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POLIS
Revista POLIS
©Facultatea de Ştiinţe Politice şi Administrative
Universitatea „Petre Andrei” din Iaşi
ISSN 12219762
2
Noi perspective ale filosofiei politice a lui Croce, Gentile şi Gramsci
SUMAR
EDITORIAL 7
O altfel de perspectivă: Croce, Gentile, Gramsci.
Filosofia italiană la începutul secolului XX
Angelo CHIELLI
Ioana Cristea DRĂGULIN
U.E. 121
L’Europa del generale De Gaulle
Lorenzo SCARCELLI
3
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VARIA 169
Între partid şi stat: rolul sindicatelor, a „organelor cu dublă
natură” şi a Frontului Democraţiei şi Unităţii Socialiste în
economia politică a naţional-comunismului românesc (1965-
1989)
Emanuel COPILAŞ
Planificarea economică sub monarhia autoritară din România 185
Florin GRECU
RECENZII
195
Angelo d’Orsi, Gramsciana. Saggi su Antonio Gramsci
Sabin DRĂGULIN
Andreea Paul, The economic strength of women 199
Dan MIHALACHE
Naţionalismul. Identitatea etnoculturală şi proiectul elitelor 203
Robert PASKUJ
Notes of the controbutors 207
Instrucţiuni pentru autori 211
Instructions to authors 214
4
Noi perspective ale filosofiei politice a lui Croce, Gentile şi Gramsci
EDITORIAL
Angelo CHIELLI
Ioana Cristea DRĂGULIN
Abstract: The social, economic and political developments at the end of the 19th
century and the beginning of the 20th century, have produced an intellectual
emulation phenomenon on the political ideas level which were the catalyst of the
ideologies strongly remarked after the end of the First World War. The Italian
cultural space, through the ideas promoted by Benedetto Croce, Giovanni
Gentile and Antonio Gramsci, were strong integrated in this context..
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Note
1
Este vorba de Karl Marx.
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Guido LIGUORI
Abstract. Gramsci is not, as at times has been said, the “theoretician of civil
society”. Central to his reflections in the Prison Notebooks is instead the concept
of the “integral State” or “extended State”, the dialectical union of State and
civil society which allowed him to interpret the new social and political situation
typical of much of the twentieth century. This new situation is characterized, on
the one hand, by a new relationship between the economy and politics and, on
the other, by the growing importance of the “apparatuses of consent” flanking
the State’s traditional repressive apparatuses. For Gramsci the apparatuses of
consent are sometimes public and sometimes apparently private but, in any case,
their function is the same, namely to reinforce the hegemony of the dominant
class, and to propagate a traditional common sense, thereby making it difficult
to challenge the given set-ups of power. Since there has been a change in the
State – the terrain of the struggle for power – the concept of revolution must also
change: this is no longer an isolated insurrectionary event, as it was in the
nineteenth century, but a long struggle for the conquest of “trenches and
emplacements”, in other words the conquest of the centres that produce and
extend consent.
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morfologia del potere nella società visto, impedisce però tale distinzione
contemporanea. Un potere egemo- netta, «organica». Egli – a partire da
nico, in cui – ancora una volta, una lettura di Hegel che non pare
dialetticamente – nessuno dei due esente da forzature – sostiene fin dal
aspetti (forza e consenso, direzione e Quaderno 1 che partiti e associazioni
dominio) può essere ignorato. Un costituiscono i momenti tramite i
potere egemonico il cui soggetto è la quali si costruisce il consenso. Lo
classe, ma una classe che – per essere Stato è il soggetto di tale iniziativa
davvero egemone – non può che pur agendo per mezzo sia di canali
«farsi Stato». esplicitamente pubblici, sia di canali
apparentemente privati. La capacità
euristica di questo schema interpre-
Stato e coscienza di classe tativo appare tanto più evidente oggi,
quando lo sviluppo dei mass media e
La nota 47 del Quaderno 1, la loro incidenza appare così larga-
intitolata Hegel e l’associazionismo, mente riconosciuta: ai vecchi «appa-
pare essere il primo luogo dei rati egemonici» come la scuola o la
Quaderni in cui fa capolino una stampa si sono infatti aggiunte –
concezione dello Stato comprendente fondamentali nella creazione del
anche gli «organismi» della società senso comune – le televisioni, terreno
civile: sul quale spesso le connotazioni di
«pubblico» o «privato», di «politico»
„La dottrina di Hegel sui partiti e le o di «economico», incontra molte
associazioni come trama «privata»
difficoltà.
dello Stato. […] Governo col con-
senso dei governati, ma col consenso Il termine «società civile» non
organizzato, non generico e vago quale compare in Q 1, 47, 56, ma il con-
si afferma nell’istante delle elezioni: cetto è presente, come si evince
lo Stato ha e domanda il consenso, anche leggendo Q 6, 24, 703:
ma anche «educa» questo consenso
con le associazioni politiche e sin- „...società civile come è intesa dallo
dacali, che però sono organismi Hegel e nel senso in cui è spesso
privati, lasciati all’iniziativa privata adoperata in queste note...” (cioè nel
della classe dirigente”9. senso di egemonia politica e culturale
di un gruppo sociale sull’intera
Per Gramsci «società civile» non società, come contenuto etico dello
è né la «struttura» marxianamente Stato).
intesa, né l’hegeliano «sistema dei bi-
sogni», quanto piuttosto l’insieme Si può aggiungere che Hegel è
delle associazioni sindacali, politiche, anche ripetutamente richiamato nei
culturali, generalmente dette «priva- Quaderni come teorico dello «Stato
te» per contraddistinguerle dalla sfera etico» contrapposto allo Stato «guar-
«pubblica» dello Stato. Il marxismo diano notturno», cioè allo Stato
dialettico di Gramsci, lo abbiamo già minimo humboldtiano. Il concetto di
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società civile), base dello Stato inteso che la società civile sono attraversati
strettamente come apparato gover- dalla lotta di classe, la dialettica è
nativo-coercitivo”. reale, aperta, l’esito non predeter-
minato. Lo Stato è insieme strumento
Q 6, 137, 801: (di una classe), ma anche luogo (di
lotta per l’egemonia) e processo (di
„Concetto di Stato […] per Stato
unificazione delle classi dirigenti). È
deve intendersi oltre all’apparato
governativo anche l’apparato «pri- possibile per Gramsci creare mo-
vato» di egemonia o società civile”. menti di «contro-egemonia», è possi-
bile per una classe «già prima di
Q 6, 155, 810-1: andare al potere essere “dirigente” (e
deve esserlo): quando è al potere
„Nella politica l’errore avviene per diventa dominante ma continua ad
una inesatta comprensione di ciò che essere anche “dirigente”» (Q 1, 44,
è lo Stato (nel significato integrale: 41). La funzione di direzione inizia
dittatura + egemonia)”. prima, ma il dispiegamento pieno
della funzione egemonica si ha poi
A questo punto dei Quaderni, solo nel «farsi Stato» della classe che
dunque, Gramsci è pervenuto al con- giunge al potere: lo Stato serve al suo
cetto di «Stato integrale» o «allarga- essere «dirigente» non meno che al
to» che descrive nella lettera a Tania suo essere «dominante».
del settembre 1931: società politica +
società civile, apparati governativo-
coercitivi + apparati egemonici. Stato etico
Vorrei qui richiamare l’attenzione sul
termine «apparato egemonico», che Prosegue la ricognizione gramsci-
compare in Q 6, 136, 800, espres- ana sullo Stato-egemonia e sulla crisi
sione che mi sembra di fondamentale dell’egemonia borghese che ha
importanza perché rimanda alla condotto al fascismo, ma anche alla
materialità dei processi egemonici: rottura dell’Ottobre. Il punto di par-
non si tratta solo di «battaglia delle tenza è la celebre distinzione Oriente-
idee», ma di veri e propri apparati Occidente che troviamo in Q 7, 6, 866:
preposti alla creazione del consenso.
Tuttavia lo «Stato integrale» di „In Oriente lo Stato era tutto, la so-
Gramsci è attraversato dalla lotta di cietà civile era primordiale e gela-
classe, i processi non sono mai uni- tinosa; nell’Occidente tra Stato e so-
voci, esso costituisce anche il terreno cietà civile c’era un giusto rapporto e
dello scontro di classe. «C’è lotta tra nel tremolio dello Stato si scorgeva
subito una robusta struttura della so-
due egemonie, sempre», scrive
cietà civile. Lo Stato era solo una trincea
Gramsci (Q 8, 227, 1084). Siamo avanzata, dietro cui stava una robusta
distanti, dunque, da una teoria catena di fortezze e casematte”.
struttural-funzionalista: sia lo Stato
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alternativa «concezione del mondo»). «della società civile», cioè per una
Non c’è spazio – in Gramsci – per un loro considerazione sganciata da
«protagonismo degli intellettuali» o queste coordinate di fondo.
Note
1 7
Christine Buci-Glucksmann, Ibidem, Q 12, 1, p. 1518.
8
Gramsci e lo Stato. Per una teoria Antonio Gramsci, Lettere dal
materialistica della filosofia [1975], carcere, a cura di Antonio A.
Roma, Editori Riuniti, 1976, p. 65 Santucci, Palermo, Sellerio, 1996,
2
Indico in questo modo direttamente pp. 458-459.
9
nel testo Antonio Gramsci, Quaderni Ibidem, Q 1, pp. 47, 56.
10
del carcere, edizione critica a cura di Ibidem, Q 9, pp. 69, 1141.
11
Valentino Gerratana, Torino, Ibidem, Q 7, pp. 28, 876.
12
Einaudi, 1975. Il primo numero Ibidem, Q 7, pp. 83, 914.
13
riguarda il quaderno, il secondo il Ibidem, Q 7, pp. 83, 915.
14
paragrafo, il terzo la pagina o le Ibidem, Q 9, pp. 69, 1140.
15
pagine, Q 10 II, 41. VI, p. 1310. Ibidem, Q 8, pp. 179, 1049.
3 16
Ibidem, Q 1, pp. 150, 132. Ibidem, Q 8, pp. 62, 978.
4 17
Ibidem, Q 4, pp. 38, 460. Ibidem, Q 8, pp. 130, 1020.
5 18
Ibidem, Q 4, 49, p. 476. Ibidem, Q 6, pp. 10, 691.
6 19
Ibidem, Q 10 II, 15, pp. 1253-1254. Ibidem, Q 15, pp. 10, 1765.
Bibliografia
28
Noi perspective ale filosofiei politice a lui Croce, Gentile şi Gramsci
Abstract. The main conclusion that Antonio Gramsci reached after studying the
historical period in which the Italian modern state and the Italian nation were
formed, was that the Risorgimento failed. The author aim in this study is to
shortly describe the fundamental elements of the Gramscian theory through
which has been interpreted the Risorgimento phenomenon.
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mele şi limitele sale, fără «Teroare» permită apariţia unor mişcări politice,
ca «revoluţie fără revoluţie» adică aflate din punct de vedere ideologic,
sub forma unei «revoluţii pasive» la extreme.19
pentru a folosi o expresie folosită de În perioada risorgimentală s-a
Cuoco – însă într-un sens puţin diferit
observat că, după anul 1848, prin in-
faţă de modul în care acesta îl folo-
seşte. În ce formă şi cu ce mijloace au termediul cavourismului, au pătruns
reuşit moderaţii să îşi stabilească în cadrul grupurilor moderate tot mai
aparatul (mecanismul) propriei hege- multe elemente ce activaseră anterior
monii intelectuale, morale şi politice? în cadrul Partidului Acţiunii, ceea ce
În forme şi cu mijloace ce pot fi a condus la lichidarea neoguelfismu-
numite «liberale», adică prin inter- lui şi la sărăcirea mişcării mazzinie-
mediul iniţiativei individuale, «mole- nilor. Iar desigur, acest proces a fost
culare», «private» […]. Ceea ce era momentul zero ce a declanşat ulterior
«normal», dată structura şi funcţia fenomenul transformismului20.
exercitată de funcţia grupurilor so-
Analizând politica moderaţilor, se
ciale reprezentate de moderaţi, în care
aceştia erau grupul conducător, inte- poate observa foarte clar că se poate
lectuali în sens organic […]”18. şi în acelaşi timp este obligatoriu să
existe o activitate cu caracter hege-
Analizând post factum, soluţiile la monic înainte de cucerirea puterii
care a apelat Cavour s-au demonstrat însă, în acelaşi timp, trebuie să se ia
a fi cele corecte, întrucât a reuşit să în considerare că exercitarea acesteia
impună un proiect politic cu pierderi nu trebuie să se bazeze doar pe forţa
umane şi materiale minime. Sistemul materială, pentru a exercita o direcţie
politic ce s-a născut între aceşti ani a eficace.
exclus Vechiul Regim, fără să îl În perioada risorgimentală, rezol-
doboare, ceea ce a condus la elimi- varea acestei probleme a permis de-
narea tuturor acelora ce doreau reali- clanşarea şi desfăşurarea Risorgimen-
zarea acestui obiectiv. Această reali- toului în formele şi limitele în care
tate a avut două consecinţe. Pe de o acesta a acţionat prin evitarea
parte a condus la imposibilitatea „Terorii”, ca o „revoluţie fără revolu-
naşterii unei mişcări radicale după ţie” şi anume ca o „revoluţie pasivă”
pentru a folosi expresia lui Cuoco, cu
modelul francez, pe de altă parte,
un sens totuşi diferit decît cel pe care
odată cu refuzul maselor catolice de a
acesta l-a folosit. Dată fiind această
participa la viaţa noului stat, a împie-
concentrare organică, moderaţii au
dicat apariţia unei mase conser- exercitat o puternică atracţie „spon-
vatoare de dreapta. În planul legiti- tană” asupra întregii mase de inte-
mităţii, forţele politice au trebuit să se lectuali de orice grad existente în pe-
situeze pe un eşichier mult mai ninsulă la nivel „difuz”, „molecular”.
strâmt, ceea ce a redus posibilitatea Se observă aici consistenţa meto-
realizării unei alternanţe reale la pu- dologică a unui criteriu de cercetare
tere. Şi asta deoarece întrunirea con- istorico-politic: nu există o clasă
diţiilor creării acesteia ar fi trebuit să independentă de intelectuali, ci
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Noi perspective ale filosofiei politice a lui Croce, Gentile şi Gramsci
fiecare grup social are un grup pro- baza apariţiei, organizării şi ulterior
priu de intelectuali sau tinde să şi-l al acţiunii mişcării fasciste, cele două
formeze; totuşi, intelectualii clasei categorii fiind partea ce-a mai re-
istorice (şi reale) progresive, în con- acţionară din interiorul burgheziei
diţiile date, exercită o asemenea pu- italiene21;
tere de atracţie că, în final, reuşesc să 3) fascismul este un nou instru-
îşi subordoneze intelectualii altor ment al dominaţiei de clasă, apărut cu
grupuri sociale – adică odată cu scopul realizării unei unităţi organice
crearea unui sistem de solidaritate între toate forţele burgheziei în cadrul
între toţi intelectualii cu legături de unui instrument politic unic, aflat sub
ordin psihologic (vanitate etc.) şi de o conducere centrală şi unică ce avea
multe ori de castă (tehnico-juridici, ca scop conducerea partidului, Statu-
corporativi etc.). Acest fapt se veri-
lui şi al guvernului;
fică în mod „spontan” în perioadele
4) raporturile conflictuale din in-
istorice în care grupul social este în
teriorul societăţilor liberale, pe fondul
mod real progresist, adică îi permite
întregii societăţi să avanseze, satisfă- conflictelor existente pe plan interna-
când nu doar propriile nevoi existen- ţional, au permis apariţia şi dezvol-
ţiale, dar extizându-şi continuu pro- tarea mişcării fasciste;
priile cadre pentru a intra în posesia a 5) fascismul a apărut ca rezultat
noi sfere a activităţii economice- al reacţiei foarte slabe a Statului.
productive. Imediat ce grupul social În baza ipotezelor prezentate de
şi-a uzat propria funcţie, blocul Gramsci, pot fi identificate elemen-
ideologic tinde să se năruiască şi tele de continuitate dintre perioada de
atunci „spontaneitatea” poate fi înlo- dinaintea apariţiei fascismului şi pe-
cuită cu „constrângerea”, prin forme rioada în care acesta a apărut, dintre
din ce în ce mai voalate şi indirecte, societatea liberală antebelică şi so-
până la măsuri cu caracter poliţienesc cietatea liberală postbelică care a
şi lovituri de stat. creat fascismul22.
