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Obbedienza
Raniero Cantalamessa
L'obbedienza a Dio nella sua forma concreta non appannaggio dei soli religiosi nella
Chiesa, ma aperta a tutti i battezzati. I laici non hanno, nella Chiesa, un superiore cui
obbedire, almeno non nel senso che ce l'hanno i religiosi e i chierici; hanno per, in
compenso, un Signore cui obbedire! Hanno la sua Parola! Fin dalle sue pi remote
radici ebraicche, la parola 'obbedire' denota l'ascolto ed esso riferito alla Parola di
Dio. La via dell'obbedienza si apre davanti a colui che ha deciso di vivere 'per il
Signore'; essa un'esigenza che scatta con la vera conversione.
L'obbedienza a Dio - obietter qualcuno - facile: Dio non si vede, non si ode; gli si
pu far dire ci che si vuole [....]. E' vero [....]. La Scrittura per ci offre il criterio per
discernere la vera dalla falsa obbedienza a Dio: parlando di Ges, dice che "pur
essendo figlio, impar l'obbedienza dalle cose che pat"- kaiper n uis, mathen af'n
pathen tn upakon (Eb 5,8). La misura e il criterio dell'obbedienza a Dio la
sofferenza.
Quando tutto dentro di me grida: "Dio non pu volere da me questo" e invece ti accorgi
che vuole proprio quello..e tu sei davanti alla sua volont come ad una croce sulla
quale devi stenderti, allora scopri come seria, concreta, quotidiana, questa
obbedienza. Per obbedire a Dio, facendo nostri i suoi pensieri e le sue volont,
bisogna, ogni volta morire un poco. Infatti, non qualche volta, come per caso, ma
sempre, per definizione, i nostri pensieri inziali sono diversi da quelli di Dio:
l'obbedienza a Dio richiede, ogni volta una vera e propria conversione.