artistico-disciplinare COME/03
Docente: Angelo Conto | angeloconto@gmail.com
Conservatorio di Musica G. Verdi di Torino | Scuola di Musica Elettronica

Bibliografia:
A. Frova - Fisica nella musica - ed. Zanichelli
Campbell and Grated - The musicians guide to acoustics - Oxford Press
A. Everest - Manuale di Acustica - ed. Hoepli
Cingolani S., Spagnolo R. - Acustica Musicale e Architettonica - Ed. Utet Universit
Five lectures on the Acoustics of the piano 1990 Royal Swedish Academy of Music
H. Helmholtz, On the sensation of tone as a physiological basis for the theory of music; Dover Publications,
New York, 1954
Five lectures on the Acoustics of the piano 1990 Royal Swedish Academy of Music
J. W. S. Rayleigh, The theory of sound; Dover Publications, New York, 1945
Springer Handbook of Acoustics - Thomas D. Rossing (Ed.)
Fletcher and Rossing - The physics of musical instruments - Springer-Verlag, New York, 1991

Siti internet:
University of New South Wales; Department of Music Acoustics: http://www.phys.unsw.edu.au/music
Dr. Dan Russell, Grad. Prog. Acoustics, Penn State, http://www.acs.psu.edu/drussell
Fisica Onde Musica http://fisicaondemusica.unimore.it

Immagini, animazioni e video:


Dr. Dan Russell, Grad. Prog. Acoustics, Penn State, http://www.acs.psu.edu/drussell/
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License
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allo stesso modo 2.5 o successive
GFu-Kwun Hwang Dept. of physics National Taiwan Normal University - Creative Commons Attribution 2.5
Taiwan License 2
Pianoforte
Pianoforte
Pianoforte
Il pianoforte moderno levoluzione dello strumento inventato nei primi anni del 1700 dal fiorentino
Bartolomeo Cristofori. Esso formato dai seguenti elementi fondamentali:

o le corde, tre per nota nella zona acuta fino al si1 o sib1; due nella regione medio-grave, una nella
regione grave

o il telaio in ghisa, costituito da un pezzo unico in grado di sopportare lenorme tensione (fino a 27
tonnellate) applicata alle corde. In un pianoforte a gran coda pesa circa 180 Kg

o la tavola armonica

o i ponticelli, che trasmettono le vibrazioni dalle corde alla tavola armonica

o la meccanica, comprendente il meccanismo di azione e la tastiera, composta solitamente da 88 tasti,


una estensione corrispondente a sette ottave pi un terzo di ottava

o la cassa in legno che racchiude tutti gli elementi

o i pedali, di cui quello a destra (pedale di risonanza) solleva tutti gli smorzatori, permettendo alle note
suonate di prolungare la propria durata e a quelle non suonate di ricevere la vibrazione di esse
tramite il ponticello e quindi di vibrare per simpatia. Il pedale di sinistra (il cosiddetto una corda)
diminuisce il volume sonoro complessivo spostando la meccanica in modo che i martelletti possano
colpire solo due delle tre corde, oppure avvicinandoli alle corde, diminuendo lenergia trasferita.

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Pianoforte tavola armonica
Excerpts from a concert "From harpsicord to concert grand", given at the Royal Swedish Academy of
Music, May 27, 1988, illustrating the development of the piano from 1813 to 1980. The concert was
opened with a harpsicord as a reference to the keyboard instruments before the piano epoch. Most of
the performed music was contemporary to the instrument on which it was played.
Sound example 9: Harpsicord by Martin Skowroneck, Bremen 1987. Copy of a North German
harpsicord by Zell, Hamburg 1728. Two manuals with 8-ft + 4-ft stops (lower), and a 8-ft stop (upper),
including buff stop. The pitch can be lowered a semitone (A4=415 Hz) by shifting the entire action.
Excerpt from Toccata in D major by Johann Sebastian Bach (1685-1750) played by Karin Jonsson-
Hazell.
Sound example 10: Hammerklavier by Johan Sderberg, Stockholm 1813. Early piano with wooden
frame. English type action with leather hammers. Compass 5 5/8 octaves, F1 - C7. The soundboard
and strings have been replaced, but otherwise the instrument is in original condition.
Excerpt from Fantasia No.2 in C-major by Carl Philipp Emanuel Bach (1714-1748) played by Karin
Jonsson-Hazell.
Sound example 12: Square piano from the Swedish maufacturer Malmsj, Gothenburg 1868. Beutiful
case of walnut root. Wooden frame reinforced by a small cast iron plate extending only over a part of
the instrument. Compass 7 octaves, A0 - A7.
Excerpt from Four Pieces Op. 56 by Ludwig Norman (1831-1885) played by Lucia Negro.
Sound example 13: Grand piano, model B (7-ft) from Steinway & sons, Hamburg 1898. Medium size
grand piano with complete cast iron plate and very rigid rim made by many layers of hardwood.
Double repetition action, including three pedals; soft, sostenuto, and sustaining pedal. Compass 7 1/4
octaves, A0-C8. The strings in this instrument have been replaced.
Excerpt from Sonatin by Maurice Ravel (1875.1937) played by Lucia Negro.
Sound example 14: Grand piano, model D (9-ft) from Steinway & sons, Hamberg 1980. Concert grand
with the same basic construction and features as the smaller model B. Very common concert
instrument all over the world, designed about 100 years ago.
Excerpt from Polonaise in F sharp minor by Frdric Chopin (1810-1849) played by Greta Eriksson.

