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CANTO I
mantoani per patrïa ambedui.
DANTE DANTE
Nel mezzo del cammin di nostra vita Or se’ tu quel Virgilio e quella fonte
mi ritrovai per una selva oscura, che spandi di parlar sì largo fiume?",
ché la diritta via era smarrita. 3 rispuos’io lui con vergognosa fronte.
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura Tu se’ lo mio maestro e ’l mio autore,
esta selva selvaggia e aspra e forte tu se’ solo colui da cu’ io tolsi
che nel pensier rinova la paura! 6 lo bello stilo che m’ ha fatto onore.
CANTO III
Questi parea che contra me venisse
con la test’alta e con rabbiosa fame,
sì che parea che l’aere ne tremesse. 48
Noi siam venuti al loco ov’i’ t’ ho detto e caddi come l’uom cui sonno piglia.
che tu vedrai le genti dolorose
c’ hanno perduto il ben de l’intelletto". 18
DANTE
DANTE DANTE
Ed ecco verso noi venir per nave Così discesi del cerchio primaio
un vecchio, bianco per antico pelo,
giù nel secondo, che men loco cinghia
gridando:
e tanto più dolor, che punge a guaio. 3
CARONTE
Or incomincian le dolenti note
"Guai a voi, anime prave! 84
a farmisi sentire; or son venuto
Non isperate mai veder lo cielo: là dove molto pianto mi percuote. 27
i’ vegno per menarvi a l’altra riva
ne le tenebre etterne, in caldo e ’n gelo. 87 Io venni in loco d’ogne luce muto,
che mugghia come fa mar per tempesta,
E tu che se’ costì, anima viva,
se da contrari venti è combattuto. 30
pàrtiti da cotesti che son morti.
Per altra via, per altri porti La bufera infernal, che mai non resta,
verrai a piaggia, non qui, per passare: mena li spirti con la sua rapina;
più lieve legno convien che ti porti".
voltando e percotendo li molesta. 33
VIRGILIO
Intesi ch’a così fatto tormento
"Caron, non ti crucciare: enno dannati i peccator carnali,
vuolsi così colà dove si puote
che la ragion sommettono al talento. 39
ciò che si vuole, e più non dimandare".
DANTE
DANTE
DANTE
se fosse amico il re de l’universo,
noi pregheremmo lui de la tua pace, FLEGIAS
poi c’ hai pietà del nostro mal perverso. 93
"Or se' giunta, anima fella!".
Di quel che udire e che parlar vi piace,
noi udiremo e parleremo a voi,
mentre che ’l vento, come fa, ci tace. 96 VIRGILIO
Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, "Flegïàs, Flegïàs, tu gridi a vòto",
prese costui de la bella persona "a questa volta:
che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. 102 più non ci avrai che sol passando il loto". 21
FLEGIAS
-FLEGIAS
VIRGILIO "Usciteci,qui è l’intrata". 81
DANTE