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Una particella puntiforme, avente carica elettrica q = 10 nC, è posta alla distanza d = 12 + 100 ξ cm dal centro di una
sfera conduttrice, di raggio R = 10 cm, messa a terra (vedi figura). Determinare (a ) la carica Q indotta dalla carica q sulla
sfera conduttrice e (b ) il potenziale elettrostatico V in un punto P situato a una distanza r = 5 cm dall’asse del sistema, su
di un piano perpendicolare all’asse e distante z = 11 cm dal centro della sfera (vedi figura). Consiglio: si affronti l’esercizio
con il metodo delle cariche immagine.
Carica indotta Q [nC]:
Potenziale V (P ) [V]:

o .it
ib
un
@
a lli
Esercizio e_es_31, Fig. 1.

.g
Una sfera conduttrice collegata a massa ha sempre poteniale elettrico V = 0. Se la sfera è spazialmente isolata (nel senso

o
che essa è lontana da ogni altra carica elettrica) questo significa che anche la carica Q della sfera è nulla (valendo la relazione
Q = CV , dove C è la capacità, per un conduttore spazialmente isolato).
ic
Se invece si avvicina una corpo elettrizzato, di carica elettrica q, alla sfera conduttrice collegata a massa (Fig. 2), il
en
~ prodotto da q e presente anche entro la sfera conduttrice, muove le cariche elettriche libere nella sfera,
campo elettrico E,
producendo, sulla superficie sferica (Fig. 3), un accumulo di cariche Q′ di segno opposto a quello della carica q, nella parte
om

più prossima alla carica q e un accumulo di cariche −Q′ nella parte più lontana dalla carica q (induzione elettrostatica).
La carica −Q′ è subito neutralizzata dalle cariche negative libere disponibili dal collegamento di massa (Fig. 3), mentre
la carica Q′ non è neutralizzata. Il movimento delle cariche cessa (Fig. 4) quando il campo elettrico E ~ ′ (Fig. 4), prodotto
,d


dalla carica accumulata Q , equilibra il campo elettrico E ~ prodotto dalla carica q: E ~ +E ~ = ~0. In queste condizioni, la

sfera conduttrice, ha una carica elettrica netta Q′ di segno opposto alla carica q (anche se non necessariamente dello stesso
12

modulo), distribuita sulla superficie della sfera, con densità superficiale di carica σ più elevata nella parte della superficie che
si trova più prossima alla carica q.
20
zo
ar
m

Esercizio e_es_31. Fig. 2 Esercizio e_es_31. Fig. 3


23
©

Esercizio e_es_31. Fig. 4 Esercizio e_es_31. Fig. 5

Nella soluzione del problema, facciamo riferimento alle coordinate illustrate in Fig. 4, in cui l’asse z è orizzontale e
coincide con l’asse di simmetria del sistema e l’origine O coincide con il centro della sfera.

Prof. Domenico Galli, Dipartimento di Fisica. Il presente materiale didattico è riservato agli studenti dell’Università di Bologna e non può essere
utilizzato ai termini di legge da altre persone o per fini non istituzionali. In particolare è fatto divieto di riproduzione in copie multiple,
distribuzione, commercio e comunicazione al pubblico senza l’autorizzazione dell’autore.
Per affrontare il problema ricorriamo al metodo della carica immagine. Cerchiamo un problema di facile soluzione, la cui
soluzione possa essere utilizzata, almeno in parte, per risolvere il nostro problema. Cerchiamo un sistema elettrostatico —
più semplice da affrontare di quello dato — che produca, all’esterno della sfera, lo stesso potenziale elettrico V e lo stesso
campo elettrico E ~ del sistema dato.
Tentiamo (ansatz, ipotesi di lavoro da verificare a posteriori) con un sistema elettrostatico costituito da due cariche
puntiformi: la carica q data e una seconda carica, q ′ , detta carica immagine, disposta sull’asse z del sistema in una
opportuna posizione.
Supponiamo (verificheremo a posteriori se l’ipotesi è plausibile) che il campo elettrico del sistema in Fig. 1 (costituito
dalla carica puntiforme q e dalla sfera conduttrice messa a terra), all’esterno della sfera, sia lo stesso campo elettrico che
sarebbe stato prodotto dal sistema in Fig. 6, costituito dalla carica puntiforme q data e da una opportuna carica immagine