Gramsci a fost interesat să ana- Aşa cum rezultă din abordările
lizeze mişcarea fascistă, pentru a prezentate anterior, interpretările asupra
înţelege legătura intrinsecă între criza fascismului realizate de Gramsci se
statului liberal, eşecul Risorgimen- referă la o perioadă în care, în plan
toului şi instituirea regimului ca cultural, economic şi politic se pro-
formă a revoluţiei pasive. mova ideea guvernării de către o
Ipotezele promovate de teoreticia- minoritate, concepţie ce apărea ca
nul sard sunt următoarele: fiind o realitate istorică de necon-
1) apariţia fascismului se dato- testat.. Abordarea teoretică pe care o
rează revoltei micii burghezii ce a prezintă Gramsci este cu atât mai
avut loc odată cu încheierea Primului importantă cu cât reuşeşte să sur-
Război Mondial, pentru cucerirea prindă etapele ce au condus la
unei poziţii economice independente; instituirea regimului fascist.
2) colaborarea dintre reacţiunea Astfel, primele articole ce au
agrară şi capitalismul industrial stă la privit acest argument le putem regăsi
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aceştia. Practic, statul dispăruse. Iar acest punct de vedere, fascismul re-
pe acest fond de disoluţie a autorităţii prezintă o formă de restauraţie, dar şi
statale, o mişcare de tip totalitar sau de evoluţie doarece, odată cu adop-
autoritar ca cea fascistă a reuşit să tarea unor noi măsuri economice, a
cucerească puterea politică. însemnat sfârşitul unui aparat pro-
Pentru fascism, văzut ca o formă a ductiv naţional mixt în care se regă-
revoluţiei pasive, sensul pe care seau elemente feudale, elemente
Gramsci îl dă este acela al tentativei burgheze, alături de construirea unui
de stabilizare a dominaţiei burgheze nou sistem de servicii şi de protecţie
aflate în dificultate ca urmare a crizei socială33.
organice cu care se confrunta. Din
Note
1
RISORGIMENTO, (Renaştere) Antonio Gramsci” (Einaudi), Editura
art. Risorgiméntoul, Politică, Bucureşti, 1969, p. 212.
9
http://dexonline.ro/definitie/risorgim Antonio Gramsci., Quaderni del
ento (accesat 8.08.2014). Carcere, op. cit., p.131.
2 10
Vezi Vezi Ioana Cristea Drăgulin, Antonio Gramsci, Opere Alese, op.
Şcoli de gândire în abordarea cit., p. 212.
11
fenomenului risorgimental, Cultura Idem, Il Risorgimento, Einaudi,
Medieşeană II, Mediaş, 2013. Torino, 1955.
3 12
Vezi Idem, Risorgimento în viziunea Ioana Cristea (Drăgulin), Şcoli de
lui Antonio Gramsci, teză de gândire în abordarea fenomenului
doctorat, susţinută decembrie 2015. risorgimental, op. cit., p. 89.
4 13
Giulio Bollati, L’italiano, Einaudi, Idem, Crearea statului italian în
Torino, 1983, p. XVI, în Ioana viziunea lui Antonio Gramsci, op.
Cristea Drăgulin, „Apariţia statului cit.
14
modern italian şi problema «întâr- Antonio Gramsci., Quaderni del
zierii istorice», în Polis, vol. II, nr. Carcere, op. cit., pp. 2038-2039.
15
2(8), p. 6. Ibidem, p. 2011.
5 16
Ioana Cristea Drăgulin, Crearea Giampiero Carocci, Il trasformismo
statului italian în viziunea lui dall’ Unità ad oggi, Edizioni
Antonio Gramsci, Editura Adenium, Unicopli, Milano, 1997, p. 7.
17
Iaşi, 2016, carte în curs de apariţie. Antonio Gramsci, „Il trasformismo
6
Ioana Cristea (Drăgulin), Şcoli de come una forma della rivoluzione
gândire în abordarea fenomenului passiva nel periodo 1870 in poi”, în
risorgimental, op. cit., p.89. Quaderni del Carcere, op. cit., vol.
7
Antonio Gramsci, Quaderni del III, , p. 1238.
18
Carcere, (îngrijită de) V. Gerratana, Antonio Gramsci, Quaderni del
vol. I, Einaudi, Torino, 1977, p. 681. Carcere, op. cit., vol. III, p. 2012.
8
Idem, Opere Alese, trad. Eugen
Costescu, titlul original, „Opere di
38
Noi perspective ale filosofiei politice a lui Croce, Gentile şi Gramsci
19
Ioana Cristea Drăgulin, Crearea Per la verità, Editori Riuniti, Roma,
statului italian în viziunea lui 1974, pp. 292-298.
28
Antonio Gramsci, op. cit. Idem, „Politica e delinquenza”, în
20
Guido Liguori, Pasquale Voza Ibidem, 14 iunie 1921, publicat
(îngrijită de), Dizionario Idem, Socialismo e fascismo.
Gramsciano 1926-1937, Carocci L’Ordine Nuovo: 1921-1922, op.
editore, Roma, 2009, p. 861. cit., pp.190-191.
21 29
Antonio Gramsci, Enzo Santarelli Idem, „Socialiti e fascisti” (Socialişti
(îngrijită de), Sul fascismo, Editori şi fascişti), în (ediţie îngrijită de)
Riuniti, Roma, 1978, p. 20. Guido Liguori şi Sabin Drăgulin,
22
Ibidem, p. 22. traducere de Ioana Cristea Drăgulin,
23
Simona Colarizi, „Gramsci e il Scrieri (1914-1926), op. cit., 2015,
fascismo”, în Francesco Giasi (ediţie p. 198.
30
îngrijită de), Gramsci nel suo tempo, Federico Chabod, Storia della
vol. I, Carocci editore, Roma, 2008, politica estera italiana dal 1870 al
p. 339. 1896, vol. I, Editori Laterza, Bari,
24
A. Bordiga, „Gli schieramenti 1965, p. 216.
31
parlamentari in Italia”, în Rassegna Vezi E. Gellner, Naţiuni şi
comunista, 31 mai 1921, în P.C. nationalism, Antet, Bucureşti, 1997
Zunino, Interpretazione e memoria şi J.E Hobsbawm. Naţiuni şi
del fascismo. Gli anni del regime; naţionalism din 1780 până în
Laterza, Roma-Bari, 1991, p. 14. prezent, ARC, Chişinău, 1997.
25 32
Antonio Gramsci, „L’alibi degli Vezi J. Breuilly, Nationalism and the
intellettuali borghesi”, în l’Unità, 10 State, Manchester University Press,
octombrie 1925, publicat în Idem, Manchester, 1993.
33
La costruzione del Partito Alberto Burgio, La dialettica
comunista: 1923-1926, Einaudi, dell’egemonia nelle rivoluzioni
Torino, 1980, p. 413. passive del XX secolo, op. cit.,
26
Idem, „La Stampa e i fascisti”, în http://prcrho.altervista.org/index.php
L’Ordine nuovo, 24 iulie 1921, ?option=com_content&view=article
publicat în Idem, Socialismo e &id=187:il-conetto-di-rivoluzione-
fascismo. L’Ordine Nuovo: 1921- passiva-in-gramsci&catid=34:nazio
1922, Einaudi, Torino, 1966, p. 251. nale-lombardo-provinciale&Ite
27
Idem, articol publicat în L’Ordine mid=28 (accesat la data 9.07.2014).
nuovo, 1 noiembrie 1924, în Idem,
Bibliografie
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Noi perspective ale filosofiei politice a lui Croce, Gentile şi Gramsci
Salvatore CINGARI
Abstract: The essay deals with the differences between Croce and Gentile
regarding the origin of their political thought before fascism. In his youth Croce
was a liberal leftist, politically close to socialism. When Umberto I was killed he
justified the murder talking of Bava Beccaris’s repression. His cultural model
was a modernist one. On the contrary Gentile put forward a conservative social
vision. He was afraid of the labour moviment. In the beginning of first word war,
Gentile was facsinated by interventionist rethoric: on the contrary Croce
criticize it.
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Note
1 9
C. Allasia, Lettere a Procaria. Idem, Mazzini, in „Politica”, vol. I,
Benedetto Croce, la letteratura e il fasc. II, 19/1/1919, pp. 184-205;
fascismo nel carteggio di Vittorio Idem, Ciò che è vivo di Mazzini,
Cian, , Lanzo Torinese : Società Ibidem, vol. I, fasc. III, 10 marzo
storica delle valli di Lanzo, Torino, 1919, pp. 336-354.
10
p.128. Su ciò cfr. S. Cingari, „Guerra” e
2
B. Croce, Il giovane Croce. Una „democrazia” nel pensiero politico
biografia etico-politica, Soveria di Benedetto Croce. Un percorso fra
Mannelli, Rubbettino, 2000. articoli e recensioni”, in Il pensiero
3
S.Cingari, Alle origini del pensiero politico, nn. 1-2, 2015, pp. 288-290.
11
„civile” di Benedetto Croce. Ciò si evince dall’inedito carteggio
Modernismo e conservazione alle fra Croce e Coppola, custodito
origini dell’opera, Napoli, Editoriale all’archivio Croce. Su ciò cfr. S.
scientifica, 2002, p. 320. Cingari, Il problema della
4
Ibidem, pp. 43-49. collaborazione di Croce, Gentile e
5
G. Gentile, „«Dall’antico al De Ruggiero alla rivista „Politica”,
moderno». Giovanni Gentile e la in corso di pubblicazione per „Il
cultura siciliana. 1895-1899”, in pensiero politico”, n. 2, 2016.
12
Belfagor, n. 2, 1993, p. 189. L.Mecacci, La ghirlanda fiorentina
6
Idem, „Dopo la vittoria” (1920), e la morte di Giovanni Gentile,
Firenze, Le lettere, 1989, pp. 73-82. Milano, Adelphi, 2014.
7 13
Ibidem, pp. 83-92. Ibidem, pp. 233-240.
8
Ibidem, pp. 195-198.
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Noi perspective ale filosofiei politice a lui Croce, Gentile şi Gramsci
Bibliografie
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Noi perspective ale filosofiei politice a lui Croce, Gentile şi Gramsci
Giuseppe CASCIONE
Abstract. The essay traces some essential guidelines on the relationship between
Gramsci, Sraffa and Wittgenstein. This connection is controversial, partly
because Wittgenstein and Gramsci have never met each other, but only by the
friendship with Sraffa. The point is that Sraffa has played both with Wittgenstein
that with Sraffa a demolition action of their ideological certainties, providing an
eccentric vision of the philosophical and political problems present in their
works.
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questo cerchio. Molto lavoro è stato del Wittgenstein del Tractatus erano
fatto sul rapporto tra Sraffa e ambedue chiuse in un circolo vizioso.
Wittgenstein ed ancor più su quello Da un lato non riuscivano a dar conto
con Gramsci, ma il trait d’union è pienamente del problema che si erano
sempre rimasto Sraffa. Ma sforzia- poste e dall’altro non riuscivano ad
moci di formulare un’ipotesi, seppur lavorare in modo ‘rivoluzionario’ sui
arbitraria, cioè che Sraffa si sia com- propri presupposti. Sraffa ebbe il
portato con l’uno in modo piuttosto merito, non indifferente, di far sì che
simile a come ha fatto con l’altro. entrambi I suoi amici considerassero
La funzione dell’economista tori- le cose da un’angolazione imprevista.
nese, pur nella differenza di contesto, Probabilmente, la costante dei
nei confronti sia di Wittgestein che di rapporti tra i tre intellettuali era
Gramsci ha rispettato una costante: proprio costituita dalla capacità di
egli ha sempre mirato a rendere Sraffa di rendere più complessa la
complessa una formulazione teorica situazione per sottoporre ad una sorta
che appariva del tutto monolitica ed di procedura di verifica le loro tesi.
insindacabile. La linea della Terza Da questa complessificazione mi
Internazionale per quello che rigu- sembra che le teorie di entrambi ne
arda Gramsci e la ‘metafisica logica’ abbiano tratto giovamento.
.
Note
1 3
A. Gramsci, Lettere 1908-1926, L. Wittgenstein, Tractatus logico-
Einaudi, Torino 1992, p. 65. philosophicus, Einaudi, Torino,
2
Ibidem, p. 78. 1979, pp. 78-79.
4
Ibidem.
Bibliografia
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Ledion LAKO
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nell’attività di ricerca, per così dire, „Solo per questo contatto una filoso-
di avanguardia. Questo legame è fia diventa «storica», si depura dagli
strutturato come un doppio legame: elementi intellettualistici di natura
se è vero che il ritorno del filosofo individuale e si fa «vita»”4.
alla caverna è un momento illumi-
Il farsi vita della filosofia equivale
nisticamente importante, è anche
alla trasformazione del mondo, di quel
vero che a monte vi è il linguaggio
mondo che tiene separato il lin-
comune, cui neanche il filosofo può
guaggio comune dei semplici da
sottrarsi. E’ l’appartenenza ad una
quello specialistico dei filosofi. Il
comunità di cui è impossibile fare a
ricostruirsi del legame tra questi
meno, essendo insieme legame, ma
separati è già di per sé un’azione rivo-
anche possibilità al tempo stesso. Per
luzionaria, già di per sé denota la
questo il legame di appartenenza alla
politicizzazione del linguaggio. Questa
comunità è sempre un doppio lega-
connotazione politica riposa sulla
me. E questo da valore alla ricerca di
possibilità di mettere in comune
élite (in quanto possibilità), ma costi-
l’esperienza della critica del lin-
tuisce anche il vincolo, che rende
guaggio attraverso un’azione di
questa élite responsabile dell’uso del
descrizione prima e di spiegazione
linguaggio, dunque dei propri atti
poi. Nei processi educativi l’intel-
linguistici.
lettuale trasferisce non solo dei topics
A questo scopo, Gramsci sollecita
linguistici più complessi, ma un’in-
l’attenzione su due elementi:
tera visione del mondo. Anzi, indica
Il primo è quello dell’educazione.
la strada della possibilità di trasfor-
Il rapporto con la propria forma di
mare il mondo. Dunque i processi
vita si determina a partire dal modo
educativi che portino alla condi-
in cui noi apprendiamo ad usare il
visione delle possibilità di esercitare
linguaggio (ovviamente attraverso la
una critica del linguaggio sono atti
prassi linguistica). E’ su questo punto
propriamente già politici.
che Gramsci individua il fallimento
Il secondo elemento è quello della
delle filosofie della secolarizzazione
ripetizione. Questo elemento, in stretta
(Rinascimento e Riforma protestan-
connessione con il primo è anche
te). Ed è su questo punto che sembra
l’elemento che, proprio sul piano
individuare lo snodo fondamentale
linguistico, rivela il vincolo forte che
per la crescita di tutti, cioè dei
c’è tra i tutti e le élite, poiché la ripe-
semplici, la loro sottrazione al mondo
tizione non è che quotidianità, lavoro,
del folclore. Ma, in quell’ottica di
pazienza, nel senso sì della virtù, ma
doppio legame di cui si diceva, è su
anche della sofferenza. In una parola
questo punto che una filosofia collo-
nel senso del sacrificio. La ripeti-
ca sé stessa nella storia, solo attra-
zione è ciò che trasforma una serie di
verso questo vincolo trova la propria
atti linguistici in un lavoro linguistico
possibilità, il proprio senso.
e ne rivela il contenuto politico. In
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Note
1 2
Cfr. L. Wittgenstein, Ricerche Antonio Gramsci, Quaderni del
Filosofiche, Einaudi, Torino 1967, p. carcere, Edizione Einaudi, 2001,
118, §243. Sull’argomento si veda vol. II, pp. 1375-1395 – p. 1383.
