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• Diversi approci allo studio di lingua

• Definizione di alcuni concetti base e alcune teorie linguistiche

• Esaminazione di alcuni casi di applicazione di politiche linguistiche

• Discussione

Che cos’e’ una lingua?

• Un sistema arbitrario di suoni e simboli usato per comunicare

• uno degli elementi piu’ rappresentativi e caratteristici di una cultura. (insieme all’etnia, religione, etc.): ci
rende parte del gruppo (identita’ individuale) e ci distingue da altri gruppi (identita’ collettiva)

• La definizione di lingua e’ anche una costruzione sociale soggetta a dinamiche storiche, politiche, economiche

• La lingua e’ fluida: nasce, muore, si trasforma

• Linguistica = studio della lingua

• L. generale o teorica (come funziona la lingua): fonologia/fonetica (suoni); morfologia (forme, affissi); sintassi
(strutture, grammatica); semantica (significati, etimologia); pragmatica (uso ed effetti)

• Sociolinguistica (lingua in relazione a variabili sociali)

• Psicolinguistica (aspetti cognitivi)

• Applicata (orientata ad apprendimento, educazione, traduzione etc.)

• Computazionale (orientata ad applicazioni informatiche)

• Storica Filologica/letteraria, etc


• Aree di interesse per la geografia
• L’approcio antropologico / etno-linguistico o geolinguistico studia la distribuzione spaziale delle varietà
linguistiche in relazione ai diversi gruppi etnici. Produce atlanti linguistici, isoglosse e misura la ‘vitalita’’ delle
lingue.
• L’approcio socio-linguistico si occupa dell’uso sociale della lingua cioe’ della distribuzione di lingue in
rapporto a variabli sociali (genere, educazione, mobilita’, religione) e di aspetti interculturali-pragmatici.
Evidenzia scelte lessicali /vocabolario, sintattiche/fonetiche (Colloquialismi, varianti lessicali regionali, legate
al genere, eta’, ideologia)
• L’approcio politico-ideologico: si occupa di regolare l’uso della lingua su basi ideologiche nella vita politica ad
es. Quali lingue scegliere nelle politiche educative, nell’amministrazione,quali ‘minoranze’ vengono
riconosciute? Bisogna ‘salvare’ o lasciar ‘morire le lingue? Chi ne ha diritto/obbligo? Contribuisce alla
creazione di gerarchie linguistiche (lingue ufficiali, lingue di minoranza, etc)
APPROCI COGNITIVI – L’IPOTESI DI SAPIR WHORF (WHORFIANESIMO)
• Pensiamo in una lingua?
• Non capisco il concetto se non ho una parola per descriverlo?
• Genera grammaticale= genere semantico?
• Chiave deterministica  relativista : Le strutture linguistiche determinano  condizionano  influenzano 
rispecchiano strutture mentali e la visione del mondo
• Hopi e il concetto del tempo
• Neve
• Il nome dei colori
Gli Hopi (chiamati anche Moki, o Moqui), sono una popolazione indigena amerinda che vive nel Sud-Ovest
degli USA
la riserva degli Hopi si trova in Arizona, all'interno della grande nazione Navajo.
• Nel mondo attualmente esistono 7105 lingue diverse (secondo l’organizzazione Ethnologue -
http://www.ethnologue.com)
Quali considerazioni possiamo fare per le diverse aree geografiche?
• 389 lingue (cioe’ il 6% del numero totale) sono parlate da almeno 1 milione di persone (come prima o
seconda lingua).
• Il numero di persone che parla questo 6% di lingue rappresenta il 94% della popolazione mondiale
• Per contro il restante 94% del numero di lingue esistenti e’ parlato da un numero di persone che costituisce il
6% della popolazione mondiale
• Distribuzione lingue per vitalita’ (1=internazionale 9 quasi estinto)
• La diversità linguistica a livello mondiale sta subendo una rapida contrazione. Si stima che il 20-50% non
vengano più apprese in età infantile e siano da considerarsi effettivamente lingue morte.
• La previsione e’ che nel 2100 sopravviveranno non più di 600 delle lingue attualmente utilizzate nel mondo.
Internet aiuta od ostacola la diversita’ linguistica?
L’inglese rimane la lingua dominante ma altre lingue stanno crescendo ad un tasso superioreVarietà fonetica
Rotokas 11 fonemi A E G I K O P R S T U V
Xóõ! (112 fonemi)
Il Rotokas è una lingua parlata da circa 4000 persone nella provincia di Bougainville, un'isola ad Est
della Nuova Guinea, parte della Papua Nuova Guinea. Il Rotokas presenta almeno tre dialetti: il Rotokas
Centrale, l'Aita Rotokas, e il Pipipaia.
• La lingua !xóõ è una lingua parlata nell'Africa sudoccidentale (Botswana e Namibia), appartenente
alla famigliadelle lingue khoisan. La lingua è conosciuta anche come Ng|amani o Tsasi.[1]
• La lingua !xóõ appartiene al gruppo delle lingue tuu, il ramo meridionale delle lingue khoisan; con circa 4.200
parlanti (anno 2002), è l'unica vitale dell'intero gruppo dal momento che tutte le altre lingue sono estinte o in
via di sparizione
• La classificazione delle lingue e la loro distribuzione geografica e sociale secondo la linguistica comparativa
• Definizione di lingua secondo affinità o differenziazione di caratteristiche fonetiche, morfologiche/e
sintattiche e filologiche/storiche
• La classificazione delle lingue e la loro distribuzione geografica e sociale secondo la linguistica comparativa
• Definizione di lingua secondo affinità o differenziazione di caratteristiche fonetiche, morfologiche/e
sintattiche e filologiche/storiche
• La teoria del Proto Indo Europeo
• Il PIE sarebbe stato parlato circa 6000 anni fa da popolazioni originarie delle steppe della Russia meridionale
(spesso identificate con la cultura transpontica del Kurgan) che emigrando avrebbero portato con se’ la lingua
originale.
• Attraverso mutamenti sistematici (legge di Grimm) il PIE si sarebbe differenziato sempre più, dando origine a
ceppi distinti (proto-germanico, proto-italico, proto-slavo, ecc.).
• A loro volta da questi ceppi si sarebbero create le lingue genitrici delle lingue moderne - ad esempio, il latino
(ceppo italico) ha dato origine alle lingue romanze: l’italiano, lo spagnolo, il francese, il portoghese, il rumeno,
il catalano, il sardo ed il provenzale, il proto-germanico si è evoluto in tedesco, olandese, danese, ecc.
LINGUISTICA DEL CONTATTO
Come le lingue si muovono e cambiano
 Migrazioni forzate e volontarie
 Scambi commerciali
 Diffusione culturale
 Diffusione religiosa
 Guerre/conquiste
 Schiavitu’/colonialismo
LINGUISTICA DEL CONTATTO
Come interagiscono 2 o + lingue che entrano in contatto?
Diversi risultati a seconda della durata/intensita’ dello scambio tra gruppi e della natura delle loro relazioni
sociali economiche, politiche e del grado di affinita’ delle lingue parlate dai gruppi.
• egemonia linguistica e possibile segregazione ed estinzione della lingua piu’ ‘debole’ (dialetti nativi
americani)
• Co-esistenza separata : Bilinguismo sociale. Diglossia: le lingue si differenziano funzionalmente (es.
Formale/informale)
• Avvengono influenze e cambiamenti: Scambi lessicali (adozione prestito di vocabolario) e/o strutturali
(influenza su morfologia e sintassi)
• si crea una nuova lingua (pidgin, creolo)
• LINGUISTICA DEL CONTATTO
• 1) egemonia linguistica e possibile segregazione/estinzione della lingua più ‘debole’ (250 lingue aborigene
australiane censite nel 1778 e 60 nel 2005)
• LINGUISTICA DEL CONTATTO
• 2) Co-esistenza separata : Bi-tri-pluri-linguismo sociale. Di-tri-glossia: le lingue si differenziano
funzionalmente (es. Formale/informale)
• Quale futuro per l’inglese?

