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migliaia di ruscelli, gli alberi erano ricchi d’ogni genere di frutta e gli
felici.
Allah aveva detto agli uomini: “Questo bel giardino è vostro e vostri
sono i suoi frutti. Dovete però agire sempre con giustizia, altrimenti
lascerò cadere un granello di sabbia sulla terra per ogni vostra azione
fece cadere sulla terra un granello di sabbia così minuscolo che nessuno
se ne accorse.
Ben presto i due litiganti vennero alle mani; allora gli uomini si
Così iniziarono a combattere gli uni contro gli altri, tribù contro tribù,
allora le tribù vagarono tra le dune, vivendo in tende, aiutate solo dai
Anzi, perché non dimenticassero Allah volle che ogni tanto si presentasse
ai loro occhi l’immagine delle piante e delle acque scomparse. Per questo
chi cammina nel deserto, vede talvolta cose che non ci sono ma, quando
Solo dove gli uomini hanno osservato le leggi di Allah ci sono ancora
fermano per trovare acqua, cibo, riposo ricordando le parole di Allah: “Non
fuscello, dieci volte più grosso di lei. Il cammello restò un bel pezzo a
fosse, un carico dieci volte più grosso di te. lo invece non porto che un
del suo paese, un giorno andò raccogliere legna nel bosco con le sue
soldi. Quando fu l’ora di fare ritorno a casa, lo prese e si accorse che era
suo intento, ma lei a tutti costi volle portarlo con sé. Rimase sempre più
A questo punto dal mortaio uscì un diavolo che le disse di volerla sposare
si accorse che non Haina non era tornata, partì alla sua ricerca, ma nel
bosco non c’era alcuna traccia di lei. Camminò in tutte le direzioni finché
arrivò alle montagne dei sette colori e chiese alla prima montagna se
avesse per caso visto la sua ragazza, ma questa gli rispose di no. Poi
chiese alla seconda e poi alla terza e così via, ma ne’ la montagna gialla,
ne’ quella arancione, ne’ quella rossa, ne’ quelle di altri colori avevano
notizie da dargli. Fu la montagna marrone ad informarlo che la sua
ragazza era stata portata a casa del diavolo, nella montagna nera.
mucca, si travestì per non farsi riconoscere e salì sulla montagna nera.
Vide la ragazza stava che pettinando i capelli del diavolo. Di nuovo fece
sale e un ago; infatti il diavolo non sopportava il sale e con l’ago avrebbe
potuto ucciderlo. Il giovane tornò alla montagna nera e vide il diavolo che
si era addormentato, allora gli buttò il sale negli occhi, prese Haina e
fuggì. Quando il diavolo si svegliò, sentì i suoi occhi bruciare urlò dal
dolore, poi si rese conto che la ragazza non c’era più e corse come un
mise ancora una volta il diavolo in difficoltà. Quando ebbe finito il sale,
vergine ogni notte: avrebbe passato la notte con lei e la mattina seguente
musulmane e la causa della loro liberazione dalle mani del re e dalle tue".
Shahrazàd, per non essere messa a morte dal vendicativo re, per
mille e una notte, tiene desta la curiosità del sovrano con i suoi racconti
straordinari, ora incatenati l'uno all'altro come anelli di una collana, ora
una fanciulla.
dei balletti.
donna attiva, abile, astuta, artefice della propria salvezza e di quella delle
succedendo.
L'uomo e il leone raccontarono la loro versione dei fatti. Molti
aveva supplicato di aprire la capanna per poter uscire. Così aveva fatto,
Il lupo, animale molto saggio e intelligente, disse che non gli erano chiari
Allora l'uomo tornò alla capanna, aprì la porta e il leone vi entrò; il lupo
dissero che era chiusa ermeticamente: l'uomo allora chiuse la porta con il
soffrire.
Il terribile guerriero.
lepre, appena tornata, vide una striscia sul terreno e poiché non capiva
chi potesse averla lasciata chiese a voce alta chi ci fosse a casa sua. Il
tremando dalla paura, scappò via dalla tana, lamentandosi tra sé: “Che
cosa può fare una come me, contro uno che dice di essere un terribile
un grande piacere? – Di’ pure, amica lepre. – Vieni a casa mia e cerca di
arrivati all’ingresso della tana, gridò forte: – Chi c’è nella casa della lepre?
si tirò indietro più svelto che poté e disse alla lepre: – Io non posso fare
che mai, andò in cerca del leopardo e lo pregò di andare a parlare con
ma, quando fu arrivato davanti alla tana ed ebbe udito la risposta del
bruco nascosto, disse piuttosto avvilito: – Se costui scaccia il rinoceronte
che aveva paura. Allora la lepre andò in cerca del rinoceronte: – Nella mia
casa c’è un guerriero feroce; perché non vieni a parlargli, tu che sei tanto
forte? Il rinoceronte, che era piuttosto vanitoso, andò subito alla tana
della lepre e gridò, più forte che poté: – Chi sei tu, che occupi la casa della
lepre, con un tono di voce molto basso: – Ha detto che può schiacciarmi al
suolo? Allora sarà meglio che me ne vada! La lepre, più avvilita che mai,
ballare sul tuo corpo. L’elefante guardò la lepre dall’alto della sua
qualcuno balli sul mio corpo, anche se si tratta del più valoroso guerriero
chi è mai questo guerriero? – Dice di essere il figlio del capo guerriero del
tana e chiamò forte: – Chi c’è dentro la casa della mia amica lepre?
disse con la solita voce spavalda: – Ci sono io, il più valoroso dei guerrieri,
diresse verso l’angolo dal quale proveniva quella terribile voce, e intento
pochino, ma poi pensando alla paura che avevano provato gli animali
Grazie, amico ranocchio; tu sei stato l’unico fra tutti gli animali della
foresta che ha osato sfidare il pericolo per me, sei stato avveduto e
fargli del male. Del resto, il ranocchio lo aveva preso sotto la sua
protezione.
Un cacciatore aveva sposato una donna che non poteva avere figli,
decise allora di sposarne una seconda che gli diede due gemelli. Purtroppo
la donna morì e la prima moglie, molto invidiosa dei due bambini cercava
caccia con due pernici, la moglie disse che non erano sufficienti per
bosco. L’uomo insieme ai figli, lasciò anche una mucca e raccomandò loro
I due fratelli si nutrirono con il latte della mucca, crescendo così sani e
piccoli per poterli far bagnare e per ringraziarli avrebbe dato loro
un po’ di grasso e lo spalmò intorno alle narici della mucca. Quando i due
fece avanti un leone e pretese la sua parte. I due fratelli gli lanciarono la
disse il leone “il più forte mi getterà il perdente”. I due lottarono a lungo,
infilò nella pelle della mucca e li abbandono lungo la strada che portava al
mercato.
Passò un cammello, sentì gridare i due fratelli e chiese loro che li avesse
chiusi lì dentro. “Il leone“ risposero i due fratelli. “Il leone è troppo forte,
aiutarli. Cosi pure un asino. Solo un riccio che cavalcava una gallina non
vuota chiese a tutti gli animali chi fosse stato a liberarli. Tutti negarono,
tranne il riccio che con orgoglio ammise di averlo fatto. Il leone lo sfidò.
battaglia. Anche il riccio riunì tutti i piccoli insetti che pungono: api,
rientrare nel suo covo. Il riccio lo inseguì, prese una piuma della gallina