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LABORATORIO RESTAURO E STRUTTURE

MODULO DI STRUTTURE

Interventi di consolidamento 1
prof. paolo Napoli
Criteri di intervento strutturale su beni monumentali

Qualsiasi intervento strutturale su un edificio storico


deve essere preventivamente e attentamente
valutato relativamente alla sua efficacia e ai suoi
effetti.
Molti interventi eseguiti in passato si rivelano oggi
non ottimali o addirittura dannosi.
Lo stato attuale della conoscenza alla luce delle
esperienze pregresse è ben testimoniato dalla
Direttiva PCM “Valutazione e riduzione del rischio
sismico del patrimonio culturale con riferimento alle
NTC 2008” (G.U. n. 47 del 26/02/2011).
Criteri (ideali) per l’intervento su beni monumentali

• massimo approfondimento delle fasi di rilievo, indagine,


caratterizzazione dei materiali (con i limiti di seguito esposti),
analisi documentale e strutturale con utilizzo delle
metodologie più innovative ed aggiornate;
• contenimento degli interventi a quelli effettivamente
necessari;
• utilizzo preferenziale dei materiali e delle tecniche
tradizionali per i quali si dispone di sicura documentazione su
efficacia, durata nel tempo e mancanza di effetti dannosi;
• utilizzo dei materiali e delle tecniche di avanguardia quando
essi offrono risultati non altrimenti raggiungibili;
• scelta per quanto possibile di interventi reversibili;
• verifica puntuale analitica di ogni intervento proposto con
dimostrazione della efficacia e dei vantaggi rispetto ad altre
tecniche possibili.
• Mantenimento dello schema strutturale e delle modalità di
comportamento originari, in quanto caratteristica intrinseca del
bene architettonico non meno delle sue qualità estetiche.
Quest’ultimo criterio però deve essere disatteso in presenza di:
• errori nella concezione strutturale originaria, che non consentono
di ottenere una sufficiente sicurezza;
• tipologie strutturali intrinsecamente pericolose.
I beni monumentali sono stati costruiti senza il supporto della
meccanica delle strutture.
La correzione degli errori e l’eliminazione delle situazioni
pericolose è a favore della conservazione del bene (oltre che
della vita delle persone che ne usufruiscono.
Fase della conoscenza

“La conoscenza della costruzione storica in muratura è un


presupposto fondamentale sia ai fini di una attendibile valutazione
della sicurezza sismica attuale sia per la scelta di un efficace
intervento di miglioramento (DPCM 09/02/2011) ”.
Per intervenire in modo positivo su un edificio monumentale
occorre innanzitutto conoscerlo. Perché gli edifici storici
monumentali sono complessi, per la stratificazione di interventi
succedutisi nelle fasi storiche, e per la nostra incompleta conoscenza
delle tecniche e delle consuetudini costruttive dei secoli passati.
Solo una conoscenza approfondita consente di concepire gli
interventi benefici per il monumento e di scartarne altri poco
utili o inutilmente invasivi.
Il percorso della conoscenza (DPCM 09/02/2011 cap. 4)
Il percorso della conoscenza può essere ricondotto alle
seguenti attività:
• l’identificazione della costruzione, la sua localizzazione in
relazione a particolari aree a rischio,ed il rapporto della
stessa con il contesto urbano circostante; …
• il rilievo geometrico della costruzione nello stato attuale,
inteso come completa descrizione stereometrica della
fabbrica, compresi gli eventuali fenomeni fessurativi e
deformativi;
• l’individuazione della evoluzione della fabbrica, intesa
come sequenza delle fasi di trasformazione edilizia,
dall’ipotetica configurazione originaria all’attuale;
• l’individuazione degli elementi costituenti l’organismo
resistente, nell’accezione materica e costruttiva, con una
particolare attenzione rivolta alle tecniche di realizzazione, ai
dettagli costruttivi ed alla connessioni tra gli elementi;
• l’identificazione dei materiali, del loro stato di degrado,
delle loro proprietà meccaniche;
• la conoscenza del sottosuolo e delle strutture di
fondazione, con riferimento anche alle variazioni
avvenute nel tempo ed ai relativi dissesti.
In considerazione delle specifiche modalità di analisi
strutturale dei meccanismi di collasso dei manufatti storici in
muratura, le indagini conoscitive dovranno concentrarsi
prevalentemente sull’individuazione della storia del manufatto
(specie in relazione agli eventi sismici pregressi), sulla
geometria degli elementi strutturali, sulle tecniche costruttive
(con riferimento a quelle abitualmente adottate in ciascun
contesto territoriale) e sui fenomeni di dissesto e di degrado.
Le indagini