Il numero di coloro che parlano l’inglese come lingua straniera (1 miliardo) supera di gran lunga quello degli
individui per i quali è la lingua madre.
• Sta succedendo quello che e’ successo al latino con le lingue romanze?
Chinglish,Franglais,Hinglish,Konglish,Singlish,Spanglish,ecc.
• LINGUISTICA DEL CONTATTO
• 3) si crea una nuova lingua (lingua franca, pidgin, creolo)
• La lingua franca è lo strumento veicolare usato per la comunicazione da due o più gruppi di parlanti che
entrano in contatto, spesso per commercio, e che non conoscono la lingua dell’altro. Può essere una terza
lingua conosciuta da entrambi (come è avvenuto, in diverse epoche storiche con il latino, il greco, l’arabo, il
francese e l’inglese) o una lingua semplificata che usa elementi delle lingue madri dei parlanti (pidgin)
• russonorsk usato scambi tra russi e norvegesi nel XIX secolo
• chinook basato sulla lingua dei popoli nativi dell’area che vennero in contatto con coloni inglesi e francesi.
• fanagalo sviuppato nelle miniere di minerali e diamanti del Sudafrica, Namibia e della Repubblica
Democratica del Congo che usa elementi delle lingue zulu, dell’afrikaans, ed dell’inglese.
• LINGUE FRANCHE
• Le Lingue franche sono un linguaggio semplificato spesso usato per commercio da popoli che parlano lingue
diverse. E’ una lingua comune che usa elementi di altre. Tipici esempi sono il pidgin e il creolo
• Il creolo e’ un pidgin con strutture grammaticali che sono state codificate ed e’ parlata come lingua madre da
una generazione
Il pidgin english si è sviluppato in seguito ai processi di colonizzazione e immigrazione dalla mescolanza tra la
lingua ufficiale (l'inglese) e le lingue indigene pre-esistenti.I piu’ importanti sono il creolo caribico e il tok pisin
della Papua Nuova Guinea di cui e’ la lingua ufficale il Bislam in Vanuatu, Hawaiian Pidgin, Haitian Patois, e i
creoli dell’ Africa derivati dal commercio di schiavi.
Il pidgin english si è sviluppato in seguito ai processi di colonizzazione e immigrazione dalla mescolanza tra la
lingua ufficiale (l'inglese) e le lingue indigene pre-esistenti.I piu’ importanti sono il creolo caribico e il tok pisin
della Papua Nuova Guinea di cui e’ la lingua ufficale il Bislam in Vanuatu, Hawaiian Pidgin, Haitian Patois, e i
creoli dell’ Africa derivati dal commercio di schiavi.
Sebbene molti di questi idiomi siano caduti in disuso, si stima che attualmente esistano circa 350 pidgin e
lingue creole parlate da 100 milioni di persone. Alcune di queste lingue creole sono addirittura diventate
lingue ufficiali di alcuni Stati, ad esempio:
papiamento (una miscela di portoghese e spagnolo) ad Aruba, Bonaire e Curaçao;
bislama a Vanuatu;
Tok Pisin (corruzione fonetica di Talk Pidgin) in Papua Nuova Guinea.
Ancora più rilevante è l’importanza acquisita dal creolo haitiano e dallo Swahili
Lo Swahili e’ un pidgin creato a partire da una serie di dialetti bantu con rilevanti aggiunte terminologiche
dall’arabo; è nato in corrispondenza delle zone costiere dell’Africa orientale e si è poi diffuso verso l’interno
seguendo inizialmente le carovane arabe che trasportavano schiavi e avorio e, in seguito, durante la
dominazione coloniale inglese e tedesca, lungo le rotte commerciali.
E’ stato mantenuto e diventato lingua ufficiale quando il Kenya e la Tanzania hanno ottenuto l’indipendenza.
Lo Swahili e’ un pidgin creato a partire da una serie di dialetti bantu con rilevanti aggiunte terminologiche
dall’arabo; è nato in corrispondenza delle zone costiere dell’Africa orientale e si è poi diffuso verso l’interno
seguendo inizialmente le carovane arabe che trasportavano schiavi e avorio e, in seguito, durante la
