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Confinato.

[Agosto 2017]

In un deserto vermiglio, in una fugace ombra di due lune affacciate dalla volta celeste invisibili, lo si vide
scendere dal mezzo su cui era stato trasportato, e, senza sentire alcuna voce, si sent legate le mani e
indicata la via. Stroncato, aveva in mente una canzone: Everytime you go away, che proseguiva in un
incrocio tra mente e vista a ondeggiare in sincrono con le correnti secche e metalliche percepibili solo
tramite ludito tra la vegetazione assente. In quellambiente secco poteva solo scorgere la verosimiglianza
del sentiero su cui stava procedendo, senza distinguere nulla di familiare; Non vi era orizzonte, non vi erano
paesi, non vi era nemmeno una vera e propria luce, lunico elemento che aveva iniziato a scorgere in
lontananza era un bagliore turchino, a una distanza immisurabile per assenza di coordinate precise e di
dimensioni comprensibili. Cos ombroso, sembrava tutto uguale, senza possibilit, senza accelerazione; un
essere arrestati.
La curiosit di come sarebbe stato vivere il resto della vita in carcere cera da tempo. Sapeva che la vita di un
pensatore era molto rischiosa perch, rimuginando troppo, anche le azioni pi semplici si caricano di
significato. Un significato che spesso non viene interpretato mai, nella fretta del tempo, rendendo certi
eventi completamente diversi per unentit rispetto ad un'altra. Se fosse accaduto qualcosa? Cos era
successo. E ora si trovava ad appoggiare le suole delle scarpe su quello che pareva, a tutti gli effetti, un altro
pianeta; non vi era dialogo con nessuna presenza od oggetto, in quel nulla riconoscere; Ormai riflettere era
lunica cosa che poteva ancora fare: siccome ogni altra manifestazione di umanit era cessata, in un mondo
dove ormai le relazioni crescono solo a un dipendere di eventi positivi, era unazione che metteva in moto
spesso. In unorchestra in cui ogni strumento doveva governare e assieme dipendere dallandatura altrui per
giocare in armonia, vi era sempre un rischio maggiore siccome ogni arco, fiato o percussione, ciascuno nella
propria diversit, poteva portare a unorchestra ancora diversa.
Titubante nel perdere qualcosa di importante, aveva suonato con cautela ogni musica possibile, in uno
spartito dove la fiducia andava cessando e, non appena una persona si allontana o ferita, contrariata,
delusa, si smette immediatamente di tenere a lei. Era un mondo dove le persone vengono cambiate come
se fossero uno stupefacente senza pi effetti, da sostituire alla ricerca di qualcosa di nuovo; dove vita e
morte vengono scambiate per gioco, o per ricatto vincolante tra una o pi anime. Quello stesso sistema
dove si smania per il possesso ed il controllo, nel tentativo di comprendere situazioni a cui si da unintensa
importanza, pressante quanto le emozioni che si vorrebbero dominare nel tentativo di soddisfare bisogni
sempre diversi ma sempre conseguenti dallo sviluppo intimo di una persona. Come se la maturit non si
raggiungesse mai ma si continuasse a convivere in balia di unadolescenza nervosa e zigzagante in cui nulla
sembra avere ancora consistenza. Tuttavia, tra notiziari ed esperienza, era ci che conosceva: senza questi
erronei ma convergenti paradossi, che fine avrebbe fatto? Lontano da ogni fonte di trasmissione, sembrava
forzato a conoscere la risposta.

Sarebbe stato senza futuro, senza nulla pi da costruire, mentre ci che aveva edificato sarebbe salito su per
il naso a qualcuno e dimenticato nel giro di qualche sera. La sua vita, ora cos dislocata da quella di qualsiasi
altra essenza, avrebbe perso umanit, avrebbe smesso di giostrare amore. Ma avrebbe anche perso le paure
che queste caratteristiche generano. Alla partenza, mentre veniva caricato per quel penultimo viaggio
motorizzato, lesse uno striscione: The only way left is to believe still, ma, nonostante fosse in piedi in quel
momento, aveva perso tutto. La coscienza per era cessata, e non potendo riconoscere un pericolo cos
immane, lanima malcapitata non si scosse minimamente, come se non vi fosse pi unesistenza, avendo
lasciato ci che genericamente conosceva. Cos assoluto dagli altri, non vi erano pi benefici, perch non vi
erano pi sorrisi, sguardi, scambi. Passo dopo passo, si stava rendendo conto che la vita umana sempre e
solo una ricerca, perch avendo qualcosa si cerca sempre qualcosaltro che lo completi, che lo renda pi
grande e maestoso, in uno sforzo di rendere artistico ogni singolo pensiero o gesto. La sola vita in
possesso della persona, e per questo motivo necessita di essere riempita con qualcosa di diverso da essa: la
vita altrui. Un essere umano, da solo, non creerebbe nulla. Ha bisogno almeno dellispirazione di unaltra
persona per creare. Viceversa, perdendo tutte queste combinazioni, si perde anche la vita stessa.

