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Ferrara
della musicoterapia
Enrico Granieri
Sezione di Clinica Neurologica
Dipartimento di Discipline Medico-Chirurgiche
della Comunicazione e del Comportamento
Università di Ferrara
Musicoterapia:
premesse scientifiche e
applicazioni in ambito neurologico
• La produzione e la
percezione musicale
sono una funzione
peculiare del cervello
umano.
• La musica non è solo
un’attività artistica, ma
un linguaggio per
comunicare, che evoca
e rinforza le emozioni.
MUSICA
e fondamenti di civiltà
• Come il linguaggio, la musica è uno dei fondamenti di ogni
civiltà.
• Darwin: utilità della musica dal punta di vista evolutivo
dai canti di richiamo derivò poi il linguaggio.
• L’uomo costruì i primi strumenti musicali più di 50.000-
60.000 anni fa: strumenti a percussione, flauti fabbricati con
ossa.
• Jaak Panksepp, neuropsicologo studioso delle emozioni: la
musica deriva dalle grida emesse dai primi ominidi quando
qualcuno si allontanava dal gruppo.
Nel mondo degli animali queste grida servono a
conservare il contatto tra madre e figlio e
all’interno del gruppo sociale.
Musica, sistema nervoso vegetativo,
gratificazione, piacere
• Le reazioni del sistema vegetativo SISTEMA LIMBICO E MESOLIMBICO
suscitate dalla musica, avevano in origine
un preciso significato biologico: quando il
cucciolo sente la voce della madre, i suoi
peli si rizzano e lo riscaldano.
• Ognuno di noi ha potuto avere avuto
esperienza dei brividi di piacere suscitati
dalla musica;
CONCOMITANTI
EMOZIONALI e VISCERALI
CINETICA E CINESTETICA PERSONALITÀ & PREFERENZA
Battere i piedi, danzare, battere il tempo, Stile, Gusto, Cultura, Eccitamento,
Performances strumentali e vocali, Generazione, Individualità
Sincinesia, Sinestesia Frequenza cardiaca,
Tono vascolare, Endorfine,
Ormoni, “pelle d’oca”,
ASSOCIAZIONI con brividi, …..
PERCEZIONE VISIVA (Lobo Temporale Mediale,
Espressione facciale, Linguaggio del POPOLI e EVENTI
Feste, Matrimoni, Funerali, Storie personal i, Cervello Limbico,
Corpo, Espressione nella danza, Lettura
della musica, Sinestesia (Lobo Temporale Mediale) Tronco Encefalico,
Ipotalamo)
MUSICA, MOVIMENTO e EMOZIONE
• Un musicista proverà emozione
mentre suona e a sua volta la
comunicherà all’audience.
• Un ascoltatore proverà emozione
in relazione alla musica stessa e
all’esecuzione del musicista stesso.
• La musica induce sentimenti,
reazioni del sistema vegetativo,
variazioni del ritmo cardiaco e del
respiro, ma anche
motivazioni al movimento.
•
• Le emozioni indotte dalla musica
attivano i circuiti di compenso e
gratificanti (reward) motivazionali,
gli emisferi cerebrali, il
mesencefalo e le regioni orbito-
frontali e l’amigdala: L’amigdala
attribuisce il significato
emozionale degli stimoli
• Ancora pochi studi al riguardo
Percezione della musica
• Studi su casi singoli indicano che il
riconoscimento delle emozioni veicolate
dalla musica coinvolge alcuni meccanismi
cerebrali indipendenti da quelli deputati al
riconoscimento delle dissonanze.
• Dominanza
dell’orecchio
sinistro-emisfero
destro per i
messaggi melodici.
Concetto di network specie in
presenza di compiti complessi.
PERCEZIONE DELLA MUSICA
• Forma speciale di percezione
uditiva.
• Musica: suoni di varie tonalità e
timbri, eseguiti in particolari
sequenze con un ritmo sottostante.