dominazione coloniale inglese e tedesca, lungo le rotte commerciali.
E’ stato mantenuto e diventato lingua ufficiale quando il Kenya e la Tanzania hanno ottenuto l’indipendenza.
Nella definizione di L/D dobbiamo pero’ anche considerare importanti componenti storico-politiche-
economiche
• Forma standardizzata ‘percepita’ piu’ prestigiosa e riprodotta attraverso le istituzioni per motivi funzionali ed
ideologici (es. l’istruzione) (es. Il dialetto parigino francese, il castigliano  spagnolo)
• “Una lingua e’ un dialetto con un esercito”!
Sistemi di comunicazione che dal punto di vista linguistico (fonetico, lessicale e sintattico) potrebbero essere
considerati dialetti sono spesso classificati come lingue
Inoltre dobbiamo considerare fattori sociolinguistici – deviazione dalla forma standard o ufficiale (norme e
convenzioni relative a sintassi, lessico e pronuncia accettate dalla comunità : dialetti
zona geografica,
Ambiti sociali e/o professionali
altre svariate sottocategorie della popolazione generale (idioletti)
Inoltre dobbiamo considerare fattori sociolinguistici – deviazione dalla forma standard o ufficiale (norme e
convenzioni relative a sintassi, lessico e pronuncia accettate dalla comunità : dialetti
zona geografica,
Ambiti sociali e/o professionali
altre svariate sottocategorie della popolazione generale (idioletti)
In Quebeq il francese è la sola lingua ufficiale ed usata da circa il 90% della popolazione
La provincia ha sempre mantenuto una forte identita’ francese e legami con la Francia.
A Montreal il francese e’ parlato dal 68,8% dei residenti e di fatto la lingua franca di comunicazione della
città.
La minoranza anglofona (circa il 12% ) ha sempre esercitato una forte dominaza economica.
Nel 1977 a seguito di una grossa campagna antianglofona viene passata la legge 101 che riconosce il francese
come unica lingua ufficiale e rende obbligatoria l’istruzione in francese anche per gli immigrati. Inoltre
impone tutta la segnaletica dei negozi e la pubblicitá solo in francese. La successiva legge 178 in parte
modifica e riduce tali normative.
Il Belgio nasce dall’accorpamento di comunita’ vallone (francese) e fiamminga (olandese) + piccola minoranza
tedesca.
Il francese venne adottato come unica lingua ufficiale e dell’istruzione per molto tempo godette di prestigio
mentre il fiammingo venne relegato ad un uso vernacolare. Successivamente in seguito ad azione politica il
fiammingo viene riconosciuto come lingua ufficiale delle Fiandre e si crea un ‘confine linguistico’ tra le 2
comunita’.
I cambiamenti economici degli ultimi decenni (chiusura di miniere nel Sud e boom dell’economia fiamminga)
creano notevoli tensioni tra le 2 comunita`.
Bruxelles rappresenta un’enclave francofona in territorio fiammingo ed e’ ufficalmente bilingue.
Le concezioni di ‘bilinguismo’ e lingue ufficiali sono molto diverse tra Belgio e Brussels
Israele: lingue ufficiali israeliano e arabo. Inglese molto diffuso.
Durante la diaspora l’’antica lingua ebraica (semitica) continuo’ ad essere usata solo nei testi religiosi.
Con il movimento sionista e la fondazione dello stato di Israele 1948 venne ripristinata come lingua
quotidiana e resa lingua ufficiale , ammodernando il vocabolario dell’ebraico classico.
Rappresenta un caso raro di lingua ‘dormiente’ che e’ stata riportata in auge con successo.
Esistono 2 forme ‘ufficiali’ di norvegese: il Bokmål and il Nynorsk. Il Bokmål e’ sostanzialmente una variante
del Danese (DK domino’ per 400 anni). Con l’indipendenza nel 1900 si cerco’ una variante piu’ ‘pura’ e rurale
(basata sul dialetto delle parti piu remote) e venne introdotto il Nynorsk tra varie controverse culturali e
politiche.
Tensione federale/cantonale