3
soprattutto S. Kripke, Wittgenstein Ibidem, p.1394.
4
on Rules and Private Language, Ibidem, p.1382.
5
Basil Blackwell Publishing, Oxford, Ibidem, p.1392.
6
1982. Ibidem, pp.1392-1393.
Bibliografie
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Noi perspective ale filosofiei politice a lui Croce, Gentile şi Gramsci
Croce e lo stato
(Croce and the State)
Angelo CHIELLI
Abstract. The essay analyzes the concept of State in the thought of Benedetto
Croce. The author identifies three approaches: the State as an activity, the
power State and the ethical State. However, this distinction has only an analytic
function, because in Croce the different concepts are closely related.
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crociana non può che essere negativa: tica, non potrebbe operare), non gli
l’etica non può mai integralmente riesce altrettanto semplice mostrare
risolversi in un istituzione o in un l’autosufficienza di quella etica. Scrive
insieme di istituti storicamente Croce che «come la cerchia della
determinati. Stato ed etica devono politica non è la sola, neppure basta a
essere riconsegnati ciascuno alla pro- se stessa; e questo è necessario
pria sfera di appartenenza perché lo avvertire affinché la specificità non
Stato, in quanto momento economi- sia mal concepita e travisata in una
co, non può mai essere un tutt’uno sorta di partogenesi e non s’immagini
con la coscienza morale. Questa che possa darsi in concreto un poli-
infatti supera e rigenera continua- tico privo affatto di coscienza mo-
mente gli istituti storici e non si rale»31. Ma, affermare che non possa
sofferma mai definitivamente, cristal- esserci politica senza etica non vale
lizzandosi, in uno solo di essi, ma l’aver logicamente dimostrato la
tutti li ricomprende. Asserita in sede necessità di quel nesso, né, a questo
conoscitiva la irriducibilità tra Stato scopo, può essere sufficiente asserire
ed etica, il problema sarà per Croce che, nella sfera etica, la politica si
di natura pratica, ovvero cogliere ove muta da fine in mezzo.
la forza etica si concretizza in un Non a caso, alcune righe sotto,
particolare momento storico: nella quando egli parla dello Stato trasposto
volontà del sovrano o piuttosto in nelle sfera morale, lo Stato etico
quella di coloro che ad esso si appunto, questo assume i tratti di un
oppongono? ideale astratto e non assomiglia asso-
Come è facilmente constatabile la lutamente ad un universale che si
separazione non mediata tra valori particola rizza, cioè si fa concreta
culturali e storici – a cui Croce darà realtà storica. In definitiva la Stato
esplicita formulazione nel summen- pare sottrarsi all’etica e vivere in
zionato articolo Contro l’astrattismo salute solo nella sfera dell’utile, a
e il materialismo politici del 1912 – è conferma di ciò si veda ciò che Croce
una faglia sotterranea che percorre scrive nel paragrafo Hegel. Lo “Stato
l’intera riflessione del filosofo. etico” negli Elementi di politica, ove
Infatti, in un contesto storico mutato accusa il filosofo tedesco di non aver
e segnato profondamente dall’affer- compreso che «lo Stato, inteso in
marsi del fascismo, il confronto con senso stretto, non sia se non appunto
Hegel ritorna con una forza e intensità quella formazione in cui egli si era
prima sconosciute. Innanzitutto la vita incontrato e che aveva battezzato
morale è tale solo perché assume „società civile”», mentre quando ci
come propria materia quella politica s’interstardisce a voler attribuire una
senza la quale sarebbe ineffettuale. sostanza etica allo Stato «si entra nel
Quindi se per Croce è facile di- bivio: o negare lo Stato singolo,
mostrare l’autonomia della sfera facendo valere l’unico spirito etico, o
politica (è l’etica che, senza la poli- negare lo spirito etico mantenendo di
71
POLIS
Note
1 6
B. Croce, Filosofia della pratica, Idem, Il disinteressamento per la cosa
Bibliopolis, Napoli, 1996, (1° ed. pubblica, in Id., Etica e politica,
1908), p. 324. Laterza, Bari 1973, pp. 128-33.
2 7
Scrive a tal proposito Norberto Bobbio Il saggio kantiano a cui Croce
che «Benedetto Croce è un pluralista s’ispira è il celeberrimo Idea per una
convinto», N. Bobbio, Dalla struttura storia universale dal punto di vista
alla funzione Nuovi studi di teoria cosmopolitico del 1784, in cui Kant
della funzione, Laterza, Roma-Bari individua quale mezzo di cui la
2007, (1° ed. Edizioni di Comunità, natura dispone per condurre al
Milano 1977), p. 144. completo sviluppo le proprie dispo-
3
Nel 1909 Santi Romano tenne il sizioni «la insocievole socievolezza
discorso inaugurale dell’anno acca- degli uomini, vale a dire la loro
demico 1909-10 nella Regia tendenza ad unirsi in una società che
Università di Pisa dal titolo Lo Stato
tuttavia è congiunta ad una continua
moderno e la sua crisi. Pubblicato
resistenza la quale minaccia conti-
originariamente nella Rivista di
diritto pubblico, 87, 1910 e, succes- nuamente di sciogliere questa socie-
sivamente, ripubblicato in una rac- tà. […] L’uomo ha una inclinazione
colta di scritti dall’identico titolo ad associarsi: poiché in tale stato
presso l’editore Giuffrè di Milano sente in maggior misura se stesso in
nel 1969, pp. 5-26. quanto uomo sente cioè lo sviluppo
4
S. Romano, L’ordinamento giuridico, delle sue disposizioni naturali. Ha
Sansoni, Firenze, 1977, 3° ed. però anche una forte tendenza ad
5
B. Croce, Filosofia della pratica, op. isolarsi: perché trova in sé, allo
cit., p. 316. stesso modo, la proprietà insocievole
72
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73
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242, ripubblicato in Id., L’Italia dal agli Stati, come mostrano nel modo
1914 al 1918. Pagine sulla guerra, più chiaro teoria e pratica, idea e
Laterza, Bari 1965, (prima ed. fatto, quel che si medita e quel che si
Ricciardi, Napoli 1919), pp. 108-109. vede e tocca», p. xiv.
19 24
Croce considerava la propria conce- B. Croce, Contro il secolo
zione del rapporto tra politica-(Stato) decimottavo, in Id., L’Italia dal 1914
e morale come «una profonda al 1918, op. cit., pp. 110-111. Lo
correzione alla dottrina dello Hegel, il scritto fu pubblicato originariamente
quale concepiva ancora lo Stato, e la su La Critica, XIV, 1916, pp. 243-4.
25
lotta per lo Stato, come”superiore” La Critica, X, 1912, pp. 232-6. Il
alla morale, laddove la teoria da me saggio fu successivamente pubbli-
difesa lo concepisce, se mai, come cato nel volume Cultura e vita
“inferiore” (sebbene fornito di una morale, Laterza, Bari 1914 ed infine
sua propria natura che alla morale è riedito in L’Italia dal 1914 al 1918,
dato adoperare, ma mai convellere)», op. cit., pp. 31-9.
26
Ibidem, p. 107. Una testimonianza di questo atteg-
20
Il volume fu edito nel 1919 presso giamento sono due scritti che Croce
l’editore Ricciardi di Napoli e pubblica nel 1911 e nel 1912: Fede e
raccoglieva scritti e articoli apparsi programmi e Il partito come giudizio
prevalentemente, ma non solo, su La e pregiudizio. Nel primo saggio,
Critica. Nel 1928 il volume fu Croce analizza la crisi del sentimento
ristampato presso l’editore Laterza e di unità sociale e, conseguentemente,
a partire dalla terza edizione del anche di quello di disciplina sociale.
1950 il titolo fu mutato in L’Italia Questo legame, che consiste nel
dal 1914 al 1918. Pagine sulla vincolo di ciascun individuo con il
guerra, per non ingenerare equivoci tutto a cui si sottomette e da cui
su quale fosse il conflitto mondiale a attinge il valore stesso della propria
cui ci si riferiva. individualità – e che Croce definisce
21
Ibidem, p. 5. „la buona individualità – è sostituito
22
Ibidem, p. 6. dalla “cattiva individualità”, ovvero
23
«La guerra ha dimostrato, invece, che la rottura di quel legame. La radice
le lotte internazionali primeggiano della cattiva individualità, Croce la
pur sempre sulle sociali, e che attori ritrova nei vizi della storia nazionale
della storia del mondo sono i popoli (tra cui l’incapacità della classe diri-
e gli Stati, e non le classi», ivi, gente nazionale), nelle teorie socia-
p.111; nel settembre del 1917 (la liste e nell’idea di „lotta di classe”.
citazione precedente è del maggio In questo clima proliferano pro-
del 1916), nella Prefazione alla terza grammi politici di ogni tipo ma tutti
edizione de Materialismo storico ed viziati dall’essere astratti disegni
economia marxistica, pubblicato privi di fede. Mentre il corretto
presso l’editore Laterza di Bari, rapporto tra fede e programmi è che
Croce scrive, ribadendo il pensiero la prima preceda e fondi i secondi.
dell’anno precedente: «il concetto di La riflessione avviata in Fede e
potenza e di lotta, che il Marx aveva programmi prosegue ne saggio del
dagli Stati trasportato alle classi so- ’12, in cui i partiti politici sono
ciali, sembra ora tornato dalle classi considerati forme cristallizzate delle
74
Noi perspective ale filosofiei politice a lui Croce, Gentile şi Gramsci
28
vita sebbene necessarie alla conser- B. Croce, Elementi di politica, in Id.,
vazione del lavoro già svolto. Ma Etica e politica, op. cit., p. 177.
29
l’agire politico è sempre un atto crea- Ibidem, p. 178.
30
tivo e, pertanto, l’uomo politico do- Idem, Il risveglio filosofico e la
vrebbe aderire ad un partito esistente cultura italiana, in La Critica, v. VI,
(e con questo lo trasforma) o crearne 1908, pp. 161-178; l’articolo è stato
uno nuovo al termine della formu- ripubblicato in Ibidem., Cultura e
lazione di un programma e non porre, vita morale, op. cit.
31
quell’adesione o creazione, come mo- Idem, Elementi di politica, op. cit.,
mento iniziale della propria determi- p. 185.
32
nazione. Fede e programmi fu pub- Ibidem, p. 188.
33
blicato su La Critica, IX, 1911 pp. «La vita morale abbraccia in sé gli
390-396 e Il partito come giudizio e uomini di governo e i loro avversari, i
pregiudizio in L’Unità, a. 1, 6 aprile conservatori e i rivoluzionari, e questi
1912. Entrambi furono ripubblicati forse più degli altri, perché meglio
in Cultura e vita morale, Laterza, degli altri aprono le vie dell’avvenire
Bari 1955 (1° ed. 1914), rispettiva- e procurano l’avanzamento delle so-
mente alle pp. 160-70 e191-8. cietà umane», ivi, p. 187.
27
B. Croce, Lo Stato come potenza, .
op. cit., p. 86.
Bibliografie
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Noi perspective ale filosofiei politice a lui Croce, Gentile şi Gramsci
Idealismo attuale
(Current idealism)
Alessandro GERARDI
Abstract: The object of the essay is the personal and cultural relationship
between two Italian philosophers: Benedetto Croce and Giovanni Gentile. It is
not entirely correct to say that the dialogue between Benedetto Croce and
Giovanni Gentile was interrupted by fascism. In fact the reasons for the crisis
between the two philosophers were philosophical before policies.
L’incontro e lo scontro dei due più intricata, più profonda, meno sche-
maggiori filosofi italiani della prima matica. E’ necessario rievocare tutta
metà del ventesimo secolo – Benedetto la vicenda, documenti alla mano, anche
Croce e Giovanni Gentile – riassume perché essa, oltre i suoi contenuti
la vita culturale e politica del nostro culturali, è umanamente straordina-
Paese nel primo quarto del Nove- ria. Questa rievocazione ci fa com-
cento. C’è ancora chi crede che a prendere che la cultura e la vita si
dividere insanabilmente Croce e Gentile intersecano e si fondono al punto che
sia stato il fascismo. Prima, vi sa- vien difficile accertare quale sia il
rebbe stato un lungo ineguagliabile condizionamento che ciascuna eser-
sodalizio, durato, senza ombre, circa cita sull’altra. Non occorre schierarsi
trent’anni, all’insegna dell’idealismo né con Croce contro Gentile, né con
trionfante; poi la politica, come un Gentile contro Croce, perché se il
demone, si sarebbe inserita fra i due pensiero si è allontanato in questo
mettendoli uno contro l’altro e nuovo millennio dalle loro conce-
distruggendo una delle più fertili zioni filosofiche, le loro personalità
collaborazioni culturali che la nostra continueranno a giganteggiare sull’
storia ricordi. Ma le cose non sono orizzonte, un po’ spopolato, della
andate così, come i filosofi e gli nostra storia culturale, ed il loro scon-
storici sanno bene. La successione tro, pur sempre doloroso ed anche
dei fatti non è questa. La vicenda è drammatico, ci apparirà, anche se con
77
POLIS
segno diverso, una lezione di im- battute insieme, voglia rompere con
pegno e di coerenza, qualunque siano lui. Croce risponde che non ha
oggi le scelte e gli orientamenti nessuna intenzione di rompere sia
adottate. In quello scontro di filosofie perché il suo temperamento si è fatto
non vi fu né un vincitore né un vinto, negli anni sempre più bonario, sia
ma entrambi furono, forse, perdenti, perché ha fiducia che col tempo
sempre che si possano definire tali molte asprezze si appianeranno da sé.
