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Prefazione
I sinceri ricercatori della verit troveranno in questo libro un manuale pratico p
er la meditazione quotidiana e una guida ai pi alti stati di coscienza. Anche que
i lettori che non sono stati ancora iniziati nelle pratiche yogiche trarranno im
menso beneficio da un attento studio del testo. Gli iniziati al Kriya Yoga scopr
iranno in questo libro un tesoro che non pu essere descritto dalle parole.
Non ho messo in corsivo le parole e i termini sanscriti, eccetto in pochi casi p
articolari in cui sembrava importante sottolinearli. Per aiutare a capire meglio
termini e parole che non sono spiegate esaurientemente nel corso dell'opera, st
ato aggiunto un glossario.
Sarebbe utile per il lettore leggere prima tutto il libro, e quindi stabilire un
programma regolare di studio e meditazione. Gli Yoga Sutra di Patanjali, che co
stituiscono la parte centrale del volume, si dimostreranno una sorgente di costa
nte ispirazione e rivelazione, perch ad ogni nuova lettura si avr una maggiore com
prensione, una diversa attitudine e una visione pi ampia, con un diverso stato di
coscienza. Un'altra lettura che raccomando di fare insieme agli Yoga sutra la B
hagavad Gita.
L'ideale sarebbe conoscere i principi basilari della mente e della coscienza, pe
r poi applicarli nell'arena delle esperienze quotidiane. Le fonti vediche dichia
rano che la conoscenza di cinque tipi. Primo, vi quella che possiamo avere attra
verso le parole scritte e gli insegnamenti orali delle persone di saggezza; si t
ratta di una conoscenza registrata e acquisita che possiamo fare nostra e utiliz
zare. Secondo, vi quella particolare conoscenza che viene in un lampo
d'intuizione, in un momento di genio; di solito questo tipo di conoscenza ha val
ore pratico nel mondo secolare. Terzo, vi quella conoscenza che si ottiene grazi
e a una genuina ispirazione, quando le facolt dell'anima sono abbastanza sviluppa
te. Quarto, vi la conoscenza rivelata, quella condivisa da santi e grandi profet
i che conoscono il lato interiore della natura. Quinto, vi la pura conoscenza ch
e la comprensione ultima e la realizzazione suprema che si ha con l'illuminazion
e. Realizzando questa, si pu avere ogni altra conoscenza.
Attraverso lo studio scrupoloso, la pratica e il servizio disinteressato, il dev
oto che cammina sul sentiero del Kriya Yoga avanzer stabilmente e realizzer il ben
e supremo.
ROY EUGENE DAVIS
Lakemont, Georgia
Prefazione Editoriale
Roy Eugene Davis nacque nel 1931 e trascorse i suoi primi anni in una comunit rur
ale nel nord dell'Ohio. R. E. Davis incontr Paramahansa Yogananda nel dicembre de
l 1949, e divenne discepolo di questo grande maestro di Yoga. Dopo quattro anni
di disciplina e pratica Yoga in un ambiente monastico, pass due anni nell'esercit
o degli Stati Uniti e quindi cominci il suo ministero spirituale.
R E. Davis ha scritto pi di venti libri, redattore-editore del Truth Journal e pr
esidente del Center for Spiritual Awareness. Tra i suoi libri pi importanti citia
mo: Light on the Spiritual Path, The Philosophy and Practice of Yoga; One Life,
Being, Power and Substance. Ô famoso nel mondo per i suoi scritti, le sue conferen
ze e i suoi seminari. Ricercatori entusiasti partecipano ai suoi programmi negli
Stati Uniti, in Canada, in Giappone e in Europa. Come rappresentante della sua
linea di guru, R E. Davis condivide il messaggio del Kriya Yoga con migliaia di
ricercatori e discepoli.
UNO
La Scienza Pi Sacra
"Infine il Kriya Yoga si diffonder in tutti i paesi e contribuir ad armonizzare le
nazioni attraverso la percezione trascendente e personale dell'Infinito Dio da
parte dell'uomo".
Con queste parole Mahavatar Babaji, un mortale-immortale maestro di Yoga, bened P
aramahansa Yogananda a Calcutta, in India, nel 1920. Paramahansaji si preparava
a partire per l'America e aveva pregato incessantemente per ricevere la benedizi
one personale dell'Avatar. Babaji and in casa sua e lo bened , incoraggiandolo con
la sua presenza e con le parole che gli disse.
Il Kriya Yoga un approccio scientifico alla realizzazione di Dio ed particolarme
nte adatto ai ricercatori dell'Era presente. Le persone di ogni ceto sociale e d
i qualsiasi fede o tradizione possono praticare il Kriya Yoga con beneficio. Con
la pratica devota del Kriya e con la meditazione profonda, l'uomo pu avanzare su
l sentiero dell'illuminazione e della liberazione della coscienza. Riferendosi a
lla pratica del Kriya, Lahiri Mahasaya, un discepolo di Babaji, insegnava: "Pi un
o lavora, pi grande sar il salario". (Pi uno si dedica alla meditazione supercoscie
nte, maggiori saranno i benefici che sperimenter ).
Vi sono molti sentieri che portano all'Autorealizzazione. Ogni persona incline a
seguire il sentiero che meglio si adatta al proprio temperamento. Cos uno pu aver
e una natura devozionale e scoprire che l'adorazione e l'abbandono gli sono pi c
ongeniali. Un altro pu essere attivo e risoluto verso la meta, e offrire i risult
ati di
tutte le sue azioni a Dio. Un altro ancora pu seguire l'approccio intellettuale,
il sentiero del calmo discernimento, per vedere attraverso le apparenze Quello c
he Reale. Un approccio diretto, adatto a quelli che intraprendono intensamente i
l sentiero, la via della meditazione e della contemplazione interiore. Il sentie
ro del Kriya Yoga offre l'esperienza diretta della Realt , risultato che si ottien
e praticando con successo tecniche specifiche di meditazione.
Le tecniche Kriya saranno discusse pi in l in questo libro. Ve ne sono alcune larg
amente conosciute, e poche altre che sono enfatizzate dai guru del Kriya Yoga, i
quali fanno risalire la loro discendenza spirituale - a Mahavatar Babaji Tra le
tecniche di meditazione vi sono mantra, contemplazione del suono e della luce,
pranayama ed esercizi dinamici per risvegliare kundalini.
Fino alla seconda met del diciannovesimo secolo, i metodi del Kriya Yoga non veni
vano dati a quei ricercatori che non volevano rinunciare totalmente al mondo nel
la loro ricerca dell'Autorealizzazione. Quando Babaji diede a Lahiri Mahasaya il
permesso d'iniziare altri, gli concesse di iniziare liberamente tutti coloro ch
e gli avessero chiesto sinceramente aiuto lungo il sentiero spirituale. Anche ch
i ha delle responsabilit sociali e familiari pu essere un rinunciante, se non atta
ccato alla gente, alle cose, alle azioni e ai loro effetti. Perci la rinuncia int
eriore, che il risultato dello sviluppo spirituale, pi importante della rinuncia
fisica priva di trascendenza interiore.
Fu nell'ultima parte del 1949 che incontrai il mio guru, Paramahansa Yogananda,
a Los Angeles, in California. Mi fu insegnata la pratica del mantra e come fonde
rmi internamente nel suono e nella luce. Alcuni mesi dopo il mio guru mi inizi ne
lla pratica del kriya pranayama ed altre tecniche. Nei mesi che seguirono egli m
i diede dei consigli personali per aiutarmi nel sentiero.
Paramahansaji diceva spesso che il Kriya Yoga la via pi rapida alla realizzazione
di Dio, a differenza di altri sentieri che, pur essendo ugualmente validi, port
ano ad un progresso meno rapido. Molti dei suoi discepoli pi avanzati ottennero u
n alto grado di realizzazione; Paramahansaji diceva che molti avrebbero fatto l'
esperienza della liberazione finale della coscienza nel corso di questa stessa i
ncarnazione.
Kriya Yoga
La Disciplina Spirituale Ideale per quest'Era
Secondo i calcoli di Sri Yukteswar, pubblicati nel suo libro La Sacra Scienza, i
l mondo si sta allontanando dalle influenze dell'ultima Et Oscura o Kali Yuga, e
sta ascendendo lungo l'attuale Ciclo Elettrico, che continuer per altri 2200 anni
. Durante l'Et Oscura, l'uomo comune non era in grado di comprendere l'esistenza
delle cose sottili presenti in natura, come il magnetismo e l'elettricit . Nel cic
lo attuale queste propriet , come pure le propriet della luce, vengono studiate att
entamente dagli scienziati. Sempre pi persone sono oggi in grado di comprendere l
a filosofia e la scienza dello Yoga e riescono a sperimentare dentro di s l'esist
enza delle forze sottili e delle correnti sottili del prana. Per questo motivo l
a scienza del Kriya Yoga adatta ai ricercatori spirituali di quest'era
Mahavatar Babaji ha detto: "Il Kriya Yoga che io sto dando al mondo la ripresen
tazione della stessa scienza che Krishna diede ad Arjuna, e che era nota a Patan
jali e a Cristo, a San Giovanni, a San Paolo e ad altri discepoli".
Nella Bhagavad Gita (4: 1-3) Sri Krishna dice:
"Ho proclamato questo Yoga imperituro (questa via all'Autorealizzazione) agli an
tichi saggi e ai legislatori che hanno fatto le leggi da cui sono governati gli
uomini. Essi lo hanno trasmesso gli uni agli altri, attraverso un lignaggio di s
aggi reali, fino a quando questa verit andata perduta nel mondo per un lungo lass
o di tempo. Quella stessa antica scienza oggi io l'ho rivelata a te, poich tu sei
mio discepolo e amico, e questo il segreto supremo".
Ogni volta che la giustizia si affievolisce nel mondo, Dio si manifesta sulla sc
ena in maniera evidente per bandire la confusione e per ripristinare la via dell
a giustizia. La tendenza evolutiva del mondo verso la crescita; perci quando nell
a coscienza di massa vi confusione e avvilimento, appare un impulso divino che c
ontribuisce a purificare e ad elevare. -
Anche se la coscienza di massa influenzata dalle forze celesti,
e cos il mondo sottoposto a cambiamenti ciclici, gli individui intenti alle loro
pratiche spirituali non sono ingiustamente toccati dalle influenze della natura.
Colui che pratica il Kriya Yoga impara a riversare l'attenzione e la forza vita
le nell'occhio spirituale e, in questo modo, s'eleva al di sopra delle forze est
erne e diventa sempre pi desto in Dio.
In ogni Era vi sono tra noi persone estremamente materialiste e incapaci di comp
rendere perfino le verit elementari; e vi sono anche quelle pi sveglie e in cui l'
impulso spirituale evidente. Vi sono anche quelle estremamente intelligenti e ca
paci. E vi sono sempre alcuni illuminati. Se gli individui meno illuminati mostr
ano rispetto nei confronti di coloro che lo sono di pi , essi impareranno e cresce
ranno nella verit della coscienza.
Un maestro di Yoga mette alla prova le possibilit latenti in ogni uomo. Avendo su
perato tutti i legami che lo tenevano incatenato al mondo, costui supremamente l
ibero e agisce solo per il bene del mondo.
DUE
Mahavatar Babaji,
Mortale-Immortale
Per secoli sono state raccontate in India storie di un santo immortale, uno dei
tanti che rimangono eternamente giovani e il cui ruolo lavorare per la graduale
ascesa evolutiva della coscienza del pianeta. Molto poco stato pubblicato sul ma
estro illuminato conosciuto col nome di Babaji, che considerato un mahavatar (un
a grande incarnazione di Dio). Il titolo, Babaji, significa riverito o santo pad
re. Il vero motivo per cui si hanno pochissime informazioni su Babaji ed altri s
iddha come lui che il loro ruolo tra quelli che si svolgono meglio dietro le qui
nte.
Vi sono oggi tra noi parecchi maestri illuminati che lavorano per elevare la cos
cienza delle masse. Molti di tali maestri e profeti sono assistiti spiritualment
e da Babaji, poich il suo ruolo quello d'ispirare i leader spirituali che si trov
ano sulle linee del fronte dei movimenti d'illuminazione. Pur essendo noto come
il primo in questa linea di guru, Babaji non limitato a questa linea o ad alcuna
tradizione particolare. Babaji lavora con qualsiasi persona e qualsiasi tradizi
one illuminante, per portare nel mondo il cambiamento e la Nuova Era. Egli un es
sere perfetto, un vero siddha che non ha legami karmici con il mondo, ma che rim
ane in un corpo sul piano terreno per agire come un canale attraverso il quale l
a luce e la potenza di Dio possa fluire nella coscienza umana e del mondo.
Babaji rimasto incarnato per secoli ed stato conosciuto con vari nomi in differe
nti luoghi e tempi. Lahiri Mahasaya conferm che Babaji recit il ruolo di Sri Krish
na. Lahiri Mahasaya scrisse nel suo diario: "Il vecchio baba Krishna". Babaji di
sse a Lahiri Mahasaya e a Swami Kebalananda che, secoli prima, egli aveva inizia
to Swami Shankara nella scienza del Kriya Yoga.
Tra gli altri maestri di Yoga iniziati da Babaji nei tempi passati Vi sono stati
Kabir, e alcuni grandi maestri che hanno scritto dei testi sullo Yoga. Lahiri M
ahasaya disse ad alcuni discepoli di essere stato Kabir in un'incarnazione prece
dente. Si potrebbe dire che ovunque vi sia una tradizione yogica che sottolinea
la pratica dei Kriya, l'influenza di Babaji pronunciata.
Lo stesso Babaji ha usato i metodi del Kriya Yoga per mantenere la sua forma fis
ica. Inoltre egli ha sperimentato varie volte un processo di ringiovanimento poc
o conosciuto - kaya kalpa - che include il digiuno, un prolungato riposo insieme
alla meditazione, e l'uso di certe erbe medicinali. Egli disse a Swami Pranaban
anda, un discepolo di Lahiri Mahasaya, di essersi sottoposto molte volte al proc
esso del kaya kalpa.