.it
q ′ disposta in una posizione opportuna (a distanza d′ dal centro O della sfera) sull’asse di simmetria z.
Se la nostra ipotesi è plausibile, scegliendo un opportuno valore per q ′ e d′ , deve essere possibile fare in modo che il

o
potenziale elettrico V sia uniformemente nullo su tutta la superficie della sfera S(O, R), come accade per il sistema dato.

ib
Cerchiamo ora di determinare tali valori q ′ e d′ (se esistono).

un
@
a lli
o .g
ic
en
om

Esercizio e_es_31, Fig. 6.


,d

1 Q
Essendo il potenziale di una carica puntiforme isolata Q dato da V (r) = 4πε 0 r
, per il principio di sovrapposizione,

il potenziale del sistema formato dalla carica q e dalla carica immagine q in un punto generico P dello spazio è dato da:
12

1 q 1 q′
V (P ) = −−−−→ + −−−−→ =
4πε0 P − A 4πε0 P − B

20


1 q 1 q′
= + =
4πε0
ρı̂ρ − dk̂ 4πε0 ρı̂ρ − d′ k̂

zo

1 q 1 q′
= +
ar

ρ
4πε0 d 4πε0 d′ ı̂ − k̂

ρ ı̂ρ − k̂

d′
ρ
ρ
m

Poiché la sfera è conduttrice ed è collegata a massa, il suo potenziale deve essere nullo ovunque nel volume della sfera.
−−−−→
In particolare deve essere nullo il potenziale sulla superficie della sfera, ovvero, detto ρ = kP − Ok (Fig. 6) si deve avere:
23

V (P )|
− −−→
P −O =R
= V (P )|ρ=R = 0 ∀θ, ϕ
©

L’espressione precedente per V (P ), sulla superficie della sfera (ρ = R) vale:

1 q 1 q′
V (P )|ρ=R = + =
4πε0 d 4πε0 ′ R
R ı̂ρ − k̂
d ′ ı̂ρ − k̂

R d
1 q 1 q′
= … + …
4πε0 d2 d 4πε0 R2 R
R 1 + 2 − 2 ı̂ρ · k̂ d′ + 1 − 2 ′ ı̂ρ · k̂
R R d′2 d

Prof. Domenico Galli, Dipartimento di Fisica. Il presente materiale didattico è riservato agli studenti dell’Università di Bologna e non può essere
utilizzato ai termini di legge da altre persone o per fini non istituzionali. In particolare è fatto divieto di riproduzione in copie multiple,
distribuzione, commercio e comunicazione al pubblico senza l’autorizzazione dell’autore.
Dobbiamo scegliere q ′ e d′ (se è possibile) in modo tale che questa espressione sia identicamente nulla sulla superficie della
sfera (indipendentemente dalla direzione del versore ı̂ρ ):

1 q 1 q′
… + … ≡ 0 ∀ı̂ρ
4πε0 d2 d 4πε0 R2 R
R 1+ − 2 ı̂ρ · k̂ d′ + 1 − 2 ′ ı̂ρ · k̂
R2 R d′2 d
Questa condizione può essere verificata identicamente (∀ı̂ρ ) soltanto se:

R2

q q′ 
 =− ′
  d′ =

.it
R d ⇒ d
2
 d = R

 q = − q d′ = − q R = − R q

 ′

o
R d ′
R R d d

ib
Troviamo in questo modo, sia la carica elettrica q ′ della carica immagine, sia la distanza d′ della carica immagine dal
centro della sfera:

un

R2
 d′ =

@
d
 q′ = − R q

lli
d

a
A questo punto possiamo affermare che la nostra ipotesi (ansatz) è plausibile: scegliendo questi valori per q ′ e d′ il

.g
potenziale sulla superficie della sfera S(O, R) è effettivamente nullo, come accade nel problema dato.

o
ic
en
om
,d
12
20

Esercizio e_es_31, Fig. 7.


zo

Per determinare la carica elettrica Q indotta dalla carica puntiforme q sulla sfera conduttrice, osserviamo la superficie Σ,
ar

tratteggiata in Fig. 7. Se il campo elettrico fuori dalla superficie S(O, R) deve essere uguale per la sfera conduttrice e per
la carica immagine, segue che anche il flusso del campo elettrico attraverso la superficie chiusa Σ deve essere uguale nei due
m

casi:
˛ ˛
23

~
EQ · n̂ dS = E ~ q′ · n̂ dS
Σ Σ
©

Per la legge di Gauss si ha, d’altro canto:


~Q)
φΣ ( E Q
z }| { z˚ }| {
1

~ Q · n̂ dS =
E ρ dV
ε0
Σ V (Σ)

~ q · n̂ dS = 1
‹ ˚
E ρ dV
ε0
Σ V (Σ)
| {z } | {z }
~
φΣ (E q ) q′

Prof. Domenico Galli, Dipartimento di Fisica. Il presente materiale didattico è riservato agli studenti dell’Università di Bologna e non può essere
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Segue che Q = q ′ e pertanto la risposta alla prima domanda del problema è:

R
Q=− q
d

R2
Sostituendo i valori trovati d′ = d e q′ = − R
d q nell’espressione del potenziale del nostro sistema in un punto generico P , si
ottiene:
1 q 1 q′
V (ρ, ı̂ρ ) = + =
4πε0 ρı̂ρ − dk̂ 4πε0 ρı̂ρ − d′ k̂

.it
1 q 1 Rq
= −
4πε0 =
R2

o
4πε0
ρı̂ρ − dk̂
d ρı̂ ρ − k̂

ib
d
1 q 1 Rq
= − =

un

4πε0 4πε0
ρı̂ρ − dk̂

dρı̂ρ − R2 k̂
1 q 1 Rq

@
= » − »
4πε0 ρ2 + d2 − 2ρd ı̂ · k̂ 4πε0 d2 ρ2 + R4 − 2R2 dρ ı̂ · k̂
ρ ρ

lli
Poiché ı̂ρ · k̂ = cos θ, possiamo anche esprimere il potenziale V in funzione dell’angolo θ:

a
.g
1 q 1 Rq
V (ρ, θ) = p − p
4πε0 ρ2 + d2 − 2ρd cos θ 4πε0 d2 ρ2 + R4 − 2R2 dρ cos θ

o
ic
oppure, considerando che ρ cos θ = z:
en
1 q 1 Rq
V (ρ, z) = p − p
4πε0 ρ2 + d2 − 2dz 4πε0 d2 ρ2 + R4 − 2R2 dz
om


Infine, considerando che ρ = z 2 + r2 , si ha:
,d

1 q 1 Rq
V (r, z) = √ − √
4πε0 z + r + d − 2dz
2 2 2 4πε0 d z + d r + R4 − 2R2 dz
2 2 2 2
12

1 q 1 Rq
V (r, z) = » − »
4πε0 r2 + (d − z)2 4πε0 d2 r2 + (dz − R2 )2
20

Questa espressione consente di calcolare il potenziale V nel punto P di coordinate cilindriche r e z date dal problema.
zo
ar
m
23
©

Prof. Domenico Galli, Dipartimento di Fisica. Il presente materiale didattico è riservato agli studenti dell’Università di Bologna e non può essere
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