due filosofi, il cui pensiero è stato Ma in realtà la rottura è già avventa
condiviso e discusso per cinquant’ nell’animo di entrambi. Le parole
anni. Questa, quindi, non è una storia scritte la dissimulano ma non la
giustiziera, secondo un’icastica es- possono cancellare. Non si scri-
pressione proprio del Croce, intesa ad veranno più. Il resto della storia è un
irrogare condanne, ma neppure una seguito di polemiche, di attacchi
storia giustificatrice che assolve tutto reciproci, spesso feroci, di invettive,
e tutti. Ma soltanto la ricostruzione, di condanne durissime che col-
per quanto possibile fedele, di ciò che piscono errori filosofici e comporta-
unì e di ciò che divise i due grandi menti morali. Termina quando Croce,
filosofi, fatta con le loro parole, con apprendendo la notizia dell’assas-
le loro lettere, con i loro scritti, con le sinio di Gentile avvenuto ad opera di
più serene testimonianze. Una storia un gruppo di gappisti il 15 aprile
italiana che appassionò gli animi, 1944 a Firenze, scrive nel diario,
divise gli intellettuali in due opposte alcune parole di freddo cordoglio e
schiere, provocò crisi di coscienza, racconta che la consorte, ascoltando
lacerazioni, abbandoni, scelte diffi- la notizia scoppia in pianto
cili, separazioni dolorose, giudizi ricordando il bonario uomo ed amico,
appassionati, risentimenti, rancori, accolto a festa quando si recava a
dispute interminabili e spesso acca- Napoli loro ospite. L’interesse sta
nite. La prima lettera di Croce, allora anche nel fatto che attraverso la
trentenne, che risponde garbatamente cronaca minutamente documentata
all’invio, da parte di Gentile ventu- dei rapporti fra i due personaggi
nenne, ancora studente all’Università passa gran parte della storia italiana
di Pisa, di uno dei suoi primi articoli, di mezzo secolo. La fase, che va dal
reca la data del 26 giugno 1896. primo scambio di lettere alla rottura,
L’ultima è del 24 ottobre 1924, corrisponde all’età giolittiana, che
quando Gentile è ormai passato sta- precipita nella guerra da Giolitti non
bilmente, pervicacemente, al nemico, voluta, nel biennio rosso e nell’av-
a quello che d’allora innanzi per vento del fascismo. In questa fase
Croce, e lo sarà sempre più in se- prevale fra i due protagonisti il di-
guito, un avversario da combattere a battito intellettuale: la critica, se pur
viso aperto. In quest’ultima missiva, da due diversi punti di vista, del
Gentile è’ preoccupato che Croce, il marxismo, che per Croce non è una
compagno di tante battaglie com- filosofia, per Gentile è una filosofia,
78
Noi perspective ale filosofiei politice a lui Croce, Gentile şi Gramsci
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POLIS
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Noi perspective ale filosofiei politice a lui Croce, Gentile şi Gramsci
e l’ho deposta con la coscienza che quella memoria dal titolo Storia,
avrei reso appunto un cattivo servigio cronaca e false storie che, se da una
alla verità»6. parte sembrava „attualizzare” la
storia, cioè avvicinarsi alla conce-
Questa è una lettera che non va zione dell’amico, dall’altra, separan-
dimenticata per intendere come il dola dalla cronaca, riproponeva una
dissenso fra i due filosofi convivesse, di quelle distinzioni che Gentile
per ragioni di opportunità culturale, rifiutava. Radicalizzate così le posi-
non di opportunismo, con il loro zioni, per evitare o ritardare la rottura
sodalizio, fino a quando, rotti gli ar- non c’era che da ricorrere a una sorta
gini di tale opportunità, proprio per di diplomazia, anche perché «in
ragioni di coerenza culturale, si ma- questa memoria – scrive Gentile – ho
nifestò clamorosamente. Sempre più visto con gioia che torniamo sempre
frequenti, infatti, erano gli scritti ad avvicinarci».
dell’uno all’altro che provocavano E Croce gli risponde:
una reazione, e sempre più evidente
era il loro sforzo, spesso senza «Forse anche per questa parte, col
successo, di contenere le divergenze, tempo, ci metteremo d’accordo per-
di rinviarne l’approfondimento, di ché io dò grandissima attenzione a
subordinarle alla loro amicizia e al tutto ciò che tu dici e scrivi, e son
loro sodalizio intellettuale. Il 1912 fu sicuro che tu fai lo stesso verso di me.
un susseguirsi di critiche e di pole- Ripercorrendo talvolta le nostre rela-
miche. Gentile era ormai consapevole zioni ormai di sedici anni, mi pare
del rigore teoretico a cui il suo che ci siamo nutriti l’uno del sangue
dell’altro. E non ne siamo morti! E
sistema filosofico era giunto, e Croce
sarà poi giovevole un pieno accordo
stesso aveva compreso che Gentile
tra noi? Il cuore me lo fa desiderare; i
aveva ormai intrapreso un percorso nervi talvolta mi rendono impaziente
ben preciso e che l’idealismo dell’ del disaccordo; ma la mente vichia-
amico non si conciliava più con il namente ed hegelianamente educata
proprio, anzi era ad esso alternativo. mi dice che è forse provvidenziale
Fu nell’inverno del 1911 che Gentile che restino o risorgano sempre tra noi
con un ciclo di conferenze fatte alla disaccordi, che sono stimoli reciproci.
Biblioteca filosofica di Palermo su Non ti pare?»7.
L’atto del pensare come atto puro,
che saranno pubblicate qualche mese Ma, con la diplomazia, il rapporto
dopo, mise a punto la sua concezione di due filosofi può fare poca strada.
contestando tutte quelle distinzioni Bastò infatti che Gentile pubblicasse
del pensiero che Croce continuava il suo Sommario di pedagogia come
invece ad affermare. Nacque così scienza filosofica perché Croce, la-
l’attualismo, l’idealismo di Gentile, mentando innanzitutto di non aver
contrapposto allo storicismo, l’idea- avuto il manoscritto, osservasse:
lismo di Croce. E fu nell’inverno del
1912 che Croce scrisse per «vedo che hai fatto un libro robusto,
l’Accademia Pontaniana di Napoli originale ed ispirato, che è la più ricca
81
POLIS
e personale delle tue opere. Anche vevano gli allievi di Gentile, decide
questa volta mi pare che il problema di rendere pubblica la sua protesta.
della distinzione non sia né risoluto Pregò infatti Prezzolini, che dirigeva
né liquidato. Ma lasciamo a migliore la rivista La Voce, di pubblicargli un
tempo questo vecchio dissenso che
articolo, «per distrarmi – minimiz-
forse si comporrà, o forse non si
comporrà mai perché non è tanto un zava – ho buttato sulla carta alcune
dissenso, quanto una diversità d’in- osservazioni sulle dottrine del Gentile
teressi per cui io metto l’accento e dei suoi scolari». Ma gli suggerì al
sopra una parola e tu sopra un’altra».8 tempo di inviare le bozze a Gentile,
prima di pubblicare.
E qualche giorno dopo, sempre a Soltanto qualche mese prima
proposito di quel libro: Croce aveva però scritto all’amico
Vossler:
«Avresti dovuto astenerti dal tono
aspro, polemico, infastidito, e pren- «Di filosofia mi occuperò soltanto
dere un tono più conciliante e per- quando me ne verrà l’ispirazione
suasivo. In molte pagine mi è parso perché non mi piace di fare il filosofo
che tu discutessi con me»9. professionale. D’altro canto – conti-
nuava – avrai notato che il Gentile ha
L’intuizione di Croce era esatta, dato un certo indirizzo al suo
anche se Gentile risponde: pensiero che si differenzia dal mio
perché tende a risolvere tutto nell’au-
«La tua lettera di ieri mi ha messo in tocoscienza; e questo indirizzo ha ora
una grande inquietudine. Io parecchi aderenti. Io aspetto che si
polemizzo nel Sommario con te? E in maturi o che perda del suo slancio
tono aspro, senza garbo? Ma io posso momentaneo, per discuterlo; e se si
assicurarti di non aver mai pensato in sciogliesse da sé, senza mia oppo-
codesto cattivo senso a te ai tuoi libri, sizione e discussione, tanto meglio.
né anche nel capitolo sulla volontà in Non mi è gradito oppormi, benché
cui sapevo bensì di dissentire da te. l’opposizione si aggirerebbe sulle alte
Basta, ne discorreremo a voce. Ma tu vette della metafisica, a un amico e
non vorrai farmi il torto di attribuirmi collaboratore che è per me tamquam
una polemica personale contro di te frater. Il vero è che io credo dannoso
dove non facevo il tuo nome»10. quell’indirizzo perché fiacca tutte le
opposizioni e distinzioni della vita,
E’ curioso che questa lettera ter- indebolisce le energie del giudizio,
mini con un «Riamami sempre» in della fantasia, della volontà, e riesce a
cui l’enfasi affettiva tende proprio a una forma di misticismo. Il mio
sforzo era stato invece di far valere,
celare la gravità della polemica. Si
nel senso dell’unità, tutte le distin-
giunge così, tra divergenze filoso- zioni ed opposizioni e fondare un
fiche sempre più acute e momenti di sistema di giudizi sulla vita: sistema
abbandono affettivo, alla fine del vivente e trasformabile con la vita
1913 quando Croce, divenuto insof- stessa, ma costante nel suo mutarsi.
ferente delle critiche che gli muo- Ma questa esigenza, che io sento
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l’attualità. Anch’io ho per fermo che anch’esso con il fatto, con il passato.
le forme dello spirito prendono La conseguenza della filosofia attu-
significato l’una dall’altra, e che la alistica gentiliana sarebbe, per Croce,
volontà non esiste e non è concepibile «l’immersione in un immobile pre-
senza il pensiero, né questo senza
sente, privo di opposizioni, se ogni
quella, né il pensiero senza la
fantasia, né la fantasia senza il opposizione si fonda, come certa-
pensiero, e via discorrendo: donde il mente si fonda, su una distinzione»18.
concetto che svolgo dello spirito Quindi l’accusa rivolta al filosofo
come circolarità e ricorso. Ma il siciliano di misticismo, ben lontano
significato che voi attribuite all’attua- anche dall’idealismo se, come Croce
lismo non è questo: non è rivolto scrive, il riferimento filosofico di
contro la distinzione resa astratta, ma Gentile non è né Kant né Hegel bensì
contro ogni distinzione, perché per Spaventa19. Al contrario Croce si
voi astratta è la distinzione stessa. sente attratto non dall’unità ma dalla
Pensare è unificare distinguendo o
particolarità:
distinguere unificando, il che voi
considerate come un trascendere «Quanto a me, confesso che ciò che
l’attualità. Perdonate: ma codesta è la sempre mi ha interessato è il mo-
schietta posizione mistica, e si mento della particolarità, laddove
esprime, o piuttosto non si esprime l’unità mi è parsa quasi come un
nell’Ineffabile. Il vostro atto puro, sottointeso, un qualcosa che va da sé,
che voi chiamate Pensiero, si po- che non offre altre difficoltà se non
trebbe del pari chiamarlo Vita, Sen- quelle che provengono dalla partico-
timento, Volontà, o in qualunque larità mal compresa e mal connessa
altro modo, perché ogni denomi- nelle sue forme»20.
nazione, importando una distinzione,
è qui non solo inadeguata, ma Non solo, a parere di Croce,
indifferente. Che voi non vogliate
l’idealismo attualistico di Gentile si
essere mistici, lo so bene: il vostro
duce è un vigoroso ragionatore e un pone come una filosofia che vuole
forte storico. E da ciò, e soprattutto «liquidare la filosofia»21, tacitare, per
dalla personalità del vostro duce, il sempre tutte le dispute filosofiche, il
misticismo dell’attualità riceve un che per Croce è una colpa ancor più
singolarissimo carattere: si atteggia a grave di quella già mossa a Gentile di
misticismo idealistico e storico. Ma misticismo22. La propria dottrina,
tutto sta a vedere se questo atteggia- invece non vede nella realtà un
mento è consentaneo al principio grande e definitivo enigma da scio-
della dottrina»17. gliere ma un infinito processo di
problemi che devono essere risolti ed
E qui Croce passa ad analizzare la in cui ogni soluzione è, contempora-
dottrina di Gentile: la natura con- neamente, posizione di nuove ques-
cepita come pensiero astratto, cioè tioni e problemi.
come pensato, non come atto, ma Croce procede senza sosta nel
come fatto, non come presente, ma corpo a corpo con il suo interlocutore:
come passato; l’errore identificato
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crea tutto. Non ci sono io e il mio alcuni particolari concetti del tuo
pensiero; ma io sono il mio pensiero: idealismo attuale, e mostrandone la
che non è un essere, e tanto meno difficoltà o la inadeguatezza. Perché è
qualcosa, ma un processo, il pro- superfluo dirti che non c’è sillaba
cesso. Fuor di questo processo non della tua risposta che io non pre-
solo non ci sono Io, quell’Io che tu fai vedessi, e alla quale non abbia pronta
soggetto ora del vedere e ora la mia replica. Prima di scrivere avevo
dell’agire, ma non c’è niente perché ben meditato sul tuo pensiero»32.
tutto quello che si può pensare è
posizione di questo processo, cioè, in E due giorni dopo Croce ritorna a
concreto, lo stesso processo»29. scrivere all’amico :
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Note
1
A. Romanò (a cura di), La cultura chiuso a ogni altro interesse»,
italiana del ’900 attraverso le Ibidem, p. 598.
19
riviste. La Voce (1908-1914), vol. Ibidem, p. 598.
20
III, Einaudi, Torino, 1960. Ibidem.
2 21
G. Gentile, Opere filosofiche, «E trovo un altro inconveniente nel
antologia a cura di E. Garin, vostro idealismo attuale: ed è che
Garzanti, Milano, 1991. esso mi sembra una filosofia la quale
3
J. Jacobelli, Croce Gentile dal si propone di liquidare la filosofia, e
sodalizio al dramma, Milano, far tacere una volta per sempre tutte
Rizzoli 1989. le dispute filosofiche, che, fondate
4
Carteggio Gentile-Maturi (1899- come sono tutte su distinzioni, sa-
1917), Le Lettere, Firenze, 1987, p. rebbero tutte prive di fondamento,
413. essendo tutte le distinzioni, per voi,
5
Ibidem, pp. 4417-4418. astratte e arbitrarie. Con l’idealismo
6
G. Gentile, Lettere a Benedetto attuale l’umanità riceverebbe, insom-
Croce, vol. IV, Sansoni, Firenze, ma, una rivelazione, attesa per secoli
1980, p. 130. invano. Sebbene voi protestiate a
7
B. Croce, Lettere a Giovanni Gentile ragione contro l’idea di una filosofia
(1896-1924), (a cura di A. Croce), definitiva, la vostra sarebbe per l’ap-
Mondadori, Milano, 1981, pp. 512. punto una filosofia definitiva, giacché
8
Ibidem, p. 519. oltre di essa non resterebbe altro che
9
Ibidem. le distinzioni astratte che si fanno
10
G. Gentile, Lettere a Benedetto nell’oggetto del pensiero, l’empi-
Croce, op. cit., p141. rismo, il concepire ordinario degli
11
Carteggio Croce-Vossler, 1899- uomini, la non filosofia», Ibidem,
1949, Laterza, Bari, 1983, p. 157. pp. 598-599.
12 22
Ibidem, p. 104. Ibidem, pp. 604-605.