Nella nube di questincessante turbinio interiore, dopo un istante abbagliante il deambulante si rese conto
che era accompagnato, ma non poteva descrivere forme o colori delle essenze che percepiva accanto a s.
Coloro che lo scortavano erano di materiale riflettente, e perci invisibili fino a qualche minuto prima.
Sorrise nel rendersi conto di rimanere cos opaco nonostante i pensieri che lo stavano attraversando, quasi
beffato dallaver perso quel senso di onnipotenza che spesso la solitudine regala, eroso come le sue scarpe
nel procedere su quelle piattaforme irte e granuliformi. Si guard indietro e vide qualcosa di simile che lo
tamponava, tuttavia senza un atteggiamento intimidatorio. Cercando una qualsiasi forma che gli ricordi un
viso o uno sguardo fin per concentrarsi un attimo sulla sua immagine riflessa nel visore della creatura.
Percepiva differenza tra s e quegli altri? Probabilmente no. Nessuno aveva mai visto una sembianza simile,
e forse nessuno la vedr mai. Si chiese quanto fosse effettivamente prigioniero, e se si potesse rilevare un
consenso volontario in quel pellegrinaggio. Latteggiamento sembrava simile a quando tutti i ricordi di una
persona spariscono interamente, come il sole nel momento in cui lo sventurato ripose il suo sguardo in
avanti. A causa del dolore ai piedi, pot un attimo ritornare al presente: il cielo si era fatto ferroso, come
lambiente circostante, nel quale le aurore azzurre erano cominciate a trasformarsi in qualcosa di
apparentemente solido, come un emergere di enormi vetrate in lontananza, nelle quali ancora si potevano
scorgere persone.

Perch erano l? La domanda che prima si percepisce quella del destino che potesse accomunarli,
cercando somiglianze, e non chi eventualmente fossero, evidenziando cos le differenze. Con uno sguardo
ondulante cerc di trovare un indizio che sapeva di non poter trovare a quella distanza, sfruttando
lalternanza di illuminazione data dai lampi nel cielo arancio, che evidenziavano in luce le figure allinterno e
in ombra la superficie di quella strana costruzione ancora lontana. Cercava almeno di capire se ci fossero
tratti riconoscibili, nella speranza di aggrapparsi a un qualcosa di gi conosciuto in quel mondo in cui non
era riuscito a catalogare nulla prima dora. Se erano effettivamente genti. In quellanalisi silenziosa ogni
tanto veniva spontaneo guardarsi, a capire se non era esso stesso diventato unaltra forma con una
coscienza ricalcata sulla propria. Ma man mano che si avvicinava le pareti non lasciavano pi intravedere ci
che accadeva allinterno, ma riflettevano il desolato disagio gi presente alla vista. Sarebbe terminato, una
volta entrati? Gi si pensava l dentro, in una situazione che ormai cercava di descrivere con ci che
conosceva attraverso le letture, le visioni, i racconti che descrivevano esperienze di vita simili. Gi
s'immaginava quelli che nella sua mente non sapeva se fossero solo luoghi comuni, ma ai quali, come per il
resto, si attaccava nella speranza di dare conformit a una propria possibilit di futuro residuo. Immaginava
di poter uscire presto, magari grazie a una disciplina che favorisse la simpatia di qualcuno pi rilevante degli
altri, attraverso una sorta di gerarchia in cui contassero solo le persone utili al proprio scopo; ironicamente,
la stessa condizione di separazione che sentiva condannarlo privandogli di parte dei passati che poteva aver
avuto ora pareva una legge cos lucida e luminosa, in una sorta di adattamento che solo una morte
apparente permette: In maniera simile a come avrebbe disperatamente cercato di scovare i piatti migliori ad
un'eventuale mensa, si stava preparando a quali offerte morali poteva sacrificare per i propri propositi e
guadagnare credito all'interno di quella societ ormai separata da confini non solo spaziali, evitando abusi
delle peggiori descrizioni possibili per la loro crudit; Questa riproposizione andava a valere per qualsiasi
servizio e materialmente si prolungava per quella che sarebbe stata la maggior parte di una delle qualsiasi
giornate l trascorse. E camminava, nel pensare a quante informazioni stesse traendo in anticipo: avrebbe
dovuto dedicarsi a una palestra giornaliera? Avrebbe dovuto lavorare per conto di altri? Avrebbe subito
torture? Avrebbe incontrato persone che gli avrebbero ricordato il suo dolore?