da: Five Lectures on the Acoustics of the Piano


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Pianoforte - azione
E formata essenzialmente
da quattro parti: il tasto, il
meccanismo di leve, il
martello, lo smorzatore. Il
tasto una leva a due
bracci di lunghezza circa
270 mm (tasti bianchi) o
240 mm (tasti neri), avente
i l f u l c r o
approssimativamente a
met lunghezza. La
lunghezza della corsa nella
sua estremit esterna
circa 9,5 mm; essendo il
rapporto di leve tra tasto e
m a r t e l l e t t o
approssimativamente 1:5,
la corsa del martelletto
misura circa 47 mm. La
forza impressa sul tasto
durante lesecuzione varia
da un minimo di 0.5 N,
necessari per abbassare
semplicemente il tasto, fino
a raggiungere anche i 50 N
in un fortissimo; per via dei
particolari rapporti di leve
la forza trasferita al
martelletto di circa l80%
superiore di quella
applicata al tasto.
Pianoforte - azione
Pianoforte - timing
Descriveremo ora brevemente le fasi successive del funzionamento dellazione.
a) posizione di riposo
In questa fase lestremit esterna del tasto spinta nella sua posizione superiore dal peso del
meccanismo di leva, il quale appoggiato sulla parte interna del tasto. Il rullino, solidale al martelletto,
risiede sulla leva del doppio scappamento; il meccanismo di leva poggia sul pilota, avvitato nel tasto. Lo
smorzatore spinto sulle corde dalla leva di smorzamento, opportunamente appesantita con linserimento
di piccoli tondini di piombo.

da: From touch to string vibration, Anders Askenfelt & Erik Jansson, J. Acoust. Soc. Am. 88, 52 (1990); anche su Five Lectures on the
Acoustics of the Piano

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Pianoforte - timing

b) accelerazione
Quando si preme il tasto, il movimento viene trasmesso alla meccanica tramite il pilota. La parte interna
del tasto si muove verso lalto, provocando una rotazione in senso antiorario del meccanismo di leva,
facilitata da una piccola molla. Il martelletto, spinto dalla leva del doppio scappamento, inizia ad alzarsi in
direzione della corda. Immediatamente dopo, il movimento propulsivo passa dalla leva al montante, il
quale inserito attraverso la leva stessa. Quando il martelletto ha percorso circa met della sua corsa,
lestremit interna del tasto aziona la leva di smorzamento la quale solleva gli smorzatori dalle corde.

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Pianoforte - timing

c) impatto

Poco dopo lestremit superiore della leva del doppio scappamento raggiunge la vite di registro e quindi
si ferma a questa altezza. Contemporaneamente lestremit inferiore del montante tocca il proprio
registro; esso ruota attorno al perno e la sua estremit superiore scivola sul rullino, permettendo lo
scappamento del martelletto e la continuazione della sua corsa svincolato dalla meccanica.

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Pianoforte - timing
d) arresto
Dopo aver colpito le corde, il martello rimbalza e, raggiunta una certa distanza dalle corde, viene preso e
trattenuto dal paramartello fino a quando il tasto non verr rilasciato. In questa fase il rullino poggia sulla
leva del doppio scappamento e non sul montante in quanto questultimo, dopo la rotazione, in
posizione arretrata rispetto al rullino. A questo punto, se il tasto viene mantenuto premuto gli smorzatori
rimangono sollevati, permettendo la vibrazione della corda e il prolungamento del suono; se il tasto
viene rilasciato completamente i meccanismi tornano in posizione di riposo e lintero procedimento pu
essere ripetuto. Esiste per una terza alternativa che sfrutta il meccanismo del doppio scappamento per
ottenere una ripetizione rapida della nota. Nella prima parte del rilascio del tasto il martelletto viene
sganciato dal paramartello; esso inoltre leggermente sollevato per lazione della molla della ripetizione.
A circa un terzo della corsa di ritorno del tasto il montante, muovendosi verso la propria posizione di
riposo, pu scivolare nuovamente sotto il rullino.
A questo punto la situazione la stessa del
punto b): premendo il tasto il montante
solleva il rullino e il martelletto colpisce
nuovamente la corda. In questo modo
possibile ripetere la stessa nota
effettuando solo un terzo della corsa del
tasto, quindi in maniera pi veloce rispetto
al caso in cui il rilascio avvenga
completamente.

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Pianoforte interazione martello - corda

In un modello realistico dellinterazione martello-corda dobbiamo considerare un martello la cui massa


M piccola ma paragonabile con quella della corda. In questo caso lo spettro decresce, al di sopra del
modo di ordine nm=0,73Ms/M, come 1/n, quindi con pendenza 6 dB/ottava. Come ci aspettiamo non
sono presenti le componenti di ordine 1/ :

da Donald E. Hall, Hall, D. (1987a): "Piano string excitation II: General solution for a hard narrow hammer," J. Acoust. Soc. Am.
81, pp. 535-546.

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Pianoforte interazione martello - corda

Il grafico a fianco mostra I valori tipici di massa del


martello e della corda lungo lestensione dello
strumento. Notiamo una grande variabilit per I valori
delle corde, mentre I martelli rientrano tra i 6 g nei
bassi e i 12 g negli acuti.

Gli effetti dellinterazione con la stessa corda C4 da


parte di martelli di massa diversa sono stati studiati da
Askenfelt e Jansson (1985) trovando, come nelle
attese, che con il martello pi pesante il tempo di
contatto era pi lungo e viceversa. Nonostante la
forma donda non variasse considerevolmente, il suono
prodotto era marcatamente diverso.

Il tempo di contatto un parametro cruciale nella


descrizione dellinterazione martello-corda.

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Pianoforte interazione martello - corda

In questo grafico rappresentato il tempo di


contatto martello-corda espresso in millisecondi.
Notiamo che la durata diminuisce dai bassi agli
acuti. La parte di sinistra delle barre si riferisce a ff,
mentre quella di destra a pp; le due parti sono
separate dal tempo relativo ad un attuatore
meccanico mf. La linea continua rappresenta met
del periodo della fondamentale.

Stessi dati espressi per come percentuale


rispetto al semiperiodo della fondamentale T0/2.
In questa rappresentazione le durate sono pi
corte nei bassi e pi lunghe negli acuti

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Pianoforte interazione martello - corda

Tempo di contatto in funzione della dinamica per


un C4. Il quadrato bianco rappresenta il colpo di
un attuatore meccanico a mf, mentre le linee
tratteggiate rappresentano il range di durata nella
dinamica utilizzata normalmente in unesecuzione
tra pp e ff.

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Pianoforte interazione martello - corda
Nella regione dei gravi (fino a G4 circa) molto inferiore al periodo, pertanto il martello non pi in
contatto quando la prima riflessione dellonda raggiunge il punto di eccitazione.

Tra G4 e G6 circa, il tempo di contatto circa uguale al tempo di percorrenza dellonda.

Al di sopra di questa regione il martello permane a contatto pi a lungo di un periodo.