13 23
Ibidem, p. 166. «E perciò in questi giorni mi sono più
14
B. Croce, Intorno all’idealismo di una volta domandato se sarà
attuale, in La Voce, 1913, V, 46, pp. possibile continuare La Critica come
1195-7, ripubblicato in A. Romanò, l’abbiamo fatta finora, o se io non
op. cit., pp. 595-605. debba trasformarmi in uno dei colla-
15
Ibidem, pp. 595-605. boratori avventizi e straordinari come
16
Ibidem, pp. 595-596. gli altri. Ti prego di riflettere sulla
17
Ibidem, p. 597. mia nuova situazione pacatamente e
18
«Il vostro precedente reale sono i liberissimamente, e di parlarmi poi
tormentosi travagli dello Spaventa con quella franchezza che si deve alla
circa l’interpretazione dell’hege- nostra fraterna amicizia. Io potrò
lismo: dello Spaventa, austero in- parlare liberamente di filosofia nella
telletto, gran disciplinatore della tua Critica, quando per qualche mia
filosofia in Italia, ma che, venuto osservazione o espressione potrò
fuori dal seminario e dalla teologia, sospettare di sorprenderti sulle labbra
fu esclusivamente divorato dall’an- un sorriso?», G. Gentile, Lettere a
sia religiosa dell’unità e rimase Benedetto Croce, op. cit., p.179.
90
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24
B. Croce, Lettere a Giovanni cioè mettessero sempre più salde e
Gentile, op. cit., p. 583. profonde radici negli animi nostri le
25
Le esatte parole di Gentile: «Ora tu opposte esigenze a cui obbedivano
intendi che io per scrivere nella tua da una parte la tua distinzione, e
rivista debbo sentirmi sorretto dalla dall’altra la mia avversione ad essa,
tua stima, come mi sono sentito sem- e si facesse quindi più reciso, su
pre fino a questi ultimi giorni. Perciò questo punto, il nostro dissenso. E
fo appello un’altra volta alla tua tu, se ti sei, nel seguito delle tue
fraterna amicizia per pregarti che tu riflessioni su questa materia, sfor-
rifletta veramente sulla mia situazione zato di salvare e garantire l’unità
essendo io sempre disposto ad atte- dello spirito, in realtà hai irrigidito
nermi al tuo avviso quando tu t’in- sempre di più l’opposizione. Ho
duca a considerare il nostro caso con visto così risorgere nel tuo pensiero
quella pacatezza che merita il nostro quella natura che, a parte le costru-
reciproco affetto», op. cit., p. 186. zioni del naturalismo, è stata in ogni
26
B. Croce, Lettere a Giovanni tempo lo scoglio su cui s’è spezzata
Gentile, op. cit., pp. 597-598. ogni concezione spiritualistica. E
27
G. Gentile, Lettere a Benedetto questa natura, che è la vita, l’essere,
Croce, op. cit., p. 193. E Croce, di la realtà, m’è parso inghiottisse il tuo
rimando: «Io non ti ho risposto punto spiritualismo. Tu persisti nel tuo
ab irato; come posso avere ira verso antico modo di vedere lo spirito
di te? Ti ho risposto forse turbato altalenante dalla realtà alla contem-
perché la tua lettera, inaspettatissima, plazione di questa», G. Gentile,
mi ha turbato.[…] Non è colpa mia se Intorno all’idealismo attuale. Ricordi
ci sia un contrasto tra noi nel modo di e confessioni, in La Voce, 1913, V,
considerare il metodo filosofico: 50, pp. 1213-1216, ripubblicato in
questo contrasto non poteva non A. Romanò, op. cit., pp. 608-25, la
venire in luce,[…] Io sono persuaso citazione è a p. 616.
29
che, restando concordi e collabo- Ibidem.
30
ratori, faremo il vantaggio degli studii Ibidem, p. 612.
31
italiani, e faremo una migliore filo- Ibidem, p. 613.
32
sofia, di quella, ottima che sia, che B. Croce, Lettere a Giovanni
possa nascere nella tua o nella mia Gentile, op. cit., p. 621.
33
mente», B. Croce, Lettere a Ibidem, p. 622.
34
Giovanni Gentile, op. cit., p. 609. G. Gentile, Lettere a Benedetto
28
Gentile prosegue affermando che Croce, op. cit., p. 203.
35
questo è stato l’oggetto costante del A. Romanò, op. cit., pp. 641 ss.
36
contendere «delle nostre discussioni B. Croce, La storia d’Italia dal 1871
– dolci nella memoria – le quali al 1915, Laterza Bari, 1928, p. 83.
ebbero per effetto il solito effetto di
tante discussioni filosofiche: che
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Bibliografie
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Francesco CATALANO
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Tab. n. 3
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Consultive
Doparie Partecipazione
interne on line e/o
diretta
Propositive
Tab. n. 4
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Consultive
Doparie Partecipazione
aperte diretta
Propositive
Tab. n. 5
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partiti e loro elettori idealmente vi- parte del Cantiere della Partecipa-
cini, per creare una sorta di opinione zione nelle amministrative del 2008 a
pubblica strutturata all’interno dei Bitonto paese in provincia di Bari; la
partiti, senza per questo sostituirsi ai citazione nelle mozioni a segretario
gruppi dirigenti legittimamente eletti, del PD di Ignazio Marino nel 2009 e
pur esercitando un’influenza sulle di Giuseppe Civati nel 2013; l’inse-
scelte di un partito attraverso forme rimento del referendum propositivo,
di „democrazia partecipativa” a com- succedaneo delle Doparie, in alcuni
pletamento della democrazia rappre- statuti di partito).
sentativa. Alcune critiche, rivolte all’utilizzo
Per democrazia partecipativa non dell’istituto sostengono:
s’intende il sotto modello „rappresen- • il tema “della follia della
tativo-partecipativo”, definito da folla” come rischio di operare scelte
Umberto Allegretti in: „Democrazia in maniera collettiva;
Partecipativa e Processi di • il pericolo, che in una società
Democratizzazione”28, in cui la parte- dello spettacolo sia l’emozione a
cipazione istituzionale si trasforma in prevalere sul senso critico.
assunzione di decisioni dirette da Ambedue vengono spazzate via
parte dei rappresentati. La democra- dall’utilizzo del DIBATTITO
zia partecipativa, deve essere intesa DELIBERATIVO, ma soprattutto
come atto di collaborazione tra citta- dall’assenza del Potere vincolante. A
dini e rappresentanti, in cui le scelte o tale proposito, Luigi Bobbio sostiene,
indicazioni della società civile non che è frustrante pensare che dopo
rappresentino vincolo, ma stimolo tanto impegno le conclusioni raggi-
per un rapporto relazionale, all’in- unte siano ignorate. Lo stesso aggiun-
terno di un sistema a democrazia ge, che d’altra parte la mancanza di
rappresentativa. un potere vincolante permette intera-
Appare evidente, come le doparie zioni meno imbrigliate e favorisce
rispecchino la teoria di „Bene l’informalità dei rapporti. Tuttavia,
Relazionale” descritta dal sociologo pur prevedendo casi di non condi-
Piero Donati, in cui la relazione visione, del risultato di una Doparia,
stessa è il BENE. da parte del partito o coalizione di
Come pure, appare ambizioso riferimento, avrebbe comunque il
l’obiettivo delle Doparie, tanto merito di coinvolgere i RAPPRE-
mostrarsi quasi un’utopia. Certo, esse SENTATI alla partecipazione, nel
non sono la panacea dei mali che contempo responsabilizzerebbe poli-
attanagliano la politica, ma possono e ticamente i RAPPRESENTANTI ad
in qualche misura già accade, agire in una sorta di libero mandato,
suscitare passione politica nell’uti- perseguendo il principio weberiano
lizzarle (vedasi i casi delle Doparie dell’agire razionale rispetto allo
on line del PD sulla legge elettorale; scopo.
la proposta dell’uso delle Doparie da
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L’unico pericolo, che può deter- questo motivo, utilizzarle senza cari-
minarsi, è rappresentato dall’interpre- carle di enfasi rende, l’istituto, una
tare le Doparie alla stregua di modalità a cui tutti i partiti possono
un’ideologia, lungi dall’essere tale, accedere, senza preconcetti di natura
esse rappresentano uno strumento ideologica, né illusorie forme di
d’aggiornamento della democrazia inediti sistemi di democrazia diretta.
rappresentativa (l’upgrade). Per
Note
1 10
Il movimento umanista si afferma, in Ibidem, p. 104.
11
Italia, alla fine del XIV sec., ripren- Z. Bauman, Modernità liquida Ed.
dendo e rivalutando i classici greci e Laterza Roma-Bari, 2007, p. 12.
12
latini. A Firenze, la cultura umanistica Sito il Pensatoio della Ricerca ,
assieme all’impegno politico crea una stralcio „Doparie: cosa sono?”
nuova figura d’intellettuale, „l’umanista http://laral.istc.cnr.it/rcalabretta/pens
civile”, che privilegia la vita attiva a atoio/doparie_cosa_sono.html
quella contemplativa; http://trucheck.it/ 12/10/2015
13
letteratura-italiana/26622-l-umanesimo- P. Nordhaus: „Il Ciclo Politico-
e-la-figura-dell-intellettuale.html Economico” cit. ripresa da N.
(12/10/2015). Acocella Elementi di Politica
2
Fondatore, assieme al fratello Economica, ed. Carocci Roma 2009,
Alessandro, della famosa rivista il Caffè p. 133.
14
1761, pubblicherà „Meditazioni sulla R. Calabretta, op. cit., p. 109.
15
felicità” 1763, www.filosofico.net/ Ibidem, p. 111
16
pietroverri.htm, (12/10/2015). Ibidem, p. 116.
3 3 17
Bruno S Frey., Alois Stutzer, Editore Il È un dibattito con una serie di
Sole 24 Ore Libri, Milano 2006”. meccanismi per garantire a tutti
4 4
Raffaele Calabretta, Doparie, dopo le l’opportunità di esprimersi e per
primarie, ed. Nutrimenti Roma gennaio, limitare la valutazione degli argo-
2010. menti basata su preconcetti, faziosità
5 5
Ibidem, p. 13 e prevaricazione. In particolare, il
6 6
Letteralmente la condizione di uno dibattito deliberativo dà l’oppor-
„spirito buono” (eu=bene, daimon= tunità di ridurre la conflittualità della
spirito), cioè di chi è posseduto da un discussione, di porre l’attenzione
buon demone, da una buona sorte che sulle ragioni altrui e di promuovere
gli permette di prosperare. contributi informati e rilevanti. SITO
Sito: La Botte di Diogene - blog FAQ
filosofico, http://franc2.mit.edu:8000/ci/show-
https://mariodomina.wordpress.com help-topic?faq-doparie+italian1,
12/10/2015. (10/11/2015)
7 18
R. Calabretta, op. cit., p. 141. Il referendum propositivo: . tipo di
8
Ibidem, p. 35. referendum, non riconosciuto
9
Ibidem, p. 36. dall’ordinamento italiano, con cui si
106
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Bibliografie
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http://trucheck.it/letteratura- http://www.oecd.org/gov/public-
italiana/26622-l-umanesimo-e-la- innovation/2536857.pdf 03/10/2015
figura-dell-intellettuale.html http://dopariepress.altervista.org/258
www.filosofico.net/pietroverri.htm 124375/ 01/03/2016.
http://dizionario.internazionale.it/parola/
referendum-propositivo07/11/2015
108
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Alexandru MAMINA
Abstract. The article treats the impact of psychological researches upon the
humanistic ethic came out from Lumières, and subsequently on the liberal
thought influenced by that. Hence it first presents the crisis which
psychoanalysis induced to the traditional image of human being as rational an
capable of free will. It also shows the way that humanistic view was transformed
and so recovered in a more democratic sense by the analytical psychology and
mainly the cultural psychoanalysis.
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unei concentrări care, transpusă insti- toate acestea, procesul s-a dovedit
tuţional de alţii, avea să conducă reversibil, în sensul că modernitatea
finalmente la proclamarea conducă- s-a menţinut prin reafirmarea uma-
torului totalitar12. nismului, care s-a repercutat încă o
Cercetările din psihologie nu dată în teoria şi practica politică.
trebuie apreciate într-o grilă politică, Resurgenţa umanismului în
în relaţie imediată cu ideologia conştiinţa colectivă a survenit pe
dreptei. Cu atât mai puţin dacă ne două filoane: ideologic şi ştiinţific,
gândim la părerea negativă a naţio- rezultând aşadar o specie de umanism
nal-socialiştilor faţă de psihanaliză, formal sau juridic, alături de o altă
considerată o ştiinţă evreiască. Sub variantă, fondată pe conţinutul psihic
raport cultural totuşi, ele au contribuit şi pe atributele concrete ale fiinţei. Ca
cu prestigiul ştiinţei la modificarea manifestare politică, cele două s-au
viziunii luministe asupra omului, deci regăsit referenţial în promovarea
la transformarea mentalului european pandemocratismului, respectiv în pre-
în general13. Îndeosebi în climatul ferinţa pentru modelul protecţionist.
intelectual şi moral interbelic, Fără să fie contradictorii la modul
încrederii în individ i s-a substituit absolut, pandemocratismul şi protec-
referinţa la condiţionările colective – ţionismul corespund totuşi unor
naţionalitate, rasă, confesiune –, iar structuri mentale diferite, în măsura
voinţa liberă a fost înlocuită progre- în care presupun înclinaţia imaginar-
siv cu determinările normative supra- afectivă către obiectul generic asumat
puse personalităţii, potrivit eticii interior (relaţie introvertă), sau către
autoritare descrisă de Erich Fromm14. obiectul cu proprietăţi circumstan-
Ascensiunea dreptei a fost interme- ţiate, aflat într-o legătură pozitivă cu
diată printr-o serie de împrejurări po- subiectul (relaţie extravertă). De aici
litice şi economice, însă e la fel de preocuparea mai mare pentru regle-
clar că noul context de reprezentări mentarea normativă la scară plane-
i-a oferit mediul atitudinal şi de tară, în paralel cu interesul arătat
aşteptare favorabil. îndeosebi problematicii la nivel sta-
Criza umanismului a fost echi- tal. Sunt orientări ordonatoare tipice,
valată cu disoluţia civilizaţiei europe- dacă putem spune aşa, care stabilesc
ne moderne, receptată fie ca declin al sensul axiologic al activităţii politice,
Occidentului (Oswald Spengler), fie indiferent dacă aceasta se organi-
ca început al unui nou ev mediu zează în registrul programatic al
(Nikolai Berdiaev). Antiumanismul a dreptei sau al stângii.
cunoscut inclusiv o ipostază tehni- Umanismul juridic s-a precizat în
cistă, sub influenţa lui Filippo contextul confruntării ideologice cu
Tommaso Marinetti, care păstra din nazismul, care a implicat reactuali-
modernitate vocaţia mecanizării dar zarea trimiterilor la voinţa pozitivă a
în detrimentul individualităţii singu- subiectului în opoziţie cu principiul
lare, anulată astfel prin reificare15. Cu metafizic al conducătorului, precum
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Note
1 4
Probabil cel mai concludent exemplu O notă specială trebuie făcută în
pentru a doua accepţiune l-a oferit legătură cu existenţialismul creştin
idealismul german, îndeosebi panlo- rus, care a interpretat principiul an-
gismul hegelian. Amintim, de tropologic în lumina ideii de par-
asemenea, filosofia fichteiană, care ticipare liberă a omului la divinitate.
echivala ştiinţa cu cercetarea ansam- În acest caz, tradiţia Bisericii nu
blului de reprezentări subiective apărea decât ca îndrumar şi legătură
desemnat drept experienţă. A se interioară cu experienţa comună a
vedea Johann Gottlieb Fichte, trecutului. A se vedea Nikolai
Doctrina ştiinţei, Editura Humanitas, Berdiaev, Sensul istoriei, Editura
Bucureşti, 1995, p. 14. Polirom, Iaşi, 1996, p. 45.