Cominci ad intravedere una sorta di barriera, circondare quelledificio, distinguibile a pochi passi dalla
stessa per merito di quelle particelle giallognole che evidenziavano percorsi casuali in quello che sarebbe
parso un foglio tridimensionale senza spessore. Sembravano stelle cadenti, tuttavia perpetue, con la
capacit di dislocarsi da un percorso a un altro. Siccome lo schermo dal colore rosso vivo sembrava
proseguire ben oltre la volta celeste sia in alto che in profondit, linteresse suo sfrecci in alto come quei
fogli di elettrodi verso il cielo: avrebbe avuto senso evadere?. E il cuore si brecci dintenso: Questa
domanda era data dal desiderio di fare ritorno: in fondo non aveva ancora senso programmare qualcosa
nella situazione in cui si trovava, non sapendo quanto tempo sarebbe stato segregato l, gli avvenimenti e le
caratteristiche di quel tempo e luogo o non sapendo nemmeno se fosse effettivamente possibile uscire; Nel
mentre i suoi occhi non si posero questioni e si concentrarono su quello strano gioco di bagliori, seguendo il
ritmo alzandosi e abbassandosi ai propri passi, non necessariamente creando disegni ma semplicemente
fissando il vuoto. Il solo fatto di vedere una fonte luminosa gli fece pensare a un possibile ritorno; avrebbe
potuto almeno rifugiarsi nei sogni sperando di poter ricreare la propria identit una volta uscito da l. La
speranza rimase ancora ultima sopravvivendo alla meditazione.
Con lultimo passo avente ancora unombra arriv ai pressi di quellaurora color arcobaleno; la vista
riacquist le forme attorno a s, a ricreare un cancello allinterno del quale il color rubino si scur
intensamente al suo passaggio, quasi trapassandolo. Limmensit della pressione sensoriale gli fece
percepire mille dettagli e mille brividi. Al compiersi del passo, il laser si fece del colore complementare. Si
prepar a leggere davanti allo schermo ci che lo aspettava. Il silenzio veniva interrotto da una frequenza
sonora a 8 bit, che ricordava le consoles giocabili al termine di una partita. Era, per lultima volta, stato
accettato, selezionato, scelto. Ma cominci a sentirsi alieno, complice il bagliore luminoso sulla sua pelle
scottata. Sent tirarsi tutti i tendini del corpo, sembrava quasi le diverse parti volessero staccarsi secondo
volont diverse, come se volessero fuggire prima che ogni esperienza che ebbe condiviso venisse
dimenticata, come lintegrit della sua coscienza; lultimo attimo, realizzando la realt, fu un folgore
cardiaco, una morte ormai iniziata ma che non si sapeva quando finisse, agonia.