Inoltre,
il cervelletto
i gangli della base:
implicati nella sincronizzazione
dei ritmi musicali,
Lower images show widespread 'posterior' activation with listening to a baroque flute
duet (Zatorre), visual imagination (reversing a checkerboard; Hirsch), and a musician
listening to a popular tune (U Cincinnati)
INTERAZIONE UDITIVO-MOTORIA
DURANTE UNA PERFORMANCE MUSICALE
• Esecuzione: sistemi motori
controllano i movimenti fini
necessari a produrre il suono.
• Suono processato dai circuiti
acustici che a loro volta adattano
il sistema motorio per ottenere il
suono desiderato.
• I segnali dalle aree corticali
probabilmente influenzano le
risposte nella corteccia uditiva,
anche in assenza di suono o
prima del suono;
• Viceversa, le rappresentazioni
motorie probabilmente sono
attive anche in assenza di
movimento o di suono.
• Stretta correlazione tra
meccanismi di produzione e
sensorialità acustica.
Alcuni effetti dell’addestramento musicale si
traducono in modificazioni della struttura o
dell’attività di parti del sistema uditivo del cervello.
Pantev et al.(1998) hanno utilizzato
la Magneto-EncefaloGrafia
(MEG)** per registrare l’attività di
varie regioni cerebrali in
musicisti e non musicisti.
La risposta della corteccia uditiva
alle note suonate su un
pianoforte è risultata maggiore
del 25% nei musicisti.
Questo incremento risulta correlato
all’età in cui il soggetto ha
iniziato a studiare musica: prima
ha cominciato, maggiore è
l’incremento.
• **“Lettura” attività magnetica del cervello . “Legge” meglio l'attività all'interno dei solchi. Misura le Correnti Primarie
• Alcune modelizzazioni e algoritmi matematici permettono di localizzare sull'MRI gli spikes di attività epilettiche focali o generalizzate.
• Mappaggio funzionale aree corticali eloquenti : Sensitivo Motorie, Linguaggio, memoria etc. ( Localizzazione prechirurgica).
• Potenziali Evocati Multimodali.
Aree e network cerebrali
nella competenza musicale acquisita
Schneider et al. (2002) hanno trovato
differenze non solo nella risposta
elettromagnetica MEG alle note
musicali, ma anche nelle dimensioni
della corteccia uditiva primaria fMRI
di musicisti e non musicisti.
Attività MEG maggiore del 102%,
MRI volume della sostanza grigia
della corteccia uditiva primaria
antero-mediale è risultato maggiore
del 130%.
Risposta elettromagnetica e dimensioni
della corteccia uditiva primaria
(misurate con la RM) dei non
Dimensioni aumentate della corteccia
musicisti, musicisti professionisti e uditiva primaria e ampiezza della sua
musicisti dilettanti. risposta MEG ai toni musicali, in musicisti
professionisti e musicisti dilettanti (Schneider
et al, Nature Neuroscience, 5, 688-694, 2002)
LA RIABILITAZIONE DELLE FUNZIONI COGNITIVE
Espressione musicale :
Elementi tonali: tonalità, produzione di
melodie.
Elementi temporali: ritmo.
Elementi emozionali.
Analisi di tutte le componenti
del “messaggio musicale”
Una valutazione dettagliata di queste funzioni dovrebbe includere
un’iter per cui si dovrebbero analizzare tutte le componenti del
“messaggio musicale”, ovviamente previa considerazione delle
capacità musicali da musicista o da profano. Primi studi mirati
nel 1962.
Per far questo esistono specifici test neuropsicologici
standardizzati, test elaborato da Isabelle Peretz, dell’Università
di Montreal, qui: www.delosis.com/listening. Esso presenta
30 coppie di motivi musicali, esattamente uguali, diverse o
leggermente diverse. Otto minuti per capire se le lezioni di
canto sono soldi buttati.
Ma è possibile anche inserire più grossolana all’interno della
valutazione clinica di base al letto del paziente per rendersi
conto della presenza di qualche problema.
Amusie: Valutazione veloce
al letto del paziente
• Discutere con il paziente sul background
musicale, interessi e abilità. Utili anche i
familiari.
• Interrogare il paziente circa gli eventuali
cambiamenti esperiti nell’ascolto musicale.