In relazione alla necessità di impedire perdite


irrimediabili, l’esecuzione di una completa campagna
di indagini può risultare troppo invasiva sulla
fabbrica stessa.
Occorre selezionare le indagini ed eseguire solo quelle
veramente utili.
Si deve quindi effettuare una analisi preliminare con i
dati desumibili dall’esperienza di edifici simili e coevi
(informazioni a priori nel linguaggio della statistica
bayesiana), e approfondire la conoscenza solo per i
dati che risultano determinanti (analisi di sensitività).
Per tutti gli altri si mantengono i valori assunti a priori.
Una conoscenza approfondita del monumento consente
di concepire gli interventi benefici e di scartarne altri
poco utili o inutilmente invasivi.
Necessario completamento alla conoscenza acquisita con
rilievi ed indagini è la modellazione e l’analisi
strutturale, condotta con gli strumenti più raffinati
oggi disponibili, che consente la conoscere il
comportamento dell’edificio e la sua risposta agli
interventi progettati.
Contenimento degli interventi a quelli effettivamente necessari.
Ogni intervento rappresenta una alterazione del bene: è evidente
che esso deve essere effettivamente necessario ed efficace. Gli
interventi inutili sono in realtà dannosi.
“... il confronto tra le accelerazioni allo stato limite ultimo prima
e dopo l’intervento consente di esprimere un giudizio sul grado di
miglioramento conseguito, evidenziando l’inutilità di alcuni
interventi, nel caso in cui il margine di miglioramento fosse
modesto...
si può evidenziare l’inutilità di alcuni interventi: a) se il margine
di miglioramento è modesto rispetto all’impatto dell’intervento
sulla conservazione; b) per l’eccessiva sicurezza fornita ad alcuni
macroelementi rispetto agli altri.”
Utilizzo preferenziale dei materiali e delle tecniche
tradizionali.
Le “regole dell’arte” delle costruzioni in muratura sono il frutto
dell’esperienza plurisecolare del costruire, anche se priva del
supporto importantissimo costituito dalla meccanica dei
materiali e delle strutture.
Il modo più corretto di operare consiste oggi nel mettere a frutto la
straordinaria capacità di analisi derivante dalle teorie avanzate
della meccanica delle costruzioni in muratura e dagli strumenti
computazionali per migliorare e perfezionare l’utilizzo dei
materiali e delle tecniche su cui è disponibile una esperienza
storica consolidata.
Ripercorrendo la storia degli ultimi 50 anni è fin troppo facile
citare esempi di tecniche di intervento proposte come
innovative e risolutive per il comportamento statico e sismico
degli edifici storici in muratura rivelatesi poi dannose o almeno
non ottimali:
• le iniezioni di malta cementizia e le perforazioni armate
cementate, che hanno causato danni per la reazione chimica con i
solfati delle murature storiche;
• i cordoli di sommità in calcestruzzo armato, indicati come
essenziali per il buon comportamento sismico e oggi sconsigliati a
meno di adottare particolari cautele;
• il getto in calcestruzzo sull’estradosso delle volte, considerato
come il rinforzo ottimale delle volte e oggi definito “da
evitarsi”;
• i placcaggi generalizzati dei muri con rete elettrosaldata e
calcestruzzo, indicati come metodo di rinforzo sismico nelle
normative successive al terremoto del Friuli e oggi sconsigliati
salvo casi particolarissimi.

A fronte di questa lunga serie di insuccessi (e di danni) provocati


dalle tecniche cosiddette innovative, vi sono i buoni risultati
sempre ottenuti dalle tecniche tradizionali applicate
conformemente alle regole dell’arte, soprattutto se fondate non
solo sull’esperienza (come nei secoli passati) ma su una rigorosa
analisi del comportamento strutturale:
Utilizzo dei materiali e delle tecniche innovative quando
essi consentono risultati non altrimenti raggiungibili.
Vi sono situazioni in cui solo l’utilizzo di materiali
tecnicamente avanzati consente il ricupero di parti originali
per le quali le tecniche tradizionali non offrono alternative
valide.
In questi casi deve essere (per quanto possibile) assicurata
la reversibilità dell’intervento e, nella posa saranno
preferibilmente utilizzati materiali a base inorganica (di cui
è noto il comportamento nei secoli) piuttosto che resine
organiche, la cui esperienza di comportamento nel tempo è
ancora limitata.
Verifica puntuale analitica di ogni intervento proposto.
Nell’ambito dell’analisi strutturale, questo criterio prevede la
formulazione di accurati modelli di analisi, basati su criteri
differenti ma attendibili, con i quali sviluppare lo studio del
comportamento statico e sismico dell’edificio.
Essi possono essere utilizzati sia per l’analisi della situazione
attuale, sia per la verifica puntuale dell’effetto di ogni
singolo intervento, consentendo di selezionare gli interventi
uno per uno, valutandone singolarmente l’efficacia a fronte
dell’invasività e del costo.
Classificazione degli interventi di consolidamento.