Gi Von Helmholtz aveva dedotto che nel tempo durante il quale martello e corda sono in contatto, le
armoniche il cui periodo inferiore ad esso (frequenza superiore a 1/tc ) interagiscono con il martello in
maniera complessa concludendo che esse vengono eccitate solo debolmente, causando una attenuazione di
6 dB/ottava.

E di Lord Rayleigh la prima espressione che ricava lampiezza delln-mo modo di vibrazione mostrandone la
dipendenza dal tempo di contatto:
8 F l cos(n ) " n b %
An = sin $ '
2T n (1 4n 2 2 ) # l &
dove F = valore massimo della forza applicata
l = lunghezza della corda
b = distanza del punto di contatto
T = tensione
v = rapporto tra tempo di contatto e periodo fondamentale di vibrazione

Si pu notare che per valori finiti di lampiezza delle componenti il cui periodo ha un rapporto con il tempo
di contatto pari a 2/3, 2/5, 2/7, nulla.
Inoltre per le armoniche di ordine superiore (cio per n grande) la serie converge come 1/n3
H. Helmholtz, On the sensation of tone as a physiological basis for the theory of music; Dover Publications, New York, 1954
J. W. S. Rayleigh, The theory of sound; Dover Publications, New York, 1945
Pianoforte interazione martello - corda

Il modello pi semplice per descrivere linterazione


pensare al martello come ad una massa puntiforme
temporaneamente attaccata alla corda e quindi che si
muove solidalmente ad essa. Durante il tempo di contatto
londa iniziale (0) viene riflessa e raggiunge il punto di
contatto, trasferisce un impulso al martello. Da questa
interazione nasce una nuova onda (1), la quale ripete il
percorso e trasferisce nuovamente un impulso, dal quale
nasce una onda (2) e cos via. Quindi linterazione corda-
martello produrr un certo numero di onde viaggianti.
Le curve sono rappresentazioni dello spostamento della
corda nel tempo, in unit normalizzate per rappresentare
un generico tasto.

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Pianoforte interazione martello - corda
Linterazione martello-corda pu essere descritta considerando due contributi:

(1) il comportamento elastico della corda

(2) interazione dellonda riflessa con i martello

(1) Facendo riferimento alla figura vediamo che, quando la corda percossa in un punto pi vicino ad
un estremo, la parte pi corta della corda ad esercitare la maggiore forza elastica, dal
momento che gli angoli sono differenti. Il rapporto delle due forze proporzionale alla distanza
del punto di contatto:
Flong LL
= n = n 1
Fshort L
n
Flong = forza elastica dovuta alla parte lunga della corda
Fshort = forza elastica dovuta alla parte lunga della corda
H=L/n = distanza del punto di contatto da un estremo

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Per esempio nel caso in cui il punto di contatto sia ad 1/9 di distanza, il rapporto delle forze pari a 8.
Trascurando quindi lazione della parte pi lunga e considerando il martello perfettamente rigido
e indeformabile, possiamo considerare il sistema martello-parte corta della corda come un
sistema massa-molla la cui frequenza di risonanza :
1 T
f =
2 M h H
Dove Mh la massa del martello

La figura seguente mostra il grafico relativo al moto del martello:


(a) quando inizia il suo moto, nella
fase in cui il martello in contatto
con lazione e con il dito
dellesecutore
(b) Inizia il moto libero
(c) Incontra la corda
(d) la corda inverte la direzione del
moto
(e) Il martello perde contatto con la
corda
(f), (g), (h), e (i) continuazione del
moto del martello nel caso in cui
proseguisse solidale alla corda
(j) Il moto del martello viene
fermato dallarresto

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Da questo grafico deduciamo che il tempo di contatto T uguale ad un semiperiodo delloscillatore
massa-corda:
mh H
T =
T
Quindi il tempo di contatto aumenta con laumentare della massa del martello (gravi) e con la distanza
del punto di contatto; diminuisce con la tensione della corda. Questa stima corretta nella regione
delle medie frequenze, ma non pi valida nei gravi e negli acuti.

(2) Limpulso prodotto dalla deformazione della corda raggiunge il ponticello e viene riflesso. Essendo
limpedenza del ponticello molto pi grande dellimpedenza delle corde, esso agisce come un
supporto rigido e la riflessione quasi totale, con inversione di fase. Quando londa raggiunge il
punto di contatto, se il martello ancora in contatto con la corda, agisce trasferendo una forza che
decelera il moto del martello. Da questa interazione nasce una nuova onda che si riflette ed
interagisce nuovamente. Cos se il martello rimane a contatto per un tempo sufficiente, si generano
molte onde che si sovrappongono allimpulso originale. Questo processo ha una durata che varia da
0,5 ms per un f nel registro acuto, a 5 ms per un p nel registro grave. Il numero di impulsi che
interagiscono dipende dal rapporto delle masse del martello e corda, dalla rigidit, dalla velocit e dal
punto di contatto.

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Pianoforte interazione martello - corda

Durezza del feltro


La durezza del feltro di un martello influenza direttamente il volume, la
brillantezza e la qualit generale dello strumento. Per produrre il miglior
suono la durezza deve rientrare in un certo range. Inoltre la superficie pi
esterna deve essere pi morbida dellinterno.
Il grafico a fianco mostra la durezza del feltro, misurata con uno speciale
attrezzo (hardness tester) per tre martelli differenti con peso e misure
simili.

Sound example 2: i tre martelli quando installati su un G5 (tasto 59), dal


pi morbido al pi duro, ciascuno ripetuto tre volte.

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Spettri prodotti da martelli di differente


durezza, ricavati mediante il modello lineare.
Come intuitivamente ci aspettiamo, i martelli
duri hanno uno spettro pi ricco di
armoniche superiori.

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Pianoforte interazione martello - corda
Per descrivere lelasticit del martello si introduce nel modello un termine elastico:

La forma delle onde generate dallinterazione dipende dalla rigidit della molla, come vediamo dai grafici.
(a): 0.1 il valore della cedevolezza della molla, quindi corrisponde a martello rigido; 1,5 a martello
morbido. (b) e (c) sono le forme delle onde generate.

