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adeguata
verifica e
adempimenti
antiriciclaggio
dei prestatori di
servizi di
conversione di
valuta virtuale
Ipotesi di lavoro per la configurazione del
relativo servizio per conto dei prestatori dei
servizi di conversione di valuta virtuale
Case study
Nuovi obblighi, adeguata
verifica e adempimenti
Formalizzazione di un
contratto di
1La definizione di valuta virtuale stata introdotta nel nostro ordinamento dal D.Lgs. 25 maggio 2017, n. 90.
Tuttavia, si segnala che essa stata mutuata dallAutorit Bancaria Europea, che ha definito le valute virtuali
come rappresentazioni digitali di valore che non sono emesse da una banca centrale o autorit pubblica n
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Nuovi obblighi, adeguata verifica e adempimenti antiriciclaggio dei prestatori di servizi di
conversione di valuta virtuale
Premessa operativa
Con lattuazione della direttiva (UE) n. 2015/849 (c.d. IV Direttiva Antiriciclaggio)
attraverso il Decreto Legislativo 25 maggio 2017, n. 90, entrato in vigore il 4 luglio
2017, il Decreto stato riformato e novellato in pi punti.
sono necessariamente collegate a una valuta avente corso legale, ma che vengono utilizzate da una persona
fisica o giuridica come mezzo di scambio e che possono essere trasferite, archiviate e negoziate
elettronicamente (cfr. EBA - Opinion on Virtual Currencies del 4 luglio 2014, consultabile allindirizzo:
http://www.eba.europa.eu/documents/10180/657547/EBA-Op-2014-08+Opinion+on+Virtual+Currencies.pdf). Si
ritiene comunque preferibile la formulazione che ne ha dato la Banca dItalia il 30.1.2015 nellAvvertenza
sullutilizzo delle cosiddette valute virtuali (cfr: https://www.bancaditalia.it/compiti/vigilanza/avvisi-
pub/avvertenza-valute-virtuali/AVVERTENZA_VALUTE_VIRTUALI.pdf), che ha definito le valute virtuali
come rappresentazioni digitali di valore, utilizzate come mezzo di scambio o detenute a scopo di investimento, che
possono essere trasferite, archiviate e negoziate elettronicamente, in quanto il riferimento alla finalit di
investimento appare pi aderente alla realt ed allutilizzo corrente di molte delle valute virtuali in
circolazione, specie del Bitcoin.
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Nuovi obblighi, adeguata verifica e adempimenti antiriciclaggio dei prestatori di servizi di
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2In tale categoria sono stati inclusi anche: a) i prestatori di servizi relativi a societ e trust; b) i soggetti che esercitano
attivit di commercio di cose antiche; c) i soggetti che esercitano l'attivit di case d'asta o galleria d'arte; d) gli operatori
professionali in oro; e) gli agenti in affari che svolgono attivit in mediazione immobiliare in presenza dell'iscrizione al
Registro delle imprese; f) i soggetti che esercitano l'attivit di custodia e trasporto di denaro contante e di titoli o valori a
mezzo di guardie particolari giurate; g) i soggetti che esercitano attivit di mediazione civile; h) i soggetti che svolgono
attivit di recupero stragiudiziale dei crediti per conto di terzi.
3 Il legislatore italiano, con il Decreto di Riforma, adottato in attuazione della IV Direttiva Antiriciclaggio, ha anticipato le
linee di sviluppo del diritto europeo che, nel prevedere degli emendamenti al testo della IV Direttiva, ha consolidato, nel
dicembre del 2016, un testo di proposta di una nuova direttiva (c.d. V Direttiva Antiriciclaggio), nel quale sono confluite la
definizione di moneta virtuale, e linclusione, tra i soggetti obbligati, dei providers of exchange services between virtual
currencies and fiat currencies e dei fornitori di servizi di portafoglio digitale i cc.dd. wallet provider che offrono servizi
di custodia delle credenziali necessarie per accedere alle valute virtuali.