2 5
Holbach, Sistemul naturii. Sau Jacques Le Rieder, Modernitatea
despre legile lumii fizice şi ale lumii vieneză şi crizele identităţii, Editura
morale, Editura Ştiinţifică, Bucureşti, Universităţii „Al. I. Cuza”, Iaşi,
1957, pp. 145-146. 1995, pp. 253-256, 258.
3 6
Georg Lukács, Le changement de Sigmund Freud, „Formulări despre
fonction du matérialisme historique, cele două principii ale activităţii
în Histoire et conscience de classe. psihice”, în Opere. Psihologia
Essais de dialectique marxiste, Les inconştientului, 3, Editura Trei,
Éditions du Minuit, Paris, 1960, p. Bucureşti, 2000, p. 19.
7
262. Idem, Dincolo de principiul plăcerii,
în op. cit., p. 194.
118
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8 16
Idem, Pentru a introduce C.G. Jung, Tipuri psihologice,
narcisismul, în op. cit., p. 48. Editura Humanitas, Bucureşti, 1997,
9
Alfred Adler, Sensul vieţii, Editura pp. 70, 487-489.
17
IRI, Bucureşti, 1995, pp. 73-75. Idem, Aion. Contribuţii la
10
Charles Maurras, Mes idées simbolistica sinelui, în Opere
politiques, Arthème Fayard et Cie, complete, 9, Editura Trei, Bucureşti,
Éditeurs, Paris, 193›, pp. 21, 118. 2005, p. 43.
11 18
Carl Schmitt, Morala statului şi Alfred Adler, op. cit., pp. 196-197.
19
statul pluralistic, Viaţa Românească, C.G. Jung, Opere complete.
Iaşi, 1930, p. 10. Dezvoltarea personalităţii, 17,
12
Martin Heidegger, Metafizica lui ‹2006›, şi urm., p. 97.
20
Nietzsche, Editura Humanitas, Idem, Aion. Contribuţii la simbo-
Bucureşti, 2005, pp. 18, 27. listica sinelui, şi urm., pp. 86-89.
13 21
A se vedea şi François Châtelet, Karen Horney, Personalitatea
Évelyne Pisier, Concepţiile politice nevrotică a epocii noastre, Editura
ale secolului XX, Editura Humanitas, IRI, Bucureşti, 1998, p. 23.
22
Bucureşti, 1994, pp 35-36. Ibidem, pp. 210-211.
14 23
Erich Fromm, Omul pentru el însuşi, Patrick Di Mascio, Freud după
în Texte alese, Editura Politică, Auschwitz. Psihanaliza culturală,
Bucureşti, 1983, pp. 207-209, 211. Editura Amarcord, Timişoara, 2000,
15
Cum se indica într-un text din 1910 pp. 36, 38-39.
24
al pictorilor futurişti: „Noi dorim să Karl Jaspers, Condiţii şi posibilităţi
reintrăm în viaţă. Ştiinţa de astăzi, ale unui nou umanism, în Texte
negându-şi trecutul, răspunde nece- filosofice, Editura Politică,
sităţilor intelectuale ale timpului Bucureşti, 1986, p. 92.
25
nostru. Ştiinţa noastră nouă nu ne O evaluare critică a tezelor susţinute
mai determină să-l considerăm pe se găseşte la Patrick Di Mascio, op.
om drept centru al vieţii universale. cit., pp. 67-71.
26
Durerea unui om este interesantă C. Wright Mills, The problem of
pentru noi tot atât cât cea a unui industrial development, în Power,
felinar electric care suferă şi geme şi Politics and People, Ballantine
strigă cu cele mai sfâşietoare expre- Books, New York, p. 152.
27
sii de culoare; iar muzicalitatea Idem, Culture and politics, în op.cit.,
liniilor şi cutelor unui veştmânt p. 245; Charles A. Reich, Le regain
modern are pentru noi o potenţă américain, Éditions Robert Laffont,
emotivă şi simbolică egală celei pe Paris, 1971, pp. 13, 315.
28
care nudul a avut-o pentru antici”. Georg Lukács, Ontologia existenţei
Umberto Boccioni, Carlo Dalmazzo sociale, vol. 2, Editura Politică,
Carrà, Luigi Russolo, Giacomo Balla, Bucureşti, 1986, p. 345, 572; Willy
Gino Severini, Pictura futuristă: Brandt, Über den Tag hinaus. Eine
Manifest tehnic, apud Mario De Zwischenbilanz, Hoffmann und
Micheli, Avangarda artistică a Campe, Hamburg, 1974, p. 25.
secolului XX, Editura Meridiane,
Bucureşti, 1968, p. 337.
119
POLIS
Bibliografie
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Noi perspective ale filosofiei politice a lui Croce, Gentile şi Gramsci
U.E.
Lorenzo SCARCELLI
Abstract: De Gaulle at the head of the French resistance against the Nazis and
after the war, he defended the sovereignty of France against the idea of a
supranational Europe. De Gaulle at first opposed to a united Europe and the
design of a Defence Community, then became its promoter, as he saw in a united
Europe the mean to achieve the interests of France, through the project for a
third force, between the United States and the Soviet Union. De Gaulle, worried
that the EEC could lose its independence and become a satellite of the United
States, sought a closer alliance between France and Germany, through the
Fouchet Plan, in order to weaken the relationship between the European
Community and the United States and create French primacy in European
political cooperation. But with the advance of a supranational Europe, De
Gaulle began the period of the Empty Chair. After the output of de Gaulle, the
leaders of the EEC, designed a new path to realize the economic, political and
military integration of Europe.
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trata della Gran Bretagna nella CEE e Dopo una breve vacanza in
il sostegno dell’ “Europa delle patrie” Irlanda si ritirerà a Colombey-les-
contro ogni modello di Europa sovra- Deux-Églises, dove si dedicò a scri-
nazionale, immaginandola imperniata vere le proprie Memorie.
sull’asse franco-tedesco ed estesa, in Nelle sue memoriescriverà: « Je
prospettiva, dall’ Atlantico agli veux être enterré à Colombey » « Sur
Urali.4 ma tombe: Charles de Gaulle, 1890-
Sempre in politica estera, De 19... Riend’autre », morirà l’anno
Gaulle condannerà l’intervento ameri- dopo, il 9 novembre 1970.
cano contro i comunisti in Vietnam, L’avvento al potere di de Gaulle,
poinel 1966 ritirerà la Francia dal in realtà, spazzò via ogni teoria che
comando militare integrato della potesse essere federalista o funzio-
NATO ed espellerà tutte le basi nalista5.
americane dal territorio francese, pur Il presidente francese lanciò una
continuando a partecipare all’Allean- sfida alla visione di Monnet, una
za atlantica; nel 1967 dichiarerà sfida fondata su un’idea di Europa
l’embargo contro Israele per la più realistica rispetto ai sogni comu-
“guerra dei sei giorni”, vinta contro nitari funzionalisti6.
l’Egitto. Il dibattito sulla CED segnò
La fase di forte inquietudine l’inizio di una diatriba tra Monnet e
sociale culminata nel maggio fran- de Gaulle, infatti quest’ultimo, da
cese parve risvegliare quel de Gaulle presidente della repubblica francese e
della resistenza o della guerra con una visione confederale auspi-
d’Algeria, fu una risposta a quei cava un’Europa basata sulla coope-
francesi in cerca di rassicurazioni, in razione tra Stati in ambito politico,
quanto il Presidente sciolsel’Assem- economico, culturale e della difesa,
blea nazionale e stravinse le elezioni visione alquanto diversa da Monnet
del giugno 1968, con il partito che si batteva per l’abolizione dei
gollista che ottenne 358 seggi su 487. privilegi della sovranità.
Ma l’anno dopo il Presidente De Anche la nascita della CEE e
Gaulle perse con uno scarto minimo dell’EURATOM s’inserisce in un
un referendum su questioni relati- contesto storico fortemente influen-
vamente banali (il trasferimento di zato dalla presenza del generale de
alcuni poteri alle regioni e la Gaulle, che si opponeva all’interpre-
trasformazione del Senato – che in tazione sopranazionalista della CEE.
Francia non ha mai avuto grande La Comunità Europea impose
rilievo istituzionale – in sede di modifiche alla politica estera degli
rappresentanza di organizzazioni pro- Stati membri, in particolar modo alla
fessionali e sindacali regionali).
Franciache risultò essere il Paese, che
De Gaulle,a quasi ottant’anni
più degli altri, avrebbe dovuto appor-
d’età, a mezzogiorno del 28 aprile
tare i correttivi alla propria politica
1969, annunciò le proprie dimissioni
estera7, per questo motivo, il generale
con effetto immediato.
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Note
1
Per maggiori approfondimenti sulla il Mulino, Bologna1981; J. Charlot,
vita politica di de Gaulle, cfr. C. de Le gaullisme d’opposition, 1946-
Gaulle, La France sera la France. 1958, Fayard, Paris, 1983; A.
Ce que veut Charles de Gaulle, Peyrefitte, C’était de Gaulle. La
Rassemblement du Peuple Français, France redevient la France, Fayard,
Paris 1951; R.Massip, de Gaulle et Paris, 1994, vol. I; Id., C’était de
l’Europe, Flammarion, Paris, 1963; Gaulle. La France reprend sa place
S. Serfaty, France, De Gaulle and dans le monde, Èdition de fallosi,
Europe, John Hopkins University Paris 1997, voll. II; Charles de
Press, Baltimora, 1968; J. Sostelle, Gaulle, Mémoires, Gallimard
Gollismo, Edizioni del Borghese, (Collection Bibliothèque de la
Milano 1969 ; J. Charlot, Le Pléiade), 2000; E. Roussel, Charles
phénomène gaulliste, Fayard, Paris de Gaulle, Gallimard, Paris, 2002;
1970; C. de Gaulle, Mémoires G. Quagliariello, De Gaulle e il
d’espoir, Plon, Paris, 1971, 2 voll.; gollismo, il Mulino, Bologna, 2003;
A. Hartley, Gaullism. The Rise and Charles Williams, De Gaulle,
Fall of a Political Movement, Milano 1995, ripubblicato nel 2006
Routledge&Kegan Paul, London, in edizione speciale per La
1972; L. Noel, Comprendre de Repubblica; Debray, R., A domani,
Gaulle, Plon, Paris, 1972; S. presidente. De Gaulle, la sinistra e
Bartolini, Riforma istituzionale e la Francia, Marsilio, Venezia, 1991.
sistema politico. La Francia gollista, Fossi, P., Charles De Gaulle, o la
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10
Ivi, pag. 60: A testimonianza di Nelle sue Memorie de Gaulle
questo, de Gaulle, in un articolo, sottolinea la particolare avversione
sottolinea la particolare importanza con cui fu accolta questa proposta
della collaborazione tra Francia e dai partners europei.: „I nostri vicini
Germania nella prospettiva di un hanno rifiutato di perseguire un’
rilancio del processo d’integrazione Europa europea perché temono il
europea: „Una settimana ricca di primato della Francia, ma soprattutto
profondo significato sta per perché, nel clima di guerra fredda in
terminare. Una rivalità che ha visto cui si trova il mondo, ogni cosa
due grandi popoli contrapposti per di passa in secondo piano pur di
più di duecento anni sta per finire, garantirsi la protezione americana”.
13
come ha ricordato il presidente de S. Hoffmann, De Gaulle, Europe
Gaulle ad Amburgo […]. Un asse and the Atlantic Alliance, in
Parigi-Bonn non può che significare International Organization, 18,
una cosa, vale a dire che il resto inverno1964, in Gilbert, op. cit., pp.
d’Europa finirebbe per integrarsi nel 72- 73. A questo proposito, impor-
nocciolo franco-tedesco”. tante è la considerazione di Hoffman
11
Ivi, pag. 61. L’obiettivo principale di sugli obiettivi di de Gaulle per
Adenauer era la costituzione l’Europa: “Il Generale, un nazio-
dell’unione politica europea basata nalista francese, è anche un nazio-
sull’accordo franco-tedesco: impor- nalista europeo. La sua preoccupa-
tante è il rilancio dell’integrazione zione per l’Europa non viene capita
comunitaria, non il modo attraverso soprattutto negli Stati Uniti, dove si
il quale procedere a tale realizza- tende a ritenere che soltanto gli
zione.: „L’evoluzione storica di europei secondo l’accezione di
questi anni impone agli europei la Monnet siano realmente interessati a
loro unificazione politica.[…]. Io unificare l’Europa. Così come vuole
ritengo che chiunque occupi un evitare che la Francia diventi una
posto di responsabilità si sia reso mera pedina sullo scacchiere inter-
conto, nel corso di questi anni, di nazionale, il Generale vuole assi-
fronte a quale pericolo si trova curare che l’Europa, che considera la
l’Europa; essa non ha più tempo di madre di tutte le civiltà, ridiventi
attendere tranquillamente il giorno uno dei principali protagonisti, dopo
in cui una soluzione perfetta, che essere stata per venti anni una
soddisfi ugualmente tutti gli stati, sia semplice posta in palio a causa delle
trovata […]. Io penso che Francia e proprie divisioni”.
14
Germania possono costituire insieme Sul discorso di Kennedy cfr., L.
il nocciolo duro dell’Unione politica Covatta, G. Rocchi, John F.
dell’Europa. Che non si attribuisca Kennedy. L’uomo della Nuova
troppa importanza alla struttura Frontiera, Massimo, Milano, 1964,
giuridica di tale unione; che si tratti pp. 289-296: „Noi non consideriamo
di una federazione o di una l’Europa forte e unita come una
confederazione o di un’altra forma rivale, ma come una pater. Contri-
giuridica, l’essenziale è agire”. buire al suo progresso ha rappre-
12
Cfr. de Gaulle, Mémoires d’espoirs, sentato da diciassette anni un
vol. I, (1958-1962) cit. pag. 211. obiettivo fondamentale della nostra
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Gheorghe CIASCAI
Abstract: The aim of this paper is to analyze and to highlight the political,
economic and strategic consequences of the British referendum concerning the
United Kingdom exit from European Union for the identity of the European
Union and for the political nature of European construction.
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Note
1 7
Termen din jargonul de la Bruxelles Marin Pana, „Tratatul fiscal
care desemnează ieşirea Marii european a fost semnat. Riscuri si
Britanii din Uniunea Europeană avantaje pentru Romania”, în Curs
2
Mark Pollack, „Teorii cu privire la de guvernare, 2 martie 2012, accesat
integrarea europeană”, în Helen online in mai 2016 la adresa
Wallace, William Wallace, Mark http://cursdeguvernare.ro/tratatul-
Pollack, Elaborarea politicilor în fiscal-european-a-fost-semnat.html.