• Intonare una canzone popolare e chiedere il
riconoscimento.
• Chiedere al paziente di riprodurre alcune
note o serie di note prodotte
dall’esaminatore.
• Produrre un qualsiasi ritmo battendo le
mani e chiedere al paziente di riprodurlo.
• Rievocare, cantando una canzone dalla
memoria.
• Chiedere al paziente (servendosi di un
lettore) di riconoscere uno strumento, un
brano famoso, identificarne la tonalità e lo
stile di musica.
Casi Clinici
La letteratura è ricca di casi clinici relativi a musicisti professionisti.
Acoustic analysis
Speaking
• Melodia di base
C 262 Hz
C 269 254 Hz
C 277 285 Hz
Change-Related Event-Related Potentials in Infants
and Children Magnetoelettroencefalografia (MEG) in un
feto sano:
Risposte dai canali dei gradiometri ai toni standard (in nero) di 500 Hz e toni devianti
di 750 Hz sono indicati a sinistra. Canale ingrandito: possibili correlati delle risposte
del MMN (MisMatch Negativity) fetale e del LDN (Late Discriminative Negativity)
Che cosa misura la MEG?
Uno dei principali vantaggi della tecnica con Beamformer è la possibilità di identificare e localizzare le variazioni di
potenza associate alle oscillazioni corticali stimolo o evento correlate. In particolare usando una condizione attiva e una
di controllo, si può quantificare l’incremento e il decremento dei ritmi corticali indotto da stimoli, fenomeno noto come
ERD/ERS (Event Related Desincronization and Syncronization).
Change-Related Event-Related Potentials in Infants and Children
Magnetoelettroencefalografia (MEG)
nello stesso soggetto a 3 giorni dalla nascita:
destra:
- in alto: aree più attivate nel
contrasto melodia-monotono,
- in basso:area meno attivata
da Raggio
Cervello e Musica
• STUDIO DELLA PATOLOGIA
• MUSICA E LINGUAGGIO
• MEZZI DI ESPLORAZIONE
• STUDIO DELLE COMPONENTI
• INFLUENZA DELLE COMPETENZE
• ASPETTI INTERCULTURALI
Giro di Heschl: area acustica
primaria e associativa
Mappa tonotopica nel giro di Heschl
fMRI: attività cerebrale nel
sistema acustico ascendente
Coronal (A) and Sagittal (B) views of primary auditory cortex indicated by the yellow arrows.
(tamburi)
(legni)
Cervello e Musica
• MUSICA E LINGUAGGIO
• MEZZI DI ESPLORAZIONE
• STUDIO DELLE COMPONENTI
• INFLUENZA DELLE COMPETENZE
• STUDIO DELLA PATOLOGIA
• ASPETTI INTERCULTURALI
INTERAZIONE UDITIVO-MOTORIA
durante una performance musicale
• Durante l’esecuzione: sistemi
motori controllano i movimenti fini
necessari a produrre il suono.
• Suono processato dai circuiti
acustici che a loro volta adattano
il sistema motorio per ottenere il
suono desiderato.
• I segnali dalle aree corticali
probabilmente influenzano le
risposte nella corteccia uditiva,
anche in assenza di suono o
prima del suono;
• Viceversa, le rappresentazioni
motorie probabilmente sono
attive anche in assenza di
movimento o di suono.
When the brain plays music: auditory-motor • Stretta correlazione tra
interactions in music perception and production meccanismi di produzione
Zatorre et al, July 2007 e sensorialità acustica.