4I Prestatori di Servizi di conversione di Valuta Virtuale, grazie allinserimento dei nuovi commi 8 e 8 bis allart. 17 bis del
D.Lgs. n. 141/2010, a seguito del Decreto di Riforma, sembrano essere stati equiparati ai cambiavalute, con non poche
implicazioni di ordine pratico. Infatti, fatto salvo il regime applicativo, ad oggi del tutto mancante, una delle conseguenze
di tale equiparazione potrebbe comportare la libert di forma giuridica per lesercizio dellattivit economica peri
Prestatori di Servizi, dato che i cambiavalute possono svolgere la loro attivit anche senza la costituzione di una societ di
capitali. Ci deriva dal mutato regime a cui sono stati sottoposti i cambiavalute, che, nel corso degli anni, sono passati dal
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Nuovi obblighi, adeguata verifica e adempimenti antiriciclaggio dei prestatori di servizi di
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contesto della normativa valutaria a quello degli intermediari finanziari, e da questo ad un nuovo e diverso perimetro di
regolamentazione a seguito della riforma strutturale del credito avvenuta a partire dal 2010, (cfr D.Lgs. n. 141/2010).
Attualmente, il mestiere del cambiavalute risulta liberalizzato, seppure non del tutto svincolato dagli obblighi di legge
tanto per lesercizio dellattivit, quanto per losservanza di taluni accorgimenti, ad esempio, in tema di rapporti con il
pubblico, atteso che i cambiavalute sono tenuti ad osservare gli obblighi di trasparenza bancaria nei loro contratti con la
clientela. Tale nuovo regime, dal punto di vista dei requisiti soggettivi, sembra imporre, dal punto di vista generale, il solo
obbligo di iscrizione allelenco tenuto dallOAM, nonch stante il riferimento nelle disposizioni transitorie e finali del
D.Lgs. n. 141/2010 (come integrato dal D.Lgs. 19.9.2012 n. 169) agli articoli 11 e 115 T.u.l.p.s. (Testo Unico delle Leggi di
Pubblica Sicurezza), lobbligo di esercitare lattivit di cambiavalute solo dietro il rilascio di una licenza di commercio da
parte del Questore. Ma a tale ultimo proposito, si segnala che la Circolare del Ministero dellInterno del maggio del 2015
(https://www.indicenormativa.it/sites/default/files/circolare%20Ministero%20dell%27Interno%20cambiavalute%20115TUL
PS.PDF) ha escluso lobbligo di richiedere la licenza per intraprendere lattivit di cambiavalute, potendosi dar luogo ad
una semplice comunicazione.
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1.4. Sintesi degli obblighi a carico del Prestatore dei Servizi e regime di
esecuzione
Quasi tutti gli obblighi sopra menzionati, tranne quelli di carattere generale,
afferenti ai requisiti soggettivi del Prestatore di Servizi per lo svolgimento
dellattivit, sono eseguibili anche mediante il ricorso alle prestazioni di un
soggetto terzo attraverso la stipula di un apposito contratto di appalto di servizi
e/o di esternalizzazione, c.d. outsourcing.6
5Ai sensi dellart. 9, comma 1, del Decreto di Riforma, Le disposizioni emanate dalle autorit di vigilanza di settore, ai sensi di
norme abrogate o sostituite per effetto del presente decreto, continuano a trovare applicazione fino al 31 marzo 2018.
6Con tali contratti le imprese riescono ad affidarsi a un soggetto esterno delegandogli il compito di occuparsi di un
servizio o di un processo produttivo.
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7Secondo la normativa, il titolare effettivo la persona fisica per conto della quale realizzata un'operazione o un'attivit,
ovvero, nel caso di entit giuridica, la persona o le persone fisiche che, in ultima istanza, possiedono o controllano tale
entit, ovvero ne risultano beneficiari.
8La definizione di rapporto continuativo contenuta nel Provvedimento ADV che richiama anche, per maggiore
dettaglio, lart. 3 del Provvedimento AUI. Il rapporto continuativo un rapporto contrattuale di durata rientrante
nellesercizio dellattivit istituzionale dei soggetti obbligati, che possa dare luogo a pi operazioni di trasferimento o
movimentazione di mezzi di pagamento e che non si esaurisce in una sola operazione; di talch, data loperativit di un
Prestatore di Servizi di conversione di Valuta Virtuale generalmente offerta agli utilizzatori attraverso piattaforme
Internet che comportano lapertura e la registrazione di account ogni registrazione di un utente corrisponde allapertura
di un rapporto potenzialmente di durata.