Il Mahavatar insegna a seconda del temperamento e della capacit del discepolo, da
ndo al ricercatore generico delle utili linee di condotta per condurre una vita
responsabile e iniziando nei processi pi avanzati quelli che sono pronti a dedica
rsi a una trasformazione pi radicale della coscienza. Gli avatar svolgono i loro
ruoli secondo le necessit della rappresentazione cosmica, il ruolo di Babaji quel
lo di un avatar di Shiva. La sua missione di lavorare con la coscienza del piane
ta durante questa transizione tra l'Era Oscura e l'Era dell'Illuminazione, per c
ontribuire ad accelerare il risveglio dell'umanit ai valori spirituali, e per neu
tralizzare alquanto lo stress e la tensione degli sforzi umani maldiretti. Inolt
re nel presente ciclo vi
sono certe influenze celesti e planetarie con cui bisogna operare.
Queste influenze richiedono la presenza sulla terra di maestri illuminati che h
anno la missione di dirigere alcune energie in armonia con la tendenza evolutiva
. Il lavoro che essi svolgono sul pianeta come pure sui piani; sottili, la nostr
a assicurazione che il disegno divino si riveler in linea con il piano perfetto d
i Dio.
Nel corso dell'ultimo secolo la residenza principale di Babaji
stata nel nord dell'India, nella zona di montagna vicino a Badrinarayan, non lon
tano dal confine con il Nepal. Fu in questa regione, sulla montagna Dronagiri, c
he Babaji inizi Lahiri Mahasaya nel Kriya Yoga e quindi chiese al suo discepolo a
ppena risvegliato di ritornare in seno alla societ e insegnare agli altri la scie
nza segreta Tutto ci avvenne nell'autunno del 1861. Durante la sua permanenza con
Babaji, Lahiri Mahasaya assistette a molti miracoli e incontr parecchi discepoli
intimi del Mahavatar.
Durante un Kumbha Mela (un grande raduno religioso in cui s'incontrano santi e p
ersone comuni) tenuto ad Allahabad, dove confluiscono i fiumi Gange, Jamuna e Sa
raswati, Babaji si incontr con Sri Yukteswar e gli chiese di scrivere un libro ch
e rivelasse l'unit che sta alla base di tutte le religioni. Sri Yukteswar scrisse
quel libro, The Holy Science. Anche parecchi discepoli intimi di Lahiri Mahasay
a ebbero nel corso degli anni un contatto personale con Babaji, sia vivendo con
lui nell'Himalaya sia quando Babaji si manifestava loro nella sua forma sottile.
La storia personale di Babaji sconosciuta. Alcuni titoli di rispetto datigli dai
discepoli di Lahiri Mahasaya sono Mahamuni Babaji (Supremo Maestro Estatico), M
aha Yogi (il Grande Yogi), e Trambak Baba o Shiva Baba (titoli che designano gli
avatar di Shiva. Vi pi di una piccola evidenza per collegarlo con l'apparizione
in epoca pi recente di un grande santo conosciuto col nome di Sri Hairakhan Baba,
che fu pubblicamente attivo fino al 1922.
Il mio guru ha scritto pi estesamente su Babaji nel suo libro, Autobiografia di u
no Yogi. Spesso Babaji appare giovane, e altre volte pi anziano. Alcune volte per
fettamente rasato mentre altre volte ha i baffi o la barba. Quale che sia la sua
apparenza esterna, l'Avatar mortale-immortale sempre lo stesso spirito libero p
ienamente consapevole. Si sa che egli conduce cerimonie particolari durante le q
uali si cantano dei mantra, che hanno lo scopo d'invitare le energie sottili nel
l'atmosfera del pianeta.
Poich la missione di Babaji quella che , egli non partecipa ad incontri pubblici.
E neppure disponibile per il ricercatore curioso che potrebbe andare a cercarlo
per l'Himalaya. Quando il devoto veramente in sintonia con la sua coscienza, pu e
ssere contattato telepaticamente e attraverso la visione dell'occhio spirituale.
TRE
Lahiri Mahasaya,
Incarnazione dello Yoga
In conformit con l'impulso della Nuova Era, il 30 settembre 1828 nacque in India
un uomo che doveva svolgere un ruolo fondamentale nell'introdurre la scienza del
Kriya Yoga nel mondo. Nel villaggio di Ghurni, nel distretto di Nadia, nel Beng
ala Occidentale, gi quand'era ragazzino Shyamacharan Lahiri sedeva spesso a medit
are e cercava posti tranquilli per la contemplazione. La sua famiglia era devota
a Dio nella forma di Shiva, e aveva costruito parecchi templi allo scopo di ado
rare pubblicamente e privatamente questa espressione di Dio.
A scuola, nella citt santa di Varanasi, Lahiri studi e apprese parecchie lingue, i
ncluso l'inglese, il sanscrito, l'urdu, l'hindi, il parsi e il bengalese. Poich p
ossedeva una vitalit eccezionale, pratic molti sport e spesso nuotava nel Gange. Q
uando aveva diciotto anni i suoi genitori lo sposarono con Kashimoni Devi, che i
n seguito divent sua discepola e raggiunse un alto grado di realizzazione. Da que
sta unione nacquero due figli e tre figlie. I figli, Tinkari e Dukari Lahiri, se
guirono la tradizione del padre e si dedicarono alla pratica del Kriya Yoga.
Lahiri Mahasaya nome con il quale divenne famoso (mahasaya un titolo attribuitog
li dai discepoli e significa 'colui che ha una grande visione mentale o la cosci
enza cosmica') - accett lavoro come impiegato per un ufficio del Ministero del La
voro. Il suo
ufficio aveva il compito di fornire materiale per i progetti di costruzione di s
trade per conto dell'esercito. Lahiri insegnava anche hindi, urdu e bengalese a
diversi ingegneri e ufficiali del suo dipartimento. Mentre praticava i metodi yo
gici nel segreto della sua casa, egli adempiva i suoi doveri familiari e gli obb
lighi sociali con premurosa attenzione fin nei minimi particolari. In tal modo e
gli divenne un esempio per gli altri, dimostrando che possibile vivere una pi nor
male e conseguire nello stesso tempo la meta suprema dell'Autorealizzazione.
Nel 1861 Lahiri Mahasaya fu trasferito a Ranikhet, una zona ricca di foreste vic
ino a Nainital, nell'Himalaya. Un pomeriggio, mentre vagava nei pressi della mon
tagna Dronagiri, incontr un sant'uomo che lo chiam per nome: "Shyamacharan, sei ve
nuto!". Il sant'uomo era Mahavatar Babaji, che aveva scelto quella circostanza p
er rinnovare la relazione guru-discepolo che vi era stata tra loro per numerose
incarnazioni. Lahiri fu condotto in una grotta e gli furono mostrati i semplici
possessi di un asceta: un recipiente per l'acqua, un sostegno per la meditazione
, e altri oggetti che ricord gli erano appartenuti nell'incarnazione precedente.
Quando Babaji lo tocc , risvegliando le impressioni latenti nella sua memoria, egl
i riusc a ricordare il passato. Babaji inform il discepolo che il suo sentiero era
veramente quello del Kriya Yoga, perch uno degli antenati di Lahiri era il grand
e saggio Shandilya. La Sandilya Upanishad un trattato sulle pratiche yogiche ava
nzate che precede nel tempo gli Yoga sutra di Patanjali.
Nel corso di alcuni giorni, Lahiri Mahasaya fu istruito in tutto il processo del
Kriya Yoga; e riusc a padroneggiare rapidamente tutte le tecniche e le procedure
. Dopo avergli dato l'istruzione preliminare, Babaji fece bere a Lahiri dell'oli
o, che purific ulteriormente il suo corpo. Quindi gli fu data l'iniziazione al Kr
iya Yoga, dopo la quale Lahiri pass alcuni giorni in un samadhi ininterrotto. Al
solo scopo dell'iniziazione, Babaji aveva materializzato un bellissimo palazzo,
usando la sua volont per riunire gli elementi sottili dall'etere. In seguito spie
g di averlo fatto per soddisfare e realizzare il desiderio subconscio che Lahiri
aveva di un palazzo; desiderio che egli aveva avuto in una precedente incarnazio
ne.
Lo slancio ricevuto dalle precedenti discipline spirituali e la grazia
del suo guru permisero a Lahiri di padroneggiare in pochissimo tempo quello che
per il ricercatore comune richiede molti anni. Poich era stato supremamente illum
inato nella sua incarnazione precedente, Lahiri si ridest rapidamente al suo alto
stato di coscienza. Mentre era con Babaji, Lahiri Mahasaya ebbe occasione di os
servare parecchi incidenti interessanti. Per esempio, nella grotta in cui dimora
vano Babaji e i suoi discepoli vi era una ciotola che forniva cibo e acqua ai di
scepoli. Tutto ci che il discepolo doveva fare era pensare al cibo o alla bevanda
che desiderava, ed esso si materializzava istantaneamente nella ciotola. Una vo
lta Lahiri and a visitare un tempio, ad alcune miglia dalla grotta, e l di notte o
sserv un sant'uomo venuto per compiere il rituale dell'adorazione. Un alone lumin
oso circondava il santo; pi tardi Babaji disse a Lahiri che si trattava del figli
o di Dronacharya. Una volta il grande Dronacharya, un precettore dei tempi del M
ahabharata, aveva vissuto in quel luogo con i principi Pandava, che erano la par
te virtuosa impegnata nell'epica battaglia in seguito resa popolare in poemi e s
torie, inclusa la Bhagavad Gita. Il sant'uomo visto da Lahiri Mahasaya considera
to un mortale-immortale, come Babaji.
Prima di lasciare Ranikhet, Lahiri Mahasaya inizi alcuni discepoli nelle pratiche
del Kriya Yoga. Fu una sua caratteristica condividere il processo del Kriya Yog
a con quasi tutti quelli che andavano da lui con un sincero desiderio di svilupp
o spirituale. Nel corso degli anni egli inizi persone appartenenti a molte tradiz
ioni religiose. Con Lahiri Mahasaya, le antiche restrizioni riguardanti l'inizia
zione yogica furono in qualche modo allentate. Babaji fu d'accordo con Lahiri ch
e era venuto il tempo per una maggiore divulgazione del Kriya Yoga.
Lahiri Mahasaya insegn ai suoi discepoli a vivere nel mondo e a dedicarsi fedelme
nte alle loro pratiche spirituali. Il maestro inizi anche degli yogi altamente ev
oluti, ivi inclusi Swami Sri Yukteswar, Swami Pranabananda, Keshavananda Avadhut
, Sri Shastri Mahasaya, Srimat Bhupendranath, Dayal Maharaj e Ram Gopal. Cos gran
de era il rispetto di cui godeva Lahiri, che una volta il famoso santo Swami Tra
ilanga disse di lui: "Io ho dovuto rinunciare a tutto per avere ci che a Lahiri M
ahasaya stato dato da Dio".
Ventidue libri - commentari su diverse scritture sacre - furono
il risultato degli sforzi di Lahiri per portare il messaggio della realizzazione
di Dio alla portata delle persone comuni. Egli non permise che si facesse alcun
tentativo di organizzazione formale, ma raccomand che gli insegnamenti fossero t
rasmessi ai sinceri ricercatori. Panchanon Bhattacharya, un suo discepolo, diede
un grandissimo contributo alla preparazione dei manoscritti e alla loro pubblic
azione.
Per venire incontro ai comuni ricercatori, Lahiri Mahasaya snell e semplific i met
odi del Kriya Yoga. Le tecniche essenziali che egli insegn formano la base per un
a pratica regolare che pu destare le forze latenti nel devoto ed essere lo strume
nto di liberazione della coscienza Alcuni dei suoi discepoli ai quali permise di
dare l'iniziazione al Kriya Yoga fondarono parecchi ashram; ma la principale pr
opaggine pubblica doveva trovare espressione attraverso Swami Sri Yukteswar, che
fond due ashram dove si insegnava Yoga e inoltre prepar Paramahansa Yogananda per
la sua missione in Occidente. Quando Yoganandaji aveva circa un anno, suo padr
e - che era un discepolo di Lahiri Mahasaya - lo port dal grande guru per farlo b
enedire. Benedicendo il bambino, Lahiri lo pose sul suo grembo e disse: "Sar un g
rande motore spirituale e porter molte anime a Dio".
Una grande incarnazione dello Yoga (Yogavatar) viene in questo mondo per uno sco
po particolare e se ne va quando ha compiuto la sua missione. Fu cos che Babaji d
isse a Sri Yukteswar, nel loro incontro durante il Kumbha Meb del 1894, di porta
re a Lahiri un messaggio che diceva che il tempo in cui Lahiri Mahasaya sarebbe
entrato in mahasamadhi non era molto lontano. Sei mesi prima del suo trapasso, L
ahiri Mahasaya manifest a sua moglie l'idea di lasciare il corpo durante il mese
di settembre del 1895. Il giorno 26 di quel mese, che era il Mahastami, il secon
do giorno di adorazione della Madre Divina sotto l'aspetto di Durga, nella casa
di un vicino era in corso una cerimonia rituale. Il momento pi significativo di q
uesto rituale il periodo di transizione della fase lunare, quando diventa pi lumi
nosa nel passaggio tra l'ottavo e il nono giorno. In quell'attimo Lahiri Mahasay
a apr i suoi occhi per un istante, e poi li richiuse per ritirarsi nella meditazi
one profonda; quindi fece uscire la sua coscienza dal corpo. Pi tardi,
tre discepoli intimi che non erano presenti al momento del trapasso ebbero visio
ni di Lahiri Mahasaya.