Nature Review Neuroscience
Produzione musicale:
sistemi di controllo motorio
• Tempo
• Sequenze
• Organizzazione
spaziale dei
movimenti
• Corteccia
PreMotoria dorsale
• Area Motoria
Supplementare
Percezione musicale:
flussi di produzione acustica
• Area acustica primaria
• Giro Temporale Superiore
• Regioni Parietali contigue
• Mappa cocleotopica
CONNETTIVITA’ NEURALE
Modelli di lettura musicale
Stewart et al, 2005 Becoming a pianist
* crescita neuronale
* siti distanti dalla lesione
* apoptosi (diaschisi)
* angiogenesi
* differenziazione cellulare
• Contatto, relazione
• Social Cognition (Steinbeis & Koelsch, 2009; Koelsch, 2009)
• Condivisione di sofferenza
• Comunicazione (Trehub, 2003; Fitch, 2006)
• Coordinazione (Overy & Molnar-Szakacs, 2009; Patel, 2009;
Kirschner & Tomasello, 2009)
• Cooperazione (Rilling et al., 2002; Tomasello, 2005)
• Coesione sociale (Baumeister &Leary, 1995; Cross &
Morley, 2008)
da Raglio
Neuroni Mirror e Musica nella Promozione
Motoria Adattata e in Musicoterapia
• Ascoltare e produrre musica attiva i sistemi
corticali dei Neuroni Mirror.
• Attivazione facilitata da gesti, movimenti (del
trainer – a Ferrara lo specialista in Scienze
Motorie e dal “paziente” che ascolta e/o
imita).
• I processi di attivazione in musicoterapia sono
probabilmente alla base della produzione
sonoro-musicale.
(Overy & Molnar-Szakacs, 2006; 2009; Koelsch, 2009; 2010; Wan et al.,
2010)
Circuito Neurale di Regolazione delle Emozioni
(Davidson et al 2000)
• Diverse regioni del lobo prefrontale, l’amigdala, l’ippocampo, l’ipotalamo, la corteccia cingolata anteriore, la
corteccia insulare, lo striato ventrale, and altre strutture interconnesse
• Implicate in vari aspetti delle emozioni, stile affettivo e regolazione delle emozioni
• Regolazione delle emozioni include processi che amplificano, attenuano, o mantengono un’emozione.
Sistema Nervoso&Social Cognition
• Tutte le funzioni del Social Cognition
sistema dei Mirror Individua i processi che
Neurons sono caratterizzano il
collegate alla “social funzionamento del
cognition” sistema cognitivo e che
- interazione sociale, guidano i giudizi che
- comunicazione, emettiamo nella nostra
- empatia,… vita quotidiana, così
• (Overy & Molnar-Szakacs, come i comportamenti
2009)
che realizziamo
all’interno del nostro
sistema sociale
Sistema limbico stimolato da emozioni evocate
dalla musica (Koelsch, 2010, Trends in Cognitive Sciences)
musica/emozioni,
musica/apprendimento,
localizzazione delle
funzioni cerebrali
rispetto alla percezione
e produzione
dell’elemento sonoro,
etc.
da Raglio
Musica: implicazioni
terapeutiche
Diverse Patologie Neurologiche
generano disordini attentivi,
emozionali, cognitivi,
comportamentali e
comunicative.
È possibile migliorare diverse
condizioni cliniche operando
con l’ausilio della musica, e
ancor di più con la
musicoterapia (Hillecke et al., 2005;
Koelsch, 2009)
Musica, corteccia motoria e cervello
Musica:
Possibili implicazioni terapeutiche
Diverse Patologie
Neurologiche generano
disordini attentivi,
emozionali, cognitivi,
comportamentali e
comunicative.
SOUNDBEAM e
Parkinson a Cento
Tetraparesi e Musica
Per i malati di morbo di Parkinson, così come per tutte le persone colpite
da patologie, e ancor più da quelle invalidanti, croniche progressive, è
molto importante non lasciarsi andare, non aprir la porta all'apatia, alla
depressione, allo scoraggiamento.
Invece è necessario scuotersi, e favorire tutte quelle cose e attività che
possono indurre a entusiasmo, gioia nell'agire, gusto di riuscire a superare
le fatiche.
MUSICA NEL MORBO DI PARKINSON
Occorre combattere i blocchi motori, le difficoltà a muoversi.
In particolare, quando è necessario camminare, fare
esercizio di deambulazione, la melodia e il ritmo aiutano a
marciare a passo di musica e a superare tutte le remore e
le difficoltà che tendono a bloccare o a appesantire la
marcia.
Nei malati di Parkinson le musiche e i suoni che
arrivano al cervello stimolano maggiormente il
movimento e danno quel ritmo che invita a muoversi
speditamente.