- In my mind, in my head, this is what we are waiting for.-
A queste note, un bagliore del colore del mare gli sfior i ricordi, e vide le pareti di quella che sarebbe stata
la sua intera esistenza da l in poi. Le vetrate allavvicinarsi non riflettevano pi e non vi era nessuna
irregolarit a creare una patina quasi virtuale davanti al suo corpo. Ebbe una sensazione di cedevolezza: chi
lo cercher in quella morte ancora apparente? Aveva senso sognare ancora? La domanda di due attimi
prima scomparve nelle pretese esistenziali che stavano abbandonando la ragione, sconfitte in quella
respirazione che sembrava dovesse essere un susseguirsi di titoli di coda dopo il game over. Da una parte la
sua mente cercava di trovare un appoggio a s stessa, siccome in una tale situazione avrebbe potuto
semplicemente adattarsi a ogni ultima giornata, evitando di provare ansia, ma cercando di addentare ogni
singolo d al quale era rimasto ancora attaccato fino a giungere al tramonto di ogni stella che poteva ancora
illuminare il suo sguardo. Nonostante l'ansia fosse sinonimo di paura per quel accumulo di frangenti, l'idea
di liberarsene non aiutava, paragonabile a un essere rinchiusi in una scatola con una fiala piena di veleno
dalla rottura incerta. Il suo cuore ardito non sentiva valerne la pena: sembrava terminato ogni suo scopo
cos. Ogni suo attaccamento emotivo, anche solo il rimorso dato dal non meritato sacrificio. Insoluto per via
di un salvataggio che dovesse protrarsi fino a quando ne avesse avuto la possibilit, gli mordeva l'anima e ne
strappava dei pezzi.
Tutto questo testamento mentale era importante relativamente parlando? Vedeva persa la sua verit in
funzione di un sistema opposto nellessere esterno al suo, in un sistema senza variazione alcuna, nellirrealt
da questi proposta. E da questa sconfitta non poteva organizzare una fuga. Quel plasma nell'attraversarlo gli
aveva sottratto qualcosaltro, ma senza avergli ancora impedito di procedere in un'inerzia circostanziale.
Dovette riacquistare l'equilibrio, come ogni persona sul suo pianeta originario continuava a fare da quando
l'umanit era stata temprata da un labirinto sociale, in cui ad ogni azione si reagisce spesso di scatto
preoccupati della visione altrui piuttosto che delle proprie conseguenze.
Ma in quel passo vi fu il tempo sufficiente a un lungo respiro, volto verso una ricerca opposta, nella stessa
direzione che i suoi occhi ripercorsero nascondendo iridi e pupille. Disteso il ginocchio, piegata la caviglia
usc da quello strumento mordace e si affacci alla sua coscienza desiderosa di trovare un particolare
perduto. Ripercorse quella sera inizialmente radiosa di qualche mese prima, attorniata dalle parole
incalzanti di I wish you all the luck in the world che la console aveva avviato qualche minuto prima che,
assieme a unamica, uscisse dallascensore in abiti non troppo eleganti ma comunque adatti alla serata che
si sarebbe tenuta nella hall del loro albergo, per rievocare i primi 20 anni del ventunesimo secolo,
accompagnata prima dal tramonto riflesso nella parte inferiore dellorizzonte e successivamente dalle fonti
elettriche presenti.

Proprio le luci furono la prima immagine per semplicit logica a ritornare alla mente. Un arancio intenso
atto a illuminare quella stanza blu scuro, tendente al nero, grande all'incirca una cinquantina di secondi a
passo umano dall'ascensore all'altro lato, per poi portare a un ampio giardino all'esterno. Mangiati due
stuzzichini, laccompagnatrice attravers velocemente la sala desiderosa di unordinazione.
Tipico di un intelletto che al poter gustarsi due porzioni di affettato presta pi cura al rimuovere ogni traccia
rimasta sul piatto in una ricerca minuziosa di ci che gli altri destinerebbero allabbandono, il suo sguardo
prosegu con lei per quei pochi attimi, alla ricerca di bellezze minute nei dettagli pi irrilevanti del vestito o
dellacconciatura. Nel solo essere presente sfavillava come una stella ai suoi occhi, consci di uno sguardo
ricambiato dentro il quale non aveva senso ci fosse alcuna luce riflessa, pieno di energia purissima che
sinstaurava tra due anime connesse; Fino a quando pareva dissolversi a brevi tratti nel insieme delle genti l
presenti. Una silhouette farsi sempre pi minuta ad ogni secondo data la prospettiva longitudinale di quella
stanza, a mostrarsi pi fioca, ma non per questo meno intensa nella sua esistenza, come un astro celeste.