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Landamento temporale dellinterazione martello-corda illustrata nel grafico, che descrive la forza agente
sul martello. Vediamo che nel caso di martello rigido landamento temporale si configura in una serie di
impulsi, mentre per il martello morbido landamento molto pi liscio. Questo grafico ci pu fornire
informazioni sullenergia trasferita e sul tempo di contatto.

Evoluzione temporale della forza per un martello ideale di massa uguale alla massa della corda e punto di
impatto 1/8 della lunghezza. La cedevolezza del martello varia da 0 (urto perfettamente elastico, massima
durezza) a 0,8 (abbastanza morbido). La forza espressa in multipli di 2TV/c. Per un urto a livello mf nel
registro dei medi questa unit corrisponde approssimativamente a 10 N.
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Pianoforte interazione martello - corda
Il modello lineare non riesce a descrivere le importanti variazioni timbriche con la dinamica, prevedendo
lo stesso spettro (amplificato o attenuato) per tutti i livelli. I risultati pi recenti hanno evidenziato che il
martello ha un comportamento non-lineare ed isteretico.

Non-linearit
Il martello cambia la propria durezza a seconda della velocit e quindi della dinamica della nota eseguita:
ha perci un comportamento non lineare. La caratteristica non-lineare del martello pu essere pensata
come una molla nella quale le spire non hanno distanza costante tra loro, ma partono pi distanziate e
terminano pi vicine. In questo modo necessario applicare una certa forza per ottenere un certo
allungamento e una forza diversa dal doppio per ottenere un allungamento doppio. La legge che lega
forza e compressione pu essere scritta come:

F = K p

dove F = forza
K = coefficiente che esprime la rigidit
= compressione
p = descrive la variazione di rigidit con la forza. Valori: 1,5 2,8 per martelli nuovi e 2,2 3,5 per
martelli gi utilizzati

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Listeresi una propriet di memoria, per la quale la forza esercitata dal martello dipende non solo dal
suo attuale stato di compressione ma anche dagli stati precedenti. Di conseguenza le fasi di carico e
scarico della forza non sono uguali, e nella formula precedente

F = K p
K e p assumono valori differenti nella compressione e nel rilassamento.
Quindi i valori della forza in un dato istante di tempo si possono ricavare dal grafico dallevoluzione
temporale.

Andamento temporale della forza del martello calcolato da un modello lineare con isteresi

www.physics.purdue.edu/piano/piano.html
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Pianoforte interazione martello - corda
Sound Samples
Here are some results from our piano modeling project. These are calculated
piano tones, computed using only Newton's laws (i.e., F=ma). In addition, ALL of
the parameters of the calculation have been determined from separates studies
of hammers, strings, soundboards, etc. None of the parameters have been
adjusted so as to make the tones sound good. C4 is middle C, so these scales
begin two octaves below middle C, and go up to the note two octaves above.
These sound files are in AIFF format, so if your brouser cannot play them directly,
it will probably give you the choice of downloading the files.
A full discussion of our modeling calculations will be given in a paper which we
are now in the process of writing. We'll post it here soon.

First we will calibrate your ear. Here are some recorded sounds from my grand
piano (a Steinway model M).

www.physics.purdue.edu/piano/piano.html

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Pianoforte interazione martello - corda
Next are calculated sounds in which only the motion of the strings is computed.
The soundboard and the room are basically ignored. The results are suprisingly
good (in our opinion).

www.physics.purdue.edu/piano/piano.html

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Pianoforte interazione martello - corda
Next are calculated sounds in which the strings, soundboard, and room are all included. The
hammers are assumed to have reversible, power law force-compression characteristics. The
results are not bad, but sound a bit "plucked" in the higher octaves.

www.physics.purdue.edu/piano/piano.html

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Pianoforte interazione martello - corda
Using Calculated Tones to Study Piano Hammers
Here are some results from our piano modeling project. These are calculated piano tones,
computed using only Newton's laws (i.e., F=ma). In addition, ALL of the parameters of the
calculation have been determined from separates studies of hammers, strings,
soundboards, etc. None of the parameters have been adjusted just to make the tones
sound good. They were all taken from independent work, so there is no fudging! Note that
C4 is middle C.
These sound files are in AIFF format, so if your browser cannot play them directly, it will
probably give you the choice of downloading the files.
A full discussion of our modeling calculations is given in a paper which has been acceptted
for publication in the Journal of Applied Signal Processing.

First, to calibrate you ear, here are some real piano tones recorded from a reasonably good
Steinway model M grand piano.

These are just simple scales.

www.physics.purdue.edu/piano/piano.html

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Pianoforte interazione martello - corda
Now come some calculated tones.

In our initial work we modeled piano hammers using a simple power-law force function
F=Kz^p where z is the amount the felt on the hammer surface is compressed by contact
with the string. Based on previous research (including some of our own), an exponent p=3
was thought to model real hammers fairly well. Here are some calculated tones using these
power-law hammers.

The tones produced by these power-law hammers are not very good. So, we have studied
the hammers more carefully, and explored their properties in greater detail. It has long
been known that real hammers display some hysteresis - that is, the force-compressions (F-z)
relation is different on the compression branch when compared to the decompression
branch. We have now studied this in detail, and have used a mathematical model
introduced by Stulov to describe this hysteretic function. We also devised a new way to
measure the hammer-string force when the hammer stikes a real string. When we use these
results and the Stulov function for F(z) the calcualed tones are much improved. Here are
some examples.

Here are some simple melodies calculated with hysteretic piano hammers. Please judge for
yourself!

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Pianoforte modi del martello

Nel pianoforte moderno il sistema del martello mostra un


modo di vibrazione principale attorno ai 260 Hz quando
installato nello strumento. Questo modo non normalmente
udibile nel registro grave ma pu essere percepito nel
registro degli acuti come parte del "knock, a partire
allincirca dallA4 (key 49) e pu influenzare notevolmente il
suono dello strumento. Si possono ottenere variazioni
sensibili nel suono spostando la frequenza di questo modo di
risonanza.

