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Saggio di Natale 2017

Scuola secondaria di I grado Moriago della Battaglia

Programma

Classe I – Prof. Timoteo Eronia


- Deck the Halls – Trad. gallese
- O Tannenbaum – Trad. Tedesco

Classe II – Prof. Gabriele Rizzotto


- Senua de dende – Trad. Ghanese
- Amazing Grace – tradizionale / testo John Newton (1725-1807)

Classe III – Prof. Gabriele Rizzotto


- Hello Django – Uli Führe (1957 - )
- Go tell it on the mountain – Spiritual trad. Afro-americano

Classi I, II, III


- Jingle bells – James Pierpont (1822-1893)
Testi di presentazione:
Deck the halls deriva da un’antica danza gallese ritrovata in un manoscritto del XVIII secolo, la cui
melodia venne inserita da Mozart in un duetto per pianoforte e violino, rendendola assai celebre. In
seguito il poeta John Ceiriog Hughes (1832-1837) aggiunse un primo testo in gallese dal titolo Nos
Galan (Ultimo giorno dell’anno). Nel 1881, per la prima volta, il brano viene pubblicato con il titolo
di Deck the Halls. Il testo, questa volta in inglese e di significato diverso da quello originale, si presume
sia nato in America.

O Tannenbaum è una delle più popolari canzoni natalizie (Christmas Carols) della Germania. La
versione più celebre (che qui proponiamo) è basata su una antica musica tradizionale e su un testo
scritto nel 1824 da Ernst Anschütz, organista e insegnante di Leipzig. Lo stesso tema musicale è
utilizzato per una canzone del movimento internazionale British Labour Party, dal titolo The red flag;
inoltre, dal 1939, la stessa musica è usata persino come inno ufficiale dello stato del Maryland.

Senua de dende è un canto tradizionale africano, in particolare proveniente dal Ghana. Si tratta di un
canone dialogico a due voci, in cui una stessa melodia viene ripetuta letteralmente da due gruppi,
partendo in momenti successivi. La parola Senua in bantu sembrerebbe indicare una richiesta di
perdono, ed è probabilmente collegata ad un contesto ludico, ossia al momento in cui, superata una
fase di lite, due ragazzi danzando e cantando si ricongiungono per proseguire il momento del gioco
collettivo.

Amazing grace è uno dei più celebri inni crisitani, felice esito dell’incontro tra la cultura europea e quella
afro-americana. Il testo fu scritto da John Newton (1725-1807), celebre capitano schiavista della
marina inglese, convertitosi al cristianesimo, dopo una vita tormentata passata in larga parte a bordo
delle navi negriere e vuole rappresentare un inno di lode in ringraziamento a Dio per il suo
pentimento, come sottolinea la prima strofa:
Grazia incredibile! Quanto è dolce il suono,
che ha salvato un miserabile come me!
Un tempo ero perso, ma ora mi sono ritrovato.
Ero cieco ma ora vedo.
La musica fonde invece elementi folclorici europei, in particolare irlandesi, con elementi africani,
presenti nei canti degli schiavi neri che Newton probabilmente ascoltò negli anni dello schiavismo.

Hello Django è un canone a tre voci in stile jazzistico, composto dal musicista e didatta tedesco Uli
Führe, nato nel 1957, e basato su delle variazioni vocali sopra una struttura di accordi ricorrente. Il
brano è caratterizzato infatti dalla presenza del canto improvvisativo scat, tipico del jazz, reso celebre
da grandi musicisti quali Louis Armstrong, Dizzy Gillespie o Ella Fitzgerald, che consiste nell’intonare
sillabe prive di significato ma con pure valore sonoro imitando la trascinante ritmica jazzistica. Il
titolo Hello Django, fa riferimento ad uno dei massimi chitarristi jazz della prima metà del 900, ossia il
francese Django Reinhardt: il brano infatti si ispira allo stile ritmato di molti dei suoi brani.
Go tell it on the mountain è uno spiritual, un tipico canto di ispirazione cristiana creato dagli schiavi
africani trapiantati in America, Come gran parte dei brani di questo tipo, anche Go tell it on the mountain
non si può attribuire ad uno specifico autore: questi canti nascevano fra la gente, durante i riti religiosi
o, come forma di preghiera, durante i ritrovi serali del dopo lavoro. Le sue origini sono ipotizzabili
attorno alla metà del XIX secolo. A tutt’oggi è uno dei canti di Natale più eseguito negli Stati Uniti e,
da qualche decennio, anche in Europa.

Jingle Bells è ormai diventata un simbolo del Natale, anche se il testo originale si limita a descrivere un
allegro viaggio in slitta sulla neve. Essa fu composta del 1857 da James Pierpont come intrattenimento
per una classe della scuola di catechismo di Boston.

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