Tutor: Dottorando:
Prof. Ilaria Casetta Dott. Gino Granieri
“Ascolto di musica e recupero
dopo stroke. Studio pilota.”
Tipo di Studio: prospettico osservazionale
- Responsabile scientifico del progetto: Prof.
Enrico Granieri
Da un’idea e una costruzione del progetto
di Luisella Allione e Giorgio Fabbri
“Ascolto di musica e recupero
dopo stroke. Studio pilota.”
• RAZIONALE DELLO STUDIO:
• Nei primi mesi, e soprattutto nelle prime settimane, dopo
uno stroke, il cervello va incontro ad importanti
cambiamenti plastici (Witte,1998; Kreisel et al., 2006) che
possono essere notevolmente influenzati dalle
stimolazioni dell’ambiente circostante.
• È stato dimostrato che stimolazioni multimodali (uditive,
visive, olfattive), combinate con opportune stimolazioni
motorie, migliorano sia il deficit motorio che cognitivo più
che la sola stimolazione motoria (riabilitazione) (Maegele
et al., 2005).
• Per quanto riguarda il cervello umano, uno dei più
potenti stimoli uditivi è senza dubbio la musica (Sacks,
2006).
“Ascolto di musica e recupero
dopo stroke. Studio pilota.”
• Ascoltare la musica: processo cerebrale complesso: attiva
una serie di componenti cognitive ed emozionali con differenti
substrati neurali (Peretz and Zatorre, 2005).
• L’ascolto della musica coinvolge bilateralmente il lobo
frontale, temporale, parietale e le aree subcorticali collegate
all’attenzione, alla semantica e alla sintassi musicale, alla
memoria, alle funzioni motorie (Bhattacharya et al., 2001; Janata et
al., 2002; Koelsch et al., 2006; Popescu et al., 2004), così come le
regioni emotive limbiche e paralimbiche (Blood et al., 1999; Blood
and Zatorre, 2001; Brown et al., 2004; Koelsch et al., 2006; Menon and
Levitin, 2005).
• L’ascolto della musica è efficace nel diminuire l’ansia, la
depressione, il dolore (Cassileth et al., 2003; Cepeda et al., 2006;
Siedliecki and Good, 2006).
“Ascolto di musica e recupero
dopo stroke. Studio pilota.”
L’ascolto della musica può migliorare una
varietà di funzioni cognitive, quali attenzione,
apprendimento, comunicazione e memoria,
in soggetti sani (Wallace, 1994; Thompson et al., 2001;
Thompson et al., 2005; Shellenberg et al., 2007) e in svariate
condizioni cliniche, come dislessia (Overy, 2003),
l’autismo (Gold et al., 2006), schizofrenia (Talwar et al.,2006),
sclerosi multipla (Thaut et al., 2005), patologie
arteriose e delle coronarie (Emery et al., 2003),
demenza (Brotons and Koger, 2000; Foster and Valentine, 2001;
Van de Winckel et al., 2004).
“Ascolto di musica e recupero
dopo stroke. Studio pilota.”
• Nella riabilitazione dello stroke elementi della musica sono
stati utilizzati nella fisioterapia (Thaut et al, 1997) e nella
riabilitazione del linguaggio (Belin et al., 1996) per migliorare le
funzioni motorie e linguistiche.
• La musica si è rivelata efficace anche per migliorare il
neglect (Hommel et al., 1990).
• L’ascolto passivo di musica nei due mesi immediatamente
successivi allo stroke migliora notevolmente (rispetto al
gruppo di controllo e al gruppo sottoposto all’ascolto di
audiolibri) diverse funzioni cognitive, quali attenzione,
memoria, neglect, afasia, nonché aspetti emotivo-psicologici
quale umore, depressione, ansia, e, più in generale,
percezione di qualità di vita (Sarkamo et al, Brain 2008).
“Ascolto di musica e recupero
dopo stroke. Studio pilota.”
• Lo studio degli effetti della musica è comunque ancora
agli inizi e l’ascolto passivo dopo stroke può rivelarsi un
coadiuvante al recupero di semplice applicazione.