Typical weight curve for modern grand hammer heads. 1990 Royal Swedish Academy of
Music
Il range tipico del peso dei martelli da 11 g a circa 3 g. Nei bassi sarebbe ottimale utilizzare martelli
leggermente pi pesanti per trasferire pi energia (ma questo comporterebbe una durezza eccessiva)
mentre negli acuti il peso ottimale sarebbe inferiore, ma ci comporterebbe problemi di costruzione.
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Pianoforte corde

Le corde del pianoforte differiscono sensibilmente dalle corde ideali, ed necessario tenere conto di
alcuni fattori specifici che ne caratterizzano la sonorit. Tra questi:

1. Il piano di polarizzazione della vibrazione trasversale non costantemente verticale ma ruota


attorno ad un asse corrispondente alla corda in posizione di riposo;

2. la velocit delle onde trasversali non costante ma presenta una caratteristica di dispersione a
causa della rigidit non trascurabile delle corde in metallo del pianoforte;

3. le onde vengono attenuate, a causa delle varie forme di attrito e soprattutto a causa
dellammettenza non trascurabile della terminazione al ponticello;

4. le deformazioni della corda associate alla propagazione trasversale eccitano anche la vibrazione
longitudinale;

5. le corde negli unisoni presentano un accoppiamento, per mezzo del ponticello, tra di loro; inoltre
la frequenza della fondamentale che producono singolarmente non esattamente allunisono

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Pianoforte corde
Una corda rigida soggetta, quando flessa, ad una forza di richiamo elastica. E un effetto che pu
essere trascurato per le corde molto sottili, quali quelle di archi, chitarre, cetre e mandolini, ma molto
rilevante per le corde di pianoforte, specialmente per quelle dei registi gravi.

E un termine dispersivo, ovvero la velocit di propagazione varia con la frequenza. La conseguenza la


comparsa di inarmonicit positiva, ovvero che produce frequenze maggiori delle parziali armoniche.
La frequenza dellipertono n nel caso di una corda rigida appoggiata agli estremi data dalla seguente
formula:

fn = nf0 1+ Bn 2
3Yr 4
B=
16TL2

f0 = frequenza della fondamentale nel caso privo di rigidit


Y = modulo di Young
S = sezione
T = tensione
K = raggio di girazione

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Pianoforte corde
Nel caso di estremi fissati rigidamente, unespressione approssimata la seguente:
) # 2 &2 ,
2+2
f n = nf 0 1+ Bn 1+ B + % ( B.
+* $ ' .-
Quando le estremit sono rigide quindi le frequenze si alzano leggermente. Nel caso del pianoforte la
condizione intermedia, ma questo fattore abbastanza piccolo da poter essere utilizzata la prima
espressione.

f0 = frequenza della fondamentale nel caso privo di rigidit
Y = modulo di Young
S = sezione
T = tensione
K = raggio di girazione
Dal punto di vista percettivo stato studiato il JND (just noticeable difference) di udibilit
dellinarmonicit, il quale ha la seguente espressione approssimata:

Bthresh = exp(2,54 ln f 0 24,6)


I valori tipici di B per il pianoforte sono tra 0,00005 per la regione grave, 0,0004 nei medi e 0,015 per gli
acuti. Anche se linarmonicit minore nei gravi (dipendenza da 1/L2), percepita molto pi facilmente
per via del numero di parziali che hanno frequenza nella zona di massima sensibilit dellorecchio. Negli

acuti la percettibilit molto bassa, al limite ininfluente sulla qualit del suono. Al C#6, la soglia di
udibilit dellinarmonicit vicina ai valori tipici dei pianoforti. Nella regione dei medi lo shift di
frequenza nella 17ma parziale tale da alzare la sua frequenza a quella della 18ma parziale armonica.
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Pianoforte corde
Laumento nei gravi dovuto principalmente allaumento del rapporto diametro/lunghezza delle corde,
mentre negli acuti dovuto principalmente alla riduzione della lunghezza. Linarmonicit pi marcata
nei verticali e nei quarto di coda e mezza coda.
Linarmonicit gioca un ruolo fondamentale nellaccordatura del pianoforte. Nella regione degli acuti le
ottave avranno un rapporto maggiore di 2, mentre nei gravi risulter inferiore. La deviazione
dallaccordatura armonica arriva mediamente a 30 cents su tutta lestensione dello strumento.

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Pianoforte corde
Misurazioni pi precise hanno dato i seguenti risultati: 60 cents per lo Steinway Model D, 45 cent per lo
Steinway Model M e 35 cents per il Kurzweil PC88

http://www.precisionstrobe.com/apps/stretchdata/bssteind.html
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Pianoforte corde onde longitudinali

Quando avviene loscillazione in direzione trasversale la corda si allunga. Questo implica una forza che
agisce in direzione della lunghezza, producendo onde longitudinali. Le onde longitudinali sono onde la
cui oscillazione avviene in direzione parallela alla propagazione, ovvero lungo la corda. Sono descritte
dallequazione donda

2y 2
2 y
= vl
t 2 x 2

con
Y
v l2 =

Y = modulo di Young
= densit volumica

Il valore di vl solitamente maggiore del corrispondente valore della velocit di propagazione delle
onde trasversali. Per quanto riguarda il caso della corda e delle componenti in frequenza, valgono delle
relazioni analoghe al caso delle onde trasversali:
v
fn = n n = 1,2,3,... n - simo modo
nel caso di entrambi gli estremi fissi o liberi: 2L
v
fn = n n = 1,3,5,... n - simo modo
4L
nel caso di un estremo fisso e uno libero:


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Pianoforte corde onde longitudinali

Empiricamente si trova che la frequenza di risonanza dellonda longitudinale minore del valore
predetto dalla formula. Da ci si introduce un valore di lunghezza effettiva maggiore delle lunghezza
fisica (speaking lenght) :
Le = Lr + D

Le = lunghezza effettiva
Lr = lunghezza reale (speaking lenght)
costante nella frequenza e per le corde in acciaio vale attorno ai
D pu essere considerato in gran parte
30 mm. Oltre che dal tipo di materiale dipende dalle terminazioni, ragione per cui un fattore che si
misura sperimentalmente.