Il giorno seguente, dopo che il Suo corpo era stato cremato nel Manikarnika Ghat
sulle riva del Gange, un discepolo, Swami Keshavananda si trovava in camera sua
quando una grande luce riemp lo spazio. Lahiri Mahasaya apparve in carne ed ossa
, ma con un aspetto pi giovane e pi radioso. Egli disse al discepolo: "Il mio lavo
ro di capofamiglia nel mondo terminatoÿ; ma non
lascer la terra completamente. D'ora in poi passer qualche tempo con Babaji sull'H
imalaia, e con Babaji nel cosmo". Alcune anime illuminate continuano la loro ope
ra di redenzione per il mondo, anche dopo aver lasciato la loro forma fisica, la
vorando attraverso un corpo sottile. In tal modo esse infondono alla coscienza d
el pianeta una notevole energia, lavorando nello stesso tempo sui piani interior
i con i discepoli ricettivi. La presenza di Lahiri Mahasaya percepita intensamen
te dai devoti che percorrono il sentiero del Kriya Yoga, quando questi si sinton
izzano con Dio attraverso la linea del guru.
QUATTRO
Swami Sri Yukteswar,
Incarnazione di Saggezza
Poich viene ricordato per la sua chiara comprensione della natura della Coscienza
, Sri Yukteswar pu essere considerato uno Jnanavatar, un'incarnazione di saggezza
. Il suo nome monastico, Yukteswar, significa 'unione con Ishwara' (quell'aspett
o di Dio che controlla la natura). Egli entr nell'Ordine degli Swami dopo la mort
e di sua moglie e d'allora in poi dedic la sua vita all'educazione dei discepoli
e all'approfondimento delle sacre scritture. Il suo tempo fil diviso tra i Suoi
due ashram, uno a Puri e l'altro a Serampore, nei pressi di Calcutta.
Nato nel 1855 da genitori benestanti, gli fu dato Priya Nath Karar. Da adulto Sr
i Yukteswar si spos e la sua eredit investendo in propriet . Come il suo guru Lahiri
Mahasaya, Sri Yukteswar era un marito e un padre, ed era coinvolto in maniera r
esponsabile con i doveri e gli obblighi sociali. Quand'era
in et matura incontr il suo guru e si dedic alla pratica
del kriya Yoga. La sua iniziazione formale nell'ordine degli swami avvenne a Bod
h Gaya.
Questo maestro di Yoga fu anche un famoso astrologo, inoltre egli studi l'Ayurved
a, l'antica scienza vedica della salute e del
ringiovanimento. Conosceva molto bene la scienza che prescrive l'uso di certi me
talli e gemme, da portare per scopi terapeutici. Egli fece delle ricerche nella
teoria dei cicli cosmici (yuga) e scopr un
errore nell'almanacco ind , provando in tal modo la sua teoria del ciclo equinozia
le di 24.000 anni (che comprende sottocicli di 4.800, 3.600, 2.400 e 1.200 anni)
.
Conosciuto tra i suoi discepoli come un maestro nella guarigione spirituale, Sri
Yukteswar non manifesto mai apertamente i suoi siddhi. Egli era estremamente pr
atico, e quando Yoganandaji da giovane pens di rinunciare ai rapporti con la sua
famiglia, Sri Yukteswar gli diede il consiglio: "Perch escludere la famiglia dal
nostro amore per Dio?". A volte Sri Yukteswar visitava i discepoli anche nella s
ua forma sottile, apparendo loro in sogni e visioni nei momenti di bisogno. Egli
aveva soltanto pochi discepoli. Il Maestro una volta disse: "Sri Yukteswar sare
bbe potuto essere il guru pi ricercato dell'India, se non fosse stato per il modo
rigoroso in cui educava i discepoli". In un'altra occasione, quando un visitato
re guard un ritratto di Sri Yukteswar e osserv che sembrava un uomo di grande leva
tura, Paramahansaji esclam con tono reverenziale: "Non era un uomo, era un dio!".
Per dieci anni Paramahansaji ricevette istruzioni sotto la guida personale di Sr
i Yukteswar, prima di essere mandato in Occidente nel 1920. Quando giunse il mom
ento, Sri Yukteswar disse: "Vai adesso e tutte le porte ti saranno aperte". Mani
fest sempre un grande interesse su come si sviluppava il lavoro in America. Nel 1
935 chiese a Paramahansaji di ritornare in India per rivederlo.
Il 9 marzo del 1936 il grande maestro abbandon coscientemente il suo corpo e fu s
eppellito nel giardino del suo ashram di Puri, dove ora stato eretto un tempio a
lla memoria Tre mesi dopo, in una stanza d'albergo a Bombay, Paramahansaji vide
Sri Yukteswar nella sua forma resuscitata e convers con lui. Sri Yukteswarji died
e al suo discepolo informazioni personali sulle tendenze del mondo, gli spieg nei
dettagli come si svolge la vita nei reami sottili, e gli disse che attualmente
fungeva da salvatore per le anime evolute di un certo pianeta astrale, chiamato
Hiranyaloka. L molti abitanti si ritirano dagli attaccamenti astrali, e si prepar
ano ad andare in reami ancora pi sottili.
Dopo il servizio funebre, l'Amrita Bazar Patrika, un giornale di Calcutta, pubbl
ic il seguente articolo:
Uno dei maggiori commentatori della Bhagavad Gita, Swamiji Maharaj fu un grande
discepolo di Yogiraj Sri Shyamacharan Lahiri Mahasaya di Benares. Swamiji Mahara
j fu il fondatore di parecchi centri Yogoda Satsanga in India, e fu il grande is
piratore del movimento Yoga portato in Occidente da Swami Yogananda, il suo prin
cipale discepolo. Furono i poteri profetici e la realizzazione profonda di Sri Y
ukteswar che ispirarono Swami Yogananda ad attraversare l'oceano per diffondere
in America il messaggio dei maestri dell'India. Le sue interpretazioni della Bha
gavad Gita e di altre scritture sacre dimostrano la profonda padronanza che Sri
Yukteswar aveva della conoscenza filosofica, sia orientale che occidentale, e ap
rono gli occhi al mondo sull'essenziale unit tra Oriente e Occidente. Convinto as
sertore dell'unit di tutte le fedi religiose, Sri Yukteswar Maharaj fond il Sadhu
Sabha (Societ dei Santi) con la cooperazione dei capi di varie sette e fedi relig
iose, per la diffusione di uno spirito scientifico nella religione. Prima della
sua morte, egli nomin Swami Yogananda suo successore alla presidenza del Sadhu Sa
bha.
Oggi l'India davvero impoverita dal trapasso di questo grande uomo. Possano tutt
i coloro che ebbero la fortuna di conoscerlo da vicino vedere manifesto in loro
stessi il vero spirito della cultura indiana e del sadhana che lui incarnava.
Molti dei centri fondati da Sri Yukteswar sono stati incorporati nel movimento d
ella Self-Realization Fellowship e continuano a diffondere il messaggio del Kriy
a Yoga a migliaia di persone in India, provvedendo nel contempo a servire l'uman
it mediante scuole, college e cliniche mediche. Altri discepoli di Sri Yukteswar
hanno fondato ashram che non hanno alcuna affiliazione a un'organizzazione.
CINQUE
Paramahansa Yogananda,
Maestro del Mondo
Agli inizi di questo secolo la scienza dello Yoga era nota solo a pochissime per
sone in America. Fu Paramahansa Yogananda che port il messaggio dei maestri dello
Yoga in Occidente, facendolo conoscere in maniera pratica a un grande pubblico.
Egli nacque col nome di Mukunda Lal Ghosh, il 5 gennaio del 1893, a Gorakhpur, n
el nord dell'India vicino alle montagne himalayane, in una famiglia di otto figl
i. I suoi genitori erano discepoli di Lahiri Mahasaya ed educarono i loro figli
con amore e senso di disciplina. Da ragazzo Paramahansaji crebbe in un relativo
benessere; suo padre faceva parte dell'esecutivo di una compagnia ferroviaria in
diana e guadagnava un ottimo stipendio.
Battezzato da Lahiri Mahasaya quando aveva circa un anno, crescendo il giovane M
ukunda and spesso a visitare santi e maestri, imparando da loro la scienza segret
a dello Yoga e traendo grande ispirazione per continuare sul sentiero spirituale
. Una volta egli disse che era stato cosciente mentre si trovava nel grembo di s
ua madre, e in seguito ricord le sue incarnazioni precedenti come uno yogi.
Quando aveva dodici anni una volta entr nella sua cameretta di meditazione, nell'
attico della sua casa di famiglia a Calcutta, e rimase assorto in samadhi per qu
arantotto ore, durante le quali fece l'esperienza della manifestazione e dissolu
zione dell'universo e vag per i cieli pi alti. Paramahansaji disse ai discepoli ch
e egli
era venuto al mondo allo scopo preciso d'insegnare lo Yoga in Occidente e che er
a volont di Babaji che lui lo facesse. Come Babaji aveva richiamato sul piano ter
reno Lahiri Mahasaya perch fosse d'esempio alla gente nella societ , allo stesso mo
do aveva chiamato Paramahansaji perch fosse un missionario dello Yoga nel mondo,
che ne era in attesa.
Paramahansaji incontr il suo guru, Swami Sri Yukteswar, mentre era ancora student
e in un college, e pass i dieci anni che seguirono sottoponendosi volontariamente
a un meticoloso addestramento sotto di lui. Pochissimi avrebbero potuto sopport
are quella rigorosa disciplina, ma Paramahansaji non era un comune ricercatore s
ul sentiero. Egli era venuto per adempiere una missione specifica e il suo perio
do d'addestramento sotto Sri Yukteswar, che aveva un grandissimo interesse per l
'illuminazione del mondo, gli forn il vigore necessario e le direttive per il suo
lavoro. Dopo avere ottenuto la laurea dal college, nel 1914 Mukunda Lal Ghosh f
u iniziato nell'antico ordine monastico degli Swami e il suo nome fu cambiato in
Swami Yogananda. Come Sri Yukteswar, egli divenne un membro del ramo di montagn
a (Girt) dell'antico Ordine. Ananda significa 'beatitudine', e quindi Yogananda
significa 'beatitudine attraverso lo Yoga'. Il nome Yogananda abbastanza comune
tra gli swami.
Prima di partire per l'America, Paramahansaji prese parte attiva nell'organizzaz
ione istituita dal suo guru e fond una scuola a Ranchi per l'educazione dei bambi
ni. Una delle caratteristiche di questa scuola era la pratica dello Yoga e della
meditazione. Un giorno, mentre meditava, Paramahansaji ebbe una visione, durant
e la quale gli apparvero i volti di un grande numero di persone; cap che erano di
scepoli che doveva incontrare in America. Poco dopo fu invitato a parlare in una
conferenza religiosa che si teneva a Boston e, grazie alla generosa assistenza
finanziaria di suo padre, pot rimanere negli Stati Uniti anche dopo la conclusion
e della conferenza.
A Boston egli accett i suoi primi discepoli americani e cominci a tenere delle lez
ioni. Ben presto si mise a viaggiare per le maggiori citt , rivolgendosi a un gran
de pubblico. Ovunque andasse era accolto dai cittadini pi importanti del posto e
da influenti uomini d'affari. Durante la sua visita a Washington, D.C., fu accol
to alla Casa Bianca dal Presidente Calvin Coolidge. Dopo avere posto le fondamen
ta per il suo lavoro, Paramahansaji si stabil a Los Angeles, in California, e con
l'aiuto dei suoi discepoli acquist una grande propriet , che divent il suo quartier
generale internazionale e nel contempo un ashram per l'ammaestramento dei disce
poli che sceglievano la vita monastica.
L'ideale di Paramahansaji era quello di presentare un insegnamento pratico e div
ulgare un messaggio sia di quantit che di qualit : quantit perch voleva raggiungere i
l maggior numero di persone con una filosofia utile e pratica, e qualit nel lavor
o personale con i discepoli ricettivi. Egli disse spesso che molti dei suoi disc
epoli erano stati con lui gi prima ed erano ritornati per completare la loro libe
razione e per assisterlo nella sua missione.
Egli fece ritorno in India una sola volta nel 1935-36, e fu in quell'occasione c
he Sri Yukteswar gli diede l'altro titolo monastico di Paramahansa, il titolo pi
alto che si pu dare a uno yogi. Hansa il termine sanscrito per 'cigno'. La tradiz
ione vedica dice che un cigno riesce a bere da un miscuglio di latte ed acqua, p
rendendo dalla soluzione liquida soltanto il latte. Perci il paramahansa un 'cign
o supremo' tra gli yogi, capace di prendere dal mondo in cui vive soltanto l'ess
enza suprema.
Al suo ritorno in America, fu offerto a Paramahansaji un ritiro eremitaggio a En
cinitas, in California, dono del suo discepolo principale James J. Lynn (Rajarsi
Janakananda). Nella prima parte della quarta decade di questo secolo Paramahans
aji fond due chiese, una a Hollywood e l'altra a San Diego. Egli diede a ciascuna
struttura il nome di 'Chiesa di Tutte le Religioni' e per parecchi anni altern i
suoi servizi domenicali tra i due posti. Dieci anni dopo sul terreno della chie
sa di Hollywood fu aggiunta un'altra costruzione, mentre un nuovo tempio fu cons
acrato a Pacific Palisades, in California.
Man mano che il suo lavoro in California progrediva, la sua organizzazione era i
mpegnata tra l'altro a mandare lezioni di Yoga a migliaia di studenti. Il suo li
bro 'Autobiografia di uno Yogi, pubblicato nel 1946, fece conoscere il messaggio
dei maestri a migliaia e migliaia di ricercatori ed ora pubblicato in quattordi
ci lingue in tutto il mondo. Si calcola che pi di centomila persone ricevettero d
a lui l'iniziazione al Kriya Yoga durante i suoi trentadue anni di ministerio in
Occidente.
Nel 1950 Paramahansaji si ritir dal lavoro pubblico e si appart nel suo ritiro nel
deserto vicino a Twenty-Nine Palms, in California, per scrivere un esauriente c
ommentario sulla Bhagavad Gita.
Nei mesi che precedettero il suo mahasamadhi egli inform i discepoli intimi che i
l suo lavoro era terminato e che pensava di andarsene. Aveva stabilito l'organiz
zazione su solide basi finanziarie e aveva addestrato discepoli chiave a portare
avanti l'opera nel suo spirito, dimostrando in tal modo di essere un maestro de
l mondo materiale oltre che un maestro di Yoga. Confid ai discepoli che sarebbe r
imasto per un po' nei reami sottili, e quindi sarebbe ritornato per stare con Ba
baji nell'Himalaya.