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Nel primo caso, si considerano per legge terzi qualificati al compimento degli
obblighi per conto del Prestatori di Servizi gli intermediari bancari e finanziari
qualificati, tra cui rientrano anche gli istituti di pagamento o gli istituti di moneta
elettronica.
In tale ipotesi, per, il ricorso alle prestazioni del terzo, ai sensi dellart. 26 del
Decreto e del Provvedimento ADV, non riguarda tutte le fasi delladeguata
verifica, perch debbono restare in capo al soggetto obbligato, comunque
responsabile, il controllo costante delloperativit del cliente, nonch la verifica
delle informazioni e dei documenti resi disponibili dallintermediario terzo. Infatti,
potendosi assolvere gli obblighi di adeguata verifica, previo rilascio di idonea
attestazione da parte del terzo che abbia provveduto ad adempiervi
9Data la complessit delle operazioni effettuate dal Prestatore di Servizi attraverso lutilizzo di Valuta Virtuale, si ritiene
che vi sia la presenza di pi di un indice di rischiosit per come indicati dallart. 24 del Decreto. Pertanto, pare opportuno
evidenziare che lobbligo di adeguata verifica a cui tenuto tale soggetto possa essere richiesto in linea di massima
attraverso lassolvimento di modalit rafforzate. Infatti, loperativit concreta di un Prestatore di Servizi quasi sempre
unoperativit a distanza (prevista dal Provvedimento ADV quale principale fattore di rischio), che richiede una specifica
attenzione - in considerazione dellassenza di un contatto diretto sia con il cliente che con i soggetti eventualmente
incaricati -, ed implica quasi sempre la presenza di diversi fattori di rischio come, ad esempio, lutilizzo di prodotti e il
compimento di operazioni che possono favorire lanonimato (art. 24, comma 2, lett. b, n. 2, Decreto), ovvero di prodotti e
pratiche commerciali di nuova generazione, compresi i meccanismi innovativi di distribuzione e l'uso di tecnologie innovative (art.
24, comma 2, lett. b, n. 5 Decreto).
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Tali limitazioni, ai sensi dellart. 30 del Decreto, non sono applicabili nel caso in
cui il regime esecutivo degli obblighi avvenga tramite esternalizzazione, sulla cui
base possono essere contrattualmente terziarizzate e delegate tutte le fasi
delladeguata verifica ad un soggetto diverso dal Prestatore di Servizi.
10Lattestazione, secondo il Provvedimento ADV ancora in vigore sino al 31 marzo del 2018, deve confermare il corretto
adempimento degli obblighi antiriciclaggio da parte del terzo attestante, in relazione alle varie attivit effettuate. Il
contenuto dellattestazione pu variare a seconda dello specifico obbligo di adeguata verifica cui essa diretta; in base a
tale criterio, essa deve contenere: a) i dati identificativi del cliente, dellesecutore e del titolare effettivo ai fini
delladempimento dellobbligo di identificazione; b) lindicazione delle tipologie delle fonti utilizzate per laccertamento e
per la verifica dellidentit; c) le informazioni sulla natura e sullo scopo del rapporto da aprire e delloperazione
occasionale da eseguire ai fini delladempimento del relativo obbligo.
11Inoltre, secondo il Provvedimento ADV ancora in vigore fino al 31 marzo 2018, nellambito delle modalit di raccolta e
scambio delle informazioni con i terzi, lintermediario responsabile deve: definire le fasi delladeguata verifica demandate
ai terzi, individuare i dati e le informazioni che necessario siano trasmesse dai terzi e le modalit e la tempistica della
trasmissione; predisporre strumenti, in formato cartaceo o elettronico, per lo scambio tempestivo dei flussi informativi;
verificare, nei limiti della diligenza professionale, la veridicit dei documenti ricevuti e la correttezza e attendibilit delle
informazioni desunte dagli stessi; acquisire, ove necessario, informazioni supplementari, dai terzi stessi, dal cliente ovvero
da altre fonti.