La lunghezza reale della corda si pu determinare quindi unendo le due espressioni precedenti:

1 Y
Lr = Le D = D
2 fl

Nel caso di corde arrotolate si ha:


1 Y c
Lr = Le D = D
2 fl w +c

c = densit lineare del nucleo


c+w = densit lineare dellintera corda
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Pianoforte corde onde longitudinali
Dati i valori molto pi alti delle velocit di propagazione (dellordine di un fattore 10) in molti strumenti
non sono udibili, mentre nel caso del pianoforte, quantomeno nelle corde gravi, possono
rappresentare un fattore molto importante (se non il pi importante) di caratterizzazione timbrica. Esse
sono prodotte principalmente dallazione delle onde trasversali, e giungono al ponticello molto prima
della corrispondente onda trasversale, producendo un impulso di attacco che la maggiore
componente dello shock noise caratteristico dellattacco del suono.
E possibile scegliere le caratteristiche delle corde in modo da intonare le frequenze dei modi
trasversali e longitudinali in modo che il loro rapporto sia costante lungo lestensione:

f t = f l

Il fattore varia in un range da 10 a 20, per motivi di tensione delle corde. E stato verificato che alcuni
tipi di accordatura sono risultati pi gradevoli, in particolare quando laltezza tra le due fondamentali
4400 cents (3 ottave + 1 quinta eccedente), 4600 cents (3
pari a 4300 cents (3 ottave + 1 quinta),
ottave + 1 settima minore), 4800 cents (4 ottave) e 5200 cents (4 ottave + 1 terza).

In sound example 4, you can hear what kinds of changes in the timbre of piano tones are produced by
changing the tuning of the longitudinal mode.
"Yankee Doodle" played on strings tuned to the same pitch (transverse frequency) but with different
longitudinal mode frequencies (two versions in different keys). The example is repeated twice.
Next, listen to some chords, each chord followed by a bass note having a different tuning of the
longitudinal mode but the same tuning of the transverse mode.
Next you will hear some scales played on two different pianos. The first piano has the longitudinal
mode tuned by design, the second one does not. As you can hear, the piano having deliberately tuned
longitudinal modes has a much more uniform and pleasing voice through the scale.

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Pianoforte corde onde longitudinali

Spettro della nota E1, avente fondamentale a 41 Hz. I modi trasversali sono contrassegnato con dei
pallini vicino ai picchi. Il primo modo longitudinale (a circa 600 Hz) si pu notare tra la 14ma e la 15ma
parziale ed circa 20 dB inferiore di livello rispetto ai modi adiacenti.

Esaminando levoluzione temporale dello spettro del pianoforte, ci accorgiamo che i modi i quali
hanno un nodo nel punto di impatto non sono completamente mancanti, in contrasto con la teoria.
Il loro inviluppo anche differente dagli altri: crescono lentamente per circa 0,1 s e poi iniziano a
estinguersi. Queste componenti vengono dette phantom partials.

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Pianoforte corde onde longitudinali

Il meccanismo di generazione di
questi modi piuttosto
complesso e dipende
dallinterazione tra le onde
presenti nella corda.
Una corda reale di pianoforte
oscilla infatti in due piani
trasversali e anche in direzione
longitudinale.
Principalmente il martello accita
una polarizzazione trasversale,
poi durante le oscillazioni, si
instaurano le altre due,
assorbendo energia. Le tre
componenti interagiscono tra
loro: cos come lelongazione
della corda produce le onde
longitudinali, a loro volta queste
modulano la tensione della corda,
influenzando (anche se poco
intensamente) le componenti
trasversali.

Proceedings of the Stockholm Music Acoustics Conference, August 6-9, 2003 (SMAC 03), Stockholm, Sweden
MODELING THE LONGITUDINAL VIBRATION OF PIANO STRINGS
Balzs Bank and Lszl Sujbert
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Pianoforte corde onde longitudinali

Il risultato di questo
accoppiamento la produzione
di prodotti di intermodulazione,
che generano frequenze
differenziali che danno luogo alle
phantom partials, che formano
una serie ar monica
indipendente dalle altre due.
Il loro inviluppo pu essere
differente dagli altri: tipicamente
crescono lentamente per circa 0,1
s e poi iniziano a estinguersi.

Proceedings of the Stockholm Music Acoustics Conference, August 6-9, 2003 (SMAC 03), Stockholm, Sweden
MODELING THE LONGITUDINAL VIBRATION OF PIANO STRINGS
Balzs Bank and Lszl Sujbert
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Pianoforte shock noise

Un altro effetto udibile ed importante dellaccoppiamento trasversale-longitudinale nel transitorio


dattacco, dove d origine allo shock noise, o thump noise, parte importante del carattere
timbrico del suono del pianoforte.

Ad esso si aggiungono i rumori delle varie parti della meccanica e dellurto del tasto sul letto, che
formano un rumore a banda larga centrato tipicamente sui 90 Hz, e che viene trasmesso direttamente
tramite il corpo dello strumento.

Entrambe queste componenti giungono alla tavola armonica prima dellonda trasversale della corda,
per cui il loro effetto nettamente percepibile.

Mario_Bertoncini | Cifre for two prepared pianos


Alvin Lucier | Music for Piano and Oscillators
Henry Cowell | Aeolian harp
Henry Cowell | The banshee
Henry Cowell | The Tides of Manaunaun

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Pianoforte corde decadimento
Una delle caratteristiche peculiari del suono di pianoforte di poter essere sia forte che durevole. In
generale queste due caratteristiche sono principalmente legate allaccoppiamento tra corde e
tavola: maggiore laccoppiamento, maggiore e pi rapido il trasferimento di energia e quindi pi
breve il suono. Dunque sono mutuamente esclusive. Nel pianoforte accade di poter avere
entrambe le caratteristiche pronunciate. La nostra percezione dellintensit di un suono non dipende
tanto dalla sua durata, ma dalla potenza che in grado di trasferire, anche per un tempo breve;
daltro canto un suono viene percepito come sustained se anche una parte di esso, anche
attenuata, permane nel tempo. I diagrammi del decadimento del pianoforte mostrano chiaramente
due fasi distinte, una iniziale a pendenza pi ripida ed una seconda a pendenza inferiore. Vediamo a
quali meccanismi dovuto questo fenomeno.