Il 7 marzo 1952, dopo aver fatto un piccolo discorso in occasione di un incontro
speciale di devoti e personalit rappresentative dell'India (incluso l'ambasciato
re dell'India negli Stati Uniti), egli sollev i suoi occhi e lasci il corpo. Alcun
i anni prima aveva detto ai discepoli: "Quando me ne andr , voglio andarmene in pi
ena attivit , parlando di Dio e dei grandi maestri". Il suo desiderio stato realiz
zato.
Alcune settimane dopo, gli ufficiali del cimitero di Forest Lawn mandarono alla
Self-Realization Fellowship una lettera legalizzata che affermava che il corpo d
i Paramahansaji non mostrava alcun segno di decadenza, anche se erano trascorse
parecchie settimane dalla morte; in seguito il corpo fu posto in una cripta. Da
tempo immemorabile gli yogi insegnano che la pratica devota dei processi del Kri
ya Yoga purifica e trasforma di fatto il corpo fisico.
Questo grande maestro d'importanza mondiale profetizz che dopo il suo trapasso la
sua opera sarebbe cresciuta e avrebbe continuato ad esercitare una grandissima
influenza per il bene dell'umanit . Ai discepoli che gli chiedevano come stabilire
la sintonia tra guru e discepolo dopo il suo trapasso, egli disse: "Se mi pense
rete vicino, io sar vicino".
4. Quando non dimora nella Pura Coscienza, l'anima s'identifica con la mente, le
sue trasformazioni e i suoi cambiamenti.
Mentre l'anima in rapporto con le modificazioni del campo mentale, limitata dagl
i schemi continuamente mutevoli della mente. Ô possibile fare l'esperienza dell'il
luminazione della coscienza in un flash momentaneo, ma pi consueto che il ricerca
tore sul sentiero si applichi diligentemente nelle pratiche spirituali allo scop
o di purificare il campo mentale, prima che possa sperimentare l'illuminazione.
24. Sebbene attivamente impegnato nei e per i mondi, Dio non toccato da ci che su
ccede nei mondi; vale a dire, nessun segno di tutto ci che accade nelle sfere rel
ative rimane impresso nella coscienza di Dio.
Tutte le manifestazioni fenomeniche avvengono da questa parte del campo di Dio;
perci , nulla di tutto ci che avviene nelle sfere relative influenza in qualche mod
o Dio. Egli superiore ai reami manifesti; li influenza, ma non ne viene a sua vo
lta influenzato.
25. Dio trascende tutta la natura.
Anche se i mondi sono stati emanati dal reame di Dio, Egli al di l degli eventi c
he avvengono all'interno di spazio e tempo. Essendo la prima espressione esterna
della Pura Coscienza, Dio la causa e il regolatore di tutti gli avvenimenti del
la natura.
26. Dio oltre le limitazioni di tempo, spazio, causa ed effetto. Dio anche il ma
estro degli antichi maestri.
Maya, la struttura della natura, esiste da questo lato del campo di Dio. La cono
scenza ha origine nella Coscienza; perci Dio
perennemente il maestro. Dio il vero guru, anche quando la saggezza viene espres
sa attraverso una persona illuminata. Tutti i veri maestri, dei tempi antichi e
di oggi, rivelano la verit solamente perch essa scaturisce da Dio.
27. Il simbolo che manifesta Dio la Parola (Aum, Om).
Nel Nuovo Testamento, nel Vangelo di San Giovanni (1: 1-5) leggiamo:
"In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli e
ra in principio presso Dio. Tutto stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui n
iente stato fatto di tutto ci che esiste. In lui era la vita, e la vita era la lu
ce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolt
a".
Quando i tre guna entrano in uno stato di squilibrio nel campo di Dio, comincia
il processo creativo. La forza proiettata all'esterno produce una frequenza di s
uono che stata chiamata Verbo. Questo Verbo viene considerato il simbolo che man
ifesta Dio. Ô il segno del processo creativo; la prova dell'esistenza della natura
onnipervadente di Dio.
Tramite il Verbo, Dio ha formato i mondi. Cio , Egli ha formato tutte le cose. Non
vi nulla di creato che non sia composto dagli elementi basilari della natura so
ttile. Dio la sola vita, e la vita di Dio la luce interiore di ogni persona. La
luce di Dio, la luce dell'anima, splende nel regno di maya, la creazione manifes
tata; ma siccome la coscienza dell'uomo illusa ( nelle tenebre), egli non compren
de l'esistenza della luce.
Una delle tecniche avanzate di meditazione Kriya Yoga quella di contemplare la c
orrente del suono interiore, insieme alla luce interiore, per riversare l'attenz
ione indietro, alla Sorgente. Quindi:
28. Si deve meditare su questa Parola, analizzandola, abbandonandosi ad essa, e
diventando consapevoli della sua vera natura.
Quando ascoltiamo il suono interiore, mentre dirigiamo lo sguardo nell'occhio sp
irituale, dobbiamo contemplare il suono, esaminarlo, stando attenti a qualsiasi
cambiamento di frequenza, abbandonarci ad esso e, in tal modo, diventare uno con
esso e conoscere la sua vera natura.
29. Meditando sulla Parola, uno fa l'esperienza della Coscienza Cosmica e viene
liberato da tutti gli ostacoli presenti nella vita, incluse le malattie fisiche
e mentali.
Il suono interiore attira la nostra attenzione, e cos diventa facile fare l'esper
ienza della meditazione. Lasciandoci andare con il suono, trascendiamo l'identif
icazione con il corpo e le impressioni mentali e quanto prima proviamo un'espans
ione di consapevolezza. L'anima onnipresente, come Dio, ma quella confinata nel
corpo non lo sa. OM il suono primevo dal quale emana ogni altra variazione di su
ono. Ascoltando in profondit qualsiasi suono si manifesti, anche se fossero i suo
ni delle forze del corpo, noi possiamo muoverci attraverso di essi, passando dal
grossolano al sottile, e dal sottile al sottilissimo, e fare l'esperienza della
Pura Consapevolezza. Anche rimanendo da questa parte del campo trascendentale n
oi possiamo provare l'unione con il suono cosmico che pervade l'intero universo.
Tutto ci porta alla Coscienza Cosmica.
Come risultato dell'Autorealizzazione e della comprensione delle forze della nat
ura, uno viene liberato dai problemi, gode di ottima salute e si realizza in tut
ti gli aspetti della vita relativa. Mahavatar Babaji, il primo in questa linea d
i guru, disse: "Poche persone tra quelle che vivono nella coscienza mortale sann
o che il regno dei Cieli Si estende pienamente a questo piano terreno". Una pers
ona Autorealizzata che ha subito la trasformazione interiore vede un mondo pieno
di bellezza e armonia ovunque si trovi.
30. Malattia, dubbio, apatia, mancanza di vero interesse, attaccamento ai piacer
i dei sensi, percezione erronea, scarsa concentrazione e incapacit di mantenere l
a concentrazione durante la meditazione sono alcuni degli ostacoli che s'incontr
ano a causa delle fluttuazioni delle modificazioni mentali.
Molti sono i possibili ostacoli al successo lungo il sentiero spirituale; alcuni
sono enumerati in questo sutra. I problemi psicologici o la malattia fisica ren
dono pi difficile una rapida crescita spirituale, anche se il risveglio spiritual
e contribuir all'eliminazione di questi problemi.
Anche i dubbi sulla filosofia, sulla procedura, sul proprio guru, o sulla possib
ilit della realizzazione possono ostacolare il progresso. Il discepolo deve accet
tare con fede gli insegnamenti dei maestri di perfezione finch non potr provarne i
principi nella sua esperienza personale. Egli deve praticare il metodo con entu
siasmo perch un processo scientifico che produrr risultati prevedibili. Per un dis
cepolo sul sentiero, la fede assoluta nel guru essenziale. Il vero guru la voce
di Dio che guida il discepolo ad ogni passo della via, finch il guru interiore no
n diventer la guida autorevole. E anche allora, sar il guru personale che riconosc
er questo per il discepolo, affinch non possa sorgere alcuna confusione.
L'attaccamento ai piaceri dei sensi limita il dischiudersi dell'anima. Naturalme
nte possiamo provare piacere attraverso i sensi, ma l'attaccamento all'affannosa
ricerca del piacere che costituisce il problema principale. La percezione liber
a dall'errore verr man mano che uno avanzer costantemente sul sentiero. La scarsa
concentrazione pu essere migliorata con la pratica paziente dei metodi di meditaz
ione prescritti. Le preghiere fatte con abbandono, l'ascolto interiore dei mantr
a e dei suoni che sorgono spontaneamente, la pratica del kriya pranayama, e la d
edizione al metodo di meditazione produrranno una perfetta concentrazione. Quest
a non tanto una questione di sforzo, ma di abbandono all'ideale durante la medit
azione. L'incapacit di mantenere la concentrazione durante la meditazione sar supe
rata con la pratica. Di solito la nostra concentrazione disturbata dai processi
mentali. Se uno persiste
nella meditazione fino a che i processi mentali diventino dormienti, allora vedr
che la concentrazione sar senza sforzo. Una volta neutralizzata l'inerzia della m
ente, l'intelligenza interiore guider il meditante.
31. Altre distrazioni dovute alle fluttuazioni della mente sono il dolore, l'ans
iet , l'agitazione fisica e la respirazione irregolare.
L'instabilit mentale ed emotiva pu interferire anche con le migliori intenzioni. Q
uando si comincia la meditazione importante rinunciare a tutti quei pensieri o s
entimenti che non sono compatibili con l'ideale della meditazione. Se questo non
fosse possibile, uno dovrebbe analizzare le ragioni per cui sorgono certi probl
emi e pervenire alla comprensione di s . Sar molto utile leggere da una fonte d'isp
irazione, come un testo sacro. Per un discepolo del Kriya Yoga particolarmente u
tile leggere con regolarit la Bhagavad Gita, perch questa scrittura sacra contiene
la risposta a tutte le domande che si potrebbero avere lungo il sentiero dell'i
lluminazione.
L'agitazione fisica pu essere superata con la pratica paziente. Il meditante dovr
ebbe sedere in una posizione di meditazione confortevole, stabile e diritta, aff
inch non sia costretto a muoversi durante la pratica. Una posizione stabile del c
orpo contribuir enormemente al controllo dei processi mentali. Inoltre possibile
correggere l'instabilit fisica, emotiva e mentale con la pratica del pranayama.
Il modo di respirare stimola i processi mentali e favorisce i cambiamenti emozio
nali. La respirazione profonda e regolare ha un effetto calmante quando si fa pr
ima di cominciare la meditazione. Tale respirazione aiuta a distendere il sistem
a nervoso e a rilassare i muscoli del corpo. Quando la respirazione regolare, le
nta e dolce, i processi mentali tendono a farsi pi sottili. Inoltre, dopo che uno
rimasto seduto a lungo rilassato in meditazione, il diossido di carbonio viene
eliminato dal corpo attraverso la respirazione, i polmoni richiedono meno ossige
no e la respirazione rallenta notevolmente. Ci possono essere delle volte in cui
si fa l'esperienza dell'assenza del respiro, durante la quale si provano moment
i di
consapevole cessazione del pensiero. Lahiri Mahasaya raccomandava ai suoi discep
oli di osservare le pause durante la calma respirazione, cos da essere consapevol
i di questi momenti di assenza di pensiero. In queste occasioni si pu fare l'espe
rienza della Pura Coscienza; oppure quanto meno si pu realizzare di essere il tes
timone del processo.
32. La mente purificata dalla coltivazione delle virt e dalla pratica della neutr
alit di fronte a ci che non utile ai propri fini.
Le virt a cui ci si riferisce sono i requisiti preliminari per la pratica del Kri
ya Yoga esposti in questo capitolo. Esse includono la non-violenza, la veridicit ,
l'onest , la regolazione delle forze vitali e la libert dall'attaccamento alle cos
e materiali. Sono anche comprese la purezza, la pazienza (disciplina per la puri
ficazione dei campi mentale ed emotivo), lo studio della natura della coscienza,
la serenit , e la rinuncia del senso dell'ego per realizzare la coscienza di Dio.
Essere neutrali di fronte a ci che non utile ai propri fini superiori previene d
isturbi emotivi e l'accumulo d'impressioni mentali-emotive non desiderate che po
rterebbero soltanto a ulteriori sfide.
42. Negli stati pi bassi di meditazione vi PUã essere ancora confusione nella mente
mentre sta avvenendo una notevole trasformazione.
Durante le esperienze iniziali di samadhi vi spesso un misto di supercoscienza e
di modificazioni mentali. Uno pu sperimentare un certo grado di chiara consapevo
lezza, misto a dubbi e conflitti. La cosa migliore persistere nella pratica dell
a meditazione e sforzarsi d'ottenere la realizzazione suprema. Alla fine la ment
e viene purificata dai samadhi superiori.
43. Quando, durante la meditazione, il campo mentale privo di confusione, allora
l'oggetto della meditazione splende nella mente.
Quando il campo mentale chiaro uno realizza perfettamente l'oggetto al centro de
ll'attenzione durante la meditazione. Se uno sta contemplando la luce dell'occhi
o spirituale, percepir solo questo. Se uno sta contemplando Om, realizzer solo que
sto. Se uno concentrato sul chakra della testa, sperimenter solo questo. A suo te
mpo uno realizzer la trascendenza, la Realt Assoluta.
DUE
Kriya Yoga,
Via di Disciplina e Purificazione
Il Kriya Yoga un sistema pratico e scientifico di purificare il corpo, i rivesti
menti sottili della mente, e la mente stessa. Il Kriya Yoga pi che un insieme di
tecniche di meditazione; esso include l'intero campo della filosofia e delle pro
cedure che rendono possibile l'illuminazione e la liberazione. Questa sezione de
gli Yoga Sutra si occupa in particolare della via che porta alla perfetta concen
trazione.