Quella sera era forse la prima volta che ne interpretava la figura davvero, nei suoi ricordi ancora cos vivida,
ma non aveva paura, bens sentiva consolazione nel continuare a vederla scomparire e ricomparire in quei
giochi di luci e colori che l'illuminazione della stanza concedeva. La pelle di lei sembrava colorarsi d'intensit
diverse come se i suoi nervi scoppiassero di quella frequenza, seguendo la musica, avvicinandosi al
bancone, sorseggiando un drink. Mentre la raggiungeva, s'accorgeva di come lei stesse assorbendo tutta
l'atmosfera della sala: l'insieme di persone attorno a lei le trasmetteva un bisogno irrequieto di attenzione,
di avida goliardia che le trasmetteva risate, entusiasmo, e una voglia di stare al mondo quasi isterica. Se
fisicamente sembrava stare bene, spiritualmente pareva libera da ogni blocco, completamente disinibita nel
nutrirsi di cure e attenzioni anche leggere pur di appartenere all'anima della festa, mentre le neo
conoscenze scorrevano con la stessa rapidit dei tovagliolini da servizio sul banco; In questa natura,
sembrava una grande risposta. Un'icona felice emblema della natura umana, nell'esporsi completamente
seguendo il desiderio di concentrazione su di s, implicito di un cervello evoluto da un punto di vista
comunicativo, fino a consumare notevoli energie in sudore; pareva incredibile osservare come una persona
compiesse una metamorfosi cos profonda nella sua spontaneit, passando da un'emozione all'altra
mantenendo addirittura l'umidit di un'abbandonata crisalide mentre spiega le ali.
Nel corso della serata parevano entrambi sempre pi stanchi con il procedere dei minuti. L'attenzione che
lei generava saziandosi diventava per certi elementi scomoda, in un creare situazioni sempre nuove,
orchestrate dalle movenze di colore delle millefiori nel background stroboscopico; lo sforzo di comprendere
discorsi continuamente diversi, e il dover prestare e rimuovere attenzione ripetitivamente lo confondevano.
Le risultava talmente poliedrica e assieme irregolare in questa sua gestione delle diverse persone, che non
sapeva pi come occuparsi dell'unica persona che conosceva a quel party. Era annebbiato, in un artico di
fumi e fragranze dove per via dei gas presenti mancava l'ossigeno; Tra i sorseggi delle cannucce e il rumore
del ghiaccio la situazione sembrava estenuante ad un certo punto: in questa confusione venne trovato un
attimo in cui pot alzarsi per uscire, in cerca di una boccata d'aria e un momento di silenziosa
concentrazione; venne levata la sedia, si appoggiarono le piante dei piedi e s'incammin, quando senza
preavviso si sent fisicamente avvolto. Qual era l'ultimo discorso affrontato? Perch si era alzata? Con chi si
era parlato? Dove si trovava?: gli girava la testa, ma non poteva muoversi. Ne aveva la forza, ma sentiva
qualcosa trattenerlo. Un paio di braccia presero ad avvolgerlo da poco sotto le spalle, mentre ebbro del
peso della testa di lei sulla sua schiena, sentiva di dover dare un sostegno nonostante un'iniziale sensazione
di caduta, forse per merito delle percussioni in petto che dovevano assolutamente sembrare meritevoli di
cedere sicurezza al prossimo. In un attimo di allentamento, senza spiegarsi il motivo si gir, e vedendola
felice la strinse dolcemente, come a rassicurarla del fatto che sarebbe tornato presto, in un incontro
ravvicinato denso di fiati, quasi estenuante quanto una descrizione accurata, ma dando invece ogni merito
al silenzio. Ripreso l'iniziale intento, approfittando di un attimo di oscurit e calmando gli interrogativi di lei
su che cosa avesse, si rintan all'aria aperta. Lei distolse lo sguardo, e cominci a riprendere la sua attivit.
Dopo una media attesa, la superficiale aspettativa di ritrovarla esattamente intenta a continuare la serata,
svan.

Non la vide, e nulla dava traccia dei suoi movimenti, se non che trov la sua giacca ancora vicino al luogo
presso cui avevano avuto accesso allinizio. Eppure non era stato avvertito di una sua possibile partenza, n
di una sua eventuale urgenza; sembrava stare benissimo. Chiedendo in giro, pare si era sentita poco bene.
Nell'indifferenza rapida generale, non si sapeva altro.
Is it the only reason you are holding me, tonight, cause we are scared to be lonely?