La pendenza del tratto iniziale varia da circa 4 dB/s nei gravi a 80 dB/s negli acuti; il tempo di
decadimento T60 (tempo necessario ad unattenuazione del livello di 60 dB) varia da 0,2 a 50 s
Pianoforte corde decadimento
Il decadimento multiplo causato da due fenomeni:

(1) la variazione del piano di polarizzazione dellonda


(2) laccoppiamento delle corde tramite i ponticelli negli unisoni

(1) La direzione iniziale della vibrazione la stessa del moto del martello ovvero perpendicolare alla
tavola armonica. Londa quindi polarizzata verticalmente. A causa dellavvolgimento delle corde e
dellaccoppiamento della corda al ponticello il piano di vibrazione ruota e diventa orizzontale,
nellarco di circa 100 ms. La tavola armonica ha impedenza meccanica molto pi grande in direzione
orizzontale, e quindi lenergia viene trasferita molto pi lentamente.

Curve di decadimento in una corda di D#4 (f=311 Hz) in un piano a coda: (a) polarizzazione verticale (b)
polarizzazione orizzontale (Weinreich)
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Pianoforte corde
(2) Lutilizzo di corde multiple serve per ridurre la differenza di impedenza tra corda e tavola
armonica senza aumentare il diametro e quindi senza aumentare linarmonicit. I motivi del doppio
decadimento dovuto alle corde multiple sono due.

o Le corde sono accoppiate dal ponticello e quindi sono parte di un unico sistema vibrante.
Consideriamo per semplicit due sole corde. Ciascuna altera limpedenza del ponticello (visto
dallaltra corda) come se aggiungesse una componente elastica.

Questo comporta un aumento della lunghezza effettiva della della corda e quindi un abbassamento
della frequenza. Le corde negli unisoni sono sempre accordate a frequenze leggermente differenti,
tipicamente di 2-3 cent. Quando le differenze sono cos basse il sistema vibra ad una sola frequenza
intermedia, senza dare luogo a battimenti. Nella fase iniziale del suono vibrano sostanzialmente in
fase trasferendo energia efficacemente. Dopo qualche millisecondo le loro vibrazioni si sfasano,
creando quindi interferenze distruttive. La forza trasmessa al ponticello quindi diminuisce ed anche il
trasferimento di energia, aumentando la durata di questa seconda fase.

o La seconda causa dovuta alle irregolarit nella superficie del martelletto e nellallineamento
delle corde, che provocano un leggera differenza di ampiezza delle vibrazioni. Quindi la somma
delle oscillazioni, sfasate, non provocano lannullamento dellonda ma un decadimento molto
lento in quanto le due corde forzano il ponticello in direzioni opposte.
C. Debussy - Prelude No.10: La cathedrale engloutie - Krystian Zimerman
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Pianoforte tavola armonica
La tavola armonica trasforma loscillazione meccanica in onda sonora. Agisce principalmente come una
membrana bloccata esternamente, pertanto presenta dei modi di risonanza che dipendono da diversi
fattori costruttivi e dal punto di eccitazione.

Limpedenza meccanica di una piastra di spessore d dipende dal quadrato dello spessore:

Zm = A d 2
pertanto tavole sottili produrranno un suono intenso ma breve; viceversa tavole pi spesse produrranno
suoni meno intensi ma pi sostenuti.

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Pianoforte tavola armonica
E costruita a partire da strisce sottili di abete rosso ottenute con il metodo del taglio di quarto:

Questo garantisce migliore stabilit, minore sensibilit allumidit e maggiore rigidit flessionale. Esse
vengono incollate insieme per ottenere uno spessore che varia dai 6,5 ai 9,5 mm in direzione trasversale
alle fibre delle catene di rinforzo, in modo da uguagliare le caratteristiche elastiche delle due direzioni,
dal momento che lelasticit circa 20 volte pi accentuata in direzione parallela alle fibre. Le catene
hanno la funzione di dare omogeneit alle caratteristiche elastiche.
Pianoforte tavola armonica

Il comportamento acustico della tavola


pu essere suddiviso in diverse zone:

o Bassa frequenza (<100Hz): si verifica il


m e c c a n i s m o d e l c o r t o c i rc u i t o
acustico, ovvero la parziale
cancellazione dellemissione dovuta
al fatto che londa emessa della
superficie superiore raggiunge londa
emessa della superficie inferiore.
Questo il comportamento tipico del
dipolo acustico, e riduce
drasticamente l'emissione sonora.
Pianoforte tavola armonica

o A seconda delle dimensioni e delle caratteristiche della tavola, a partire dai 50 Hz vi sono i modi di
vibrazione a bassa frequenza i quali rinforzano selettivamente alcune bande di frequenza. Le
frequenze modali sono determinate da molti fattori, tra i quali il materiale, le dimensioni e la forma;
lo spessore e la direzione delle fibre. Di grande importanza sono anche le dimensioni, i materiali e il
posizionamento delle catene. Meno importante la struttura del pianoforte sulla quale incollata.
Come regola generale, pi la tavola sottile, pi il suono potente ma di breve durata.

Primo modo a 49 Hz Secondo modo a 67 Hz

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Pianoforte tavola armonica

o A seconda delle dimensioni e delle caratteristiche della tavola, a partire dai 50 Hz vi sono i modi di
vibrazione a bassa frequenza i quali rinforzano selettivamente alcune bande di frequenza. Le
frequenze modali sono determinate da molti fattori, tra i quali il materiale, le dimensioni e la forma;
lo spessore e la direzione delle fibre. Di grande importanza sono anche le dimensioni, i materiali e il
posizionamento delle catene. Meno importante la struttura del pianoforte sulla quale incollata.
Come regola generale, pi la tavola sottile, pi il suono potente ma di breve durata.

Terzo modo a 89 Hz Ottavo modo a 184 Hz

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Pianoforte tavola armonica
Risonanze della tavola armonica di un piano a gran coda, con ghisa e corde montate.

Il primo modo ha una risonanza alla frequenza di 62 Hz, e la distribuzione della flessione mostra solo un
massimo di ampiezza con la stessa fase su tutta la tavola. La sua posizione nel terzo in fronte-sx della
tavola. La parte degli acuti non quasi soggetta ad oscillazione.