Lingue parlate censimento federale del 2000


tedesco 63,7%
francese 20,4%
italiano 6,5%
romancio 0,5%

il tedesco, il francese, l'italiano sono definite "nazionali e ufficiali" a livello federale Il romancio è "lingua
nazionale" e anche ufficiale "nei rapporti [della Confederazione] con le persone di lingua romancia".
Ogni cittadino svizzero ha il diritto di potersi rivolgere alle istituzioni nazionali in una delle tre lingue ufficiali e
di ricevere risposta in tale lingua. Gli impiegati dell'Amministrazione federale «lavorano a scelta in tedesco,
francese o italiano».

L'organizzazione del sistema scolastico pero’ avviene a livello cantonale quindi in ogni cantone
l'insegnamento viene impartito nella lingua o nelle lingue ufficiali del cantone, mentre è obbligatorio lo studio
di almeno un'altra delle tre lingue nazionali. Ormai quasi tutti i programmi scolastici prevedono anche
l'insegnamento come lingua straniera dell'inglese. L’Italiano e’ la lingua ufficiale dell’Italia. In Val d’Aosta e’
parificata al francese e in Trentino-Alto-Adige al tedesco. Inoltre "la Repubblica tutela con apposite norme le
minoranze linguistiche : friulano, ladino, tedesco, sloveno, occitano, francese, francoprovenzale, albanese,
greco, sardo, catalano e croato.
L’Unione Europea – 27 stati, 500 milioni di persone – ha 23 lingue ufficiali.
Adotta il multilinguismo come ideologia linguistica.
Redige tutti i documenti ufficiali nelle 23 lingue e i cittadini comunitari possono comunicare con l’Unione in
una qualunque delle lingue ufficiali.
I dibattiti in Parlamento fanno largo uso di traduttori e interpreti. I dibattiti della Commissione ed altri organi
avvengono principalmente in inglese e francese.
L’Unione non ‘impone’ politiche linguistiche ma tramite direttive specifiche incoraggia gli Stati membri a
favorire l’apprendimento delle lingue straniere.

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