1. L'autodisciplina volontaria dei sensi, lo studio completo e l'analisi della n
atura della coscienza, e l'abbandono della coscienza egoica a Dio sono i mezzi p
ratici per ottenere la perfetta concentrazione. Presi insieme, questi costituisc
ono il sentiero del Kriya Yoga.
36. Quando uno fermamente stabilito nella verit , le azioni che compie danno immed
iati e precisi risultati.
Quando uno stabilito nella verit , svanisce ogni conflitto e confusione dalla ment
e. Allora le proprie intenzioni e azioni costruttive portano frutto immediato. Q
uando vi conflitto tra i livelli cosciente e subcosciente della mente, le energi
e sono bloccate ed pi difficile lavorare in armonia con la Mente Cosmica. I testi
antichi insegnano che chi stabilito nella verit ha il potere di materializzare l
e sue parole; tutto ci che dice deve realizzarsi.
37. Quando uno stabilito nel non rubare, realizza la vera prosperit .
Prosperare significa far fortuna, fiorire, avere successo. Quando uno in armonia
con la vita, si trova nella corrente della grazia e riceve tutte le cose necess
arie per il suo benessere e il suo successo. Anche un piccolo desiderio di avere
ci che appartiene a un altro segno di debolezza e tradisce la presenza dell'ego.
Tutto ci che appartiene a Dio (in manifestazione) nostro, e noi possiamo attirar
e tutto quanto ci necessario, senza violare i diritti di un altro.
38. Dirigendo con intelligenza tutte le energie disponibili, si ha il beneficio
di trasmutare le energie per i fini superiori.
La parola usata nel testo originale, per indicare la conservazione e il giusto i
ndirizzo delle forze vitali, brahmacharya. Si insegna che se si vuole avere succ
esso nello Yoga, bisogna essere stabiliti in questa pratica. Il rinunciante che
prende il voto di brahmacharya accetta di autocontrollarsi nell'uso delle energi
e e degli impulsi dei sensi. Non si raccomanda la repressione, ma di regolare e
indirizzare.
Questo uno dei principali punti di confusione per molti studenti che intraprendo
no il sentiero spirituale. Alcuni maestri di Yoga dicono che brahmacharya signif
ica astinenza sessuale o celibato. In realt il vero significato che uno deve neut
ralizzare tutte le brame passionali dei sensi, perch tali desideri indicano manca
nza di autocontrollo e causano seri problemi.
Alcuni sono portati naturalmente a una vita di celibato. D'altro canto se uno co
nduce una vita normale, con tutti gli impulsi e gli istinti regolati e sotto con
trollo, non percorre affatto una via inferiore. Sia Lahiri Mahasaya che Sri Yukt
eswar erano sposati e crebbero dei figli mentre percorrevano il sentiero del Kri
ya Yoga. Nei tempi vedici, in India, la rinuncia totale e quindi il celibato non
venivano presi in considerazione come modi di vita fin quando uno non aveva ott
emperato agli obblighi di sposarsi, crescere dei figli e adempiere i propri dove
ri sociali.
Molti santi e saggi sono stati, e sono, sposati e attivamente coinvolti in respo
nsabilit sociali. La mancanza di comprensione sul tema del brahmacharya ha genera
to confusione e senso di colpa in numerosi ricercatori spirituali.
Quando le forze della mente e del corpo sono sprecate in incontrollabili e vane
occupazioni, si realizza poco di costruttivo e le forze del corpo, della mente e
dell'anima si indeboliscono. Chi fa un uso intelligente delle forze vitali sent
e una grande forza fisica, mentale e spirituale, perch quando le energie non sono
dissipate vengono trasmutate in un'essenza pi sottile.
La forza fisica grossolana e l'energia mentale si trasmutano in energie pi sottil
i che nutrono sia la mente che il corpo. Il corpo si rafforza e diventa pi resist
ente alle malattie. Anche la mente si rafforza, e cos il potere mentale e spiritu
ale si sviluppa naturalmente. L'essenza pi sottile di ogni energia chiamata ojas,
ed questa essenza che collega il campo mentale con quello spirituale. Cos , quand
o le energie grossolane sono trasmutate in quelle pi sottili, e quelle pi sottili
sono trasmutate in ojas, il corpo e la mente dello yogi vengono pervasi di splen
dore e radiosit . Egli percepisce un maggiore magnetismo spirituale e un accresciu
to potere di concentrazione.
44. Studiando la natura del mondo come coscienza e facendo un uso corretto del m
antra, si ha l'intuizione diretta di ci che si esamina.
La lettura delle rivelazioni dei veggenti e la contemplazione profonda della nat
ura della Realt produrranno l'intuizione diretta. Allora uno sapr che il mondo cos
cienza, che appare come la si vede. I concetti non sono realizzazioni; quindi in
ternamente noi potremo 'conoscere' la verit , ma non essere in grado di dimostrare
la libert . L'esperienza della Realt porter alla dimostrazione pratica della libert .
- OM il suono primordiale che pervade l'universo; la sua sorgente si trova nel c
ampo di Dio. Meditando su OM, possibile essere riportati indietro nel campo di D
io. Meditando su Om, si possono esplorare i diversi regni della coscienza e le s
fere grossolane e sottili. Inoltre possibile intonare mantra particolari e invit
are le forze spirituali nel proprio ambiente personale.
I mantra si possono usare anche durante la meditazione, per ridestare le forze l
atenti nei chakra. In questo modo possibile vedere internamente la frequenza ene
rgetica che corrisponde a ciascun chakra e ascoltare i diversi suoni che emanano
da essi. Per il meditante che li invoca usando certi mantra, che corrispondono
alle loro frequenze, possibile ascoltare i suoni sottili in maniera pi evidente.
Per ascendere lungo il sentiero spinale, dal chakra di base all'occhio spiritual
e, viene usata in particolare una certa tecnica di meditazione kriya.
Lahiri Mahasaya scrisse:
"Nel vostro corpo vi un posto sacro. Ô l'occhio spirituale. Ô la porta mistica della
rivelazione di Dio. La luce di Dio illumina l'occhio spirituale. Una luce che a
vvolge tutto illumina l'intera coscienza. All'interno di quell'effulgenza si riv
ela un centro blu scuro. Si tratta di una luce vibrante di un blu intenso. Ô profo
ndamente serena. All'interno del centro blu splende una stella, la luce guida di
Dio. Ô brillante ma calmante. Conduce la coscienza, il potere della rivelazione e
dell'amore nella gloria della realizzazione di Dio".
Nel centro midollare si manifestano cinque frequenze di forza vitale, riflesse n
ella luce dell'occhio spirituale. Queste cinque frequenze di forza vitale vengon
o riflesse nel corpo come forze che regolano tutti i processi fisici. Quando que
ste forze vengono ritirate dal corpo e dirette nell'occhio spirituale, esse conv
ergono e si possono vedere come una stella a cinque punte.
45. Abbandonandosi totalmente a Dio si fa l'esperienza del samadhi.
Quando uno s'abbandona completamente a Dio, tutta l'attenzione viene rivolta al
campo di Dio. L'identificazione con i processi mentali cessa, e si fa l'esperien
za del samadhi. Vi saranno diverse percezioni, a seconda di ci che si contempla i
n meditazione. Sul sentiero del Kriya Yoga, la perfezione nel samadhi porta alla
realizzazione.
46. La posizione di meditazione ideale quella che risulta comoda e facile.
La posizione di meditazione ideale consiste nel sedere dritti, con il corpo bila
nciato e la testa e il collo eretti. Ci pu avvenire su una sedia o, se si preferis
ce, in una posizione facile in cui le gambe sono incrociate. Il seggio dev'esser
e fermo, perch durante la meditazione non bisogna muoversi, eccetto per qualche a
ggiustamento iniziale per mettersi pi comodi.
Man mano che si progredisce nella meditazione, il corpo si rilassa
sempre pi , le forze vitali si armonizzano e la concentrazione diventa ferma. La p
osizione eretta favorisce un'attenta concentrazione e fa s che il meditante speri
menti pienamente l'attivit di kundalini nella spina dorsale e nel cervello.
Alcuni yogi raccomandano di sedere su una coperta di lana per conservare le corr
enti del corpo durante la meditazione. Si raccomanda inoltre di rivolgersi verso
est o nord, per trarre vantaggio dalle sottili correnti magnetiche che circolan
o intorno al pianeta. Cosa ancora pi importante avere un posto tranquillo in cui
meditare, cos che non vi sia possibilit di essere disturbato.
47. Con il rilassamento profondo si ottiene la purificazione della mente e la co
noscenza di Dio.
Pi sono regolari le proprie sedute di meditazione, e pi profonda l'esperienza del
samadhi, pi diventano influenti le forze supercoscienti. Il risultato la purifica
zione del campo mentale e una crescente realizzazione di S e di Dio.
48. Una volta conquistata la posizione di meditazione, la mente non pi influenzat
a dalle tendenze della natura.
Quando uno fermo nella sua posizione di meditazione, pi facile andare oltre le se
nsazioni del corpo e le modificazioni emotive e mentali interne. I meditanti evo
luti che sanno come spostare l'attenzione ai piani pi sottili della coscienza pos
sono, in certe occasioni, meditare distesi. Mentre preferibile che i principiant
i e i meditanti di livello intermedio rimangano seduti nella posizione eretta ra
ccomandata. In maniera subcosciente noi associamo la posizione distesa con il so
nno, ed quindi facile che uno s'addormenti se cerca di meditare in questa posizi
one.
49. Una volta conquistata la posizione di meditazione, cessa la circolazione del
le forze vitali grossolane.
Anche se uno non pratica il pranayama, se durante la meditazione l'attenzione vi
ene rivolta e posta nell'occhio spirituale, la posizione
di meditazione sar ferma e, a suo tempo, nel sistema vi sar un naturale aggiustame
nto delle forze nervose. Quando l'attenzione assorbita nell'occhio spirituale, s
i pu sperimentare la mancanza di respirazione fisica. Anche se non si avverte alc
un movimento del corpo, anche se la respirazione sospesa naturalmente, vi sar anc
ora un gioco di prana sottile in tutto il corpo, che lo mantiene e ne assicura i
l benessere.
La mancanza di respirazione non necessariamente un'indicazione di supercoscienza
. Ô possibile usare l'autosuggestione per arrestare le attivit del corpo, ma l'espe
rienza interiore potrebbe essere quella del sogno o dell'incoscienza. Il samadhi
non uno stato di trance, nel senso solitamente inteso. Il samadhi uno stato d'i
ntensa consapevolezza, durante il quale si sperimenta un certo grado di supercos
cienza e si realizza sempre pi il S .
50. I movimenti del pranayama sono esterni, interni, o sospesi. Essi sono lunghi
o brevi, e regolati da spazio, tempo e numero.
Il movimento esterno si riferisce alla pausa dopo l'esalazione. Il movimento int
erno si riferisce alla pausa dopo l'inalazione. Il movimento sospeso si riferisc
e al momento in cui non vi respirazione, sia per un atto di volont o perch si fa l
'esperienza spontanea di assenza del respiro. Le modificazioni del prana possono
essere di lunga o breve durata. Anche il movimento del prana pu essere lungo o b
reve. Questi movimenti sono regolati dalla distanza nello spazio. Anche il tempo
un fattore importante durante il pranayama. Si fa l'esperienza di un certo ritm
o; perci il trascorrere del tempo pu essere calcolato in numeri.
Un principiante pu percepire solamente la respirazione del corpo. A suo tempo uno
sentir il movimento del prana attraversare tutti gli spazi interni del corpo. Al
lora egli percepir la corrente pranica nella spina dorsale e nel cervello. E alla
fine sentir che l'intero universo sta respirando tramite lui. Questa la respiraz
ione cosmica. Il prana all'interno del corpo realmente una parte del prana dell'
universo. Con l'ausilio del pranayama si espande la propria consapevolezza dall'
identificazione col corpo e la mente alla Coscienza
Cosmica.
Vi un pranayama del Kriya Yoga che una versione modificata della forma pi dinamic
a. Viene chiamato respirazione sushumna o respirazione yogica. Il guru insegna a
l meditante a respirare attraverso le narici, sentendo passare l'aria nella part
e posteriore della gola, che stata aperta o espansa rivoltando la lingua all'ind
ietro. Con la sensazione di una leggera aspirazione mentre inala, uno pu indurre
un flusso di corrente ascendente dal chakra di base all'occhio spirituale. Quand
o l'aria esce fuori attraverso le narici, si percepisce la corrente discendere n
ell'ordine inverso. Ci si pu impegnare in questa pratica per un breve o un lungo
periodo, secondo le proprie inclinazioni e capacit . Il midollo spinale viene in t
al modo magnetizzato, e le forze del corpo non utilizzate vengono ritirate nel s
entiero spinale e dirette verso l'occhio spirituale. L'esperienza estremamente p
iacevole perch , quando la forza vitale scorre attraverso i nervi con maggiore irr
uenza del solito, si prova molto piacere.
51. Un'altra modificazione del pranayama quella di neutralizzare inalazione ed
esalazione.
Secondo la tradizione del Kriya Yoga questo sutra un riferimento diretto al pran
ayama del Kriya Yoga. Tirando su la corrente attraverso la sushumna durante l'in
alazione, e facendola discendere durante l'esalazione, il meditante in grado di
neutralizzare il flusso del prana e sperimentare una calma durevole e il samadhi
. Questa tecnica risveglia kundalini, rilassa il corpo, libera il sistema nervos
o dallo stress e il sangue dal carbonio. L'ossigeno che si prende con l'inalazio
ne viene trasmutato in pura energia, che viene diretta ai chakra.
Paramahansaji insegnava le tecniche di meditazione del Kriya Yoga in varie fasi.