Nel secondo modo a 90 Hz, la parte frontale oscilla in opposizione di fase con la parte opposta, con una
zon di piccola flessione tra le due aree. In questa zona vi una linea nodale parallela alla tastiera, attorno
alla sua met. Modi con questa disposizione delle linee vengono detto longitudinali.
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Pianoforte tavola armonica

Il terzo modo a 105 Hz invece un modo trasversale, analogo al secondo a 90 Hz ma con la linea nodale
perpendicolare alla tastiera. Per via della maggiore rigidit della zona degli acuti, un modo asimmetrico.

Il quarto modo a 127 Hz un modo longitudinale, con tre linee nodali parallele alla tastiera che dividono
la tavola in quattro zone che oscillano in opposizione di fase.
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Pianoforte tavola armonica

Nei due modi successivi (187 e 222 Hz), la minore rigidit della parte sinistra della tavola causa una
maggiore oscillazione in questo lato rispetto al destro. Inoltre la parte sinistra divisa rispettivamente in
tre e quattro zone di oscillazione.

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Pianoforte tavola armonica
Nei modi successivi (245 and 325 Hz) possono ancora essere identificate delle aree con oscillazione
definita; nei successivi diventa pi difficile.

Dallanalisi modale possono essere dedotte informazioni importanti sullimpedenza di ingresso e sul
decadimento di ciascuna corda. Per esempio, un modo la ci ampiezza di oscillazione grande avr bassa
impedenza e di conseguenza laccoppiamento con la corda sar pi efficiente. Quindi, il tempo di
decadimento sar breve.
Soundboard motion
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Pianoforte tavola armonica
I diagrammi a fianco mostrano le misurazioni di:

o spettro sonoro
o impedenza di ingresso
o impedenza di ingresso con una massa aggiuntiva di 550g sui
ponticelli degli acuti

di un pianoforte verticale assemblato. Possiamo notare la presenza


di risonanze, tra le quali evidenziata la fondamentale a circa 100
Hz. I valori di impedenza variano da 1000 kg/s a 100 Hz fino a 10
kg/s a 10 000 Hz.

Le frequenze di risonanza sono facilmente osservate nel diagramma


di impedenza, dove corrispondono ai minimi.

Notiamo che la massa aggiuntiva varia la risposta nella regione


degli acuti (controllata dalla massa), ed abbassa la frequenza della
risonanza da 102 Hz a circa 95 Hz.

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Pianoforte tavola armonica
Lefficienza di radiazione delle piastre aumenta con la frequenza, per cui trascurando gli attriti interni il
massimo di irradiazione si ha nella regione degli acuti. In questa regione cade la frequenza critica, nella
quale la velocit dellonda flessurale uguaglia la velocit del suono in aria

Lefficienza di irradiazione nelle alte frequenze per abbassata dai contributi di:

o attriti interni
o modi di vibrazione, che con laumentare della frequenza aumentano di numero ed hanno leffetto di
scambiare masse daria tra modi adiacenti in controfase. Aumentando la frequenza, le dimensioni
della tavola diventano molto pi grandi della lunghezza donda flessurale. Le zone adiacenti che
oscillano in controfase fanno s che si verifichino cancellazioni di fase. Alle alte frequenze abbiamo di
conseguenza un aumento di direzionalit e una diminuzione dellenergia acustica irradiata.

Quindi lefficienza di radiazione massima tra i 100 e i 2000 Hz.

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Pianoforte catene
Sono delle fasce di legno disposte in direzione
perpendicolare alle fibre della tavola, ed hanno la funzione
principale di aumentare la resistenza meccanica e la rigidit.
Il fattore pi importante la loro altezza, dal momento che la
rigidit dipende da essa con un fattore h3.

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Pianoforte catene
Variando la loro altezza infatti le variazioni di rigidit sono molto pi forti rispetto alle variazioni della
massa:

Wogram, K. (1984): "Acoustical Research on Pianos: Vibrational Characteristics of the Soundboard anche in Five Lectures
on the Acoustics of Pianos

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Pianoforte catene

Influence of ribbing on the input impedance (MP 7):

(a) Original rib height (100 %)


(b) 75 % of original
(c) 50 % of original
(d) 25 % of original and
(e) no ribbing.

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Pianoforte catene
Non c una relazione uniforme tra altezza delle catene e
caratteristiche della tavola, ma possiamo notare che:

nella regione degli acuti laltezza delle catene non ha praticamente


alcuna influenza

nella regione centrale: quando laltezza si riduce le risonanze si fanno


pi nette e aumenta la differenza tra picchi e valli. Inoltre assistiamo
allabbassamento delle frequenze di risonanza.

Globalmente la radiazione ridotta.

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Pianoforte tavola armonica
Excerpts from a concert "From harpsicord to concert grand", given at the Royal Swedish Academy of
Music, May 27, 1988, illustrating the development of the piano from 1813 to 1980. The concert was
opened with a harpsicord as a reference to the keyboard instruments before the piano epoch. Most of
the performed music was contemporary to the instrument on which it was played.
Sound example 11: Hammerklavier by Per Rosenwall, Stockholm, c. 1850. Larger instrument with
forged iron frame. Improved action of the English type with felt hammers. Compass 6 3/4 octaves, C1
- A7. The soundboard, pin block and strings have been replaced.
Excerpt from Serise Variationen Op. 54 by Felix Mendelsson (1890-1947) played by Lucia Negro.
Sound example 13: Grand piano, model B (7-ft) from Steinway & sons, Hamburg 1898. Medium size
grand piano with complete cast iron plate and very rigid rim made by many layers of hardwood.
Double repetition action, including three pedals; soft, sostenuto, and sustaining pedal. Compass 7 1/4
octaves, A0-C8. The strings in this instrument have been replaced.
Excerpt from Sonatin by Maurice Ravel (1875.1937) played by Lucia Negro.
Sound example 14: Grand piano, model D (9-ft) from Steinway & sons, Hamberg 1980. Concert grand
with the same basic construction and features as the smaller model B. Very common concert
instrument all over the world, designed about 100 years ago.
Excerpt from Polonaise in F sharp minor by Frdric Chopin (1810-1849) played by Greta Eriksson.

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Pianoforte accordatura

Tuning of Grand Pianos The following demonstrations present the sounds A through F played on a
Steinway-Welte- Reproduction-Grand tuned to 432 Hz versus 440 Hz.

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Pianoforte accordatura

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