12In conformit con il Provvedimento per lOrganizzazione Interna ancora in vigore fino al 31 marzo 2018, tra i presidi
interni che il soggetto obbligato deve realizzare, in caso di terziarizzazione, vi lindividuazione di referente interno che
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3. Obblighi di conservazione
Tra le novit del Decreto di Riforma, una di particolare rilievo riguarda la
cancellazione dellobbligo di registrazione dei dati successiva alladeguata
verifica della clientela; e, quindi, labolizione dellobbligo di tenuta dellarchivio
unico antiriciclaggio (c.d. AUI).
Gli artt. da 31 a 34 del Decreto prevede una serie complessa di obblighi che, da
un punto di vista pratico, non possono essere assolti senza lausilio di un archivio
informatico, posto che sono stabiliti:
operi in stretto coordinamento funzionale con loutsourcer, verificando le modalit di svolgimento del servizio
esternalizzato.
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13Il nuovo testo dellarticolo 57 del Decreto prevede che la violazione di tali norme comporti una sanzione amministrativa
pecuniaria pari a 2.000 mentre, nel caso di violazioni gravi, ripetute o sistematiche ovvero plurime, la sanzione
amministrativa pecuniaria pu arrivare fino a 50.000.
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Ai sensi dellart. 32, comma 3, del Decreto, i soggetti obbligati possono avvalersi,
per la conservazione dei documenti, dei dati e delle informazioni, di un
autonomo centro di servizi, purch sia assicurato loro laccesso diretto e
immediato allarchivio stesso e ferme restando le responsabilit previste dalla
legge (Provvedimento AUI, art. 12, comma 2).14
14E doveroso puntualizzare, con riferimento espresso al regime giuridico dei cambiavalute a cui il Decreto di Riforma ha
equiparato i Prestatori dei Servizi di conversione di Valuta Virtuale prevedendone liscrizione in unapposita sezione
speciale dellelenco dei cambiavalute tenuto dallOAM che il Decreto del Ministero dellEconomia e delle Finanze del 2
aprile del 2015 stabilisce, allart. 4, che lOAM stesso ha il ruolo di autonomo centro servizi attraverso i servizi informatici
di archiviazione presenti nellarea privata del suo portale. E ci in conseguenza del fatto che i cambiavalute, tenuti alla
registrazione nel sito dellOAM ed alliscrizione allelenco da questo tenuto sono obbligati a trasmettere i flussi mensili di
dati relativi alle operazioni compiute. Tale obbligo, che ha carattere puramente amministrativo, per i cambiavalute pu
equipararsi allinvio dei dati aggregati (c.d. flusso SARA), a cui sono tenuti gli altri intermediari finanziari nei confronti
dellUIF.
15 Cfr http://www.garanteprivacy.it/web/guest/home/docweb/-/docweb-display/docweb/6124534.
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4. Obblighi di segnalazione
Ai sensi dellart. 35 del Decreto, i soggetti obbligati sono tenuti ad inoltrare,
prima del compimento di una operazione, una segnalazione alla UIF quando
sanno, sospettano o hanno motivi ragionevoli per sospettare che siano in corso
o che siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio o di
finanziamento del terrorismo.
16Talch, considerata "operazione" sia una singola transazione sia un insieme di transazioni che appaiano tra loro
funzionalmente ed economicamente collegate. Nel corso della normale operativit, dovranno essere oggetto di
segnalazione le operazioni che per caratteristica, entit, natura, o per qualsivoglia altra circostanza conosciuta, a ragione
delle funzioni esercitate, tenuto conto anche della capacit economica e dellattivit svolta dal soggetto cui riferita,
inducano a ritenere, in base agli elementi a disposizione, che le utilit oggetto delle operazioni medesime possano
prevenire da attivit criminosa.
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Con il Decreto di Riforma, ora, gli obblighi di segnalazione sono contenuti negli
articoli da 35 a 41 del Decreto. Tali disposizioni utilizzano in vari contesti e a
diverse finalit lespressione: il titolare della competente funzione, il legale
rappresentante o altro soggetto all'uopo delegato presso i soggetti obbligati.