Non poteva essere uscita perch sentiva che l'avrebbe vista. Lascensore era occupato, non cera tempo. Il
tempo rischiava lennesima volta di privarlo di ci che era amato. Abbandono reciproco, per una minima
disattenzione. Non poteva permetterselo, soprattutto perch lei non era allapparenza cosciente; la giacca
era ancora l su quello sgabello quando controll, perci senza una goccia dincertezza si precipit su per le
scale. In un'azione veloce, sent in un solo silenzio mille pensieri, e continu a correre, forse preda di una
paura che lo stava inseguendo. Ancora adesso si chiedeva cosa lo avesse spinto a giudicare cos
correttamente uno svolgersi degli eventi che non poteva conoscere, ma solo sentire nel timore.
Nel raggiungere la camera di lei, sent dei rumori soffocati e tenuti nascosti, senza per sentire la sua voce.
Butt gi la porta, e non riconobbe una situazione gestibile a parole: le luci della festa sottostante
illuminavano lesterno oscurando completamente linterno della camera, e facendo solo riconoscere due
figure, di cui solo una reag allo schianto causato dalla rapida rotazione degli stipiti. Inspiegabilmente,
sentiva di sapere cosa stava succedendo e l'importanza di una delle persone coinvolte: la mente scorse che
la gamba visibile di lei era senza indumenti, mentre in quellistante la mano si propose di cercare
linterruttore, notando che era saltato, e percependo col tatto un foro non molto profondo, temendo il
peggio. Lo sguardo si pos su l'altro. Indistinguibile, non importava di che razza fosse, che pensieri o
ideologie avesse, e nemmeno se il suo genere fosse quello apparente: lei era svenuta per una causa senza
origine e un stava per approfittarsene.
Nei tre passi successivi il soggetto ormai prigioniero cambi la sua destinazione per sempre: nello stesso
istante in cui ebbe realizzato che la sua nemesi era armata, sub precipitosamente un colpo alla spalla
sinistra, ma, gi dal secondo passo non vi fu pi percezione e fu in grado di respingere alla finestra
loppositore tramite una carica con tutto il corpo terminante con un destro. Il terzo passo fu temporalmente
interminabile: il desiderio di accertarsi della salute della giacente era cos impaziente che bisognava
eliminare subito limpedimento alla questione. In uno spiffero della finestra, si percep un sibilo e una brezza
fredda, che gli ricordarono sensibilmente che vi era una persona che necessitava un aiuto puro. Puro come
quello delle coperte che non devono lasciare arti al freddo per garantirsi la nostra fiducia, prima del riposo
notturno. In questo flash, di fianco al piede scoperto, vide larma con cui aveva gi passivamente fatto
conoscenza, la impugn con entrambe le mani, e spar otto colpi frenetici.
Frantumarsi di vetri, colpi instabili, dinamismo di corpi; Complice linesperta presa, il rinculo spost la prima
falange del dito medio sinistro, bruciandolo con gli spari. Solo i primi due uscirono, ma colpirono colui che,
in un viaggio che lo trasform da predatore a preda, cadde selvaggiamente nel fiume sottostante, senza che
vi fosse alcuna cura per la sua riemersione.
Due persone avevano perso lanima quella sera, ma limportante era che ve ne rimanesse una innocente.
Dai vetri rotti, lo sguardo si pos sulla prima vittima dellincidente, che ancora giaceva sul letto esanime, e
fu immediata cura accertarsi che respirasse. Ora, ammanettato, il nostro deambulante sortito non poteva
abbracciare nessuno; aveva rinunciato a quella possibilit entrato in quella camera. Continu a ricordare:
pochi minuti dopo arrivarono le forze dellordine, le quali videro un essere umano in lacrime, con la testa sul
petto di lei e la mano destra sul suo collo, sopra un livido segnato su di esso. Finch luce sembrava dovesse
essere fatta sullaccaduto.