Ai discepoli appena arrivati insegnava il mantra, e poi la contemplazione del s
uono e della luce interiore. In seguito veniva insegnato il pranayama del Kriya
Yoga, durante una speciale cerimonia d'iniziazione. Nel corso del tempo venivan
o date altre tre tecniche di meditazione kriya, man mano che il discepolo divent
ava esperto nella pratica delle tecniche iniziali. Ô un errore
presumere che uno sia pronto per i metodi di meditazione avanzata prima di avere
acquisito la padronanza su quelli datigli durante le fasi iniziali dell'istruzi
one. La legge interiore della mente e della coscienza che uno riceva l'istruzion
e nelle procedure pi avanzate quando sar pronto a riceverle. Il guru stesso invite
r il discepolo a fare l'esperienza della meditazione avanzata, oppure l'istruzion
e verr data sui piani Interiori.
Durante gli stadi avanzati della meditazione, il discepolo pu vedere il guru nell
a luce dell'occhio spirituale, e ricevere istruzioni da lui. Le limitazioni di s
pazio e tempo non vincolano il meditante che ha trasceso i mondi fenomenici.
Mi stata raccontata la storia di come un sincero devoto ricevette l'iniziazione
al Kriya Yoga in circostanze particolari. All'inizio egli era andato nell'ashram
di Sri Satya Sai Baba, nel sud dell'India, con l'intenzione di dedicarsi pienam
ente all'ideale di vivere l , sotto la supervisione personale di Sai Baba. Un gior
no Baba gli disse: "In questa vita io sono un maestro. Non accetto discepoli in
un ambiente ashramitico come vuoi tu. Non temere; ti mander il tuo guru ed egli t
i inizier a casa tua. Vedr anche che tu abbia un lavoro".
L'uomo segu le istruzioni di Baba e part per ritornare a casa sua, nel nord dell'I
ndia. Sulla via del ritorno, si ferm nella citt santa di Benares, dove per caso in
contr il nipote di Lahiri Mahasaya, che aveva la volont di istruirlo. Egli diede a
ll'uomo l'istruzione preliminare e gli disse di ritornare pi in l , dopo avere prat
icato la meditazione secondo le istruzioni ricevute. L'uomo fece ritorno a casa,
trov un lavoro, e cominci a praticare la meditazione con zelo.
Pass del tempo, e un giorno sent d'essere pronto per l'iniziazione al Kriya Yoga.
Tuttavia vi era un problema, poich il suo nuovo datore di lavoro non gli dava il
permesso d'allontanarsi per un po' di tempo. Scrisse al suo guru e gli spieg la s
ituazione. Il guru gli mand una lettera per informarlo che non usciva mai da Bena
res, e quindi il discepolo doveva solo aspettare che si presentasse qualche occa
sione futura. Ma improvvisamente ricevette un'altra lettera dal suo guru, che di
ceva: "Ô veramente insolito, ma devo venire nella tua citt per un affare personale.
Verr a casa tua e ti inizier l ".
52. Con la padronanza del pranayama, viene rimossa l'oscurit che vela La luce del
l'anima.
La luce dell'anima Viene filtrata dalle impressioni che si trovano nel campo men
tale. Quando uno pratica correttamente il pranayama, le modificazioni mentali so
no acquietate e le impressioni vengono trascese. Come risultato della pratica de
l pranayama, kundalini si desta e uno ascolta il suono interiore di OM.
53. Quando la mente purificata, resa idonea alla meditazione sulla Realt Suprema.
Quando il campo mentale purificato, allora possibile concentrarsi effettivamente
e la meditazione pu procedere senza problemi. Finch il campo mentale non purifica
to, le modificazioni mentali tenderanno ad essere una continua fonte di disturbo
.
11. L'esperienza del samadhi si ottiene quando le modificazioni mentali sono sot
to controllo, le distrazioni non interferiscono pi , e quando l'attenzione assorbi
ta nell'oggetto di meditazione.
Anche prima che la mente sia completamente illuminata dalla luce della supercosc
ienza, possibile fare l'esperienza del samadhi durante la meditazione, quando i
processi mentali si placano e le distrazioni non interferiscono pi con la concent
razione. Quindi, quando l'attenzione completamente assorbita nell'oggetto di med
itazione, si fa esperienza dell'unit . Non esiste pi alcuna coscienza di molteplici
t o differenza.
12. Quando la concentrazione ferma, allora l'impressione mentale del passato sim
ile a quella presente.
Meditando profondamente, si sperimentano livelli successivi di consapevolezza. Q
uindi vi una somiglianza, ma non un'identit con l'esperienza. L'attenzione si spo
sta dal grossolano al sottile, dal sottile al causale, e dal causale alla consap
evolezza dell'Assoluto. Il Puro Campo della Coscienza, l'Assoluto, il Trascenden
te, oltre lo spazio, il tempo e le differenze.
13. Ci che stato esposto nei quattro sutra precedenti, spiega la propriet , il cara
ttere e lo stato riguardante gli elementi, il corpo e i sensi.
Gli influssi degli elementi costituiscono le cose e le forme del regno materiale
. Esiste una sostanza base dalla quale emanano tutte le forme. Le forme emergono
a causa del mischiarsi e mescolarsi degli elementi. La propriet di una cosa cost
ituisce la sua natura basilare. Il carattere la sua forma. Gli stati possono ess
ere alterati col passare del tempo, per motivi sia interni che esterni. Il legna
me ha una propriet che rivela che legno. Il legno pu essere modellato per formare
mobili. La propriet (il legno) rimane, ma la forma cambia. Lo stesso legno cambia
perch si deteriora o subisce influenze esterne, come la degradazione causata da
agenti atmosferici, l'essere bruciato, o essere attaccato da parassiti o da qual
siasi forza esterna abbia il potere di causare cambiamenti.
La percezione che l'uomo ha del mondo dovuta all'interazione delle propriet di ci
che percepisce in relazione ai sensi sottili recettori nella mente. Le cose hann
o colore, struttura, odore e altre caratteristiche che fanno s che noi possiamo p
ercepirle. Una persona non illuminata vede soltanto la forma, in conformit ai dat
i comunicati dai sensi. Una persona illuminata accetta per convenienza il ruolo
di una cosa, ma sa che dietro quell'apparenza vi la struttura basilare di cui so
no fatte tutte le cose.
Per fini pratici l'uomo pu alterare le propriet di una cosa mediante un procedimen
to scientifico. Se lo desiderano, i maestri illuminati possono causare cambiamen
ti agendo al livello degli influssi
degli elementi sottili e del magnetismo. Operando con la materia primordiale ess
i possono produrre cambiamenti nel regno della manifestazione effettuandone le c
ause nel regno sottile. Un grande maestro soleva cambiare a volte l'acqua in oli
o, per usarlo nel fuoco cerimoniale. Quando gli chiesero come facesse, rispose:
"Cerco l'olio nell'acqua". Egli poteva richiamare gli influssi degli elementi di
base che si sarebbero manifestati come olio, e liberava nell'atmosfera tutti qu
elli che non vi avevano alcun rapporto. Egli faceva questo con un atto di volont .
Allo stesso modo Ges pot mutare l'acqua in vino, moltiplicare i pani e i pesci, e
comandare agli elementi.
14. Il substrato, o sostanza primaria, quello in cui le
propriet (latenti, attive e non manifeste) sono innate.
Quel che innato in una cosa ci che gli congenito, che stato presente fin dal prin
cipio. Per esempio, Essere, Consapevolezza e Potenza sono innati nell'anima perc
h sono innati in Dio. In questo sutra parliamo della sostanza primaria che rende
possibile tutto ci che appare nei mondi fenomenici. Maya, la struttura della natu
ra, 'costruttrice di forme', ma 'vela la verit '. Tutte le cose sono state formate
o fatte dall'informe sostanza primaria (corrente creativa, particelle di luce,
spazio e tempo). Quando le anime s'identificano con questa sostanza primaria son
o soggette all'esperienza del parziale o totale offuscamento della consapevolezz
a.
Una definizione di sostanza : "Ci che ha qualit inerente e azione ed la causa mater
iale del suo effetto". Alcune propriet in natura sono latenti e possono emergere
in un secondo tempo. Alcune propriet sono attive e pienamente manifestate, e rend
ono visibile il mondo esterno. Altre propriet non sono manifestate, o perch non so
no ancora emerse allo stato latente, o perch sono arrivate alla piena manifestazi
one e poi sono ritornate nel campo del non manifesto. La sostanza di base contin
ua a esistere senza curarsi del fatto che le sue propriet siano pi o meno visibili
. Le forme cambiano, gli eventi si sviluppano, le circostanze durano per un cert
o tempo e quindi si ritirano dalla scena. La vita rimane, la sostanza rimane.
La forza all'interno della sostanza rende possibile la sua attivit e il cambiamen
to, questa forza diretta dall'intelligenza della Coscienza, l'intelligenza di Di
o. Quando un maestro mosso da dentro a interferire lievemente con le disposizion
i superficiali delle cose materiali, operando dal livello della causa prima, all
ora avviene Ci che il mondo chiama miracolo. L'intelligenza dell'anima identica a
ll'intelligenza di Dio, e dove vi la precisa conoscenza dell'utilit di uno scopo,
un maestro pu esercitare la sua influenza come rappresentante di Dio. Nessuna vo
lont personale o ego implicato quando un maestro partecipa nelle faccende evoluti
ve esercitando il suo potere di siddha.
L'interazione di propriet e cambiamenti nella forma di una cosa resa possibile da
l mutamento sottile che avviene nelle caratteristiche elettriche o qualit inerent
i alla materia. Ci che avviene un riordinamento delle propriet dovuto al cambiamen
to nelle relazioni interne tra le caratteristiche magnetiche e quelle elettriche
.
Si potrebbe mettere in relazione il cambiamento volontario con ci che potrebbe ve
rificarsi nella propria mente. Nella mente non pu sorgere nulla che non sia gi inn
ata in essa. Noi siamo consapevoli delle attitudini, degli stati d'animo e dei p
ensieri al momento attivi, e siamo coscienti che pensieri, stati d'animo e attit
udini si possono cambiare, sia con la volont che permettendo agli influssi superc
oscienti di diventare dominanti. Inoltre sappiamo che certe tendenze esistono in
forma latente nella mente. Il vero scopo della pratica del Kriya Yoga neutraliz
zare le tendenze indesiderate, latenti e attive, di tipo distruttivo.
15. Una variet di influssi ed eventi la causa dei
cambiamenti esterni nella sostanza di base.
Gli influssi dei tre guna sono responsabili dei diversi cambiamenti nella sostan
za di base. Partendo dal campo di Dio, i guna s'estendono in tutti i livelli del
la manifestazione. Al livello materiale, le diverse disposizioni degli atomi pro
ducono mutamenti e composti differenti. Quando avvengono i mutamenti interni, le
modificazioni esterne sono certe.
La creazione resa possibile dalle cause e forze sottili che
interagiscono perennemente. Nell'energia disponibile non vi n incremento n decreme
nto; variano soltanto le forme che assume l'energia. Come gli scienziati possono
causare in laboratorio cambiamenti chimici e cambiamenti dovuti a fattori fisic
i, quali la temperatura e la forza, cos gli yogi - attraverso la volont e l'uso di
mantra - possono causare cambiamenti nella materia.
16. Con la perfetta contemplazione sui tre tipi di trasformazione, si ottiene la
conoscenza di passato e futuro.
Con la perfetta contemplazione (samyama) si pu esaminare qualsiasi cosa si deside
ri e averne un'intuizione diretta. Nei sutra che seguono saranno descritti diver
si tipi di approccio alla conoscenza.
Quando uno esamina il momento, comprende facilmente ci che sta succedendo in quel
l'attimo perch presente nel momento. Essere coscienti di cosa sta succedendo nel
momento presente permette di sapere, per inferenza, che delle cause passate (rec
enti o lontane) hanno portato a quegli effetti. Con una profonda autoanalisi int
eriore, e il ricordo degli eventi e delle esperienze passate, si possono compren
dere le cause degli effetti e delle circostanze attuali.
Vi sono delle ragioni interiori per cui gli individui si comportano in un certo
modo. Se sono altamente motivati e pervasi da ideali, sono entusiasti di vivere;
le inclinazioni spirituali e il sattva guna sono dominanti. Se sono altamente m
otivati, ma guidati dall'impulsivit , sono frenetici e pieni di s ; allora raja guna
dominante. Se non sono affatto motivati, ma sono addirittura contrari a essere
coinvolti nelle cose del mondo, sono influenzati dall'inerzia; e prevale il tama
s guna. Se facciamo azioni controproducenti, potrebbe essere perch abbiamo paura
d'avere successo o perch abbiamo la volont di perdere. Se dimentichiamo spesso le
cose o siamo inclini alle disgrazie, potrebbero esserci delle influenze subconsc
ie e inconscie.
Conoscendo il presente, il futuro pu essere predetto con una certa precisione. Se
il nostro futuro non sembra molto brillante, a causa di abitudini e attitudini
distruttive che prevalgono nel presente, possiamo modificare le abitudini e camb
iare l'attitudine. Volendo, possiamo alterare il corso degli avvenimenti persona
li, e
nello stesso tempo contribuire ad alterare il corso degli avvenimenti del pianet
a.
Per una persona intuitiva possibile conoscere il passato e il futuro anche senza
dover analizzare cause ed effetti. Ci si pu fare quando il proprio campo mentale
non ha limiti e la consapevolezza libera di conoscere tutto ci che si desidera co
noscere.
17. Con la perfetta contemplazione sui suoni, si comprende il significato dei su
oni pronunciati da qualsiasi essere vivente.
I suoni pronunciati dall'uomo e dalle creature sono composti dal suono o dalla p
arola, dal significato e dall'idea. Quando usiamo un linguaggio, le parole espri
mono il significato e l'idea. Quando Si pronunciano solo suoni, senza parole, il
significato e l'idea sono ancora insiti in essi. Analizzando attentamente i suo
ni emessi, possibile comprendere il significato del suono e le emozioni che lo h
anno fatto scaturire. Ô abbastanza comune per gli uomini comunicare con gli animal
i attraverso le inflessioni del linguaggio e le emozioni che si trasmettono coi
suoni. Ô possibile comprendere le emozioni e i bisogni di neonati, adulti e animal
i prestando attenzione ai suoni che si emettono nelle diverse circostanze. Quand
o comprendiamo un certo linguaggio, abbiamo accesso all'intera coscienza collett
iva dalla quale si evoluto quel linguaggio.