Sulla base di ci, cos come vedremo meglio in tema di presidi e organizzazione
interna, alle cui prescrizioni sono tenuti anche i Prestatori di Servizi, si ritiene che
lassolvimento degli obblighi di segnalazione non possa essere esternalizzato, ma
possa essere fatto oggetto, quanto agli adempimenti ed alle attivit meramente
materiali di supporto, di un contratto di servizi ovvero di co-sourcing a favore di
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Alla luce di ci, lart. 16 del Decreto stabilisce, in via generale, che: i soggetti
obbligati adottano i presidi e attuano i controlli e le procedure, adeguati alla
propria natura e dimensione, necessari a mitigare e gestire i rischi di riciclaggio e
di finanziamento del terrorismo. Saranno poi le Autorit di vigilanza o di
controllo a dettare le norme attuative per individuare i requisiti dimensionali e
organizzativi in base ai quali i soggetti obbligati sono tenuti ad adottare, come
stabilito dal comma 2, specifici presidi, controlli e procedure per: a) la
valutazione e gestione del rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo;
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Da quanto sopra deriva che, a carico dei Prestatori di Servizi, ancorch inclusi
tra gli operatori non finanziari, sussistono degli obblighi di organizzazione interna
immediatamente applicabili a partire cio dalla entrata in vigore del Decreto di
Riforma.
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La declinazione concreta degli obblighi organizzativi sub 1), stando alla lettera
dellart. 16 del Decreto,19 infatti, rende operativo al livello di normativa primaria il
modello gi esistente di cui al Provvedimento per lOrganizzazione Interna
(comunque applicabile fino al 31marzo 2018). Per, tale modello stato
elaborato da Banca dItalia con riferimento ad un novero di soggetti obbligati
appartenenti al settore finanziario che - per quanto formulato ad ampio spettro,
includendo cio anche entit non direttamente vigilate, come ad esempio i
mediatori creditizi o gli agenti in attivit finanziaria - risulta comunque
applicabile a soggetti che esercitano attivit di impresa di natura finanziaria
19Ci si riferisce allobbligo di adottare specifici presidi, controlli e procedure per: a) la valutazione e gestione del rischio di
riciclaggio e di finanziamento del terrorismo; b) l'introduzione di una funzione antiriciclaggio, ivi comprese, se adeguate rispetto alle
dimensioni e alla natura dell'attivit, la nomina di un responsabile della funzione antiriciclaggio e la previsione di una funzione di
revisione indipendente per la verifica delle politiche, dei controlli e delle procedure, introdotto dal comma 2 dellart. 16 del
Decreto.
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Quanto agli obblighi sub b), come indicato nel Provvedimento per
lOrganizzazione Interna, e fermo restando il principio di proporzionalit coerente
con la forma giuridica, le dimensioni, larticolazione organizzativa, le
caratteristiche e la complessit dellattivit svolta dal soggetto obbligato,
vengono in rilievo i requisiti minimali ivi stabiliti che impongono i seguenti
adempimenti:
20Come stabilito dal Provvedimento per lOrganizzazione Interna, la funzione aziendale antiriciclaggio deve essere
indipendente e dotata di risorse qualitativamente e quantitativamente adeguate ai compiti da svolgere, riferisce
direttamente agli organi di vertice ed ha accesso a tutte le attivit dellimpresa nonch a qualsiasi informazione rilevante
per lo svolgimento dei propri compiti. Il personale addetto alla funzione deve, inoltre, essere adeguato per numero,
competenze tecnicoprofessionali e aggiornamento, anche attraverso linserimento in programmi di formazione continua.
21Come stabilito dal Provvedimento per lOrganizzazione Interna, il responsabile della funzione antiriciclaggio deve essere
in possesso di adeguati requisiti di indipendenza, autorevolezza e professionalit, esercita funzioni aziendali di controllo
ed nominato o revocato dallorgano di gestione. La persona incaricata della funzione non deve avere responsabilit
dirette di aree operative n deve essere gerarchicamente dipendente da soggetti responsabili di dette aree. Qualora
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- la frequenza minima dei flussi informativi nei confronti del referente interno e
degli organi di vertice e di controllo aziendali, fermo restando lobbligo di
corrispondere tempestivamente a qualsiasi richiesta di informazioni e di
consulenza;
giustificato dalle ridotte dimensioni dellimpresa, la responsabilit della funzione pu essere attribuita ad un
amministratore, purch privo di deleghe gestionali.
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