Un fulmine squarci la terra minerale vicino a dove si trovavano lui e i suoi accompagnatori, il ferro presente
scaric lenergia in un vero e proprio campo elettrico, fino ai confini di quel cancello-sonda che non gli
permisero di proseguire. Lunico a sentire dellenergia da quel colpo fu lessere ammanettato, che ne sent
un forte colpo fino a nervi e ai muscoli, palpitanti involontari nello shock. Quellultima luce gli ricord
lemozione di quellabbraccio, lasciandogli una smorfia mista dillusione e passato, cos rapida da anticipare
il ricordo stesso. Il viso di una persona in cui aveva creduto rimase per istanti davanti al proprio, in uno
schianto celebrale ancora capace di percepire piacere e dolore come aree confinanti. Confinanti, statiche,
come ora lui si trovava allinterno di quello spazio in cui nemmeno le macchine risentivano reazione alcuna.
In quella camera tragica, la luce delle torce illumin la situazione, evidenziando il sangue, lintimo di lei ai
piedi del letto, gli spari e la colluttazione, i vetri rotti, e il fatto che entrambi gli individui fossero feriti da un
colpo non mortale. In quel breve turbine di istanti pot guardarla, in uno sguardo non ricambiato, e
accorgersi che almeno lei era rimasta intatta da tutto questo, forse trasportata altrove da un magnifico
sogno; laveva protetta, e aveva seguito un istinto che pot credere giusto fino alla fine. Poi venne
strattonato e portato via, lasciandola l, impossibilitato a reagire per via della spalla persa. Aggrappandosi
alla porta, come se cercasse di uscire dall'ingresso di quell'incubo, diede un ultimo sguardo alla stanza per
ricollegare ci che ebbe visto prima. Nonostante avesse sentito dello spirito sotto le sue dita poco prima, il
suo sguardo cess nell'unico pensiero delle due macchie di sangue su quel letto; una pi fresca stava
venendo filtrata dal materasso spasimando nel raggiungere l'altra: erano testimoni fisici di come
quellabbraccio sarebbe stato lultimo; un fallimento, nonostante il gesto o la riuscita. Con unanima preda
della violenza, non si pu lasciare alcun segno da un abbraccio che non sia diverso da un livido, comment
la donna che gli mise le manette per quietarlo, gi sicura di aver capito tutto. Perch doveva essere cos.
Mentre veniva portato fuori per prevenzione, la console era ancora accesa, in mezzo ai suoni delle sirene
riecheggi: Propaganda leaves us blinded. I am just sitting in my car, waiting for.., pot vederla
trasportata sullambulanza, prima che il suo mezzo part. Sapeva sarebbe stata bene, ma non sapeva cosera
successo, cosa avrebbe potuto fare di diverso. Il bisogno di consolazione era lunica chiave leggibile nei
suoi occhi, puntati ora sulle luci rosse, e ora verso il cielo... mentre continuava a ripetersi che non sarebbe
stato lo stesso senza il suo gesto. Finch, per aver sporcato il vetro dellauto con la mano, prese una sberla
che mise fine ai suoi pensieri.
Da allora, lultimo viaggio rimasto pareva trasportato in una dimensione dal periodo di rivoluzione quasi
doppio, come se da parte del destino ci fosse un voler prolungare lattesa per dare il tempo di lasciare un
messaggio a nessuno. Sulla sabbia ferrosa, davanti alluscio di quellingresso in cui poteva vedere ancora la
sua immagine, sembr riconoscere, nella forma di un sasso, una piuma. Gli venne in mente che scrisse una
lettera, prima del giudizio che lEsterno oper sulla sua coscienza. Gli venne in mente che non si ricordava
dove lavesse lasciata, ed entr. In quello stesso movimento gli torn alla mente laula, il volto angelico e
freddo del giudice, con gli occhi azzurri quasi vitrei, dal potere di congelare ogni sopita possibilit che era
stata raccontata al suo avvocato, qual che fosse verit o un afferrato racconto.