8
Uniunea Europeană, Editura Rowen Mason, Nicholas Watt, Ian
Institutul European din România, Traynor, Jennifer Rankin, „EU
Bucureşti, 2005, pp. 15-16. referendum to take place on 23 June,
3
Vezi Duşan Sidjanski, Viitorul David Cameron confirms”, The
federalist al Europei, Editura Guardian, 20 February 2016, accesat
Polirom, Iaşi, 2011. online în mai 2016 pe adresa
4
Pierre Magnette, Le regim politique http://www.theguardian.com/politics
de l’Union européenne, 3e edition, /2016/feb/20/cameron-set-to-name-
Presees de Science Po, Paris, 2009, eu-referendum-date-after-cabinet-
p. 13. meeting.
5 9
Tratatul privind Uniunea Europeană, Jacques Rupnik, „Il y a des courants
art. 4 şi art. 5. populistes ailleurs, mais, en Europe
6
Idem, art. 50. centrale, sont au pouvoir”, Le
142
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10
Monde, 6 mai 2016 , accesat online Ian Traynor, „Hungary to hold
în mai 2016 pe adresa referendum on EU’s refugee cotas”,
http://www.lemonde.fr/international/ The Guardian, 24 February 2016,
article/2016/05/06/jacques-rupnik-il- accesat online în mai 2016 pe adresa
y-a-des-courants-populistes-ailleurs- http://www.theguardian.com/world/
mais-en-europe-centrale-ils-sont-au- 2016/feb/24/hungary-viktor-orban-
pouvoir_4915066_3210.html. will-call-referendum-on-eu-refugee-
quotas.
Bibliografie
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Angela MUSCHITIELLO
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utilità, visto che l’utilitarismo, per la infatti, non è costituito dalle utilità
sua impostazione aggregativa, non è così come vengono definite nell’am-
interessato né sensibile a come le bito del paradigma utilitarista, e
utilità sono di fatto distribuite, ma si neppure dalle libertà formali concesse
concentra sull’utilità complessiva di alle persone in termini di diritti, come
tutti, misurata in blocco. afferma il libertarismo, bensì dalle
Secondo la concezione liberta- componenti costitutive oggettive del
rista invece, che vede tra i maggiori vivere e dell’essere delle persone.
esponenti Robert Nozick31 e Pertanto, lo spazio valutativo, se-
32
Friedman , il benessere delle persone condo Sen e la Nussbaum deve con-
è legato ai titoli e ai diritti di cui siderare essenzialmente le due tipo-
ciascun individuo legittimamente dispo- logie di fattori: le functioning e le
ne e alla priorità assoluta ad essi capability dei soggetti, inerenti due
riconosciuta e garantita dalla società, livelli dimensionali distinti. Le functio-
per quanto l’utilizzo di essi possa nigs, come abbiamo visto costituis-
avere conseguenza detestabili per il cono l’insieme degli stati di essere e
resto della collettività. di fare acquisiti da una persona e
Di questo approccio Sen critica il rappresentano la dimensione attuale
fatto che „dare estrema priorità ai ed effettiva, del suo vivere. Le
diritti libertari può essere problema- capabilities, invece, rappresentano le
tico e rischioso, perché le conse- combinazioni potenziali di funzio-
guenze fattuali dell’operato di tali namenti che una persona è in grado
diritti possono facilmente dar luogo a di realizzare liberamente. Il termine
risultati tremendi. Inoltre, il rico- capabilities assume in questo caso il
noscimento formale di tali diritti e la valore pieno di „insieme di capacità
priorità formale ad essi concessa, non innate nel soggetto, ma da lui
paradossalmente, non garantisce la costruite, sviluppate, e garantite so-
libertà sostanziale ed effettiva delle cialmente”34. Esse rappresentano le
persone”33. libere potenzialità del vivere e dell’
Ciò che distingue essenzialmente essere della persona.
l’approccio di Sen e della Nussbaum Per i due studiosi, quindi, il be-
dai paradigmi citati, quindi, è la nessere reale di un individuo, la
scelta di un nuovo spazio valutativo, qualità sociale della sua vita, dipende
una nuova base informativa da con- sia dalle functionings acquisite, sia
siderare per la formulazione di giu- dalle capabilitiesi di cui dispone, intese
dizi di valore e valutazioni sul come effettiva libertà e possibilità di
benessere effettivo delle persone e poter scegliere i propri funzionamenti,
sulla qualità oggettiva della loro vita, o comunque di poterli perseguire sulla
nell’ambito di un determinato con- base della propria natura, delle pro-
testo socio culturale ed economico. prie aspirazioni e dei propri valori.
Ciò che i due filosofi ritengono Pertanto, valutare, da un punto di
rilevante ai fini di tale valutazione, vista normativo, la qualità effettiva
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minime, universali che invece per la prevede dieci voci che qui elen-
studiosa è necessario individuare (pur chiamo.
nel rispetto delle differenze degli 1. Longevità: essere in grado di vi-
individui e delle specificità locali) per vere a lungo e non morire prema-
garantire il rispetto universale della turamente.
dignità umana, che ciascun individuo 2. Integrità fisica: essere in grado di
ha il diritto di pretendere dal proprio godere di buona salute, ivi com-
governo. La mancanza di tale pre- presa la salute dell’apparato ri-
visione da parte di Sen ha, per la produttivo; essere nutrito adegua-
studiosa, impedito, o comunque ha tamente; avere un adeguato riparo.
reso problematica, una qualunque tra- 3. Integrità corporea: essere in
duzione operativa del suo approccio grado di muoversi liberamente da
che non consente in nessun modo di un luogo all’altro, essere protetti
verificare in che misura ciascun indi- da ogni tipo di violenza, com-
viduo, in un determinato contesto, sia prese le molestie sessuali e la
in grado di realizzare i funzionamenti violenza domestica.
cui aspira e che considera rilevanti. 4. Sensi, immaginazione e pensiero:
Secondo la Nussbaum, inoltre, la essere in grado di usare i sensi,
mancanza di una lista minima di l’immaginazione, la capacità di
capacità universali indebolisce o pensare e di ragionare, avere
comunque rende più problematica la libertà di espressione in tutti gli
possibilità di valutare normativa- ambiti compreso quello all’eser-
mente le stesse aspirazioni e le mete cizio politico e religioso.
dei soggetti, il loro essere adeguate 5. Emozioni: essere in grado di
„ad una vita degna di un essere amare, di piangere, di sperimen-
umano”", obiettivo che lo stesso Sen, tare l’anelito, la gratitudine e la
invece, si pone. Secondo la rabbia giustificata, non avendo
Nussbaum infatti, al di là delle diffe- sviluppato un tipo di emotività
renze soggettive e di contesto, è segnata dalla paura e dall’an-
possibile riconoscere alcune aspira- goscia.
zioni fondamentali alla crescita uma- 6. Ragione pratica: essere in grado
na valide universalmente che impon- di formare una concezione del
gono l’esigenza morale di essere bene e di impegnarsi nella rifles-
sviluppate. Queste non sono strumen- sione critica circa la pianifi-
tali al raggiungimento di ulteriori cazione di un progetto di vita
conquiste ma sono valide in se stesse, (questo include libertà di
nella misura in cui rendono piena- coscienza e di religione).
mente umana la vita che le include. 7. Affiliazione: essere in grado di
Questa lista elaborata dalla Nussbaum vivere con e verso gli altri, di
nel 2001, in seguito ad anni di riconoscere e manifestare la
discussioni e confronti multiculturali, sollecitudine per gli altri esseri
umani, di impegnarsi in varie
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piacere sessuale ma non quella com- gruppi, società o stati, mentre il ter-
binata di espressione sessuale. mine capability si riferisce ad una
I diritti, a questo punto, rappre- libertà di azione del soggetto all’in-
sentano una forma di capabilities terno della società. Inoltre, il diritto
combinate in quanto frutto della rela- può assumere forme differenti (può
zione armonica tra le facoltà maturate essere una richiesta di assistenza o di
dell’individuo e la garanzia istituzio- attenzione da parte degli altri, per lo
nale di poterle eventualmente eser- svolgimento di determinate attività,
citare o realizzare. oppure può assumere la forma di una
Secondo la Nussbaum, utilizzare richiesta di immunità dalle interfe-
il termine capabilities combinate renze altrui), mentre la capability è
anziché diritto consente di assicurare, una libertà sostanziale dell’individuo
realmente, un diritto a qualcuno. Essa che tende a voler ampliare le sue
infatti afferma „in tal modo chia- possibilità di azione per potersi ma-
riamo che un popolo in un deter- nifestare in forme diverse.
minato paese, non ha il diritto di Pertanto, così come emerge dal
partecipazione politica solo perché Rapporto dell’Onu „l’ approccio HD,
una formulazione simile esiste sulla che si basa sulle capabilities, è cen-
carta: ha davvero questo diritto solo trato sull’ampliamento delle possi-
se ci sono misure effettive che lo bilità e delle libertà delle persone,
realizzano”46. mentre l’approccio Diritti Umani
Il problema della relazione tra il rappresenta le richieste che gli indi-
concetto di capability e quello di vidui hanno nei confronti della con-
diritto umano, viene affrontato espli- dotta degli agenti individuali e
citamente anche dall’Onu, nel collettivi per agevolare o assicurare
Rapporto Sullo Sviluppo47, in cui, a tali possibilità e libertà”.
differenza di quanto proposto dalla Secondo questa interpretazione,
Nussbaum, si parte da una diffe- L’approccio Diritti Umani costituisce
renziazione terminologica e concet- la garanzia della possibilità di
tuale delle due espressioni, pur giun- realizzare l’HD e quindi lo sviluppo
gendo sostanzialmente a proporre delle capabilities dell’individuo,
una interpretazione del rapporto tra come processo di espansione delle
capacità e diritto, analoga a quella sue libertà49.
fornita dalla studiosa. Inoltre il concetto di diritto
Nel Rapporto si afferma, infatti, umano, secondo l’Onu, ha il merito
che „i due termini hanno ambiti di aver contribuito a rendere esplicita
normativi differenti, pur essendo la dimensione del dovere di uno Stato
caratterizzati da obiettivi e finalità di accrescere, in un modo o nell’altro,
analoghi”48. In particolare, il concetto l’ HD. Infatti nel Rapporto Onu si
di diritto implica l’idea di una pretesa legge: „quando un diritto è violato, o
o una richiesta che una persona ha non è protetto a sufficienza, vi è
nei confronti di altri individui, sempre qualche individuo o qualche
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Note
5
A.Sen, La democrazia degli altri,
1
Commissione Europea, Documento Mondadori, Milano, 2009.
6
di valutazione della strategia di F. Cambi, Tensione profetica della
Lisbona, Bruxelles, 2 febbraio 2010, pedagogia, Laterza, Bari, 2000.
7
SEC(2010). M. Nussbaum, Non per profitto.
2
M. Tiraboschi, La riforma del lavoro Perché democrazie hanno bisogno
pubblico e privato e il nuovo dlla cultura umanistica, Il Mulino,
welfare, Giuffrè, Milano, 2008. Bologna, 2011.
3 8
G. Bertagna, Avvio alla riflessione A.Sen, La ricchezza della ragione.
pedagogica, Editrice la Scuola, Denaro, valori, identità, Il mulino,
Brescia, 2000. Bologna, 2011.
4 9
F. Frabboni, Minerva F. Pinto, J. Maritain, Diritti umani e la legge
Manuale di pedagogia generale, naturale, Vita e Pensiero, Milano,
Roma-Bari, Laterza, 1997. 1976.
163
POLIS
10 32
A.Sen, La democrazia degli altri, D. Friedman, L’ingranaggio delle
Mondadori, Milano, 2009. libertà (1973), Liber libri, Macerata,
11
Ibidem. 1977.
12 33
E. Mounier, Il personalismo (1949), A.Sen, La democrazia degli altri,
Ave Editrice, Roma, 1964. Mondadori, Milano, 2009.
13 34
G. Mialaret, Introduzione alle M. Nussbaum, Non per profitto.
scienze dell’educazione, Laterza, Perché democrazie hanno bisogno
Roma-Bari, 1989. dlla cultura umanistica, Il Mulino,
14
J. Maritain, Humanisme intégral, Bologna, 2011.
35
Fernand Aubier, Paris, 1963. A.Sen, La democrazia degli altri,
15
E. Mounier, Il personalismo (1949), Mondadori, Milano, 2009.
36
Ave Editrice, Roma, 1964. M. Nussbaum, Non per profitto.
16
G. Mialaret, Introduzione alle Perché democrazie hanno bisogno
scienze dell’educazione, Laterza, dlla cultura umanistica, Il Mulino,
Roma-Bari, 1989. Bologna, 2011.
17 37
S. Calaprice, Alla ricerca di identità, A.Sen, La democrazia degli altri,
La Scuola, Brescia, 2004. Mondadori, Milano, 2009.
18 38
M. Castoldi, Didattica generale, ONU, Rapporto Sviluppo umano
Mondadori Università, Milano, 2010. 2010, UNDP, 2010.
19 39
U. Margiotta, Competenza e legitti- Ibidem.
40
mazione nei processi formativi, Ibidem.
41
Pensa Multimedia, Lecce, 2009. Ibidem.
20 42
A. Sen, La ricchezza della ragione. M. Nussbaum, Non per profitto.
Denaro, valori, identità, Il mulino, Perché democrazie hanno bisogno
Bologna, 2011. dlla cultura umanistica, Il Mulino,
21
Ibidem. Bologna, 2011.
22 43
Ibidem. Ibidem.
23 44
Idem, La democrazia degli altri, Ibidem.
45
Mondadori, Milano, 2009. Ibidem.
24 46
Ibidem. Ibidem.
25 47
ONU, Rapporto Sviluppo umano ONU, Rapporto Sviluppo umano
2010, UNDP, 2010. 2010, UNDP, 2010.
26 48
Ibidem. Ibidem.
27 49
Ibidem. Ibidem.
28 50
M., Nussbaum, Education and Ibidem.
51
democratic citizenship: Capabilities A.Sen, La democrazia degli altri,
and objectives, McKay, New York, op.cit., 2009.
52
2006. P. Freire, L’educazione come pratica
29
Aristotele, Etica nicomachea, Libro di libertà, Mondadori, Milano, 1973.
53
V (1837), Bompiani, Milano 1986. Ibidem.
30 54
J. S. Mill, Utilitarismo, Rizzoli, A.Sen, La democrazia degli altri,
Milano, 1999. Mondadori, Milano, 2009..
31
R. Nozik , Anarchia, stato e utopia,
Le Monnier, Firenze 1981.
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Bibliografie
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VARIA
Emanuel COPILAŞ
Abstract. The present article analyzes the dual nature of what Kenneth Jowitt
called „Leninist regimes”. Divided between an ideological dimension (the party)
and a material, administrative dimension (the state), Leninist regimes faced an
implacable dilemma: how to survive without loosing the party spirit in favor of
the bureaucratic, state spirit that they reproduced through their sheer mode of
production? Romanian national-communism faced the same dillema and it tried
to overcome it with the help of unions and of other intermediary organisms
placed between party and state. How and why it failed are the main questions
adressed here.
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Note
1 11
Într-o formă de lucru, acest text Rolul şi atribuţiile sindicatelor,
reprezintă un capitol dintr-o lucrare Editura Politică, Bucureşti, 1972, pp.
mai amplă, intitulată Cetăţenii şi 11, 21-22.