• Interventi di riparazione
•Interventi che migliorano il collegamento tra gli elementi
• Interventi che favoriscono il comportamento monolitico
della struttura
• Interventi che migliorano la resistenza globale dell’edificio
• Interventi sulle volte
• Interventi locali
Alcune tipologie di intervento esplicano i loro effetti benefici
su più categorie
Interventi di riparazione

L’intervento di scuci e cuci è finalizzato al ripristino della


continuità muraria lungo le linee di fessurazione ed al
risanamento di porzioni di muratura gravemente deteriorate. Si
consiglia di utilizzare materiali simili a quelli originari per forma,
dimensioni, rigidezza e resistenza, collegando i nuovi elementi
alla muratura esistente con adeguate ammorsature nel piano del
paramento murario e se possibile anche trasversalmente al
paramento stesso, in modo da conseguire la massima omogeneità
e monoliticità della parete riparata. Tale intervento può essere
utilizzato anche per la chiusura di nicchie, canne fumarie e per la
riduzione dei vuoti, in particolare nel caso in cui la
nicchia/apertura/cavità sia posizionata a ridosso di angolate o
martelli murari. DPCM 09/02/11
Interventi di riparazione
L’intervento di riparazione consiste generalmente nel ricostruire le
zone danneggiate a scuci e cuci riutilizzando gli elementi murari
sani e sostituendo quelli danneggiati con altri ricuperati da
demolizioni oppure nuovi.
Interventi che migliorano il collegamento tra gli elementi

Inserimento di catene.
La catena è un elemento strutturale di un materiale resistente
a trazione. È il sistema di consolidamento più semplice ed antico e
la sua installazione può essere reversibile.
Consiste in una barra metallica che attraversa l'edificio (in genere in
prossimità dei muri e in corrispondenza dei solai) ed evita i
movimenti delle pareti verso l’esterno, in particolare in presenza di
strutture spingenti (per esempio volte ed archi). La catena viene
ancorata alle pareti tramite il capochiave.
Le catene (o cerchiature, nel caso delle cupole) metalliche sono un
elemento essenziale delle murature almeno dal Rinascimento,
utilizzate non solo per contrastare le spinte di archi e volte, ma
anche per istituire legami veri e propri della compagine muraria.
Esse sono anche uno dei più antichi sistemi di consolidamento
strutturale.

Poleni e Vanvitelli, consolidamento


della cupola di S. Pietro (dal 1743).
Inserimento di 5 cerchiature in ferro
fucinato (in aggiunta alle 2 preesistenti)
Interventi ottocenteschi sull’anfiteatro Flavio
Contrasto ai cinematismi
Calcolo della forza
richiesta alle catene
Calcolo dello sforzo nelle catene:
resistenza delle fasce di piano
Dimensionamento della catena

Deformabilità.
L’allungamento della catena deve essere compatibile con
l’ampiezza delle fessure accettabili nelle murature.
Ancoraggio delle catene.

Rottura per punzonamento


Quando avviene la rottura per
punzonamento si crea un cuneo di
muratura solidale al capochiave

s/cosα
superficie laterale cuneo di rottura

dalla trigonometria...

= 1/cos α

α = 25 – 35°
Coefficiente maggiorativo che tiene conto del
carattere localizzato del carico

resistenza della muratura alla pressione parallela ai


giunti di malta (circa il 50% di quella ortogonale ai
giunti)
Dimensionamernto a flessione della piastra (o del paletto)

Le catene di preferenza si posizionano in vicinanza dei solai


e dei muri trasversali, perché il contrasto aumenta la
resistenza al punzonamento.
Le catene possono essere inserite perforando le murature:
• valutare il danneggiamento provocato
• perforazione ad aria o ad aria + acqua nebulizzata
• problemi di mantenere la direzione esatta
• con il diamante: rischio di danneggiare catene esistenti:
indagini preventive con georadar o magnetometro

Esempio: nuove catene basamentali tra Duomo di Torino e


Cappella della Sindone
CORTILE
DUOMO REALE
Attrezzatura di puntamento
Capochiave a piastra
irrigidita

Lasciare sempre il
capochiave visibile!!!
Capochiave a paletto
Capochiavi
“d’autore”
(arch. Tringali)
Ammorsamenti tra muri ortogonali

Se non già presenti, gli ammorsamenti tra muri ortogonali


possono essere realizzati a scuci e cuci.
Legature metalliche
L’intervento consiste nel disporre armature entro fori praticati
nelle murature, cementandoli con miscele leganti.
Molto usato in passato, con legante cementizio.
Si usano ora leganti a base di calci, ma l’intervento viene
considerato poco efficace
Legature
metalliche
Se effettuato
con barre
inserite in asse
alle murature e
dotate di
capochiave, è
analogo a catene
di breve
lunghezza.
Il metodo CAM

Questo metodo “Cucitura


Attiva della Muratura
(Dolce, 2002) consiste
nell’”impacchettamento”
con nastri di acciaio di
piccolo spessore (circa 1
mm) attraverso fori, a
formare un reticolo
tridimensionale.
E’ allo stesso tempo un
metodo di collegamento e
un sistema di
miglioramento delle
proprietà della muratura

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