Venne considerato immoralmente indifendibile, dellaccaduto la donna non ricordava nulla: quella, non
potendo sapere da chi erano stati causati i lividi e le ferite al collo e al suo fianco, non era presente in
udienza, avendo un portavoce che garantisse la sua presenza in ospedale, cui evidentemente aveva ancora
necessit. Si seppe solo che una persona era scomparsa quella sera, figlia di una persona rispettabile e
potente, e che era stata vista a quel party. Non fu mai ritrovata neanchessa, e per questo motivo le due
anime perdute vennero sottoposte allo stesso destino. Indifferentemente dallazione compiuta, da ci che la
animasse e dalla vita della persona, era stata posta, a una delle due, la condanna di entrambe. Mentre il
verde aveva circondato il suo corpo pochi minuti prima, il condannato lesse infatti le conseguenze del suo
gesto sullo schermo. Ma soffriva molto di pi. Aveva perso la sensibilit ma era ancora letteralmente in
vita, senza per alcun desiderio da poter soddisfare, prima di morire. Questo perch la vita un urlo
soffocato dal rumore di due motori: disperazione e speranza. Si nasce con tutta la forza di far sentire la
propria voce per poi morire in silenzio. Ogni scelta pone una coscienza allurlo assieme o al silenzio solitario:
la conoscenza di averla salvata era lavvenire opposto al quale avrebbe potuto stringerla ancora ignorando il
suo male. Nel pensare a chi aveva protetto, sapeva che la sua vita pulsava ancora in quel livido rimastole,
siccome ancora poteva percepirlo: non importava quante volte lavesse vista, ne quante volte avrebbe
potuto vederla ancora... lei era. E sar.
Lultima rassegnazione comparve al ricordo del suo salire in auto per quel viaggio, senza aver incrociato un
viso conosciuto. Non si era voluto dare il tempo di avvisare nessuno, siccome, certi del reato compiuto, delle
dinamiche, e della storia del malcapitato, si pens a un caso di insanit mentale sopraggiunta cui, per
economica prassi, andava eliminata in fretta, anche grazie allassenza di un responso da parte dellunica
persona partecipante a quel processo che lo conoscesse sul serio. Salito in auto, mentre cercava
disperatamente almeno un indizio della presenza di lei, ad aggrapparsi allultima spinta che una vita gestita
comunemente gli ispirava, venne criticato: io abbasserei lo sguardo: sei una persona talmente sporca
troppo sporca per una qualsiasi donna. E and, chiusa la portiera; preso dalla fretta del tempo, rievocando
le stesse movenze sulle orme nella sabbia che continuava a scorrere allesterno delluscio di fronte a s.
Perso, termin di varcare la porta di quello che sarebbe stato lultimo suo soggiorno. Sent un vuoto daria
penetrare nelle sue mani alzando la maniglia color cobalto, partendo dalla sinistra. Senza giudizio, n
proprio n altrui, sappoggi stremato da un gelo interiore, quasi a creare degli arti piumati che, limiti
corporei, estesero la depressione a tutto il suo corpo, come a renderlo etereo effettivamente: Lo spirito blu
si gir unultima volta, a esalare un ultimo fiato ancora caldo; cadde: se lei avesse potuto percepire ancora
laffetto di quegli ultimi istanti, non era dato saperlo. I nervi persero completamente le gambe e non saveva
pi un andare avanti; cadde. Era troppo tardi per essere e avere desideri, come un proiettile perforante quel
che era rimasto tale giubbotto alato. Dopodich cessarono il vento, le scosse, la sabbia, e il colore.
Nulla di ci che conosceva o vedeva proiettato sembrava avere senso in una linea cronologica dove luomo
occupa granelli, e comunque in mezzo a unoscurit senza ricordi. Nelle ultime congetture, aveva desiderato
godere della vita anche persa la sensibilit. A potersi. Cessarono le parole, e il suono di un pianoforte
distorto lo raggiunse. Rimembr la locuzione pena capitale letta poco prima sullo schermo verde. Il
senso?
Un organo si pu suonare da non vedenti, perch s lo vedi, ma ascoltandolo che lo capisci. Allo stesso
modo la vita del singolo viene unicamente compresa attraverso la valutazione altrui e attraverso laffetto che
se n guadagnato; solo cos la si pu capire, se accordata o meno in un modo cui ogni nota capace di
coprire ogni singolo impercettibile punto verso linfinito.
Sapendo come lo stile orientale dominava le leggi di quel corpo celeste, doveva attendere che, allinsaputa
di ogni altro galeotto, la sua vita sarebbe cessata senza alcun preavviso su decisione ultraterrena: doveva
attendere la parola finalmente.
Un giorno come gli altri, sconosciuto ai pi, quellauto targata SA840BZ lavrebbe portato via e nulla si
sarebbe percepito pi di s: A morir di una vita di vita in fumo, accension dunico accesso fu fiamma.
Nellassoluta evenienza, tra la polvere che era e sar, lunico eterno della coscienza sia Amore.

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