12
revoluţia. Contradicţii între partid şi Vezi Emanuel Copilaş, op.cit., pp.
stat în Epoca de Aur, care urmează a 182-195.
13
fi publicată la editura Cetatea de Rolul şi atribuţiile sindicatelor, pp.
Scaun. 44-45.
2 14
Boris Buden, Zonă de trecere. Ibidem, pp. 46-47.
15
Despre sfârşitul postcomunismului, Ibidem, p. 47.
16
traducere de Maria-Magdalena Ibidem, pp. 53-55.
17
Anghelescu, Editura Tact, Cluj- Ibidem, pp. 26-29, 32-33, 36-37, 59,
Napoca, 2012, pp. 71-73. 83-85, 95-96; vezi şi Dumitru
3
V.I. Lenin, Despre construcţia de Mareş, Victor Crăciunescu, Înnoirea
partid, traducere colectivă, Editura produselor şi îmbunătăţirea calităţii
Politică, Bucureşti, 1961, p. 761. acestora – obiective centrale ale
4
Pavel Câmpeanu, Societatea activităţii întreprinderilor industriale,
sincretică. 1980, traducere de Nadia Editura Politică, Bucureşti, 1977, pp.
Badrus, Editura Polirom, Iaşi, 2002, 9-10; „După respingerea cererii
pp. 39-84. române adresată Pieţii Comune”,
5
V. I. Lenin, op. cit., p. 762. V.R., Q-170, 3 august, raport
6
Ibidem, p. 769. confidenţial al Radio Europa Liberă,
7
Ibidem, p. 766. Open Society Archives, 1972, p. 2;
8
Ibidem, pp. 764-765. „Din neajunsurile comerţului exte-
9
Ibidem, p. 767. rior român”, I.D. Q-107 R, 17
10
Emanuel Copilaş, Naţiunea ianuarie, raport confidenţial al Radio
socialistă. Politica identităţii în Europa Liberă, Open Society
Epoca de Aur, Editura Polirom, Iaşi, Archives, 1972, pp. 4-5; „Economia
2015. română şi conjunctura monetară
181
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29
actuală”, I.D., Q-336, V.R, 12 iulie, Congresul al II-lea..., p. 26.
30
raport confidenţial al Radio Europa Dumitru Popescu, Un fost lider
Liberă, Open Society Archives, comunist se destăinuie: „Am fost şi
1974, p. 5. Cioplitor de Himere”. Convorbire
18
Rolul şi atribuţiile, p. 84. realizată de Ioan Tecşa, ziarist.
19
Ibidem, p. 37. Express, Bucureşti, 1993, p. 230.
20 31
Ibidem, p. 40. Congresul al II-lea..., p. 27
21 32
Dragoş Iliescu, Statul în Sistemul Ibidem, pp. 28-29; vezi şi Vasile
Democraţiei Muncitoreşti Revoluţionare, Patulea; Stelu Şerban, Gabriel Ioan
Editura Politică, Bucureşti, 1988, p. Marconescu, Răspundere şi
44. responsabilitate socială şi juridică,
22
Ibidem, p. 47. Editura Ştinţifică şi Enciclopedică,
23
Ibidem, pp. 47-48. Bucureşti, 1988, pp. 77-79.
24 33
Ibidem, p. 49. Congresul al II-lea..., pp. 29-31.
25 34
Ibidem, pp. 45-51. Ibidem, p. 43; vezi şi Mircea Anghene,
26
Ibidem, pp. 43-44. Mircea Stoica, op. cit., pp. 110-115.
27 35
Congresul al II-lea al Fontului Gheorghe Nicolescu, Controlul –
Democraţiei şi Unităţii Socialiste, latură constitutivă a exercitării
Editura Politică, Bucureşti, 1980, pp. rolului conducător al organizaţiilor
24-25. de partid, Editura Politică,
28
Mircea Anghene, Mircea Stoica, Bucureşti, 1973, pp. 11-12, 19-23.
Controlul activităţii economico-
sociale, Editura Politică, Bucureşti,
1981, pp. 17-18.
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Florin GRECU
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Note
1
Constantin Argetoianu, „Desbaterile (1930-1940), Editura Enciclopedică,
Parlamentare”, Senatul, Şedinţa de Bucureşti, 2004, P. 184.
5
joi 15 Iunie 1939, Monitorul Oficial, Constantin Argetoianu, „Pe
Nr.3, Partea A-III-A, Imprimeria Marginea Unui Bilanţ”, Zece ani de
Centrală, Bucureşti, 1939, p. 32. domnie ai M.S. Regelui Carol al -II-
2
Ibidem, p. 32. Lea, Organizarea politică, juridică
3
Ibidem, p. 32. şi administrativă, Vol. I., Editura
4
Hans-Christian Maner, Editura Cartea Românească,
Parlamentarismul În România Bucureşti, 1940, p. 32.
192
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6 19
Ibidem, pp. 32-33. „Viaţa şi opera lui Mitiţă
7
Universul, Anul Al 55-Lea, nr. 90, Constantinescu”, Restitutio, nr. 4,
„Manifestul noului partid către Banca Naţională a României, 2004,
ţară”, 1 Aprilie 1938, p. 3. accesat în data de 5.04.2016,
8
Hans Rogger, Eugen Weber, file:///D:/Downloads/Mitita%20(1).p
(Coordonatori), Drepta Europeană. df
20
Profil Istoric, Editura Minerva, A.N.I.C., Fond Preşedinţia
Bucureşti, 1995, p. 195. Consiliului De Miniştri, Dosar
9
Le Soir, „Vers la relisation d’un 18/1938, f. 9.
21
vaste plan economique”, N°114, Ioan Scurtu, op. cit., p. 167.
22
Dimanche, 24 Avril 1938, p. 3. Dinu Giurescu, Horia Matei, Nicolae
10
A.N.I.C., Fond Preşedinţia Nicolaescu, Marcel Popa, Gheorghe
Consiliului De Miniştri, Dosar Rădulescu, Alexandru Stănciulescu,
9/1938, ff. 8-9. Istoria României În Date, Editura
11
Florin, Müller,, Metamorfoze ale Enciclopedică Bucureşti, 2003, p.
politicului românesc 1938-1940, 445.
23
Editura Universităţii din Bucureşti, Ioan Scurtu, op. cit., p. 165.
24
Bucureşti, 2005, p. 230. Ibidem, p. 165.
12 25
„Frontul Renaşterii Naţionale”, Chantal Millon Delsol, Ideile
Revista De Drept Public, nr. 1-2, politice ale secolului XX, traducere
„Institutul De Arte Grafice Marvan”, de Velica Boari, Editura Polirom,
Bucureşti, 1939, p. 272. Iaşi, 2002, p. 120.
13 26
Universul, Anul al 56- Lea, Nr.4, din Florin Grecu, „Critical Analysis Of
6 Ianuarie 1939, „Regulamentul National-Populist Rhetoric Of
Legii Pentru Înfiinţarea FRN” , p. 9. Mihail Ralea, Labour Minister,
14
A.N.I.C., Fond FRN, Dosar 23/1940, About Guilds And Corporatism”, în
f. 133. South-East European Journal Of
15
Ibidem, f. 133. Political Science,
16
Ibidem, f. 133. Http://Seejps.Lumina.Org/Index.Php
17
Ioan Scurtu, Istoria României În /75-Critical-Analysis-Of-National-
Anii 1918-1940, Editura Didactică şi Populist-Rhetoric-Of-Mihail-Ralea-
Pedagogică, Bucureşti, 1996, p. 165. Labour-Minister-About-Guilds-And-
18
A.N.I.C., Fond Preşedinţia Corporatism, accesat în data de
Consiliului De Miniştri, Dosar 23.04.2016.
18/1938, f. 9.
Bibliografie
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Reviste: Ziare:
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RECENZII
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poate exista în mod real o Agora fără formă de exprimare, care exclude
o cultură, fără o cultură politică. Iar violenţa asaltului sângeros asupra
pentru ca aceste condiţii să poată fi instituţiilor şi promovează un nou
îndeplinite este fundamental ca Statul model, fondat pe instrumente cultu-
să îşi îndeplinească rolul Educator. rale în care rolul intelectualilor este
Pentru Gramsci, educaţia trebuie să fundamental.
fie în mod exclusiv apanajul Statului, Recenzorul acestei cărţi lasă citi-
prin intermediul şcolii, deoarece fără torilor interesaţi plăcerea să lectureze
o şcoală publică serioasă, severă şi argumentele în condiţiile în care, deşi
riguroasă nu poate să existe un este în limba italiană, limbajul pro-
spaţiul public, o Agora şi deci, o movat şi asumat de autor este simplu
viaţă reală a Statului. În această cheie şi direct.
interpretativă, Gramsci, care rămâne
un revoluţionar propune o nouă Sabin DRĂGULIN
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Geografia simbolică joacă, de politică este supus unor noi sau mai
asemenea, un rol important în această vechi provocări cum ar fi populismul
tatonare între etnii, pentru că are xenofob, ura etnică sau rasială, lupta
capacitatea de a trasa sau de a retrasa pentru secesiune, prea mândrul
limitele comunităţilor folosind limba sentiment de apartenenţă locală sau
vorbită ca şi element de coeziune. regională, afluxul imigranţilor,
Capitolul 4 şi ultimul capitol al fundamentalismul religios, terorismul
lucrării profesorului Dragoman, reali- şi conflictele armate din vecinătatea
zează o punte de legătură între naţio- uniunii statale europene.
nalism şi democraţie prin apelul la Spre final autorul lansează noi
multiculturalismul liberal şi egaliza- teme de gândire, întrebări justificate
rea politică a grupurilor prin împăr- ce îndeamnă la reflecţie asupra viito-
ţirea puterii. Power-sharing este un rului naţionalismului, cu focalizare
concept al ştiinţelor politice ce are ca asupra relaţiei viitoare dintre naţiune
şi principiu fundamental acceptarea şi stat, asupra statelor şi a construc-
necondiţionată a egalei îndreptăţiri a ţiilor supra-statale de azi dar mai ales
grupurilor în spaţiul public, urmată asupra a ceea ar putea deveni acestea
de transferul legitimităţii unor elite într-un orizont de timp îndepărtat.
politice care să reprezinte grupurile şi Această lucrare se dovedeşte a fi
să negocieze în numele lor. Din nou utilă celor interesaţi de literatura
partidele politice sunt cele chemate ştiinţifică ce tratează naţionalismul
să realizeze reprezentarea grupurilor prin prisma identităţii etnoculturale, a
dar de această dată în virtutea conso- apropierilor şi mai ales a clivajelor
ciaţionalismului, în vederea instituirii interetnice, a relaţiei democraţie –
unui mecanism instituţional funcţio- naţionalism contextual legată de
nal care să promoveze compromisul europenism. De asemenea, găsesc
politic, echitatea şi echilibrul între lucrarea potrivită pentru a fi parcursă
forţele implicate. Acesta este punctul de oricine gravitează academic în
în care democraţia consociaţională îşi spaţiul ştiinţelor socio-umane ori
revendică utilitatea în reducerea şi profesează în domenii precum cel
controlul tensiunilor etnice, rebeliu- jurnalistic, politic ori socio-cultural.
nilor armate şi a violenţei sectare,
ajutând la consolidarea păcii şi stabi- Robert PASKUJ
lităţii politice în tinerele democraţii
ale societăţilor plurale.
În contextul perspectivelor viitoa-
re de evoluţie ale proiectului euro-
pean, problematica naţionalismului
este cu atât mai importantă astăzi,
acum când acest proiect de unificare
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Angelo CHIELLI is a PhD Associate at the Political Science Department under the
University of Bari, where he manages accademic and didactic activities. As a
political philosophy professor, he mainly deals with 20th century philosophy topics.
He published many books, researches and studies regarding the thought of
theoriticians such as B. Croce, W. Benjamin, M. Weber.
207
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Angela MUSCHITIELLO has a PhD from the University of Bari Aldo Moro -
Department of Education, Psicology and Comuncation- and is a researcher in
General and Social Pedagogy at the University of Bari - Department of Political
Science. She is also honorary judge at the court for minors in Bari. She has
published several essays and books about her main research areas: troubled minors
in educational and legal field and adult education. She is author of the following
monographs: “Competenze e capabilities. Come cambia la formazione. SIT
PROGEDIT, Bari, 2012”, “Ragazzi contro o contro i ragazzi? La pedagogia si
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Lorenzo SCARCELLI, has a PhD from the University of Bari Aldo Moro,
Professor in the Cohesion Policy and Structural Funds in undergraduate and
postgraduate degree at the University of Bari and Lecce. He is the author of
monographs: “European fundings and Development Policies” , “Anti-fascism, peace
and cohesion: the European political cultures in European integration” ; He wrote
also numerous essays in European integration . He Designed postgraduate courses in
the field of Structural Funds and Cohesion Policy for the Department of Political
Science, University of Bari. Consultant in the field of structural funds for public and
private entities
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POLIS
TITLUL ARTICOLULUI
Prenume NUME
Afiliere instituţională
Adresa de mail
Rezumat
Rezumat în limba engleză, 200-350 de cuvinte. Rezumatul va prezenta, pe scurt,
conţinutul lucrării, menţionând metologia utilizată în cercetare, principalele premise,
argumentele folosite şi concluziile articolului. Vă rugăm să verificaţi corectitudinea
gramaticală şi lexicală a rezumatelor în limbi străine şi să evitaţi folosirea
programelor de traduceri automate. Ne rezervăm dreptul de a refuza rezumatele cu
greşeli flagrante de traducere.
Bibliografie
CARPINSCHI, Anton, BOCANCEA, Cristian, Ştiinţa politicului. Tratat, Editura
Universităţii „Al. I. Cuza”, Iaşi, 1998.
PETREU, Marta, De la Junimea la Noica. Studii de cultură românească, Editura
Polirom, Iaşi, 2011.
ŞANDRU, Daniel, „Ideological aspects in Petre Andrei’s political sociology”,
Transilvania, Nr. 11, 2011.
Resurse electronice
STAN, Liliana, „Elemente ale metafizicii idealului la Petre Andrei”, Transilvania,
Nr. 11, 2011, http://www.revistatransilvania.ro/nou/ro/anul-editorial-2012/cat_
view/ 45-anul-editorial-2011.html, p. 60 (accesat pe 23 februarie 2013)
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Bibliography
BELL, Daniel, The End of Ideology. On the Exhaustion of Political Ideas in the
Fifties, Harvard University Press, Cambridge Mass., 2001
FREEDEN, Michael, Ideologies and Political Theory: A Conceptual Approach,
Claredon Press, Oxford, 1996
ŞANDRU, Daniel, „Ideological aspects in Petre Andrei’s political sociology”,
Transilvania, No. 11, 2011
Electronic resources
STAN, Liliana, „Elemente ale metafizicii idealului la Petre Andrei”, Transilvania,
No. 11, 2011, http://www.revistatransilvania.ro/nou/ro/anul-editorial-2012/cat_
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[…] In is a matter that the Romanian political science scholar Mattei Dogan
describes both in his interwar studies and in his recent works 1 . […]
_____
1
Mattei Dogan, Comparaţii şi explicaţii în ştiinţa politică şi în sociologie, Editura
Institutul European, Iaşi, 2010, pp. 241-261.
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