18. Con la perfetta contemplazione delle impressioni sottili subcoscienti, si po
ssono conoscere le incarnazioni passate (proprie o di altri).
Conoscendo la natura delle impressioni sottili subcoscienti (samskara), si pervi
ene a comprendere le circostanze che le hanno causate. Allora si possono conosce
re le esperienze precedenti nei reami sottili e materiali. Finch la mente non vie
ne trascesa, rimane con l'anima di reame in reame, da incarnazione a incarnazion
e. Non si consiglia a uno yogi di preoccuparsi troppo delle incarnazioni passate
, perch la meta l'illuminazione nell'immediato futuro.
L'analisi consapevole delle impressioni sottili subcoscienti, attraverso la perf
etta contemplazione, il modo migliore per destarsi alla loro comprensione. L'ipn
osi non raccomandata come metodo per ricordare, perch durante lo stato ipnotico v
i una grande possibilit che sopravvengano fantasia e illusione. Inoltre gli yogi
considerano lo stato ipnotico dannoso per la mente.
Spesso Paramahansaji ricordava immediatamente un discepolo che era stato con lui
in un'incarnazione precedente. Inoltre egli poteva discernere con precisione la
presenza di karma costruttivo e il peso del karma distruttivo del discepolo. Pe
r questo motivo poteva guidare saggiamente il discepolo a conseguire un rapido p
rogresso spirituale.
Lahiri Mahasaya trascrisse nel suo diario un'intuizione che ebbe durante la medi
tazione. Egli dichiar di essersi ricordato della sua incarnazione come il filosof
o Kabir. Molti dei suoi discepoli credevano che fosse cos . Quando Lahiri incontr p
er la prima volta Mahavatar Babaji, il Grande Avatar pass le sue mani sulla testa
e la spina dorsale di Lahiri, ridestando in lui le memorie della sua incarnazio
ne precedente. Lahiri Mahasaya ricorda che nella sua vita precedente aveva medit
ato in una grotta in quella zona.
QUATTRO
Illuminazione e Liberazione Finale
Gli ultimi trentotto sutra analizzano il processo e l'esperienza della liberazio
ne della coscienza, lo scopo della pratica del Kriya Yoga.
Kriya Yogaÿ:
le tecniche e la pratica
UNO
Iniziazione alla Vita Superiore
L'iniziazione un nuovo inizio. Ogni volta che proviamo un risveglio di coscienza
che produce una maggiore comprensione e un'accresciuta capacit di agire, abbiamo
fatto un'esperienza d'iniziazione. Nelle tradizioni illuminate l'iniziazione co
nsiderato il momento della rinascita. Nd Vangelo di San Giovanni (3: 3) leggiamo
: "In verit ti dico, se un uomo non rinasce dall'alto, non pu vedere il regno di D
io". Con queste parole Ges proclam quanto siano necessari per l'uomo l'evoluzione
e il risveglio spirituale.
Finch uno legato ai sensi non pu comprendere le essenze pi sottili che si trovano i
n natura, e neppure la realt del proprio essere. Con l'evoluzione interiore, con
il risveglio delle energie assopite e dell'intuizione, si comincia a percepire c
hiaramente, senza errore, cos' la vita, cos' la verit assoluta sulla vita. Quando u
n'anima matura per l'esperienza, questo risveglio pu avvenire naturalmente e spon
taneamente. Pu avvenire anche durante la cerimonia d'iniziazione, quando il guru
imparte la sua shakti e la sua coscienza.
La vera iniziazione un battesimo spirituale. L'uomo, nato dagli elementi materia
li, si evolve spiritualmente quando in lui dominano le forze divine. Il regno de
i cieli, la realizzazione del S , dentro ciascuno di noi, anche se non ce ne accor
giamo finch in qualche misura non sperimentiamo un risveglio spirituale. Ô davvero
un momento fortunato quando un devoto ricercatore spirituale entra a far parte c
ome discepolo della tradizione illuminata a lui destinata.
Ô allora che egli s'impegna totalmente a condurre una vita di disciplina volontari
a, per realizzare la liberazione della coscienza.
Che Cosa Bisogna Fare
Per Essere Iniziati?
Chi cerca l'iniziazione deve avere la volont di rinunciare per sempre a tutto ci c
he non conforme alla ricerca spirituale. Dev'essere disposto a rinunciare a pens
ieri, azioni, sentimenti e relazioni che hanno le loro radici nella natura condi
zionata, rafforzata dagli impulsi dell'ego. Deve ascoltare con riverenza le istr
uzioni del suo guru e seguire i suoi consigli. Chi legato ai sensi, chi agitato
o egocentrico, non ancora pronto per l'istruzione spirituale. Questa persona anc
ora notevolmente identificata con i tre chakra inferiori. Quando il chakra del c
uore dominante, si diventa devoti e costanti sul sentiero. A questo punto si pro
nti ad intraprendere il sentiero del discepolato.
Non dobbiamo essere frenetici nella nostra ricerca di un guru o dell'iniziazione
. Con la grazia di Dio, quando saremo pronti a vivere la relazione guru-discepol
o, questa sboccer naturalmente. Una volta un ricercatore and a trovare un santo e
gli chiese: "Vi prego, guidatemi da un perfetto maestro". Il santo sorrise e ris
pose con dolcezza: "Sei tu un perfetto discepolo?". Quando saremo pronti a ricev
ere l'insegnamento interiore, Dio far in modo che le circostanze siano disposte i
n maniera tale da renderlo possibile.
Una volta che abbiamo stabilito il rapporto a noi destinato, sta a noi mostrarci
degni della nostra alta vocazione. Non dobbiamo discutere con il guru, n cercare
in alcun modo di ricevere istruzioni alle nostre condizioni. Sri Yukteswar comm
ent una volta: "Alcuni discepoli stanno cercando un guru fatto a loro immagine!".
Nel Vangelo di San Marco (10: 17-22) descritto un incontro molto interessante t
ra Ges e un giovane ricco, che era andato da lui per essere istruito. Il giovane
chiese: "Maestro buono, che cosa devo fare per avere la vita eterna?". Ges ricord
al ricercatore i comandamenti da osservare, e questi rispose che li aveva gi osse
rvati
scrupolosamente. Il verso ventuno dice: "Allora Ges , fissatolo, lo am e gli disse:
"Una cosa sola ti manca; va', vendi quello che hai e dallo ai poveri, e avrai u
n tesoro in cielo; poi vieni e seguimi")). Ci viene detto che il giovane "si rat
trist per quelle parole, e se ne and afflitto; poich aveva molti beni".
Il guru non ci chiede di diventare poveri o di esibire grandi prove di rinuncia,
un vero guru per sa come colpire direttamente al cuore delle necessit di un disce
polo e consigliarlo nella maniera pi appropriata. La morale della storia che il r
icercatore era pi attaccato ai suoi possessi che all'ideale di conoscere Dio. Mol
te persone ricche hanno successo nel sentiero spirituale. Non sono le nostre rel
azioni o i nostri possessi che impediscono il dischiudersi dell'anima, ma sono i
nostri attaccamenti alle relazioni e ai possessi. In questa linea di guru, tutt
i i maestri sono stati palesemente in grado di fare un uso responsabile delle co
se materiali. Mahavatar Babaji pu materializzare e smaterializzare le cose, e qui
ndi chiaramente un maestro dell'universo materiale. Lahiri Mahasaya occupava un
posto di responsabilit e lavorava per mantenere la sua famiglia e fare azioni car
itatevoli. Sri Yukteswar nacque in una famiglia abbastanza ricca e non fu costre
tto a lavorare sotto altri per guadagnare. Paramahansaji nacque in una famiglia
veramente benestante, anche secondo i criteri moderni. Alcuni dei miei fratelli
spirituali che hanno raggiunto i massimi livelli nella meditazione Kriya Yoga so
no molto ricchi. Il segreto consiste nel riuscire ad assumere un'attitudine di s
aggia amministrazione delle cose e del denaro.
Quando Babaji autorizz Lahiri Mahasaya a trasmettere gli insegnamenti sacri agli
altri, gli disse: "Prima di iniziare un uomo, chiedigli di offrirti sua moglie".
Quindi spieg che se un uomo offre al guru sua moglie, da quel momento in poi dev
e considerarla come sua compagna spirituale; e la tratter con il massimo rispetto
in tutte le circostanze. Se un discepolo offre al guru i suoi possessi, essi no
n appartengono pi a lui, ma a Dio. Il guru non ha bisogno dei beni del discepolo;
egli desidera soltanto che questi cambi la sua attitudine verso i possessi; egl
i vuole che comprenda che la realizzazione di Dio la prima cosa in ordine di pri
orit .
Nella tradizione Yoga, quando uno viene accettato per l'addestramento ed invitat
o a ricevere l'iniziazione, viene istruito in materia di filosofia, di comportam
ento e di metodi di meditazione. Il guru insegna il tipo di meditazione che riti
ene pi utile al nuovo discepolo. Potrebbe essere un semplice mantra, oppure un ma
ntra pi complesso, o delle tecniche che possano aiutarlo nella concentrazione e n
ella contemplazione. Qualunque cosa sia data dal guru data con la sua benedizion
e. La shakti del guru viene trasmessa al discepolo nel momento in cui viene data
l'iniziazione. Questo qualcosa che pochi capiscono; in effetti al momento dell'
iniziazione il guru spartisce la sua vita con il discepolo. Se il discepolo pron
to a ricevere, si sintonizza con la mente e la coscienza del guru e, tramite lui
, con l'intera linea di guru e con Dio.
Durante la semplice cerimonia dell'iniziazione, consuetudine che il nuovo discep
olo venga istruito a offrire e condividere degli oggetti rituali che hanno un si
gnificato simbolico. Nella cerimonia d'iniziazione al Kriya Yoga, si chiede di o
ffrire un frutto sull'altare per simboleggiare l'offerta dei frutti delle propri
e azioni a Dio. Si offre un fiore, per simboleggiare la propria devozione a Dio.
Si offre del denaro per simboleggiare l'offerta della ricchezza materiale a Dio
.
Pi di cento anni fa, quando Lahiri Mahasaya iniziava nuovi discepoli, chiedeva un
a piccola offerta in denaro. Queste offerte venivano poi mandate a Babaji - nell
'Himalaya - che le usava per scopi caritatevoli e per provvedere al benessere de
i ricercatori che avevano rinunciato a tutto.
Bisogna avvicinarsi al momento dell'iniziazione con la mente aperta e il cuore a
bbandonato. Non vi dev'essere inganno nella mente del ricercatore. Come potrebbe
fluire la grazia di Dio se il ricercatore non fosse completamente abbandonato e
totalmente rimesso a Lui? Quando Paramahansaji benediva un nuovo iniziato, dice
va: "Io ti do tutto. Tu devi essere aperto e pronto a ricerverlo". Poneva le sue
mani sulla testa dell'iniziato e divideva con lui la propria vitalit e realt . A v
olte chiedeva al discepolo di concentrarsi sull'occhio spirituale, e questi vede
va la luce interiore.
Dopo l'iniziazione, il discepolo deve prestare attenzione alle direttive e alle
regole spiegate dal suo guru, le quali si possono trovare anche nelle sacre scri
tture. Non si pu continuare a vivere
"la vecchia vita" e aspettarsi l'esperienza della trasformazione della coscienza
. L'iniziato che ha veramente compreso e sperimentato il processo dell'iniziazio
ne, continuer a vivere nel mondo per adempiere i suoi doveri e il suo destino, ma
non sar attaccato al mondo. L'iniziato ancorato in Dio e la sua coscienza si esp
ande sempre pi , fino a sperimentare la totalit dell'Essere.
La pratica regolare della meditazione, secondo le prescrizioni del proprio guru,
porter all'esperienza cosciente del silenzio profondo dell'anima. A suo tempo, l
a consapevolezza del silenzio profondo si espander per includere l'intero campo d
ell'Essere Silente, che l'immutabile realt interiore della Coscienza. La via che
conduce alla vita eterna aperta per il sincero iniziato pronto ad abbandonarsi c
ompletamente al processo di trasformazione.
Chi ha imparato a morire coscientemente all'esterno, non conoscer mai la morte co
me quelli che sono prigionieri della coscienza condizionata. Il kriya yogi reali
zzato trascende tutte le dualit e ottiene sicuramente la liberazione finale.
DUE
Tecniche e Metodi di Meditazione
Siccome nel Kriya Yoga vi sono diverse linee di guru, le tecniche e i metodi di
meditazione vengono insegnati a seconda di come un guru li ha ricevuti dal propr
io guru. Sono state fatte delle modifiche nelle procedure dell'iniziazione, ma l
e tecniche e i processi basilari sono sempre gli stessi.
Babaji ha molti discepoli, e tra questi molti guru che hanno a loro volta i prop
ri discepoli. Lahiri Mahasaya ebbe molti discepoli che autorizz a dare l'iniziazi
one. I discepoli di Si Yukteswar rappresentano un altro canale di trasmissione.
La mia linea di guru risale a Babaji attraverso Paramahansa Yogananda.
Quando Paramahansaji mi inizi , egli stabil che dapprima imparassi a meditare usand
o il mantra hong-sau. Poi mi fu insegnato a osservare la luce interiore nell'occ
hio spirituale e ad ascoltare il suono interiore. Dopo alcuni mesi il mio guru m
i inizi nella pratica del pranayama del Kriya Yoga. In quell'occasione mi fu inse
gnata una tecnica preliminare per il risveglio di kundalini, chiamata mahamudra;
e anche una tecnica che egli chiam jyoti mudra, un esercizio che si pratica per
vedere la luce interiore (jyoti). In seguito fui iniziato nella seconda fase, qu
ella di ascendere attraverso i chakra. A tempo debito mi furono insegnati altri
metodi pi avanzati. Tutte queste tecniche si possono apprendere come si deve solo
da un insegnante qualificato o, meglio ancora, dal proprio guru. Poich
le tecniche del Kriya Yoga si trasmettono da guru a discepolo, non posso spiegar
le completamente in questo testo. Se si mantiene la tradizione yogica dell'istru
zione orale, pi probabile mantenere anche la purezza della trasmissione. Comunque
, considerato che questo materiale sar usato da molti lettori che sono gi stati in
iziati, condivider con voi dei suggerimenti per trarre il massimo beneficio dall'
uso delle tecniche.
