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Secondo l'indagine promossa dall'AIC, svoltasi a livello nazionale, oltre il 50% degli studi
chiropratici, si avvale dunque del lavoro e delle competenze delle diverse figure professionali
legate alle disfunzioni dell'apparato muscolo scheletrico, con ripercussioni positive sulla diagnosi
del problema e sul buon esito del decorso dei disturbi dei pazienti. Uno dei valori aggiunti della
chiropratica, è proprio quello di minimizzare l'utilizzo dei farmaci, e di accompagnare il paziente
verso una terapia personalizzata che faccia leva su una diagnosi il più completa possibile.
Come funziona la prima visita dal dottore chiropratico?
"Nella chiropratica è fondamentale considerare l’organismo nel suo complesso, non il sintomo
isolato – spiega John Williams, presidente dell'Associazione Italiana Chiropratici - Per questo
motivo, la prima cosa che il chiropratico fa di fronte a un nuovo paziente è un’anamnesi molto
dettagliata, annotando i problemi fisici lamentati in passato, i traumi e gli eventuali interventi
chirurgici, e cercando di capire quando è iniziato il problema specifico che ha spinto il soggetto a
farsi visitare".
Nelle prime visite vengono analizzati aspetti dello stile di vita del paziente e le abitudini, come
l’attività fisica, la sua postura (considerata come un’espressione della funzione globale del soggetto
e non come qualcosa di statico, definito una volta per tutte), la sua deambulazione e altri
movimenti, senza trascurare qualche semplice esame ortopedico e neurologico.
"In sintesi, - continua John Williams - si raccolgono tutte le informazioni su tutti i possibili fattori
fisici e psicologici che possono aver determinato il suo attuale stato di salute, pensando sempre
all’organismo come a un tutt’uno: se per esempio ho di fronte un soggetto che soffre di cervicale, è
possibile che abbia problemi anche in altre parti della colonna vertebrale. Con la diagnosi inizia un
percorso terapeutico, che prevede sia la manipolazione da parte del chiropratico, sia un
programma di modificazione degli stili di vita scorretti".
Qual è il disturbo per il quale il paziente si rivolge al chiropratico? Quali sono le abitudini
alimentari? A quali altre cure si sono sinora sottoposti? Aspetti come il lavoro svolto dal paziente,
le eventuali patologie presenti nella sua cerchia familiare, sono fondamentali per acquisire le
informazioni necessarie a determinare la natura del disturbo e per impostare al meglio la terapia.
In base alla propria valutazione clinica, il Doctor of Chiropratic (D.C.) eseguirà l’esame obiettivo,
che sarà corredato da radiografie, esami di laboratorio e altre procedure diagnostiche, richieste in
collaborazione con il medico di famiglia. Inoltre, il chiropratico eseguirà un’attenta analisi della
colonna vertebrale per individuare eventuali anomalie strutturali e funzionali che possano
influenzare o causare i problemi lamentati dai pazienti. Elementi di enorme importanza per
definire il quadro clinico generale. Una volta identificate le concause del disturbo, il chiropratico
imposterà un iter terapeutico.
Cosa fa il chiropratico?
A cura di:
Presscom
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