TRE
Indicazioni per gli Iniziati
al Kriya Yoga
Il sentiero del Kriya Yoga riservato a quei devoti totalmente dediti all'ideale
dell'Autorealizzazione. Ed auspicabile che con la stessa dedizione uno debba seg
uire le istruzioni che possano aiutarlo a conseguire un rapido sviluppo e realiz
zare il proprio destino.
Poich l'iniziato uno che stato invitato a esplorare la natura interiore della vit
a, il discepolo deve capire chiaramente la necessit di una certa segretezza rigua
rdo le sue pratiche personali. Nessuno pu intraprendere gli studi esoterici finch
non pronto, fin quando non si preparato. Chi ha un'attitudine superficiale o chi
prende le sue responsabilit con leggerezza non avr successo sul sentiero spiritua
le. Ci che viene condiviso pubblicamente dal guru pu , naturalmente, essere condivi
so con gli altri, se questi sono aperti all'insegnamento. Ci che il guru ha dato
in privato, deve rimanere una cosa privata, perch le istruzioni che il guru d al d
iscepolo sono soltanto per il suo uso personale. Discutere di argomenti personal
i, soprattutto di natura spirituale, con quelli che non possono comprenderli vuo
l dire incoraggiare una conversazione inutile; che tra l'altro indebolisce la pr
opria determinazione, perch l'energia viene fatta defluire dal sistema.
Un discepolo non pu insegnare ad altri con successo finch lui stesso non si sia st
abilito sufficientemente nella realizzazione interiore. Nella tradizione Yoga mo
lto importante che gli insegnamenti siano trasmessi nella loro purezza, e con il
potere che proviene da Dio attraverso la linea di guru. Altrimenti ci che uno in
segna sar privo di significato, e non servir come dovrebbe lo studente che riceve
l'insegnamento.
La Devozione a Dio e ai Guru Essenziale
L'amore per Dio e la linea di guru apre la coscienza del discepolo all'afflusso
della grazia. Quando vi amore e devozione, vi sar dedizione e sincera partecipazi
one nelle procedure del Kriya Yoga. Quando siamo devoti a Dio e ai guru, diventi
amo pi coscienti di Lui. Noi diventiamo sempre ci che contempliamo; perci quando pe
nsiamo a Dio e amiamo Lui e i Suoi rappresentanti, proviamo un risveglio dell'an
ima, e tutte le virt sbocciano e si manifestano in noi. Dove vi amore e devozione
, vi rispetto. Dove vi rispetto, vi sar ubbidienza. Ges disse (Giovanni 8: 31): "S
e rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli". Questa la chi
ave che apre al discepolo la porta del successo.
Una volta Paramahansaji mi disse: "Quando sei inquieto e non sei in sintonia con
me, nella tua radio mentale si creano dei disturbi elettrostatici che interferi
scono con i miei sforzi di aiutarti" Con queste parole egli stava spiegando un p
unto che poco compreso dati ricercatori sul sentiero. Alcune persone non compren
dono l'utilit di un'intima relazione amorevole tra guru e discepolo. Esse potrebb
ero pensare che un discepolo pieno di devozione dipende troppo dal guru, oppure
permette che il guru si frapponga tra lui e Dio. Nella vera relazione guru-disce
polo, il guru accetter l'amore e la devozione del discepolo per poi rivolgerli a
Dio. Inoltre egli dester e istruir gradualmente il discepolo affinch questi non sia
pi dipendente dalla forma fisica del guru.
Dio pu essere adorato in qualsiasi forma, come pure nel Suo aspetto senza forma.
Quando non si in grado di comprendere chiaramente l'aspetto senza forma della Co
scienza, si pu usare qualsiasi forma come punto di contatto, come centro e oggett
o di devozione. Dio la sola Realt ; le stesse forme di Dio che gli uomini adorano
sono espressioni di Dio. A tempo debito, uno
trascender la forma che adora e realizzer la Pura Coscienza. Un santo spieg : "Quand
o trascendo la mente realizzo l'Assoluto; quando torno a identificarmi con la me
nte e i sensi, adoro Dio nella forma. Io non vedo contraddizione in questo".
Non bisognerebbe mostrare pubblicamente la propria devozione a Dio. Sarebbe megl
io che la devozione rimanesse un processo interiore. Molti pensano che sia utile
avere in casa, o dovunque sia conveniente, un luogo appartato dove sedere per l
o studio sacro e la meditazione. Vi si possono tenere le foto dei guru e dei san
ti; e anche gli oggetti per il proprio rituale personale, come candele, fiori, i
ncenso, rosari per la preghiera, e la coperta sulla quale meditare. Sar un luogo
speciale in cui ritirarsi per comunicare con Dio. Le memorie delle realizzazioni
avute in precedenza in quel posto rafforzeranno la determinazione del meditante
d'immergersi ancora pi profondamente nell'oceano della supercoscienza.
La cosa importante praticare la presenza di Dio, sempre, e rimanere in sintonia
con la linea dei guru. Gradualmente l'ego verr dissolto e si avranno spontaneamen
te delle realizzazioni superiori. Imparate a vedere Dio che si manifesta in ogni
parte della natura e in ogni attivit e relazione. Ricordate che le cose che si p
ercepiscono con i sensi sono soltanto coscienza limitata in una forma.
Guardate il Mondo come un Gioco della Coscienza
Il mondo solo Coscienza che ci appare come tale. Quando in virt della pratica reg
olare della meditazione si risveglia l'intuizione, uno pu andare in giro per il m
ondo e guardare senza commettere errori di percezione. Quando meditiamo ritiriam
o l'attenzione dal regno esterno, per fare l'esperienza della Pura Coscienza. Do
po la meditazione possiamo esercitarci a vedere il mondo come coscienza, modific
ata dai guna. In questo modo possiamo vincere il mondo. In questo modo possibile
essere liberi mentre si ancora incarnati, proprio come lo sono i maestri di Yog
a. Imparate a vedere il bene che vi sta davanti.
Nella Lettera di San Paolo ai Filippesi (4: 8) leggiamo: "In conclusione, fratel
li, tutto quello che vero, nobile, giusto, puro,
amabile, onorato, quello che virt e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vos
tri pensieri
Inoltre sar utile che il ricercatore legga i testi sacri e abbia una certa conosc
enza basilare di fisica e altre scienze. In tal modo sar bene informato sulle ope
razioni e le leggi della natura. Non bisogna aspettarsi che tutto ci sia rivelat
o da dentro; saggi, scienziati e ricercatori di tanti tipi hanno gi fatto importa
nti scoperte che l'aspirante spirituale pu utilizzare a proprio vantaggio. Usate
le intuizioni e le scoperte degli altri perch vi aiutino a svegliarvi e farvi met
tere all'opera pi rapidamente.
L'iniziato dev'essere responsabile della sua attitudine mentale, dei suoi pensie
ri, dei suoi sentimenti e del suo comportamento. Egli deve avere la volont di cre
scere e maturare, se desidera prendere il posto che gli spetta nel piano di Dio.
Non vi pu essere un programma di disciplina pi importante che studiare e mettere i
n pratica i principi esposti negli Yoga Sutra di Patanjali. Bisogna prestare una
speciale attenzione alle proibizioni e alle osservanze (yama e niyama) sottolin
eate nella seconda parte di quest'opera (kriya Yoga, Via di Disciplina e Purific
azione). Una volta che uno ha messo in pratica queste istruzioni, la purezza int
eriore e la salute mentale sono assicurate. Ricordate che l'attenzione rivolta a
lle discipline esterne non pu portare all'illuminazione tuttavia quest'attenzione
pu spianare la strada all'esperienza dell'illuminazione. Quando uno pienamente i
lluminato, il suo comportamento diventa naturale e spontaneo.
Fare il proprio Dovere ed Essere Responsabile
Una cosa essenziale che il discepolo stabilisca delle priorit , affinch possa regol
are la sua vita e fare saggio uso delle sue forze e capacit . Quanto tempo ed ener
gia dobbiamo dedicare al mantenimento del corpo e del nostro ambiente personale?
Quanto tempo ed energia dobbiamo dedicare alle relazioni familiari e agli impeg
ni sociali? Quanto tempo ed energia dobbiamo dedicare ad aiutare gli altri? Quan
to tempo ed energia dobbiamo dedicare ai nostri studi e alle nostre pratiche spi
rituali? Analizzando attentamente
tutte queste cose uno sar pi capace di fare ordine nella propria vita ed essere pi
enamente responsabile, mentre progredisce con costanza sul sentiero spirituale.
Per molti ricercatori, le relazioni familiari e i doveri sociali costituiscono u
na parte necessaria del processo globale della vita. Se si comprendono chiaramen
te, queste relazioni e questi doveri non sono un ostacolo alla pratica del Kriya
Yoga e all'Autorealizzazione. Ô naturale che uomini e donne interagiscano; natura
le sposarsi; naturale avere bambini; naturale lavorare per provvedere ai propri
bisogni e al proprio benessere, ed naturale partecipare al miglioramento della v
ita sociale. Solamente conducendo una vita naturale, una vita responsabile, poss
ibile trovare le soluzioni ai problemi personali, esaurire il karma e mettere in
pratica le nostre capacit spirituali.
L'ideale, in ogni relazione, vedere la natura divina che la realt interiore di og
ni persona. Quando serviamo la realt interiore degli altri, quando ci rapportiamo
ad essa, siamo certi di stare facendo sempre la cosa giusta e appropriata. Mogl
i e mariti si devono amare e servire reciprocamente. I bambini devono essere edu
cati affinch prendano il loro posto nel mondo e adempiano correttamente le loro r
esponsabilit . L'educazione dei bambini dovrebbe comprendere lo studio delle sacre
scritture e la meditazione, e porre enfasi sul servizio agli altri e al mondo.
Chi si dedicato al sentiero spirituale s'accorge sempre pi che la sua una vita di
servizio. Consapevole della sua unione con Dio, sapendo che Dio la sola realt , s
apendo che non ha bisogno di nulla per se stesso (perch gi possiede tutto), un dev
oto abbandonato a Dio un canale aperto attraverso cui la grazia fluisce nella co
scienza del pianeta.
Un consiglio generale per vivere bene quello di condurre un'esistenza elevata, u
n'esistenza samica. Questo significa che uno deve coltivare coscientemente pensi
eri e sentimenti armoniosi e costruttivi; che deve coltivare l'amicizia e la com
pagnia di persone spiritualmente sveglie e positive. Significa che il proprio am
biente circostante deve riflettere ordine, armonia e pulizia; che bisogna parlar
e con gentilezza agli altri e degli altri, ed evitare le critiche. Significa che
il cibo dev'essere scelto per la sua purezza e il suo valore nutritivo. Signifi
ca che la propria vocazione dev'essere degna
di s e che il lavoro dev'essere costruttivo. L'ideale pensare in termini di soddi
sfare i bisogni reali allo scopo di aiutare il processo evolutivo. L'evoluzione
spinge il mondo in direzione del risveglio, della crescita e della maturit . Dunqu
e, tutto ci che fa chi cammina sul sentiero spirituale deve tendere verso quella
direzione. In tal modo egli pu esser certo di stare facendo la volont di Dio.
Ogni persona nata nel mondo ha certi doveri che non possono essere trascurati. A
bbiamo il dovere di mantenere il corpo e l'ambiente. Abbiamo il dovere di assist
ere quelli che ci sono stati affidati, per i quali siamo responsabili. Abbiamo i
l dovere di aiutare tutta l'umanit e il pianeta stesso. Abbiamo dei doveri verso
i genitori, gli insegnanti e tutti coloro che hanno reso possibile la nostra att
uale conoscenza e le nostre attuali opportunit . Abbiamo il dovere di ricavare il
massimo dal momento presente, e seguire i principi etici e morali. Abbiamo il do
vere di diventare autorealizzati. Nessuna persona che ha a che fare con i reami
materiali (tutti i reami da questa parte del Campo Trascendentale) pu evitare i p
ropri doveri. Quando Ci occupiamo dei nostri doveri con la giusta attitudine, il
nostro coinvolgimento diventa pratica spirituale.
Ogni giorno noi dobbiamo meditare e vivere nella supercoscienza. Ogni giorno dob
biamo stare attenti a tutto ci che ci aiuter a vivere in armonia con la corrente e
volutiva, la via della giustizia. Dobbiamo rimanere sempre in sintonia con Dio,
i guru e i santi; e dopo aver fatto tutto, dobbiamo abbandonarci completamente a
lla grazia di Dio. La stessa liberazione finale della coscienza non dovuta allo
sforzo personale: la grazia che spazza via le ombre dalla mente e concede la lib
ert .
Possano la Grazia di Dio e le Benedizioni dei Santi
continuare a svegliarci, sostenerci, guidarci e nutrirci
mentre percorriamo risoluti il Sentiero della Luce.
Possiamo rimanere Fedeli e Devoti alla Verit
mentre ci adoperiamo per la nostra
Salvezza Personale e condividiamo
l'Amore di Dio con l'Umanit
e il nostro mondo che
si sta risvegliando.
OM PACE AMEN
Glossario
I termini e le parole sanscrite che seguono sono comunemente usati nei testi yog
ici e filosofici indiani. Una migliore comprensione del loro significato ci aiut
er a trarre maggiore ispirazione dalle sacre scritture dell'India. Altri nomi e t
ermini sanscriti non compresi in questo glossario si trovano gi spiegati, ove ric
orrono, nel libro.